XIV Commissione

Politiche dell'Unione europea

Politiche dell'Unione europea (XIV)

Commissione XIV (Unione europea)

Comm. XIV

Politiche dell'Unione europea (XIV)
SOMMARIO
Martedì 21 giugno 2022

SEDE CONSULTIVA:

DL 50/2022: Misure urgenti in materia di politiche energetiche nazionali, produttività delle imprese e attrazione degli investimenti, nonché in materia di politiche sociali e di crisi ucraina. C. 3614 Governo (Parere alle Commissioni V e VI) (Seguito dell'esame e conclusione – Parere favorevole con osservazione) ... 109

ALLEGATO 1 (Parere approvato dalla Commissione) ... 115

ATTI DELL'UNIONE EUROPEA:

Proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio che modifica la direttiva (UE) 2018/2001 del Parlamento europeo e del Consiglio, il regolamento (UE) 2018/1999 del Parlamento europeo e del Consiglio e la direttiva n. 98/70/CE del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda la promozione dell'energia da fonti rinnovabili e che abroga la direttiva (UE) 2015/652 del Consiglio. COM(2021)557 final (Parere alle Commissioni VIII e X) (Seguito dell'esame e conclusione – Parere favorevole con osservazioni) ... 110

ALLEGATO 2 (Parere approvato dalla Commissione) ... 116

Programma di lavoro della Commissione per il 2022 – Insieme per un'Europa più forte. COM(2021)645 final.
Relazione programmatica sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea nell'anno 2022. Doc. LXXXVI, n. 5.
Programma di diciotto mesi del Consiglio dell'Unione europea (1° gennaio 2022-30 giugno 2023) – Portare avanti l'agenda strategica, elaborato dalle future presidenze francese, ceca e svedese e dall'Alto rappresentante, presidente del Consiglio «Affari esteri». 14441/21 (Esame congiunto, ai sensi dell'articolo 127, comma 1, del regolamento, e rinvio) ... 110

XIV Commissione - Resoconto di martedì 21 giugno 2022

SEDE CONSULTIVA

  Martedì 21 giugno 2022. — Presidenza del presidente Sergio BATTELLI.

  La seduta comincia alle 15.30.

DL 50/2022: Misure urgenti in materia di politiche energetiche nazionali, produttività delle imprese e attrazione degli investimenti, nonché in materia di politiche sociali e di crisi ucraina.
C. 3614 Governo.
(Parere alle Commissioni V e VI).
(Seguito dell'esame e conclusione – Parere favorevole con osservazione).

  La Commissione prosegue oggi l'esame del provvedimento in oggetto rinviato nella seduta del 14 giugno 2022.

  Alessandro GIGLIO VIGNA (LEGA), relatore, illustra la proposta di parere favorevole con osservazione formulata (vedi allegato 1).

  La Commissione, nessuno chiedendo di intervenire, approva la proposta di parere del relatore.

  La seduta termina alle 15.35.

ATTI DELL'UNIONE EUROPEA

  Martedì 21 giugno 2022. — Presidenza del presidente Sergio BATTELLI

  La seduta comincia alle 15.35.

Proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio che modifica la direttiva (UE) 2018/2001 del Parlamento europeo e del Consiglio, il regolamento (UE) 2018/1999 del Parlamento europeo e del Consiglio e la direttiva n. 98/70/CE del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda la promozione dell'energia da fonti rinnovabili e che abroga la direttiva (UE) 2015/652 del Consiglio.
COM(2021)557 final.
(Parere alle Commissioni VIII e X).
(Seguito dell'esame e conclusione – Parere favorevole con osservazioni).

  La Commissione prosegue l'esame dell'atto dell'Unione europea in oggetto, rinviato nella seduta del 6 aprile 2022.

  Sergio BATTELLI (M5S), in sostituzione del relatore Colaninno, impossibilitato a partecipare alla seduta odierna, illustra la proposta di parere favorevole con osservazioni da lui formulata (vedi allegato 2)

  La Commissione, nessuno chiedendo di intervenire, approva la proposta di parere del relatore.

Programma di lavoro della Commissione per il 2022 – Insieme per un'Europa più forte.
COM(2021)645 final.
Relazione programmatica sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea nell'anno 2022.
Doc. LXXXVI, n. 5.
Programma di diciotto mesi del Consiglio dell'Unione europea (1° gennaio 2022-30 giugno 2023) – Portare avanti l'agenda strategica, elaborato dalle future presidenze francese, ceca e svedese e dall'Alto rappresentante, presidente del Consiglio «Affari esteri».
14441/21.
(Esame congiunto, ai sensi dell'articolo 127, comma 1, del regolamento, e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame congiunto dei documenti in oggetto.

  Sergio BATTELLI (M5S), in sostituzione della relatrice Berlinghieri, impossibilitata a partecipare alla seduta odierna, fa presente che la Commissione avvia oggi l'esame congiunto della relazione programmatica sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea, del programma di lavoro della Commissione europea per il 2022 e del programma del trio di presidenza del Consiglio dell'Unione europea, per il periodo che va dal 1° gennaio 2022 al 30 giugno 2023, formato dalla presidenza francese, da quella ceca e da quella svedese.
  Ricorda che la relazione programmatica viene esaminata congiuntamente con il programma di lavoro della Commissione in virtù di quanto previsto dal parere della Giunta per il regolamento della Camera del 14 luglio 2010. La procedura prevede che tutte le Commissioni permanenti (per i profili ricadenti nell'ambito delle rispettive competenze) esprimano un parere, mentre l'esame generale è svolto dalla Commissione Politiche dell'UE, che presenta una relazione all'Assemblea; la discussione in Assemblea di norma si conclude con l'approvazione di atti di indirizzo al Governo.
  Fa presente innanzitutto che anche quest'anno il Governo ha trasmesso alle Camere la relazione programmatica in ritardo rispetto al termine prescritto dalla legge n. 234 del 2012. In proposito, ribadisce la necessità, già richiamata in precedenti atti di indirizzo approvati dall'Assemblea della Camera, dell'adempimento, da parte del Governo, degli obblighi informativi previsti dalla legge n. 234 del 2012, che sono cruciali ai fini di un pieno esercizio delle prerogative del Parlamento nell'attività di indirizzo al Governo. Solo il rispetto del termine previsto consente infatti un esame degli orientamenti della politica nazionale nei tempi e in coerenza con le priorità enunciate nel programma di lavoro della Commissione, che normalmente viene presentato nell'ultimo trimestre dell'anno antecedente a quello di riferimento.
  Segnala, peraltro, che né il programma di lavoro della Commissione, né il programma del trio di presidenza del Consiglio, tengono ovviamente conto della guerra in Ucraina e la Federazione Russa, essendo stati presentati alla fine del 2021, mentre del nuovo contesto tiene conto la relazione del Governo, che è stata trasmessa al Parlamento il 16 maggio 2022. La Commissione europea, peraltro, a differenza di quanto accaduto in occasione dello scoppio della pandemia, non ha finora ritenuto di presentare un programma di lavoro riveduto.
  Richiama pertanto, nei termini di seguito riportati, i principali aspetti dei tre documenti, rinviando per una disamina più dettagliata alla documentazione predisposta dagli uffici.
  Rileva che il programma di lavoro della Commissione europea per il 2022 si concentra sulle sei tematiche già definite negli orientamenti politici della Presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen: un green deal europeo; un'Europa pronta per l'era digitale; un'economia al servizio delle persone; un'Europa più forte nel mondo; promuovere lo stile di vita europeo; un nuovo slancio per la democrazia europea. Per ciascuna priorità sono declinate le proposte legislative, che abbracciano un ampio spettro di temi; per tale ragione, l'esame parlamentare del programma di lavoro della Commissione europea, unitamente a quello della relazione programmatica del Governo e del programma del trio di presidenza del Consiglio, costituisce un'occasione unica per la definizione degli orientamenti concernenti la partecipazione dell'Italia all'Unione europea, nonché delle modifiche legislative nelle varie politiche settoriali e orizzontali.
  Nel programma di lavoro la Commissione, nel ricordare le iniziative di maggiore rilievo assunte durante lo scorso anno – tra le quali vengono citate la presentazione del pacchetto «Pronti per il 55 per cento», la definizione di una «bussola per il digitale» e l'adozione del piano d'azione sul pilastro europeo dei diritti sociali –, evidenzia che, nel perdurare della pandemia, è stata posta in essere un'azione di portata senza precedenti sia per proteggere la salute dei cittadini che per ridurre al minimo gli effetti socioeconomici più gravi dalla medesima provocati.
  Osserva quindi che, a causa dell'invasione russa dell'Ucraina, l'Unione si trova ora a dover affrontare ulteriori sfide, che stanno richiedendo e presumibilmente richiederanno sempre di più l'adozione di iniziative eccezionali. Peraltro, le conseguenze dovute alle pressioni al rialzo sui prezzi delle materie prime – energetiche ed alimentari – hanno già comportato una revisione al ribasso delle prospettive di crescita dell'UE e al rialzo delle sue previsioni di inflazione.
  Fa presente in proposito che, nella relazione programmatica, il Governo indica che, in un quadro geopolitico divenuto molto più incerto a seguito del conflitto russo-ucraino, l'obiettivo è quello di costruire un'autonomia strategica europea coerente con gli interessi italiani, che consenta di affrontare l'emergenza economica e sociale e garantire la sicurezza dei cittadini.
  Per quanto riguarda, in particolare, la crisi in Ucraina, il Governo auspica un'azione maggiormente incisiva dell'UE in campo internazionale, che consenta all'Unione di ricoprire un ruolo attivo e determinante a sostegno degli sforzi di pace nel conflitto. Il Governo sottolinea, tra l'altro, che dovrà essere garantita la piena sostenibilità del meccanismo sanzionatorio, attraverso misure di mitigazione degli impatti avversi.
  Con riferimento alla priorità legata alla transizione verde, la Commissione, nel ribadire l'obiettivo di fare dell'Europa il primo continente a impatto climatico zero entro il 2050, sottolinea l'esigenza di promuovere gli obiettivi dell'economia circolare,
mobilitando risorse per garantire una transizione verde che sia equa e giusta sul piano sociale e internazionale. Nel programma del trio delle presidenze del Consiglio dell'UE, si richiama l'impegno a proseguire i negoziati del pacchetto «Pronti per il 55 per cento» in linea con gli obiettivi dell'accordo di Parigi. Nel sostenere gli obiettivi del pacchetto, il Governo dichiara l'intendimento di promuovere gli interessi italiani nell'ambito del citato negoziato, affinché le misure legislative tengano conto degli effetti sulla competitività per alcuni settori produttivi e categorie sociali. Fondamentale, a questo proposito, sarà sostenere la gradualità degli interventi e la flessibilità dei passi intermedi, in particolare con riferimento alle proposte che incidono maggiormente sugli interessi italiani. Sottolinea poi l'importanza, alla luce della crisi di approvvigionamento energetico innescata dall'aggressione russa in Ucraina, di accelerare i lavori sull'intero pacchetto non solo per conseguire gli obiettivi climatici, ma per rendere l'Unione europea autosufficiente sotto il profilo energetico. Richiama, inoltre, la recente proposta della Commissione denominata REPowerEU in cui si auspica di intervenire sul PNRR rivedendo le misure in favore delle azioni afferenti al pacchetto Fit for 55%.
  Parallelamente, la Commissione annuncia che proseguirà il cammino verso il decennio digitale con l'obiettivo di realizzare la trasformazione digitale dell'UE entro il 2030. Tale impegno è ribadito anche nel programma delle tre presidenze, al fine di sostenere uno sviluppo digitale che ne salvaguardi i valori e la sicurezza e che sia compatibile con il rispetto dei diritti fondamentali. Nella relazione programmatica, il Governo attribuisce importanza prioritaria, per un verso, alla politica di digitalizzazione della pubblica amministrazione e, per l'altro, all'accrescimento delle competenze digitali a alla riduzione del fenomeno del digital divide.
  Nel programma di lavoro, la Commissione sottolinea che l'esigenza di riflettere sul modo in cui la crisi pandemica ha influito sull'economia europea ha condotto a un rilancio del dibattito pubblico sulle regole di bilancio e sul quadro di governance economica. La Commissione dichiara che terrà conto di tutti i pareri espressi nel corso del dibattito in questione e che fornirà orientamenti in materia di politica di bilancio per il prossimo periodo, allo scopo di facilitare il coordinamento delle politiche di bilancio e la preparazione dei programmi di stabilità e convergenza degli Stati membri. Orientamenti verranno forniti anche a proposito delle eventuali modifiche da apportare al quadro di governance economica, con l'obiettivo di raggiungere un ampio consenso sulla via da seguire in tempo utile per il 2023.
  Il Governo annuncia che continuerà ad impegnarsi per promuovere l'approfondimento e il completamento dell'Unione economica e monetaria verso l'istituzione di strumenti di bilancio permanenti e regole di bilancio semplici ed orientate alla crescita, sfruttando a tal fine l'occasione offerta da Next Generation EU e dal dibattito sulla revisione della governance economica. Il contributo italiano al dibattito in questione dovrà esortare alla massima ambizione, promuovendo in tempo utile l'adozione di aggiustamenti del quadro delle regole, in vista della disattivazione della clausola di salvaguardia generale del Patto di stabilità e crescita. Il sopraggiunto conflitto in Ucraina, che rischia di compromettere il percorso di ripresa post-pandemica e richiede ulteriori misure di sostegno alla crescita, rimarca in modo ancora più netto la necessità di tali interventi.
  La Commissione dichiara, inoltre, che si impegnerà a dare seguito al piano d'azione sul pilastro europeo dei diritti sociali adottato lo scorso anno e che proporrà l'introduzione di una serie di misure a tutela dei lavoratori.
  Anche il trio di presidenza ritiene importante rafforzare il modello sociale europeo e dichiara che, in quest'ottica, agevolerà l'ulteriore attuazione del pilastro europeo dei diritti sociali, promuoverà l'inclusione sociale e la convergenza sociale
verso l'alto e lavorerà per promuovere lo sviluppo dell'economia sociale in modo da consentire una migliore integrazione dei gruppi vulnerabili nel mercato del lavoro.
  La relazione programmatica annuncia che il Governo sarà impegnato nel sostegno alle transizioni occupazionali attraverso il rilancio delle politiche attive, per dar vita a un sistema capace di promuovere una maggiore tutela e qualità del lavoro, nonché per favorire posti di lavoro dignitosi e condizioni di lavoro eque, rafforzando la tutela dei diritti dei lavoratori, e conciliando vita familiare e vita professionale. Annuncia altresì l'impegno a perseguire una sempre più decisa politica attiva di contrasto all'esclusione sociale e alla povertà.
  Osserva che la necessità di rafforzare l'influenza dell'Europa in un mondo in rapida evoluzione e di difendere i suoi valori e interessi è stata messa chiaramente in luce dai cambiamenti geopolitici in atto. Al fine di conseguire questo obiettivo la Commissione annuncia, tra l'altro, che verranno rafforzati i partenariati con gli alleati ed accelerati i lavori per realizzare l'Unione europea della difesa.
  Il trio di presidenza afferma in proposito il proprio intendimento di perseguire una linea di azione più strategica, nell'ottica di rafforzare la capacità dell'UE di agire in modo autonomo per salvaguardare i suoi interessi, difendere i suoi valori e il suo stile di vita e contribuire a plasmare il futuro globale.
  Nell'ambito delle crescenti sfide globali, nella relazione programmatica il Governo dichiara che continuerà a sostenere il percorso per l'allargamento e che l'Italia continuerà a sostenere le iniziative tese al rafforzamento della difesa europea nonché lo sviluppo dell'iniziativa denominata «Bussola Strategica», in complementarietà con la NATO.
  Evidenzia quindi due ulteriori ambiti su cui si concentrerà l'attenzione della Commissione nel 2022, rappresentati dall'attenzione verso le giovani generazioni, anche nel quadro delle iniziative promosse nell'ambito dell'Anno europeo per i giovani, e dalla difesa dello Stato di diritto. A quest'ultimo proposito, la Commissione ribadisce, come anticipato dalla Presidente della Commissione nel discorso sullo stato dell'Unione del 15 settembre 2021, che formulerà raccomandazioni specifiche ad alcuni Stati membri nella relazione sullo Stato di diritto del 2022. Ricorda che il tema dei valori e dello Stato di diritto, specie con riguardo all'opportunità di assicurarne un migliore monitoraggio, è stato oggetto delle discussioni nell'ambito di uno dei gruppi di lavoro costituiti nell'ambito della Cosac a cui ha partecipato in questi mesi.
  Fa presente che il programma di lavoro 2022 affronta anche il tema della gestione comune della migrazione e dell'asilo, sottolineando l'importanza di concludere i negoziati sulle proposte facenti parte del nuovo Patto sulla migrazione e asilo, presentato nel settembre 2020. Con riferimento ai negoziati sul nuovo Patto, il Governo continua a sottolineare la necessità che le politiche dell'Unione relative ai controlli alle frontiere, all'asilo e all'immigrazione siano ispirate ai principi di solidarietà e di equa ripartizione delle responsabilità fra tutti gli Stati membri. Lo specifico obiettivo italiano, che si conferma per il 2022, è quello di far inserire nel Patto un meccanismo che preveda una quota minima di ricollocazione che gli altri Stati membri dovranno garantire nel caso di arrivi conseguenti ad operazioni di ricerca e soccorso in mare (SAR) o in situazioni di pressione sproporzionata, azionabile sulla base di procedure semplici, automatiche ed obbligatorie. A tale proposito, occorrerà valutare i più recenti sviluppi relativamente agli accordi raggiunti in occasione del Consiglio Giustizia e affari interni del 9 e del 10 giugno relativamente alla piattaforma di solidarietà.
  Quanto al programma «Legiferare meglio», la Commissione ne sottolinea l'importanza anzitutto per fare in modo che la legislazione prodotta sia mirata e facile da rispettare e che non aggiunga oneri normativi superflui. A tale proposito viene richiamato, nell'adozione delle iniziative del programma di lavoro, il pieno utilizzo dell'approccio «one in, one out», al fine di
garantire che gli eventuali nuovi oneri introdotti da una nuova legge vengano compensati con la riduzione di oneri precedenti nello stesso settore di attività.
  In conclusione, osserva che i documenti all'esame presentano molteplici profili di interesse e meritano un accurato esame che consenta di valutare in che misura il Parlamento possa concorrere a definire meglio priorità ed esigenze strategiche italiane nell'ambito delle linee di indirizzo delineate dalla Commissione europea e degli orientamenti programmatici del Governo.
  Infine, nessuno chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 15.45.

XIV Commissione - martedì 21 giugno 2022

ALLEGATO 1

DL 50/2022: Misure urgenti in materia di politiche energetiche nazionali, produttività delle imprese e attrazione degli investimenti, nonché in materia di politiche sociali e di crisi ucraina. C. 3614 Governo.

PARERE APPROVATO DALLA COMMISSIONE

  La XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea),

   esaminato il disegno di legge C. 3614 Governo, di conversione in legge del DL 50/2022, recante: «Misure urgenti in materia di politiche energetiche nazionali, produttività delle imprese e attrazione degli investimenti, nonché in materia di politiche sociali e di crisi ucraina»;

   tenuto conto che si tratta di un provvedimento di ampia portata, tra le cui principali finalità vi è quella di sostenere nell'immediato le imprese, i lavoratori, le famiglie, gli enti territoriali e le altre amministrazioni pubbliche, a fronte dei costi addizionali dovuti ai rialzi dei prezzi delle materie prime e dell'approvvigionamento energetico, nonché a fronte delle ripercussioni economiche negative dovute alla crisi bellica in Ucraina;

   ricordato che, a copertura del saldo negativo del provvedimento, viene utilizzato pressoché integralmente – assieme al decreto-legge n. 21 del 2022 – il maggiore ricorso all'indebitamento autorizzato dal Parlamento con le risoluzioni di approvazione della Relazione annessa al Documento di economia e finanza 2022;

   ricordato altresì che il provvedimento determina un sensibile aumento della spesa corrente per il 2022, anno con riferimento al quale la Commissione europea ha evidenziato per l'Italia un eccesso di spesa corrente, raccomandando di limitare per il prossimo anno la crescita di tale spesa, finanziata a livello nazionale, al di sotto della crescita del prodotto potenziale a medio termine, tenendo conto del prevedibile protrarsi dell'esigenza di sostegno temporaneo sia alle famiglie e alle imprese più vulnerabili agli aumenti dei prezzi dell'energia, sia alle persone in fuga dall'Ucraina;

   valutate, in particolare, per i profili di competenza:

    le disposizioni del Titolo I, Capo I, riguardanti il riconoscimento di crediti d'imposta in favore della generalità delle imprese a fronte dei maggiori costi energetici sostenuti (articoli 2 e 4) – in conformità con quanto previsto nell'ambito del toolbox individuato dalle Comunicazioni della Commissione europea in risposta all'aumento dei prezzi dell'energia –, nonché interventi specifici, in favore di settori come l'autotrasporto (articolo 3), la rigassificazione (articolo 5), l'agricoltura e la zootecnia (articolo 8), l'utilizzo di carbone o olio combustibile per la produzione di energia elettrica (articolo 12), a corredo dei quali è richiamato il rispetto della normativa europea in materia di aiuti di Stato ovvero la cui efficacia è subordinata alla preventiva autorizzazione della Commissione europea;

    le disposizioni del Titolo I, Capo II, a sostegno della liquidità delle imprese, le quali, richiamando il «Quadro temporaneo di crisi per misure di aiuto di Stato a sostegno dell'economia a seguito dell'aggressione della Russia contro l'Ucraina» (Temporary Crisis Framework approvato con la Comunicazione della Commissione (2022/C 131 I/01) del 24 marzo 2022), estendono fino al 31 dicembre 2022, previa approvazione della Commissione europea, l'orizzonte operativo degli strumenti già istituiti a fronte della crisi da COVID-19;

    le misure del Titolo I, Capo III, finalizzate a fronteggiare, nel settore degli appalti pubblici, gli aumenti eccezionali dei prezzi dei materiali da costruzione, dei carburanti e dei prodotti energetici, nonché ad assicurare la realizzazione degli interventi finanziati in tutto o in parte tramite le risorse del PNRR o del Fondo nazionale complementare istituito con il decreto-legge n. 59 del 2021;

    le misure del Titolo II, Capo II, in favore degli enti territoriali, tra cui, in particolare, l'articolo 42, che prevede l'istituzione di un fondo finalizzato a rafforzare gli interventi del PNRR in favore dei Comuni con popolazione superiore a 600.000 abitanti;

    le misure del Titolo II, Capo III, in relazione alla crisi ucraina, volte a coordinare l'intervento all'estero del Servizio nazionale di protezione civile, nell'ambito del Pool europeo di protezione civile (articolo 45), a consentire la conversione delle banconote ucraine e a concedere prestiti a beneficio del Governo dell'Ucraina (articolo 47), nonché a consentire l'utilizzo dei fondi strutturali europei a copertura integrale delle spese emergenziali conseguenti alla crisi ucraina (articolo 48);

    le misure del Titolo II, Capo V, riguardanti: la disciplina europea sull'antiriciclaggio e la relativa vigilanza europea affidata all'Autorità bancaria europea (ABE); la facoltà di accesso, per le imprese tenute a rimborsare aiuti illegali già ricevuti, ai regimi di aiuto concessi ai sensi del citato Quadro temporaneo di crisi per misure di aiuto di Stato a sostegno dell'economia a seguito dell'aggressione della Russia contro l'Ucraina (articolo 50); l'aumento, a parziale copertura del provvedimento, del contributo straordinario a carico delle imprese operanti nei settori dell'energia elettrica, gas e petrolifero (articolo 55), disposto in conformità con quanto previsto dalle Comunicazioni della Commissione europea REPowerEU, dell'8 marzo e del 18 maggio, che considerano espressamente la possibilità di utilizzare prelievi temporanei sui proventi straordinari a copertura di spese di breve periodo volte a calmierare i prezzi di approvvigionamento energetico e a sostenere imprese e famiglie a fronte dell'aumento dei costi; l'utilizzo, a parziale copertura del provvedimento, di una riduzione delle dotazioni del Fondo Sviluppo e Coesione (FSC), per un importo pari, in termini di indebitamento netto, a 6 miliardi di euro complessivi nel periodo 2022-2026 (articoli 56 e 58, comma 4);

   ricordato che, nel definire le fonti di finanziamento del PNRR presentato dall'Italia alla Commissione europea nell'aprile 2021, il Governo ha disposto che tali fonti assorbissero una quota del FSC, pari a 15,5 miliardi e che successivamente, anche a seguito di indirizzi espressi dalle Commissioni parlamentari volti a garantire il principio di addizionalità delle risorse del PNRR per il Mezzogiorno rispetto alle risorse nazionali, con il decreto-legge n. 59 del 2021 il Governo ha disposto il rifinanziamento del FSC dell'importo di 15,5 miliardi assorbito dal PNRR,

  esprime

PARERE FAVOREVOLE

  con la seguente osservazione:

   valutino le Commissioni di merito l'opportunità di raccomandare al Governo il reintegro, compatibilmente con i profili di sostenibilità della finanza pubblica, del definanziamento del Fondo Sviluppo e Coesione (FSC), disposto dal provvedimento nei termini ricordati in premessa, al fine di garantire il principio di addizionalità delle risorse del Piano destinate al Mezzogiorno, rispetto alle risorse nazionali già finalizzate all'obiettivo della coesione territoriale, anche nell'ottica di non compromettere le stime governative di crescita del PIL nel Mezzogiorno previste per la fine del periodo di attuazione del PNRR in relazione alla destinazione a tale area del Paese di un ammontare di risorse addizionali pari al 40 per cento delle risorse territorializzabili del Piano.

ALLEGATO 2

Proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio che modifica la direttiva (UE) 2018/2001 del Parlamento europeo e del Consiglio, il regolamento (UE) 2018/1999 del Parlamento europeo e del Consiglio e la direttiva n. 98/70/CE del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda la promozione dell'energia da fonti rinnovabili e che abroga la direttiva (UE) 2015/652 del Consiglio. (COM(2021)557 final).

PARERE APPROVATO DALLA COMMISSIONE

  La XIV Commissione Politiche dell'Unione europea,

   esaminata la «Proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio che modifica la direttiva (UE) 2018/2001 del Parlamento europeo e del Consiglio, il regolamento (UE) 2018/1999 del Parlamento europeo e del Consiglio e la direttiva n. 98/70/CE del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda la promozione dell'energia da fonti rinnovabili e che abroga la direttiva (UE) 2015/652 del Consiglio» (COM(2021)557 final);

   premesso che:

    la proposta di direttiva è stata presentata dalla Commissione europea il 14 luglio 2021 nell'ambito del pacchetto denominato «Pronti per il 55 per cento», volto ad allineare la normativa vigente in materia di clima ed energia al nuovo ambizioso obiettivo della riduzione delle emissioni nette di gas ad effetto serra di almeno il 55 per cento entro il 2030 rispetto ai livelli del 1990;

    la proposta è volta a rivedere la direttiva per la promozione dell'energia da fonti rinnovabili (UE) 2018/2001, recentemente attuata dagli Stati membri, al fine di introdurre le modifiche necessarie per contribuire all'ambizione climatica dell'Unione per il 2030;

   considerato che:

    la proposta di direttiva aggiorna l'obiettivo a livello dell'UE, al fine di aumentare al 40 per cento la quota di energia da fonti rinnovabili nel consumo finale lordo di energia entro il 2030, contro il 32 per cento attualmente previsto;

    la proposta reca disposizioni specifiche in relazione a diversi settori, quali industria, trasporti, edifici, per i quali propone di introdurre o di aumentare i sotto-obiettivi, alcuni vincolanti, mentre altri hanno carattere indicativo;

    lo sviluppo delle energie rinnovabili riveste una cruciale importanza nel quadro delle azioni e delle misure che l'Unione europea intende adottare per aumentare l'autonomia energetica dell'Unione e ridurre la dipendenza da fonti energetiche esterne, come evidenziato da ultimo nella presentazione del Piano REPowerEU da parte della Commissione europea, nell'ambito del quale una nuova proposta di direttiva interviene nuovamente sulla vigente direttiva in materia di energie rinnovabili (UE) 2018/2001 incrementando, tra l'altro, ulteriormente al 45 per cento la quota di energie rinnovabili sui consumi energetici finali dell'UE;

    appare necessario definire un quadro complessivo coerente delle misure, nell'ambito delle iniziative previste nel citato pacchetto, al fine di coniugare l'esigenza di salvaguardia ambientale con la riduzione dei possibili impatti a livello sociale, economico e produttivo;

    la proposta di direttiva conferisce alla Commissione il compito di adottare ulteriori atti delegati rispetto a quelli già previsti dalla disciplina vigente in ambiti di particolare rilevanza;

   segnalato che non risulta trasmessa la relazione che il Governo deve presentare alle Camere ai sensi dell'articolo 6, comma 5, della legge 24 dicembre 2012, n. 234;

   sottolineata la necessità che il presente parere, unitamente al documento finale della Commissione di merito, sia trasmesso tempestivamente alla Commissione europea nell'ambito del cosiddetto dialogo politico, nonché al Parlamento europeo e al Consiglio,

  esprime

PARERE FAVOREVOLE

  con le seguenti osservazioni:

   valutino le Commissioni di merito l'opportunità di segnalare:

    a) l'esigenza di definire nel corso del negoziato un complesso normativo organico, che disciplini la promozione dell'uso dell'energia da fonti rinnovabili, attraverso un attento coordinamento dell'intervento di revisione operato dalla proposta in esame con le ulteriori modifiche alla direttiva (UE) 2018/2001 recentemente proposte dalla Commissione nel quadro del piano RepowerEU;

    b) che, con particolare riguardo ai sotto-obiettivi fissati dalla proposta per diversi settori, occorre verificare la possibilità di introdurre maggiori flessibilità, che consentano di tenere conto delle specifiche realtà nazionali e permettano agli Stati membri di valutare come contribuire all'obiettivo collettivo dell'Unione europea;

    c) la necessità di considerare se gli ulteriori atti delegati, che la Commissione europea dovrebbe adottare in base alla proposta, si configurino come integrazione o modifica di determinati «elementi non essenziali dell'atto legislativo», in conformità con quanto richiesto dall'articolo 290 del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea;

    d) la necessità di assicurare alle Camere un'informazione qualificata e tempestiva sui progetti di atti legislativi dell'Unione europea, attraverso la trasmissione sistematica delle relazioni di cui ai commi 4 e 5 dell'articolo 6 della legge n. 234 del 2012, al fine di acquisire l'avviso del Governo nel merito delle proposte legislative europee e consentire un esame parlamentare approfondito delle medesime.