Commissioni Riunite (III e VII)
III (Affari esteri e comunitari) e VII (Cultura, scienza e istruzione)
Commissioni Riunite (III e VII)
Comm. riunite 0307
7-00807 Mollicone: Sulla tutela del patrimonio culturale e artistico in Ucraina.
7-00809 Di Giorgi: Sulla tutela del patrimonio culturale ed artistico in Ucraina.
7-00812 Belotti: Sulla tutela del patrimonio culturale ed artistico in Ucraina.
7-00814 Del Sesto: Sulla tutela del patrimonio culturale ed artistico in Ucraina (Discussione congiunta e rinvio) ... 6
ALLEGATO (Nuova formulazione) ... 9
RISOLUZIONI
Mercoledì 30 marzo 2022. — Presidenza della vicepresidente della VII Commissione, Paola FRASSINETTI. – Interviene la sottosegretaria di Stato per la cultura Lucia Borgonzoni.
La seduta comincia alle 15.45.
7-00807 Mollicone: Sulla tutela del patrimonio culturale e artistico in Ucraina.
7-00809 Di Giorgi: Sulla tutela del patrimonio culturale ed artistico in Ucraina.
7-00812 Belotti: Sulla tutela del patrimonio culturale ed artistico in Ucraina.
7-00814 Del Sesto: Sulla tutela del patrimonio culturale ed artistico in Ucraina.
(Discussione congiunta e rinvio).
Le Commissioni iniziano la discussione congiunta delle risoluzioni in titolo.
Paola FRASSINETTI, presidente, ricorda che in sede di uffici di presidenza, integrati dai rappresentanti dei Gruppi, delle Commissioni III e VII, il gruppo Fratelli d'Italia ha chiesto la calendarizzazione della risoluzione n. 7-00807 a prima firma del deputato Mollicone, presentata il 15 marzo scorso. Nel prosieguo sono state presentate le ulteriori risoluzioni in titolo. Vertendo tutte sul medesimo argomento, in assenza di obiezioni, le risoluzioni potranno essere discusse congiuntamente.
Rinvia quindi alla riunione degli uffici di presidenza congiunti, integrati dai rappresentanti dei gruppi, delle due Commissioni, convocata al termine della seduta, ogni deliberazione in merito all'organizzazione futura dei lavori, inclusa la deliberazione sullo svolgimento di attività conoscitive.
La sottosegretaria Lucia BORGONZONI, illustra alcune iniziative già individuate dal Ministero della cultura, precisando che si tratta di misure di immediata attuazione perché l'urgenza del momento non consente di attendere. Riferisce che è stato attivato un tavolo tecnico con la partecipazione del Ministero della cultura del Ministero dell'istruzione e del Ministero dell'università e della ricerca per individuare le linee di intervento possibili. Per quanto riguarda gli artisti, segnala che il Ministero della cultura ha stanziato due milioni di euro, ovvero 100.000 euro per ciascuna delle 20 fondazioni partecipate dal Ministero per intraprendere una serie di iniziative che vanno dalla formazione, all'inserimento nei percorsi di istruzione, all'offerta di alloggi. Riferisce poi di diverse iniziative in materia di cinema per la formazione degli studenti e l'inserimento di docenti; tra queste, la promozione di festival, specialmente quelli legati al mondo dell'infanzia con la produzione di cortometraggi animati in favore dei bambini che arrivano nel territorio italiano, e di produzione di cortometraggi e documentari realizzati da registi e produttori ucraini. Verrà sostenuta anche l'attività di professionisti ucraini del settore audiovisivo, con il coinvolgimento anche della Biennale di Venezia, di Cinecittà di Bologna, del Museo del cinema di Torino, del Giffoni Film Festival. Sarà inoltre assicurato un sostegno all'attività di artisti e compagnie ucraine in Italia nel campo della lirica. Riferisce inoltre che per dare ospitalità alle famiglie ucraine, è stato individuato Palazzo ducale di Mantova e gli alloggi di servizio di diversi musei italiani. Ricorda che è in corso di definizione un tavolo per la stesura di un protocollo per un piano estate per le scuole, per assicurare anche una formazione linguistica ai ragazzi ucraini, in collaborazione con il Ministero dell'istruzione. A tale proposito, si stanno individuando misure per dare lavoro come mediatori linguistici e culturali agli ucraini già presenti in Italia. Altre iniziative riguardano il servizio civile universale, al quale si sta lavorando con il Ministero per le politiche giovanili e il Ministero del turismo che metterà a disposizione gli ostelli della gioventù. Infine, riferisce che è stata inviata una lettera all'Unesco, affinché sia messo in salvo il patrimonio culturale: sottolinea che gli interventi saranno tanti e che tutta la comunità europea si deve attivare per salvaguardarlo. Si riserva di inviare uno schema dettagliato degli interventi in corso di definizione.
Federico MOLLICONE (FDI), illustrando la risoluzione a sua prima firma, esprime l'auspicio che le Commissioni possano raggiungere un'intesa su un unico testo, considerato che i testi delle altre risoluzioni presentate sono sostanzialmente allineati al contenuto di quella del gruppo di Fratelli d'Italia. Apprezzata la tempestività con cui le risoluzioni sono state calendarizzate e ritenuto che in un'eventuale risoluzione unitaria possano essere incorporati i diversi impegni rivolti al Governo, confida in un iter rapido che dia un impulso propositivo all'attività dell'Esecutivo per la messa in sicurezza del patrimonio culturale ed artistico dell'Ucraini nonché per l'accoglienza degli artisti provenienti dal quel Paese.
Andrea DELMASTRO DELLE VEDOVE (FDI), associandosi alle considerazioni del collega Mollicone, sottolinea la rilevanza della risoluzione n. 7-00807, che dichiara di avere sottoscritto con entusiasmo. Evidenzia l'esigenza di un'approvazione celere e, se possibile, unanime dell'atto di indirizzo a testimonianza della volontà del nostro Paese di contribuire in modo efficace ed unitario alla soluzione del conflitto russo-ucraino non solo in termini di assistenza umanitaria, ma di impegno alla ricostruzione del patrimonio culturale ed artistico dell'Ucraina. Informando le Commissioni circa la missione umanitaria appena svolta in Moldova – dove ha avuto modo, tra le altre cose, di raccogliere il grido di allarme di molti profughi sui rischi esiziali a cui è soggetto il patrimonio storico-artistico ucraino nell'attuale contesto bellico – auspica che il supporto fornito dall'Italia possa soprattutto agevolare una rapida esfiltrazione dei beni artistici mobili.
Rosa Maria DI GIORGI (PD), dopo aver riconosciuto al deputato Mollicone la paternità dell'iniziativa, concorda con l'ipotesi di addivenire alla composizione di un testo unitario che raccolga gli impegni contenuti in tutte le risoluzioni presentate. Apprezzato l'intervento della sottosegretaria che ha illustrato le numerose iniziative già messe in campo dal Ministero della cultura, anche in raccordo con le altre amministrazioni, si sofferma ad illustrare alcuni punti della risoluzione a sua prima firma n. 7-00809. Sottolinea, in particolare, l'importanza di un impegno forte dell'Italia, culla delle arti, alla collaborazione con il Governo ucraino per assicurare al suo immenso patrimonio culturale e artistico la dovuta protezione secondo le modalità già previste a livello internazionale, da concretizzarsi in ogni forma possibile di gemellaggio tra città, ricostruzione e soluzioni che offrano riparo ad artisti, operatori culturali e attivisti della società civile ucraina. Invita a sollecitare un impegno anche da parte di fondazioni e mecenati privati affinché in nome della salvaguardia del patrimonio culturale siano rafforzate le relazioni tra i popoli e perché la drammaticità del momento sia trasformata in una nuova occasione di collaborazione e di rinascita.
Cristina PATELLI (LEGA), intervenendo in qualità di cofirmataria dell'interrogazione n. 7-00812 a prima firma della collega Belotti, illustra l'atto di indirizzo di cui presenta contestualmente una nuova formulazione (vedi allegato).
Dopo aver espresso apprezzamento per l'intervento della sottosegretaria, si sofferma brevemente ad illustrare l'impegno contenuto nella risoluzione presentata dal suo gruppo, volto a sollecitare la messa a disposizione della task force italiana «Unite4heritage», per intervenire a salvaguardia di siti archeologici, luoghi della cultura e beni culturali. Riferisce quindi della richiesta del sindaco di Odessa di definire favorevolmente l'iscrizione del centro storico della città portuale di Odessa nella lista del patrimonio dell'umanità presso l'UNESCO. Al riguardo evidenzia che il centro storico di Odessa è caratterizzato per uno stile architettonico tipicamente italiano e che la città, non a caso, gemellata con Genova, è considerata un po' una città italiana, come San Pietroburgo. Sottolinea che Odessa è, di fatto, una città con un grande prestigio e una grande importanza storica e che è candidata dal 2009 ad essere inserita nella lista del patrimonio dell'umanità. Ritiene quindi sensato chiedere adesso al Governo che si applichi nelle forme e nei modi previsti per fare pressione presso l'UNESCO, affinché tale inserimento sia approvato: farlo ora, a suo avviso, avrebbe un valore non indifferente, soprattutto considerando che l'Italia è presidente di turno del Consiglio d'Europa e la prossima riunione del 1° aprile, sarà presieduta dal Ministro Dario Franceschini con tutti i Ministri della cultura, un'occasione per convergere sulle iniziative comuni di sostegno alla cultura e agli artisti ucraini.
Iolanda DI STASIO (M5S), ringraziando la collega Del Sesto per la presentazione della proposta di risoluzione a nome del gruppo M5S, di cui è cofirmataria, nonché la rappresentante del Governo per la disamina sui primi significativi impegni assunti dal Ministero della cultura, ribadisce che l'Italia intende impegnarsi per la tutela del patrimonio culturale ed artistico ucraino contribuendo alla ricostruzione dei beni artistici – musei, teatri e chiese – devastati dalla violenza del conflitto. Ricorda che tale disponibilità è emersa anche in occasione della recente audizione, in videoconferenza, con una delegazione della omologa Commissione Affari esteri del Parlamento ucraino, svoltosi il 24 marzo scorso.
Segnalando la disponibilità del proprio gruppo a convergere su un testo unificato delle risoluzioni in titolo, come proposto dal collega Mollicone, ritiene che il dispositivo della risoluzione unitaria non possa prescindere dal chiedere al Governo l'impegno a sostenere concretamente gli appelli dell'UNESCO diretti alla salvaguardia del patrimonio culturale dell'Ucraina, un Paese ferito dalla guerra e che rischia di essere colpito in ciò che un popolo ha di più prezioso: la propria identità storica e culturale.
Paola FRASSINETTI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito della discussione congiunta ad altra seduta.
La seduta termina alle 16.15.
UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO
DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI
Gli Uffici di presidenza si sono riuniti dalle 16.15 alle 16.20.
ALLEGATO
Risoluzione n. 7-00812 Belotti: Sulla tutela del patrimonio culturale ed artistico in Ucraina.
NUOVA FORMULAZIONE
Le Commissioni III e VII,
premesso che:
la drammatica azione bellica russa esplosa nei confronti ed entro i confini dell'Ucraina ha coinvolto le forze armate di entrambi i paesi registrando la caduta di molti militari, e purtroppo ha comportato la perdita di molte vite umane fra la popolazione civile ucraina, che non è riuscita a mettersi in salvo; si verifica inoltre, come spesso accade in queste circostanze, il tentativo di cancellare la storia del popolo aggredito, in questa drammatica circostanza quello ucraino, attraverso la distruzione dei centri storici delle grandi città del paese, alcune – la capitale Kiev, ma forse ancora di più Leopoli e Odessa – conosciute in tutto il mondo;
questa strategia colpisce il patrimonio culturale ucraino, che rappresenta, in tutte le sue forme e i suoi presidii, l'identità e la memoria storica di quel popolo, ma in alcuni siti – come vedremo – è certificato come patrimonio dell'umanità intera, perché riconosciuto dall'Unesco;
questo patrimonio, in alcuni casi già irrimediabilmente distrutto, purtroppo, e in altri per adesso gravemente minacciato, esprimeva ed esprime valori universalmente riconosciuti. È inestimabile testimonianza delle civiltà passate e funge da ponte generazionale; esso dovrebbe rappresentare, inoltre, uno strumento di conoscenza, dialogo e comprensione reciproca tra culture e popoli differenti;
tanta è l'importanza del patrimonio culturale che la cosiddetta «comunità internazionale», all'indomani delle distruzioni e delle razzie del patrimonio culturale nelle nazioni aggredite, verificatesi durante i due grandi conflitti mondiali, ha affermato la necessità – almeno in via di principio – di difenderlo da qualsiasi forma di aggressione; infatti, dopo le più celebri e conosciute «Convenzioni di Ginevra», che in sostanza fissano il diritto delle vittime di guerra e il diritto internazionale umanitario, vale la pena di citare la «Convenzione per la protezione dei beni culturali in caso di conflitto armato», un trattato internazionale stipulato a L'Aia nel 1954, dove viene usata per la prima volta l'espressione «beni culturali» con riferimento a qualcosa che appartiene a tutta l'umanità, e non soltanto ad una delle fazioni che prendono parte al conflitto, e per questo – con la finalità di tutelare questo patrimonio durante una guerra o un conflitto armato per preservarli da distruzione, furto o saccheggio – sono previste una serie di procedure molto particolareggiate;
tuttavia, nelle guerre più o meno convenzionali che hanno insanguinato il nostro pianeta – anche recentemente – abbiamo assistito, alla distruzione volontaria e sistematica dei siti archeologici, dei musei e dei monumenti, in particolare di quelli legati a tradizioni religiose, a conferma che gli aggressori in generale si propongono e agiscono al fine di cancellare i simboli dell'identità e distruggere le radici storiche delle popolazioni aggredite, affermando così nelle loro intenzioni una pretesa supremazia culturale, imposta con la violenza;
pochi giorni fa, tra il 27 e 28 febbraio, a Ivankov, nei pressi di Kiev, è stato bombardato il museo di Maria Prymachenko, artista famosa in tutto il mondo, è stato distrutto il memoriale dell'Olocausto di Babyn Yar e danneggiata dagli occupanti russi l'Accademia statale di arte decorativa e design di Kiev; a Kharkiv, seconda città dell'Ucraina dopo la capitale Kiev, i bombardamenti russi hanno distrutto l'Università e colpito, tra le altre cose, la simbolica piazza delle Libertà, da cui si accedeva al museo di arte contemporanea, il Yermilov Centre, uno dei più importanti della regione; restano in pericolo le collezioni e gli oggetti esposti al Mystetskyi Arsenal National Art and Culture Museum Complex di Kiev, fra cui opere di Kazimir Malevich, Vasyl Yermylov, Alexander Bogomazov, Anatol Petrytsky e Viktor Zaretsky, solo per citarne alcuni; a rischio sono anche i siti già patrimonio mondiale dell'UNESCO, tra cui la cattedrale di Santa Sofia a Kiev, il complesso del centro storico di Leopoli ed altri luoghi inseriti nella lista del cosiddetto patrimonio dell'umanità presso il World Heritage Centre dell'UNESCO a Parigi;
in particolare, è lecito temere per le sorti delle opere di artisti italiani in Ucraina, che sono molte, ma a proposito di Italia, voglio ricordare il «Centro storico della città portuale di Odessa»; infatti Odessa – gemellata con Genova dal 1972 – è l'unica città in Ucraina che ha conservato interamente la struttura urbana di una città portuale multinazionale, tipica della fine del XVIII-XIX secolo; la città assunse il suo aspetto moderno per cura del governatore duca di Richelieu (1803-1814): la posizione della città, su un pianoro elevato sulla costa del mare, è quanto mai pittoresca, la sua pianta è quadrata, con vie larghe e regolari. Una grande scalea di marmo di 200 gradini, che rappresenta come il centro vitale della città, scende dal boulevard Feldmann (già Nikolaevskij) al porto. Le case, tutte del sec. XIX, sono di varii stili, ma risentono soprattutto l'influsso italiano, come nei palazzi costruiti dagli architetti Frapolli, Dalaqua, Torricelli, Boffo, Mòrandi, Otton, ecc., e vi predominano il gusto neoclassico e le reminiscenze del Rinascimento italiano. Tutto ciò ha giustificato la candidatura del Centro storico della città portuale di Odessa accettata il 6 gennaio 2009 con il dossier n. 5412, purtroppo non ancora definito;
il nostro Paese ha dimostrato massima attenzione alla tutela del patrimonio artistico proprio di recente, adottando una riforma che ne ridefinisce l'assetto nell'ottica di un tendenziale inasprimento del trattamento sanzionatorio, così come previsto dalla Convenzione di Nicosia, elevando ad autonome fattispecie speciali i delitti di distruzione, danneggiamento nonché di deturpamento o imbrattamento di beni culturali o paesaggistici e l'Italia è presidente di turno del Consiglio d'Europa e la prossima riunione del 1° aprile, presieduta dal Ministro Dario Franceschini con tutti i Ministri della cultura, potrà essere occasione per convergere su iniziative comuni di sostegno alla cultura e agli artisti ucraini;
fatte tutte queste premesse, con questa nostra risoluzione,
impegnano il Governo:
a promuovere un coordinamento tra i Ministri della Cultura dei vari Paesi, affinché chiedano al Governo russo il rispetto della Convenzione dell'Aja del 1954 sulla protezione dei beni culturali in caso di conflitto armato e dei suoi due protocolli addizionali del 1954 e del 1999;
a farsi promotore, in accordo con le autorità locali, di un partenariato internazionale finalizzato ad assicurare un «corridoio verde» per portare in salvo, oltre i confini ucraini, il patrimonio culturale mobile custodito nel Paese;
ad attivare i massimi controlli, anche d'intesa con le forze dell'ordine degli altri Paesi europei, al fine di prevenire e reprimere un eventuale mercato nero internazionale di opere trafugate dai musei ucraini;
a sostenere l'UNESCO nelle azioni di salvaguardia del patrimonio storico-artistico ucraino e di formazione delle giovani generazioni;
a insistere, nei modi e nelle forme meglio viste, presso l'UNESCO per la definizione favorevole all'iscrizione nella lista del cosiddetto patrimonio dell'umanità presso il World Heritage Centre dell'UNESCO a Parigi del «Centro storico della città portuale di Odessa», in ragione della necessità cosiddetta «SOS» finalizzata ad attirare l'attenzione mondiale sulla necessità di salvare un determinato sito a rischio, definendo accogliendolo il dossier numero 5412 accettato il 6 gennaio 2009;
a mettere a disposizione la task force italiana «Unite4heritage» costituita da esperti del Ministero per la cultura e da militari altamente qualificati del Comando carabinieri tutela patrimonio culturale, per intervenire in aree colpite da emergenze per salvaguardare i siti archeologici, i luoghi della cultura ed i beni culturali;
a consentire la prosecuzione dei percorsi formativi presso gli Istituti di formazione del Ministero della cultura di giovani profughi e l'istituzione di borse di studio destinate a giovani artisti ucraini che potranno accedere agli Istituti di alta formazione artistica, quali i conservatori, le accademie di belle arti, gli Istituti coreutici.
(7-00812) Belotti, Zoffili, Formentini, Basini, Colmellere, De Angelis, Mariani, Maturi, Patelli, Racchella, Toccalini, Zicchieri.