X Commissione
Attività produttive, commercio e turismo
Attività produttive, commercio e turismo (X)
Commissione X (Attività produttive)
Comm. X
Disposizioni per la promozione del lavoro e dell'imprenditoria femminile nel settore dell'agricoltura, delle foreste, della pesca e dell'acquacoltura. Testo unificato C. 2049 Spena e abbinate (Parere alla XIII Commissione) (Esame e conclusione – Parere favorevole) ... 102
ALLEGATO 1 (Parere approvato) ... 110
Schema di decreto ministeriale concernente la ripartizione per l'anno 2022 del fondo derivante dalle sanzioni amministrative irrogate dall'Autorità garante della concorrenza e del mercato da destinare a iniziative a vantaggio dei consumatori. Atto n. 379 (Seguito esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del regolamento, e rinvio) ... 107
5-05667 Terzoni: Sulla situazione dell'impianto di produzione di cappe aspiranti del gruppo Elica a Cerreto d'Esi ... 108
ALLEGATO 2 (Testo della risposta) ... 110
5-05825 Pezzopane: Sul ridimensionamento delle sedi di Penne, Civitella Casanova e Montebello di Bertona dell'azienda Brioni ... 108
ALLEGATO 3 (Testo della risposta) ... 112
5-07278 Cenni: Sulla continuità produttiva del settore del vetro artistico d'arredo in Toscana ... 108
ALLEGATO 4 (Testo della risposta) ... 114
5-07301 Suriano: Sullo stabilimento di Jesi della multinazionale Caterpillar ... 109
ALLEGATO 5 (Testo della risposta) ... 116
SEDE CONSULTIVA
Mercoledì 20 aprile 2022. — Presidenza della presidente Martina NARDI.
La seduta comincia alle 14.30.
Disposizioni per la promozione del lavoro e dell'imprenditoria femminile nel settore dell'agricoltura, delle foreste, della pesca e dell'acquacoltura.
Testo unificato C. 2049 Spena e abbinate.
(Parere alla XIII Commissione).
(Esame e conclusione – Parere favorevole).
La Commissione inizia l'esame del provvedimento.
Claudia PORCHIETTO (FI), relatrice, esprime soddisfazione per essere stata designata come relatrice su un provvedimento che verte su una materia che le sta particolarmente a cuore. Osserva che il settore agricolo registra ormai da qualche tempo una forte crescita dell'imprenditorialità femminile, più di molti altri settori, anche se risulta tra i più colpiti dalla contingente crisi post-pandemica. Rileva, peraltro, che in tale settore produttivo le pari opportunità di genere devono ancora essere implementate con particolare attenzione. Evidenzia, tuttavia, che con il provvedimento all'esame è stato svolto un lavoro sinergico e di squadra che ha permesso una costruzione normativa assai attenta in un ambito ove, ribadisce, non è semplice gestire e affrontare le predette tematiche.
Espone, quindi, in sintesi i contenuti della proposta di legge all'esame, nel testo unificato come risultante dagli emendamenti approvati delle abbinate proposte di legge C. 2049, C.2930, C.2992 e C. 3509, composta di dieci articoli, che reca disposizioni per la promozione del lavoro e dell'imprenditoria femminile nel settore dell'agricoltura, delle foreste, della pesca e dell'acquacoltura prevedendo interventi che garantiscano la valorizzazione delle competenze, delle esperienze e delle professionalità delle donne per lo sviluppo ambientalmente e socialmente sostenibile, il diritto alla maternità, la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, i servizi di assistenza, la continuità della formazione, l'accesso al credito, alla terra e alle acque, nonché la rappresentanza di entrambi i sessi negli organismi decisionali e nelle cariche direttive del settore. Ricorda, altresì, che essa reca disposizioni per eliminare le criticità esistenti nei predetti settori e per contrastare le disparità salariali e le discriminazioni di genere, nonché per monitorare l'impatto di genere delle misure adottate nel medesimo settore.
Passando all'articolato del testo rammenta che l'articolo 1 ne esplicita i già descritti oggetto e finalità, disponendo altresì che, con decreto, sono recepite le norme necessarie a dare attuazione alla direttiva 2010/41/UE del Parlamento Europeo e del Consiglio, del 7 luglio 2010, sull'applicazione del principio di parità di trattamento fra gli uomini e le donne che esercitano una attività autonoma e che abroga la direttiva 86/613/CEE del Consiglio.
Fa quindi presente che l'articolo 2, comma 1, al fine di promuovere il lavoro e l'imprenditoria femminile nel settore dell'agricoltura, delle foreste, della pesca e dell'acquacoltura, dispone che venga redatto, con cadenza triennale, un Piano nazionale di interventi. Ai sensi del comma 2, il Piano nazionale, redatto sulla base di dati aggiornati sulle condizioni di vita e di lavoro delle donne nelle aree rurali, è finalizzato alla realizzazione e al finanziamento, tra gli altri, di interventi volti a: favorire la creazione e l'attività delle imprese agricole a conduzione femminile, promuovendo il ruolo femminile nell'agricoltura multifunzionale e sostenendo le imprese e il lavoro femminili, con particolare attenzione alle aree interne e disagiate; tutelare la maternità e la genitorialità delle lavoratrici e delle imprenditrici agricole, conciliando i tempi di vita e di lavoro attraverso la creazione di servizi alle famiglie e di politiche di welfare; contrastare e prevenire fenomeni di molestie e violenza di genere, anche in raccordo con i centri antiviolenza, i consultori familiari e le aziende sanitarie locali; promuovere azioni mirate per la tutela della salute e della sicurezza delle lavoratrici agricole; potenziare l'offerta formativa e l'aggiornamento professionale dei giovani, delle imprenditrici e delle lavoratrici agricole e sostenere la formazione del capitale umano nel quadro dello sviluppo di agricoltura 4.0; promuovere un reale ed effettivo diritto alla mobilità sostenibile delle imprenditrici e delle lavoratrici agricole; rafforzare i servizi di assistenza sanitaria e di cura nei territori rurali e costieri periferici, anche attraverso la realizzazione di strutture agrosanitarie; contrastare fenomeni di intermediazione illecita di manodopera e di sfruttamento del lavoro femminile in agricoltura, al fine di promuovere la creazione di imprese agricole condotte da donne; a promuovere l'installazione e l'utilizzo della banda larga e ultralarga nelle zone rurali, prevedendo agevolazioni fiscali in particolare per le imprese agricole femminili che utilizzano infrastrutture digitali; favorire l'economia agricola e ittica circolare in un'ottica di sostenibilità integrale dell'attività economica, di valorizzazione della biodiversità e del recupero di pratiche agro-ecologiche nelle imprese femminili; a incentivare l'aggregazione dell'offerta agricola anche attraverso il sostegno e la creazione di reti di imprese femminili e di distretti del cibo; promuovere la partecipazione delle donne all'impresa agricola familiare, in conformità ai principi di cui alla citata direttiva 2010/41/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 7 luglio 2010; garantire la piena ed effettiva partecipazione femminile e le pari opportunità di leadership a tutti i livelli del processo decisionale nella vita politica, economica e pubblica delle aree rurali; istituire borse di studio in favore degli studenti che discutono una tesi di laurea in materie attinenti alle finalità del Piano finalizzate a promuovere studi sulle donne imprenditrici nei settori in questione; riconoscere il ruolo del coniuge coadiuvante nella gestione delle imprese agricole a gestione familiare; agevolare l'accesso al credito, finalizzato all'avvio di attività imprenditoriali agricole, per donne e giovani appartenenti a fasce reddituali più svantaggiate; promuovere e tutelare le tradizioni agricole, gastronomiche e culturali locali, attraverso la rifunzionalizzazione e il recupero di edifici situati all'interno dell'azienda agricola da adibire ad attività di turismo esperienziale per la realizzazione di attività culturali, sociali e ricreative legate all'agricoltura, prevedendo che gli immobili destinati alle attività multifunzionali non mutino la loro destinazione d'uso; incrementare le vendite a distanza, anche prevedendo l'armonizzazione e la semplificazione della normativa in materia doganale e di riscossione delle accise; valorizzare il contributo femminile dato allo sviluppo delle aree rurali, in termini socio-economici e di sviluppo locale, dando attuazione all'iniziativa europea denominata Leader+. Segnala che ai sensi del comma 3, con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri sono stabilite le modalità di adozione del Piano nazionale di cui al comma 1 e rileva che il successivo comma 4 stanzia 12 milioni di euro annui per l'attuazione del Piano nazionale di cui al comma 1: le risorse erogate per il finanziamento del Piano nazionale sono cumulabili con agevolazioni e contributi eventualmente già previsti dalla vigente normativa europea, nazionale o regionale e possono essere integrate con quelle destinate all'attuazione delle misure previste dalle priorità del Piano strategico nazionale, i fondi della politica agricola comune e il FEAMP.
Evidenzia che l'articolo 3 istituisce, previo decreto del Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, presso il medesimo Ministero, l'ufficio dirigenziale non generale per la promozione dell'imprenditoria e del lavoro femminile nel settore dell'agricoltura, delle foreste, della pesca e dell'acquacoltura. Sottolinea che esso coordina le proprie attività con il Dipartimento per le pari opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri e con i competenti uffici delle regioni e delle province autonome e si avvale della collaborazione dell'Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare (ISMEA) e del Consiglio per la ricerca in agricoltura e l'analisi dell'economia agraria (CREA) e svolge le seguenti ulteriori funzioni: a) monitorare l'evoluzione dell'imprenditoria femminile nei settori oggetto della legge; b) partecipare al monitoraggio dell'evoluzione del lavoro femminile nei predetti settori, con particolare riferimento alle retribuzioni, alle progressioni di carriera, al rispetto delle norme sulla maternità, alle situazioni di lavoro irregolare e a situazioni di molestie e violenza nei luoghi di lavoro; c) monitorare l'attuazione e l'efficacia delle misure per la crescita del lavoro e dell'imprenditoria femminile nei citati settori, previste dalla Politica agricola comune, primo e secondo pilastro, dai piani triennali della pesca e dell'acquacoltura, dalle norme nazionali e regionali, nonché dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, e l'impatto che tali misure hanno complessivamente sulle donne; d) condurre indagini periodiche volte ad accrescere le conoscenze e le competenze sul lavoro e sull'imprenditoria femminile dei settori di interesse nonché sulla conciliazione dei tempi di vita e di lavoro; e) elaborare misure dedicate e percorsi condivisi con le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano per promuovere la parità tra i sessi nell'accesso al credito, alla terra e alle acque nonché per garantire il sostegno all'attività di impresa durante la maternità, la genitorialità e nell'assistenza ai figli e ai familiari; f) contribuire, per le attività di competenza, alla redazione del piano nazionale annuale di cui all'articolo 2; g) provvedere, nelle materie di competenza, alla richiesta e allo scambio di informazioni disponibili con i corrispondenti organismi regionali e dell'Unione europea; h) rendere accessibili, attraverso un apposito portale telematico costantemente aggiornato, informazioni relative alla normativa vigente in materia di formazione, lavoro e imprenditoria femminile nei settori dell'agricoltura, della pesca e dell'acquacoltura, percorsi guidati per accedere ai finanziamenti, avvisi concernenti la pubblicazione di bandi nazionali e regionali concernenti tali settori, nonché informazioni utili per la risoluzione di problemi inerenti le procedure amministrative. Segnala che per le predette attività l'ufficio procede alla consultazione periodica delle organizzazioni datoriali, sindacali e associative delle donne impegnate a diverso titolo nel mondo agricolo e agroalimentare (comma 3). Inoltre rileva che, ai sensi del comma 4, l'ufficio, avvalendosi della collaborazione del CREA e dell'ISMEA, dando conto dello svolgimento delle attività previste dal comma 2, predispone un rapporto annuale sulla condizione dell'imprenditoria e del lavoro femminile, che viene trasmesso al Parlamento ed alle regioni. Segnala, altresì, che il comma 5 per l'attività dell'ufficio stanzia una somma pari a 300.000 euro annui a decorrere dall'anno 2022.
Fa poi presente che l'articolo 4 reca disposizioni per favorire la costituzione e l'aggregazione di imprese a conduzione femminile nel settore dell'agricoltura, della silvicoltura, dell'itticoltura e dell'acquacoltura. A tal fine, oltre a novellare il comma 1 dell'articolo 4 del decreto legislativo 21 aprile 2000, n. 185 e il comma 3 dell'articolo 29 del decreto-legge 30 aprile 2019, n. 34, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 giugno 2019, n. 58, istituisce (comma 3), nello stato di previsione del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, il Fondo per promuovere l'aggregazione dell'imprenditoria femminile agricola, con una dotazione di 15 milioni di euro annui a decorrere dall'anno 2022. Al comma 4 dispone che le risorse del Fondo siano destinate alla realizzazione di iniziative e di percorsi di aggregazione imprenditoriale femminile agricola, compresa la costituzione di reti di imprese agricole femminili ai sensi dell'articolo 2135 del codice civile, con specifica attenzione a iniziative finalizzate alla valorizzazione delle produzioni tipiche territoriali e alla salvaguardia del sistema ambientale-paesaggistico nelle aree interne e costiere nonché nelle aree rurali e nelle aree svantaggiate e all'integrazione tra economia verde, blu ed economia circolare. Segnala inoltre che ai sensi del comma 5 le necessarie modalità di attuazione sono stabilite con regolamento adottato con decreto del Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze e con il Ministro per le pari opportunità e la famiglia.
Evidenzia che l'articolo 5 reca alcune disposizioni volte all'attuazione del principio della parità di genere. In particolare, al comma 1, è previsto che, con decreto del Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali – da emanarsi entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore del provvedimento – in sede di rinnovo delle cariche degli enti strumentali agricoli e delle società controllate dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali operanti nel settore agricolo, si provvede ad assicurare che il riparto degli amministratori da eleggere sia effettuato nel rispetto dei criteri previsti dal decreto del Presidente della Repubblica 30 novembre 2012, n. 251. Tale disposizione è prevista al fine di dare piena attuazione all'articolo 48 del codice delle pari opportunità tra uomo e donna, di cui al decreto legislativo 11 aprile 2006, n. 198. Il comma 2 stabilisce che, entro un mese dalla data di entrata in vigore del provvedimento, il Governo provveda a modificare il sopra citato decreto del Presidente della Repubblica n. 251 del 2012, nel senso di assicurare il rispetto della composizione degli organi sociali e, a tal fine sopprimendo, all'articolo 3, comma 1, il limite dei tre mandati consecutivi e prevedendo che i compiti di monitoraggio e vigilanza – di cui all'articolo 4, comma 5 – attribuiti al Presidente del Consiglio dei ministri o al Ministro delegato per le pari opportunità siano estesi anche al Ministro competente. Ai successivi commi 3, 4 e 5 si prevedono ulteriori modifiche delle disposizioni vigenti volte ad attuare il principio della parità di genere. In particolare, il comma 3 riguarda una modifica del comma 17-bis dell'articolo 53 della legge 24 aprile 1998, n. 128, disponendo che, nell'ipotesi in cui la composizione del consiglio di amministrazione dei consorzi di tutela DOP e IGP non rispetti il criterio di riparto volto ad assicurare l'equilibrio tra i sessi, si applicano le disposizioni del comma 5 dell'articolo 4 del più volte citato decreto del Presidente della Repubblica n. 251 del 2012. Il comma 4 introduce, tra i requisiti necessari per il riconoscimento da parte del Ministero competente dei consorzi di tutela DOP e IGP, di cui all'articolo 41, comma 3, della legge 12 dicembre 2016 n. 238, anche quello secondo cui lo statuto di detti consorzi deve prevedere che il riparto degli amministratori da eleggere sia effettuato in base a un criterio che assicuri l'equilibrio tra i sessi, di cui al sopra menzionato decreto del Presidente della Repubblica n. 251 del 2012. Il comma 5 prevede la soppressione del riferimento ai tre mandati consecutivi con riferimento al rispetto del principio della parità tra i sessi nei consorzi di tutela, di cui all'articolo 2, comma 3 della legge 28 luglio 2016, n. 154 recante disposizioni in materia di semplificazione nei settori agricolo e agroalimentare. Ai sensi del comma 6 il Ministero per le politiche agricole alimentari e forestali assicura l'applicazione del principio dell'equilibrio tra i sessi, almeno nella misura di un terzo, nelle nomine di propria competenza negli enti e negli organi da esso partecipati nonché nella scelta dei propri consulenti e dei componenti dei comitati di consulenza, di ricerca e di studio costituiti al suo interno, da computare sul numero complessivo delle designazioni o delle nomine effettuate nel corso dell'anno. Ai sensi del successivo comma 7 il medesimo Ministero, le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano assicurano un'adeguata rappresentanza di genere in tutti gli organismi di monitoraggio e di partenariato impegnati nella redazione, nel monitoraggio e nella valutazione dei Piani Nazionali e Regionali dei settori dell'agricoltura, delle foreste, della pesca e dell'acquacoltura. Infine, ai sensi del comma 8, con regolamento adottato mediante decreto del Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, previa intesa in sede di Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato e le Regioni, entro 60 giorni dalla data di entrata in vigore della legge all'esame, sono stabilite le modalità di attuazione delle suesposte disposizioni.
Segnala che l'articolo 6 dispone che, in corrispondenza con la Giornata internazionale delle donne rurali, istituita dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite con la risoluzione 62/136 del 18 dicembre 2007, la Repubblica riconosce il 15 ottobre di ogni anno quale Giornata nazionale del lavoro femminile in agricoltura, al fine di far conoscere l'importanza sociale e la qualità dell'imprenditoria e del lavoro femminile in agricoltura, nonché l'apporto dato dalle donne alla crescita civile e sociale del Paese, e allo scopo di assicurare la parità di trattamento tra uomo e donna in agricoltura.
Osserva che l'articolo 7 disciplina la qualifica di coadiuvante dell'impresa di pesca e acquacoltura stabilendo che – ad eccezione dei casi in cui sia configurabile un diverso rapporto di lavoro – tale qualifica è riconosciuta, ai sensi dell'articolo 230-bis del codice civile (riguardante l'impresa familiare), al familiare che presta la sua attività di lavoro nell'impresa ittica.
Evidenzia che l'articolo 8 reca disposizioni in materia di rifinanziamento del fondo rotativo volto a favorire lo sviluppo dell'imprenditoria femminile in agricoltura. Nello specifico, il comma 1, fa riferimento al fondo rotativo previsto dall'articolo 1, comma 506, della legge n. 160 del 2019 prevedendone il rifinanziamento nella misura di 15 milioni di euro annui a decorrere dal 2022. Si ricorda, in proposito, che l'articolo 1, comma 506 della legge 160 del 2019 ha previsto l'istituzione, nello stato di previsione del MIPAAF, del sopra citato fondo rotativo con una dotazione iniziale di 15 milioni di euro per l'anno 2020. Ricorda che l'articolo 1, comma 504, della richiamata legge di bilancio per il 2019, ha demandato ad un apposito decreto del Ministro delle politiche agricole, da adottarsi d'intesa con la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, la definizione dei criteri e delle modalità per la concessione di mutui a tasso zero in favore di iniziative finalizzate allo sviluppo o al consolidamento di aziende agricole condotte da imprenditrici attraverso investimenti nel settore agricolo e in quello della trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli (in esecuzione è stato quindi adottato il D.M. 9 luglio 2020). Ricorda altresì che l'articolo 1, comma 505, della suddetta legge 160 del 2019 ha poi previsto che i mutui di cui al comma 504 sono concessi nel limite di 300.000 euro, per la durata massima di quindici anni comprensiva del periodo di preammortamento, nel rispetto della normativa in materia di aiuti di Stato per il settore agricolo e per quello della trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli. A tal proposito sottolinea che il comma 2 dell'articolo 8 in commento eleva il predetto limite a 500.000 euro per impresa. Segnala, infine, che il comma 3, stabilisce che, con decreto del Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali (da adottarsi entro 60 giorni dall'entrata in vigore della presente proposta di legge) previa intesa in sede di Conferenza Stato-regioni, sono individuati criteri e modalità per l'erogazione del fondo rotativo in oggetto.
Infine fa presente che l'articolo 9 reca la consueta clausola di salvaguardia riguardante l'applicabilità delle disposizioni per le regioni a statuto speciale e le province autonome di Trento e di Bolzano mentre, da ultimo, l'articolo 10 reca le disposizioni finanziarie prevedendo, in particolare, che agli oneri derivanti dall'attuazione della presente proposta di legge, pari 42,3 milioni di euro annui a decorrere dal 2022, si provveda mediante corrispondente riduzione dello stanziamento del fondo speciale di parte corrente iscritto, ai fini del bilancio triennale 2022-2025, nell'ambito del programma «Fondi di riserva e speciali» della missione «Fondi da ripartire» dello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze per l'anno 2022, allo scopo parzialmente utilizzando l'accantonamento relativo al medesimo Ministero.
In conclusione, considerate le meritorie finalità del provvedimento all'esame, formula una proposta di parere favorevole sul testo in oggetto (vedi allegato 1).
Nessuno chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere della relatrice.
La seduta termina alle 14.40.
ATTI DEL GOVERNO
Mercoledì 20 aprile 2022. — Presidenza della presidente Martina NARDI.
La seduta comincia alle 14.40.
Schema di decreto ministeriale concernente la ripartizione per l'anno 2022 del fondo derivante dalle sanzioni amministrative irrogate dall'Autorità garante della concorrenza e del mercato da destinare a iniziative a vantaggio dei consumatori.
Atto n. 379.
(Seguito esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del regolamento, e rinvio).
La Commissione prosegue l'esame dello schema di decreto all'ordine del giorno, rinviato nella seduta del 13 aprile 2022.
Martina NARDI, presidente, ricorda che il termine per l'espressione del parere scadrà il prossimo martedì 26 aprile.
Francesca BONOMO (PD), relatrice, osservando che la materia oggetto dello schema di decreto all'esame presenta taluni aspetti meritevoli di approfondimento, chiede se ricorrano le condizioni per poter disporre di un ulteriore lasso di tempo finalizzato al completamento dell'istruttoria, riservandosi di formulare una proposta di parere al suo esito.
Martina NARDI, presidente, considerato quanto osservato dalla relatrice Bonomo, propone, ravvisandone le condizioni, di richiedere al Presidente della Camera di prorogare di dieci giorni il termine per la deliberazione del parere ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del Regolamento. Concorde la Commissione, avverte quindi che trasmetterà tale richiesta alla Presidenza della Camera.
Nessun altro chiedendo di intervenire rinvia il seguito dell'esame del provvedimento ad altra seduta.
La seduta termina alle 14.45.
UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO
DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI
Mercoledì 20 aprile 2022.
L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 14.45 alle 14.50.
INTERROGAZIONI
Mercoledì 20 aprile 2022. — Presidenza della vicepresidente Giorgia ANDREUZZA. – Interviene, in videoconferenza, la viceministra per lo sviluppo economico Alessandra Todde.
La seduta comincia alle 14.50.
5-05667 Terzoni: Sulla situazione dell'impianto di produzione di cappe aspiranti del gruppo Elica a Cerreto d'Esi.
La viceministra Alessandra TODDE risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2).
Giuseppe CHIAZZESE (M5S), replicando in qualità di cofirmatario, ringrazia la viceministra Alessandra Todde, che riconosce come persona che privilegia i fatti alle parole, per la risposta fornita e auspica che la vicenda in oggetto possa avere i preannunciati sbocchi positivi.
5-05825 Pezzopane: Sul ridimensionamento delle sedi di Penne, Civitella Casanova e Montebello di Bertona dell'azienda Brioni.
La viceministra Alessandra TODDE risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3).
Stefania PEZZOPANE (PD), replicando, si dichiara soddisfatta della risposta ricevuta auspicando che sulla problematica in oggetto vi sia un monitoraggio attento e continuo. Evidenzia come il marchio Brioni è non solo assai rilevante per il settore della moda italiana ma anche come esso costituisca un argomento di vanto per la regione Abruzzo in quanto racconta una storia vincente del suo territorio. Si augura che siano utilizzati tutti gli strumenti esistenti e possibili per tutelare i lavoratori e le lavoratrici coinvolti, che esprimono un'altissima professionalità ai migliori livelli del settore, nonché il marchio in questione, anche per la sua storia così rappresentativa per il Paese e per l'Abruzzo.
5-07278 Cenni: Sulla continuità produttiva del settore del vetro artistico d'arredo in Toscana.
La viceministra Alessandra TODDE risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 4).
Diego ZARDINI (PD), replicando in qualità di cofirmatario, ringrazia per la risposta ricevuta, in particolare per quanto contenuto nella sua parte finale. Osserva, peraltro, che vi sono alcuni comparti che necessitano di maggiore attenzione rilevando, altresì, che dalla risposta della viceministra si evince l'intenzione del Governo di affrontare anche altri ambiti problematici con provvedimenti di prossima adozione. Avverte, quindi, che in tal caso otterrà grande attenzione da parte del Partito Democratico che, sottolinea, è animato da un forte spirito collaborativo.
5-07301 Suriano: Sullo stabilimento di Jesi della multinazionale Caterpillar.
La viceministra Alessandra TODDE risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 5).
Simona SURIANO (MISTO-M-PP-RCSE), replicando, si dichiara soddisfatta per la risposta che contiene elementi positivi e ottimistici. Esprime parole di elogio per il coraggio dimostrato dalla società IMR automotive Industries di Carate Brianza con la sua proposta. Osserva tuttavia che, purtroppo, vi sono molte altre situazioni italiane che non sono in predicato di avere una così felice soluzione. Auspica quindi che il Ministero possa dirigere la propria attenzione verso queste situazioni produttive che rischiano di chiudere da un momento all'altro per la volontà di alcune multinazionali di delocalizzare la propria produzione. Tra queste ultime ricorda, ad esempio, il caso del sito produttivo Pfizer di Catania che sembra intenzionato a chiudere. Conclude auspicando che si eserciti comunque un continuo monitoraggio sugli annunciati esiti della vicenda oggetto della sua interrogazione.
Giorgia ANDREUZZA, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.
La seduta termina alle 15.15.
ALLEGATO 1
Disposizioni per la promozione del lavoro e dell'imprenditoria femminile nel settore dell'agricoltura, delle foreste, della pesca e dell'acquacoltura. Testo unificato C. 2049 Spena e abbinate.
PARERE APPROVATO
La X Commissione,
esaminato, per le parti di competenza, il testo unificato delle proposte di legge recanti «Disposizioni per la promozione del lavoro e dell'imprenditoria femminile nel settore dell'agricoltura, delle foreste, della pesca e dell'acquacoltura» (C. 2049 Spena e abbinate), come modificato dagli emendamenti approvati dalla XIII Commissione;
preso atto favorevolmente che al comma 3 dell'articolo 4, al fine di favorire la concentrazione produttiva del sistema imprenditoriale agricolo a conduzione femminile, è istituito il Fondo per promuovere l'aggregazione dell'imprenditoria femminile agricola nello stato di previsione del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, con una dotazione di 15 milioni di euro annui, le cui risorse sono destinate alla realizzazione di iniziative e di percorsi di aggregazione imprenditoriale femminile agricola, compresa la costituzione di reti di imprese agricole femminili ai sensi dell'articolo 2135 del codice civile;
evidenziato con favore quanto recato dall'articolo 8 che, al comma 1, rifinanzia il Fondo rotativo di cui al comma 506 dell'articolo 1 della legge 27 dicembre 2019, n. 160, volto a favorire lo sviluppo dell'imprenditoria femminile in agricoltura, nella misura di 15 milioni di euro annui a decorrere dal 2022 e, al successivo comma 2, sostituisce il comma 505 del citato articolo 1 della legge 27 dicembre 2019, n. 160, elevando il limite per la concessione di mutui a tasso zero in favore di iniziative finalizzate allo sviluppo o al consolidamento di aziende agricole condotte da imprenditrici attraverso investimenti nel settore agricolo e in quello della trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli, di cui al comma 504 del medesimo articolo 1 della legge 27 dicembre 2019, n. 160, da 300.000 a 500.000 euro per impresa, per la durata massima di quindici anni comprensiva del periodo di preammortamento,
esprime
PARERE FAVOREVOLE.
ALLEGATO 2
5-05667 Terzoni: Sulla situazione dell'impianto di produzione di cappe aspiranti del gruppo Elica a Cerreto d'Esi.
TESTO DELLA RISPOSTA
Rispondo all'atto in esame sentita a riguardo la competente Direzione generale del Ministero dello sviluppo economico e informo per quel che segue.
Con l'atto in parola, l'Onorevole interrogante relativamente all'azienda Elica spa, leader mondiale nella produzione di cappe aspiranti, chiede l'apertura di un tavolo nazionale, nonché la valutazione di soluzioni occupazionali e produttive per i siti di Cerreto e Mergo, particolarmente colpiti dalla riorganizzazione dell'Elica Spa.
A riguardo si informa che nel maggio dello scorso anno è stato attivato presso il Ministero dello sviluppo economico un tavolo dedicato che ha visto coinvolte oltre all'azienda, anche le Istituzioni locali e regionali competenti, nonché le Parti sociali.
Nei primi incontri istituzionali che si sono svolti presso il Ministero dello sviluppo economico l'azienda ha sottolineato che negli ultimi anni si è assistito ad una persistente flessione del mercato a cui si è aggiunta la pressione dei competitor europei e mondiali, evidenziando tuttavia, la disponibilità a voler raggiungere un accordo al fine di mitigare gli impatti sociali sul territorio italiano.
In data 21 luglio 2021, infatti, i rappresentanti di Elica Spa hanno comunicato che la predisposizione di un nuovo piano industriale con l'obiettivo di recepire le necessità di competitività di Elica. In particolare, sono state identificate alcune produzioni che continueranno ad essere realizzate sul territorio nazionale e si è dato atto della volontà dell'azienda di riportare in Italia la linea di fabbricazione di un prodotto prevista precedentemente in Polonia.
I rappresentanti dell'azienda, inoltre, hanno rassicurato sulla disponibilità alla sospensione degli aspetti esecutivi del Piano Industriale e sulla volontà di non porre in essere azioni unilaterali, ribadendo altresì di voler allargare la mission degli stabilimenti italiani salvaguardando la competitività aziendale.
Nel corso dell'incontro del 19 ottobre 2021, l'azienda si è resa disponibile al reshoring di produzioni del Top di gamma che condurrebbe all'impiego presso lo stabilimento di Mergo (Ancona) complessivamente di 380 lavoratori.
Il Ministero dello sviluppo economico ha invitato l'azienda a verificare la fattibilità di strumenti di incentivazione quali il contratto di rete e a verificare la possibile attivazione di altri strumenti di competenza del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, quali il fondo nuove competenze e il contributo derivante dal contratto di solidarietà.
A tal proposito si rende noto che lo scorso 9 dicembre 2021, presso il Ministero dello sviluppo economico, è stato sottoscritto l'accordo che prevede il mantenimento delle produzioni in Italia della multinazionale di Fabriano che produce elettrodomestici, scongiurando quindi il piano annunciato dall'azienda (nel marzo 2021) che prevedeva la delocalizzazioni delle produzioni all'estero e l'esubero di circa 400 lavoratori.
Nello specifico, l'accordo raggiunto tra azienda e sindacati, prevede un nuovo piano che, oltre a tutelare il futuro degli stabilimenti, individua un percorso di rilancio industriale condiviso per garantire il salvataggio di posti di lavoro attraverso l'avvio di nuovi prodotti e l'utilizzo di tutti gli strumenti disponibili ad accompagnare, con incentivi, una parte dei lavoratori coinvolti verso nuove opportunità di ricollocazione e al prepensionamento.
In conclusione, seppure va riconosciuto che da parte dell'Elica Spa sono stati compiuti alcuni passi avanti relativi agli impegni assunti di aumentare i volumi produttivi, di realizzare nuove produzioni nonché di reinternalizzarne altre, restano aperte e sono ancora oggetto di trattative, verifiche e chiarimenti le questioni aventi ad oggetto il futuro assetto produttivo della società, le conseguenti ricadute occupazionali e le azioni concrete per l'individuazione di un progetto industriale sostenibile.
Infine, sul tema del contrasto al fenomeno delle delocalizzazioni, si conferma l'incessante impegno del Governo indirizzato all'individuazione di tutte le possibili soluzioni anche di semplificazione normativa per creare le condizioni per rendere meno oneroso in Italia sia l'attività di impresa, per difendere il tessuto produttivo delle imprese interessate da fenomeni di disinvestimento e per contribuire alla competitività e alla crescita del tessuto imprenditoriale nazionale.
ALLEGATO 3
5-05825 Pezzopane: Sul ridimensionamento delle sedi di Penne, Civitella Casanova e Montebello di Bertona dell'azienda Brioni.
TESTO DELLA RISPOSTA
Rispondo all'atto in esame sentita a riguardo la Struttura competente del Ministero dello sviluppo economico e informando che in data 21 ottobre 2021 si è tenuto un incontro avente ad oggetto l'azienda Brioni, storico marchio sartoriale maschile italiano con un importante sede produttiva a Penne (Pescara-Abruzzo) di proprietà del Gruppo francese Kering.
Alla citata riunione l'amministratore delegato dell'azienda, dopo aver confermato che il Gruppo Kering continuerà a sostenere il marchio Brioni e i suoi stabilimenti produttivi, ha rappresentato le linee guida strategiche alla base del nuovo Piano Industriale 2021-2025.
Tale Piano prevede investimenti in nuove strategie commerciali e di comunicazione e l'efficientamento delle produzioni e dei costi di struttura e comporterà la riorganizzazione del lavoro e la razionalizzazione della manodopera, con un possibile impatto su circa 320 addetti tra diretti ed indiretti negli impianti abruzzesi.
A tal proposito i vertici aziendali hanno sottolineato che il Gruppo Kering dal 2018 ha supportato fortemente l'azienda compensando le perdite di volumi propri di mercato con volumi da parte degli altri brand del Gruppo, compatibili con le caratteristiche delle produzioni di abbigliamento formale. Con tale riferimento, ha confermato la volontà di investire sulla parte industriale e rafforzare la fiducia delle altre società del Gruppo, operando un cambiamento graduale nel rispetto della professionalità delle maestranze.
Inoltre i vertici dell'azienda hanno informato che sulla base di un accordo sottoscritto con le parti sindacali il 22 giugno 2021, 209 lavoratori hanno aderito al percorso di uscita volontaria con incentivo all'esodo, e tra questi ci sono stati 40 prepensionamenti. Nel contempo, l'azienda si è impegnata a implementare il piano industriale ricevendo tutta la disponibilità del Gruppo. Si prevedono investimenti per la comunicazione con nuovi testimonial e l'apertura di nuovi negozi in Asia e in Cina; si è proceduto inoltre a sviluppare nuove linee industriali dedicate alla linea più informale.
Rispetto alla gestione esuberi, l'azienda ha precisato che Brioni non procederà in modo unilaterale, ma è disponibile ad iniziare il confronto con le parti sociali per condividere un percorso finalizzato a minimizzare l'impatto sociale del piano con tutti gli strumenti disponibili.
Infine, i vertici dell'azienda hanno informato che nel mese di dicembre 2020 è stata formulata la richiesta per accedere al Fondo nuove competenze di cui Anpal ha confermato successivamente nel 2021 l'accettazione e lo sviluppo di una ipotesi di piano della formazione.
Le OO.SS. hanno confermato la disponibilità al confronto manifestando tuttavia la necessità di approfondimenti sul piano industriale aziendale e, inoltre, hanno auspicato l'utilizzo di soluzioni alternative alla riduzione del personale attraverso l'uso degli ammortizzatori sociali disponibili, oltreché attraverso la formazione e riqualificazione del personale.
In conclusione i legali rappresentati dell'azienda hanno assicurato che non vi è intenzione di delocalizzare e che l'impegno di Brioni e del Gruppo è quello di mantenere la produzione in Italia e sul territorio abruzzese, ove non sono previste chiusure di stabilimenti. Anche per la sede lombarda di Curno il Piano non comporta conseguenze sul perimetro occupazionale.
Il Ministero dello sviluppo economico ha dato massima disponibilità a supportare un percorso di tutela delle maestranze qualificate. Si continuerà a mantenere un confronto tra le Parti che sarà costantemente monitorato dal presente dicastero di concerto con le altre istituzioni centrali e territoriali non soltanto per prevenire un rischio di depauperamento delle attività imprenditoriali in Italia ma anche per salvaguardare l'occupazione e tutelare i lavoratori.
ALLEGATO 4
5-07278 Cenni: Sulla continuità produttiva del settore del vetro artistico d'arredo in Toscana.
TESTO DELLA RISPOSTA
Il tema posto è di prioritaria importanza per il Governo ed è stato oggetto di numerose interrogazioni. Le criticità sollevate alimentano preoccupazione crescente, anche in relazione al protrarsi della situazione di crisi – dove alla crisi pandemica si aggiunge quella determinata dalla guerra in Ucraina – e delle sue evoluzioni prospettiche.
Oltre a quanto già riferito a riguardo, preme evidenziare che numerose sono le misure sono messe in atto.
Nella legge di Bilancio 2022 (legge n. 234 del 2021) sono previste disposizioni volte a contenere gli effetti degli aumenti dei prezzi nel settore elettrico e del gas naturale. In particolare, richiamo il Fondo per il sostegno alla transizione industriale da 150 milioni di euro istituito con legge di Bilancio 2022 presso il Ministero dello sviluppo economico, rivolto alle imprese che operano in settori ad alta intensità energetica.
Sempre la legge di Bilancio 2022 è intervenuta a sostegno della filiera del settore delle vetrerie di Murano (articolo 1, comma 702), istituendo, nello stato di previsione del Ministero dello sviluppo economico, un fondo con una dotazione di 5 milioni di euro per l'anno 2022, da destinare alle imprese operanti nel settore della ceramica artistica e del vetro artistico di Murano.
Oltre alla specifica filiera delle vetrerie di Murano, la legge di Bilancio 2022 prevede misure di sostegno trasversali per la tutela, la valorizzazione e lo sviluppo dell'impresa artigiana nel suo complesso (articolo 1, comma 700), istituendo, presso il Ministero dello sviluppo economico, un fondo con una dotazione pari a 5 milioni di euro per l'anno 2022. Per tale Fondo, il Ministero sta valutando la misura più idonea di attuazione.
Novità sono state introdotte anche con il decreto-legge «Sostegni ter» (decreto-legge n. 4 del 2022), il cui Titolo III è interamente dedicato alle «Misure urgenti per il contenimento dei costi dell'energia elettrica». Tra le varie misure ivi previste, ricordo in particolare il contributo straordinario a parziale compensazione dei maggiori oneri sostenuti, sotto forma di credito di imposta, pari al 20 per cento delle spese sostenute per la componente energetica acquistata ed effettivamente utilizzata nel primo trimestre 2022. A tal fine, sono stati stanziati 540 milioni di euro per l'anno 2022 (articolo 15). Va richiamata, però, anche l'estensione dell'annullamento degli oneri di sistema fino al primo trimestre 2022 anche alle utenze con potenza disponibile pari o superiore a 16,5 kW, quand'anche connesse in media, alta o altissima tensione (articolo 14).
Ricordo, ancora, il decreto-legge Energia (decreto-legge n. 17 del 2022). Le misure ivi previste ammontano a quasi 8 miliardi, di cui circa 5,5 saranno destinati a fare fronte al caro energia e la restante parte invece a sostegno delle filiere produttive. L'obiettivo del citato provvedimento non è solo quello di calmierare nel breve tempo i costi delle bollette energetiche, ma anche quello di prevenire analoghe emergenze future.
Infine, il nuovo decreto-legge Energia (decreto-legge n. 21 del 2022) prevede numerose novità contro il caro bollette e la riduzione delle accise su benzina e gasolio, che eleva il limite ISEE per il bonus sociale e che prevede, per tutto il 2022, l'esenzione Irpef del bonus carburante riconosciuto alle imprese dipendenti. Quest'ultimo decreto ha portato le risorse finora complessivamente stanziate per l'obiettivo in parola a circa 20 miliardi di euro. Tra le varie novità, ricordo l'azzeramento degli oneri di sistema per le utenze elettriche domestiche e le imprese e la riduzione per le utenze del gas per le quali l'IVA è stata portata al 5 per cento. Ricordo il credito d'imposta per i consumatori industriali energivori fino al 25 per cento dell'incremento dei costi di fornitura di elettricità e fino al 20 per cento dell'incremento dei costi di fornitura del gas naturale, con riferimento ai primi due trimestri del 2022.
Com'è noto, si tratta di misure prevalentemente di natura emergenziale, che però, in molte situazioni, non sono sufficienti a compensare i rincari in atto.
Si stanno studiando, dunque, ulteriori misure compensative, di cui si discuterà in occasione della predisposizione dei nuovi provvedimenti emergenziali, che vedranno la luce nelle prossime settimane.
Altri soggetti particolarmente colpiti, ad esempio, sono quelli che, oltre ad aver subito l'aggravio di costi connessi al caro energia, hanno subito un notevole rincaro anche sul fronte dell'approvvigionamento delle materie prime. Si pensi, ad esempio, al settore della ceramica. Si tratta dei settori per i quali sono allo studio ulteriori specifiche misure, da realizzare nel quadro delle recenti aperture europee in tema di aiuti concessi in ragione delle crisi in atto, che dovranno intervenire non solo sul fronte dei costi dell'energia, ma anche su quello dell'approvvigionamento.
A tali tipologie di interventi si devono affiancare misure di lungo periodo, a carattere necessariamente strutturale, nonché una strategia eurounitaria che punti all'autonomia strategica dell'Unione Europea sull'energia.
In conclusione, ribadisco che è massima l'attenzione del Governo nell'arginare le criticità che le imprese italiane stanno affrontando a causa della situazione economica determinata dal susseguirsi della crisi pandemica, del rincaro delle bollette di energia e gas e della crisi internazionale dovuta alla guerra in Ucraina.
A tal fine, come comunicato anche a seguito dell'approvazione del Documento di Economia e Finanza 2022, verranno stanziate ulteriori risorse, dedicate a rifinanziare le misure temporanee finora introdotte e ad introdurne di nuove, anche per sostenere quei soggetti che finora non hanno potuto integralmente beneficiare degli interventi previsti dalla legislazione vigente.
ALLEGATO 5
5-07301 Suriano: Sullo stabilimento di Jesi della multinazionale Caterpillar.
TESTO DELLA RISPOSTA
La vertenza della Caterpillar Hydraulics S.r.l. è pervenuta all'attenzione del Ministero dello sviluppo economico a seguito della decisione dell'azienda, nei primi giorni di dicembre 2021, di chiudere lo stabilimento marchigiano di Jesi che produce cilindri per macchine movimentazione terra, dando avvio alla procedura di licenziamento collettivo per tutti i lavoratori.
Appresa la notizia, in data 21 gennaio 2022, il Ministero dello sviluppo economico ha convocato un primo incontro in video conferenza con tutte le parti coinvolte dalla vicenda. In tale sede, il rappresentante della Caterpillar – nel confermare la procedura di mobilità – ha dato atto di aver proceduto a dare mandato all'Advisor EY per individuare potenziali investitori per cedere l'azienda, in quanto la proprietà non aveva più interesse a continuare tale produzione a Jesi, ritenendo più economico acquisire i relativi prodotti sul mercato esterno.
In un successivo incontro tenutosi lo scorso 21 febbraio 2022, i rappresentanti della azienda Caterpillar hanno informato di aver condiviso un accordo di massima con la società IMR automotive Industries di Carate Brianza (nel seguito IMR) che si sarebbe accompagnato ad una due diligence, nonché hanno confermato l'intenzione di procedere ad una sospensione temporanea della procedura di licenziamento, al fine di favorire la definizione dell'operazione ed il conseguente avvio di un percorso di reindustrializzazione per i lavoratori.
Nel corso del medesimo incontro sono stati forniti dettagli sulla società IMR confermando che si tratta di un'azienda al 100 per cento italiana, partecipata da Simest (Gruppo Cassa Depositi e Prestiti), attiva nella produzione di componenti per il settore automotive con 370 milioni di fatturato annuo, con 2.600 dipendenti, di cui 1.500 in Italia. Nello specifico, il piano industriale dedicato prevede l'acquisto di asset industriali e dell'immobile di Jesi con l'assorbimento dei dipendenti di Caterpillar.
In data 13 aprile scorso si è svolto un ulteriore incontro in collegamento «da remoto» tra rappresentanti della Regione Marche, del Ministero dello sviluppo economico, la dirigenza dell'azienda, i sindacati dei lavoratori e i rappresentanti della società IMR. Tale incontro si è concluso con un accordo sindacale che prevede il passaggio di 103 operai al IMR-Industries, con un inserimento graduale attraverso il ricorso ad un periodo di due anni di cassa integrazione per riorganizzazione aziendale. Per i lavoratori che, invece, intendono non aderire all'Accordo ci sarà un accompagnamento in uscita tramite cassa integrazione, Naspi e incentivo.
In data 19 aprile scorso si è svolto un successivo incontro da remoto presso il Ministero del lavoro e delle politiche sociali per l'esame congiunto della Cassa Integrazione che si è concluso con l'accordo tra Regione Marche, Ministero dello sviluppo economico, dirigenza dell'azienda, sindacati dei lavoratori.
Da quanto esposto emerge come il Ministero dello sviluppo economico stia seguendo unitamente alle altre Istituzioni coinvolte la vertenza Caterpillar Hydraulics S.r.l., al fine di preservare una importante e storica realtà produttiva, come quella in parola, radicata nel territorio jesino e tutelarne i lavoratori.