XIV Commissione
Politiche dell'Unione europea
Politiche dell'Unione europea (XIV)
Commissione XIV (Unione europea)
Comm. XIV
Proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio che modifica la direttiva (UE) 2018/2001 del Parlamento europeo e del Consiglio, il regolamento (UE) 2018/1999 del Parlamento europeo e del Consiglio e la direttiva n. 98/70/CE del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda la promozione dell'energia da fonti rinnovabili e che abroga la direttiva (UE) 2015/652 del Consiglio. COM(2021)557 final (Parere alle Commissioni VIII e X) (Esame e rinvio) ... 322
ATTI DELL'UNIONE EUROPEA
Mercoledì 6 aprile 2022. — Presidenza della vicepresidente Emanuela ROSSINI.
La seduta comincia alle 13.40.
Proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio che modifica la direttiva (UE) 2018/2001 del Parlamento europeo e del Consiglio, il regolamento (UE) 2018/1999 del Parlamento europeo e del Consiglio e la direttiva n. 98/70/CE del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda la promozione dell'energia da fonti rinnovabili e che abroga la direttiva (UE) 2015/652 del Consiglio. COM(2021)557 final.
(Parere alle Commissioni VIII e X).
(Esame e rinvio).
La Commissione inizia l'esame dell'atto dell'Unione europea in oggetto.
Matteo COLANINNO (IV), relatore, ricorda che la proposta di direttiva in esame è stata presentata dalla Commissione europea il 14 luglio 2021 nell'ambito del pacchetto denominato «Pronti per il 55 per cento» («Fit for 55 percent»), che intende allineare la normativa vigente in materia di clima ed energia al nuovo ambizioso obiettivo della riduzione delle emissioni nette di gas ad effetto serra di almeno il 55 per cento entro il 2030 rispetto ai livelli del 1990.
La proposta della Commissione è volta a rivedere la direttiva vigente per la promozione dell'energia da fonti rinnovabili (UE 2018/2001, Renewable Energy Directive – REDII), al fine di introdurre le modifiche necessarie per contribuire all'ambizione climatica dell'Unione per il 2030.
Fa presente che la proposta si basa principalmente sull'articolo 194, paragrafo 2, del trattato sul funzionamento dell'Unione europea (TFUE), che fornisce il quadro giuridico per l'adozione di misure volte allo sviluppo di energie nuove e rinnovabili, uno degli obiettivi della politica energetica dell'Unione, di cui all'articolo 194, paragrafo 1, lettera c), del TFUE.
Passa quindi a dare conto in sintesi di talune modifiche alla direttiva vigente introdotte dalla proposta della Commissione, rimandando per una disamina più dettagliata alla documentazione predisposta dagli uffici.
In primo luogo, la proposta di direttiva aggiorna l'obiettivo a livello dell'UE, al fine di aumentare al 40 per cento la quota di energia da fonti rinnovabili nel consumo finale lordo di energia entro il 2030, contro il 32 per cento attualmente previsto.
La proposta di direttiva prevede in generale che gli Stati membri istituiscano un quadro per favorire una diffusione dell'energia elettrica da fonti rinnovabili a un livello coerente con il contributo nazionale dello Stato membro. Tale quadro potrebbe comprendere, oltre a regimi di sostegno e disposizioni per favorire accordi di compravendita di energia rinnovabile, le misure per affrontare gli ostacoli, in particolare quelli relativi alle procedure di autorizzazione, che impediscono di raggiungere un livello elevato di fornitura di energia elettrica da fonti rinnovabili.
Una serie molto importante di innovazioni riguarda i criteri di sostenibilità per l'impiego della biomassa, vietando regimi di sostegno nazionali alla produzione di energia da tronchi, impiallacciatura, ceppi e radici e prevedendo l'eliminazione dal 31 dicembre 2026, con talune eccezioni, di eventuali regimi di sostegno alla produzione di energia elettrica da biomassa forestale.
La proposta di direttiva reca disposizioni specifiche in relazione a diversi settori per i quali propone di introdurre o di aumentare i sotto-obiettivi. Mentre alcuni di questi obiettivi sono vincolanti, altri hanno carattere indicativo.
La proposta introduce un obiettivo indicativo collettivo a livello dell'UE per la quota di rinnovabili negli edifici nel 2030, pari ad almeno il 49 per cento del consumo di energia finale dell'Unione.
La proposta della Commissione richiede, inoltre, agli Stati membri di impegnarsi a conseguire un aumento medio annuo di almeno l'1,1 per cento fino al 2030 delle rinnovabili nel settore industriale. Le misure adottate per raggiungere tale incremento devono essere indicate nei piani nazionali per l'energia e il clima. Uno specifico obiettivo riguarda il contributo dei combustibili rinnovabili di origine non biologica che, entro il 2030, deve costituire il 50 per cento dell'idrogeno usato nell'industria per scopi energetici e non energetici.
Al fine di aumentare la percentuale di energia rinnovabile in tutti i modi di trasporto dell'UE, la Commissione stabilisce un obiettivo di riduzione dell'intensità dei gas a effetto serra di almeno il 13 per cento entro il 2030 tramite l'utilizzo nel settore di combustibili rinnovabili e di energia da fonti rinnovabili. Si prevede inoltre l'aumento dell'utilizzo dei biocarburanti avanzati fino al 2,2 per cento nel 2030 e l'introduzione di un obiettivo del 2,6 per cento per i combustibili rinnovabili di origine non biologica.
L'introduzione dei predetti sotto-obiettivi riferiti ai combustibili rinnovabili di origine non biologica nel settore industriale e anche nei trasporti intende promuovere l'utilizzo dell'idrogeno rinnovabile ed è ritenuto dalla Commissione fondamentale per realizzare la strategia per l'idrogeno.
Per quanto concerne il settore del riscaldamento e del raffrescamento, è previsto che ogni Stato membro aumenti la quota di energia rinnovabile nel settore di almeno l'1,1 per cento come media annuale calcolata per i periodi 2021-2025 e 2026-2030, partendo dalla quota nazionale di consumo finale lordo di energia destinata al riscaldamento e raffrescamento nel 2020.
Gli Stati membri devono, altresì, adoperarsi per incrementare la quota di energia rinnovabile e da calore o freddo di scarto nel teleriscaldamento e teleraffreddamento di almeno il 2,1 per cento come media annua calcolata per i periodi 2021-2025 e 2026-2030, prendendo come riferimento la percentuale del 2020.
In conclusione, la proposta di direttiva in esame reca importanti innovazioni nella prospettiva di accelerare lo sviluppo delle energie rinnovabili, esigenza che appare sempre più urgente nel quadro delle azioni e delle misure che l'Unione europea intende adottare per aumentare l'autonomia energetica dell'Unione e ridurre la dipendenza da fonti energetiche esterne, come ribadito da ultimo sia nella Dichiarazione di Versailles adottata nel vertice informale dei Capi di Stato o di governo del 10 e 11 marzo 2022, sia nella comunicazione della Commissione europea REPowerEU dell'8 marzo 2022.
Si riserva quindi di presentare una proposta di parere in esito all'esame che si svolgerà in Commissione, anche tenuto conto dei tempi di esame presso la Commissione di merito.
Emanuela ROSSINI, presidente, nessuno chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.
La seduta termina alle 13.45.