XVIII Legislatura

VIII Commissione

Resoconto stenografico



Seduta n. 22 di Martedì 23 luglio 2019
Bozza non corretta

INDICE

Sulla pubblicità dei lavori:
Benvenuto Alessandro Manuel , Presidente ... 2 

INDAGINE CONOSCITIVA SUI RAPPORTI CONVENZIONALI TRA IL CONSORZIO NAZIONALE IMBALLAGGI (CONAI) E L'ANCI, ALLA LUCE DELLA NUOVA NORMATIVA IN MATERIA DI RACCOLTA E GESTIONE DEI RIFIUTI DA IMBALLAGGIO

Audizione di rappresentanti del Consorzio Nazionale Imballaggi (CONAI)
Benvenuto Alessandro Manuel , Presidente ... 2 
Quagliuolo Giorgio , presidente del Consorzio Nazionale Imballaggi (CONAI) ... 3 
Benvenuto Alessandro Manuel , Presidente ... 10 
Quagliuolo Giorgio , presidente del Consorzio Nazionale Imballaggi (CONAI) ... 11 
Benvenuto Alessandro Manuel , Presidente ... 15 
Zolezzi Alberto (M5S)  ... 15 
Quagliuolo Giorgio , presidente del Consorzio Nazionale Imballaggi (CONAI) ... 16 
Zolezzi Alberto (M5S)  ... 16 
Quagliuolo Giorgio , presidente del Consorzio Nazionale Imballaggi (CONAI) ... 16 
Zolezzi Alberto (M5S)  ... 16 
Quagliuolo Giorgio , presidente del Consorzio Nazionale Imballaggi (CONAI) ... 17 
Zolezzi Alberto (M5S)  ... 17 
Quagliuolo Giorgio , presidente del Consorzio Nazionale Imballaggi (CONAI) ... 17 
Maraia Generoso (M5S)  ... 18 
Quagliuolo Giorgio , presidente del Consorzio Nazionale Imballaggi (CONAI) ... 18 
Maraia Generoso (M5S)  ... 18 
Quagliuolo Giorgio , presidente del Consorzio Nazionale Imballaggi (CONAI) ... 18 
Maraia Generoso (M5S)  ... 18 
Quagliuolo Giorgio , presidente del Consorzio Nazionale Imballaggi (CONAI) ... 18 
Maraia Generoso (M5S)  ... 19 
Quagliuolo Giorgio , presidente del Consorzio Nazionale Imballaggi (CONAI) ... 19 
Benvenuto Alessandro Manuel , Presidente ... 19 

ALLEGATO – Documentazione depositata dal Consorzio Nazionale Imballaggi (CONAI) ... 20

Sigle dei gruppi parlamentari:
MoVimento 5 Stelle: M5S;
Lega - Salvini Premier: Lega;
Partito Democratico: PD;
Forza Italia - Berlusconi Presidente: FI;
Fratelli d'Italia: FdI;
Liberi e Uguali: LeU;
Misto: Misto;
Misto-Civica Popolare-AP-PSI-Area Civica: Misto-CP-A-PS-A;
Misto-Minoranze Linguistiche: Misto-Min.Ling.;
Misto-Noi con l'Italia-USEI: Misto-NcI-USEI;
Misto-+Europa-Centro Democratico: Misto-+E-CD;
Misto-MAIE - Movimento Associativo Italiani all'Estero: Misto-MAIE;
Misto-Sogno Italia - 10 Volte Meglio: Misto-SI-10VM.

Testo del resoconto stenografico
Pag. 2

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE
ALESSANDRO MANUEL BENVENUTO

  La seduta comincia alle 15.05.

Sulla pubblicità dei lavori.

  PRESIDENTE. Avverto che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche attraverso la trasmissione televisiva sul canale satellitare della Camera dei deputati e la trasmissione diretta sulla web-TV della Camera dei deputati.

Audizione di rappresentanti del Consorzio Nazionale Imballaggi (CONAI)

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca, nell'ambito dell'indagine conoscitiva sui rapporti convenzionali tra il Consorzio nazionale imballaggi (CONAI) e l'Associazione nazionale comuni italiani (ANCI) alla luce della nuova normativa in materia di raccolta e gestione dei rifiuti da imballaggio, l'audizione di rappresentanti del Consorzio nazionale imballaggi (CONAI).
  Ricordo che i rappresentanti del Consorzio sono già intervenuti in audizione lo scorso 16 gennaio, dando inizio al ciclo di audizioni di questa importante indagine conoscitiva. In quell'occasione la prospettiva del rinnovo dell'accordo nazionale, in scadenza nel marzo di quest'anno, era ovviamente in fase iniziale. Ho, quindi, ritenuto opportuno, prima di concludere l'audizione con la presenza del Ministro Costa la prossima settimana, invitare nuovamente i rappresentanti delle due istituzioni maggiormente coinvolte, oggi il CONAI e domani l'ANCI, e dar conto dei progressi della fase negoziale.
  Ringrazio nuovamente i rappresentanti del CONAI e cedo la parola al presidente Giorgio Quagliuolo per lo svolgimento della sua relazione.

Pag. 3

  GIORGIO QUAGLIUOLO, presidente del Consorzio Nazionale Imballaggi (CONAI). Grazie, onorevole presidente. Sono sempre io, sono sempre del CONAI, per cui non c'è neanche bisogno di cambiare cappello. Io farei una piccola panoramica di riorientamento, soprattutto per rinfrescare la memoria.
  La legge prevede che il CONAI possa stipulare un accordo di programma quadro su base nazionale con l'Associazione nazionale dei comuni italiani e con l'Unione delle province italiane. Il fine di questo accordo è quello di garantire l'attuazione del principio di corresponsabilità gestionale, il famoso EPR (extended producer responsibility), tra produttori, utilizzatori e pubbliche amministrazioni.
  In particolare, questo accordo stabilisce l'entità dei maggiori oneri per la raccolta differenziata dei rifiuti da imballaggio, di cui all'articolo 221, comma 10, lettera b), che va versato alle competenti pubbliche amministrazioni e che va determinato secondo criteri di efficienza, efficacia, economicità e trasparenza di gestione del servizio medesimo, secondo quanto indicato all'articolo 238. Stabilisce, inoltre, gli obblighi e le sanzioni che sono posti a carico delle parti contraenti e in ultimo le modalità di raccolta dei rifiuti da imballaggio in relazione alle particolari esigenze delle attività di riciclo e di recupero.
  Questo strumento, che è l'accordo nazionale ANCI-CONAI, dando la possibilità di sottoscrivere convenzioni con i consorzi di filiera, stabilisce anche degli obblighi e degli impegni. L'obbligo per i comuni ed evidentemente per i cittadini è di fare la raccolta differenziata e per CONAI e per i consorzi di filiera è di garantire la copertura dei maggiori oneri della raccolta differenziata.
  Gli impegni per i comuni sono di organizzare una raccolta differenziata degli imballaggi che sia oggetto di convenzione e di conferire questi materiali ai consorzi; per quello che riguarda, Pag. 4 invece, il CONAI e i consorzi, di garantire il ritiro universale, che significa tutto, sempre e ovunque, il seguente avvio al riciclo dei materiali raccolti e, conseguentemente, il riconoscimento di corrispettivi per i maggiori oneri in qualsiasi condizione di mercato, cioè sia in condizioni di mercato favorevoli sia in condizioni di mercato sfavorevoli.
  L'accordo quadro si basa su alcuni princìpi condivisi. Questi princìpi sono: la garanzia dei volumi e la loro destinazione, che si declina nel ritiro del materiale e nella garanzia dell'effettivo avvio al riciclo e/o recupero; la garanzia di valore, che significa corrispettivi certi per la copertura dei maggiori oneri della raccolta differenziata e un meccanismo di revisione annuale dei corrispettivi che abbia parametri prefissati; una garanzia nel tempo; la durata dell'accordo è quinquennale e, quindi, ne consegue una possibilità per chi ne ha bisogno di affrontare investimenti finanziari con un orizzonte temporale di medio periodo; una gestione condivisa, che si tramuta in efficacia sul territorio e in un meccanismo di delega che facilita i rapporti con il convenzionato e l'accorpamento dei comuni tra di loro; molto importante è infine il principio di sussidiarietà, cioè la possibilità per i convenzionati di utilizzare finestre di entrata e di uscita dalle convenzioni in relazione all'andamento del mercato, per cui, se il convenzionato trova più conveniente economicamente vendere il materiale raccolto sul libero mercato, è libero di farlo, esce dalla convenzione; se invece questa convenienza economica dovesse venire a mancare, ha sempre la possibilità di rientrare in convenzione nel momento in cui lo ritenesse opportuno.
  L'accordo quadro è costituito da una parte generale e da una parte tecnica, che sono i cosiddetti «allegati tecnici», uno per ciascuno dei materiali. Pag. 5
  Vi ricordo che i materiali con cui sono costituiti gli imballaggi sono solo sei: l'acciaio, gestito da un consorzio che si chiama Ricrea; l'alluminio, da un consorzio che si chiama CIAL (Consorzio imballaggi alluminio), la carta dal consorzio COMIECO (Consorzio nazionale recupero e riciclo degli imballaggi a base cellulosica), il legno dal consorzio Rilegno, COREPLA (Consorzio nazionale per la raccolta, il riciclo e il recupero degli imballaggi in plastica) invece è il consorzio che si occupa della plastica e COREVE (Consorzio nazionale per la raccolta, il riciclo e il recupero dei rifiuti di imballaggio in vetro) è quello che si occupa del vetro.
  Mentre la parte generale si chiama «generale» proprio perché sono declinati princìpi generali e trasversali a tutti i materiali, le parti applicative sono declinate negli allegati tecnici, da cui poi derivano la convenzioni che vengono firmate con i comuni o con i loro delegati.
  A che punto siamo con la negoziazione? Il vecchio accordo quadro scadeva il 31 marzo 2019 ed è stato prorogato fino al 31 dicembre 2019 alle medesime condizioni, perché si sono create delle situazioni che hanno portato purtroppo all'allungamento dei tempi delle trattative, non per contrasti, ma per difficoltà dovute a lungaggini.
  La parte generale è praticamente conclusa, mancano alcuni dettagli di non grande rilevanza, mentre per quello che riguarda gli allegati tecnici non sono ancora avviati i tavoli tecnici. Noi contiamo e auspichiamo che questo possa essere realizzato nel più breve tempo possibile, ma ormai siamo purtroppo a fine luglio, per cui non penso che sia realistico sperare si possa partire prima della fine della pausa estiva.
  Quali sono le caratteristiche che noi stiamo cercando di implementare e alle quali poniamo la massima attenzione nel rinnovo dell'accordo? In primis, la qualità. La qualità delle Pag. 6raccolte ha per noi un'importanza fondamentale, anche perché ricordo sempre che la raccolta differenziata non è un fine, ma è un mezzo. Il fine è il recupero di materia, per cui il riciclo dei materiali raccolti. Il riciclo è tanto più possibile quanto più la raccolta è fatta in termini qualitativi. Questo significa che bisogna assolutamente cercare di minimizzare le frazioni estranee. Questo va fatto alla fonte, cioè nella fase di raccolta, perché è fondamentale evitare che in una successiva fase si debbano rimuovere queste frazioni estranee dagli imballaggi che devono essere riciclati, in quanto questo comporta costi molto elevati e non garantisce i livelli di qualità ottenibili se la materia fosse recuperata in maniera più qualitativa. Inoltre, se questa presenza di frazioni estranee dovesse superare determinati limiti, noi arriveremmo addirittura a ottenere un risultato contrario, per cui potremmo addirittura arrivare a non poter riciclare i materiali.
  Per tale motivo, la nostra impostazione è quella di premiare sempre di più i conferimenti di alta qualità e di penalizzare nel maggior modo possibile i conferimenti che siano caratterizzati da un'alta presenza di frazioni estranee, chiaramente agendo sulla leva dei corrispettivi.
  Gli altri punti sui quali poniamo un'attenzione particolare sono: la sussidiarietà dell'accordo, che è quella che vi illustravo prima delle finestre di entrata e di uscita; il rispetto dell'autonomia delle due parti negoziali; le attività di prevenzione, che riteniamo fondamentali perché sono anche al primo posto nella gerarchia europea di gestione dei rifiuti; l'efficacia, l'efficienza e l'economicità dei modelli di raccolta, perché voi comprendete benissimo che i corrispettivi non possono essere tarati su costi di raccolta inefficienti, ma devono essere tarati su modelli di raccolta efficienti ed economici; la trasparenza e la tracciabilità dei flussi di rifiuti, anche questo fondamentale per arrivare alle Pag. 7operazioni di riciclo; la trasparenza, l'oggettività e la terzietà delle operazioni di analisi e una corretta copertura degli oneri di raccolta.
  Per quanto riguarda il coordinamento con le nuove direttive europee, noi sappiamo che la direttiva 2018/852, nel nuovo articolo 7, comma 2, recita che gli Stati membri devono garantire entro il 31 dicembre 2024 che siano stabiliti regimi di responsabilità estesa del produttore per tutti gli imballaggi, conformemente all'articolo 8 e all'articolo 8-bis della direttiva 2008/98/CE.
  Come vedete in uno dei grafici contenuti nel documento che depositiamo, la dead line per il recepimento delle direttive è il luglio del 2020, cioè il luglio dell'anno prossimo, invece la dead line per la messa a regime del modello di responsabilità estesa dei produttori per gli imballaggi è il 31 dicembre 2024. Pertanto, si può ipotizzare che l'accordo quadro, in fase di trattativa in questo momento, potrà avere una sua applicazione temporale che si andrà a collocare all'interno di questa forbice.
  A che punto siamo in Italia? In Italia per quanto riguarda gli obiettivi di riciclo posti al 2025 dall'Unione europea abbiamo praticamente raggiunto tutti gli obiettivi, sia quello totale sia quello per ogni singolo materiale, a eccezione della plastica, per cui l'obiettivo è posto al 50 per cento, mentre oggi mi sembra leggermente superiore al 46, per cui non è lontano dal 50 per cento, sono meno di quattro punti e in cinque anni è ragionevole pensare che vengano raggiunti questi target.
  Per quello che riguarda gli obiettivi di riciclo al 2030, invece, l'obiettivo è un riciclo totale del 70 per cento e noi oggi siamo al 69,7, per cui praticamente l'abbiamo raggiunto. Se guardiamo ai singoli materiali, tre addirittura hanno già raggiunto gli obiettivi e uno è molto vicino (l'acciaio è al 78,6 e deve arrivare all'80). Abbiamo un po’ di strada da percorrere per la Pag. 8carta e un po’ più di strada da percorrere per la plastica, perché la plastica dovrà arrivare al 55 per cento, per cui dovrà recuperare dieci punti. È una strada un po’ più impervia, però abbiamo dieci anni abbondanti e si può cercare di buttare il cuore oltre l'ostacolo e arrivarci.
  Sulla sussidiarietà dell'accordo non torno, perché l'ho già detto due volte. È importante sottolineare che un'altra previsione sinergica con la sussidiarietà è la garanzia del ritiro universale. Noi garantiamo il ritiro universale di tutti i rifiuti conferiti in convenzione. Quando dico «tutti i rifiuti» ritorno al «sempre, tutti e ovunque». Questo vale anche una volta che siano stati raggiunti gli obiettivi; non è che ci fermiamo nel momento in cui gli obiettivi sono raccolti, ma comunque tutto quello che viene raccolto noi garantiamo che venga gestito e avviato a riciclo.
  Pertanto possiamo concludere che, associando queste due caratteristiche, il sistema consortile interviene dove il mercato non ha convenienza a farlo, tant'è vero che i numeri che abbiamo visto prima sono i numeri complessivi dell'attività dei consorzi di filiera e dell'attività dei riciclatori indipendenti, che oggi come oggi sono più o meno al 50 per cento. I numeri corretti sono 49,7 riciclo consortile e 50,3 quello indipendente, siamo a metà e metà, il che dimostra che laddove il mercato ha convenienza a intervenire interviene e noi facciamo un passo di lato e laddove il mercato, invece, non ha convenienza a intervenire c'è il sistema consortile che comunque garantisce che questi rifiuti vengano raccolti e avviati al riciclo e soprattutto che chi fa queste operazioni sia compensato adeguatamente.
  Questo è dimostrato anche da questi grafici. Voi vedete che l'immesso al consumo negli anni di grande crisi del 2008-2009 è crollato quasi dell'11 per cento, però a fronte di questa diminuzione drammatica dell'immesso al consumo i conferimenti Pag. 9 non hanno subìto nessun tipo di flessione, ma hanno continuato a crescere, attestandosi nel 2015 quasi a 13 milioni di tonnellate. Questo è avvenuto, come vediamo nei due grafici più in basso, malgrado le quotazioni del valore della carta da macero (grafico verde) e dei ricavi medi di vendita delle materie prime seconde e dei prodotti rivenienti dalla raccolta differenziata abbiano subìto soprattutto negli anni 2008-2009 una flessione veramente impressionante. Nella plastica si è passati da 200 a 50.
  Con il nuovo accordo abbiamo cercato di potenziare anche le risorse e le opportunità da mettere a disposizione dei comuni, per i quali abbiamo previsto dei seminari di formazione sul soggetto della gestione del riciclo dei rifiuti, che sono organizzati su tutto il territorio nazionale. Abbiamo confermato e potenziato il bando ANCI-CONAI per la comunicazione locale. Questo è un bando su cui, come dicevo prima, viene messo un montepremi di 1,5 milioni di euro e che cofinanzia le campagne di comunicazione locale dei comuni o dei loro delegati. Inoltre, abbiamo sempre queste attività di sostegno per lo sviluppo della raccolta differenziata nelle aree in ritardo, mettendo a disposizione gli strumenti di cui vi parlavo prima, cioè la redazione di progetti esecutivi, l'assistenza nelle fasi di avviamento dei servizi, la formazione dei facilitatori e il sostegno alla comunicazione locale.
  Abbiamo poi messo a disposizione delle nuove risorse per mettere i comuni in condizioni di sfruttare meglio le opportunità che vengono loro offerte dall'accordo quadro. Abbiamo introdotto una nuova struttura, che è stata specificatamente ideata per informare meglio e con maggior puntualità i comuni in merito alle risorse messe a disposizione.
  La stessa struttura, inoltre, si proporrà come partner tecnico, con l'intento di aiutare i comuni a cogliere tutte le opportunità Pag. 10che presenta l'accordo quadro, preparando e presentando progetti territoriali e progetti di comunicazione in funzione delle linee guida che sono contenute appunto nell'accordo quadro. Questa struttura assicurerà, inoltre, l'assistenza nell'attività di redazione dei progetti di servizio, incentivando l'adozione di soluzioni tecnico-operative e amministrative ottimali rispetto alla peculiarità dei territori.
  Tutto questo è finalizzato alla massimizzazione della raccolta e dell'avvio a riciclo dei rifiuti da imballaggio, all'ottimizzazione della qualità dei materiali e, di conseguenza, al raggiungimento delle migliori performance in termini di opportunità economiche derivanti dalla corretta applicazione dell'accordo quadro.
  Ho finito e sono a disposizione per eventuali domande.

  PRESIDENTE. Grazie. Io intanto ne approfitto, visto che CONAI oggi e ANCI domani sono chiaramente i due soggetti principali relativi a questo accordo. Penso che l'indagine conoscitiva che sta arrivando al termine sia stata molto interessante e abbia coinvolto i commissari su una tematica che non era così chiara e scontata. Io ho preparato una serie di domande e poi so che ci sono già degli interventi che si sono prenotati.
  Parto dalla prima per il Consorzio nazionale imballaggi. Sappiamo che non tutti gli imballaggi raccolti sono riciclabili, soprattutto per quanto riguarda gli imballaggi plastici. Quali sono le strategie che verranno messe nel prossimo accordo quadro per ridurre la quantità di imballaggi avviati a incenerimento o a smaltimento in discarica?
  Quali sono i criteri e gli strumenti che sono stati adottati per la definizione e quantificazione dei maggiori oneri per ogni singola filiera? Pag. 11
  Come si coniuga il concetto di ritiro universale con quello dell'essere sussidiari al mercato? Faccio l'esempio della partita CORIPET (Consorzio volontario per il riciclo del PET).
  Infine, il decreto legge n. 152 del 2006 obbliga i consorzi di filiera ad assolvere al principio del chi inquina paga, mediante la corresponsione ai comuni di maggiori oneri. Quali sono i controlli che il sistema consortile mette in campo nel caso in cui il comune ha delegato un altro soggetto?
  Do la parola al presidente Quagliuolo per la replica.

  GIORGIO QUAGLIUOLO, presidente del Consorzio Nazionale Imballaggi (CONAI). Per quello che riguarda gli imballaggi non riciclabili, lei correttamente ha sottolineato un punto che ci sta particolarmente a cuore. Oggi come oggi un 40 per cento degli imballaggi in plastica, allo stato delle attuali tecnologie, non è riciclabile. Per cercare di risolvere questo tipo di problematica, abbiamo messo in atto sostanzialmente due operazioni. Una è un'operazione di lungo respiro, perché sicuramente non vedrà la luce nel breve periodo, ed è una questione di ricerca e sviluppo tecnologico che consenta di portare a riciclo anche questi materiali. Praticamente la pietra filosofale sarebbe quella di trovare un riciclo chimico che consentisse a questi polimeri di tornare a essere o virgin-nafta o monopolimero, che può rientrare nel ciclo produttivo come materia prima.
  Nel più breve periodo noi abbiamo le nostre attività di prevenzione. La leva strutturale più forte che abbiamo è quella del contributo ambientale diversificato. Noi oggi abbiamo un contributo ambientale della plastica che è diversificato in quattro fasce: una fascia A, una fascia B1, una fascia B2 e una fascia C. Fino alla fine di quest'anno avremo dei valori che saranno di 150 euro per la fascia A, 208 euro per la fascia B, 369 euro per la fascia B2 e 454 euro, se non erro, per la fascia Pag. 12C, per cui considerate che dalla fascia A alla fascia C praticamente il contributo ambientale triplica.
  Nella deliberazione del consiglio di amministrazione della settimana scorsa è stato deliberato un aumento del valore medio del contributo ambientale della plastica: il valore medio di 263 attualmente in vigore dall'inizio dell'anno prossimo salirà a 330. La diversificazione è stata ulteriormente implementata, perché la fascia A e la fascia B rimarranno sugli stessi valori e non subiranno scostamenti, mentre la fascia B2 passerà a 436 euro e la fascia C a 546 euro, per cui ci troveremo addirittura con un valore per la fascia C che sarà quasi quattro volte quello della fascia A.
  Noi riteniamo che questo sia il maggior deterrente all'utilizzo di imballaggi in fascia C. Questo è confermato dal fatto che abbiamo rilevato, ed è dimostrabile, che c'è un grosso spostamento di utilizzo di imballaggi dalla fascia C alla fascia B2. Questa secondo noi è una delle principali operazioni che possono sensibilizzare soprattutto gli utilizzatori a impiegare imballaggi più sostenibili.
  Per quanto riguarda i maggiori oneri, come dicevo prima, per noi i maggiori oneri vanno confrontati con i costi economici, efficienti, efficaci e trasparenti della raccolta differenziata. Non si può immaginare che ci si tari sui modelli inefficienti. Faccio un esempio fra tutti, perdonatemi. Ci sono delle aziende, tipo quelle della città nella quale in questo momento ci troviamo, che non possono sicuramente essere portate a esempio di modelli industriali di raccolta efficaci, efficienti, economici e trasparenti. Il nostro dibattito è sempre quello di parametrarsi agli esempi più virtuosi e cercare di fare una sorta di costi standard, per intenderci, che devono anche servire da incentivazione al miglioramento per coloro i quali sono molto indietro. Purtroppo molte aziende municipalizzate sono state più dei Pag. 13serbatoi elettorali che delle gestioni efficaci dal punto di vista industriale.
  Vengo ora alla sussidiarietà e al ritiro universale. Io direi che la sussidiarietà è già una dimostrazione del fatto che noi non abbiamo mire monopolistiche sul mondo dei rifiuti. Questo è confermato dalle dinamiche che abbiamo avuto nella gestione degli imballaggi in carta. Voi pensate che prima che la Cina chiudesse le importazioni il valore della carta da macero era elevatissimo, il consorzio COMIECO ha visto uscire dalle convenzioni una quantità impressionante di convenzionati e addirittura abbiamo assistito a una dinamica del contributo ambientale della carta che è sceso fino a 8 euro a tonnellata, proprio per mancanza di materiale e per poco impegno nella gestione dell'avvio al riciclo. Attivata dalla Cina e dal Sud-est asiatico la chiusura delle frontiere, abbiamo assistito a un rientro in convenzione di quantitativi di materiale ingenti. Tenete conto che tra quest'anno e l'anno prossimo rientrano circa 800.000 tonnellate di carta. Tutto questo ha comportato che il contributo della carta passerà da 8 euro a 35 euro dal primo gennaio dell'anno prossimo, più di quattro volte il valore che era stato ottenuto nel momento in cui il ricorso ai riciclatori indipendenti era massimo. Questa a mio giudizio è la dimostrazione dimostrata che non abbiamo nessuna mira monopolistica e che, anzi, siamo sussidiari al mercato.
  Per quello che riguarda il riferimento a CORIPET, visto che siamo in una sede istituzionale, io ci terrei a fare una dichiarazione che faccio sempre e che vorrei che fosse veramente ufficializzata qui. Noi non abbiamo assolutamente nessuna contrarietà ai sistemi autonomi, i sistemi autonomi per noi hanno diritto e dignità di esistere in qualsiasi momento. L'importante è che questi sistemi autonomi abbiano una totale Pag. 14compliance con i dettami normativi. Noi siamo contrari alle operazioni furbesche.
  Faccio l'esempio del CONIP (Consorzio nazionale imballaggi plastici), il sistema autonomo per la gestione delle cassette in plastica della frutta e verdura del mercato ortofrutticolo, che esiste da una vita. Non ha mai visto la nostra opposizione, perché è un consorzio che è nato in conformità pedissequa al dettame normativo. Se un consorzio nasce in violazione ai dettami di legge odierni, noi non possiamo vedere questa operazione con favore e facciamo ricorso nelle opportune sedi perché venga ristabilita la legalità. Tutto qua.
  Le deleghe sono un grande problema, al quale noi abbiamo cercato di porre rimedio. Bisogna che sia molto chiaro che oggi sono pochissimi i comuni che fanno la raccolta differenziata in house. Quasi tutti i comuni, salvo pochi piccoli comuni, delegano un'azienda, che può essere municipale come può essere privata, a fare le operazioni di raccolta differenziata. Pertanto, la delega è impossibile che non ci sia, però chiaramente nel meccanismo di delega è previsto che il comune debba essere informato dalla società che viene delegata.
  Inoltre, è prevista anche una subdelega, che noi abbiamo cercato di togliere, ma che purtroppo non è possibile togliere, anche per l'interesse di alcuni comuni e di alcuni consorzi. Tuttavia, questa subdelega è possibile una sola volta e degli effetti economici della subdelega deve essere sempre data chiara e trasparente informazione al comune delegante, perché non può accadere, come è successo nel passato, che il comune dà una delega e dopo ci sono 50 subdeleghe, ognuno fa quello che vuole e il comune perde completamente la tracciabilità sia dei flussi di materiale sia dei flussi economici. Tutto questo oggi non è più possibile, a meno che uno ovviamente non faccia le cose in maniera non corretta, fuori dalle norme. Pag. 15
  Se si rispettano le norme, questo non è più possibile. È impossibile togliere la delega. Vorrebbe dire che tutti i comuni dovrebbero fare da sé. Immaginate il comune di Milano o il comune di Roma fare in proprio la raccolta differenziata. Pertanto, la delega è fondamentale, mentre la subdelega è consentita una sola volta e ne deve essere data piena conoscenza e piena trasparenza al comune delegante.

  PRESIDENTE. Fra pochissimo inizieranno i lavori dell'Assemblea e non c'è il preavviso, quindi io chiederei all'onorevole Zolezzi, che è l'unico ad essersi iscritto a parlare, di fare solo le domande e poi vediamo se ci risponderete successivamente, oppure se ci sarà il tempo per la risposta già oggi.

  ALBERTO ZOLEZZI. Ringrazio gli auditi. Per quanto riguarda l'impiantistica, vi risulta che si voglia proseguire col famoso discorso del meccanismo a scaloni o si prevede di fare qualcosa di più semplice? Credo sappiate a cosa mi riferisco.
  Vi chiedo inoltre se ci potete dire qualcosa in più sulla partita CORIPET. Queste audizioni molto importanti ci hanno arricchito, però l'Autorità garante della concorrenza del mercato ha deciso di non partecipare, apparentemente per un contenzioso, forse proprio quello con CORIPET. Vi chiedo se ci potete dare sulla partita CORIPET qualche aggiornamento ulteriore rispetto a quello che ci avete detto.
  Per quanto riguarda la banca dati ANCI-CONAI, vi chiedo se ci potete dire qualcosa in più. Apparentemente i dati risulteranno anche in futuro non accessibili ai cittadini. In realtà, si tratta della gestione dei rifiuti urbani, che è d'interesse pubblico ed è finanziata con soldi pubblici, per cui ci sarebbe da valutare perché, se ci sono dei dati così sensibili, è necessaria una banca dati diversa dal catasto rifiuti di ISPRA.
  Inoltre, vi chiedo se avete qualche idea per quanto riguarda l'evasione fiscale. Anche la produzione di imballaggi potrebbe Pag. 16essere afflitta da evasioni e anche da evasione del contributo ambientale. Vi chiedo se avete delle stime, se ritenete di lavorare anche su questo punto, che potrebbe portare anche a una sottostima degli imballaggi stessi, e se questa evasione secondo voi potrebbe incidere sugli obiettivi di riciclo.

  GIORGIO QUAGLIUOLO, presidente del Consorzio Nazionale Imballaggi (CONAI). Per quanto riguarda l'evasione fiscale, noi stimiamo un'evasione fiscale pari a quello che è sommerso nel Paese, ovvero intorno al 20 per cento. Su questa partita possiamo fare poco o nulla, direi che è più un problema della Guardia di finanza che nostro. Invece, quello su cui lavoriamo molto è l'evasione del contributo ambientale. Le posso dire che tutti gli anni recuperiamo una cifra molto prossima ai 30 milioni di euro. Abbiamo una funzione dedicata appositamente a questo, che porta dei risultati molto incoraggianti.
  Sulla banca dati ANCI-CONAI le do un'informazione che forse non è stata veicolata: abbiamo deciso di renderla pubblica, per cui tutti potranno accedere alla banca dati ANCI-CONAI, senza eccezioni di sorta. Si pensa di creare un link addirittura dal sito web.
  Per quello che riguarda l'impiantistica e gli scaloni, mi scusi ma non ho capito, perché gli scaloni sono i corrispettivi, l'impiantistica a scaloni...

  ALBERTO ZOLEZZI. A voi non risulta, quindi.

  GIORGIO QUAGLIUOLO, presidente del Consorzio Nazionale Imballaggi (CONAI). Non mi risulta che vi sia un'impiantistica a scaloni. Ci sono i corrispettivi a scaloni.

  ALBERTO ZOLEZZI. Se ne è parlato nell'audizione con il Ministro dell'ambiente in un'altra Commissione, quindi non c'entrava con questo tipo di indagine. C'è un tipo di impiantistica Pag. 17 che potrebbe semplificare il meccanismo di riciclo, però apparentemente in questo nuovo accordo non se ne parla. Adesso sto facendo un'interrogazione in merito e mi riservo di farvi avere il testo, in modo che in massima trasparenza vi informo di cosa si tratta. A voi questo termine dice poco?

  GIORGIO QUAGLIUOLO, presidente del Consorzio Nazionale Imballaggi (CONAI). Nelle dinamiche dell'impiantistica di selezione ci sono degli impianti in cui entra 100 ed esce 70 come materia che si va a riciclare, in altri impianti entra 100 ed esce 50, per cui questi impianti che hanno una bassa qualità delle operazioni di selezione devono essere sicuramente implementati e bisogna accompagnarli in un percorso di implementazione tecnologica, perché arrivino a performare come gli impianti migliori. In questo senso stiamo lavorando ed è una delle cose che sicuramente abbiamo messo all'attenzione del consorzio di riferimento, che è il COREPLA.
  Per quello che riguarda CORIPET l'unica cosa in più che le posso dire è che CORIPET ha denunciato COREPLA all'Autorità garante per la concorrenza e per il mercato, è in atto l'istruttoria del procedimento e noi siamo spettatori, perché non siamo stati coinvolti. Non c'è da dire niente di più rispetto a quello che ho detto prima. Secondo noi CORIPET ha almeno quattro profili di illegittimità che non ci possono permettere di valutarlo positivamente, ma poi sarà il tribunale amministrativo regionale, al quale abbiamo fatto ricorso, che dirimerà la questione.

  ALBERTO ZOLEZZI. Il fatto che l'Autorità non sia venuta in audizione mi sembra comunque negativo, perché non ci permette di avere anche la loro visione.

  GIORGIO QUAGLIUOLO, presidente del Consorzio Nazionale Imballaggi (CONAI). Bisogna dirlo all'Autorità.

Pag. 18

  GENEROSO MARAIA. Vorrei semplicemente chiedere a cosa è dovuta la bassa percentuale per quanto riguarda la plastica, che è al 44,5 per cento, qual è il motivo reale che ci porta a questo dato e a che cosa è dovuto il suo ottimismo, in base al quale in poco tempo possiamo raggiungere gli obiettivi previsti, anche se dai calcoli fatti da me questo poco tempo ci porta a quindici anni, quindi al 2045.

  GIORGIO QUAGLIUOLO, presidente del Consorzio Nazionale Imballaggi (CONAI). La scarsa percentuale è dovuta a quello che dicevo prima, cioè solo il 60 per cento della plastica è riciclabile. È chiaro che, se non la raccogliamo tutta, a quel 60 per cento non ci arriveremo mai, per cui l'importante è cercare di raccogliere di più, soprattutto nelle aree in ritardo. Dopodiché, c'è anche un grande sforzo per rendere appetibile al mercato, per creare nuovi sbocchi di mercato delle materie prime seconde e rendere riciclabili i materiali che oggi non lo sono. È un percorso che è già stato fatto per determinati materiali. Se andiamo a confrontare con quello che succedeva dieci anni fa, dove c'erano quattro o cinque prodotti, oggi ne abbiamo tredici, per cui è questo che fa essere ottimisti.

  GENEROSO MARAIA. Io credevo che l'ottimismo fosse dovuto anche a una previsione di impianti diffusi su tutto il territorio nazionale, dato che al Sud non ce ne sono.

  GIORGIO QUAGLIUOLO, presidente del Consorzio Nazionale Imballaggi (CONAI). Certo, noi stiamo anche cercando di incentivare. Al Sud non ce ne sono, però viaggiano i rifiuti, per cui...

  GENEROSO MARAIA. È quello che fa il vero business.

  GIORGIO QUAGLIUOLO, presidente del Consorzio Nazionale Imballaggi (CONAI). Questo è un problema, però bisogna fare gli impianti. Io lo dico in tutte le sedi.

Pag. 19

  GENEROSO MARAIA. Chi dovrà farli?

  GIORGIO QUAGLIUOLO, presidente del Consorzio Nazionale Imballaggi (CONAI). Soprattutto gli imprenditori privati.

  PRESIDENTE. Ringrazio gli intervenuti per il loro contributo e per il documento depositato, di cui autorizzo la pubblicazione in allegato al resoconto stenografico della seduta odierna (vedi allegato), e dichiaro conclusa l'audizione.

  La seduta termina alle 15.35.

Pag. 20

ALLEGATO

Pag. 21

Pag. 22

Pag. 23

Pag. 24

Pag. 25

Pag. 26

Pag. 27

Pag. 28

Pag. 29

Pag. 30

Pag. 31

Pag. 32

Pag. 33