Sulla pubblicità dei lavori:
Rizzo Gianluca , Presidente ... 3
INDAGINE CONOSCITIVA SUI GRUPPI SPORTIVI MILITARI
Audizione del Comandante del Gruppo Polisportivo Fiamme Gialle del Centro Sportivo della Guardia di Finanza, Generale di Brigata Vincenzo Parrinello e del Capo Ufficio Reclutamento e Addestramento del Comando Generale – I Reparto «Personale» – della Guardia di Finanza, Col. t.ST Michele Bosco.
Rizzo Gianluca , Presidente ... 3
Parrinello Vincenzo , Comandante del Gruppo Polisportivo Fiamme Gialle del Centro Sportivo della Guardia di Finanza ... 3
Rizzo Gianluca , Presidente ... 9
Pettarin Guido Germano (FI) ... 9
Rizzo Gianluca , Presidente ... 10
Mariani Felice (LEGA) ... 10
Rizzo Gianluca , Presidente ... 11
Rossini Roberto (M5S) , intervenendo da remoto ... 11
Rizzo Gianluca , Presidente ... 12
De Menech Roger (PD) , intervenendo da remoto ... 12
Rizzo Gianluca , Presidente ... 13
Parrinello Vincenzo , Comandante del Gruppo Polisportivo Fiamme Gialle del Centro Sportivo della Guardia di Finanza ... 13
Rizzo Gianluca , Presidente ... 15
Pettarin Guido Germano (FI) ... 16
Rizzo Gianluca , Presidente ... 16
Parrinello Vincenzo , Comandante del Gruppo Polisportivo Fiamme Gialle del Centro Sportivo della Guardia di Finanza ... 16
Rizzo Gianluca , Presidente ... 16
Bosco Michele , Capo Ufficio Reclutamento e Addestramento del Comando Generale – I Reparto «Personale» – della Guardia di Finanza ... 16
Rizzo Gianluca , Presidente ... 16
Sigle dei gruppi parlamentari:
MoVimento 5 Stelle: M5S;
Lega - Salvini Premier: Lega;
Partito Democratico: PD;
Forza Italia - Berlusconi Presidente: FI;
Fratelli d'Italia: FdI;
Italia Viva: IV;
Liberi e Uguali: LeU;
Misto: Misto;
Misto-L'Alternativa c'è: Misto-L'A.C'È;
Misto-Centro Democratico: Misto-CD;
Misto-Cambiamo!-Popolo Protagonista: Misto-C!-PP;
Misto-Noi con l'Italia-USEI-Rinascimento ADC: Misto-NcI-USEI-R-AC;
Misto-Facciamo Eco-Federazione dei Verdi: Misto-FE-FDV;
Misto-Azione-+Europa-Radicali Italiani: Misto-A-+E-RI;
Misto-Minoranze Linguistiche: Misto-Min.Ling.;
Misto-MAIE-PSI: Misto-MAIE-PSI.
PRESIDENZA DEL PRESIDENTE
DELLA IV COMMISSIONE GIANLUCA RIZZO
La seduta comincia alle 14.15
Sulla pubblicità dei lavori.
PRESIDENTE. Avverto che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche attraverso la diretta sulla web-tv e la trasmissione televisiva sul canale satellitare della Camera dei deputati.
Audizione del Comandante del Gruppo Polisportivo Fiamme Gialle del Centro Sportivo della Guardia di Finanza, Generale di Brigata Vincenzo Parrinello e del Capo Ufficio Reclutamento e Addestramento del Comando Generale – I Reparto «Personale» – della Guardia di Finanza, Col. t.ST Michele Bosco.
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca, nell'ambito dell'indagine conoscitiva sui gruppi sportivi militari, l'audizione del Generale di Brigata Vincenzo Parrinello, Comandante del Gruppo Polisportivo Fiamme Gialle del Centro Sportivo della Guardia di Finanza, accompagnato dal Colonnello Michele Bosco, Capo Ufficio Reclutamento e Addestramento e dal Tenente Colonnello Walter Mela, Capo Sezione Atti Normativi e Lavori Parlamentari dell'Ufficio Legislazione.
Saluto e do il benvenuto ai nostri ospiti che ringrazio per la loro presenza all'incontro di oggi e agli altri colleghi che partecipano alla seduta anche secondo le modalità stabilite dalla Giunta per il Regolamento del 4 novembre 2020, ai quali rivolgo l'invito a tenere spenti i microfoni per consentire una corretta fruizione dell'audio.
Ricordo che, dopo l'intervento degli auditi, darò la parola ai colleghi che intendano porre domande o svolgere osservazioni. Successivamente i nostri ospiti potranno rispondere alle domande poste. A tal proposito chiedo ai colleghi di far pervenire sin da adesso la propria richiesta di iscrizione a parlare.
Do quindi la parola al Generale di Brigata Vincenzo Parrinello. Prego, Generale.
VINCENZO PARRINELLO, Comandante del Gruppo Polisportivo Fiamme Gialle del Centro Sportivo della Guardia di Finanza. Signor presidente, onorevoli deputati, sono il Generale di Brigata Vincenzo Parrinello, Comandante del Gruppo Polisportivo Fiamme Gialle.
Desidero, innanzitutto, porgere il saluto del Comandante Generale della Guardia di Finanza, il Generale di Corpo d'Armata Giuseppe Zafarana e ringraziare le Commissioni qui riunite per l'invito a questa audizione, che mi offre l'occasione di fornire elementi informativi in merito ai gruppi sportivi della Guardia di Finanza, denominati «Fiamme Gialle», nell'ambito dell'indagine conoscitiva avviata. Inoltre, mi fa particolarmente piacere che questa opportunità sia concessa proprio nell'anno del centenario della nostra disciplina più blasonata: l'atletica leggera.
L'esercizio della professione militare ha da sempre richiesto il possesso di adeguate qualità psicofisiche che, unitamente alle conoscenze tecnico-professionali, consentissero al personale della Guardia di Finanza di esprimere le peculiari capacità operative necessarie per assolvere ai compiti affidati dall'organizzazione militare, sia in tempo di pace che di guerra.Pag. 4
La consapevolezza di questa cultura ginnico-sportiva all'interno del Corpo è tuttora molto forte, tant'è che le Fiamme Gialle – appellativo comunemente utilizzato per individuare lo sport in Guardia di Finanza e mutuato per definire anche le azioni istituzionali dei finanzieri – promuovono la pratica di molte discipline sportive fra i giovani allievi dei reparti di istruzione e fra tutto il personale, incoraggiando soprattutto l'attività agonistica attraverso le azioni del Centro sportivo, attuale erede delle tradizioni delle prime squadre sportive.
Per tale ragione l'attività sportiva, fortemente connaturata con l'addestramento militare, è presente sin dalla nascita del Corpo, ma è nel 1911 che ha inizio la pratica agonistica, a Torino, con la partecipazione al Concorso nazionale di ginnastica per celebrare il cinquantenario dell'Unità d'Italia.
Successivamente, nel 1921, una squadra di atleti per la prima volta ha preso parte a un evento sportivo più strutturato: si trattava del trofeo Scudo Nelli, gara di marcia a squadra assai prestigiosa all'epoca. La manifestazione di grande rilievo si svolgeva a Roma su un percorso di circa 20 chilometri. I finanzieri si sono aggiudicati questa competizione negli anni 1924, 1926 e 1928, acquisendo così il diritto a riceverlo definitivamente. Oggi il trofeo è conservato presso il Museo storico del Corpo.
In seguito l'attività sportiva nella Guardia di Finanza si è ulteriormente sviluppata, portando negli anni Cinquanta gli atleti – soprattutto quelli numerosi che non godevano di adeguata assistenza nelle sedi di provenienza – ad avere l'opportunità di alloggiare in caserma, dove trovavano le migliori condizioni di vita per la preparazione all'attività agonistica. A tal fine le Fiamme Gialle, secondo una precisa strategia, hanno strutturato sin da allora la propria sede in modo adeguato per favorire l'addestramento sportivo con alloggi, impianti sportivi, cucina riservata, medici e centro fisioterapico.
Il Corpo, inoltre, ha curato anche la formazione culturale dei neo-arruolati che venivano stimolati e seguiti nel loro percorso scolastico. In questo sistema addestrativo tutti gli allenatori sono sempre stati selezionati tra gli ex atleti. Proprio il lavoro quotidiano dei primi, a stretto contatto anche con campioni di livello nazionale e internazionale, ha consentito di accrescere la loro esperienza e capacità, tanto che molti di essi hanno svolto a lungo anche il ruolo di tecnici della Federazione italiana di atletica leggera, così come è accaduto per i fisioterapisti.
A partire dai primi anni Sessanta, dopo le Olimpiadi di Roma, le Fiamme Gialle – che allora erano l'unico gruppo sportivo militare italiano – hanno creato una sezione giovanile, utilizzando proprie strutture e preparatori. Durante questi sessant'anni diverse migliaia di ragazzi di ambo i sessi si sono avvicinati allo sport e molti di loro hanno proseguito l'attività agonistica arruolandosi come militari atleti e ottenendo in alcuni casi medaglie olimpiche e mondiali. La sezione intitolata al Generale Gaetano Simoni, fondatore del nostro sodalizio, è molto fiorente anche oggi e tessera ogni anno alcune centinaia di ragazzi. Sulla scorta di questa positiva esperienza maturata nell'atletica, sono sorte nel tempo anche nuove sezioni giovanili Fiamme Gialle dedicate ad altri sport come il nuoto, lo sci, la canoa e il canottaggio.
Oggi l'intero assetto sportivo è stato ulteriormente implementato con la strutturazione del Centro sportivo della Guardia di Finanza istituito nel 1994, quale ultimo tassello dell'evoluzione organizzativa dello sport giallo-verde, il quale, avvalendosi del dipendente gruppo polisportivo Fiamme Gialle, coordina la programmazione, la direzione tecnica e il controllo delle discipline sportive, orientate prioritariamente verso gli sport olimpici, discipline praticate ripartite nell'ambito dei cinque nuclei atleti.
In particolare, l'attività agonistica del Centro sportivo della Guardia di Finanza viene svolta: nella sede di Castel Porziano a Roma, dove vengono praticate le discipline dell'atletica leggera, del judo, del karate, del nuoto, del tiro a segno, del tiro a volo e della scherma; presso la sede di Sabaudia, in provincia di Latina, invece, vengono Pag. 5praticate le discipline remiere, canoa e canottaggio; nella sede di Gaeta in provincia di Latina, dove vengono praticati gli sport velici; infine presso la sede di Predazzo in provincia di Trento dove vengono praticati gli sport invernali, sci alpino e fondo, biathlon, salto e combinata nordica e gli sport sul ghiaccio come il pattinaggio.
Il Centro sportivo dispone di strutture e di attrezzature sportive nelle predette località in grado di assicurare la necessaria preparazione tecnica e fisica dei propri atleti, nonché di attuare programmi di collaborazione con il Comitato olimpico nazionale italiano, il Comitato italiano paralimpico e le federazioni sportive nazionali di riferimento.
Le citate strutture, in un'ottica di piena collaborazione e apertura al mondo esterno, vengono quotidianamente messe a disposizione delle federazioni sia nazionali, e dei loro organi periferici, che estere, nonché di numerosi sodalizi sportivi civili. In particolare, la struttura di Castel Porziano, moderna ed efficiente, è dotata di impianti funzionali alle varie attività di svago di cui si occupa il Centro sportivo. In tale contesto è allocato un complesso polivalente al coperto dove si può praticare gran parte dell'attività, comprese le discipline dei salti, anche salto con l'asta. Infatti, è presente un pistino coperto autonomo da 100 metri utilizzato durante la stagione invernale, una sala pesi, una sala muscolazione – entrambe di 225 metri quadrati –, una palestra con tatami di 340 metri quadrati per il judo e il karate e una piscina olimpica di 50 metri coperta che, all'occorrenza, può essere scoperta. Nella stessa struttura, oltre agli uffici e alla foresteria, sono presenti un centro fisioterapico all'avanguardia con macchinari di ultima generazione, un ufficio sanitari, 8 spogliatoi e una sauna. La parte indoor viene completata da quella open, formata da una pista regolare di atletica leggera ad 8 corsie illuminata e con tribune e, adiacente alla pista, si trova un'ampia zona riservata ai lanci.
Grazie a diverse acquisizioni di immobili negli anni da parte del demanio, concessi in uso al Corpo, si è riusciti a realizzare un moderno efficiente sito logistico per lo svolgimento delle attività sportive della canoa e del canottaggio a Sabaudia. Gli impianti sportivi sono dislocati su una superficie di circa 10 mila metri quadri, sono prospicienti il lago di Sabaudia o di Paola, dove vi sono anche il ricovero delle imbarcazioni di canottaggio e canoa nonché palestre, pontili per sbarco e imbarco per le imbarcazioni, gru per alaggio motoscafi, un campo sportivo da calcio con un manto erboso e uno di pallavolo in terra battuta.
Come è noto, i gruppi sportivi militari rivestono nel sistema sportivo italiano un importante ruolo di supporto in molte discipline che non dispongono autonomamente di risorse economiche tali da poter garantire lo sviluppo di un'attività agonistica di alto livello. Tuttavia, per moltissimi anni, tale funzione si è limitata all'arruolamento degli atleti più promettenti e alla garanzia di una adeguata retribuzione fino al termine della carriera, tale da consentire agli stessi di potersi dedicare a tempo pieno alla preparazione atletica.
In seguito, le Fiamme Gialle hanno ritenuto necessario ampliare questo ruolo, intraprendendo nuove iniziative e perseguendo obiettivi strategici complementari. Ciò ha determinato il riposizionamento del citato gruppo sportivo nel panorama dello sport italiano.
Infatti, oggi è stato perfezionato un nuovo modello di funzionamento, che si articola secondo diverse direttive: l'attività agonistica di alto livello che non riguarda, però, solo l'assistenza agli atleti, ma passa attraverso la creazione di centri di eccellenza con la programmazione e creazione di una serie di supporti altamente qualificati; l'attività giovanile e promozionale, ove con la prima si intende lo sviluppo qualificato dello sport giovanile fino ai massimi livelli nazionali ed internazionali, e con la seconda si intende tutte quelle attività connesse alla divulgazione della nostra attività con la presenza nel mondo della scuola, lo sviluppo di progetti mirati eccetera; la collaborazione con il CONI (Comitato olimpico nazionale italiano), il CIP (Comitato italiano paralimpico) e le federazioni nell'organizzazione dei maggiori eventi sportiviPag. 6 che si svolgono in Italia, mettendo a disposizione personale, strutture, mezzi e know-how; la realizzazione di iniziative sociali a favore del territorio e delle categorie più deboli.
Per quanto concerne l'attività di alto livello agonistico, attualmente presso i nostri gruppi sportivi sono in forza 208 atleti militari, quasi tutti inseriti nelle rappresentative assolute di categoria delle rispettive federazioni, e 68 tecnici, alcuni dei quali svolgono ruoli di responsabilità tecnica nell'ambito delle federazioni come, ad esempio, il Brigadiere Franco Cattaneo, l'attuale direttore tecnico della Federazione italiana canottaggio. Negli ultimi 25 anni in tutte le edizioni dei Giochi olimpici estivi e invernali le Fiamme Gialle sono state quasi sempre il gruppo più numeroso tra le delegazioni partecipanti. Voglio citare solo alcuni degli atleti che hanno dato lustro e prestigio al Paese e alle Fiamme Gialle: Franco Nones, Gustavo Thoeni, Felice Mariani, Agostino Abbagnale, Kristian Ghedina, Antonio Rossi, Roberto Di Donna, Fabrizio Mori, Ivano Brugnetti, Domenico Fioravanti, Alessio Sartori, Antonietta Di Martino, Romano Battisti, Niccolò Campriani, Valerio Aspromonte, Daniele Garozzo, Tania Cagnotto, Sofia Goggia, Dorotea Wierer, Filippo Tortu e Larissa Iapichino.
Oggi, nel nostro albo d'oro annoveriamo 72 medaglie olimpiche, 7 medaglie paralimpiche, 313 medaglie ai Campionati mondiali assoluti e 15 medaglie ai Campionati mondiali paralimpici, 474 medaglie ai Campionati europei assoluti e 15 medaglie ai Campionati europei paralimpici. Tutti i risultati raggiunti sono il frutto di un grande lavoro di squadra tra le Fiamme Gialle, le federazioni e il CONI e, spesso, sono stati costruiti all'interno delle nostre caserme grazie alla precisa opera svolta dai nostri tecnici, massaggiatori, medici e dal personale di supporto.
Inoltre, il Comando generale della Guardia di Finanza e il Comitato italiano paralimpico hanno siglato nel 2012 un accordo di collaborazione per lo sviluppo tecnico e agonistico degli atleti disabili di livello internazionale che ha per oggetto il tesseramento e, di conseguenza, lo svolgimento dell'attività presso il Centro sportivo da parte di atleti disabili di alto livello. La collaborazione tra la Guardia di Finanza e il CIP attualmente interessa sportivi di varie discipline dall'atletica leggera agli sport invernali e, in passato, ha riguardato anche il nuoto e la vela. La sezione paralimpica Fiamme Gialle conta atleti del calibro di Martina Caironi, Oxana Corso, Simone Manigrasso e Ambra Sabatini nell'atletica leggera e di Giacomo Bertagnolli, campione paralimpico e mondiale negli sport invernali.
Inoltre, alla luce del decreto legislativo n. 36 del 28 febbraio 2021, il Corpo è pronto a recepire quanto disposto dal provvedimento legislativo e l'inquadramento a contratto degli atleti con disabilità fisiche e sensoriali tesserati con il CIP nell'ambito dei gruppi sportivi Fiamme Gialle.
Un ulteriore aspetto strategico per la Guardia di Finanza sono le sezioni giovanili, che hanno sempre rappresentato una delle principali forme di impegno sociale del Corpo nei confronti della collettività e, in particolare, dei giovanissimi che desiderano far parte del mondo dello sport. In tale contesto, le Fiamme Gialle perseguono l'obiettivo di veicolare il messaggio dell'attività sportiva quale sano modello educativo e di crescita per le nuove generazioni, nonché di diffondere i valori fondamentali dello sport da individuarsi nella lealtà, nella tenacia e, soprattutto, nel rispetto delle regole e dell'avversario.
Tale iniziativa di apertura delle strutture del Corpo all'esterno consentono di avvicinare le istituzioni alla società civile. L'attività giovanile interessa cinque discipline sportive: l'atletica leggera, il nuoto, la canoa, il canottaggio e gli sport invernali.
Attualmente sono circa 600 giovani atleti, dai 12 ai 18 anni, tesserati per le citate sezioni che vengono assistiti sotto ogni profilo tecnico, logistico e sanitario. Tali sezioni sono alimentate grazie ad un fattivo ed intenso rapporto di collaborazione con il mondo della scuola, realizzato grazie ad alcuni progetti come Atleticamente, A scuola in canoa; Remare a scuola. Ad esempio, il progetto Remare a scuola, sviluppato dal Pag. 7III Nucleo Atleti di Sabaudia, è portato avanti presso gli istituti scolastici dell'intero litorale pontino e si articola in una serie di incontri con i nostri atleti e tecnici, a cui seguono prove a remoergometro, competizioni nell'ambito delle singole realtà scolastiche e una festa finale nel mese di maggio. Durante questo percorso sono individuati alcuni studenti che partecipano a un'attività selettiva nel corso dell'estate per essere poi avviati nel mese di settembre all'attività agonistica giovanile. Gli effetti e l'efficacia di tali progetti sono altissimi: basti pensare che alcuni atleti così individuati tra i banchi di scuola sono stati condotti per mano in collaborazione con il CONI e la pertinente Federazione, fino a salire sul podio olimpico.
A tali iniziative si aggiunge poi un continuo e costante coordinamento in ambito giovanile con l'Ufficio scolastico regionale per il Lazio, in virtù del quale, nel corso degli anni, si è sempre più sviluppata un'intensa sinergia che trova il suo apice nella collaborazione alla predisposizione delle varie fasi dei campionati studenteschi.
Un'ulteriore tassello del citato nuovo modello organizzativo è rappresentato dalla collaborazione con il CONI, il CIP e le federazioni sportive nella realizzazione di eventi sportivi che nasce da un protocollo d'intesa siglato con il Comando Generale della Guardia di Finanza, grazie al quale i gruppi sportivi Fiamme Gialle mettono a disposizione dei citati enti la competenza del proprio personale, mezzi e strutture nonché il proprio know-how. Infatti, negli anni sono state organizzate diverse manifestazioni sportive in modo autonomo o a supporto di organizzazioni e federazioni, ovvero in sinergia con altri soggetti promotori.
Alcune di esse hanno avuto rilevanza internazionale, vedendo la partecipazione di numerose delegazioni straniere e di atleti di elevato livello. A mero titolo esemplificativo, si pensi al meeting internazionale di atletica leggera Golden Gala a Roma e ai recenti campionati mondiali di sci alpino a Cortina.
Relativamente alle molteplici attività nel sociale svolte dal Centro sportivo della Guardia di Finanza, in questa sede mi fa piacere ricordarne alcune tra le più significative: il progetto dei Campus Fiamme Gialle, nato dalla sinergia e dalla collaborazione tra il citato Centro, la regione Lombardia e il relativo ufficio scolastico regionale nell'ambito del progetto «Sport e legalità – La scuola in cattedra». In tale ambito è stato elaborato un programma finalizzato a creare un dialogo con i giovani studenti incentrato sull'integrazione tra attività sportiva ed educazione all'impegno sociale e civile, alla legalità, alla conoscenza delle regole, al rispetto delle istituzioni e alla consapevolezza dei limiti della propria libertà. Le tre classi lombarde del biennio delle scuole superiori sono state scelte da un comitato tecnico dell'Ufficio scolastico regionale che ha tenuto conto prioritariamente di particolari situazioni di disagio sociale e culturale dei ragazzi coinvolti.
In estrema sintesi, non sono state selezionate le classi con gli alunni più bravi, diligenti e studiosi, bensì le classi particolarmente impegnative, formate da ragazzi meno motivati. I tre campus si sono svolti presso le sedi del Centro sportivo della Guardia di Finanza di Castel Porziano, Predazzo e Sabaudia. A testimonianza della pregevolezza e dell'efficacia di tali iniziative, cito l'esperienza che ha visto coinvolta una classe particolarmente complicata. Dopo un primo impatto diffidente, si è creato un legame particolare tra finanzieri e studenti che ha trovato la punta d'intensità nella commozione del giorno finale dell'evento, racchiuso nelle parole di una pergamena consegnata ai militari, di cui riporto alcuni passaggi: «Ci siamo sentiti accolti e amati con tutti i nostri difetti e la poca voglia di impegnarci in qualcosa di costruttivo. A volte siamo stati veramente insopportabili e spesso non abbiamo capito che stavamo superando il limite, ma il vostro rispetto verso di noi e la vostra pazienza non sono mai mancati. Dire “grazie” è troppo poco in quanto quello che portiamo a casa non è un oggetto, ma è un qualcosa che non ha prezzo: è una ricchezza che non può essere contenuta in un pacco perché ha un valore inestimabile e il contenitore è il cuore».Pag. 8
Il progetto «Sport e legalità» della Presidenza del Consiglio dei ministri è teso a far riscoprire lo sport nelle sue valenze educative e sociali a studenti di realtà particolarmente disagiate. Infatti, l'iniziativa riguardava alcuni istituti che operano in contesti caratterizzati da un alto rischio di dispersione scolastica e, spesso, dal coinvolgimento dei ragazzi in attività illegali. Faccio riferimento agli istituti di Giovanni Falcone e Leonardo Sciascia del quartiere Zen di Palermo, via dell'Archeologia di Tor Bella Monaca a Roma, l'Oriani Mazzini di Milano, il San Luca-Bovalino di Reggio Calabria e il Carlo Levi di Scampia a Napoli.
Il progetto «Vivere la neve», promosso dal Ministero dell'istruzione e dalla Federazione italiana sport invernali, vede impegnata anche la Guardia di Finanza. In virtù di un protocollo d'intesa con il CONI, il Corpo ha messo a disposizione per l'iniziativa le sue strutture addestrative dell'Aquila, come la scuola ispettori e sovrintendenti, e di Predazzo, ovvero la scuola alpina, e qualificati rappresentanti del Centro sportivo, testimonial per la partecipazione alle giornate sulla neve con i giovani studenti. Il progetto coinvolge le scuole attraverso incontri con i ragazzi sui temi della corretta alimentazione e pratica motoria, della conoscenza e il rispetto dell'ambiente unitamente alle buone pratiche per vivere la neve in sicurezza. Nell'ambito delle attività sono anche previsti degli stage e corsi di formazione e aggiornamento sulla neve riservati agli insegnanti di educazione fisica, con l'obiettivo di incrementarne la preparazione sui temi legati alla pratica degli sport invernali.
L'asta di beneficenza We run together-Supporting our team è frutto di una collaborazione nata tra Fiamme Gialle, Cortile dei Gentili, Athletica Vaticana e FIDAL (Federazione italiana di atletica leggera) Lazio, che avrebbero dovuto promuovere e organizzare il meeting Internazionale di atletica leggera We run together-Simil Currebant. In tale occasione i campioni olimpici avrebbero corso per la prima volta con atleti paralimpici, sportivi con disabilità mentali, rifugiati, migranti e carcerati con l'obiettivo di celebrare attraverso lo sport l'incontro, la condivisione, l'inclusione e il dialogo. Tuttavia, l'emergenza sanitaria non ha permesso lo svolgimento del citato evento sportivo. Pertanto, per non disperdere le risorse in campo per la preparazione del meeting, è stata organizzata un'asta di beneficenza a sostegno di due ospedali, grazie alla disponibilità di moltissimi atleti che hanno messo in palio, tra l'altro, i loro oggetti personali.
Le iniziative che ho appena descritto sinteticamente sono solo alcune di quelle che il Corpo porta avanti con i suoi atleti, convinto che lo sport sia un'opportunità straordinaria per creare sinergie inossidabili. È per questo che la Guardia di Finanza, sin dall'inizio della sua storia, lo ha posto come caposaldo formativo e ha ritenuto strategico il supporto agli sportivi anche attraverso l'arruolamento e il sostegno delle stesse.
Proprio a tal riguardo volevo analizzare come ultimo punto il tema della valorizzazione dei nostri atleti. La normativa vigente, il decreto del Presidente della Repubblica n. 316 del 18 dicembre 2002, ci consente di reclutare allievi finanzieri da destinare ai gruppi sportivi Fiamme Gialle in qualità di atleti mediante una procedura di selezione, alla quale gli interessati accedono su domanda, articolata in più fasi: visita medica preliminare comprensiva di esami specialistici; eventuale visita medica di revisione; accertamento dell'idoneità attitudinale; valutazione dei titoli posseduti dai candidati. A tal fine si tiene conto delle esigenze di ciascuna disciplina di interesse. Una volta reclutati a seguito del conseguimento dei risultati sportivi, gli atleti sono ricompensati con la concessione dei riconoscimenti di carattere morale – encomio o elogi – previsti da specifiche disposizioni interne che ne valorizzano l'impegno e la tenacia.
Al termine dell'attività agonistica coloro che decidono di continuare a prestare servizio in Guardia di Finanza possono essere confermati presso il Centro sportivo quali tecnici delle diverse discipline – se in possesso di una specifica attitudine – oppure reimpiegati presso i vari reparti del Corpo Pag. 9previa frequenza di un apposito corso, ove espletano sia l'attività operativa presso le stazioni di soccorso alpino, i nuclei di polizia economico-finanziaria, i nuclei speciali eccetera, che di staff. In questa sede mi fa particolarmente piacere poter affermare che tutti gli atleti, al termine dell'attività agonistica, confermano le doti di impegno, sacrificio e abnegazione dimostrate durante l'attività agonistica.
Permettetemi di chiudere il mio intervento con il recente disegno di un bambino di sette anni, Edward, di una scuola elementare di Sesto Calende in provincia di Varese, appassionato della disciplina della canoa. Pochi giorni fa la maestra ha chiesto ai ragazzi di completare un disegno esprimendo tre desideri e scriverli nelle lampade, in modo che Aladino potesse leggerli ed esaudirli. Al primo desiderio il bambino ha scritto «un monopattino elettrico», al secondo desiderio «vorrei essere un famoso canoista» e al terzo desiderio ha scritto «vorrei andare nelle Fiamme Gialle». Il bambino, che non ha parenti nel Corpo, non ha espresso il desiderio di diventare un calciatore, un cantante o un pilota, ma ha scritto che voleva diventare un atleta delle Fiamme Gialle. Questo, presidente, è il disegno. Grazie.
PRESIDENTE. Grazie a lei, Generale, anche per aver portato questa testimonianza. La ringrazio per la sua relazione esaustiva e dettagliata che sicuramente porterà un contributo importante ai lavori delle nostre Commissioni per l'indagine conoscitiva che abbiamo in corso.
Adesso do la parola ai colleghi che hanno chiesto di intervenire. È iscritto il collega Pettarin, a cui do la parola. Prego.
GUIDO GERMANO PETTARIN. Ci tengo soprattutto a ringraziare i presidenti delle Commissioni per questa indagine conoscitiva che si sta svolgendo con grande serietà e con grande continuità. Le Commissioni Difesa e Cultura hanno avuto l'intelligenza di capire che attraverso questa attività conoscitiva non si cerca semplicemente di verificare e di conoscere meglio il mondo dello sport militare in senso estremamente ristretto, ma si guarda al mondo dello sport in generale: che cosa lo sport sia, che cosa lo sport voglia essere e, soprattutto che cosa lo sport possa diventare.
Ringrazio anche il Generale Parrinello per la sua presenza e per la relazione e i suoi collaboratori e colleghi che sono qui con noi oggi. Generale, la testimonianza e la relazione che lei porta è estremamente importante. Così come il bambino che lei ha citato in fondo alla sua relazione, anche io avrei voluto essere un atleta delle Fiamme Gialle, perché a fronte di questa situazione, ciò che viene descritto non è semplicemente un momento puntuale, ma è un sistema sport che il Corpo della Guardia di Finanza ha messo in piedi da tanto tempo. Infatti, non è di poco conto pensare che si sta celebrando il centenario di questa attività che è iniziata dedicando particolare attenzione alla regina degli sport, l'atletica leggera, e che, grazie alla preparazione atletica, funge da base anche alle altre attività sportive, perché è il fattor comune a cui fanno riferimento tutti.
Ci sono una serie di situazioni in quello che il Generale Parrinello ci ha descritto che ci aiutano moltissimo a farci un'idea del quadro futuro. Il Generale ci ha dato già delle risposte, ma io mi sento di chiedere se ci può dare anche degli approfondimenti.
È particolarmente importante l'attenzione che il Corpo ha dedicato a chi non è ancora un appartenente alla Guardia di Finanza, ovvero ai giovani, mettendo in piedi delle sezioni giovanili, a partire dalla Sezione giovanile Simoni, che è un'esperienza – per quanto ne possa sapere – più unica che rara nell'ambito del mondo dello sport in Italia, ma non solamente in Italia, e per quello che è il fattore educativo non solamente all'attività sportiva, ma all'essere cittadini. Appartenere alla Sezione giovanile di atletica Simoni della Guardia di Finanza non serve semplicemente a educare un ragazzo allo sport, ma anche a educarlo a essere un ottimo cittadino in quella che sarà la sua attività futura.
In questo, poi, vi è la grande attenzione – lei ha già citato il fatto che il Corpo è pronto per dar seguito alle ultime normativePag. 10 in materia – per accogliere i disabili nelle file del gruppo sportivo, con le Fiamme anche sul bavero e non solamente nel cuore. È proprio sulla scorta di questo elemento che mi sento di chiederle un ulteriore approfondimento che, in qualche maniera, fa riferimento anche alla sua e alla vostra importante esperienza. Si sta dibattendo del tema sport nella Costituzione. Mi sono sempre chiesto come mai non l'abbiamo potuto inserire in questa già a suo tempo e mi rispondo che i padri e le madri costituenti avevano una bella opera davanti agli occhi, nel momento in cui hanno dovuto scrivere un testo che ha un'attualità talvolta imbarazzante, anche a più di 70 anni di distanza, ma naturalmente non potevano prevedere tutto quanto. Sta a noi, come compito, riuscire ad integrare quelle che sono le situazioni che i padri costituenti non hanno avuto modo di sviluppare in maniera adeguata. Cosa ne pensa della idea – secondo me assolutamente da condividere – di inserire proprio come principio costituzionale lo sport nella Costituzione, in maniera che la nostra Repubblica non sia solo – e ci mancherebbe altro – una Repubblica fondata sul lavoro, ma che sia anche una Repubblica fondata su tanti altri principi che poi sfociano in questi principi fondamentali, di cui fa parte anche lo sport e l'educazione che lo sport conferisce?
Ultimo, un dato e anche qui ci ha già risposto. Una delle preoccupazioni che chiunque riesce a vedere nell'ambito del mondo dello sport è che cosa accade agli atleti, anche di livello, quando smettono di gareggiare. Non tutti, come il collega Felice Mariani, diventano dei servitori ulteriori dello Stato. Uno dei dubbi che ha chi vive in questo mondo, risponde alla domanda: il meccanismo delle federazioni, in realtà, è una fabbrica di disoccupati? Mi pare che per quanto riguarda il gruppo sportivo Fiamme Gialle non sia così, perché le caratteristiche delle persone che appartengono al gruppo vengono valorizzate nella prosecuzione di una carriera importante e, spesso, ulteriormente valorizzate nell'ambito di quelle che sono le linee del Corpo. Però ciò non vale per tutti e mi permetto di lasciare anche questa considerazione, perché lei ci possa suggerire che cosa si può ulteriormente fare per evitare che creare dei campioni non voglia anche dire creare dei disoccupati.
Capisco che il tema è delicato ed estremamente importante, però credo che si connoti molto all'esperienza importantissima che ha la Guardia di Finanza. Su questo mi pongo una domanda che, forse, è più per il presidente che non per il generale. Quanto, grazie a questo ciclo di audizioni, sarà possibile proporre dei modelli, perché se è pensabile proporre dei modelli, sono convinto che il modello Guardia di finanza sia assolutamente virtuoso e possa essere proposto. Visto che penso – come i giapponesi – che copiare non sia una cosa malfatta quando si copia da chi fa il meglio, credo che questo modello possa essere proposto a tutti affinché sia copiato.
PRESIDENTE. Grazie a lei, onorevole Pettarin. Adesso do la parola all'onorevole Mariani. Prego.
FELICE MARIANI. Grazie, presidente. Grazie, generale Parrinello, benvenuto a questa audizione, la quarta che facciamo, a cui ho presenziato con piacere.
Per me oggi è difficile essere distaccato, vedendo le Fiamme Gialle che mi fanno ricordare i quarant'anni e più che ho passato con loro come atleta e come tecnico. Quindi, come ho parlato bene di tutti gli altri gruppi sportivi militari, non possono che parlar bene anche delle Fiamme Gialle, in cui la cultura – come diceva il generale Parrinello nella esauriente disamina che ha fatto – viene utilizzato l'appellativo di Fiamme Gialle per individuare lo sport e viene usato anche per l'attività della Guardia di finanza. Oltre a questo percorso che ho fatto da atleta e da tecnico e aver contribuito in una infinitesima parte ai risultati delle Fiamme Gialle, l'attività delle Fiamme Gialle che ci ha illustrato il Generale Parrinello è svolta anche in ambito sociale. Credo che questo sia molto importante, soprattutto in questo momento di pandemia, in cui la politica ne sta parlando molto, come mai è stato – perlomeno in questi tre anni da quando sono in ParlamentoPag. 11 – e spero che continui a farlo perché lo sport aiuta molto i giovani in questa crisi pandemica e anche psicologica che, purtroppo, lascerà strascichi notevoli nei giovani.
Sono convinto che lo sport possa fare molto; l'attività dei gruppi sportivi anche nel sociale è fondamentale. Però anch'io devo farle qualche domanda. Ritiene che abbia margini di miglioramento il lavoro già svolto in precedenza? Voglio fare non una critica, ma un appello affinché lo sport militare possa essere sempre al massimo dei livelli. Ripeto quello che ho già detto nelle altre audizioni. Qualche volta accade che degli atleti che entrano nei gruppi sportivi militari, entrano da campioni e poi non riescono a mantenere le aspettative. Purtroppo può succedere che, a causa di infortuni, non riuscendo più ad essere i primi non sopportano la disciplina e si lasciano un po' andare. Io credo che sia importante che i vertici dei vari gruppi militari verifichino un costante impegno dei tecnici e dei dirigenti affinché i nostri militari, che sono anche agevolati – a differenza dei finanzieri, poliziotti e carabinieri che rischiano la vita tutti i giorni in attività istituzionale – si allenino, cinque o sei ore. Penso, infatti, che debbano dare il massimo e si debba verificare che questo avvenga. Grazie.
PRESIDENTE. Grazie, onorevole Mariani. Ha chiesto di intervenire il collega a Roberto Rossini da remoto. Prego, onorevole.
ROBERTO ROSSINI, intervenendo da remoto, ringrazio il Generale Parrinello per la relazione, mi ha fatto molto piacere, e ringrazio anche i suoi collaboratori. Purtroppo mi scuso se non sono in presenza, ma avevo degli impegni, però in questo caso la tecnologia ci viene in aiuto.
Le faccio le congratulazioni innanzitutto per il centenario – mi sembra di aver sentito così all'inizio della relazione – della sezione dell'atletica leggera.
Mi ha fatto molto piacere la visione che le Fiamme Gialle hanno dello sport, per i valori che trasmette, per tutto quello che dà anche ai nostri giovani. Avete svolto tante attività con i ragazzi, con le scuole e a livello sociale che apprezzo tantissimo. Forse siete il gruppo sportivo che avete più attività con i giovani ragazzi. Vi ringrazio per il lustro che portate all'Italia, perché avete fatto un elenco di campioni conosciuti da tanti di noi italiani, complimenti.
Le faccio alcune domande sul coinvolgimento dei ragazzi. Mi fa molto piacere che adottate tante iniziative con i ragazzi, con i giovanissimi che vengono assistiti sotto ogni profilo. Avete fatto tante collaborazioni con il mondo della scuola, mi chiedevo se queste avvengono solo in alcune regioni, quali sono quelle interessate e se si può pensare di allargare queste collaborazioni anche a tutto il resto del Paese perché sarebbe un'iniziativa importante; è un peccato escludere alcuni ragazzi dalla possibilità di accedere a queste opportunità che offrite.
Mi sembra di aver capito che seguiate i giovani anche in tutto il percorso scolastico; è una cosa molto bella e importante. Tra l'altro mi chiedevo se, durante queste valutazioni, vi rendiate spesso conto delle predisposizioni di questi ragazzi.
Avete un medagliere enorme, avete detto – mi pare – che tutti i tecnici sono ex atleti, quindi vostri. Immagino che riescono a trasmettere i valori delle Fiamme Gialle, del nostro Paese e dello sport ed è per questo che continuate a ottenere tanti risultati. Questo sarebbe bello trasmetterlo ai ragazzi, ovviamente immagino che questi tecnici riescano subito a capire quali siano le predisposizioni di un ragazzo. Un modello da trasferire non solo a gruppi sportivi militari, ma anche scolastici, se riusciamo a mettere personale che fin dall'infanzia o comunque dalle elementari riesca a valutarne le predisposizioni. Secondo me, in Italia siamo molto carenti a livello di pratica sportiva nella scuola primaria e sarebbe importante che gruppi sportivi militari potessero venire in aiuto.
Poi mi chiedevo se avete collaborazioni interforze, anche per scambiarvi opinioni sui modelli. Ho letto che le vostre sezioni, le vostre strutture sono aperte anche al mondo esterno, a quello civile se ho capito Pag. 12bene. Mi chiedevo in che modo, se possono utilizzare solo la struttura oppure c'è anche la possibilità di fare un evento con atleti o i tecnici stessi.
Il progetto dell'attività sociale che avete fatto è bellissimo; mi ha particolarmente colpito il fatto che siete andati a prendere le classi con più problematiche e non classi che già funzionavano e che siete riusciti a ottenere un buon risultato. Bellissima la lettera che hanno scritto alla fine. Questo fa capire che tramite i valori che trasmette lo sport, anche in questo momento che c'è il COVID, sicuramente possiamo riuscire ad aiutare tanti dei nostri giovani. È importante far ripartire lo sport nel migliore dei modi e vi ringrazio per questo progetto.
Ultime domande. Questi progetti che organizzate, come si possono conoscere? Vorrei sapere se avete un sito web, perché spesso anche per le attività militari non si viene a conoscenza delle vostre iniziative. Infine e chiudo, così lascio la parola ai colleghi, secondo lei, cosa potremmo fare come legislatore per migliorare il sistema sport in generale o, più in particolare, il sistema sport dei gruppi sportivi militari? Scusate per le tante domande, ma approfitto delle Fiamme Gialle visto che c'è questa possibilità importante.
PRESIDENTE. Ha chiesto di intervenire il collega vicepresidente De Menech. Prego, onorevole.
ROGER DE MENECH, intervenendo da remoto, mi scuso con il Generale, ma sono tornato nelle Dolomiti che lei conosce molto bene e frequenta per motivi istituzionali, ma anche per rendere omaggio a un grandissimo Gruppo sportivo che ho il piacere di vedere all'opera spesso, quindi posso testimoniare che è un esempio virtuoso del nostro Paese.
Sono il promotore di questa indagine conoscitiva, che ha due obiettivi principali. Innanzitutto, quello di conoscere un mondo che va sulle prime pagine dei giornali, soprattutto durante i grandi eventi come le Olimpiadi e i Campionati del mondo, ma che è un mondo che lavora 365 giorni all'anno, anche durante i periodi in cui i riflettori non sono puntati sul vostro mondo e sullo sport. In secondo luogo conoscere, ma anche capire se si debbano mettere in campo degli aiuti tecnico-giuridici-legislativi per migliorare sempre di più l'attività dei gruppi sportivi militari, riconoscendone l'eccellenza da una parte, ma anche un valore educativo straordinario dall'altra. Lei ha parlato molto delle giovani generazioni e rapporto con il mondo della scuola. Credo che il buon esempio sia sempre la cosa migliore per educare i nostri ragazzi a una vita sportivamente virtuosa, ma soprattutto a una vita civile e a una comunità solida. Credo che su questo voi state facendo un grande lavoro.
Due domande. Io sono convinto che durante il periodo di attività noi non dobbiamo insegnare nulla ai gruppi sportivi militari e nemmeno alla Guardia di finanza: credo che quello sia un periodo di eccellenza assoluta. Mi chiedo, il numero degli arruolamenti annui, quindi la capacità di ricambio delle generazioni dal punto di vista sportivo lo ritiene sufficiente, oppure si può migliorare? Le discipline sportive, cioè il ventaglio delle possibilità che avete, sono commisurate alla capacità e anche alla possibilità che avete di esprimere la qualità? Questo riguarda la parte precedente l'entrata nel mondo sportivo dell'atleta, invece la cosa che forse più mi interessa è quello che succede dopo. Giustamente lei ha sottolineato il fatto che gran parte degli atleti diventa poi un tecnico sportivo o entra nella carriera della Guardia di Finanza. Io mi chiedo – è una domanda che ho fatto a tutti i gruppi sportivi militari – ritiene che la gestione post agonistica dell'atleta sia ben strutturata?
La domanda diretta che le faccio – è un'idea che mi è venuta dialogando con molti di voi – è questa: secondo lei, una maggiore permeabilità della pubblica amministrazione, cioè la possibilità che un atleta laureatosi in una materia più attinente a un'altra parte della pubblica amministrazione, a un ministero, una regione eccetera, potrebbe tornare utile al Paese anche a fine carriera, quando si trovano di fronte a un bivio in cui devono decidere se Pag. 13fare l'atleta, il finanziere in un ruolo di carriera? C'è un'altra possibilità? Dal mio punto di vista per il periodo agonistico credo ci sia veramente poco da migliorare. Siamo un'eccellenza e ci invidiano questo sistema in tutta Europa e credo anche nel mondo.
Con questo la ringrazio per lo straordinario lavoro che fate anche lei, tutti gli atleti, ma in particolare tutti i tecnici e i grandi collaboratori che ha sotto di lei e che ogni giorno lavorano, ripeto, anche senza i riflettori puntati. Buon lavoro.
PRESIDENTE. Grazie, collega. Non ho altre richieste di intervento, pertanto do la parola al generale Parrinello per la replica. Prego.
VINCENZO PARRINELLO, Comandante del Gruppo Polisportivo Fiamme Gialle del Centro Sportivo della Guardia di Finanza. Cercherò di esaurire tutte le richieste.
I giovani sono un nostro obiettivo privilegiato, sia i giovani che partecipano alla nostra attività in quanto tesserati con le nostre sezioni giovanili, sia quelli con cui entriamo in contatto nelle varie iniziative che facciamo col mondo della scuola. Noi crediamo fermamente che lo sport sia un mezzo straordinario per colloquiare con i giovani e raggiungerli all'interno dell'animo. Il papà, il professore, il dirigente scolastico ci raccontano tante cose e i nostri ragazzi sono portati ad assumere nei loro confronti quasi un atteggiamento di difesa. Io ho una figlia, quindi conosco direttamente la reazione. Invece quando il ragazzo sente parlare un atleta, un campione, il tecnico che lo segue ogni giorno sotto l'acqua e sotto il sole per 365 giorni l'anno, si mette a disposizione e diventa permeabile. Quindi una serie di consigli sul suo comportamento, sugli atteggiamenti che deve assumere nei confronti del compagno, del professore o del vicino di casa è disposto ad accettarli, anzi in alcuni casi li cerca. Per cui noi riteniamo che dobbiamo sfruttare – mi dispiace utilizzare questo termine – lo sport come mezzo per educare i nostri giovani. Lo possiamo fare con i ragazzi del nostro settore giovanile, lo possiamo fare anche con i ragazzi con cui veniamo a contatto nelle innumerevoli iniziative che facciamo col mondo della scuola. Ne aveva parlato l'onorevole Pettarin, ne ha parlato adesso anche l'onorevole De Menech.
Per quanto concerne la Guardia di Finanza, per la mia esperienza di più di trent'anni in questo ambito, ritengo che i nostri atleti abbiano avuto anche un passaggio nella fase dell'attività di servizio estremamente soddisfacente per le loro aspettative. Abbiamo dei casi in cui una nostra atleta dopo essere stata un'atleta di buon livello ha smesso l'attività agonistica, ha fatto il concorso, è diventata ufficiale e oggi presta servizio nelle sezioni di polizia giudiziaria in una città particolarmente impegnata come la città di Palermo. Abbiamo altri atleti che, finita la loro attività agonistica, hanno fatto un concorso, sono diventati dei sottufficiali, sono diventati comandanti di unità navali impegnati nella lotta contro l'immigrazione clandestina, il traffico di armi, il traffico di stupefacenti. Abbiamo altri atleti che oggi sono impegnati in alcune sezioni di polizia giudiziaria in delicate indagini.
Quando sono in servizio vengono gratificati, come ho detto, con delle ricompense morali, in alcuni casi anche con delle promozioni straordinarie per meriti di servizio. Io ritengo che l'attuale sistema gratifichi gli atleti per quello che fanno e gli dia l'opportunità di guadagnare continuando con lo stesso impegno, con la stessa determinazione, con gli stessi sacrifici che ha messo in campo quando era un atleta. In questo momento mi sembra che la situazione, da questo punto di vista, per quanto concerne la Guardia di Finanza – non conosco le realtà degli altri gruppi sportivi – possa dirsi soddisfacente.
L'onorevole Pettarin ha fatto una domanda a cui non posso rispondere da ufficiale della Guardia di Finanza, perché non spetta a me modificare la Costituzione. Le rispondo come dirigente sportivo. Faccio il dirigente sportivo da 45 anni, quindi da dirigente sportivo posso auspicare che lo sport possa trovare cittadinanza nella Costituzione. Io penso che chi nella sua vita si Pag. 14è impegnato per lo sport, e lo ha fatto un'ottica di collaborazione e di rispetto dell'avversario, ma soprattutto di rispetto di tutti i valori che lo sport in ogni momento porta sul campo, non possa non auspicare questo. Naturalmente sarà un vostro compito. Io penso che il mondo dello sport lo auspichi, lo speri tanto. Vedo che da pochi giorni è stata lanciata questa sottoscrizione da Cultura Italia, e ho visto che già c'è stato tanto entusiasmo attorno a quest'iniziativa. Questo è quello che penso.
Per quanto concerne l'onorevole Mariani, io penso che bisogna sempre cercare di riuscire a vincere, riuscire a conquistare le prime posizioni. Però io parlo sempre, come forse lei saprà, con gli altri Gruppi Sportivi di concorrenza collaborativa. Penso che lo sport militare possa senza alcuna ombra di dubbio fare ancor più di quello che fa oggi, ma questo è insito nello sport. I record esistono per essere battuti, quindi anche se oggi mi sentirei di dare dieci al sistema sportivo italiano inerente i Gruppi Sportivi Militari, sistema che è preso ad esempio non in tutta Europa ma addirittura in tutto il mondo, c'è sempre la possibilità di migliorare. Io ho avuto la fortuna di essere componente di un organo internazionale di sport militare per più di vent'anni, e posso garantire che il sistema italiano viene preso ad esempio. Ma questo non significa che questo sistema non possa essere migliorato con una maggiore collaborazione tra tutti. Ecco perché parlo di concorrenza collaborativa.
Oggi mi fa particolarmente piacere, ad esempio, il fatto che abbiamo sempre messo a disposizione le nostre strutture non solo delle società civili, come ho detto, ma anche degli altri Gruppi Sportivi Militari. Oggi un atleta che ambisce a una medaglia olimpica e che appartiene a un altro Gruppo Sportivo Militare, dimora stabilmente nel nostro Centro Sportivo ed è allenato da un nostro tecnico.
Oggi, poco fa, è stata eletta Vicepresidente Vicario del CONI una giovane ex atleta, Silvia Salis, un'atleta del lancio del martello, che appartiene a un altro Gruppo Sportivo Militare e che è cresciuta sportivamente proprio all'interno del nostro Centro. Io ritengo che si possa andare ancor più avanti, si possa migliorare nei risultati, proprio cercando insieme, tutti, di mettere a sinergia quelle che sono delle grossissime potenzialità, non dimenticando che non sono le potenzialità della Guardia di Finanza, delle Fiamme Gialle o, ancor peggio, di qualche ufficiale della Guardia di Finanza o di altri Gruppi, ma sono tutte potenzialità dello Stato. Essendo potenzialità dello Stato, vanno necessariamente messe tutte a disposizione dello Stato e, quindi, dello sport italiano.
L'onorevole Rossini ha chiesto delle regioni. No, noi non abbiamo preclusioni nei confronti di iniziative nei confronti di una regione, ci mancherebbe. Il problema è dove possono essere svolte queste iniziative, perché queste iniziative possono essere svolte solo dove noi insistiamo con dei nostri Gruppi Sportivi. Infatti il campus Fiamme Gialle è stato svolto a Predazzo, a Sabaudia e a Roma Castel Porziano. Altre iniziative hanno riguardato ragazzi del Piemonte, oppure l'iniziativa fatta con la Presidenza del Consiglio dei Ministri anche la Sicilia, la Calabria, dove siamo anche andati. Tendenzialmente lo sviluppo di queste iniziative avviene presso il nostro Centro, però non c'è nessuna preclusione a mettere su delle iniziative che riguardino anche altre regioni.
Il percorso scolastico è un fatto a cui noi teniamo. È vero che siamo naturalmente già proiettati verso una sorta di esasperazione agonistica, perché cerchiamo di vincere il Campionato Allievi e i nostri ragazzi vogliono vincere il Campionato Allievi, però abbiamo sempre tenuto presente che il ragazzo deve crescere in maniera equilibrata. Questo significa che deve crescere anche tenendo conto delle esigenze scolastiche, delle esigenze familiari. Non esiste solo lo sport, perché anche qui commetteremmo un errore: spingeremmo il ragazzo verso un'esasperazione agonistica che non lo aiuterebbe nella crescita armonica come cittadino e come individuo. Li seguiamo, a volte abbiamo cercato anche nei confronti dei più grandi di stimolarli ad andare a dei corsi scolastici, ad andare all'università. Oggi, ad esempio, abbiamo la possibilità di Pag. 15avere i corsi online. Vogliamo che quando finiscano abbiano delle opportunità di trovare soddisfazione, perché è anche una nostra responsabilità il fatto che l'atleta dopo essere stato sotto le luci dei riflettori per tanto tempo, dopo aver avuto grande gratificazione, abbia certamente un momento di impasse.
Io penso che anche in questo – non so gli altri Gruppi Sportivi e non penso sia neanche corretto andare a guardare a casa degli altri – per quanto concerne le Fiamme Gialle posso dire che questa è stata sempre una nostra preoccupazione in tutte le discipline.
Sulla collaborazione interforze penso di avere risposto.
Sul discorso dell'apertura civile, se in questo momento andassimo a Castel Porziano troveremmo il campo che pullula di atleti sia nostri che di altri gruppi. È chiaro che dobbiamo anche fare delle scelte, dobbiamo fare delle selezioni, quindi dobbiamo anche regolamentare il tutto, soprattutto in questi ultimi periodi con il problema del COVID; però siamo riusciti sempre a dare ospitalità, perché anche qui la nostra logica è stata che le strutture sono della Guardia di Finanza, sono gestite dai responsabili della Guardia di Finanza, ma sono soprattutto strutture dello Stato. Riteniamo che sia un nostro dovere quello di dare l'opportunità al territorio e anche alla società del territorio di poter fare delle cose, compatibilmente alle altre esigenze della struttura.
Sugli arruolamenti, naturalmente non sempre ci sono state le stesse disponibilità. Abbiamo cercato sempre il lavoro e i risultati raggiunti dalle Fiamme Gialle sono stati sempre un lavoro non soltanto del Centro Sportivo, ma della Guardia di Finanza. Insieme coi colleghi della Guardia di Finanza, del Comando Generale e degli altri Comandi abbiamo cercato sempre di confrontare le nostre esigenze con le risorse disponibili, e cercato sempre il punto di equilibrio che potesse soddisfare le nostre esigenze ma che tenesse conto anche delle prioritarie esigenze del Corpo. Non possiamo pensare, come in una famiglia, che ci sia qualcuno che mangia tanto e qualcuno che digiuna. Bisogna tener conto di tutte le esigenze, e debbo dire che in tanti anni di servizio siamo sempre riusciti a contemperare queste esigenze.
L'ultima domanda, fatta dall'onorevole Mariani, è quella sugli atleti. Anche qui non mi permetto di guardare quello che avviene negli altri Gruppi Sportivi Militari. Per quanto concerne le Fiamme Gialle, come l'onorevole Mariani sa, io ritengo che debba essere tenuta molto alta la guardia, perché nel momento in cui si fa parte di un Gruppo Sportivo Militare si lavora per lo Stato, e quindi bisogna garantire che ogni giorno ognuno di noi faccia quello che l'amministrazione si aspetta.
Ma io vado ancora più avanti, e le dico non soltanto dal punto di vista tecnico, perché questo significherebbe che basterebbe che ci sia un impegno dal punto di vista tecnico per giustificare la permanenza di un atleta nel Gruppo Sportivo. Io vado avanti e dico che ci deve essere da parte di un atleta che fa parte di un Gruppo Sportivo Militare, ogni giorno, la giustificazione non solo tecnica, ma anche comportamentale, perché un atleta di un Gruppo Sportivo Militare non può comportarsi allo stesso modo di un atleta di un altro Gruppo Sportivo Militare. Deve avere coscienza che ha delle responsabilità maggiori, e quindi in alcune circostanze la permanenza in un Gruppo Sportivo Militare può non essere giustificata non tanto dall'aspetto tecnico, ma piuttosto da quello comportamentale.
Come l'onorevole Mariani sa, in alcuni casi atleti che facevano parte addirittura della Nazionale sono stati non dico messi fuori, ma non hanno continuato, non hanno voluto continuare la loro attività, proprio perché non era opportuno e perché ci sono state varie situazioni attinenti anche a comportamenti in casi di doping o di altro. Io ritengo che per un atleta militare ci sia una responsabilità ancor maggiore.
PRESIDENTE. Bene. Grazie, Generale, per la disponibilità. Io aggiungo anche i complimenti per l'attività sportiva e l'attività nel sociale delle Fiamme Gialle della Guardia di Finanza.
Ha chiesto di poter fare un'ulteriore domanda l'onorevole Pettarin. Prego.
GUIDO GERMANO PETTARIN. Mi rendo conto che sto mettendo in difficoltà, ma è troppo importante. Ho due domande.
Una domanda è per il Colonnello Bosco, che sta rivestendo un ruolo particolarmente delicato. Nell'ottica del suo ruolo le domando se gestire il personale della Guardia di Finanza ha delle particolari difficoltà allorché si parli di personale maschile e di personale femminile. Questo soprattutto nel traguardo degli atleti, perché naturalmente la parte femminile e la parte maschile hanno delle dimensioni e delle dinamiche diverse, ma noto che le nostre ragazze hanno una grinta particolarmente importante e che quindi la parte femminile sta diventando sempre più importante. Le domando se questo stia creando delle problematiche e come venga affrontato nel Corpo.
Per il comandante Parrinello ho una domanda prospettica. Nell'Unione europea ci sono moltissime attività, e una delle prospettive è il fatto che l'Unione europea si renda conto di non essere più semplicemente un patchwork di 27 piccoli Stati, ma diventi una realtà. Io credo che non ci potrà mai essere un'unica realtà sportiva, perché nella concorrenza c'è la scelta di poter arrivare al meglio. Ma quali sono, se vi sono – io credo di sì – i rapporti con strutture analoghe a livello comunitario, e quali sono le attività che in comune si stanno facendo? Grazie.
PRESIDENTE. Grazie a lei, onorevole. Generale, prego.
VINCENZO PARRINELLO, Comandante del Gruppo Polisportivo Fiamme Gialle del Centro Sportivo della Guardia di Finanza. Sull'attività in Europa esiste un'organizzazione, che è il Consiglio Internazionale dello Sport Militare, che accomuna tutta l'attività sportiva militare in tutto il mondo, e ne fanno parte più di 150 Paesi. Ci sono dei rapporti. Ad esempio, in Germania c'è un centro, una scuola, che è la Sportschule der Bundeswehr, dove abbiamo dei rapporti. Non ci sono dei rapporti solo in Europa o solo con Paesi europei, ma esiste un rapporto di collaborazione tra tutti i Paesi. Ecco perché prima dicevo che rappresentiamo un esempio a cui tutti guardano, sia in Europa che nel mondo, con come un esempio virtuoso.
PRESIDENTE. Colonnello Bosco, prego. A lei la parola.
MICHELE BOSCO, Capo Ufficio Reclutamento e Addestramento del Comando Generale – I Reparto «Personale» – della Guardia di Finanza. Grazie, signor presidente. Grazie, onorevole, per darmi questa opportunità di parlare. Sono il Capo Ufficio Reclutamento e Addestramento del Comando Generale della Guardia di Finanza, e devo dire che lei mi dà un'opportunità veramente straordinaria per esaltare l'energia che promana dai nostri collaboratori, dai nostri militari, da tutto il personale di sesso maschile e femminile. Sono un'energia che lavora in maniera sinergica ed entrambi portano lustro.
Per quanto riguarda gli atleti, qui c'è il signor Generale Parrinello che è la massima competenza, però mi sento di poter dire, visto che lavoriamo sinergicamente ogni giorno insieme, che sono due forze per le Fiamme Gialle entrambe straordinarie e che entrambe regalano soddisfazioni e gioia ogni giorno. Grazie.
PRESIDENTE. Grazie, Colonnello. Io rinnovo i ringraziamenti al Generale Parrinello, al Colonnello Bosco, al Tenente Colonnello Mela e anche a tutti gli intervenuti, ai colleghi, e dichiaro conclusa l'audizione.
La seduta termina alle 15.35.