XI Commissione
Lavoro pubblico e privato
Lavoro pubblico e privato (XI)
Commissione XI (Lavoro)
Comm. XI
INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA:
5-08394 Mura: Sul licenziamento illegittimo di una dipendente Alitalia ... 110
ALLEGATO 1 (Testo della risposta) ... 112
5-08395 Costanzo: Sulla situazione degli stabilimenti della Gorillas ... 110
ALLEGATO 2 (Testo della risposta) ... 112
5-08396 Murelli: Sulla situazione dello stabilimento Adidas ... 111
ALLEGATO 3 (Testo della risposta) ... 114
5-08397 Rizzetto: Sulla situazione previdenziale dei giornalisti autonomi e freelance ... 111
ALLEGATO 4 (Testo della risposta) ... 115
INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA
Martedì 12 luglio 2022. — Presidenza della presidente Romina MURA. – Interviene la sottosegretaria di Stato per il lavoro e le politiche sociali Tiziana Nisini.
La seduta comincia alle 16.55.
Romina MURA, presidente, ricorda che la pubblicità dell'odierna seduta è assicurata anche mediante la trasmissione diretta sulla web-tv della Camera dei deputati.
5-08394 Mura: Sul licenziamento illegittimo di una dipendente Alitalia.
Romina MURA (PD), illustra l'interrogazione a sua prima firma.
La sottosegretaria Tiziana NISINI vi risponde nei termini riportati (vedi allegato 1).
Chiara GRIBAUDO (PD), in qualità di cofirmataria, ritiene inaccettabile la risposta che ha ascoltato. La vicenda descritta nell'interrogazione meritava ben altra attenzione. Dichiara che se il Ministero non troverà una soluzione al caso della lavoratrice dell'ex Alitalia e a quelli simili dovuti all'incongruenza applicativa che porta i lavoratori a restituire la Naspi, una iniziativa vibrante sarà assunta dal suo partito.
5-08395 Costanzo: Sulla situazione degli stabilimenti della Gorillas.
Jessica COSTANZO (MISTO) illustra la sua interrogazione.
La sottosegretaria Tiziana NISINI risponde all'interrogazione nei termini riportati (vedi allegato 2).
Jessica COSTANZO (MISTO) non può davvero dichiararsi soddisfatta. La risposta offerta dal Ministero non si fa carico della vicenda umana dei lavoratori che perdono il posto e concede alle aziende coinvolte la libertà di scaricare il rischio di impresa su di loro, eludendo comodamente le norme che appresterebbero per i riders le tutele del lavoro subordinato. Nella risposta non ha neanche sentito parlare della Delivery Hero, la holding che detiene l'8 per cento della Gorillas e il 94 per cento della Glovo. Se non si affrontano questi nodi, sarà difficile governare il mercato e apprestare la tutela del lavoro che centinaia di persone legittimamente reclamano.
5-08396 Murelli: Sulla situazione dello stabilimento Adidas.
Elena MURELLI (LEGA) illustra l'interrogazione a sua prima firma.
La sottosegretaria Tiziana NISINI risponde all'interrogazione nei termini riportati (vedi allegato 3).
Elena MURELLI (LEGA), nel replicare, non può ritenersi soddisfatta dal momento che il Ministero pare non avvedersi del disagio avvertito da 200 lavoratori, i quali con le loro famiglie rischiano di doversi spostare da Piacenza a Mantova, operazione davvero non agevole dal punto di vista finanziario, personale e logistico.
5-08397 Rizzetto: Sulla situazione previdenziale dei giornalisti autonomi e freelance.
Walter RIZZETTO (FDI) illustra la sua interrogazione.
La sottosegretaria Tiziana NISINI risponde all'interrogazione nei termini riportati (vedi allegato 4).
Walter RIZZETTO (FDI) non terrà certo la sottosegretaria Nisini responsabile per la risposta che ha dovuto ascoltare. Si tratta di un riscontro davvero insufficiente e contraddittorio, per una pluralità di motivi. Sostenere – come fa la risposta fornita – che le preoccupazioni per il destino della cassa previdenziale dei giornalisti autonomi non sarebbero fondate è apodittico e non credibile, giacché accantonare un ventesimo degli utili a riserva legale non è buona gestione ma è un obbligo di legge. Gli risulta che gli emolumenti dei vertici dell'INPGI siano più che sostanziosi mentre invece le pensioni fornite ai cronisti iscritti alla gestione separata degli autonomi siano molto basse (è a conoscenza di importi di circa 2500 euro lordi all'anno, che equivalgono a 209 euro al mese). Conclude ribadendo di non comprendere per quale motivo l'INPS abbia assorbito la cassa per i giornalisti professionisti – con ciò garantendo a essa adeguata sostenibilità – ma non quella degli autonomi e free lance.
Romina MURA, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.
La seduta termina alle 17.35.
ALLEGATO 1
5-08394 Mura: Sul licenziamento illegittimo di una dipendente Alitalia.
TESTO DELLA RISPOSTA
Gli onorevoli interroganti riportano la notizia di organi di stampa relativa al recupero da parte dell'INPS degli ammortizzatori sociali fruiti da una ex lavoratrice dell'Alitalia, inizialmente licenziata e poi reintegrata dal Giudice del lavoro.
Al riguardo, sentita la competente Direzione Generale del Ministero del lavoro e l'INPS si rappresenta quanto segue.
A fronte di un licenziamento giudizialmente riconosciuto illegittimo, il risarcimento del danno causato dalla condotta illecita del datore di lavoro ha essenzialmente lo scopo di compensare le difficoltà di natura economica in cui si sia trovato il lavoratore per effetto dell'indebito comportamento datoriale.
La misura di tale risarcimento, così come forfetizzata nel 2012 nel limite massimo di 12 mensilità della retribuzione globale di fatto, potrebbe non coprire l'integralità del danno subito dal lavoratore – parte debole del rapporto – il quale è certamente esposto all'indeterminatezza dei tempi del processo, spesso non di celere svolgimento.
A normativa vigente il venir meno dell'evento di disoccupazione involontaria determinato dal licenziamento determina l'assenza di uno dei requisiti per il percepimento della Naspi, e pertanto l'intera prestazione deve ritenersi indebita.
Questo principio si ricava da una giurisprudenza di legittimità, che può ormai definirsi consolidata, secondo cui, in caso di reintegra dovuta dal riconoscimento dell'illegittimità del licenziamento, decadono i presupposti per le prestazioni INPS che dal licenziamento derivano (Mobilità, Naspi e integrazioni del Fondo di solidarietà per il settore del trasporto aereo e del sistema aeroportuale, sia di importo sia di durata).
Una recente sentenza di merito del tribunale di Roma del gennaio 2022, in una fattispecie analoga al caso evidenziato dagli interroganti, ha stabilito che – relativamente alle prestazioni di mobilità corrisposte dall'INPS ad alcuni lavoratori del settore aereo reintegrati nel posto di lavoro con la reintegra cosiddetta attenuata – gli stessi lavoratori «sono tenuti a restituire all'INPS i trattamenti percepiti nei soli limiti di quanto percepito dal datore di lavoro a seguito della pronuncia giudiziale di reintegra.».
Stante, dunque, la normativa vigente, si rappresenta che la ripetizione di prestazioni indebite, il cui ammontare risulti superiore all'indennità risarcitoria sarebbe ammissibile solo sulla base di una norma che preveda espressamente la possibilità, a fronte di reintegra del lavoratore con contestuale risarcimento convenzionale limitato a 12 mensilità, di limitare l'indebito Naspi al risarcimento concesso.
Nel convenire con gli onorevoli interroganti sull'opportunità di una riflessione sull'attuale normativa in materia di licenziamento illegittimo, soprattutto laddove i destinatari di questo siano dei lavoratori fragili, assicuro la massima disponibilità ad un approfondimento in sede tecnica per valutare la fattibilità di una modifica dell'attuale normativa nella direzione sopra descritta, fatte salve le debite e necessarie stime delle consequenziali ricadute di natura economico-patrimoniale.
ALLEGATO 2
5-08395 Costanzo: Sulla situazione degli stabilimenti della Gorillas.
TESTO DELLA RISPOSTA
L'onorevole interrogante riporta le notizie concernenti l'intento della società «Gorillas», operante nel settore delle consegne di generi alimentari tramite una piattaforma digitale, di chiudere le proprie filiali in Italia, avviando dal 4 luglio le procedure di licenziamento dei propri dipendenti.
La startup tedesca della spesa a domicilio, presente in Italia in 5 città (Roma, Torino, Milano, Firenze e Bergamo) avrebbe avviato le procedure di licenziamento di 540 lavoratori, di cui 75 dipendenti a tempo indeterminato (compresi due manager) e i restanti a tempo determinato.
La prefettura di Bergamo, nel confermare queste notizie, ha fatto presente che, con riferimento al territorio provinciale la società avvierà la procedura di licenziamento di circa 20 lavoratori, prevalentemente riders, assunti a Bergamo, dove è prevista per il 14 luglio una riunione tra le organizzazioni sindacali e i lavoratori per vagliare le possibili azioni di salvaguardia.
Le motivazioni delle scelte aziendali sarebbero da rinvenirsi nella decisione di concentrarsi su mercati più redditizi rispetto all'Italia.
Ad oggi non risulta che le competenti strutture ministeriali abbiano ricevuto alcuna comunicazione delle parti sociali, necessaria per consentire il confronto e l'attivazione di eventuali procedure di soluzione della crisi.
La tutela del lavoro tramite piattaforme digitali è certamente una priorità del Governo nazionale, oltre che dell'Unione europea. Le piattaforme digitali del lavoro stanno acquisendo sempre più importanza, con circa 28 milioni di persone occupate in tutta l'Ue, rimodellando il futuro del lavoro, introducendo nuove forme di organizzazione, modelli di business e modalità.
Al riguardo la Commissione europea in data 9 dicembre 2021 ha approvato una proposta di direttiva relativa al miglioramento delle condizioni di lavoro nel lavoro mediante piattaforme digitali.
In materia il Governo ha adottato importanti misure, che mirano ad offrire una regolamentazione a questa nuova forma di organizzazione del lavoro e a garantire i diritti e le tutele per i lavoratori.
Ricordo il protocollo contro il caporalato e lo sfruttamento nel food delivery del 24 marzo 2021, che prevede l'impegno a garantire una regolamentazione del mercato del food delivery atta a porre in essere strumenti efficaci a sostegno dei diritti dei riders e dell'economia legale nel settore di riferimento.
A livello normativo, il decreto legislativo 15 giugno 2015, n. 81 – come modificato dal decreto-legge 3 settembre 2019, n. 101 – prevede norme specifiche a tutela del lavoro svolto mediante piattaforme digitali e, in particolare, dell'attività lavorativa dei riders.
Il decreto-legge 6 novembre 2021, n. 152, ha inoltre introdotto all'articolo 9-bis del decreto-legge 1° ottobre 1996, n. 510 l'obbligo di eseguire comunicazioni obbligatorie (CO) con riferimento ai riders.
In particolare, l'obbligo è esteso alle ipotesi di lavoro intermediato da piattaforma digitale, comprese le attività di lavoro autonomo non esercitate abitualmente.
Con il decreto del Ministero del lavoro e delle politiche sociali n. 31 del 23 febbraio 2022 sono state definite le modalità per la trasmissione telematica delle comunicazioni dovute dai committenti in caso di lavoro intermediato da piattaforme digitali.
Da ultimo, anche il decreto legislativo recante attuazione della direttiva (UE) 2019/1152, sulle condizioni di lavoro trasparenti e prevedibili nella UE, appena pubblicato in Gazzetta prevede l'obbligo di comunicare al lavoratore anche gli elementi informativi essenziali del rapporto di lavoro anche nelle ipotesi in cui le modalità di esecuzione della prestazione siano organizzate mediante l'utilizzo di sistemi decisionali o di monitoraggio automatizzati.
Si tratta di interventi importanti che mirano ad approntare un quadro di regolamentazione in grado di rispondere alle sfide che caratterizzano il «nuovo» modo di lavorare e che deve garantire l'estensione a questi nuovi ambiti delle tutele in materia giuslavoristica.
Sul caso specifico denunciato dall'onorevole interrogante, assicuro la disponibilità del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, per quanto di competenza e se richiesto, di sostenere il confronto con le parti sociali per esperire ogni soluzione possibile che prioritariamente scongiuri la perdita dei posti di lavoro per i dipendenti della società Gorillas.
ALLEGATO 3
5-08396 Murelli: Sulla situazione dello stabilimento Adidas.
TESTO DELLA RISPOSTA
Gli onorevoli interroganti riportano la notizia di uno sciopero indetto per lo scorso 8 luglio presso il magazzino che gestisce la logistica di Adidas in Piacenza – magazzino della Di.Far.Co. Srl di Via Strinati.
Al riguardo, sentita la Regione Emilia-Romagna, si rappresenta quanto segue.
Il 15 giugno 2022 si è tenuto un incontro presso il magazzino Di.Far.Co. tra l'Azienda e le FILT CGIL e FIT CISL. In questo incontro Adidas e Di.Far.Co. hanno confermato di aver raggiunto un'intesa in merito all'estensione del contratto in essere fino al 30 giugno 2024. Le organizzazioni sindacali presenti chiedevano prioritariamente la salvaguardia occupazionale dei 200 lavoratori addetti al magazzino di Via Strinati per conto Adidas.
La riunione veniva aggiornata al 5 luglio 2022 poi rinviato al 7 dello stesso mese.
Poiché anche l'incontro del 7 luglio non aveva luogo le organizzazioni sindacali coinvolgevano le istituzioni locali (Regione Emilia-Romagna, Prefettura e Comune di Piacenza) per mediare con l'Azienda, la quale comunicava di voler incontrare le organizzazioni sindacali entro la fine del mese a condizione che si ritirasse lo stato di agitazione.
La Regione Emilia-Romagna – Assessorato sviluppo economico e green economy, Lavoro, Formazione ha convocato per il prossimo 21 luglio un Tavolo al quale saranno presenti la Prefettura di Piacenza, il Sindaco del Comune di Piacenza, le organizzazioni sindacali e le aziende interessate.
A seguito dell'intervento delle amministrazioni citate, e a seguito della convocazione del tavolo in Regione, le organizzazioni sindacali hanno sospeso lo sciopero fino al prossimo incontro.
Ciò premesso assicuro l'impegno del Ministero del lavoro e delle politiche sociali nel seguire l'evolversi della situazione offrendo la più ampia disponibilità, per quanto di competenza e se richiesta, a promuovere il dialogo e la ricerca di ogni possibile soluzione che salvaguardi l'occupazione dei 200 lavoratori addetti al magazzino che gestisce la logistica di Adidas in Piacenza.
ALLEGATO 4
5-08397 Rizzetto: Sulla situazione previdenziale dei giornalisti autonomi e freelance.
TESTO DELLA RISPOSTA
L'onorevole interrogante esprime le proprie criticità sulla gestione di INPGI dopo la recente riforma dell'istituto, con particolare riguardo al tema della salvaguardia delle pensioni dei lavoratori iscritti.
La legge di bilancio 2022, al fine di garantire la tutela delle prestazioni previdenziali dei giornalisti titolari di un rapporto di lavoro dipendente – ha statuito, con effetto dal 1° luglio 2022, il trasferimento all'INPS della funzione previdenziale sostitutiva dell'Assicurazione Generale Obbligatoria svolta dall'INPGI, prevedendo altresì il contestuale trasferimento all'INPS, del patrimonio e delle risorse strumentali, nonché di un contingente di personale, tutti afferenti la Gestione previdenziale sostitutiva.
La cosiddetta Gestione separata, presso cui sono obbligatoriamente assicurati i giornalisti professionisti e pubblicisti iscritti negli appositi elenchi di categoria ed i praticanti giornalisti iscritti nell'apposito registro, che esercitano attività autonoma di libera professione senza vincolo di subordinazione, anche come co.co.co., è rimasta di competenza dell'INPGI.
La scelta del legislatore di preservare la continuità dell'Istituto con riferimento alla platea dei lavoratori autonomi è stata ispirata al rispetto dell'autonomia della categoria e a criteri di ragionevolezza, ritenendo che il nuovo modello organizzativo potesse garantire parametri di efficienza e sostenibilità. Essa risponde altresì all'esigenza di dare copertura e tutele specifiche alla professione giornalistica, investita, da anni, da fenomeni di trasformazione ed evoluzione che riducono sempre di più l'area del lavoro dipendente a beneficio di quello autonomo, nelle sue varie forme.
Secondo quanto riferito dall'INPGI, la Gestione separata fa registrare un andamento economico in costante crescita, sostenuto dal progressivo incremento della platea degli iscritti che sono passati da 42.741 nel 2017 a 45.567 nel 2021. I pensionati della Gestione separata sono passati dai 1.396 del 2017 ai 1.667 del 2021. I risultati di bilancio evidenziano consistenti avanzi del saldo di gestione e le relative proiezioni tecnico attuariali fanno emergere l'aumento del patrimonio e l'assoluta garanzia in termini di equilibrio economico finanziario della gestione nel medio lungo periodo.
Per quanto attiene all'aspetto inerente all'adeguatezza delle prestazioni, la gestione separata è incardinata sin dall'inizio sul modello «contributivo» di calcolo delle prestazioni – al pari delle altre gestioni previdenziali per i lavoratori autonomi che traggono la loro fonte nella legge n. 335 del 1995 – e quindi opera in base al principio della diretta proporzionalità tra il volume della contribuzione versata dagli iscritti nel corso dell'intera vita lavorativa e la misura del trattamento pensionistico.
Al fine di incrementare il livello di tutela delle prestazioni, l'INPGI ha adottato alcune misure di intervento sul regime previdenziale della Gestione, innalzando le aliquote contributive dovute sia dai titolari di rapporti di collaborazione coordinata e continuativa che dai giornalisti liberi professionisti. Alla luce delle riforme delle aliquote di contribuzione, che impattano direttamente sul calcolo delle pensioni, si è determinato un miglioramento dei tassi di sostituzione tra reddito e trattamento pensionistico per i giornalisti iscritti alla Gestione Separata.
Sentita la competente Direzione del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, si fa presente che con riferimento alle paventate «preoccupazioni per il destino della cassa previdenziale dei giornalisti autonomi» manifestate dall'interrogante non sussistano ad oggi, sulla base delle evidenze contabili e delle risultanze dei documenti tecnico-attuariali agli atti della predetta Direzione Generale, condizioni che supportino tali preoccupazioni. In particolare, in merito alla sostenibilità di lungo periodo della Gestione separata dell'INPGI, si evidenzia che dall'analisi del bilancio tecnico al 31 dicembre 2017, ultimo disponibile (e dunque dal prospetto analitico in considerazione del sistema finanziario di gestione a ripartizione adottato), emerge che il saldo tra entrate contributive (soggettivi, integrativi, altri contributi, sanzioni e interessi) ed uscite previdenziali (IVS ed altre prestazioni) e il saldo tra entrate e uscite totali sono sempre positivi nel cinquantennio considerato ed il patrimonio non si azzera mai nel periodo di valutazione, risultando sempre sufficiente alla copertura della riserva legale.
Con riferimento alla mancata approvazione da parte degli organi dell'INPGI, con le maggioranze statutariamente prescritte, delle modifiche statutarie entro il termine del 30 giugno 2022, ai sensi dell'articolo 1, comma 116 della legge n. 234 del 2021 (legge di bilancio 2022) – modifiche propedeutiche al funzionamento del nuovo istituto previdenziale dei giornalisti professionisti e alle elezioni per il rinnovo degli organi sociali – si rappresenta che tale circostanza è già nota ai Ministeri vigilanti in quanto riferita dal Presidente dell'INPGI e che, in merito, è stato fornito immediato riscontro dall'Ufficio di Gabinetto del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, sentita la competente Direzione generale, segnalando ai relativi organi del medesimo Istituto la necessità che lo stesso provveda con urgenza all'adeguamento dello Statuto e raccomandando agli stessi organi di concorrere responsabilmente alla predisposizione del nuovo ordinamento, con impegno fattivo ad adottare un testo condiviso da tutte le parti coinvolte, per consentire l'avvio delle nuove funzioni come disciplinate dalla normativa vigente in capo al medesimo Istituto, a tutela della categoria dei giornalisti libero-professionisti.
Inoltre, segnalo che il Ministero del lavoro e delle politiche sociali, in attuazione di quanto previsto dalla legge di bilancio, ha definito le modalità per l'inquadramento in INPS del contingente di personale INPGI che dovrà garantire l'assolvimento delle nuove competenze derivanti dal passaggio della gestione dei giornalisti con rapporto di lavoro dipendente.