IV Commissione

Difesa

Difesa (IV)

Commissione IV (Difesa)

Comm. IV

Difesa (IV)
SOMMARIO
Mercoledì 25 maggio 2022

INTERROGAZIONI:

Sulla pubblicità dei lavori ... 49

5-07367 Deidda: Sulle iniziative a favore delle scuole militari e sull'auspicabile graduale aumento dei posti disponibili ... 49

ALLEGATO 1 (Testo della risposta) ... 52

5-06331 Deidda: Sulle iniziative da assumere al fine di assicurare l'esercizio del paracadutismo di interesse militare ... 50

ALLEGATO 2 (Testo della risposta) ... 52

ATTI DEL GOVERNO:

Sulla pubblicità dei lavori ... 50

Schema di decreto ministeriale di approvazione del programma pluriennale di A/R n. SMD 44/2021, relativo all'acquisizione di 13 radar controfuoco, comprensiva di supporto logistici, corsi formativi e correlati adeguamenti/potenziamenti infrastrutturali. Atto n. 393 (Esame e rinvio) ... 50

IV Commissione - Resoconto di mercoledì 25 maggio 2022

INTERROGAZIONI

  Mercoledì 25 maggio 2022. — Presidenza del presidente Gianluca RIZZO. – Interviene il sottosegretario di Stato per la difesa, Stefania Pucciarelli.

  La seduta comincia alle 15.

Sulla pubblicità dei lavori.

  Gianluca RIZZO, presidente, avverte che la pubblicità dei lavori sarà assicurata anche mediante l'impianto audiovisivo a circuito chiuso.

5-07367 Deidda: Sulle iniziative a favore delle scuole militari e sull'auspicabile graduale aumento dei posti disponibili.

  Il sottosegretario Stefania PUCCIARELLI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1).

  Salvatore DEIDDA (FdI) si dichiara parzialmente soddisfatto della risposta che, per un verso, evidenzia l'attenzione del dicastero della difesa nei riguardi delle scuole militari, ma, dall'altro, prospetta di rendere disponibili nei futuri anni scolastici un numero di posti uguale a quello registrato prima della pandemia del Covid-19.
  Sarebbe auspicabile, invece, che la Difesa aumentasse l'offerta formativa che proviene dalle scuole militari, istituendo anche sedi secondarie e distaccate in altre regioni, ritenendo particolarmente utile investire nel progetto formativo che tali istituti sono capaci di offrire.
  Sottolinea, infatti, come la frequenza delle scuole militari non deve comportare necessariamente un percorso professionale nelle Forze armate e può estendersi ugualmente alla formazione dei giovani ai valori e agli ideali della Difesa pur operanti nella società civile.

5-06331 Deidda: Sulle iniziative da assumere al fine di assicurare l'esercizio del paracadutismo di interesse militare.

  Il sottosegretario Stefania PUCCIARELLI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2).

  Salvatore DEIDDA (FdI) comprende le difficoltà che il dicastero si trova ad affrontare a causa di una situazione ereditata dai precedenti Governi e lamenta come, in passato, la Difesa si sia dimenticata dei paracadutisti, lasciandoli soli. Manifesta stupore per il fatto che la decisione su un aspetto che riguarda l'ambito militare spetti a un dicastero civile, come quello dei trasporti, e chiede con forza che la Difesa supporti l'associazione nazionale paracadutisti d'Italia, cercando di arrivare a una mediazione, all'interno del Governo, per permettere all'associazione di continuare ad addestrare i giovani al paracadutismo con le tecniche e le procedure militari.

  La seduta termina alle 15.15.

ATTI DEL GOVERNO

  Mercoledì 25 maggio 2022. — Presidenza del presidente Gianluca RIZZO. – Interviene il sottosegretario di Stato per la difesa, Stefania Pucciarelli.

  La seduta comincia alle 15.15.

Sulla pubblicità dei lavori.

  Gianluca RIZZO, presidente, avverte che la pubblicità dei lavori sarà assicurata anche mediante l'impianto audiovisivo a circuito chiuso.

Schema di decreto ministeriale di approvazione del programma pluriennale di A/R n. SMD 44/2021, relativo all'acquisizione di 13 radar controfuoco, comprensiva di supporto logistici, corsi formativi e correlati adeguamenti/potenziamenti infrastrutturali.
Atto n. 393.
(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame dello schema di decreto all'ordine del giorno.

  Gianluca RIZZO, presidente, comunica che il termine per l'espressione del prescritto parere scade il 27 giugno 2022 e che lo schema di decreto è stato assegnato anche alla V Commissione, che dovrà esprimere i propri rilievi sulle conseguenze di carattere finanziario entro il 7 giugno 2022.

  Roberto ROSSINI (M5S) relatore, osserva che lo scopo del programma è di ammodernare le unità di artiglieria dell'Esercito, dotandole di sistemi che consentano l'acquisizione delle necessarie informazioni per un impiego rapido, selettivo, preciso e puntuale delle sorgenti di fuoco indiretto. Attualmente, infatti, l'Esercito italiano dispone di 4 radar controfuoco «Arthur» e il loro impiego operativo è principalmente orientato all'individuazione delle sorgenti di fuoco ostili. Sottolinea che il radar controfuoco Arthur è entrato in servizio a fine 2013 e permette di individuare le sorgenti di fuoco avversarie, determinando il punto di origine e quello di impatto delle traiettorie. Esso, inoltre, consente alle artiglierie amiche di erogare in tempo reale il fuoco di risposta; schierabile in meno di due minuti, nella versione italiana è montato in uno shelter trasportabile su autocarro medio.
  Evidenzia, poi, che il programma in esame è volto a potenziare e rinnovare la capacità di ingaggio, sia di precisione che in profondità, dell'artiglieria terrestre, incrementando progressivamente il numero di radar in dotazione all'Esercito. I nuovi radar, oltre a svolgere funzioni di ricerca e identificazione delle sorgenti ostili di fuoco indiretto di varia tipologia, individuandone punto di origine e di impatto delle traiettorie, dovranno anche essere in grado di consentire l'osservazione strumentale del fuoco erogato dalle artiglierie amiche, nonché concorrere allo sviluppo dell'attività informativa nell'ambito della sorveglianza del campo di intervento. L'introduzione in servizio dei radar ammodernati sarà accompagnata dall'istituzione di specifici corsi di formazione e dalla contestuale revisione dei programmi addestrativi già in essere per adattarli alle nuove capacità. I nuovi sistemi saranno interoperabili con i sensori già in servizio, oltre che con i sistemi della catena di fuoco dell'artiglieria terrestre.
  Rileva, quindi, che l'avvio del programma è previsto nel 2022 e la sua conclusione nel 2026. Il costo complessivo stimato ammonta a 156 milioni di euro, di cui 42 milioni relativi alla prima fase del programma, finanziata dagli stanziamenti a valere sui capitoli del settore investimento del Ministero della Difesa, che consentirà l'acquisizione di tre radar, compreso il relativo supporto logistico, nonché eventuali corsi per il personale e gli adeguamenti e potenziamenti infrastrutturali. Con la prima fase verrà, dunque, garantita l'operatività di tre reggimenti di artiglieria dell'Esercito. Il completamento del programma, per il restante valore previsionale complessivo di 114 milioni di euro, sarà realizzato attraverso successivi provvedimenti finalizzati al completamento delle dotazioni organiche dei rimanenti reggimenti dell'Esercito. Al riguardo, segnala che la scheda illustrativa dello stato maggiore della Difesa precisa che l'Amministrazione si ritiene vincolata a non eccedere il costo sottoposto a parere delle Commissioni parlamentari e che, laddove fosse necessario superare tale limite di spesa, si darà corso ad un decreto integrativo, al fine di garantire piena visibilità del nuovo perimetro dell'esigenza.
  Quanto ai profili industriali e alle ricadute economiche ed occupazionali, fa presente che la scheda illustrativa segnala che i settori dell'industria nazionale interessati al programma sono prevalentemente quello della meccanica e dell'elettronica radar, con prospettive di un coinvolgimento dell'industria nazionale nello sviluppo di componenti e software per l'interoperabilità con altri sistemi in servizio. Pertanto, si prevede che il programma in esame possa contribuire in maniera determinante allo sviluppo tecnologico necessario all'industria nazionale per disporre di un portafoglio in linea con le esigenze di un mercato estremamente competitivo. L'identificazione delle aree geografiche interessate sarà, tuttavia, possibile soltanto a valle delle procedure tecnico-amministrative di affidamento della commessa. Si stima, infine, una positiva ricaduta economica e occupazionale nei settori industriali interessati al programma e un positivo impatto sulle PMI, potenzialmente distribuite su tutto il territorio nazionale.
  Conclude segnalando che il Documento programmatico pluriennale della Difesa per il triennio 2021-2023, a pagina 83, riporta il programma in esame tra quelli maggiori di previsto avvio nel triennio in considerazione.

  Gianluca RIZZO, presidente, nessuno chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 15.25.

IV Commissione - mercoledì 25 maggio 2022

ALLEGATO 1

Interrogazione n. 5-07367 Deidda: Sulle iniziative a favore delle scuole militari e sull'auspicabile graduale aumento dei posti disponibili.

TESTO DELLA RISPOSTA

  In merito ai quesiti posti con l'atto di sindacato ispettivo in discussione, si concorda con l'Onorevole interrogante nell'osservare come le quattro Scuole Militari italiane rappresentino un'indiscussa eccellenza nazionale che, annualmente, forma centinaia di giovani destinati ad integrare i quadri professionali sia nell'ambito militare, sia in quello civile.
  In tali Istituti, infatti, all'esito dei necessari iter selettivi, ha luogo un percorso formativo che favorisce, incoraggiandolo, il processo di formazione etico-morale, culturale e fisico degli allievi mediante l'applicazione di un codice di comportamento ispirato alle regole militari, nel quale s'innestano valori e conoscenze fondamentali per lo sviluppo di competenze che saranno spendibili in qualsiasi ambito professionale.
  In questo contesto, alla luce dei quesiti formulati, è opportuno evidenziare come il novero dei posti resi disponibili annualmente nell'ambito delle procedure concorsuali per le Scuole Militari venga definito, da ogni singola Forza armata, sulla base delle potenzialità formative e dei vincoli logistici e infrastrutturali che, a quadro normativo e finanziario vigente, caratterizzano ciascuno dei quattro Istituti e che rappresentano limite imprescindibile.
  In merito, va osservato come gli effetti dei succitati vincoli si siano inevitabilmente manifestati in tutta la loro evidenza nell'ultimo biennio, durante il quale il numero complessivo di allievi ammessi alla frequenza è stato soggetto a riduzione a causa dell'emergenza pandemica e della conseguente necessità di tutelare la salute dei ragazzi ammessi alla frequenza dei corsi, ponendo in essere le misure emanate per ridurre la diffusione del COVID.
  Tale ratio, conseguentemente, governerà le scelte relative ai bandi di reclutamento anche per le prossime procedure concorsuali; al riguardo, va tuttavia considerato come, una volta superata la citata situazione si possa prospettare un progressivo ritorno ai volumi di reclutamento vigenti precedentemente alla crisi pandemica, sempre tenendo nella debita considerazione eventuali vincoli di natura logistico-infrastrutturale.
  Il ripristino della situazione pre-pandemia incontrerebbe, infatti, sia il favore della Difesa, sia quello dei numerosissimi giovani che, ogni anno, concorrono per entrare a far parte degli Istituti militari, a dimostrazione di una qualità formativa di assoluta eccellenza, che rappresenta un valore aggiunto in una fase delicata degli adolescenti e che, a prescindere dalle scelte di vita successive, costituisce un fattore determinante nella preparazione a contesti professionali di altissimo profilo e profondamente stimolanti.

ALLEGATO 2

Interrogazione n. 5-06331 Deidda: Sulle iniziative da assumere al fine di assicurare l'esercizio del paracadutismo di interesse militare.

TESTO DELLA RISPOSTA

  In merito al quesito posto con il presente atto di sindacato ispettivo ritengo sia indispensabile ripercorrere, sia pur brevemente, l'evoluzione normativa in materia di attività aviolancistica e le vicende che hanno interessato i principali referenti del settore.
  La disciplina in materia di paracadutismo è contenuta nel decreto del Presidente della Repubblica 18 novembre 1988, n. 566, che attribuisce al Ministro dei trasporti – ora Ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili – la definizione, con proprio decreto, dei programmi di addestramento e dell'attività di volo o di lancio necessaria per conseguire, mantenere in corso di validità, rinnovare e reintegrare licenze, attestati e abilitazioni.
  In attuazione delle prescrizioni di cui al decreto in parola, l'allora Ministero dei trasporti ha adottato, con decreto n. 467-T del 1992, il «programma di addestramento per il paracadutismo» che prevedeva, entro due anni dall'entrata in vigore dello stesso, la progressiva eliminazione del paracadute vincolato a calotta emisferica – cosiddetto «paracadute tondo», tipico dei lanci militari e in utilizzo all'Esercito – consentendone tuttavia l'impiego, in deroga, all'Associazione nazionale paracadutisti d'Italia (ANPd'I), in considerazione del fatto che lo svolgimento dell'attività aviolancistica di interesse militare svolta dall'Associazione era effettuata sotto il controllo del Ministero della difesa e disciplinata dalla Circolare n. 1400/563 del 27 marzo 1990 dello Stato Maggiore Esercito.
  A seguito dell'istituzione, con decreto legislativo n. 250 del 1997, dell'Ente nazionale per l'aviazione civile (ENAC), l'Ente assumeva, quale unica autorità dell'aviazione civile ai sensi dell'articolo 687 del Codice della navigazione, le funzioni amministrative e tecniche già attribuite alla Direzione Generale dell'aviazione civile del Ministero dei trasporti e, conseguentemente, anche la competenza regolatoria in materia di paracadutismo.
  Le peculiarità proprie dell'attività svolta dall'ANPd'I, nonché il ruolo del Ministero della difesa rispetto all'attività aviolancistica in questione, sono stati riconosciuti anche dall'ENAC che, nel Regolamento sul «Rilascio e rinnovo delle licenze di paracadutismo» approvato il 24 giugno 2013, ha escluso dal proprio ambito di applicazione l'attività aviolancistica d'interesse militare dell'ANPd'I «in quanto svolta sotto il controllo del Ministero difesa»; tale esclusione è stata confermata altresì nell'edizione aggiornata del Regolamento, diramata nel 2015.
  Successivamente:

   con disposizione n. 30 del 12 luglio 2019, l'ENAC, accogliendo un'istanza dell'Unione Italiana Paracadutismo (UIP), visto fra l'altro l'interesse all'effettuazione di lanci con l'utilizzo del «paracadute tondo» manifestato da parte di numerosi appartenenti alla disciplina sportiva del paracadutismo, autorizzava l'attività aviolancistica con tale tipologia di paracadute da parte delle scuole affiliate all'Unione;

   con successiva nota del 3 marzo 2020, lo stesso ENAC, inibiva all'ANPd'I, in quanto non soggetta a certificazione da parte dell'Ente, lo svolgimento delle operazioni di lancio con «paracadute tondo» da aeromobili civili precisando che le stesse erano state autorizzate unicamente in favore delle scuole di paracadutismo certificate dall'ENAC ed invitava inoltre l'Associazione a fornire specifico riscontro in merito alle operazioni già svolte;

   nel silenzio dell'ANPd'I, l'ENAC provvedeva, inoltre, ad inviare, il 5 maggio 2020, un'informativa alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma;

   lo Stato Maggiore dell'Esercito, appresi i contenuti dei provvedimenti adottati, ha dapprima sospeso, il 6 ottobre 2020, lo svolgimento delle attività aviolancistiche previste dalla già citata Circolare 1400 dello Stato Maggiore dell'Esercito e, successivamente, ricevuto il nulla osta da parte dello Stato Maggiore della Difesa, ha disposto la sospensione della convenzione in atto con l'ANPd'I;

   con disposizione n. 5 del 5 marzo 2021, l'ENAC, tenuto conto della necessità di un riassetto generale della materia, sanciva, con effetto immediato, la revoca dell'autorizzazione all'attività aviolancistica con «paracadute tondo» di cui alla Disposizione n. 30 del 12 luglio 2019;

   il successivo 16 marzo l'ANPd'I presentava istanza di accesso ad ogni atto consequenziale, connesso o finalizzato all'adozione del provvedimento di revoca sopra citato ed, in mancanza di riscontro, il 3 maggio 2021, notificava ricorso impugnando il silenzio rigetto serbato dall'ENAC ed instaurando un giudizio per l'annullamento della disposizione e per il risarcimento dei danni da essa provocati.

  Avuto riguardo al quadro di situazione poc'anzi ricostruito, va innanzitutto ribadito l'interesse della Difesa nei confronti dell'attività svolta dall'ANPd'I, sia in virtù del richiamo da essa esercitato nei confronti delle nuove generazioni – che, grazie all'Associazione possono accostarsi ai valori ed alle tradizioni del paracadutismo militare italiano – sia quale importante fattore di contrazione dei tempi necessari alla formazione del personale militare destinato alle aviotruppe, nel momento in cui esso sia già in possesso dell'abilitazione al lancio conseguita con l'ANPd'I.
  Nondimeno, si ritiene altresì imprescindibile sottolineare come il suddetto interesse potrà continuare ad essere perseguito esclusivamente nel pieno rispetto della vigente normativa e delle discendenti circolari regolatorie di Forza armata, fermi restando gli esiti dei procedimenti attualmente pendenti innanzi alle competenti Autorità Giudiziarie amministrative e penali.