XIV Commissione

Politiche dell'Unione europea

Politiche dell'Unione europea (XIV)

Commissione XIV (Unione europea)

Comm. XIV

Politiche dell'Unione europea (XIV)
SOMMARIO
Mercoledì 9 febbraio 2022

SEDE CONSULTIVA:

DL 228/2021: Disposizioni urgenti in materia di termini legislativi. C. 3431 Governo (Parere alle Commissioni I e V) (Seguito dell'esame e conclusione – Parere favorevole con osservazione) ... 143

ALLEGATO 1 (Parere approvato dalla Commissione) ... 150

RELAZIONI AL PARLAMENTO:

Prima Relazione sullo stato di attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), riferita all'anno 2021. Doc. CCLXIII, n. 1 (Esame, limitatamente alle parti di competenza, ai sensi dell'articolo 124, comma 2, del Regolamento e rinvio) ... 143

COMUNICAZIONI DEL PRESIDENTE:

Sulla riunione dei presidenti COSAC, svoltasi il 14 gennaio 2022 ... 148

ALLEGATO 2 (Relazione del presidente, on. Sergio Battelli) ... 151

XIV Commissione - Resoconto di mercoledì 9 febbraio 2022

SEDE CONSULTIVA

  Mercoledì 9 febbraio 2022. — Presidenza del presidente Sergio BATTELLI.

  La seduta comincia alle 13.45.

DL 228/2021: Disposizioni urgenti in materia di termini legislativi.
C. 3431 Governo.
(Parere alle Commissioni I e V).
(Seguito dell'esame e conclusione – Parere favorevole con osservazione).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in titolo, rinviato nella seduta del 19 gennaio 2022.

  Sergio BATTELLI, presidente, intervenendo in sostituzione della relatrice, Francesca Galizia, impossibilitata a partecipare alla seduta odierna, illustra la proposta di parere favorevole con osservazione da lei formulata (vedi allegato 1).

  La Commissione approva.

  La seduta termina alle 13.50.

RELAZIONI AL PARLAMENTO

  Mercoledì 9 febbraio 2022. — Presidenza del presidente Sergio BATTELLI.

  La seduta comincia alle 13.50.

Prima Relazione sullo stato di attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), riferita all'anno 2021.
Doc. CCLXIII, n. 1.
(Esame, limitatamente alle parti di competenza, ai sensi dell'articolo 124, comma 2, del Regolamento e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame della Relazione in titolo.

  Sergio BATTELLI, presidente, nell'introdurre l'esame della Relazione in titolo, ricorda che esso potrà concludersi con l'approvazione, ai sensi dell'articolo 117 del Regolamento, di una risoluzione tesa a manifestare orientamenti o indirizzi sulla Relazione stessa, rimanendo rigorosamente nell'ambito dei profili di competenza della Commissione, anche al fine di evitare possibili sovrapposizioni con altri atti di indirizzo eventualmente assunti dalle altre Commissioni permanenti.

  Piero DE LUCA (PD), relatore, fa presente che l'esame della prima Relazione sullo stato di attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), riferita all'anno 2021, costituisce un'occasione importante per fornire indicazioni al Governo sui profili sostanziali inerenti al processo di attuazione del PNRR e al monitoraggio dei relativi traguardi e obiettivi, al cui raggiungimento è tra l'altro condizionato l'ottenimento delle risorse del Recovery and resilience facility (RRF), che costituisce il principale dispositivo tra quelli posti in essere dall'Unione europea nell'ambito del Next generation EU.
  Ricorda brevemente che le risorse destinate all'Italia nell'ambito del RRF, di cui il PNRR pianifica l'attuazione, ammontano a 191,5 miliardi di cui 68,9 miliardi di contributi europei a fondo perduto e 122,6 miliardi di prestiti. A tale ammontare di risorse si aggiungono inoltre gli stanziamenti del Piano nazionale per gli investimenti complementari (PNC) per 30,6 miliardi, destinati a finanziare interventi complementari rispetto a quelli finanziabili con il RRF, nonché gli altri fondi europei che compongono il NGEU, tra cui il principale è costituito dal React-EU, che finanzia interventi ulteriori per un ammontare pari a 13 miliardi. Nell'ambito del PNRR viene quindi programmato l'impiego di un ammontare complessivo di risorse pari a circa 235 miliardi, destinate alla realizzazione di 134 investimenti (235 se si conteggiano i sub-investimenti) e 63 riforme, funzionali al raggiungimento dei traguardi e degli obiettivi (milestones e targets) indicati nello stesso documento. I primi (milestones) rappresentano le fasi dell'attuazione fisica e procedurale dei processi di investimento e riforma, mentre i secondi (targets) costituiscono le finalità degli interventi, espresse mediante indicatori misurabili che costituiscono il parametro di valutazione del raggiungimento degli obiettivi. Nel complesso il PNRR individua 527 traguardi e obiettivi, di cui quasi un terzo del totale si riferiscono all'attuazione di riforme e circa due terzi alla realizzazione di investimenti.
  Tali traguardi e obiettivi si distribuiscono tra le sei Missioni di cui si compone il Piano, che si articolano a loro volta intorno a tre assi strategici condivisi a livello europeo (digitalizzazione e innovazione, transizione ecologica, inclusione sociale) e a tre priorità trasversali (parità di genere, miglioramento delle competenze e delle prospettive occupazionali dei giovani; riequilibrio territoriale e sviluppo del Mezzogiorno). Ogni intervento considerato nel Piano deve inoltre rispettare il principio di Non Causare Danni Significativi (Do No Significant Harm- DNSH), ovvero contribuire alla tutela dell'ecosistema senza arrecare danno agli obiettivi ambientali.
  Il raggiungimento di tali traguardi e obiettivi, periodicamente monitorato mediante relazioni governative di cui quella in esame rappresenta il primo esempio, costituisce il presupposto necessario per l'ottenimento dei 191,5 miliardi del RRF sopra ricordati.
  Ricorda in proposito che l'erogazione di tale ammontare di risorse è prevista in 10 rate semestrali, ciascuna delle quali di importo compreso tra un minimo di 11 miliardi e un massimo di 21 miliardi, importi considerati al netto di un prefinanziamento di 24,9 miliardi, pari al 13 per cento del totale del RRF, già erogato al nostro Paese il 13 agosto 2021.
  La prima rata, attesa nei prossimi mesi, a seguito dell'iter di valutazione da parte della Commissione europea della Relazione di monitoraggio in esame, ha un valore complessivo lordo di 24,1 miliardi di euro, con una parte di contributi a fondo perduto pari a 11,5 miliardi e una di prestiti pari a 12,6 miliardi. Da tale ammontare di 24,1 miliardi va detratta, in proporzione, la quota di prefinanziamento (13%) già ricevuta dall'Italia, per una erogazione netta pari a 21 miliardi di euro.
  Ricorda inoltre che per il 2021, primo anno di attuazione del PNRR, era previsto il raggiungimento di 49 traguardi e 2 obiettivi, per un complesso di 51 interventi, di cui 27 connessi all'attuazione di riforme e 24 all'attuazione di investimenti. La Relazione in esame evidenzia in proposito il pieno raggiungimento dei risultati attesi, che hanno riguardato tutte le sei missioni del Piano, con una prevalenza per gli interventi compresi negli assi strategici della transizione ecologica e della transizione digitale, nonché nella priorità trasversale del contrasto ai divari territoriali.
  Più in dettaglio, la Relazione evidenzia che le Missioni che hanno visto un maggior numero di interventi realizzati sono la Missione 1 «Digitalizzazione, innovazione, competitività, cultura e turismo» e la Missione 2 «M2: Rivoluzione e transizione ecologica».
  La Relazione menziona in particolare gli interventi attuati nel corso del 2021 nei seguenti settori: a) disuguaglianze e fragilità (Legge quadro sulla disabilità; misure sulle zone economiche speciali; Fondo per l'imprenditoria femminile; Piano operativo per il sostegno alle persone vulnerabili e la prevenzione dell'istituzionalizzazione degli anziani); b) lavoro (Programma nazionale Garanzia di occupabilità dei lavoratori; Piano nazionale Nuove Competenze); c) salute (Piano di riorganizzazione delle strutture sanitarie per l'emergenza pandemica, con l'incremento del numero di posti letto di terapia intensiva e semi intensiva); d) giustizia (leggi delega in materia di riforma del processo civile e del processo penale, riforma in materia di crisi d'impresa, potenziamento delle piante organiche); e) ambiente e mobilità sostenibile (autobus elettrici, servizi idrici integrati, ciclo dei rifiuti, gas rinnovabile, prevenzione del dissesto idrogeologico, rafforzamento di ecobonus e Sismabonus per l'efficientamento degli edifici); f) università, ricerca e innovazione (riforme del sistema di istruzione terziaria, impulso alla ricerca applicata, alloggi per studenti universitari, aumento di importo e beneficiari delle borse di studio); g) mondo produttivo (Piano Transizione 4.0; bandi per progetti d'interesse europeo su microelettronica, idrogeno e cloud; competitività delle imprese turistiche; sostegno all'internazionalizzazione; sportello unico doganale); h) bilancio pubblico, controllo della spesa e amministrazione finanziaria (rafforzamento del ruolo del MEF nel processo di spending review; semplificazione e revisione delle procedure per gli appalti; contrasto all'evasione fiscale); i) rafforzamento della macchina amministrativa finalizzata alla buona gestione del PNRR.
  Segnala che, non solo per quanto attiene alle riforme, ma anche per quanto riguarda gli investimenti, i traguardi e gli obiettivi raggiunti nel 2021 si riferiscono essenzialmente all'approvazione di norme e alla definizione di processi necessari all'attuazione degli interventi che daranno luogo, in futuro, all'erogazione della spesa. Ciò vale non solo per i 49 target ma anche per i due obiettivi già raggiunti – riguardanti rispettivamente il reclutamento di 1000 professionisti a supporto tecnico delle amministrazioni locali per la realizzazione del PNRR e il rifinanziamento del Fondo 394/81, gestito da SIMEST, per sostenere l'internazionalizzazione delle PMI – che daranno luogo a erogazione di risorse solo a partire dal 2022.
  Segnala altresì che, presumibilmente per tale ragione, benché la Relazione stessa evidenzi che il processo di monitoraggio deve dare conto, oltre che dei risultati raggiunti, anche dell'impiego delle risorse europee, questa prima edizione si limita a dare conto degli adempimenti compiuti al fine del raggiungimento dei traguardi e degli obiettivi previsti per il 2021, con riferimento all'adozione di atti di normativa
primaria e secondaria o di atti amministrativi da cui dipende l'utilizzabilità delle risorse, mentre non fornisce indicazioni sui relativi profili di finanza pubblica.
  Ricorda in proposito che ai fini dell'ottenimento della prima rata del RRF non è peraltro necessario che il monitoraggio dimostri l'avvenuto utilizzo, da parte dello Stato italiano, di un corrispondente ammontare di risorse, mentre è sufficiente che sia dimostrata l'attuazione degli interventi secondo la programmazione presentata nel PNRR e approvata in sede europea. L'impostazione del RRF è infatti molto innovativa rispetto a quella, tradizionale, dei Fondi strutturali europei, che sono costituiti da «programmi di spesa» basati cioè, più che sul raggiungimento di obiettivi, sul rimborso delle spese rendicontate. Il pacchetto di aiuti europei inclusi nel NGEU, e in particolare il RRF al cui ottenimento è finalizzato il PNRR, costituisce invece un «programma di risultati», per cui l'erogazione delle rate non dipende solo dalla spesa rendicontata, come per i Fondi strutturali, bensì dalla dimostrazione dei progressi ottenuti nell'attuazione del processo volto al progressivo raggiungimento degli obiettivi. Pertanto, oltre alle somme già erogate all'Italia in sede di prefinanziamento, anche l'erogazione delle prime rate del RRF potrà avvenire anche prima dell'effettivo sostenimento delle spese connesse all'attuazione degli investimenti inclusi nel PNRR. Nella prima fase della programmazione, gli obiettivi sono infatti necessariamente incentrati sulla definizione della cornice che inquadrerà l'intero processo, fermo restando che, al termine del percorso, dovrà essere rendicontata anche l'effettiva erogazione della spesa finanziata mediante i dispositivi europei.
  Osserva che nelle future Relazioni di monitoraggio, che verranno prodotte contestualmente ai documenti periodici di finanza pubblica, ovvero ai Documenti di economia e finanza e alle relative note di aggiornamento, dovrà tenersi conto di ogni profilo dell'attuazione del PNRR rilevante ai fini della finanza pubblica. Ricorda a tale proposito la necessità che venga dato conto in ciascuna relazione degli utilizzi delle risorse finanziate a valere sulle sovvenzioni e sui prestiti europei inclusi nel PNRR, distinguendo la quota di risorse volta a finanziare spesa corrente, riduzione delle entrate fiscali, spesa in conto capitale (quest'ultima distinta nelle componenti investimenti fissi lordi e trasferimenti in conto capitale). Andrà inoltre dato conto del riparto tra la quota di risorse destinata a finanziare progetti aggiuntivi e quella volta a finanziare progetti «in essere» ovvero interventi già inclusi negli andamenti tendenziali, che sarebbero stati comunque adottati anche in assenza delle risorse comunitarie, fungendo queste ultime, per gli interventi in questione, da mera fonte sostitutiva di finanziamenti che sarebbero stati altrimenti attinti dal mercato. Ricorda in proposito che le Raccomandazioni del Consiglio europeo, richiamate anche nella pronuncia della Commissione europea sul Documento programmatico di bilancio dell'Italia per il 2022, sottolineano la necessità di fare uso del RRF al fine di finanziare investimenti addizionali, preservando al contempo quelli nazionali. Appare pertanto a suo avviso necessario, a fini di trasparenza, che le future relazioni di monitoraggio mantengano gli andamenti tendenziali previsti nei documenti di programmazione antecedenti all'approvazione del PNRR quali parametri di confronto, al fine di dimostrare l'effettiva addizionalità degli interventi finanziati del PNRR (nella misura prevista in tale documento) rispetto agli andamenti tendenziali previsti in assenza di finanziamenti comunitari. Ritiene inoltre opportuno che in occasione del monitoraggio degli effetti dell'attuazione del PNRR, contestuale alla pubblicazione dei documenti programmatici di finanza pubblica, venga dato conto degli effetti prodotti dal disallineamento temporale tra gli incassi degli aiuti europei e le spese connesse agli interventi cui tali aiuti sono finalizzati. Ricorda infatti che tale disallineamento, benché ininfluente ai fini dell'indebitamento netto (in quanto tale saldo di competenza economica
dovrebbe registrare le entrate dei fondi europei contestualmente alle spese al cui finanziamento esse sono dirette), potrebbe produrre significativi effetti sul fabbisogno e sul debito.
  Analogamente, ritiene che le future relazioni di monitoraggio debbano fornire l'analisi delle spese sostenute con riferimento ai tre assi strategici e alle tre priorità trasversali, recando una valutazione di congruità e di efficacia dell'allocazione prevista nel PNRR rispetto agli obiettivi che lo stesso programma si prefigge di raggiungere, anche al fine di modificare eventualmente in corso d'opera le scelte allocative ove se ne ravvisi la necessità, o di modificare i target che definiscono il percorso verso gli obiettivi.
  A titolo esemplificativo, ove nel corso del tempo si ravvisi la mancata inversione di tendenza dell'aumento del divario tra occupazione maschile e femminile, recentemente certificato dal Bilancio di genere per il 2020, nonché un mancato incremento dell'occupazione giovanile, potrà valutarsi se gli interventi finalizzati a tali due priorità trasversali siano adeguati, eventualmente rivedendo anche target quali la previsione di una soglia cumulativa del 30 per cento di occupazione femminile e giovanile nelle imprese aggiudicatrici degli appalti finanziati con il PNRR (per la cui misurazione andranno evitati fenomeni di double counting con riferimento all'occupazione di giovani donne).
  Analogamente, per quanto riguarda la terza priorità trasversale, rappresentata dalla coesione territoriale, osserva che andrà costantemente monitorato nel corso dell'attuazione del PNRR, e non solo al suo termine, il rispetto del parametro di destinazione alle aree del Mezzogiorno di una quota non inferiore al 40 per cento degli investimenti territorializzabili, stante l'aumento del divario territoriale che deriverebbe dal mancato avvio, in termini tempestivi, di un'azione di stimolo all'economia del Sud. Occorre peraltro evitare, a suo avviso, che il PNRR, per quanto riguarda la finalità trasversale della coesione territoriale, resti ancorato a un'impostazione basata su un «programma di spesa», limitato a verificare la destinazione al Mezzogiorno della quota di risorse prefissata. Occorre invece, a suo avviso, che anche per la finalità prioritaria in esame trovi applicazione il carattere innovativo dell'impostazione del PNRR, rinvenibile, come già ricordato, nella sua impostazione focalizzata sui risultati, più che sulla spesa. Ritiene pertanto che andrà verificato, in sede delle prossime relazioni di monitoraggio, che l'effettiva destinazione della quota di risorse attualmente prevista dal PNRR alla finalità in esame consenta il raggiungimento di obiettivi di azzeramento o riduzione dei divari di sviluppo. Questi ultimi andranno misurati mediante la definizione di parametri volti a quantificare le variazioni territoriali nella crescita economica e sociale, nella dotazione infrastrutturale e nel livello delle prestazioni erogate dalla pubblica amministrazione. Nel caso in cui le indicazioni di monitoraggio non confermino un percorso verso la riduzione di tali divari, andranno conseguentemente rivalutati i criteri di riparto delle risorse, nonché i target e gli obiettivi destinati a tale finalità.
  La relazione in esame, oltre a dare conto degli obiettivi e dei traguardi raggiunti nel 2021, ricorda i principali risultati attesi per il 2022 che ammontano a complessivi 100 interventi (17 obiettivi e 83 traguardi), di cui 48 da attuare nel primo semestre (riguardanti un solo obiettivo e 47 traguardi). Dei 100 risultati attesi per il 2022, ben 66 sono costituiti da riforme, delle quali 23 richiedono atti legislativi e 43 richiedono atti normativi secondari (in alcuni casi previo parere parlamentare), con una notevole concentrazione nel secondo semestre del 2022.
  Tra le misure legislative la cui entrata in vigore è prevista per il primo semestre 2022 rientrano le seguenti:

   la riforma del pubblico impiego;

   la riforma dell'amministrazione fiscale per aumentare la tax compliance;

   la riforma della carriera degli insegnanti;

   la delega per la riforma del codice degli appalti pubblici;

   le riforme per la semplificazione del quadro giuridico per l'efficientamento energetico e contro il dissesto idrogeologico;

   la riforma del quadro di revisione della spesa (spending review) per gli anni 2023-2025.

  Per il secondo semestre del 2022 è attesa l'approvazione di altre misure legislative tra cui:

   l'istituzione di un sistema di formazione di qualità per le scuole;

   l'istituzione di un sistema di certificazione della parità di genere e dei relativi meccanismi di incentivazione per le imprese;

   la riforma delle commissioni tributarie;

   la riforma del processo civile e penale e la riforma del quadro in materia di insolvenza;

   la legge annuale sulla concorrenza 2021.

  Osserva quindi come sia pertanto fondamentale che il Governo e il Parlamento collaborino, come peraltro già nel corso del 2021, nella definizione di un serrato programma di attuazione delle riforme previste dal PNRR, in modo da garantirne l'approvazione nel rispetto dei tempi previsti, senza che ciò vada a detrimento dell'accuratezza dell'attività istruttoria necessaria ad assicurare un elevato livello qualitativo della legislazione prodotta.
  A tal fine ritiene necessario che anche il Parlamento, come già previsto per le amministrazioni centrali e locali dallo stesso PNRR, acceleri il completamento dei percorsi programmati di reclutamento del personale, in modo da consentire un adeguato supporto tecnico alla serrata attività legislativa, prevista già a partire dall'anno in corso, necessaria all'attuazione del PNRR.
  In conclusione, nell'invitare tutti i gruppi a fargli pervenire le loro osservazioni con riferimento ai profili di competenza della Commissione, si riserva di valutare la presentazione di una bozza di risoluzione in esito al dibattito, che auspica ampio e approfondito stante la rilevanza del documento di monitoraggio in esame.

  Francesco BERTI (M5S) sottolinea l'importanza di cogliere l'occasione dell'attuazione e del monitoraggio del PNRR per ribadire, sia in sede nazionale che in sede europea, la comune volontà politica di una profonda riforma volta alla creazione di uno spazio fiscale comune, complementare a quello della politica monetaria comune dell'area Euro.
  Ricorda inoltre la notizia odierna relativa alla decurtazione di 15 milioni dai trasferimenti europei spettanti alla Polonia a causa della multa di cinquecentomila euro al giorno dovuta alla mancata chiusura delle centrali alimentate a carbone, cui erano appunto finalizzati i fondi europei. Ritiene che esempi come quello testé menzionato debbano costituire uno stimolo per la Commissione in vista dell'attuazione delle riforme previste dal PNRR, quali ad esempio quella relativa alle concessioni demaniali oggetto della c.d. direttiva Bolkestein, che sarà peraltro oggetto di esame in Aula in sede di discussione di un atto di indirizzo. Osserva infine che il dibattito sul PNRR, che tende a essere di carattere etereo, dovrebbe invece calarsi nei fatti concreti per monitorare l'effettiva attuazione alle riforme in programma.

  La seduta termina alle 13.55.

COMUNICAZIONI DEL PRESIDENTE

  Mercoledì 9 febbraio 2022. — Presidenza del presidente Sergio BATTELLI.

  La seduta comincia alle 13.55.

Sulla riunione dei presidenti COSAC, svoltasi il 14 gennaio 2022.

  Sergio BATTELLI, presidente, ricorda che il 14 gennaio scorso ha partecipato, in videoconferenza, alla riunione dei presidenti COSAC, in merito alla quale ha predisposto una relazione (vedi allegato 2).

  La Commissione prende atto.

  La seduta termina alle 14.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO
DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 14 alle 14.05.

AVVERTENZA

  Il seguente punto all'ordine del giorno non è stato trattato:

COMUNICAZIONI DEL PRESIDENTE

Sulla riunione della LXVI COSAC, svoltasi il 29 e 30 novembre 2021.

XIV Commissione - mercoledì 9 febbraio 2022

ALLEGATO 1

DL 228/2021: Disposizioni urgenti in materia di termini legislativi. C. 3431 Governo.

PARERE APPROVATO DALLA COMMISSIONE

  La XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea),

   esaminato, per le parti di competenza, il disegno di legge C. 3431 Governo, di conversione in legge del DL 228/2021, recante: «Disposizioni urgenti in materia di termini legislativi»;

   esaminate in particolare, per i profili di competenza, le seguenti disposizioni:

   in materia di sanità, il comma 1 dell'articolo 4, che, in considerazione dell'attuale carenza di medici di base, proroga dal 31 dicembre 2021 al 31 dicembre 2022 la possibilità di assegnare gli incarichi di medicina generale ai medici iscritti al relativo corso di formazione specialistica, in conformità alla disciplina europea, che riconosce tale facoltà agli Stati membri (con riferimento agli iscritti ai corsi di formazione specifica in medicina generale), ai sensi dell'articolo 29 della direttiva 2005/36/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 7 settembre 2005;

   in materia di aiuti alle imprese, in primo luogo l'articolo 10 che, ai commi 2 e 3, proroga i termini per l'adozione del decreto ministeriale con cui dovranno essere definite le modalità di rendicontazione e relativa compensazione dei danni subiti a seguito dell'emergenza epidemiologica da COVID-19, nel rispetto del «Quadro temporaneo per le misure di aiuto di Stato a sostegno dell'economia nell'attuale emergenza del COVID-19» (Com. C(2020) 1863 final e successive modificazioni e integrazioni) per le imprese che operano nel settore ferroviario; in secondo luogo, l'articolo 20, il quale, a seguito della proroga dal 31 dicembre 2021 al 30 giugno 2022 del citato «Quadro temporaneo», proroga i termini entro i quali – previa notifica e conseguente autorizzazione della Commissione UE – le Regioni, le Province autonome, gli altri enti territoriali e le Camere di commercio – a valere sulle risorse proprie ed entro i limiti di indebitamento previsti dall'ordinamento contabile – hanno la facoltà di adottare regimi di aiuti alle imprese secondo i massimali e le modalità definiti dal medesimo Quadro temporaneo;

   in materia di tutela dell'ambiente, l'articolo 11, che ai commi 1 e 2 interviene sul termine di decorrenza degli obblighi in materia di etichettatura degli imballaggi ai sensi dell'articolo 219, comma 5, del Codice dell'ambiente (decreto legislativo n. 152/2006), sospendendo ulteriormente l'applicazione di tali obblighi fino al 30 giugno 2022, consentendo la commercializzazione dei prodotti privi dei requisiti di etichettatura già posti in commercio fino ad esaurimento delle scorte;

   in materia di energia, l'articolo 11, comma 4, che proroga dal 31 dicembre 2021 al 31 dicembre 2026 il periodo di godimento dei benefici, rappresentati da condizioni più vantaggiose dei costi di approvvigionamento dell'energia elettrica (cd. meccanismo di import virtuale) riconosciuti alle imprese energivore nazionali a fronte del loro impegno a finanziare la realizzazione di alcune linee di interconnessione con l'estero;

   in materia di controllo dei settori strategici, l'articolo 17, che estende al 31 dicembre 2022 il termine di applicabilità della disciplina emergenziale dei poteri speciali del Governo (golden power), nei settori di rilevanza strategica, connessa agli effetti sul comparto industriale della pandemia da COVID-19, nonché l'articolo 21, riguardante la possibilità – previa autorizzazione della Commissione europea – di destinazione delle risorse finanziarie derivanti dai fondi sequestrati e acquisiti dalla società Ilva S.p.A. anche alla finalità di decarbonizzazione ed elettrificazione del ciclo produttivo dell'acciaio, in coerenza con gli obiettivi del PNRR;

   in materia di sperimentazione animale, l'articolo 4, comma 6, che dispone l'ulteriore proroga, dal 1° gennaio al 30 giugno 2022, della sospensione dell'applicazione dei divieti di alcune procedure di sperimentazione su animali (xenotrapianti, sostanze d'abuso e possibilità di impiego di un animale procedure di sperimentazione successive alla prima solo in caso in cui queste siano classificate come «lievi» o «non risveglio», ovvero condotte in anestesia generale);

   ricordato, in proposito di sperimentazione animale, che i divieti la cui sospensione viene prorogata sono oggetto di una procedura di infrazione a carico dell'Italia, tuttora in corso, per il non corretto recepimento della direttiva 2010/63/UE sulla protezione degli animali utilizzati a fini scientifici, in base al rilievo per cui in sede di recepimento (con il decreto legislativo 4 marzo 2014, n. 26) sono stati introdotti divieti più rigorosi rispetto a quelli previsti dalla direttiva medesima;

   richiamate altresì le istanze, provenienti dal mondo scientifico ed espresse anche nel corso dell'indagine conoscitiva sulle procedure di infrazione attualmente in corso presso la XIV Commissione, di provvedere in via definitiva, preso atto dell'attuale assenza di metodi scientificamente validi alternativi all'utilizzo di animali, a un corretto recepimento della citata direttiva europea, superando l'approccio della reiterata sospensione dell'applicazione dei divieti addizionali disposti dalla normativa nazionale, stante il nocumento che il carattere provvisorio della normativa nazionale applicabile produce sul settore della ricerca italiano, chiamato a collaborare e a competere con partner soggetti alla normativa comunitaria, con la conseguente elevata incidenza dei ricercatori italiani che decidono di condurre le loro ricerche all'estero,

  esprime

PARERE FAVOREVOLE

  con la seguente osservazione:

   valutino le Commissioni di merito, per le ragioni richiamate in premessa, l'opportunità di raccomandare al Governo di provvedere a sanare rapidamente la procedura di infrazione a carico dell'Italia in materia di non corretto recepimento della direttiva 2010/63/UE sulla protezione degli animali utilizzati a fini scientifici, procedura motivata della previsione nel nostro Paese di divieti più rigorosi rispetto a quelli contemplati da tale direttiva, superando la prassi della reiterata sospensione dell'applicazione dei citati divieti addizionali e prevedendo, al contempo, opportuni finanziamenti volti allo sviluppo di nuovi approcci metodologici per la ricerca senza l'uso di animali.

ALLEGATO 2

Sulla riunione dei presidenti COSAC, svoltasi il 14 gennaio 2022.

RELAZIONE DEL PRESIDENTE, ON. SERGIO BATTELLI

  La riunione, divisa in tre sessioni, è stata l'occasione per affrontare le tematiche relative alle priorità della Presidenza francese dell'Unione, alla costituzione dei gruppi di lavoro nell'ambito della COSAC, nonché al ventesimo anniversario dell'euro.
  Nell'ambito della I sessione il dibattito è stato introdotto dal Segretario di Stato per gli affari europei, Clément BEAUNE, il quale, nel sottolineare l'importanza del ruolo dei Parlamenti nazionali, ha illustrato le priorità del programma della Presidenza francese: in primo luogo, la sovranità europea e la capacità di definire e controllare i suoi confini, attraverso la riforma del Codice delle frontiere Schengen ovvero il proseguimento dei lavori sul nuovo patto per la migrazione e asilo. Il Segretario di Stato ha dichiarato di credere in un modello di difesa europeo, segnalando la rilevanza del Fondo europeo per la difesa e della Bussola strategica (Strategic Compass). Ha inoltre sottolineato l'importanza del vicinato europeo, in particolare l'Africa e i Balcani occidentali, a tal proposito esprimendo l'auspicio che i negoziati in corso con i Balcani progrediscano, in particolare, con l'Albania e la Macedonia del Nord. Ha poi menzionato un'altra priorità importante: il nuovo modello europeo di crescita e investimento. Ha inoltre rilevato che la Conferenza sul futuro dell'Europa è un'occasione unica per discutere delle riforme.
  Durante il dibattito sono intervenuti ventinove rappresentanti dei Parlamenti nazionali, che hanno espresso il loro supporto alle priorità del semestre di presidenza francese.
  Nel condividere le priorità ambiziose del programma della Presidenza, ho fatto presente che stiamo vivendo una fase storica densa di complessità e di sfide inedite a livello globale, che solo un'Europa unita e più forte potrà fronteggiare. Ho segnalato l'importanza di definire una nuova architettura per la sicurezza europea attraverso lo Strategic Compass, strumento fondamentale per rafforzare l'autonomia strategica e da ancorare alla dimensione euro-atlantica. Ho inoltre sottolineato il ruolo cruciale che potrà giocare una strategia di crescita che punti a rendere l'Unione un attore maggiormente autonomo sul piano globale, come la pandemia ci ha dimostrato in questi mesi. Ho infine espresso l'auspicio che in questo semestre si possano compiere passi decisivi verso la definizione di una gestione strutturale europea del fenomeno migratorio superando lo stallo sul nuovo Patto sulla migrazione e l'asilo.
  Nel corso della II sessione è stata decisa la costituzione di due gruppi di lavoro in seno alla COSAC, che, a partire da febbraio, svolgeranno un'attività fino alla fine del semestre di Presidenza francese dell'UE. Il primo gruppo di lavoro dovrebbe fornire una panoramica dei meccanismi di controllo attuati dai Parlamenti sulle politiche e le questioni europee, al fine di rafforzare il ruolo dei Parlamenti nazionali a livello europeo. Il secondo gruppo di lavoro sarebbe dedicato ai valori enunciati nell'articolo 2 del Trattato sull'Unione Europea (TUE), analizzando i risultati e le difficoltà incontrate dagli Stati membri nel conformarsi a questi valori. Inoltre, una relazione intermedia sul lavoro di ciascun gruppo dovrebbe essere presentata alla prossima riunione plenaria della COSAC a marzo e la relazione finale sarà elaborata al termine della Presidenza francese. Spetterà poi alla prossima Presidenza decidere se prolungare il lavoro dei gruppi anche nella seconda metà del 2022. I gruppi sono composti da due parlamentari per ciascun Parlamento nazionale.
  La III sessione è stata dedicata al tema del ventesimo anniversario dell'introduzione
dell'euro in cui è intervenuta la Presidente della Banca Centrale europea, che, dopo aver ricordato i principali momenti che hanno contraddistinto gli ultimi vent'anni di vita dell'euro, ha indicato tre direzioni da seguire per garantire un progresso sostenibile per l'Europa: la stabilità, rafforzare l'offerta e garantire autonomia strategica. Riguardo all'obiettivo della stabilità, ha anzitutto sottolineato l'importanza della cooperazione all'interno dell'Unione Europea, in vista del raggiungimento di obiettivi comuni. Sul fronte del rafforzamento dell'offerta, ha richiamato l'esigenza di una crescita sostenibile in cui l'offerta e la domanda si muovono insieme mentre l'economia si adatta a questi cambiamenti. Quanto all'autonomia strategica, a suo avviso, Next Generation EU ha rafforzato la credibilità delle emissioni obbligazionarie dell'UE e ha stimolato il ruolo internazionale dell'euro ed è pertanto convinta che l'attuazione diligente dei piani di riforma rafforzerà la fiducia nei mercati finanziari nelle obbligazioni. Nel ricordare che la Banca centrale europea sta lavorando a un progetto di euro digitale, ne ha sottolineato i vantaggi.
  Durante il dibattito sono intervenuti undici rappresentanti dei Parlamenti nazionali, che hanno tra l'altro sottolineato il ruolo centrale dell'euro durante la crisi pandemica e hanno fatto riferimento alla necessità di regole più chiare e trasparenti relative al Patto di stabilità, nonché a un migliore meccanismo di sorveglianza. Su tale questione la Presidente Lagarde ha segnalato che la BCE ha una posizione chiara sull'argomento: nel riconoscere che la disciplina di bilancio è essenziale, è favorevole all'adozione di regole più semplici e più comprensibili, sulle quali si svilupperà una discussione approfondita durante il prossimo periodo.
  Nel ricordare che la moneta unica si è affermata come la seconda valuta più importante a livello internazionale dopo il dollaro USA, ho sottolineato la necessità di un suo ulteriore rafforzamento sullo scenario globale. Per questo ho rilevato l'opportunità, tra l'altro, di garantire una rappresentanza unificata nell'ambito delle istituzioni e conferenze finanziarie internazionali, come consentito dai Trattati. Ho altresì sottolineato che l'euro è attualmente la moneta principale per gli investimenti verdi e che l'Unione può e deve essere un modello di riferimento a livello mondiale nell'emissione di obbligazioni che permettono di finanziare progetti che hanno un impatto positivo per l'ambiente.
  Ho poi segnalato che il rafforzamento della moneta unica passa anche attraverso l'introduzione dell'euro digitale, valutando attentamente le modalità con cui progettare la nuova moneta digitale cogliendone i benefici ed evitando gli effetti indesiderati e portando avanti il progetto per favorire la digitalizzazione dell'economia europea e stimolare l'innovazione nei sistemi di pagamento.
  In conclusione, ho rilevato quanto sia ineludibile una revisione delle regole del Patto di stabilità e crescita, che dovrebbero essere più semplici, più trasparenti, più chiare e basate su indicatori facilmente osservabili e misurabili. Tali regole dovrebbero essere capaci di sostenere la crescita, incentivare gli investimenti, soprattutto per favorire la trasformazione digitale ed ecologica, e ridurre le divergenze sociali ed economiche degli Stati membri. A tale scopo, alcuni strumenti dell'Unione, istituiti proprio durante la crisi, come SURE e Next Generation EU, potranno rappresentare un utile modello nella discussione sulla revisione dei meccanismi di governance macroeconomica, il cui dibattito è stato recentemente rilanciato dalla Commissione europea.