XI Commissione
Lavoro pubblico e privato
Lavoro pubblico e privato (XI)
Commissione XI (Lavoro)
Comm. XI
Schema di decreto legislativo recante attuazione del regolamento (UE) 2019/1238 sul prodotto pensionistico individuale paneuropeo (PEPP). Atto n. 389 (Seguito esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del Regolamento, e rinvio) ... 148
Delega al Governo per la riforma fiscale. C. 3343 Governo (Parere alla VI Commissione) (Esame e conclusione – Parere favorevole) ... 149
ALLEGATO 1 (Parere approvato) ... 153
INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA:
5-08245 Mura: Sulle «false» partite IVA ... 151
ALLEGATO 2 (Testo della risposta) ... 153
5-08244 Costanzo: Sulla situazione dei lavoratori della Carrefour ... 151
ALLEGATO 3 (Testo della risposta) ... 155
5-08246 Rizzetto: Sulla tutela degli iscritti ENASARCO ... 152
ALLEGATO 4 (Testo della risposta) ... 157
5-08243 Amitrano: Sulle iniziative volte a stimolare l'occupazione stabile ... 152
ALLEGATO 5 (Testo della risposta) ... 159
ATTI DEL GOVERNO
Mercoledì 15 Giugno 2022. — Presidenza della vicepresidente Renata POLVERINI.
La seduta comincia alle 14.30.
Schema di decreto legislativo recante attuazione del regolamento (UE) 2019/1238 sul prodotto pensionistico individuale paneuropeo (PEPP).
Atto n. 389.
(Seguito esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del Regolamento, e rinvio).
La Commissione prosegue l'esame dello schema rinviato nella seduta del 18 maggio 2022.
Renata POLVERINI, presidente, ricordando che in data di ieri si è svolta l'audizione della dottoressa Marina Monaco, comunica che la Commissione ha acquisito la memoria dell'ANIA.
Fa quindi presente che il termine per l'espressione del parere scadrebbe domani, 16 giugno 2022. Tuttavia, non essendo ancora pervenuto il parere della Conferenza Stato-regioni, è necessario rinviare la deliberazione sull'espressione del parere alla settimana prossima. Pertanto, poiché nessuno chiede di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.
La seduta termina alle 14.35.
SEDE CONSULTIVA
Mercoledì 15 Giugno 2022. — Presidenza della vicepresidente Renata POLVERINI.
La seduta comincia alle 14.35.
Delega al Governo per la riforma fiscale.
C. 3343 Governo.
(Parere alla VI Commissione).
(Esame e conclusione – Parere favorevole).
La Commissione inizia l'esame del provvedimento.
Renata POLVERINI, presidente e relatrice, dopo avere ricordato che sul testo originario la XI Commissione si era espressa favorevolmente lo scorso 19 gennaio, rammenta, inoltre, che il disegno di legge è stato presentato dal Governo dopo l'approvazione del documento conclusivo dell'indagine conoscitiva sulla riforma dell'imposta sul reddito delle persone fisiche e altri aspetti del sistema tributario, svolta dalle Commissioni Finanze della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica. Inoltre, la riforma del fisco, inserita nel PNRR come riforma di accompagnamento, è stata avviata con la legge di bilancio 2022, che ha destinato 8 miliardi di euro a interventi specifici su IRPEF e IRAP, in linea con le indicazioni del citato documento conclusivo dell'indagine conoscitiva. Il provvedimento, inoltre, è uno dei disegni di legge collegati alla manovra di bilancio per il triennio 2023-2025, a norma dell'articolo 7, comma 2, lettera f), della legge 31 dicembre 2009, n. 196, elencati nel Documento di economia e finanza 2022.
Il disegno di legge consta di dieci articoli, la cui impostazione si richiama al contenuto del documento conclusivo, ad eccezione della riforma del catasto, di cui all'articolo 6, tema non affrontato dall'indagine conoscitiva.
Rileva preliminarmente che le modifiche introdotte nel corso dell'esame in sede referente non interessano direttamente le competenze della XI Commissione e, pertanto, preannuncia che nella relazione riprenderà per sommi capi i contenuti dei singoli articoli, segnalando le principali modifiche adottate.
Gli obiettivi fondamentali della riforma, che costituiscono i princìpi e i criteri direttivi generali per l'esercizio della delega, enunciati all'articolo 1, sono stati implementati nel corso dell'esame referente. Essi, in particolare, sono: la crescita dell'economia, attraverso l'aumento dell'efficienza della struttura delle imposte e la riduzione del carico fiscale sui redditi derivanti dall'impiego dei fattori di produzione; la razionalizzazione e la semplificazione del sistema tributario, da attuare anche attraverso: il rigoroso rispetto, da parte dell'amministrazione finanziaria, del divieto di richiedere al contribuente documenti già in possesso delle amministrazioni pubbliche, ed estendendo la possibilità di ottemperare agli adempimenti tributari in via telematica; il pieno utilizzo dei dati resi disponibili dalla fatturazione elettronica e dalla trasmissione telematica dei corrispettivi, nonché alla piena realizzazione dell'interoperabilità delle banche dati; l'utilizzo efficiente, anche sotto il profilo tecnologico, da parte dell'amministrazione finanziaria dei dati ottenuti attraverso lo scambio di informazioni; l'eliminazione dei cosiddetti «micro-tributi», con gettito trascurabile per l'Erario; la riduzione dell'evasione e dell'elusione fiscale; il mantenimento della progressività del sistema tributario e la garanzia del rispetto del principio di equità orizzontale; la l'evasione e l'elusione fiscali; il rispetto dell'autonomia tributaria degli enti territoriali; razionalizzare le sanzioni amministrative.
La Commissione di merito non ha introdotto sostanziali modifiche alla procedura di adozione dei decreti legislativi, disciplinata dal medesimo articolo 1.
L'articolo 2 reca, al comma 1, i princìpi e criteri direttivi per la revisione del sistema di imposizione personale sui redditi. Le modifiche ai principi e ai criteri direttivi introdotte dalla Commissione di merito riguardano, in particolare: la progressiva revisione del trattamento fiscale dei redditi personali derivanti dall'impiego del capitale, allo scopo di favorire l'efficiente funzionamento del mercato dei capitali, aumentando il grado di neutralità fiscale e prevedendo ordinariamente l'applicazione di un prelievo proporzionale e regimi cedolari ai redditi da capitale, nonché distinguendo tra redditi da capitale mobiliare e immobiliare; la conferma il regime forfetario per il lavoro autonomo di cui alla legge di stabilità 2015 (legge n. 190 del 2014); la previsione – per i due periodi di imposta successivi al passaggio dal regime forfetario – di un'imposta opzionale e sostitutiva delle imposte sui redditi per i contribuenti persone fisiche esercenti attività d'impresa, arti o professioni che, nell'anno precedente, hanno conseguito ricavi o hanno percepito compensi non superiori a una soglia da determinare con i decreti legislativi, e con l'individuazione di meccanismi applicativi idonei a evitare comportamenti elusivi; il riordino delle deduzioni dalla base imponibile e delle detrazioni dall'imposta lorda sul reddito delle persone fisiche, tenendo conto della loro finalità, con particolare riguardo alla tutela del bene casa, e dei loro effetti sull'equità e sull'efficienza dell'imposta e destinando le risorse derivanti dalla loro eventuale eliminazione o rimodulazione ai contribuenti soggetti all'IRPEF, con particolare riferimento a quelli con redditi medio-bassi; la graduale trasformazione, senza oneri aggiuntivi per la finanza pubblica, delle detrazioni con priorità a quelle di natura socio-sanitaria; la progressiva armonizzazione dei regimi di tassazione del risparmio, anche con riferimento alle basi imponibili e al progressivo superamento della distinzione tra redditi da capitale e redditi diversi di natura finanziaria; la modifica delle modalità di versamento dell'IRPEF dovuta dai lavoratori autonomi e dagli imprenditori individuali, nonché da tutti i contribuenti a cui si applicano gli Indicatori sintetici di affidabilità fiscale, mantenendo l'attuale sistema di calcolo del saldo e degli acconti anche previsionale, prevedendo, senza penalizzazioni per i contribuenti rispetto alla normativa vigente, una più equa distribuzione del carico fiscale nel corso del tempo, anche attraverso un meccanismo di progressiva mensilizzazione degli acconti e dei saldi e l'eventuale riduzione della ritenuta d'acconto, senza maggiori oneri per le finanze pubbliche.
L'articolo 3 del disegno di legge in esame reca, al comma 1, i principi e i criteri direttivi per la revisione dell'IRES e della tassazione del reddito di impresa, modificati marginalmente dalla Commissione di merito.
L'articolo 4 reca, al comma 1, i princìpi e criteri direttivi per la razionalizzazione dell'imposta sul valore aggiunto (IVA) e delle imposte indirette sulla produzione e sui consumi. Anche in questo caso, le modifiche introdotte dalla Commissione di merito non sono sostanziali e non rientrano negli ambiti di competenza della Commissione Lavoro.
L'articolo 5 delega il Governo ad attuare un graduale superamento dell'imposta regionale sulle attività produttive (IRAP), con priorità per le società di persone, gli studi associati e le società tra professionisti, come disposto dalla Commissione di merito, e garantendo in ogni caso il finanziamento del fabbisogno sanitario. A tale proposito segnala che, nel corso dell'esame in sede referente, è stata introdotta la previsione della possibilità di adottare misure che garantiscano gettiti in misura equivalente per le regioni che presentano squilibri di bilancio sanitario ovvero per quelle che sono sottoposte a piani di rientro che, in base alla legislazione vigente, comportano l'applicazione, anche automatica, di aliquote dell'IRAP maggiori di quelle minime. Tali misure, in ogni caso, non devono generare aggravi di alcun tipo sui redditi di lavoro dipendente o da pensione.
L'articolo 6, al comma 1, reca i princìpi e criteri direttivi per modificare la disciplina relativa al sistema di rilevazione catastale, non prevista dal documento conclusivo dell'indagine conoscitiva, al fine di modernizzare gli strumenti di individuazione e di controllo delle consistenze dei terreni e dei fabbricati. Tra le modifiche introdotte dalla Commissione di merito segnala, in particolare, l'esclusione dell'utilizzo degli eventuali strumenti messi a disposizione dei comuni e dell'Agenzia delle entrate per facilitare e ad accelerare l'individuazione e, eventualmente, il corretto classamento delle fattispecie per la determinazione dell'accesso ad agevolazioni e benefìci sociali.
L'articolo 7 indica, al comma 1, i princìpi e criteri direttivi specifici per la revisione delle addizionali comunali e regionali all'IRPEF. L'articolo 8 reca, al comma 1, i princìpi e i criteri direttivi per la revisione del sistema nazionale della riscossione. L'articolo 9, al comma 1, reca la delega al Governo per la codificazione delle disposizioni legislative vigenti in materia tributaria, per garantire la certezza dei rapporti giuridici e la chiarezza del diritto nel sistema tributario, compresi l'accertamento, le sanzioni e la giustizia tributaria.
L'articolo 10, infine, reca le disposizioni finanziarie, prevedendo, al comma 1, l'invarianza degli effetti finanziari. La Commissione di merito ha stabilito che dall'attuazione delle deleghe non deve derivare un incremento della pressione tributaria rispetto a quella derivante dall'applicazione della legislazione vigente.
Alla luce degli elementi illustrati, ritiene di proporre alla Commissione di esprimere un parere favorevole.
Poiché nessuno chiede di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere favorevole della presidente e relatrice (vedi allegato 1).
La seduta termina alle 14.45.
INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA
Mercoledì 15 giugno 2022. – Presidenza della vicepresidente Renata POLVERINI. – Interviene la sottosegretaria di Stato per il lavoro e le politiche sociali Tiziana Nisini.
La seduta comincia alle 15.
Renata POLVERINI (FI), presidente, ricorda che la pubblicità dell'odierna seduta di svolgimento di interrogazioni a risposta immediata è assicurata anche mediante la trasmissione diretta sulla web-tv della Camera dei deputati.
5-08245 Mura: Sulle «false» partite IVA.
Stefano LEPRI (PD), in qualità di cofirmatario dell'interrogazione, ne illustra il contenuto, riguardante il diffuso fenomeno di lavoratori che, pur inquadrati come professionisti titolari di partita IVA, svolgono, di fatto, attività di lavoro dipendente all'interno di studi professionali, senza tuttavia godere delle tutele associate a tale tipologia di lavoro.
La sottosegretaria Tiziana NISINI risponde all'interrogazione nei termini riportati (vedi allegato 2).
Stefano LEPRI (PD), pur ringraziando la sottosegretaria per l'interessante ricostruzione del quadro delle misure messe in campo dal Governo, non può non sottolineare che dalla sua risposta emerga proprio la gravità e l'ampiezza del fenomeno oggetto dell'interrogazione. Si augura, pertanto, che il preannunciato incremento dell'attività ispettiva consegua risultati significativi, che si raccomanda siano portati a conoscenza dei titolari degli studi professionali, per spingerli a regolarizzare le posizioni lavorative eventualmente non correttamente qualificate.
5-08244 Costanzo: Sulla situazione dei lavoratori della Carrefour
Jessica COSTANZO (MISTO) illustra il suo atto di sindacato ispettivo, con il quale chiede al Governo di sapere se intende adottare misure nei confronti della società della grande distribuzione Carrefour, che ha preannunciato l'avvio di procedure di licenziamento collettivo per circa settecento lavoratori in esubero in nove regioni italiane, intendendo esternalizzare alcuni servizi a società cooperative.
La sottosegretaria Tiziana NISINI risponde all'interrogazione nei termini riportati (vedi allegato 3).
Jessica COSTANZO (MISTO) ringrazia la sottosegretaria, che nella risposta ha condiviso i suoi timori sulle conseguenze negative per i lavoratori della decisione assunta da Carrefour. Tuttavia non può dichiararsi pienamente soddisfatta dal momento che la società continua ad agire secondo la prassi consolidata di scaricare sui lavoratori le conseguenze delle sue determinazioni, che non sono dettate da problemi di liquidità – come dimostra la recente acquisizione di un gruppo brasiliano per circa 7 miliardi di dollari – ma da una precisa strategia industriale di massimizzazione dei profitti. Auspica pertanto che le Istituzioni si attivino per vigilare sui prossimi passi della società, per evitare che, ancora una volta, il prezzo delle sue decisioni sia pagato dai lavoratori.
5-08246 Rizzetto: Sulla tutela degli iscritti ENASARCO.
Walter RIZZETTO (FDI) con la sua interrogazione intende richiamare ancora una volta l'attenzione del Governo sulla necessità di permettere agli iscritti presso l'ENASARCO, contemporaneamente iscritti all'INPS, di ottenere la restituzione dei contributi versati anche in assenza di un'anzianità contributiva minima di venti anni. Si tratta, infatti, di contributi che non consentono di accedere ad alcun tipo di prestazione e che, al contrario, vengono incamerati dall'ente previdenziale.
La sottosegretaria Tiziana NISINI risponde all'interrogazione nei termini riportati (vedi allegato 4).
Walter RIZZETTO (FDI), pur ringraziando la sottosegretaria, sottolinea che la risposta ha ancora una volta evidenziato l'ingiustizia sofferta dagli iscritti all'ENASARCO che, se vogliono ottenere la restituzione dei contributi versati in assenza dell'anzianità contributiva minima di venti anni, possono soltanto ricorrere alla prosecuzione volontaria. Si tratta di un istituto estremamente oneroso per l'assicurato e, per questo, non alla portata di tutti. Per contro, ritiene inaccettabile la motivazione, argomentata nella risposta della sottosegretaria, secondo la quale la restituzione senza oneri dei contributi cosiddetti silenti metterebbe a repentaglio l'equilibrio finanziario dell'ENASARCO. È scandaloso, a suo giudizio, ritenere prevalente l'interesse dell'ente su quello dei singoli. Preannuncia, pertanto, il suo impegno a ricercare una soluzione politica alla questione, magari attraverso specifiche proposte emendative al disegno di legge di bilancio per il 2023, in quanto ritiene possibile superare gli ostacoli finanziari così come si è fatto nel passato per sanare la situazione dei cosiddetti esodati.
5-08243 Amitrano: Sulle iniziative volte a stimolare l'occupazione stabile.
Alessandro AMITRANO (M5S) rinuncia a illustrare la sua interrogazione, richiamandosi al testo depositato.
La sottosegretaria Tiziana NISINI risponde all'interrogazione nei termini riportati (vedi allegato 5).
Alessandro AMITRANO (M5S), ringraziando la sottosegretaria, sottolinea l'importanza della sfida occupazionale innescata dalla transazione digitale e ritiene che l'innalzamento del livello dei salari, per il quale il Movimento 5 Stelle si è sempre battuto, debba essere collegato all'innalzamento delle competenze sia di coloro che sono in cerca di occupazione sia di coloro che, essendo già occupati, sono in fase di transizione da un posto di lavoro a un altro. Ritiene che gli strumenti rappresentati dal Fondo nuove competenze e dal programma GOL siano in grado di centrare gli obiettivi per i quali sono stati introdotti e richiama l'attenzione sulla necessità di investire sulla formazione del personale dei centri per l'impiego, snodo fondamentale per favorire l'incontro tra domanda e offerta di lavoro alla luce delle nuove necessità indotte dalla transizione digitale.
Renata POLVERINI, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.
La seduta termina alle 15.35.
ALLEGATO 1
Delega al Governo per la riforma fiscale (C. 3343 Governo).
PARERE APPROVATO
La XI Commissione,
esaminato nella seduta del 15 giugno 2022, per quanto di competenza, il disegno di legge C. 3343, recante: Delega al Governo per la riforma fiscale, nel testo modificato trasmesso in esito – da ultimo – alla seduta della Commissione Finanze del 14 giugno 2022;
udita la relatrice Polverini;
considerato che la Commissione Lavoro ha già reso parere sul testo precedentemente trasmesso in data 19 gennaio 2022 – i cui contenuti qui s'intendono richiamati – e che il disegno di legge è stato presentato dal Governo dopo l'approvazione del documento conclusivo dell'indagine conoscitiva sulla riforma dell'imposta sul reddito delle persone fisiche e altri aspetti del sistema tributario, svolta dalle Commissioni Finanze della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica;
ricordato che il provvedimento è uno dei disegni di legge collegati alla manovra di bilancio per il triennio 2023-2025, a norma dell'articolo 7, comma 2, lettera f), della legge 31 dicembre 2009, n. 196, elencati nel Documento di economia e finanza 2022;
preso atto che – con riferimento agli aspetti di più specifica competenza della Commissione Lavoro – le modifiche apportate in sede referente concernono l'articolo 2 in ordine ai criteri di delega sull'IRPEF;
osservato che a tal riguardo viene confermato il regime forfetario per il lavoro autonomo di cui alla legge di stabilità 2015 (legge n. 190 del 2014) come modificata con la legge n. 145 del 2018;
valutato che tra i medesimi principi e criteri direttivi vi è quello di ridurre gradualmente le aliquote medie effettive derivanti dall'applicazione dell'IRPEF a partire da quelle relative ai redditi medio-bassi, anche al fine di incentivare l'offerta di lavoro e la partecipazione al mercato del lavoro, con particolare riferimento ai giovani e ai secondi percettori di reddito, nonché l'attività imprenditoriale e l'emersione degli imponibili e di ridurre gradualmente le variazioni eccessive delle aliquote marginali effettive derivanti dall'applicazione dell'IRPEF,
esprime
PARERE FAVOREVOLE.
ALLEGATO 2
5-08245 Mura: Sulle «false» partite IVA.
TESTO DELLA RISPOSTA
Gli onorevoli interroganti pongono all'attenzione del Governo un tema di grande importanza quale quello delle false partite IVA, del contrasto al fenomeno e delle tutele dei lavoratori.
La cosiddetta riforma Fornero, al fine di individuare e riqualificare quei contratti di lavoro che dietro finte partite IVA, collaborazioni coordinate e continuative o contratti a progetto, simulassero veri e propri contratti da lavoro subordinato, aveva introdotto una presunzione di subordinazione al verificarsi di tre condizioni: la durata, il fatturato e il luogo di lavoro, ma aveva comunque stabilito l'esclusione dalla presunzione di subordinazione per le attività professionali per le quali fosse richiesta un'iscrizione ad un ordine professionale, ad appositi registri, albi, ruoli o ad elenchi professionali qualificati.
Le vigenti disposizioni (decreto legislativo n. 81 del 2015) hanno introdotto un nuovo regime di tutele per le collaborazioni di tipo parasubordinato o nella forma del lavoro autonomo (Partita IVA) analoghe a quelle previste per il lavoro dipendente, qualora le stesse si concretizzino in «prestazioni di lavoro esclusivamente personali, continuative, ripetitive ed organizzate dal committente rispetto al luogo ed all'orario di lavoro».
In tal modo, il legislatore ha dunque inteso garantire ad una platea di lavoratori che – sebbene non etero-diretti – svolgono prestazioni che si concretano in una attività prevalentemente personale ed etero-organizzata, i medesimi diritti che ad oggi spettano ai lavoratori subordinati, a partire dal diritto alla relativa retribuzione.
Sull'articolato normativo il Ministero del lavoro e delle politiche sociali ha chiarito che l'ambito applicativo della disposizione ricomprende pertanto ogni ipotesi di collaborazione «continuativa», comprese quelle in cui le modalità di esecuzione della prestazione siano organizzate mediante «piattaforme anche digitali» e che «sussiste invece etero-organizzazione quando l'attività del collaboratore è pienamente integrata nell'attività produttiva e/o commerciale del committente e ciò risulti indispensabile per rendere la prestazione lavorativa».
In forza del quadro normativo descritto, l'attività di vigilanza svolta nel corso del 2021, ultimo anno oggetto di monitoraggio, registra sia interventi di vera e propria riqualificazione di rapporti di lavoro autonomo in rapporti di lavoro subordinato, sia interventi che, proprio in forza dell'articolo 2 del decreto legislativo n. 81 del 2015, hanno consentito di tutelare anche i cosiddetti collaboratori etero-organizzati.
Quanto ai primi, l'azione di vigilanza mirata all'accertamento del corretto utilizzo delle forme contrattuali flessibili ha consentito di tutelare 4.902 lavoratori fittiziamente inquadrati in rapporti di lavoro atipici attraverso la riqualificazione dei relativi contratti.
Quanto alla applicazione dell'articolo 2 del decreto legislativo n. 81 del 2015 l'attività di vigilanza nel corso del medesimo anno ha inoltre consentito di tutelare circa 60.000 posizioni lavorative, sebbene quasi nella totalità riconducibili al settore delle cosiddetta new economy.
Per il raggiungimento di questi obiettivi il Governo ha potenziato le competenze e l'organico dell'ispettorato nazionale del lavoro. L'attività di vigilanza sul fenomeno oggetto di interrogazione potrà vero similmente risultare ancora più proficua, incentrandosi – come del resto si riporta nell'interrogazione – su quelle realtà in cui i dati del fatturato dello studio professionale e le informazioni relative al personale dipendente evidenziano forti anomalie, lasciando presumere un apporto continuativo e rilevante di personale inquadrato con forme di collaborazione autonoma incompatibili con l'esercizio dell'attività effettivamente svolta.
L'esigenza di tutelare i lavoratori autonomi non si esaurisce però nella sola attività di controllo e di riqualificazione dei rapporti di lavoro, ma deve essere orientata anche all'apprestamento di adeguate forme di tutela.
A tal fine, è stata adottato per il triennio 2021-2023, una misura importante a sostegno dei lavoratori autonomi quale l'indennità straordinaria di continuità reddituale e operativa (ISCRO), rivolta ai lavoratori autonomi iscritti alla Gestione separata INPS che esercitano per professione abituale attività di lavoro autonomo produttiva di redditi ai sensi dell'articolo 53 T.U.I.R., che, oltre a fornire un sostegno di natura economica costituisce altresì una occasione di aggiornamento professionale.
Con la legge di bilancio 2022 sono state potenziate le politiche attive, estendendo il programma GOL anche alla riqualificazione e ricollocazione dei lavoratori autonomi titolari di partita IVA. Tali lavoratori avranno accesso alle misure di assistenza intensiva all'inserimento occupazionale del programma GOL. Sono stati rafforzati anche i Fondi paritetici interprofessionali.
Occorre pertanto proseguire nel percorso di rafforzamento delle tutele del lavoro autonomo, con particolare riferimento agli ammortizzatori sociali e all'equo compenso, temi sui quali il Ministero del lavoro continuerà a impegnarsi.
Concludo assicurando l'impegno a individuare e valutare la fattibilità – tramite il confronto con le parti sociali – di interventi, anche di carattere normativo, che – come auspicato dagli onorevoli interroganti – possano rendano più efficace il contrasto al fenomeno delle false partite IVA nel settore delle professioni regolamentate.
ALLEGATO 3
5-08244 Costanzo: Sulla situazione dei lavoratori della Carrefour.
TESTO DELLA RISPOSTA
L'onorevole interrogante pone all'attenzione del Governo la situazione occupazionale della Carrefour Spa, evidenziando timori sulle politiche del lavoro del Gruppo in questione.
Relativamente alla situazione occupazionale, sentita anche la regione Piemonte citata nell'interrogazione, risulta che in data 15 novembre 2021 sia stata avviata una procedura di licenziamento collettivo a livello nazionale per n. 769 dipendenti.
Gli esuberi riguardano 27 ipermercati, 67 market e n. 10 Cash&Carry (situati complessivamente in 24 province) oltre che le sedi amministrative.
Nella lettera di avvio della procedura, la società ha precisato che i motivi alla base della situazione di eccedenza sono da individuarsi nella grave situazione economico-gestionale nella quale versano i punti vendita coinvolti dall'esubero, in quanto il complessivo calo di fatturato e dei clienti, da un lato, e l'incidenza del costo del personale dall'altro, hanno determinato una situazione di grave squilibrio non più sostenibile che costringe la società ad un intervento strutturale volto a riequilibrare il rapporto tra personale e fatturato.
La procedura si è conclusa il 10 gennaio 2022 con un accordo sottoscritto con le organizzazioni sindacali che prevede la risoluzione del rapporto di lavoro entro il 31 dicembre 2022, sulla base del criterio della non opposizione al licenziamento, per un numero massimo di 719 dipendenti, con la corresponsione da parte della società di un incentivo all'esodo e di un'indennità a titolo transattivo oltre all'attivazione di tavoli di confronto fino al 31 marzo 2023, finalizzati ad intese per la gestione non traumatica del personale dichiarato in eccedenza, alla riduzione del numero massimo di esuberi e alla determinazione degli assetti organizzativi.
Allo stato attuale non risulta pervenuta alla regione Piemonte né al Mise alcuna richiesta o segnalazione volta all'apertura di un tavolo di crisi.
Con riferimento più specifico all'attività di vigilanza, l'Ispettorato nazionale del lavoro (INL), appositamente richiesto, ha comunicato che l'ispettorato territoriale del lavoro (ITL) di Torino ad aprile dello scorso anno ha effettuato un accesso ispettivo presso il Carrefour Market di Torino in via Tripoli, punto vendita del gruppo Carrefour.
L'accertamento è scaturito da segnalazione trasmessa nello stesso mese di aprile 2021 dalla UILTUCS, seguita, dopo qualche giorno, da analoga segnalazione CIGL, per fattispecie assimilabile a quella descritta dall'odierno interrogante.
Presso il punto vendita in questione non era presente personale Carrefour ma unicamente personale dipendente di altra società cui il punto vendita era stato affidato in gestione che a sua volta aveva manifestata l'intenzione di mettere in CIG Covid il personale, essendo stata esteriorizzata ad ulteriore ditta tutta l'attività.
Gli accertamenti avviati immediatamente ad aprile 2021 hanno comportato l'adozione del provvedimento di sospensione per lavoro nero nei confronti di questa ulteriore ditta alla quale risultava essere stata esternalizzata l'attività.
A seguito di ulteriore accesso ispettivo effettuato, veniva poi adottato provvedimento di sospensione dell'attività anche nei confronti della Società cui era stata affidata la gestione, sempre per lavoro nero.
Successivamente all'accesso ispettivo, risulta che Carrefour abbia rescisso il contratto di gestione del punto vendita nel giugno 2021, affidando la gestione ad altra società che ha assunto tutti i dipendenti.
Gli accertamenti, che hanno coinvolto numerose posizioni lavorative per periodi risalenti, sono attualmente prossimi alla definizione in quanto è in fase di redazione verbale di somministrazione fraudolenta a carico della prima società cui era stata affidata la gestione e della ditta cui la medesima aveva esternalizzato l'attività; si prevede altresì la responsabilità solidale per le obbligazioni retributive e contributive a carico di Carrefour.
Con riferimento alla tutela retributiva dei lavoratori, viene riferito che l'organizzazione sindacale ha comunicato la conclusione di accordi stragiudiziali direttamente con Carrefour (obbligato in solido) per le differenze retributive.
Ciò detto, concordo con l'onorevole interrogante in ordine ai timori evidenziati nell'atto di sindacato ispettivo. Il contrasto al lavoro sommerso, così come al fenomeno dell'interposizione illecita di manodopera, nonché a tutte le forme di lavoro irregolare che incidono sui diritti dei lavoratori, è una priorità dell'azione del Governo.
ALLEGATO 4
5-08246 Rizzetto: Sulla tutela degli iscritti ENASARCO.
TESTO DELLA RISPOSTA
Con il presente atto parlamentare, l'onorevole interrogante richiama l'attenzione del Governo sul sistema di contribuzione integrativa proprio di Enasarco, ente previdenziale che eroga prestazioni in favore degli agenti e rappresentanti di commercio.
In particolare, viene segnalata la problematica inerente i cosiddetti contributi silenti, che riguarda quei soggetti iscritti all'ENASARCO i quali, avendo versato contributi obbligatori per un numero di anni inferiore ai 20 anni minimi previsti, sono impossibilitati a conseguire il diritto alla prestazione pensionistica integrativa corrisposta dall'Ente e a poterne richiedere la restituzione, in quanto non prevista dall'ordinamento.
Preliminarmente, si evidenzia che la Fondazione Enasarco è un ente previdenziale privato che amministra previdenza obbligatoria, dotato di una sua regolamentazione formalmente approvata.
Si fa presente, altresì, che l'obbligo della doppia previdenza INPS-Enasarco a favore degli agenti e rappresentanti di commercio trova il proprio fondamento all'interno di diverse disposizioni del nostro ordinamento. La previsione di una previdenza integrativa di categoria costituisce un esempio di lungimiranza, un modello e un valore aggiunto in un contesto nel quale appare del tutto evidente l'insufficienza della sola pensione di base per la tutela previdenziale delle attuali e future generazioni.
La mancata applicazione, in riferimento alla contribuzione Enasarco, dell'istituto della totalizzazione, disciplinato dal decreto legislativo n. 42 del 2006, discende dall'espressa previsione normativa che consente di cumulare i soli «(...) periodi assicurativi non coincidenti al fine del conseguimento di un'unica pensione (...)» coerentemente con l'obiettivo di assicurare a tutti un trattamento previdenziale di base (mentre quella Enasarco previdenza che si aggiunge all'assicurazione generale).
Nel dettaglio, non è possibile ricongiungere presso l'Inps la contribuzione versata all'ENASARCO, in quanto da un lato gli agenti e rappresentanti di commercio non rientrano nella categoria dei liberi professionisti (e non può quindi trovare applicazione la legge n. 45/1990 che si riferisce appunto alla ricongiunzione per i liberi professionisti) e, dall'altro, il trattamento pensionistico gravante sul fondo di previdenza gestito dall'Enasarco non sostituisce il regime generale con caratteri di esclusività ed autonomia ma lo integra, con persistente e contemporanea obbligatorietà dell'iscrizione all'INPS. Non può quindi applicarsi la legge n. 29/1979 che disciplina la ricongiunzione tra l'assicurazione generale obbligatoria e i fondi sostitutivi, esclusivi o esonerativi della stessa.
Pertanto, la natura integrativa della previdenza Enasarco rispetto a quella Inps implica necessariamente la coincidenza dei periodi di contribuzione, con conseguente impossibilità di applicazione dell'istituto in questione.
Discorso analogo vale per la ricongiunzione dei contributi.
Occorre evidenziare che esistono specifiche tutele per gli agenti che hanno cessato l'attività di agenzia senza requisiti pensionistici. La Fondazione Enasarco, espressamente interpellata al riguardo, ha precisato che agli iscritti che abbiano cessato l'attività di agenzia senza aver raggiunto il requisito contributivo minimo richiesto per il pensionamento di vecchiaia, la vigente normativa riconosce la facoltà di presentare domanda di prosecuzione volontaria dei versamenti.
Dal 1° gennaio 2012, infatti, possono presentare domanda di versamento volontario gli agenti che abbiano cessato l'attività purché in possesso di un'anzianità contributiva minima di 5 anni (e non più 7) di cui 3 nel quinquennio precedente la cessazione dell'attività. Il termine di presentazione di tale domanda, previsto a pena di decadenza, è di due anni decorrenti dal 10 gennaio successivo alla cessazione dell'attività stessa. Il contributo volontario si determina sulla base della media delle provvigioni liquidate negli ultimi tre anni di contribuzione obbligatoria, anche non consecutivi.
Si evidenzia inoltre che, con il vigente Regolamento delle attività istituzionali, la Fondazione Enasarco, proprio al fine di assicurare tutela anche in favore di coloro che svolgono attività di agenzia per un limitato lasso temporale, ha introdotto la rendita contributiva. Tale istituto, che sarà operativo solo a partire dal 2024 e solo per gli iscritti dal 10 gennaio 2012, sotto forma di rendita reversibile, verrà erogato in favore dei neo iscritti al raggiungimento dell'età pensionabile (67 anni), in presenza di un'anzianità contributiva di almeno 5 anni e con una riduzione del 2 per cento per ciascun anno mancante al raggiungimento del requisito pensionistico della quota.
L'operatività dell'istituto solo per il futuro, trova la sua ratio nel fatto che solo dal 2024 saranno andate a regime tutte le misure correttive per la stabilità di lungo periodo della previdenza Enasarco. Negli anni a venire, perciò, la Fondazione avrà la possibilità di creare le provviste sufficienti per far fronte alla erogazione di tale trattamento.
Ciò detto, la nuova governance della Fondazione nell'ambito del più ampio obiettivo di efficientamento della previdenza Enasarco, valuterà il fenomeno dei silenti in maniera più approfondita, con il fine di individuare soluzioni che, nel medio termine e nel rispetto del patto intergenerazionale e dei parametri di sostenibilità di lungo periodo, possano essere vagliate dalle Parti Sociali e dagli Organismi di Controllo.
Concludo, sottolineando che la questione, già nota agli uffici del Ministero è oggetto di approfondimento al fine di valutare una proposta normativa inerente agli iscritti cosiddetti «silenti» della Fondazione Enasarco che, a seguito degli opportuni approfondimenti, potrebbe consentire di valorizzare a fini previdenziali la contribuzione versata dai predetti iscritti.
In ogni caso, qualsiasi intervento dovrà necessariamente tener conto degli aspetti finanziari, non potendosi imporre o approvare modifiche regolamentari che possano mettere in discussione l'equilibrio finanziario dell'Ente.
ALLEGATO 5
5-08243 Amitrano: Sulle iniziative volte a stimolare l'occupazione stabile.
TESTO DELLA RISPOSTA
Gli onorevoli interroganti pongono all'attenzione del Governo il tema del divario retributivo e il tema del rafforzamento delle competenze nell'ambito della più ampia tematica della crescita occupazionale.
In ambito europeo, come noto, la direttiva sul salario minimo apre una nuova prospettiva per contrastare il lavoro povero e per dare a tutti i lavoratori un salario dignitoso. La direttiva non impone una scelta obbligatoria tra salario minimo legale o rafforzamento della contrattazione collettiva, ma definisce il quadro generale entro il quale i singoli Stati possono declinare gli interventi, anche molteplici, volti all'adeguatezza dei salari.
Il tema della povertà retributiva va infatti affrontato in maniera organica e attraverso soluzioni articolate e incidenti su ambiti diversi. Certamente, come sottolineato dagli onorevoli interroganti, per raggiungere l'obiettivo dell'innalzamento dei salari occorre intervenire sul potenziamento delle competenze dei lavoratori, al fine di superare gli squilibri del mercato del lavoro, con particolare riferimento alle aree più deboli del Paese, e di rispondere più efficacemente alle sfide delle transizioni occupazionali indotte dall'innovazione tecnologica.
Per quanto riguarda le politiche del lavoro e la formazione professionale, le risorse complessivamente investite grazie al PNRR sono pari a 7,25 miliardi, compresi i «progetti in essere», e si riferiscono ad alcune riforme di grande rilievo nonché a fondamentali investimenti per lo sviluppo di strumenti innovativi di politica attiva del lavoro.
Tra gli obiettivi del PNRR raggiunti dal Ministero del lavoro vi è il Programma garanzia di occupabilità dei lavoratori (Gol), volto a riformare le politiche attive del lavoro e a raggiungere, attraverso percorsi formativi di qualificazione e riqualificazione professionale, quelle categorie di lavoratori, inoccupati o disoccupati, giovani e donne, più deboli e lontani dal mercato del lavoro, anche perché appartenenti ad aree svantaggiate del Paese.
Al riguardo, il Ministero del lavoro ripone grande fiducia nei progetti che saranno attuati con il Fondo nuove competenze, che rappresenta un intervento molto complesso, che vede coinvolte 14.500 imprese, 720 mila lavoratori, per 95 milioni di ore di formazione previste. Il Fondo è stato gestito fino a poco fa nel contesto dell'emergenza pandemica, e questo ha certamente inciso sul suo pieno ed efficace funzionamento.
Il Fondo è stato rifinanziato in maniera molto significativa: un miliardo per il nuovo bando 2022-2023 e 630 milioni aggiuntivi per coprire le richieste del bando precedente. Con queste risorse saranno attuati interventi funzionali a ridisegnare un rapporto sempre più stretto tra formazione e mondo del lavoro, accompagnando le trasformazioni emergenti con particolare riguardo alle competenze digitali ed ambientali.
L'intenzione del Ministero è quella di istituire una cabina di regia che monitori l'attuazione della misura e le novità proposte, che saranno oggetto di confronto, nell'ambito di un gruppo tecnico attivato ad hoc con le parti sociali.
Per quanto riguarda i Centri per l'impiego, per attuare quanto previsto dal PNRR, occorre invertire la tendenza alla burocratizzazione di tali strutture, investendo maggiormente sui servizi di analisi della domanda, di incrocio tra domanda e offerta di lavoro e di vero orientamento al lavoro.
A tal fine, gli investimenti per la razionalizzazione e per il potenziamento delle piattaforme informatiche che gestiscono i dati congiuntamente agli interventi per la piena integrazione del servizio pubblico di orientamento al lavoro con le agenzie private del lavoro sono gli interventi prioritari per il rafforzamento delle politiche attive del lavoro.
Al riguardo, segnalo che sono in via di emanazione i primi bandi regionali relativi al programma GOL, che permetteranno l'integrale attivazione delle agenzie del lavoro private nell'incrocio tra domanda e offerta e il concorso, su un piano di parità, con i centri per l'impiego all'attuazione dello stesso.