XVIII Legislatura

Commissione parlamentare di inchiesta sulla morte di David Rossi

Resoconto stenografico



Seduta n. 24 di Giovedì 17 febbraio 2022

INDICE

Sulla pubblicità dei lavori:
Zanettin Pierantonio , Presidente ... 3 

Audizione del dottor Aldo Natalini, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione:
Zanettin Pierantonio , Presidente ... 3 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 3 
Zanettin Pierantonio , Presidente ... 5 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 5 
Zanettin Pierantonio , Presidente ... 5 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 5 
Zanettin Pierantonio , Presidente ... 7 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 7 
Zanettin Pierantonio , Presidente ... 11 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 11 
Zanettin Pierantonio , Presidente ... 11 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 11 
Zanettin Pierantonio , Presidente ... 13 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 13 
Zanettin Pierantonio , Presidente ... 14 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 14 
Zanettin Pierantonio , Presidente ... 14 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 14 
Zanettin Pierantonio , Presidente ... 15 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 15 
Zanettin Pierantonio , Presidente ... 15 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 15 
Zanettin Pierantonio , Presidente ... 15 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 15 
Zanettin Pierantonio , Presidente ... 15 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 16 
Zanettin Pierantonio , Presidente ... 16 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 16 
Zanettin Pierantonio , Presidente ... 16 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 16 
Zanettin Pierantonio , Presidente ... 17 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 17 
Zanettin Pierantonio , Presidente ... 17 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 18 
Zanettin Pierantonio , Presidente ... 18 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 18 
Zanettin Pierantonio , Presidente ... 18 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 18 
Zanettin Pierantonio , Presidente ... 18 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 18 
Zanettin Pierantonio , Presidente ... 18 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 18 
Zanettin Pierantonio , Presidente ... 19 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 19 
Zanettin Pierantonio , Presidente ... 19 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 20 
Zanettin Pierantonio , Presidente ... 20 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 20 
Zanettin Pierantonio , Presidente ... 20 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 20 
Zanettin Pierantonio , Presidente ... 20 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 20 
Zanettin Pierantonio , Presidente ... 20 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 20 
Zanettin Pierantonio , Presidente ... 20 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 20 
Zanettin Pierantonio , Presidente ... 21 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 21 
Zanettin Pierantonio , Presidente ... 21 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 21 
Zanettin Pierantonio , Presidente ... 21 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 21 
Zanettin Pierantonio , Presidente ... 21 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 21 
Zanettin Pierantonio , Presidente ... 21 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 21 
Zanettin Pierantonio , Presidente ... 21 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 21 
Zanettin Pierantonio , Presidente ... 21 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 21 
Zanettin Pierantonio , Presidente ... 21 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 21 
Zanettin Pierantonio , Presidente ... 22 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 22 
Zanettin Pierantonio , Presidente ... 22 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 22 
Zanettin Pierantonio , Presidente ... 22 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 22 
Zanettin Pierantonio , Presidente ... 22 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 22 
Zanettin Pierantonio , Presidente ... 22 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 22 
Zanettin Pierantonio , Presidente ... 22 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 22 
Zanettin Pierantonio , Presidente ... 22 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 22 
Zanettin Pierantonio , Presidente ... 22 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 22 
Zanettin Pierantonio , Presidente ... 22 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 23 
Zanettin Pierantonio , Presidente ... 23 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 23 
Zanettin Pierantonio , Presidente ... 23 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 23 
Zanettin Pierantonio , Presidente ... 23 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 23 
Zanettin Pierantonio , Presidente ... 23 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 23 
Zanettin Pierantonio , Presidente ... 23 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 23 
Zanettin Pierantonio , Presidente ... 24 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 24 
Zanettin Pierantonio , Presidente ... 24 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 24 
Zanettin Pierantonio , Presidente ... 24 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 24 
Zanettin Pierantonio , Presidente ... 24 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 24 
Zanettin Pierantonio , Presidente ... 24 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 24 
Zanettin Pierantonio , Presidente ... 24 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 24 
Zanettin Pierantonio , Presidente ... 25 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 25 
Zanettin Pierantonio , Presidente ... 25 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 25 
Zanettin Pierantonio , Presidente ... 26 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 26 
Zanettin Pierantonio , Presidente ... 26 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 26 
Zanettin Pierantonio , Presidente ... 26 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 26 
Zanettin Pierantonio , Presidente ... 26 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 26 
Zanettin Pierantonio , Presidente ... 26 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 26 
Zanettin Pierantonio , Presidente ... 27 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 27 
Zanettin Pierantonio , Presidente ... 27 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 27 
Zanettin Pierantonio , Presidente ... 27 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 27 
Zanettin Pierantonio , Presidente ... 27 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 27 
Zanettin Pierantonio , Presidente ... 27 

(La seduta, sospesa alle 15.50, riprende alle 21.15) ... 27 

Zanettin Pierantonio , Presidente ... 27 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 27 
Zanettin Pierantonio , Presidente ... 28 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 28 
Zanettin Pierantonio , Presidente ... 28 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 29 
Zanettin Pierantonio , Presidente ... 29 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 29 
Zanettin Pierantonio , Presidente ... 29 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 29 
Zanettin Pierantonio , Presidente ... 29 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 29 
Zanettin Pierantonio , Presidente ... 30 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 30 
Zanettin Pierantonio , Presidente ... 30 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 30 
Zanettin Pierantonio , Presidente ... 31 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 31 
Zanettin Pierantonio , Presidente ... 32 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 32 
Zanettin Pierantonio , Presidente ... 32 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 32 
Zanettin Pierantonio , Presidente ... 33 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 33 
Zanettin Pierantonio , Presidente ... 33 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 33 
Zanettin Pierantonio , Presidente ... 33 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 33 
Zanettin Pierantonio , Presidente ... 33 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 33 
Zanettin Pierantonio , Presidente ... 33 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 34 
Zanettin Pierantonio , Presidente ... 35 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 35 
Zanettin Pierantonio , Presidente ... 35 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 35 
Zanettin Pierantonio , Presidente ... 36 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 36 
Zanettin Pierantonio , Presidente ... 36 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 36 
Zanettin Pierantonio , Presidente ... 36 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 36 
Zanettin Pierantonio , Presidente ... 36 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 36 
Zanettin Pierantonio , Presidente ... 36 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 36 
Zanettin Pierantonio , Presidente ... 36 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 36 
Zanettin Pierantonio , Presidente ... 36 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 36 
Zanettin Pierantonio , Presidente ... 37 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 37 
Zanettin Pierantonio , Presidente ... 37 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 37 
Zanettin Pierantonio , Presidente ... 37 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 37 
Zanettin Pierantonio , Presidente ... 37 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 37 
Zanettin Pierantonio , Presidente ... 37 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 37 
Zanettin Pierantonio , Presidente ... 38 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 38 
Zanettin Pierantonio , Presidente ... 38 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 38 
Zanettin Pierantonio , Presidente ... 38 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 38 
Zanettin Pierantonio , Presidente ... 38 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 38 
Zanettin Pierantonio , Presidente ... 38 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 38 
Zanettin Pierantonio , Presidente ... 38 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 38 
Zanettin Pierantonio , Presidente ... 38 
Rizzetto Walter (FDI)  ... 38 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 38 
Rizzetto Walter (FDI)  ... 39 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 39 
Rizzetto Walter (FDI)  ... 39 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 39 
Rizzetto Walter (FDI)  ... 39 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 39 
Rizzetto Walter (FDI)  ... 39 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 39 
Rizzetto Walter (FDI)  ... 39 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 39 
Rizzetto Walter (FDI)  ... 39 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 40 
Rizzetto Walter (FDI)  ... 40 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 40 
Rizzetto Walter (FDI)  ... 40 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 40 
Rizzetto Walter (FDI)  ... 40 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 40 
Rizzetto Walter (FDI)  ... 40 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 40 
Rizzetto Walter (FDI)  ... 40 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 40 
Rizzetto Walter (FDI)  ... 40 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 40 
Rizzetto Walter (FDI)  ... 40 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 40 
Rizzetto Walter (FDI)  ... 40 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 40 
Rizzetto Walter (FDI)  ... 40 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 40 
Rizzetto Walter (FDI)  ... 41 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 41 
Rizzetto Walter (FDI)  ... 41 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 41 
Rizzetto Walter (FDI)  ... 41 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 41 
Rizzetto Walter (FDI)  ... 41 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 41 
Rizzetto Walter (FDI)  ... 41 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 41 
Rizzetto Walter (FDI)  ... 41 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 41 
Rizzetto Walter (FDI)  ... 41 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 41 
Rizzetto Walter (FDI)  ... 41 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 41 
Rizzetto Walter (FDI)  ... 42 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 42 
Rizzetto Walter (FDI)  ... 42 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 42 
Rizzetto Walter (FDI)  ... 42 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 42 
Rizzetto Walter (FDI)  ... 42 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 42 
Rizzetto Walter (FDI)  ... 42 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 42 
Rizzetto Walter (FDI)  ... 42 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 42 
Rizzetto Walter (FDI)  ... 42 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 42 
Rizzetto Walter (FDI)  ... 42 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 42 
Rizzetto Walter (FDI)  ... 42 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 42 
Rizzetto Walter (FDI)  ... 42 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 42 
Rizzetto Walter (FDI)  ... 43 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 43 
Rizzetto Walter (FDI)  ... 43 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 43 
Rizzetto Walter (FDI)  ... 43 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 43 
Rizzetto Walter (FDI)  ... 43 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 43 
Rizzetto Walter (FDI)  ... 43 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 43 
Rizzetto Walter (FDI)  ... 43 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 43 
Rizzetto Walter (FDI)  ... 43 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 43 
Rizzetto Walter (FDI)  ... 43 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 43 
Rizzetto Walter (FDI)  ... 43 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 43 
Rizzetto Walter (FDI)  ... 43 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 43 
Rizzetto Walter (FDI)  ... 44 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 44 
Rizzetto Walter (FDI)  ... 44 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 44 
Rizzetto Walter (FDI)  ... 44 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 44 
Rizzetto Walter (FDI)  ... 44 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 44 
Rizzetto Walter (FDI)  ... 44 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 44 
Rizzetto Walter (FDI)  ... 44 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 44 
Rizzetto Walter (FDI)  ... 44 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 44 
Rizzetto Walter (FDI)  ... 44 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 44 
Rizzetto Walter (FDI)  ... 44 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 44 
Rizzetto Walter (FDI)  ... 44 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 44 
Rizzetto Walter (FDI)  ... 44 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 44 
Rizzetto Walter (FDI)  ... 45 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 45 
Rizzetto Walter (FDI)  ... 45 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 45 
Rizzetto Walter (FDI)  ... 45 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 45 
Rizzetto Walter (FDI)  ... 45 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 45 
Rizzetto Walter (FDI)  ... 46 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 46 
Rizzetto Walter (FDI)  ... 46 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 46 
Rizzetto Walter (FDI)  ... 46 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 46 
Rizzetto Walter (FDI)  ... 46 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 46 
Rizzetto Walter (FDI)  ... 46 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 46 
Rizzetto Walter (FDI)  ... 47 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 47 
Rizzetto Walter (FDI)  ... 47 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 47 
Rizzetto Walter (FDI)  ... 47 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 47 
Rizzetto Walter (FDI)  ... 47 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 47 
Rizzetto Walter (FDI)  ... 47 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 47 
Rizzetto Walter (FDI)  ... 47 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 47 
Rizzetto Walter (FDI)  ... 47 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 47 
Rizzetto Walter (FDI)  ... 47 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 47 
Rizzetto Walter (FDI)  ... 47 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 48 
Rizzetto Walter (FDI)  ... 48 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 48 
Rizzetto Walter (FDI)  ... 48 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 48 
Rizzetto Walter (FDI)  ... 48 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 48 
Rizzetto Walter (FDI)  ... 48 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 49 
Rizzetto Walter (FDI)  ... 49 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 49 
Rizzetto Walter (FDI)  ... 49 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 49 
Rizzetto Walter (FDI)  ... 49 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 49 
Rizzetto Walter (FDI)  ... 49 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 49 
Rizzetto Walter (FDI)  ... 49 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 49 
Rizzetto Walter (FDI)  ... 49 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 49 
Rizzetto Walter (FDI)  ... 49 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 49 
Rizzetto Walter (FDI)  ... 49 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 49 
Rizzetto Walter (FDI)  ... 49 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 49 
Rizzetto Walter (FDI)  ... 50 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 50 
Rizzetto Walter (FDI)  ... 50 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 50 
Rizzetto Walter (FDI)  ... 50 
Zanettin Pierantonio , Presidente ... 50 
Rizzetto Walter (FDI)  ... 50 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 50 
Rizzetto Walter (FDI)  ... 50 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 50 
Rizzetto Walter (FDI)  ... 50 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 50 
Rizzetto Walter (FDI)  ... 50 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 50 
Rizzetto Walter (FDI)  ... 50 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 50 
Rizzetto Walter (FDI)  ... 50 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 50 
Rizzetto Walter (FDI)  ... 50 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 50 
Rizzetto Walter (FDI)  ... 51 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 51 
Rizzetto Walter (FDI)  ... 51 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 51 
Rizzetto Walter (FDI)  ... 51 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 51 
Rizzetto Walter (FDI)  ... 51 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 51 
Rizzetto Walter (FDI)  ... 51 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 51 
Rizzetto Walter (FDI)  ... 51 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 51 
Rizzetto Walter (FDI)  ... 52 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 52 
Rizzetto Walter (FDI)  ... 52 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 52 
Rizzetto Walter (FDI)  ... 52 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 52 
Rizzetto Walter (FDI)  ... 52 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 52 
Rizzetto Walter (FDI)  ... 52 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 52 
Rizzetto Walter (FDI)  ... 52 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 52 
Rizzetto Walter (FDI)  ... 52 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 52 
Rizzetto Walter (FDI)  ... 52 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 52 
Rizzetto Walter (FDI)  ... 52 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 52 
Zanettin Pierantonio , Presidente ... 52 
Migliorino Luca (M5S)  ... 52 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 53 
Migliorino Luca (M5S)  ... 53 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 53 
Migliorino Luca (M5S)  ... 53 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 53 
Migliorino Luca (M5S)  ... 53 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 53 
Migliorino Luca (M5S)  ... 53 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 53 
Migliorino Luca (M5S)  ... 53 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 53 
Migliorino Luca (M5S)  ... 53 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 53 
Migliorino Luca (M5S)  ... 53 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 53 
Migliorino Luca (M5S)  ... 53 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 53 
Migliorino Luca (M5S)  ... 53 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 53 
Migliorino Luca (M5S)  ... 53 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 53 
Migliorino Luca (M5S)  ... 54 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 54 
Migliorino Luca (M5S)  ... 54 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 54 
Migliorino Luca (M5S)  ... 54 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 54 
Migliorino Luca (M5S)  ... 54 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 54 
Migliorino Luca (M5S)  ... 54 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 54 
Migliorino Luca (M5S)  ... 54 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 54 
Migliorino Luca (M5S)  ... 54 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 54 
Migliorino Luca (M5S)  ... 54 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 54 
Migliorino Luca (M5S)  ... 54 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 54 
Migliorino Luca (M5S)  ... 54 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 54 
Migliorino Luca (M5S)  ... 54 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 54 
Migliorino Luca (M5S)  ... 55 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 55 
Migliorino Luca (M5S)  ... 55 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 55 
Migliorino Luca (M5S)  ... 55 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 55 
Migliorino Luca (M5S)  ... 55 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 55 
Migliorino Luca (M5S)  ... 55 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 55 
Migliorino Luca (M5S)  ... 55 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 55 
Migliorino Luca (M5S)  ... 55 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 55 
Migliorino Luca (M5S)  ... 55 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 55 
Migliorino Luca (M5S)  ... 55 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 55 
Migliorino Luca (M5S)  ... 55 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 55 
Migliorino Luca (M5S)  ... 55 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 56 
Migliorino Luca (M5S)  ... 56 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 56 
Migliorino Luca (M5S)  ... 56 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 56 
Migliorino Luca (M5S)  ... 56 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 56 
Migliorino Luca (M5S)  ... 56 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 56 
Migliorino Luca (M5S)  ... 56 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 56 
Migliorino Luca (M5S)  ... 56 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 56 
Migliorino Luca (M5S)  ... 56 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 56 
Migliorino Luca (M5S)  ... 56 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 56 
Migliorino Luca (M5S)  ... 56 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 56 
Migliorino Luca (M5S)  ... 56 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 56 
Migliorino Luca (M5S)  ... 56 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 56 
Migliorino Luca (M5S)  ... 56 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 56 
Migliorino Luca (M5S)  ... 56 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 57 
Migliorino Luca (M5S)  ... 57 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 57 
Migliorino Luca (M5S)  ... 57 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 57 
Migliorino Luca (M5S)  ... 57 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 57 
Migliorino Luca (M5S)  ... 57 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 57 
Migliorino Luca (M5S)  ... 57 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 57 
Migliorino Luca (M5S)  ... 57 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 57 
Migliorino Luca (M5S)  ... 57 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 57 
Migliorino Luca (M5S)  ... 57 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 57 
Migliorino Luca (M5S)  ... 57 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 57 
Migliorino Luca (M5S)  ... 57 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 57 
Migliorino Luca (M5S)  ... 58 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 58 
Migliorino Luca (M5S)  ... 58 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 58 
Migliorino Luca (M5S)  ... 58 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 58 
Migliorino Luca (M5S)  ... 58 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 58 
Migliorino Luca (M5S)  ... 58 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 58 
Migliorino Luca (M5S)  ... 58 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 58 
Migliorino Luca (M5S)  ... 58 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 58 
Migliorino Luca (M5S)  ... 59 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 59 
Migliorino Luca (M5S)  ... 59 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 59 
Migliorino Luca (M5S)  ... 59 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 59 
Migliorino Luca (M5S)  ... 59 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 59 
Migliorino Luca (M5S)  ... 59 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 59 
Migliorino Luca (M5S)  ... 59 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 59 
Migliorino Luca (M5S)  ... 59 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 59 
Migliorino Luca (M5S)  ... 59 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 59 
Migliorino Luca (M5S)  ... 59 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 59 
Migliorino Luca (M5S)  ... 59 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 59 
Migliorino Luca (M5S)  ... 59 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 59 
Migliorino Luca (M5S)  ... 59 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 60 
Migliorino Luca (M5S)  ... 60 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 60 
Migliorino Luca (M5S)  ... 60 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 60 
Migliorino Luca (M5S)  ... 60 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 60 
Migliorino Luca (M5S)  ... 60 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 60 
Migliorino Luca (M5S)  ... 60 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 60 
Migliorino Luca (M5S)  ... 60 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 60 
Migliorino Luca (M5S)  ... 60 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 60 
Migliorino Luca (M5S)  ... 60 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 60 
Migliorino Luca (M5S)  ... 61 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 61 
Migliorino Luca (M5S)  ... 61 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 61 
Migliorino Luca (M5S)  ... 61 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 61 
Migliorino Luca (M5S)  ... 61 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 61 
Migliorino Luca (M5S)  ... 61 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 61 
Migliorino Luca (M5S)  ... 61 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 61 
Migliorino Luca (M5S)  ... 61 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 61 
Migliorino Luca (M5S)  ... 61 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 61 
Migliorino Luca (M5S)  ... 61 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 61 
Migliorino Luca (M5S)  ... 61 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 61 
Migliorino Luca (M5S)  ... 61 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 61 
Migliorino Luca (M5S)  ... 61 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 62 
Migliorino Luca (M5S)  ... 62 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 62 
Migliorino Luca (M5S)  ... 62 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 62 
Migliorino Luca (M5S)  ... 62 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 62 
Migliorino Luca (M5S)  ... 62 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 62 
Migliorino Luca (M5S)  ... 62 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 62 
Migliorino Luca (M5S)  ... 62 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 62 
Migliorino Luca (M5S)  ... 62 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 62 
Migliorino Luca (M5S)  ... 62 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 63 
Migliorino Luca (M5S)  ... 63 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 63 
Zanettin Pierantonio , Presidente ... 63 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 63 
Zanettin Pierantonio , Presidente ... 63 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 63 
Migliorino Luca (M5S)  ... 63 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 63 
Migliorino Luca (M5S)  ... 63 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 63 
Migliorino Luca (M5S)  ... 63 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 63 
Migliorino Luca (M5S)  ... 63 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 63 
Migliorino Luca (M5S)  ... 63 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 63 
Migliorino Luca (M5S)  ... 63 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 63 
Migliorino Luca (M5S)  ... 63 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 63 
Migliorino Luca (M5S)  ... 63 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 64 
Migliorino Luca (M5S)  ... 64 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 64 
Migliorino Luca (M5S)  ... 64 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 64 
Migliorino Luca (M5S)  ... 64 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 64 
Migliorino Luca (M5S)  ... 64 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 64 
Migliorino Luca (M5S)  ... 64 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 64 
Migliorino Luca (M5S)  ... 64 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 64 
Migliorino Luca (M5S)  ... 64 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 65 
Migliorino Luca (M5S)  ... 65 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 65 
Migliorino Luca (M5S)  ... 65 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 65 
Migliorino Luca (M5S)  ... 65 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 65 
Migliorino Luca (M5S)  ... 65 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 65 
Migliorino Luca (M5S)  ... 65 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 65 
Migliorino Luca (M5S)  ... 65 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 65 
Migliorino Luca (M5S)  ... 65 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 65 
Migliorino Luca (M5S)  ... 65 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 65 
Migliorino Luca (M5S)  ... 65 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 65 
Migliorino Luca (M5S)  ... 65 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 65 
Migliorino Luca (M5S)  ... 65 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 65 
Migliorino Luca (M5S)  ... 66 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 66 
Migliorino Luca (M5S)  ... 66 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 66 
Migliorino Luca (M5S)  ... 66 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 66 
Migliorino Luca (M5S)  ... 66 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 66 
Migliorino Luca (M5S)  ... 66 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 66 
Migliorino Luca (M5S)  ... 66 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 66 
Migliorino Luca (M5S)  ... 66 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 66 
Migliorino Luca (M5S)  ... 66 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 66 
Migliorino Luca (M5S)  ... 66 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 66 
Migliorino Luca (M5S)  ... 66 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 67 
Migliorino Luca (M5S)  ... 67 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 67 
Migliorino Luca (M5S)  ... 67 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 67 
Migliorino Luca (M5S)  ... 67 
Zanettin Pierantonio , Presidente ... 67 
Migliorino Luca (M5S)  ... 67 
Zanettin Pierantonio , Presidente ... 67 
Migliorino Luca (M5S)  ... 67 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 67 
Migliorino Luca (M5S)  ... 67 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 67 
Migliorino Luca (M5S)  ... 67 
Zanettin Pierantonio , Presidente ... 67  ... 67 
Cenni Susanna (PD)  ... 67 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 68 
Cenni Susanna (PD)  ... 68 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 68 
Cenni Susanna (PD)  ... 68 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 68 
Cenni Susanna (PD)  ... 68 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 68 
Cenni Susanna (PD)  ... 68 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 68 
Cenni Susanna (PD)  ... 68 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 69 
Cenni Susanna (PD)  ... 69 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 69 
Cenni Susanna (PD)  ... 69 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 69 
Cenni Susanna (PD)  ... 69 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 69 
Cenni Susanna (PD)  ... 69 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 69 
Cenni Susanna (PD)  ... 69 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 69 
Ferri Cosimo Maria (IV)  ... 70 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 70 
Ferri Cosimo Maria (IV)  ... 70 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 70 
Ferri Cosimo Maria (IV)  ... 70 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 70 
Ferri Cosimo Maria (IV)  ... 70 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 70 
Ferri Cosimo Maria (IV)  ... 70 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 70 
Ferri Cosimo Maria (IV)  ... 70 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 70 
Ferri Cosimo Maria (IV)  ... 70 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 70 
Ferri Cosimo Maria (IV)  ... 70 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 70 
Ferri Cosimo Maria (IV)  ... 71 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 71 
Ferri Cosimo Maria (IV)  ... 71 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 71 
Ferri Cosimo Maria (IV)  ... 71 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 71 
Ferri Cosimo Maria (IV)  ... 71 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 71 
Ferri Cosimo Maria (IV)  ... 71 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 71 
Ferri Cosimo Maria (IV)  ... 71 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 71 
Ferri Cosimo Maria (IV)  ... 71 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 72 
Ferri Cosimo Maria (IV)  ... 72 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 72 
Ferri Cosimo Maria (IV)  ... 72 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 72 
Ferri Cosimo Maria (IV)  ... 72 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 72 
Ferri Cosimo Maria (IV)  ... 72 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 72 
Ferri Cosimo Maria (IV)  ... 72 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 73 
Ferri Cosimo Maria (IV)  ... 73 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 73 
Ferri Cosimo Maria (IV)  ... 73 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 73 
Ferri Cosimo Maria (IV)  ... 73 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 73 
Ferri Cosimo Maria (IV)  ... 73 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 73 
Ferri Cosimo Maria (IV)  ... 73 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 74 
Ferri Cosimo Maria (IV)  ... 74 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 74 
Ferri Cosimo Maria (IV)  ... 74 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 74 
Ferri Cosimo Maria (IV)  ... 74 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 74 
Ferri Cosimo Maria (IV)  ... 74 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 74 
Ferri Cosimo Maria (IV)  ... 74 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 74 
Ferri Cosimo Maria (IV)  ... 75 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 75 
Ferri Cosimo Maria (IV)  ... 75 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 75 
Ferri Cosimo Maria (IV)  ... 75 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 75 
Ferri Cosimo Maria (IV)  ... 75 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 75 
Ferri Cosimo Maria (IV)  ... 75 
Natalini Aldo , magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione ... 75  ... 75  ... 75 
Zanettin Pierantonio , Presidente ... 76  ... 76

Testo del resoconto stenografico

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE
PIERANTONIO ZANETTIN

  La seduta inizia alle 14.

  (La Commissione approva il processo verbale della seduta precedente).

Sulla pubblicità dei lavori.

  PRESIDENTE. Avverto che, se non vi sono obiezioni, la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche tramite l'impianto audiovisivo a circuito chiuso e la trasmissione in diretta sulla web tv della Camera dei deputati. Ricordo che, per ragioni di sicurezza sanitaria, il foglio firme non verrà portato dall'assistente, ma sarà lasciato a disposizione dei commissari sul tavolino posizionato davanti al banco della presidenza.

  (Così rimane stabilito).

Audizione del dottor Aldo Natalini, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione.

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'audizione del dottor Aldo Natalini, magistrato oggi addetto al Massimario della Corte di cassazione, che ringrazio per aver accolto l'invito della Commissione. Ricordo che il dottor Natalini, la sera del 6 marzo 2013, era presente a Rocca Salimbeni e, come emerso in alcune audizioni, salì anche nell'ufficio del dottor David Rossi. Le cedo la parola, dottore. So che lei ha preparato una relazione. Intanto le do la parola, poi, come avvenuto anche nelle altre sedute della nostra Commissione, subentrerà una fase di domande da parte del sottoscritto e degli altri componenti.

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Buongiorno a tutti. Grazie, onorevole presidente e onorevoli commissari, anche di questa opportunità di chiarire la vicenda. Io sono stato assegnato alla procura della Repubblica di Siena nell'aprile del 2011 e vi sono rimasto per sette anni, esattamente fino all'aprile 2018. Per quanto mi riguarda, era la prima nomina; terminato il tirocinio, venni assegnato alla procura di Siena, che scelsi. Ho potuto sceglierla come sede perché era nell'Italia centrale, essendo io del Lazio, non perché avessi alcun legame con quella città, che non conoscevo affatto. La procura, all'epoca, era composta da quattro sostituti: io ero il quarto, andavo a rilevare il trasferimento di una collega che era stata poco prima trasferita, della quale ereditai i fascicoli, tra cui uno particolarmente significativo era quello sul «buco» dell'Università. Nel 2012, all'interno della procura della Repubblica di Siena cominciamo ad incamerare una serie di fascicoli particolarmente importanti per qualità e per tipologia di indagini che poi ci hanno occupato in tutti gli anni a seguire. Posso dire che complessivamente, in quei sette anni, abbiamo investigato su tutti i settori di quella città, dall'ambito economico-finanziario a quello delle sponsorizzazioni, a quello che riguarda aspetti più tipicamente senesi. Io ho indagato addirittura sulle vicende riguardanti il Palio e il benessere degli animali, in materia agroalimentare, e sono stato audito dalla Commissione parlamentare di inchiesta sui fenomeni della contraffazione. Addirittura, all'esito di un'importante indagine, il Parlamento approvò la famosa legge «salva olio» che ebbe molto rilievo. La qualità delle indagini di quegli anni cambiò molto e per me fu una grande esperienza per Pag. 4tipologia di indagine. Questo lo volevo dire, perché l'accusa di essere PM indolenti mi ha ferito particolarmente. Credo che non ci sia stato ambito che in quegli anni non sia stato investigato complessivamente da noi. In merito alla vicenda Antonveneta, sono stato chiamato ad affiancare il collega Nastasi, che inizialmente era l'unico titolare. Se non sbaglio, la coassegnazione è avvenuta nel giugno del 2012. Mi soffermo un attimo su questo aspetto, presidente, e credo che possa essere di interesse per la Commissione, perché la prima perquisizione che fu effettuata a carico del Rossi – rectius, dell'ufficio del Rossi – riguarda il fascicolo Antonveneta. La seconda perquisizione, quella più vicina ai fatti che sono di rilievo per questa Commissione, del febbraio del 2013 – che firmai io, peraltro, perché quel giorno il collega era assente – è in un altro filone. Da quella perquisizione, per corali dichiarazioni di tutti i sommari informatori, cambierà l'atteggiamento del Rossi, perché le paure cambiano. Ci si potrebbe chiedere cosa sia cambiato tra la prima e la seconda perquisizione. Per capire questo forse è opportuno fare un brevissimo richiamo ai due filoni, perché Rossi fu perquisito nelle due occasioni e credo che ciò possa essere oggetto di interesse. In realtà, il collega Nastasi, nella scorsa audizione, ha già in parte chiarito esattamente il perimetro delle indagini. Nel maggio del 2012 era ancora il titolare esclusivo del fascicolo Antonveneta (lo chiamo banalmente Antonveneta, in realtà il tema era «reperimento delle risorse finanziarie esogene necessarie a Banca Monte dei Paschi per l'acquisizione»). Calcolate che questi fatti risalivano al 2007-2008 e la procura della Repubblica di Siena, autonomamente e senza che nessuno dall'esterno abbia mai sollecitato l'iscrizione, ha aperto questo filone. L'interesse della procura fu massimo e fu un suo moto spontaneo voler approfondire questi fatti a distanza di anni da quando si erano verificati. Questo deve essere chiaro, perché non si pensi che ci sia stata una sollecitazione esterna. Quel fascicolo fu aperto – come ha ricordato il collega la volta scorsa – da un articolo di giornale. A maggio vengono fatte le perquisizioni nell'ambito del fascicolo Antonveneta: cosa si cercava e perché viene perquisito anche l'ufficio del dottor Rossi? Non so se la Commissione ha il primo decreto – io l'ho portato – perché sicuramente ha l'altro decreto, ma forse non il primo. Nel fascicolo Antonveneta si stava ponendo l'attenzione sul tema del reperimento delle risorse finanziarie esogene necessarie alla banca. C'era un'operazione strutturata, particolarmente complessa, che aveva portato a deliberare un aumento di capitale per complessivi 950 milioni di euro e il tema era il miglioramento significativo dei requisiti patrimoniali richiesti dalla normativa di vigilanza. Quindi, il tema era capire come quell'operazione fosse stata comunicata al mercato, all'esterno. C'era il tema JP Morgan che aveva richiesto e ottenuto la corresponsione di anomali compensi annuali, cosiddetti costi di bilancio e una serie di pattuizioni contrattuali che alla fine – secondo la tesi accusatoria – l'hanno affrancata ab origine dai rischi connessi a quei ruoli, i rischi di impresa tipici dello status di azionista che erano stati trasferiti tutti surrettiziamente sulla banca senese che, quindi, li sopportava esclusivamente. C'era un'operazione – secondo l'ipotesi accusatoria – che riguardava il cosiddetto Fresh 2008, uno strumento finanziario sostitutivo di capitale primario che era stato strutturato per consentire alla banca di incassare la somma prevista per la quota parte necessaria per il pagamento dell'acquisizione di Banca Antonveneta – che sappiamo aver avuto complessivi nove miliardi di euro, con un costo finale in termini di liquidità che arriverà a 16,7 miliardi euro – e al contempo migliorare significativamente le dotazioni patrimoniali. Il tema era come la banca avesse comunicato all'esterno quell'operazione, perché si pone un problema di manipolazione del mercato, aggiotaggio informativo. Perché viene perquisito in quel primo troncone l'ufficio di Rossi? Se il tema di indagine era questo, bisognava capire come fosse stato diffuso al mercato quel tipo di informazioni e se soprattutto nell'informazione data al mercato non ci fossero altre informazioni che erano rimaste,Pag. 5 per così dire, nel cassetto e nascondevano la reale operazione che non fu comunicata al mercato. Quindi, in questo quadro era molto importante stabilire cosa l'ufficio comunicazioni conoscesse rispetto a quell'operazione. Tant'è che, nel primo decreto di perquisizione – che riguarda l'ufficio di Rossi, non tanto la persona – vengono cercati agende, appunti, relazioni, contratti, rapporti che riguardassero Fondazione Monte dei Paschi, Banca Santander, JP Morgan, TROR, documenti relativi all'acquisizione della banca, aumento di capitale, tutto ciò che poteva riguardare il lato esterno e, come dire, interna corporis non palesati, perché bisognava cogliere cosa ufficialmente fosse stato comunicato al mercato e cosa invece fosse stato nascosto. In questa prima fase l'ufficio viene perquisito, con esiti peraltro negativi. Questo è il primo troncone, ma siamo nel maggio del 2012. Va detto – perché bisogna anche ricordare il contesto – che l'indagine va su tutti i giornali, però rimane in qualche modo sottotraccia. Lo scandalo Monte dei Paschi a livello mediatico scoppierà molto più tardi, quindi rimane un po' sottotraccia. Al di là della notizia dei 300 finanziari a Siena, che era una cosa inaudita per l'epoca, non c'è un'attenzione mediatica che in qualche modo stressò la banca e quindi anche verosimilmente l'ufficio comunicazioni.

  PRESIDENTE. Non è una cosa drammatica.

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Esatto. Il trauma accadrà più in là – credo che sia emerso da parte di qualche audito – quando nel gennaio del 2013 si è verificata l'uscita di Bloomberg e soprattutto con l'articolo di Marco Lillo del Fatto Quotidiano che riguarda l'operazione Santorini, che nascondeva grosse perdite che aggravarono il dissesto che si era già verificato in relazione all'acquisizione di Antonveneta. Quel momento possiamo collocarlo storicamente nel gennaio del 2013. Mi permetto, presidente, perché ho reperito tra le fonti proprio una rassegna stampa del Senato della Repubblica sul caso Monte dei Paschi del gennaio 2013, che è il momento in cui esplose la vicenda. Se la presidenza e gli altri avranno modo di vedere il tenore dei titoli...

  PRESIDENTE. Acquisiamo agli atti i documenti.

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Anche per capire come poi verrà rappresentato lo scandalo nel gennaio. Ci stiamo quindi avvicinando a quei mesi così drammatici. Mussari se ne andrà più tardi, poi si dimetterà dall'ABI. Questo determinerà poi un'attenzione mediatica spasmodica: verosimilmente, l'ufficio comunicazioni ebbe a sopportare lo stress quotidiano di una campagna mediatica molto forte che a quel momento diventò veramente serrata. Basta leggere i titoli di quel periodo: «La bancarotta del PD», «Mps nei guai», «Sotto il Monte la banca crepa», «Banca d'Italia inchioda Mussari», «Quei prestiti di 13 milioni». Questo fu il clima tra il maggio del 2012 e il gennaio del 2013. In realtà – presidente, mi permetto – Rossi verrà perquisito nel secondo troncone: non so se questo era stato precisato nelle scorse audizioni. Quando fu perquisito la prima volta, si cercavano documenti riguardanti Fresh e l'acquisizione di Antonveneta. Nel frattempo, la procura di Siena aveva anche un altro fascicolo molto importante, che poi diventerà una sorta di «fascicolo contenitore», perché là dentro finirà un po' di tutto. Fascicolo il cui primo assegnatario fu il dottor Giuseppe Grosso, secondo assegnatario dottor Antonino Nastasi, terzo assegnatario il sottoscritto. Io ero sempre il terzo assegnatario perché ero più giovane. Del fascicolo «primo suicidio» diventerò il quarto assegnatario, sempre per ordine di anzianità. Come criterio si segue l'anzianità, quindi io ero terzo-quarto. Perché fare in pool queste indagini? La complessità era tale che dovevamo studiare giorno e notte su operazioni di finanza strutturata che richiedevano interlocuzione costante con Consob e Banca d'Italia, quindi è stato un lavoro imponente. Soprattutto questo secondo troncone, che ci ha impegnato all'incirca in sette, otto, dieci, dodici rogatoriePag. 6 in tutto il mondo, da Singapore alla Repubblica di Vanuatu, a Madeira, a Londra, alla Spagna in (Antonveneta), a San Marino. Si trattava di avere costante interlocuzione con gli organi di vigilanza e anche con altre procure che potevano avere in quei momenti anche dei possibili collegamenti che sono emersi. In questo secondo troncone abbiamo la cosiddetta «banda del 5 per cento», volgarmente detta così, che riguardava l'operazione Enigma, un broker con sedi a Londra e Milano che aveva effettuato tutta una serie di operazioni dove – secondo l'ipotesi accusatoria – la Banca Monte dei Paschi perdeva sempre. Ci sarebbe stata – secondo l'ipotesi accusatoria – una spartizione con delle retrocessioni che andavano verso funzionari infedeli, e secondo la vulgata giornalistica si trattava del 5 per cento di «commissione». La complessità di questa indagine stava nel ricostruire le retrocessioni in denaro che finivano in tutto il mondo, ivi compresi Paesi esotici tipo il Vanuatu. A un certo punto, in questo in questo troncone – abbiamo svolto anche rogatorie in Svizzera, a Lugano, per verificare anche forme di riciclaggio – si affiancano gli approfondimenti che riguardano Santorini ed Alexandria – ricordate l'articolo del Fatto Quotidiano del gennaio – in relazione ai quali Rossi non era mai stato perquisito. Accade anche che nel frattempo Alexandria, che era un veicolo, stava perdendo tantissimo e viene ristrutturata. Nell'ambito di questa ristrutturazione che viene effettuata – debbo fare questo passaggio per capire anche la tipologia e la complessità delle indagini che stavamo effettuando, perché io in quel periodo stavo lavorando in particolare su questo – Nomura si prende in carico le perdite di Alexandria, che ormai a quel punto valeva meno di 200 milioni (quando il Monte l'aveva pagata per 400 milioni). Perdite che aggravarono il dissesto di una banca che aveva già avuto un esborso enorme con Antonveneta. Accadde che a un certo punto il Monte, per schivare le perdite di Alexandria, si prende un rischio ancora più lungo, perché andrà a sottoscrivere con Nomura BTP a scadenza 2034: era un termine lunghissimo e mancavano ancora 25 anni. In pratica, Nomura presta 3,1 miliardi di euro al Monte, che li utilizza per comprare i BTP che rappresentano la garanzia fissa del prestito. Nell'ambito di questa operazione, noi arriveremo a profilare con un decreto di sequestro d'urgenza preventivo emesso da noi PM – ci siamo presi la responsabilità di emettere un decreto di sequestro preventivo – di 1,8 miliardi di euro, firmato da noi tre PM da soli, ipotizzando per la prima volta – io lavorai su quel decreto – l'usura in concreto, cioè obblighi di collaterizzazione che la banca doveva sostenere verso Nomura, pari a 88 milioni di euro. Nell'ambito di quel procedimento – questo è importante, va detto – fu fatto anche un sequestro a fini di confisca per equivalente, sempre d'urgenza, che poi il GIP non ci ha convalidato. Noi abbiamo coltivato questa ipotesi fino alla Cassazione. È l'unica sentenza di Cassazione che trovate a tutt'oggi sull'usura in concreto, cioè quella dove non si fa riferimento ai tassi soglia. L'usura fu riformata nel 1996 con l'introduzione dei tassi soglia per ancorare il reato, però c'è l'ipotesi dell'usura in concreto quando a prescindere dai tassi soglia le operazioni sono sperequate. Non era mai stata praticata: noi coltiviamo questa tesi, perché secondo la nostra prospettiva era talmente sperequata, con obblighi di collaterizzazione milionari che fuoriuscivano dalla banca, che l'unica fattispecie inquadrabile pensammo fosse l'usura. L'unica sentenza che si pronuncia su questo è la nostra, e poi non fu convalidata. Noi stavamo lavorando su questo. Il sequestro non fu convalidato perché si ravvisò verosimilmente più una truffa. Voi capite che profilare una truffa – che è un reato punibile da sei mesi ai tre anni, che non prevede la confisca per equivalente – rispetto un'operazione del genere di 1,8 miliardi di euro, che sono cifre da manovra finanziaria, fu una cosa che noi non ritenevamo adeguata. Caduta l'ipotesi dell'usura pluriaggravata, questo troncone – che era il reato più grave che giustificava la competenza di Siena, perché era lì che era avvenuta la sottoscrizione – finirà per essere devoluto, anche questo, a Milano, perché c'erano reati di borsa. Stavamo lavorandoPag. 7 sull'operazione Alexandria. Nel frattempo c'è il famoso rinvenimento del mandate agreement in cassaforte. Che cos'era questo mandate? Sto arrivando alla perquisizione che poi facemmo: finisco questa breve introduzione per capire la tipologia e il livello di penetrazione delle indagini che sono stati affrontati in quegli ambiti, la difficoltà e anche gli interessi finanziari che abbiamo toccato in quel momento. Viene trovato il cosiddetto «contratto-ombrello» che era stato sottoscritto tra Nomura e Monte dei Paschi, il 31 luglio del 2009, che non era stato osteso a Banca d'Italia in sede di vigilanza, era nascosto nella cassaforte del direttore generale. In relazione a questo fu fermato il 14 febbraio del 2013 – ci stiamo avvicinando, alla perquisizione del Rossi, che è del 19 – l'allora capo della vigilanza Baldassarri (l'unico fermo di tutta questa indagine che svolgemmo, perché fu l'unico nei confronti del quale ravvisammo esigenze cautelari). Fu fermato a Milano – in quel momento era lì ma il decreto fu il nostro – e perquisito: siamo al 14-15 febbraio e a un certo punto si pone il problema di andare ad approfondire i rapporti che riguardano anche questa operazione. Il tema era a questo punto l'ostacolo all'attività di vigilanza: quello che non era stato palesato a Banca d'Italia in sede di ispezione, in relazione a questo troncone, per il quale non era mai stato perquisito il Rossi. Dopo che fu sentito il dottor Fanti – che mi pare abbiate audito e che ha detto che tra le poche persone a cui dava del tu... insomma, l'avete sentito – decidiamo di perquisire Rossi, a questo punto estendendo la perquisizione in tutti i luoghi, anche personali, perché il tema era capire se ci potessero essere...

  PRESIDENTE. Le faccio la domanda che ho fatto anche al suo collega Nastasi la settimana scorsa. Perché solo Rossi? Erano quattro i soggetti che erano stati indicati da Fanti come beneficiari del tu. Perché solo il Rossi?

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Perché era un po' una prosecuzione dell'attività precedente, il tema era ancora una volta quello che l'ufficio comunicazioni, anche in relazione a questa operazione, poteva conoscere e, inoltre, se, attesa la notoria confidenza, la notoria amicizia che c'era fra i due (uno degli altri a cui era stato detto che dava del tu mi pare che fu perquisito)... Qui si trattava di attualizzare una perquisizione in relazione a quest'altro filone per completezza e noi abbiamo chiesto di verificare se vi fossero, in relazione all'ipotesi di reato – che a questo punto era l'ostacolo all'attività di vigilanza (ho scritto io il decreto) – rapporti esistenti con Giuseppe Mussari, perché era quello il legame più stretto: emergeva anche da fonti aperte che questo legame fosse molto più forte rispetto agli altri soggetti. Corrispondenza pregressa e non intrattenuta con l'indagato che era il Mussari: noi indichiamo soltanto quello nel decreto. È una perquisizione presso terzi, non è mai stato iscritto, non c'era alcun elemento per iscriverlo, men che meno a ridosso delle perquisizioni. Noi abbiamo chiesto delle intercettazioni telefoniche, ma il Rossi non mai è stato oggetto di richiesta, questo va detto. Tutte le volte che abbiamo chiesto le intercettazioni telefoniche, il GIP ce le ha sempre negate dicendo che non sarebbero state assolutamente indispensabili ai fini delle indagini. A noi servivano perché stavamo indagando su operazioni fatte molti anni prima e all'epoca non erano state indagate. Avrebbe fatto molto comodo averle per capire la reazione fra gli indagati di fronte ai nostri decreti di perquisizione, di fronte a quello che dicevano tutti i giornali su quell'operazione, di fronte alle convocazioni che facevamo. Il GIP non ci ha mai accolto le richieste di intercettazione che erano comunque telefoniche e mai ambientali. Questo lo dico perché si fughi ogni dubbio che ci potessero essere delle captazioni (a carico del Rossi): non sarebbe stato nemmeno tecnicamente e processualmente possibile, perché per collocare un'intercettazione ambientale bisogna dimostrare che ivi, nel domicilio, avvenga l'attività criminosa e questo non poteva essere mai ipotizzato con riferimento all'ufficio del Rossi. Lo dico tra parentesi, perché mi pare che Pag. 8qualcuno possa avere aleggiato a un certo punto che alcuni sopralluoghi fossero serviti per rimuovere microspie e quant'altro. È una leggenda, che sia chiaro. Noi, a ridosso delle perquisizioni, chiediamo delle intercettazioni, che non vengono concesse, quindi pratichiamo le perquisizioni, che sono il mezzo di ricerca della prova tradizionale. Conduciamo questa indagine con i mezzi di ricerca della prova tradizionale: sommarie informazioni, perquisizioni e sequestri. Si badi, presidente, che può essere importante. Io, nel decreto di perquisizione che scrissi (lo produco, ma credo che l'abbiate già) mi pongo questo problema garantistico: dobbiamo andare a perquisire un soggetto terzo che non è indagato, è giusto far capire al soggetto terzo che subisce un atto invasivo – con il senno di poi abbiamo capito quanto è risultato essere invasivo quell'atto che poi turberà la psiche della persona in questione – perché lo andiamo a perquisire. Io scrissi: «Ritenuto che vi è fondato motivo di ritenere che all'interno dell'immobile sito in Siena, più l'Ufficio relazioni con i media sito in Siena di Rossi David, soggetto terzo – e lo scrivo in corsivo – rispetto alla persona sottoposta ad indagini – e gli diciamo che è Mussari – ma a questo legato ho collegato, “in ragione di pregressi rapporti amicali, professionali e personali”, così ci era stato riferito “(vedi SIT rese il 18 febbraio 2013 da omissis)”». Però mi sembrò giusto far capire alla persona perquisita, in un'ottica anche di garanzia, perché lo andavano a perquisire. Mi permetto di sottolinearlo, perché tutti i sommari informatori che poi andranno a riferire di «un amico mi ha tradito»... (è un'ipotesi, mi permetto di dirlo alla Commissione che vuole assumere informazioni su questo, offrendo un elemento conoscitivo), io scrivo: «Vedi SIT rese il 18 febbraio da omissis.» Rossi che legge il decreto potrebbe anche aver pensato ed essersi interrogato per giorni su chi mai potesse essere questo omissis. È un elemento di valutazione che offro alla Commissione: credo che non vi fosse stato sottolineato. Questa perquisizione viene effettuata nell'abitazione ed era presente la signora Tognazzi. Viene sequestrata soltanto un'agenda personale, che peraltro era stata già analizzata e risulterà non esserci niente. Viene effettuata una perquisizione veicolare; nell'abitazione era presente anche la signorina Orlandi. Poi viene effettuata la perquisizione nell'ufficio e viene effettuata una ricerca – se ne dà atto nel verbale – delle parole chiave «Nomura, Santorini, Alexandria, Mussari», perché, dovendo effettuare un'ispezione informatica, data la mole di informazioni, per accelerare fu effettuata una ricerca per parole chiave.
  Vengono verificate le memorie esterne, tredici supporti, pen drive, tutto materiale che poi verrà riesaminato successivamente. L'attenzione di tutto questo materiale informatico è un'attenzione pregressa per la Polizia giudiziaria, quindi è stato visionato e revisionato tutto quello che poteva avere il Rossi. Viene anche trascritto nel decreto di perquisizione un SMS intrattenuto scambio con la signora Virginia Masoni, risalente al 24 gennaio 2013. «Caro Davide, ti mando un abbraccio colmo di stima ed affetto. Resistiamo a questo momento così brutto ed ingiusto. Virginia.» È la figlia della moglie del Mussari. Si scrive: «Figlia dell'attuale coniuge di Mussari.» Il contatto SMS, «... resistiamo in questo momento ...»: il contesto è quello descritto plasticamente nella rassegna stampa. Poi viene verificata e stampata anche la rubrica telefonica dell'apparecchio iPhone 5 in uso a Rossi. Comunque questa perquisizione non si rivelerà essere utile dal punto di vista del reperimento di documenti che ci aspettavamo che riguardassero quell'operazione, ma per noi fu un passaggio molto importante. È stato detto più volte, ma credo che sia indispensabile sottolinearlo, che in occasione di questa perquisizione Rossi rilasciò dichiarazioni alla Guardia di finanza, nell'immediatezza delle circostanze, quindi fu sentito e quel verbale ci fu immediatamente trasmesso. Noi non lo sentimmo mai direttamente. Premetto, presidente, che nel fascicolo Antonveneta, ma anche nell'altro fascicolo, la gran parte dell'istruttoria la facevamo personalmente, perché dovevamo andare a ricostruire scenari particolarmente complessi. Però mai Rossi fu ritenutoPag. 9 meritevole di un'audizione diretta e personale. Se, però, l'esito di quelle sommarie informazioni avesse dato degli spunti, l'avremmo sicuramente convocato immediatamente, ma già la perquisizione negativa ci aveva dato indicazioni che non fosse indispensabile. Soprattutto quello che lui dichiara, cioè: «Nel corso degli anni trascorsi in banca...» (faccio riferimento, presidente e onorevoli commissari, al foglio del fascicolo 3861, che è il filone Alexandria, dove venne sentito ed è stato prodotto il verbale di sommarie informazioni). Dice: «Mussari ha più volte manifestato la sua confidenza nei miei riguardi. Tengo a precisare questo aspetto perché magari qualcuno ha potuto male interpretare il nostro rapporto. Non ci siamo mai frequentati con le rispettive famiglie, seppure ci siano state diverse occasioni cordiali extralavorative. Voglio dire che non sono mai entrato nella cerchia dei suoi amici, seppure talvolta potevo essere invitato da Mussari a cena o a vedere una partita insieme». «Quando ha avuto gli ultimi contatti con Mussari?» Noi cercavamo questo, anche per capire se ci potesse essere veicolazione di informazioni. «Mi ha contattato il 24 dicembre per chiedermi di passare a casa da lui per scambiarci gli auguri di Natale. In quell'occasione si è parlato soltanto di come andava il lavoro con il nuovo management della banca.» Lui in effetti è l'unico rimasto del vecchio... «Ritengo di non essere in possesso di notizie che potevano servire a Mussari con riferimento alle indagini giudiziarie e comunque non mi ha mai chiesto nulla in merito. Da allora non l'ho più visto. Ricordo di avergli inoltrato un messaggio di solidarietà in occasione delle sue dimissioni dalla presidenza dell'ABI». Ricordate che le dimissioni avvengono all'indomani – siamo nel gennaio – dello scoop del Fatto Quotidiano, 13-14 gennaio. «Da quando Mussari ha lasciato la banca, lo scorso anno, abbiamo qualche volta discusso di problematiche giudiziarie, ma è sempre stato alquanto evasivo, come circa l'intera vicenda e soprattutto riguardo alle contestazioni che lo riguardano». In particolare, l'ho invitato a rilasciare un'intervista per chiarire la sua posizione. «Ha avuto altri contatti diretti con Mussari o tramite interposta persona?». «Ribadisco di non aver avuto altri contatti». «Ha mai fornito documenti a Mussari anche relativi alla Banca Monte dei Paschi o su sua richiesta?» – perché il tema era vedere se ci fossero documenti – «No, non mi sono mai stati richiesti documenti da Mussari o da persone a lui vicine». «Ha avuto altri contatti?». «No». «Amici in comune?». «Solo conoscenze comuni, tra cui Bisi Stefano, Rosati Mauro, Degortes Antonio». Ricordatevi questi due nomi, perché nell'indagine «Millevini birreria», di cui penso a questo punto posso parlare, questi nomi rientrano. Quindi c'erano degli amici in comune, in più viene indicato Bisi che non mi risulta – ora magari verifichiamo insieme – essere un nome che nell'annotazione del famoso «gruppo della birreria» viene designato. Ci viene indicato che c'erano degli amici in comune. Questo lo dico perché tra i sommari informatori che sono stati ascoltati, si parla spesso di «un amico ...» e qualcuno parla proprio anche del fatto – se non sbaglio lo dice Mingrone e Profumo – che tra le preoccupazioni che esternò il Rossi in quei giorni c'era anche il fatto di alcune frequentazioni riguardanti il cosiddetto gruppo della birreria. C'è una corrispondenza che proviene proprio dal Rossi stesso di questa conoscenza comune. «È a conoscenza di eventuali contestazioni da parte degli organismi di vigilanza?». «Sì, ricordo quello che è stato detto da Fanti Valentino.» Insomma, quando viene sentito, non c'è alcun tema che egli esterna voglia riferire ai magistrati. Anzi, rileggendolo anche oggi a distanza di molti anni, sembra quasi che ci sia una presa di distanza dai rapporti di conoscenza con Mussari. Questo va detto, perché quando poi Rossi scriverà a Viola via email: «Questi signori, se mi avessero sentito...»: in realtà era stato sentito. Quando lui scrive a Viola: «Questi signori se mi avessero sentito, avrei potuto dire questo ...», in realtà non dice a Viola che era stato sentito. Vorrei anche sottolinearvi questo: il fatto che se lui voleva parlare con noi magistrati sarebbe stato ascoltato immediatamente se avesse palesato questa esigenza. Così come Pag. 10è stata ascoltata immediatamente la signora Tognazzi quando si è presentata spontaneamente in procura presentando delle email, tema sul quale poi parlerò. Chiunque si fosse presentato in quel momento, noi lo avremmo sentito, anche perché noi volevamo evitare che le persone andassero a parlare con i giornali sulle cose sulle quali noi stavamo indagando. Quindi, se qualcuno anche in via confidenziale ci avesse detto che Rossi ci voleva parlare, l'avremmo immediatamente convocato. In realtà, da queste sommarie informazioni non trapela una impellenza di parlare con noi magistrati. Evidentemente questa esigenza si consolida – sulla base di quello che poi abbiamo ascoltato con le sommarie informazioni post mortem – nei giorni successivi, più in là, quando entrò in un affaticamento psicologico evidente, come riferito in maniera corale da tutti i sommari informatori. Ma su questo torniamo tra poco. Questa che consegno alla presidenza è un'altra rassegna stampa di quei giorni. Il 3 e il 4 marzo ascoltammo l'ex Ministro Tremonti e andammo a sentire il Ministro in carica Grilli, presso il Ministero dell'economia. Era quello il livello di attenzione che avevamo. Il Rossi era un elemento di potenziale collegamento in relazione alla ex gestione Mussari. Presidente, dei due tronconi noi riferimmo in occasione della precedente Commissione banche. Mi sono permesso di stampare la copertina, che consegno alla presidenza, per agevolare la ricerca anche a questo ufficio di presidenza. 16 novembre 2017 – non ho stampato l'intero resoconto, ma per un più facile reperimento, se volete avere un quadro più approfondito, anche perché credo che oggi abbiamo meno tempo – noi rappresentammo tutto questo alla precedente Commissione banche allora presieduta dal presidente Casini. In esito a quell'audizione, il procuratore Vitello, il dottor Nastasi e il sottoscritto rilasciammo anche una relazione che riguardava i rapporti tra politica e banca. Questo perché si sfati il mito che non siano stati indagati anche quei rapporti. I rapporti tra politica e banca sul tema della governance della Banca, delle diverse forze politiche e dell'ingerenza politica nelle scelte di Banca Monte dei Paschi. Questo per dire che i temi erano stati tutti investigati ed erano già stati incartati. A quella data, nel febbraio, avevamo già «incartato» – un termine tecnico per dire «verbalizzato»- queste dichiarazioni. Quindi, nessun timore potevamo avere ad indagare su altri rapporti che non conoscessimo. Questo deve essere chiaro, anche il tema politico era alla nostra attenzione. Cosa posso dirvi ora in questa fase introduttiva? Vi ho detto dei due filoni, forse è opportuno che vi dica anche del terzo filone, un fascicolo che invece era in carico soltanto a chi vi parla che era il cosiddetto fascicolo «Millevini». Non so se avete già la documentazione relativa a questo fascicolo, però io ve la indico anche per orientarvi, perché immagino che non sia facile. Perché può essere di interesse per questa onorevole Commissione il tema che riguarda questo fascicolo? Perché tra i sommari informatori che poi sentiremo nell'immediatezza dei fatti, uno la notte stesso lo sente la Guardia di Finanza, Mingrone, ma anche l'allora presidente Profumo. Mingrone è il CFO della banca, riferisce del tema della cena da «nonno Mede», del tema dell'insider. Credo che sia stato già affrontato da precedenti auditi. Però a un certo punto Mingrone dice: «Ho conosciuto Rossi, aveva uno stato d'ansia. Non riuscivo a capire quali fossero le ragioni che avessero condotto l'autorità giudiziaria ad effettuare tale perquisizione. Ricordo che gli si domandava, appunto, se fosse stato proprio per il suo rapporto di conoscenza diretta con l'avvocato Mussari ad avere indotto ciò, ovvero i colloqui telefonici avuti a Natale. Mi colpì molto quando disse “evidentemente ho fatto qualcosa di sbagliato”: la mia percezione nel momento fu che si riferisse a un probabile errore di valutazione e opportunità nell'ambito dei rapporti. Nella serata fece anche un generico riferimento ad una notizia di stampa afferente a uno sconosciuto gruppo della birreria che, a quel che ho capito, lui aveva frequentato insieme al presidente Mussari, ma delle cui frequentazioni a quel punto si rammaricava». Il tema del gruppo della birreria viene, peraltro, anche ribadito dal Pag. 11presidente Profumo. Ora non riprendo il pezzo, ma se vedete le SIT, anche il presidente Profumo lo afferma. Che cos'è questo tema del «gruppo della birreria»? Mi pare che anche nell'audizione di ieri l'avvocato Mussari vi abbia fatto riferimento, dicendo che è un fascicolo che è stato iscritto su fonte anonima. Un pubblico ministero non può far alcun utilizzo dell'anonimo, ai sensi dell'articolo 333 del codice di procedura penale. Sia chiaro che il pubblico ministero non può iscrivere un fascicolo su fonte anonima: gli anonimi che arrivano in procura vengono cestinati nel fascicolo degli anonimi. Che sia ben chiaro questo, perché non vorrei che passi l'idea che abbiamo fatto indagini su un anonimo o solo su una fonte confidenziale. La fonte confidenziale è una fonte che può riferire circostanze alla polizia giudiziaria che elabora, verbalizza, riscontra e se sono sussistenti ipotesi di reato per un'iscrizione, le rappresenta il pubblico ministero. Così avvenne. Presidente, lei mi dica qual è il tempo che ho a disposizione.

  PRESIDENTE. Abbiamo tempo fino alle 15.

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Credo che facciamo in tempo a vedere il tema della «birreria», un tema del quale pochi vi abbiano parlato. È un estratto, presidente, perché io andando via da Siena mi sono portato... parte del fascicolo – perché possiate orientarvi – è il 29 40 del 2012 N. R., che io iscrivo, unico assegnatario, nell'ottobre del 2012. Vi dicevo che il 2012 è un anno fervido, perché qui si va a puntare l'attenzione su un presunto gruppo di potere imprenditoriale e politico senese – perché si sgomberi il campo che non sono stati investigati anche i centri di potere del posto – che riguardava alcuni soggetti. Questo gruppo della birreria – tra l'altro è un termine che non si inventa la polizia giudiziaria: io ho fatto reperire le fonti aperte degli anni precedenti (compariva in molti blog, in siti di informazione, dove si faceva sempre riferimento ad esempio: «Mussari e agli amici del bar», «Una birra per dirigere l'insieme favola», «Le nomine della birreria nelle partecipate Mps», «Cosa c'è di vecchio in questo nuovo», «Il gruppo della birreria», eccetera). Molta rassegna stampa dell'aprile 2010 – io arrivo nel 2011, ma andiamo a recuperare quello che si diceva anche negli anni precedenti rispetto a questo presunto centro di potere – faceva riferimento al «gruppo della birreria», che sarebbe stato composto, in ipotesi d'accusa... Noi non indaghiamo «sul gruppo», noi indaghiamo su eventuali fatti illeciti, è evidente: questo è il contesto. Però il contesto è che ci sarebbe stato un gruppo composto da Mussari, Rosati, Martini, Degortes Antonio, Bellandi ed altri che discutevano anche di nomine nelle partecipate e di affidamenti. Ora cosa accade? Dentro questa informativa rifluiscono – in realtà vengono menzionate, perché poi non potevano essere tecnicamente utilizzate – le intercettazioni telefoniche fatte nel fascicolo «Ampugnano», di cui credo vi abbia parlato il collega Nastasi, che sono state le uniche intercettazioni che ci sono state storicamente, allora disposte dal PM Formisano, che riguardavano il presidente Mussari. Da quelle intercettazioni – me lo dice la polizia giudiziaria – emergono contatti stretti e l'interessamento diretto tra Mussari e Degortes, anche in relazione alle nomine in alcune partecipate. Questa è la premessa, dopodiché la fonte confidenziale (e non l'anonimo), riferisce alla p.g. di una serie di immobili di proprietà del gruppo MPS che sarebbero stati dati a prezzo di favore ad alcuni soggetti. In relazione a queste dichiarazioni, fu facile effettuare riscontri patrimoniali, documentali, camerali e vedere quali erano tutte le proprietà delle partecipate. Lo spunto fu dato da una fonte confidenziale, ma chiaramente fu elaborata documentalmente.

  PRESIDENTE. Dottore, le volevo chiedere, visto che il gruppo della birreria è stato oggetto di tante nostre discussioni, lei riesce a dirci esattamente i nomi, oltre a quelli che ci ha detto prima?

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Posso Pag. 12dirvi di più: «il Rossi non ne faceva parte stabilmente, questo non emerge da nessuna parte che ne facesse parte. Il Rossi non era stabile membro di questo gruppo, al più conosceva alcuni appartenenti. Peraltro, quando io faccio i tabulati telefonici su questo fascicolo, il Rossi non è un bersaglio. Però vi offro un elemento di possibile approfondimento, perché i tabulati furono fatti all'epoca e disposti. Quindi, se voi volete, posso offrirveli. Una volta acquisiti, sono lì. Chiaramente all'epoca non furono cercati. La polizia giudiziaria procedente era l'Aliquota carabinieri della procura di Siena. I tabulati sono ancora lì, volendo si possono approfondire. Ma non emerge da nessuna parte che egli fosse nel “gruppo”. Io ho portato l'informativa, si fanno i nomi di Degortes Antonio, Bellandi. Si fa riferimento alla lista “Per Siena”, che era una lista che doveva appoggiare il sindaco Ceccuzzi: c'è tutto il discorso sulla lista civica e sui rapporti politici. Ovviamente questo era lo sfondo, poi il PM deve andare a cercare se ci sono fatti di reato. I fatti di reato che il PM che vi parla ravvisò erano due. Uno fu coltivato fino all'appello e che feci io; l'altro, invece – vi dirò quale – non fu coltivato e feci io la richiesta di archiviazione. Presidente, i nomi sono qua. Bellandi, che era il socio accomandante della birreria, poi Degortes, Mussari che viene indicato come soggetto presente. Io ho sentito l'audizione di ieri, qui viene indicato Rosati e Bellandi. Considerate che questo fascicolo poi si tradurrà per un troncone con una richiesta di rinvio a giudizio immediato. Ribadisco che era doveroso per il pubblico ministero, in un momento in cui si stava indagando e si stavano facendo i “raggi X” ad una banca, verificare anche possibili centri di potere che potessero essersi tradotti in favoritismi di qualunque tipo. Io rivendico di aver potuto fare anche questo approfondimento; che poi si sia concluso – sul tema dell'affidamento diretto della gestione del ristorante – con una sentenza di assoluzione confermata in appello, questo fa parte della fisiologia processuale. Ma fu un'occasione anche per approfondire eventuali illiceità, così come anche nelle fonti aperte molto spesso venivano rappresentate. Quindi la fonte confidenziale dà delle indicazioni e queste trovano un parziale riscontro nelle intercettazioni telefoniche che di per sé non potevano essere utilizzate in questo fascicolo, perché l'articolo 270 del codice di procedura penale vieta il travaso ad quem rispetto al fascicolo a quo. Però anche quelle furono uno spunto. Si verificano quali sono le transazioni sospette e soprattutto acquisiamo gli atti che riguardano anzitutto l'“enoteca” e l'affidamento diretto (per il quale viene mandato a giudizio in quel fascicolo) e vengono effettuate delle perquisizioni. Attenzione, questo è importante, perché di queste perquisizioni poi vi sarà traccia dopo qualche giorno nella stampa. Quindi è verosimile pensare che quando il Rossi si preoccupa – sto dando elementi di valutazione che anche io con il senno di poi mi sono posto – di queste frequentazioni con il “gruppo della birreria”, chiaramente lo può aver appreso soltanto dalle fonti aperte, quando verranno commentate le perquisizioni che vengono fatte in questo fascicolo. Tutto accade in quel periodo, siamo sempre lì, febbraio-marzo 2013, che è un periodo particolarmente intenso, in cui la banca è sotto stress, perché esposta a quel tipo di attacco mediatico. C'è un appunto – non so se è stato sufficientemente valorizzato – che è stato trovato sulla scrivania del Rossi, dove proprio si fa riferimento alla gogna mediatica della banca, poi magari ci torniamo. Io disposi le perquisizioni il 21 gennaio 2013, ma vengono eseguite un po' più avanti (io a quel punto stavo valutando se poter chiedere o meno le intercettazioni), poi in realtà furono eseguite l'11 febbraio. Vedete la vicinanza? Il 14 febbraio arrestiamo Baldassarri, tutto accadde in quei giorni. Di questi fatti, presidente – io oggi ho recuperato la rassegna stampa – vedo che la stampa nazionale parla il primo marzo o già il 28 di febbraio. La Repubblica: “MPS manovrata dal gruppo della birreria: i capi erano Mussari e Ceccuzzi”. Primo marzo 2013, quindi siamo su giorni molto vicini. Questo tema della paura di una possibile frequentazione con il “gruppo della birreria”, anche in esito a quelle perquisizioni che portarono al reperimento di Pag. 13materiale che io ritenni utile per mandare a giudizio alcuni soggetti – mi permetto di omettere qua, presidente, documenti che via via sto estrapolando e che consegno alla presidenza – poteva essere un tema di ulteriore preoccupazione. Tra l'altro ce lo dicono a SIT, lo dice Mingrone e anche Profumo. Quindi pur non essendo lui stesso indicato in questa informativa come aderente a questo gruppo... La polizia giudiziaria mi iscrive all'inizio anche l'articolo 416 del codice penale, ma non c'era proprio nulla, a me interessavano i fatti di reato concreti, non che persone si riunissero... Però il contesto era quello. Io ho mandato poi a giudizio Degortes Alberto e Antonio, Galletti Claudio e Miniscalco, in relazione all'affidamento dell'Enoteca in via diretta. Io ravvisai la natura pubblicistica dell'ente, facendo un ragionamento molto complesso che vi risparmio. La natura pubblicistica fu riconosciuta dal tribunale di Siena che però ha escluso i mezzi fraudolenti, perché la turbativa d'asta – era questa l'ipotesi che mossi – con un falso in atto pubblico che traeva fonte dalla natura pubblicistica dell'ente non ravvisò i mezzi fraudolenti che l'accusa ritenne invece sussistente. Io appellai la sentenza e in Corte d'appello poi invece è stata esclusa la natura di ente pubblico. Credo che di questo abbia fatto riferimento ieri l'avvocato Mussari che, peraltro, non era imputato né indagato in questo fascicolo. Quindi non so da dove abbia avuto questi documenti, perché lui era indicato nel gruppo, ma non era mai stato imputato. Il secondo troncone di questo fascicolo che io archiviai in fase di indagine, ancora una volta nei confronti del Degortes Antonio e Fagorzi Paolo, riguarda un'ipotesi di infedeltà patrimoniale. In relazione a questo, presidente, il fascicolo è il n. 4039/2014, che era l'altro troncone che riguardava le irregolarità nelle procedure di evidenza pubblica. Per quanto riguarda il reparto di ristorazione, ve ne ho già parlato, poi avevamo un secondo troncone che riguardava presunte operazioni immobiliari concluse tra Degortes Antonio con la società Vim (Valorizzazioni Immobiliari), che è una partecipata di Banca Monte dei Paschi, quindi presunte compravendite di favore verso soggetti aderenti a quel “gruppo”. Qui il tema era quello delle compravendite, indicato dalla fonte confidenziale e riscontrato dalle compravendite. Non è una fonte confidenziale che poi noi utilizziamo per mandare a giudizio qualcuno, ma ci sono contratti che vengono acquisiti. Qui il tema riguardava il prezzo che era stato praticato. Io notiziai la banca con un'informativa formale dicendo: “C'è un'ipotesi per la quale il reato è procedibile a querela” (Se il fatto è procedibile a querela, devo notiziare il soggetto) per l'ipotesi di infedeltà patrimoniale ai sensi dell'articolo 2634 del codice civile». Notifico alla banca l'informativa dopo aver avuto alcune indicazioni che potevano far profilare l'iscrizione ex articolo 2634 del codice civile. La banca propose querela, dopodiché io affidai una consulenza tecnica immobiliare per verificare il valore di questi immobili e se fosse possibile sostenere in giudizio l'accusa di infedeltà patrimoniale che è un reato tecnicamente molto complesso, che include anche il problema del conflitto di interesse. La consulenza non offra a mio avviso elementi insuperabili tali da poter essere portati a dibattimento per dimostrare l'infedeltà patrimoniale.

  PRESIDENTE. Sul piano tecnico, poiché conosco anche io come è strutturato tecnicamente il reato, però c'era una disparità di valori, al di là del conflitto d'interesse?

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. In realtà il conflitto d'interesse non era proprio evidente. Io calcolai i valori, però io scrivo: «A fronte di queste stime, distanti dai prezzi delle compravendite ma in misura non esorbitante»: non erano lontanissime e io mi pongo in un'ottica garantista anche di dire che sono «stime verosimilmente contrastabili con esiti consulenziali difensivi di segno contrario», tenuto conto che lo spread non era troppo distante. In relazione a questo, nel secondo troncone vi è un'archiviazione. Io credo che questo non fosse un fascicolo che questa Commissione ha, quindi lo consegno. Quello che possiamo dire sul gruppo della birreria è che Pag. 14Rossi non ne faceva parte stabilmente: sicuramente frequentava e conosceva Degortes e altri soggetti e, se dovesse essere di interesse, non fu indicato nei tabulati come soggetto-bersaglio, però dice lui stesso, quando viene sentito a sommarie informazioni, che conosceva Rosati e Degortes, quindi il collegamento potrebbe essere quello, collegamento che poi traiamo da quello che ci diranno Mingrone e Profumo, ovvero che tra le preoccupazioni che rappresentò Rossi c'è anche questa possibile frequentazione e che aveva avuto una ricaduta mediatica all'indomani delle perquisizioni. Questo elemento forse può essere uno spunto per la Commissione. Un ulteriore aspetto che vi volevo segnalare tra i tanti, di cui non so se questa Commissione è in possesso, è la rogatoria IOR.

  PRESIDENTE. Sì, sicuramente la rogatoria IOR ci può interessare, perché è uno dei temi che possono essere oggetto di approfondimento e finora non lo abbiamo ancora studiato bene.

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Chiedo scusa. Sul fascicolo Antonveneta chiudiamo le indagini nel luglio 2013, nei termini, correndo anche molto. Si tratta di un fascicolo di 30, 40 o 50 mila pagine, quindi una cosa molto complessa. Il tema IOR non emerge subito, ma emergerà quando, il 23 novembre 2014, ci fu il famoso articolo di Mondani, che mi pare sia stato... Intanto, presidente, consegno alla presidenza l'estratto del fascicolo 4039/2014, Millevini birreria, in cui ci sono l'informativa e i nomi, ma ricordatevi quel passaggio sui tabulati e credo che sicuramente si potrà fare una riverifica.

  PRESIDENTE. Credo che in questo caso ci possa interessare.

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. La polizia giudiziaria è l'aliquota CC Siena sede. Poi vi è il fascicolo 2940, il fascicolo stralcio. Cosa succede? Succede che a un certo punto ci fu una querela di Mussari all'esito del servizio giornalistico Il Monte dei misteri. Il 23 novembre 2014, nel corso della trasmissione si parla di varie cose e nell'intervista di un anonimo interlocutore definito tale «monsignore», che, se non vado errato, poi si rivelerà essere un attore che leggeva un contenuto, non era un vero monsignore, messo quindi là per motivi televisivi. Si dice che in ambienti vaticani avrebbe riferito che c'erano dei collegamenti tra l'ex presidente della banca Mussari e lo IOR e che l'ex presidente si fosse adoperato per aprire conti correnti presso lo IOR intestati ad enti religiosi, i cui effettivi beneficiari sarebbero stati esponenti apicali della banca e che su detti conti sarebbero transitate tangenti riconducibili all'operazione Antonveneta. Torniamo sempre su Antonveneta. Considerate che – come credo sia stato acquisito agli atti e come ha detto il collega Nastasi nel corso dell'audizione scorsa – la provvista per Antonveneta è stata ricostruita al centesimo anche con una rogatoria in Spagna. Quindi il tema era già stato approfondito, era stato escluso che ci fosse qualunque «stecca» – come volgarmente chiamata dai giornali – e fu chiuso quel fascicolo nel 2013 con l'avviso di conclusione indagini preliminari. Si va in udienza preliminare e poi vi è la dichiarazione di incompetenza territoriale sul reato di Borsa con comunicazione al NIS (Network information system), quindi con competenza di Milano. Dopo un po' c'è questa trasmissione, dove si pone il tema dello IOR e l'unico modo per poterlo approfondire era richiedere una rogatoria, che chiedemmo e, questione importante, ottenemmo. Ottenere una rogatoria fu risultato particolarmente importante perché fino ad allora... Cosa chiediamo con questa rogatoria e cosa ci viene detto? Chiediamo se ci fossero estratti conto riconducibili a Giuseppe Mussari o a soggetti riferibili ai soggetti allora apicali della banca, l'elenco delle disposizioni richieste da Giuseppe Mussari direttamente o per interposta persona dallo IOR non transitate sui rapporti e la verifica se ci fossero soggetti con intestatari riconducibili comunque a Mussari. Noi alleghiamo alla rogatoria passiva vaticana, poiché il Vaticano ricevePag. 15 questa nostra richiesta, un documento che avevamo acquisito dopo aver escusso il giornalista, dicendo che la sua fonte era un documento della cui genuinità noi abbiamo voluto effettuare verifiche direttamente presso il Vaticano, perché era un documento intestato «Istituto per le opere di religione, IOR, città del Vaticano» e con un apparente firma di Ernst von Freyberg, il presidente. In questo documento si diceva: «In un momento indefinito dell'anno 2008 i vertici dell'Istituto per le opere di religione guidati dal presidente Angelo Caloia e dal direttore Cipriani vengono in contatto con Andrea Orcel, a capo di Bank of America Merrill Lynch. Costui propose una serie di opportunità finanziarie all'Istituto riassunte nell'allegato E. Il dottor Orcel provvede a porre in contatto i “vertiti” – in realtà “vertici”, ma qui c'è scritto “vertiti” e poi ci verrà detto che questo documento è apocrifo – di noto istituto di credito Monte dei Paschi di Siena con il dottor Cipriani». Il documento fa vedere che c'erano dei contatti. «Seguono diversi incontri con le prime linee manageriali, il cui contenuto non è noto. A seguito di questi incontri seguono numerose operazioni fiduciarie e si riferisce – dice questo documento ad apparente firma del presidente dello IOR – l'apertura nell'anno 2009 di quattro conti fondazioni con prima delega Giuseppe Mussari». È un documento forte, noi chiediamo approfondimenti e si incanala per via diplomatica la rogatoria, la segreteria di Stato vaticana eccetera. I colleghi ci dicono: «Con la presente si informa che codesto Istituto ha proceduto a contattare l'ex presidente Ernst von Freyberg in ordine all'autenticità della firma riportata in calce alle lettere, il cui contenuto era stato propalato nella trasmissione televisiva in questione. Al riguardo si conferma che le medesime non sono state da egli sottoscritte e che non sono da considerarsi genuine. Il presidente si riserva di presentare denuncia – non so se poi l'abbia mai presentata – e quindi il documento è apocrifo». Non ci fermiamo qua e andiamo a verificare se i quattro fondi, ovvero il Fondo madre Luigia Tincani, il Fondo Enrico Capo, il Fondo Riccardo Vaccari e il Fondo Alessandro Marini, che si asseriva essere direttamente o per delega riconducibili a Giuseppe Mussari, esistessero e se fossero riconducibili a Mussari. Il risultato è che non erano assolutamente riconducibili a Mussari. Vengono sentiti i soggetti che erano intestatari di quei conti che disconoscono completamente, dicendo che i conti riportati non risultano essere riferibili né direttamente né per delega a Mussari o a soggetti a lui riconducibili.

  PRESIDENTE. Ci sono i nomi di questi titolari? Sono persone fisiche?

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Sì, assolutamente e sono stati sentiti.

  PRESIDENTE. Tanto per capire, quella missiva faceva riferimento a conti correnti effettivamente esistenti, però a soggetti che non avevano rapporti con Mussari.

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Peraltro, andando a memoria, c'era stato anche un incrocio con San Marino...

  PRESIDENTE. Mi scusi, un'altra domanda. Per caso c'erano anche gli importi che giacevano su questi conti? Per capire se erano significativi.

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Dovrei rivedere. Noi poi girammo l'esito della rogatoria al Nucleo di Polizia valutaria della Guardia di finanza che lo sviluppò e che fece una serie di riscontri. Sentiti tutti gli intestatari dei rapporti, siccome uno di questi intestatari aveva dei rapporti anche presso San Marino, io estesi la rogatoria e la feci anche presso San Marino. Anche lì emerse che non c'erano conti. Non mi pare di trovare gli importi, però c'erano anche le date di estinzione. In realtà alcuni importi erano aperti ed estinti. Non so se poi il Nucleo di Polizia valutaria li ha acquisiti.

  PRESIDENTE. Lei comprende che se fossero cifre modeste, sarebbe più normale. Pag. 16Se ci fossero movimentati capitali importanti, la cosa potrebbe avere un'altra valutazione. Eventualmente faremo nuovi approfondimenti.

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. C'è la data di apertura dei conti e da quello che sto vedendo alcuni erano anche conti estinti. Ecco l'indicazione dei vari conti e tutte le persone informate disconoscono Mussari e disconoscono anche gli altri soggetti. Sulla base di questo si può escludere che ci fossero conti anche riferibili agli allora soggetti apicali della banca, quindi viene eliminato anche questo tema. In esito a questo rogatoria viene disposto il rinvio a giudizio di Gabanelli e Mondani e poi ci sarà una remissione di querela, se non sbaglio, in udienza preliminare per l'ipotesi di diffamazione e credo che ci sia stata una transazione tra le parti e remissione di querela nell'udienza, però la rogatoria attesta anche questa verifica, che è un tassello che incorona anche quello che era stato già escluso prima nel filone Antonveneta, che tutto tornava in relazione a quelle cifre e a quella transazione e non c'erano opacità. Peraltro, c'erano stati ulteriori approfondimenti anche su San Marino – quelle erano altre rogatorie che feci io – anche in relazione a somme detenute in paradisi fiscali o a San Marino anche a carico di Mussari, ma anche lì si escluse che vi fossero somme riconducibili a lui. Gli approfondimenti furono fatti anche su questi aspetti.

  PRESIDENTE. Dottore, abbiamo visto un po' le diverse inchieste, ma adesso arriverei alla sera.

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. La sera del decesso io vengo contattato dal collega Nastasi telefonicamente, quindi posso già dire ed escludere con certezza di essere stato contattato dal colonnello Aglieco. Dirò di più: se fossi stato contattato dal colonnello Aglieco, che poi non risulterà essere Polizia giudiziaria procedente in relazione a quei fatti, avrei preteso una relazione di servizio, perché a che titolo mi avrebbe dovuto chiamare il colonnello Aglieco? O sei Polizia giudiziaria procedente oppure no, oppure sei uno dei tanti presenti sul posto. Questo che sia chiaro.

  PRESIDENTE. Inoltre, lei non era il PM di turno.

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Non ero il PM di turno, ma soprattutto, offrendovi questo elemento di valutazione, come faceva a sapere il colonnello Aglieco chi era il PM di turno? Lui dice di aver chiamato nell'ordine Marini, Nastasi, anzi dirà poi: «No, Nastasi non mi ha risposto, mi richiama» e Natalini. Io non ho ricordo che un comandante provinciale dei carabinieri abbia mai chiamato il PM di turno, perché non è un operativo. Potrebbe avere nella sua rubrica il telefono di turno, che è un telefono che i PM di turno si passano e non è un telefono privato. Mi pare strano, ma potrebbe pure averlo avuto e lì avrebbe appreso che il PM di turno era il dottor Marini, ma questo lui non lo dice. Inoltre, se lui chiama il PM di turno, la chiamata al PM di turno non è una chiamata di cortesia, bensì determina l'incardinamento del fascicolo in capo al PM procedente che è il PM di turno, quindi determina l'assunzione di titolarità del fascicolo virtuale, perché il fascicolo chiaramente si scriverà, ma nel turno da quel momento la PG è tale, non è più Polizia amministrativa, ma è PG e dalla chiamata del PM di turno scatta questa procedura e il comandante provinciale non può evidentemente non sapere questo. Se non avesse telefonato a me che non ero PM di turno – immagino che se avesse anche chiamato il collega Marini avrebbe detto la stessa cosa – avrei detto: «Tu che ne sai? Fai relazione di servizio». A me lui non ha telefonato. Se avesse avuto il telefono del turno, lo avrebbe dovuto chiedere alla centrale operativa e a quel punto sarebbe stata la centrale operativa a chiamare il PM di turno. Questa è una prima valutazione che vi offro, perché mi pare molto strano che lui venga a dire che ha chiamato noi tre. Inoltre, c'è anche una cosa che non torna. Pag. 17Se l'ufficiale di PG chiama il PM di turno, a quel punto fa quello che gli dice il PM di turno. Perché si deve prendere la briga autonomamente, dopo aver chiamato il PM di turno, di chiamare gli altri due PM, se non gliel'ha detto il PM di turno?
  Se io sono di turno e la PG mi dice: «Guardi, dottore, abbiamo fatto questo arresto e abbiamo fatto questo sequestro, ma il fatto si collega a un'indagine del suo collega» (poiché ad esempio può succedere che si vuole fare un arresto in flagranza per droga, ma quello è un tassello di un'indagine più complessa di un collega); in quel caso la PG dice: «Che faccio? Avverto il suo collega o ci pensa lei?». Infatti, se la PG ravvisa un collegamento si prende la briga di chiamare, ma perché lì avrebbe voluto ravvisare un collegamento? Perché addirittura non chiamarne uno, ma altri due? Perché non chiamare anche il terzo, visto che c'era anche il dottor Grosso? Non lo so. Certo è che se avesse chiamato me, ma credo a maggior ragione il PM di turno, avrei preteso una relazione di servizio, perché io non sono di turno e se mi chiama una PG che mi dice che assiste a un fatto per il quale si impone o si ritiene opportuno l'intervento del PM e io scopro poi, andando sul posto, che quella non è la PG procedente io le avrei detto: «Scusi, ma lei che stava a fare qua? Relazioni e riferisca». Vi offro questi elementi di valutazione perché quando lui dice che si mette a fare queste telefonate, dice anche un'altra cosa, ovvero che chiama il prefetto, il che mi sembra molto strano, ma soprattutto dice: «Chiamo anche il comandante della Guardia di finanza di Siena, perché erano loro che avevano le indagini». No. Nell'audizione lo dice due volte, se non sbaglio, e io me lo sono appuntato perché questa audizione ci ha fatto saltare dalla sedia. Mentre il colonnello Aglieco è molto preciso sulla prima parte, nella seconda parte, da quando dice: «Chiamo il PM di turno», ci ha fatto veramente saltare dalle sedie quando l'abbiamo sentito. Io vengo chiamato dal dottor Nastasi. Lui a un certo punto dice di aver chiamato anche il comandante della Guardia di Finanza di Siena perché «sono loro che conducevano le indagini». No, le indagini le conduceva la Valutaria, quindi anche questo non è corretto. Lui dice anche che quando poi noi arriviamo, facciamo insieme a lui un sopralluogo nel vicolo. No. Per quanto mi riguarda, l'unico ricordo del colonnello Aglieco che ho è che è di uno dei tanti presenti in quel vicolo là fuori, nemmeno dentro il vicolo, poiché io me lo ricordo in via dei Rossi e quando noi scendiamo, l'unico ricordo che ho...

  PRESIDENTE. Volevo subito farle una domanda. Quando lei ha ricevuto la telefonata del collega Nastasi, ha avvertito il procuratore della Repubblica?

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Io no, ma semplicemente perché io sono stato chiamato da Nastasi che a sua volta era stato chiamato da Paride Minervini che non ho mai saputo da chi l'avesse saputo. Paride Minervini era un perito che noi nominavamo spesso e credo che lui l'avesse saputo da qualcuno del Monte dei Paschi. C'è questo giro di telefonate: io ricevo una chiamata da Nastasi, Nastasi mi dice di aver appena chiamato Marini e di avergli consigliato di andare sul posto, spiegandogli chi era, perché Antonio mi disse: «Nicola non sapeva nemmeno chi fosse Rossi», poiché mi ha chiesto: «Chi è?» e glielo ha spiegato, dicendogli anche: «Va bene, Verrò.». Io gli ho detto: «Hai chiamato anche il collega Grosso?» e c'è stata un'interlocuzione. Chiaramente la notizia fu per me anche drammatica. Io ero di prima nomina, avevo disposto la perquisizione qualche giorno prima di quel soggetto e con l'idea che qualcuno morisse per un atto firmato anche da me, sono stato molto coinvolto dalla notizia. Mi sono venuti in mente i suicidi che c'erano stati negli anni di Tangentopoli. Poi ero di prima nomina, quindi la notizia mi scosse molto.

  PRESIDENTE. Volevo tornare alla questione del procuratore della Repubblica. Nessuno di voi ha sentito la necessità di avvertirlo?

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  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Tecnicamente posso dirvi questo: all'epoca dei fatti non esisteva un progetto organizzativo che imponeva formalmente la chiamata del procuratore della Repubblica per fatti di particolare importanza. Inoltre, sarebbe stato eventualmente il PM di turno a doverlo notiziare. Peraltro, il procuratore non voleva essere notiziato di tutto. Eravamo sempre noi a notiziario e non era mai lui che ci chiedeva. Questo va detto.

  PRESIDENTE. Era un po' silente, come diceva ieri l'avvocato Mussari.

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Sì, silente. Non aveva fascicoli per sé, se non fascicoli definibili per decreto penale e non ha mai avuto coassegnazioni in questa indagine del Monte, ma siamo sempre stati noi a conferire con lui, spiegandogli quello che succedeva. Comunque è possibile, ma io non me lo ricordo, presidente, che Nicola Marini abbia chiamato il procuratore della Repubblica.

  PRESIDENTE. Noi glielo chiederemo la prossima settimana.

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Comunque io, che ero stato chiamato dal collega, che a sua volta era stato avvertito, non lo chiamai non perché fossi il più giovane, ma perché il PM di turno eventualmente lo avverte. Se non sbaglio, quel giorno era mercoledì e mi sembra che il procuratore veniva il martedì, il mercoledì e il giovedì da Grosseto, poiché non viveva a Siena e mi pare che vivesse a Grosseto. Lui appena venne formalizzò la coassegnazione su richiesta del titolare, però non fu avvertito o comunque non da me, visto che posso parlare per me. Mi ha chiamato il dottor Nastasi – io abitavo a Siena in centro, vicino a piazza del Campo – mentre stavo cenando e penso di essere arrivato sul posto alle 21.30, il tempo di lavarmi, vestirmi e andare. Non so che percorso feci, perché io abitavo all'epoca in via Giovanni Duprè, quindi o passai da Banchi di Sopra e andai direttamente a piazza Salimbeni, perché con il collega Nastasi avevamo appuntamento per vederci lì, anche perché, quando mi avvertì, credo che nemmeno lui sapesse del vicolo dove era avvenuto il decesso, e non conoscevamo la stanza di Rossi. Mi pare di aver percorso forse da sotto via del Refe Nero, salendo poi dal vicolo, ma non me lo ricordo. Io ricordo che ci siamo dati appuntamento in piazza Salimbeni. Sicuramente non sono salito con il colonnello Aglieco. L'unico momento in cui mi ricordo il colonnello Aglieco è nei pressi del vicolo e io non conferii mai con lui. Il colonnello era in abiti borghesi come tanti altri, ma non ebbi alcuna interlocuzione con lui. Non lo ricordo nemmeno nel corridoio dell'ufficio di Rossi. Sicuramente, quando siamo entrati nell'ufficio di Rossi, per quanto mi riguarda, lui non c'era. Lui non c'era e non aveva nemmeno titolo, perché a un certo punto c'era stato il tema di chi doveva provvedere. Io di questo non ebbi notizia diretta, non ricordo la discussione tra Polizia di Stato e Arma dei carabinieri su chi doveva procedere. Probabilmente questa cosa avvenne nel corridoio e sicuramente poi fu definita dal PM primo titolare che era il PM di turno.

  PRESIDENTE. Lei sentì il dottor Marini risolvere questa questione di competenza?

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Di questo non ebbi notizia diretta, né dopo. Io non ho ricordo di questa discussione, probabilmente ero concentrato su altro. Non ho percezione di questo tema riguardanti carabinieri e Polizia. Per me procedeva la Polizia, perché ci aprì il sovrintendente Marini che, dopo che il collega Nastasi gli disse: «Avete fatto un rilievo video?», disse: «Sì, bene, allora entriamo». Per me procedeva la Polizia.

  PRESIDENTE. Chi dette l'incarico di entrare? Marini o Nastasi?

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Presidente,Pag. 19 considerando che sono passati nove anni, quindi ho fatto poi... Scusi, non l'ho detto prima, ma ho fatto una relazione di servizio che ho inoltrato alla procura della Repubblica di Genova, perché, sulla base di quello che ha detto il colonnello Aglieco, ritengo che dovesse essere notiziata, anche perché poi questa stessa Commissione ha notiziato alla Procura generale. Poi consegnerò questa relazione, in cui indico questa sequenza di fatti. Io ricordo questo. Per quanto mi riguarda, noi ci eravamo dati appuntamento con il collega Nastasi che mi disse: «Aldo, vieni, perché Nicola non sa chi era questo. Dobbiamo ricostruirgli e ci saranno sicuramente da fare tante attività. Dobbiamo dargli una mano. Nicola ha preteso che noi fossimo...» e generosamente risposi: «Ci mancherebbe». Io mi raccordai con il collega Nastasi, con il quale mi pare salii. Nel mio ricordo, e questo ho scritto ...

  PRESIDENTE. Lei non ha mai visto, per esempio, il cadavere di David Rossi?

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. No. Poi magari ci torno su questo aspetto, perché noi facciamo questo primo sopralluogo e poi scendiamo, mentre c'è la visita esterna del medico legale e poi la Scientifica. In quel frangente io e il collega Nastasi discutiamo su quello che dobbiamo fare. Ho soltanto un ricordo a un certo punto e questo è l'unico ricordo che ho – peraltro per me era la prima volta in cui andavo a vedere un cadavere, quindi avevo anche una certa... però c'era il PM di turno ed era sua competenza – ho ricordo soltanto che a un certo punto il consulente tecnico Gabrielli disse: «È la tipica caduta a sacco di noci», una cosa del genere a proposito del tronco. Questa è l'unica cosa che mi ricordo, perché mi fece una tale impressione che me ne andai, ma non l'ho visto. Noi dovevamo stare là... Io vorrei che sia chiaro che io e il collega Nastasi dovevamo stare là per contribuire a capire i possibili nessi di collegamento tra quel decesso e la nostra indagine, della quale il collega Marini non ha mai voluto sapere nulla, perché, se un'indagine è in capo a uno di noi, questo non è tenuto a comunicare gli esiti al collega che non è titolare. Lui sapeva quello che tutta l'Italia sapeva, ma lo sapeva anche tutto il mondo, perché c'era anche la CNN fuori, quando andavamo in procura, però non aveva notizie e probabilmente conosceva genericamente Rossi, ma quando Antonio Nastasi gli ha detto: «È morto Rossi», lui sicuramente ha detto: «Ma chi è?», quindi era utile e indispensabile che noi dessimo un primo apporto. Il fatto mortale per tabella era previsto che fosse esclusiva prerogativa. Nelle tabelle il turno urgenze comprende anche quello che banalmente si dice «turno morti». So che in procura si chiama così: chi cura il turno urgenze, perlomeno nelle procure piccole, si occupa anche dei decessi, quelli per i quali si impone un approfondimento. Quella era competenza tabellare del PM di turno e nella divisione delle competenze che subito organizzammo sul campo: noi ci dovevamo occupare di capire quali potevano essere gli elementi di collegamento tra quel decesso, le nostre indagini e quello che peraltro era capitato qualche giorno prima, cioè la famosa fuga di notizie. Infatti, in quei giorni accadde un po' di tutto e ci fu anche la famosa fuga di notizie dell'azione di responsabilità che fu deliberata il 28, fatto del quale Rossi non era a conoscenza prima, ma lo ha saputo dopo, nella famosa cena di Nonno Mede. È è un fatto che noi abbiamo ricostruito dopo, però in quei giorni lui poteva anche temere di essere un soggetto eventualmente additabile per fuga di notizie, perché era il soggetto che aveva rapporti con la stampa e di questo pure c'è traccia tra qualche sommario informatore. Di tutto questo il collega di turno non poteva saper nulla, perché non ne era a parte. Il nostro contributo nell'andare sul posto chiaramente era coadiuvare l'attività del PM di turno che si concentrò sull'acquisizione dei video e su tutto l'aspetto che riguardò proprio il decesso. Noi dovevamo dare un contributo...

  PRESIDENTE. Io volevo che tornasse, dottore, al primo sopralluogo.

Pag. 20

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Certo. Mi sono fermato al fatto che non fu Aglieco a chiamarmi. Ci vediamo con il collega Nastasi (chiedo scusa, magari nel parlare mi dilungo, però voi riconducetemi nei binari); io non sapevo dove fosse l'ufficio, quindi sicuramente sono salito con qualcuno che mi ci ha accompagnato, ma francamente non so dirvi chi. Sicuramente sono salito con Antonio Nastasi, che a sua volta ricordo, mi pare, fosse con Giuseppe Manichino, all'epoca capitano comandante del Nucleo investigativo carabinieri di Siena, che però non era competente. Qui intervennero molti, perché poi si capì che fu chiamato da Aglieco, ma lo accompagnò. Si fermerà poi sull'uscio.

  PRESIDENTE. Il dottor Marini lo avete già trovato nell'ufficio?

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. L'unica cosa che io ho anche scritto nella relazione è che ricordo che il dottor Marini – è un mio ricordo, presidente – entra nella stanza qualche minuto dopo, ma probabilmente – poi ci ho pensato – perché nel frattempo c'era da dirimere il problema sulla competenza.

  PRESIDENTE. Nella sua memoria siete entrati prima lei e Nastasi?

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Io ricordo di essere entrato con il collega Nastasi dopo che ci ha aperto il sovrintendente Marini dicendoci, a richiesta del dottor Nastasi, se fosse stato effettuato un primo rilievo video. Mi pare che qualche minuto dopo è entrato anche il dottor Marini e poi eravamo tutti lì, ma è proprio questione di minuti. Probabilmente – questo è quello che immagino – lui si era trattenuto fuori per dirimere quel problema, del quale io non ho ricordo, su chi dovesse provvedere nel corridoio. Probabilmente lì c'era Aglieco, che io non ricordo sul piano.

  PRESIDENTE. Mi scusi, dottore, se il dottor Marini aveva risolto la questione della competenza delle indagini fra Polizia e carabinieri, come mai comunque i carabinieri si sono trattenuti lì?

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Aglieco non si trattenne e credo che Manichino andò via quasi subito. L'unico che si trattenne era il luogotenente Cardiello, ma si trattenne, se non vado errato, su richiesta del collega Marini. Intanto credo che lo accompagnò lui o un autista. Credo che Marini si fece venire a prendere dai carabinieri. Dagli atti risulta che fu il luogotenente Cardiello ad avvertire il PM di turno o a parlare con lui, ma perché Cardiello era comandante della stazione di Siena Centro, quindi in un primo momento ci poteva essere una competenza territoriale della stazione di Siena Centro che era distante di lì pochi metri.

  PRESIDENTE. Però ravvisiamo in questo una contraddizione.

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Sì, ma è una questione che poi sparirà, nel senso che non è che ci sono atti, a parte...

  PRESIDENTE. Anche le prime SIT sono fatte...

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Questo è vero, però deve considerare che quella è un'attività del magistrato, il quale può pure ritenere che nell'immediatezza dei fatti si senta la persona in banca o in un ufficio della banca. C'è un'intestazione, però poi sparisce, ecco perché prima ho detto «il colonnello Aglieco e i carabinieri». Se ci fosse stata una sua ingerenza che non fosse soltanto, per quanto mi riguarda, la sua presenza fisica sul posto, avremmo preteso una relazione di servizio, quindi a maggior ragione se fosse entrato. Io ricordo solo Cardiello, che ha assistito a questi primi attimi e a questo primissimo sopralluogo, poi ha accompagnato Marini a fare l'esito e Pag. 21poi non c'è più stato. L'unica persona «estranea» rispetto alla PG procedente, la possiamo individuare nel luogotenente Cardiello che aveva accompagnato il collega Marini. Questo è l'unico elemento, riflettendo su questa compresenza, perché il tema di chi procede viene risolto immediatamente, ma io non ho un ricordo diretto su questo conflitto che non è proprio un conflitto su chi dovesse procedere. Io ricordo che io e Nastasi siamo entrati e dopo uno o due minuti è entrato anche Marini, abbiamo fatto questo primissimo su sopralluogo, volto soltanto ad escludere un'azione violenta di terzi, quindi a capire come orientare nei primissimi minuti le indagini.

  PRESIDENTE. La dottoressa Baiocchi, lei la ricorda? Era presente?

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Sì, ricordo la dottoressa Baiocchi, perché era a capo delle volanti, dell'ufficio prevenzione generale. Credo che fu lei che ebbe un'interlocuzione diretta con il dottor Marini su chi dovesse procedere, mentre non ricordo sul posto, ma è arrivata dopo, la squadra mobile. Il dirigente della Squadra mobile è arrivato dopo, perché con lui siamo andati a fare la perquisizione e il sequestro nell'abitazione di Rossi, dopo aver fatto questo primissimo sopralluogo.

  PRESIDENTE. Ci può spiegare cosa ricorda lei di questo primo sopralluogo?

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Intanto escludo che fosse presente, per quanto mi riguarda, il colonnello Aglieco. Questa è la prima cosa.

  PRESIDENTE. Poteva magari essere sulla soglia della porta?

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Poteva essere sulla soglia.

  PRESIDENTE. Poteva guardare dentro? Perché se la porta era aperta...

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Se fossimo qua e fosse lì alla porta, è possibile. L'ambiente era piccolo, io non lo ricordo.

  PRESIDENTE. Noi siamo stati in sopralluogo, quindi abbiamo visto che c'è un corridoio e soprattutto che la posizione della scrivania del dottor Rossi è esattamente frontale all'ingresso.

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Esatto, quindi poteva aver visto qualcosa qualcosa nell'uscio, però io non lo ricordo dentro la stanza. Questo posso dirlo.

  PRESIDENTE. Le questioni in particolare sono quelle che riguardano i bigliettini, le telefonate, i fazzolettini e tutto quello che concerne questi aspetti.

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Intanto entriamo in una stanza in perfetto ordine e questo lo ha già detto anche il collega Nastasi.

  PRESIDENTE. Quando siete entrati, la finestra era aperta ovviamente? Vi siete affacciati?

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Sì, per vedere non tanto la dinamica, perché non è che si potesse capire la dinamica, ma cosa potesse essere accaduto da quella finestra. Se non sbaglio, c'era un po' di pioggia. Affacciandosi, forse c'era una leggera pioggia. Questa è una cosa che ricordo per dopo. La finestra era aperta e l'ufficio era in perfetto ordine.

  PRESIDENTE. La luce era accesa o spenta?

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Quando sono entrato, la luce era assolutamente accesa, anche perché era sera. Presidente, per quanto riguarda l'orario, io credo che saremmo saliti alle 21.45, alle 21.50, più o Pag. 22meno. Credo che ci siamo stati circa 20 di minuti e siamo scesi quando è arrivato il medico legale. A un certo punto, mentre stavamo dietro la scrivania, nessuno si è seduto sulla sedia.

  PRESIDENTE. Stavate dietro la scrivania?

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Per affacciarsi bisognava andare dietro la scrivania.

  PRESIDENTE. Certo. Anche questa è una questione che si è un po'... Eravate tutti dietro la scrivania, più o meno?

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Sicuramente sì, siamo andati a vedere la posizione, anche perché era dalla finestra che si vedeva come potesse essere avvenuta la precipitazione. C'era il computer, se non sbaglio, sulla destra. A un certo punto il luogotenente Cardiello dice di andare a vedere nel cestino e tira fuori questi bigliettini.

  PRESIDENTE. Questo è un particolare abbastanza importante. È stata un'iniziativa di Cardiello?

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Io la ricordo in questi termini. O il collega Marini disse: «Prendili» o li fece vedere e li dispiegò sul tavolo. Devo dire che questo rinvenimento orientò subito, perché rinvenire non uno, ma tre manoscritti evidentemente in un ufficio...

  PRESIDENTE. Li avete ricomposti? Chi li ha ricomposti materialmente?

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. A me pare che abbia fatto tutto il luogotenente Cardiello.

  PRESIDENTE. Lei ha toccato questi bigliettini?

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Io non ricordo in quel momento. Sicuramente poi sono stati inseriti nel fascicolo dell'indagine e nei fogli trasparenti.

  PRESIDENTE. Questo molto dopo.

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Io ero là, ma mi pare di aver visto il luogotenente Cardiello che li... Se non sbaglio, due erano un po' accartocciati e uno era strappato. Io ho questo ricordo. Mi sembra che uno richiese una ricomposizione e altri un dispiegamento, ma il cestino non fu preso sul tavolo, come dice Aglieco, e rivoltato, bensì furono prelevati...

  PRESIDENTE. Prelevati con le mani o con una pinza? C'erano i guanti?

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Io ricordo che il luogotenente Cardiello era in borghese e se fosse stato in divisa, forse avrebbe potuto avere i guanti. Non ricordo se li prelevò con dei fazzolettini o con qualcosa. Ci ho pensato tanto, presidente, però fu fatto nell'immediatezza... Questi biglietti nemmeno nell'immediatezza, ma fu un'indicazione, un input dato anche dal collega Marini che disse: «Prendili» ed effettivamente ci orientò immediatamente da quel punto di vista. Poi li cautelammo d'urgenza per evitare che fossero ulteriormente... Dico li cautelammo, ma non ricordo di aver fatto io questa operazione francamente. Mi ricordo che fu detto: «Cauteliamoli in qualche maniera perché è carta» e credo che ci fosse un dépliant, un qualcosa...

  PRESIDENTE. A noi risulta un libro.

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Mi pare con dei fogli trasparenti e poi l'indomani...

  PRESIDENTE. Forse un libro d'arte, credo.

Pag. 23

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Lì era pieno di libri d'arte, perché ce ne erano tanti. Il fatto che fosse un libro d'arte francamente non...

  PRESIDENTE. Lei l'ha tenuto in mano?

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Questo io non me lo ricordo. Ci ho pensato tanto, presidente, ma veramente non me lo ricordo.

  PRESIDENTE. Però immagino che se lo ricorderebbe se fosse stato lei che si è portato dietro...

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Sì, me lo ricorderei. Devo dire che in questa vicenda per un processo psicologico molte cose le ho intenzionalmente rimosse, perché negli anni mi hanno causato anche molta sofferenza personale per tutto quello che poi si sarà detto negli anni. Psicologicamente comprenda anche questo, presidente, però io questa cosa non me la ricordo.

  PRESIDENTE. Il libro in cui sono stati inseriti questi bigliettini è stato lasciato nella stanza?

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Ho riflettuto anche su questo. Io ricordo che a un certo punto ci ponemmo con il collega Nastasi questo aspetto. Ci siamo detti: «Dividiamoci i compiti», perché ovviamente il collega Marini doveva curare la visita esterna con il medico legale che stava arrivando, con il quale lui interloquì. Noi volevamo andare nell'immediatezza dei fatti a fare un'operazione, ovvero innanzitutto vedere se era possibile far riconoscere subito quei manoscritti alla vedova che, però, era a casa e poi volevamo vedere se a casa ci fossero ulteriori elementi da approfondire nell'immediatezza dei fatti, compresi gli apparati elettronici, prima che eventualmente potessero essere maneggiati o compromessi.
  Presidente, lei vedrà che quando noi interveniamo sugli apparati elettronici – gli atti sono a mia firma e del collega Nastasi – per tutti facciamo procedure di copie forensi. Questo viene fatto per le pen drive, per il computer fisso e questa cosa la vogliamo fare anche a casa. Tra l'altro, a casa troveremo anche una resistenza per entrare.

  PRESIDENTE. Anche il sopralluogo a casa in due...

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. In quel periodo lavoravamo in due o tre. Io ho avuto l'esperienza di vivere la funzione di PM in uno e trino, perché era normale che in quel periodo si lavorasse così. Credo che una cosa che può sfuggire a uno... Il collega mi disse: «Vieni anche tu» e poi un terzo collega non venne mai sul posto. Io andai senza problemi e facemmo l'attività in due.

  PRESIDENTE. Quindi questi bigliettini li avete portati con voi?

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Io questo non me lo ricordo, però mi ricordo, presidente, che ci ponemmo questo problema: «Potremmo farli riconoscere immediatamente alla signora?», perché eventualmente poteva essere utile. Certo è che noi poi, quando viene la Scientifica, diamo atto che quei fogliettini erano stati rinvenuti nel cestino.
  Inoltre, nel verbale di perquisizione e sequestro informatico del 7 ribadiamo questa circostanza, perché rimane traccia di questo. Noi diciamo nel verbale del 7 marzo, foglio 42 del primo fascicolo: «I sottoscritti facevano ingresso nella stanza già in uso al Rossi, già fotoripresa la serata del 6/3 a mezzo di personale di Polizia scientifica e all'esito dell'attività perquirente ispettiva ponevano sotto sequestro probatorio, ai sensi e per gli effetti dell'articolo 253 del codice di procedura penale, i seguenti atti cautelati all'interno di fogli di plastica trasparenti »,Pag. 24 quindi diamo atto che erano stati rinvenuti all'interno del cestino. Per noi è indispensabile orientarci immediatamente per capire quello che sia successo, ragionare su quale possa essere quella «cavolata» o quell'ultima «cavolata», perché poi in realtà alcuni sommari informatori diranno che le cavolate erano più di una, e nell'immediatezza quello ci orienta. Quindi quei fogliettini potevano essere stati portati e riportati dentro, ma non ne ho ricordo. Mi creda, presidente, io ho fatto uno sforzo fisico, ma non mi ricordo di averli portati con me.

  PRESIDENTE. In quell'occasione non vi siete accorti dei fazzoletti?

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Io li ho visti dopo, quando siamo ritornati. Trovati i manoscritti, capirà bene che avevano una certa importanza, quindi cominciamo a orientarci e a soffermarci su questo. Ricordo di aver visto i fazzolettini quando siamo ritornati con la Scientifica e noi siamo rimasti fuori, ma poi i fazzolettini sono stati repertati. Del resto non c'erano macchie di sangue, erano all'interno del cestino e non erano così grondanti o inzuppati da essere così evidenti. Trovati i fogliettini, ci concentriamo su quello e cominciamo a ragionare sul contenuto degli stessi.

  PRESIDENTE. Sempre su questo sopralluogo, dal confronto fra il video di Marini e poi le foto della Scientifica, sembra che siano stati esportati libri. Dopo il video di Marini e prima del sopralluogo della Scientifica, che nel suo sopralluogo dà atto con foto, si vedono tante cose spostate e non solo il cestino dei rifiuti. Lei ricorda...?

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Io non ricordo spostamenti o di aver spostato personalmente alcunché, come la sedia, la giacca o il cestino.
  Io ricordo – questo non l'ho detto prima – la telefonata, il telefono che squillava. Perché lo ricordo? Perché, mentre fai un sopralluogo, vedere che telefona un deputato o un senatore ti rimane impresso. Peraltro non fu l'unica telefonata. Il telefono era sulla scrivania. Io ho questi ricordi, però non ricordo spostamenti. L'idea che noi entriamo e che, come qualcuno ha detto...

  PRESIDENTE. C'è un dato oggettivo. Adesso lei magari non lo ricorda, però c'è un video di Marini che è molto chiaro e che identifica non tutto, ma alcune cose. Poi si vede l'intervento che fa la Scientifica, la quale fa delle foto.

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. La Scientifica, per repertare alcune cose, sicuramente avrà spostato molti oggetti.

  PRESIDENTE. La Scientifica dice di non averlo fatto.

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Però è inevitabile, perché se devo repertare... Immagino che la finestra sarà stata chiusa dopo. Io non ho chiuso la finestra, non è che mi metto a chiudere la finestra, che sia chiaro. Lì poi entra la Scientifica che poi chiude, si sigilla tutto e si va via. Io mi rendo conto che questo è un tema importante, dopodiché...

  PRESIDENTE. Lei non lo ricorda.

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. No. Ricordo questo discorso della telefonata, a cui sicuramente non rispose il collega. Mi rendo conto che è un tema ex post, ma indirettamente, a parte i tabulati...

  PRESIDENTE. Non insisterei tanto su questo, perché noi abbiamo affidato la valutazione di quei tabulati ai ROS e abbiamo fatto un quesito specifico. Ci interessano i riscontri in memoria...

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Se il collega avesse risposto all'onorevole SantanchèPag. 25 sarebbe una cosa che mi avrebbe colpito.

  PRESIDENTE. Ai fini dei lavori della nostra Commissione, riteniamo che più dei massimi esperti nella consultazione dei tabulati ci possono dare una valutazione obiettiva e imparziale...

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Però c'è anche un elemento che già avete, perché nell'indagine-bis, di cui non mi sono occupato, ma che conosco perché ho letto l'ordinanza del GIP: dal telefono non viene estratto altro DNA se non quello di Rossi e di due persone di sesso femminile. Immagino che se avesse risposto un'altra persona di sesso maschile, come viene detto, e soprattutto all'attualità, lo avrebbero trovato. Quando poi arriva il medico legale chiamato dal dottor Marini, scendiamo, a quel punto ci dividiamo i compiti, rimaniamo qualche minuto, un po' di tempo nei pressi all'ingresso del vicolo e decidiamo cosa fare. Io e il collega Nastasi stiamo là, mentre il dottor Marini si occupa della visita esterna, anche perché c'era già il medico legale e due specializzandi. Io non ricordo di aver visto direttamente il corpo, ma a un certo punto ricordo soltanto che il medico legale parlò di torace a sacco di noce o una cosa del genere. Ho soltanto questo ricordo di quella fase. Stiamo nei pressi dell'ingresso del vicolo Monte Pio per qualche minuto con il collega Nastasi e decidiamo di andare a fare queste sommarie informazioni, ove fosse stato possibile, e poi non le abbiamo mai potute fare, perché la vedova stava male. Del fatto che stesse male trovate traccia in più atti, perché quando le si deve notificare da parte della Polizia giudiziaria l'avviso per l'autopsia, la notifica viene fatta da altri, dandosi atto che la signora stava male, come mostra ad esempio il foglio 41. Noi non sapevamo che stava male. Noi decidiamo di fare questo e credo che dà lì io e il collega Nastasi ci andiamo a piedi.

  PRESIDENTE. Chi vi accompagnava? Se lo ricorda?

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Il dirigente della squadra mobile Sabatino Fortunato, ma credo che ci fosse anche il suo vice e credo che a un certo punto chiamò qualcun altro, quando eravamo già lì, verosimilmente l'assistente Romano che io non ricordo dentro casa, perché ci fu un piccolo problema, che credo sia stato già riferito, con il fratello minore di Rossi che si oppose al nostro ingresso nell'abitazione. Noi spiegammo che era indispensabile capire se Rossi potesse essere stato minacciato o se nelle agende ci fosse qualcosa che ci potesse far capire del gesto e cercammo di indurlo a farci entrare. A un certo punto, mentre il dottor Nastasi provava a entrare, gli mise fisicamente le mani addosso e a quel punto mi pare che il dirigente della Squadra mobile chiamò qualcuno che probabilmente arrivò poco dopo. Io ricordo Fortunato e l'assistente Romano probabilmente fu chiamata per motivi di ordine pubblico e non perché dovesse repertare. Non l'avevamo chiesta noi la Scientifica, tant'è che poi abbiamo sequestrato degli oggetti elettronici che non è che richiedessero una repertazione fotografica: a noi interessava semmai il contenuto. Perché poi siamo riusciti a entrare? Perché ha interposto i propri buoni uffici del caso l'avvocato Lepri, che era casualmente lì a passeggio con il cane. Infatti, ha visto questa cosa e indotto il fratello minore di Rossi a farci salire e a fare quel sequestro e quella perquisizione, finita la quale noi abbiamo appreso che la signora stava molto male e che stava molto male anche nei giorni precedenti, come risulta dagli atti. Anche questo poteva essere un motivo di forte preoccupazione, poiché probabilmente aveva avuto una brutta polmonite e questo mi pare risulti dagli atti. Noi questo lo apprendiamo in quel momento, quindi non procediamo chiaramente a escuterla, ma procediamo a portar via una serie di materiale che verrà poi analizzato dalla Guardia di finanza, non dalla Polizia di Stato. Infatti, non avrebbe avuto senso farlo analizzare alla Polizia di Stato che nulla sapeva in relazione alle indagini, quindi non si sarebbero accorti se ci fossero stati collegamenti.Pag. 26 Tutto questo proprio perché noi dovevamo capire i possibili collegamenti fra quel decesso, le indagini della banca ampiamente intese, ivi compreso il tema della possibile fuga di notizie o altro, in relazione alla quale c'era la Polizia Valutaria. Quel materiale viene repertato in copia forense, portato via e dato alla Guardia di finanza, che aveva già perquisito Rossi nelle occasioni che ho detto prima e, quindi, conosceva lo stato precedente e si sarebbe immediatamente accorta se ci fossero elementi nuovi che potevano far ipotizzare istigazione o altro.

  PRESIDENTE. Volevo tornare ai fazzoletti. Quando avete preso cognizione di questi fazzoletti con le tracce di sangue?

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Io li ricordo dopo, quando siamo risaliti. Finito questo accesso presso l'abitazione della vedova, siamo ritornati.

  PRESIDENTE. Quindi sarebbe il terzo sopralluogo.

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Il terzo no. Per quanto mi riguarda non il terzo.

  PRESIDENTE. Il secondo, quello con la Scientifica.

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Presidente, io ho appreso che prima di noi c'è stato un sopralluogo «zero», di cui io e i colleghi non abbiamo mai avuto cognizione. Per me era il secondo.

  PRESIDENTE. Comunque già nella serata del decesso. La domanda che mi sento di fare è: perché poi sono stati sequestrati solo un mese dopo?

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Perché nel frattempo tutta la stanza viene sequestrata. La sera stessa viene posta sotto sequestro. Su questo c'era poi un contatto tra il PM Marini e il medico legale. Il medico legale subito, all'esito della visita esterna, si accorse dell'esistenza di questi segni di autolesionismo, tant'è che c'era anche un cerotto a terra, quindi fu riferito al medico legale di questa circostanza. Poi vengono formalmente sequestrati a possibile uso del medico legale, ma, prima ancora che il medico legale depositi la consulenza, rimangono nella stanza. Questo era un tema che riguardava il medico legale e il PM di turno che erano rimasti d'accordo che se fossero serviti, si sarebbero potuti verificare, ma fu palese che ci fossero dei segni di autolesionismo già nell'immediatezza, perché di questa cosa emerge anche già nel rapporto del 118. A prima evidenza, quando con il secondo sopralluogo noi vediamo che c'è questo fazzolettino, questo appare essere non immediatamente un reperto, ma un rifiuto. Infatti, nel cestino sembrava un rifiuto da tamponamento e non appariva essere in questo senso. Io mi rendo conto che questo vi potrà in parte sorprendere, ma, anche per quello che poi si dirà dopo, è pacifico che ci fossero dei cerotti trovati anche per terra, dei cerotti addosso e dei cerotti nel bagno e per la puntinatura di queste tracce apparivano come dei fazzolettini «per tamponamento». Furono sequestrati poiché ad aprile, quando bisognava restituire la stanza, ci ponemmo questo problema e il dottor Marini disse: «No, Gabrielli – che era il CT – non ha ancora depositato la consulenza. Prima di ridare la stanza prendiamoli, potrebbero servire al consulente» e il consulente poi fece un'analisi sulla consulenza dicendo che quei fazzolettini erano compatibili con i segni. Il sequestro fu strumentale a un possibile impiego di quel reperto.

  PRESIDENTE. Furono mai analizzati?

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. No, perché il consulente non ci diede un'indicazione in quel senso. Ripeto che il tema del decesso, del corpo e dell'autopsia era una competenza del PM di turno. Io non ho problemi a rispondere: se ci fosse stato un Pag. 27input o un dubbio da parte del consulente, li sequestrammo per quello, tant'è che poi furono sequestrate anche le forbici per vedere se è possibile... però non ci fu un input da questo punto di vista da parte del consulente, perché quello era materiale che eventualmente poteva servire al consulente.
  Quando poi il consulente deposita a maggio, se non sbaglio, la consulenza, su questo tema non dà alcun tipo di approfondimento o di input a noi. Noi li avevamo sequestrati nell'eventualità che e non nell'immediatezza, ma nel momento in cui ci rendiamo conto che al consulente potrebbero servire. È avvenuto assolutamente così. Peraltro era l'ordinario di medicina legale di Siena che si avvalse di due specializzandi, ma lui non era uno specializzando. In quel momento era il medico legale ed era il medico legale di Siena che doveva darci un input. Accade che, quando c'è un decesso, il medico legale ci possa dire: «Mi può servire questo, mi può servire questo», allora a quel punto si interviene. Non ci fu un input da quel punto di vista. Peraltro, erano stati fotografati durante il sopralluogo della Scientifica. C'era un tema di riconducibilità a quei gesti autolesivi che l'indomani verrà «incartato» da parte dei sommari informatori, poiché lo dice la stessa Orlandi. È un tema proprio pacifico che era evidente sia sulla base dell'intervento del medico del 118, sia sulla base di quello che dicono i sommari informatori. Poi magari su questo ci ritorniamo, però fu questa l'interlocuzione: un sequestro funzionale...

  PRESIDENTE. Probabilmente su questo torneranno anche delle richieste, perché è una tema che noi avremmo approfondito molto.

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Assolutamente, però vorrei che fosse chiaro che quel tipo di reperto fu ritenuto tale a un certo punto – e poi non fu più ritenuto reperto ma rifiuto – perché poteva servire al medico legale.

  PRESIDENTE. Però poteva servire anche alla parte offesa, teoricamente. Non c'era solo il medico legale consulente della procura.

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. La parte offesa partecipò all'autopsia, presidente, con un proprio consulente che fu nominato in sede, quindi ci fu un'interlocuzione anche dalla parte offesa sin dalla fase autoptica.

  PRESIDENTE. Anche se, stando almeno a una certa ricostruzione, fu proprio la parte offesa a chiedere che fosse eseguita l'autopsia.

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Di questo io non mi sono occupato, perché il conferimento dell'incarico dell'autopsia era compito del PM di turno, però posso dire che, se vede i primi atti, gli avvisi che vengono dati nell'immediatezza alle parti per l'indomani... Presidente, chiedo scusa, questo è il foglio 10 del fascicolo del 962 del 6 marzo, a poche ore dal fatto: «Invito a presentarsi per il conferimento autoptico».

  PRESIDENTE. Sì. Dottore, forse dobbiamo interrompere perché vedo che l'Aula si riunisce a breve.

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Quindi ci soffermiamo al secondo sopralluogo della Scientifica.

  PRESIDENTE. A questo punto interrompiamo la seduta, che riprenderà dopo il termine delle votazioni.

  La seduta, sospesa alle 15.50, riprende alle 21.15

  PRESIDENTE. Do nuovamente la parola al dottor Natalini per il prosieguo della sua esposizione.

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Se non sbaglio stavamo parlando del sequestro effettuato presso l'abitazione della vedova.Pag. 28 Faccio presente che quella fu un'attività perquisitiva e ablativa, perché si concluse con un sequestro che facemmo io e il dottor Nastasi. Volendo, la si poteva considerare, da un lato, la prosecuzione e la riattualizzazione della perquisizione fatta a suo tempo a carico del Rossi – quali P.M. titolari dei filoni MPS – e, dall'altro, come attività delegata dal P.M. anziano. In quel momento, essendo P.M. anziano, faceva anche le veci di procuratore, ci chiese una collaborazione ad acta perché in un fascicolo si può essere... forse questo non l'ho precisato prima, poi a partire dall'indomani la coassegnazione fu formalizzata. Io non parlai con il procuratore l'indomani, non so nemmeno se ci fosse quei giorni, comunque questo aspetto della coassegnazione fu curato dal Marini P.M. anziano. La coassegnazione può essere per intero nel fascicolo o ad acta, sicuramente nel momento in cui noi fummo chiamati a collaborare, a coadiuvare il P.M. di turno poteva intendersi quantomeno una coassegnazione ad acta, in realtà poi si tradurrà in una coassegnazione. Questo lo dico, presidente, perché se non sbaglio nella scorsa audizione l'onorevole Ferri sollevò questo rilievo al collega, dicendo: «Ma come mai siete andati voi che formalmente non avevate incaricato?». È chiaro che se c'è da fare un'attività urgente non si può aspettare la formalizzazione della coassegnazione e andammo là. Facemmo questa attività e poi ritornammo. Il verbale credo che si chiuse attorno a mezzanotte e qualcosa. Faccio presente che a un certo punto il collega Nastasi pretese anche l'arrivo di un'ambulanza, perché la signora non stava bene, se ne dà atto agli atti che non stesse bene e non fu sentita la signora nell'immediatezza, visto che non era proprio in condizioni.

  PRESIDENTE. Non gli avete fatto vedere quindi le...

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. No, non ricordo neppure se li avevamo... Sicuramente se ne parlò, ma sicuramente la signora non era in condizione. Che non fosse in condizioni risulta anche agli atti perché nella notifica che la sera stessa venne effettuata su delega del dottor Marini per l'esame autoptico che doveva essere effettuato l'indomani, la notifica non venne effettuata nelle mani della signora perché la vedova non stava bene. Si dice proprio: «Non era nelle condizioni di poter ricevere la notifica» e la prese qualcun altro per suo conto. Terminata l'attività, torniamo. Ora lo possiamo ricavare dai verbali, torniamo in loco, non so se l'ho detto prima di andare, perché non so se ci siamo interrotti prima. Ma prima di andare a casa della vedova stiamo qualche minuto, forse una decina, quindici minuti, adesso non ricordo, nei pressi del vicolo, ci scambiamo qualche idea con il collega Nastasi, tutto questo mentre sta avvenendo all'interno del vicolo la visita esterna effettuata in loco dal professore Gabrielli. Stiamo là, poi andiamo, l'avevo già detto. Finita l'attività presso l'abitazione torniamo di nuovo. A quel punto c'è quell'accesso di cui abbiamo parlato prima. Credo che il tutto finirà intorno all'una e qualcosa. Poi ci fu un lungo colloquio di notte, me lo ricordo ancora molto bene, con il collega Marini, mi ricordo una lunga camminata di noi tre, la città buia, non c'era nessuno, una pattuglia dietro di noi, una pattuglia davanti a noi e camminavamo confrontandoci su quello che nel frattempo il collega Marini aveva acquisito per prova dichiarativa dai primi sommari informatori. Ci fu questo scambio di informazioni e lì ricordo queste parole testuali del collega Marini, che disse: «Era utilissimo che voi veniste qua questa sera, perché io non sarei stato in condizione, non sarò in condizione di effettuare collegamenti, quindi sarà opportuno che ci sia una coassegnazione del tutto», ferme restando le competenze sul decesso propriamente dette in capo a lui e la nostra collaborazione. L'indomani proseguiamo l'attività sul posto e di questo c'è verbale, in particolare effettuiamo all'interno dell'ufficio le perquisizioni e le ispezioni informatiche.

  PRESIDENTE. C'è un aspetto che non abbiamo toccato prima che precede questo, Pag. 29l'acquisizione delle registrazioni delle videocamere, lei ne sa qualcosa?

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Quella delle videocamere fu una delega orale data nell'immediatezza dal collega Marini e di questo c'è contezza negli atti. Fu eseguita dalla polizia di Stato nella persona del sovrintendente Marini. Quello che posso dirvi e che ricordo è che nel piano dell'ufficio comunicazioni non c'erano telecamere e del resto non potevano esserci telecamere, perché l'articolo 4 dello Statuto dei lavoratori lo vieta. Per quel che ricordo – ma questa, presidente, è stata una questione che curò il collega – non vi erano altre zone servite da telecamere. Per quello che ricordo le telecamere riprendevano luoghi non accessibili, quali la pinacoteca e l'archivio storico, che erano luoghi che non potevano interessare: o luoghi non accessibili, in quel piano sicuramente no per quel divieto ex articolo 4 dello Statuto dei lavoratori, o comunque luoghi chiusi che potevano essere varchi secondari che, per quello che ricordo io, per lo sforzo di memoria che sul punto ho fatto, erano chiusi e allarmati a partire dalle 18.30. Fu effettuata dal collega, nell'immediatezza, una delega alla Polizia di Stato, che curò questo aspetto. Di questo non mi sono occupato, però posso dire che quando siamo saliti sul piano, lì non c'erano telecamere.

  PRESIDENTE. È abbastanza scontato che non ci fossero all'interno, nel luogo di lavoro.

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Siccome si è detto molto, questo lo volevo precisare.

  PRESIDENTE. Però magari all'esterno ce ne erano altre.

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Per quello che ricordo – poi questo richiedetelo anche al collega che l'ha curato direttamente – le altre esterne riprendevano luoghi non accessibili a partire dalle 18.30 e a quel punto sarebbero stati allarmati. Non è un'attività...

  PRESIDENTE. Che lei ha svolto.

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. L'indomani formalizziamo con verbali di sequestro – per chi ha gli atti a partire dal foglio 42 e seguenti – proseguiamo l'attività perquirente effettuata la sera prima e diamo atto che stiamo proseguendo l'attività. L'indomani siamo stati assistiti dalla Valutaria (e ciò aveva un senso), perché a quel punto io, il collega Nastasi e anche il collega Grosso, che mi pare venne a un certo punto, dovevamo sempre cercare elementi di collegamento e quindi a quel punto l'indagine su questa ricerca non poteva essere della polizia, che nulla poteva sapere, in quanto cura gli aspetti del decesso propriamente detto nell'ottica di una coassegnazione. La Polizia Valutaria che aveva effettuato le perquisizioni – le ho ricordate all'inizio dell'audizione – in quelle due occasioni precedenti poteva riattualizzare una ricerca all'esito non più di un fatto di collegamento con l'indagato, ma di un avvenuto decesso. Venne il tenente colonnello Bianchi, il capitano Meloni, il maresciallo Luongo e la polizia postale la sera non potè arrivare, quindi venne l'indomani. Da quel momento in poi abbiamo effettuato tutto in procedura di sicurezza, è stato acquisito tutto in copia forense, è stato chiamato il sistemista della banca, abbiamo scoperto in quel momento che nel frattempo era stato già disattivato – e se ne dà atto a verbale – l'accesso dell'abilitazione del pc di Rossi e quindi è stato rieffettuato un accesso con una password nuova. Oltre a formalizzare il sequestro dei famosi bigliettini che dalla sera prima erano stati prelevati materialmente e vennero cautelati formalmente in prosecuzione dell'attività della sera prima con il verbale del 7 marzo, fu trovato un registratore digitale che poi si scoprì contenere un colloquio. Poteva essere un elemento potenzialmente interessante per le indagini; diedi incarico a un perito trascrittore e fu trascritto quel colloquio, che era Pag. 30un colloquio di lavoro, però un registratore digitale poteva essere interessante. Vengono prelevate delle chiavi metalliche e poi vengono trovate sulla scrivania – questo può essere interessante nella prospettiva che vi ho indicato prima all'inizio – degli appunti del Rossi o questa forse non era la sua grafia, ma erano appunti relativi a dei colloqui che si collegano a quel contesto che ho descritto poc'anzi: «Banca oggetto di gogna mediatica, banca fallita o sull'orlo del crac. Appello al salvataggio da parte dello Stato. Oggetto di vicende giudiziarie». «Come rispondere?» Evidentemente stava preparando per conto di qualcuno... «Monti bond da tre miliardi... Vicende giudiziarie, operazione trasparenza, mandate agreement». Lui fu perquisito per cercare elementi di collegamento con il mandate, quindi nell'ottica di una colpevolizzazione, per quello che stava accadendo, il fatto che lui dovesse rispondere come ufficio comunicazioni per conto degli apicali anche sul mandate e al tempo stesso avere avuto – sto dando questo elemento di valutazione che ho dato io – un collegamento sul mandate. Lui viene perquisito e nel decreto di perquisizione viene detto che cercavamo elementi di collegamento tra Mussari anche rispetto al mandate e dover dare una risposta per conto dell'ufficio che lui incardinava sul mandate poteva essere un elemento che lo faceva pensare, in quel periodo. Sulla sua scrivania c'era la rassegna stampa dove si diceva: «Finanza a casa di David Rossi» (rassegna stampa del 20 febbraio, l'indomani della perquisizione). Presidente, consegno questa documentazione.

  PRESIDENTE. Era un articolo de «La Gazzetta di Mantova», lo dico per i colleghi.

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Sì.

  PRESIDENTE. La prima pagina.

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Esatto. Poi c'è la parte interna. Il fatto che conservasse sul suo tavolo ancora la notizia in rassegna stampa della sua perquisizione è un ulteriore elemento oggettivo (poi troveremo, per prova dichiarativa, che quel discorso della perquisizione era particolarmente presente nei suoi pensieri). Si ricorda quando il collega Nastasi le ha parlato del fatto che avessimo indagato i rapporti tra politici e banca e a un certo punto ci fu quel famoso discorso del «papello»? Casualmente, in questo articolo di stampa che lui conservava sulla sua scrivania c'è un trafiletto a destra «Patto PD, PDL, Monaci: sono calunnie», proprio riguardo al «papello». Anche questo era un argomento di discussione in quei giorni. Nell'appunto si fa questo riferimento: «a partire dal maggio del 2012» e lui nel maggio del 2012 era stato perquisito. Questo discorso di una sua colpevolizzazione sul tema emerge non soltanto per prove dichiarative, ma anche per tabulas da questi documenti che sono stati rinvenuti, come dichiareranno i formali informatori. Questo è uno dei documenti che furono sequestrati nell'immediatezza. Lo consegno alla presidenza. Fu fatta subito una verifica sul registro eventi della sua rubrica. Peraltro, come è stato fatto notare dal collega nella scorsa audizione, già dall'acquisizione del registro eventi emerge che quella telefonata del numero che poi corrisponderà alla Santanchè risulta essere tra le telefonate perse (foglio 87 del fascicolo). Dall'acquisizione del registro eventi acquisiamo anche, curata dalla polizia postale, il foglio 88 e seguenti, e acquisiamo anche gli ultimi SMS ricevuti sul cellulare del Rossi. Faccio rilevare che tra gli ultimi messaggi ci sono due messaggi particolarmente significativi che manda la vedova: «Dove sei?», perché lui doveva ritornare per le 19 a casa, in realtà poi passano dieci minuti e chiede: «Dove sei?». Dopo poco, alle 19:31: «Mi stai terrorizzando, dove sei?». Pure questo emerge dagli SMS: per un ritardo che comunque non era notevole, il fatto che lei scriva «mi stai terrorizzando» ci colpì molto, perché evidentemente era un segno di un pregresso allarme di cui ci poteva essere contezza da parte della famiglia. Per quanto riguarda l'acquisizione della telecamera, nel foglio 13 si dà atto che era una delega che fu curata dal sovrintendente Marini. Poi ci Pag. 31fu un approfondimento che facemmo nell'immediatezza per verificare i famosi quattro movimenti che si registrarono nel pc. Siccome si registrarono quattro movimenti che poteva sembrare che fossero avvenuti in concomitanza con la nostra presenza, abbiamo fatto attestare dalla polizia postale la ragione di questi eventi, perché eravamo presenti noi. Si attesta da parte della polizia postale, per effetto di una mail che ci ha mandato Alfredo Montalbano, che quei quattro eventi di riattivazione derivarono da una sollecitazione meccanica, verosimilmente del mouse che coincide con la presenza in quel momento sul posto.

  PRESIDENTE. Sul fatto che sia stato toccato il mouse hanno dato un po' tutti atto.

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Di questo troverà anche riscontro, presidente, nell'ordinanza di archiviazione del GIP Gaggelli che sul punto si sofferma dicendo, al foglio 1136: «Nessun mistero aleggia in ordine ai quattro ingressi o presunti tali nel pc fisso del Rossi, come rilevato durante le ispezioni informatiche, le verifiche tecniche hanno dimostrato che alla presenza dei procuratori erano avvenuti dei momenti di risollecitazione derivanti da accidentali riattivazione del sistema». Concludiamo questa attività di perquisizione informatica – siamo al 7 marzo – dando incarico alla polizia postale di effettuare tutte le estrapolazioni in sicurezza e tutto questo materiale è stato dato alla polizia valutaria per verificare il contenuto di qualunque tipo che potesse dare una spiegazione all'evento che era avvenuto. All'esito di queste attività, non abbiamo trovato alcun elemento significativo, se non le mail. Le famose mail intercorse con il Viola diventeranno un elemento particolarmente significativo, che orienterà ulteriormente, perché c'è questo dialogo sollecitato con il direttore Viola del 4 marzo, quindi due giorni prima, che risulterà essere particolarmente significativo. Conoscete le mail. È importante parlare di questo e mi permetto di soffermarmi un minuto sul discorso delle mail. Si dice – nella tesi paventata da alcuni servizi televisivi nella prospettiva omicidiaria – che Rossi è stato ucciso perché doveva parlare con i magistrati e guarda caso prima di parlare con i magistrati è stato ucciso. Questo è il movente che è stato prospettato per molti servizi televisivi nella narrazione omicidiaria. Il movente sarebbe il fatto che sapeva troppo e quindi è stato ucciso per questo. Se leggiamo nella totalità il dialogo che ci fu con Viola – al di là del fatto che poi c'è la famosa mail «Help», dove viene preannunciato il suicidio – è raro che un suicidio sia annunciato due giorni prima quando si indaga per suicidio, oltre ad avere i bigliettini, oltre ad avere la descrizione di tutti i sommari informatori di uno stato d'animo addirittura ossessivo, ossessionato, quasi paranoico di quei giorni. Abbiamo la famosa mail, ma soprattutto abbiamo questo dialogo che viene allacciato con Fabrizio Viola, che poi risulterà essere una delle ulteriori fonti di angoscia. Questo ce lo diranno alcuni sommari informatori. Rossi si espone così tanto con Viola da ritenere... – a un certo punto lo diranno alcuni sommari informatori, tant'è che alcuni identificano la famosa cavolata dell'essersi esposto troppo con Viola, troppo... – al punto da avere manifestato questo desiderio di parlare con noi magistrati. Se lo si legge non isolando un brano, ma nella sequenza intera di questa risposta continua alle mail si capisce che il suo desiderio era: «... Se è quello che cercano... Però vorrei avere garanzie di non essere travolto da questa cosa, per questo lo devo fare subito. Non ho contatti con loro ma lo farei volentieri se questo può servire a tutti. Mi puoi aiutare...» «Ho bisogno di un contatto con questi signori» – e questi signori eravamo noi – «perché temo che loro mi abbiano male inquadrato». Quindi vuole chiarire la sua posizione come «elemento di sistema e di giro sbagliato». Per quello mi sono permesso all'inizio di fare riferimento anche al giro dell'altra indagine, perché poteva essere anche questa una sua paura. «Capisco che il mio rapporto con certe persone» – quindi non parla di una persona quale poteva essere il Pag. 32Mussari per il quale era stato direttamente perquisito, ma parla anche di certe persone – «possa farglielo pensare, ma non è così. Se mi avessero chiamato a testimoniare – qua in realtà lui aveva già reso delle dichiarazioni a Viola e non dice che era stato già sentito» – «glielo avrei spiegato, invece mi hanno messo nel mirino come se fossi chissà cosa, almeno è l'impressione che ho ricavato. Avendo lavorato con tutti sono perfettamente in grado di ricostruire gli scenari» – quindi parla di «scenari», non di chissà cosa che potesse conoscere – «se è quello che cercano. Però vorrei avere garanzie di non essere travolto da questa cosa, per questo» – qui c'è quasi una pressione – «... lo devo fare subito prima di domani». Quindi sta dicendo a Viola che ha un'ansia: «Non ho contatti con loro, ma lo farei molto volentieri. Mi puoi aiutare?». Aiutare, aiutare: ricordiamoci che nella mail dove annuncia il suicidio l'oggetto è «help».

  PRESIDENTE. Una domanda che volevo farle a questo proposito, l'ho già fatta al suo collega Nastasi, ma voi avevate un contatto diretto con Viola?

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. No.

  PRESIDENTE. C'era un'interlocuzione?

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Assolutamente no. Viola è stato convocato quando l'abbiamo convocato, io l'ho sentito due o tre volte proprio in questo fascicolo, come un qualunque altro sommario informatore; non aveva alcun tipo di collegamento diretto con la procura (per procura intendo noi sostituti) e men che meno con il procuratore capo. Il contatto, quando avevamo necessità di convocare Viola, avveniva per il tramite della polizia giudiziaria, in persona del colonnello Bianchi, che a sua volta contattava il professore Mucciarelli che era il legale della banca. Mi sono chiesto molto: perché chiede a Viola di parlare con noi? Perché un tramite? Il GIP dà una bella spiegazione sul punto. Il GIP Gaggelli, nella prima ordinanza, dice: «Osserva riguardo alla scrivente che, come sembra, quello che Rossi intendeva ricevere da Viola era una sorta di autorizzazione per potersi mettere a completa disposizione dei sostituti della locale procura nella loro indagine tesa a ricostruire le faccende di rilevanza penale attinenti al passato...» – attenzione, dice il GIP – «... assieme a una sorta di manleva, ossia una rassicurazione di assenza di eventuali ripercussioni negative di questa sua iniziativa sul mantenimento del suo posto di lavoro» (poi torno su questo). Ebbene, Viola, con il suo ultimo messaggio, di fatto rispondeva affermativamente a entrambe le richieste, rassicurando anche sull'equilibrio dei magistrati – mi fa piacere che anche Viola disse che eravamo persone equilibrate – che avrebbe potuto contattare con una semplice telefonata al loro ufficio quella sera stessa. Quindi c'è una doppia chiave. Si rivolge a Viola anche perché – e questo emerge: io vi invito a vederlo per come l'hanno rivelato nella prima indagine – un'altra delle preoccupazioni era di potere essere licenziato. Lo dice addirittura la signora Tognazzi questo, poi magari ci torniamo. Il fatto che si rivolga a Viola per parlare con noi – io così ho sempre interpretato questa sequenza e così mi è stato riferito da Viola quando l'ho sentito per due volte a sommarie informazioni – era per questo bisogno di chiarire i rapporti con «certe persone»: questa è l'analisi, l'esegesi che la sequenza di risposte ci ha portato a pensare. Viola dice: «La cosa è delicata, non voglio sapere cosa succederà domani. Lasciami riflettere». Lui risponde: «Non so nemmeno io, ma almeno si può provare a vedere se hanno interesse a parlare con me stasera, vedo che stanno cercando di ricostruire gli scenari politici e i vari rapporti, ho lavorato con Piccini, con Mussari, comune, fondazione, banca: magari gli schiarisco parecchie cose se so cosa serve». «Se so cosa serve»: non è che c'era un qualcosa di impellente. «L'avrei fatto prima, ma nessuno me l'ha chiesto»: in realtà fu sentito dalla polizia giudiziaria, questo va detto: quindi a Viola sta dicendo questa circostanza.Pag. 33 Viola dice: «Ho riflettuto: essendo la cosa molto delicata credo che la cosa migliore sia che tu alzi il telefono e chiami uno dei P.M. per chiedere un appuntamento urgente». Quindi finisce così: «Oltretutto, mi sembrano persone equilibrate». Cosa dice poi, quindi c'è un'altalenanza: «Hai ragione, sono io che mi agito e mi spavento dopo l'altro giorno».

  PRESIDENTE. Dottore, questa parte un po' la conosciamo.

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Poi io ho chiesto a Viola che cosa era successo l'altro giorno, perché volevo capire se era successo un qualcosa.

  PRESIDENTE. Volevo invitarla, siccome dopo ci sono anche le domande dei colleghi...

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Mi fermo?

  PRESIDENTE. No. Direi di passare alla fase, parecchio delicata, dell'archiviazione e della distruzione dei fazzoletti.

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Sì. Poi noi che cosa facciamo? Facciamo una serie di sommarie informazioni, nel frattempo abbiamo gli esiti delle indagini forensi dove non emerge alcunché, sentiamo tantissimi soggetti, abbiamo una richiesta di dissequestro, di aprile, da parte della famiglia, che chiede di potere rientrare degli effetti personali. In quell'occasione ci fu richiesta di parte: noi effettuiamo il dissequestro della stanza e il contestuale sequestro dei fazzoletti che erano ancora là dentro, perché potevano essere un elemento utile di valutazione del consulente di parte e del nostro, del pubblico ministero, e sarebbero potuti essere un elemento utile anche del consulente di parte della famiglia, perché, per il combinato disposto degli articoli 223 e 360 del codice di procedura penale, avendo il consulente, dottore Costantini, presenziato all'operazione del consulente del pubblico ministero, che era il professor Gabrielli, e avendo il professor Gabrielli concluso sul punto anche in relazione ai segni di autolesionismo, poteva essere anche quello un elemento di valutazione: non risultano esserci mai state istanze sul punto di approfondimento di questo aspetto. C'è una situazione di progressiva acquisizione di elementi e quindi l'istanza di parte del rientro dei beni personali è del 4 aprile 2013 (f. 406 e 407). A quella istanza di parte corrisponde il dissequestro della stanza e il contestuale sequestro dei fazzoletti che poi non verranno analizzati per le ragioni che ho detto prima. Il consulente non ci indica alcuna necessità sul punto. Nella consulenza tecnica del professore Gabrielli, al punto cinque (vado a memoria) si dice (ripeto, quelli erano reperti che potevano essere nell'esclusiva ottica di una valutazione della corrispondenza rispetto ai segni autolesivi): «Le lesioni da taglio agli avambracci, ai polsi di modesta entità furono prodotte poco prima della precipitazione per un meccanismo autolesivo». Meccanismo autolesivo che viene riferito a sommarie informazioni anzitutto dalla signora Orlandi e della signora Tognazzi. Viene quindi effettuato, se volete leggo i passaggi, ma sono pacifici.

  PRESIDENTE. Quindi arriviamo al provvedimento di archiviazione.

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. La richiesta di archiviazione che firmammo io e il dottor Marini ad agosto, dopo avere chiuso il 31 luglio Antonveneta. Il collega va in ferie, ad agosto credo che fossi io addirittura l'unico presente in quei giorni, l'unico degli altri due cotitolari di quelle indagini, e chiudiamo anche questo procedimento. In realtà c'è un ulteriore elemento di approfondimento che viene aperto (semmai ne parlo dopo, in quanto riguarda le mail).

  PRESIDENTE. Brevemente, se ce lo accenna.

Pag. 34

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. In realtà è complesso. Perché a partire da luglio – chiudiamo prima su questo aspetto e poi ci torno – parallelamente si pone un problema (poi arrivo alla richiesta di archiviazione). Quando restituiamo gli apparati informatici alla famiglia e c'è una progressiva restituzione dei beni (man mano che vengono acquisiti elementi di valutazione, il sequestro è probatorio per definizione, viene meno la necessità probatoria e c'è una progressiva restituzione degli effetti personali, degli apparati informatici, anche di quei reperti, che avviene progressivamente, e precede e poi accompagna la richiesta di archiviazione), accade un fatto, un fatto che ci impone un ulteriore approfondimento e diventa un elemento anche di complicazione. Non so se di questo si è già parlato. Siamo tra giugno e luglio: abbiamo notizia del fatto che viene avviata una trattativa, una richiesta di trattativa da parte dell'avvocato Goracci, che era l'avvocato della famiglia della vedova verso la banca, per una richiesta di indennizzo, chiamiamolo così, per effetto del mancato controllo datoriale sull'evento suicidiario. Questa trattativa extragiudiziaria e questo dialogo che vengono aperti da parte dell'avvocato Goracci – che avviene con la dottoressa Dalla Riva, con l'avvocato Quagliana, con le figure dell'apparato legale della banca – sono accompagnati dall'esibizione, come ci viene riferito, di mail che riguardavano il preannunziato suicidio che erano indirizzate al datore di lavoro, comunque al dottore Viola. In realtà emerge che le mail che vengono ostentate – e, quindi come a dire «eravate a conoscenza del preannunziato suicidio e non avete fatto nulla» – quindi c'è il tema di una possibile richiesta di indennizzo o dell'attivazione di una causa presso l'INAIL, che però avrebbe determinato un'azione di regresso da parte dell'INAIL, verso la banca, per responsabilità datoriale da omessa vigilanza nell'atto suicidiario del dipendente. Quindi si introduce il tema della possibile colpa datoriale da parte del legale della famiglia nel corso di alcune trattative, che è accompagnata dall'esibizione di mail, che vengono estrapolate dalla parte della famiglia, dagli apparati che gli erano stati restituiti, ma con una differenza. La famosa mail «Help», «Aiutatemi», dalle acquisizioni informatiche forensi risultava avere un unico destinatario, il dottor Viola. La signora Tognazzi si presenta spontaneamente in procura a un certo punto e viene subito fatta sentire da un ufficiale di Pg e dice: «Guardate cosa ho trovato, nell'estrapolare le mail ho trovato che c'è questa mail dove si dimostra che il dottore Viola sapeva del suicidio». In realtà noi già sapevamo questa circostanza, ma la cosa anomala è che nel documento di estrapolazione di questa mail compare un secondo destinatario, Bruna Sandretti. Questo è il punto che ci imporrà degli approfondimenti. Perché? Nell'ottica di una palesata responsabilità datoriale, la circostanza che non ci fosse un unico destinatario, ma più destinatari, significa che più persone ne erano a conoscenza. La cosa anomala è che in realtà non c'era il secondo destinatario nelle nostre mail acquisite, quindi si apre un capitolo nuovo di approfondimento, che impose un ulteriore aggravio su questo: come mai c'è un secondo destinatario? In tutto questo le trattative vanno avanti. Questo è il tema che poi abbiamo approfondito con la polizia postale; presidente, produrrò tutto nel fascicolo stralcio, ma questo approfondimento è stato riversato anche in udienza durante l'opposizione della famiglia. Questo tema della colpa datoriale era il tema prevalentemente dell'opposizione della famiglia alla nostra richiesta di archiviazione. La polizia postale dirà che tutto è stato estrapolato – volgarmente il termine è questo – con dei «craccati» e il fatto che sono stati utilizzati dei programmi craccati ha generato l'individuazione di un ulteriore destinatario che in realtà si scoprirà non essere mai stato a conoscenza di questo. La Sandretti, quando l'abbiamo sentita, ha detto: «Non c'entravo niente, mai avrebbe potuto collocarmi... Perché avrebbe dovuto collocare me in questo messaggio?». Bruna Sandretti era una dipendente, non aveva alcun ruolo apicale, tant'è che dice: «Mai e poi mai uno come Rossi, di quel livello, avrebbe mai messo me in copia». Quindi si Pag. 35pone questo tema, che era collegato alla trattativa che viene avviata durante questa fase – siamo tra giugno e luglio – e culmina con la pubblicazione delle mail, su «Il fatto Quotidiano» a luglio, che chiamano in causa proprio questo dialogo che c'era stato. Le richieste che vengono avanzate dall'avvocato Goracci sono richieste di questo tipo. Nell'ambito del procedimento l'avvocato Goracci, per conto della Tognazzi, conduce personalmente le trattative con l'ufficio legale di Monte dei Paschi, avvocato Quagliana e con l'ufficio Risorse umane, dottoressa Dalla Riva. La dottoressa Dalla Riva assunse anche i compiti di comunicazione interna della banca, che prima erano del Rossi, tant'è che si parla anche di ridimensionamento di Rossi. Il ridimensionamento già c'era stato, lei curava le comunicazioni interne e Rossi le comunicazioni esterne, prima non era così. Ci fu questa richiesta di vantaggi economici per pretese responsabilità datoriali. Dico questo, presidente, perché si collega alla richiesta di archiviazione, perché l'opposizione alla richiesta di archiviazione della famiglia occupa gran parte questo tema della responsabilità datoriale, tant'è che la famiglia accompagna questa ipotizzata responsabilità datoriale – che in chiave penalistica, presidente, avrebbe avuto un rilievo ex articolo 589 del codice penale, al di là dell'aspetto giuslavoristico – con una perizia CÌ psichiatrica, dove si fa riferimento agli elementi stressogeni da lavoro (ma poi su questo torniamo). Cosa accade? L'avvocato Goracci chiede un milione e mezzo di euro ulteriori rispetto alle elargizioni che la banca aveva già concesso a favore della vedova. Cosa era stato già dato alla vedova? Erano stati corrisposti 400.000 euro, di cui 185.000 quale integrazione al TFR, perché vengono date sette mensilità più o meno, la mensilità lorda credo che fosse circa 23.000 euro al mese, più, a titolo di pura liberalità da parte del dottor Viola, un'ulteriore somma per arrivare a 400.000 euro. Viene offerto un inquadramento, con una lettera di assunzione in banca, della vedova, che poi non ha accettato, quindi c'è una proposta di assunzione – come politica di sostegno da parte della banca – e il congelamento del mutuo di 800.000 euro. Questo era quello che la banca aveva, però viene profilata questa ulteriore richiesta economica. Nel corso delle trattative si dice: «Comunque la banca sapeva perché ci sono queste mail». In questa ipotesi viene iscritto un fascicolo, iscriviamo un fascicolo io e il dottor Marini per ipotizzato tentato esercizio arbitrario delle proprie ragioni e il tema della mail, che appariva artefatta per una ipotizzata truffa, poi verrà richiesta l'archiviazione per questo aspetto. Cosa accade? La banca resiste a queste richieste e poi quando noi sentiamo Dalla Riva e gli altri soggetti, questi ci dicono che le richieste di questo tipo non vengono assentite.

  PRESIDENTE. Dottore, dobbiamo cercare di chiudere, perché dopo anche i colleghi vogliono rivolgerle alcune domande. Perché solo due dei tre o quattro coassegnatari firmano l'archiviazione?

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Perché il dottor Nastasi era in ferie ad agosto. Credo anche il dottor Grosso. Ne parlammo prima, la mandai via mail, il procuratore non c'era, ma prima che andassero tutti in ferie avevamo detto «Chiudiamo, perché gli elementi ormai sono definiti». Mandai una mail al collega Nastasi, ne parlammo anche con il dottore Grosso che di questo fascicolo era formalmente coassegnatario (tra l'altro troverete pochissimi atti a sua firma). Ne parlammo anche con il procuratore e firmammo solo io e il dottor Marini, il primo assegnatario e l'ultimo assegnatario, con l'assenso e con la mail mandata, dove ho anticipato il testo, dato dai colleghi. Questo è l'unico elemento.

  PRESIDENTE. Anche in questo caso il procuratore non...

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. No, ma ne parlammo. Ne parlammo sicuramente, però il procuratore non c'era... ad agosto... non c'era. Sul perché si faccia attività ad agosto, agosto è il mese più Pag. 36fecondo per potere chiudere le cose e quindi chiudemmo tante cose ad agosto. Io e il dottore Marini scriviamo la richiesta di archiviazione: io mi sono occupato poi di presenziare all'udienza di opposizione all'archiviazione, nel corso della quale...

  PRESIDENTE. Volevo chiederle su quell'ordine di confisca e distruzione.

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Sì, sì, l'unica cosa che su quel punto, questo è stato oggetto di un rilievo che è stato avanzato dai difensori a Genova, che pure archivia, valutando questo aspetto. Siccome è un decreto di archiviazione che riguarda la mia posizione e potrebbe essere sempre riaperto, vorrei rappresentare questo aspetto, questa doglianza che è stata introdotta come possibile profilo di illegittimità rilevante. Siccome è stato escluso poi, da parte del GIP di Genova, che questo aspetto potesse essere oggetto di un preteso abuso d'ufficio, è un aspetto che potrebbe essere sempre riaperto. Su questo c'è un vaglio...

  PRESIDENTE. Questo è al vaglio.

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Dopodiché, in tutta onestà – perché voglio essere veramente a disposizione della Commissione – ma di chi altri sarebbe potuto essere quel sangue? Dell'ipotetico assassino che si tampona e butta il suo sangue? Questa è la valutazione. Il mio consulente, non avrebbe avuto...

  PRESIDENTE. C'è un aspetto che sostanzialmente...

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Mi rendo conto che sono stato messo alla gogna per questo aspetto e ne faccio ammenda perché anziché un «dispone la distruzione» doveva essere «richiede»: questo è stato. Però, presidente, mi creda: di chi altri poteva essere con quelle condizioni date, con la presenza di cerotti, la presenza di cerotti dentro gli involucri di cerotti nel cestino?

  PRESIDENTE. La domanda che volevo farle è questa. In alternativa si potevano restituire alla famiglia, perché proprio la distruzione di quel...

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Perché a quel punto fu ritenuto non più un reperto, perché nessun consulente ci sollecitò a valutare quello, ma semplicemente un rifiuto che, come tale, poteva essere dentro il cestino. Chiaramente in una prospettiva ex post... voi vi rendete conto. Ma con quel quadro granitico, con la famiglia che ci dice che si tagliuzzava, il medico non ci dice niente, i cerotti vengono rinvenuti nell'immediatezza: erano macchie puntiformi evidenti, fu questa la valutazione. Mi rendo conto che su questo le difese a Genova hanno reinsistito, ma non c'è stata alcuna altra valutazione se non quella, in tutta onestà.

  PRESIDENTE. Sempre con riferimento all'archiviazione di Genova, volevo sapere da lei se il Consiglio superiore della magistratura o la procura generale, a seguito della trasmissione dell'ordinanza del GIP di Genova, hanno attivato procedure nei suoi confronti.

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Assolutamente no.

  PRESIDENTE. Quindi per quanto riguarda problemi relativi né a profili disciplinari, né a profili paradisciplinari di prima commissione?

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. No, no, no assolutamente no.

  PRESIDENTE. Non c'è stata nessuna...

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. No, assolutamente no.

Pag. 37

  PRESIDENTE. Avevo un'ultima domanda, poi direi che passiamo la parola ai colleghi che non si sono iscritti a parlare. Volevo fare a lei la domanda che ho fatto al suo collega Nastasi riguardo quell'iniziativa dell'avvocato Vernazza.

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Sì.

  PRESIDENTE. Perché ha interessato questa Commissione, soprattutto attraverso la presidenza della Camera dei deputati. Il dottor Nastasi ci ha detto che anche lei non era informato, credo che sia giusto che ci dica lei la sua posizione.

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Assolutamente no. Posso solo dire che all'indomani dell'audizione del colonnello Aglieco e del seguito mediatico che ci fu, in particolare su «La 7», anche sul discorso dei presunti video non trasmessi... Non l'ho detto prima, ma ne approfitto: i video non sono mai stati trasmessi all'autorità giudiziaria. L'assistente Romano che ha detto che ha girato dei video non dà atto in nessun atto – scusate il gioco di parole – di avere girato dei video e questa circostanza è stata taciuta all'Autorità giudiziaria. Di questo si parlò molto in tv, e di nuovo con attacchi ai P.M. Mi chiamò il dottor Marini molto, molto amareggiato e mi disse che di questa situazione – lui è anche facente funzioni in questo momento – avrebbe parlato con l'avvocato Vernazza. Qui finisce il colloquio, non parlammo del contenuto dell'audizione, dopodiché sono venuto a sapere dalla stampa. Scrivo all'avvocato Vernazza, – non ho problemi a produrla alla Commissione, è una corrispondenza riservata – «Apprendo dalla stampa e le allego l'articolo de “Il Corriere Fiorentino” di un'eventuale missiva», eventuale perché io non ne conoscevo, peraltro me la manda e non è scritta a mio nome.

  PRESIDENTE. Non è scritta a suo nome, però in modo ambiguo, per cui si poteva anche prestare all'idea che fosse scritta anche a suo nome, si parla genericamente di essere un difensore.

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Sì, sì. Non so se è stato detto: l'avvocato Vernazza è l'avvocato che ci difende come parti offese nei fascicoli di Genova, rispetto ai quali aspettiamo una definizione.

  PRESIDENTE. Tanto per essere precisi, perché a noi piace essere precisi. La lettera viene indirizzata al Presidente Fico dall'avvocato Vernazza quale difensore dei sostituti procuratori della Repubblica presso il tribunale di Siena nell'esercizio delle loro funzioni all'epoca della morte per precipitazione del dottor David Rossi. Questo genera confusione.

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Sì, sì, quello è il mandato che lui ha per le querele che abbiamo sporto. Gli scrivo «Da lei inviata anche a mio nome non è ben chiaro in relazione all'attività o alla composizione della Commissione», perché nell'articolo io non avevo capito cosa fosse. «Se fosse vero, per quanto mi riguarda – la mail è del 23 dicembre – sarebbe un'iniziativa legale non preventivamente concordata, da me non condivisa e soprattutto a me del tutto ignota. Ringrazio dei chiarimenti». Poi lui mi ha chiesto se volessi rinunciare al mandato. Gli ho chiesto se la mail fosse stata scritta a mio nome. Consegno e metto i documenti a disposizione della Commissione. C'è anche la risposta, che consegno.

  PRESIDENTE. Non so se valga la pena acquisire la risposta.

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Non ho problemi a dirlo, con l'occasione gli dico «Vorrei avere notizie ufficiali sullo stato dei procedimenti cui rivestiamo la veste di parte offese, perché secondo me sussistono i requisiti per l'avocazione delle indagini, perché sono passati tanti anni»: dalle prime querele sono passati quasi quattro anni.

Pag. 38

  PRESIDENTE. La risposta dell'avvocato forse non la acquisirei, sicuramente quella che lei ha inviato.

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Qui non c'è copia conoscenza. Poi ho mandato con separata mail in copia conoscenza anche al collega Nastasi.

  PRESIDENTE. Questa che consegno alla presidenza ai fini delle nostre valutazioni è più che sufficiente.

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Con l'occasione volevo produrre un estratto del fascicolo n. 1927/2013, che è quello che riguarda le mail, la richiesta di risarcimento e l'indennizzo) e lo stralcio 4910 /2014 che riguarda la posizione Goracci-Tognazzi di richiesta di archiviazione per le ipotesi di cui agli articoli 392 e 56 del codice penale. Per la parte che poi verrà coltivata in giudizio per l'articolo 167 del codice penale, segnalo che poi vi fu assoluzione in primo grado, non impugnata dalla Procura. Il fascicolo 1927/2013 e lo stralcio.

  PRESIDENTE. Non ricordo se abbiamo acquisito quella che era la rogatoria con lo IOR.

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Sì, l'ho data prima al suo collaboratore.

  PRESIDENTE. Perfetto.

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Con l'occasione, presidente, depositerei anche – così poi sono a disposizione dei commissari per le domande – la mia relazione di servizio che ho inoltrato all'esito dell'audizione del colonnello Aglieco. Ho fatto la relazione il 20 dicembre, l'ho inoltrata alla procura della Repubblica di Genova, perché ho appreso dalla stampa che questa Commissione aveva inoltrato il carteggio a Genova, e poi perché ravvisavo... (valuterà la procura di Genova in quello che ha dichiarato il colonnello Aglieco possibili profili di rilevanza...) alla procura generale.

  PRESIDENTE. Perfetto.

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Questa che consegno alla presidenza è riservata, perché immagino che Genova...

  PRESIDENTE. Questo è un documento segreto. In generale, tutti gli atti che abbiamo acquisito fino ad ora sono stati acquisiti come riservati.

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Va bene, perfetto. Quindi c'è distinzione tra documenti riservati e segreti. Poi ci saranno tutte le mie varie querele, ma ne parliamo dopo. Magari posso fermarmi, poi in occasione delle domande dei commissari potrò approfondire alcuni aspetti che adesso posso anche aver saltato.

  PRESIDENTE. La parola all'onorevole Rizzetto.

  WALTER RIZZETTO. Grazie presidente. Grazie dottore, per questa audizione. Ci sono delle parti che effettivamente sono state un po' ripetute – ma non è chiaramente a causa sua – perché sono già agli atti: in ogni caso, ne prendiamo atto e va bene così, per adesso. Dottor Natalini, lei prima ha fatto cenno – c'è stata una breve interlocuzione con il presidente – rispetto a che cosa avesse potuto spaventare David Rossi e ha detto «L'altro giorno via mail con il dottor Viola». Mi specifica questo punto, perché l'abbiamo saltato?

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. A un certo punto nel carteggio mail, Rossi dice: «Mi sono spaventato dopo l'altro giorno...». Io ho detto: siamo a marzo, mentre le perquisizioni sono di febbraio. «L'altro giorno» non mi sembrava, lo chiedo a Viola questo (foglio 155), perché io poi lo risento, l'avevo già sentito l'8 marzo e l'indomani, Pag. 39però, non si ricordava della famosa mail «Help», «aiutami». Lo risento su questo e con l'occasione allargo il discorso. Mi dice: «Non era sereno quando ci sentimmo al telefono, tuttavia non manifestò eccessivi segni di disperazione», «Non sono in grado di ricordare a cosa si riferisse Rossi quando mi scrive nell'ultima mail delle 15.11, “mi sono spaventato dopo l'altro giorno”». «Posso, altresì, dire che dopo questo scambio di mail che Rossi riferì alla moglie, che la sua preoccupazione era determinata da queste mail e in particolare da quelle relative alla richiesta di colloquio con voi magistrati e quando alludeva alla “cavolata” faceva riferimento alla circostanza che – secondo lui, Rossi – dopo questi scritti, io – cioè Viola – avrei dovuto addirittura denunciarlo all'autorità giudiziaria, cosa assolutamente non vera visti i contenuti della mail». Viola mi disse che non ricordava a cosa si riferisse «dopo l'altro giorno». Se vuole l'interpretazione che ho dato io posso dirglielo, ma secondo me l'«altro giorno» poteva riferirsi a quello che accadde nella famosa cena di «Nonno Mede», dove si apprende il discorso dell'insider e il fatto che l'indomani ci fu un immediato sospetto, da parte di Profumo e Viola, che lui potesse essere stato. Siccome questo avviene il 28 febbraio-1° marzo e la mail è del 4 marzo, dicendo «l'altro giorno», l'unico evento più immediato era il fatto che – questo ce lo ha dichiarato anche Profumo – questo era elemento di sospetto. Perché c'era stato questo elemento? Perché c'era stata casualmente – in realtà Profumo è più sospetto – la telefonata di Peruzzi davanti a lui. Profumo pensa che addirittura la telefonata fosse concordata prima. L'interpretazione che do io: «l'altro giorno» non poteva essere la perquisizione, perché era troppo distante. Però Viola, in realtà, non lo ricorda e poi va a dire che in realtà un'altra «cavolata» – e questo lo dirà anche qualcun altro – era proprio il fatto che si sia rivolto a lui, Viola, da un lato esponendosi in una sorta di debolezza, dall'altro temendo che potesse essere denunciato per questo. Questo è quello che mi dice Viola (foglio 155).

  WALTER RIZZETTO. All'atto della perquisizione lei mise sotto sequestro anche il portatile?

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Sì, ma credo anche più di uno. Comunque sì, ricordo che c'erano dei portatili. Comunque c'è l'elenco. Devo vedere il sequestro fatto a casa. Tant'è che proprio dal portabile, se non sbaglio, che è quello che viene estrapolato dalla famiglia, emerge quel discorso della seconda mail. In ufficio c'era il fisso chiaramente.

  WALTER RIZZETTO. C'era il portabile anche.

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Il fisso e il portatile, sì.

  WALTER RIZZETTO. Quando gli sono stati restituiti questi strumenti?

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Il 7 giugno 2013 (foglio 378 del fascicolo): computer portabile completo di cavi, cellulare, cellulare, rubrica, telefono cellulare, cellulare, chiavetta, altro portatile. Quindi erano due.

  WALTER RIZZETTO. Erano due.

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Pen drive, pen drive, pen drive, borsa di colore grigio, portatile, eccetera. Ipod musicale, occhiali.

  WALTER RIZZETTO. Lei mi dice che sono stati restituiti il 7?

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Giugno 2013, le do questo riferimento. Foglio 378 del fascicolo 962/2013.

  WALTER RIZZETTO. L'agenda è stata sequestrata durante la seconda perquisizione?

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  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Quando viene restituita? Non me lo ritrovo in questo momento il dissequestro.

  WALTER RIZZETTO. È stata restituita?

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Presumo di sì, non me lo ricordo. Sto pensando a questa agenda, che fu esaminata dalla Polizia Valutaria. L'agenda era stata già esaminata sia nel maggio... Non me lo ricordo. Non me lo ritrovo nel fascicolo. Mi sono fatto ridare il fascicolo, non mi ritrovo la restituzione dell'agenda. Dovrei approfondire. Certo è che fu detto che non c'era nulla nell'agenda.

  WALTER RIZZETTO. Su questo sicuramente le posso credere, però non le sembra irrituale non restituire attenzione o non trovare nel fascicolo ...

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Guardi, a volte succede che quando si eseguono sequestri massivi, ci si accorge che nel tempo un oggetto può essere rimasto nell'armadio della PG o in ufficio corpi di reato che non sono mai stati restituiti.

  WALTER RIZZETTO. Se non è stata restituita, potenzialmente potrebbe essere ancora da qualche parte?

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Certo.

  WALTER RIZZETTO. Vi siete mai chiesti, eventualmente...

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Aspetti però, ricordo che a un certo punto la Polizia Valutaria disse di avere rinvenuto delle agende da restituire.

  WALTER RIZZETTO. Delle agende?

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione Mi pare sì. Ho questo ricordo, però onorevole, veramente.

  WALTER RIZZETTO. Serviva capire se sono state restituite; chiaramente sono state repertate.

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Certo, certo.

  WALTER RIZZETTO. Analizzate sicuramente sì.

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Sì, sicuramente.

  WALTER RIZZETTO. Se sono state restituite e se non sono state restituite, che fine hanno fatto? In ogni caso, lei sa che a un certo punto quel contesto si inquadra come istigazione al suicidio, lo sa benissimo. Evidentemente, non dico perdersi un'agenda, ma in ogni caso...

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. No, perdersi no, può capitare che rimanga nell'ufficio o rimanga negli armadi: questo può succedere.

  WALTER RIZZETTO. Sì, sì, questo sì.

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Quello che posso dirle e che è emerso è l'utilizzo dell'agenda elettronica e degli appuntamenti elettronici – tant'è che troviamo nel fascicolo n. 962 gli appuntamenti che aveva – e il non utilizzo del cartaceo. Questo è quello che emerge. Ricordo che la Valutaria disse che in queste agende, che peraltro aveva già valutato e vagliato nella prima perquisizione, non c'era nulla. Sicuramente chi le ha prese in carico era la Valutaria. Non avrebbe avuto senso che le valutasse la polizia di Stato nel fascicolo troncone suicidio, perché un'agenda che poteva contenere elementi di valutazione...

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  WALTER RIZZETTO. La ringrazio, lei è molto preciso nelle sue argomentazioni, anche nei fascicoli che ha portato con sè. Ci fornisce risposte precise. Possiamo dire che questa agenda, probabilmente è ancora da qualche parte?

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Questo, onorevole, veramente non lo so.

  WALTER RIZZETTO. Va bene.

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Posso dirle che non me lo ritrovo negli atti, poi magari con calma lo troverò. Però non mi ritrovo «a mani di».

  WALTER RIZZETTO. Va bene.

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Posso dire che ci fu un'istanza di parte i primi di aprile, con richiesta di tutti gli effetti personali, comprese le polizze assicurative. In esito a quella richiesta di parte della famiglia, noi dissequestriamo il locale, dissequestriamo l'ufficio di Milano (perché avevamo fatto una perquisizione dell'ufficio milanese del Rossi – non l'ho detto prima – e non fu trovato niente nemmeno lì. E anche negli apparati informatici che furono analizzati – fu nominato il consulente Bordignon – non trovammo niente). Ci fu la richiesta di restituzione degli effetti personali. Su questo discorso dell'agenda credo che si possa chiedere alla procura.

  WALTER RIZZETTO. Certo, sì, sì. Quando lei si recò sul luogo, forse l'ha ripetuto ma non completamente, chi vide e dove erano gli ufficiali dell'arma dei carabinieri?

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Onorevole, in quale momento?

  WALTER RIZZETTO. Nel momento in cui lei...

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Quando noi scendiamo dopo il primissimo sopralluogo e stiamo un po' in via Dei Rossi.

  WALTER RIZZETTO. Quando lei arriva dopo avere appreso la notizia, lei arriva, come arriva sul luogo?

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. A piedi.

  WALTER RIZZETTO. A piedi.

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Sì, perché abitavo là vicino.

  WALTER RIZZETTO. Quindi lei arriva in via Dei Rossi.

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Non ricordo, infatti lo dicevo all'inizio, se sono passato da sotto, non ricordo i nomi delle vie, via Bandini, può essere? Perché avrei fatto da Duprè, Piazza del Campo, Piazza del Mercato salendo e sarei passato da sotto oppure da sopra. Ricordo che avevo appuntamento a piazza Salimbeni all'inizio con il collega Nastasi e sicuramente c'era Manichino. Quando saliamo, poi, ricordo, dopo uno o due minuti, che entriamo in stanza. Ricordo il collega Marini con Cardiello, non ho un ricordo alcuno lì, né nel corridoio del colonnello Aglieco (l'unico momento in cui l'ho visto, senza mai parlarci, è stato quando sono risceso insieme al collega Nastasi e il collega Marini, dopo che abbiamo effettuato il primo sopralluogo prima di andare a casa della vedova, mentre il collega Marini sta facendo la visita esterna). Lì, insieme a tantissime altre persone, c'era tutta Siena: mi ricordo, in quel momento, il colonnello Aglieco in abiti borghesi, ma prima non me lo ricordo affatto. Chi altro c'era lì? C'erano veramente tante persone. Non dico del vicolo, parlo del...

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  WALTER RIZZETTO. Chiedevo rispetto agli ufficiali dell'arma dei carabinieri.

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Sì, se mi vuol fare qualche nome posso dirle se me lo ricordo.

  WALTER RIZZETTO. Fondamentalmente sono i nomi che mi ha fatto lei.

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Bagliocchi l'ho detto all'inizio che c'era, perché era della Questura.

  WALTER RIZZETTO. Sì. Il posizionamento del colonnello Aglieco?

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. L'unico posizionamento che ho del colonnello Aglieco è in strada.

  WALTER RIZZETTO. Benissimo. Il colonnello Aglieco è posizionato, rispetto alle nostre audizioni, in qualsiasi luogo di Siena in quella sera. Il suo collega Nastasi mi pare ci disse che era alla porta che piantonava la porta.

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Ho sentito l'audizione del collega: lui lo ricorda nel corridoio, e probabilmente quando c'è questa interlocuzione sulla competenza. Come ho detto prima, non me lo ricordo. È possibile che fosse nel corridoio, ma io non me lo ricordo il colonnello Aglieco.

  WALTER RIZZETTO. Rispetto alla competenza, lei come si spiega il fatto che la competenza era stata chiaramente evidenziata a un certo punto dal dottor Marini?

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Sì, era lui che doveva...

  WALTER RIZZETTO. Esatto. Ma di fatto fu un carabiniere ad andare a prendere nel cestino dentro la stanza i biglietti o quello che prese?

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Sì, ma stava avvenendo tutto in quei minuti, stiamo parlando dei primi minuti in cui siamo entrati.

  WALTER RIZZETTO. Avvenne dopo, non avvenne in quei minuti. Prima ci fu la discussione e l'interlocuzione sulla paternità delle indagini in quel momento.

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Sì, sì, sì, sì.

  WALTER RIZZETTO. Chiaramente dopo qualche minuto, sicuramente non dopo ore.

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. No, no tutto nel giro di quei dieci, quindici, venti minuti in cui stiamo là accade.

  WALTER RIZZETTO. Però, se la paternità era di altri, in ogni caso c'era un facente parte dell'arma dei carabinieri che ha coadiuvato.

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Sì, in quell'attività materiale, in quel momento sì.

  WALTER RIZZETTO. Come se lo spiega?

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Perché Cardiello salì con Marini, erano insieme. Credo che fosse il collega Marini ad avere detto: «Trattieniti un attimo, vediamo che succede». Poi fu definita la questione delle competenze e credo che poi la figura di Cardiello sparì, se non come accompagnatore del dottor Marini, come attività del magistrato per escutere le prime persone. Questa è l'interpretazione che do io e non ne parlai. Il dottor Marini aveva intenzione di fare attività istruttoria nell'immediatezza e per comodità e per vicinanza, perché la stazione è proprio lì, piuttostoPag. 43 che andare in Questura e pregò di andare da lui. Quindi rimase lì per un po' e poi lo accompagnò a fare quell'attività. Questo lo comprendo, onorevole, la competenza fu definita in quei minuti. Credo che poi a un certo punto fu questa l'esigenza di avere la presenza fisica di Cardiello. Però quella era un'attività del magistrato.

  WALTER RIZZETTO. Lei vide il filmato, quello eseguito?

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Lo vidi dopo. Lo vidi molto dopo.

  WALTER RIZZETTO. Tipo?

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Ricordo di averlo visto in prossimità della richiesta di archiviazione, piuttosto che...

  WALTER RIZZETTO. Quindi molto dopo.

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Sì, molto dopo. Perché mi concentrai – come ho detto prima insieme al collega Nastasi – sulla questione banca e collegamenti e non mi concentrai sulla questione propriamente del decesso. Poi la questione del filmato affiorerà nell'indagine-bis.

  WALTER RIZZETTO. Certo.

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Che io non ho seguito. Personalmente quel filmato l'ho visto molto più tardi rispetto ai primi giorni.

  WALTER RIZZETTO. Chi ha chiuso la finestra prima di uscire?

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Non lo so.

  WALTER RIZZETTO. Nessuno lo sa.

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Non lo so, perché al secondo sopralluogo con la polizia scientifica, quando risaliamo e poi viene curata l'attività di repertazione di fotografia, per quello che ci riguarda, noi sapevamo che erano state fatte solo le foto, poi siamo rimasti fuori, con la scientifica all'interno della stanza.

  WALTER RIZZETTO. Lei si rende conto che quando la scientifica entra la finestra è chiusa?

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Sì. Io non l'ho chiusa, onorevole.

  WALTER RIZZETTO. No. Ho capito, infatti non ho detto se è stato lei, ho detto se lei sa chi ha chiuso la finestra.

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Francamente no.

  WALTER RIZZETTO. Perché una volta che entra la scientifica e non si entra dopo giorni, questa finestra risulta essere chiusa con altre cose che dopo vedremo. Però qui nessuno si prende la paternità, neanche in questo caso – non dico che deve essere stato lei necessariamente, ci mancherebbe altro – di saperci dire chi chiude o chi si muove in quel locale prima di mettere i sigilli.

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Evidentemente è stata chiusa prima della prima volta che si mettono i sigilli. Perché poi dopo quando si entra lei dice è chiusa. Qualcuno l'avrà chiusa perché probabilmente stava piovendo?

  WALTER RIZZETTO. Negli ultimi istanti prima di andarvene in quella stanza chi c'era?

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. La prima volta?

Pag. 44

  WALTER RIZZETTO. Sì, poco prima di uscire. Chi c'era? C'era lei, c'era Marini?

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. C'era Nastasi, c'era Cardiello, c'erano i due poliziotti, o uno o due poliziotti.

  WALTER RIZZETTO. Me li ripeta per cortesia, quindi c'era?

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Marini sovrintendente – perché c'è qui un'omonimia – e Gigli, non so se c'era ancora la dottoressa Bai...

  WALTER RIZZETTO. È plausibile che una di queste persone abbia chiuso la finestra?

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. È plausibile. È plausibile, certo. Dopodiché, onorevole, pioveva quella sera, posso pure pensare che fu chiusa per evitare che entrasse pioggia, non lo so ma è una mia deduzione.

  WALTER RIZZETTO. Piovigginava.

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Piovigginava, sì, è vero.

  WALTER RIZZETTO. Non c'era questa pioggia così...

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. C'era pioggerellina, io mi ricordavo umido per terra.

  WALTER RIZZETTO. Sì, piovigginava.

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Non avevamo ombrelli. Non me lo ricordo, per lo meno. Posso pensare questo, ma è una valutazione e tendenzialmente vorrei non fare valutazioni, vorrei rispondervi con fatti.

  WALTER RIZZETTO. Qual è la prima volta in cui lei entra nell'ufficio di David Rossi?

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Quella volta.

  WALTER RIZZETTO. Quella volta?

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Sì, non ero mai stato...

  WALTER RIZZETTO. Quindi l'ufficio di David Rossi da parte sua non era mai stato visitato, perquisito?

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. No, perché io, quando effettuai le perquisizioni in Antonveneta – l'altro fascicolo – curai le perquisizioni a carico di Mussari, perché in quanto avvocato, il codice prevede la presenza obbligatoria del P.M. personalmente. E il dottore Nastasi, che contemporaneamente era impegnato in altre attività, quando ancora non ero titolare, chiese al procuratore che gli altri sostituti dessero collaborazione alle perquisizioni e quindi perquisii l'avvocato Mussari. Tra l'altro, lo perquisii anche il 19 febbraio, il giorno in cui era stato perquisito in contemporanea dalla Valutaria l'ufficio del Rossi.

  WALTER RIZZETTO. Secondo lei Rossi è mai stato intercettato?

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Per quanto riguarda la procura di Siena, assolutamente no. Chiaramente, qualunque altra procura avrebbe potuto.

  WALTER RIZZETTO. Sì, sì, potenzialmente sì.

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Per quanto riguarda la procura di Siena, assolutamente no.

Pag. 45

  WALTER RIZZETTO. Rossi dice «Questi signori se mi avessero sentito» o qualcosa del genere e lei risponde questa sera da noi «Noi l'abbiamo sentito, in realtà».

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Noi procura, cioè non direttamente. L'ho detto prima perché Rossi comunica a Viola che non era mai stato sentito, ma in realtà era stato sentito dalla polizia giudiziaria.

  WALTER RIZZETTO. Secondo lei Rossi, in quei momenti, non poteva essere preoccupato, considerato anche che ieri l'avvocato Mussari ci ha detto che rispetto ad alcune dinamiche Rossi non sapeva nulla e se avesse saputo sarebbe andato a denunciare? Quindi, immedesimandomi in quello stato d'animo, qualora mai riuscissi a farlo, se fossi depositario di qualche cosa di pesante, scabroso, violento, non legale, anch'io personalmente andrei a denunciarlo, però mi porterei un peso dentro. Secondo lei non c'era qualche altro argomento rispetto al quale Rossi, oltre a quello che lei ci ha citato, poteva essere preoccupato, perché una volta sentito dall'autorità giudiziaria si chiude di fatto un capitolo in termini di interlocuzione. Probabilmente quando lui dice «Questi signori se mi avessero sentito» era preoccupato da altro.

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Lui parla di scenari. Nell'ordine, i sommari informatori ci riferiscono che lui era preoccupato, se vuole andiamo nel dettaglio. La moglie ci dice anche del licenziamento.

  WALTER RIZZETTO. Sarebbe stato un licenziamento...

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Sì, dorato.

  WALTER RIZZETTO. Penso di sì. Avrebbe sicuramente percepito una cifra. Uno è preoccupato rispetto a un licenziamento per il prestigio, però considerato il fatto che c'era un mutuo in essere da oltre 800.000 euro eccetera eccetera, penso che, da quel punto di vista lì, avrebbe fatto fronte. Considerato che Rossi, a detta di tutti – nello specifico del dottore Mussari, ce lo ha detto ieri – era il migliore a fare il suo lavoro, non so, probabilmente non avrebbe avuto grandissime difficoltà a riqualificarsi da qualche altra parte. Ho come l'impressione che fosse preoccupato da altro. Licenziamento? Boh.

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Le dico nell'ordine perché emerge anche questo. Emerge anche in una mail di un suo collaboratore, che dopo le illustro. La moglie dice nelle sommarie informazioni ex articolo 362 del codice di procedura penale, davanti a me: «Era divenuto ossessivo negli ultimi giorni, temeva di essere intercettato. Tant'è che a casa aveva cominciato a scrivere sui bloc notes. Al tentativo di tranquillizzarlo e portarlo alla ragione mi ripeteva che vi era la probabilità che qualcuno poteva interpretare malamente alcuni accadimenti o episodi o frequentazioni pregresse, preciso che però non fece riferimento a nulla di specifico. Tornando ai giorni precedenti, un altro episodio che ricordo avvenne venerdì sera, 1° marzo, quando mi disse che la mattina dopo sarebbero venuti ad arrestarlo perché era sabato e i mercati finanziari erano chiusi». Questa stessa circostanza la riferisce la Galgani, che dice: «Era più turbato degli altri giorni, appariva più chiuso del solito, nel lavoro non sembrava avere percepito effetti negativi, ma non riusciva a spiegarsi perché fosse stato perquisito e ciò che poteva comportare quella perquisizione. Più volte mi disse che non riusciva a spiegarsi il perché della perquisizione. Gli rispondevo rassicurandolo che non era neppure indagato. Rossi mi diceva che qualcuno probabilmente aveva fatto il suo nome». Il tema di potere essere denunciato da Viola, per avergli scritto, lo riferisce Viola. Poi Viola mi dice: «Lui sbiancò letteralmente quel giorno in cui ebbe la perquisizione, da quel giorno mi occupai di lui quasi come da padre a figlio. Lui prese atto di questo, ma dall'indomani iniziò a riferirmi di sentirsi messo in mezzo da qualcuno. Ciclicamente Pag. 46tornava spesso su questo argomento, con degli alti e con dei bassi». Poi Profumo dice: «Legava le sue preoccupazioni alla circostanza di avere recentemente frequentato il “gruppo della birreria”». La Ciani ci dà un quadro molto più ampio, perché è la coach ed è l'unica che ci dice che la «cavolata» non era una, ma erano molte cavolate, quindi non era un unico fattore (sembra capirsi da queste SIT della Ciani): «... si sentiva quasi il senso di una disgrazia imminente, ma ribadisco di ricordare il plurale dell'espressione “cazzate commesse”; il riferimento alla “cavolata” al singolare, evidentemente, era quella più recente e mi è stata spiegata in relazione alla mail scritta a Viola». «Quando ha iniziato a parlarmi di frustrazione e a prefigurarsi immagini negative mi parlò della paura di essere arrestato». Poi a un certo punto la moglie ci dice, tramite una sommaria informazione, che «un giorno va a correre e torna indietro perché da quel momento aveva paura di essere arrestato». Quindi una paura è l'arresto.

  WALTER RIZZETTO. Sì, è anche vero che la mental coach si dice che lascia una persona fondamentalmente senza istinti suicidiari?

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. A voi dice questo.

  WALTER RIZZETTO. Lo dice qui.

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Se vuole le leggo quello che ha detto a noi.

  WALTER RIZZETTO. Lo so. L'abbiamo visto, non dico che su quella base si siano fondate le archiviazioni, ma forse anche un po' sì. Consideri che a questo punto – oltre a tutte le altre motivazioni – la dottoressa qui dice che lascia una persona, seppur preoccupata, con alcun istinto suicida e ce lo dice qui apertis verbis.

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Io, onorevole, le dico i passaggi fortissimi: «Mi ha manifestato una situazione d'ansia, derivante dalla situazione da lui subita in un contesto problematico, disse che questa cosa rappresentava un dramma, disse che era un momento in cui stava...»

  WALTER RIZZETTO. Era una situazione di estrema ansia e stress per tutti.

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. No, però lei elenca più cose: «Disse che era un momento in cui stava cadendo il mondo addosso, perché c'erano tante cose che gli erano accadute: la morte del padre, la crisi del Monte, lo stato di salute della moglie, le perquisizione subite nell'ufficio e l'abitazione e lui sentiva dentro di sé una serie di pressioni negative». Ma non è l'unica. Perché se noi prendiamo anche Mingrone.

  WALTER RIZZETTO. Certo, noi dobbiamo basarci anche, e non soltanto, sul fatto che la dottoressa che faceva la mental coach, in quel momento per l'azienda, le rinnovo e le ripeto, qui dice che l'uomo non aveva istinti suicidi. Se e qualora la dottoressa avesse avuto qualche tipo di segnalazione o di intuizione in questo caso, sarebbe stato addirittura una sorta di mancato soccorso nel non avere riferito ai vertici della banca che questa persona probabilmente si sarebbe uccisa o aveva istinti in termini di suicidio.

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Tant'è che sarà questa, nell'opposizione all'archiviazione, una delle questioni poste dalla famiglia per il tramite della psichiatra, la professoressa Liliana Lorettu: riferisce anche lei questa circostanza e le cause stressogene che individua, oltre a dire «La perquisizione non ha avuto conseguenze giudiziarie, ma ha avuto un ruolo determinante nel far crescere in maniera esponenziale la condizione di stress; da questo momento lo stress si accompagna a numerose paure: essere coinvolto nell'inchiesta, paura di una sostituzione lavorativa», questo lo dice la psichiatra di parte. Pag. 47Altro elemento determinante è la fuga di notizie: c'era stato anche questo elemento l'ulteriore preoccupazione dell'insider.

  WALTER RIZZETTO. Sì, sì è vero.

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Tutto accade in quei giorni, quindi la paura, al di là della perquisizione: c'è una convergenza di...

  WALTER RIZZETTO. Rispetto al gruppo della birreria, nello specifico chi chiese di applicare l'articolo 416 del codice penale?

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. La polizia giudiziaria, a un certo punto, dice: «Valuti la signoria vostra anche la sussistenza».

  WALTER RIZZETTO. Ma non c'erano elementi per poter procedere in quel senso.

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Ho iscritto all'inizio ex articolo 323 del codice penale.

  WALTER RIZZETTO. Avete mai comunicato a Rossi, di fatto, la sua estraneità rispetto a qualsiasi tipo di implicazione?

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Onorevole, noi stavamo facendo delle indagini: non è che il P.M. comunica gli esiti delle perquisizioni.

  WALTER RIZZETTO. Certo.

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Piuttosto, tutte le persone che interloquiscono con Rossi, a partire da Viola e gli altri, provano a dirgli «Ma non sei indagato. Non sei indagato. Di che ti preoccupi?». Questa situazione è corale, glielo dicono in tanti.

  WALTER RIZZETTO. Come mai è stata messa sotto inchiesta la Tognazzi?

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. L'ho spiegato prima e forse sono stato molto rapido. Il profilo era il tentato esercizio arbitrario delle proprie ragioni per il fatto che ci poteva essere la minaccia della pubblicazione delle e-mail, in conseguenza della mancata adesione alla prospettiva di indennizzo di un milione e mezzo di euro, accompagnato da una ipotizzata – ipotizzata, ma mai perseguita sul punto – truffa derivante dalla creazione ad arte di una mail con un secondo destinatario per fare credere che la conoscenza della prospettiva suicidiaria fosse anche in capo ad altri soggetti. E poi la divulgazione delle mail ex 167 del codice privacy, che è l'unica ipotesi per la quale, con il dottore Marini, con l'assenso del procuratore della repubblica che nel frattempo era cambiato, esercitammo l'azione penale (poi furono assolti con formula piena per questa ipotesi).

  WALTER RIZZETTO. Lei a un certo punto, pochi minuti fa, ha parlato di «certezze granitiche»: ha usato questo termine e me lo sono segnato.

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. A proposito dello stato di disagio psichico, combinato con i gesti di autolesionismo.

  WALTER RIZZETTO. Autolesionismo, corretto, esatto.

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Guardi, parla di certezze il GIP, che sul fatto che ci fossero gesti autolesionistici dice: «È una certezza», mentre la valutazione prudenziale data dal professore Gabrielli riferisce: «È troppo prudenziale, in realtà sul fatto che ci fossero gesti autolesionistici è una certezza»: questo dice il GIP Gaggelli.

  WALTER RIZZETTO. Quindi si parla di certezza granitica rispetto all'autolesionismo. A questo punto, considerato che è la stessa procura che dice che i fazzoletti sono compatibili con dei tamponamenti non ai polsi ma al volto, nello specifico al labbro, Pag. 48lei come si spiega, oltre all'autolesionismo, le ferite al volto che sono per nulla compatibili con quel tipo di caduta? Come si spiega la traccia di un orologio? Non voglio neanche toccare il fatto che l'orologio voli dopo, non voli dopo, la lucina che cade, il luccichio. Vorrei però capire se ci sono delle granitiche convinzioni, delle pacifiche convinzioni rispetto all'autolesionismo. Cerotti: uno ce l'aveva su, l'altro era volato. Ci sono anche delle ferite al volto piuttosto inequivocabili e non soltanto al volto, ma in altre parti del corpo ci sono delle ferite che sono poco compatibili con la caduta. Delle due l'una.

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Questo tema delle lesioni al volto affiora in particolare nell'indagine-bis, che non ho curato io, come pure il tema dell'orologio, che poi il secondo GIP dirà che sia un orologio e non c'è alcun elemento.

  WALTER RIZZETTO. Sono state fatte delle prove anche recentemente a Siena da parte di un reparto dei RIS, quindi anche lì, probabilmente, ci daranno una mano.

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Certo, degli elementi di valutazione. Io posso dirvi che il primo GIP si pronuncia espressamente anche su alcuni aspetti controdedotti dall'opponente attraverso la consulenza di parte del professore Norelli, che enunciava (non come poi verranno enunciati nelle seconde richieste più avanti, ma) enunciava alcuni dubbi rispetto a quelle ferite. Il nostro consulente, in relazione, non ci segnalò nulla. Ora recupero, sul punto, l'ordinanza del GIP, il quale si pronunzia anche in relazione a possibili incompatibilità rispetto a quelle lesività. Perché, sia pure in una prospettiva coltivata rispetto alla colpa datoriale, anche nella prima opposizione, qualche possibile rilievo sul punto è stato addotto dagli opponenti, e sul punto il GIP non ordina mai alla procura della Repubblica, né nella prima indagine, né nella seconda, di svolgere ulteriori accertamenti. Una procura fa delle richieste; ci possono essere approfondimenti sollecitati dalla parte, e furono svolti approfondimenti con una consulenza di parte del professore Norelli. Il CTP cambia tra l'autopsia e la prima opposizione e il professore Norelli che fa dei primi rilievi sul punto. Il GIP li valuta e archivia: non ordina supplementi investigativi e altro. Lei dice «Era evidente un'incompatibilità».

  WALTER RIZZETTO. Sì.

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Questo è quello che verrà detto anche dopo e anche dopo poi si dirà che non ha valutato il GIP questa evidenza, né il primo GIP né il secondo GIP.

  WALTER RIZZETTO. Certo, noi non sappiamo come sono andate le cose, quindi non ci spingiamo in deduzioni in un senso o nell'altro, però o si beccava quel giorno tutte le porte in fronte e sul labbro della banca oppure dovrebbe diventare un punto di caduta anche rispetto alle indagini abbastanza importante in quel momento. Non è stato fatto nulla su queste ferite. Non è stato fatto nulla su questa cassa di orologio impressa – lei avrà visto sicuramente le foto dell'autopsia – e non è stato fatto nulla rispetto a degli ematomi in determinate parti del corpo che sono abbastanza dolorose.

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. L'interpretazione che è stata data alla prima indagine in relazione all'orologio è il segno che la pressione nel cadere dell'orologio era talmente forte che rimase «a stampo».

  WALTER RIZZETTO. Il vetro non era rotto, era intatto. Quello è un cerchio non perfetto, nel senso che se avesse sbattuto con quella velocità e con quel peso probabilmente il segno di questo orologio sarebbe rimasto 360 gradi sul polso di Rossi, mentre lì rimane tratteggiato in alcuni punti. A me – non faccio il suo lavoro, non sono un medico legale – sembra che sia come quando da piccolo mi prendevano il braccioPag. 49 e me lo tiravano dietro così, me lo storcevano per dietro.

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Quella è stata la tesi che è stata adombrata poi nella seconda indagine.

  WALTER RIZZETTO. Esatto.

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Questo passaggio nell'ordinanza di archiviazione viene affrontato, il GIP non vi rileva queste evidenti incompatibilità con la caduta, né ce lo rileva il nostro consulente di parte.

  WALTER RIZZETTO. Perché non le rileva proprio? Non mi può dire «Non le rileva», non rileva rispetto all'orologio, ma se lei mi parla delle ferite al volto lei mi dice «Non le rileva» io le dico non le rileva proprio. Le lascia proprio andare. È una ferita traversale.

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Mi chiedete perché il medico legale non abbia rilevato questo? Il P.M. si affida. Credo che possa essere sentito il medico legale.

  WALTER RIZZETTO. Sì, sì, ma ci mancherebbe altro.

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Era l'ordinario di medicina legale. Il P.M. in turno esterno affida a quel consulente: c'è un consulente di parte, c'è un'opposizione anche su alcuni profili di incompatibilità e un primo GIP dice a un certo punto: «Sono completamente fuori luogo le perplessità sollevate dall'opponente, dal CT Norelli, anche in merito alle lesività cutanee rilevate in corrispondenza del volto, nonché nella parte dorsale delle braccia, stante che pure la loro genesi si rileva compatibile con la dinamica della caduta». Non la procura... è un giudice terzo e dopo un'analisi ha valutato ciò. Però la questione è stata rieditata e l'indagine-bis torna su questo aspetto. Il GIP affronta questo tema.

  WALTER RIZZETTO. Lei ordinò la confisca dei fazzoletti?

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Sì.

  WALTER RIZZETTO. Come mai ordinò la confisca dei fazzoletti in pendenza di termini per l'opposizione?

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. In merito a ciò, ho già detto che c'è stato un decreto del GIP di Genova che ha valutato questo mio comportamento e che quello che potrò dire su questo potrebbe poi riaprire la posizione.

  WALTER RIZZETTO. Quella sera lei non ricorda chi toccò il mouse del computer?

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. No, non ricordo nemmeno se fu toccato direttamente o che ci siano stati dei movimenti...

  WALTER RIZZETTO. O sfiorato.

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Esatto. Perché poi un mouse se anche si sfiora.

  WALTER RIZZETTO. Lei dice che il cestino non venne rovesciato?

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Io non ho ricordo. Rovesciato intendo «prelevato» e buttato così, no.

  WALTER RIZZETTO. Non soltanto così, che non venne svuotato.

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Svuotato completamente, io ricordo il prelievo dei primi manoscritti rinvenuti. Prelevato, Pag. 50svuotato come si intende con la parola «svuotato».

  WALTER RIZZETTO. Svuotato come ci ha detto il colonnello Aglieco.

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. No, no, che non era lì.

  WALTER RIZZETTO. Sì.

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Lo so, mi rendo conto.

  WALTER RIZZETTO. Ci sono delle fotografie che nello specifico ci ha prodotto il fratello di David Rossi, Ranieri Rossi, che mostrano che quel cestino di fatto è spostato – le fotografie della scientifica, chiedo scusa – quindi dopo un'ora, un'ora e mezza circa, mostrano che quel cestino è spostato ed è molto probabile che quel cestino... Se vuole le fotografie ci sono...

  PRESIDENTE. Magari facciamo le copie. Ho chiesto se ce le portano, così le facciamo vedere. Siccome il fratello di David Rossi ce le ha mandate la settimana scorsa.

  WALTER RIZZETTO. C'è il cestino spostato. La scientifica fotografa un cestino che è spostato e che dalle fotografie fatte prima alle fotografie fatte dalla scientifica ha il riverso, il risvoltino della parte plastica che si appende ai lati del rettangolo spostato (uno è più alto e uno più basso). Ritengo che qualcosa a quel cestino sia successo. Non penso che qualcuno si possa fissare – nello specifico il carabiniere Cardiello – su dei bigliettini strappati ai lembi, ma bigliettini che sono stati accartocciati.

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Ma rinvenire nel cestino dei rifiuti è tra le prime cose che fa la polizia giudiziaria.

  WALTER RIZZETTO. Ma non si rinvengono fazzoletti sporchi di sangue.

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Perché rinvenire dei manoscritti con il contenuto di addio in relazione a una prospettiva...

  WALTER RIZZETTO. Ma voi non sapevate che c'era un contenuto d'addio, perché non erano aperti c'erano anche altre...

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Sì, ma tra le prime cose quando si fanno le perquisizioni la polizia giudiziaria va a vedere subito quello che uno butta, perché lo butti?

  WALTER RIZZETTO. Altri bigliettini sono rimasti nel cestino a questo punto, se non è stato svuotato.

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Ma dopo è stato fatto un accesso da parte della polizia scientifica sull'integrale...

  WALTER RIZZETTO. No, no io non parlo della scientifica.

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. ...C'era un libro d'arte, c'era altro anche.

  WALTER RIZZETTO. Non parlo della scientifica.

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Nell'immediatezza si trae dal cestino l'evidenza in altezza, in superficie, la cosa più in alto di tutti che erano questi foglietti. È prassi andare a vedere tra le prime cose quello che si butta: il perché non la deve sorprendere, è intuibile...

  WALTER RIZZETTO. Ci mancherebbe altro, voi sapete fare sicuramente molto bene il vostro lavoro.

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Lei dice perché non anche i fazzolettini?

Pag. 51

  WALTER RIZZETTO. Dico un'altra cosa. Se c'erano degli strappi ai lembi.

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Infatti uno fu ricostruito.

  WALTER RIZZETTO. Sono stati ricostruiti, nel cestino sono andati a recuperare anche questi lembi di qualche centimetro, di pochi centimetri.

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Sì.

  WALTER RIZZETTO. A me sembra che in un cestino come quello è abbastanza irrituale prendere delle cose e lasciare delle altre o trovare il cestino poi spostato. Se lei non lo ricorda non possiamo farci niente.

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Il rinvenimento di quel materiale ha orientato nell'immediatezza, ha dato impulso alle indagini. La nostra presenza per capire quello che è successo se non dovevamo fare assolutamente nulla...

  WALTER RIZZETTO. Lei non ritiene che quella scena sia stata minimamente inquinata?

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Il tema del presunto inquinamento probatorio era anche stato trattato dal GIP (foglio 1135 del fascicolo). Il GIP dice: «Tutto è stato assolutamente congruo, adottato per assicurare l'integrità del campo delle indagini da eseguire in loco, prive di fondamento sono per converso le perplessità di interrogativi cui la difesa delle parti offese che già nella prima opposizione adombrano lascia trasparire circa i dubbi di inquinamento probatorio, laddove evidenza come il confronto tra il filmato, videotelefonino e il primo accesso durante il sopralluogo alle ore 0:30 fino alle ore 1:30 circa, consente di apprezzare lo spostamento della giacca del deceduto appoggiata allo schienale con le ruote della scrivania, nonché degli occhiali del deceduto, con ciò la difesa subodorando l'ingresso di soggetti terzi». Dice il GIP: «La difesa adombra che tutta questa scena possa fare pensare a questo»; in realtà il GIP esclude questo tema: «il presunto inquinamento probatorio è l'effetto dell'accesso della polizia giudiziaria sul posto, che inevitabilmente può lasciare adito a delle tracce e dei minimi spostamenti». Se lei vedrà anche l'indagine-bis, della quale non mi sono occupato, pure lì si torna e si dirà: «Sono minimi gli spostamenti che si possono apprezzare»: è inevitabile che a un accesso ci possa essere un minimo spostamento.

  WALTER RIZZETTO. Non sono proprio minimi.

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. E comunque anche questo è stato vagliato da un giudice.

  WALTER RIZZETTO. Le ultime due cose rapidissime. Perché la scientifica viene mandata nel vicolo a casa di Rossi e non in ufficio subito?

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Apprendiamo che viene chiamata la scientifica mentre stiamo già lì durante il primo sopralluogo, credo fu chiamata da un funzionario, immagino c'era la Bagliocchi. Arriverà dopo un po', poi scende quando scendiamo, nel frattempo arriva il medico legale, prima si fa la visita esterna e poi interviene la scientifica. Se non sbaglio la prima attività della scientifica è alle 22.50 – ma potrei sbagliarmi – dopo la visita esterna effettuata in loco. Quindi la scientifica fa la repertazione in strada. Poi andiamo io e il dottore Nastasi a casa e lì apprendiamo che viene chiamata la scientifica a supporto: probabilmente fu un'iniziativa del dottore Fortunato, che era il capo della Squadra Mobile, ma nel frattempo la stanza è chiusa. Comunque il sopralluogo era già stato fatto, che poi arrivi dopo mezz'ora, comunque dopo si Pag. 52arriverà alla fine dopo la scientifica. L'ordine dell'attività della scientifica...

  WALTER RIZZETTO. Lei è sicuro che la stanza fosse chiusa?

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Chiusa sì, sì. Quando noi ce ne andiamo viene risigillata, ma se ne dà atto a verbale. Quando noi entriamo era sigillata, poi quello che è stato fatto prima che arriviamo noi la prima volta l'ho appreso anch'io dalla Commissione, in parte. Perché... che sia entrato Mortillaro – che non faceva nemmeno polizia giudiziaria, Aglieco, va bene – ma noi sapevamo che erano entrati all'inizio soltanto quei tre che vengono indicati nell'atto, che sono il portiere, Mingrone e Filippone. Che poi dopo c'è l'intervento e si pretende che venga sigillata la stanza e poi piantonata tutta la notte.

  WALTER RIZZETTO. Le chiedo soltanto un sì o un no, secondo lei quella scena è stata inquinata?

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Credo di averle già risposto.

  WALTER RIZZETTO. Mi basta un sì o un no.

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Secondo me no.

  WALTER RIZZETTO. Bene. Viola vi ha mai comunicato la volontà di Rossi di parlare con il P.M.?

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. No.

  WALTER RIZZETTO. No. L'ultima domanda: lei ha mai subito intimidazioni?

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Viola ha comunicato che Rossi aveva chiesto a lui di.

  WALTER RIZZETTO. Lei ha mai subito intimidazioni?

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Scusi onorevole, mi è venuta in mente una cosa, Viola era in ferie alcuni giorni, era a Dubai. Tant'è che c'è tutto il tema se avesse letto la mail a distanza. In quei giorni...

  WALTER RIZZETTO. Non avrebbe potuto o per lo meno non così agevolmente.

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Mi ricordo che lui fosse a Dubai perché gli ho chiesto della mail, e credo che sia rientrato forse d'urgenza.

  WALTER RIZZETTO. Certo. Lei ha mai subito intimidazioni?

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Non... subito intimidazioni non so, sono stato sotto tutela dal novembre 2017. Poi mi fu data la tutela di quarto livello. Minacce, minacce sì, sono stato sotto tutela per un po'.

  WALTER RIZZETTO. Grazie.

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Prego.

  PRESIDENTE. Ora c'è l'onorevole Migliorino, poi segue l'onorevole Rossi.

  LUCA MIGLIORINO. Grazie, presidente. Grazie, dottor Natalini. Farò delle domande e la pregherei, se è possibile, di avere delle risposte più inerenti alla domanda. Cercherò di fare queste domande non molto aperte in maniera diretta. Se è possibile, ovviamente, prenda tutto il suo tempo: faccio delle domande per poi arrivare ad altre domande un po' più corpose. Devo dire, in maniera molto forte subito, che tantissime delle sue affermazioni contrastano in maniera decisa con le affermazioni che hanno fatto altri auditi. Posso rivolgerle una parte di domande in seduta libera, mentre un'altra parte in seduta segreta,Pag. 53 per forza, nel rispetto delle dichiarazioni che hanno fatto gli auditi nella seduta segreta. Lei viene chiamato per andare sulla scena e quindi ha un appuntamento con il dottore Nastasi. Lei non è andato nel vicolo prima delle 21.30, intorno alle 21.30? La prima cosa che fa è andare in ufficio e non nel vicolo?

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Onorevole, questo lo dicevo prima, io non ricordo se sono passato...

  LUCA MIGLIORINO. Non passato, facciamo la domanda in modo diverso.

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. ...Sotto, ma nel vicolo dentro no, sono passato per via Dei Rossi.

  LUCA MIGLIORINO. Lei stava con Nastasi e col dottore Marini davanti al vicolo a Via Dei Rossi e nel vicolo verso le 21.30?

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. È possibile che io fossi passato da lì sotto.

  LUCA MIGLIORINO. Stava da solo, però se passava da sotto, non c'era anche il dottore Marini e il dottore Nastasi?

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Sicuramente dopo, quando siamo scesi, ci siamo fermati lì, ma saranno state le 22, 22 e...

  LUCA MIGLIORINO. Dopo le dirò anche l'orario.

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Sì, non me lo ricordo. Non mi ricordo se sono passato da sotto e poi da sopra, l'appuntamento l'avevo a piazza Salimbeni.

  LUCA MIGLIORINO. Benissimo, quindi se qualcuno l'ha vista lì...

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Nastasi non mi disse, questo glielo posso dire, del vicolo, perché io credo che lui non lo sapesse di andare nel vicolo. Però è possibile, però non me lo ricordo, se sono passato da sotto per forza sono salito. Quindi in quel caso sono passato da sotto, però non ho ricordo di quale stanza ho fatto.

  LUCA MIGLIORINO. Che lei sia rimasto a stazionare con il dottore Nastasi e con il dottore Marini davanti Via Dei Rossi e poi nel vicolo questo lo esclude?

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. No, non lo escludo, perché lo dovrei escludere?

  LUCA MIGLIORINO. Perfetto.

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Lì siamo stati un po', però non ricordo in quali fasi.

  LUCA MIGLIORINO. Perfetto. Lei non ricorda di essere andato vicino al corpo del Rossi, sempre intorno alle 21.30, va vicino al corpo del Rossi per guardare che cosa sia successo?

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. È possibile che mi sono affacciato dentro e di averlo visto e poi mi sono allontanato, però non ricordo se prima o dopo.

  LUCA MIGLIORINO. Va bene.

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Come ho detto prima, ricordo a un certo punto il dottore Gabrielli che dice «La caduta è stata...»

  LUCA MIGLIORINO. Però il dottore Gabrielli molto dopo, no?

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Esatto. Quindi lo collego nella seconda fase.

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  LUCA MIGLIORINO. Perfetto. Quindi lei non ha avuto mai modo di vedere se la finestra fosse aperta o chiusa da sotto e se la finestra del quarto piano fosse aperta o chiusa e se vi fossero le luci accese?

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Da sotto?

  LUCA MIGLIORINO. Da sotto, quindi dal vicolo a guardare in alto, si ricorda questa...

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Non ricordo nemmeno se da quella postazione si vedesse. Non me lo ricordo. Se l'altezza era tale che si poteva vedere, non me lo ricordo. Da sopra a sotto ho visto.

  LUCA MIGLIORINO. Certo, me l'ha detto prima. Sto facendo un attimo un piccolo concerto.

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. È possibile perché se vai nel vicolo vai a vedere.

  LUCA MIGLIORINO. Certo, è il primo istinto, almeno per me.

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Certo, però che l'abbia fatto nella prima fase o nella seconda, francamente non...

  LUCA MIGLIORINO. Prima che lei salisse in ufficio, il professore Gabrielli non era arrivato nel vicolo, arriva dopo: l'avete chiamato dopo, giusto?

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Io non l'ho chiamato, ci ha parlato il P.M. di turno, credo che sia arrivato ed è possibile pure che siano arrivati prima gli specializzandi e poi lui.

  LUCA MIGLIORINO. Certamente, bravo, sì. Quindi però alle 21.30 lei non ne aveva parlato con il dottor Gabrielli?

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Ma io non ci parlo con il dottor Gabrielli.

  LUCA MIGLIORINO. Non era possibile parlare dal dottor Gabrielli alle 21.30-21.45 prima che lei entrasse in quell'ufficio, perché è arrivato dopo?

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Con il dottor Gabrielli ci parla il P.M. di turno.

  LUCA MIGLIORINO. Benissimo. Però il dottor Gabrielli arriva nel vicolo dopo il vostro ingresso.

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Sicuramente. Addirittura credo dopo gli specializzandi, credo dopo le 22.

  LUCA MIGLIORINO. Sì, sì, abbiamo delle foto. Chi le disse a quell'ora, quindi quando lei arrivò, che aveva visto il dottor Rossi lanciarsi dalla finestra? Vi era un testimone oculare di questo gesto?

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. No.

  LUCA MIGLIORINO. Perfetto. Sto facendo delle domande che sembrano banali.

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. No, no, ma ci mancherebbe.

  LUCA MIGLIORINO. Se lei non ha visto le ferite sul corpo, c'è stato qualcuno che le ha riferito prima di entrare in quella stanza o quando stava in quella stanza delle ferite che il dottor Rossi aveva sul polso e sul viso?

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Prima?

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  LUCA MIGLIORINO. Sì. Sì.

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. No, no.

  LUCA MIGLIORINO. Qualcuno che era stato nel vicolo, quando è stato con lei nella stanza le ha riferito di queste ferite che c'erano sul volto, sul polso?

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Prima? Non ricordo.

  LUCA MIGLIORINO. Nell'ufficio qualcuno le ha detto delle ferite del dottor Rossi? Lei ne era a conoscenza quando stava in quell'ufficio?

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. No, io non lo ricordo questo.

  LUCA MIGLIORINO. Nessuno le ha parlato delle scarpe sporche?

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. No, delle scarpe sporche ne parla il nostro medico legale.

  LUCA MIGLIORINO. No, io dico alle 21.30, 21.45, questo avviene sempre dopo, e quindi non lo sapeva in quel momento. Perfetto. Noi da questa commissione abbiamo saputo che per il capitano Cardiello l'orologio non era diviso in due, non stava nelle posizioni in cui è stato descritto e preso dalle foto della polizia scientifica, ma era alla sinistra del dottore Rossi, era rotto ma intero, era intero ma non integro. Ci descrive il cinturino nero, con il quadrante più chiaro alla sinistra del corpo, ci descrive il corpo; lui vide questo orologio in una posizione che non è quella che viene descritta poi dalla polizia scientifica. Il Cardiello in quella stanza le disse che aveva visto l'orologio in queste condizioni?

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. No.

  LUCA MIGLIORINO. Lei l'ha sentito da qualcuno?

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. La prima volta in Commissione.

  LUCA MIGLIORINO. In questa Commissione?

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Sì.

  LUCA MIGLIORINO. Lei aveva parlato già con la dottoressa Bondi prima di entrare nella stanza, prima in MPS o in quella stanza?

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Ma la dottoressa Bondi non la sento io.

  LUCA MIGLIORINO. Sì, ma alle 10 meno un quarto avevate già parlato con la dottoressa Bondi o la sentite la sera?

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Non la sento io: la sentirà Marini più tardi. Io non compio quella sera attività istruttoria, cioè non sento persone.

  LUCA MIGLIORINO. Prima di entrare in quella stanza non avete ascoltato nessuno a SIT? Non avete ascoltato gli avvocati della banca, Quagliana, o comunque non avevate svolto altre SIT prima di entrare in quella stanza?

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Onorevole, vengo chiamato al telefono e per prima cosa abbiamo un appuntamento per salire, quindi l'attività istruttoria verrà fatta dopo.

  LUCA MIGLIORINO. In quel momento, quando è entrato in quella stanza, sapeva se i cestini venivano svuotati tutti i giorni oppure no?

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  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Prima di entrare no.

  LUCA MIGLIORINO. Quando entrò in MPS...

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Come avrei potuto saperlo prima?

  LUCA MIGLIORINO. Glielo sto chiedendo, lei mi dice no. Sto mettendo un attimo nero su bianco, perché sono domande molte veloci, come vede.

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Infatti provo a risponderle in maniera molto veloce.

  LUCA MIGLIORINO. Grazie. Quando lei entra passa dalla portineria, giusto?

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Certo.

  LUCA MIGLIORINO. Lei, quando è entrato, ha visto subito la sala della videoregistrazione e il video della caduta del dottor Rossi?

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Credo di avere risposto, io quel video lo vedrò molto, molto, molto, molto più avanti.

  LUCA MIGLIORINO. Perfetto. Quindi non lo vide appena entrò.

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. No.

  LUCA MIGLIORINO. Vide il monitor che proiettava il corpo del dottor Rossi a terra?

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. No, no.

  LUCA MIGLIORINO. Non si ricorda dove era il video del dottor Rossi dalla portineria, quale era il video che poteva vedere il portiere?

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. È una circostanza che ho appreso dopo.

  LUCA MIGLIORINO. Quindi non sapeva che il portiere aveva le videocamere lì sotto, che poteva guardare anche nel vicolo?

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. No.

  LUCA MIGLIORINO. Lei quando è entrato è andato dritto, non ha visto il video?

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Ci ha accompagnato qualcuno, non ricordo chi, se il portiere o qualcuno, non so chi ci accompagnò a quel piano.

  LUCA MIGLIORINO. Come diceva il presidente prima, sembrava che foste salite diverse persone insieme, quindi va bene.

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Sì, sì, però qualcuno ci ha accompagnato, non mi ricordo se ci fosse il portiere e non mi sono soffermato a vedere i monitor del portiere.

  LUCA MIGLIORINO. Perfetto. Prima di andare nella stanza avete visionato altre stanze?

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. No.

  LUCA MIGLIORINO. Avete visionato il sottopasso, i bagni? Ce ne sono tre su quel piano. Siete andati dritto in ufficio?

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. No, altre stanze no.

  LUCA MIGLIORINO. Questa è un'altra domanda molto specifica.

Pag. 57

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Prima no, non ricordo.

  LUCA MIGLIORINO. Prima di andare in quella stanza, lei ha detto che erano le 21.40.-21.45, sbaglio? Più o meno era questo orario?

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. La giusta approssimazione perché...

  LUCA MIGLIORINO. Abbiamo il verbale che si chiude alle 22.30; voi siete usciti un po' prima o alle 22.30? Diciamo che questi sono gli orari con una certa tolleranza di dieci, quindici minuti.

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Sì, la verbalizzazione l'ha curata la PG.

  LUCA MIGLIORINO. Però noi stiamo sul primo sopralluogo. Le rifaccio questa domanda: lei sapeva del video girato dal sovrintendente Marini quando è entrato in quella stanza?

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Prima di entrare nella stanza il dottor Nastasi chiese se fosse stata fatta una richiesta sua, se fosse stata fatta una videoripresa, qualcosa.

  LUCA MIGLIORINO. Lei si ricorda questo particolare nel primo sopralluogo? Lei sta dicendo che prima di entrare il dottore Nastasi chiede al sovrintendente Marini se quel video fosse stato girato?

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. No, se quel video.

  LUCA MIGLIORINO. Chiede se fosse stato girato un video, mi perdoni.

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Sì, poi in realtà dopo quel video recherà, se non sbaglio, un orario che non mi pare, perché se non mi sbaglio negli atti risulta 22.04, che a me, facendo mente locale, non sembra un orario compatibile con quello effettivo. Però non credo che fossero le 22.04: questo è un dato di orario che risulta cristallizzato da qualche parte, però che il dottore Nastasi chiese, sì.

  LUCA MIGLIORINO. Questo se lo ricorda?

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Io questo ricordo.

  LUCA MIGLIORINO. Benissimo, va bene. Perfetto.

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Io ho questo ricordo. Cioè una precauzione minima per capire se entriamo, poi che non fosse il video della scientifica questo va bene, perché Marini non era la scientifica.

  LUCA MIGLIORINO. Prima di entrare in quell'ufficio, ha mai pensato che poteva essere opportuno chiamare la polizia scientifica?

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Questa è una valutazione che ho fatto dopo.

  LUCA MIGLIORINO. Quindi voi siete entrati e non avete valutato se fosse opportuno.

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Se fossimo entrati e avessimo valutato una situazione immediatamente percepibile di stanza a soqquadro, di segni di violenza e quant'altro, avremmo immediatamente bloccato quell'attività e preteso immediatamente...

  LUCA MIGLIORINO. Immediatamente.

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. QuestoPag. 58 è. Dopodiché, in un momento iniziale in cui ci viene chiesta collaborazione per cercare di capire i collegamenti tra il decesso e il collega Nastasi chiede se c'è questa cristallizzazione minima iniziale, facciamo una primissima attività per immediato impulso e poi dopo ci muoviamo in questi termini. Sicuramente la valutazione sarebbe stata diversa se entrando avessimo apprezzato una situazione tale per cui la scena...

  LUCA MIGLIORINO. Però, mi perdoni: lei non sapeva a che ora era caduto il dottor Rossi dall'ufficio, ha detto che non ha visto il video della caduta.

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Certo.

  LUCA MIGLIORINO. Come faceva a sapere se in quella stanza era entrato qualcuno che poteva avere un attimo rialzato la sedia di una colluttazione o tolto un oggetto rotto? Voi non sapevate a che ora caduto il dottor Rossi? Chi vi diceva che non c'era stata un'ora e mezza di tempo per fare un po' di pulizia in quell'ufficio? Che faceva vedere che non c'erano degli atti di colluttazione?

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Questo non ce l'ha detto nessuno, l'abbiamo appreso dopo che i tempi non ci sarebbero stati.

  LUCA MIGLIORINO. Quindi lo avete appreso dopo, nel senso non sapevate che...

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Sì, che un pubblico ministero a richiesta di un altro pubblico ministero non possa andare nel luogo per farsi una prima idea di quello che è accaduto quando non c'è una scena criminis percepibile come tale, che altro deve fare il pubblico ministero? Il pubblico ministero deve rendersi conto direttamente.

  LUCA MIGLIORINO. Mi perdoni, c'era però un corpo che da quello che ci dice forse non avete visto prima, poi vedremo. Il corpo forse non l'avete visto prima, però c'è un morto; lei mi ha detto, prima delle domande che le ho rivolto, che non c'era nessuno che aveva visto in maniera oculare che il dottor Rossi si era lanciato dalla finestra. Poteva essere necessario capire se qualcuno aveva toccato la maniglia della finestra quando viene aperta?

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Sì.

  LUCA MIGLIORINO. Voi siete entrati e avete fatto un certo sopralluogo. Quando lei entra in quella stanza, voglio capire la scena, entra e vede delle macchie di sangue da qualche parte?

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Macchie di sangue non ne vedo.

  LUCA MIGLIORINO. Macchie di sangue su un mobile, a terra, da qualche parte non ne vede?

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. No.

  LUCA MIGLIORINO. Abbiamo un po' di contezza che in quella stanza ci sono stati 24 piedi, forse un po' di più, ci saranno entrate un bel po' di persone e pioveva un po' e abbiamo le foto di macchie nere a terra. Lei era in grado di capire se potevano esservi delle macchie di sangue? Non era opportuno aspettare qualche analisi tipo luminol o qualcosa del genere?

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Entrando non percepiamo una scena criminis omicidiaria; le assicuro che esistono casi – glieli potrei elencare – in cui, anche a fronte di scene criminis omicidiarie, viene fatto di tutto, dal caso Garlasco al caso Meredith. Non era quel tipo di situazione, entriamo in una situazione di un ufficio dove non c'è alcuna evidenza tale per cui si possa imporre una precauzione da imporre a noi stessi di astenerci dall'entrare, fermo Pag. 59restando che in molti casi può accadere che, quando ciononostante si entra, si devono fare impronte per sottrazione e quindi può anche accadere, è accaduto nella storia giudiziaria di questo paese. Però non era quella la situazione.

  LUCA MIGLIORINO. Noi vediamo delle scene, dei video, delle foto, come sa ne abbiamo anche qualcuno in più.

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Che però non ci fu mai trasmesso, onorevole.

  LUCA MIGLIORINO. Poi lo vediamo.

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Non c'è lettera di trasmissione di video.

  LUCA MIGLIORINO. No, no, poi lo vediamo nella parte secretata; non posso dirlo adesso, mi perdoni.

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Scusi, scusi.

  LUCA MIGLIORINO. Mi atterrò soltanto alle cose che sono state pubbliche non a quelle che sono secretate. Nella differenza che abbiamo tra il video del dottor Marini, che lei dice che il dottor Nastasi aveva chiesto prima di entrare alle 21.45 e quelle che abbiamo dalla polizia scientifica – parlo soltanto delle sessanta pubbliche – abbiamo visto ante dei mobili aperte e chiuse (abbiamo avuto le dichiarazioni di Aglieco). Lei che cosa toccò?

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Io non lo ricordo.

  LUCA MIGLIORINO. Aveva i guanti?

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. No.

  LUCA MIGLIORINO. Ma toccò qualcosa oppure no?

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Non lo ricordo. Non ricordo di avere toccato cose.

  LUCA MIGLIORINO. Avete spostato i libri in quella stanza e gli oggetti dalla scrivania?

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Quella scrivania, perché c'era un tavolo di vetro e poi c'era...

  LUCA MIGLIORINO. C'è il tavolo di vetro sulla sinistra e la scrivania.

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Io non ricordo che ci fu questo.

  LUCA MIGLIORINO. Okay. Il cestino, quindi, non fu svuotato, ma i biglietti, secondo come ha detto, furono presi da Cardiello dal cestino, giusto?

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Io ricordo così.

  LUCA MIGLIORINO. Dopo quanto tempo scoprite i bigliettini nel cestino?

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Dopo avere cominciato quel sopralluogo.

  LUCA MIGLIORINO. Subito oppure un po' di tempo dopo?

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Non me lo ricordo, questo non glielo so dire, non mi pare che ci stiamo tantissimo in questa prima fase. Non è questione di ore.

  LUCA MIGLIORINO. La novità potrebbe essere e quindi glielo chiedo: lei non vide nemmeno un fazzolettino sporco di sangue?

Pag. 60

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Di questi fazzolettini ho un ricordo, mi pare di averli visti. Sicuramente di averli visti a un certo punto, ma non riesco a focalizzare il ricordo nel primo sopralluogo, mi pare di averli visti in occasione del secondo con la scientifica. Per me la distinzione fra il primo e il secondo, nella mia mente, non è così nitida.

  LUCA MIGLIORINO. Benissimo, e noi l'apprezziamo, può succedere, perché è successo a due ore di differenza. Però mi perdoni, posso capire che lei ricorda e non ricorda, accetto quello che dice perché queste sono le sue dichiarazioni nero su bianco.

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Non ho una memoria sequenziale dell'accaduto.

  LUCA MIGLIORINO. Mi perdoni, noi abbiamo sentito altre persone, e sto parlando sempre della parte libera, perché c'è Aglieco. Mi perdoni, lei mi vuol far capire che nessuno di tutti quelli che stavano in quella stanza ha visto un fazzolettino sporco di sangue?

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. I fazzolettini a un certo punto li abbiamo visti, tant'è che...

  LUCA MIGLIORINO. Ma nel primo sopralluogo dico io. Immagino che se uno vede un fazzolettino sporco di sangue non è che dice: «C'è un fazzolettino e mi sto zitto». La stanza non è un campo di calcio e qualcuno avrà detto: «Ci sono dei fazzolettini sporchi di sangue».

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Potrà essere stato pure detto, ma siccome non erano fazzoletti impregnati di sangue, ma erano dei fazzolettini...

  LUCA MIGLIORINO. Ma allora li ha visti se non erano impregnati?

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Sì, poi l'ho visto dopo. Sto dicendo che sulla base di quello che ho visto dopo – dopo può essere anche subito dopo – cioè nel secondo sopralluogo non dopo due giorni, non è che c'era questa evidenza di vedere fazzoletti grondanti sangue, impregnanti di sangue per cui non puoi vederli: erano puntinati.

  LUCA MIGLIORINO. Sì, sì io lo so bene come erano puntinati, però mi perdoni, quando uno...

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Quando io perdo il sangue dal naso lo macchio molto di più.

  LUCA MIGLIORINO. Volevo arrivare a questo. Lei mi sta dicendo dei fazzoletti che sono stati di tamponamento. Alle 18.20, questo ovviamente lo sappiamo dopo, la dottoressa Galgani vede il dottore e non ha nessun segno sul viso, l'ha visto Fulvio Muzzi che voi non avete sentito.

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Sì. Questo non emerge con la nostra indagine.

  LUCA MIGLIORINO. Noi l'abbiamo sentito otto anni dopo. Però lo sapeva Cardiello che stava nella stanza.

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Non ce l'ha detto.

  LUCA MIGLIORINO. Non ve l'ha detto. Il viso non era rotto, il viso si sarebbe dovuto rompere dopo le 18.20, alle 19.43, quando cadde. Se quel sangue che esce da quelle ferite non sta nella stanza in maniera evidente, il primo collegamento, mi perdoni è: ma dove è andato a finire questo sangue? Dove si è rotto il viso il dottor Rossi?

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Ma Pag. 61questo collegamento io non l'ho fatto nell'immediatezza.

  LUCA MIGLIORINO. Ma qualcuno avrà visto quei fazzolettini di sangue oppure no?

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Poi sono stati repertati dalla scientifica.

  LUCA MIGLIORINO. Ma, mi perdoni, se viene visto del sangue e in quella stanza dice che non ci sono evidenti segni di sangue su una parete, su un mobile, su un muro, uno si può chiedere: «Sarà stato in un'altra stanza»?

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Infatti si vanno a vedere il bagno, si vanno a vedere i cerotti del bagno.

  LUCA MIGLIORINO. Quindi avete visionato il piano di sopra, avete visionato la stanza a sinistra?

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Il piano di sopra no.

  LUCA MIGLIORINO. I cerotti nel bagno (poi ci arriviamo); perché il bagno non è stato messo, come diceva il collega Rizzetto, sotto sequestro?

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Perché doveva essere messo sotto sequestro?

  LUCA MIGLIORINO. Ci sono dei cerotti.

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. E quindi?

  LUCA MIGLIORINO. Ma come quindi? Non vale la...

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Qual è la rilevanza probatoria di mettere sotto sequestro un intero bagno?

  LUCA MIGLIORINO. Chi l'ha detto che il cerotto era del dottor Rossi?

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Perché nel cestino della stanza verrà rinvenuto...

  LUCA MIGLIORINO. Ma una linguetta di cerotto viene trovata.

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Va bene.

  LUCA MIGLIORINO. Mi faccia capire come fa a dire che quella linguetta è del dottore Rossi?

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. E di chi doveva essere nella stanza di Rossi?

  LUCA MIGLIORINO. Quindi la domanda quando lei vede qualcosa è «Di chi deve essere?». Perché io le dico sono stato molto colpito quando mi ha detto «Ci sono dei fazzolettini di sangue e di chi dovevano essere?».

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Ma la stanza era del dottore Rossi. Non era un ufficio pubblico.

  LUCA MIGLIORINO. Come, era un ufficio.

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. A uso condiviso, diciamo.

  LUCA MIGLIORINO. È una legge: siccome i fazzolettini sporchi di sangue che stavano in quel cestino non sono stati analizzati, il sangue è del dottore Rossi. Lei mi dice come fa ad affermare questo?

Pag. 62

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Le circostanze del cerotto? rinvenuto già di sotto in uno dei...

  LUCA MIGLIORINO. Ma lei non c'era stato di sotto, come faceva a saperlo?

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Ma queste sono cose che vengono verificate dopo.

  LUCA MIGLIORINO. Ma in quel momento, alle 21.30, come fa a dirmi quello che è successo dopo?

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Se lei mi chiede una valutazione, io faccio la valutazione nel complesso, se lei mi chiede come faccio in quel momento ad avere un quadro totale, io in quel momento,...

  LUCA MIGLIORINO. Sì, in quel momento, quando si vedono dei fazzoletti di sangue e non c'è del sangue in stanza, la prima cosa che si va a vedere è in altre stanze, e non che non c'è un segno di colluttazione. Questa Commissione ha scoperto che il dottor Filippone porta in quell'ufficio qualcuno – chiamiamolo «mister X» perché ancora non l'abbiamo scoperto, ma ci arriviamo prima o poi – ed è arrivato prima degli altri. Il dottor Filippone ha rilasciato delle SIT ma voi avete considerato le dichiarazioni del dottor Filippone oppure le avete prese per buone per quello che le ha detto?

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Il dottor Filippone rende delle dichiarazioni, va sul posto, vado a memoria, richiesto da qualcuno, dalla famiglia perché era preoccupata.

  LUCA MIGLIORINO. Lei ha detto che il dottor Rossi riceve un messaggio alle 19.31 dalla Tognazzi, che dice: «Mi stai facendo preoccupare». Il messaggio è delle 20.31.

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. No, io ho detto che è attestato nella lista chiamate perché c'è un'ora di differenza, però io ho letto quell'orario perché è quello che è attestato nella lista chiamate, poi c'è una sfasatura...

  LUCA MIGLIORINO. Di un'ora.

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Però il ...è stato così.

  LUCA MIGLIORINO. Perfetto. Quindi non sono le 19.31, ma sono le 20.31 quando la moglie dice «Mi preoccupo».

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Ho letto quello che emerge documentalmente perché ho letto la lista chiamate che reca quell'orario.

  LUCA MIGLIORINO. Ma la lista chiamate era quella dell'iphone, voi avevate i tabulati della Tim dove è riportato in modo corretto. Con Nastasi abbiamo avuto un po' una discussione, grazie al presidente abbiamo avuto un'analisi che ci faranno i Ros, i Ris eccetera. Però lei mi parla delle 19.31 e invece sono le 20.31. La moglie del dottor Filippone manda un messaggio alle 20.25 e 32 secondi a David Rossi e lui sarebbe stato a casa. Mi dice come arriva, da dove abitava il dottore Filippone alla banca in tre minuti e mezzo? Li avete considerati i movimenti del dottor Filippone, che magari è la persona più brava al mondo? Con delle analisi magari gli si poteva dire «Perché sono stati fatti questi movimenti?».

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Il dottor Filippone viene mandato sul posto dalla moglie del Rossi, perché era preoccupata.

  LUCA MIGLIORINO. In verità la moglie gli chiede se l'avesse visto e lui dice: «Vado a vedere».

Pag. 63

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Sì, «Vado a vedere».

  LUCA MIGLIORINO. Non è che viene mandato dalla moglie, attenzione.

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Questo è quello che emerge, che c'era stata una sollecitazione di verificare...

  PRESIDENTE. Farei solo una interruzione sull'ordine dei lavori così ci diamo un metodo. Abbiamo detto che concludiamo l'audizione alle 24.

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Io sono a disposizione, presidente.

  PRESIDENTE. Alle 24 chiudiamo. Oltre all'onorevole Migliorino gli iscritti a parlare sono l'onorevole Rossi, l'onorevole Cenni e l'onorevole Ferri che si è iscritto in questo momento.

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Non le ho risposto onorevole, no, non fu verificato il movimento di Filippone, perché non abbiamo avuto motivo di ritenere che sostenesse il falso.

  LUCA MIGLIORINO. Però non fu verificato.

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. No, non fu verificato. Risulterebbe se l'avessimo agli atti.

  LUCA MIGLIORINO. Anche perché non vi ha detto che alle 17.20 ha incontrato...

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Non ce l'ha detto.

  LUCA MIGLIORINO. Questo l'abbiamo saputo anche noi dopo.

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. L'autorità giudiziaria pure viene criticata per quello che ha fatto, ma essere criticata per quello che non sapeva.

  LUCA MIGLIORINO. Però stavate portando avanti delle indagini. La Commissione è meglio della Procura? Non ho capito.

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. No, non dico questo, dico che non sempre tutto viene riferito dalla polizia giudiziaria all'autorità giudiziaria.

  LUCA MIGLIORINO. Il dottor Filippone è sentito a SIT dal dottor Marini quella sera alle 23.18, due minuti, mi pare che poi...

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Sì, l'ha sentito lui.

  LUCA MIGLIORINO. ... Alle 23.20 Mingrone.

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Sì.

  LUCA MIGLIORINO. Quindi non avete indagato per queste cose che sono nate dalla Commissione. Cercherò di essere rapido; la parte secretata sarà importantissima e allora si chiederà che torni un'altra volta. Devo rivolgerle in seduta segreta domande che sono veramente importantissime, anche nel suo interesse. Questi bigliettini di carta, i bigliettini che vengono definiti tre lettere, voi li trovate in questo cestino, li montate e li avete messi in un libro. Chi li ha messi in un libro, lei?

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Io non me lo ricordo, onorevole.

  LUCA MIGLIORINO. Quindi lei mi sta dicendo che non si ricorda che qualcuno ha preso e messo in un libro questi tre bigliettini,Pag. 64 queste lettere che dovrebbero essere la prova regina che il dottor Rossi in quell'ambito questi biglietti abbia commesso un gesto insano, e magari fuori potrebbero non sembrarlo?

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Ci fu l'esigenza di evitare ulteriore manomissione, visto che era carta e quindi che fossero cautelati nell'immediatezza. Non ci vedo nulla di...

  LUCA MIGLIORINO. Mi spiega, ulteriore manomissione da chi?

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. No, nel senso è carta, la carta si può rovinare. Andavano in qualche modo cautelati in vista di una loro...

  LUCA MIGLIORINO. Quindi avete preso un libro dal tavolo e li avete messi dentro?

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Probabilmente è stato preso un qualcosa che fosse compatibile, reperito nell'immediatezza per cautelarli, in funzione del loro inserimento nel fascicolo appena possibile con il sequestro, che è formalizzato l'indomani, l'indomani...

  LUCA MIGLIORINO. Adesso ci arriviamo all'indomani, dottor Natalini, perché lei ha rilasciato una dichiarazione che ora vediamo. Questi bigliettini che sono stati messi in un libro, probabilmente – ma noi abbiamo i video e le immagini, – lei dice che sono stati portati fuori perché potevano essere fatti visionare alla moglie del dottor Rossi quando siete andati la sera a casa. In quale rapporto viene detto che voi avete preso questi bigliettini, li avete messi in un libro e portati fuori da quella stanza? Mi metto nei panni degli avvocati, della signora, di Carolina Orlandi e dei fratelli: non era importante fargli sapere lo spostamento di questi bigliettini? In quella sera chi le aveva detto che il dottor Rossi aveva messo i bigliettini in quel cestino? Come faceva a sapere che erano del dottor Rossi?

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Onorevole, è chiaro che se i bigliettini vengono trovati nel cestino, si inserisce dal noto l'ignoto, è chiaro che non ho visto il dottor Rossi scrivere quei bigliettini e buttarli nel cestino, ma mi pare banale persino spiegarlo.

  LUCA MIGLIORINO. Perché?

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Come faccio? È chiaro che noi inferiamo dal noto – l'esistenza di bigliettini nell'ufficio del Rossi – la paternità del loro contenuto, in ragione del contenuto, che peraltro collima perfettamente con quello che dicono i sommari informatori, perché la parola «cavolate» – questo lo scopriremo dopo – la riferiscono almeno cinque sommari informatori, quindi c'è una perfetta identità...

  LUCA MIGLIORINO. No, no mi perdoni, lei in quella stanza le SIT non le aveva ancora sentite.

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. No, no, dico sulla base di quello che poi avverrà dopo, in quel momento si può solo riferire che nell'ufficio del dottor Rossi, che non era un ufficio condiviso, nel suo cestino quei biglietti li avesse scritti lui parlando alla moglie «Toni».

  LUCA MIGLIORINO. Mi perdoni, lei ha avuto a SIT la dottoressa Orlandi, che le dice che il padre le vuole scrivere sui bigliettini perché credeva di essere intercettato.

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Sì.

  LUCA MIGLIORINO. Non ha detto solo dalla procura, c'è altre gente che può intercettarlo.

Pag. 65

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Sì, certo, certo, aveva questa ossessione.

  LUCA MIGLIORINO. E le dice: «Prendili, strappali e buttali lontano da casa».

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Quindi?

  LUCA MIGLIORINO. Se fosse successo a lui che quei bigliettini che aveva scritto un giorno non li ha più trovati e qualcuno glieli ha portati in quell'ufficio? Mi perdoni, voglio sapere in quel momento come faceva a sapere che i bigliettini erano del dottor Rossi e le avessi buttati lui in quel cestino? L'avete solo dedotto?

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. È una deduzione, ovviamente, che è basata sulla ragionevolezza e sulla razionalità. È altamente probabile che se trovo dei bigliettini in una stanza esclusiva di una persona, quei bigliettini sono della persona che occupa quella stanza in via esclusiva.

  LUCA MIGLIORINO. Visto che erano anche strappati e a qualcuno manca anche un pezzo, ma quel pezzo che fine ha fatto? L'avete mai pensato?

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Sarà tra i residui.

  LUCA MIGLIORINO. All'esito dell'attività perquirente...

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Non credo che tutti fossero strappati, onorevole.

  LUCA MIGLIORINO. No, no, sono accartocciati.

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Uno forse è strappato.

  LUCA MIGLIORINO. Sì, sì, uno è strappato.

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Erano tre e forse due accartocciati.

  LUCA MIGLIORINO. Quando mostrate questo libro alla polizia scientifica, perché noi abbiamo le foto.

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Noi diamo atto, quando poi c'è la polizia scientifica...

  LUCA MIGLIORINO. E cosa è successo quando gli avete portato il libro alla polizia scientifica? Se lo ricorda?

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Io non ricordo se il libro è rimasto là o l'abbiamo portato fuori.

  LUCA MIGLIORINO. L'agente Romano ci dice che il libro ce l'aveva un P.M.

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. No, l'agente Romano dice che non lo ricorda se è stato portato fuori o no.

  LUCA MIGLIORINO. Sì, però dice: «Stava sotto un braccio».

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Può essere. Può essere.

  LUCA MIGLIORINO. Come glieli avete mostrati questi bigliettini?

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Abbiamo fatto dare atto a verbale che erano stati rinvenuti nel cestino, e se ne dà atto. Se poi viene messo in dubbio quello che il pubblico ministero chiede di fare verbalizzare alla polizia giudiziaria... Ma che il pubblico ministero non abbia il potere di potere cautelare personalmente un reperto Pag. 66che poi andrà a sequestrare e rimarrà nella sua disponibilità, se non può fare questo il pubblico ministero, non so cos'altro...

  LUCA MIGLIORINO. «Il 7 marzo, all'esito dell'attività perquirente ispettiva ponevamo sotto sequestro probatorio, ai sensi e per gli effetti dell'articolo 353 del codice di procedura penale, i seguenti atti e documenti cautelati all'interno di fogli di plastica trasparenti numerati, rinvenuti all'interno del cestino».

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Quindi diamo atto che il giorno prima li avevamo rinvenuti.

  LUCA MIGLIORINO. Ma, mi perdoni, dov'è questo avverbio di tempo «la sera prima»... forse portati fuori, messi in un libro? Ma dove stavano queste informazioni per gli avvocati o per i parenti della vittima? Queste informazioni dove stanno?

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. La verbalizzazione è riassuntiva nella fase delle indagini preliminari: lo prevede il codice. Se fosse stato mostrato il bigliettino alla vedova e fosse stata in condizione di rispondere, di questo ci sarebbe stata traccia.

  LUCA MIGLIORINO. Mi perdoni, ma lei non sapeva se quei bigliettini in quel cestino fossero stati scritti sotto costrizione, se la grafia fosse di David Rossi, se fossero i suoi, non sapeva nemmeno se il cestino venisse svuotato tutti i giorni, quindi potevano essere di qualche giorno prima. Uno non può pensare che questi bigliettini potessero avere delle impronte digitali che ci dicevano chi li ha toccati?

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Ma questo si sarebbe potuto verificare anche con calma.

  LUCA MIGLIORINO. Perfetto. Avete fatto poi le analisi?

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. No, non è stato necessario, perché è stato riconosciuto nel contenuto, nel nominativo: anche il nome indicato viene riconosciuto dalla signora, quando verrà sentita.

  LUCA MIGLIORINO. Viene riconosciuta la grafia, questo indica che nessun altro l'abbia messo in quel cestino?

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Nessuno dubita della grafia, non è mai stata messa in dubbio la paternità della grafia, semmai si dirà nell'indagine-bis, ma su un tema diverso...

  LUCA MIGLIORINO. Nessuno ne dubita.

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Nessuno ne dubita, onorevole.

  LUCA MIGLIORINO. Perfetto. Ma che qualcuno li avesse messi in quel cestino e dalle impronte digitali si poteva sapere. Che fine hanno fatto quei bigliettini?

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Come che fine hanno fatto i bigliettini?

  LUCA MIGLIORINO. Dove sono? Sono stati dati alla famiglia? Che fine hanno fatto?

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. I bigliettini sono rimasti dentro il fascicolo del pubblico ministero in originale.

  LUCA MIGLIORINO. Quindi esistono ancora gli originali?

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Certo.

  LUCA MIGLIORINO. Ma il dottor Sofia ha dovuto fare le analisi sulle foto.

Pag. 67

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. E portava via gli originali? A un certo punto ci viene fatta...

  LUCA MIGLIORINO. Esistono ancora questi bigliettini?

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Non ho ora nella il fascicolo sua materialità. Ma i biglietti in originale stanno nel fascicolo...

  LUCA MIGLIORINO. Benissimo. Quindi si può fare anche oggi una...

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. A un certo punto ci fu un'istanza di parte autorizzata dal GIP dopo l'archiviazione, la prima, che chiedeva di potere avere accesso agli originali, che fu autorizzato dal GIP, che poi peraltro fondò, credo, la richiesta di riapertura delle indagini. Però gli originali ci sono e non sono mai stati restituiti.

  LUCA MIGLIORINO. Vorrei sempre che fosse un colloquio collaborativo nell'interesse di tutti, anche nei suoi, se qualcuno ha detto cose diverse da lei.

  PRESIDENTE. Intervengo sull'ordine dei lavori.

  LUCA MIGLIORINO. Ho finito.

  PRESIDENTE. Nessuno vuole impedirglielo. Siccome i colleghi sono anche interessati a capire la parte secretata, se vogliamo possiamo passare in seduta segreta.

  LUCA MIGLIORINO. Direi soltanto una cosa in seduta pubblica, visto che si può sapere. L'agente Romano dice: «Sono andato con i magistrati e la squadra mobile a casa sua». Quindi questa versione che qualcuno l'ha chiamata perché serviva un aiuto...

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. No, noi non chiedemmo di essere coadiuvati dalla scientifica, in persona alla scientifica.

  LUCA MIGLIORINO. Quindi voi non siete scesi nel vicolo ad aspettare la scientifica e portarla con voi?

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Noi siamo scesi nel vicolo, abbiamo aspettato il dirigente della squadra mobile che era il dottor Fortunato, con il quale siamo andati, ma che ci fu un'espressa richiesta di andarci con la scientifica non lo ricordo. Non mi pare ci fosse questa esigenza di andarci con la scientifica, certo è che l'assistente Romano venne.

  LUCA MIGLIORINO. Grazie. Presidente, se è possibile passare in seduta segretami piacerebbe, perché ho queste domande un po' importanti.

  PRESIDENTE. Propongo quindi di passare in seduta segreta.

  (Così rimane stabilito. I lavori della Commissione proseguono in seduta segreta, indi riprendono in seduta pubblica).

  PRESIDENTE. Prego, onorevole Cenni.

  SUSANNA CENNI. Cerco di essere molto breve, anche perché alcune questioni sono state anticipate da altri colleghi, quindi non ci torno sopra. Intanto la ringrazio per la pazienza e per la puntualità con cui ci ha illustrato una serie di passaggi e richiami agli atti che in parte avevamo letto, però sono sempre utili. Una prima domanda è questa. Lei ha chiarito molto bene che non ci sono state né intercettazioni telefoniche né intercettazioni ambientali, però saprà come noi che, in quei primi giorni, nei giorni precedenti la morte, i comportamenti di David Rossi facevano pensare, invece, a un forte sospetto da parte sua di avere cimici o altre forme di intercettazione soprattutto nell'abitazione. Rispetto a questo, lei che idea si è fatto sul perché? Visto che voi avete chiaramente smentito e che non risulta da nessuna parte, perché secondo lei c'era questa idea? Qualcuno poteva averla suggerita? Ci poteva essere una ragione qualsiasi per questa convinzionePag. 68 così forte di Rossi, al punto da non farlo parlare più in casa con i familiari o con gli amici?

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Oggettivamente no. Credo che proprio quello designi la paranoia che tanti descrivono, ma non c'era alcuna oggettiva possibilità di tutto questo. Onestamente proprio no. Realisticamente non c'era nulla. Non c'era la paura di essere arrestato. Vieni perquisito dove c'è proprio scritto chiaramente «presso terzi». L'unico dubbio che gli possa essere venuto, ma che è infondato, è che la perquisizione fosse il pretesto per collocare le cimici. Io credo che abbia potuto credere questo in un momento di fragilità: può aver pensato che quello fosse semplicemente un pretesto. Forse è questo l'unico aggancio, ma perché probabilmente aveva vissuto quel clima. Questa è l'interpretazione che do. «In realtà non vi interessa perquisirmi, entrate per farmi questo, tant'è che mi entrate in casa», questo credo che possa aver pensato.

  SUSANNA CENNI. Una delle tesi che abbiamo sentito è che qualcuno le aveva messe e poi qualcuno addirittura le avrebbe tolte subito dopo.

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Quando entriamo, ...i PM vanno a togliere le cimici personalmente? Credo che abbia pensato che la perquisizione potesse essere un pretesto per entrare in casa.

  SUSANNA CENNI. Ancora una precisazione a cui lei ha fatto riferimento oggi nella prima parte della sua illustrazione, quando lei ha descritto la decisione di arrivare alla perquisizione anche legata ad alcune testimonianze confidenziali, richiamando sostanzialmente, in questo passaggio, la dichiarazione che poi Rossi ha fatto anche con gli amici, con confidenti, dicendo: «Un amico mi ha tradito». Mi fa capire un po' meglio questo suo richiamo?

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Lo dice anche al fratello.

  SUSANNA CENNI. Lei ha idea a chi si potesse riferire, se questo avesse a che fare proprio con la ragione della perquisizione e del suo coinvolgimento?

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Le idee che ci siamo fatti, nell'ordine, sono state che «l'amico mi ha tradito» potesse essere un amico giornalista, perché lui era giornalista e c'era stato il tema dell'insider, che era il tema della famosa cena del 28 febbraio, come espresso nella SIT di Profumo...

  SUSANNA CENNI. E nell'articolo di Peruzzi.

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Esatto. Lui aveva avuto contatti con il giornalista, quindi poteva esser questo, tant'è che il 5 febbraio vengono perquisiti i due consiglieri di amministrazione. Con il senno di poi non era così, però poteva essere questo. L'altro tema poteva essere che «un amico mi ha tradito» fosse riferito a qualcuno che poteva essere del cosiddetto «gruppo della birreria» e anche lì vi erano state delle perquisizioni qualche giorno prima, come ho già detto, anche se lui non ne faceva parte, ma aveva lì qualche amico. Lui dice a parecchie persone: «Qualcuno mi ha messo in mezzo». Al fratello Ranieri, al quale dice proprio questa frase, non fa mai il nome dell'amico che lo ha tradito, né sembra che Ranieri insista sul punto. Rimarrà un dubbio su chi potesse essere questo amico. Credo che lui si possa essere interrogato sull'amico che l'ha tradito perché nel decreto di perquisizione c'era scritto «verbale di sommarie informazioni rese da», quindi è possibile che lui in quei giorni abbia sempre continuato a pensare: «Ma chi mai avrà parlato di me?».

  SUSANNA CENNI. Non torno sul tema di chi era in quell'ufficio quella sera, perché le confesso che, dopo mesi e mesi di audizioni, noi abbiamo sentito non so quante versioni, l'una diversa dall'altra, sulla quantità di persone che erano lì dentro, chi era Pag. 69entrato prima, chi era entrato dopo, chi era entrato per ultimo, quindi le garantisco che anche il nostro lavoro di ricostruzione, nel tentativo di avere un'interpretazione definitiva, non è facile.

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Poi, tanto più ci si allontana da un fatto, tanto più sarà difficile, perché i ricordi sbiadiscono.

  SUSANNA CENNI. Non ci torno, però almeno io, personalmente, conservo un'idea di grande confusione di quei momenti, nel senso che vi erano troppe persone che salivano, persone che probabilmente non avevano nemmeno titolo, visto che c'era stata un'attribuzione chiara di competenze in quel momento, però non ci torno.

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Purtroppo, onorevole, è frequente questa situazione. In molti casi di cronaca giudiziaria e anche omicidiaria si registrano problemi di questo tipo, però condivido che ho appreso anche altri soggetti che sono entrati prima di noi che non conoscevamo.

  SUSANNA CENNI. Le volevo chiedere questo. Sempre raccontando di quelle ore, subito dopo la morte di David Rossi e in modo particolare quando è sceso all'imbocco in via Dei Rossi, se ho ben capito, vi ha dato questa definizione il medico legale, che le ha detto: «È proprio una caduta tipica a sacco di noce». Cosa significa esattamente?

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Lo scrive il GIP e lo scrive lui nella consulenza medico legale.

  SUSANNA CENNI. In quel momento, facendo un commento veloce anche nei vostri confronti...

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Credo che lui abbia toccato il torace in sede di visita esterna e abbia sentito un rumore tipico di quell'effetto per cui c'è stata una decomposizione all'interno del torace. Credo che si riferisse a questo, riguardava il torace. Nel fare la visita esterna, ricordo questa cosa. Io non avevo assistito bene alla visita esterna, ma ricordo che lui disse: «Sì, l'ho toccato nel torace. Quello è il tipico effetto sacco di noci». Lo dice anche il GIP nella CT. Lo trovate proprio precisato.

  SUSANNA CENNI. L'ultimissima domanda che le volevo fare è questa. Lei ci ha spiegato e ha ripetutamente detto, facendo riferimento alle cose che avete trovato, ai bigliettini che sono stati ricomposti sul tavolo, che l'ufficio appariva tutto sommato in ordine e poi anche di una prima reazione della famiglia, che probabilmente ha dato per scontato che si trattasse di suicidio. Voi non avete mai avuto il minimo dubbio che ci potesse essere un'altra ipotesi?

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. L'istigazione e l'induzione erano le ipotesi per le quali tecnicamente avevamo fatto un'iscrizione, inizialmente un'iscrizione tecnica, come è stato già spiegato. Dopodiché, i sommari informatori, i gesti e l'assenza di minacce in tutto il materiale informatico repertato...

  SUSANNA CENNI. Questa cosa l'avete esclusa completamente, ovvero che ci possano essere state minacce o pressioni?

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Via via che abbiamo acquisito i sommari informatori, tutti ci hanno dato il quadro proprio di un'ossessione, di una paura continua, di un'incapacità di gestire quella situazione di crisi e di un'assenza di pressioni esterne che lo inducessero a far questo, quindi tutta una serie di elementi convergenti, emersi in quella fase. Anche la notte stessa, i primi sommari informatori ce l'hanno detto. Al più ci siamo spinti nell'istigazione e nell'induzione al suicidio e il GIP ha detto: «Attraverso la verifica Pag. 70dell'assenza di indicatori si è esclusa indirettamente l'ipotesi omicidiaria» e anche il GIP ha affermato dice che si trattava di un'ipotesi avulsa da qualunque possibilità concreta. Lo dice nella prima indagine un giudice terzo. Se avessimo avuto sollecitazioni dal GIP, avremmo fatto ulteriori approfondimenti ancora nei mesi, ma non abbiamo avuto ordinanze di prove coatte da esperire, quindi per noi, al massimo, si andava verso l'istigazione.

  COSIMO MARIA FERRI. Grazie, dottor Natalini, per la puntualità e la completezza delle sue risposte. Faccio delle domande veloci. Intanto, lei ha parlato di come vi eravate divisi le indagini, però su alcuni punti mi sembra di capire che mancasse un po' un coordinamento. Chi è che vi coordinava tra voi tre?

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Il sostituto anziano, che era il dottor Marini, che, quando non c'era il procuratore, era il procuratore facente funzioni. Calcoli, onorevole, che ero io l'ultimo arrivato, ma in senso di anzianità. A parte nei giorni in cui ero procuratore di me stesso, perché ero l'unico in servizio o altrimenti... Non è che la procura sia gerarchica, però...

  COSIMO MARIA FERRI. Come mai, facendo veloce visto l'orario, la prima richiesta di archiviazione la firma solo lei?

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Io e il dottor Marini, perché il dottor Nastasi era in ferie, il procuratore era in ferie (poiché era agosto) e anche il dottor Grosso era in ferie.

  COSIMO MARIA FERRI. Il sequestro dei tre fogli di carta accartocciati lo fate il giorno dopo? Perché mi risulta il 7 marzo.

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Sì, l'apprehensio materiale avviene la sera, con quelle modalità che ho detto. La formalizzazione del sequestro lo trova nel verbale del 7.

  COSIMO MARIA FERRI. Quella sera li mettete nei fogli di plastica, però l'atto formale lo fate il giorno dopo?

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Il codice lo prevede quando non sia immediatamente possibile. Verbalizzammo direttamente noi perché la sera prima c'era la verbalizzazione curata dalla Polizia giudiziaria procedente, che era la Squadra Volanti.

  COSIMO MARIA FERRI. Le riprese delle telecamere vennero acquisite...

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. È una delega orale che diede il dottor Marini.

  COSIMO MARIA FERRI. Lo so, lo ha detto, ma vennero acquisite attraverso un tecnico? Secciani? Lo conosce?

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Si nomina un ausiliario di PG in questi casi. Credo che fosse il tecnico, l'operatore...

  COSIMO MARIA FERRI. Invece Fanti Gianni chi era? Non Fanti Valentino.

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Credo che fosse un passante, ma credo che sia dia atto da qualche parte che a un certo punto si avvicina un tale e viene identificato dalla Polizia giudiziaria.

  COSIMO MARIA FERRI. Volevo chiedere un'altra cosa. Mi sembra di capire anche dalla sua audizione che voi foste molto sicuri dell'idea del suicidio sin dall'inizio.

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Dell'assenza di scene di violenza in stanza. Eravamo sicuri di questo dall'inizio.

Pag. 71

  COSIMO MARIA FERRI. Però, nello stesso momento, dite che quando venite via dopo il secondo sopralluogo, chiudete la porta e decidete di far vigilare addirittura l'ufficio da un piantone tutta la notte. Mi sembra un po' una contraddizione l'essere certi...

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Non è che avevamo la certezza nelle prime ore, però nelle prime escludiamo scene...

  COSIMO MARIA FERRI. Però vi è il fatto di procedere abbastanza in maniera sicura su questa direzione e poi addirittura alla fine si fa sigillare e disporre anche del piantone.

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Onorevole, molte cose le proseguiamo il 7. Nelle immediatezze si fa quel che si può, d'urgenza. Riteniamo urgente acquisire e cautelare anche i manoscritti, poi l'indomani volevamo arrivare con la Polizia postale – bene abbiamo fatto a fare con la Polizia postale tutte quelle acquisizioni – in un ufficio che comunque era l'ufficio di una banca, quindi avevamo l'urgenza di cautelarci, perché poi l'indomani ci saremmo dovuti tornare. Viene piantonato la prima notte e sigillato, ma dopo l'indomani noi facciamo una serie di attività e cristallizziamo a livello informatico la prova.

  COSIMO MARIA FERRI. Invece, sull'email che Rossi scrisse a Viola, di cui avevamo già parlato e in cui lui parla del suicidio, voi che attività avete fatto? Perché Viola dice: «L'hanno scaricata altri», «Non l'ho letta», «L'ho letta».

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Io ho sentito Viola due volte su questo, perché volevo vederci chiaro se l'avesse letta direttamente. Poi lui ha detto, andando a memoria: «Io non ricordo perché ero in ferie. Può darsi che mi sono arrivate tante email in quel periodo. Certo è che poi, al di là di quella, io rispondo a tutte le email dopo». Quando ritorniamo sul tema, lui ci ritorna e dice: «Al di là di quella, di cui non ho un perfetto e diretto ricordo perché ero in ferie, io rispondo a tutte le altre». Il GIP Gaggelli dirà: «Che Viola dica il vero o il falso, certo è che Viola parla con Rossi nelle email successive e lo rassicura.».

  COSIMO MARIA FERRI. Le sembra verosimile che lui non abbia visto proprio quella email?

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Onorevole, io lo sento due volte per quello.

  COSIMO MARIA FERRI. Che idea si è fatto poi?

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Anche a me parse strano che – guarda caso – non abbia visto proprio quella, ma io lo sento due volte. Lo sento l'8 marzo e lo risento su quell'aspetto. Dico: «Possibile che proprio questa?» e lui mi dice: «Io però...»

  COSIMO MARIA FERRI. Non era una contestazione, era per capire.

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Anche io dico: «Guarda caso proprio quella», però, in realtà, poi lui gli dice, anche in quelle successive a cui risponde: «Domani potrebbe essere troppo tardi», facendogli capire che può succedere qualcosa e Viola gli dice: «Io non voglio sapere cosa può succedere domani». Che stesse male e che ci fosse qualcosa, lo percepisce. Più che il fatto se l'abbia letta o no, sembra che il tema interessi la famiglia, quando pone poi il problema del suicidio e della consapevolezza...

  COSIMO MARIA FERRI. Invece, volevo tornare sui fazzoletti. Lei ha detto che ha disposto la distruzione dei fazzoletti già nel primo pomeriggio, perché li ha considerati rifiuto.

Pag. 72

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Quella è la valutazione che feci al momento delle acquisizioni e nel contesto progressivo.

  COSIMO MARIA FERRI. Perché lo ha fatto con decreto e non è passato dal GIP?

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Quello è il motivo per cui mi viene contestato da alcuni difensori nel fascicolo di Genova e Genova mi censura, parlando di «scelta intempestiva» e di «scelta prematura» o qualcosa del genere. Tuttavia, anche il GIP di Genova dice che comunque non sarebbe cambiato nulla, perché poi di lì a poco il fascicolo è stato archiviato e comunque non furono disposte ulteriori indagini. In concreto, questo è quello che mi viene detto.

  COSIMO MARIA FERRI. Su questo il GIP va abbastanza pesante, perché dice: «Al di là della forma adottata, errato è se il PM avesse operato il dissequestro o distruzione, non si sarebbe potuto...»

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Però dice in sostanza anche: «La confisca, per quanto errata nella forma e prematura nella sostanza – qui mi bacchetta – accanto agli altri provvedimenti di dissequestro adottati, può trovare alternativa lettura sotto forma di imperizia che non di presuntuosa convinzione di una tesi pure superficiale, ma non univocamente rivelatrice della precisa volontà di non indagare su elementi di rilievo».

  COSIMO MARIA FERRI. Quindi lei decide di non passare dal GIP? Quando abbiamo fatto la domanda a Nastasi sulla distruzione dei fazzoletti, Nastasi...

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Disse: «Parlatene con il dottor Natalini».

  COSIMO MARIA FERRI. Esatto, l'ha un po' scaricato su di lei. Siccome eravate coassegnatari... Scusi se torno sui fazzoletti, ma è un tema importante per la Commissione, se non altro per le tracce di sangue che c'erano e che meritavano... Mi ha colpito, perché su quello Nastasi dice: «No, parlatene con Natalini, perché il provvedimento l'ha fatto lui». Da una parte si dà l'idea di lavorare tutti e tre insieme...

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Io non ho dato importanza a quel dissequestro a livello tale da pretendere una collegialità nella decisione, non l'ho fatto proprio per quello che ho detto, considerandolo a quel punto superfluo. Quella mattina venne il cancelliere Pieri e disse: «La Polizia dice che cosa ne facciamo di questi reperti.» Io non ricordavo, era addirittura il 14 di agosto. Era agosto – io ero di turno – e mi disse: «Cosa ne facciamo di questi reperti?», perché c'era stata una sollecitazione della Polizia che richiamava alcuni protocolli e mi predispose il provvedimento. Io lo feci, non ritenendo che fosse un provvedimento che meritasse collegialità, proprio perché non gli diedi particolare particolare importanza, considerandolo a quel punto un rifiuto, perché il consulente medico legale, nel frattempo, aveva depositato la relazione e avevamo richiesto l'archiviazione, che poi è stata materialmente depositata il 30 settembre e, quindi, il PM poteva ancora disporre del dissequestro.

  COSIMO MARIA FERRI. In tutta questa attività di indagine c'è stato un momento in cui... Molte volte, nell'attività sia di PM che di giudice, si mettono in discussione anche le certezze che si hanno. Poiché ha dimostrato anche una grande onestà intellettuale, qual è stata l'attività di indagine che vi avrebbe in qualche modo messo il dubbio di scalfire la vostra certezza del suicidio? Perché siete partiti molto diretti sull'ipotesi del suicidio, però poi avete fatto tutta l'attività con tre PM, anziché solo quello titolare delle indagini, andando subito – è vero che c'erano fascicoli – a casa della vedova Rossi, tra l'altro senza ancora essere coassegnatari...

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  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Chiedo scusa, onorevole, ma su questo mi permetto di dirle che, se devo fare un'attività urgente, non è che aspetto la coassegnazione formale del fascicolo e non la faccio nell'attesa, con il rischio di perdermi elementi nel frattempo. Noi avremmo potuto perquisire quella casa anche soltanto quali titolari del fascicolo Antonveneta e l'ufficio del pubblico ministero, da questo punto di vista, è impersonale.

  COSIMO MARIA FERRI. Lo so, però ci poteva andare anche la PG.

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Se fosse stata una PG esperta che conosceva quello da cercare, sì, ma se io mandavo la Squadra mobile, che non sapeva cosa cercare di Rossi e delle indagini bancarie, cosa mi trovava? Nulla. Gli unici che potevano eravamo noi, che personalmente avevamo contezza di cosa cercare, che poi è la stessa ragione per cui il dottor Marini ci chiede di coadiuvarlo. La PG di Siena non sapeva nulla. Gli unici potevano essere gli uomini della Polizia Valutaria, ma l'indomani, però l'indomani qualcuno poteva toccare apparati.

  COSIMO MARIA FERRI. Altre due cose e poi concludo. I due procedimenti sono stati aperti – su uno è già stata rivolta una domanda – uno a carico della vedova di Rossi e uno a carico del consulente del giornalista Vecchi, che poi sono finiti con...

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. È lo stesso. Il procedimento Vecchi-Tognazzi si è concluso con assoluzione con formula piena per quanto riguarda l'ipotesi di rivelazione di dati sensibili, perché il giudice di primo grado, che poi la procura non ha appellato, ha ritenuto che quelli non fossero dati sensibili e che ci potesse essere un consenso implicito. Più o meno credo sia questa la motivazione, al di là del profilo del dolo specifico, cioè che, avendo il giornalista preannunciato che avrebbe pubblicato quelle email, la risposta data da Viola, benché non avesse dato un consenso esplicito, non ci fosse nemmeno un dissenso esplicito. Inoltre, esclude il dolo specifico in capo alla Tognazzi.

  COSIMO MARIA FERRI. Non da giurista, ma alla luce di tutto quello che emerge e della difficoltà di capire se si tratta di suicidio, istigazione al suicidio o altre ipotesi, mi chiedo se oggi riandrebbe a inserire due procedimenti in tutto questo contesto.

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Se l'esito è una sentenza di assoluzione, ciò non vuol dire che il PM non doveva svolgere le indagini. A un certo punto si pone quel tema con un movente patrimoniale che ci impone di approfondire, quindi valutiamo, poi archivio la posizione dell'avvocato Goracci e della stessa Tognazzi, dicendo che non c'è esercizio arbitrario e che non c'è truffa, perché non c'era malafede. Facciamo una cernita, ma poi mi rimaneva quel tema della pubblicazione delle email che io – e il procuratore della Repubblica assentì nel rinvio a giudizio – ritenni integrare le fattispecie dell'articolo 167 del codice privacy, ma non posso dire perché poi è stato assolto.

  COSIMO MARIA FERRI. Quello è chiaro, però nel contesto legavo le due cose, perché comunque il tutto nasce da questa indagine sulla morte di David Rossi, che era sicuramente molto complicata.

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. È un fascicolo satellite che poi prende piede dopo la chiusura di quello.

  COSIMO MARIA FERRI. È chiaro che poi l'azione penale è obbligatoria, quindi conosciamo bene le regole, però in tutto il contesto, visto che era un fascicolo satellite, mi chiedevo quello. Inoltre, abbiamo sentito la vedova Rossi in una delle prime audizioni. Sull'attendibilità della vedova Rossi, anche ai nostri fini, voi vi siete posti una domanda?

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  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. La signora a noi dichiara delle cose importanti, a partire dal fatto del famoso termine «Toni»...

  COSIMO MARIA FERRI. Quindi l'avete ritenuta sempre attendibile?

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Quando non l'ho ritenuta attendibile? Non l'ho ritenuta attendibile in relazione alla sollecitazione dell'email con un secondo destinatario. Quando viene sentita la seconda volta dalla Polizia giudiziaria, ci sollecita su questo. Questo non perché lei fosse inattendibile, ma perché quella cosa non mi tornava, tant'è che poi abbiamo sentito la cognata. Questo accade quando la risentiamo nel giugno del 2013, come emerge dal foglio 349 del fascicolo. Lei rende dichiarazioni sul punto e afferma: «Intendo riferire che dall'estrapolazione effettuata da uno dei computer in uso a David si evince che, come risulta, lo scritto è stato inviato anche a Sandretti Bruna». Lì la ritengono non attendibile, perché, per quanto mi riguardava, non era vero, perché le copie forensi non lo dimostravano. Poi fa riferimento anche ad altre cose e dice: «Se volessi essere maliziosa, potrei pensare che David dovesse essere il capro espiatorio di qualcosa o di qualcuno. Ho la sensazione che potesse essere una...».

  COSIMO MARIA FERRI. Va bene, quindi per voi era attendibile? Poi i verbali li leggiamo.

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Attendibile rispetto a cosa? Come faccio io a stabilire se fosse attendibile rispetto a quello che le diceva il marito e le ossessioni che lui aveva? Si dà per scontato che quello che chiedeva lei in famiglia... Lei dice: «Io mi sono preoccupata delle condizioni, tant'è che chiamo il fratello e gli dico: “Vai a parlare con lui, perché si sta autolesionando”»: quello è un vissuto familiare riscontrato con quello che afferma la Orlandi, la figlia di lei, lo dice lo stesso Ranieri.

  COSIMO MARIA FERRI. Un'altra cosa veloce e secca. Non ho ben capito chi sia Paride Minervini che lei ha citato, che è un perito balistico. Siccome parte tutto da Paride Minervini, mi sembra una cosa strana che muoia uno...

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Paride Minervini non dice di aver visto il morto.

  COSIMO MARIA FERRI. No, ho capito, ma che uno sia avvertito da Paride Minervini che non ho capito chi sia...

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Io ricevo la telefonata dal collega Nastasi che riceve la telefonata da Paride Minervini, che riceve la chiamata da qualcun altro che ha saputo che era morto. Questa è stata la catena.

  COSIMO MARIA FERRI. Questo lo ha detto anche Nastasi, quindi è così. Concludo veramente con l'ultima cosa. Lei prima ha detto che nell'email di Rossi a Viola vi è la frase: «Domani potrebbe essere troppo tardi»...

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Nell'email del 4 marzo alle 14.12. «Almeno è l'impressione che ho ricavato avendo lavorato con tutti [...] Vorrei delle garanzie di non essere travolto. Per questo lo devo rifare subito prima di domani» e Viola gli risponde alle 14.24: «La cosa è delicata. Non so e non voglio sapere cosa succederà domani». Non è che finisce qua. Poi lui gli dice: «No, non lo so nemmeno io» – quindi è un'alternanza di emozioni – «ma almeno si può provare a vedere se hanno interesse a parlare con me stasera? C'è una pressione nel parlare con noi. Vedo che stanno cercando di ricostruire». Viola gli dice: «Ho riflettuto. Essendo una cosa delicata, credo che la cosa migliore sia quella che tu ti alzi e ci pensi tu». «Non mi coinvolgere», sembra dire Viola, perché lui dice: «Qualsiasi altra soluzione potrebbe essere mal interpretata», Pag. 75come a dire, senza interpretare Viola: «Perché mi metti in mezzo? Parlaci tu». Poi Viola mi spiegherà questa risposta, dicendomi: «Io non è che ho voluto scaricare Rossi. Io volevo che ci fosse una riservatezza». Siccome lui stava vivendo il problema che molte persona, all'interno della banca, avevano indagini e problemi, lui dice: «Io non è che l'ho voluto scaricare, io ho voluto una riservatezza». E poi lui, con il senno di poi, afferma: «Temo che lui abbia interpretato questo mio gesto di freddezza come una presa di distanza». Sto sintetizzando quello che più o meno mi ha riferito Viola quando l'ho sentito, perché poi evidentemente Viola si è posto il problema. Lui disse: «Non era una presa di distanza, è che io volevo scindere le responsabilità “giudiziarie” che potevano coinvolgere qualcuno all'interno della banca con il mio ruolo», che sarebbe come dire: «Vedetevela voi. Non è che vi abbandono, ma responsabilizzatevi». Più o meno è questo che mi dice quando lo sento.

  COSIMO MARIA FERRI. Di chi è stata l'idea di chiamare la Polizia scientifica? Chi l'ha fatto dei tre PM che eravate lì?

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Il PM di turno aveva competenza su questo.

  COSIMO MARIA FERRI. Come mai non la chiamate subito, appena siete arrivati?

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Da quello che ho ricostruito dopo, credo che ci sia stato un ritardo nel chiamare la polizia scientifica, perché a un certo punto si è discusso se dovessero venire i carabinieri o la Questura o la Scientifica. In questa primissima fase credo che ci possa essere stato un ritardo, ma quando il dottor Marini stabilisce che la competenza è della Polizia, di lì a poco poi verrà chiamata. Credo che il ritardo si sia verificato per questo motivo.

  COSIMO MARIA FERRI. Però su quello a noi Aglieco ha detto – non so se lei lo conferma – che, per quanto riguarda la ripartizione tra carabinieri e Polizia, quando era in centro a Siena, vista la capillarità delle stazioni...

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Quella è una competenza amministrativa.

  COSIMO MARIA FERRI. Scusi, in centro era della Polizia o...

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Io credo che fosse per zona, ma è una competenza sul soggetto al quale compete la vigilanza.

  COSIMO MARIA FERRI. Aveva fatto una divisione geografica territoriale.

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Scusi, onorevole, quella è una competenza amministrativa per quanto riguarda l'attività di prevenzione. Poi è chiaro che può coincidere anche con una competenza, perché se sei tu che giri per primo quando si verifica un reato, intervieni per primo e quella diventa indirettamente una competenza di polizia giudiziaria, perché notoriamente la Polizia giudiziaria è una funzione, però lì c'era un riparto per zone.

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. L'onorevole Migliorino mi pare abbia chiesto a più persone della cravatta.

  ALDO NATALINI, magistrato addetto al Massimario della Corte di cassazione. Le SIT di Strambi che mi sono ritrovato qua, dove dice di averlo di averlo visto il 4, cioè il lunedì, stranamente senza cravatta. Siccome l'ha chiesto più volte, al foglio 502: «Ricordo che lunedì, contrariamente alle abitudini, non era vestito in giacca e cravatta, non mi apparve trascurato, però un po' distratto». Siccome mi ricordo che lei giustamente diceva della cravatta, però Strambi lunedì dice che era diverso, anche fisicamente, dal solito. Strambi ci ha parlato, ci è uscito, ci andava a fare la spesa...

Pag. 76

  PRESIDENTE. Grazie dottore, ormai è quasi l'una di notte. La ringraziamo della pazienza e di aver risposto a tante domande fino a tarda ora. Dichiaro conclusa l'audizione. Propongo di passare in seduta segreta.

  (Così rimane stabilito. I lavori della Commissione proseguono in seduta segreta, indi riprendono in seduta pubblica)

  PRESIDENTE. Ringrazio l'audito e dichiaro conclusa la seduta.

  La seduta termina alle 1 del 18 febbraio 2022.