III Commissione
Affari esteri e comunitari
Affari esteri e comunitari (III)
Commissione III (Affari esteri)
Comm. III
5-08267 Boldrini: Sulle iniziative per favorire la revoca da parte del Governo di Israele dell'inserimento di sei ong palestinesi nella lista delle organizzazioni terroristiche.
5-08321 Ehm: Sulle iniziative per favorire la revoca da parte del Governo di Israele dell'inserimento di sei ong palestinesi nella lista delle organizzazioni terroristiche ... 35
ALLEGATO 1 (Testo della risposta) ... 38
5-08257 Zanella: Sul negoziato per la candidatura di Milano a sede della terza sezione centrale del Tribunale unificato dei brevetti ... 37
ALLEGATO 2 (Testo della risposta) ... 38
INTERROGAZIONI
Giovedì 23 giugno 2022. — Presidenza del vicepresidente Paolo FORMENTINI. – Interviene il sottosegretario di Stato per gli affari esteri e la cooperazione internazionale, Manlio Di Stefano.
La seduta comincia alle 12.
5-08267 Boldrini: Sulle iniziative per favorire la revoca da parte del Governo di Israele dell'inserimento di sei ong palestinesi nella lista delle organizzazioni terroristiche.
5-08321 Ehm: Sulle iniziative per favorire la revoca da parte del Governo di Israele dell'inserimento di sei ong palestinesi nella lista delle organizzazioni terroristiche.
Paolo FORMENTINI, presidente, avverte che, vertendo sulla stessa materia, le interrogazioni in titolo saranno trattate congiuntamente.
Il sottosegretario Manlio DI STEFANO, intervenendo da remoto, risponde alle interrogazioni in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1).
Laura BOLDRINI (PD), replicando, si dichiara del tutto insoddisfatta della risposta del Governo. Ricorda che, a seguito della dichiarazione del Ministro della Difesa israeliano Benny Gantz del 22 ottobre 2021 che designava sei ong palestinesi, impegnate nella tutela dei diritti umani, come organizzazioni terroriste, il Comitato permanente per i diritti umani nel mondo ha svolto, il 20 dicembre 2021, l'audizione di due di queste ong, Al-Haq e Addameer, come peraltro convenuto in sede di ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, di questa Commissione.
Ricorda che la seduta fu motivo di veementi polemiche non soltanto da parte di esponenti politici e parlamentari e di certa stampa, ma anche da parte dell'Ambasciata israeliana a Roma, la quale in modo quanto meno irrituale diffuse una nota pubblica di critica verso un'iniziativa assunta da parlamentari italiani.
Evidenzia che, tuttavia, in quella fase numerosi Governi – tra cui quello francese, britannico, irlandese e statunitense – insieme all'Alto Rappresentante per la politica estera e di sicurezza comune dell'Unione europea Borrell e all'Alta Commissaria per i diritti umani delle Nazioni Unite Bachelet avevano valutato l'iniziativa del Ministro Gantz non supportata da prove sufficienti. Riserve analoghe, peraltro, erano state sollevate dal nostro Esecutivo, in particolare dalla Viceministra Sereni in occasione della trattazione il 30 novembre 2021, presso questa Commissione, di interrogazioni vertenti sulla medesima questione.
Segnala che dichiarazioni di solidarietà nei confronti sui personali, del Comitato e del Parlamento erano giunte in quella circostanza da parte di numerose personalità israeliane che in passato hanno ricoperto ruoli istituzionali di primo livello in qualità di ambasciatori, procuratori generali, giudici della Corte suprema, rettori universitari, membri e già Presidenti della Knesset.
Fa presente che recentemente i governi di alcuni Paesi – Irlanda, Norvegia, Belgio e Paesi Bassi – sono tornati sul tema chiedendo all'Esecutivo israeliano di revocare quella decisione. Segnala, altresì, che il 9 giugno scorso il quotidiano israeliano Haaretz ha scritto che l'Ufficio antifrode della Commissione europea non aprirà un'indagine su queste ong palestinesi perché non sono state fornite dal governo israeliano prove sufficienti a sostegno di un'accusa tanto grave come quella di terrorismo.
Sottolinea che tale accusa ha minato la credibilità delle sei ong, che lavorano da tempo insieme a numerose istituzioni nazionali ed internazionali per attività di cooperazione a tutela dei diritti umani. Inoltre, sono stati sospesi finanziamenti nei confronti delle loro attività.
Sulla base di queste premesse, ricorda che l'interrogazione in titolo mirava a sapere, in primo luogo, se le iniziative di cooperazione avviate da alcune di queste ong con partner italiani fossero andate avanti, con i relativi stanziamenti; in secondo luogo, se il Governo intenda chiedere all'Esecutivo israeliano, pur tenendo conto della situazione di crisi politica che caratterizza il Paese, di revocare la designazione di queste ong come organizzazioni terroristiche, a supporto della quale sono state fornite – come risulta ormai chiaro a tutti – prove sufficienti.
A suo avviso, la risposta fornita dal sottosegretario Di Stefano, laconica e burocratica, non fornisce alcun elemento per chiarire le questioni poste nell'interrogazione, prospettando solo la possibilità, per le organizzazioni italiane che collaborano con le ong palestinesi, di proseguire in tale cooperazione.
Yana Chiara EHM (Misto-M-PP-RCSE), replicando a sua volta, si dichiara del tutto insoddisfatta della risposta del Governo, al pari della collega Boldrini. Ribadisce, infatti, che la propria interrogazione mirava ad individuare quali iniziative il Ministro degli Affari esteri e della cooperazione internazionale intenda promuovere, anche nelle sedi europee ed internazionali, per la ripresa dei finanziamenti di progetti e affinché il Governo israeliano revochi, nei confronti delle sei ong palestinesi, la designazione di organizzazioni terroriste, a sostegno della quale non sono state fornite prove adeguate dell'accusa. Confermando che anche a suo avviso la risposta fornita è vaga e generica, sottolinea che diversi Governi – tra cui Francia, Germania, Irlanda Lussemburgo – hanno già avanzato una formale richiesta di revoca, a cui l'Italia dovrebbe auspicabilmente associarsi.
Rileva, altresì, che i mesi di forzata inattività pongono a serio rischio la stessa sopravvivenza di queste organizzazioni, alcune delle quali hanno perso fino all'80 per cento dei fondi. Peraltro questa azione di criminalizzazione dell'operato delle ong rischia di minarne irrimediabilmente la credibilità e dunque la possibilità di operare sia in Israele sia in altri Paesi.
Infine, stigmatizza l'atteggiamento, a suo avviso irrispettoso, del Governo nei riguardi della Commissione e del mondo della cooperazione italiana, che negli anni ha sviluppato una solida e proficua partnership con i sei enti interessati.
5-08257 Zanella: Sul negoziato per la candidatura di Milano a sede della terza sezione centrale del Tribunale unificato dei brevetti.
Il sottosegretario Manlio DI STEFANO risponde, intervenendo da remoto, all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2).
Federica ZANELLA (LEGA), replicando, si dichiara soddisfatta della risposta del Governo, che conferma l'impegno dell'Esecutivo su un tema che da lungo tempo costituisce un obiettivo prioritario per la Lega.
Ribadisce, infatti, che Milano rappresenta la candidata ideale per ospitare la terza sezione centrale del Tribunale unificato dei brevetti, essendo una delle città europee più innovative: è la sesta città al mondo per mobilità interna, con il migliore sistema di interconnessione con il resto dell'Europa, e sede di uno dei principali parchi scientifici e tecnologici del mondo, nonché prima città italiana per spesa pro capite in ricerca e sviluppo. Tra l'altro, ospitare la terza sede del TUB consentirebbe di creare un indotto fiorente, con un volume di affari stimato in circa 350 milioni di euro all'anno, favorendo lo sviluppo di numerose imprese innovative e consentendo di completare il processo di riqualificazione economica dell'Italia dopo la pandemia.
Ricordando che il raggiungimento di questo risultato compenserebbe la mancata assegnazione all'Italia della nuova sede dell'Agenzia europea del farmaco, sottolinea la necessità che il Governo intensifichi la propria azione negoziale, dal momento che ad inizio 2023 il Tribunale unificato dei brevetti comincerà ad operare in sede sperimentale nelle due sedi decentrate di Monaco e Parigi: occorre dunque evitare che Milano si trovi esclusa da questa partita, decisiva per promuovere l'innovazione di tutto il Paese.
Paolo FORMENTINI, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.
La seduta termina alle 12.30.
COMITATO RISTRETTO
Giovedì 23 giugno 2022.
Disciplina dei Comitati degli italiani all'estero.
C. 2790-terdecies Governo, C. 2920 Ungaro, C. 3193 Quartapelle Procopio, C. 3212 Fitzgerald Nissoli, C. 3214 Borghese, C. 3276 Siragusa, C. 3311 Siragusa, C. 3375 Di Stasio e C. 3619 Formentini.
Il Comitato ristretto si è riunito dalle 12.30 alle 12.35.
ALLEGATO 1
Interrogazione n. 5-08267 Boldrini: Sulle iniziative per favorire la revoca da parte del Governo di Israele dell'inserimento di sei ong palestinesi nella lista delle organizzazioni terroristiche.
Interrogazione n. 5-08321 Ehm: Sulle iniziative per favorire la revoca da parte del Governo di Israele dell'inserimento di sei ong palestinesi nella lista delle organizzazioni terroristiche.
TESTO DELLA RISPOSTA
Tenuto conto che l'argomento è già stato affrontato da questa Commissione, fornirò prima un breve quadro della situazione al momento, per poi esporre quanto l'Italia sta facendo sul piano bilaterale e insieme ai partner dell'Unione Europea.
Come ricordato nelle interrogazioni, sulla base della risposta del Governo dello scorso novembre, tra le Organizzazioni palestinesi oggetto del provvedimento di designazione da parte delle autorità israeliane, due hanno collaborato come partner nell'ambito di progetti a valere sui bandi ordinari per le Organizzazioni della Società Civile gestiti dall'Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo. Nessuna delle due organizzazioni ha comunque ricevuto direttamente finanziamenti da parte della Cooperazione Italiana.
A seguito delle dichiarazioni del Ministro della Difesa israeliano Gantz, alcune Organizzazioni della Società Civile italiane hanno deciso, in piena autonomia, di ricorrere ad accorgimenti cautelativi nella gestione amministrativa dei progetti. Hanno quindi effettuato i pagamenti destinati alle Organizzazioni palestinesi dai conti bancari delle sedi centrali in Italia e non tramite i propri conti in loco. I progetti in questione sono, ad ogni modo, oggi conclusi.
Attualmente, solo una delle sei Organizzazioni palestinesi è partner di un progetto selezionato a marzo di quest'anno nell'ambito del bando 2020 per le Organizzazioni della Società Civile. Il progetto è prossimo al suo avvio. Anche in questo caso non sono previsti finanziamenti diretti dalla Cooperazione italiana all'Organizzazione palestinese.
Passo ora all'azione a livello diplomatico già anticipata nella precedente risposta del Governo. Insieme ai principali partner dell'Unione europea, negli ultimi mesi l'Italia ha continuato a svolgere un'azione di sensibilizzazione nei confronti delle autorità israeliane in merito alla vicenda delle sei Organizzazioni della società civile palestinese. Lo abbiamo fatto anzitutto in ragione del partenariato con la società civile italiana ricordato poco fa.
A Bruxelles è proseguita nel frattempo la consultazione tra Stati Membri, con il coinvolgimento delle Istituzioni e dei Servizi competenti, volta a definire la linea più efficace da seguire in merito al finanziamento dei progetti europei che coinvolgono le Organizzazioni oggetto dei provvedimenti restrittivi israeliani. La questione si conferma estremamente delicata e sensibile, tenuto anche conto del fatto che lo Stato d'Israele la considera attinente alla propria sicurezza nazionale. Occorre quindi procedere con cautela, nell'interesse della società civile e di tutti i beneficiari dei loro progetti.
Da parte nostra abbiamo sottolineato l'esigenza di mantenere un approccio coordinato a livello Unione europea, sviluppando una posizione comune sulla questione. Nel ribadire la propria preoccupazione per la vicenda, il Governo italiano ritiene importante e necessario continuare a sostenere l'azione della società civile nei Territori Palestinesi quale veicolo indispensabile per promuovere i valori democratici e la soluzione dei due Stati.
ALLEGATO 2
Interrogazione n. 5-08257 Zanella: Sul negoziato per la candidatura di Milano a sede della terza sezione centrale del Tribunale unificato dei brevetti.
TESTO DELLA RISPOSTA
Conclusa la complessa vicenda giurisdizionale avanti la Corte Costituzionale tedesca, e a seguito del deposito della ratifica austriaca, il 19 gennaio 2022 è entrato in vigore il Protocollo di Applicazione Provvisoria dell'Accordo internazionale sul Tribunale Unificato dei Brevetti (TUB) e si sono insediati i relativi organismi di governance.
Come noto, erano state inizialmente individuate tre sedi per la Divisione Centrale: Parigi, Monaco di Baviera e Londra. Dopo il recesso del Regno Unito dall'Unione Europea e dall'Accordo sul Tribunale Unificato dei Brevetti, si è posto il tema della ricollocazione della sede originariamente destinata a Londra. L'aspettativa del Governo italiano è che Milano possa ospitare la terza sede della Divisione Centrale del TUB, in aggiunta a Parigi e Monaco di Baviera.
Ciò rappresenterebbe una logica conseguenza del recesso di Londra: a seguito della Brexit l'Italia è, infatti, subentrata al Regno Unito come terzo Paese contraente per numero di brevetti aventi effetto nell'anno di riferimento ai sensi dell'Accordo medesimo, il 2012, dopo Germania e Francia.
Il tema dell'assegnazione a Milano era stato tempestivamente sollevato dal Governo già in seno al Comitato Preparatorio, prima dell'inizio del periodo di applicazione provvisoria, fin dal settembre 2020.
La ricollocazione della sezione «ex-londinese» della Divisione Centrale del Tribunale Unificato dei Brevetti potrà in ogni caso essere decisa solo al termine del periodo di applicazione provvisoria, con l'entrata in vigore formale dell'Accordo TUB, che si stima potrebbe avvenire, salvo imprevisti, nei primi mesi del 2023.
La relativa decisione sarà assunta dal Comitato Amministrativo del Tribunale Unificato dei Brevetti, che delibera a maggioranza dei tre quarti dei propri membri. In vista di tale decisione, il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale – in raccordo con le Amministrazioni tecniche coinvolte (Ministero della giustizia, Ministero dello sviluppo economico, Ministero dell'economia e delle finanze), con gli Enti locali competenti, con il mondo economico e imprenditoriale e con la società civile – si è da subito attivato per garantire la tempestiva e corretta partecipazione italiana all'Accordo provvisorio, a livello giuridico, amministrativo, logistico.
È già in corso una campagna di sensibilizzazione a tutti i livelli che si declina in molteplici iniziative: sul piano giuridico, si punta a ribadire, in seno ai competenti organi di governance, le argomentazioni sulla base delle quali l'Italia avrebbe titolo a subentrare al ruolo del Regno Unito, in ragione del criterio previsto dall'Accordo stesso ovvero – come dicevo prima – il numero di brevetti aventi effetto nel 2012. A livello multilaterale, ci si adopera in ogni competente istanza europea, in raccordo con la Rappresentanza Permanente d'Italia presso l'Unione Europea a Bruxelles; a livello bilaterale, la campagna consiste in una serie di missioni mirate nelle Capitali europee per sollevare la questione in ogni occasione di incontro a livello governativo.
Nelle prossime settimane, a tali contatti già intrapresi a livello politico e tecnico, si affiancherà un rafforzato coordinamento con gli altri Stati membri destinati a ospitare la Divisione Centrale del Tribunale – Francia e Germania – al fine di preparare la decisione in favore di Milano, da adottare formalmente al momento opportuno.
Ad oggi non risultano manifestazioni di interesse da parte di altri Paesi ad ospitare la sede della Divisione centrale di primo grado già attribuita a Londra, in alternativa all'ipotesi di Milano.
Milano appare inoltre idealmente posizionata per ospitare una delle sedi centrali del TUB, anche in virtù del suo ruolo di capitale europea dell'innovazione e della proprietà intellettuale. È inoltre una metropoli vibrante conosciuta per la sua qualità di vita, allo snodo tra Europa settentrionale, meridionale, e orientale.
Milano come sapete è già prevista ospitare la Divisione Locale del TUB. Tale sede sarà ospitata in locali nuovi e perfettamente equipaggiati all'interno dell'edificio giudiziario di via San Barnaba. Spazi visitati dal Sottosegretario Della Vedova, in occasione della sua partecipazione, lo scorso marzo, a una riunione del tavolo tecnico che riunisce tutti gli attori del sistema Italia e milanese, coinvolti nel dossier. Questi locali sono idonei anche a ospitare la sezione della Divisione centrale. In aggiunta, il Presidente della Regione Lombardia Fontana ha prospettato anche la possibilità che la Divisione Centrale milanese – ove assegnata a noi – possa essere ospitata all'interno del Grattacielo Pirelli.
L'impegno del Governo a favore della localizzazione a Milano della terza sede della Divisione Centrale del TUB continuerà, affinché sia dato il meritato rilievo al peso del nostro Paese nel sistema brevettuale europeo.