XI Commissione

Lavoro pubblico e privato

Lavoro pubblico e privato (XI)

Commissione XI (Lavoro)

Comm. XI

Lavoro pubblico e privato (XI)
SOMMARIO
Mercoledì 12 gennaio 2022

SEDE CONSULTIVA:

Delega al Governo per la riforma fiscale. C. 3343 Governo (Parere alla VI Commissione) (Esame e rinvio) ... 115

AUDIZIONI INFORMALI:

Audizioni nell'ambito dell'esame delle proposte di legge C. 1458 Frassinetti, C. 1791 Fragomeli e C. 1891 Spadoni, recanti disposizioni per l'inserimento lavorativo delle donne vittime di violenza di genere.
Audizione di rappresentanti dell'Associazione nazionale volontarie del Telefono rosa ONLUS, dell'Osservatorio nazionale sostegno vittime e dell'Unione nazionale vittime (UNAVI) ... 119

Audizione di rappresentanti dell'Istituto di ricerche sulla popolazione e le politiche sociali (IRPPS) ... 120

AUDIZIONI INFORMALI:

Audizione di rappresentanti di CNA FITA Trasporto persone, nell'ambito dell'esame delle proposte di legge C. 1779 Paolo Russo e C. 1782 Molinari, recanti disposizioni in materia di controlli sul personale addetto ai servizi di trasporto ... 120

INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA:

5-07341 Mura: Penalizzazione occupazionale retributiva delle lavoratrici di Ita Airways ... 120

ALLEGATO 1 (Testo della risposta) ... 123

5-07342 Mugnai: Problemi occupazionali relativi alla annunciata chiusura dello stabilimento di Marradi dell'azienda Ortofrutticola del Mugello ... 120

ALLEGATO 2 (Testo della risposta) ... 124

5-07343 Rizzetto: Urgenza di rifinanziare l'indennità di quarantena ... 121

ALLEGATO 3 (Testo della risposta) ... 125

5-07344 Moschioni: Iniziative per assicurare la continuità produttiva e il mantenimento dei livelli occupazionali nello stabilimento Dynamic Technologies di Attimis ... 121

ALLEGATO 4 (Testo della risposta) ... 126

5-07345 Invidia: Misure per contrastare l'eccessiva precarizzazione dei rapporti di lavoro ... 121

ALLEGATO 5 (Testo della risposta) ... 127

XI Commissione - Resoconto di mercoledì 12 gennaio 2022

SEDE CONSULTIVA

  Mercoledì 12 gennaio 2022. — Presidenza della presidente Romina MURA.

  La seduta comincia alle 13.30.

Delega al Governo per la riforma fiscale.
C. 3343 Governo.
(Parere alla VI Commissione).
(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento in titolo.

  Camillo D'ALESSANDRO (IV), relatore, ricorda preliminarmente che il disegno di legge è stato presentato dal Governo dopo l'approvazione del documento conclusivo dell'indagine conoscitiva sulla riforma dell'imposta sul reddito delle persone fisiche e altri aspetti del sistema tributario, svolta dalle Commissioni Finanze della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica. Inoltre, la riforma del fisco, inserita nel PNRR come riforma di accompagnamento, è stata avviata con la legge di bilancio 2022, che ha destinato 8 miliardi di euro a interventi specifici su IRPEF e IRAP, in linea con le indicazioni del citato documento conclusivo dell'indagine conoscitiva. Il provvedimento, inoltre, è uno dei disegni di legge collegati alla manovra di bilancio per il triennio 2022-2024, a norma dell'articolo 7, comma 2, lettera f), della legge 31 dicembre 2009, n. 196, elencati nella Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza 2021.
  Il disegno di legge consta di dieci articoli, la cui impostazione si richiama al contenuto del documento conclusivo, ad eccezione della riforma del catasto, di cui all'articolo 6, tema non affrontato dall'indagine conoscitiva.
  Gli obiettivi fondamentali della riforma, che costituiscono i princìpi e i criteri direttivi generali per l'esercizio della delega, sono enunciati all'articolo 1: la crescita dell'economia, attraverso l'aumento dell'efficienza della struttura delle imposte e la riduzione del carico fiscale sui redditi derivanti dall'impiego dei fattori di produzione; la razionalizzazione e la semplificazione del sistema tributario, preservandone la progressività, da attuare anche attraverso la riduzione degli adempimenti a carico dei contribuenti e l'eliminazione dei cosiddetti «micro-tributi», con gettito trascurabile per l'Erario; la riduzione dell'evasione e dell'elusione fiscale.
  L'articolo 1, inoltre, disciplina la procedura di adozione dei decreti legislativi, che devono essere adottati nel rispetto dei princìpi costituzionali, in particolare di quelli previsti dagli articoli 3 e 53 della Costituzione, nonché del diritto dell'Unione europea, sulla base dei princìpi e criteri direttivi specifici, indicati negli articoli successivi. In particolare, la norma prevede la trasmissione degli schemi di decreto alle Commissioni parlamentari competenti per materia e per i profili finanziari, per l'espressione del parere entro il termine di trenta giorni, termine che può essere prorogato di ulteriori venti giorni per la complessità della materia o per il numero dei decreti legislativi. Qualora il Governo non intenda conformarsi al parere espresso dalle Commissioni parlamentari, trasmette nuovamente i testi con le proprie osservazioni e con eventuali modificazioni, corredate dei necessari elementi integrativi di informazione e di motivazione, per l'espressione dei pareri definitivi delle Commissioni competenti per materia da rendere entro dieci giorni dalla data della nuova trasmissione.
  La norma prevede, inoltre, che il Governo, nell'esercizio della delega, introduca le disposizioni mediante la modifica o l'integrazione delle disposizioni vigenti, provvedendo ad abrogare espressamente le norme incompatibili. Si dispone anche l'adozione di uno o più decreti legislativi per il coordinamento formale e sostanziale tra i decreti legislativi adottati e le altre leggi dello Stato e per l'abrogazione espressa delle norme incompatibili, nonché la procedura per l'adozione dei decreti correttivi e integrativi.
  L'articolo 2 reca, al comma 1, i princìpi e criteri direttivi per la revisione del sistema di imposizione personale sui redditi. La lettera a) prevede, in particolare, la progressiva evoluzione del sistema verso un modello compiutamente duale attraverso l'applicazione di un'aliquota proporzionale ai redditi derivanti dall'impiego di capitale, in tutte le sue forme, ma per le sole attività condotte da soggetti diversi da coloro a cui si applica l'IRES e l'applicazione ai restanti soggetti delle aliquote ordinarie dell'IRPEF (n. 1 e 2). La lettera b) prevede la riduzione delle aliquote medie effettive dell'IRPEF, con particolare riferimento ai giovani e ai secondi percettori di reddito, e la riduzione delle variazioni delle aliquote marginali effettive. La lettera c) dispone il riordino delle deduzioni dalla base imponibile e delle detrazioni dall'imposta lorda sul reddito delle persone fisiche, tenendo conto della loro finalità e dei loro effetti sull'equità e sull'efficienza dell'imposta. Infine, la lettera d) prevede l'armonizzazione dei regimi di tassazione del risparmio, tenendo conto dell'obiettivo di contenere gli spazi di elusione dell'imposta.
  Ricorda che sul tema della revisione dell'IRPEF è intervenuta la legge di bilancio 2022 (legge n. 234 del 2021), che, all'articolo 1, comma 2, lettera a), modifica il sistema delle aliquote, individuandone quattro per scaglioni di reddito (fino a 15.000 euro, 23 per cento; oltre 15.000 euro e fino a 28.000 euro, 25 per cento; oltre 28.000 euro e fino a 50.000 euro, 35 per cento; oltre 50.000 euro, 43 per cento), sopprimendo l'aliquota del 41 per cento, riducendo la seconda dal 27 al 25 per cento e la terza dal 38 al 35 per cento (per i redditi fino a 50.000 euro, in luogo degli attuali 55.000 euro) e assoggettando all'aliquota del 43 per cento i redditi oltre i 50.000 euro. La lettera b) modifica il regime delle detrazioni IRPEF per tipologia di reddito. In particolare, i numeri 1 e 2 intervengono sulle detrazioni per redditi da lavoro dipendente e assimilati, ampliando la prima soglia di reddito cui si applica la detrazione, da 8.000 a 15.000 euro; portando la seconda soglia di reddito da 15.000 a 28.000 euro, la cui misura della detrazione base passa da 978 a 1.910 euro, modificando la modalità di calcolo della quota ulteriore di tale detrazione; riducendo la terza e ultima soglia di reddito per cui spetta la detrazione da 55.000 a 50.000 euro, contestualmente aumentando la detrazione base da 978 a 1.910 euro; aumentando di 65 euro della detrazione applicabile, specificamente, alla fascia di reddito tra 25.000 e 35.000 euro. I numeri 3 e 4, con riferimento alle detrazioni per redditi da pensione, dispongono: l'innalzamento da 8.000 a 8500 euro della prima soglia di reddito e da 1.880 a 1995 euro la detrazione spettante nonché l'aumento della misura minima di detrazione da 690 a 713 euro; l'aumento da 15.000 a 28.000 euro della seconda soglia di reddito, la riduzione da 1.297 a 700 euro della detrazione base, la determinazione della quota ulteriore pari a 1.255 euro per un reddito pari a 8.500 euro, in riduzione, all'aumentare del reddito, fino ad annullarsi una volta raggiunti i 28.000 euro; la riduzione da 55.000 a 50.000 euro della terza e ultima soglia, oltre la quale non spetta la detrazione, e da 1.297 a 700 euro della base di calcolo della detrazione d'imposta per i redditi superiori a 28.000 euro e fino a 50.000 euro (per tale soglia, la detrazione è pari a 700 euro per redditi pari a 28.000 euro e decresce fino ad annullarsi alla soglia dei 50.000 euro); l'aumento di 50 euro della detrazione nella fascia di reddito compresa tra 25.000 e 29.000 euro. Con riferimento ai redditi da lavoro autonomo e assimilati, i numeri 5 e 6 prevedono: l'innalzamento da 4.800 euro a 5.500 euro della prima soglia di reddito e da 1.104 euro a 1.265 euro della detrazione applicabile; l'introduzione di una ulteriore soglia di reddito, superiore a 5.500 euro e fino a 28.000 euro, con una detrazione pari a 500 euro, aumentata di una somma pari a 765 euro per un reddito pari 5.500 euro, che decresce al crescere del reddito fino ad azzerarsi alla soglia dei 28.000 euro; la rimodulazione dell'ultima soglia di reddito, compresa tra i 28.000 euro e 50.000 euro, e della detrazione, spettante nell'importo massimo di 500 euro per un reddito pari a 28.000 euro, riducendosi progressivamente fino ad annullarsi raggiunti i 50.000 euro; l'aumento di 50 euro della detrazione per la fascia di reddito superiore a 11.000 euro ma non a 17.000 euro.
  Il comma 3 dell'articolo 1 della legge di bilancio 2022 dispone la riduzione da 28.000 euro a 15.000 euro del reddito complessivo oltre il quale non è più dovuto il trattamento integrativo (cosiddetto bonus 100 euro) e condiziona il suo riconoscimento alla presenza di un ammontare di una serie di detrazioni, specificamente individuate, superiore all'imposta lorda.
  L'articolo 3 del disegno di legge in esame reca, al comma 1, i principi e i criteri direttivi per la revisione dell'IRES e della tassazione del reddito di impresa. In particolare, la lettera a) richiede la coerenza del complessivo sistema di tassazione del reddito di impresa con il sistema di imposizione personale sui redditi di tipo duale;
la lettera b) prevede la semplificazione e la razionalizzazione dell'IRES, finalizzate alla riduzione degli adempimenti amministrativi a carico delle imprese, anche attraverso un rafforzamento del processo di avvicinamento tra valori civilistici e fiscali, con particolare attenzione alla disciplina degli ammortamenti; la lettera c) dispone la revisione della disciplina delle variazioni in aumento e in diminuzione apportate all'utile o alla perdita risultante dal conto economico per determinare il reddito imponibile; la lettera d), infine, richiede la tendenziale neutralità tra i diversi sistemi di tassazione delle imprese, per limitare distorsioni di natura fiscale nella scelta delle forme organizzative e giuridiche dell'attività imprenditoriale.
  L'articolo 4 reca, al comma 1, i princìpi e criteri direttivi per la razionalizzazione dell'imposta sul valore aggiunto (IVA) e delle imposte indirette sulla produzione e sui consumi: la razionalizzazione della struttura dell'IVA, con particolare riferimento al numero e ai livelli delle aliquote e alla distribuzione delle basi imponibili tra le diverse aliquote, allo scopo di semplificare la gestione e l'applicazione dell'imposta, contrastare l'erosione e l'evasione fiscale e aumentare il grado di efficienza del sistema impositivo in coerenza con la disciplina europea armonizzata dell'imposta (lettera a)); l'adeguamento delle strutture e delle aliquote della tassazione indiretta con l'obiettivo di contribuire alla riduzione progressiva delle emissioni di gas climalteranti e alla promozione dell'utilizzo di fonti energetiche rinnovabili ed ecocompatibili (lettera b)).
  L'articolo 5 delega il Governo ad attuare un graduale superamento dell'imposta regionale sulle attività produttive (IRAP), garantendo in ogni caso il finanziamento del fabbisogno sanitario.
  Ricorda che la legge di bilancio 2022 è intervenuta anche sulla disciplina dell'IRAP, in particolare esentando i contribuenti persone fisiche che esercitano attività commerciali, nonché arti e professioni e prevedendo specifiche forme di copertura del mancato gettito in favore delle Regioni e delle Province autonome, mediante l'istituzione di apposito Fondo (articolo 1, commi 8 e 9, della legge n. 234 del 2021).
  L'articolo 6, al comma 1, reca i princìpi e criteri direttivi per modificare la disciplina relativa al sistema di rilevazione catastale, non prevista dal documento conclusivo dell'indagine conoscitiva, al fine di modernizzare gli strumenti di individuazione e di controllo delle consistenze dei terreni e dei fabbricati. Si tratta, in particolare: della previsione di strumenti, da porre a disposizione dei comuni e dell'Agenzia delle entrate, per facilitare e ad accelerare l'individuazione e, eventualmente, il corretto classamento delle fattispecie (lettera a)); dell'introduzione di strumenti e modelli organizzativi che facilitino la condivisione dei dati e dei documenti, in via telematica, tra l'Agenzia delle entrate e i competenti uffici dei comuni nonché la loro coerenza ai fini dell'accatastamento delle unità immobiliari. Il comma 2 delega il Governo a provvedere all'integrazione delle informazioni presenti nel catasto dei fabbricati in tutto il territorio nazionale, da rendere disponibile a decorrere dal 1° gennaio 2026 e, contestualmente, reca i princìpi e criteri direttivi per l'esercizio di tale delega.
  L'articolo 7 indica, al comma 1, i princìpi e criteri direttivi specifici per la revisione delle addizionali comunali e regionali all'IRPEF. In particolare, la lettera a) prevede la sostituzione dell'addizionale regionale all'IRPEF con una sovraimposta sull'IRPEF la cui aliquota di base può essere aumentata o diminuita dalle regioni entro limiti prefissati, garantendo l'invarianza di gettito. La lettera b), con riferimento alle regioni sottoposte a piani di rientro per disavanzi sanitari, prevede l'incremento obbligatorio della sovraimposta calcolato in modo da garantire lo stesso gettito ricavato dall'applicazione delle aliquote delle addizionali regionali all'IRPEF maggiorate nella misura obbligatoria in base alla legislazione attualmente vigente. Con riferimento ai comuni, la lettera c) prevede la facoltà della sostituzione dell'addizionale all'IRPEF con una sovraimposta sull'IRPEF, in misura tale da garantire l'invarianza del gettito. Sulla base dei commi 2 e 3, inoltre,
i decreti legislativi dovranno prevedere la revisione dell'attuale riparto tra lo Stato e i comuni del gettito dei tributi sugli immobili destinati a uso produttivo appartenenti al gruppo catastale D ed eventualmente degli altri tributi incidenti sulle transazioni immobiliari, in attuazione dei princìpi del federalismo fiscale, allo scopo di rafforzare gli elementi di responsabilizzazione e trasparenza nella gestione della finanza locale, in linea con il principio della separazione delle fonti di finanziamento per i diversi livelli di governo. Tale revisione deve avvenire senza oneri per lo Stato, ma compensando eventuali variazioni di gettito per i diversi livelli di governo attraverso la corrispondente modifica del sistema dei trasferimenti erariali, degli altri tributi comunali e dei fondi di riequilibrio.
  L'articolo 8 reca, al comma 1, i principi e i criteri direttivi per la revisione del sistema nazionale della riscossione. Si tratta, in particolare, dell'incremento dell'efficienza del sistema nazionale della riscossione e della sua semplificazione (lettera a); dell'individuazione di un nuovo modello organizzativo del sistema nazionale della riscossione, anche mediante il trasferimento delle funzioni e delle attività attualmente svolte dall'agente nazionale della riscossione, o di parte delle stesse, all'Agenzia delle entrate, garantendo la continuità del servizio della riscossione attraverso il conseguente trasferimento delle risorse strumentali, nonché delle risorse umane, senza soluzione di continuità (lettere b) e c)).
  L'articolo 9, al comma 1, reca la delega al Governo per la codificazione delle disposizioni legislative vigenti in materia tributaria, per garantire la certezza dei rapporti giuridici e la chiarezza del diritto nel sistema tributario, compresi l'accertamento, le sanzioni e la giustizia tributaria. I principi e i criteri direttivi per l'esercizio della delega sono elencati al comma 2, mentre i successivi commi da 3 a 6 disciplinano la procedura di adozione e il comma 7 prevede la possibilità di adottare decreti legislativi correttivi e integrativi, adottando la medesima disciplina.
  L'articolo 10, infine, reca le disposizioni finanziarie, prevedendo, al comma 1, l'invarianza degli effetti finanziari e richiedendo, al comma 2, la relazione tecnica per ciascuno degli schemi di decreto legislativo, che ne evidenzi gli effetti sui saldi di finanza pubblica. Il medesimo comma 2, inoltre, dispone che, qualora uno o più decreti legislativi determinino nuovi o maggiori oneri che non trovino compensazione nel proprio interno o mediante utilizzo delle risorse di cui all'articolo 1, comma 2, della legge di bilancio 2021 (legge n. 178 del 2020), nel limite di 2 miliardi per l'anno 2022 e 1 miliardo a decorrere dal 2023, eventualmente integrate in base a quanto previsto dal comma 5 del medesimo articolo 1, si provvede ai sensi dell'articolo 17, comma 2, della legge di contabilità e finanza pubblica (legge n. 196 del 2009), ovvero mediante compensazione con le risorse finanziarie recate dai decreti legislativi adottati ai sensi della presente legge, presentati prima di quelli che comportano i nuovi o maggiori oneri. A tal fine, le maggiori entrate confluiscono in un apposito fondo istituito nello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze. Sul punto, si segnala che la legge di bilancio 2022 ha utilizzato tali risorse per il finanziamento delle modifiche al TUIR di cui si è dato conto nella presente relazione.

  Romina MURA, presidente, poiché nessuno chiede di intervenire, rinvia il seguito dell'esame del provvedimento ad altra seduta.

  La seduta termina alle 13.35.

AUDIZIONI INFORMALI

  Mercoledì 12 gennaio 2022.

Audizioni nell'ambito dell'esame delle proposte di legge C. 1458 Frassinetti, C. 1791 Fragomeli e C. 1891 Spadoni, recanti Disposizioni per l'inserimento lavorativo delle donne vittime di violenza di genere.
Audizione di rappresentanti dell'Associazione nazionale volontarie del Telefono rosa ONLUS, dell'Osservatorio nazionale sostegno vittime e dell'Unione nazionale vittime (UNAVI).

  L'audizione informale è stata svolta dalle 13.45 alle 14.10.

Audizione di rappresentanti dell'Istituto di ricerche sulla popolazione e le politiche sociali (IRPPS).

  L'audizione informale è stata svolta dalle 14.15 alle 14.30.

AUDIZIONI INFORMALI

  Mercoledì 12 gennaio 2022.

Audizione di rappresentanti di CNA FITA Trasporto persone, nell'ambito dell'esame delle proposte di legge C. 1779 Paolo Russo e C. 1782 Molinari, recanti Disposizioni in materia di controlli sul personale addetto ai servizi di trasporto.

  L'audizione informale è stata svolta dalle 14.35 alle 14.50.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO
DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  Mercoledì 12 gennaio 2022.

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 14.50 alle 15, dalle 15.10 alle 15.25 e dalle 18 alle 18.10.

INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA

  Mercoledì 12 gennaio 2022. — Presidenza della presidente Romina MURA. – Interviene la sottosegretaria di Stato per il lavoro e le politiche sociali, Rossella Accoto.

  La seduta comincia alle 15.25.

  Romina MURA, presidente, avverte che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche mediante la trasmissione diretta sulla web-TV della Camera dei deputati.

5-07341 Mura: Penalizzazione occupazionale retributiva delle lavoratrici di Ita Airways.

  Antonio VISCOMI (PD), in qualità di cofirmatario dell'interrogazione n. 5-07341, intervenendo da remoto, ne illustra i contenuti, che riguardano presunte discriminazioni ai danni delle lavoratrici di Ita Airways, penalizzate nelle procedure di selezione. Con l'atto di sindacato ispettivo, pertanto, si intende sapere dal Governo quali iniziative intenda assumere per accertare la fondatezza delle segnalazioni della condotta discriminatoria dell'azienda e, eventualmente, per contrastarla.

  La sottosegretaria Rossella ACCOTO, intervenendo da remoto, risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1).

  Antonio VISCOMI (PD), intervenendo da remoto, prende atto con soddisfazione dell'impegno del Governo, sollecitato dall'interrogazione, a verificare se l'azienda Ita Airways abbia applicato criteri di discriminazione, diretta o indiretta, ai danni delle lavoratrici. Si tratta di una vicenda che deve essere chiarita al più presto, anche alla luce dell'intenso lavoro che il Parlamento sta portando avanti proprio sul tema della lotta alle discriminazioni di genere. Auspica, pertanto, che il Governo si attivi, perché gli impegni assunti si traducano in azioni concrete.

5-07342 Mugnai: Problemi occupazionali relativi alla annunciata chiusura dello stabilimento di Marradi dell'azienda Ortofrutticola del Mugello.

  Stefano MUGNAI (CI), intervenendo da remoto, illustra l'interrogazione con la quale chiede di sapere dal Governo quali iniziative intenda assumere per contrastare l'impatto occupazionale della preannunciata chiusura dello stabilimento Ortofrutticola del Mugello di Marradi, in provincia di Firenze.

  La sottosegretaria Rossella ACCOTO, intervenendo da remoto, risponde all'interrogazione nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2).

  Stefano MUGNAI (CI), intervenendo da remoto, si dichiara solo parzialmente soddisfatto, in quanto avrebbe preferito un impegno diretto del Ministero nella vicenda da lui segnalata, piuttosto che, come riferito dalla sottosegretaria, un contributo alle istituzioni locali, lasciate a gestire in prima persona la vicenda.

5-07343 Rizzetto: Urgenza di rifinanziare l'indennità di quarantena.

  Carmela BUCALO (FDI), in qualità di cofirmataria dell'interrogazione n. 5-07343, ne illustra il contenuto, richiamandosi al testo depositato.

  La sottosegretaria Rossella ACCOTO, intervenendo da remoto, risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3).

  Carmela BUCALO (FDI), ringraziando la sottosegretaria, esprime apprezzamento per l'impegno del Governo ad affrontare la recrudescenza della pandemia, ma è necessario, come più volte sostenuto da Fratelli d'Italia, provvedere all'immediato rifinanziamento dell'indennità di quarantena, dal momento che non tutti i lavoratori in condizioni di fragilità possono svolgere la propria attività ricorrendo allo smart working. Ciò comporta per tali lavoratori la necessità di ricorrere alla quarantena in caso di contatto con un soggetto contagiato, stanti le attuali difficoltà del sistema di prenotazione delle vaccinazioni contro il COVID-19, con la conseguente perdita di giornate lavorative, che si ripercuote sul bilancio delle famiglie, già duramente colpite dalle conseguenze della crisi sanitaria.

5-07344 Moschioni: Iniziative per assicurare la continuità produttiva e il mantenimento dei livelli occupazionali nello stabilimento Dynamic Technologies di Attimis.

  Daniele MOSCHIONI (LEGA), illustrando la sua interrogazione, sottolinea la preoccupazione delle istituzioni del territorio friulano, colpito dagli effetti delle decisioni di delocalizzare la produzione assunte da diverse aziende del territorio, come la Dynamic Technologies di Attimis. La vicenda da lui segnalata è solo un esempio, che può applicarsi all'intero territorio nazionale e, pertanto, auspica che il Governo fornisca indicazioni su misure che siano applicabili a tutti i casi in cui i livelli occupazionali siano messi a repentaglio a causa dello spostamento della produzione.

  La sottosegretaria Rossella ACCOTO, intervenendo da remoto, risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 4).

  Daniele MOSCHIONI (LEGA), ringraziando la sottosegretaria, esprime il suo compiacimento per l'attenzione dimostrata da lei e dal Ministero che rappresenta per la vicenda da lui segnalata. Pur prendendo atto con soddisfazione dell'evoluzione positiva della vertenza, di cui la sottosegretaria ha dato conto, sulla base della sua esperienza di piccolo imprenditore fa presente che il fenomeno delle delocalizzazioni nasce dalla necessità delle aziende di ridurre i costi, spostando la produzione dove questi sono più bassi e garantiscono una maggiore competitività. Per questo la Lega da anni si batte per la riduzione degli oneri gravanti sulle imprese, che scongiurerebbe la chiusura degli stabilimenti, salvaguardando i lavoratori italiani e le loro famiglie. Auspica, quindi, che il Governo si impegni ad adottare misure in tal senso al più presto, interrompendo la catena di chiusure che sta interessando tutto il Paese.

5-07345 Invidia: Misure per contrastare l'eccessiva precarizzazione dei rapporti di lavoro.

  Niccolò INVIDIA (M5S) illustra la sua interrogazione, con la quale chiede al Governo se intenda adottare provvedimenti, come quelli assunti dalla Spagna, che limitino il ricorso ai contratti a tempo determinato, il cui aumento è certificato dagli ultimi dati statistici. Si tratta di una tipologia di contratto, diffuso tra le categorie di lavoratori più deboli, come le donne e i giovani con bassa specializzazione, a cui sono associati livelli salariali del tutto insufficienti.

  La sottosegretaria Rossella ACCOTO, intervenendo da remoto, risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 5).

  Niccolò INVIDIA (M5S), ringraziando la sottosegretaria, apprezza la puntuale ricostruzione delle misure adottate dal Governo per contrastare gli effetti della emergenza sanitaria nel mercato del lavoro, come il programma GOL, il Fondo Nuove competenze e la riforma degli ammortizzatori sociali. Esprime particolare apprezzamento sull'impegno espresso dalla rappresentante del Governo per l'introduzione del salario minimo e per l'approvazione di una legge sulla rappresentanza sindacale, auspicando che tale impegno si traduca al più presto in decisioni concrete.

  Romina MURA, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.

  La seduta termina alle 16.05.

XI Commissione - mercoledì 12 gennaio 2022

ALLEGATO 1

5-07341 Mura: Penalizzazione occupazionale retributiva delle lavoratrici di Ita Airways.

TESTO DELLA RISPOSTA

  La questione segnalata dall'onorevole interrogante è particolarmente grave e merita una particolare attenzione.
  Mi preme rilevare in premessa che il Ministero del lavoro e delle politiche sociali è particolarmente sensibile al tema della disparità di genere, con particolare riferimento alla disparità salariale uomo-donna: garantire le pari opportunità nel mercato del lavoro significa infatti combattere ogni forma di discriminazione basata sul genere e su condizioni di fragilità.
  Nell'ambito delle sfide cruciali poste dalla crescita economica e in considerazione della necessità di garantire uno sviluppo sostenibile che tuteli le categorie più svantaggiate del mercato del lavoro, negli ultimi mesi il quadro normativo esistente di cui al decreto legislativo n. 198 del 2006, recante il codice delle pari opportunità, è stato rafforzato con alcuni specifici interventi.
  In particolare, sottolineo l'importanza dell'iniziativa parlamentare culminata nella legge n. 162 del 2021, sostenuta fortemente dal Governo, che ha introdotto la certificazione della parità di genere.
  Con la legge di bilancio il Governo ha altresì incrementato di 50 milioni di euro il Fondo per il sostegno della parità e parità salariale di genere, ampliandone le finalità di impiego e prevedendo, inoltre, che sia destinato al sostegno della partecipazione delle donne al mercato del lavoro, anche attraverso la definizione di procedure incentivanti le imprese che assicurino la parità di genere.
  Il Fondo consentirà di finanziare i meccanismi premiali a favore delle imprese, anche quelle con meno di 50 addetti, previsti dalla citata legge n. 162 del 2021.
  Inoltre è istituito presso il Ministero del lavoro e delle politiche sociali un fondo per le attività di formazione propedeutiche all'ottenimento della certificazione di parità di genere, con una dotazione di 3 milioni di euro per l'anno 2022.
  Ricordo, altresì, che con l'articolo 47 del decreto-legge n. 77 del 2021, in materia di governance e attuazione del PNRR, sono state introdotte misure per perseguire finalità relative alle pari opportunità, generazionali e di genere, in relazione alle procedure afferenti gli investimenti pubblici finanziati. Tra di esse, sono previste alcune prescrizioni che vanno nella direzione di impedire che gli operatori economici nelle imprese, anche con numero di dipendenti pari a 15 o più, non risultino destinatari di accertamenti relativi ad atti o comportamenti discriminatori.
  Nell'ottica di quanto perseguito in materia di parità di genere dall'Agenda 2030, favorire e incentivare l'accesso delle donne a posti di lavoro dignitosi rappresenta inoltre un'imprescindibile necessità per sostenere la crescita economica e promuovere uno sviluppo sostenibile e inclusivo.
  Il quadro legislativo di tutela nei confronti delle donne, con particolare riferimento al mondo del lavoro, potrà inoltre essere integrato anche con il recepimento della direttiva europea n. 93 del 2021 volta a rafforzare l'applicazione del principio della parità di retribuzione tra uomini e donne per uno stesso lavoro o per un lavoro di pari valore attraverso la trasparenza delle retribuzioni e meccanismi esecutivi, nonché con il recepimento della direttiva n. 1937 del 2019 volta ad assicurare un'adeguata tutela ai lavoratori che decidono di denunciare irregolarità e illeciti di cui sono venuti a conoscenza nel proprio luogo di lavoro.
  Con specifico riferimento alla richiesta d'intervento su quanto segnalato nel presente atto parlamentare, faccio presente
che, per i casi di discriminazione collettiva come quello in esame, l'articolo 37 del decreto legislativo n. 198 del 2006 prevede che le consigliere di parità regionali o – nei casi di rilevanza nazionale – la stessa consigliera nazionale possano chiedere all'autore della discriminazione di predisporre un piano di rimozione delle discriminazioni accertate entro un termine non superiore a centoventi giorni, sentite le rappresentanze sindacali aziendali. Se il piano è considerato idoneo alla rimozione delle discriminazioni, le consigliere promuovono il tentativo di conciliazione e il relativo verbale, in copia autenticata, acquista forza di titolo esecutivo con decreto del tribunale in funzione di giudice del lavoro.
  In alternativa, ovvero in caso di esito negativo del tentativo di conciliazione, le medesime consigliere possono promuovere direttamente ricorso dinanzi al tribunale in funzione di giudice del lavoro per l'accertamento della discriminazione, il risarcimento di eventuali danni anche non patrimoniali e la definizione entro tempi certi di un piano di rimozione della discriminazione da parte dell'autore.
  Per una tempestiva definizione della questione, le consigliere dispongono anche di legittimazione ad attivare il tribunale con procedura d'urgenza. Inoltre, ai sensi dell'articolo 36, comma 2, del citato decreto legislativo n. 198, le consigliere sono legittimate ad intervenire nei giudizi promossi dai soggetti interessati da condotte discriminatorie.
  Alla luce della particolare rilevanza che riveste la situazione specifica, il Ministero ha immediatamente attivato le procedure di accertamento dei fatti denunciati, anche attraverso un'interlocuzione con la Società, all'esito delle quali assumere delle iniziative per la tutela dell'occupazione femminile e in funzione antidiscriminatoria.
  Inoltre, tenuto conto della rilevanza nazionale della questione, il Ministero del lavoro si è impegnato a interessare tempestivamente la consigliera nazionale di parità per l'attivazione degli strumenti che l'ordinamento pone a tutela delle lavoratrici e dei lavoratori.

ALLEGATO 2

5-07342 Mugnai: Problemi occupazionali relativi alla annunciata chiusura dello stabilimento di Marradi dell'azienda Ortofrutticola del Mugello.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Gli onorevoli interrogati pongono all'attenzione del Governo la dichiarazione di fine dicembre della società Italcanditi di voler chiudere lo stabilimento di Marradi della Ortofrutticola del Mugello, per trasferire l'intera la produzione di marron glacé nel sito di Pedrengo, in provincia di Bergamo.
  Gli interroganti riferiscono inoltre che, su una decina di dipendenti a tempo indeterminato, a 9 di questi sarebbe stato proposto il trasferimento nel sito di Pedrengo, mentre non apparirebbe chiara la sorte di molti dei circa 80/90 lavoratori stagionali.
  La situazione riferita dagli onorevoli interroganti è particolarmente critica, per le prospettive occupazionali dei lavoratori coinvolti e delle loro famiglie e per le gravi ricadute sul tessuto socio-economico del territorio, considerato anche l'indotto rilevante movimentato dall'attività produttiva della «Ortofrutticola del Mugello». Si tratta inoltre di un'azienda storica, produttrice di un prodotto di elevata qualità riconosciuta a livello internazionale, volano della vita produttiva del territorio del Mugello e punto di riferimento delle comunità locali, come sottolineato dagli onorevoli interroganti.
  Ciò premesso, risulta che lunedì 3 gennaio scorso si sia riunito per la prima volta il tavolo di crisi presso la Regione Toscana, al fine di avviare il dialogo sociale alla presenza delle istituzioni locali ed evitare la chiusura dello storico stabilimento.
  Si è trattato di un incontro interlocutorio e preliminare. Stante l'assenza dei rappresentanti della proprietà dell'azienda, i rappresentanti della Regione, della città metropolitana di Firenze, il sindaco di Marradi ed i sindacati hanno concordato di calendarizzare prima possibile una seconda riunione nella quale poter avviare l'interlocuzione diretta con la società.
  Come confermato dalla Regione Toscana in data odierna, il Presidente della Regione medesima ha convocato per domani giovedì 13 gennaio il tavolo dell'Unità di crisi, con tutte le parti coinvolte, ivi compresa la proprietà, alla presenza anche della città metropolitana di Firenze e del sindaco di Marradi. Pertanto, all'esito di questo incontro si potrà disporre di dati certi e ufficiali su cui valutare le migliori soluzioni volte, in primis, alla salvaguardia dei livelli occupazionali.
  Concludo assicurando che il Ministero del lavoro e delle politiche sociali si farà parte attiva presso la Regione Toscana per seguire con estrema attenzione il confronto tra Azienda e parti sociali, e per fornire il proprio contributo, se richiesto, al fine di salvaguardare i livelli occupazionali dello stabilimento di Marradi e il tessuto socio-economico dove è presente il sito della Ortofrutticola del Mugello.

ALLEGATO 3

5-07343 Rizzetto: Urgenza di rifinanziare l'indennità di quarantena.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Il quesito sollevato richiama la necessità di prorogare le disposizioni in materia di trattamenti di malattia per i lavoratori in quarantena e per i lavoratori fragili introdotte nel corso dell'emergenza sanitaria.
  Come noto, l'articolo 26 del decreto-legge n. 18 del 2020 ha introdotto – a fini di tutela dei lavoratori – l'equiparazione alla malattia del periodo trascorso dai lavoratori dipendenti del settore privato in quarantena e la sua esclusione dal computo del periodo di comporto. La norma, ha, inoltre, esteso l'equiparazione al ricovero ospedaliero delle assenze dal servizio dei lavoratori pubblici e privati in condizioni di particolare fragilità, che non possono effettuare la prestazione lavorativa in modalità agile e ha previsto che i lavoratori fragili possano svolgere la prestazione lavorativa in modalità semplificata.
  Il Governo è intervenuto più volte nel corso del 2021 per prorogare tale misura fino al 31 dicembre 2021 e renderla pienamente applicabile, nella consapevolezza che occorresse garantire una tutela indennitaria ai lavoratori colpiti dagli effetti della pandemia, con particolare riferimento ai lavoratori fragili.
  Successivamente, con il decreto-legge n. 221 del 2021, recante la proroga dello stato di emergenza e contenimento epidemia COVID-19, il Governo ha inteso intervenire sull'articolo 26 prorogando il solo comma 2-bis, concernente lo svolgimento del lavoro agile da parte dei lavoratori fragili. Non è stata invece prorogata l'indennità di quarantena di cui ai commi 1 e 2 dell'articolo 26.
  Tale scelta è stata certamente determinata da una valutazione contingente sullo stadio dell'epidemia, che appariva – solo un mese fa – in fase remissiva, nonché dalla considerazione del positivo andamento della campagna vaccinale e del raggiungimento di un'elevata copertura vaccinale della popolazione italiana.
  In coerenza con il quadro epidemiologico contingente e con le valutazioni ad esso connesse, con il decreto-legge n. 229 del 2021 il Governo ha altresì introdotto nuove, ulteriori e rilevanti misure in merito all'estensione del Green Pass rafforzato e ai presupposti della quarantena precauzionale, rimodulando o eliminando quest'ultima per i soggetti vaccinati o guariti dalla malattia Covid da 120 giorni o meno.
  Non vi è dubbio che lo scenario attuale, rispetto alle ultime settimane, è notevolmente cambiato. Il quadro pandemico ha infatti registrato un repentino, imprevedibile cambiamento evolutivo, con una recrudescenza dei contagi e la diffusione di nuove varianti del virus.
  In questo nuovo contesto, risulta pertanto opportuno monitorare l'andamento dell'epidemia, che è in costante repentina evoluzione e valutare la fattibilità di un eventuale intervento nella direzione indicata dall'onorevole interrogante.
  Infine, con riferimento alle criticità segnalate sulla gestione delle pratiche, voglio far presente che restano comunque fermi i profili sanzionatori applicabili da parte del personale ispettivo in caso di infedele registrazione dei dati sul libro unico del lavoro. Tale potere è stato, tra l'altro, ampliato e rafforzato, a seguito dell'intervento normativo attuato con l'articolo 12-bis del decreto-legge n. 76 del 2020, che ha integralmente sostituito l'articolo 14 del decreto legislativo n. 124 del 2004.

ALLEGATO 4

5-07344 Moschioni: Iniziative per assicurare la continuità produttiva e il mantenimento dei livelli occupazionali nello stabilimento Dynamic Technologies di Attimis.

TESTO DELLA RISPOSTA

  L'atto di sindacato ispettivo richiama l'attenzione del Ministero sulla situazione occupazionale della Dynamic Technologies S.p.A. - sito di Attimis.
  L'azienda, fondata nel 1983 ad Attimis (Udine) come Raco, è specializzata nella deformazione di tubi metallici, della plastica sovrastampata e della manifattura di tubazioni flessibili per il settore automotive e rappresenta certamente un'azienda leader a livello mondiale in tale comparto produttivo, nonché una realtà produttiva di eccellenza e di consolidata tradizione nel territorio friulano.
  La società, di proprietà di un fondo americano, ha confermato la sussistenza di un'eccedenza pari a 50/60 unità sullo stabilimento friulano, che conta circa 170 dipendenti.
  La Regione Friuli Venezia Giulia, su richiesta di questo dicastero, ha rappresentato quanto segue.
  Le Organizzazioni Sindacali hanno coinvolto l'Amministrazione regionale, rappresentando il timore che la società possa delocalizzare la produzione presso il sito ungherese della società e hanno pertanto sollecitato l'apertura di un tavolo di confronto. Le istituzioni locali, unitamente a Confindustria Udine e alle organizzazioni sindacali, nell'interlocuzione con il management locale, hanno sostenuto la necessità di individuare uno strumento di ammortizzatore sociale conservativo, che permetta, con una tempistica congrua, la gestione non traumatica di tale eccedenza anche attraverso l'attivazione di interventi di politica del lavoro mirati alla ricollocazione.
  Il 30 novembre scorso si è tenuto il tavolo richiesto alla Regione dalle organizzazioni sindacali alla presenza di tutte le parti coinvolte. In tale sede, il management locale ha dichiarato di essere in attesa del via libera da parte della proprietà statunitense per un ricorso alla CIGS con causale di contratto di solidarietà per una durata fino a 24 mesi, percorso per cui sono stati da subito garantiti la condivisione e il sostegno delle parti sociali e delle istituzioni locali coinvolte.
  In data 15 dicembre 2021, vi è stata un'evoluzione positiva della vertenza: le parti hanno infatti sottoscritto un accordo prodromico all'utilizzo del contratto di solidarietà per 12 mesi (prorogabili per ulteriori 12) a decorrere dal 10 gennaio 2022, al fine di consentire l'attivazione, con il coinvolgimento della Regione, di piani formativi di riqualificazione e contestualmente consentire ai lavoratori di avere il tempo per potersi ricollocare.
  Nel ringraziare gli interroganti per aver posto la questione all'attenzione del Governo, assicuro che il Ministero del lavoro e delle politiche sociali – d'intesa con il Ministero della sviluppo economico – si farà parte attiva per seguire con estrema attenzione il confronto tra Azienda e parti sociali, e per fornire il proprio contributo, se richiesto, al fine di salvaguardare i livelli occupazionali del sito della Dynamic Technologies S.p.A. di Attimis.

ALLEGATO 5

5-07345 Invidia: Misure per contrastare l'eccessiva precarizzazione dei rapporti di lavoro.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Il quadro statistico citato correttamente dall'interrogante mostra alcune tendenze riscontrate nel ciclo economico in atto, caratterizzato da una crescita dei rapporti di lavoro a tempo determinato e – al contempo – da un veloce tasso di estinzione degli stessi. Risultano poi di particolare criticità i dati forniti dall'Inps sul livello medio dei salari, che mostrano un evidente arretramento delle retribuzioni per le categorie più fragili del nostro mercato del lavoro, donne, giovani, lavoratori del Mezzogiorno e lavoratori con bassa qualificazione professionale. Si tratta di un quadro certamente connesso con l'emergenza sanitaria, che ha determinato rilevanti effetti distorsivi nel mercato del lavoro.
  Come noto, il Governo nel decreto «Sostegni» ha prorogato la sospensione delle causali dei contratti a termine introdotte dal decreto cosiddetto «Dignità», in coerenza con la proroga delle altre misure emergenziali adottate a protezione e a sostegno dell'occupazione.
  A fronte del protrarsi del quadro emergenziale e della sospensione delle attività produttive, si è infatti determinata la necessità di introdurre un regime transitorio di flessibilizzazione del lavoro, connesso con l'emergenza e la contrazione delle attività produttive.
  Non c'è mai stato infatti un impulso ad incentivare in maniera strutturale la contrattazione a termine, ma solo un intervento di carattere straordinario e temporalmente limitato, che tenesse conto delle esigenze di flessibilità delle imprese.
  Coerentemente con questa impostazione, ricordo che il decreto-legge n. 87 del luglio 2018 ha introdotto l'aumento del contributo addizionale NASpI di 0,5 punti percentuali in occasione di ciascun rinnovo del contratto a tempo determinato, anche in regime di somministrazione.
  Inoltre, con il decreto-legge in materia fiscale, che ha accompagnato la manovra di bilancio per il 2022, si è deciso di limitare l'uso del regime speciale che consente le proroghe e i rinnovi acausali dei contratti a termine, inclusi quelli in regime di somministrazione, stabilendo una scadenza, quella del 31 dicembre scorso.
  Di certo bisogna contrastare efficacemente la precarizzazione dei rapporti di lavoro. In un'ottica di medio periodo e lungo periodo, occorre infatti soffermarsi sulla disciplina concernente il mercato del lavoro e le relative tipologie contrattuali, anche al fine di un efficace adattamento alle trasformazioni strutturali in atto.
  Il Governo ha già messo in atto una strategia di interventi coordinati per allargare il sistema delle protezioni del lavoro in un'ottica di tutela della dignità della persona.
  Le misure introdotte con il varo del programmo GOL e del Piano nuove competenze hanno rafforzato in maniera molto rilevante e innovativa le politiche pubbliche mirate alla costruzione di percorsi mirati di formazione e riqualificazione delle competenze professionali che possano accompagnare, soprattutto i giovani, verso un lavoro stabile e di qualità.
  In questo senso va anche la riforma degli ammortizzatori sociali contenuta nella legge di bilancio per il 2022. La riforma interviene sulle disomogeneità esistenti e intende accrescere il grado di equità generale del sistema, realizzando una universalizzazione e razionalizzazione degli ammortizzatori sociali, indispensabile per fronteggiare le trasformazioni, governare le instabilità del mercato del lavoro e supportare efficacemente le transizioni occupazionali.

  Inoltre, appare ormai improcrastinabile l'introduzione del salario minimo e di una legge sulla rappresentanza sindacale, che in coerenza e in attuazione delle proposte normative europee possa garantire, insieme all'adeguatezza delle retribuzioni, la realizzazione di un mercato del lavoro più inclusivo, più equo e paritario, abbattendo le disuguaglianze, anche in termini di gender pay gap.
  Infine, segnalo che l'Agenda 2030 colloca il lavoro dignitoso per tutti i lavoratori e le lavoratrici al centro delle politiche per lo sviluppo e per una crescita sostenibile e inclusiva. Il lavoro dignitoso non è solo un obiettivo, è un mezzo per raggiungere anche gli altri obiettivi specifici del nuovo programma internazionale di sviluppo sostenibile.
  Occorre quindi che le misure nazionali si integrino nel quadro giuridico internazionale promosso dall'Organizzazione internazionale del lavoro per una globalizzazione equa e stabile, al fine di garantire che la crescita economica e lo sviluppo vadano di pari passo con la creazione di un lavoro stabile e dignitoso.