VIII Commissione

Ambiente, territorio e lavori pubblici

Ambiente, territorio e lavori pubblici (VIII)

Commissione VIII (Ambiente)

Comm. VIII

Ambiente, territorio e lavori pubblici (VIII)
SOMMARIO
Giovedì 9 dicembre 2021

SEDE CONSULTIVA:

D.L. n. 146/2021: Misure urgenti in materia economica e fiscale, a tutela del lavoro e per esigenze indifferibili. C. 3395 Governo, approvato dal Senato (Seguito esame e conclusione – Parere favorevole) ... 154

ALLEGATO 1 (Parere approvato dalla Commissione) ... 160

Disposizioni per l'adempimento degli obblighi derivanti dall'appartenenza dell'Italia all'Unione europea – Legge europea 2019-2020. C. 2670-B Governo, approvato dalla Camera e modificato dal Senato (Seguito esame e conclusione – Relazione favorevole) ... 155

ALLEGATO 2 (Relazione approvata dalla Commissione) ... 160

Ratifica ed esecuzione dell'Emendamento al Protocollo di Montreal sulle sostanze che riducono lo strato di ozono, adottato a Kigali il 15 ottobre 2016. C. 2655 Governo, approvato dal Senato (Seguito esame e conclusione – Parere favorevole) ... 156

ALLEGATO 3 (Parere approvato dalla Commissione) ... 161

Ratifica ed esecuzione dell'Accordo tra il Governo della Repubblica italiana e l'Istituto forestale europeo riguardante lo stabilimento in Italia di un ufficio sulla forestazione urbana, con Allegato, fatto a Helsinki il 15 luglio 2021. C. 3318 Governo (Seguito esame e conclusione – Parere favorevole) ... 156

ALLEGATO 4 (Parere approvato dalla Commissione) ... 162

ATTI DEL GOVERNO:

Proposta di piano per la transizione ecologica. Atto n. 297 (Seguito esame e rinvio) ... 156

ALLEGATO 5 (Nuova proposta di parere presentata dalla relatrice) ... 163

VIII Commissione - Resoconto di giovedì 9 dicembre 2021

SEDE CONSULTIVA

  Giovedì 9 dicembre 2021. — Presidenza del vicepresidente Alessio BUTTI. – Interviene la sottosegretaria di Stato per la Transizione ecologica Ilaria Fontana.

  La seduta comincia alle 10.35.

D.L. n. 146/2021: Misure urgenti in materia economica e fiscale, a tutela del lavoro e per esigenze indifferibili.
C. 3395 Governo, approvato dal Senato.
Parere alle Commissioni VI e XI
(Seguito esame e conclusione – Parere favorevole).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento rinviato nella seduta del 7 dicembre scorso.

  Alessio BUTTI (FDI), presidente, avverte che il provvedimento è iscritto all'ordine del giorno della seduta dell'Assemblea del prossimo lunedì 13 dicembre e che le Commissioni di merito hanno chiesto di ricevere i pareri entro la seduta antimeridiana di oggi.

  Mario MORGONI (PD), relatore, presenta una proposta di parere favorevole (vedi allegato 1).

  La sottosegretaria di Stato Ilaria FONTANA esprime parere conforme a quello del relatore.

  Tommaso FOTI (FDI), nel rilevare che gli articoli di competenza della Commissione sono in numero assai limitato, preannuncia, in questa sede, l'astensione del proprio gruppo, riservandosi di valutare l'atteggiamento del Governo sulle proposte emendative presentate dal suo gruppo in relazione ad altre tematiche, quali ad esempio il pagamento dell'IVA per le associazioni del terzo settore, ai fini del voto sul provvedimento nel suo complesso.

  Generoso MARAIA (M5S) dichiara il parere favorevole del proprio gruppo, sottolineando tuttavia la necessità di riflettere sui contenuti dell'articolo 7 del provvedimento. Osserva, infatti, che andrebbe precisata l'esclusione, nell'ambito della mobilità a basse emissioni, dei cosiddetti veicoli «mild hybrid» che consentono di conservare vecchi motori endotermici, affiancando a questi motori elettrici che recuperano energia in frenata. Si tratta di una tecnologia non efficiente e comunque obsoleta, che a suo giudizio non dovrebbe essere destinataria di finanziamenti pubblici.

  Stefania PEZZOPANE (PD) nel ringraziare il relatore e la rappresentante del Governo, dichiara il voto favorevole del proprio gruppo sul provvedimento in esame, certamente complesso ma sul quale tuttavia la Commissione ha competenze parziali.

  Tullio PATASSINI (LEGA) nel sottolineare l'importanza del provvedimento in materia economica e fiscale, ritiene che sia giusto sottolineare le tematiche della mobilità sostenibile e a basse emissioni, ma anche la rifunzionalizzazione degli immobili di proprietà statale, dal momento che il risparmio energetico passa anche attraverso l'intervento sugli immobili. Preannuncia pertanto il voto favorevole del proprio gruppo.

  La Commissione approva quindi la proposta di parere favorevole presentata dal relatore (vedi allegato 1).

Disposizioni per l'adempimento degli obblighi derivanti dall'appartenenza dell'Italia all'Unione europea – Legge europea 2019-2020.
C. 2670-B Governo, approvato dalla Camera e modificato dal Senato.
Parere alla XIV Commissione
(Seguito esame e conclusione – Relazione favorevole).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento rinviato nella seduta del 1° dicembre scorso.

  Alessio BUTTI (FDI), presidente, ricorda che la Commissione concluderà tale esame con l'approvazione di una relazione e con la nomina della relatrice, che potrà partecipare alle sedute della XIV Commissione. Ricorda altresì che nella seduta del 1° dicembre scorso la relatrice, on. Timbro, ha presentato una proposta di relazione, riservandosi di modificarla in relazione agli elementi emersi nel corso del dibattito.
  La medesima relatrice – essendo impossibilitata a partecipare alla seduta odierna – ha quindi trasmesso ai colleghi della Commissione una nuova versione della proposta di parere, che è stata integrata nella parte premissiva. In sostituzione della relatrice, ne dà quindi lettura (vedi allegato 2).

  La sottosegretaria di Stato Ilaria FONTANA concorda con la proposta di parere della relatrice.

  Tommaso FOTI (FDI) ringrazia la relatrice per aver inserito nelle premesse la questione da lui sollevata nel corso del dibattito. Preannuncia quindi il parere favorevole del proprio gruppo.

  La Commissione approva la proposta di relazione favorevole presentata dalla relatrice (vedi allegato 2).

Ratifica ed esecuzione dell'Emendamento al Protocollo di Montreal sulle sostanze che riducono lo strato di ozono, adottato a Kigali il 15 ottobre 2016.
C. 2655 Governo, approvato dal Senato.
Parere alla III Commissione
(Seguito esame e conclusione – Parere favorevole).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento rinviato nella seduta del 7 dicembre scorso.

  Elena RAFFAELLI (LEGA), relatrice, presenta una proposta di parere favorevole (vedi allegato 3).

  La Sottosegretaria di Stato Ilaria FONTANA esprime parere conforme a quello della relatrice.

  Generoso MARAIA (M5S), nel ringraziare la relatrice, giudica importante che la Commissione abbia esaminato il testo che incide sul Protocollo di Montreal, che considera di assoluto rilievo, sia per le numerose sottoscrizioni ricevute a livello internazionale, sia in quanto si tratta di un esempio di proficua collaborazione tra scienziati, legislatori e industriali volta alla riduzione degli idrofluorocarburi, che incidono nella riduzione dello strato di ozono.

  La Commissione approva la proposta di parere favorevole presentata dalla relatrice (vedi allegato 3).

Ratifica ed esecuzione dell'Accordo tra il Governo della Repubblica italiana e l'Istituto forestale europeo riguardante lo stabilimento in Italia di un ufficio sulla forestazione urbana, con Allegato, fatto a Helsinki il 15 luglio 2021.
C. 3318 Governo.
(Seguito esame e conclusione – Parere favorevole).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento rinviato nella seduta del 7 dicembre scorso.

  Roberto MORASSUT (PD), relatore, presenta una proposta di parere favorevole (vedi allegato 4).

  La Sottosegretaria di Stato Ilaria FONTANA esprime parere conforme a quello del relatore.

  Tullio PATASSINI (LEGA), nel sottolineare il positivo lavoro svolto dal Governo al riguardo, valuta favorevolmente l'insediamento nel territorio italiano di sedi di organismi internazionali che permettono al Paese di avere un giusto ruolo ed essere presente incisivi nell'azione dei suddetti organismi, quali anche la FAO e l'IFAD. Si tratta pertanto di una proposta di parere importante e qualificante, sulla quale dichiara il voto favorevole del proprio gruppo.

  La Commissione approva la proposta di parere favorevole presentata dal relatore (vedi allegato 4).

  La seduta termina alle 10.55.

ATTI DEL GOVERNO

  Giovedì 9 dicembre 2021. — Presidenza della presidente Alessia ROTTA. – Interviene la sottosegretaria di Stato per la Transizione ecologica Ilaria Fontana.

  La seduta comincia alle 10.55.

Proposta di piano per la transizione ecologica.
Atto n. 297.
(Seguito esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame della proposta rinviato nella seduta del 30 novembre scorso.

  Alessio BUTTI, presidente, ricorda che – unitamente all'omologa Commissione del Senato – era stato concordato con il Governo uno slittamento del termine. La Commissione 13a del Senato ha quindi reso il parere il 30 novembre scorso. Nella medesima data la relatrice, on. Pezzopane, ha presentato la proposta di parere, con l'intesa che sarebbe stato integrato alla luce degli elementi emersi nel dibattito, per poi essere posta in votazione nella successiva seduta.
  Invita quindi la relatrice ad illustrare la nuova proposta di parere.

  Stefania PEZZOPANE (PD), relatrice, presenta una proposta di parere, che tiene conto di tutte le osservazioni emerse nel corso del dibattito (vedi allegato 5). Tiene a precisare che la Commissione ha deliberato di non procedere alla votazione la scorsa settimana, volendo attendere il parere della Conferenza Unificata. Essendo stato espresso da quest'ultima un parere contrario, chiede un ulteriore rinvio della votazione, reputando necessario approfondire le ragioni di tale pronuncia. Evidenzia inoltre che il parere dell'omologa Commissione del Senato è stato già reso, non essendo stata assunta dall'altro ramo del Parlamento la medesima decisione di attendere il parere della Conferenza.

  Tommaso FOTI (FDI), condividendo l'opportunità di attendere l'espressione del parere da parte della Conferenza, non comprende le ragioni della richiesta di rinvio. Si tratta, infatti, di due atti che non hanno alcuna corrispondenza, esprimendo ciascuna istituzione la propria posizione e dovendo essere lasciata al Governo l'eventuale attività di sintesi. Non essendoci quindi questioni di principio per un ulteriore differimento dei termini, ritiene che si possa dar conto in premessa della contrarietà espressa dalla Conferenza e invita la Commissione a non dilazionare oltre l'espressione di un parere che rischia di perdere efficacia proprio in ragione del suo ritardo.

  Generoso MARAIA (M5S) ringrazia la relatrice per il proficuo e complesso lavoro istruttorio che ha svolto, giungendo ad una mediazione equilibrata tra i punti di partenza assai distanti che le forze politiche che compongono l'attuale maggioranza hanno rispetto ai contenuti del piano per la transizione ecologica.
  Condivide solo in parte il ragionamento del collega Foti e rileva come la richiesta di rinvio si ponga nel solco di approfondire le valutazioni che hanno indotto la Conferenza Unificata ad esprimere parere contrario.
  Quanto alla proposta di parere, sottopone alla relatrice alcuni suggerimenti – a suo giudizio importanti ai fini della coerenza dell'intero Piano – da valutare qualora vi siano ancora spazi di intervento sul testo,.
  In relazione all'osservazione di carattere generale sub 4), chiede di espungere il riferimento al materiale riciclabile. È giusto, infatti, prevedere una riduzione dell'aliquota IVA per i prodotti realizzati con materiale riciclato, molto meno farlo per quelli realizzati con materiali riciclabili, non essendoci alcuna assicurazione che saranno effettivamente riciclati.
  In relazione all'osservazione di carattere particolare sub 24), che prevede, per il conseguimento degli obiettivi di decarbonizzazione del settore petrolifero, incentivi per soluzioni tecnologiche che consentano il riciclo della CO2 nei cicli produttivi, paventa il rischio che questo possa permettere una incentivazione della tecnologia di cattura e stoccaggio del carbonio, la cosiddetta CCS, e dare il via libera a nuove stazioni di idrocarburi. Ricorda peraltro che tale osservazione non era contenuta nella proposta di parere depositata nella scorsa seduta.
  Con riguardo all'osservazione di carattere particolare sub 25), la ritiene poco convincente e in contraddizione con quanto chiesto dall'osservazione di carattere generale sub 5), anch'essa poco chiara laddove si chiede la riduzione «ovvero» l'eliminazione dei sussidi ambientalmente dannosi.
  Anche con riguardo all'osservazione di carattere particolare di cui al punto 34), ritiene opportuno che la locuzione «sfruttamento delle nostre risorse naturali» faccia riferimento alle sole risorse rinnovabili. Ciò in quanto anche il petrolio è una risorsa naturale e il suo utilizzo è in contraddizione con il principio di decarbonizzazione.
  Con riguardo all'osservazione di carattere particolare di cui al punto 43), laddove si fa riferimento agli interventi di ristrutturazione urbanistica, ritiene che il divieto di ulteriore consumo del suolo debba essere integrato da un divieto di aumento di cubatura degli edifici.
  Con riguardo all'istituto del superbonus, da sempre il proprio gruppo ha sottolineato l'esigenza di riqualificare dal punto di vista energetico tutto il patrimonio edilizio, sia pubblico che privato, e rifugge dall'idea che questo possa essere considerato come una mera misura per contrastare il degrado urbano.
  In ultimo, esprime perplessità anche sull'osservazione di carattere particolare sub 19), avente ad oggetto la posidonia oceanica, che si riserva di illustrare per le vie brevi alla relatrice.
  Auspica che tali limitate modifiche possano essere accolte dalla relatrice e da tutti i colleghi. Ritiene infatti che il principio di neutralità tecnologica debba essere enunciato in maniera chiara, al fine di evitare che sostanze, materiali e tecnologie che hanno un maggiore impatto sull'ambiente e che bloccano la transizione ecologica anziché agevolarla, possano essere legittimate da formulazioni ambigue.

  Alessio BUTTI (FDI), presidente, fa presente al collega Maraia che la discussione generale sul provvedimento si è già conclusa, mentre il suo intervento incide ancora una volta sulla formulazione di una proposta di parere già presentata e su cui dovrebbero essere in corso le dichiarazioni di voto.

  Tommaso FOTI (FDI) rileva come l'intervento del collega Maraia evidenzi come la reale ragione del rinvio non sia rinvenibile nella mera volontà di approfondire il parere della Conferenza, bensì nella difficoltà di superare i contrasti all'interno della maggioranza, come testimonia il «contro parere» illustrato dal rappresentante del Movimento 5 Stelle.

  Chiara BRAGA (PD) ritiene opportuno aderire alla richiesta di rinvio dell'espressione del parere formulata dalla relatrice, che da settimane sta lavorando a tale proposta e che oggi ha presentato un testo condiviso, frutto di un'approfondita mediazione, che va apprezzata nel metodo e nel merito.
  Concorda con il collega Foti sulla libertà della Commissione di esprimersi indipendentemente dal parere della Conferenza Unificata. Tuttavia, avendo la Commissione assunto la decisione di attenderne il parere prima di esprimersi, ritiene opportuno adesso approfondirne i contenuti prima di procedere.

  Tullio PATASSINI (LEGA) giudica adeguate le motivazioni addotte dalla relatrice in relazione alla richiesta di rinvio della votazione sulla proposta di parere. Ribadisce che il testo a suo avviso costituisce un punto di equilibrio condivisibile tra le posizioni dei gruppi di maggioranza. La Commissione è sempre stata rispettosa del parere della Conferenza Unificata e quindi ritiene opportuno approfondire le ragioni della contrarietà da questa espressa.

  Stefania PEZZOPANE (PD), relatrice, precisa che la richiesta di rinvio è unicamente ed esclusivamente motivata dalla necessità di ottemperare ad una decisione assunta dalla Commissione e pertanto ritiene che un breve rinvio possa consentire a tutti i gruppi di comprendere le ragioni della contrarietà espressa dalla Conferenza. La proposta di parere potrà essere quindi integrata, qualora le considerazioni della Conferenza siano ritenute condivisibili ovvero potrà essere inserito un richiamo al Governo, qualora fossero evidenziate questioni di ordine metodologico, per poi procedere alla sua votazione già la prossima settimana. Ritiene l'atteggiamento della Commissione molto serio e responsabile, non potendosi girare le spalle agli enti locali.
  Ribadisce che nella proposta di parere sono già contenute tutte le sollecitazioni emerse nel corso del dibattito. Prende atto, quindi, delle richieste del collega Maraia, sottolineando tuttavia che la proposta da lei depositata è in una fase molto avanzata, essendo stata elaborata in stretta connessione con quella approvata dalla omologa Commissione del Senato ed essendo già stata discussa con il Governo.

  Alessio BUTTI, presidente, riferirà alla presidente Rotta quanto espresso dalla relatrice. Ritiene che non sia trasparente quanto avvenuto oggi, perché, a discussione generale conclusa, il rappresentante di un gruppo di maggioranza ha chiesto numerose modifiche alla proposta di parere. Emerge, quindi, a suo giudizio una questione importante di dissenso all'interno della maggioranza, che si aggiunge alla contrarietà espressa dalla Conferenza.
  Auspica quindi che la prossima settimana la Commissione possa definitivamente esprimersi, senza ulteriori ritardi, che certamente non sono imputabili alla relatrice.

  Stefania PEZZOPANE (PD), relatrice, ribadisce di aver lavorato in parallelo con il Senato e con il Governo e precisa ancora che la differenza nei tempi dell'espressione del parere è legata alla circostanza che la Commissione, a differenza della decisione assunta dall'omologa Commissione del Senato, ha deciso di attendere che si esprimesse anche la Conferenza Unificata.

  Alessio BUTTI, presidente, ritiene opportuno che la Commissione si esprima con una deliberazione sulla proposta di rinvio dell'espressione del parere formulata dalla relatrice.

  La Commissione approva la proposta di rinvio.

  Alessio BUTTI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 11.20.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO
DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  Giovedì 9 dicembre 2021.

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 14.35 alle 15.35.

VIII Commissione - giovedì 9 dicembre 2021

ALLEGATO 1

D.L. n. 146/2021: Misure urgenti in materia economica e fiscale, a tutela del lavoro e per esigenze indifferibili. C. 3395 Governo, approvato dal Senato.

PARERE APPROVATO DALLA COMMISSIONE

  La VIII Commissione,

   esaminato, per le parti di competenza, il disegno di legge C. 3395 Governo, approvato dal Senato, recante Misure urgenti in materia economica e fiscale, a tutela del lavoro e per esigenze indifferibili;

   premesso che:

    l'articolo 5, ai commi 2-bis e 2-ter esenta dalla tassa sui rifiuti (TARI) taluni immobili indicati nel Trattato fra la Santa Sede e l'Italia;

    l'articolo 7 rifinanzia il fondo per l'incentivazione della mobilità a basse emissioni e prevede contributi per veicoli poco inquinanti;

    l'articolo 16-bis reca misure finalizzate alla semplificazione e all'accelerazione delle procedure per la realizzazione degli interventi di rifunzionalizzazione degli immobili di proprietà statale, da destinare al soddisfacimento delle esigenze allocative delle medesime amministrazioni statali;

    l'articolo 16-octies disciplina procedure semplificate e accelerate per assicurare l'avvio e la rapida conclusione delle attività finalizzate alla realizzazione del programma di interventi per le città di Bergamo e Brescia designate «Capitale italiana della cultura» per il 2023;

    l'articolo 17, comma 2, incrementa il fondo istituito per fronteggiare i danni causati dagli eventi alluvionali verificatisi negli anni 2019 e 2020, per i quali sia stato dichiarato lo stato di emergenza,

  esprime

PARERE FAVOREVOLE.

ALLEGATO 2

Disposizioni per l'adempimento degli obblighi derivanti dall'appartenenza dell'Italia all'Unione europea – Legge europea 2019-2020. C. 2670-B Governo, approvato dalla Camera e modificato dal Senato.

RELAZIONE APPROVATA DALLA COMMISSIONE

  La VIII Commissione (Ambiente, territorio e lavori pubblici),

   esaminato, per le parti di propria competenza, il disegno di legge recante «Disposizioni per l'adempimento degli obblighi derivanti dall'appartenenza dell'Italia all'Unione europea – Legge europea 2019- 2020»;

   preso atto che al Senato:

    è stato modificato l'articolo 10, che reca numerose novelle al codice dei contratti pubblici e segnatamente, all'articolo 31, comma 8, con riguardo agli incarichi che il progettista può subappaltare a soggetti terzi, all'articolo 46, che elenca gli operatori economici ammessi alle procedure di affidamento dei servizi attinenti all'architettura e all'ingegneria, all'articolo 80, comma 4, che disciplina i casi di esclusione dell'operatore economico, all'art. 105, comma 4, sulle cause di esclusione dal subappalto;

    è stata modificata la sola rubrica dell'articolo 35 (in materia di emissioni di gas ad effetto serra, al fine di esplicitare il riferimento al caso ARES;

    è stato introdotto il nuovo articolo 43, che reca una disciplina relativa al monitoraggio parlamentare sull'attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), materia già regolata dall'articolo 2 del cosiddetto «decreto semplificazioni» (n. 77 del 2021);

    è stato inserito il nuovo articolo 45 che dispone l'assunzione a tempo indeterminato nel numero massimo di ventotto unità di personale presso l'Autorità nazionale anticorruzione (ANAC),

   preso atto altresì della modifica all'articolo 4 nella parte in cui incide sulla figura dell'agente immobiliare, introducendo una nuova ipotesi di incompatibilità all'esercizio della professione, la cui piena conformità alle prescrizioni della Commissione europea, nonché della giurisprudenza e della normativa unionale, andrebbe verificata,

DELIBERA DI RIFERIRE
FAVOREVOLMENTE.

ALLEGATO 3

Ratifica ed esecuzione dell'Emendamento al Protocollo di Montreal sulle sostanze che riducono lo strato di ozono, adottato a Kigali il 15 ottobre 2016. C. 2655 Governo, approvato dal Senato.

PARERE APPROVATO DALLA COMMISSIONE

  La VIII Commissione,

   esaminato, per le parti di competenza, il disegno di legge C. 2655 Governo, approvato dal Senato, recante Ratifica ed esecuzione dell'Emendamento al Protocollo di Montreal sulle sostanze che riducono lo strato di ozono, adottato a Kigali il 15 ottobre 2016;

   preso atto che la ratifica concerne una quinta modifica al citato Protocollo, già entrata in vigore a livello internazionale, relativa alla riduzione degli idrofluorocarburi (HFC) elencati in un apposito allegato, in ragione del loro impatto potenziale di riscaldamento globale;

   rilevato come, per tale via, si integra lo strumento in esame con le prescrizioni introdotti nell'ambito della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici e del relativo Protocollo di Kyoto;

   segnalato che – come esplicitato nella relazione illustrativa – misure di riduzione graduale degli HFC più restrittive di quelle stabilite a Kigali – siano già state introdotte con l'adozione del Regolamento UE 517/2014 e che pertanto la ratifica in esame non imporrà obblighi addizionali per le amministrazioni centrali e per le imprese;

   valutate positivamente le finalità di allineare l'Italia alla maggior parte dei Paesi dell'Unione europea nel quadro degli impegni internazionali per la protezione dell'ambiente e la lotta ai cambiamenti climatici,

  esprime

PARERE FAVOREVOLE.

ALLEGATO 5

Proposta di piano per la transizione ecologica. Atto n. 297.

NUOVA PROPOSTA DI PARERE PRESENTATA DALLA RELATRICE

  La VIII Commissione,

   esaminata la Proposta di piano per la transizione ecologica (atto n. 297);

   ricordato che l'atto in esame risulta previsto dall'articolo 4 del decreto-legge n. 22 del 2021, che ne affida la redazione all'apposito Comitato interministeriale (CITE), al fine di coordinare le politiche in materia di riduzione delle emissioni di gas climalteranti, mobilità sostenibile, contrasto del dissesto idrogeologico e del consumo del suolo, mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici, risorse idriche e relative infrastrutture, qualità dell'aria, economia circolare, bioeconomia circolare e fiscalità ambientale, ivi compresi i sussidi ambientali e la finanza climatica e sostenibile;

   premesso che il documento in esame indica come macro-obiettivi 8 aree di intervento: 1) decarbonizzazione; 2) mobilità sostenibile, 3) miglioramento della qualità dell'aria; 4) contrasto al consumo di suolo e al dissesto idrogeologico; 5) risorse idriche e relative infrastrutture; 6) biodiversità; 7) tutela del mare; 8) promozione dell'economia circolare così declinati:

    decarbonizzazione: il PTE ricorda che le tappe della decarbonizzazione italiana sono scandite dagli impegni europei («net zero» al 2050 e riduzione del 55 per cento al 2030 delle emissioni di CO2 rispetto al 1990) e che la quota di elettrificazione del sistema dovrà progressivamente tendere e superare quota 50 per cento. L'apporto delle energie rinnovabili alla generazione elettrica dovrà raggiungere almeno il 72 per cento al 2030 e coprire al 2050 quote prossime al 100 per cento del mix energetico primario complessivo;

    mobilità sostenibile, il PTE ricorda l'obiettivo «net zero» per trasporto navale ed aereo e la spinta su alta velocità e traffico merci su rotaia; nel periodo successivo al 2030, almeno il 50 per cento delle motorizzazioni dovrà essere elettrico;

    miglioramento della qualità dell'aria: il PTE sottolinea che molte misure previste dal PNRR avranno effetti positivi sulla qualità dell'aria entro il 2026 e che il PTE stesso predispone una serie di misure per rispettare gli obiettivi europei di riduzione degli inquinanti al 2030 e le ambizioni poste dal Piano Toward Zero Pollution della Commissione europea;

    contrasto al consumo di suolo e al dissesto idrogeologico, il piano indica l'obiettivo di arrivare a un consumo zero netto entro il 2030, sia minimizzando gli interventi di artificializzazione, sia aumentando il ripristino naturale delle aree più compromesse, quali gli ambiti urbani e le coste. Il Piano prevede altresì di mettere in sicurezza il territorio rafforzando la governance e un sistema di monitoraggio avanzato che diano coerenza a un programma nazionale di prevenzione e contrasto;

    risorse idriche e relative infrastrutture: il PTE sottolinea che gli interventi previsti dal PNRR entro il 2026, per un ammontare pari a 4,3 miliardi di euro, intendono potenziare infrastrutture di approvvigionamento idrico primario, reti di distribuzione, fognature e depuratori, soprattutto nel Meridione, nonché digitalizzare e distrettualizzare le reti di distribuzione, ridurre del 15 per cento le dispersioni di rete e ottimizzare i sistemi di irrigazione nel 12 per cento delle aree agricole;

    Biodiversità: in linea con la strategia europea, il PTE prevede un consistente potenziamento delle aree protette (dal 10 al 30 per cento), l'adozione di «soluzioni basate sulla natura» per il ripristino degli ecosistemi degradati e una forte spinta nel monitoraggio a fini scientifici su habitat e specie a rischio. I parchi nazionali e le aree marine protette verranno digitalizzati entro il 2026 per monitorare pressioni e stato delle specie, semplificare le procedure amministrative e migliorare i servizi ai visitatori. Il PTE prevede inoltre il rafforzamento della biodiversità nelle 14 aree metropolitane attraverso un programma di forestazione urbana (con la piantagione di 6,6 milioni di alberi) e di ripristino degli habitat degradati. Anche i fiumi verranno interessati da massicci interventi di rinaturalizzazione, a partire dal Po recuperando lunghi tratti, per garantire la loro funzione essenziale di corridoi ecologici. Per il Po l'azione comprende il restauro ecologico di 37 aree nel tratto medio-padano, più altre 7 nel delta, con rinaturalizzazione di lanche e rami abbandonati;

    Tutela del mare: tale obiettivo è declinato nel PTE partendo da quanto previsto, in termini di investimenti, nel PNRR nelle attività di ricerca e osservazione dei fondali e degli habitat marini, anche attraverso il potenziamento di una flotta dedicata; l'obiettivo è avere il 90 per cento dei sistemi marini e costieri mappati e monitorati, e il 20 per cento restaurati. Gli obiettivi di conservazione prevedono di portare al 30 per cento l'estensione delle aree marine protette, di cui il 10 per cento con forme rigorosa di protezione entro il 2030. Altre misure al 2030 riguardano il contrasto della pesca illegale, azioni coordinate con altri Paesi per la minimizzazione dei rifiuti marini e la promozione del turismo sostenibile;

    Promozione dell'economia circolare: il PTE sottolinea che verrà pubblicata entro il 2022 la nuova «Strategia nazionale per l'economia circolare» con l'obiettivo di promuovere una economia circolare avanzata e di conseguenza una prevenzione spinta della produzione di scarti e rifiuti (-50 per cento) entro il 2040, nonché al potenziamento della bioeconomia circolare;

   acquisiti i rilievi deliberati in data 23 novembre 2021 dalla Commissione Agricoltura;

  esprime

PARERE FAVOREVOLE

   a) con le seguenti osservazioni di carattere generale

   valuti il Governo l'esigenza che:

    1. il Piano per la transizione ecologica rappresenti un sostegno a processi, prodotti e servizi realmente e oggettivamente sostenibili (ambientalmente, economicamente e socialmente), applicando il principio della neutralità tecnologica nel definire le politiche e nel promuovere lo sviluppo delle diverse tecnologie che costituiranno l'insieme di soluzioni per il raggiungimento dei target climatici al 2030 e al 2050, e che rappresenti un reale impulso al processo di transizione ecologica, anche come strumento di coordinamento e integrazione con i processi di digitalizzazione e di transizione energetica nel nostro Paese, in un'ottica globale e locale;

    2. siano individuati, nell'ambito del Piano, meccanismi di interlocuzione e di coordinamento che non potranno prescindere dal coinvolgimento dei territori, della società civile e delle imprese, nel rispetto delle competenze e delle autonomie locali;

    3. rappresentando il Piano un'occasione unica per il raggiungimento degli obiettivi dettati dall'Unione europea, finalizzati ad accelerare la riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra nei prossimi decenni, con interventi mirati in diversi settori, si vigili affinché ciò non comporti una penalizzazione ulteriore dell'economia nazionale, ma ne consenta la ripartenza e il rilancio della competitività nel contesto europeo e mondiale;

    4. vi siano interventi normativi volti alla riduzione delle aliquote IVA per i prodotti realizzati con materiale riciclato e riciclabile, all'incentivazione di tutte le soluzioni tecnologiche per la riduzione della CO2 e per la diminuzione degli impatti ambientali e per la riduzione della produzione di rifiuti, delle emissioni (sia per quanto concerne i gas climalteranti che le emissioni in atmosfera e in acqua), nonché per il recupero delle materie prime non rinnovabili, anche sinergici e cumulativi;

    5. si operi un riordino del sistema degli incentivi destinati allo sviluppo delle fonti rinnovabili e all'efficienza energetica, tenendo conto dell'indice di ritorno energetico, del contesto ambientale nel quale si inseriscono gli impianti incentivati, della sostenibilità ambientale della filiera di approvvigionamento e del consumo idrico, al fine di superarne la frammentazione e le complessità procedurali, ridurre o eliminare i sussidi ambientalmente dannosi, massimizzarne l'efficacia e meglio definirne l'ambito, dando certezza e chiarezza ai beneficiari;

    6. il Piano, con riferimento al pacchetto sulla finanza sostenibile, consideri il ruolo di accompagnamento del gas naturale nella transizione ecologica ed energetica per garantire – per un periodo limitato nel tempo e nelle more della costituzione di una rete di accumulatori che in prospettiva supereranno l'esigenza di ricorrere alle centrali a turbo gas – stabilità, sicurezza e resilienza del sistema energetico; nonché ai fini del contenimento dei costi dell'energia, sia pure nella consapevolezza che l'Italia produce da sé meno del 10 per cento del suo fabbisogno;

    7. nella promozione, sviluppo ed impiego delle diverse tecnologie per l'attuazione della politica strategica UE per la decarbonizzazione venga effettuata un'attenta e compiuta analisi degli impatti ambientali, economici, sociali e – soprattutto – geopolitici in ordine a disponibilità, costi, approvvigionamento e dipendenza estera dei metalli, dei minerali critici e delle terre rare, necessari nella transizione basata sull'elettrificazione spinta dei consumi, anche nella mobilità, e sull'impiego di impianti di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, quali fotovoltaico ed eolico, con particolare attenzione alle problematiche concernenti l'approvvigionamento delle materie prime critiche necessarie a garantire la continuità del processo di transizione ecologica. La medesima analisi andrebbe altresì compiuta con riguardo al gas e alle altre «fossili» importate;

    8. siano definite con maggiore precisione la relazione con gli obiettivi enunciati dal PTE con altri connessi piani e politiche di settore, tra tutti ad esempio la Politica Agricola Comune, il PNIEC o i Fondi Strutturali Europei e in particolare con la revisione in corso della Strategia Nazionale di Sviluppo Sostenibile;

    9. rispetto al cronoprogramma di implementazione del PTE nel quadro delle misure del PNRR, prevedere sistemi di monitoraggio di ogni singola misura proposta, promuovendo una metodologia ed un sistema integrato di monitoraggio e controllo degli indicatori chiave della transizione ecologica, in grado di assicurare una visione d'insieme dell'avanzamento rispetto agli obiettivi del piano, per mezzo di correlazione tra dati relativi ai diversi ambiti di interesse, quali ad esempio indicatori ambientali, climatici, tecnologici, demografici, idro-geologici, socioeconomici;

    10. un maggiore coinvolgimento di ISPRA sia nella definizione puntuale delle azioni sia nel loro monitoraggio, soprattutto nelle attività di definizione e di elaborazione di indicatori per il monitoraggio del Piano, oltre alle attività in corso, tra le altre, le valutazioni e autorizzazioni ambientali;

    11. rafforzare le azioni a sostegno del sistema dei parchi e delle aree naturali protette in coerenza con gli obiettivi della Strategia europea per la Biodiversità, realizzando l'obiettivo del 30 per cento delle aree nazionale ricomprese nel sistema delle aree protette, portando a compimento l'istituzione dei Parchi nazionali in via di costituzione e rafforzando gli strumenti che consentano un pieno sviluppo delle potenzialità di sviluppo territoriale sostenibile;

   b) con le seguenti osservazioni di carattere particolare:

   si valuti quindi l'esigenza:

    1. ai fini del contenimento del «caro energia» e avvalendosi del GSE, di prevedere un opportuno monitoraggio del fabbisogno di incentivazione e delle componenti tariffarie degli oneri di sistema, nonché l'elaborazione di scenari di medio e lungo termine degli stessi mettendoli a disposizione degli attori istituzionali coinvolti nella governance;

    2. per il raggiungimento degli ambiziosi obiettivi di mobilità sostenibile e occorrendo uniformare la contabilizzazione delle emissioni nell'ambito del settore dei trasporti, di far sì che il Piano tenga in debita considerazione l'adozione dei principi del Life Cycle Assessment (LCA) per la valutazione degli impatti energetico e ambientale dei veicoli adibiti al trasporto su strada, al fine di valutare i reali impatti emissivi associati al consumo dei singoli carburanti, inclusi i processi di fabbricazione e di «fine vita» (end of life) del veicolo;

    3. di emanare norme attuative per favorire – in un'ottica di riduzione progressiva ed eliminazione entro il 2050 – il contributo dei carburanti low carbon, liquidi e gassosi, che rispettano i criteri di sostenibilità e di riduzione delle emissioni di gas a effetto serra di cui all'articolo 29 della direttiva (UE) 2018/2001, come quota finale in tutti i settori di trasporto, con un approccio tecnologicamente neutro considerando l'intero ciclo di vita dei vettori energetici, anche in relazione ai rifiuti prodotti da «bioliquidi» (liquidi e digestati solidi), anche alla luce dello stato di sviluppo tecnologico;

    4. con riferimento al tema della «Mobilità sostenibile», di valutare l'opportunità di prevedere un riferimento alla formazione culturale e tecnica dei conducenti, quale risposta alla necessità di mobilità green, con particolare riguardo alla formazione nel mondo dell'autotrasporto e per la conduzione e la conoscenza dei veicoli innovativi, nonché alla creazione di consapevolezza negli utenti della strada nei confronti di un nuovo modo di concepire gli spostamenti urbani ed extraurbani e i mezzi da utilizzare, affidando compiti formativi e informativi – in particolare verso i giovani – alle autoscuole, nonché accompagnando gli incentivi per la sostituzione del parco auto con mezzi ecologici con adeguate campagne di sensibilizzazione;

    5. di inserire anche il settore della «carta» tra i settori industriali di acciaio, vetro, ceramica, cemento, chimica, di cui è previsto il traguardo ambizioso della decarbonizzazione, tenuto conto che, ad oggi, tutto il comparto cartario, in Italia e in Europa è alimentato in cogenerazione da fonti fossili;

    6. che la promozione dell'idrogeno nel mix energetico contempli l'utilizzo di idrogeno c.d. verde da fonti rinnovabili, e nei settori hard to abate, dove il vettore elettrico risulta di non facile applicazione: gli investimenti in questo ambito, inoltre, per una maggiore efficace dell'obiettivo auspicato, dovrebbero considerare anche una semplificazione amministrativa per la costruzione e l'esercizio degli elettrolizzatori;

    7. per mettere in condizione gli operatori di supportare gli obiettivi di transizione energetica del Paese in maniera efficace, efficiente e secondo principi di competitività del mercato dello sviluppo, nonché per salvaguardare lo sviluppo già in corso, di far sì che l'individuazione delle aree idonee all'installazione della potenza essenziale al raggiungimento degli obiettivi fissati al 2030 a livello nazionale ed alla conseguente declinazione a livello regionale, sia coerente con le esigenze di tutela del suolo, delle aree agricole e forestali e del patrimonio culturale e paesaggistico, valutando eventuali infrazioni ambientali preesistenti, in conformità ai princìpi di minimizzazione degli impatti sull'ambiente, sul territorio e sul paesaggio; occorre peraltro tenere in considerazione che i probabili upgrade tecnologici porteranno ad avere – soprattutto per la tecnologia eolica – strutture con potenze unitarie sempre maggiori (coerentemente con quanto sta avvenendo in molti Paesi del mondo) a parità di superficie occupata escludendo quindi la possibilità di individuare oggi una massima densità di potenza per unità di superficie. Rispetto alla ripartizione della potenza a livello regionale sarebbe necessario prevedere l'esercizio di poteri sostitutivi che vadano oltre la prevista possibilità dei trasferimenti statistici e soprattutto prevedere meccanismi premiali rispetto al raggiungimento dei target;

    8. di includere tra le strategie del Piano quella di promuovere e sostenere appieno il ruolo dei prosumers, anche mediante la semplificazione delle procedure di connessione alla rete dell'energia autoprodotta e della creazione di nuove reti di distribuzione energetica indipendenti per lo scambio di energia prodotta all'interno di comunità energetiche;

    9. di impegnare l'investimento statale del superbonus sugli incentivi fiscali del 110 per cento per un grande piano statale di efficientamento energetico finalizzato direttamente al patrimonio immobiliare più degradato, case popolari, periferie, quartieri degradati; assicurando l'estensione della platea dei beneficiari e dell'arco temporale;

    10. di prevedere per gli allevamenti intensivi misure di contenimento e gestioni opportune, attraverso la previsione di misure specifiche a sostegno dello sviluppo di sistemi di digestione anaerobica per il raggiungimento degli obiettivi di riduzione delle emissioni atmosferiche inquinanti;

    11. di specificare gli obiettivi di riduzione delle perdite della rete idrica di almeno il 25 per cento al 2026 ed indicare le risorse necessarie per completare i sistemi fognari e depurativi e in quale data si intende chiudere l'attuale procedura d'infrazione comunitaria in cui è stato condannato il nostro Paese;

    12. di attribuire un ruolo rilevante, quali misure per il ripristino e la tutela della biodiversità e degli ecosistemi, agli interventi di forestazione ed imboschimento, di superfici agricole e non agricole, per la creazione di aree boscate, nonché al sostegno alla manutenzione delle stesse, in funzione del miglioramento dell'ambiente e dello spazio rurale anche attraverso il sostegno ad enti del terzo settore finalizzati alla tutela ambientale;

    12-bis: di realizzare le seguenti azioni:

     a) migliorare lo stato di conservazione per almeno il 30 per cento degli habitat e delle specie il cui stato non è soddisfacente, si tratta in sostanza di dare effettiva applicazione ai Piani d'azione, ai Piani di gestione e alle Linee guida già predisposti da parte di ISPRA, con il contributo di numerosi specialisti;

     b) arrestare e invertire il declino degli uccelli e degli insetti presenti sui terreni agricoli, in particolare gli impollinatori, attraverso la realizzazione di siepi ed aree d'interesse ecologico;

     c) ridurre l'uso e i rischi derivanti dai pesticidi in particolare di quelli chimici in genere, riducendo del 50 per cento l'uso dei pesticidi più pericolosi;

     d) adibire almeno il 25 per cento dei terreni agricoli all'agricoltura biologica e migliorare in modo significativo la diffusione delle pratiche agro-ecologiche e di minimo impatto, come indicato dalla strategia «Farm to Fork» del Green Deal europeo che ha fissato l'obiettivo di destinare almeno il 25per cento dei terreni agricoli dell'UE all'agricoltura biologica e di aumentare in modo significativo l'acquacoltura biologica entro il 2030;

     e) ridurre le perdite dei nutrienti contenuti nei fertilizzanti di almeno il 50 per cento e l'uso di fertilizzanti chimici di almeno il 20 per cento;

     f) proteggere le foreste primarie e antiche ancora esistenti;

     g) piantare 6 milioni di alberi in progetti di forestazione urbana e di ricucitura dei corridoi ecologici in contesti fortemente antropizzati in cui i valori della biodiversità vanno riattivati a beneficio dell'ambiente e della salute della popolazione;

     h) elaborare, previa valutazione d'impatto, una proposta relativa a un nuovo quadro giuridico per il ripristino, con obiettivi vincolanti, degli ecosistemi danneggiati, compresi quelli più ricchi di carbonio;

    12-ter. si ritiene necessario, per quanto riguarda gli agro-ecosistemi planiziali, interessati dallo sviluppo dell'agricoltura moderna, dall'antropizzazione diffusa e da un inarrestabile consumo di suolo, prevedere una serie di azioni «basate sulla natura» (nature-based solutions) sinergiche con la Strategia UE al 2030, a vantaggio:

     1. della qualità e della salubrità delle produzioni agro-alimentari italiane;

     2. della redditività delle imprese agricole maggiormente impegnate nel miglioramento delle condizioni ecologiche;

     3. della qualità della vita nelle aree maggiormente antropizzate del territorio nazionale;

    13. di predisporre un programma nazionale di rinaturalizzazione e manutenzione di fiumi, laghi, lagune e zone umide, da attuarsi nel quinquennio 2021-2026, avente come finalità la corretta applicazione della direttiva «Quadro sulle acque», della direttiva «Alluvioni», della direttiva «Habitat», e della direttiva «Uccelli», attraverso la promozione del ricorso alle infrastrutture verdi e il ripristino, la tutela e il mantenimento di boschi ripariali;

    13-bis. di investire nei prossimi anni e decenni in sistemi avanzati di monitoraggio e digitalizzazione di habitat e specie per meglio orientare ricerca, interventi scientificamente fondati e una fruizione più consapevole della natura;

    13-ter. di promuovere una seria verifica con dati tecnici aggiornati sullo stato di attuazione della stessa Legge n. 394/1991 (aree protette) e della complementare legge n. 157/1992 (protezione della fauna e prelievo venatorio), verifica indispensabile per programmare eventuali nuove iniziative e per una corretta gestione della fauna su tutto il territorio nazionale, completando il percorso attuativo delle citate disposizioni di legge, con norme sub-primarie;

    13-quater di verificare ed indicare la corretta percentuale dell'attuale superficie del territorio protetto;

    14. di prevedere specifici fondi per l'attuazione delle misure necessarie al raggiungimento dello stato buono in tutti i corpi idrici compresa la fitodepurazione, della direttiva 2000/60/CE e coerentemente con la pianificazione di bacino, con particolare riferimento alle misure di rinaturalizzazione e di riduzione dell'alterazione idromorfologica, fondamentali per il raggiungimento di tali obiettivi;

    14-bis. nell'ambito dell'applicazione della direttiva «Quadro sulle acque», di considerare le criticità per l'Italia dell'applicazione del Deflusso Ecologico i cui effetti stimati mostrano risultati devastanti per l'agricoltura, la produzione di energia idroelettrica e la fruibilità turistica dei territori;

    15. di prevedere specifici investimenti e misure volte a favorire la realizzazione di «interventi integrati» che garantiscano contestualmente la riduzione del rischio idrogeologico e il miglioramento dello stato ecologico e la riduzione dei livelli di inquinamento chimico dei corsi d'acqua e la tutela degli ecosistemi e della biodiversità;

    16. di valutare l'ipotesi di definire con norma di legge un divieto di produzione di beni che prevedano la obsolescenza programmata diretta o indiretta del bene predeterminando un ciclo di vita più breve;

    17. di prevedere in modo puntuale nel PTE tutte le misure che il Governo intende adottare al fine di salvaguardare gli ecosistemi costieri;

    18. di chiarire come si intende perseguire l'obiettivo di azzerare il consumo del suolo e di assumere ogni iniziativa utile alla conclusione dell'iter parlamentare dei disegni di legge sul consumo di suolo entro il 31 dicembre 2021;

    19. di precisare se, nell'ambito delle soluzioni basate sulla natura a tutela degli ecosistemi costieri, il Governo ha valutato il mantenimento in loco delle banquette di Posidonia oceanica, e di eliminare la normativa che attualmente consente la rimozione dalla spiaggia delle stesse e della sabbia, anche alla luce degli impegni assunti dall'Italia nel G20 in tema di biodiversità;

    20. di valutare soluzioni innovative di adattamento ai cambiamenti climatici emergenti a livello internazionale, quali il riallagamento controllato di porzioni di aree costiere (managed realignment), depresse rispetto al livello del mare, al fine di creare zone tampone con il duplice effetto sia di miglioramento della conservazione degli habitat e sia di protezione dagli effetti marini legati ai cambiamenti climatici;

    21. di precisare se le azioni indicate nel Piano Nazionale di Adattamento ai Cambiamenti Climatici del 2018 (PNACC 2018) sono ancora adeguate, ed entro quanto sarà approvato il nuovo piano;

    22. di riportare nel PTE l'elenco dei piani connessi allo stesso, nonché lo stato delle relative procedure, e, in primis quello della procedura inerente alla pianificazione dello spazio marittimo;

    23. di integrare la Proposta di piano per la transizione ecologica dando conto di tutte le iniziative in corso o che si intendono avviare in merito alla finanza climatica e sostenibile, e di considerare che il principio «non arrecare un danno significativo», insieme al contributo al conseguimento di uno o più obiettivi ambientali di cui al regolamento Tassonomia, rappresenta il criterio fondamentale per indirizzare i flussi di capitali verso attività eco-sostenibili;

    24. di prevedere, per il conseguimento degli obiettivi di decarbonizzazione nel settore petrolifero, anche incentivi per le soluzioni tecnologiche che consentano il riciclo di CO2 nei cicli produttivi;

    25. di prestare particolare attenzione, in sede di riforma dei SAD, al generale impatto redistributivo che le politiche di transizione energetica avranno su famiglie e aziende;

    26. di indicare nel PTE le misure ad oggi adottate per la chiusura della procedura di infrazione 2018/2249 e di quelle che si intendono adottare con lo scopo di tutelare le acque e il suolo dall'inquinamento da nitrati, anche alla luce delle indicazioni di cui alla Risoluzione formulata dalle Commissioni 9a e 13a del Senato (Doc. XXIV, n. 12) a conclusione dell'esame dell'affare assegnato sulla normativa sui nitrati di origine agricola, nonché con riferimento alla situazione in Campania oggetto della deliberazione della Giunta regionale n. 762 del 5 dicembre 2017;

    27. di sottolineare la priorità di trattamento della frazione organica da rifiuti urbani di cui sopra nel paragrafo dedicato alla «bioeconomia circolare», compatibilmente con la gerarchia di cui all'articolo 179 del decreto legislativo n. 152 del 2006, con idonee misure che favoriscano la prevenzione dei rifiuti, che ne favoriscano il recupero limitandone il conferimento in discarica;

    28. di evidenziare, in merito a quanto riportato nel PTE «circa gli obiettivi europei al 2030-40 per imballaggi, plastica, tessuti, carta, alluminio, rifiuti da demolizione, rifiuti elettrici ed elettronici e per ridurre lo spreco di acqua e alimenti», che gli obiettivi individuati nel «Pacchetto economia circolare» fanno riferimento alle annualità 2025, 2030 e 2035: sarebbe, dunque, fondamentale porre in essere strumenti utili a intercettare e valorizzare la frazione plastica non imballaggio prodotta dalle utenze domestiche, con particolare riguardo alla riduzione delle impurità nei rifiuti e alla loro selezione. Tra gli strumenti identificabili si possono considerare incentivi di natura economica, anche fiscale e sistemi EPR;

    29. di proporre azioni di protezione e recupero del suolo anche per il degrado derivante dalla sua gestione non sostenibile, inclusi la frammentazione degli habitat, i cambiamenti di uso che ne minacciano le componenti biologiche e le funzioni ambientali, con perdita della biodiversità e di carbonio organico, che contribuiscono a mantenere fertili i terreni, a mitigare il cambiamento climatico anche attraverso lo stoccaggio e la riduzione delle emissioni di CO2, a immagazzinare e depurare l'acqua e a prevenire l'erosione, causando considerevoli danni anche economici;

    30. di promuovere la necessaria conoscenza digitalizzata del territorio, con particolare riguardo alle caratteristiche geologico-strutturali, geomorfologiche, idrogeologiche, geofisiche e sismogenetiche del sottosuolo, anche in ambito marino, attraverso la realizzazione di una moderna cartografia geologica e geo-tematica alla scala 1:50.000 e della relativa banca dati, considerando la necessità dell'utilizzo del dato cartografato nella pianificazione e gestione territoriale, finalizzata ai piani di mitigazione del rischio idrogeologico;

    31. che il PTE, in tema di prevenzione dei rischi naturali, sia supportato dall'uso delle moderne tecnologie da satellite, al fine di sviluppare i necessari studi di suscettibilità e di analisi della pericolosità territoriale;

    32. che il Piano preveda il monitoraggio di tutte quelle aree sottoposte a pericolosità geologica e deve puntare alla realizzazione delle mappature della suscettibilità, pericolosità e del rischio territoriale; ISPRA potrebbe collaborare alla definizione di tali aree, alla mappatura della suscettibilità e della pericolosità territoriale nei differenti ambiti, alla tutela delle geo-risorse del territorio e dunque alla prevenzione e al rispetto di tutti gli ambienti. Il Piano dovrebbe tutelare l'ambiente geo-paleontologico e i siti geologici di pregio che sono distribuiti sul nostro territorio (geositi). L'ambiente geologico deve essere salvaguardato per la tutela della geodiversità del nostro territorio.

    32-bis al fine della tutela dell'insularità della popolazione e delle attività che sono servite dai collegamenti marittimi nazionali e di salvaguardare i grandi investimenti infrastrutturali nella portualità italiana – previsti nel PNRR – di valutare il potenziale impatto che le norme del programma Fit for 55 avranno sulle politiche afferenti il settore del trasporto via mare e valutare che esse siano coerenti con l'attualità tecnologica industriale ed infrastrutturale Europea e del Paese, affinché non vi siano ripercussioni sull'utenza finale, sul livello occupazionale e sugli investimenti che si intendono operare nel settore;

    33. di inserire nel Piano la previsione di valori limite per alcune sostanze particolarmente inquinanti, come idrogeno solforato e idrocarburi non metanici, ai fini di una maggiore tutela della qualità dell'aria, dell'ambiente di vita e della salute dei cittadini residenti nei territori dei SIN nei quali insistono gli stabilimenti responsabili delle emissioni inquinanti. Pertanto si ritiene necessario aggiornare la normativa, di cui all'articolo 1, comma 2, lettera a) del decreto legislativo 13 agosto 2010 n. 155.

    33-bis. di riconsiderare anche il periodo di mediazione per il benzene, cancerogeno per l'uomo, classificato in gruppo 1 dalla Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro, le cui emissioni sono attualmente valutate su media di concentrazione annuale, pari a 5 microgrammi/metrocubo, valore calcolato in prevalente riferimento all'inquinamento urbano prodotto da traffico, ma che non può considerarsi significativo per il controllo delle aree industriali nelle quali, di frequente, i sistemi di monitoraggio registrano picchi orari di centinaia di microgrammi con le conseguenti ricadute negative sulla salute dei cittadini residenti; pertanto si propone un periodo di mediazione oraria per lo stesso valore limite di protezione per la salute umana e nel contempo si ritiene necessario aggiornare la normativa di cui all'allegato XI del su citato decreto legislativo 13 agosto 2010 n. 155, modificando il periodo di mediazione relativo alla voce «benzene».

    34. Si ritiene necessario che il PTE preveda azioni volte a ridurre l'elevata dipendenza energetica del nostro Paese, anche mediante un maggior sfruttamento delle nostre risorse naturali e investimenti per diversificare le fonti di approvvigionamento.

    35. Si ritiene necessario infine prevedere di inserire all'interno delle aziende e delle attività produttive la figura di un «esperto referente per la tutela ambientale e la sostenibilità» che potrebbe formarsi all'interno dei nuovi percorsi di formazione ITS.

    35-bis. In relazione al Global Methane Pledge, varato nell'ambito della COP26 il 2 novembre, a Glasgow, che reca un impegno formale di molti Paesi, tra cui l'Italia, per una riduzione delle emissioni globali di metano di almeno il 30 per cento al 2030 rispetto ai livelli del 2020; nei settori energetico, rifiuti e agricoltura, di mitigare le emissioni di metano, ad iniziare dal settore energetico;

    36. a pag. 5, al secondo capoverso, di inserire, dopo il riferimento alle «leve economiche e politiche per renderla possibile», il seguente periodo «a partire dalla priorità, ribadita nel PNRR, del Green Public Procurement e dall'estensione del campo di applicazione dei Criteri Ambientali Minimi a tutte le procedure di acquisto di beni e servizi e nei lavori pubblici» (Legambiente).

    37. a pagina 28, in calce al paragrafo 2.5 «Spingere verso un mercato sostenibile» si valuti l'opportunità di inserire il seguente concetto dopo le parole «alle quali l'Italia darà un fondamentale contributo»: «anche grazie alle innovazioni legislative che la vedono leader in Europa nell'impegno per l'adozione del Green Public Procurement, attraverso l'obbligatorietà dei Criteri Ambientali Minimi negli appalti pubblici»;

    38. al paragrafo 3, 2, dopo il riferimento al Decreto Transizione Ecologica pag. 34) si valuti l'opportunità di esplicitare l'impegno del MITE, con l'inserimento delle seguenti lettere: «f) rafforzare la capacità istituzionale, degli Enti Locali e dei responsabili di acquisto e delle Stazioni Appaltanti per diffondere il Green Public Procurement e garantire l'adozione dei CAM; g) sviluppare, come previsto dalla normativa vigente, l'attività di monitoraggio sull'applicazione dei CAM; h) incentivare l'utilizzo dei CAM prevedendo priorità nell'accesso agli investimenti previsti dal PNRR alle amministrazioni pubbliche che li applicano sempre nelle gare d'appalto»;

    39. nella sezione «4. Governance e monitoraggio» nel paragrafo «Legalità», dopo le parole «episodi di infiltrazione della criminalità» (pag. 52), si valuti l'opportunità di inserire il seguente testo: «È forte la preoccupazione per i risultati di numerose inchieste relative ai traffici illeciti di rifiuti, anche di dimensione internazionale, anche con la presenza di affiliati alle organizzazioni mafiose, che rappresentano un'autentica minaccia allo sviluppo virtuoso dell'economia circolare»;

    40. ancora, nella medesima sezione (sempre a pag. 52), al termine del stesso paragrafo, si valuti l'opportunità di inserire in seguente testo: «Una consapevolezza che dovrà essere accompagnata da un rafforzamento, anche con adeguate risorse, delle attività di controllo, in particolare per le materie di competenza del Sistema nazionale di protezione ambientale, e da procedure trasparenti e accessibili nell'assegnazione e nell'utilizzo delle risorse, tali da favorire l'indispensabile contributo offerto dalle attività di monitoraggio civico»;

    41. al paragrafo 6 di indicare l'esigenza di operare per giungere nei tempi più rapidi alla eliminazione su tutto il territorio delle centrali a carbone coerentemente con il programma di Enel impegnata nella attivazione di poderosi investimenti in questa direzione, con particolare riferimento alle realtà di La Spezia, Civitavecchia e Brindisi.

    42. di rafforzare gli strumenti di governance e di operatività selle regioni e dei comuni sul dissesto idrogeologico introdotti dal decreto-legge n. 77 del 2021, aumentando le risorse disponibili, le dotazioni tecniche e professionali degli enti locali ed il coordinamento con le autorità di bacino;

    43. di favorire con misure legislative e di opportuna fiscalità urbana la traduzione operativa degli interventi di «ristrutturazione urbanistica» così come definiti all'articolo 3 del decreto del Presidente della Repubblica n. 380 del 2001 (Testo unico per l'edilizia) al fine di favorire un ordinario sviluppo su scala nazionale di una azione di rigenerazione urbana che intervenga anche nelle zone di minor pregio ma di maggiore degrado urbano, favorendo azioni trasformazione urbana senza consumi di suolo, di riconversione energetica, di aumento e qualificazione dei servizi collettivi, al fine di spingere il mercato e l'impresa immobiliare a individuare le giuste convenienze nel recupero e nella ristrutturazione del patrimonio esistente piuttosto che nella espansione degli attuali parimenti urbani;

    44. di provvedere alla fissazione da parte del Ministero della Transizione ecologica di limiti per le sostanze perfluoroalchiliche (PFAS) nelle matrici ambientali.