Commissione parlamentare per l'indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi

Commissione parlamentare per l'indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi

Comm. bicam. Vigilanza RAI

Comm. bicam. Vigilanza RAI

Commissione parlamentare per l'indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi
SOMMARIO
Giovedì 20 gennaio 2022

Sulla pubblicità dei lavori ... 43

ATTIVITÀ DI INDIRIZZO E VIGILANZA:

Esame della proposta di risoluzione su un'equilibrata rappresentazione dell'emergenza pandemica da parte del Servizio pubblico (Esame e rinvio) ... 43

ALLEGATO 1 (Proposta di risoluzione su un'equilibrata rappresentazione dell'emergenza pandemica da parte del Servizio pubblico presentata dal Presidente Barachini) ... 46

PROCEDURE INFORMATIVE:

Audizione del Segretario dell'Unione sindacale giornalisti Rai (USIGRAI) (Svolgimento) ... 44

Sulla pubblicazione dei quesiti ... 45

ALLEGATO 2 (Quesiti per i quali è pervenuta risposta scritta alla presidenza della Commissione – Dal n. 432/2013 al n. 440/2054) ... 47

Commissione parlamentare per l'indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi - Resoconto di giovedì 20 gennaio 2022

  Giovedì 20 gennaio 2022. — Presidenza del presidente BARACHINI. – Interviene il segretario dell'Unione sindacale giornalisti Rai (USIGRAI), dottor Daniele Macheda.

  La seduta comincia alle 14.05.

  (La Commissione approva il processo verbale della seduta precedente).

Sulla pubblicità dei lavori.

  Il PRESIDENTE comunica che ai sensi dell'articolo 13, comma 4, del Regolamento della Commissione, la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata mediante l'attivazione del sistema audiovisivo a circuito chiuso, mentre limitatamente all'audizione sarà trasmessa anche la diretta sulla web-tv della Camera dei deputati e, successivamente, sul canale satellitare della Camera dei deputati.
  Avverte che dell'audizione odierna verrà altresì redatto e pubblicato il resoconto stenografico.

ATTIVITÀ DI INDIRIZZO E VIGILANZA

Esame della proposta di risoluzione su un'equilibrata rappresentazione dell'emergenza pandemica da parte del Servizio pubblico.
(Esame e rinvio).

  Il PRESIDENTE introduce l'esame di una proposta di risoluzione «su un'equilibrata rappresentazione dell'emergenza pandemica da parte del Servizio pubblico» il cui testo (allegato al resoconto), già trasmesso a tutti i commissari, è in distribuzione.
  La proposta di questa risoluzione è stata elaborata a seguito di un orientamento condiviso all'interno della Commissione, anche alla luce dalla discussione aperta dai direttori di importanti testate televisive (del Servizio pubblico e delle reti private) di non dare spazio nei telegiornali ai cosiddetti «no vax» i quali però hanno potuto esprimere le loro opinioni nei talk show, determinando così un dibattito sulla differenza tra informazione e infotaintment.
  Con questa risoluzione si invita pertanto la Rai, nel rispetto del pluralismo e senza censurare nessuna posizione, a dividere le opinioni dai fatti, i pareri degli esperti da quelli dei non esperti, a non indugiare nello scontro tra le posizioni per cercare l'ascolto, a collocare i confronti all'interno solo delle trasmissioni di informazione e a contrastare sempre il fenomeno delle fake news.
  Propone quindi di fissare il termine per la presentazione degli emendamenti riferiti alla proposta di risoluzione da lui predisposta entro martedì 8 febbraio.

  La Commissione conviene.

  Il PRESIDENTE rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

PROCEDURE INFORMATIVE

Audizione del Segretario dell'Unione sindacale giornalisti Rai (USIGRAI).
(Svolgimento).

  Il PRESIDENTE saluta e ringrazia il dottor Daniele Macheda, segretario dell'Unione sindacale giornalisti Rai (USIGRAI), per la disponibilità ad intervenire nella seduta odierna.
  Ricorda che, secondo quanto stabilito dalla Giunta per il Regolamento del Senato, in considerazione della situazione di emergenza epidemiologica in corso, per l'audizione odierna è consentita la partecipazione con collegamento in videoconferenza ai lavori dei componenti della Commissione.
  Il dottor Macheda il 6 gennaio ha trasmesso una nota con la quale ha espresso le perplessità del sindacato che rappresenta in ordine alla decisione assunta dal Consiglio di amministrazione della Rai di cancellare la terza edizione della TGR e il TG sportivo di mezzanotte di RaiSport. Ha illustrato altresì delle proposte alternative per mantenere un'edizione serale del TGR e un'edizione del TG sportivo su un'altra rete.
  Peraltro questa tematica è stata oggetto di valutazione da parte della Commissione sia nell'audizione dell'Amministratore delegato del 24 novembre 2021, sia tramite una lettera indirizzata dalla Commissione allo stesso Amministratore delegato a cui il dottor Fuortes ha risposto il 14 dicembre 2021, ribadendo che la decisione di cancellare le edizioni notturne dei TG regionali è dovuta all'alto costo per la loro realizzazione a fronte di bassi risultati in termini di ascolti, nell'ottica di una complessiva razionalizzazione delle spese.
  Sempre sugli aspetti appena richiamati, la Commissione ha in programma di prevedere in tempi ravvicinati un'ulteriore audizione dell'Amministratore delegato, tanto più necessaria sia in relazione al piano industriale sia per avere i necessari chiarimenti in ordine alla recente approvazione da parte del CDA del Budget 2022 di Gruppo, in cui si è registrato comunque il voto contrario di alcuni consiglieri di amministrazione.
  Cede quindi la parola al dottor Macheda per la sua esposizione alla quale seguiranno i quesiti da parte dei commissari.

  Intervengono per porre quesiti e svolgere considerazioni il PRESIDENTE, le senatrici FEDELI (PD) e GALLONE (FIBP-UDC), il deputato CARELLI (CI), il senatore GASPARRI (FIBP-UDC), la senatrice GARNERO SANTANCHÈ (FdI), il deputato FORNARO (LEU), il senatore DI NICOLA (M5S), la deputata FLATI (M5S), la senatrice DE PETRIS (Misto-LeU-Eco) e il deputato ANZALDI (IV).

  Interviene in replica il dottor MACHEDA.

  Il PRESIDENTE ringrazia l'audito e dichiara conclusa la procedura informativa.

Sulla pubblicazione dei quesiti.

  Il PRESIDENTE comunica che sono pubblicati in allegato, ai sensi della risoluzione relativa all'esercizio della potestà di vigilanza della Commissione sulla società concessionaria del servizio pubblico radiotelevisivo, approvata dalla Commissione il 18 marzo del 2015, i quesiti dal n. 432/2013 al n. 440/2054 per i quali è pervenuta risposta scritta alla Presidenza della Commissione (vedi allegato).

  La seduta termina alle 15.55.

Commissione parlamentare per l'indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi - giovedì 20 gennaio 2022

ALLEGATO 1

Proposta di risoluzione su un'equilibrata rappresentazione dell'emergenza pandemica da parte del Servizio pubblico presentata dal Presidente Barachini.

  La Commissione parlamentare di indirizzo e di vigilanza del servizio pubblico radiotelevisivo,

   premesso che:

    l'articolo 1 della legge 14 aprile 1975, n. 103, e l'articolo 49, comma 12-ter, del decreto legislativo 31 luglio 2005, n. 177 (Testo unico dei servizi di media audiovisivi e radiofonici), attribuiscono alla Commissione funzioni di indirizzo generale e di vigilanza dei servizi pubblici radiotelevisivi;

    l'articolo 14 del Regolamento della Commissione stabilisce che essa esercita i poteri e le funzioni che le sono attribuiti dalla legge, adottando, quando occorra, risoluzioni contenenti direttive per la società concessionaria;

   considerato che:

    a quasi due anni dall'inizio della pandemia si sta cominciando finalmente ad analizzare il ruolo dell'informazione e della mediazione della stessa in un periodo di emergenza;

    i direttori di importanti testate televisive, private e del Servizio pubblico, hanno aperto la discussione con interventi che rivendicavano il diritto di non dare spazio ai cosiddetti «No Vax» nei propri telegiornali, sul presupposto che non tutte le opinioni sono uguali;

    queste prese di posizione hanno suscitato polemiche, ma anche originato un dibattito critico soprattutto sulla differenza tra informazione tradizionale e talk show, che invece, anche sulle stesse reti, a quella posizione hanno dato ampio spazio di parola;

    la visione richiamata, in parte strumentalizzata come potenziale censura nei confronti dei sostenitori di posizioni contrari alla vaccinazione anti Sars-Cov2, chiarisce tuttavia in pieno il momento che stiamo vivendo;

    in particolare, ciò mostra come la mediazione giornalistica ed editoriale sia tornata centrale, a discapito dell'illusoria prevalenza della disintermediazione, che voleva imporsi come la nuova realtà dell'informazione;

    è proprio in questa autorevolezza di filtro che si sostanzia il Servizio pubblico, che non può e non deve censurare nessuna posizione, anche se minoritaria nel Paese, e deve sempre essere imparziale e pluralistico, sapendo dosare e rappresentare in maniera corretta, equilibrata e, soprattutto, contestualizzata, la realtà, dividendo le opinioni dai fatti, i numeri dalle suggestioni, i pareri degli esperti da quelli dei non esperti;

    applicare questo filtro con competenza e professionalità è, ad avviso della Commissione, la sfida più importante, ancorché faticosa e difficile, per l'informazione del servizio pubblico italiano;

    l'errore più grossolano, che purtroppo anche il Servizio pubblico a volte commette, è quello di indugiare nella rappresentazione teatrale degli opposti e delle contraddizioni alla ricerca del dato di ascolto inseguendo le realtà private;

    questa logica da Infotainment dovrebbe essere avulsa dalle reti pubbliche in qualunque situazione, ma in particolar modo in una situazione come quella di emergenza pandemica;

   rilevato che:

    il Servizio pubblico è chiamato a marcare la propria differenza rispetto alle altre realtà e deve comportarsi con un senso di responsabilità di alto profilo soprattutto in questa fase, perché proprio in questa diversità risiede il presupposto della sua esistenza e del suo finanziamento da parte dei cittadini;

    il fenomeno delle fake news, che rappresenta certamente un pericolo per la democrazia della comunicazione, può addirittura diventare «letale» quando investe il tema della salute: anche per questo il Servizio pubblico deve garantire sempre la veridicità dell'informazione,

invita:

   la società concessionaria del Servizio pubblico radiotelevisivo:

    a rappresentare la realtà, nel contesto dell'emergenza pandemica in atto, in maniera corretta, equilibrata e contestualizzata;

    a non censurare nessuna posizione, anche se minoritaria nel Paese, nel rispetto dell'imparzialità e del pluralismo;

    a dividere le opinioni dai fatti, i numeri dalle suggestioni, i pareri degli esperti da quelli dei non esperti;

    a non indugiare nella rappresentazione teatrale degli opposti e delle contraddizioni alla ricerca del solo dato di ascolto;

    a collocare il confronto tra opinioni divergenti in materia di politica sanitaria all'interno delle sole trasmissioni di informazione;

    a contrastare il fenomeno delle fake news, garantendo sempre la veridicità dell'informazione.

ALLEGATO 2

QUESITI PER I QUALI È PERVENUTA RISPOSTA SCRITTA ALLA PRESIDENZA DELLA COMMISSIONE (DAL N. 432/2013 AL N. 440/2054)

  FORNARO. – Al Presidente e all'Amministratore delegato della RAI. – Premesso che:

   dall'analisi dei palinsesti approvati dai vari Direttori Generali e dal precedente Amministratore Delegato è facilmente dimostrabile come ci sia stato, e tuttora persista, una sorta di monopolio di importanti società di produzione in particolare in access e prime time delle reti generaliste. In particolare, nell'anno 2019 la società di produzione a cui RAI e i principali editori nazionali commissionano la maggior parte delle ore di produzione risulterebbe essere Banijay, che, sempre nel 2019, ha acquistato l'altro colosso produttivo Endemol;

   il gruppo produce per RAI, tra le altre cose, da più di 20 anni le principali strisce quotidiane di programmazione (L'Eredità, I Soliti Ignoti, Affari Tuoi), e in contemporanea per gli stessi slot sugli altri canali nazionali;

   la pratica del ricorso alle case di produzione esterne ha negli anni di fatto appaltato tutta la parte autoriale, editoriale e artistica a scapito delle risorse professionali interne e della creatività, spesso proponendo dei format che appiattiscono l'offerta complessiva, in particolare nel settore dell'intrattenimento;

   la ripetitività dei contenuti e di alcuni volti, l'assenza di innovazione, di idee, il calo degli ascolti, specie, dei programmi di intrattenimento sono solo la diretta conseguenza di scelte editoriali che sottraggono a Rai la titolarità della mission di servizio pubblico televisivo, con il conseguente rischio di spoliazione del controllo editoriale e del prodotto a beneficio delle società di produzione appaltatrici;

   tale stato di cose trova terreno fertile in un contesto di scarso investimento sulla formazione delle risorse professionali presenti in azienda a cui si aggiunge la carenza cronica di personale nei settori editoriali, artistici e produttivi, ciò favorisce costose collaborazioni, primi utilizzi e aumentano il ricorso ad appalti totali,

   si chiede di sapere:

    se non si ritenga opportuno invertire questa pratica di massiccia esternalizzazione produttiva e ideativa alle grandi società di produzione nelle fasce orario di maggior costo e pregio, passando a una effettiva rotazione degli incarichi delle commesse (in linea peraltro agli obblighi di cui al Codice Contratti pubblici, Codice Etico Rai e contratto di servizio) al fine di stimolare, in tal modo, anche la crescita delle piccole e medie realtà editoriali e che, nel contempo una garantisca una maggiore attenzione alla creatività interna attraverso serie politiche di gestione del personale, promuovendo il funzionamento e la piena operatività della Direzione di Genere «Contenuti Digitali». (432/2013)

  RISPOSTA. – In merito all'interrogazione in oggetto si forniscono i seguenti elementi informativi sulla base delle indicazioni delle Strutture competenti.
  In linea generale, si ritiene opportuno evidenziare che le scelte editoriali alla base dei palinsesti sono molto articolate, soprattutto con riferimento alle reti che hanno obiettivi di ascolto significativi e strategici per l'intera Azienda.
  Per entrare nel concreto, è utile guardare alla nostra rete ammiraglia, che nella propria offerta dedica una parte importante al genere «intrattenimento» e il cui esempio è facilmente estendibile agli altri canali.
  È certamente vero che in alcune fasce importanti permangono dei format mirati per il grande pubblico, quali «L'Eredità»,
«Soliti Ignoti» e «Affari tuoi», di proprietà di società esterne disposte a cederli solo a fronte dell'affidamento della produzione esecutiva del format stesso. La loro permanenza in palinsesto è legata al trend nettamente positivo delle performance di ascolto e gradimento registrate nel tempo, tanto che al momento la direzione di rete non ha trovato formati innovativi alternativi, che siano in grado di sostituire questi programmi garantendo gli stessi risultati.
  In tale quadro, a partire dalla stagione 2020/21, Rai Uno è comunque riuscita ad aumentare l'utilizzo delle risorse interne, investendo su professionalità e produzioni.
  Dall'esame del palinsesto si evidenzia infatti un aumento nel ricorso alle risorse interne per le principali conduzioni del daytime, la realizzazione interna della produzione dello spazio quotidiano delle ore 14.00 (precedentemente affidata a fornitore esterno) e il cambio della società appaltatrice per ciò che concerne l'appuntamento daily delle ore 12.00: «La prova del cuoco» del gruppo Endemol è stata sostituita da «È sempre mezzogiorno» della Stand by me.
  Nello specifico «Vieni da me», condotto da Caterina Balivo (collega esterna), è stato sostituito da «Oggi è un altro giorno», condotto dalla caporedattrice interna Serena Bortone. Così come le conduzioni di «Unomattina» e di «Vita in diretta» sono state affidate a giornalisti interni, nel primo caso Marco Frittella del tg1 e Monica Giandotti del tg3, nel secondo al caporedattore Alberto Matano. A questi professionisti è stata anche affidata la responsabilità editoriale e creativa del prodotto televisivo che guidano.
  In aggiunta, si ritiene utile richiamare l'attenzione sulle stagioni di palinsesto più protette, come quella estiva, in cui Rai Uno realizza internamente sia il preserale «Reazione a Catena» (
format RAI al 50 per cento con Sony) che l'access «TEcheTEcheTÈ» (sostitutivi di «L'Eredità» e «Soliti Ignoti»). Si sta peraltro valutando che il primo possa progressivamente essere prodotto per un numero maggiore di puntate, andando a effettuare test anche in periodi di garanzia.
  Rai Uno, consapevole anche della necessità di una rotazione nell'affidamento all'esterno, ha introdotto la collaborazione di nuove Società quali ad esempio Blu Jasmine e Fremantle che non erano, in precedenza, fornitori tradizionali di prima serata o di quotidiani per la rete ammiraglia.
  Infine, per quanto concerne l'utilizzo di professionalità interne, la Rete impiega tutte le risorse assegnate.
  Per quanto riguarda il tema dei «contenuti digitali» si ritiene utile evidenziare che solo nella seconda metà del 2019 la Direzione RaiPlay e Digital ha assunto questa denominazione e ha acquisito le caratteristiche di un editore con una propria autonomia produttiva di programmi originali per la piattaforma RaiPlay. La prima produzione interamente prodotta da RaiPlay, in collaborazione con RaiUno, è stata «Viva RaiPlay» (condotta da Fiorello) seguita da «VivaAsiago10».
  In sintesi, nel biennio 2020-2021 la Direzione ha realizzato 45 titoli diversi, come prodotti originali per la Piattaforma.
  Nel dettaglio, lo sforzo produttivo interno ha riguardato «L'Altro Festival» (format originale per la piattaforma in onda dopo le serate del Festival di Sanremo), tre edizioni del format originale «SuperQuark+», una docuserie ispirazionale (11 episodi) denominata «Beautiful Minds», due documentari dedicati al rapimento Bulgari e al rapimento Piattelli e tre programmi originali in forma di magazine: «Play Books», «Play Digital», «Play Mag», a cui si aggiungono ulteriori prodotti interni come «Le storie di Mirko» e «I mestieri di Mirko», dedicati al racconto del nostro Paese in chiave leggera e originale.
  Per quanto attiene ai prodotti d'acquisto e d'appalto, la strategia di RaiPlay e Digital è stata l'individuazione di prodotti orientati ai target di riferimento della Piattaforma, nonché in linea con la dinamicità di fruizione tipica delle piattaforme digitali e dei dispositivi su cui vengono veicolati i contenuti. E nel rispetto di questa linea editoriale sono stati scelti prodotti di varie società, sia di grandi dimensioni che più piccole.
  In particolare, i 27 titoli di Acquisto/Preacquisto/Appalto, prodotti utilizzando 25 fornitori diversi, sono stati scelti puntando soprattutto su progetti inediti (Paper Format
) per i quali si è proceduto ad acquisire sine die il 50 per cento dei diritti sul format derivante, garantendo all'azienda un significativo patrimonio editoriale per gli anni a venire.
  In tale quadro, si segnala un'importante produzione dal titolo «Paese Reale» (condotta da Edoardo Ferrario) con la società Tamago s.r.l., che è nuova nel panorama dei fornitori Rai, anche in termini di significativi affidamenti, e che ha saputo realizzare un prodotto editoriale con ampia soddisfazione della Rete. E ancora, il programma «Tu non sai chi sono io» realizzato prima dalla società Fremantle Media Italia, importante e solido produttore nel panorama europeo, e poi dalla società Kimera Produzioni s.r.l. a cui Fremantle aveva nel frattempo ceduto la propria quota di titolarità sul format derivante. RaiPlay ha investito sul format perché convinta del valore editoriale del progetto indipendentemente dall'intervenuta variazione nella società produttrice. Infine, l'innovativo progetto «Ossi di seppia», realizzato con la società 42°Parallelo.
  In conclusione, anche per quanto riguarda Raiplay e Digital, la Rete impiega tutte le professionalità interne assegnate.

  ANZALDI – Al Presidente e all'Amministratore delegato della RAI. – Premesso che:

   nell'audizione in commissione di Vigilanza il 4 agosto 2021, il nuovo amministratore delegato della Rai, Carlo Fuortes, ha parlato di un netto deterioramento dei conti aziendali, con un indebitamento di 300 milioni di euro fatto registrare negli ultimi 3 anni;

   una delle maggiori voci di spesa del servizio pubblico è rappresentata dalla Tgr, la più grande redazione giornalistica d'Italia, i cui ultimi dati a disposizione della Vigilanza (risalenti a sei anni fa, Piano News del 2015) indicano che la testata impiegherebbe circa 800 giornalisti e circa 1.700 dipendenti in totale, sparsi in 21 sedi regionali, ciascuna guidata da un caporedattore. A capo di questa compagine giornalistica ci sono 1 direttore, 2 condirettori e 6 vicedirettori, un numero aumentato dal precedente Cda;

   tra i prodotti realizzati dalla Tgr c'è anche l'edizione notturna in onda poco dopo mezzanotte, della durata di 3 minuti, che secondo notizie di stampa pur venendo registrata un'ora prima vedrebbe comunque il riconoscimento dello straordinario notturno per tecnici e giornalisti;

   l'informazione regionale rappresenta uno dei punti caratterizzanti del servizio pubblico, in ottemperanza a quanto previsto dal Contratto di Servizio;

   si chiede di sapere:

    quale sia il numero di dipendenti in forza alla Tgr, tra giornalisti, tecnici, impiegati, quadri. Se negli ultimi anni l'organico sia cresciuto o diminuito. Quali siano i costi della sola edizione notturna, quante persone siano impiegate per realizzarla e quante a straordinario notturno. Quali siano gli ascolti di questa edizione. Se siano previste operazioni di razionalizzazione ed eventuale taglio agli sprechi nelle redazioni regionali, a partire dal numero di condirettori e vicedirettori in vista della scadenza dell'attuale vertice di testata, alla luce delle difficoltà finanziarie dell'azienda denunciate dall'amministratore delegato Fuortes. (433/2014)

  RISPOSTA. – In merito all'interrogazione in oggetto si forniscono i seguenti elementi informativi sulla base delle indicazioni delle Strutture competenti.
  Per quanto riguarda l'edizione notturna del TGR, si comunica che la cancellazione è stata discussa nel corso del CDA del 26 novembre u.s.
  Sul tema più ampio delle risorse a vario titolo impiegate sui territori, corre l'obbligo anzitutto di precisare che il personale sul territorio (incluso il personale tecnico), che non insista sui Centri di produzione, è incardinato presso le 17 sedi regionali RAI (incluse Trento e Bolzano) e non presso la TGR.
  Le sedi regionali, infatti, hanno la finalità preminente di rappresentanza sul territorio e di supporto alla TGR, eventualmente alle Testate nazionali che ne facciano richiesta e alle strutture di programmazione delle sedi regionali che ne sono dotate, più o
meno coincidenti con le Regioni a statuto speciale per la realizzazione delle rispettive attività istituzionali che si risolvono, in particolare, nella narrazione della realtà locale.
  Nel dettaglio, la tabella seguente riepiloga il trend dal 2018 al 2021 delle risorse che fanno capo alle Sedi e alla TGR suddivise per inquadramento professionale:

  Servizio Contabile

  CCL

2018/12

2019/12

2020/12

2021/11

  COORDINAMENTO SEDI REGIONALI ED ESTERE

  Dirigenti

14

13

12

10

  Giornalisti

7

7

7

4

  Quadri, impiegati ed operai

887

901

889

871

908

921

908

885

  TESTATA GIORNALISTICA REGIONALE

  Dirigenti

1

1

1

1

  Giornalisti

761

748

733

765

  Quadri, impiegati ed operai

194

199

195

186

985

948

929

952

1.864

1.869

1.837

1.837

  La tabella sottostante riporta le risorse impiegate nel 2021 suddivise per categoria

  Macro Aggregato Categoria

COORDINAMENTO SEDI REGIONALI ED ESTERE

TESTATA GIORNALISTICA REGIONALE

  Dirigenti

10

1

11

  Dirigenti giornalisti

3

55

58

  Giornalisti

1

710

711

  F super

7

1

8

  Quadri

101

101

  Impiegati

715

185

900

  Operai

48

48

885

952

1.837

  La tabella seguente indica invece – all'interno delle categorie quadri, impiegati e operai del Coordinamento sedi – l'evoluzione numerica delle figure professionali che operano in produzione

  Direzione

  SEZIONE

  Profilo Professionale

  2018/12

  2019/12

  2020/12

  2021/11

  COORDINAMENTO
  REGIONALI ED ESTERE

  Produzione

  CAPO OPERAI

13

11

11

9

  FUNZIONARIO F1

7

6

10

6

  IMPIEGATO

26

28

27

24

  OPERATORE DI RIPRESA

5

5

4

4

  SPECIALIZZATO DELLA PROD.

36

42

36

36

  TECNICO DELLA PRODUZIONE

411

417

412

418

498

509

500

497

  BERGESIO, CAPITANIO, COIN, FUSCO, MACCANTI, PERGREFFI, TARANTINO. – Al Presidente e all'Amministratore delegato della Rai. Premesso che:

   nella puntata del 14 novembre scorso della trasmissione «Che Tempo che fa» nella quale era ospite il Ministro della salute, il conduttore Fabio Fazio si è lasciato andare, ad una vera e propria intemerata contro la parte di popolazione che non ha aderito alla campagna vaccinale contro il Covid-19;

   il presentatore ha, poi omesso, di porre al Ministro qualunque domanda circa le inchieste sollevate dalla trasmissione della medesima rete, Report, in ordine ai presunti scandali nella prevenzione e nella gestione poi della pandemia da parte della Organizzazione Mondiale della salute;

   la discussione tra il dott. Fazio, il Ministro Speranza e il virologo Burioni si è concentrata sulla scuola dove, a detta del conduttore, i minori non vaccinati mettono a rischio la vita dei loro compagni di classe e delle loro famiglie;

   tra le righe, Fazio e Burioni sembravano voler inasprire le norme contro i minori non vaccinati considerandoli dei veri e propri untori. Inutile dire che sotto i 12 anni, bambini e ragazzi non possono vaccinarsi. Inutile dire che i contagi a scuola sono sotto controllo. Inutile dire che l'Italia è il Paese che già ora, come ricordato dallo stesso Ministro, ha le norme più severe;

   in merito alla problematica circa la presenza a scuola tra minori vaccinati e non, il conduttore lasciatosi guidare dal proprio sentimento personale di intransigenza ha lui stesso rilasciato commenti non appropriati rispetto ad un tema tanto delicato;

   la linea editoriale, come noto, è rimessa al conduttore ed alla sua redazione, ma il tono con il quale è stato affrontato un argomento, delicato che investe sensibilità diverse nell'ambito della popolazione italiana, non ha contribuito a distendere gli animi né ha minimamente contribuito alla sensibilizzazione della campagna vaccinale, in compenso ha certamente esasperato maggiormente gli animi con toni oltre modo smisurati;

   nel prosieguo della trasmissione è andata in onda l'intervista ad una nota cantante americana. All'inizio di questa intervista il conduttore ha ricordato la recente bocciatura avvenuta al Senato del cosiddetto DDL Zan affermando che «In Italia, qualche settimana fa, hanno purtroppo fermato una legge importante contro l'omotransfobia». Dopo un breve scambio di battute, il conduttore si è lasciato andare ad un'affermazione che lascia a dir poco interdetti: «Noi continueremo a pretendere le leggi contro l'omotransfobia e per ogni uguaglianza. Questo è quello che possiamo fare e lo faremo sino in fondo»;

   il dott. Fazio è libero di perorare tutte le cause politiche che ritiene ma non può fare un uso privato della televisione pubblica;

   la vicenda appena riportata si pone, peraltro, in netto contrasto con quanto previsto dal Contratto di servizio 2018-2022, nello specifico, l'articolo 6 del citato Contratto stabilisce chiaramente che «la Rai è tenuta ad improntare la propria offerta informativa ai canoni di equilibrio, pluralismo, completezza, obiettività, imparzialità, indipendenza (...) e a garantire un rigoroso rispetto della deontologia professionale da parte dei giornalisti e degli operatori del servizio pubblico, i quali sono tenuti a coniugare il principio di libertà con quello di responsabilità, nel rispetto della dignità della persona, e ad assicurare un contraddittorio adeguato, effettivo e leale»;

   la Rai deve sempre garantire il rigore, la considerazione e il rispetto da parte dei suoi giornalisti, degli operatori del servizio pubblico e dei propri ospiti se non altro per il rispetto che si deve alla pluralità del pubblico televisivo e, nel caso specifico, dei telespettatori che contribuiscono al mantenimento della Rai attraverso il pagamento del canone;

   alla luce dei gravissimi fatti esposti si chiede alla Società Concessionaria:

    in che modo intenda assicurare che le trasmissioni Rai siano conformi al contratto di servizio, vigilando sul rispetto dei principi di pluralità, indipendenza e imparzialità;

    se non ritengano gravemente lesive per la credibilità della tv pubblica le affermazioni del conduttore Fabio Fazio. (434/2017)

  RISPOSTA. – In merito all'interrogazione in oggetto si forniscono i seguenti elementi informativi sulla base delle indicazioni della Direzione di Rai 3.
  In premessa, si ritiene opportuno evidenziare che per ogni programma vale l'affermazione fatta dagli stessi interroganti per cui «la linea editoriale è rimessa al conduttore e alla sua redazione» a cui è necessario aggiungere che la scelta della linea editoriale è in capo alla Rete attraverso il direttore e i responsabili del programma che hanno la prerogativa di definire modalità e sensibilità con le quali vengono trattati i temi, ferma restando la continua vigilanza sul rispetto dei principi di pluralismo, indipendenza e imparzialità.

  Nello specifico, si ritiene utile sottolineare che Che tempo che fa è uno dei pochi programmi che, assieme ai telegiornali, non ha mai interrotto le trasmissioni per tutto il periodo della pandemia ed è stato un punto di riferimento fondamentale per far sì che i telespettatori del servizio pubblico potessero orientarsi anche in momenti di grande allarme e confusione.
  Occorre poi ricordare che da sempre Che tempo che fa sostiene la campagna vaccinale non in maniera ideologica e neppure tra le righe, ma fornendo dati e informazioni scientifiche, citando fonti e invitando i massimi esperti mondiali, dal professor Mantovani al professor Fauci. Il tutto attraverso i toni pacati e la capacità di far emergere le differenze, senza mai esasperare il dibattito, che caratterizzano da sempre la conduzione di Fabio Fazio.
  In relazione al tema dell'esito dell'iter parlamentare della legge Zan il conduttore ha testualmente affermato: «Noi continueremo a pretendere leggi contro l'omotransfobia e per ogni uguaglianza», affermazione che trova riscontro anche in quella parte del Parlamento che non ha votato la legge Zan e che sta comunque proponendo interventi legislativi riconducibili allo spirito delle parole di Fazio, ovvero la necessità di una legge sul tema.
  In conclusione, Che tempo che fa continua a rappresentare con equilibrio, coerenza, completezza e responsabilità quanto accade nel Paese, ospitando opinioni e orientamenti di tutti i partiti.

  ROMANO. – Al Presidente e all'Amministratore delegato della Rai. — Premesso che:

   Sebastiano Abbrescia è dipendente RAI presso la sede di Bari, con qualifica di quadro e mansione di coordinatore tecnico dell'Area Produzione. Egli è anche rappresentante sindacale RSU, eletto nelle liste del sindacato Snater, delegato come riserva nella contrattazione nazionale e come delegato nel coordinamento nazionale delle RSU nonché componente della segreteria regionale Snater con la carica di vicesegretario;

   tra il 12 luglio 2021 e il 4 ottobre 2021 Sebastiano Abbrescia ha ricevuto ben tre lettere di richiamo dalla Direzione risorse umane e organizzazione, con contestazioni disciplinari relative a presunte negligenze nell'espletamento delle sue funzioni professionali;

   le reiterazioni delle contestazioni rivolte ad Abbrescia dalla Direzione risorse umane e organizzazione, insieme alla loro concentrazione in meno di tre mesi, rischia di apparire conseguente e ritorsiva in relazione ad una serie di azioni sindacali svolte da Abbrescia presso la sede Rai di Bari in opposizione all'azienda e a difesa di alcune lavoratrici (tra cui due assunte ex lege n. 68 del 1999);

   si chiede di sapere:

    se Il Presidente e l'Amministratore delegato della Rai fossero a conoscenza delle tre lettere di richiamo inviate a Sebastiano Abbrescia dalla Direzione risorse umane e organizzazione tra luglio e ottobre 2021, se fossero a conoscenza delle vertenze sindacali di cui Abbrescia è stato promotore e quali iniziative intendano mettere in campo per escludere che l'iniziativa della Direzione Risorse Umane e Organizzazione sia stata ispirata da finalità ritorsive nei confronti dell'impegno sindacale di Abbrescia. (435/2019)

  RISPOSTA. – In merito all'interrogazione in oggetto si forniscono i seguenti elementi informativi sulla base delle indicazioni della Direzione risorse umane e organizzazione.
  In via preliminare si conferma che nel periodo compreso tra luglio e ottobre 2021 sono state elevate nei confronti del sig. Sebastiano Abbrescia tre contestazioni disciplinari, per disservizi ritenuti imputabili all'interessato.
  A tal proposito si ritiene opportuno evidenziare che il Vertice aziendale non viene coinvolto in ogni singola situazione, quando la gestione della stessa è delegata in conformità di specifiche procure, deleghe e disposizioni organizzative. I procedimenti disciplinari di quadri, impiegati ed operai – nel cui ambito contrattuale è inserito il dipendente citato – nonché le vertenze sindacali – salvo quelle promosse a livello locale dalle RSU delle Sedi Regionali, gestite dalla Direzione coordinamento sedi regionali ed estere – rientrano nelle competenze della Direzione risorse umane e organizzazione, che si avvale del supporto della Direzione di inquadramento del personale interessato.
  In conclusione, nel respingere fermamente che l'avvio dei procedimenti disciplinari nei confronti del sig. Abbrescia possa essere stato ispirato da finalità ritorsive per il ruolo sindacale rivestito dal dipendente, considerando anche che ciascun procedimento disciplinare avviato in Azienda è tracciato in tutte le sue fasi, si evidenzia che i lavoratori ai quali venga elevata una contestazione disciplinare, ovvero venga comminata una sanzione, possono contare sulle tutele che la legge stessa stabilisce (legge n. 300 del 1970), sia con riferimento alla possibilità di rendere giustificazioni, che alla possibilità di impugnare una eventuale sanzione ritenuta illegittima.

  ANZALDI. – Al Presidente e all'Amministratore delegato della Rai. — Premesso che:

   per tre settimane di seguito, nelle puntate del 16, del 23 e del 30 novembre, la trasmissione di Rai Tre «Cartabianca» ha ospitato in studio l'esponente no-vax Maddalena Loy, in qualità di rappresentante del comitato contro vaccini e Green Pass «Rete nazionale scuole in presenza»;

   nelle ospitate Loy si è distinta per i continui battibecchi con esponenti del mondo scientifico, come gli infettivologi Matteo Bassetti, direttore clinica Malattie infettive policlinico San Martino di Genova, e Massimo Galli, direttore del reparto di Infettivologia dell'ospedale Sacco di Milano, perfino con la contestazione dei dati scientifici ricordati dagli esperti, tanto da essere più volte apostrofata dalla conduttrice. Addirittura nella puntata del 23 novembre Bianca Berlinguer è arrivata ad utilizzare verso Loy un'espressione dura come «Stia zitta!», che non si dovrebbe mai sentire rivolta verso nessuno in un dibattito televisivo, a maggior ragione nel servizio pubblico;

   pur con il susseguirsi di episodi disdicevoli di vero e proprio disturbo del dibattito in studio che hanno visto Loy protagonista, e che certamente non hanno contribuito a dare un'informazione chiara e approfondita ma hanno solo alimentato confusione come ammesso dalla stessa conduttrice, l'esponente no-vax ha continuato ad essere invitata, dando l'impressione che ci sia un gioco delle parti per una sorta di rappresentazione sceneggiata sui vaccini, come se possa esserci una par condicio tra scienza e derive antiscientifiche;

   si chiede di sapere:

    se le continue ospitate a Cartabianca su Rai Tre dell'esponente no-vax Maddalena Loy, in qualità di rappresentante del comitato contro vaccini e Green Pass «Rete nazionale scuole in presenza», siano retribuite oppure se la sua presenza sia a titolo gratuito;

    se l'Azienda ritenga compatibile con un'informazione corretta ed equilibrata proporre una sorta di par condicio tra scienza e derive antiscientifiche su una questione delicata come la campagna vaccinale, principale strumento di lotta contro la pandemia, in un momento critico come l'inizio della cosiddetta quarta ondata. (436/2032)

  RISPOSTA. – Con riferimento all'interrogazione in oggetto, fatto salvo il principio dell'autonomia editoriale nella realizzazione dei prodotti informativi e nelle scelta degli ospiti, attraverso cui Rai assicura, grazie alla sua articolata offerta, il pluralismo e il libero confronto delle parti anche con la rappresentazione non acritica di posizioni minoritarie e ribadito che nella trattazione della pandemia Covid l'unico faro è rappresentato dalla scienza, si sottolinea che la Rai è attivamente impegnata nel contribuire con idee e sostegno tecnico alle campagne informative dello Stato sui vaccini che permettono di aumentare la protezione individuale e collettiva dal virus. Ciò premesso, si forniscono i seguenti elementi informativi sulla base delle indicazioni delle competenti strutture aziendali.
  In primo luogo, si ritiene opportuno evidenziare che la signora Maddalena Loy – portavoce della Rete nazionale scuola in presenza – è stata ospite della trasmissione #CartaBianca nelle puntate del 16, 23 e 30 novembre a titolo completamente gratuito.
  Entrando nel merito dei contenuti dei dibattiti sulla questione pandemica che hanno animato le puntate suddette, occorre sottolineare che l'intento del programma non è mai stato quello di mettere sullo stesso piano le posizioni scientifiche che ribadiscono l'efficacia e dunque la necessità della vaccinazione e quelle non scientifiche dei cosiddetti no vax. Infatti, sia il contesto generale della trasmissione, sia l'impostazione data dalla conduttrice, sia infine il rapporto tra i tempi offerti alle varie posizioni non hanno mai potuto suggerire l'idea di una sorta di acritica indifferenza tra opzione favorevole al vaccino e opzione contraria, nonché una sovrarappresentazione di quest'ultima.

  PARAGONE. – Al Presidente e all'Amministratore delegato Rai. — Premesso che:

   stando a quanto riferito, la giornalista Cinzia Fiorato, dipendente Rai come caposervizio e conduttrice del TG1, ha presentato più esposti ai vertici Rai che si sono succeduti, su gravi e illegittime condotte, in conflitto di interessi, di alcuni dirigenti dell'azienda e, dopo anni di contenziosi legali, che hanno certificato un grave e prolungato demansionamento ai suoi danni, messo in atto proprio da quei dirigenti, non ha mai avuto risposte dall'azienda in merito alla richiesta di apertura di indagini e di protezione ai sensi della legge n. 179 del 2017. L'ultimo esposto è stato inviato in data 20 settembre 2021, all'Amministratore delegato Fuortes e a tutta la nuova governance della Rai;

   in data 12 novembre 2021 è pervenuto alla Commissione Parlamentare per l'indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi un esposto a firma della giornalista stessa, diretto anche alla Procura della Repubblica e all'Autorità Nazione Anticorruzione-ANAC;

   stando a quanto riferito, della vicenda si sarebbe interessato il consigliere eletto dai dipendenti Riccardo Laganà, sia nel primo che nel secondo mandato ancora in essere, che più volte ha sollecitato i diversi AD, Presidente e CDA tutto, oltre che DG e Collegio dei Sindaci, ad avviare un'indagine interna, a fornire protezione, a risolvere in via stragiudiziale il contenzioso complesso e importante che, a tutt'oggi, sta ancora comportando esborsi notevoli di denaro pubblico;

   gli esposti riguarderebbero, tra l'altro, i conflitti di interessi dell'allora caporedattrice degli Speciali Tg1 Monica Maggioni, le attività e gli interessi conseguiti tramite la Rai dalla stessa Maggioni, proprietaria nel tempo di quattro società di produzioni televisive che si sarebbero trovate in conflitto di interesse e in concorrenza con La Rai e in costanza di rapporto dipendente con l'azienda di servizio pubblico. Le società che la Maggioni ha posseduto e che sono state denunciate dalla Fiorato sono: MM Media s.r.l., GM News di Giannantonio Micalessin SAS & C, Four in the morning s.r.l. e 2709 s.r.l. Sempre stando a quanto riferito, con i suoi soci la Maggioni avrebbe prodotto documentari per i quali avrebbe usato anche materiale Rai, facendoci lavorare gli stessi soci: documentari coprodotti da Rai Cinema e Mediakite Srl, altra società di un ex dipendente Rai Corporation, all'epoca marito di una giornalista dipendente di Rai International. Quei documentari sarebbero poi andati in onda negli spazi giornalistici di cui la Maggioni era responsabile su Rai Uno. Nell'esposto vengono descritte altre condotte ritenute in conflitto di interesse di Monica Maggioni che, vendute le quote della Four in The Morning srl al suo compagno, avrebbe continuato a pubblicizzarne l'attività e i prodotti negli spazi giornalistici di cui era responsabile, così come avrebbe continuato a far lavorare nei suoi spazi, compreso l'ultimo programma Sette Storie di Rai Uno, il suo ex socio della GM News;

   considerato che:

    stando a quanto riferito, mentre venivano denunciati i gravi fatti, la Rai non avrebbe avviato alcun audit interno e la giornalista Monica Maggioni avrebbe proseguito la sua carriera in Rai ricoprendo dapprima il ruolo di direttrice dei Rai News 24, poi di Presidente della Rai, poi capostruttura di sé stessa con il programma «Sette Storie» e da poco direttrice del TG1. Tutto questo sarebbe avvenuto in violazione della legge anticorruzione e relativo piano triennale approvato dalla Rai e la nomina del responsabile per la prevenzione della corruzione, della legge sulla trasparenza e relativo piano approvato dalla Rai e la nomina del relativo responsabile, del Codice Etico, del Codice Comportamentale dei dipendenti, del CCN dei Giornalisti, del Contratto Integrativo approvato dalla Rai e dall'Usigrai e i relativi allegati, del Regolamento disciplinare, della Circolare che regola le incompatibilità dei giornalisti e dipendenti Rai;

   si chiede di sapere:

    se il Presidente e l'Amministratore delegato intendano disporre un audit per accertare i fatti più volte denunciati dalla giornalista Fiorato, affinché si riferisca del relativo esito anche alla competente commissione di vigilanza parlamentare;

   se intendano chiarire, per quanto di competenza, perché il CdA e il Collegio Sindacale, il Direttore Generale, il Responsabile del Personale, il Responsabile per la prevenzione della corruzione, non abbiano dato seguito alle segnalazioni della giornalista e alle richieste di provvedimenti invocati dal consigliere nominato dai dipendenti;

   come sia stato possibile un demansionamento della giornalista del servizio pubblico radiotelevisivo per 39 mesi, messo in atto dai dirigenti denunciati, nonostante le reiterate denunce della giornalista;

   come mai la Rai non abbia ritenuto di evitare il contenzioso o di chiuderlo in via transattiva come spesso auspicato dai giudici e dal consigliere eletto dai dipendenti;

   se, in base a quanto denunciato dalla Fiorato, intendano chiarire se la Maggioni potesse essere nominata nell'ordine: direttrice di Rainews 24, Presidente della Rai, AD di Rai Com e poi Direttrice del TG1 e possa o meno mantenere la relativa carica nonostante i denunciati «conflitti di interesse o di titolarità di cariche in società concorrenti» ex art. 21 dello statuto della RAI per i quali altri dipendenti hanno subito sanzioni del licenziamento nonostante la risalenza dei fatti;

   perché, nonostante le reiterate denunce della giornalista del Tg1 Cinzia Fiorato, che ha vinto in primo grado una causa per demansionamento per il periodo lavorato, anche per il periodo lavorato con la caporedattrice Monica Maggioni, la Rai non abbia aperto alcun audit e nessuna istruttoria per i fatti oggetto di denuncia e riportati dei singoli ricorsi. (437/2036)

  RISPOSTA. – In merito all'interrogazione in oggetto si forniscono i seguenti elementi informativi sulla base delle indicazioni fornite dalle direzioni competenti.
  In primo luogo si comunica che larga parte delle questioni segnalate sono già state oggetto di indagine nell'ambito di un procedimento penale conclusosi con decreto di archiviazione emesso dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Roma. Analoga valutazione, per i profili di propria competenza, è stata espressa anche dall'ANAC e dagli organi di controllo interno della società.
  Con riferimento agli incarichi ricoperti dalla dottoressa Monica Maggioni dal 2018, si segnala che quest'ultima ha regolarmente presentato le dichiarazioni di insussistenza di cause di inconferibilità e incompatibilità e che le stesse sono state oggetto di controllo da parte del Responsabile per la Prevenzione della Corruzione; dalle verifiche non è emerso alcun elemento che potesse integrare un conflitto di interesse anche solo potenziale.
  Si segnala, infine, che le ipotesi di definizione transattiva dei giudizi pendenti avanzate da Rai non sono state accolte dalla giornalista Cinzia Fiorato.

  PARAGONE. – Al Presidente e all'Amministratore delegato della RAI. — Premesso che:

   durante la puntata del programma televisivo Agorà, condotto dalla dottoressa Luisella Costamagna, in onda venerdì 19 novembre su Rai 3, in ordine ai contagi e decessi da Covid-19 sono stati trasmessi dati diversi da quelli riportati nel bollettino dell'Istituto Superiore di Sanità del 10 novembre 2021, pagina 17, indicato fra le fonti per l'elaborazione dei dati;

   nello specifico, il dato relativo al contagio dei non vaccinati, pari nel bollettino ISS al 41,9 per cento delle diagnosi, nell'infografica della trasmissione è diventato 62 per cento, quello delle terapie intensive è passato dal 66,4 per cento dell'ISS, all'86 per cento di Agorà e quello dei decessi dal 46,8 per cento al 77 per cento;

   le informazioni fornite dal programma televisivo potrebbero configurarsi come vere e proprie fake news, finalizzate ad alterare gravemente la realtà dei fatti da parte di una trasmissione del servizio pubblico;

   per sapere:

    se sia stata avviata un'indagine interna per verificare quanto accaduto;

    in che modo sia assicurata la veridicità delle informazioni trasmesse dai programmi del servizio pubblico per evitarne, come nel caso di specie, l'alterazione;

   in che modo si intenda assicurare l'imparzialità e la neutralità del servizio pubblico. (438/2037)

  RISPOSTA. – In merito all'interrogazione in oggetto si forniscono i seguenti elementi informativi sulla base delle indicazioni delle competenti strutture aziendali.
  In primo luogo, si ritiene opportuno evidenziare che la tabella a cui si riferisce l'interrogazione, trasmessa nello spazio di Agorà Extra condotto da Senio Bonini (e non all'interno di Agorà condotto da Luisella Costamagna), ha illustrato l'andamento dei contagi e dei decessi da Covid-19, basandosi non soltanto sui dati dell'Istituto superiore di Sanità, ma anche su quelli elaborati da Lab24 de IlSole24ore, come peraltro evidenziato nella stessa grafica.
  In altri termini, il dato graficizzato non avrebbe mai potuto coincidere con quelli
forniti dall'ISS, proprio perché rappresentava una sintesi di più fonti.
  In linea generale, occorre dunque far presente che non c'è stata alcuna volontà di orientare il pubblico, né tanto meno di diffondere «fake news» in un programma come Agorà che in oltre dieci anni si è contraddistinto per equilibrio e imparzialità. D'altronde, la veridicità delle informazioni trasmesse dai programmi del servizio pubblico rappresenta per l'azienda una priorità assoluta e, in tale ottica, la Rai ha creato una struttura – con cui la redazione di Agorà e Agorà Extra collabora assiduamente – che si occupa di filtrare e smontare con operazioni di fact checking le notizie false provenienti dal web e non solo.

  ROMANO. – Al Presidente e all'Amministratore delegato della Rai. — Premesso che:

   nell'edizione del TG Regionale Friuli Venezia Giulia delle ore 14 del giorno 9 dicembre 2021, dal minuto 6 e 40, è stata riferita «l'indignazione» del presidente della Regione Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga per il raduno no vax svoltosi a Redipuglia, e successivamente è stato riportato il giudizio («manifestazione irresponsabile e fuorilegge») della coordinatrice di Forza Italia Fvg on. Sandra Savino, che annuncia un'interrogazione;

   nell'edizione del Giornale Radio Regionale Friuli Venezia Giulia dello stesso giorno delle ore 12.10 sono stati riportati ampi brani dal comunicato della stessa Savino sul raduno No Vax;

   né nel TG Regionale né nel Giornale Radio Regionale è stata fatta alcuna menzione delle analoghe prese di posizione di condanna, rese pubbliche a ridosso della manifestazione stessa, dell'Onorevole Debora Serracchiani e della Senatrice Tatjana Rojc, entrambe appartenenti al Partito Democratico;

   non appare conforme agli obblighi del servizio pubblico d'informazione fornire una rappresentazione così parziale dello spettro delle opinioni delle forze politiche, in particolare relativamente ad un tema così delicato e d'interesse generale come le manifestazioni no vax, che in Friuli Venezia Giulia hanno creato disagi e propiziato la diffusione del coronavirus;

   si chiede di sapere:

    se il Presidente e l'Amministratore delegato della Rai sono a conoscenza di questi episodi di preoccupante parzialità politica dell'informazione pubblica regionale diffusi dalle testate regionali del Friuli Venezia Giulia, in palese violazione degli obblighi di pluralismo a cui è tenuta l'informazione RAI, e quali provvedimenti intendano adottare per assicurare pari diritto di tribuna ai rappresentanti delle principali forze politiche regionali e nazionali. (439/2044)

  RISPOSTA. – In merito all'interrogazione in oggetto si forniscono i seguenti elementi informativi sulla base delle indicazioni fornite dalle direzioni competenti.
  Mercoledì 8 dicembre, nel telegiornale delle 19.35 del Friuli Venezia Giulia è andata in onda una notizia letta da studio, con il supporto filmato, relativa a una manifestazione non autorizzata svoltasi al Sacrario militare di Redipuglia per contestare l'obbligo vaccinale previsto per le Forze dell'Ordine. Nel servizio è stato dato conto della dichiarazione del Sottosegretario alla Difesa, on. Mulè, che ha minacciato pesanti sanzioni disciplinari nel caso in cui fosse stata accertata la presenza di militari alla manifestazione. Presa di posizione che l'indomani è stata riportata anche dalla stampa locale.
  Sulla vicenda sono arrivati in redazione alcuni comunicati, tra cui quello dell'on. Rojc ricevuto alle 19.17 – e quindi pochi minuti prima della messa in onda – e quello dell'on. Serracchiani che è giunto alle 19.41, quindi a tg in corso.
  Il giorno successivo nell'edizione delle 14 del Tgr Friuli sono state riportate due nuove prese di posizione contro il raduno no vax, per una durata complessiva di circa 30 secondi: una dell'on. Savino – che ha presentato una interrogazione parlamentare – e l'altra, dai toni molto duri, del presidente della Regione, Fedriga.
  Nell'ambito della propria autonomia editoriale, la redazione ha deciso di dare spazio
agli interventi più recenti nel tempo, oltre che a quello che portava con sé un dato di novità, ovvero il coinvolgimento del Parlamento nella vicenda tramite un'interrogazione.
  In conclusione, non si ravvisa in queste scelte un vulnus dei doveri di imparzialità della redazione della Tgr del Friuli Venezia Giulia che, confortata dai dati forniti dall'Osservatorio di Pavia nel corso degli anni, ha sempre rispettato i valori di correttezza e imparzialità in termini di informazione politica nel suo complesso, circostanza confermata dal fatto che Agcom non ha mai sanzionato alcuna edizione della Tgr.

  CAPITANIO, BERGESIO, COIN, FUSCO, MACCANTI, PERGREFFI, TARANTINO. – Al Presidente e all'Amministratore delegato della Rai. – Per sapere, premesso che:

   come riportato dal sito internet vigilanza.tv sembrerebbe che la Presidente Soldi avrebbe affidato alla dottoressa Cinzia Squadrone il coordinamento dei tavoli legati ai temi sui quali si starebbe definendo il contratto di servizio 2023-2027;

   a quanto risulta agli interroganti il medesimo incarico sarebbe stato affidato anche al dottor Luppi il quale – sempre come riportato da informazioni di stampa – sarebbe stato indicato quale responsabile del gruppo di lavoro incaricato di coordinare le attività finalizzate alla definizione del testo del Contratto di Servizio per il quinquennio 2023-2027;

   l'apparente coincidenza tra i due incarichi induce ad una doppia riflessione: la prima sull'utilizzo di risorse esterne in luogo di quelle interne e la seconda rispetto alla necessità di contrarre i costi aziendali come auspicato dall'Amministratore Delegato in sede di audizione presso la Commissione di Vigilanza;

   la Relazione sulla gestione 2019 della Società, approvata con determina n. 74/2021 dalla Sezione del controllo sugli enti della Corte dei conti evidenzia, in particolare, che l'esercizio 2019 ha fatto registrare un aumento complessivo dei costi, di quasi 61 milioni di euro in valore assoluto (+2,4 per cento);

   per la Corte, inoltre, nell'esercizio in esame «persistono insoddisfacenti modalità di reclutamento delle risorse umane», con la conseguente necessità che l'Azienda metta in campo «ogni misura organizzativa, di processo e gestionale idonea ad eliminare inefficienze e sprechi», considerata l'emersione di perdite di conto economico per il secondo anno consecutivo, al fine di assicurare un maggior contenimento dei costi, nell'ottica di un maggiore equilibrio economico e gestionale;

   la Rai, come noto, nonostante la veste di società per azioni (peraltro partecipata totalitariamente da enti pubblici), ha natura sostanziale di ente pubblico, compresa tra gli enti sottoposti al controllo della Corte dei conti cui lo Stato contribuisce in via ordinaria; tenuta all'osservanza delle procedure di evidenza pubblica nell'affidamento degli appalti. In ragione di tali peculiari indici della natura pubblicistica della società, il danno cagionato alla Rai potrebbe essere qualificato come danno erariale;

   come disciplinato dal documento «criteri e modalità di reclutamento del personale e del conferimento degli incarichi di collaborazione» della Rai, preventivamente all'avvio del processo di reclutamento di personale sul mercato, deve essere effettuata una ricognizione della disponibilità di risorse interne adeguate in termini qualitativi e quantitativi a ricoprire le posizioni ricercate;

   alla Società concessionaria si chiede:

    1) quanti e quali siano i curricula di dirigenti interni presi in considerazione per lo svolgimento di questo incarico;

    2) sulla base di quali criteri sia stata effettuata una selezione che, in assenza dei necessari chiarimenti, non può che configurarsi allo stato attuale come un'oggettiva violazione del Contratto di servizio 2018-2022;

    3) a quanto ammonti il compenso per lo svolgimento della consulenza;

    4) quale sia stata l'attività finora svolta dalla consulente esterna. (440/2054)

  RISPOSTA. – In merito all'interrogazione in oggetto si forniscono i seguenti elementi informativi sulla base delle indicazioni delle Direzioni competenti.
  Rai ha istituito un apposito gruppo di lavoro, con la supervisione della presidenza come da deleghe conferite, con l'obiettivo di coordinare le attività necessarie alla definizione del nuovo Contratto di Servizio per il quinquennio 2023-2027. Tenuto conto del rilievo di tale percorso negoziale per il futuro dell'azienda, il gruppo di lavoro, coordinato dal dottor Stefano Luppi, dovrà raccordarsi con il vertice aziendale per le valutazioni e determinazioni di competenza e a tal fine può avvalersi del supporto di competenze specialistiche.
  In tale quadro Rai ha conferito un incarico di consulenza alla dottoressa Cinzia Squadrone. Il contratto di collaborazione attiene al periodo settembre/dicembre 2021 e ha ad oggetto la «ricostruzione dei bisogni dell'utente/cittadino attraverso l'analisi del contesto socio-mediale e l'ascolto dell'utente, anche mediante lo studio e il confronto di dati e ricerche di mercato, finalizzata alla preparazione e impostazione negoziale del nuovo contratto di servizio ed in funzione di supporto specialistico al confronto con le controparti istituzionali».
  La fattispecie è riconducibile alla categoria dei «casi eccezionali connotati da stretto rapporto di fiducia e/o di riservatezza con il Vertice aziendale e da elevate competenze tecnico specialistiche attinenti all'incarico da conferire, tali da consentire a Rai di mantenere o migliorare la propria immagine e/o il livello competitivo nel mercato di riferimento», categoria contemplata esplicitamente nel documento «Criteri e modalità di reclutamento del personale e del conferimento degli incarichi di collaborazione», le cui previsioni modali sono state rispettate.
  Per quanto concerne il compenso percepito per l'attività svolta, si precisa che risulta in linea con gli standard di mercato e al di sotto della soglia di pubblicazione individuale prevista dal Piano per la Trasparenza e la Comunicazione Aziendale.
  Di seguito un sintetico report delle attività svolte dalla dottoressa Squadrone nel periodo settembre/dicembre 2021:

   1)

    1.1. Studio del mercato dei media italiano e dei bisogni dell'utente/cittadino nel contesto mediale contemporaneo.
    Lo studio si è valso di competenze maturate sia sul mercato sia in ambito accademico.

   1.2. Presentazione al team CDS, coordinato da Stefano Luppi.

   2)

    2.1. Studio dei contratti di servizio di altri Paesi europei.
    Lo studio si è valso di report del network EBU e della conoscenza personale di ricerche in ambito accademico (IULM) e della Comunità Europea (Audiovisual European Observatory).

   2.2. Presentazione al team CDS, coordinato da Stefano Luppi.

   3)

    3.1. Definizione del possibile apporto distintivo di Rai rispetto agli altri soggetti media presenti in Italia.
    Lo studio si è valso di esperienze dirette in aziende multimediali pubbliche e private, italiane e internazionali.

    3.2. Presentazione al team CDS, coordinato da Stefano Luppi.

    3.3. Presentazione al team ristretto delle Direzioni selezionate.

   4)

    4.1. Raccolta dei commenti del team ristretto e ridefinizione del quadro sulla base dei commenti ricevuti.
    Lo studio si è valso di pluriennale competenza nella rielaborazione di contributi interdisciplinari in ambito media.

    4.2. Presentazione al team CDS, coordinato da Stefano Luppi.

   5)

    5.1. Approfondimento di alcune questioni chiave con le direzioni interessate: offerta Raiplay diretta ai giovani; soluzioni di AI di supporto alla scelta e al consumo dei contenuti; progetti di Big Data che aiutino a conoscere l'utente e a rispondere ai suoi bisogni; progetti e problemi dell'Innovazione editoriale; offerta culturale.
    L'attività di confronto e di approfondimento si è valsa di specifica competenza nell'interlocuzione con profili specialistici in ambito media.

    5.2. Relazione su confronti e approfondimenti specialistici.