VIII Commissione
Ambiente, territorio e lavori pubblici
Ambiente, territorio e lavori pubblici (VIII)
Commissione VIII (Ambiente)
Comm. VIII
Sulla pubblicità dei lavori ... 168
5-05743 Gadda: Sospensione dell'obbligo dei produttori di indicare la natura dei materiali di imballaggio utilizzati ... 168
ALLEGATO 1 (Testo della risposta) ... 172
5-06278 Braga: Inadeguatezza del sistema di raccolta e gestione degli pneumatici fuori uso (Pfu) ... 169
ALLEGATO 2 (Testo della risposta) ... 172
5-06442 Terzoni: Esclusione dei toner provenienti dalle attività economiche dal novero dei rifiuti assimilabili ai rifiuti domestici ... 169
ALLEGATO 3 (Testo della risposta) ... 173
INTERROGAZIONI
Giovedì 25 novembre 2021. — Presidenza della presidente Alessia ROTTA. – Interviene, da remoto, la Sottosegretaria di Stato per la Transizione ecologica, Vannia Gava.
La seduta comincia alle 14.15.
Sulla pubblicità dei lavori.
Alessia ROTTA, presidente, ricorda che è stato chiesto che la pubblicità dei lavori sia assicurata anche mediante gli impianti audiovisivi a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.
5-05743 Gadda: Sospensione dell'obbligo dei produttori di indicare la natura dei materiali di imballaggio utilizzati.
Silvia FREGOLENT (IV), in accordo con la presentatrice, sottoscrive l'interrogazione in titolo.
La Sottosegretaria Vannia GAVA risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1).
Silvia FREGOLENT (IV), replicando in qualità di cofirmataria, si dichiara soddisfatta della risposta, di cui ringrazia la sottosegretaria Gava, soprattutto in relazione all'ultimo inciso che prevede l'inserimento della modifica richiesta nel primo veicolo normativo utile.
5-06278 Braga: Inadeguatezza del sistema di raccolta e gestione degli pneumatici fuori uso (Pfu).
La Sottosegretaria Vannia GAVA risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2).
Chiara BRAGA (PD), replicando, ringrazia la sottosegretaria della risposta, di cui si dichiara soddisfatta, esprimendo l'auspicio che le modifiche cui si fa riferimento trovino pronta collocazione in un prossimo strumento normativo.
5-06442 Terzoni: Esclusione dei toner provenienti dalle attività economiche dal novero dei rifiuti assimilabili ai rifiuti domestici.
La Sottosegretaria Vannia GAVA risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3).
Patrizia TERZONI (M5S), replicando, ringrazia la rappresentante del Governo per la risposta alla propria interrogazione, che solleva un tema fortemente all'attenzione dei territori. I toner prodotti dalle utenze non domestiche possono, infatti, contenere svariati chilogrammi di polvere tossiche, a differenza di quelli utilizzati nel circuito domestico che generalmente ne contengono pochi grammi. Si dichiara pertanto soddisfatta della risposta e della disponibilità manifestata dal Governo di rivedere, con il supporto di ISPRA, la disposizione oggetto dell'atto di sindacato ispettivo.
La seduta termina alle 14.30.
SEDE CONSULTIVA
Giovedì 25 novembre 2021. — Presidenza della presidente Alessia ROTTA.
La seduta comincia alle 14.30.
D.L. n. 152/2021: Disposizioni urgenti per l'attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) e per la prevenzione delle infiltrazioni mafiose.
C. 3354 Governo.
(Parere alla V Commissione).
(Seguito esame e rinvio).
La Commissione prosegue l'esame del provvedimento rinviato nella seduta del 24 novembre scorso.
Alessia ROTTA (PD), presidente, ricorda che nella seduta di ieri i gruppi hanno chiesto di rinviarne l'esame al fine di poter maggiormente condividere i contenuti della proposta di parere che il relatore aveva informalmente trasmesso poco prima dell'inizio della seduta. Chiede quindi al relatore se è oggi nelle condizioni di formulare la proposta di parere.
Generoso MARAIA (M5S), relatore, ricorda preliminarmente come la scorsa settimana avesse invitato i colleghi a trasmettere le proprie osservazioni ai fini di una condivisa formulazione della proposta di parere. Conseguentemente, martedì mattina, non avendo ricevuto alcun contributo, ha comunque preannunciato in seduta che avrebbe inserito nella proposta di parere alcune osservazioni che gli erano pervenute per vie brevi da membri del proprio gruppo. In quella sede, si è altresì svolto un primo dibattito, al termine del quale ha rinnovato la richiesta ai gruppi di trasmettere eventuali contributi.
Con riguardo alla seduta di ieri, alla quale non ha potuto partecipare e nella quale sono state espresse critiche sulla mancata preventiva condivisione della sua proposta, tiene a precisare di aver trasmesso nella prima mattinata un testo da porre a base della discussione. Su tale testo sono state formulate alcune richieste di modifica da diversi colleghi che peraltro egli, condividendole, ha recepito nel documento messo a disposizione nel corso della seduta. Altri gruppi invece non hanno trasmesso tempestivamente alcuna loro valutazione.
Essendo stato rinviato ad oggi l'esame, ieri pomeriggio ha quindi trasmesso ai colleghi il testo della sua proposta, al fine di acquisirne i contributi. Tali indicazioni sono però pervenute – da parte dei gruppi di Italia Viva e Forza Italia – solo pochi minuti prima della seduta e pertanto in questo momento non è nelle condizioni di presentare una proposta di parere definitiva.
In particolare, venendo alla richiesta di Italia Viva di eliminare del tutto la prima osservazione, sub lettera a), rileva che lo spirito della richiesta può essere colto nella volontà di non limitare il riferimento al solo corridoio europeo VIII ma a tutti i corridori che interessano l'Italia, ed ha riformato il testo in tal senso.
Si riserva, invece, un'ulteriore riflessione con riguardo alla richiesta di modificare l'osservazione posta alla lettera e), dal momento che ritiene importante far riferimento al cosiddetta impronta ecologica nell'ambito delle procedure di acquisizione di mezzi non inquinanti per il trasporto pubblico, affinché sia tutelata la produzione interna, pur senza cadere nel rischio di promuovere aiuti di Stato. Si riserva altresì di verificare con maggiore attenzione taluni suggerimenti formulati da Forza Italia non essendo stato materialmente possibile approfondirne i contenuti per questioni di tempo.
Conclusivamente, presenta quindi una proposta di parere, rispetto alla quale si dichiara fin d'ora disponibile ad apportare le integrazioni e modifiche che si ritenessero opportune (vedi allegato 4).
Daniela RUFFINO (CI) si sofferma sulla osservazione sub lettera b), nella quale si cita l'ipotesi di ampliamento dell'operatività del cosiddetto Superbonus 110%. Osserva, al riguardo, come le istanze di contenimento della platea dei potenziali beneficiari siano molte e provengano anche dal Governo. Si chiede, pertanto, se sia coerente con tale orientamento la richiesta di estenderne l'applicazione ad una serie di fattispecie che, in termini generali, possono essere ricompresi nella nozione di rigenerazione del territorio urbano, piuttosto che alle ipotesi di ampliamento della platea dei privati beneficiari, ad esempio gli edifici unifamiliari.
Silvia FREGOLENT (IV) desidera illustrare le richieste che, per le vie brevi, ha già fatto pervenire al relatore.
Con riguardo alla prima osservazione recata nel testo in esame, ritiene fondamentale evitare di far prevalere le esigenze locali. È a tutti noto infatti che le aree del Paese che meritano particolare attenzione non sono soltanto le zone economiche speciali, ma anche altre situazioni locali complesse variamente definite nel nostro ordinamento. Ritiene quindi opportuno espungere questo specifico riferimento.
Con riguardo alla osservazione riferita al cosiddetto Superbonus 110%, comprende la riflessione della collega Ruffino, evidenziando come le posizioni delle forze politiche siano più o meno tutte rivolte ad una estensione dell'applicazione di questo istituto. Ma, anche in relazione alla sostenibilità di questa misura, comprende la necessità evidenziata dal Governo di ridimensionarne la portata. A suo avviso, l'obiettivo dell'efficienza energetica dovrebbe perseguito facilitando gli interventi in questo ambito, anche ricorrendo a strumenti – peraltro già esistenti – di superamento dei pareri contrastanti tra le istituzioni di tutela del patrimonio e di promozione dello sviluppo energetico, evitando lungaggini che scoraggiano gli investimenti delle imprese in questo settore.
Infine, ha comunicato al collega relatore una forte perplessità in merito alla formulazione dell'osservazione concerne la cosiddetta impronta ecologica. Nel comprendere l'esigenza di tutela del Made in Italy, occorre comunque prendere atto del fatto che non esiste una vera filiera italiana che possa far volte alle esigenze di mobilità sostenibile nel trasporto pubblico, essendo ancora un settore economico in embrione.
Paola DEIANA (M5S), intervenendo sulla proposta di parere formulata dal relatore, si chiede se gli argomenti in essa trattati rientrino integralmente nelle competenze della Commissione. Evidenzia infatti che ravvisa tematiche trasversali che, talvolta, appaiono radicare la competenza anche di altre Commissioni, e richiedano pertanto un confronto – anche di natura politica – con altri soggetti la cui competenza è investita in modo pieno.
Erica MAZZETTI (FI) ringrazia il relatore per l'attenzione espressa rispetto alle richieste del suo Gruppo.
In generale, evidenzia come il PNRR costituisca uno strumento che condizionerà l'azione politica per lungo tempo. Pertanto non ravvisa esigenze di celerità tali da compromettere l'esame approfondito di ogni strumento riguardante la sua attuazione.
Venendo alle osservazioni proposte da Forza Italia, evidenzia come esse riguardino due settori diversi ma connessi. Il primo ambito riguarda l'esigenza di creare strumenti finanziari a disposizione dei piccoli comuni per consentire un più efficace governo del territorio.
Un secondo aspetto a cui porre attenzione in questa sede è quello concernente lo smaltimento di rifiuti e la installazione di impianti di trattamento di specifiche tipologie di rifiuti.
Infine, concorda con come le riflessioni della collega Ruffino sulla circostanza che per il cosiddetto superbonus 110% vi debba essere un necessario ampliamento dei soggetti potenzialmente beneficiari.
Alessia ROTTA (PD), presidente, con riguardo al tema del Superbonus 110%, che è inserito nel testo in esame anche in relazione ad una sua richiesta, evidenzia come in questa sede non viene in rilievo l'ambito dei soggetti beneficiari. Viene invece espressa una esigenza ulteriore, ovvero che questo strumento sia applicabile come incentivazione finanziaria agli interventi di rigenerazione urbana di aree del territorio e non solo di singoli edifici. Si tratta di un'istanza che, a suo avviso, è sostenuta da più competenti osservatori e studiosi del settore.
Con riguardo ai lavori della Commissione, prende atto che nella seduta odierna non vi sono le condizioni per votare la proposta di parere. Auspica che tali condizioni possano realizzarsi nel corso della prossima settimana e invita pertanto in tal senso il relatore a adoperarsi per formulare una nuova versione della proposta di parere, il più possibile condivisa.
Al riguardo, evidenzia come sia estremamente difficile acquisire le indicazioni dei gruppi senza aver prima messo a disposizione con un congruo anticipo un documento di lavoro che costituisca una base comune di riflessione.
Ricorda nuovamente come già nella seduta di ieri si sia assunta la responsabilità di assicurare la partecipazione tutte le componenti politiche della Commissione alla formulazione dei testi che sono di volta in volta sottoposti all'organo, in ragione della particolare natura della maggioranza che sostiene questo Governo.
Generoso MARAIA (M5S), nell'accogliere l'invito della presidente, ribadisce la propria disponibilità a recepire i suggerimenti che i colleghi hanno trasmesso o che trasmetteranno nelle prossime ore.
Venendo ai contenuti della proposta di parere ritiene che sia importante rimarcare l'esigenza di realizzare interventi infrastrutturali stradali – che il PNRR non poteva contemplare – funzionali al pieno sviluppo delle piattaforme logistiche.
In relazione alla semplificazione delle procedure in materia energetica, richiamate dalla collega Fregolent, ricorda come in base alle attuali regole prima di attivare un impianto eolico occorrono almeno tre anni di monitoraggio. Si tratta di tempi incomprimibili.
Quanto all'esigenza di sviluppare una filiera italiana nella produzione di mezzi idonei alla mobilità sostenibile, soprattutto del trasporto pubblico locale, è dell'avviso che ogni possibile tentativo vada esperito in tal senso.
Non ritiene invece utile intervenire in questa sede sul codice degli appalti, oggetto di un provvedimento di riforma all'esame del Senato.
Si riserva in ogni caso di valutare tutti i suggerimenti che i colleghi hanno trasmesso e che appaiono a prima vista condivisibili.
Alessia ROTTA (PD), presidente, rinvia quindi il seguito dell'esame ad una prossima seduta
La seduta termina alle 15.10.
ALLEGATO 1
5-05743 Gadda: Sospensione dell'obbligo dei produttori
di indicare la natura dei materiali di imballaggio utilizzati.
TESTO DELLA RISPOSTA
Con riferimento alla questione posta dall'interrogante, concernente l'adozione di iniziative normative volte ad introdurre un periodo di sospensione per l'applicazione del secondo periodo dell'articolo 219, comma 5, del decreto legislativo n. 152 del 2006, che prescrive l'obbligo in capo ai produttori di indicare la natura dell'imballaggio utilizzato, si deve premettere che il medesimo articolo prevede che tutti gli imballaggi devono essere etichettati.
Le disposizioni in questione sono state introdotte con il decreto legislativo n. 116 del 2020, in attuazione delle direttive UE n. 851 e n. 852 del 2018, quest'ultima in materia di imballaggi e rifiuti da imballaggi.
Il citato decreto legislativo prevede che tutti gli imballaggi devono essere opportunamente etichettati secondo le modalità stabilite dalle norme tecniche UNI applicabili e in conformità alle determinazioni adottate dalla Commissione europea, per facilitare la raccolta, il riutilizzo, il recupero ed il riciclaggio degli imballaggi, nonché per dare una corretta informazione ai consumatori sulle destinazioni finali degli imballaggi.
La disposizione prevede, inoltre, l'obbligo per i produttori di indicare, ai fini della identificazione e classificazione dell'imballaggio, la natura dei materiali utilizzati, sulla base della decisione 97/129/CE della Commissione.
In effetti la norma, sin da subito, ha sollevato perplessità applicative, tanto da indurre il Ministero, attraverso gli Uffici competenti, a diramare alcuni chiarimenti con nota del 17 maggio 2021 indirizzata a tutti i soggetti istituzionali interessati.
La citata nota affrontava anche il tema della sospensione dell'articolo 219, comma 5, del decreto legislativo n. 152 del 2006.
Nello specifico, è stato rappresentato che l'articolo 15, comma 6, del decreto-legge n. 183 del 2020, convertito dalla legge n. 21 del 2021, ha previsto la sospensione dell'applicazione – fino al 31 dicembre 2021 – esclusivamente del primo periodo del comma 5, dell'articolo 219 in argomento.
Difatti successivamente, con l'articolo 39, comma 1-ter, del decreto-legge n. 41 del 2021, convertito con modificazioni dalla legge n. 69 del 2021, si è provveduto a modificare il suddetto articolo 15, sostituendo il comma 6.
Tale sostituzione prevede la sospensione dell'applicazione del comma 5 del decreto legislativo n. 152 del 2006 fino al 31 dicembre 2021.
Inoltre, viene disposto che i prodotti privi dei requisiti prescritti e già immessi in commercio o etichettati al 1° gennaio 2022 possono essere commercializzati fino ad esaurimento delle scorte.
Infine, si rappresenta che, per quanto concerne l'adempimento dell'obbligo informativo imposto dalla previsione di un'etichettatura ambientale per tutti gli imballaggi, è consentito privilegiare strumenti di digitalizzazione delle informazioni, in coerenza con il processo di innovazione tecnologica e semplificazione, aspetto previsto all'interno del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).
Il Ministero si sta attivando per proporre una modifica della norma nazionale contenente la disciplina dell'obbligo in esame, prevedendo una misura che chiarisca le modalità applicative di tale obbligo con l'obiettivo di assicurare certezza e omogeneità, nonché il rispetto della normativa europea sulla libera circolazione delle merci nel mercato unico.
Tale modifica normativa sarà inserita nel primo veicolo utile o nel correttivo del 116/2020.
ALLEGATO 2
5-06278 Braga: Inadeguatezza del sistema di raccolta
e gestione degli pneumatici fuori uso (Pfu).
TESTO DELLA RISPOSTA
Con riferimento alla questione posta dall'interrogante, concernente la situazione relativa al sistema di raccolta e gestione dei PFU – Pneumatici Fuori Uso –, si rappresenta innanzitutto che le anomalie evidenziate sono oggetto di attenzione da parte del Ministero che, tramite gli Uffici competenti, è impegnato nella verifica del raggiungimento degli obiettivi di raccolta nell'esercizio 2020 da parte dei soggetti obbligati.
Tale verifica, unitamente all'analisi dei bilanci dei sistemi collettivi di raccolta, sarà alla base della valutazione di successive iniziative da intraprendere per far fronte alle criticità evidenziate, nonché per la prevenzione di potenziali situazioni di emergenza ambientale.
Parallelamente alla verifica sopra citata, questo Ministero in data 8 marzo 2021 ha richiesto ai sistemi di gestione i dati relativi alla raccolta di quantità aggiuntive di PFU, così come previsto dalla Direttiva ministeriale del dicembre 2020 richiamata dall'interrogante.
Dalle informazioni sinora raccolte, si evincono significative difficoltà nel sistema di ritiro, dovute anche a problematiche di sovraccarico a livello operativo, in particolare nelle Regioni comprese nelle aree geografiche individuate dal decreto ministeriale n. 182 del 2019 per la copertura nazionale della raccolta.
Si specifica che, ai sensi del citato decreto ministeriale n. 182 del 2019, solo successivamente al 31 maggio 2022 si avranno a disposizione i dati, per ciascun semestre 2021, relativi agli PFU raccolti dai punti di generazione di ciascuna Regione e della percentuale di realizzazione sul target di raccolta.
Purtuttavia, il Ministero sta valutando l'opportunità di attivare azioni correttive sul target aggiuntivo del 15 per cento, in particolare l'ipotesi di orientare la raccolta di quantità aggiuntive verso le regioni più critiche, anche attraverso le indicazioni fornite dalle associazioni di gommisti e dei sistemi, sia individuali che collettivi, di gestione degli PFU.
Difatti, sono in fase di valutazione possibili modifiche all'articolo 228 del decreto legislativo 152 del 2006.
Tali modifiche sarebbero volte ad aggiornare la disciplina di gestione del PFU alla luce dei principi di Responsabilità Estesa del Produttore introdotti dalla Direttiva UE n. 851 del 2018, nonché ad armonizzarne il contenuto con le disposizioni del decreto ministeriale n. 182 del 2019 e consentire ai soggetti obbligati di far fronte ad interventi straordinari disposti per esigenze ambientali.
Infine, con un'eventuale modifica al citato articolo 228, sarebbe possibile prevedere il recupero delle spese eccedenti per la gestione delle quantità ulteriori di PFU incrementando, nell'anno successivo, l'entità del contributo ambientale sulla base dei costi sostenuti per il superamento delle criticità evidenziate, nonché rendere applicabile il regime sanzionatorio anche in caso di inottemperanza dell'obbligo di gestione di quantità superiori a quelle prescritte dal comma 1 del medesimo articolo 228 del decreto legislativo n. 152 del 2006.
ALLEGATO 3
5-06442 Terzoni: Esclusione dei toner provenienti dalle attività
economiche dal novero dei rifiuti assimilabili ai rifiuti domestici.
TESTO DELLA RISPOSTA
Con riferimento alle questioni poste dall'Onorevole interrogante, si osserva che in sede di recepimento della Direttiva 2018/851, con il Decreto legislativo n. 116/2020 è stato inserito, tra i codici dell'Elenco Europeo Rifiuti (EER) contenuti nell'allegato L-quater del Codice dell'ambiente («Elenco dei rifiuti di cui all'articolo 183, comma 1, lettera b-ter], punto 2» della parte Quarta), quello identificativo dei toner per stampa.
Difatti, dal primo gennaio 2021 è venuta meno la distinzione tra «rifiuti urbani» e «rifiuti assimilati agli urbani», cosicché i rifiuti elencati nell'allegato L-quater del decreto legislativo n. 152 del 2006, simili ai rifiuti domestici e prodotti dalle utenze non domestiche riportate nell'allegato L-quinquies dello stesso decreto legislativo, sono da considerarsi urbani.
La Direttiva (UE) 2018/851, tra le altre disposizioni, ha imposto l'introduzione di una nuova definizione di rifiuti urbani, individuandone anche le finalità.
In particolare, il considerando 10 della predetta Direttiva chiarisce come, al fine di poter confrontare le prestazioni in materia di riciclaggio dei rifiuti urbani dei diversi Stati Membri (influenzate dal livello di assimilazione dei rifiuti provenienti dalle utenze non domestiche), è assolutamente indispensabile che la definizione di rifiuto urbano sia armonizzata a livello europeo e che tutti gli Stati Membri includano i medesimi rifiuti in tale definizione.
In tal modo non si dovrebbero creare difformità e disparità rispetto al raggiungimento degli obiettivi di riciclaggio dei rifiuti urbani imposti dalla suddetta Direttiva.
Pertanto, non vi è alcuna discrezionalità a livello nazionale nella definizione dei rifiuti che devono essere considerati «urbani».
In ogni caso, la Direttiva chiarisce anche, all'articolo 3, lettera 2-ter, ultimo capoverso, che la definizione di rifiuto urbano non interferisce sulle decisioni degli Stati Membri relative alla ripartizione delle competenze e delle responsabilità nella gestione di detti rifiuti.
Infine, per quanto concerne lo specifico inserimento del codice EER 080318 «Toner per stampa esauriti, diversi da quelli di cui alla voce 080317» tra quelli del citato allegato L-quater al decreto legislativo n. 152 del 2006, occorre precisare che già la norma previgente consentiva ai comuni di gestire tali rifiuti, anche di provenienza da fonti non domestiche, sulla scorta di propri regolamenti interni adottati per l'individuazione della tipologia dei rifiuti da assimilare agli urbani.
Questo Ministero, tuttavia, sta effettuando approfondimenti sulla tematica rappresentata, con il supporto di Ispra.
Pertanto, considerata la possibilità di classificare il suddetto rifiuto anche con un codice a specchio e, quindi, la difficoltà per il produttore del rifiuto di valutarne la pericolosità, si sta considerando l'opportunità di una modifica normativa proprio per l'esclusione del codice EER 080318 «Toner per stampa esauriti, diversi da quelli di cui alla voce 080317» dall'allegato L-quater al decreto legislativo n. 152 del 2006, per le utenze non domestiche, lasciando immutata la disciplina previgente.
ALLEGATO 4
D.L. n. 152/2021: Disposizioni urgenti per l'attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) e per la prevenzione delle infiltrazioni mafiose (C. 3354 Governo).
PROPOSTA DI PARERE PRESENTATA DAL RELATORE
La VIII Commissione,
esaminato, per le parti di competenza, il decreto-legge n. 152 del 2021, recante Disposizioni urgenti per l'attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) e per la prevenzione delle infiltrazioni mafiose;
evidenziato che il provvedimento reca numerose disposizioni di competenza o interesse della Commissione ed in particolare:
l'articolo 1 attribuisce un credito di imposta e un contributo per interventi in materia edilizia e investimenti di riqualificazione energetica alle imprese del settore turistico, ricettivo e fieristico-congressuale;
l'articolo 3, comma 1, prevede contributi per interventi di riqualificazione energetica, sostenibilità ambientale;
l'articolo 7 attribuisce il ruolo di centrale di committenza alla società Difesa Servizi Spa, per la realizzazione dell'infrastruttura cloud Polo Strategico Nazionale (PSN);
l'articolo 11 istituisce lo sportello unico digitale presso ogni Commissario ZES;
l'articolo 16 reca misure attuative di una serie di interventi previsti nel PNRR in materia di uso sostenibile delle risorse idriche;
l'articolo 17 prevede l'adozione, da parte del Ministro della transizione ecologica, di un Piano d'azione per la riqualificazione dei siti orfani inquinati;
l'articolo 18 prevede una serie di modifiche alla disciplina della valutazione ambientale strategica (VAS) finalizzate alla riduzione dei tempi del procedimento;
l'articolo 19 interviene sugli obblighi dei produttori relativamente alla gestione del fine vita degli impianti fotovoltaici;
l'articolo 20 introduce alcune norme relative all'attribuzione di contributi statali ai comuni, per la realizzazione di opere pubbliche finalizzate all'efficientamento energetico, alla mobilità sostenibile e alla messa in sicurezza di scuole, edifici comunali e patrimonio comunale nonché per l'abbattimento delle barriere architettoniche;
l'articolo 21, al fine di promuovere la rigenerazione urbana e sostenere progetti legati alle smart cities, dispone l'assegnazione di risorse alle città metropolitane;
l'articolo 22 assegna risorse per l'attuazione di nuovi interventi pubblici volti a fronteggiare il rischio di alluvione e il rischio idrogeologico;
l'articolo 23 definisce una procedura per erogare risorse del Fondo per lo sviluppo e la coesione (FSC), non solo per la realizzazione di interventi di immediato avvio dei lavori (come in precedenza previsto), ma anche per il completamento di interventi in corso;
l'articolo 34 assegna al Ministero della transizione ecologica un contingente di esperti fino a 152 unità per il 2022 e 2023, al fine di attuare gli interventi, gli obiettivi e i traguardi della transizione ecologica previsti nell'ambito del PNRR;
l'articolo 39 modifica la normativa concernente l'incarico di «inviato speciale per il cambiamento climatico» nel senso di riservarne l'affidamento a dirigenti pubblici, cui corrispondere esclusivamente il trattamento economico di missione;
l'articolo 41 disciplina la nomina e le funzioni del Commissario straordinario per Bagnoli-Coroglio;
l'articolo 42 rafforza i poteri del Commissario straordinario per l'attuazione degli interventi di risanamento ambientale e riqualificazione del territorio della città di Taranto;
l'articolo 43 modifica la normativa concernente la struttura del Commissario unico per la bonifica delle discariche abusive,
esprime
PARERE FAVOREVOLE
con le seguenti osservazioni:
si valuti l'opportunità:
a) all'articolo 11, con riferimento alla disciplina delle ZES, di dare priorità agli interventi infrastrutturali – anche stradali e autostradali – funzionali e collaterali all'estensione dei Corridoi paneuropeo che attraversano l'Italia al servizio delle Zone Economiche Speciali, delle piattaforme logistiche e delle Stazioni per l'Alta Capacità e Alta Velocità, e comunque funzionali alle opere già previste dal PNRR;
b) all'articolo 21, al fine di consentire l'effettiva attuazione della disposizione, di modificare le modalità e i termini di presentazione dei progetti introducendo criteri di maggiore flessibilità; in primo luogo, è necessario ampliare i termini concessi alle città metropolitane per predisporre i piani; inoltre occorre eliminare il riferimento obbligatorio alla progettazione preliminare in fase di presentazione dei piani, prevedendo come requisito necessario il rispetto del cronogramma vincolante del PNRR a prescindere dal livello progettuale al momento dell'istanza; infine risulta necessario attivare tempestivamente ogni possibile strumento di supporto centrale per garantire la preparazione dei piani da sottoporre al Ministero;
c) al medesimo articolo 21, di integrare le finalità dei piani integrati, nel solco dei principi ispiratori del PNRR, inserendovi anche l'efficientamento energetico ed idrico degli edifici e la riduzione del consumo di suolo; di prevedere quindi che i progetti di rigenerazione urbana contemplati dai piani integrati possano riguardare anche la realizzazione di interventi di edilizia residenziale sociale finalizzata al soddisfacimento della domanda abitativa debole e alla coesione sociale; di prevedere l'applicazione contestuale a tutte le strutture edilizie interessate dai piani integrati o a gruppi di esse, ove ne ricorrano i presupposti di legge, delle detrazioni fiscali in materia di riqualificazione energetica degli edifici, ivi incluso il Superbonus 110%, come potenziali strumenti per accompagnare processi di rigenerazione di intere aree del territorio urbano garantendo un effetto moltiplicativo in termini di abbattimento dei consumi energetici e delle emissioni, maggiore sostenibilità urbana, ambientale e sociale e concorso agli obiettivi di contrasto alla crisi climatica;
d) all'articolo 50, comma 5, di non disporre la soppressione dell'articolo 1, comma 2-bis del decreto-legge n. 111 del 2019 che istituiva, presso il Ministero della transizione ecologica, il tavolo permanente interministeriale sull'emergenza climatica, considerata l'importanza di dotarsi di adeguate strutture preposte al monitoraggio dell'attuazione dei piani e programmi finalizzati al contrasto ai cambiamenti climatici e degli obiettivi della transizione ecologica in una strategia di lungo periodo;
e) di introdurre adeguate misure, anche di carattere normativo, finalizzate a potenziare il criterio dell'impronta ecologica nell'ambito delle procedure per l'acquisizione di mezzi destinati al trasporto pubblico locale, con particolare riferimento ai mezzi che, a parità di condizione di offerta e caratteristiche tecniche, sono prodotti in stabilimenti più vicini ai territori dove questi vengono utilizzati. A tal fine, occorre introdurre dei criteri di valutazione che tengono conto della riconversione industriale delle aziende per la produzione di mezzi ecologici, nonché della distanza tra i siti di produzione e i luoghi di utilizzo dei mezzi nel rispetto del principio dell'impronta ecologica.