VII Commissione
Cultura, scienza e istruzione
Cultura, scienza e istruzione (VII)
Commissione VII (Cultura)
Comm. VII
Modifica all'articolo 33 della Costituzione, in materia di attività sportiva. C. 3531 cost., approvata dal Senato in prima deliberazione e abb. (Parere alla I Commissione) (Esame e conclusione – Parere favorevole) ... 138
Interventi per la prevenzione e la lotta contro l'AIDS e le epidemie infettive aventi carattere di emergenza. Nuovo testo C. 1972 D'Attis e abb. (Parere alla XII Commissione) (Esame e conclusione – Parere favorevole con un'osservazione) ... 141
ALLEGATO 1 (Parere approvato dalla Commissione) ... 146
Sull'ordine dei lavori ... 143
7-00808 Casa: Istituzione di un fondo per garantire agli studenti profughi ucraini lo svolgimento di attività scolastiche anche nei mesi estivi.
7-00823 Lattanzio: Iniziative per favorire l'integrazione degli studenti profughi ucraini (Seguito discussione congiunta e conclusione – Approvazione della risoluzione 8-00170 Casa e della risoluzione 8-00171 Lattanzio) ... 143
ALLEGATO 2 (Nuovo testo del relatore) ... 146
ALLEGATO 3 (Testo approvato dalla Commissione) ... 149
ALLEGATO 4 (Testo approvato dalla Commissione) ... 151
Disposizioni per la valorizzazione del melodramma italiano. C. 3151 Nitti (Seguito esame e rinvio – Adozione di un testo base) ... 144
ALLEGATO 5 (Nuovo testo della proposta di legge C. 3151 adottato come testo base) ... 154
SEDE CONSULTIVA
Mercoledì 27 aprile 2022. — Presidenza della presidente Vittoria CASA. – Interviene la sottosegretaria di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri Maria Valentina Vezzali.
La seduta comincia alle 13.40.
Modifica all'articolo 33 della Costituzione, in materia di attività sportiva.
C. 3531 cost., approvata dal Senato in prima deliberazione e abb.
(Parere alla I Commissione).
(Esame e conclusione – Parere favorevole).
La Commissione inizia l'esame del provvedimento.
Vincenzo SPADAFORA (M5S), relatore, riferisce che la Commissione è chiamata a esaminare, ai fini del parere alla I Commissione Affari costituzionali, il progetto di legge costituzionale, approvato in prima deliberazione dal Senato, in un testo unificato che costituisce la sintesi di sei differenti disegni di legge costituzionale (S. 747, Iannone e altri; S. 2262, Sbrollini e altri; S. 2474, Biti; S. 2478, Augussori; S. 2480, Garruti e altri; S. 2538, Gallone e altri). Il testo dispone, attraverso il suo unico articolo, l'aggiunta di un nuovo ultimo comma all'articolo 33 della Costituzione.
Secondo il testo approvato dal Senato, la Repubblica riconosce il valore educativo, sociale e di promozione del benessere psicofisico dell'attività sportiva in tutte le sue forme.
Rileva anzitutto come la scelta del verbo «riconosce» richiami, all'evidenza, la formula linguistica dell'articolo 2 della Carta costituzionale, lasciando trasparire la visione dell'attività sportiva come realtà «pre-esistente», in qualche senso «pre-giuridica», di cui la Repubblica è chiamata a prendere atto, offrendole al contempo tutela e promozione.
Come si evince dalla relazione, la collocazione all'articolo 33 ne sottolinea il valore educativo, legato allo sviluppo e alla formazione della persona cui si affianca il valore sociale: lo sport, infatti, rappresenta spesso un fattore di aggregazione e uno strumento d'inclusione per individui o cerchie di soggetti in condizioni di svantaggio o marginalità del più vario genere, quali quelle di tipo socio-economico, etnico-culturale o fisico-cognitivo. Inoltre, lo sport ha una innegabile correlazione con la salute, specie intesa nella sua più moderna concezione di benessere psico-fisico integrale della persona. Ricordo che, più volte, in occasione dell'esame in questa Commissione di provvedimenti in materia di sport (tra cui quello recante la delega al Governo in materia di insegnamento curricolare dell'educazione motoria nella scuola primaria) abbiamo evidenziato come l'attività fisica costituisca anche un fondamentale strumento di crescita, d'integrazione e di prevenzione del disagio giovanile e quanto sia importante per lo sviluppo della responsabilità sociale dei ragazzi nonché per i riflessi favorevoli sul sistema socio-sanitario per il suo sostanziale contributo alla prevenzione di molti disturbi e malattie legate alla sedentarietà.
La relazione illustrativa svolta per l'Assemblea del Senato precisa che l'espressione «attività sportiva» è stata preferita a «sport» perché quest'ultimo, pur essendo un termine ormai entrato nella lingua italiana, è pur sempre una parola straniera, e quindi non è stato ritenuto opportuno inserirlo nella Costituzione. La formula secondo cui è riconosciuto il valore dell'attività sportiva «in tutte le sue forme» è volta a esplicitare che la norma abbraccia lo sport nella sua accezione più ampia (professionistico, dilettantistico, amatoriale, organizzato o non organizzato).
Ricorda inoltre che il nuovo ultimo comma dell'articolo 33 della Costituzione deve essere letto in combinato disposto con l'articolo 114 della Costituzione, implicando il coinvolgimento di tutti gli enti costitutivi della Repubblica (Comuni, Province, Città metropolitane, Regioni, Stato), ciascuno secondo le rispettive competenze, nel riconoscimento dei valori dell'attività sportiva.
Per quanto riguarda il contesto normativo in cui si inserisce l'intervento legislativo, si ricorda che, nel testo originale del 1948, la Costituzione non conteneva alcun riferimento all'attività sportiva. A tale esito concorsero verosimilmente due fattori: l'esperienza del fascismo, che dello sport aveva fatto uno dei principali strumenti di propaganda e veicolo della propria ideologia; le difficili condizioni economiche e sociali lasciate in eredità dal secondo conflitto mondiale.
Di entrambi si trova eco nei lavori dell'Assemblea Costituente, dove peraltro il dibattito sullo sport fu marginale e per lo più incentrato sugli interventi pubblici tesi a garantire, tramite la realizzazione e manutenzione delle strutture necessarie, l'attività motoria e la salute dei giovani. In particolare, nella seduta del 19 aprile 1947, in sede di discussione su quello che sarebbe divenuto l'articolo 31, l'on. Giuliano Pajetta richiamava l'attenzione sul «problema dello sport inteso come garanzia di una gioventù sana che cresca forte nel nostro Paese. Non si tratta più di fare dello sport una preparazione per la guerra, o che la gente ragioni con i muscoli e con i piedi invece che con la testa; ma si tratta di prevenire le malattie che fanno strage nel nostro Paese».
Gli unici riferimenti allo sport in fonti di rango costituzionale erano previsti, sin dalla loro approvazione e con disposizioni tutt'ora in vigore, da due Statuti speciali: quello del Trentino-Alto Adige (all'articolo 9, n. 11) che assegna alla potestà legislativa concorrente la materia «attività sportive e ricreative con i relativi impianti ed attrezzature»; quello del Friuli – Venezia Giulia (all'articolo 4, n. 14) che attribuisce alla potestà legislativa regionale primaria la materia «istituzioni sportive».
È solo con la riforma del Titolo V, operata nel 2001, che lo sport trova ingresso in Costituzione, sia pur ai limitati fini del riparto di competenze legislative fra Stato e Regioni: l'articolo 117, comma terzo, infatti, annovera «l'ordinamento sportivo» fra le materie di competenza concorrente. Circa tale previsione, si è diffusamente osservato come la formula costituzionale non abbia inteso negare il principio consolidato dell'autonomia dell'ordinamento sportivo rispetto all'ordinamento statuale (Corte costituzionale, sentenza n. 49 del 2011) ma si tratta di orientamento risalente e condiviso anche nella giurisdizione ordinaria e amministrativa.
Per quanto riguarda le proposte di legge costituzionale che sono state abbinate alla proposta di legge approvata dal Senato, in quanto vertenti sulla medesima materia, evidenzia che presentano consonanze significative rispetto alla proposta di legge C. 3531. Specifica che si tratta delle proposte di legge costituzionale C. 586, d'iniziativa del Consiglio regionale delle Marche, recante «Modifica all'articolo 33 della Costituzione, in materia di promozione e valorizzazione dello sport» e C. 1436 Butti e altri, recante «Modifica all'articolo 9 della Costituzione, in materia di diritto all'esercizio dell'attività sportiva». Aggiunge che sono state abbinate altre proposte di legge costituzionale che si propongono di modificare l'articolo 32 della Costituzione, introducendovi il diritto all'attività sportiva come componente del diritto alla salute, differenziandosi per alcuni profili normativi e attuativi. Si tratta delle proposte di legge costituzionale C. 731 Prisco e altri, recante «Modifica all'articolo 32 della Costituzione, in materia di promozione dell'accesso alla pratica sportiva»; C. 2998 Versace e altri, recante «Modifiche all'articolo 32 della Costituzione in materia di diritto allo sport»; C. 3220 Belotti e altri, recante «Modifica all'articolo 32 della Costituzione, in materia di diritto allo svolgimento dell'attività sportiva e ricreativa»; C. 3536 Gagliardi e altri, recante «Modifica all'articolo 32 della Costituzione, in materia di tutela dell'attività sportiva come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività».
Conclude evidenziando che l'approvazione del progetto di legge costituzionale assume un valore altamente simbolico in un momento storico in cui anche il mondo dello sport è stato messo duramente alla prova dagli effetti della pandemia. Ma obbliga ad essere coerenti con questo importantissimo risultato, con l'impegno di garantire al mondo dello sport una valorizzazione autentica, con ulteriori azioni normative che incidano positivamente sull'intero sistema, promuovendo i necessari cambiamenti attesi, ed investimenti economici certi e permanenti.
Formula, infine, una proposta di parere favorevole.
Simona VIETINA (CI) osserva che si tratta di un provvedimento di buon senso. Come sindaco apprezza particolarmente il riconoscimento del valore educativo, sociale e di benessere psicofisico dell'attività sportiva. Ricordando che è ancora ferma al Senato la proposta di legge per l'introduzione dell'attività motoria nella scuola primaria, approvata dalla Camera. Al fine di dare concretezza al provvedimento oggi in esame, auspica una rapida conclusione dell'iter della modifica costituzionale.
Andrea ROSSI (PD) evidenzia che si sta assistendo a un passaggio importante che vede l'accordo di tutte le forze politiche per dare sostegno ad un settore straordinario non solo dal punto di vista sportivo, ma anche relazionale, sociale, economico e culturale che garantisci un fondamentale presidio dei territori. Ricordate quindi le difficoltà del settore legate alla pandemia, auspica che si giunga all'approvazione della proposta di legge costituzionale in esame entro la fine della legislatura.
Antonio PALMIERI (FI), preannunciando il voto favorevole del gruppo di Forza Italia, sottolinea l'impatto significativo dello sport di base nelle grandi città come luogo di accoglienza e opportunità di integrazione, soprattutto nelle periferie. Confida anch'egli in una rapida e positiva conclusione dell'iter.
Luciano NOBILI (IV) preannuncia il voto favorevole del gruppo di Italia Viva che ha sostenuto la proposta di legge anche al Senato. Ricorda che nel corso della legislatura lo sport ha avuto ampio spazio e, pertanto, è sensato che essa si concluda con l'introduzione del riconoscimento della pratica sportiva all'interno della Costituzione. Auspica che non ci si fermi ad una mera enunciazione di principi perché, mai come adesso, lo sport costituisce una priorità per il Paese dopo due anni e mezzo molto difficili per le giovani generazioni in particolare che hanno sviluppato anche problemi fisici. Evidenziato che lo sport non deve stare solo Costituzione, ma deve essere anche al centro dell'agenda politica, spera che i prossimi mesi rappresentino una straordinaria chiamata alle armi per lo sviluppo dell'attività sportiva.
Manuel TUZI (M5S) si associa alle parole del collega Nobili perché la modifica costituzionale non resti una mera dichiarazione di princìpi, ma dia seguito alle riforme che sono in atto sulla pratica sportiva.
Felice MARIANI (LEGA), apprezzando da sportivo il provvedimento in esame, ricorda che lo sport non è mai stato importante come in questo momento in cui riemerge anche la sua funzione di strumento di unità e pace che può riportare le nazioni al dialogo.
Daniele BELOTTI (LEGA), dopo aver ricordato che il suo gruppo ha presentato alla Camera un progetto di legge analogo che tuttavia interveniva sull'articolo 32, evidenzia che l'Italia si appresta ad introdurre l'attività sportiva in Costituzione dopo che altri Stati – Ungheria, Portogallo, Grecia, Spagna, Svizzera e Turchia – lo hanno già fatto. Preannuncia quindi il voto favorevole del gruppo della Lega.
La Sottosegretaria Maria Valentina VEZZALI, ringraziando il relatore per il lavoro svolto e per la relazione in cui ha espresso i valori che lo sport trasmette, ricorda che il lavoro trasversale svolto al Senato ha dimostrato che lo sport non ha colore politico e porta tutti a ragionare in maniera univoca. Sottolinea che anche al Senato erano stati presentati diversi progetti di legge che intendevano inserire lo sport in articoli diversi della Costituzione, ma alla fine c'è stata una generale convergenza sull'articolo 33. Aggiunge che riconoscere il valore dell'attività fisica in tutte le sue forme è anche un veicolo di pace e, in proposito, ricorda che si stanno accogliendo a braccia aperte anche gli atleti ucraini in fuga dal conflitto. Apprezza particolarmente la mentalità aperta che, introducendo lo sport in costituzione, fa entrare lo sport nella vita di ognuno. Invita quindi, a partire da questo punto, al riconoscimento di tutte le categorie di lavoratori sportivi che devono essere tutelati anche per fare in modo che non siano costretti a trasferirsi all'estero in cerca di quelle garanzie che non trovano in Italia. Conclude auspicando che entro la fine della legislatura lo sport trovi il suo posto nella Costituzione.
La Commissione approva la proposta di parere favorevole del relatore.
La seduta sospesa alle 13.55 è ripresa alle 14.20.
Interventi per la prevenzione e la lotta contro l'AIDS e le epidemie infettive aventi carattere di emergenza.
Nuovo testo C. 1972 D'Attis e abb.
(Parere alla XII Commissione).
(Esame e conclusione – Parere favorevole con un'osservazione).
La Commissione inizia l'esame del provvedimento.
Valentina APREA (FI), relatrice, premette che la Commissione è chiamata ad esprimere il parere alla XII Commissione Affari sociali sul testo della proposta di legge C. 1972, come risultante dalle proposte emendative approvate in sede referente, avente il nuovo titolo «Interventi per la prevenzione e la lotta contro l'HIV, l'AIDS, l'HPV e le infezioni e malattie a trasmissione sessuale».
La proposta di legge A.C. 1972 è finalizzata a revisionare ed aggiornare la disciplina in materia di prevenzione e lotta contro la sindrome da immunodeficienza acquisita, contenuta nella legge n. 135 del 1990. Nel corso dell'esame in sede referente, la XII Commissione ha apportato molte modifiche al contenuto originario del provvedimento. Qui di seguito si procederà ad un'illustrazione del contenuto del testo modificato, con specifico riferimento alle parti di competenza della VII Commissione.
Il provvedimento, che consta di nove articoli, reca misure contro l'HIV, l'AIDS e le infezioni e le malattie a trasmissione sessuale, allo scopo di contrastarne la diffusione mediante attività di prevenzione e cura. A tal fine, l'articolo 1 del provvedimento autorizza l'attuazione di un articolato piano di interventi in termini di prevenzione, informazione, ricerca, sorveglianza, screening, manutenzione e adeguamento delle strutture sanitarie; potenziamento degli organici relativi al personale sanitario e socio-sanitario, attività di formazione e di aggiornamento professionale nell'ambito delle attività ECM (Educazione continua in medicina), potenziamento dei servizi territoriali per le malattie sessualmente trasmissibili, rafforzamento delle funzioni dell'Istituto superiore di sanità – ISS in materia di sorveglianza, corsi di informazione e prevenzione rivolti a studenti, potenziamento della ricerca di base, clinica e farmacologica.
Le disposizioni riconducibili all'ambito di competenza della VII Commissione sono rinvenibili, in primo luogo, nell'articolo 1, e riguardano alcune tipologie d'interventi, da definirsi e specificarsi nell'apposito Piano contro l'HIV, l'AIDS e le infezioni e malattie a trasmissione sessuale. Si tratta, in particolare, degli interventi di carattere pluriennale riguardanti l'informazione e la ricerca rispetto al fenomeno (lettera a)); lo svolgimento, nell'ambito delle attività di screening per il conseguimento di diagnosi precoce, di campagne d'informazione, promosse dal Ministero della salute, di concerto con il Ministero dell'istruzione, nelle scuole a beneficio delle fasce anagrafiche più esposte (lettera b)); dello svolgimento di attività di formazione e di aggiornamento professionale obbligatoria nell'ambito delle attività ECM, con assegnazione di crediti formativi, per il personale dei reparti dedicati (lettera e)); della creazione e inclusione nei curricula scolastici di corsi di informazione e prevenzione rivolti a studenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado, relativamente alle tematiche dell'HIV, delle infezioni sessualmente trasmesse e della salute sessuale (lettera m)); del potenziamento della ricerca di base sulle infezioni e malattie da HIV e a trasmissione sessuale anche attraverso l'individuazione di specifiche linee di indirizzo e di risorse (lettera o)).
Segnala che, rispetto alla previsione di cui alla lettera m), l'inclusione diretta nei curricula di corsi d'informazione e prevenzione potrebbe essere opzione sovradimensionata rispetto allo scopo che si persegue; per preservare l'autonomia scolastica e degli istituti, la previsione potrebbe forse essere riformulata in modo analogo a quanto avviene più avanti, con una previsione più flessibile adottata dall'articolo 2, commi 3 e 4, per le campagne legate all'HPV.
Un'altra misura d'interesse della Commissione è contenuta nell'articolo 2 (Interventi di screening e prevenzione contro l'HPV – Human Papilloma Virus). In particolare, il comma 3, al fine di raggiungere gli obiettivi di copertura vaccinale anti-HPV definiti nel Piano nazionale della prevenzione vaccinale 2017-2019, pari al 95 per cento di copertura per i ragazzi e le ragazze nel dodicesimo anno di vita, intende prevede la promozione di campagne di informazione e di sensibilizzazione sul Papillomavirus e sulle opportunità di prevenzione dei tumori HPV-correlati soprattutto in ambito scolastico. Per tale finalità, il Ministro della salute, di concerto con il Ministro dell'istruzione e nel rispetto dell'autonomia scolastica, favorisce l'inserimento, tra gli indirizzi della programmazione annuale delle scuole secondarie di I e II grado, dei progetti volti a una più adeguata formazione sulle malattie sessualmente trasmissibili e sulla prevenzione dei relativi tumori (comma 4).
Il comma 5 dell'articolo 3 (Presa in carico di minorenni affetti da infezioni da HIV o da sindrome da AIDS e delle loro famiglie) prevede che il Ministero della salute, il Ministero dell'università e della ricerca, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano promuovono progetti di ricerca indipendenti per lo studio dell'infezione da HIV o da AIDS nei minorenni. Le amministrazioni interessate provvedono all'attuazione del presente comma nell'ambito delle risorse umane, strumentali e finanziarie disponibili a legislazione vigente e, comunque, senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica.
L'articolo 4 (Norme in materia di personale, di formazione e di aggiornamento), al comma 3, prevede che per l'attuazione dell'articolo 1, comma 1, lettera i) – vale a dire per incentivazione di strategie di prevenzione e screening per l'HIV e le infezioni a trasmissione sessuale su modello community-based – le regioni predispongono corsi di formazione e di aggiornamento per gli operatori del terzo settore non appartenenti alle professioni sanitarie, anche in collaborazione con le strutture del Servizio sanitario nazionale, con le università e con gli stessi enti del terzo settore, nell'ambito delle risorse disponibili a legislazione vigente e comunque senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica.
L'articolo 5 (Accertamento dell'infezione da HIV) dispone, tra l'altro, al comma 7, che l'accertata infezione da HIV in nessun caso può costituire motivo di discriminazione, in particolare, per lo svolgimento di attività scolastiche, formative e sportive, oltre che per l'accesso e per il mantenimento di posti di lavoro, per l'accesso al credito e alle coperture assicurative.
L'articolo 7 istituisce, presso il Ministero della salute, la sezione per la lotta contro l'HIV, l'AIDS e le infezioni e malattie a trasmissione sessuale del Comitato tecnico sanitario. In particolare, si prevede che il numero dei componenti e i criteri di composizione sono stabiliti dal Ministro della salute garantendo equa rappresentanza a tutte le parti interessate, e la presenza di almeno due rappresentanti del Ministero della salute, di un rappresentante del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, di un rappresentante del Ministero dell'istruzione, di un rappresentante dell'Istituto superiore di sanità e di un rappresentante delle regioni.
Gli articoli 8 e 9 recano, infine, le disposizioni finanziarie e finali.
Propone quindi di esprimere un parere favorevole con un'osservazione (vedi allegato 1).
La Commissione approva la proposta di parere della relatrice.
La seduta termina alle 14.30.
RISOLUZIONI
Mercoledì 27 aprile 2022. — Presidenza della presidente Vittoria CASA. – Interviene il sottosegretario di Stato per l'istruzione Rossano Sasso.
La seduta comincia alle 13.55.
Sull'ordine dei lavori.
Vittoria CASA (M5S), presidente propone, concorde la Commissione, di procedere ad un'inversione dell'ordine dei lavori della seduta odierna, nel senso di procedere dapprima alla discussione congiunta delle risoluzioni 7-00808 Casa e 7-00823 Lattanzio e quindi all'esame in sede referente della proposta di legge C. 3151 Nitti.
7-00808 Casa: Istituzione di un fondo per garantire agli studenti profughi ucraini lo svolgimento di attività scolastiche anche nei mesi estivi.
7-00823 Lattanzio: Iniziative per favorire l'integrazione degli studenti profughi ucraini.
(Seguito discussione congiunta e conclusione – Approvazione della risoluzione 8-00170 Casa e della risoluzione 8-00171 Lattanzio).
La Commissione prosegue la discussione congiunta delle due risoluzioni, rinviata nella seduta del 20 aprile 2022.
Paolo LATTANZIO (PD) illustra una nuova formulazione della sua risoluzione chiarendo di avere espunto due impegni in quanto analoghi a impegni già contenuti nella risoluzione 7-00808 Casa (vedi allegato 2).
Valentina APREA (FI), preannuncia il voto favorevole su entrambe le risoluzioni, tenuto conto che concorda con l'accoglienza degli studenti ucraini nelle scuole italiane, i quali, avendo anzitutto problemi di lingua, scontano un rallentamento nell'apprendimento. Apprezza senz'altro l'idea di tenere le scuole aperte in estate, e non solo per gli studenti ucraini, e sottolinea l'importanza di non tenere in considerazione soltanto il rigido calendario scolastico pre-covid perché la situazione è profondamente cambiata e ora c'è soprattutto necessità di recuperare relazioni, emotività e apprendimenti.
Flavia PICCOLI NARDELLI (PD), preannunciando il voto favorevole su entrambe le risoluzioni, ne sottolinea l'importanza e assicura l'impegno del gruppo del Partito democratico per ulteriori interventi sulla scuola e sul piano più generale dell'accoglienza.
Germano RACCHELLA (LEGA) preannuncia il voto favorevole anche del gruppo della Lega. Tuttavia ritiene di dover porre all'attenzione del Governo un problema legato all'inserimento degli studenti in classi già composte di circa 26-27 alunni che rischiano di essere, in assenza di specifici interventi, sovraffollate. Ricordando in proposito il ruolo fondamentale esercitato dalle scuole paritarie invita il rappresentante del Governo a farsi carico di una loro inclusione nei finanziamenti del PNRR.
Daniele BELOTTI (LEGA), chiede al relatore Lattanzio di evitare, se possibile, il richiamo solo di grandi organizzazioni quali Unicef e Save the children, tenuto conto del grande impegno profuso anche da altre realtà meno note del terzo settore a supporto dei profughi ucraini.
Paolo LATTANZIO (PD) chiarisce che il riferimento a queste due realtà è legato al fatto che queste sono state le prime realtà ad aver prodotto kit educativi che sono stati utilizzati sia in frontiera sia all'arrivo in Italia dei profughi e che sono stati certificati dal Ministero dell'istruzione. Precisa di aver colto, in proposito, anche alcuni spunti offerti dal Ministro Bianchi che ha chiesto espressamente forme di controllo sulle piccole realtà per evitare un'eccessiva frammentazione negli aiuti. Ritiene pertanto di dover mantenere il riferimento.
Vittoria CASA, presidente, conferma che il riferimento a Unicef e Save the children è meramente esemplificativo e non intende in alcun modo essere esaustivo rispetto alle tante organizzazioni che si sono attivate a sostegno dei profughi ucraini.
Il Sottosegretario Rossano SASSO esprime parere favorevole sulla risoluzione 7/00808 Casa, fatta eccezione per l'ultimo impegno, relativo alla proroga dell'«organico COVID», su cui esprime parere contrario.
Vittoria CASA (M5S), a seguito dell'espressione del parere da parte del rappresentante del Governo, riformula la propria risoluzione nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3).
Il Sottosegretario Rossano SASSO con riferimento al nuovo testo della risoluzione Lattanzio 7/00823 propone alcune riformulazioni degli impegni contenuti nella risoluzione nei termini riportati in allegato (vedi allegato 4).
Paolo LATTANZIO (PD) accoglie le riformulazioni proposte dal Sottosegretario.
La Commissione, con distinte votazioni, approva la risoluzione Casa 8-00170, come riformulata e la risoluzione Lattanzio 8-00171, come riformulata.
La seduta termina alle 14.20.
SEDE REFERENTE
Mercoledì 27 aprile 2022. — Presidenza della presidente Vittoria CASA.
La seduta comincia alle 14.30.
Disposizioni per la valorizzazione del melodramma italiano.
C. 3151 Nitti.
(Seguito esame e rinvio – Adozione di un testo base).
La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 26 aprile 2022.
Vittoria CASA, presidente, ricorda che nella seduta di ieri la relatrice, on. Carbonaro, ha preannunciato la presentazione di un nuovo testo base della proposta di legge da adottare come testo base per il prosieguo dell'esame. Chiede quindi alla relatrice se intenda illustrare il nuovo testo.
Alessandra CARBONARO (M5S), relatrice, illustra il nuovo testo specificando che sono stati espunti dal testo originario gli articoli 2 e 3 il cui contenuto rischiava di sovrapporsi a quello del disegno di legge delega in materia di spettacolo in corso di esame al Senato. Propone quindi di adottare tale nuovo testo come testo base per il proseguimento dell'esame (vedi allegato 5).
La Commissione approva.
Vittoria CASA, presidente, nessuno chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.
La seduta termina alle 14.35.
UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO
DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI
Mercoledì 27 aprile 2022.
L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 14.35 alle 14.40.
SEDE CONSULTIVA
Mercoledì 27 aprile 2022. — Presidenza della presidente Vittoria CASA.
La seduta comincia alle 17.40.
DL 24/2022: Disposizioni urgenti per il superamento delle misure di contrasto alla diffusione dell'epidemia da COVID-19, in conseguenza della cessazione dello stato di emergenza.
C. 3533 Governo.
(Parere alla XII Commissione).
(Seguito esame e conclusione – Parere favorevole).
Vittoria CASA presidente e relatrice, rileva come la Commissione prosegua oggi l'esame, ai fini del parere alla XII Commissione Affari sociali, del disegno di legge C. 3533, di conversione in legge del decreto-legge 24 marzo 2022, n. 24, recante disposizioni urgenti per il superamento delle misure di contrasto alla diffusione dell'epidemia da COVID-19, in conseguenza della cessazione dello stato di emergenza.
Nel ricordare che nella seduta del 20 aprile scorso era stata svolta la relazione, formula una proposta di parere favorevole senza condizioni né osservazioni.
Federico MOLLICONE (FDI) dichiara il voto favorevole del gruppo di Fratelli d'Italia in quanto questo decreto che rappresenta la fine delle restrizioni dovute alla pandemia che sono state tenute fin troppo in vigore, in particolare per quanto riguarda l'uso del green pass e delle mascherine. Con riferimento al green pass rileva infatti come questo sia uno strumento che non garantisce in alcun modo l'immunità sanitaria. Ricorda che le altre nazioni europee hanno da tempo eliminato qualunque restrizione e che era ora che accadesse anche da noi. Con riferimento alla situazione cinese manifesta la propria preoccupazione dal punto di vista umanitario per le violente restrizioni di cui giunge notizia, restrizioni peraltro inutili anche dal punto di vista sanitario in quanto il virus tende a indebolirsi man mano che si diffonde.
Flavia PICCOLI NARDELLI (PD) dichiara il voto favorevole del gruppo del PD auspicando che i lavori della Commissione di merito possano proseguire ordinatamente.
Alessandra CARBONARO (M5S) dichiara il voto favorevole del gruppo MoVimento 5 stelle con l'auspicio che la situazione sanitaria vada sempre migliorando.
Germano RACCHELLA (LEGA) dichiara il voto favorevole del gruppo della Lega.
La Commissione approva la proposta di parere della relatrice
La seduta termina alle 17.45.
ALLEGATO 1
Interventi per la prevenzione e la lotta contro l'AIDS e le epidemie infettive aventi carattere di emergenza. (Nuovo testo C. 1972 D'Attis e abb.).
PARERE APPROVATO DALLA COMMISSIONE
La VII Commissione (Cultura, scienza e istruzione),
esaminato il testo della proposta di legge C. 1972 D'Attis e abbinate, risultante dalle proposte emendative approvate in sede referente dalla XII Commissione, recante interventi per la prevenzione e la lotta contro l'HIV, l'AIDS, l'HPV e le infezioni e malattie a trasmissione sessuale;
rilevato che, nel Piano di interventi previsto dall'articolo 1, alla lettera m) è prevista la creazione e inclusione nei curricula scolastici di corsi di informazione e prevenzione rivolti a studenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado, relativamente alle tematiche dell'HIV, delle infezioni sessualmente trasmesse e della salute sessuale;
valutato che l'inclusione diretta nei curricula di corsi d'informazione e prevenzione potrebbe essere opzione sovradimensionata rispetto allo scopo che si persegue;
esprime
PARERE FAVOREVOLE
con la seguente osservazione:
valuti la Commissione di merito per le ragioni esposte in premessa e al fine di preservare l'autonomia scolastica, l'opportunità di utilizzare, nella previsione di cui alla lettera m) dell'articolo 1, l'espressione «promozione di attività di informazione e prevenzione» anziché «creazione e inclusione nei curricula scolastici di corsi».
ALLEGATO 2
7-00823 Lattanzio: Iniziative per favorire l'integrazione degli studenti profughi ucraini.
NUOVO TESTO DEL RELATORE
La VII Commissione,
premesso che:
l'invasione dell'Ucraina da parte della Federazione Russa rappresenta una violazione di princìpi e norme che regolano la vita della comunità internazionale e, in particolare, il rispetto della indipendenza, sovranità e integrità territoriale di ogni Stato;
la guerra in Ucraina ha costretto milioni di persone a fuggire e circa la metà degli sfollati sono bambini. Secondo le recenti stime del Ministero dell'interno, sarebbero oltre 81 mila i profughi arrivati in Italia di cui 42.181 donne, 8.285 uomini e 31.273 minori;
in quella che in Europa è la crisi dei rifugiati in più rapida crescita dalla 2a Guerra Mondiale, i drammatici dati, anche secondo l'ultima relazione dell'Unicef, riportano che i bambini sono le prime vittime della guerra: almeno 131 i bambini uccisi e 191 feriti al 6 aprile, con il numero reale probabilmente drammaticamente più alto, data l'entità di vittime civili nelle aree accessibili;
le scuole italiane sono da tempo impegnate ad assicurare ai minori stranieri l'assolvimento dell'obbligo formativo, mediante l'applicazione, anche nei loro confronti, degli istituti e delle garanzie in materia di diritto all'istruzione, di accesso ai servizi educativi, di partecipazione alla vita delle comunità scolastiche;
il testo unico sull'immigrazione (articolo 38 del decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286) garantisce il diritto allo studio ai minori stranieri presenti sul territorio italiano e prevede per costoro l'applicazione delle disposizioni nazionali in materia. La medesima tutela è garantita ai minori richiedenti protezione internazionale e ai minori figli di richiedenti protezione internazionale (articolo 21 del decreto legislativo 18 agosto 2015, n. 142), nonché ai minori stranieri non accompagnati per i quali è prevista la predisposizione di progetti specifici che si avvalgano del ricorso o del coordinamento di mediatori culturali (articolo 14 della legge 7 aprile 2017, n. 47);
il 7 aprile 2022 il Parlamento europeo ha adottato una risoluzione per richiedere diverse misure per proteggere i minori e i giovani in fuga dalla violenza e per facilitare la loro integrazione nelle comunità del Paese ospitante. Tra i diversi impegni vi è quello di garantire l'accesso all'istruzione e alla sanità per i minori in fuga dall'Ucraina alle stesse condizioni previste per i bambini nei Paesi ospitanti;
la garanzia europea per l'infanzia è uno strumento dell'Unione europea che mira a prevenire e combattere la povertà e l'esclusione sociale, garantendo ai minori bisognosi l'accesso gratuito ed effettivo a servizi fondamentali quali l'educazione e la cura della prima infanzia, attività educative e scolastiche, l'assistenza sanitaria e almeno un pasto sano per giornata scolastica nonché l'accesso effettivo per tutti i bambini bisognosi a un'alimentazione sana e a un alloggio adeguato; gli obiettivi della garanzia per l'infanzia dovrebbero applicarsi a tutti i minori nell'Unione;
i figli dei migranti e dei rifugiati rientrano spesso tra le lacune della legislazione nazionale, con la conseguenza che i minori sono lasciati indietro, il che può aggravare il loro sottosviluppo sociale e comportare una precarietà, nonché un maggiore rischio di essere emarginati, maltrattati e vittime di abusi;
oggi 378 istituti di istruzione secondaria e superiore sono stati distrutti in Ucraina dai bombardamenti russi;
garantire l'integrazione dei bambini e dei giovani nelle strutture di assistenza e apprendimento dovrebbe rimanere una priorità per l'Unione europea e i suoi Stati membri;
l'Unione europea e tutti gli Stati membri hanno ratificato la Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti del fanciullo e sono quindi tenuti a rispettare, proteggere e garantire i diritti ivi sanciti;
ogni Paese è tenuto ad assumere l'impegno di trattare ogni minore richiedente asilo innanzitutto come un bambino, a prescindere dalla sua origine sociale o etnica, dal genere, dall'orientamento sessuale, dall'abilità, dalla nazionalità o dallo status di migrante;
si condivide, come anticipato dal Ministro Bianchi in sede di audizione in Commissione Cultura, l'urgenza di avviare azioni di integrazione scolastica degli studenti in fuga dalla guerra, al fine di evitare ogni forma di isolamento e facilitare il percorso di integrazione, tenendo conto della particolare condizione di fragilità dei minori accolti;
nell'accogliere i bambini e i ragazzi a scuola si dovrà fare riferimento alle molteplici esperienze di peer education e peer tutoring, in particolare nelle fasi iniziali di approccio, come anche all'utilizzo sperimentato di materiali didattici bilingue o nella lingua madre;
la gravità degli eventi non possono non aver determinato, soprattutto sui più piccoli, ricadute traumatiche che necessitano di adeguato supporto psicologico;
la barriera linguistica costituisce il primo ostacolo all'azione educativa che la scuola è chiamata a svolgere in particolare nella fase di accoglienza, supporto e socializzazione;
si apprezza l'impegno dell'Esecutivo di avviare progetti finalizzati ad affiancare il personale scolastico da mediatori linguistici e culturali che favoriscano l'interazione e la comunicazione interpersonale;
quale primo sostegno alle istituzioni scolastiche nel delicato compito di accoglienza ed integrazione, risulta già reperito, in via d'urgenza, un primo stanziamento pari ad euro 1.000.000 da destinare alle istituzioni scolastiche coinvolte in attività di accoglienza;
da dichiarazioni ufficiali si apprende dell'attuazione di un «Piano estate» ad hoc, che consentirà una proposta educativa di consolidamento dell'apprendimento della lingua italiana L2 in un percorso condiviso con i pari, nonché attività di socializzazione, culturali, artistiche e sportive;
si ritiene al contempo urgente l'avvio di programmi di formazione per il personale scolastico necessario già per l'anno scolastico in corso, per i programmi del piano estate e per la programmazione dell'avvio del nuovo anno,
impegna il Governo:
nell'avvio dei progetti di accoglienza scolastica, ad adottare iniziative per dare rilievo alla collaborazione attiva tra istituzioni scolastiche, società civile e gli enti del terzo settore già impegnati sul territorio;
a monitorare affinché le iniziative messe in campo, anche economiche, vengano realizzate sulla base delle esigenze rappresentate dagli uffici scolastici territoriali, in ragione delle concrete necessità correlate all'accoglienza scolare e all'alfabetizzazione degli studenti in arrivo dall'Ucraina;
ad adottare iniziative per integrare rapidamente i minori accolti di qualsiasi età nei principali programmi di apprendimento formale, informale e non formale e per fornire sostegno educativo specializzato a coloro che hanno esigenze supplementari, anche attraverso il sostegno di corsi di lingua specifici e altri programmi speciali per l'assunzione di insegnanti ucraini, nonché di insegnanti che parlano l'ucraino e/o lingue minoritarie pertinenti;
ad adottare iniziative per destinare risorse adeguate ad avviare percorsi di formazione per i docenti coinvolti dell'accoglienza dei minori;
ad adottare iniziative per censire le professionalità dei profughi adulti beneficiari del sistema di accoglienza, al fine di individuare figure con competenze socio-educative da coinvolgere a supporto dei docenti italiani nei piani di integrazione scolastica;
come già sancito in occasione dell'emergenza sanitaria, a considerare ai fini dell'integrazione scolastica, i libri quali beni di prima necessità, anche attraverso il coinvolgimento della filiera editoriale, altresì, a adottare, entro l'avvio del prossimo anno scolastico, per i minori accolti, i testi scolastici anche in lingua ucraina;
a predisporre e fornire, anche avvalendosi di progetti pilota costruiti da realtà del terzo settore quali ad esempio Unicef e Save the children, kit di benvenuto educativo;
a prevedere un coinvolgimento del Ministero ucraino competente, al fine di offrire ai minori accolti presso i nostri istituti scolastici un programma scolastico coerente con i programmi da loro già svolti e una continuità didattica;
a valutare l'opportunità di creare un database ministeriale con le buone pratiche di accoglienza educativa e mediazione culturale sviluppate dalle scuole e dal privato sociale con riferimento esplicito all'accoglienza dei bambini ucraini;
al fine di migliorare il benessere mentale e a instaurare legami con le comunità di accoglienza, ad avviare iniziative volte a porre il ruolo dello sport e della musica nel processo di integrazione dei bambini e dei giovani ucraini, agevolando l'accesso alle attività e alle manifestazioni sportive nonché a quelle musicali;
a predisporre un monitoraggio settimanale dei minori accolti nelle nostre istituzioni scolastiche, al fine di garantire un adeguato supporto in ragione delle concrete esigenze che possono variare in base al numero delle accoglienze.
(7-00823) «Lattanzio, Di Giorgi, Piccoli Nardelli, Prestipino, Nitti, Rossi, Orfini, Ciampi».
ALLEGATO 3
7-00808 Casa: Istituzione di un fondo per garantire agli studenti profughi ucraini lo svolgimento di attività scolastiche anche nei mesi estivi.
TESTO APPROVATO DALLA COMMISSIONE
La VII Commissione,
premesso che:
la perdurante crisi umanitaria che coinvolge l'Ucraina ha già fatto registrare un altissimo numero di profughi in fuga dai territori di guerra;
la maggior parte delle persone in fuga sono donne e bambini, questi ultimi in età scolare;
da quanto si evince dai dati forniti dal Ministero dell'interno, aggiornati a domenica 13 marzo 2022, i profughi ucraini giunti in Italia sono già 37.447;
in particolare, ben 15.147 sono minori, quindi soggetti in età scolare, che hanno subito un violento e repentino cambiamento delle normali condizioni e abitudini di vita, interrompendo i propri percorsi scolastici e ritrovandosi in un Paese di cui non conoscono la lingua;
secondo il comunicato dell'associazione Save the Children, i profughi ucraini minori sono già 400.000, e il numero è destinato ad aumentare visto il perdurare e l'inasprirsi del conflitto in atto;
l'impegno delle istituzioni scolastiche italiane è già da tempo volto ad assicurare ai minori stranieri l'assolvimento dell'obbligo formativo, anche in ragione della prescrizione imposta dal Testo unico sull'immigrazione (articolo 38 del decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286) che garantisce il diritto allo studio ai minori stranieri presenti sul territorio italiano, prevedendo, per costoro, l'applicazione delle disposizioni nazionali in materia;
la stessa tutela è garantita ai minori stranieri richiedenti protezione internazionale e ai figli dei minori richiedenti protezione internazionale;
come raccomandato anche dal vademecum della Società italiana pediatri, i minori avranno, visti gli eventi traumatici a cui hanno assistito, la necessità di un supporto psicologico e scolastico, da garantire anche attraverso un rapido accesso al sistema educativo di istruzione e formazione, al fine di imparare la lingua e procedere in un percorso di apprendimento e di inclusione sociale;
le risorse stanziate sono insufficienti a far fronte alle necessità di accoglienza e prosecuzione nel percorso scolastico, anche in ragione del prevedibile aumento di arrivi nel territorio italiano di studenti e studentesse di nazionalità ucraina;
si rende necessario immaginare progettualità e attività, da svolgersi anche oltre il termine delle lezioni, per il corrente anno scolastico, che consentano di intraprendere un percorso che garantisca la piena integrazione delle studentesse e degli studenti ucraini;
una limitazione delle attività al solo periodo delle lezioni, dovendosi interrompere con l'arrivo dell'estate, rischia di generare una problematica interruzione dell'attività di supporto culturale, sociale e psicologico;
peraltro, nei prossimi mesi, in assenza di un apposito Piano strutturato di attività di integrazione e di apprendimento, il personale scolastico risulterebbe assai insufficiente a far fronte alle esigenze dei minori ucraini;
a tale scopo, per garantire il corretto svolgimento dell'anno scolastico e la predisposizione di progettualità e attività dedicate a delineare specifici percorsi di accoglienza, integrazione nel sistema nazionale di istruzione e formazione delle studentesse e degli studenti ucraini, si rende ancora più necessario procedere alla proroga del cosiddetto «organico Covid», docente e Ata, già in servizio, fino al 31 marzo 2022,
impegna il Governo:
ad adottare iniziative volte a prevedere l'istituzione di un apposito fondo per consentire l'apertura degli istituti scolastici anche durante il periodo estivo, anche tramite il coinvolgimento delle varie realtà territoriali, con la stipula di appositi «patti territoriali»;
ad adottare iniziative per elaborare un apposito programma di attività, da svilupparsi anche dopo il termine delle lezioni, nei mesi estivi, finalizzato a consentire agli studenti e alle studentesse di nazionalità ucraina una piena integrazione didattica, linguistica e culturale.
(8-00170) «Casa, Del Sesto, Azzolina, Davide Aiello, Iorio, Villani, Tuzi, Manzo, Nappi, Alaimo, Martinciglio».
ALLEGATO 4
7-00823 Lattanzio: Iniziative per favorire l'integrazione degli studenti profughi ucraini.
TESTO APPROVATO DALLA COMMISSIONE
La VII Commissione,
premesso che:
l'invasione dell'Ucraina da parte della Federazione Russa rappresenta una violazione di princìpi e norme che regolano la vita della comunità internazionale e, in particolare, il rispetto della indipendenza, sovranità e integrità territoriale di ogni Stato;
la guerra in Ucraina ha costretto milioni di persone a fuggire e circa la metà degli sfollati sono bambini. Secondo le recenti stime del Ministero dell'interno, sarebbero oltre 81 mila i profughi arrivati in Italia di cui 42.181 donne, 8.285 uomini e 31.273 minori;
in quella che in Europa è la crisi dei rifugiati in più rapida crescita dalla 2a Guerra Mondiale, i drammatici dati, anche secondo l'ultima relazione dell'Unicef, riportano che i bambini sono le prime vittime della guerra: almeno 131 i bambini uccisi e 191 feriti al 6 aprile, con il numero reale probabilmente drammaticamente più alto, data l'entità di vittime civili nelle aree accessibili;
le scuole italiane sono da tempo impegnate ad assicurare ai minori stranieri l'assolvimento dell'obbligo formativo, mediante l'applicazione, anche nei loro confronti, degli istituti e delle garanzie in materia di diritto all'istruzione, di accesso ai servizi educativi, di partecipazione alla vita delle comunità scolastiche;
il testo unico sull'immigrazione (articolo 38 del decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286) garantisce il diritto allo studio ai minori stranieri presenti sul territorio italiano e prevede per costoro l'applicazione delle disposizioni nazionali in materia. La medesima tutela è garantita ai minori richiedenti protezione internazionale e ai minori figli di richiedenti protezione internazionale (articolo 21 del decreto legislativo 18 agosto 2015, n. 142), nonché ai minori stranieri non accompagnati per i quali è prevista la predisposizione di progetti specifici che si avvalgano del ricorso o del coordinamento di mediatori culturali (articolo 14 della legge 7 aprile 2017, n. 47);
il 7 aprile 2022 il Parlamento europeo ha adottato una risoluzione per richiedere diverse misure per proteggere i minori e i giovani in fuga dalla violenza e per facilitare la loro integrazione nelle comunità del Paese ospitante. Tra i diversi impegni vi è quello di garantire l'accesso all'istruzione e alla sanità per i minori in fuga dall'Ucraina alle stesse condizioni previste per i bambini nei Paesi ospitanti;
la garanzia europea per l'infanzia è uno strumento dell'Unione europea che mira a prevenire e combattere la povertà e l'esclusione sociale, garantendo ai minori bisognosi l'accesso gratuito ed effettivo a servizi fondamentali quali l'educazione e la cura della prima infanzia, attività educative e scolastiche, l'assistenza sanitaria e almeno un pasto sano per giornata scolastica nonché l'accesso effettivo per tutti i bambini bisognosi a un'alimentazione sana e a un alloggio adeguato; gli obiettivi della garanzia per l'infanzia dovrebbero applicarsi a tutti i minori nell'Unione;
i figli dei migranti e dei rifugiati rientrano spesso tra le lacune della legislazione nazionale, con la conseguenza che i minori sono lasciati indietro, il che può aggravare il loro sottosviluppo sociale e comportare una precarietà, nonché un maggiore rischio di essere emarginati, maltrattati e vittime di abusi;
oggi 378 istituti di istruzione secondaria e superiore sono stati distrutti in Ucraina dai bombardamenti russi;
garantire l'integrazione dei bambini e dei giovani nelle strutture di assistenza e apprendimento dovrebbe rimanere una priorità per l'Unione europea e i suoi Stati membri;
l'Unione europea e tutti gli Stati membri hanno ratificato la Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti del fanciullo e sono quindi tenuti a rispettare, proteggere e garantire i diritti ivi sanciti;
ogni Paese è tenuto ad assumere l'impegno di trattare ogni minore richiedente asilo innanzitutto come un bambino, a prescindere dalla sua origine sociale o etnica, dal genere, dall'orientamento sessuale, dall'abilità, dalla nazionalità o dallo status di migrante;
si condivide, come anticipato dal Ministro Bianchi in sede di audizione in Commissione Cultura, l'urgenza di avviare azioni di integrazione scolastica degli studenti in fuga dalla guerra, al fine di evitare ogni forma di isolamento e facilitare il percorso di integrazione, tenendo conto della particolare condizione di fragilità dei minori accolti;
nell'accogliere i bambini e i ragazzi a scuola si dovrà fare riferimento alle molteplici esperienze di peer education e peer tutoring, in particolare nelle fasi iniziali di approccio, come anche all'utilizzo sperimentato di materiali didattici bilingue o nella lingua madre;
la gravità degli eventi non possono non aver determinato, soprattutto sui più piccoli, ricadute traumatiche che necessitano di adeguato supporto psicologico;
la barriera linguistica costituisce il primo ostacolo all'azione educativa che la scuola è chiamata a svolgere in particolare nella fase di accoglienza, supporto e socializzazione;
si apprezza l'impegno dell'Esecutivo di avviare progetti finalizzati ad affiancare il personale scolastico da mediatori linguistici e culturali che favoriscano l'interazione e la comunicazione interpersonale;
quale primo sostegno alle istituzioni scolastiche nel delicato compito di accoglienza ed integrazione, risulta già reperito, in via d'urgenza, un primo stanziamento pari ad euro 1.000.000 da destinare alle istituzioni scolastiche coinvolte in attività di accoglienza;
da dichiarazioni ufficiali si apprende dell'attuazione di un «Piano estate» ad hoc, che consentirà una proposta educativa di consolidamento dell'apprendimento della lingua italiana L2 in un percorso condiviso con i pari, nonché attività di socializzazione, culturali, artistiche e sportive;
si ritiene al contempo urgente l'avvio di programmi di formazione per il personale scolastico necessario già per l'anno scolastico in corso, per i programmi del piano estate e per la programmazione dell'avvio del nuovo anno,
impegna il Governo:
nell'avvio dei progetti di accoglienza scolastica, ad adottare iniziative per dare rilievo alla collaborazione attiva tra istituzioni scolastiche, società civile e gli enti del terzo settore già impegnati sul territorio;
a monitorare affinché le iniziative messe in campo, anche economiche, vengano realizzate sulla base delle esigenze rappresentate dagli uffici scolastici territoriali, in ragione delle concrete necessità correlate all'accoglienza scolare e all'alfabetizzazione degli studenti in arrivo dall'Ucraina;
ad adottare iniziative per integrare rapidamente i minori accolti di qualsiasi età nei principali programmi di apprendimento formale, informale e non formale e per fornire sostegno educativo specializzato a coloro che hanno esigenze supplementari, anche attraverso il sostegno di corsi di lingua specifici e la collaborazione con insegnanti ucraini, nonché con insegnanti che parlano l'ucraino e/o lingue minoritarie pertinenti nei limiti delle risorse finanziarie disponibili;
ad adottare iniziative volte ad avviare percorsi di formazione per i docenti coinvolti dell'accoglienza dei minori;
ad adottare iniziative per censire le professionalità dei profughi adulti beneficiari del sistema di accoglienza, al fine di individuare figure con competenze socio-educative da coinvolgere a supporto dei docenti italiani nei piani di integrazione scolastica;
come già sancito in occasione dell'emergenza sanitaria, a considerare ai fini dell'integrazione scolastica, i libri quali beni di prima necessità, anche attraverso il coinvolgimento della filiera editoriale, altresì, a adottare, entro l'avvio del prossimo anno scolastico, per i minori accolti, i testi scolastici o strumenti alternativi ai libri di testo anche in lingua ucraina;
a predisporre e fornire, anche avvalendosi di progetti pilota costruiti da realtà del terzo settore quali ad esempio Unicef e Save the children, kit di benvenuto educativo;
a valutare l'opportunità di realizzare una sezione del sito web istruzione dedicata alla condivisione delle best practices di accoglienza educativa e mediazione culturale sviluppate dalle scuole e dal privato sociale con riferimento esplicito all'accoglienza dei bambini ucraini;
al fine di migliorare il benessere mentale e a instaurare legami con le comunità di accoglienza, ad avviare iniziative volte a porre il ruolo dello sport e della musica nel processo di integrazione dei bambini e dei giovani ucraini, agevolando l'accesso alle attività e alle manifestazioni sportive nonché a quelle musicali;
a predisporre un monitoraggio settimanale dei minori accolti nelle nostre istituzioni scolastiche, al fine di garantire un adeguato supporto in ragione delle concrete esigenze che possono variare in base al numero delle accoglienze.
(8-00171) «Lattanzio, Di Giorgi, Piccoli Nardelli, Prestipino, Nitti, Rossi, Orfini, Ciampi».
ALLEGATO 5
Disposizioni per la valorizzazione del melodramma italiano. C. 3151 Nitti.
NUOVO TESTO DELLA PROPOSTA DI LEGGE C. 3151 ADOTTATO COME TESTO BASE
Art. 1.
(Finalità)
1. La Repubblica riconosce e valorizza il melodramma italiano quale espressione artistica di rilevante interesse nazionale.
2. In attuazione dei princìpi sanciti dalla Convenzione per la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale, adottata a Parigi il 17 ottobre 2003 dalla XXXII sessione della Conferenza generale dell'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'educazione, la scienza e la cultura (UNESCO), resa esecutiva dalla legge 27 settembre 2007, n. 167, la Repubblica promuove lo sviluppo del melodramma e ne sostiene la conoscenza e la diffusione quale fattore inteso a favorire la formazione culturale e sociale della persona e della collettività nazionale.
Art. 2.
(Istituzione della Giornata nazionale dell'opera lirica italiana)
1. La Repubblica riconosce il giorno 6 ottobre di ogni anno quale Giornata nazionale dell'opera lirica italiana.
2. La Giornata nazionale di cui al comma 1 non determina gli effetti civili di cui alla legge 27 maggio 1949, n. 260.
3. In occasione della celebrazione della Giornata nazionale di cui al comma 1, le amministrazioni pubbliche, anche in coordinamento con gli enti e con gli organismi interessati, promuovono idonee iniziative di comunicazione e divulgazione, dirette a facilitare e a rafforzare la conoscenza dell'opera lirica italiana, con particolare attenzione alle giovani generazioni e alle scuole.
Art. 3.
(Iniziative per la diffusione del melodramma italiano)
1. I soggetti destinatari dei contributi di cui alla legge 30 aprile 1985, n. 163, e le istituzioni dell'alta formazione artistica, musicale e coreutica di cui alla legge 21 dicembre 1999, n. 508, realizzano, anche in collaborazione con soggetti pubblici e privati, università, associazioni e circoli, percorsi per l'ampliamento e lo sviluppo del pubblico, al fine di coinvolgere, formare e fidelizzare nuove fasce di pubblico, e promuovono, nelle scuole di ogni ordine e grado, incontri finalizzati alla diffusione e alla conoscenza del melodramma italiano.
2. La società RAI-Radiotelevisione italiana Spa, nell'ambito della propria programmazione televisiva, radiofonica e multimediale, riserva appositi spazi di informazione dedicati al melodramma italiano.
3. Gli istituti italiani di cultura all'estero di cui alla legge 22 dicembre 1990, n. 401, possono organizzare, con il patrocinio del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale e in accordo con il Ministero della cultura, eventi legati alla promozione della cultura e della lingua italiane attraverso il melodramma italiano.