X Commissione

Attività produttive, commercio e turismo

Attività produttive, commercio e turismo (X)

Commissione X (Attività produttive)

Comm. X

Attività produttive, commercio e turismo (X)
SOMMARIO
Mercoledì 2 marzo 2022

SEDE CONSULTIVA:

Variazione nella composizione della Commissione ... 129

Ratifica ed esecuzione dell'Accordo tra il Governo della Repubblica italiana e il Centro internazionale per l'ingegneria genetica e la biotecnologia (ICGEB) relativo alle attività del Centro e alla sua sede situata in Italia, con Allegato, fatto a Roma il 21 giugno 2021. C. 3440 Governo, approvato dal Senato (Parere alla III Commissione) (Esame e conclusione – Parere favorevole) ... 130

ALLEGATO 1 (Parere approvato) ... 134

INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA:

5-07625 Sut: Misure volte a velocizzare l'installazione degli impianti a fonti rinnovabili di energia per le imprese ... 131

ALLEGATO 2 (Testo della risposta) ... 134

5-07626 Zucconi: Iniziative di competenza volte a favorire la decarbonizzazione del sito industriale ex Ilva di Taranto ... 131

ALLEGATO 3 (Testo della risposta) ... 136

5-07627 Benamati: Iniziative a tutela e salvaguardia degli operatori della filiera del mercato elettrico ... 132

ALLEGATO 4 (Testo della risposta) ... 137

5-07628 Vianello: Informazioni riguardanti le forniture di gas con contratti a lungo termine ... 132

ALLEGATO 5 (Testo della risposta) ... 138

5-07629 Squeri: Iniziative per garantire la sicurezza dell'approvvigionamento energetico nazionale ... 133

ALLEGATO 6 (Testo della risposta) ... 139

X Commissione - Resoconto di mercoledì 2 marzo 2022

SEDE CONSULTIVA

  Mercoledì 2 marzo 2022. — Presidenza del vicepresidente Andrea GIARRIZZO.

  La seduta comincia alle 13.50.

Variazione nella composizione della Commissione.

  Andrea GIARRIZZO, presidente, comunica che la deputata Elisabetta Ripani, del gruppo Coraggio Italia e la deputata Elisa Siragusa, del gruppo Misto, cessano di far parte della Commissione.

Ratifica ed esecuzione dell'Accordo tra il Governo della Repubblica italiana e il Centro internazionale per l'ingegneria genetica e la biotecnologia (ICGEB) relativo alle attività del Centro e alla sua sede situata in Italia, con Allegato, fatto a Roma il 21 giugno 2021.
C. 3440 Governo, approvato dal Senato.
(Parere alla III Commissione).
(Esame e conclusione – Parere favorevole).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

  Lucia SCANU (CI), relatrice, espone sinteticamente i contenuti della proposta di legge in esame concernente la ratifica ed esecuzione dell'Accordo tra il Governo della Repubblica italiana e il Centro internazionale per l'ingegneria genetica e la biotecnologia (ICGEB) relativo alle attività del Centro e alla sua sede situata in Italia, con Allegato, fatto a Roma il 21 giugno 2021, proposta già approvata dal Senato.
  Ricorda che il Centro internazionale per l'ingegneria genetica e la biotecnologia è un'organizzazione internazionale intergovernativa (ICGEB), fondato nel 1987 come progetto dell'Organizzazione delle Nazioni Unite per lo sviluppo industriale (UNIDO), che opera nel campo della genetica molecolare e delle biotecnologie e dal 1994 come centro autonomo nel sistema comune delle Nazioni Unite. Il Centro al quale attualmente partecipano oltre sessanta Paesi membri e che sviluppa ricerche innovative in ambito biomedico, farmaceutico e ambientale, si articola in tre «componenti», localizzate rispettivamente a Trieste – di fatto sede centrale dell'organizzazione la cui struttura è ospitata nell'Area di Ricerca Scientifica e Tecnologica denominata Area Science Park di Padriciano –, Nuova Delhi e dal 2007 Città del Capo, dove lavorano circa cinquecento persone provenienti da circa quaranta Paesi. Alle strutture principali si sommano più di quaranta centri affiliati operanti fra la Cina, Panama e lo Sri Lanka. Le attività dell'organizzazione principale, incluse le iniziative istituzionali e i progetti di ricerca scientifica e formazione condotti dalle tre sedi, sono guidate da un Consiglio composto dai rappresentanti nominati dai Governi dei Paesi membri. Le attività scientifiche svolte sono ispirate da un Consiglio scientifico internazionale, composto a rotazione da scienziati di grande prestigio.
  Fa presente che l'Italia ha ratificato l'atto costitutivo del Centro ai sensi della legge n. 103 del 1986 ed attualmente finanzia questo organismo internazionale con un contributo annuale a carico del Ministero degli Affari esteri e della cooperazione internazionale. La disponibilità gratuita della sede, per la quale l'Italia si è impegnata sin dal 1984, pur mai messa in discussione, non è ancora però stata sancita con legge dello Stato. I rapporti tra ICGEB ed Area Science Park sono finora stati regolati da una convenzione bilaterale, rinnovata più volte fino al 31 dicembre 2017, quando un sensibile aumento dei costi di manutenzione straordinaria richiesti a ICGEB da Area Science Park è stato contestato dall'organizzazione internazionale.
  Passando ad illustrare il testo, osserva, in primo luogo, che l'Accordo, composto di ventuno articoli, è finalizzato ad individuare con esattezza le strutture dove è ospitato l'ICGEB (articolo 2), chiarendone la disponibilità a titolo gratuito e ripartendo altresì i costi di manutenzione in modo che la quota ordinaria sia a carico di ICGEB e quella straordinaria a carico dello Stato italiano, attraverso lo stanziamento previsto all'articolo 3 del disegno di legge di ratifica.
  Rammenta poi, brevemente, che il testo, in linea con quanto generalmente previsto dagli accordi di sede di organizzazioni internazionali firmati dall'Italia, regola la personalità giuridica del Centro sul territorio italiano (articolo 4), ne definisce le responsabilità (articolo 5) e le prerogative (articoli 7, 8, 10 e 11) e accorda ai funzionari e agli esperti che vi lavorano, oltre che ai rappresentanti degli Stati membri che partecipino alle riunioni delle strutture apicali, il regime di privilegi previsto per le agenzie del sistema delle Nazioni Unite in Italia (articoli 12-17), stabilendo al contempo la gamma dei doveri che gravano sul Centro stesso e sul suo personale in relazione al rispetto delle leggi dello Stato italiano (articolo 18). L'articolo 19 prevede la possibilità di accordi supplementari di natura amministrativa tra le Parti che riguardino il Centro, l'articolo 20 disciplina la risoluzione delle controversie e, infine, l'articolo 21 disciplina le modalità di entrata in vigore, rettifica e risoluzione e conclusione dell'Accordo.
  Quanto al disegno di legge di ratifica del Protocollo, approvato dal Senato l'11 gennaio 2022, ricorda che si compone di 4 articoli. L'articolo 1 dispone l'autorizzazione alla ratifica e l'articolo 2 l'ordine di esecuzione. L'articolo 3, reca disposizioni finanziarie e stabilisce che gli oneri connessi all'attuazione del provvedimento, relativi alla manutenzione straordinaria degli immobili messi a disposizione gratuitamente del Centro sono valutati in 2.620.000 euro per l'anno 2022 ed in 620.000 euro annui a decorrere dal 2023, disponendone la relativa copertura. L'articolo 4 dispone l'entrata in vigore del provvedimento il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale.
  Fa infine presente che il provvedimento di ratifica concorre a consolidare quel quadro di iniziative utili a creare un terreno fertile per la ricerca italiana in qualsiasi forma e campo di applicazione. Anche per tale motivo formula, quindi, una proposta di parere favorevole sul testo all'esame (vedi allegato 1).

  Nessuno chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere della relatrice.

  La seduta termina alle 13.55.

INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA

  Mercoledì 2 marzo 2022. — Presidenza del vicepresidente Andrea GIARRIZZO. – Interviene, in videoconferenza, la sottosegretaria di Stato per la transizione ecologica Vannia Gava.

  La seduta comincia alle 14.05.

  Andrea GIARRIZZO, presidente, avverte che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche mediante la trasmissione diretta sulla web-tv della Camera dei deputati.

5-07625 Sut: Misure volte a velocizzare l'installazione degli impianti a fonti rinnovabili di energia per le imprese.

  Luca SUT (M5S) illustra l'interrogazione in titolo osservando peraltro che questa è stata formulata prima che fosse perfezionata la versione definitiva del decreto-legge 1° marzo 2022, n. 17, testo nel quale taluni argomenti affrontati nell'interrogazione potrebbero aver già trovato risposta.

  La sottosegretaria Vannia GAVA, intervenendo da remoto, risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2).

  Luca SUT (M5S), replicando, si dichiara soddisfatto della risposta fornita dalla sottosegretaria Gava constatando che, come aveva già premesso nella sua illustrazione, taluni argomenti dell'interrogazione sono stati affrontati nel citato decreto-legge. Fa presente che resta in attesa delle ulteriori misure annunciate dalla sottosegretaria come in corso di valutazione. Preannuncia che in qualità di membro di una delle Commissioni riunite competenti in sede referente sul decreto-legge rivolgerà il proprio impegno a realizzare quanto auspicato nell'interrogazione in titolo, in particolare rendendo possibile la cessione dei crediti d'imposta per gli impianti che rientrano nell'ambito di industria 4.0, tra i quali sono compresi, ad esempio, quelli fotovoltaici orientati alle imprese.

5-07626 Zucconi: Iniziative di competenza volte a favorire la decarbonizzazione del sito industriale ex Ilva di Taranto.

  Massimiliano DE TOMA (FDI) illustra, in qualità di cofirmatario, l'interrogazione in titolo.

  La sottosegretaria Vannia GAVA, intervenendo da remoto, risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3).

  Massimiliano DE TOMA (FDI), replicando, osserva che, pur comprendendo che la promiscuità tra le competenze del Ministero dello sviluppo economico e del Ministero della transizione ecologica – come anche evocato nella risposta – non aiutano ad affrontare con linearità gli argomenti in questione, non si può non ritenere importante che il Parlamento venga informato e reso edotto delle dinamiche che condizionano il presente, e condizioneranno in futuro, i programmi per l'Ilva in ragione delle risorse pubbliche investite, dei dettami europei e delle progettualità del PNRR attraverso una road map trasparente e procedure a evidenza pubblica per l'affidamento di incarichi, con un occhio sempre rivolto alla valorizzazione delle eccellenze italiane e delle competenze, esorcizzando improvvisazioni da parte di aziende interessate solo alle risorse ma senza la giusta expertise.
  Conclude sottolineando che, proprio in ragione di questa eccessiva frammentazione di competenza, progetti ed informazioni, il suo gruppo ritiene prioritario avviare un'indagine conoscitiva che consenta di avere una panoramica completa sulla gestione Ilva e permetta a tutti gli attori di informare doverosamente il Parlamento.

5-07627 Benamati: Iniziative a tutela e salvaguardia degli operatori della filiera del mercato elettrico.

  Gianluca BENAMATI (PD) illustra l'interrogazione in titolo che, osserva, avverte su un argomento che sembrerebbe marginale ma che invece potrebbe dimostrarsi sostanziale visto sotto la prospettiva della sopravvivenza degli operatori del settore di fronte all'evoluzione del costo delle fideiussioni e dei casi di morosità nel settore, fenomeni ambedue in forte aumento.

  La sottosegretaria Vannia GAVA, intervenendo da remoto, risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 4).

  Gianluca BENAMATI (PD), replicando, ringrazia la sottosegretaria Gava, ma ritenendo che la sua risposta non affronti i temi contenuti nell'interrogazione, deve dichiararsi soddisfatto solo in ragione della comune appartenenza alla maggioranza di Governo. Ricorda che l'attuale situazione dei costi dell'energia è nota a tutti ed evidenzia, per esempio, che le quotazioni di mercato relative ai prezzi dell'energia crescono ormai quotidianamente, sottolineando che quelle previste per domani indicano prezzi alle stelle. Evidenzia, altresì, che tali livelli di prezzo comportano la sostenuta lievitazione dei costi delle fideiussioni richieste, senza considerare l'altro argomento concernente l'aumento delle morosità. Fa presente che tali aspetti sono assai delicati per gli operatori del settore e, a suo avviso, dovrebbero consigliare al Governo di spingere in sede europea affinché questi vengano quantomeno affrontati. Capisce bene che questo è un momento di emergenza, tuttavia ritiene che la situazione non debba essere solo monitorata, bensì affrontata e risolta.

5-07628 Vianello: Informazioni riguardanti le forniture di gas con contratti a lungo termine.

  Giovanni VIANELLO (MISTO-A) illustra l'interrogazione in titolo.

  La sottosegretaria Vannia GAVA, intervenendo da remoto, risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 5).

  Giovanni VIANELLO (MISTO-A), replicando, si dichiara non soddisfatto della risposta del Governo con la quale non solo non si ritiene opportuno fornire indicazioni puntuali sull'argomento ma non si forniscono nemmeno dati generali. Stigmatizza che il Governo non solo si tiri indietro con le sue omissioni ma addirittura rechi informazioni lesive della realtà facendo riferimento, in particolare, all'indicazione relativa all'aumento dei rifornimenti di gas dall'Algeria affermazione che, osserva, se deve ritenersi veritiera raffrontando i dati attuali con quelli dello scorso anno, stride confrontando quelli attuali con i dati relativi a dieci anni fa quando l'Algeria forniva molto più gas. Conclude sottolineando che, nonostante sia stata realizzata una certa diversificazione negli approvvigionamenti, l'ipotesi di rendere l'Italia un hub del gas è sostanzialmente fallita.

5-07629 Squeri: Iniziative per garantire la sicurezza dell'approvvigionamento energetico nazionale.

  Luca SQUERI (FI), intervenendo da remoto, rinuncia a illustrare l'interrogazione in titolo.

  La sottosegretaria Vannia GAVA, intervenendo da remoto, risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 6).

  Luca SQUERI (FI), intervenendo da remoto, replicando, fa presente che deve dichiararsi soddisfatto solo in ragione della comune appartenenza alla maggioranza di Governo. Crede, infatti, che la risposta fornita dalla sottosegretaria non può essere considerata convincente in termini assoluti nonché che le argomentazioni addotte non tengono conto minimamente che in presenza di periodi straordinari sarebbe il caso di fare scelte non ordinarie, soprattutto tenuto conto dei numeri riguardanti la dinamica della produzione nazionale di gas negli ultimi 20 anni rapportata a quella riguardante i consumi interni. Conclude riaffermando quanto detto in altre circostanze e cioè che non cesserà mai di chiedere l'adozione di misure più efficaci e risolutive tra tutte quelle che sono possibili e realizzabili.

  Andrea GIARRIZZO, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.

  La seduta termina alle 14.45.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO
DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  Mercoledì 2 marzo 2022.

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 14.45 alle 14.50.

X Commissione - mercoledì 2 marzo 2022

ALLEGATO 2

5-07625 Sut: Misure volte a velocizzare l'installazione degli impianti a fonti rinnovabili di energia per le imprese.

TESTO DELLA RISPOSTA

  In merito alla questione posta dagli onorevoli interroganti, circa le iniziative da intraprendere per accelerare lo sviluppo e installazione di impianti a fonti rinnovabili per le imprese, si rappresenta quanto segue.
  Il forte rialzo dei prezzi dell'energia, più volte argomento di interrogazioni rivolte a questo Ministero, e a cui lo stesso ha reagito insieme alla compagine governativa mettendo in atto più interventi nel corso degli ultimi mesi del 2021 e dell'inizio dell'anno corrente, si è aggravato con l'evolversi della situazione geopolitica, ed in particolare con il conflitto Russia-Ucraina.
  Come rammentato dagli interroganti, un ulteriore tassello nel fronteggiare la situazione contingente, tenendo conto della finalità generale di progressiva riduzione del costo delle bollette degli utenti, e contestualmente nell'implementare misure per prevenire eventuali criticità future, ovvero di carattere strutturale, è rappresentato dall'ultimo decreto-legge varato dal Governo n. 17 del 1° marzo.
  Innanzitutto, si rappresenta che, per quanto concerne gli impianti di fonti rinnovabili, con il decreto-legge n. 77 del 2021 cosiddetto «Governance PNRR e semplificazioni» è stata istituita la Commissione VIA PNRR-PNIEC, e vieppiù sono state introdotte semplificazioni procedimentali per quanto riguarda impianti di accumulo, fotovoltaici e di soluzioni di repowering e revamping di impianti a fonti rinnovabili.
  Un ulteriore tassello è rappresentato dal decreto legislativo n. 199 dell'8 novembre 2021, che persegue la promozione dell'uso dell'energia da fonti rinnovabili con un approccio improntato alla semplificazione e partecipazione proattiva degli enti preposti al rilascio delle autorizzazioni di individuazione di aree idonee per l'installazione di impianti.
  Con il decreto-legge del 1° marzo 22, n. 17 sono state introdotte ulteriori semplificazioni volte ad accelerare in maniera significativa il tasso di installazione di impianti rinnovabili.
  In particolare, si segnala l'articolo 9 che prevede che l'installazione, con qualunque modalità, di impianti solari fotovoltaici e termici sugli edifici ovvero su strutture e manufatti fuori terra diversi dagli edifici sia considerata «attività di manutenzione ordinaria» e, in quanto tale, non è subordinata all'acquisizione di permessi, autorizzazioni o atti amministrativi di assenso comunque denominati, ivi compresi quelli contemplati dal decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42. Analogamente si dispone che la realizzazione delle opere funzionali alla connessione alla rete elettrica nei predetti edifici, strutture e manufatti, nonché per la realizzazione delle medesime opere funzionali alla connessione alla rete elettrica nelle relative pertinenze, sia considerata «attività di manutenzione ordinaria» e, in quanto tale, non è subordinata all'acquisizione di permessi, autorizzazioni o atti amministrativi di assenso comunque denominati, ivi compresi quelli contemplati dal decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42. Pertanto, le suddette installazioni non sono subordinate all'acquisizione di permessi e autorizzazioni, salvo che insistano su aree e immobili di cui all'articolo 136, comma 1, lettere b) e c), del Codice dei beni culturali e del paesaggio, come individuati ai sensi degli articoli da 138 a 141 del Codice stesso, del Codice dei beni culturali.
  Ulteriormente, il decreto prevede l'estensione dell'ambito applicativo dello strumento del Modello unico semplificato per
la realizzazione, la connessione e l'esercizio di piccoli impianti fotovoltaici integrati sui tetti degli edifici, prevalentemente ai fini dell'autoconsumo, così come disciplinato dal decreto legislativo di recepimento della Direttiva RED II, agli impianti di potenza compresa fra i 50 ed i 200 kilowatt, ovvero potenze che sono normalmente appannaggio delle imprese.
  Infine, l'articolo 19 contiene una norma che, intervenendo sull'articolo 5, del decreto legislativo n. 102 del 2012, prevede la semplificazione del programma di interventi per il miglioramento della prestazione energetica degli immobili della pubblica amministrazione centrale.
  Stante la situazione rappresentata in premessa, sono al vaglio del Governo ulteriori misure volte a semplificare le procedure atte ad imprimere un deciso sviluppo nel mix energetico nazionale all'apporto di fonti di energia rinnovabile, quale strumento per ridurre la dipendenza del nostro paese dalle importazioni di energia.

ALLEGATO 3

5-07626 Zucconi: Iniziative di competenza volte a favorire la decarbonizzazione del sito industriale ex Ilva di Taranto.

TESTO DELLA RISPOSTA

  In merito alla questione posta dagli onorevoli interroganti, per quanto di competenza di questo Ministero, si rappresenta quanto segue.
  La neocostituita società DRI d'Italia Spa fa parte del gruppo Invitalia, società in house a sua volta di proprietà del Ministero dell'economia.
  Come precisato nel comunicato ufficiale della società Invitalia, la costituzione della DRI d'Italia Spa ha come primario obiettivo la realizzazione di un impianto industriale di produzione del «preridotto» (Direct Reduced Iron), ovvero il semilavorato che viene impiegato per la carica dei forni elettrici al fine di ridurre nella produzione di acciaio a ciclo integrato l'utilizzo di carbon-coke e, pertanto, di emissioni climalteranti.
  Tale obiettivo rappresenta parte del percorso di decarbonizzazione dell'ex Ilva, ora Acciaierie d'Italia, e più in generale del settore della siderurgia.
  Con specifico riferimento al settore siderurgico, essendo annoverato fra quelli ad alto consumo di energia, l'elettrificazione dei relativi processi produttivi richiede tecnologie di decarbonizzazione che necessitano di grandi quantitativi di produzione energetica.
  Per quanto di competenza di questo Ministero, si segnala che nell'ambito del PNRR la misura M2C2 «progetto idrogeno» è prevista la realizzazione di una serie di investimenti e riforme atte all'introduzione dell'idrogeno verde nel mix energetico nazionale.
  Segnatamente, l'investimento 3.2 «Utilizzo dell'idrogeno in settori hard-to-abate», quale appunto quello della produzione di acciaio, ha una dotazione di 2 miliardi di euro ed è volto alla decarbonizzazione dei processi industriali caratterizzati da un alto consumo energetico.
  Come precisato nel PNRR, l'acciaio è uno dei settori «hard-to-abate» dove l'idrogeno può assumere un ruolo rilevante in prospettiva di progressiva decarbonizzazione, tenuto conto che un ciclo dell'acciaio basato sulla produzione di DRI con metano e fusione in un forno elettrico genera circa il 30 per cento in meno di emissioni di CO2 rispetto al ciclo integrale, e il successivo sviluppo con idrogeno verde aumenta l'abbattimento delle emissioni al circa 90 per cento.
  Inoltre, come ulteriore strumento a disposizione per il processo di decarbonizzazione industriale, si segnala che, nell'ambito della programmazione del Fondo per la transizione giusta (Just Transition Fund), il cui obiettivo principale è accompagnare i territori nella transizione di abbandono dei combustibili fossili, in coerenza con il Piano Nazionale Energia e Clima, l'area di Taranto è stata scelta per la programmazione delle risorse del Fondo a beneficio del nostro Paese.
  Infine, attesa la prevalente competenza del Ministero dello sviluppo economico anche nell'ambito dell'esistente cabina di regia concernente il piano industriale di Acciaierie d'Italia, si rappresenta che nel corso delle interlocuzioni tra l'azienda in questione e le strutture preposte del MISE è stato presentato il Piano industriale corredato dalle relative linee guida per la transizione ecologica.
  Per l'attuazione di suddetto piano, che contempla anche la decarbonizzazione dell'impianto, sono previsti circa 4,7 miliardi di euro, con l'obiettivo di ridurre al 2025 le emissioni di CO2 del 40 per cento e di polveri sottili del 30 per cento.

ALLEGATO 4

5-07627 Benamati: Iniziative a tutela e salvaguardia degli operatori della filiera del mercato elettrico.

TESTO DELLA RISPOSTA

  In merito alla questione posta dall'onorevole interrogante, circa le iniziative da intraprendere per la salvaguardia e la tutela degli operatori della filiera del mercato elettrico, si rappresenta quanto segue.
  Come noto, i mercati energetici sono interessati da diversi mesi da dinamiche rialziste delle quotazioni senza precedenti i cui effetti sono stati amplificati dalle tensioni della guerra in Ucraina.
  Il suddetto aumento dei prezzi delle commodity energetiche, oltre a colpire famiglie ed imprese, si riflette lungo tutta la filiera dei settori dell'energia con possibili ripercussioni sulla situazione finanziaria degli operatori.
  In questo contesto, il Governo è più volte intervenuto con una pluralità di misure, sia di breve termine che strutturali, per contenere gli effetti del rialzo dei prezzi a sostegno delle famiglie e dei settori produttivi nell'attuale fase di ripresa economica post emergenza sanitaria Covid-19.
  Preme rilevare che le misure finora adottate hanno inciso sulla potenziale morosità dei clienti finali, riducendo le situazioni di criticità, il cui manifestarsi avrebbe reso più difficoltoso il mantenimento dell'equilibrio finanziario del sistema energetico nel suo complesso.
  Con riferimento al tema delle garanzie, pur comprendendo la preoccupazione espressa dall'interrogante, si osserva che, proprio al fine di assicurare il richiamato equilibrio finanziario lungo la filiera energetica, è necessario che il livello delle garanzie richieste per operare sul mercato sia adeguatamente commisurato al valore dell'energia scambiata, trasmessa e distribuita.
  Con riguardo a un possibile intervento di SACE, quale garante per gli istituti bancari al fine di aprire linee di credito necessarie agli operatori per approvvigionarsi e rifornire i propri clienti, si rileva che l'introduzione di tale intervento necessita di una valutazione alla luce della normativa comunitaria in tema di sostegno alle imprese. La misura, che avrebbe la finalità di far fronte al picco dei prezzi dell'energia, non risulterebbe infatti riconducibile ai presupposti per l'applicazione del quadro europeo temporaneo di sostegno alle imprese, rinvenibili nell'esigenza di far fronte agli effetti economici determinati dall'emergenza Covid-19.
  Al di fuori di tale ambito è richiesto un approfondito confronto con la Commissione europea al fine di condividerne i presupposti e assicurare l'assenza di elementi distorsivi della concorrenza nel mercato unico europeo dell'energia, anche nel contesto delle misure ora allo studio volte a fronteggiare le situazioni emergenziali sui mercati energetici determinate dalle crisi dei prezzi.
  Ciò detto, il Governo e l'Autorità di regolazione per energia reti e ambiente, nell'ambito dei rispettivi ruoli e funzioni, assicurano un monitoraggio costante della situazione al fine di adottare eventuali ulteriori misure per fronteggiare le situazioni di criticità che dovessero emergere.

ALLEGATO 5

5-07628 Vianello: Informazioni riguardanti le forniture di gas con contratti a lungo termine.

TESTO DELLA RISPOSTA

  In merito alla richiesta di acquisire informazioni circa la situazione dei contratti di fornitura a lungo termine di gas naturale, si rappresenta quanto segue.
  Innanzitutto, è doveroso rappresentare che, sotto molteplici profili, innanzitutto per preminenti ragioni di sicurezza, oltre che per ragioni di tutela di dati sensibili, anche sotto il profilo commerciale, si ritiene non opportuno fornire indicazioni così puntuali.
  Ad ogni modo, si assicura che il Ministero sta costantemente monitorando gli indici e gli elementi segnalati dall'interrogante. Nel contesto attuale, infatti, ciò diviene indispensabile per avere un quadro completo e chiaro sul mercato di riferimento e intraprendere, quindi, le misure più idonee.
  In proposito alle misure intraprese, anche allo scopo di garantire la protezione dei consumatori più esposti agli effetti negativi derivanti dalle recenti congiunture, si ricorda che il decreto-legge 1° marzo 2021, n. 17 ha introdotto disposizioni precipuamente volte ad assicurare la fornitura a prezzi equi e calmierati del gas prodotto dai titolari di concessioni nazionali in essere o da rilasciare entro il breve termine.
  Altre disposizioni contenute nel medesimo decreto-legge, sono finalizzate, secondo una visione prospettica, a garantire lo stoccaggio di gas naturale utile per soddisfare il fabbisogno energetico anche per la domanda anche l'anno 2022-2023.
  Per quanto concerne la provenienza della risorsa, negli ultimi anni si è assistito ad una riduzione dei volumi provenienti dalla Russia mentre sono cresciuti i volumi importati da altri Paesi, in particolare dall'Algeria, cui si aggiunge l'apporto più recente assicurato dal Trans Adriatic Pipeline (cosiddetto TAP) che è parte del Corridoio Meridionale del Gas, che trasporta in Europa il gas naturale del giacimento di Shah Deniz II in Azerbaijan, contribuendo alla diversificazione delle fonti di provenienza del gas naturale.
  Si conferma l'impegno del Ministero a monitorare le autorizzazioni alle importazioni pluriennali di gas, anche ai fini della sicurezza degli approvvigionamenti, fermo restando l'autonomia degli operatori nel definire le proprie strategie di approvvigionamento e di copertura dei rischi.

ALLEGATO 6

5-07629 Squeri: Iniziative per garantire la sicurezza dell'approvvigionamento energetico nazionale.

TESTO DELLA RISPOSTA

  In merito alla questione posta dagli onorevoli interroganti, riguardo la sicurezza e stabilità dell'approvvigionamento energetico relativamente al PiTESAI, si rappresenta quanto segue.
  Con decreto del Ministro della transizione ecologica n. 548 del 28 dicembre 2021, è stato adottato il «Piano per la transizione energetica sostenibile delle aree idonee» (PiTESAI), quale strumento nazionale di pianificazione e razionalizzazione delle attività in materia di idrocarburi, con cui sono state determinate le aree, a terra e a mare, ove è consentito lo svolgimento delle attività di prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi, stabilendo le «aree potenzialmente idonee» per dette eventuali attività future e definendo altresì la «compatibilità» delle attività esistenti con il territorio interessato, in un'ottica di sostenibilità certamente ambientale, ma anche economica e sociale delle stesse rispetto ai territori interessati.
  Il suddetto Piano è stato varato a seguito di un processo sufficientemente ampio e partecipato. Difatti, è stata svolta previamente la procedura di Valutazione Ambientale Strategica (VAS) e acquista successivamente l'intesa della Conferenza Unificata per la parte del Piano relativo ai giacimenti su terraferma, oltre ad essere vagliato dagli organi costituzionali di controllo.
  Va specificato, altresì, che il PiTESAI non ha determinato un fermo delle attività di estrazione di idrocarburi. Difatti, l'articolo 11-ter della Legge 12 del 2019 disponeva che, anche nelle more dell'adozione del Piano, le attività di coltivazione potessero proseguire, così come le relative proroghe.
  Il Piano in questione non dispone a priori una riduzione della produzione nazionale in essere, bensì una rivalutazione delle concessioni già esistenti. L'intento è quello di offrire un quadro territoriale di riferimento, definito e pienamente condiviso, che offra agli operatori maggiore semplificazione circa le aree nelle quali condurre le attività, con l'obiettivo di accompagnare la transizione del sistema nazionale verso la decarbonizzazione.
  Si ricorda che, la riduzione della quota nazionale di produzione di idrocarburi è dovuta a scelte operate nel recente passato, in un'ottica di diversificazione delle fonti di approvvigionamento.
  Pertanto, lo strumento del PiTESAI, già a partire dalla fase della sua elaborazione, persegue la finalità primaria della razionalizzazione in termini di maggiore efficientamento delle aree impiegate.
  Infine, con il recente decreto-legge approvato dal Consiglio dei ministri il 18 febbraio, il Governo ha adottato una misura volta a rafforzare il livello di sicurezza nell'approvvigionamento di gas naturale mantenendo i prezzi ad un livello accessibile, attraverso un incremento della produzione nazionale.
  Pertanto, saranno i titolari delle concessioni a valutare la possibile adesione alla procedura di approvvigionamento del gas attraverso i previsti meccanismi di ritiro della produzione nazionale da parte del gruppo GSE a prezzi equi, da assegnare in primis ad aziende energivore e piccole medie imprese.
  Si assicura che, come finora dimostrato, il Governo monitora costantemente le esigenze connesse all'approvvigionamento energetico, tenendo anche conto del contesto in continua evoluzione, ed è pronto ad intervenire adottando le ulteriori misure che si rendessero necessarie per assicurarne la sicurezza e la stabilità.