XI Commissione

Lavoro pubblico e privato

Lavoro pubblico e privato (XI)

Commissione XI (Lavoro)

Comm. XI

Lavoro pubblico e privato (XI)
SOMMARIO
Martedì 21 dicembre 2021

SEDE CONSULTIVA:

Sui lavori della Commissione ... 157

Ratifica ed esecuzione dell'Accordo tra il Governo della Repubblica italiana e l'Istituto forestale europeo riguardante lo stabilimento in Italia di un ufficio sulla forestazione urbana, con Allegato, fatto a Helsinki il 15 luglio 2021. C. 3318 Governo (Parere alla III Commissione) (Esame e conclusione. – Parere favorevole) ... 158

ALLEGATO 1 (Parere approvato) ... 165

Norme sull'esercizio della libertà sindacale del personale delle Forze armate e delle Forze di polizia a ordinamento militare, nonché delega al Governo per il coordinamento normativo. C. 875-B, approvata dalla Camera e modificata dal Senato (Parere alla IV Commissione) (Esame e conclusione. – Parere favorevole) ... 160

ALLEGATO 2 (Parere approvato) ... 165

INTERROGAZIONI:

5-06575 Carla Cantone: Iniziative per l'adozione di una strategia nazionale per la sicurezza sul lavoro e per il riconoscimento del valore sociale del lavoro ... 162

ALLEGATO 3 (Testo della risposta) ... 166

5-07190 Mugnai: Cessione dalla società Abb alla società FIMER Spa del comparto di produzione di inverter solari del sito produttivo di Terranuova Bracciolini (AR) ... 163

ALLEGATO 4 (Testo della risposta) ... 169

5-07206 Grippa: Licenziamento di lavoratori dello stabilimento di Atessa (CH) della società Sanmarco Industrial Srl ... 163

ALLEGATO 5 (Testo della risposta) ... 170

COMITATO RISTRETTO:

Disposizioni concernenti la conservazione del posto di lavoro e i permessi retribuiti per esami e cure mediche in favore dei lavoratori affetti da malattie oncologiche, invalidanti e croniche. C. 2098 Comaroli, C. 2247 Elvira Savino, C. 2392 Serracchiani, C. 2478 Rizzetto e C. 2540 Segneri ... 164

XI Commissione - Resoconto di martedì 21 dicembre 2021

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO
DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  Martedì 21 dicembre 2021.

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 13.35 alle 13.50.

SEDE CONSULTIVA

  Martedì 21 dicembre 2021. — Presidenza della presidente Romina MURA.

  La seduta comincia alle 13.50.

Sui lavori della Commissione.

  Romina MURA, presidente, comunica che nell'odierna riunione dell'Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, è emerso un orientamento estremamente critico in ordine alle modalità previste per l'esame presso la Camera dei deputati del disegno di legge di bilancio per l'anno 2022, tanto che molti rappresentanti dei gruppi hanno espresso l'intenzione di non esaminare il provvedimento in sede consultiva. L'esame presso questo ramo del Parlamento dovrebbe, infatti, svolgersi in tempi estremamente ristretti, in considerazione della necessità di approvare il provvedimento entro il 31 dicembre, per scongiurare il ricorso all'esercizio provvisorio.
  Preannuncia quindi che, a nome della Commissione, segnalerà al Presidente della Camera l'insostenibilità dell'attuale situazione, che vede le Camere, a ruoli alterni, espropriate della propria funzione, in una sorta di bicameralismo di fatto che supera il dettato costituzionale. In tale ultimo periodo, inoltre, la XI Commissione è stata sistematicamente esclusa dalla possibilità di esaminare provvedimenti recanti numerose e importanti disposizioni che incidono su ambiti di propria competenza, sulle quali avrebbe avuto il diritto di intervenire e di formulare proposte. Pertanto, pur comprendendo l'esigenza che il disegno di legge di bilancio sia approvato entro il prossimo 31 dicembre, ritiene che non possa non segnalarsi nelle appropriate sedi istituzionali l'inaccettabilità della situazione.

  Rina DE LORENZO (LEU) si unisce alla presidente nello stigmatizzare la degenerazione della situazione, aggiungendo che la frammentazione con la quale il Governo legifera nel settore del lavoro e della previdenza impedisce di fatto ai componenti della Commissione di avere una visione di insieme della normativa, introdotta con decreti-legge di volta in volta adottati e approvati con il voto di fiducia. A suo avviso, si tratta di un gravissimo vulnus del sistema costituzionale, che spoglia il legislatore della funzione ad esso attribuita, privandolo della capacità di incidere su temi di grande rilevanza.

  Flora FRATE (MISTO), concordando con le considerazioni della presidente, ritiene necessario porre fine all'attuale degenerazione, che sta ponendo in discussione il bicameralismo perfetto disegnato dalla Costituzione. Pur riconoscendo che la drammaticità della situazione impone scelte non sempre in linea con le prassi, considera doveroso salvaguardare i compiti del legislatore e il quadro costituzionale.

  Niccolò INVIDIA (M5S) sottolinea che, in quanto componente della Giunta per il Regolamento, ha una particolare sensibilità per il tema in discussione. In particolare, ritiene che sarebbe opportuno razionalizzare i lavori della Camera nella prossima legislatura, nel quadro delle modifiche al Regolamento che la Giunta sta discutendo. A suo avviso, occorrerebbe dare nuovo impulso, nell'ambito del procedimento legislativo, al lavoro delle Commissioni, tornando a ricorrere con maggiore frequenza alle sedi legislativa e redigente.

  Antonio VISCOMI (PD) ritiene che l'iniziativa preannunciata dalla presidente si basi su una presa d'atto della attuale situazione, nella quale le Commissioni non possono esercitare le proprie prerogative. Si tratta di una situazione inaccettabile dal punto di vista politico, che è necessario sottoporre al Presidente della Camera, in quanto conferma l'instaurazione di un monocameralismo di fatto, che priva le Commissioni permanenti del proprio ruolo. Ritiene che, nella medesima sede, la presidente dovrebbe segnalare anche il disappunto della XI Commissione per essere stata costantemente esautorata dal suo compito di esaminare in sede referente i numerosi decreti-legge adottati dal Governo recanti importanti disposizioni nelle materie di competenza.

  Paolo ZANGRILLO (FI) si unisce ai colleghi nel condividere l'iniziativa preannunciata dalla presidente, ritenendo inaccettabile l'attuale e pervicace svilimento del ruolo del Parlamento e delle Commissioni in cui esso si articola. Concorda con i colleghi che hanno lamentato la sostanziale estraneità della XI Commissione ai procedimenti legislativi che hanno avuto ad oggetto le materie di sua competenza. Nel rimarcare che l'alternanza tra la Camera e il Senato nel ruolo di legislatore effettivo segna il rovesciamento del disegno costituzionale, sottolinea che la correzione del malfunzionamento delle istituzioni è possibile e dipende in primo luogo dall'impegno dei legislatori che lo stanno subendo.

  Andrea GIACCONE (LEGA), concordando con i colleghi, ritiene quanto mai opportuna l'iniziativa della presidente, perché il disagio della Commissione deve essere sottolineato con atti formali, che spingano ad una riflessione che non può più essere rimandata.

  Niccolò INVIDIA (M5S), ad integrazione del suo precedente intervento, ritiene auspicabile che la lettera inviata dalla presidente, a nome della Commissione, sia portata a conoscenza anche del Ministro per i rapporti con il Parlamento.

  Romina MURA, presidente, fa presente che la sua lettera sarà indirizzata al Presidente Fico, a cui chiederà di adottare le opportune iniziative per informare il Governo.

Ratifica ed esecuzione dell'Accordo tra il Governo della Repubblica italiana e l'Istituto forestale europeo riguardante lo stabilimento in Italia di un ufficio sulla forestazione urbana, con Allegato, fatto a Helsinki il 15 luglio 2021.
C. 3318 Governo.
(Parere alla III Commissione).
(Esame e conclusione. – Parere favorevole).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento in titolo.

  Romina MURA, presidente, avverte che nella seduta odierna la Commissione esprimerà il parere di propria competenza. Dà, quindi, la parola alla relatrice perché svolga il suo intervento introduttivo e formuli, conseguentemente, la propria proposta di parere.

  Rina DE LORENZO (LEU), relatrice, segnala che, come indicato nella relazione illustrativa, l'Istituto forestale europeo, con sede principale in Finlandia e uffici periferici a Barcellona, Bonn e Bruxelles, è un'organizzazione internazionale istituita nel 1993 da dodici Paesi europei con l'obiettivo di migliorare la ricerca forestale internazionale e di fornire informazioni scientifiche ai decisori politici. L'Italia ha aderito alla convenzione sull'Istituto forestale europeo, ratificando la relativa convenzione con la legge n. 219 del 2008. L'Istituto svolge attività volte a facilitare e stimolare la creazione di reti collegate alle foreste, a promuovere la diffusione di informazioni imparziali e pertinenti alle politiche relative alle foreste e alla silvicoltura, nonché a sostenere la ricerca forestale e l'uso di informazioni scientificamente valide come base per le politiche forestali.
  La maggior parte dei finanziamenti all'Istituto deriva da programmi europei e contributi concessi da ministeri nazionali e altre istituzioni. Attualmente l'Istituto è composto da ventinove Paesi europei membri e coinvolge centoventotto organizzazioni internazionali, appartenenti a quaranta Paesi, operanti nei settori della ricerca e dell'industria. L'Italia partecipa con undici centri di ricerca. L'Italia ha contribuito in passato con fondi del Corpo forestale dello Stato, fino al suo assorbimento nell'Arma dei carabinieri. Dal 2018, l'Istituto forestale europeo ha stipulato un accordo di collaborazione permanente con il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, che ha portato l'Italia all'ingresso nel Multi-Donor Trust Fund, con un contributo di 40.000 euro annui, stanziati anche per il triennio 2019-2021.
  Con il provvedimento in esame, si intende aprire in Italia una sede dell'Istituto, la cui attività di ricerca si concentrerà sul tema delle foreste urbane, nel quadro del tema prioritario della resilienza, indicato nella strategia dell'Istituto per gli anni 2017-2021, con particolare riferimento alla capacità delle foreste di fare fronte ai cambiamenti climatici. Il Ministero delle politiche alimentari e forestali, con il Consiglio per la ricerca in agricoltura e l'analisi dell'economia agraria (CREA), ha espresso la propria disponibilità a concedere in comodato d'uso gratuito alcuni locali della sua sede di via Manziana 30, a Roma.
  Venendo al contenuto dell'Accordo di cui si propone la ratifica, rileva che esso si compone di diciannove articoli, che riprendono clausole comunemente utilizzate per Accordi di natura analoga.
  L'articolo I reca le definizioni ricorrenti nell'Accordo, l'articolo II dispone di stabilire l'Ufficio a Roma, la cui sede è messa a disposizione dal Governo italiano a titolo gratuito. Come disposto da tale articolo, la manutenzione ordinaria è a carico dell'Istituto, mentre quella straordinaria è a carico del Governo italiano. L'articolo III sancisce l'inviolabilità della sede dell'Istituto, la cui sicurezza è garantita dalle competenti autorità italiane, ai sensi del successivo articolo IV. L'articolo V, inoltre, prevede che il Governo italiano adotti le ragionevoli misure per garantire che la Sede sua fornita dei necessari servizi pubblici. Sulla base dell'articolo VI, l'Ufficio gode dell'immunità dalla giurisdizione italiana, ad eccezione di casi specifici puntualmente indicati. Con l'articolo VII, il Governo italiano riconosce la personalità giuridica dell'Istituto, mentre l'articolo VIII regola il diritto dell'Ufficio alla segretezza delle comunicazioni e l'articolo IX definisce i diritti dell'Ufficio nella detenzione e nel trasferimento di risorse finanziarie.
  Segnala che l'articolo X disciplina il regime previdenziale e sanitario applicabile al personale dell'Ufficio e ai familiari. In particolare, il comma 1 prevede che l'Istituto provveda affinché il personale e i familiari, che non abbiano cittadinanza italiana o residenza permanente in Italia, siano coperti da un'adeguata assicurazione sanitaria e previdenziale tramite enti assicurativi pubblici o privati italiani o di altro Stato, i cui termini devono essere portati a conoscenza delle competenti autorità italiane. Il comma 2 esonera l'Ufficio e il suo personale da ogni contribuzione obbligatoria agli enti previdenziali italiani, se non su base volontaria, beneficiando delle relative prestazioni. Tale disposizione, in base al comma 4, è estesa ai familiari del personale dell'Ufficio, tranne nel caso di lavoratori autonomi in Italia che abbiano diritto alle prestazioni previdenziali previste dalla Repubblica italiana. Il comma 3 prevede la possibilità di concludere Accordi o intese complementari finalizzati ad autorizzate il personale dell'Ufficio e i familiari a beneficiare dei servizi forniti dal sistema sanitario pubblico italiano.
  L'articolo XI prevede facilitazioni per l'ingresso, il soggiorno e l'uscita dall'Italia del personale dell'Istituto, dei familiari e membri del loro nucleo familiare e di altre persone invitate dall'Ufficio. L'articolo XII disciplina le modalità di esenzione da ogni forma di imposta diretta e di dazi dell'Ufficio, dei suoi beni e delle sue operazioni.
  Segnala che l'articolo XIII dettaglia i privilegi e le immunità di cui gode il personale dell'Organizzazione e il personale dell'Ufficio. Per tali ultimi soggetti, si segnala, per quanto di interesse della Commissione, l'esenzione da qualsiasi forma di imposta diretta su stipendi, emolumenti, indennità e altri benefici corrisposti dall'Organizzazione, a condizione che non siano cittadini italiani e non risiedano permanentemente in Italia.
  Rileva che l'articolo XIV consente ai facenti parte del nucleo familiare del personale stabilito in Italia di svolgere un lavoro autonomo o dipendente in Italia, in relazione al quale si prevede il rilascio di un tesserino di riconoscimento da parte del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale.
  L'articolo XV stabilisce il dovere dell'Ufficio e del suo personale di rispettare le leggi italiane e disciplina i casi di rinuncia all'immunità. L'articolo XVI disciplina il riparto di responsabilità tra l'Ufficio e il Governo italiano sia a livello internazionale sia in ambito civilistico. L'articolo XVII impegna il Governo italiano a versare annualmente all'Ente un contributo di 500.000 euro. L'articolo XVIII disciplina le modalità di risoluzione delle controversie tra l'Organizzazione
e il Governo italiano. L'articolo XIX reca le disposizioni finali.
  Da ultimo, fa presente che il disegno di legge di ratifica reca, agli articoli 1 e 2, rispettivamente, l'autorizzazione alla ratifica dell'Accordo e l'ordine di esecuzione. L'articolo 3 reca le disposizioni finanziarie, che indicano la decorrenza degli oneri a partire dal 2021. L'articolo 4, infine, disciplina l'entrata in vigore della legge.
  Alla luce di tale ricostruzione, propone alla Commissione di esprimere un parere favorevole sul provvedimento (vedi allegato 1).

  Nessuno chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere della relatrice (vedi allegato 1).

Norme sull'esercizio della libertà sindacale del personale delle Forze armate e delle Forze di polizia a ordinamento militare, nonché delega al Governo per il coordinamento normativo.
C. 875-B, approvata dalla Camera e modificata dal Senato.
(Parere alla IV Commissione).
(Esame e conclusione. – Parere favorevole).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento in titolo.

  Romina MURA, presidente, avverte che nella seduta odierna la Commissione esprimerà il parere di propria competenza. Dà, quindi, la parola al relatore perché svolga il suo intervento introduttivo e formuli, conseguentemente, la propria proposta di parere.

  Antonio VISCOMI (PD), relatore, ricorda che nel corso dell'esame in prima lettura la Commissione lavoro si era già espressa favorevolmente, una prima volta, il 15 maggio 2019. Successivamente, a seguito del rinvio in Commissione del provvedimento, la XI Commissione si era espressa ancora favorevolmente sul nuovo testo in data 16 giugno 2020.
  Fa presente che nella seduta odierna, pertanto, la Commissione affronterà il testo come risultante dalle modifiche introdotte dal Senato, limitando ad esse l'esame ai fini dell'espressione del parere.
  In particolare, all'articolo 1, comma 6, il Senato ha introdotto il rinvio all'articolo 627, comma 8, del decreto legislativo n. 66 del 2010 (Codice dell'ordinamento militare) per meglio precisare dal punto di vista giuridico l'ambito della categoria degli allievi che non possono aderire alle associazioni professionali a carattere sindacale tra militari.
  All'articolo 2, che reca i principi generali a cui devono essere improntate tali associazioni, il Senato ha previsto che i relativi statuti debbano prevedere il rafforzamento della partecipazione femminile alle cariche elettive e la trasparenza del sistema di finanziamento. Inoltre, il comma 3, introdotto dal Senato, specifica che l'attività sindacale è volta alla tutela degli interessi collettivi degli appartenenti alle Forze armate e alle Forze di polizia a ordinamento militare e non può interferire con lo svolgimento dei compiti operativi o con la direzione dei servizi.
  Evidenzia che all'articolo 3, che disciplina la procedura di costituzione delle associazioni professionali a carattere sindacale tra militari, il Senato ha introdotto la previsione di una verifica periodica da parte del Ministero competente della sussistenza dei requisiti richiesti dalla legge in esame a tali associazioni, nonché l'obbligo di motivazione dei provvedimenti ministeriali che negano l'iscrizione di un'associazione o dispongono la loro cancellazione dall'albo. Si prevede, altresì, l'ampliamento del termine per le contro-osservazioni delle associazioni colpite da tali provvedimenti, nonché la devoluzione al giudice amministrativo delle controversie promosse nel caso di cancellazione.
  All'articolo 4, che disciplina i limiti all'attività delle associazioni professionali a carattere sindacale tra militari, il Senato ha specificato che il divieto di assumere la rappresentanza in via esclusiva di una o più categorie di personale vale anche per le categorie facenti parte della stessa Forza armata o Forza di polizia a ordinamento militare. Inoltre, si è introdotto uno specifico divieto di aderire ad associazioni sindacali diverse da quelle costituite ai sensi della presente legge o federarsi, affiliarsi o avere relazioni di carattere organizzativo o convenzionale, anche per il tramite di altri enti od organizzazioni, con tali associazioni.
  Passando all'articolo 5, che riguarda le competenze delle associazioni professionali a carattere sindacale tra militari, segnala che il Senato ha escluso quella, originariamente prevista, della tutela individuale dei diritti e degli interessi degli iscritti, confermando, pertanto, la sola tutela collettiva. Inoltre, modificando l'articolo 46 del decreto legislativo n. 95 del 2017, ha specificato che le procedure negoziali previste da tale articolo riguardano il personale dirigente civile e militare e ha esteso l'ambito di tale procedure anche alle materie delle licenze e delle aspettative per infermità e motivi privati.
  Con riferimento all'articolo 6, il Senato ha disposto che gli statuti delle associazioni professionali a carattere sindacale tra militari definiscano le competenze delle loro articolazioni periferiche nei medesimi limiti loro applicabili. È stata inoltre soppressa la competenza delle articolazioni periferiche alla formulazione di pareri e proposte agli organi direttivi elettivi delle associazioni, mentre è stata introdotta la previsione che le articolazioni periferiche delle associazioni riconosciute rappresentative a livello nazionale si relazionano con le articolazioni di ciascuna amministrazione militare competenti a livello areale e comunque non inferiore al livello regionale, con riferimento a tematiche di competenza sindacale aventi esclusiva rilevanza locale, senza alcun ruolo negoziale.
  All'articolo 7, che introduce disposizioni riguardanti il finanziamento e i bilanci delle associazioni professionali a carattere sindacale tra militari, il Senato ha introdotto la possibilità di finanziamento anche con le attività di assistenza fiscale e consulenza relativamente alle prestazioni previdenziali e assistenziali a favore dei propri iscritti.
  Segnala che, all'articolo 8, il Senato ha previsto che la titolarità delle cariche elettive – che, nel testo approvato dalla Camera, erano definite cariche direttive – debba rispettare il principio della parità di genere e ha introdotto specificazioni dettagliate dei criteri di ineleggibilità e incompatibilità delle cariche.
  Passa all'articolo 9, in cui il Senato ha introdotto la previsione che alle associazioni professionali a carattere sindacale tra militari sia possibile concedere l'uso di un locale comune da adibire a ufficio, senza oneri a carico dell'amministrazione, e ha previsto che i distacchi e i permessi retribuiti e non retribuiti siano assegnati sulla base dell'effettiva rappresentatività del personale. Infine, è stato specificato che la contrattazione si svolge nell'ambito delle risorse ad essa destinate.
  In materia di diritto di assemblea, all'articolo 10 il Senato ha previsto che i comandanti o i responsabili di unità garantiscano il rispetto della legge in esame, favorendo l'esercizio delle attività delle associazioni professionali a carattere sindacale tra militari.
  All'articolo 12 il Senato ha limitato gli obblighi informativi in capo alle amministrazioni militari del Ministero della difesa e del Ministero dell'economia e delle finanze al contenuto delle circolari e delle direttive da emanare con riferimento alle materie di competenza delle associazioni professionali a carattere sindacale tra militari, rinviando al regolamento di attuazione la disciplina delle procedure di informazione e consultazione.
  All'articolo 13, in materia di rappresentatività, il Senato ha introdotto previsioni riguardanti associazioni che non raggiungano la quota minima di rappresentatività del 3 per cento in ciascuna delle Forze armate o Forze di polizia a ordinamento militare e di calcolo della consistenza associativa.
  Con riferimento all'articolo 14, il Senato ha precisato che le tutele e i diritti ivi previsti si applicano al solo personale militare che ricopre cariche elettive nelle associazioni rappresentative a livello nazionale. Modificando l'articolo 15, inoltre, il Senato ha disposto l'obbligatorietà della pubblicazione di deliberazioni, votazioni, e di ogni altra notizia relativa all'attività sindacale,
superando la mera possibilità prevista dal testo approvato dalla Camera.
  Segnala, in particolare, che, all'articolo 16, che reca la delega al Governo per il coordinamento normativo, il Senato ha introdotto un ulteriore principio e criterio direttivo riguardante l'istituzione di un'area negoziale per il personale dirigente delle Forze armate e delle Forze di polizia a ordinamento militare, nel rispetto del principio di equiordinazione con le Forze di polizia a ordinamento civile, nonché nell'ambito dei vincoli posti dalla normativa vigente e nell'ambito delle risorse previste a legislazione vigente.
  Il Senato, modificando l'articolo 17, è, inoltre, intervenuto per delimitare l'ambito della legittimazione attiva delle associazioni alle controversie promosse nell'ambito provvedimento in esame per le quali sussista interesse diretto.
  Fa presente, infine, che il Senato ha introdotto modifiche alle norme transitorie recate all'articolo 19.
  Passando, quindi, alla formulazione della sua proposta di parere, intende preliminarmente sottolineare che l'accidentato iter di approvazione del provvedimento, che torna alla Camera dopo l'esame da parte del Senato, dipende dalla complessità e dalla delicatezza della materia e dallo sforzo di contemperare il mantenimento del principio dell'autorità gerarchica all'interno delle Forze armate e delle Forze di polizia ad ordinamento militare e l'attuazione del principio costituzionale, ribadito dalla giurisprudenza, di assicurare ai componenti di tali corpi adeguata rappresentanza sindacale. Il provvedimento è quindi il tentativo di conciliare i due principi e presenta, pertanto, alcune criticità che non è stato possibile superare, in considerazione dell'estrema cautela con la quale è necessario procedere in questo ambito. Quindi, auspicando che in futuro si riesca a raggiungere un punto di equilibrio più avanzato, formula una proposta di parere favorevole (vedi allegato 2).

  Nessuno chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere del relatore (vedi allegato 2).

  La seduta termina alle 14.10.

INTERROGAZIONI

  Martedì 21 dicembre 2021. — Presidenza della presidente Romina MURA. – Interviene la sottosegretaria di Stato per il lavoro e le politiche sociali, Rossella Accoto.

  La seduta comincia alle 14.10.

5-06575 Carla Cantone: Iniziative per l'adozione di una strategia nazionale per la sicurezza sul lavoro e per il riconoscimento del valore sociale del lavoro.

  La sottosegretaria Rossella ACCOTO risponde all'interrogazione nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3).

  Carla CANTONE (PD), pur ringraziando la sottosegretaria per la risposta puntuale e particolareggiata, rileva che la piaga delle morti sul lavoro continua a esistere e, anzi, si fa sempre più grave. Significativamente, la materia sarà oggetto delle comunicazioni che nella giornata di domani il Ministro Orlando farà all'Assemblea per dare conto dell'incidente avvenuto pochi giorni fa a Torino, in cui hanno perso la vita tre operai edili a causa del crollo della gru con cui stavano lavorando. Sottolinea che il settore dell'edilizia risulta essere il più pericoloso ma, proprio per questo, invita le autorità competenti a verificare non solo la regolarità dei contratti ma anche la tipologia di quelli che si stipulano. Infatti, uno degli operai deceduti a Torino aveva sottoscritto un contratto di lavoro da rider, privo pertanto delle previsioni in materia di formazione che, nel settore edile, risultano fondamentali. Tuttavia, proprio la formazione rende più costoso il contratto, inducendo spesso i datori di lavoro ad aggirare il problema, ricorrendo a contratti più convenienti economicamente, ma mettendo a repentaglio la vita dei propri dipendenti. Ricorda che sul tema si è molto impegnato l'INAIL, anche su impulso di Cesare Damiano, che è stato presidente della XI Commissione nella XVII legislatura e ora è componente del Consiglio di amministrazione dell'Istituto. La XI Commissione, che si è molto impegnata sul tema, ha indicato nell'insufficiente numero di ispettori sul campo una delle cause della perdurante situazione e ha sollecitato il Governo a intervenire in tale senso. Ma aumentare il numero di ispettori non è sufficiente se non si accompagnano le assunzioni con un'adeguata formazione, che tenga conto delle differenze non solo tra i settori produttivi, ma anche all'interno del medesimo settore. La formazione, inoltre, non deve riguardare solo gli ispettori, ma anche, e soprattutto, i lavoratori e i datori di lavoro, specialmente i piccoli imprenditori che, per risparmiare sui costi del lavoro, spesso lavorano nei propri cantieri. Infine, si augura che il Ministro Orlando nell'informativa di domani affronti anche il nodo delle pensioni, perché un ulteriore fattore che mette a repentaglio la sicurezza dei lavoratori è rappresentato dal requisito di età anagrafica per accedere al pensionamento eccessivamente alto, che costringe i lavoratori a continuare a esercitare attività che, con il crescere dell'età, diventano sempre più pericolose.

5-07190 Mugnai: Cessione dalla società Abb alla società FIMER Spa del comparto di produzione di inverter solari del sito produttivo di Terranuova Bracciolini (AR).

  La sottosegretaria Rossella ACCOTO risponde all'interrogazione nei termini riportati in allegato (vedi allegato 4).

  Stefano MUGNAI (CI) ringrazia la sottosegretaria per la risposta esaustiva e ricorda che lo stabilimento di Terranuova Bracciolini ha svolto un ruolo importante nell'economia del territorio del Valdarno, già colpito dalla chiusura dello stabilimento della Bekaert. Auspica, quindi, che il Governo mantenga alta l'attenzione, soprattutto nella delicata fase di ricerca di un nuovo partner finanziario, che risolva il problema di cassa, che colpisce anche le aziende dell'indotto, a cui non sono pagate le forniture. Si augura, infine, che sia rispettata la tempistica indicata e che entro gennaio la vicenda giunga a soluzione, perché il territorio ha già pagato un prezzo altissimo.

5-07206 Grippa: Licenziamento di lavoratori dello stabilimento di Atessa (CH) della società Sanmarco Industrial Srl.

  La sottosegretaria Rossella ACCOTO risponde all'interrogazione nei termini riportati in allegato (vedi allegato 5).

  Carmela GRIPPA (M5S), ringraziando la sottosegretaria, esprime apprezzamento per l'impegno assunto dal Ministero a convocare al più presto un tavolo di confronto per la tutela dei livelli occupazionali, dal momento che gli sforzi delle istituzioni regionali non hanno fermato la procedura di licenziamento collettivo. Rileva che la società non ha onorato gli accordi, dislocando parte delle produzioni in altri stabilimenti e non rispettando il principio della rotazione dei lavoratori in cassa integrazione. Le preme, inoltre, sottolineare che le risulta che i cinquanta dipendenti licenziati appartengano al sindacato che ha denunciato attraverso i social media il mancato rispetto da parte dell'azienda delle procedure di licenziamento recate dalla legge n. 223 del 1991. Auspica, pertanto, che il Governo tenga fede all'impegno di convocare i rappresentanti dell'azienda perché sia trovata una soluzione per evitare che ai cinquanta licenziamenti già effettuati ne seguano ulteriori, che proverebbero un territorio già duramente colpito dalla crisi.

  Romina MURA, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.

  La seduta termina alle 14.40.

COMITATO RISTRETTO

Disposizioni concernenti la conservazione del posto di lavoro e i permessi retribuiti per esami e cure mediche in favore dei lavoratori affetti da malattie oncologiche, invalidanti e croniche.
C. 2098 Comaroli, C. 2247 Elvira Savino, C. 2392 Serracchiani, C. 2478 Rizzetto e C. 2540 Segneri.

  Il Comitato ristretto si è riunito dalle 14.40 alle 14.45.

XI Commissione - martedì 21 dicembre 2021

ALLEGATO 1

Ratifica ed esecuzione dell'Accordo tra il Governo della Repubblica italiana e l'Istituto forestale europeo riguardante lo stabilimento in Italia di un ufficio sulla forestazione urbana, con Allegato, fatto a Helsinki il 15 luglio 2021 (C. 3318 Governo).

PARERE APPROVATO

  La XI Commissione,

   esaminato, per quanto di competenza, il disegno di legge C. 3318, recante la ratifica e l'esecuzione dell'Accordo tra il Governo della Repubblica italiana e l'Istituto forestale europeo, riguardante lo stabilimento in Italia di un ufficio sulla forestazione urbana, con Allegato, fatto a Helsinki il 15 luglio 2021;

   ricordato che l'Italia ha aderito alla convenzione sull'Istituto forestale europeo, ratificando la relativa convenzione con la legge 30 dicembre 2008, n. 219;

   considerato che l'Istituto svolge attività volte a facilitare e stimolare la creazione di reti collegate alle foreste, a promuovere la diffusione di informazioni imparziali e pertinenti alle politiche relative alle foreste e alla silvicoltura, nonché a sostenere la ricerca forestale e l'uso di informazioni scientificamente valide come base per le politiche forestali;

   preso atto che il disegno di legge in esame prevede l'apertura in Italia di un Ufficio dell'Istituto, la cui attività di ricerca si concentrerà sul tema delle foreste urbane, nel quadro del tema prioritario della resilienza, indicato nella strategia dell'Istituto per gli anni 2017-2021, con particolare riferimento alla capacità delle foreste di fare fronte ai cambiamenti climatici;

   considerato che il comma 1 dell'articolo X, che disciplina il regime previdenziale e sanitario applicabile al personale dell'Ufficio e ai familiari, prevede che l'Istituto provveda affinché il personale e i relativi familiari, che non abbiano cittadinanza italiana o residenza permanente in Italia, siano coperti da un'adeguata assicurazione sanitaria e previdenziale tramite enti assicurativi pubblici o privati italiani o di altro Stato, i cui termini devono essere portati a conoscenza delle competenti autorità italiane;

   rilevato che il comma 2 del medesimo articolo X esonera l'Ufficio e il suo personale da ogni contribuzione obbligatoria agli enti previdenziali italiani, se non su base volontaria, a fronte del riconoscimento delle relative prestazioni, e che tale disposizione, in base al comma 4 dello stesso articolo, è estesa ai familiari del personale dell'Ufficio, tranne nel caso di lavoratori autonomi in Italia che abbiano diritto alle prestazioni previdenziali previste dalla Repubblica italiana;

   osservato che il comma 3 dell'articolo X prevede la possibilità di concludere Accordi o intese complementari finalizzati ad autorizzate il personale dell'Ufficio e i relativi familiari a beneficiare dei servizi forniti dal sistema sanitario pubblico italiano;

   segnalato che l'articolo XIV consente ai soggetti che facciano parte del nucleo familiare del personale stabilito in Italia di svolgere un lavoro autonomo o dipendente in Italia, in relazione al quale si prevede il rilascio di un tesserino di riconoscimento da parte del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale;

   preso atto che l'articolo XV stabilisce il dovere dell'Ufficio e del suo personale di rispettare le leggi italiane e disciplina i casi di rinuncia all'immunità,

  esprime

PARERE FAVOREVOLE

ALLEGATO 2

Norme sull'esercizio della libertà sindacale del personale delle Forze armate e delle Forze di polizia a ordinamento militare, nonché delega al Governo per il coordinamento normativo (C. 875-B, approvata dalla Camera e modificata dal Senato).

PARERE APPROVATO

  La XI Commissione,

   esaminata, per quanto di competenza, la proposta di legge C. 875-B Corda, approvata in prima lettura dalla Camera dei deputati e modificata dal Senato della Repubblica, recante norme sull'esercizio della libertà sindacale del personale delle Forze armate e delle Forze di polizia a ordinamento militare, nonché delega al Governo per il coordinamento normativo;

   ricordato che nel corso dell'esame in prima lettura questa Commissione si era già espressa favorevolmente il 15 maggio 2019 e il 16 giugno 2020;

   evidenziato che l'intervento legislativo trova ragione nell'urgente necessità di riportare nell'alveo costituzionale l'ordinamento vigente, in conformità a quanto disposto dalla Corte costituzionale con la sentenza n. 120 del 2018, che ha dichiarato l'illegittimità costituzionale dell'articolo 1475, comma 2, del Codice dell'ordinamento militare di cui al decreto legislativo 15 marzo 2010, n. 66, in quanto prevede che «I militari non possono costituire associazioni professionali a carattere sindacale o aderire ad altre associazioni sindacali» invece di prevedere che «I militari possono costituire associazioni professionali a carattere sindacale alle condizioni e con i limiti fissati dalla legge; non possono aderire ad altre associazioni sindacali»;

   preso atto che, a giudizio della Corte, la portata e l'ambito del diritto di costituire associazioni professionali a carattere sindacale devono, tuttavia, essere precisati alla luce della giurisprudenza europea, che lega l'affermazione di principio della libertà sindacale al riconoscimento della possibilità che siano adottate dalla legge restrizioni nei confronti di determinate categorie di pubblici dipendenti, rendendosi necessario verificare se e in quale misura tale facoltà possa o debba essere esercitata, o anche alla stregua dei princìpi costituzionali che presiedono all'ordinamento militare;

   evidenziato che la Corte ha riaffermato la necessità di considerare le peculiari esigenze di «coesione interna e neutralità», che distinguono le Forze armate dalle altre strutture statali;

   considerato che grava sul legislatore l'onere di individuare, anche attraverso un opportuno confronto con i soggetti portatori di interesse, un equilibrato e dinamico bilanciamento tra valori, principi e regole costituzionali, che richiede una ponderazione complessiva degli elementi di interesse;

   sottolineata l'urgenza di adeguare l'ordinamento vigente alla più volte richiamata giurisprudenza costituzionale;

   preso atto che le modifiche introdotte nel corso dell'esame presso l'altro ramo del Parlamento sono volte all'eliminazione di possibili ambiguità del testo e non incidono sui principi alla base del provvedimento sul quale la Commissione si è già pronunciata,

  esprime

PARERE FAVOREVOLE

ALLEGATO 3

5-06575 Carla Cantone: Iniziative per l'adozione di una strategia nazionale per la sicurezza sul lavoro e per il riconoscimento del valore sociale del lavoro.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Ringrazio l'onorevole interrogante per aver affrontato un tema così importante come quello della sicurezza sul lavoro.
  Come noto, il tragico fenomeno degli infortuni del lavoro, anche ad esito mortale, ha conosciuto una recrudescenza negli ultimi anni.
  Purtroppo, come è tristemente noto, anche nei giorni scorsi altri lavoratori hanno perso la vita a causa del lavoro.
  La prevenzione degli infortuni e il rafforzamento della sicurezza nei luoghi di lavoro è una priorità dell'azione di Governo.
  Il Governo ha infatti promosso una strategia nazionale per la salute e a protezione sul lavoro al fine di aumentare i livelli di sicurezza.
  Al riguardo, faccio presente che, in armonia con quanto previsto dalle normative europee e dalle convenzioni internazionale il Comitato previsto all'articolo 5 del testo unico della sicurezza (decreto legislativo n. 81 del 2008), che riveste il ruolo di cabina di regia, ha rinnovato l'impegno finalizzato alla stesura di una strategia nazionale di prevenzione, cui collegare per coerenza i Piani di tutte le Istituzioni competenti in materia, al fine di favorire una reale sinergia di azioni per garantire condizioni di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro.
  Al fine di rafforzare l'attività di controllo in materia di sicurezza sul lavoro, nel decreto-legge n. 146 del 2021, adesso convertito in legge, è stato predisposto un pacchetto di misure che intervengono sulla disciplina di settore e che sono ispirate ad una logica unitaria e organica.
  Si è deciso di procedere al contrasto dei fattori di rischio nei contesti lavorativi con una valorizzazione e un rafforzamento delle competenze attraverso due direttrici fondamentali.
  La prima prevede un ampliamento delle competenze in materia di salute e sicurezza dell'INL, valorizzando al massimo le sue funzioni in materia di controllo sull'organizzazione delle attività produttive e dei rapporti di lavoro.
  La seconda novità assoluta è il coordinamento della pluralità di soggetti competenti a presidiare il rispetto delle norme prevenzionistiche, sia attraverso l'attribuzione all'INL un potere di direzione tecnica delle attività di vigilanza, sia attraverso l'istituzione di sistemi informativi integrati e una migliore interoperabilità tra le banche dati esistenti.
  A tutela dei lavoratori, il provvedimento contiene il rafforzamento e la razionalizzazione dell'attuale apparato sanzionatorio, prevedendo che per alcune fattispecie di illecito particolarmente gravi siano irrogati provvedimenti di sospensione.
  Sono, infatti, previste disposizioni che ampliano le competenze dell'ispettorato nazionale del lavoro (INL), i cui organici vengono rinforzati (1.024 unità aggiuntive) e la cui attività è coordinata con le ASL, a livello provinciale, e rafforzano il Sistema Informativo Nazionale per la Prevenzione nei luoghi di lavoro (SINP). Inoltre, si dispone un incremento di 90 unità, in soprannumero rispetto all'organico attuale, a decorrere dal 1° gennaio 2022, del contingente di personale dell'Arma dei carabinieri.
  Il rafforzamento dell'attività di controllo e repressione è un asse fondamentale delle politiche pubbliche, ma non è sufficiente a realizzare una strategia sistemica che per rivelarsi veramente efficace deve essere integrata con il rafforzamento delle
politiche di prevenzione e di coinvolgimento attivo delle imprese nell'applicazione delle regole sulla sicurezza, anche attraverso l'introduzione di misure premiali.
  Per quanto riguarda la formazione, voglio sottolineare che questa costituisce un indispensabile strumento culturale di prevenzione perché coinvolge e responsabilizza lo stesso lavoratore rispetto ai pericoli insiti nella sua attività. La consapevolezza e la preparazione sono infatti strumenti essenziali che possono contribuire alla neutralizzazione sistemica del rischio.
  Pertanto, anche quello dei controlli sull'effettività della formazione quale obbligo che deve realmente conseguire il risultato di istruire il lavoratore sui pericoli e sulle misure di prevenzione, deve costituire una direttrice ispettiva fondamentale per dare seguito ed applicazione a tutti gli altri obblighi conseguenziali in materia di sicurezza del lavoro.
  L'impegno a realizzare attività formative di qualità che mirino a produrre effetti diretti sulla riduzione dei fenomeni infortunistici e tecnopatici è svolta dall'Inail attraverso una segmentazione dell'offerta formativa in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, rivolta alle figure prevenzionali dell'INAIL (Responsabili servizio prevenzione e protezione – RSPP). Nel 2021 sono stati realizzati importanti iniziative di aggiornamento con particolare riguardo alla gestione delle emergenze in caso di incendio e alla gestione della sicurezza nell'utilizzo di macchine e attrezzature.
  Per quanto riguarda i progetti di investimento e formazione in materia di salute e sicurezza sul lavoro rivolti in particolare alle piccole, medie e micro-imprese, voglio evidenziare che i bandi di finanziamento Isi dell'INAIL sono finalizzati a incentivare le imprese a realizzare progetti per il miglioramento dei livelli di salute e sicurezza sul lavoro, per sostenere una crescita intelligente, sostenibile, inclusiva anche in coerenza con gli obiettivi dell'Agenda ONU 2030.
  Dal 2010 ad oggi, sono state destinate risorse economiche per circa 2,5 miliardi di euro.
  La qualificazione delle imprese è un obiettivo prioritario nella strategia nazionale della sicurezza. È infatti opportuno coinvolgere tutte le imprese di ogni filiera produttiva, che certifichino la «qualità del prodotto», ovvero il rispetto delle norme di sicurezza, in linea con quanto si è previsto anche con riferimento al contrasto al caporalato. Lo stesso risultato potrebbe essere raggiunto condizionando l'accesso ai benefici al rispetto delle norme in materia di sicurezza sul lavoro.
  Il tema della formazione merita di essere anche considerato in relazione al rapporto con il mondo della scuola e nell'ambito dei programmi scolastici, con l'obiettivo di accrescere la consapevolezza e la sensibilità delle generazioni più giovani. Al pari di altri Paesi, occorre investire su una massiccia campagna di sensibilizzazione, che possa essere rivolta anche a specifici gruppi target per meglio diffonderne e rafforzarne il contenuto.
  L'altra fondamentale direttrice di intervento pubblico è il contrasto al lavoro irregolare e al lavoro nero. Il tema della sicurezza non può essere disgiunto infatti da quello della garanzia della regolare costituzione dei rapporti di lavoro e della tutela dei diritti dei lavoratori.
  Il PNRR ha infatti previsto l'adozione di un Piano di azione nazionale per rafforzare la lotta al sommerso nei diversi settori dell'economia.
  Ricordo inoltre che con il decreto ministeriale dello scorso 25 giugno è stato introdotto, a livello nazionale, il meccanismo di verifica della congruità della manodopera impiegata nel settore edile, sia nei lavori pubblici che privati, sulla base dell'accordo collettivo sottoscritto dalle Parti sociali nel settembre dello scorso anno.
  La verifica di congruità, in particolare nel settore edile, può concorrere, infatti, a realizzare un'azione concreta di contrasto dei fenomeni di dumping contrattuale, promuovendo l'emersione del lavoro irregolare attraverso l'utilizzo di parametri idonei ad orientare le imprese operanti nel settore e assicurando
un'effettiva tutela dei lavoratori sia sotto il profilo retributivo che per gli aspetti connessi alla salute e alla sicurezza.
  Concludo assicurando l'impegno costante del Governo a proseguire, attraverso il confronto con il Parlamento e il dialogo sociale, nell'attuazione di tutte le iniziative atte a garantire il diritto di tutti a lavorare in condizioni che garantiscano al contempo la dignità, la salute e la sicurezza.

ALLEGATO 4

5-07190 Mugnai: Cessione dalla società Abb alla società FIMER Spa del comparto di produzione di inverter solari del sito produttivo di Terranuova Bracciolini (AR).

TESTO DELLA RISPOSTA

  Gli onorevoli interroganti rappresentano l'avvenuta cessione nel marzo 2020 del sito di Terranuova Bracciolini (AR) da parte della multinazionale ABB alla Fimer Spa con riferimento al comparto solare, mentre ad Abb è rimasto quello delle ricariche delle batterie per auto elettriche che verrà trasferito nell'area di Sant'Andrea in San Giovanni Valdarno. Al riguardo, gli onorevoli interroganti manifestano legittima apprensione relativamente a una possibile contrazione dei livelli occupazionali per i siti produttivi in oggetto e, in generale, per il territorio toscano.
  Indubbiamente il territorio della Toscana sta affrontando crisi aziendali importanti, penso ad esempio alla GKN di Campi Bisenzio, e inoltre vi sono realtà aziendali che, pur se ancora non in crisi con avvenuta contrazione dei livelli occupazionali, presentano però segni di sofferenza e destano chiaramente apprensione e timori nei lavoratori coinvolti, nelle organizzazioni sindacali e nelle istituzioni.
  Desta maggior preoccupazione il caso della Fimer Spa, importante azienda del settore dell'elettronica e dell'energia alternativa, che viene monitorata a livello istituzionale in quanto la crescita dei costi delle materie prime utilizzate per la produzione della componentistica elettronica, potrebbe avere nefaste ricadute a livello occupazionale, in primis sull'azienda medesima, ma anche sull'indotto costituito da molte aziende artigiane.
  Si tratta complessivamente di circa 800 lavoratrici e lavoratori che nel corso degli anni hanno contribuito allo sviluppo e al benessere del territorio della Valdarno.
  Condivido quindi le preoccupazioni degli onorevoli interroganti, anche perché l'oggettivo difficile reperimento delle materie prime da parte dell'azienda sta provocando una consequenziale difficoltà a garantire la continuità lavorativa del settore produttivo artigiano collegato alla Fimer Spa.
  Ciò premesso, faccio presente che il Ministero dello sviluppo economico ha rappresentato che al tavolo di crisi tenutosi il 7 dicembre scorso gli azionisti di Fimer hanno informato di essere in un processo avanzato di ricerca di un partner industriale e finanziario che consenta il rilancio della società e la salvaguardia occupazionale.
  Il tavolo di crisi è tornato a riunirsi proprio nella giornata di ieri, lunedì 20 dicembre. Secondo quanto risulta al Ministero del lavoro, sono proseguite le interlocuzioni tra le parti, che avranno ulteriormente corso la settimana prossima.
  Concludo assicurando il massimo impegno del Ministero del lavoro, per quanto di competenza, nel sostenere le iniziative in itinere, al fine di trovare soluzioni condivise che prioritariamente preservino i livelli occupazionali e gli equilibri sociali ed economici della di un territorio, come quello della Valdarno, che da sempre costituisce un'eccellenza produttiva nel panorama nazionale.

ALLEGATO 5

5-07206 Grippa: Licenziamento di lavoratori dello stabilimento
di Atessa (CH) della società Sanmarco Industrial Srl.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Gli Onorevoli interroganti richiamano l'attenzione del Governo sulla situazione produttiva e occupazionale dell'impresa Sanmarco Industrial srl di Atessa (Chieti) che opera nel settore industriale della metalmeccanica, in modo particolare nella produzione di cassoni fissi per veicoli commerciali, per la committente SEVEL s.p.a.
  A seguito del Fallimento presso il Tribunale di Lanciano avvenuta nel 2012 della Sanmarco s.p.a. in liquidazione, la ditta Scattolini Sangro s.r.l. è risultata aggiudicataria del ramo di azienda relativo ai siti produttivi di Lanciano e Atessa, in provincia di Chieti.
  Preciso che la Società in questione beneficia della CIGS per riorganizzazione aziendale dal 2017, autorizzata dal Ministero del lavoro.
  In periodo più recente, segnalo che, in data 14 dicembre 2020, si è tenuta una riunione tra i rappresentanti del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, i vertici aziendali della società e le rappresentanze sindacali dei lavoratori per l'espletamento dell'esame congiunto della situazione aziendale, ai sensi dell'articolo 24 del decreto legislativo n. 148 del 2015.
  All'esito dell'incontro, le Parti hanno sottoscritto un verbale di accordo avente ad oggetto il ricorso, da parte della Società, alla proroga del trattamento straordinario di integrazione salariale (CIGS) per riorganizzazione aziendale, ai sensi dell'articolo 22-bis del decreto legislativo n. 148 del 2015. Nello specifico, la proroga del trattamento di CIGS è stata richiesta dalla Società – per la durata di 12 mesi decorrenti dal 3 agosto 2020 – in favore di numero massimo di 80 lavoratori occupate presso il sito di Atessa.
  Con i decreti direttoriali di gennaio e aprile 2021 l'efficacia del trattamento straordinario di integrazione salariale è stata sospesa causa CIGO con causale COVID-19 e poi la sua efficacia è stata protratta fino al 13 giugno 2022.
  La regione Abruzzo ha comunque manifestato la propria disponibilità ad intraprendere specifici percorsi di politica attiva per il personale interessato dal trattamento di CIGS.
  In data 13 luglio 2021, la Società, pur beneficiando della cassa integrazione guadagni straordinaria, ha aperto una procedura di licenziamento collettivo ai sensi di quanto disposto dagli articoli 4 e 24 della legge n. 223 del 1991, dichiarando un esubero strutturale di 50 lavoratori su un totale di 142.
  Secondo quanto riportato dalla regione Abruzzo, nella nota di apertura della procedura di licenziamento collettivo, la società ha confermato la presenza di 50 esuberi strutturali e l'impossibilità di individuare soluzioni alternative al licenziamento.
  L'esubero dichiarato, a detta della Sanmarco Industrial, è determinato da esigenze di riorganizzazione delle attività e da un calo di fatturato verificatosi successivamente all'aggiudicazione del ramo di azienda veicolare della ex Scattolini Sangro s.r.l., relativamente al fallimento della Sanmarco s.p.a..
  La regione riferisce altresì che lo scorso 30 agosto, la società ha comunicato la conclusione della fase sindacale della procedura di licenziamento collettivo con un mancato accordo siglato con le organizzazioni sindacali in data 26 agosto 2021, richiedendo l'attivazione della fase in sede istituzionale.
  La Società, secondo quanto riportato dalla regione Abruzzo, si sarebbe resa disponibile alla ricollocazione di 16 lavoratori,
all'interno del gruppo, presso le sedi in Francia (2 lavoratori), Germania (2 lavoratori), Inghilterra (2 lavoratori), Portogallo (2 lavoratori) e Verona (8 lavoratori), compatibilmente con il profilo professionale professionali delle persone eventualmente interessate.
  La Società ha dichiarato, altresì, che al termine dei licenziamenti collettivi, entro 120 giorni, opererà la rinuncia alla cassa integrazione straordinaria guadagni ex articolo 22-bis, del decreto legislativo n. 148 del 2015.
  Le organizzazioni sindacali hanno ribadito la totale contrarietà alla scelta aziendale chiedendo il ritiro e la sospensione della procedura di licenziamento collettivo e invitano la stessa a proseguire l'utilizzo della CIGS autorizzata, anche tenendo conto dell'avviso comune firmato da CGIL, CISL UIL e il Governo.
  La regione Abruzzo, al fine di mitigare la situazione occupazionale in corso, ha proposto alle organizzazioni sindacali e alla società la sospensione dei termini della procedura di licenziamento e il prosieguo dell'ammortizzatore sociale, invitando le parti a condividere la possibilità di ricorrere a licenziamenti esclusivamente su base volontaria con un incentivo all'esodo e a verificare la possibilità di ricollocazione non solo all'interno del gruppo, ma anche in altre aziende locali.
  La Società sembrerebbe non aderire a tale proposta.
  Al termine del confronto, stante l'inconciliabilità delle parti per poter addivenire ad un accordo condiviso, i rappresentanti della regione e dell'ispettorato territoriale del lavoro di Chieti-Pescara hanno dichiarato esperita la procedura di licenziamento collettivo.
  In ordine alla regolarità dei provvedimenti aziendali sino ad oggi adottati, faccio presente che l'Ispettorato territoriale del lavoro di Chieti-Pescara ha avviato, in data 12 luglio 2021, un accesso ispettivo condotto da funzionari INL e INPS presso la sede legale di Atessa.
  L'ispezione era stata programmata a seguito dell'esposto presentato dalla sigla sindacale FIOM CGIL in merito all'accordo siglato il 2 febbraio 2021 presso la Sanmarco Industrial Srl. L'istanza del sindacato era diretta a verificare da parte dell'ispettorato il corretto utilizzo della cassa integrazione, ivi compresa la rotazione dei dipendenti, e la regolarità dell'accordo proposto dall'azienda, in base al quale era contemplata la possibilità di una risoluzione del rapporto di lavoro in azienda al trattamento di cassa integrazione, e si assumeva che tale ammortizzatore sociale fosse utilizzato come indebito strumento di incentivo all'esodo. Nessun dipendente dell'azienda in questione ha comunque aderito al suddetto accordo, che non ha poi avuto seguito.
  All'esito dell'accertamento, si dava atto dell'assenza d'omissioni contributive e si concludeva per la mancata rilevazione d'addebiti.
  L'Ispettorato nazionale del lavoro ha evidenziato, secondo quanto riferito dalla struttura territoriale di Chieti, che non sono pervenute, successivamente alla attivazione e chiusura della vigilanza ispettiva citata, ulteriori segnalazioni o richieste di intervento concernenti le criticità segnalate nel presente atto di sindacato ispettivo.
  Ringrazio gli onorevoli interroganti per aver richiamato l'attenzione sulla vicenda e assicuro che il Ministero del lavoro continuerà a monitorarne gli ulteriori sviluppi e a sostenere – d'intesa con il Ministero dello sviluppo economico – le iniziative per l'attivazione di un tavolo nazionale, al fine di salvaguardare i livelli occupazionali dell'azienda e preservare questa importante realtà produttiva.