L'Unione bancaria e dei mercati dei capitali 7 novembre 2022 |
Indice |
| Introduzione|Lo stato dell'Unione bancaria|Lo Stato dell'Unione dei mercati del capitale|Le principali iniziative legislative in corso di esame|L'attività parlamentare della XVIII legislatura| |
Introduzione
La creazione di un'Unione bancaria e dei mercati dei capitali discende dall'intenzione di
porre rimedio in via strutturale alle
gravi conseguenze prodotte dalla
crisi economico-finanziaria esplosa nel 2007.
Sinora sono
stati realizzati diversi elementi fondamentali in questa direzione: in primo luogo, il
codice unico europeo (
single rulebook), che consiste in un insieme unico di norme armonizzate che tutti gli istituti finanziari nell'UE devono rispettare. In secondo luogo, il
Meccanismo di vigilanza unico e il
Meccanismo di risoluzione unico, che costituiscono due dei cosiddetti tre pilastri dell'Unione bancaria. Resta ancora da completare, in particolare, il terzo pilastro, un
sistema europeo unico di assicurazione dei depositi (EDIS), la cui istituzione è tuttavia da anni condizionata, da parte di alcuni Paesi, all'approvazione di ulteriori misure di riduzione dei rischi nel settore bancario.
Allo stesso modo, sono state
già approvate diverse misure volte a integrare i mercati dei capitali e a sviluppare un sistema finanziario più diversificato sulla base del Piano d'azione per l'Unione dei mercati dei capitali, lanciato dalla Commissione Juncker nel 2015, e del
nuovo
Piano d'azione per l'Unione dei mercati
dei capitali, presentato a settembre 2020 dalla Commissione von der Leyen; ne restano, tuttavia, ancora altre importanti da adottare.
Di recente, la crisi pandemica e la Brexit, nonché il processo di
conversione verso un'economia digitale e sostenibile, che richiede un accresciuto fabbisogno di finanziamenti per le imprese, che non può essere sostenuto dalle sole banche, hanno posto un rinnovato accento sulla necessità di procedere verso un'autentica
Unione dei mercati dei capitali, che contribuirebbe, altresì, all'autonomia strategica dell'UE e al rafforzamento del ruolo internazionale dell'euro.
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Lo stato dell'Unione bancaria
L'Unione bancaria è un sistema di vigilanza e di risoluzione nel settore bancario a livello dell'UE. Vi appartengono
tutti i Paesi dell'eurozona; gli altri possono aderire instaurando una stretta collaborazione con la BCE.
Tra i suoi principali obiettivi:
garantire la solidità delle banche e la loro capacità di prevenire e superare eventuali future crisi economico-finanziarie, intervenendo in una fase precoce, se le banche versano in difficoltà, per aiutarle a non fallire e procedendo alla loro efficiente risoluzione, ove necessario;
adottare criteri uniformi in materia di vigilanza, risanamento e risoluzione delle banche;
evitare situazioni in cui il
pubblico erario sia chiamato a
salvare banche in dissesto;
rafforzare la stabilità finanziaria nella zona euro e nell'insieme dell'UE.
Ne è asse portante è il
codice unico europeo (
single rulebook) che consiste in una serie di testi legislativi che vengono applicati a tutti gli enti finanziari ed a tutti i prodotti finanziari nell'UE. Nello specifico, rientrano tra le norme del codice unico europeo
i requisiti patrimoniali delle banche, migliori
sistemi di garanzia dei depositi e norme per la
gestione delle banche in dissesto.
I pilastri del codice unico europeo sono in particolare:
Come accennato in precedenza, sono già stati istituti i cosiddetti
primi due pilastri dell'Unione bancaria, ossia:
Il 27 gennaio e l'8 febbraio 2021 i Paesi membri del MES hanno sottoscritto l'
accordo che
riforma il Trattato istitutivo. Il MES potrà fornire la garanzia comune (
common backstop) al Fondo di risoluzione unico delle banche dall'inizio del 2022 (anziché dal 2024), in considerazione di una valutazione complessivamente positiva del rispetto di alcuni obiettivi di riduzione del rischio bancario, quali la riduzione dei crediti deteriorati e la capacità di assorbimento delle perdite - requisito MREL. Il Trattato riformato entrerà in vigore quando sarà ratificato dai Parlamenti di tutti i 19 membri del MES (allo stato risultano mancanti soltanto le ratifiche di Italia e Germania).
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Le priorità - il dibattito in corso
Recentemente, le discussioni in seno al Gruppo di lavoro
ad hoc del Consiglio UE sull'Unione bancaria si sono incentrate sul
riesame del quadro comune per la gestione delle crisi bancarie e delle norme che disciplinano l'uso dei fondi nazionali di garanzia dei depositi (CMDI), che definisce le regole per la gestione dei fallimenti bancari, garantendo nel contempo la protezione dei depositanti.
In tale contesto, rientra anche la
possibile definizione di un
sistema europeo di assicurazione dei depositi (
European Deposit Insurance Scheme, EDIS) finalizzato a integrare e sostituire gradualmente i fondi nazionali di garanzia dei depositi esistenti, che andrebbe a costituire il cosiddetto
terzo pilastro dell'Unione bancaria, ma sul quale i
negoziati sono particolarmente complessi (la proposta della Commissione risale al novembre 2015).
La disciplina attualmente in vigore, infatti, come accennato precedentemente, si limita ad
armonizzare i livelli di tutela offerti dai sistemi di garanzia dei depositi nazionali (garantendo i depositi fino a 100mila euro) e le loro modalità di intervento in caso di crisi, ma mantiene diverse facoltà discrezionali per gli Stati membri.
Nel tentativo di superare le difficoltà negoziali, si è proposto anche di ragionare su un modello ibrido di EDIS che si basa sull'idea della coesistenza di un fondo centrale e di una capacità di prestito obbligatoria tra gli schemi di garanzia nazionali.
L'Italia ha sempre sostenuto la proposta di un sistema europeo di assicurazione dei depositi, e la necessità di pervenire, come obiettivo finale, a un
EDIS completo, ossia che preveda, con tempi certi, la piena assicurazione, in cui è lo schema accentrato che sopporta integralmente il rimborso dei depositanti.
Da ultimo, lo scorso 16 giugno, i Ministri delle finanze, riuniti in sede di
Eurogruppo in formato inclusivo, non sono riusciti adottare un piano di lavoro sul completamento dell'Unione bancaria che il Presidente dell'Eurogruppo, Paschal Donohoe, aveva presentato alle delegazioni a inizio maggio.
La
dichiarazione adottata dall'Eurogruppo in formato inclusivo conviene di concentrare i lavori, nella
fase attuale, sul
rafforzamento del quadro europeo della gestione delle crisi e sugli schemi di garanzia dei depositi nazionali, invitando, tra l'altro, la Commissione europea a presentare una proposta legislativa in merito, mentre annuncia soltanto l'impegno a individuare,
successivamente, su base consensuale,
possibili ulteriori misure riguardanti gli altri elementi in sospeso al fine di rafforzare e completare l'Unione bancaria.
Sono quindi state
rinviate al futuro le decisioni sul
sistema europeo di garanzia dei depositi e sul
trattamento delle esposizioni al debito sovrano nazionale delle banche, questioni centrali per rafforzare e completare l'Unione bancaria, ma su cui si registrano maggiori divisioni tra gli Stati membri.
Pochi giorni dopo, in occasione del
Vertice euro in formato inclusivo del
22 giugno 2022, i leader dell'UE hanno
accolto con favore la dichiarazione dell'Eurogruppo (
Dichiarazione del Vertice euro).
Significativa attenzione è dedicata anche al tema della
riduzione dei rischi nel settore bancario, in particolare quelli relativi ai crediti deteriorati. L'ultima
relazione di monitoraggio semestrale sugli indicatori di riduzione dei rischi del novembre 2021, elaborata dalla Commissione europea, dalla Banca centrale europea e dal Comitato di risoluzione unico, ha evidenziato progressi negli indicatori di riduzione dei rischi delle banche dell'Unione, specificando, tuttavia, che il pieno impatto della pandemia di COVID-19 sui bilanci delle banche potrebbe non essere ancora essere visibile.
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Lo Stato dell'Unione dei mercati del capitale
L'Unione dei mercati dei capitali è volta ad approfondire e integrare ulteriormente i mercati dei capitali degli Stati membri con l'
obiettivo finale di
far convergere i mercati nazionali dei capitali in un vero mercato unico a livello UE.
Il progetto non si limita a promuovere una integrale unificazione dei mercati dei capitali a livello europeo ma mira a
offrire ai sistemi produttivi europei canali di finanziamento alternativi a quello tradizionale costituito dal credito bancario. In questa prospettiva si collocano, in particolare, gli obiettivi di incentivare, analogamente a quanto avviene nei mercati più avanzati, a partire dagli Stati uniti, la crescita di strumenti e operatori finanziari alternativi, quali il
venture capital e il
private equity, per offrire diverse opportunità per il reperimento di risorse da destinare all'avvio di nuove iniziative imprenditoriali o al loro rafforzamento. In sostanza, il tentativo è quello di offrire ai sistemi economici europei una gamma più ampia di opzioni per gestire le proprie esigenze finanziarie e di indirizzare una quota crescente di risparmio verso destinazioni più produttive.
Il primo
Piano d'azione per l'Unione dei mercati dei capitali, che poi ha subìto una
revisione intermedia nel 2017, è stato lanciato nel 2015 dalla Commissione Juncker e si è tradotto in una serie di misure - la maggior parte delle quali adottate - da implementare progressivamente.
Alla luce della
crisi economica conseguente alla
pandemia Covid-19, nonché della Brexit, il
completamento del
progetto dell'Unione dei mercati dei capitali si è fatto
più urgente. Allo scopo, pertanto, di rilanciare l'integrazione dei mercati finanziari europei, il
24 settembre 2020 la Commissione von der Leyen ha presentato un
nuovo
piano d'azione che contiene
16 azioni articolate intorno a
tre obiettivi fondamentali:
Alcune iniziative sono state già presentate e/o adottate; altre, preannunciate. Per approfondimenti, si veda il
sito
della Commissione europea specificamente dedicato al Piano d'azione.
Nel suo
programma di lavoro per il 2023 la Commissione europea sottolinea come mercati finanziari efficienti e integrati e la libera circolazione dei capitali siano essenziali, non solo per la crescita e la ripresa economiche, ma anche per la duplice transizione verde e digitale e al fine di contribuire a far sì che l'UE mantenga il proprio ruolo economico e geopolitico di primo piano a livello mondiale. La Commissione annuncia pertanto l'intenzione di compiere ulteriori progressi nella costruzione dell'Unione dei mercati dei capitali, attraverso la presentazione di una serie di iniziative, le seguenti in particolare:
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Le principali iniziative legislative in corso di esame
Le principali
proposte legislative in materia di servizi finanziari
in corso di esame presso le istituzioni europee riguardano tra l'altro le obbligazioni "verdi", il "pacchetto finanza digitale", la disciplina antiriciclaggio e i pacchetti normativi, presentati nell'autunno 2021, sull'Unione bancaria, sulla disciplina prudenziale nel settore assicurativo e sul rafforzamento dei mercati dei capitali.
Con riferimento alla proposta di
regolamento sulle obbligazioni verdi (
European Green Bond Standard - EuGBS), sono in corso i negoziati fra Commissione, Parlamento e Consiglio. L'obiettivo è quello di definire un quadro normativo comune in merito all'utilizzo della designazione "
European Green Bond" per le obbligazioni che perseguano obiettivi di sostenibilità ambientale ai sensi del
regolamento (UE) 2020/852, il c.d. regolamento tassonomia, che stabilisce i criteri per determinare se un'attività economica possa considerarsi ecosostenibile, al fine di individuare il grado di ecosostenibilità di un investimento.
A tal riguardo, si segnala, che è in corso un'importante discussione tra gli Stati membri sull'
inclusione del settore del
gas e del
nucleare nella
tassonomia dell'UE. Lo scorso 9 marzo la Commissione europea ha presentato un atto delegato complementare sul clima che
include, a
determinate condizioni,
alcune attività del settore del gas e del nucleare nell'elenco delle
attività economiche coperte dalla
tassonomia dell'UE. L'atto è stato poi adottato e pubblicato nella Gazzetta ufficiale il 15 luglio 2022 e si applicherà a partire da gennaio 2023 (
regolamento delegato della Commissione (UE) 2022/1214).
In relazione al "
Pacchetto finanza digitale
" del settembre 2020, di cui fanno parte due comunicazioni strategiche in materia di
finanza digitale
e
pagamenti al dettaglio, e tre proposte di regolamento sulle
cripto-attività (
Markets in Crypto Assets - MiCA), sulla
resilienza digitale operativa del settore finanziario (
Digital Operational Resilience Act - DORA) e un
regime "pilota" per infrastrutture di mercato basate sulla tecnologia dei registri distribuiti (tra le quali rientra la
blockchain), si segnala che il 30 giugno 2022 è stato raggiunto un
accordo provvisorio tra Consiglio e Parlamento in merito alla proposta MiCA, mentre la proposta per un regime pilota per le infrastrutture di mercato basate sulla tecnologia a registro distribuito è stata definitivamente approvata (
regolamento (UE) 2022/858); sulla proposta DORA, invece, è stato raggiunto un
accordo provvisorio tra Parlamento e Consiglio lo scorso 11 maggio.
Per approfondimenti sul pacchetto, si veda il
dossier
"Pacchetto finanza digitale" predisposto dall'Ufficio Rapporti con l'Unione europea della Camera dei deputati.
Con riferimento alla strategia in materia di pagamenti al dettaglio, inoltre, il 26 ottobre 2022 la Commissione europea ha presentato una
proposta che modifica e aggiorna il regolamento (UE) n. 260/2012 relativo all'area unica dei pagamenti in euro (SEPA), al fine di assicurare che i
pagamenti istantanei in euro siano accessibili, sicuri e trattati senza impedimenti in tutta l'UE.
Nell'ambito del percorso di
revisione della normativa antiriciclaggio (
Anti-money laundering - AML), avviato nel maggio 2020 con il
Piano d'azione della Commissione, oltre alla
proposta di "
regolamento sui trasferimenti di fondi e determinate cripto-attività", che
estende le prescrizioni in materia di tracciabilità alle cripto-attività (ed è pertanto collegata alle proposte in materia di finanza digitale), sulla quale lo scorso 29 giugno è stato raggiunto un
accordo provvisorio tra Consiglio e Parlamento, il pacchetto comprende: una proposta di regolamento relativo alla
prevenzione dell'uso del sistema finanziario a fini di riciclaggio e finanziamento del terrorismo (
COM(2021)420); una proposta di direttiva che stabilisce i
meccanismi che gli Stati membri dovrebbero istituire per prevenire l'uso del sistema finanziario a fini di riciclaggio o finanziamento del terrorismo (
COM(2021)423) e una
proposta di regolamento (
COM(2021)421) che istituisce
un'autorità antiriciclaggio a livello dell'UE (AMLA).
Continuano inoltre i lavori in sede di Consiglio su altri importanti pacchetti legislativi. Si tratta nello specifico dei seguenti:
Da ultimo, si rileva che sono i corso i negoziati sulla
proposta di regolamento (COM(2018)339), presentata a maggio 2018, che definisce un
quadro generale per i titoli garantiti da obbligazioni sovrane (
Sovereign bond-backed securities - "
SBBS") e sulla proposta di regolamento COM(2022)120, presentata a marzo 2022, di revisione del regolamento (UE) n. 909/2014 che stabilisce obblighi uniformi per il regolamento degli strumenti finanziari nell'Unione, e norme concernenti l'organizzazione dei depositari centrali di titoli (
Central Securities Depositories - CSD) e lo svolgimento delle loro attività.
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L'attività parlamentare della XVIII legislatura
Nel corso della XVIII legislatura la
VI Commissione (Finanze) ha proceduto all'
esame di diverse iniziative dell'UE in materia di servizi finanziari - nel contesto del dialogo politico con le Istituzioni europee - riconducibili in particolare al piano d'azione per l'Unione dei mercati dei capitali. Si tratta In particolare delle seguenti:
Sui temi in questione, sono anche tenute importanti
audizioni di Commissari europei.
Il
30 gennaio 2020 si è svolta l'audizione, da parte delle Commissioni congiunte 5a, 6a e 14a del Senato e V, VI e XIV della Camera dei Deputati, del Vicepresidente esecutivo della Commissione europea per un'economia al servizio delle persone,
Valdis Dombrovskis, che sovrintende i lavori per il completamento dell'Unione bancaria e dei mercati dei capitali.
Il
31 marzo 2022 le Commissioni riunite Finanze e Politiche UE di Camera e Senato hanno invece svolto
l'audizione della
Commissaria europea per i servizi finanziari, la stabilità finanziaria e l'Unione dei mercati dei capitali, Mairead
McGuinness.
Da segnalare, infine, che, in occasione delle comunicazioni del Presidente del Consiglio dei ministri in vista dei Consigli europei,
l'Assemblea della Camera dei deputati ha più volte chiesto al Governo italiano di impegnarsi per il completamento dell'Unione bancaria.
In particolare, nella seduta dell'11 dicembre 2019, in esito alle comunicazioni del Presidente del Consiglio in vista del Consiglio europeo del 12 e 13 dicembre, la Camera ha approvato la
risoluzione
6-00091 con le quali
impegna il
Governo a:
Nella seduta del 9 dicembre 2020, in esito alle comunicazioni del Presidente del Consiglio in vista del Consiglio europeo del 10 e 11 dicembre, la Camera ha approvato la risoluzione n.
6-00159 che invoca la realizzazione dell'EDIS, il sistema europeo di assicurazione dei depositi bancari.
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