Camera dei deputati - Legislatura - Dossier di documentazione (Versione per stampa)
Autore: Servizio Studi - Dipartimento Attività Produttive
Titolo: Schema del piano strategico di sviluppo del turismo, per il periodo 2023-2027
Riferimenti: SCH.DEC N.39/XIX
Serie: Atti del Governo   Numero: 39
Data: 21/04/2023
Organi della Camera: X Attività produttive

 


 

Schema del Piano strategico di sviluppo del turismo
per il periodo 2023-2027

 

21 aprile 2023

 

 

A.G. n. 39

 

 

 

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Atti del governo n. 39

 

 

 

 

 

 

 

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INDICE

 

Piano strategico di sviluppo del turismo. 5

Contenuto del Piano. 11

I Pilastri strategici del Piano. 14

Gli obiettivi 15

La declinazione settoriale: ambiti strategici su cui focalizzare le azioni 15

Turismo organizzato. 15

Fiere e MICE (Meetings, Incentives, Conferences and Exhibitions) 16

Accessibilità e mobilità turistica. 17

Wellness. 21

Turismo culturale. 23

Strutture ricettive. 27

Turismo leisure. 29

Turismo di alta gamma. 33

 

 


Piano strategico di sviluppo del turismo

Lo schema di Piano strategico per lo sviluppo del turismo per il periodo 2023-2027 (AG039) è stato trasmesso alle Camere il 5 aprile 2023, ai sensi dell’articolo 34-quinquies del D.L. 179/2012, convertito con modificazioni dalla legge 17 dicembre 2012, n. 221.

L’articolo 34-quinquies ha previsto che, su proposta del Ministro con delega al turismo (ora Ministero del Turismo), entro il 31 dicembre 2012, sentita la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, il Governo adottasse, previo parere delle competenti Commissioni parlamentari, un piano strategico di sviluppo del turismo in Italia, di durata almeno quinquennale. La disposizione ha previsto un aggiornamento ogni due anni del Piano, con le medesime modalità dell’adozione. Inoltre ha demandato al Ministro del turismo l’adozione annuale, nell'ambito delle risorse disponibili a legislazione vigente, di un programma attuativo delle linee strategiche individuate dal piano.

La Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le Province autonome ha espresso parere favorevole sul presente schema in data 2 marzo 2023. Il parere è allegato allo schema.

Il Piano qui in esame intende sostituire il precedente Piano Strategico del Turismo 2017-2022, approvato, ai sensi della medesima procedura, dal Consiglio dei ministri in via definitiva il 17 febbraio 2017, giunto alla sua naturale scadenza.

 

Un primo Piano per il turismo, ai sensi del citato articolo 34-quinquies, era stato approvato nella XVI legislatura, dal Consiglio dei ministri del 18 gennaio 2013 su proposta dell’allora Ministro per gli Affari Regionali, Turismo e Sport. Sul documento le Camere non si sono mai espresse per l’intervenuto scioglimento della legislatura. Nella XVII legislatura, lo schema di PST 2017-2022 è stato approvato all’unanimità, il 14 settembre 2016, dal Comitato permanente per lo sviluppo del turismo presso il MIBACT, ai sensi di quanto disposto dall’allora vigente D.M. 8 agosto 2014[1], con il coordinamento della Direzione Generale Turismo. Il successivo 15 settembre 2016, in attuazione di quanto previsto dall’articolo 34-quinquies del D.lgs. 79/2011, la Conferenza Stato regioni ha espresso parere favorevole sul Piano. L’iter parlamentare di esame del Piano (A.G. 372) si è concluso con parere favorevole con osservazioni, espresso, alla Camera, il 26 gennaio 2017, e, al Senato, il 1° febbraio 2017. Il successivo 17 febbraio, il Consiglio dei Ministri ha approvato il Piano all’unanimità.

 

 

Assetto delle competenze legislative e delle funzioni amministrative in materia di turismo

La riforma costituzionale del Titolo V della Costituzione, operata con legge costituzionale n. 3/2001 ha reso il turismo una materia di competenza "residuale" per le Regioni ordinarie, alla stregua di quanto previsto per le Regioni speciali che - già prima del 2001 - erano dotate di tale competenza (art.117, quarto comma, Cost.).

Questo mutamento delle competenze regionali è stato confermato in più occasioni dalla Corte costituzionale, a partire dalla sentenza n. 197/2003. Nonostante ciò, è necessario sottolineare che, per numerosi e rilevanti profili della disciplina del turismo, il riferimento alla legislazione statale è tuttora assai consistente.

Innanzitutto, si devono considerare i rilevanti condizionamenti che possono derivare alla potestà legislativa regionale dall'intervento del legislatore statale in altre materie affidate espressamente alla sua competenza, esclusiva o concorrente, che presentano profili di connessione o sovrapposizione con la materia del turismo. In particolare, si segnalano: la tutela della concorrenza; i rapporti internazionali e con l'UE; la tutela dell'ambiente e dei beni culturali, nonché le competenze concorrenti in materia di professioni; governo del territorio (comprendente l'urbanistica e l'edilizia); grandi reti di trasporto e di navigazione.

Si richiama in proposito, a titolo esemplificativo e non esaustivo la disciplina delle professioni turistiche. Con le sentenze n. 271/2009, n. 222/2008 e n. 132/2010 (superando il precedente orientamento espresso dalla sentenza n. 459/2005), la Corte costituzionale ha infatti affermato che la disciplina delle professioni turistiche rientra pienamente nella materia «professioni», quindi oggetto di competenza legislativa concorrente ai sensi del comma 3 dell'art.117 Cost. Ne consegue che lo Stato è legittimato a dettare i principi generali in materia e, precisamente, norme in tema di individuazione dei profili professionali, requisiti e titoli necessari per l'esercizio di tali professioni, definizione degli ordinamenti didattici, istituzione di albi. L'attribuzione della materia delle «professioni» alla competenza concorrente dello Stato prescinde dal settore nel quale l'attività professionale si esplica e corrisponde all'esigenza di una disciplina uniforme sul piano nazionale che sia coerente anche con i princípi dell'ordinamento comunitario (sulle proposte di legge all'esame del Parlamento in materia di Ordinamento delle guide turistiche, si rinvia all'ultimo paragrafo del tema).

Secondo gli indirizzi della Corte costituzionale, anche la competenza regionale più ampia comunque non esclude a priori la possibilità per la legge statale di attribuire funzioni amministrative al livello centrale e di regolarne l'esercizio, in base ai principi di sussidiarietà, adeguatezza e differenziazione (art. 118 Cost.),

Dal punto di vista istituzionale, va segnalata la mediazione operata nelle sedi di concertazione nazionale, e in particolare nella Conferenza Stato-Regioni, il cui rilievo è senz'altro accresciuto dopo la riforma costituzionale del 2001. In questa sede lo Stato e le Regioni hanno concluso accordi, che hanno condotto, nella sostanza, ad un esercizio "congiunto" di competenze normative su numerosi e rilevanti profili concernenti il turismo che, in base ai criteri formali di riparto delle competenze, avrebbero dovuto essere assegnati all'uno o all'altro livello.

Si ricorda a questo proposito che, a seguito della riforma del Titolo V della Costituzione, sulla normativa statale in materia di turismo è stata fatta un'operazione di codifica nel Codice della normativa statale in tema di ordinamento e mercato del turismo (Decreto legislativo n. 79/2011). Il Codice, finalizzato alla promozione del mercato del turismo e al rafforzamento della tutela del consumatore, avrebbe dovuto intervenire nella materia fissando punti di riferimento univoci al fine di un coordinamento tra Stato e Regioni, nell'ambito delle rispettive competenze. Inoltre, esso avrebbe dovuto operare un riordino e una razionalizzazione complessiva delle disposizioni vigenti nella materia. La sentenza della Corte Costituzionale n. 80 del 2012, accogliendo i ricorsi presentati dalle Regioni sotto il profilo del mancato rispetto da parte del decreto legislativo dei limiti della delega legislativa, ha sostanzialmente ridotto la portata normativa del Codice, che ha pertanto perso definitivamente il suo carattere di sistematicità ed organicità e risulta oggi ridotto alle sole disposizioni relative al "diritto privato del turismo" (Capo I Titolo VI), tra le quali si segnalano le norme sulla risarcibilità del "danno da vacanza rovinata", sui contratti del turismo c.d. "organizzato", sulle locazioni turistiche o le norme relative ai singoli contratti (multiproprietà, contratti relativi ai prodotti per le vacanze di lungo termine, contratti di rivendita e scambio), disposizioni queste di derivazione comunitaria. Il Decreto legislativo n. 79/2011 è stato infatti da ultimo modificato dal Decreto legislativo n. 62/2018 di attuazione della Direttiva 2015/2302/UE relativa ai pacchetti turistici e ai servizi turistici collegati.

Nella sentenza n. 80/2012, la Corte costituzionale tra l'altro ha dichiarato l'illegittimità di numerose disposizioni contenute nel citato Codice, in quanto volte all'accentramento da parte dello Stato di funzioni legislative, quali la disciplina di dettaglio delle strutture turistico ricettive e dei sistemi turistici locali, invece rientranti nella competenza legislativa residuale delle Regioni[2]. Nell'attuale assetto, pertanto, sono le leggi regionali che disciplinano nel dettaglio le caratteristiche delle strutture turistico ricettive, conformemente a quanto stabilito in materia dalla Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano. Mentre, nella sentenza n. 94/2008, la Corte ha dichiarato l’incostituzionalità dell’art. 1, commi 1227 e 1228, della L. n. 296 del 2006 - il quale stanziava apposite risorse per la realizzazione di progetti di eccellenza per lo sviluppo e la promozione del sistema turistico - nella parte in cui la normativa non prevedeva che il decreto ministeriale di riparto fosse preceduto dall'intesa con la Conferenza permanente Stato-Regioni.

Gli interventi della Corte Costituzionale hanno dunque indicato la via della concertazione e delle intese come base dell’azione legislativa in materia. Si tratta di principi che presidiano anche l’azione programmatoria.

La concertazione è infatti alla base della disciplina di approvazione del Piano strategico del turismo, di cui al citato articolo 34-quinquies del D.L. n. 179/2012 (L. n. 221/2012), la cui funzione è quella di dare coerenza e unità strategica – anche in un’ottica pro-competitiva e pro-concorrenziale nazionale - alle politiche in materia per il breve-medio periodo.

Il legislatore ha anche previsto l’istituzione di organismi interistituzionali, quali il Comitato Permanente di Promozione del Turismo in Italia (articolo 58 del D.lgs. n. 79/2011 e del D.M. 23 giugno 2021)[3], istituito presso il MITUR, composto da rappresentanti delle amministrazioni centrali e territoriali e da rappresentanti delle categorie economiche e sociali interessate, che funge da “sede di concertazione” [4], per garantire un’azione coordinata dei diversi soggetti che operano nel settore del turismo con la politica e la programmazione nazionale.

Le funzioni amministrative

Quanto all'organizzazione amministrativa complessiva del settore, la Regione, come si evidenzia anche in dottrina (cfr. Osservatorio sulle fonti, Brevi note in tema di leggi regionali sul turismo, a cura di Stefania Cantisani, n. 2/2016) ha comunque mantenuto un ruolo centrale in materia, che si esplica attraverso l'esercizio di funzioni e compiti nei seguenti ambiti:

a) la programmazione dello sviluppo sostenibile e competitivo del turismo e l'innovazione dell'offerta turistica regionale;

b) l'omogeneità dei servizi e delle attività collegate all'offerta turistica regionale;

c) le attività di promozione turistica e, in particolare, dell'immagine unitaria della Regione all'Italia e all'estero, anche attraverso le relazioni internazionali

d) la diffusione della conoscenza sulle caratteristiche dell'offerta turistica del territorio regionale;

e) l'attuazione e il finanziamento di specifici progetti d'interesse regionale definiti ai sensi della legislazione vigente, e il sostegno agli operatori del settore;

f) l'organizzazione della raccolta, della elaborazione e della comunicazione delle statistiche regionali del turismo, delle rilevazioni e delle informazioni concernenti l'offerta e la domanda turistica.

La programmazione è attuata mediante la redazione di Piani o Programmi di norma triennali che sono adottati dal Consiglio regionale su proposta della Giunta (così in Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Umbria) ovvero approvati direttamente dalla Giunta (come avviene in Puglia) e poi declinati attraverso programmi annuali di competenza dell'esecutivo, che definiscono gli obiettivi strategici e le linee d'indirizzo per la qualificazione dell'offerta turistica e le fonti di finanziamento a disposizione per i progetti turistici e per gli operatori del ramo.

Si segnala che nella predisposizione degli atti di programmazione regionali (Programmi e/o Piani pluriennali e/o annuali) sono coinvolti in varia misura, coerentemente con il principio di sussidiarietà, gli enti locali, le organizzazioni territoriali di natura privata che hanno come obiettivo lo sviluppo e la promozione del turismo, le organizzazioni imprenditoriali e delle organizzazioni sindacali del settore maggiormente rappresentative a livello regionale.

In alcuni casi, l'intervento normativo si è realizzato mediante l'adozione di leggi organiche comprendenti tutti o quasi i settori sopra citati al fine di raccogliere in un unico testo normativo le disposizioni in precedenza sparse in vari altri atti legislativi: si vedano ad esempio i testi unici approvati dalle Regioni Toscana (L.R. 20 dicembre 2016, n. 86), Veneto (L.R. 14 giugno 2013, n. 11), Marche (L.R. 11 luglio 2006, n.9); altre Regioni, invece, hanno preferito dettare disposizioni che comunque contengono una disciplina organica della materia seppure non riunita sotto la denominazione di "testo unico". Si veda la Regione Umbria (L.R. 10 luglio 2017 n. 8).

Molto spesso, inoltre, quegli stessi settori normati dalle leggi regionali in materia di turismo hanno ricevuto una regolamentazione specifica con leggi regionali ad hoc: si pensi al settore della ricettività turistica, a quello dei servizi e delle professioni turistiche, o a settori particolari connessi al turismo propriamente detto come l'agriturismo, l'ittiturismo e il pescaturismo.

Il ruolo regionale di "governo" del settore trova inoltre conferma in un complesso di funzioni che pongono la Regione al centro delle relazioni con gli altri soggetti istituzionali, a partire dallo Stato, attraverso la partecipazione alla Conferenza Stato-Regioni ed alla Conferenza Unificata. Una seconda costante di tutte le leggi regionali è rappresentata dal riconoscimento del ruolo centrale dei comuni nella promozione dei sistemi integrati di offerta turistica e nella creazione di reti di cooperazione pubblico-privata.

Sull'assetto delle competenze amministrative degli enti locali (comuni e province) ha inciso la legge n. 56/2014 (cd. legge del Rio), il cui articolo unico ha disposto la trasformazione delle province in "enti territoriali di area vasta" di secondo grado. Ad essi sono state attribuite funzioni che vengono distinte in fondamentali (commi 85-87), funzioni esercitate d'intesa con i comuni (comma 88) e funzioni attribuite dallo Stato e dalle Regioni (commi 89-91). Il turismo non rientra nelle funzioni fondamentali. Il processo di trasferimento delle funzioni diverse da quelle fondamentali è regolato dalle disposizioni contenute all'art.1, c. 89 e ss., della citata legge, che ha previsto che lo Stato e le Regioni, secondo le rispettive competenze attribuiscano le funzioni provinciali diverse da quelle fondamentali, in attuazione dell'articolo 118 Cost.. Ne consegue dunque che, in materia di turismo, il conferimento spetta alle Regioni. A conclusione del processo di riordino delle funzioni delle province, le funzioni degli enti di area vasta e, per quanto qui interessa, anche quelle in materia di "turismo", che non sono inquadrate tra quelle "fondamentali, sono state variamente riallocate in capo alle città metropolitane e/o ai comuni quando non confermate di competenza provinciale o riassorbite dalla stessa Regione.


Contenuto del Piano

Il Ministero del Turismo, con il Piano per il Turismo 2023-2027, intende giocare un ruolo strategico, “di sponda con le misure economiche messe in campo dal Governo e dall’Europa con il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR)”.

 

 

Investimenti e riforme per il turismo nel PNRR

Nel PNRR, i progetti d'investimento in materia di turismo sono enunciati nella Componente C3 della Missione 1, "Turismo e cultura" ed, in particolare, nell'ambito di intervento "Turismo 4.0" cui sono assegnati complessivi 2,4 miliardi di euro di risorse PNRR. Si tratta di nuovi progetti e dunque non di progetti già in essere.

Gli investimenti sono volti al miglioramento delle strutture turistico-ricettive e dei servizi turistici, con il duplice obiettivo di innalzare la capacità competitiva delle imprese e di promuovere un'offerta turistica basata su sostenibilità ambientale, innovazione e digitalizzazione dei servizi. L'azione include, in parte, la realizzazione di investimenti pubblici, per una maggiore fruibilità del patrimonio turistico-culturale, in parte, il rifinanziamento di misure, anche fiscali, a sostegno alle imprese del settore. Quanto alla digitalizzazione, si rinvia al progetto Hub del turismo digitale M1-C3-I.4.1.

Nel programma di investimento Fondi integrati per la competitività delle imprese turistiche M1-C3-I.4.2, il più consistente della Componente C3, dotato complessivamente di risorse PNRR pari a 1.786 milioni di euro, uno specifico sub-investimento riguarda la sottoscrizione, da parte del Ministero del Turismo, di quote (equity) del "Fondo Nazionale del Turismo" (FNT), gestito da CDP. Si rammenta, inoltre, quale ulteriore sub-investimento, il rifinanziamento del Fondo di garanzia PMI. Il turismo di montagna rientra, poi, tra le specifiche finalità delle risorse destinate al FoF BEI – Turismo sostenibile.

Appare opportuno segnalare come il "turismo" riceva supporto nel PNRR anche attraverso i progetti di rilancio e di valorizzazione del patrimonio culturale – parte dei quali sono inclusi nel Progetto "Caput Mundi" (cfr. infra, Tabella), e parte nei restanti ambiti della Componente C3. Essenziale poi appare il supporto al turismo derivante dagli investimenti del PNRR sul potenziamento delle infrastrutture, anche digitali e sulla rete dei trasporti e della mobilità del paese, anche in chiave sostenibile, per poter competere in termini di qualità e facilità di accesso ai servizi con l'offerta turistica degli altri Paesi, citate più volte nel documento programmatorio qui in esame, nell’ambito delle policy e degli obiettivi sulla mobilità turistica. Per un’analisi degli investimenti del PNRR in materia di infrastrutture, anche digitali, e trasporti, si rinvia al sito web della Camera.

Il decreto del Ministero dell'Economia del 6 agosto 2021, ha disposto la ripartizione delle risorse del PNRR tra le Amministrazioni titolari e l'individuazione di traguardi e obiettivi semestrali. Il decreto è stato successivamente modificato dal D.M. 23 novembre 2021, dal D.M. 3 febbraio 2022 e dal D.M. 24 agosto 2022 e, da ultimo, dal D.M. 23 febbraio 2023, pubblicato in G.U. del 25 marzo 2023.

Il D.M. 24 agosto 2022, ferma restando le disponibilità complessive stanziate dal PNRR per il programma di investimento "Fondi integrati per la competitività delle imprese turistiche" M1-C3-I.4.2, ha rideterminato l'articolazione interna delle risorse tra i sub investimenti appartenenti al programma. La Tabella che segue espone, in forma riepilogativa, gli investimenti, i relativi sub-investimenti, e il quadro finanziario per la loro attuazione, con i relativi soggetti competenti. In grassetto gli investimenti per i quali è stato previsto un traguardo (milestone) già conseguito.

Si evidenzia che I traguardi fissati al 31 dicembre 2021 (T4 2021) e quelli fissati a giugno 2022 (T2 2022) risultano conseguiti. Quanto ai traguardi da conseguire al 31 dicembre 2022, il Governo, il 30 dicembre 2022, ha inviato alla Commissione UE la richiesta di pagamento della terza rata di risorse PNRR[5].

In proposito, il Ministro Daniela Garnero Santanchè, nel corso dell’audizione del 5 aprile 2023 presso le Commissioni riunite Attività produttive Camera e Industria Senato ha dichiarato che il Ministero del turismo ha raggiunto tutti gli obiettivi programmati ed entro le scadenze.

Per l'analisi di dettaglio dei singoli interventi del PNRR in materia di Turismo, si rinvia alla tabella investimenti e alla tabella riforme.

in milioni di euro

Missione/ Componente

Investimenti/
Riforme

Risorse PNRR

Soggetto attuatore

Traguardo/

Obiettivo

M1C3

Investimento
4.1 Hub del turismo digitale (M1C3-I.4.1)

114
(sovvenzioni)

MITUR

T4 2021 (T)

T2 2024 (O)

M1C3

Investimento
4.2 Fondi integrati per la competitività delle imprese turistiche (M1C3-I.4.2)
di cui

1.786
(prestiti)
di cui:

MITUR

M1C3

Sub-investimento

Miglioramento delle infrastrutture di ricettività attraverso lo strumento del Tax credit (M1C3-I.4.2.1)

598
(prestiti)

MITUR

T4 2021 (T)

T4 2025 (O)

M1C3

Sub-investimento

Sviluppo e resilienza delle imprese del settore turistico (Fondo dei Fondi BEI) (M1C3-I.4.2.3)

500
(prestiti)

MITUR

T4 2021 (T)

T4 2022 (O)

T4 2025 (O)

M1C3

Sub-investimento

Sostegno alla nascita e al consolidamento delle PMI turismo (Sezione speciale "turismo" del Fondo di Garanzia per le PMI) (M1C3-I.4.2.4)

358
(prestiti)

MITUR

T4 2021 (T)

T4 2025 (O)

M1C3

Sub-investimento

Fondo rotativo imprese (FRI) per il sostegno alle imprese e gli investimenti di sviluppo (M1C3-I.4.2.5)

180
(prestiti)

MITUR

T4 2021 (T)

T4 2025 (O)

M1C3

Sub-investimento

Valorizzazione, competitività e tutela patrimonio ricettivo con la partecipazione del Min. Turismo nel Fondo Nazionale Turismo (M1C3-I.4.2.6)

150
(prestiti)

MITUR

T4 2021 (T)

T4 2022 (O)

T4 2025 (O)

M1C3

Investimento
4.3 Caput Mundi. Next Generation EU per grandi eventi turistici
(M1C3-I.4.3)
di cui:

500
(prestiti)
di cui:

MITUR

T2 2022 (T)

T4 2024 (O)

T2 2026 (O)

M1C3

Sub-investimento

Roman Cultural Heritage for EU-Next Generation (M1C3-I.4.3.1)

170

MITUR

 

M1C3

Sub-investimento

I percorsi Giubilari 2025 (M1C3-I.4.3.2)

160

MITUR

 

M1C3

Sub-investimento

La città condivisa (M1C3-I.4.3.3)

90

MITUR

 

M1C3

Sub-investimento

Mitingodiverde (M1C3-I.4.3.4)

60

MITUR

 

M1C3

Sub-investimento

Roma 4.0 (M1C3-I.4.3.5)

10

MITUR

 

M1C3

Sub-investimento

Amanotesa (M1C3-I.4.3.6)

10

MITUR

 

M1C3

Riforma 4.1: Ordinamento delle professioni delle guide turistiche (M1C3-R 4.1)

-

MITUR

T4 2023 (T)


 

I Pilastri strategici del Piano

Il Piano per il turismo 2023-2027 si basa su 5 Pilastri strategici:

·     Governance: definizione di un modello condiviso di governance e monitoraggio tra le Regioni, che dispongono della necessaria conoscenza territoriale, e lo Stato, attraverso l’intervento del Ministero, con l’attivazione di coerenti linee guida, dirette a rimuovere gli emergenti elementi di criticità dei vari sistemi regionali, rendendo coeso e unitario il settore. Il Piano prevede la convocazione mensile di un Comitato per il monitoraggio e la selezione delle policy di settore; la predisposizione di una piattaforma di condivisione delle proposte di policy e delle azioni proposte a livello settoriale e territoriale (Piattaforma Regioni); la convocazione mensile del Tavolo Interministeriale per la definizione condivisa delle proposte di policy trasversali al settore turistico; la predisposizione di una piattaforma di condivisione delle policy e delle azioni proposte a livello settoriale da imprese e categorie (Piattaforma Stakeholder/imprese).

·     Innovazione: implementazione del processo di digitalizzazione dei servizi sia interni che esterni per rafforzare un turismo digitale.

·     Qualità e inclusione:

o   accrescimento della qualità e quantità dei servizi offerti in ambito turistico, agendo per un miglioramento infrastrutturale e della mobilità, per accrescere l’attrazione turistica e la promozione di una maggiore diffusione dei flussi dei visitatori e la valorizzazione di nuovi territori, in chiave di sostenibilità e autenticità.

o   Realizzazione di campagne di promozione dell’intera filiera turistica italiana, che puntino sul brand Italia.

o   Revisione degli standard di qualità e inclusione delle strutture ricettive (sistema di classificazioneItaly Stars & Rating” con assegnazione delle convenzionali Stelle) e istituzione di una certificazione rilasciata dal Ministero del Turismo.

o   Creazione di un sistema di credito e di finanziamenti in favore delle imprese del comparto turistico collegato agli standard di qualità e inclusione delle strutture ricettive (stelle) e della certificazione.

·     Formazione e carriere professionali turistiche:

o   Riqualificazione e formazione del capitale umano impegnato nel settore turistico.

o   Realizzazione della Riforma dell’ordinamento professionale delle guide turistiche, per regolamentare i principi fondamentali della professione, standardizzare i livelli di prestazione del servizio su tutto il territorio nazionale.

·     Sostenibilità:

o   Ampliamento della domanda servita, intercettando sia nuovi segmenti interessati a una più autentica e sostenibile modalità di fruizione delle destinazioni, sia turisti alla ricerca di esclusività, declinata in molteplici formule turistiche.

o   Rientra in tale aspetto, pur se non di esclusiva competenza di tale linea strategica, anche il tema della valorizzazione e dello sviluppo del territorio nazionale sfruttando l’effetto attrattivo dei Grandi Eventi internazionali (Ryder Cup 2023, Giubileo 2025, Giochi olimpici e paralimpici invernali Milano-Cortina 2026).

 

Tali Pilastri sono declinati in 8 ambiti strategici su cui sono focalizzate le azioni settoriali (vedi infra): turismo organizzato; fiere e MICE (Meetings, Incentives, Conferences and Exhibitions), accessibilità e mobilità turistica; wellness; turismo culturale; strutture ricettive, turismo leisure e turismo di alta gamma.

 

Gli obiettivi

Gli obiettivi generali del Piano sono:

a)     Innovare, specializzare e integrare l’offerta nazionale;

b)    Accrescere la competitività del sistema turistico;

c)     Sviluppare un marketing efficace e innovativo;

d)    Realizzare una governance efficiente e partecipata nel processo di elaborazione e definizione del Piano e delle politiche turistiche.

 

La declinazione settoriale: ambiti strategici su cui focalizzare le azioni

Turismo organizzato

Gli obbiettivi di policy prevedono, nel breve periodo, di sostenere la ripresa e il recupero post Covid-19 attraverso l’impiego di strumenti fiscali, finanziari e normativi e nel medio periodo stimolare il rilancio strategico, attraverso una maggiore capacità competitiva delle imprese e una maggiore attrattività dell’offerta.

Le politiche generali sono accompagnate da iniziative specifiche dedicate a tour operator, agenzie di viaggio, business travel e nomadi digitali.

Pilastro

Azioni

Governance

costituzione di un fondo per i voucher

che consenta alle imprese la rimodulazione del debito

interventi fiscali e/o previdenziali per le imprese a favore dell'assunzione e qualificazione della forza lavoro

estensione della durata del credito d'imposta per la digitalizzazione

sostegno della ricapitalizzazione

pieno impiego della sezione dedicata al turismo del Fondo di Garanzia (Misura del PNRR)

migliore impiego del Fondo Patrimoniale PMI

revisione normativa e fiscale

Contrasto all’abusivismo

definizione degli standard di sostenibilità per l'intermediazione e la distribuzione in relazione alla filiera turistica

Istituzione di un Osservatorio permanente sull'incoming

Innovazione

azioni specifiche a valere sulle attività del Tourism Digital Hub (TDH): integrazione dell'intermediazione, distribuzione e servizi di incoming attraverso la creazione di aree dedicate nel DMS e di piattaforme B2B e B2C

creazione/integrazione di piattaforme di open innovation per lo sviluppo di idee, strumenti e processi creativi innovativi

Qualità, inclusività, sicurezza

promozione di circuiti di eccellenza territoriale di prodotti e servizi etici e sostenibili e il rafforzamento delle reti tematiche d’impresa

Formazione

analisi dei fabbisogni formativi del comparto e creazione di una scuola dedicata alla formazione turistica

 

Fiere e MICE (Meetings, Incentives, Conferences and Exhibitions)

L’obiettivo generale è quello di consolidare e rafforzare il ruolo di primo piano che l’Italia ha conquistato nel mondo relativamente all’offerta fieristica.

Le politiche generali sono accompagnate da iniziative specifiche dedicate ai Congressi.

Pilastro

Azioni

Governance

sviluppare un Tavolo Fiere interistituzionale coordinato dal Ministero del Turismo che coinvolga le altre amministrazioni con competenze fieristiche (o congressuali) nonché le Regioni e i principali Stakeholder del comparto. Il tavolo gestirà due gruppi di lavoro, internazionale e nazionale, dediti alla pianificazione strategica

Innovazione

inserire le Manifestazioni Fieristiche nelle attività di comunicazione e promozione turistica, quali elementi di attrattività del Paese

stimolare la collaborazione tra settore fieristico, settori turistico e culturale, e associazioni di categoria, per favorire un’offerta integrata dei sistemi territoriali

sinergia nello sviluppo di una rete per l’incoming (buyer ed espositori) alle mostre in Italia

ammodernare le strutture fieristiche, anche implementando tecnologie e servizi digitali

creare nuove manifestazioni relative a settori innovativi

favorire la presentazione di innovazioni e brevetti delle imprese italiane nelle fiere realizzate in Italia

innovazione nella comunicazione con espositori e visitatori, facilitando il contatto degli operatori e la presenza nei mercati geograficamente più distanti

Qualità, inclusività, sicurezza

incentivi per l’ammodernamento e la riqualificazione

promuovere ricorso a certificazioni della qualità e di gestione per la salute e sicurezza sul lavoro

inserire le fiere nelle pianificazioni infrastrutturali per un migliore collegamento 160 con porti, aeroporti, stazioni e centri città

introduzione di regole comuni a livello nazionale per ottenere la qualifica di Fiera Internazionale, attualmente di competenza delle singole regioni

Formazione

attivazione di percorsi formativi specifici per operatori coinvolti nell’allestimento

valorizzazione degli ITIS del settore fieristico

valorizzazione delle fiere nei corsi di laurea e nei master inerenti architettura, economia, marketing e comunicazione

Sostenibilità

utilizzare gli strumenti di incentivo a fondo perduto e di credito di imposta per la riqualificazione sostenibile e qualitativa delle strutture, nonché le risorse che saranno rese disponibili attraverso il Fondo Rotativo e il finanziamento BEI per i grandi investimenti

sviluppo green practices ed economia circolare (riduzione consumi e produzione rifiuti)

sviluppo della mobilità sostenibile

promozione eventi fieristici su tematiche green

attività educative rivolte a visitatori ed espositori

incentivare il ricorso alle certificazioni ambientali

 

 

Accessibilità e mobilità turistica

Le priorità di intervento vengono declinate per ciascuno dei diversi settori del trasporto terrestre, marittimo, ferroviario e aereo, in coordinamento con i soggetti istituzionali titolari delle politiche rilevanti in materia. Un ruolo fondamentale viene assegnato alle politiche per la micro-mobilità.

 

Pilastro

Azioni

Governance

Trasporto terrestre

Ruolo centrale di ANCI e coordinamento del MITUR per rispondere alle esigenze trasportistiche connesse alle città d’arte ed ai piccoli borghi.

Titoli autorizzatori stagionali, già parzialmente testati dalle mete turistiche estive.

Stretto coinvolgimento del MITUR e di ANCI nella programmazione logistica di grandi eventi, fiere, manifestazioni e contesti urbani ad alto tasso turistico, con preferenza per la micro mobilità.

Trasporto marittimo

Coordinamento tra AdSP, Regioni e destinazioni turistiche. Costituzione di una task force permanente (gruppo di lavoro legato all’Organismo di Partenariato della Risorsa Mare presente in ciascuna delle sedici AdSP italiane), in coerenza allo sviluppo dei Piani di Gestione dello Spazio Marittimo, in risposta a due primarie esigenze:

1. analisi e definizione delle catchment area dei singoli porti ai fini turistici;

2. soluzioni di trasporto marittimo integrate, intermodali ed innovative (smart, green) per favorire l’accesso dei turisti e la creazione di esperienze di visita distintive.

Trasporto ferroviario

Partecipazione e collaborazione tra Ministeri, Regioni e aziende pubbliche e private; nonché tra enti comunali e regionali, attori ferroviari e aziende dei trasporti per offrire una rete di servizi integrati, con la raggiungibilità delle destinazioni più strategiche, almeno in alta stagionalità.

Trasporto aereo

Stretto coordinamento di aeroporti, Regioni e destinazioni turistiche tramite la definizione di una cabina di regia Turismo-Trasporto Aeroportuale (TTA). La cabina di regia dovrà coinvolgere attori pubblici e privati nel disegno delle destinazioni turistiche competitive a partire dai nodi di accessibilità aeroportuale rilevanti.

Innovazione

Trasporto terrestre

Partenariati pubblico-privati in cui le imprese offrono agli Enti locali soluzioni tecnologicamente avanzate per la gestione del traffico cittadino, della mobilità urbana, quali alternative all’auto privata soprattutto nel turismo. I privati hanno un forte interesse ad offrire i propri servizi di mobilità in sharing e questa è prediletta dai turisti delle città d’arte.

Programma di sostegno agli investimenti, per attrarre le imprese del digitale e della micro mobilità e consentirne un radicamento nel contesto nazionale.

Trasporto marittimo

Sviluppare investimenti coerenti con le frontiere dell’innovazione di settore marittime, supportati dalla implementazione di tecnologie industry 4.0, al fine di adottare nuove soluzioni che migliorino l’esperienza di accesso alle destinazioni turistiche, ai porti ed ai terminal portuali. Si richiamano in proposito le priorità di intervento nei porti già previste nel PNRR.

Trasporto ferroviario

Potenziamento dei servizi informativi e accessibilità agli stessi. Digitalizzazione delle stazioni (si richiama l’investimento M1C3 I 4.1 del PNRR), come già avviene per gli aeroporti, nonché di tutti i servizi collegati (parcheggi, intermodalità) coinvolgendo in tavoli operativi: istituzioni locali, operatori ferroviari, aziende di trasporto pubbliche e private), potenziare i servizi digitali offerti nelle stazioni fisiche (cablaggio, wifi) per cui si richiama il PNRR (M1C2 I 3.1).

Trasporto aereo

Potenziamento del ruolo turistico degli aeroporti come porte di accesso digitali alla destinazione Italia, agevolando l’informazione e l’accoglienza turistica del viaggiatore, in sinergia con il Tourism Digital Hub (informazioni in tempo reale su modalità di trasporto disponibili, affollamento, e ticketing, con una logica del ticket unico). Ciò prioritariamente a favore delle destinazioni minori e periferiche, al fine di contribuire alla dispersione e al bilanciamento dei flussi turistici, nonché alla sostenibilità del sistema turistico.

Qualità, inclusività, sicurezza

Trasporto terrestre

Spingere gli operatori ad innalzare gli standard di servizio a tutela della qualità e della sicurezza dei veicoli di micro mobilità, con meccanismi di selezione basati sulla capacità di mettere a disposizione tecnologie di ultima generazione.

Trasporto marittimo

Miglioramento della qualità del sistema d’offerta singolo e/o integrato (es. intermodale), ed in particolare:

a. incremento dell’offerta di tratte a corto e lungo raggio, con un allungamento della stagionalità dei collegamenti e il miglioramento dell’accessibilità alle isole minori (es. inserimento nei circuiti di eccellenza);

b. sviluppo della mobilità integrata per i turisti, mediante pacchetti di offerta per turisti crocieristi in partenza/ arrivo in porto (es. integrazione con servizi ferroviari o aerei) e/o per crocieristi in transito (es. integrazione con bike sharing);

c. sviluppo di soluzioni di mobilità integrata per i turisti di traffico a corto raggio short sea, mediante pacchetti di offerta con servizi pubblici/ privati ad uso individuale (es. integrazione con taxi, car sharing) e/o collettivo (es. metro, autobus);

d. fornitura presso i terminal crociere di servizi di informazione turistica e di pre-experience digitale (es. terminal come digital hub);

e. percorsi ad hoc presso i terminal, che favoriscano l’inclusione e l’accessibilità per passeggeri diversamente abili.

Trasporto ferroviario

La rete regionale va valorizzata, mediante la manutenzione di reti e treni, ma soprattutto nella capacità di collegare le mete turistiche di nicchia con i flussi di arrivi, principalmente rivolti alle grandi città (si richiama il PNRR M3C1 Investimento 1.1 e Investimento 1.6).

La realizzazione dei collegamenti intermodali deve procedere di pari passo con la realizzazione di experience per i passeggeri.

Potenziamento degli investimenti volti a migliorare la qualità del servizio in senso ampio: sicurezza a bordo, pulizia dei mezzi, l’accessibilità, puntualità, velocità, capillarità, comodità; servizi pre, durante e post viaggio

Creazione di circuiti ferroviari esperienziali per l’attrattività dei borghi (slow tourism, attraverso una rete di treni storici: es. Transiberiana d’Italia, Treno storico di Pietrarsa o del basso Monferrato) (si richiama il PNRR M1C3 Investimento 2.1).

Trasporto aereo

Potenziamento dei collegamenti ferroviari con gli aeroporti nazionali, anche tramite le linee di intervento del PNRR.

Supporto alla nascita e al consolidamento di imprese, reti di impresa e partnership pubblico-private per lo sviluppo di soluzioni intermodali innovative e sostenibili, con elevati standard di sicurezza e accessibilità di alta qualità per persone a ridotta mobilità.

Incentivi fiscali e finanziari per imprese, reti di impresa e partnership pubblico-private in grado di sviluppare soluzioni di trasporto intermodale da e per gli aeroporti.

Valorizzazione degli aeroporti come accesso alle destinazioni periferiche e minori, sviluppo della capacità aeroportuale degli scali ad alto potenziale, e dei collegamenti di essi agli aeroporti spoke di rilievo per le destinazioni periferiche. Specializzazione degli aeroporti minori in connettività turistica, tramite veicoli di piccola taglia a basso impatto ambientale. Si partirà da casi pilota.

Partnership con operatori di settore e azioni di co-marketing per l’incremento del traffico turistico verso le destinazioni minori e periferiche, con l’impiego di velivoli ad alimentazione green e delle più avanzate tecnologie aeronautiche disponibili dal punto di vista ecologico.

Formazione

Trasporto terrestre

Sensibilizzare e formare gli utenti della strada ad un corretto utilizzo dei dispositivi di micro mobilità e ad una consapevolezza degli effetti ambientali delle loro scelte.

Offerta, da parte degli enti locali, di adeguati sistemi di informazione sull’offerta di mobilità cittadina a impatto zero, e promozione della sharing mobility sui territori.

Formazione di turisti e cittadini sulle corrette regole di utilizzo di monopattini e biciclette, attraverso App multilingue

Trasporto marittimo

Incentivazione alla formazione continua degli operatori di settore e allo sviluppo di nuove figure professionali. AdSP e principali attori economici delle aree portuali dovranno sostenere investimenti in formazione.

Percorsi formativi (scolastici, universitari, post-universitari) per una preparazione del personale costante e per l’inserimento di nuovi profili professionali configurati ad hoc per le esigenze dei business player.

Trasporto ferroviario

Nuovo orientamento culturale da realizzarsi mediante cospicui investimenti in ambito formativo. Occorrerà trasformare la cultura del trasporto, pur molto radicata in Italia, in cultura dell’accoglienza.

Sostenibilità

Trasporto terrestre

Coinvolgere la micro mobilità anche per gli spostamenti del c.d. “ultimo miglio”. Collaborazione proficua tra Stato ed Enti locali per supportare l’integrazione delle offerte commerciali dei grandi operatori del turismo, assicurando i servizi in sharing di monopattini e biciclette in ambito urbano.

Trasporto marittimo

Supportare lo sviluppo di investimenti “green”. Il pieno rispetto delle normative internazionali IMO (International Maritime Organization) da parte delle compagnie di navigazione e l’agenda verso la piena transizione ecologica ed energetica dei porti sono le linee guida verso la configurazione dei “green port”, per i quali il Piano rinvia agli investimenti del PNRR.

Trasporto ferroviario

Valorizzazione il trasporto ferroviario come forma di mobilità sostenibile (si richiama il potenziamento della rete infrastrutturale nel PNRR M3C1- I1.2) e costruire una comunicazione credibile per veicolare il messaggio.

Le stazioni ferroviarie devono svolgere un ruolo chiave per sostenere lo snodo dell’intermodalità, soprattutto con forme di mobilità urbana sostenibile.

 

 

Wellness

Le politiche relative a tale settore riguardano le strutture termali e il turismo del benessere, il turismo sportivo e il cicloturismo.

Pilastro

Azioni

Governance

incentivare la costituzione di network e club di prodotto tematizzati tra attori del sistema del valore del wellness per la progettazione, realizzazione e branding di prodotti integrati per il benessere

istituzione di un tavolo permanente per la definizione di una strategia di rilancio del settore termale e di benessere, anche al fine di stimolare azioni di rigenerazione urbana delle strutture e località in particolare stato di crisi

collaborazione interistituzionale per realizzare le infrastrutture necessarie allo sviluppo del cicloturismo (10 ciclovie nazionali e la conversione in percorsi ciclabili delle ferrovie dismesse per un totale di 11.000 km)

progettare con l’Unione Europea i collegamenti a ciclovie internazionali

In collaborazione con la Federazione Ciclistica Italiana e le Regioni definire standard nazionali e omogenei per la qualificazione di “bike hotels” delle strutture ricettive

promozione culturale del ruolo dello sport come mezzo per il miglioramento del benessere psico-fisico della popolazione

collaborazione con la Fondazione Milano-Cortina 2026 e tutti gli stakeholders pubblici e privati per valorizzare al meglio i prossimi Giochi Olimpici invernali

incentivare la costituzione di Sport Commission regionali con l’obiettivo di favorire l’organizzazione di eventi di turismo sportivo

Innovazione

introduzione di un circuito nazionale di eccellenza volto a scoprire le realtà termali minori

in collaborazione con l’ENIT e le Regioni, coordinamento per le attività di promozione degli eventi sportivi ricorrenti di rilevanza nazionale (es. Giro d’Italia)

effettuare il censimento delle ciclovie e dei percorsi permanenti esistenti o in via di realizzazione creando un data base digitale fruibile in rete

Qualità, inclusività, sicurezza

rifinanziamento contributo a fondo perduto e tax credit dell’80%, e piena operatività del Fondo Rotativo per l’innovazione per la riqualificazione delle strutture del benessere

Di concerto con il dipartimento per lo sport della Presidenza del Consiglio dei Ministri, l’Istituto Credito Sportivo (ICS) e l’ANCI, rifinanziamento delle misure “Bando Sport e Periferia”, “Sport Missione Comune 2022”

e “Sport Verde Comune”, per la riqualificazione degli impianti sportivi

finanziamento di 1) iniziative per la riconversione del patrimonio pubblico diffuso (case cantoniere, ex stazioni ferroviarie, ecc.) in strutture ricettive esperienziali e di assistenza per i cicloturisti; 2) progetti per la realizzazione di percorsi ciclabili che rientrino nell’ambito dei circuiti nazionali di eccellenza (di cui art. 22 codice del turismo)

Sostenere il miglioramento e l’accessibilità dei servizi cicloturistici, nella ricettività (bike friendly), nelle infrastrutture (bike park, aree di sosta, nodi intermodali), nei servizi ancillari (noleggio, officine, bike sharing, ecc.) e nell’informazione digitale e tradizionale (segnaletica)

Formazione

promuovere iniziative con le Regioni volte a favorire la formazione degli accompagnatori/guide in ambito sportivo

incentivazione di corsi di formazione in accordo con il Ministero dell’Istruzione per sviluppare nei più giovani una consapevolezza delle tecniche di guida sicura e, più ingenerale, del codice della strada

Sostenibilità

snellimento delle procedure amministrative per la realizzazione di impianti fotovoltaici per le strutture dedicate al benessere con moduli collocati a terra di potenza fino a 1 MW

sensibilizzare la domanda circa i benefici psico-fisici della fruizione del wellness tourism tutto l’anno e definizione di una strategia di offerta volta ad attirare e fidelizzare la clientela tramite particolari forme di promozione (es. wellness card)

sostenere i progetti sul turismo ciclabile “Life Sic2Sic – In bici attraverso la Rete Natura 2000” dell’Ispra e il progetto di Federparchi per collegare i parchi italiani.

progetti per la mobilità sostenibile elettrica

 

Turismo culturale

L’obiettivo generale è quello di rafforzare la competitività dell’offerta turistico-culturale italiana mediante le seguenti azioni strategiche generali:

- rafforzare le grandi destinazioni culturali attraverso la promozione di forme di turismo sostenibile anche mediante la promozione di proposte di soggiorno più duraturo in cui siano previste attività di esplorazione esperienziale del patrimonio culturale e itinerari articolati verso aree meno note e conosciute;

- promuovere il turismo tutto l’anno;

- rendere attrattive e competitive le realtà culturali “minori” attraverso la realizzazione di reti o network tematici sovraregionali capaci di valorizzare le eccellenze locali.

Pilastro

Azioni

Governance

incentivare la creazione di network o reti di operatori turistici e culturali capaci di valorizzare i fattori di attrattiva sulla base di piattaforme esperienziali, organizzate e messe in condizioni di commercializzare prodotti turistico culturali evoluti

incentivare la realizzazione di circuiti d’eccellenza che prevedano collegamenti strutturali fra le grandi destinazioni culturali e il patrimonio culturale diffuso su centri storici minori che non hanno la capacità di essere “destinazione autonoma”

incentivi alla creazione di network di offerta specializzati nella promozione di territori, location e itinerari atti ad ospitare flussi di turismo scolastico e formativo, nonché

capaci di organizzare e offrire i relativi servizi accessori, sul modello dei Convention Bureau per il turismo MICE. I network dovranno prevedere obbligatoriamente la presenza di uno o più enti di formazione, uno più tour operator in grado di confezionare i prodotti, più strutture ricettive aventi spazi idonei all’ospitalità di lungo periodo

creare un quadro normativo favorevole allo sviluppo di esperienze turistiche tematiche, incentivandone la creazione in tutti i luoghi di produzione e stimolando la riqualificazione dei mercati agroalimentari in ottica esperienziale

promuovere la collaborazione tra operatori pubblici e privati del turismo e dell’enogastronomia attraverso misure di sostegno, progetti di sviluppo di prodotti turistici nazionali e di convergenza tra aree urbane e rurali

rafforzare il posizionamento dell'Italia (e delle singole destinazioni) nei Category Entry Point (CEPs) legati al viaggio enogastronomico attraverso l’adozione di una strategia di messaggio unitaria in coordinamento tra ENIT e le Regioni

ampliare la copertura dei canali di distribuzione e vendita attraverso la strutturazione di collaborazioni regolari con gli intermediari turistici (tradizionali e digitali) per aumentare le vendite e creare nuovi prodotti da mettere sul mercato

organizzazione di un grande evento di richiamo, individuando il 2024 quale "Anno delle Radici Italiane"; coinvolgimento di figure professionali dedicate al turismo delle radici, mediante il reclutamento di un coordinatore nazionale di progetto, di un responsabile della comunicazione e di 16 coordinatori regionali

Innovazione

prevedere nel Tourism Digital Hub (TDH) dei “cataloghi in tempo reale” dell’offerta esperienziale attraverso la realizzazione di aree dedicate alla collaborazione tra operatori nella definizione delle proposte turistiche (B2B) e aree di promozione dei tematismi (B2C). L’area B2C dovrebbe essere dotata di sistemi avanzati di personalizzazione delle proposte attraverso la profilazione degli utenti e delle loro esigenze (e-commerce avanzato)

estendere anche alle risorse culturali minori il lavoro di catalogazione e digitalizzazione delle risorse turistiche e loro inserimento nel TDH in modo da renderle visibili per la potenziale utenza (B2B e B2C).

facilitare i visitatori nella comprensione del patrimonio enogastronomico (nazionale, regionale e locale) attraverso la creazione di grandi attrattori e di hub innovativi a livello locale e con il supporto all’adozione di strumenti digitali volti a facilitare la conoscenza e l’apprendimento durante l’esperienza di visita

accrescere la capacità dell’enogastronomia nell’essere motivo del viaggio in Italia, presidiando al contempo la sua riconoscibilità, considerazione e reputazione come

meta turistica enogastronomica, attraverso campagne di comunicazione coordinate, misure di sponsorship e/o co-marketing, progetti di valorizzazione dei luoghi di consumo all’estero

rendere l’offerta rispondente alle esigenze del turista attraverso strumenti di supporto agli operatori volti a facilitare l’adeguamento delle strategie commerciali agli standard dei canali di distribuzione turistica internazionali

digitalizzazione e indicizzazione dei documenti utili alle ricerche storico-familiari del turista delle radici

creazione e sviluppo di una piattaforma dedicata ai servizi turistici e culturali per i viaggiatori delle radici

creazione di un "Passaporto delle Radici Italiane" digitale che funga da incentivo per gli italo-discendenti per i servizi turistici di cui fruiranno in Italia

ideazione di una campagna di comunicazione anche digitale con l’ausilio di partner specializzati e il coinvolgimento di testimonial per la sensibilizzazione delle comunità di italiani di nuova generazione e di oriundi italiani all’estero

Qualità, inclusività, sicurezza

creazione di standard qualitativi e relativi all’inclusione sull’esempio delle “carte dei servizi” con le quali ogni organizzazione o struttura culturale sulla base delle proprie

caratteristiche si impegna ad erogare determinati servizi agli utenti. Tali standard dovranno essere monitorati a livello nazionale e finanziamenti mirati dovranno essere

indirizzati per supportare tutte le strutture nel raggiungimento dei suddetti standard

definizione di requisiti minimi (linguistici, competenza delle guide, ecc.) di qualità dell’offerta esperienziale (marchio) che garantiscano i consumatori e preservino la

reputazione del marchio “Italia” sui mercati internazionali

politiche di sostegno (bonus vacanze) al consumo di prodotti turistici educativi che renda accessibile l’esperienza culturale di qualità anche alle fasce deboli della popolazione

finanziare progetti volti a riconoscere, censire e preservare il patrimonio culturale (nell’accezione ampia) diffuso sul territorio anche in accordo con gli operatori del terzo settore

contributi finanziari per il sostegno del turismo educativo delle famiglie in difficoltà economica da erogare in accordo con le politiche attualmente in essere per il sostegno all’attività scolastica (borse studio, contributi per i libri scolastici, contributi per il trasporto scolastico, ecc.)

incentivo per l’offerta di proposte di alloggio e ristorazione diversificate per target, al fine di rispondere ai diversi bisogni e desideri, creando quindi esperienze tailor made

incentivo per la promozione e il sostegno di iniziative economiche volte all’offerta di servizi di mobilità a tariffe vantaggiose avvalendosi di diverse tipologie di trasporto

finanziamento dei progetti volti a migliorare l’accessibilità e la fruizione dei cammini

stimolare la valorizzazione turistica del patrimonio, incrementando la qualità, la tipicità e la sostenibilità dei prodotti, dei servizi e delle esperienze offerte nelle imprese della filiera così come l’accessibilità ai territori rurali, attraverso l’attivazione di specifiche misure di facilitazione e di incentivo

favorire gli investimenti nella tutela e nella valorizzazione del patrimonio enogastronomico, delle sue produzioni di eccellenza, dei suoi paesaggi, degli artigiani e dei luoghi storici del gusto, preservandone le espressioni identitarie quali, ad esempio, la Cucina Italiana e la Dieta Mediterranea

facilitare l'emersione di attrazioni e lo sviluppo di servizi per arricchire e diversificare l'esperienza dei turisti con misure di sostegno all’ampliamento e all’innovazione dell’offerta turistica con l’enogastronomia

creazione di itinerari ad hoc, a cui abbinare esperienze personalizzate, anche nel settore enogastronomico

creazione di una rete dei musei dell’emigrazione, al fine di sistematizzare le attività dedicate all’approfondimento della storia locale, della lingua e della cultura italiana

organizzazione di esperienze di working holidays presso le aziende agricole, agrituristiche e dell’artigianato locale

Formazione

sviluppo di un “Kit di supporto per servizi digitali di base” (sistema informativo per la promozione e gestione delle attività turistiche, supporto all’adozione e formazione) a

beneficio degli operatori turistici di piccole e medie dimensioni nelle zone più arretrate del Paese

Estendere i percorsi formativi già previsti nei documenti generali agli operatori culturali (anche volontari) delle piccole strutture museali. Inserire tra le discipline di studio tematiche afferenti la gestione dei beni e delle risorse culturali secondo un approccio manageriale maggiormente orientato al mercato e alla soddisfazione del visitatore secondo un’ottica esperienziale

favorire la realizzazione di corsi ITS dedicati al turismo culturale-esperienziale capaci di creare competenze specifiche nelle aree della progettazione delle esperienze

turistiche e del marketing esperienziale.

potenziamento dei livelli di digitalizzazione, con la formazione qualificata, con modelli innovativi di organizzazione del lavoro, con una piattaforma digitale che potrà garantire la diffusione delle iniziative, di approfondimento dei siti e delle realtà sociali di nostro riferimento e la creazione di una rete anche tecnologica

accrescere le competenze degli attuali e dei futuri professionisti sui temi del turismo e dell’enogastronomia attraverso una rimodulazione dei processi e dei percorsi formativi

adottare standard di fruizione innovativi e di livello attraverso l’implementazione della conoscenza del fenomeno all’interno degli osservatori turistici (nazionali e regionali) e l’incentivazione all’uso di strumenti di analisi, monitoraggio ed implementazione del servizio da parte degli operatori

sensibilizzazione dei territori mediante la formazione di operatori turistici specializzati nel turismo delle radici

creazione di una rete con Università italiane per lo studio e il monitoraggio del turismo delle radici, anche attraverso la creazione di una specifica piattaforma informatica e l’assegnazione di borse di studio a giovani ricercatori

Sostenibilità

politiche di sostegno (Bonus Vacanze) al consumo di prodotti turistici culturali “green” che favoriscano i flussi verso le aree minori e nei periodi “fuori stagione”

estendere, laddove non previsto, le misure relative alla sostenibilità previste per gli operatori turistici anche a quelli culturali

finanziamento per la realizzazione e la cura di eventi tematizzati di promozione e animazione del turismo lento lungo i cammini inclusa la città di Roma e del Vaticano

 

 

Strutture ricettive

Il Piano parte dal presupposto che la sfida competitiva in ambito turistico mette sempre più al centro il livello qualitativo dei servizi offerti e la riconoscibilità dello standard di offerta delle strutture. Per poter soddisfare questi trend emergenti è necessario che:

- le strutture evolvano in termini di servizi e standard qualitativi, soprattutto sotto il profilo tecnologico;

- il sistema, nel suo complesso, rinnovi le proprie prassi di comunicazione per riuscire a distinguere la propria offerta e a caratterizzare il proprio posizionamento sul mercato;

- vi siano professionalità adeguate a gestire i servizi necessari per soddisfare le nuove esigenze del turista.

Pilastro

Azioni

Governance

istituire un tavolo di lavoro interministeriale al fine di adeguare la normativa sul lavoro stagionale, garantendo un equilibrio tra reddito salariale, tutela del lavoro e riqualificazione delle competenze

valutare l’introduzione di misure a sostegno della perdita di redditività dovuta al considerevole aumento dei costi energetici

considerare misure volte a efficientare gli oneri amministrativi a carico delle strutture ricettive, semplificandoli tramite accentramento presso un attore unico

promuovere un tavolo di coordinamento che affronti la necessità di tutelare le strutture regolari e autorizzate rispetto alcune criticità (ad esempio, brandjacking da parte delle piattaforme online)

portare a termine la costruzione della “banca dati delle strutture ricettive e degli immobili destinati alle locazioni brevi”

creare tavoli istituzionali per l’introduzione di una legge quadro sul turismo Open Air e per l’armonizzazione delle normative tra Stato e regioni

Per il segmento glamping, valutare l’introduzione di un piano nazionale di azione strategico per lo sviluppo di strutture dedicate only-glamping dove il turista possa trascorrere un’esperienza completamente dedicata

Innovazione

istituire delle data room territoriali che consentano di monitorare i flussi di arrivi e presenze in tempo reale e di produrre report utili alle strutture ricettive per fare fine tuning delle loro strategie di sviluppo e commerciali

promuovere, in linea con le misure orizzontali che prevedono incentivi a fondo perduto per la transizione digitale degli operatori del settore turistico, l’adozione di soluzioni di smart camping (sistemi IoT di illuminazione,

videosorveglianza integrata, ricariche elettriche dei mezzi di trasporto)

integrare il glamping nell’hub nazionale del turismo

Qualità, inclusività, sicurezza

adottare il sistema di classificazione delle strutture alberghiere europeo (HotelStars Union)

utilizzare l’anagrafe ufficiale delle strutture ricettive per mantenere sotto controllo fenomeni di abusivismo

estendere gli incentivi per la riqualificazione ed il miglioramento della qualità dell’offerta ricettiva alle strutture extra-alberghiere regolari

Promuovere una semplificazione delle normative per l’installazione di strutture open air e per facilitare interventi atti ad aumentarne la sicurezza

Formazione

potenziare la catena del valore della formazione rafforzando il percorso professionale in ambito scolastico e potenziando i percorsi di specializzazione dedicati al settore. Collegamento alle politiche orizzontali per la formazione mirate a garantire continuità nel percorso formativo del settore turistico e nel rafforzare l’offerta formativa dedicata

introdurre incentivi per favorire l’accrescimento delle competenze professionali degli operatori del settore al fine di formare operatori specializzati nell’accoglienza del turista “open air

adeguare e rafforzare l’inclusività delle strutture open air attraverso appositi programmi di formazione degli operatori del settore

istituire percorsi dedicati al settore glamping che formino operatori specializzati in ricettività open air di alta gamma

Sostenibilità

utilizzare gli incentivi previsti dal tax credit per promuovere la sostenibilità ambientale perseguendo un maggior risparmio idrico, un maggior efficientamento del ciclo del prodotto e una riduzione dei rifiuti alimentari

pianificare interventi di incentivo per fare sì che la ricettività del territorio funga da volano per l’economia del territorio tramite l’utilizzo e la promozione di prodotti a Km0

prevedere incentivi per la riduzione dell’utilizzo di imballaggi in plastica

 

estendere gli incentivi per la riqualificazione energetica in chiave sostenibile delle strutture extra-alberghiere regolari

 

introdurre incentivi per la sostituzione di strutture ricettive mobili con unità a minor impatto ambientale

 

prevedere interventi per l’efficientamento energetico e la riqualificazione delle strutture open air in chiave di maggior sostenibilità, anche facendo ricorso al Fondo Rotativo Imprese e al Fondo Nazionale del Turismo.

 

 

Turismo leisure

In tale ambito tematico, le azioni sono essenzialmente volte a:

-        sviluppare la competitività e l’attrattività delle destinazioni montane da un lato e dall'altro superare i fattori di freno;

-        promuovere un nuovo modo di concepire il mare, in maniera eco-sostenibile e rispettosa dell’ecosistema di riferimento, portando il turista su itinerari marini e approdi in zone costiere ad alto valore naturalistico e culturale;

-        promuovere un maggiore coordinamento nell’organizzazione di esibizioni e intrattenimenti;

-        garantire la sicurezza e la sostenibilità dei parchi tematici;

 

Pilastro

Azioni

Governance

avviare tavoli di concertazione per l’integrazione dei territori di montagna in una logica di offerta turistica di distretto, coinvolgendo comunità e associazionismo territoriale

creare tavoli specifici per discutere l’opportunità di rendere le società di locazione e noleggio di unità e imbarcazioni da diporto società di servizi turistici

valorizzare la crocieristica come settore strategico per la promozione del patrimonio turistico e culturale del Paese, ispirandosi a una rivisitazione in chiave moderna del paradigma dei grand tour

identificazione delle linee dismesse di particolare interesse turistico che potrebbero essere oggetto del piano di recupero delle linee ferroviarie italiane

Innovazione

sostenere la digitalizzazione degli skipass e l’adozione di logiche pay-per-use, anche attraverso i meccanismi del Tax Credit e degli incentivi a fondo perduto previsti tra le

politiche orizzontali

supportare la nascita di strumenti digitali come App integrate dei Servizi/Esperienze montane, nell’ottica di una offerta turistica di comprensorio

introdurre incentivi che favoriscano gli investimenti per la dotazione di adeguati sistemi di protezione dei dati in formato digitale, prevenendo possibili attacchi sia esterni che interni

mappare i porti, gli attracchi, le banchine per costruire un portale digitale dedicato alla nautica

continuare a promuovere l’integrazione dell’offerta del settore tramite la formazione di hub della nautica

costruire nuove rotte e itinerari nautici che consentano di scoprire il patrimonio storico, culturale, naturalistico ed enogastronomico dell’entroterra costiero e delle acque interne dell’Italia

incentivare l’ammodernamento delle strutture ospitanti adeguandole dal punto di vista della digitalizzazione, accessibilità, sostenibilità e sicurezza

implementare la digitalizzazione sia per nuove offerte esperienziali sia per la comunicazione e promozione degli eventi

favorire il coordinamento e la programmazione del calendario degli eventi a livello territoriale (evitare sovrapposizioni)

favorire la pianificazione degli eventi in coerenza con le strategie di marketing e di promozione dei territori

bandi e fondi rotativi per incentivare gli investimenti in nuovi prodotti nei parchi tematici

contributi e credito d’imposta per interventi sulle strutture dei parchi tematici tesi alla riqualificazione energetica, all’aumento dei livelli di inclusività e accessibilità, come previsto dal PNRR con riguardo al settore turistico

sviluppo della digitalizzazione in ottica di marketing dei parchi tematici, comunicazione e promozione, e di offerta di un’esperienza di visita innovativa

Valutare la possibilità di inserire i parchi tra le imprese turistiche per evidente affinità con il settore dell’entertainment e le affinità che il settore ha da tempo in termini di imposizione fiscale

valorizzare la ricerca e l’aggiornamento scientifico promuovendo accordi con Università e Centri di ricerca

promuovere l’integrazione tra i parchi tematici e i sistemi locali per una promozione integrata e sinergica delle destinazioni e dei territori, anche aumentando le capacità di networking

investimenti ad alto contenuto tecnologico per migliorare l’informazione turistica negli itinerari dei treni storici (es. audio guide e materiale multimediale fruibile con QRcode), finanziabile con le risorse pluriennali del Fondo Unico Nazionale per il Turismo

promozione di pacchetti turistici di turismo lento basati su esperienze di viaggio dei Treni Storici

Qualità, inclusività, sicurezza

costruire un Piano complessivo di intervento in materia di sicurezza degli impianti a fune, al fine di snellire gli iter di controllo periodico e di revisione, e progettare forme di supporto agli investimenti in sicurezza

promuovere iniziative per rendere accessibili e inclusivi gli sport invernali

estendere e razionalizzare l’utilizzo dei posti di ormeggio per diminuire il rischio di incidenti connessi al traffico e alle operazioni di attracco dei mezzi nautici

programmare un investimento infrastrutturale (sfruttando i finanziamenti della BEI) per aumentare e ampliare le banchine e i punti di attracco

introdurre incentivi volti a garantire la sicurezza e la qualità dell’offerta crocieristica, attraverso un’attenzione particolare ai protocolli sanitari a bordo delle navi

favorire il ricorso a certificazioni per la qualità, salute e sicurezza, adeguandosi agli standard internazionali

incentivi per interventi di riqualificazione e rinnovamento delle strutture in linea con PNRR per il turismo, impattando sulla qualità dell’esperienza di visita anche in forza delle tecnologie e dei servizi digitali

diffondere il ricorso alle certificazioni di qualità, salute e sicurezza sul lavoro (ISO 45001)

diffondere l’implementazione di sistemi certificati di gestione della prevenzione e controllo delle infezioni

uniformità nelle ispezioni e semplificazione burocratica

creazione di circuiti nazionali di eccellenza per la creazione di percorsi a cavallo in accordo con le Regioni

definizione delle linee guida che definiscono gli standard di qualità, sicurezza e accessibilità dei percorsi del turismo lento

coordinamento degli interventi sulla mobilità slow cercando di costruire percorsi turistici integrati tra ferrovie, cammini e ciclovie

sostegno al progetto “il treno della Dolce Vita”, che allestisce un’offerta specifica per il segmento “luxury”, con l’obiettivo di rafforzare il “Brand Italia” all’estero nella prospettiva del turismo lento e sostenibile

Formazione

sostenere la formazione di professionisti di alto profilo specializzati nell’accoglienza per i territori montani, con la prospettiva di creare un albo di Mountain Concierge. Collegamento alle politiche orizzontali per la Formazione tra cui il varo di Executive Master tematici per sviluppare eccellenze di settore coordinati e integrati dal Ministero

promuovere corsi di formazione che favoriscano la commistione di competenze nautiche con quelle del turismo costiero, al fine di valorizzare le risorse umane del

settore nautico

istituire percorsi di formazione improntati al tema della sostenibilità, soprattutto in campo alimentare, e di servizi di entertainment ispirati alle culture e alle tradizioni tipiche dei territori coperti dagli itinerari crocieristici

incentivare attività formative di aggiornamento e qualificanti per sviluppare profili professionali specializzati per il settore degli eventi e dell’intrattenimento

incentivare la formazione degli operatori della filiera in particolare sui temi della sicurezza, sostenibilità e della digitalizzazione degli eventi, oltre dell’organizzazione e promozione di eventi

incentivi e programmi per la formazione sui temi della sostenibilità, della digitalizzazione e della sicurezza nei luoghi di lavoro

promozione di master e corsi ITS rivolti ad operatori di settore per sensibilizzarli alle pratiche del green tourism

Sostenibilità

operare per la sostenibilità della “Montagna Bianca”: contenimento dei consumi energetici degli impianti a fune, dei consumi di carburante dei mezzi di manutenzione piste, dei consumi idrici dei sistemi di innevamento artificiale

avviare i lavori per un piano Strategico di sviluppo del turismo montano sostenibile culture-based, con progettazione di strumenti innovativi di salvaguardia e valorizzazione delle culture identitarie, del patrimonio immateriale, delle tradizioni delle comunità montane

progettare e implementare strumenti tecnici per la valutazione periodica dell’impatto del turismo sulla montagna e le capacità di carico delle destinazioni montane

creare percorsi che promuovano il rispetto del sistema marino mirati a mostrare i “tesori” dei nostri mari e, al contempo, a creare consapevolezza nei turisti in merito a bellezza e fragilità dell’ecosistema

prevedere politiche incentivanti per la decarbonizzazione e progettare un sostegno economico per l’installazione di batterie di nuove generazioni a bordo delle navi, in modo da ridurre a zero il loro impatto nei porti e in prossimità delle destinazioni

riqualificazione energetica delle strutture

linee guida per la sostenibilità degli eventi

incentivare politiche di riduzione degli sprechi e dei consumi legati alle manifestazioni

sviluppo della mobilità sostenibile promuovendo buone pratiche e sfruttando le potenzialità delle innovazioni tecnologiche

incentivi per l’efficientamento e ammodernamento dei parchi tematici, e promozione del ricorso ad energie rinnovabili

incentivi per pratiche green (riduzione sprechi e rifiuti dei ristoranti interni ai parchi)

favorire l’accesso al credito per i parchi che redigano bilanci di sostenibilità

diffondere best practices relative alla sostenibilità ed all’economia circolare per una crescita culturale

favorire collaborazioni e partnership con vari attori interessati ai temi della sostenibilità

valorizzazione del ruolo dei parchi tematici nella sensibilizzazione ed educazione rispetto ai temi della sostenibilità ambientale e sociale, promuovendo attività didattiche e divulgative anche privilegiando l’approccio edutainment

finanziamento di: interventi diretti, anche infrastrutturali, in ambienti di grande valore naturalistico e paesaggistico; interventi rivolti all’accessibilità e alla fruibilità dei servizi turistici verso le persone con disabilità

finanziamento attraverso il Piano di Sviluppo e Coesione (2014-2020) dei progetti: “Grandi destinazioni per un turismo sostenibile”; “Best tourism villages”: iniziativa volta ad individuare ed incentivare programmi di sviluppo sostenibile nelle località rurali

lo stanziamento pluriennale (2022-2025) di risorse economiche del Fondo Unico Nazionale per il Turismo, per il recupero di antiche infrastrutture ferroviarie o ferrovie storiche

la realizzazione di circuiti nazionali di eccellenza mediante la tematizzazione dei Treni storici per la valorizzazione del patrimonio culturale nazionale a valere sul Fondo Unico Nazionale per il turismo e il Fondo per lo Sviluppo e la coesione

rafforzamento dell’offerta “Treni Storici” durante l’intero anno solare, arrivando ad una programmazione annuale strutturata

 

 

Turismo di alta gamma

In tale ambito tematico, le azioni sono essenzialmente volte a:

-        posizionare più chiaramente l’Italia come destinazione del turismo di alta gamma a livello internazionale e rendere più diffusa e accessibile la sua offerta;

-        potenziare ulteriormente la comunicazione sui canali specifici per il turismo di alta gamma;

-        rafforzare il coordinamento per lo sviluppo del mercato di alta gamma a livello nazionale;

Pilastro

Azioni

Governance

creare un tavolo nazionale specifico per il turismo di alta gamma, cui partecipino rappresentanti delle regioni, ENIT, associazioni di categoria e rappresentanti delle imprese del settore lusso

fornire agli operatori internazionali accesso più immediato all’offerta italiana, sostenendo l’organizzazione in Italia di un evento B2B specifico per il turismo di lusso

potenziare l'organizzazione in Italia di più eventi B2B

fornire linee guida sullo sviluppo del turismo di alta gamma per supportare le regioni fornendo conoscenza sul comportamento ed esigenze della domanda

supportare l’attivazione, all’interno del Centro Studi per la Programmazione Economica del Turismo (CESPET), di un centro specifico dedicato al monitoraggio dell’impatto del turismo di lusso

con il supporto del centro studi specifico sul turismo di alta gamma (vedi punto precedente), definire una strategia che identifichi e vada a profilare i target di clientela lusso all’interno dei principali mercati geografici

definire un piano che, anno per anno, identifichi mercati geografici e target da raggiungere con le specifiche azioni di comunicazione e promozione

supportare, in sinergia con le Regioni, la costituzione di un club di prodotto che riunisca tutte le eccellenze dell’offerta turistica di alto livello italiano (mobilità, ristorazione, guide, ospitalità, esperienze, attrazioni, ecc.): il club di prodotto agevolerà il lavoro di tutti gli operatori italiani e internazionali, identificando su tutto il territorio chi propone servizi adeguati alle esigenze del segmento, sia in termini di qualità sia di originalità e autenticità

costituire un tavolo di lavoro che riunisca territori, istituzioni e stakeholders per la definizione dei criteri qualitativi per l’adesione al club di prodotto di cui al punto precedente

assicurare che il club di prodotto, il suo marchio e i suoi aderenti siano presenti e valorizzati all’interno del Tourism Digital Hub (TDH)

Ricorso al fondo rotativo, al fondo nazionale turismo CDP e ai fondi BEI, insieme ai fondi regionali, per supportare la riqualificazione e transizione ecologica delle strutture ricettive di altissimo livello

dare sviluppo, a partire dall’ospitalità, a progetti di riqualificazione di alcune aree termali verso proposte di alta gamma fondate su un concetto di wellness che abbracci varie forme di benessere con un approccio olistico: in sinergia con le regioni, prevedere priorità per gli interventi sull’ospitalità che si accompagnino a una riqualificazione complessiva della località termale

pianificare una strategia per il potenziamento dell’ospitalità di alto livello dando prelazione, in raccordo con le Regioni, a interventi che si inseriscano in una progettualità di più largo respiro a livello di destinazione

sostenere il potenziamento, in collaborazione con altri ministeri e le Regioni – di proposte esperienziali rivolte ai turisti da parte dell’artigianato artistico, savoir-faire, produzioni artistiche, design italiano ed eccellenze nella produzione (corsi, degustazioni, attività hands on, ecc.) e rafforzarne la sinergia con l’offerta shopping relativa a moda e brand del Made in Italy

rivedere alcuni aspetti della legislazione nazionale che rendono attualmente complesso proporre esperienze a contatto con comunità e territorio, pur mantenendo sempre una garanzia per la sicurezza e salute dei clienti

Innovazione

in connessione al Tourism Digital Hub (TDH), prevedere iniziative di comunicazione digitale specifiche per il target dei turisti di alta gamma, valutando in particolare il Metaverso e specifiche azioni sui social network

supportare, all’interno delle attività del Centro Studi per la Programmazione Economica del Turismo (CESPET) e Tourism Digital Hub (TDH), la creazione di un sistema di raccolta dati e data mining che fornisca informazioni più puntuali sui diversi segmenti di shopper e sulla tipologia

di prodotti acquistati durante la vacanza

sostenere, in raccordo con le regioni, la nascita e crescita di imprese o reti di imprese o altri network dedicati ai servizi e alle esperienze per il turismo di lusso, specialmente: nell’incoming e nel travel design, con particolare focus nella capacità rendere fruibili parti poco conosciute del territorio; nell’ampliamento dei servizi a terra offerti nell’ambito della nautica; nel campo dell’intrattenimento; in aree diverse dalle grandi città d’arte; nel Centro-sud, dove l’offerta è meno presente e più frammentata soprattutto sul fronte di organizzazione e intermediazione

in raccordo con il Ministero della Cultura e in partnership con gli operatori italiani e internazionali promuovere, ogni anno, alcuni eventi speciali ed esclusivi che prevedano l’accesso ad un’esperienza particolare all’interno di attrazioni iconiche del patrimonio italiano

supportare la creazione di partnership finalizzate alla creazione di progetti iconici come Grand Tour Nautico o Orient Express

Qualità, inclusività, sicurezza

sostenere, in collaborazione con gli altri ministeri, l’integrazione dell’offerta di servizi di mobilità di alto livello in tutta la progettualità, di livello nazionale e regionale, dedicata a cammini, ciclovie, itinerari enogastronomici e più in generale a forme di turismo slow e alternativo

Formazione

supportare l’istituzione, operando in partnership con operatori privati di eccellenza, di una scuola di alta formazione ad elevata specializzazione nel management dell’ospitalità e del turismo, che assicuri attenzione specifica all’offerta lusso, anche rispetto alle differenze legate al tipo di prodotto o territorio (montagna, nautica, ecc.), e che garantisca una forte sinergia tra formazione teorica e training on the job, in modo da risultare competitiva con le migliori strutture straniere

sostenere, in raccordo con il MUR, il dialogo tra gli operatori del settore stesso e i punti di riferimento dell’offerta universitaria per il turismo

 

 



[1]     Il Comitato è stato istituito, ai sensi dell’articolo 58 del D.lgs. n. 79/2011. Il D.M. 8 agosto 2014, recante “Istituzione e compiti del Comitato Permanente di Promozione del Turismo in Italia”, come integrato dal Decreto dello stesso Ministro del 21 luglio 2015, aveva previsto, all’articolo 4, comma 4, che il Comitato, in seduta plenaria, avesse il compito di approvare lo schema di piano e di trasmetterlo all’allora competente Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo per la conseguente adozione, ai sensi dell’articolo 34-quinques del D.L. n. 179/2012.

Come si dirà meglio nel box ricostruttivo, il nuovo D.M. 23 giugno 2021 Decreto recante “Istituzioni e compiti del Comitato permanente di promozione del turismo in Italia” non prevede più questa sotto procedura, bensì prevede che il Comitato possa essere incaricato – ai fini della redazione del PST - dello svolgimento degli approfondimenti tecnici necessari da parte della competente Direzione generale del MITUR e da parte della Commissione politiche per il turismo della Conferenza permanente Stato regioni e province autonome.

[2]     Tra le norme del Codice dichiarate illegittime rientrano le norme relative alla: classificazione generale delle strutture ricettive(articolo 8); classificazione e disciplina delle strutture ricettive alberghiere ed extra-alberghiere (articolo 9); classificazione degli standard qualitativi delle imprese turistiche ricettive (articolo 10); disciplina della pubblicità dei prezzi (articolo 11); classificazione delle strutture ricettive all'aperto (articolo 13); disciplina degli standard qualitativi dei servizi e delle dotazioni per la classificazione delle strutture ricettive (articolo 15); semplificazione degli adempimenti amministrativi delle strutture turistico-ricettive (articolo 16); «definizioni» in materia di agenzie di viaggio e turismo (articolo 18); disciplina dei procedimenti amministrativi in materia di turismo (articolo 21); definizione e disciplina dei «sistemi turistici locali» (contesti turistici omogenei o integrati, comprendenti ambiti territoriali appartenenti anche a regioni diverse, caratterizzati dall'offerta integrata di beni culturali, ambientali e di attrazioni turistiche, compresi i prodotti tipici dell'agricoltura e dell'artigianato locale, o dalla presenza diffusa di imprese singole o associate (articolo 23); disciplina delle agevolazioni in favore dei turisti con animali domestici al seguito (articolo 30); disciplina delle attività di assistenza al turista (articolo 68). In una successiva sentenza, la Corte ha dichiarato l’illegittimità della norma statale che demandava ad un decreto ministeriale la qualificazione dei "marina resort" come strutture turistico-ricettive all'aria aperta, nella parte in cui tale norma non prevedeva alcuna forma di coinvolgimento delle Regioni (Sent. Corte Costituzionale n. 21/2016, che ha dichiarato l'illegittimità costituzionale dell'articolo 31, comma 1, del D.L. n. 133/3014 nella parte in cui non prevede la previa intesa della Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome).

[3]     Il D.M. 23 giugno 2021 recante “Istituzioni e compiti del Comitato permanente di promozione del turismo in Italia” ha previsto, all’articolo 2, che il Comitato sia così composto: un rappresentate del Ministero dell’economia e finanze- MEF, un rappresentate del Ministero degli affari estero e della cooperazione internazionale, un rappresentate del Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica, un rappresentante del Ministero delle infrastrutture  e dei trasporti, un rappresentante del Ministero dell’istruzione, un rappresentante del Ministero dell’Università e della ricerca, un rappresentante del Ministero della Cultura, un rappresentante del ministero delle politiche agricole e della sovranità alimentare; il Presidente della Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano o un suo delegato; il Presidente dell’Associazione nazionale comuni italiani o un suo delegato; il Presidente dell’Unione Province d’Italia o un suo delegato; un rappresentante dell’ISTAT; un rappresentante dell’organizzazione mondiale del turismo; un rappresentante di ENIT- Agenzia nazionale del turismo; un rappresentante di INVITALIA- Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti lo sviluppo d' impresa S.p.A.; u) un rappresentante delle associazioni di categoria maggiormente rappresentative operanti nel settore del turismo, designato a maggioranza da queste ultime; in relazione agli argomenti trattati nelle sedute del Comitato, potranno essere invitati rappresentanti ulteriori delle associazioni di categoria operanti nel settore del turismo; v) un rappresentante delle organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative operanti nel settore del turismo, designato a maggioranza da queste ultime. Possono far parte, altresì, del Comitato permanente fino a venticinque esperti in materia di turismo e di valorizzazione del patrimonio turistico nominati dal Ministro, nonché due esperti nelle medesime materie nominati dal Presidente della Conferenza dei presidenti delle regioni e delle province autonome.

[4]     Si rinvia, sul punto a quanto detto nella nota 1.

[5]     Quanto ai traguardi ed obiettivi conseguiti si rinvia alla politica pubblica “Turismo”, nell’ambito della pagina web dedicata al PNRR sul sito istituzionale della Camera dei deputati.

Si rinvia anche alla recente Relazione della Corte dei Conti sull'attuazione del PNRR (DOC XIII-bis, n. 1, Tomo I) di marzo 2023, aggiornata al 13 febbraio 2023