Sulla pubblicità dei lavori:
Benvenuto Alessandro Manuel , Presidente ... 3
INDAGINE CONOSCITIVA SUI RAPPORTI CONVENZIONALI TRA IL CONSORZIO NAZIONALE IMBALLAGGI (CONAI) E L'ANCI, ALLA LUCE DELLA NUOVA NORMATIVA IN MATERIA DI RACCOLTA E GESTIONE DEI RIFIUTI DA IMBALLAGGIO
Audizione di rappresentanti Assosele (Associazione delle aziende di selezione e valorizzazione degli imballaggi multimateriali).
Benvenuto Alessandro Manuel , Presidente ... 3
Ravagnani Marco , presidente di Assosele (Associazione delle aziende di selezione e valorizzazione degli imballaggi multimateriali) ... 3
Zolezzi Alberto (M5S) ... 5
Ravagnani Marco , presidente di Assosele (Associazione delle aziende di selezione e valorizzazione degli imballaggi multimateriali) ... 5
Benvenuto Alessandro Manuel , Presidente ... 6
Zolezzi Alberto (M5S) ... 6
Benvenuto Alessandro Manuel , Presidente ... 6
Ravagnani Marco , presidente di Assosele (Associazione delle aziende di selezione e valorizzazione degli imballaggi multimateriali) ... 6
Zolezzi Alberto (M5S) ... 8
Ravagnani Marco , presidente di Assosele (Associazione delle aziende di selezione e valorizzazione degli imballaggi multimateriali) ... 8
Zolezzi Alberto (M5S) ... 8
Bertazzoli Gianluca , tecnico delegato di Assosele (Associazione delle aziende di selezione e valorizzazione degli imballaggi multimateriali) ... 8
Zolezzi Alberto (M5S) ... 8
Ravagnani Marco , presidente di Assosele (Associazione delle aziende di selezione e valorizzazione degli imballaggi multimateriali) ... 8
Zolezzi Alberto (M5S) ... 8
Ravagnani Marco , presidente di Assosele (Associazione delle aziende di selezione e valorizzazione degli imballaggi multimateriali) ... 9
Zolezzi Alberto (M5S) ... 9
Ravagnani Marco , presidente di Assosele (Associazione delle aziende di selezione e valorizzazione degli imballaggi multimateriali) ... 9
Zolezzi Alberto (M5S) ... 9
Ravagnani Marco , presidente di Assosele (Associazione delle aziende di selezione e valorizzazione degli imballaggi multimateriali) ... 9
Zolezzi Alberto (M5S) ... 9
Ravagnani Marco , presidente di Assosele (Associazione delle aziende di selezione e valorizzazione degli imballaggi multimateriali) ... 9
Zolezzi Alberto (M5S) ... 9
Ravagnani Marco , presidente di Assosele (Associazione delle aziende di selezione e valorizzazione degli imballaggi multimateriali) ... 9
Benvenuto Alessandro Manuel , Presidente ... 10
ALLEGATO: Documentazione depositata da Assosele (Associazione delle aziende di selezione e valorizzazione degli imballaggi multimateriali) ... 11
Sigle dei gruppi parlamentari:
MoVimento 5 Stelle: M5S;
Lega - Salvini Premier: Lega;
Partito Democratico: PD;
Forza Italia - Berlusconi Presidente: FI;
Fratelli d'Italia: FdI;
Liberi e Uguali: LeU;
Misto: Misto;
Misto-Civica Popolare-AP-PSI-Area Civica: Misto-CP-A-PS-A;
Misto-Minoranze Linguistiche: Misto-Min.Ling.;
Misto-Noi con l'Italia-USEI: Misto-NcI-USEI;
Misto-+Europa-Centro Democratico: Misto-+E-CD;
Misto-MAIE - Movimento Associativo Italiani all'Estero: Misto-MAIE.
PRESIDENZA DEL PRESIDENTE
ALESSANDRO MANUEL BENVENUTO
La seduta comincia alle 9.35.
Sulla pubblicità dei lavori.
PRESIDENTE. Avverto che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche attraverso la trasmissione televisiva sul canale satellitare della Camera dei deputati e la trasmissione diretta sulla web tv della Camera dei deputati.
Audizione di rappresentanti Assosele (Associazione delle aziende di selezione e valorizzazione degli imballaggi multimateriali).
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca, nell'ambito dell'indagine conoscitiva sui rapporti convenzionali tra il Consorzio nazionale imballaggi (CONAI) e l'Associazione nazionale comuni italiani (ANCI) alla luce della nuova normativa in materia di raccolta e gestione dei rifiuti da imballaggio, l'audizione di rappresentanti di Assosele (Associazione delle aziende di selezione e valorizzazione degli imballaggi multimateriali).
Ringrazio i rappresentanti di Assosele e cedo la parola al presidente, Marco Ravagnani, per lo svolgimento della sua relazione.
MARCO RAVAGNANI, presidente di Assosele (Associazione delle aziende di selezione e valorizzazione degli imballaggi multimateriali). Buongiorno a tutti. Ringrazio la Commissione per averci dato l'opportunità di poter esporre il nostro punto di vista in merito ai rapporti tra consorzi di filiera e comuni italiani e soprattutto spiegare a questa Commissione chi siamo e cosa facciamo.
Fondamentalmente siamo un'associazione che rappresenta i selezionatori di imballaggi provenienti dalla raccolta differenziata. Abbiamo depositato un documento, all'interno del quale troverete una slide alla fine del paragrafo 3, dalla quale iniziamo la nostra presentazione, per il semplice motivo che dà la chiara evidenza del nostro ruolo all'interno del sistema di economia circolare, nel senso che le nostre aziende, o meglio le aziende che noi rappresentiamo, sono l'anello forte – chiamiamolo così – che permette ai rifiuti raccolti in modo differenziato di essere valorizzati in un ciclo di selezione per essere resi disponibili al riutilizzo da parte dell'industria.
Senza la nostra presenza tutto ciò che viene raccolto dalle nostre multiutility, dai nostri comuni, non può trovare uno sbocco. Questo è il nostro core business da una vita.
La nostra associazione in questo senso svolge un duplice ruolo. Il primo ruolo è quello di valorizzare le raccolte congiunte, perché, come ben sapete, nel nostro territorio è diffusa la raccolta che chiamiamo multimateriale, sia leggera, che pesante.
La raccolta multimateriale pesante è in via di sparizione. È molto utilizzata la raccolta multimateriale leggera, a partire dalla quale le nostre aziende sono in grado di selezionare e rendere disponibili ai vari consorzi di filiera le singole tipologie di imballaggio. Un altro ruolo che noi svolgiamo è quello di valorizzare al meglio gli imballaggi, soprattutto plastici. Operando infatti per conto del consorzio COREPLA, in quanto le nostre aziende offrono servizi fondamentalmente al consorzio COREPLA, siamo in grado di creare una serie di prodotti Pag. 4 e sottoprodotti che sono poi resi disponibili al consorzio per il successivo riutilizzo da parte delle industrie o l'eventuale recupero energetico qualora non vi siano sbocchi di mercato.
Ho voluto saltare le prime slide proprio perché è fondamentale capire preliminarmente in quale contesto della filiera del recupero riciclo noi ci collochiamo. Comunque, ripartendo dalla prima slide del documento, Assosele, come potete vedere, è l'associazione più rappresentativa sul territorio nazionale. Ad oggi gli associati di Assosele, che sono venti centri di selezione (CSS), trattano e valorizzano all'incirca 800.000 tonnellate di imballaggi plastici all'anno. Queste imprese, come potete ben vedere, danno lavoro a circa 2.000 addetti, senza considerare poi l'indotto che creano con le loro attività.
Come vi dicevo, difatti, oltre alla selezione per conto del consorzio COREPLA, le nostre aziende effettuano le valorizzazioni del multimateriale. Qualcun'altra, nel medesimo contesto, effettua anche recupero e valorizzazione dei rifiuti urbani (carta, vetro, metalli), ma siamo specializzati soprattutto nel settore della plastica.
Come potete vedere, la seconda slide mostra la dislocazione dei nostri centri di selezione. Purtroppo, come tutti sanno, l'Italia è lunga e stretta, ma siamo riusciti ad essere presenti praticamente in quasi tutto il nostro territorio, e questo è un grande plus, perché questo dà la misura della rappresentatività della nostra associazione.
Oltre ai CSS, ovvero i centri di selezione utilizzati nel corso degli anni per il conferimento della raccolta differenziata, sono presenti sul territorio anche dei centri comprensoriali che fanno un po’ da filtro, nel senso che sono i primi punti di riferimento per molte multiutility o per molti comuni.
Abbiamo cercato di fare una mappa di questi centri comprensoriali e, come potrete vedere sulle slide che vi lasceremo, ce ne sono alcuni che presumiamo essere attivi, altri non in attività, ma questo fa parte delle regole del gioco dell'economia.
Nelle slide troverete la ripartizione per macroaree della collocazione dei CSS in rapporto anche alla quantità raccolta di rifiuti di imballaggio sul territorio, nonché l'andamento storico della raccolta differenziata, su cui non mi vorrei soffermare perché è un dato oramai conosciuto.
È fondamentale capire cos'è un centro di selezione, che non è nient'altro che un impianto industriale evoluto, che rappresenta l'ultimo anello tra la raccolta e il successivo riciclo. Gli impianti dei nostri associati sono sia di matrice privata che di matrice pubblica e sono dotati di una tecnologia all'avanguardia per valorizzare al meglio tutte le frazioni merceologiche. Quindi, hanno tutti i dispositivi che qualcuno di voi probabilmente ha già visto visitando un centro di selezione. I dati relativi ai prodotti selezionati per COREPLA e al loro successivo riavvio al riciclo sono abbastanza conosciuti, per cui non mi soffermerei.
Voglio rimarcare il fatto che il rifiuto conferito dai cittadini non sarebbe utilizzabile tal quale dall'industria del riciclo se non ci fosse la presenza di questi impianti di selezione. Questa attività viene svolta con un contratto di prestazione di servizi, che le nostre aziende hanno stipulato con il consorzio COREPLA, un contratto tipo per il quale nel corso degli anni – siamo al quarto accordo quadro ANCI-CONAI, se non vado errato – non c'è mai stata una vera contrattazione, tant'è che i nostri impianti non acquisiscono mai la proprietà né del materiale in ingresso, né del materiale in uscita. Sono quindi a tutti gli effetti in posizione di subfornitura.
La separazione delle frazioni omogenee delle raccolte multimateriali è indispensabile anche per rendere disponibili materiali di loro competenza ai diversi consorzi e questa tipologia di attività viene effettuata con contratti stipulati tra le nostre aziende e i comuni o le multiutility che li rappresentano. Abbiamo, quindi, un duplice ruolo: valorizzare le singole frazioni merceologiche presenti nelle raccolte congiunte e allo stesso tempo valorizzare tutte le frazioni plastiche che ci vengono fornite da parte del consorzio COREPLA.
Superando la slide da cui siamo partiti per far vedere in che posizione stavamo, ne troverete un'altra che dà conto dell'incidenza Pag. 5 di quanto multimateriale è entrato nei nostri impianti nel corso degli ultimi anni e notiamo un calo di questa raccolta, non tanto a livello di numeri nazionali quanto di numeri conferiti presso di noi. Adesso abbiamo il nocciolo vero della questione per il quale abbiamo chiesto di essere auditi.
Il contratto di selezione tra il consorzio COREPLA e le nostre aziende scade il 31 marzo. Ieri sera ci è giunta notizia di una proroga di ulteriori quattro mesi, così come è stato prorogato l'accordo quadro, in quanto, ad oggi, non siamo mai stati convocati a un tavolo tecnico per discutere il nuovo accordo che si dovrà stipulare.
Oltretutto, l'allegato 3...
ALBERTO ZOLEZZI. (fuori microfono). Mi scusi, non ho capito. Com'è andata la riunione?
MARCO RAVAGNANI, presidente di Assosele (Associazione delle aziende di selezione e valorizzazione degli imballaggi multimateriali). Non c'è stata una riunione, c'è stata una comunicazione tout court: COREPLA ha prorogato la vigenza di questo contratto di selezione per ulteriori quattro mesi, in concomitanza alla proroga dell'attuale accordo quadro.
Ovviamente, l'allegato tecnico che sottostà all'accordo quadro è quello che incide maggiormente nella vita delle nostre aziende, perché fissa determinati princìpi e pone condizioni di lavoro che non possono che impattare pesantemente, qualora non discussi – come è stato poi nel tempo –, sulla vita delle nostre realtà e sulle scelte industriali, perché poi fondamentalmente le nostre aziende sono industrie.
Dovete tener presente che un impianto per la selezione e la valorizzazione degli imballaggi di matrice plastica costa più di 10 milioni di euro. Stiamo parlando di investimenti rilevanti, sia che provengano dal mondo privato sia che provengano dal mondo pubblico.
È fondamentale per noi non operare sulla base di proroghe o di accordi nei quali non siamo mai riusciti ad esprimere la nostra posizione; posizione che riteniamo di fondamentale importanza perché saremmo in grado di aiutare sia l'ANCI che gli industriali in ordine a come indirizzare le tipologie di raccolta, come raccogliere e come valorizzare determinate frazioni merceologiche.
La cosa che, però, ci ha sempre preoccupato sono le analisi sui materiali, sui rifiuti che noi valorizziamo. Io li chiamo materiali perché non li considero un rifiuto. È un mio difetto di origine.
Le analisi sono sempre state fonte di discussione ad ogni rinnovo di accordo quadro. Molti di voi sapranno che sono sempre state messe in discussione, tant'è che anche noi come Assosele le abbiamo messe in discussione. Dal momento che le analisi impattano non solo sui corrispettivi che i consorzi di filiera debbono riconoscere ai convenzionati, ma impattano anche sulla vita stessa delle nostre aziende, in quanto i corrispettivi a noi riconosciuti vengono valutati sulla base delle analisi, noi abbiamo da sempre contestato la bontà di questi metodi di analisi, tant'è che abbiamo commissionato uno studio all'Università di Napoli, alla professoressa Verde, che ha dimostrato la totale infondatezza dei metodi di analisi posti in essere fino ad oggi.
La faccio breve: le metodiche erano sbagliate non solo dal punto di vista statistico, ma anche da un mero punto di vista aritmetico, che era una cosa abbastanza preoccupante. È un tasto che noi battiamo continuamente, ma ad oggi non abbiamo mai trovato un riscontro effettivo su quanto da noi affermato.
Difatti, dipendendo dall'accordo quadro ANCI-CONAI, tendo nuovamente a ripeterlo, purtroppo, essendo in subfornitura, non possiamo che chiedere di essere invitati ai tavoli tecnici per poter esprimere la nostra opinione, anche perché le scelte prese ai tavoli tecnici per il rinnovo dell'accordo ANCI-CONAI alla fin fine impattano sulle nostre scelte industriali, sui nostri investimenti e anche sul nostro futuro.
Non vogliamo entrare in valutazioni che non ci competono, ma vogliamo solo evidenziare alcune criticità che hanno ricadute sulle nostre aziende. In primo luogo vogliamo sottolineare come il rapporto tra Pag. 6i centri di selezione o trattamento che dir si voglia e il consorzio COREPLA in questo caso, ma anche con altri consorzi, sono di fatto riconducibili a forme di subfornitura.
Siamo, ovviamente, in una posizione molto delicata ed inferiore dal punto di vista contrattuale in quanto, a riprova di questo, già nel rinnovo contrattuale del 2014 alcuni impianti hanno firmato il contratto, aggiungendo, nella fase della sua sottoscrizione, che non condividevano alcune clausole, ma che avevano dovuto subirle, pur di garantire ed assicurare la continuità dell'attività aziendale, tenuto conto che un'eventuale fermo di questi impianti avrebbe provocato sicuramente un disservizio di rilevanza pubblica.
Fondamentalmente non direi altro. Ribadirei il concetto che la nostra associazione si rende disponibile a partecipare a tutti i tavoli in cui possono essere definite le linee guida per una migliore gestione tecnico-economica delle attività di valorizzazione dei rifiuti.
PRESIDENTE. Do la parola ai colleghi che intendono intervenire per porre quesiti o formulare osservazioni.
ALBERTO ZOLEZZI. È chiaro che faccio alcune domande che servono proprio per questa indagine che stiamo facendo. Non leggetele come critiche. Dobbiamo cercare di capire meglio alcune cose che esulano un po’ da quello che ci avete detto, anche se in realtà ci avete chiarito già molti aspetti.
Abbiamo affrontato – noi siamo una Commissione permanente, ma in Parlamento esiste anche la Commissione parlamentare sui rifiuti – il tema dell'intasamento e del congestionamento della raccolta dei rifiuti urbani. Per cui, mi interessava capire se, secondo voi, in generale – voi avete 20 CSS (mi pare di avere capito così) su 33 – c'è una carenza di capacità impiantistica dei CSS in Italia e, nello specifico, per quanto riguarda i vostri impianti, se c'è uno stato di intasamento o no.
Faccio tutte le domande. Sul discorso – vengo alla cronaca – dei roghi di rifiuti, secondo voi, può esserci una connessione, o avete qualche elemento, tra stoccaggio ai limiti oppure oltre le autorizzazioni e i rifiuti senza sbocco commerciale e roghi?
Avete fatto un discorso molto importante sulle analisi dei rifiuti, che è un punto molto dirimente. Vi chiedo innanzitutto se potete fare avere alla Commissione lo studio che è stato fatto, se avete qualche proposta che potete già anticiparci per migliorare l'analisi e da cosa dipende, secondo voi, questa difficoltà della qualificazione del rifiuto, anche perché le analisi credo che impattino su di voi. Un po’ ce l'avete già detto, da cosa siete partiti, per quale motivo siete partiti con lo studio sulle analisi se avevate già riscontrato qualche criticità preesistente.
Per quanto riguarda l'intasamento degli impianti, analizzando alcuni dati vediamo che c'è ancora solo un 40 per cento degli imballaggi in plastica, per esempio, che viene riciclato. Il resto finisce negli smaltimenti diversi, quindi inceneritori o discarica.
Al momento potreste selezionare flussi aggiuntivi o differenti o c'è un problema sulla capacità di selezione dei vostri impianti?
Mi sembra di capire che voi avreste interesse a essere coinvolti maggiormente nel tavolo di negoziazione fra ANCI e CONAI. Vorrei sapere se avete puntualizzato qualche forma di partecipazione che potrebbe essere utile per il vostro ente.
Non ho capito bene quale tipo di contratto vi lega a COREPLA, se è un contratto che ha ripercussioni sulla filiera della raccolta e dell'avvio al riciclo degli imballaggi.
Grazie.
PRESIDENTE. Do la parola al nostro ospite per la replica.
MARCO RAVAGNANI, presidente di Assosele (Associazione delle aziende di selezione e valorizzazione degli imballaggi multimateriali). Ringrazio l'onorevole Zolezzi per questa sfilza di domande alle quali cercherò di rispondere per punti.
Lo studio è a disposizione e sarà cura della nostra associazione fornirvelo, è stato implementato nel corso del tempo ed è Pag. 7nato da un'esigenza di mancanza di rappresentatività delle analisi. Questo era il leitmotiv che ci ha spinto a valutare la metodica di analisi poste in essere dal consorzio. Ritenevamo che la classificazione in base alla quale vengono erogati i corrispettivi fosse fatta sulla base di analisi che definirei sporadiche rispetto alla massa dei rifiuti trattati. Questo era il reale motivo.
Queste analisi perché impattano sulle nostre realtà? Perché poi, a seconda di come vengono classificati i rifiuti all'interno delle nostre aziende variano i corrispettivi di selezione. Questo era l'altro aspetto. Due erano le tematiche che ci hanno coinvolto. La prima riguarda i corrispettivi che vengono erogati alla raccolta sia che sia il comune sia che sia il gestore delegato, e l'altra attiene ai corrispettivi che vengono riconosciuti agli impianti per i servizi effettuati.
Nel corso di questo studio abbiamo scoperto alcune cose che non sapevamo, ovvero come le metodiche di analisi, in effetti, non erano rappresentative di nulla. Noi eravamo un po’ più ottimisti rispetto allo studio, mentre lo studio ha proprio dimostrato il contrario, ovvero la non valenza di queste analisi nel contesto del nostro settore, fondamentalmente per la loro esiguità. Ci rendiamo conto che non è fattibile.
Anche le modalità di campionamento ... A volte parlo un po’ troppo da tecnico, nel senso che le analisi vengono effettuate a campione e la rappresentanza dei campioni è fondamentale per definire la veridicità o meno di una analisi. Quello che a noi mancava è la rappresentanza del campione. Per cui, ben venga che lo studio venga posto anche alla vostra attenzione. Lo abbiamo messo anche a disposizione dell'ANCI e ci auguriamo che venga utilizzato, perché crediamo che sia un documento molto importante per discutere del nuovo accordo ANCI-CONAI.
La stessa metodica può essere applicata anche ad analisi di altri consorzi di filiera, perché è un'analisi statistica, non è nulla di più o nulla di meno, però condotta su base scientifica. Molte volte le analisi effettuate dai vari consorzi di filiera non sono state condotte in questo modo. Questo è il primo punto su cui crediamo di poter offrire un contributo come associazione ai vari tavoli tecnici.
L'altro aspetto che aveva sottolineato riguardava le capacità di trattamento dei nostri impianti. Guardando i numeri esposti i nostri impianti sono in grado di trattare quanto viene messo a disposizione dalla raccolta differenziata. Non abbiamo, perlomeno nel settore... Premesso che vi sono consorzi più o meno in difficoltà in questo momento, lo sapete, sulle capacità di trattamento, per quanto concerne il settore della «plastica», noi tutto sommato riteniamo di poter offrire una capacità di trattamento adeguata. Le problematiche nascono nel sistema della logistica, ovvero a fronte di ingressi costanti – io intendo dire costanti poi occorrerà tener conto delle varie stagionalità, perché i rifiuti di imballaggio sono fondamentalmente stagionali – abbiamo delle grosse difficoltà nella logistica in uscita; logistica in uscita che non gestiamo noi non essendo i proprietari del rifiuto, bensì essendo meri prestatori d'opera.
Quando si disse che l'impianto era pieno di rifiuti, era pieno di rifiuti perché chi avrebbe dovuto portarli via non li aveva portati via. Questo vuol dire che a valle dei nostri impianti c'è un problema; problema che ad oggi pare non sia stato risolto se non con interventi tampone, vedi l'utilizzo degli impianti di recupero energetico. Questo è un aspetto che noi abbiamo sottolineato.
Siamo in grado di valorizzare quello che ci viene chiesto perché fondamentalmente la nostra attività è selezionare. Le nostre aziende hanno sempre investito nel corso degli anni, vedi i detettori ottici, vedi nuovi prodotti, vedi nuovi sottoprodotti, per cercare di trovare un punto di contatto con il nostro cliente, perché noi alla fine operiamo per conto di un cliente.
La soddisfazione del cliente è al primo posto per le nostre attività e noi siamo disposti a investire in questo.
Onorevole, mi aiuti a ricordare le altre domande.
ALBERTO ZOLEZZI. Secondo voi, a monte – è chiaro che la risposta forse è ovvia – ci sono differenze territoriali? I territori che fanno una raccolta differenziata di migliore qualità vi favoriscono in qualche modo? È una criticità abbastanza diffusa?
MARCO RAVAGNANI, presidente di Assosele (Associazione delle aziende di selezione e valorizzazione degli imballaggi multimateriali). Sulla qualità della raccolta è innegabile che più la qualità è alta meglio riusciamo a valorizzare queste frazioni merceologiche.
Da parte mia posso dire che ho visto pochi miglioramenti nel corso degli anni sulla qualità. Non volevo usare la parola «peggioramento», ma l'aver cambiato nel corso degli anni le metodiche di raccolta da parte dei comuni o delle multiutility o gestori del servizio, spesso e volentieri, ci ha messo in notevole difficoltà, non solo noi, ma anche i cittadini, che si sono trovati dinnanzi a sistemi che sono cambiati nel corso del tempo.
Abbiamo notato su tutte le filiere merceologiche un peggioramento della qualità, indipendentemente dalle zone nel nostro Paese. Questa è una cosa che non legherei più a un fattore nord, centro e sud, ma andrei ad evidenziare le metodiche di raccolta.
ALBERTO ZOLEZZI. Le evidenziate?
GIANLUCA BERTAZZOLI, tecnico delegato di Assosele (Associazione delle aziende di selezione e valorizzazione degli imballaggi multimateriali). Due parole per rispondere alla questione della qualità della raccolta. Tendenzialmente la raccolta peggiora a mano a mano che la quantità aumenta. È come se ci fosse un andamento: raccolta molto bassa, qualità cattiva, raccolta che aumenta quantitativamente, migliora la qualità. Arriva a un optimum e poi quando la raccolta aumenta ulteriormente tende a peggiorare la qualità. Questo è un po’ il grafico mettendo in correlazione quantità e qualità.
Questo avviene – detto in maniera molto volgare – perché quando la raccolta diventa molto elevata si raschia il fondo del barile e quindi c'è la tendenza a privilegiare la quantità sulla qualità. Tenete conto, e questo è un aspetto molto importante, che c'è un disallineamento di fondo tra gli obiettivi posti in capo al sistema industriale, che sono obiettivi di riciclo in ultima analisi, quindi di riciclo effettivo, con gli obiettivi posti invece in capo al sistema dei comuni, che sono obiettivi di raccolta lorda.
Fra la raccolta lorda e il riciclo netto c'è un delta che, soprattutto sulle plastiche, come avete visto, è molto elevato, sia in termini di plastiche non riciclabili, e quello è un problema non di qualità in senso stretto, ma anche di presenza di frazioni estranee. Le plastiche hanno in più il problema di avere quelle che sono conferite correttamente, ma che non sono riciclabili e poi c'è il problema della frazione estranea, cioè di ciò che non dovrebbe proprio entrare nella raccolta.
Tuttavia, fino a quando ci sarà un obiettivo di raccolta lorda in capo ai comuni e di riciclo netto in capo alle imprese, queste due cose tra loro tendono a essere in conflitto, cioè si rema non esattamente nella stessa direzione.
ALBERTO ZOLEZZI. Avete per caso fatto qualche analisi sulle differenze tra territori con raccolta porta a porta o raccolta di altro genere? Avete qualche dato su eventuali differenze di qualità?
MARCO RAVAGNANI, presidente di Assosele (Associazione delle aziende di selezione e valorizzazione degli imballaggi multimateriali). Possiamo fornirvi dati anche in questo senso, perché è nostro compito anche sapere cosa entra in casa. Penso che potremmo fornirvi tranquillamente del materiale che vi dia una panoramica sulle varie metodiche di raccolta e sulla presenza delle frazioni estranee all'interno di queste tipologie di raccolta. Anche per quanto riguarda questo, c'è massima disponibilità a fornirvi la documentazione.
ALBERTO ZOLEZZI. Le ultime due cose erano riguardo al contratto che vi lega a Pag. 9COREPLA e alle vostre proposte per partecipare di più alla negoziazione ANCI-CONAI.
MARCO RAVAGNANI, presidente di Assosele (Associazione delle aziende di selezione e valorizzazione degli imballaggi multimateriali). Il contratto che ci lega a COREPLA è fondamentalmente un contratto di subfornitura. Per quanto concerne gli aspetti giuridici abbiamo anche il nostro legale che saprebbe essere più esaustivo del sottoscritto. Se vogliamo entrare nel dettaglio, penso che l'avvocato Gili possa aiutarci.
È un contratto che fondamentalmente ci vede come parte soccombente, nel senso che prendiamo atto di questo documento e non possiamo che accettarlo per continuare nella nostra attività. Questa è la sintesi.
ALBERTO ZOLEZZI. Sul discorso di una maggiore partecipazione al tavolo di negoziazione avete qualche proposta?
MARCO RAVAGNANI, presidente di Assosele (Associazione delle aziende di selezione e valorizzazione degli imballaggi multimateriali). Premesso che la norma non prevede la presenza degli impianti di trattamento nella contrattazione ANCI-CONAI, la nostra presenza può essere fornita attraverso un supporto tecnico, che possiamo mettere a disposizione sia di ANCI che di CONAI, ovviamente.
ALBERTO ZOLEZZI. Detto in maniera ottimistica, noi possiamo anche recepire le vostre osservazioni per prevedere delle modifiche. Non le garantisco nulla, però vedendo determinati spunti, si può anche arrivare a dire che voi sareste intenzionati. Però, dovete dirlo voi.
MARCO RAVAGNANI, presidente di Assosele (Associazione delle aziende di selezione e valorizzazione degli imballaggi multimateriali). Purtroppo, però, in ogni filiera merceologica del mondo CONAI, o meglio della norma che disciplina la gestione dei rifiuti da imballaggio, non è prevista la presenza dei trattatori al tavolo dell'accordo ANCI-CONAI.
Questo è un difetto della norma, perché le scelte che vengono prese in questo accordo quadro poi, alla fine, impattano sulle nostre realtà, sia che sia il vetro, sia che sia la carta, sia che sia la plastica.
ALBERTO ZOLEZZI. Comunque, voi confermate che sareste più contenti di entrare anche voi.
MARCO RAVAGNANI, presidente di Assosele (Associazione delle aziende di selezione e valorizzazione degli imballaggi multimateriali). Certo. Un altro tema che vogliamo sollevare è la presenza delle nostre realtà all'interno dei consorzi di filiera. Ad oggi, purtroppo, l'unica presenza è nel consorzio COMIECO e nel consorzio COREPLA, una presenza che è stata imposta fondamentalmente dalla magistratura, perché dal lontano 2006, data di approvazione del decreto 152, alcuni consorzi stanno tuttora disattendendo la partecipazione dei trattatori, valorizzatori, recuperatori – diamogli il nome che vogliamo – all'interno del consorzio stesso.
Un caso lampante è quello del COREVE. Trincerarsi dietro al fatto che lo statuto tipo non è stato ancora approvato dal Ministero disattende la norma, tant'è che si sono dovute adire le vie legali per far sì che alcuni consorzi si uniformassero alla legge. Questo è grave, perché sono passati oramai tredici anni.
ALBERTO ZOLEZZI. Per COREVE mi conferma che è in corso una via legale, ma per adesso...
MARCO RAVAGNANI, presidente di Assosele (Associazione delle aziende di selezione e valorizzazione degli imballaggi multimateriali). Non è ancora in corso nessuna via legale. È in corso nemmeno una trattativa, ma impellenti richieste da parte delle associazioni di categoria dei trattatori per poter entrare nel consorzio stesso. Ad oggi queste istanze vengono disattese sulla base del fatto che lo statuto tipo non è ancora stato approvato dal Ministero, perché gli Pag. 10statuti approvati da COREPLA o da COMIECO sono statuti di tipo volontario, ad oggi, e poi si dovranno uniformare a quello che sarà lo statuto tipo.
Ringrazio quei consorzi che si sono adeguati, ma torniamo sempre al fatto che l'adeguamento è stato fatto perché la magistratura è entrata pesantemente.
PRESIDENTE. Ringrazio gli intervenuti per il loro contributo e per il documento depositato, di cui autorizzo la pubblicazione in allegato al resoconto stenografico della seduta odierna (vedi allegato), e dichiaro conclusa l'audizione.
La seduta termina alle 10.10.
Pag. 11ALLEGATO
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