III Commissione

Affari esteri e comunitari

Affari esteri e comunitari (III)

Commissione III (Affari esteri)

Comm. III

Affari esteri e comunitari (III)
SOMMARIO
Mercoledì 17 novembre 2021

ATTI DEL GOVERNO:

Schema di documento triennale di programmazione e di indirizzo della politica di cooperazione allo sviluppo, riferito agli anni 2021-2023 (316), cui è allegata la relazione sulle attività di cooperazione allo sviluppo, riferita all'anno 2019. Atto n. 316 (Seguito dell'esame ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del Regolamento, e conclusione – Parere favorevole con osservazioni) ... 54

ALLEGATO 1 (Proposta di parere presentata dalla relatrice) ... 61

ALLEGATO 2 (Parere approvato dalla Commissione) ... 64

SEDE CONSULTIVA:

DL 130/21: Misure urgenti per il contenimento degli effetti degli aumenti dei prezzi nel settore elettrico e del gas naturale. C. 3366 Governo, approvato dal Senato (Esame e conclusione – Parere favorevole) ... 58

AUDIZIONI INFORMALI:

Sui profili di carattere geopolitico ed umanitario connessi alla crisi in Afghanistan, anche in connessione con gli interessi strategici dell'Italia nella regione dell'Asia centrale.
Audizione informale dell'Ambasciatore dell'Uzbekistan in Italia, Otabek Akbarov ... 59

Audizione informale dell'Ambasciatore della Repubblica Islamica dell'Afghanistan in Italia, Khaled Ahmad Zekriya ... 59

III Commissione - Resoconto di mercoledì 17 novembre 2021

ATTI DEL GOVERNO

  Mercoledì 17 novembre 2021. — Presidenza del vicepresidente Paolo FORMENTINI. – Interviene il sottosegretario per gli affari esteri e per la cooperazione internazionale, Benedetto Della Vedova.

  La seduta comincia alle 13.35.

Schema di documento triennale di programmazione e di indirizzo della politica di cooperazione allo sviluppo, riferito agli anni 2021-2023 (316), cui è allegata la relazione sulle attività di cooperazione allo sviluppo, riferita all'anno 2019.
Atto n. 316.
(Seguito dell'esame ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del Regolamento, e conclusione – Parere favorevole con osservazioni).

  La Commissione prosegue l'esame dell'atto in titolo, rinviato nella seduta del 9 novembre scorso.

  Paolo FORMENTINI, presidente, ricorda che nell'ambito dell'esame del provvedimento sono state svolte le audizioni informali della Viceministra degli Affari esteri e della cooperazione internazionale, Marina Sereni, e di rappresentanti delle reti di ong AOI, CINI, LINK 2007.
  Segnala poi la necessità stringente che la Commissione esprima il proprio parere sull'atto in titolo entro la presente seduta, essendo oramai spirato il termine regolamentare che scadeva ieri martedì 17 novembre. A tal proposito, segnala di avere acquisito informalmente la disponibilità del Governo ad attendere il parere della Commissione non oltre la giornata di oggi.

  Maria Edera SPADONI (M5S), relatrice, presenta una proposta di parere favorevole con osservazioni di cui dà lettura (vedi allegato 1).

  Il sottosegretario Benedetto DELLA VEDOVA, nella condivisione di massima della proposta di parere della relatrice, formula l'auspicio per una revisione della normativa vigente che, a parziale modifica delle tempistiche di presentazione del Documento, permetta al Parlamento, nell'ambito del triennio di considerazione, di concentrare l'esame annuale sui soli elementi di aggiornamento.

  Andrea DELMASTRO DELLE VEDOVE (FDI), in connessione con l'esame dell'atto in titolo, non può fare a meno di rilevare che la Commissione parlamentare di inchiesta sulla morte di Giulio Regeni si appresta a presentare le sue conclusioni: in base alle anticipazioni fornite dal presidente Palazzotto alle agenzie di stampa, la relazione finale della Commissione dovrebbe evidenziare che il nostro connazionale è stato assassinato e che le Autorità del Cairo non hanno fornito alcuna collaborazione, contribuendo anzi a depistare le indagini. Sulla scorta di queste premesse, la Commissione d'inchiesta si appresta a sollecitare un atteggiamento diplomatico «più muscolare» nei confronti dell'Egitto, interrompendo la vendita di armi ed evocando l'attivazione della clausola contenuta nell'articolo 30 della Convenzione delle Nazioni Unite contro la tortura, che prevede la possibilità di avviare un nuovo procedimento giudiziario per accertare la verità.
  In tale contesto, il Documento triennale in esame annovera l'Egitto tra i pochi Paesi prioritari della cooperazione italiana, prevedendo il rafforzamento degli interventi a favore non già della società civile egiziana, bensì delle piccole e medie imprese e dell'agricoltura locale. A suo avviso, si tratta di una scelta contraddittoria assai discutibile che – diversamente da quanto previsto per altri Paesi – come l'Etiopia e il Venezuela – non tiene conto della palese violazione dei diritti umani perpetrata dal regime di al-Sisi, che il presunto soft power della cooperazione non è assolutamente in grado di scalfire.

  Alberto RIBOLLA (LEGA), esprimendo apprezzamento per il lavoro svolto dalla relatrice, esprime soddisfazione per l'accento posto su temi prioritari per il Gruppo Lega come la tutela delle minoranze cristiane oggetto di persecuzione nelle aree di crisi e l'estensione degli interventi di cooperazione alla regione dell'Indo-Pacifico, in ragione della sua centralità geostrategica. Accoglie con favore, inoltre, l'inserimento tra le osservazioni di un riferimento alla riconversione del debito dei Paesi meno sviluppati in investimenti in valuta locale finalizzati agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile: al riguardo, segnala di aver verificato di persona, nel corso di una missione, l'impatto positivo sull'economia del Marocco di un progetto di recupero di un sito archeologico UNESCO di epoca romana, realizzato con il contributo del nostro Paese.

  Yana Chiara EHM (Misto), associandosi agli apprezzamenti per la proposta di parere presentata dalla relatrice e alle riflessioni del collega Delmastro Delle Vedove sull'Egitto, rileva l'opportunità di integrare le osservazioni con riferimenti specifici alla crisi del Libano – che attraversa una fase delicata e drammatica –, nonché all'improvvida scelta del Governo israeliano di mettere fuori legge sei ong palestinesi, alle legittime rivendicazioni del popolo saharawi e alla situazione critica dei diritti umani, e in particolare delle donne, nei Paesi del Golfo.

  Lia QUARTAPELLE PROCOPIO (PD) si associa ai ringraziamenti alla relatrice, in particolare per aver inserito tra le osservazioni il tema dello scorporo dal calcolo dell'aiuto pubblico allo sviluppo dei fondi destinati alle politiche per l'accoglienza dei migranti e l'asilo.
  Ringraziando il collega Delmastro Delle Vedove per il consueto, prezioso contributo alla riflessione, segnala l'opportunità di orientare le politiche di cooperazione allo sviluppo a beneficio dell'Egitto alle priorità strategiche che saranno individuate dal Parlamento sulla base della relazione della Commissione parlamentare di inchiesta sulla morte di Giulio Regeni.
  A suo avviso, tenuto conto che gli esiti della Commissione d'inchiesta investono anche profili di interesse nazionale, è quanto mai necessario che tutte le forze politiche condividano un approccio comune nei riguardi dell'Egitto, convergendo sulla necessità di rafforzare gli interventi a sostegno della società civile egiziana, dei difensori dei diritti umani, dei prigionieri politici e della stampa libera superstite.

  Paolo FORMENTINI, presidente, pur condividendo il merito delle osservazioni del collega Delmastro Delle Vedove, ritiene inopportuno anticipare in questa un dibattito che sarà oggetto di una imminente seduta presso la citata Commissione d'inchiesta.

  Laura BOLDRINI (PD), associandosi alle considerazioni della collega Quartapelle Procopio, ribadisce che la società civile egiziana è vittima di una crudele repressione da parte di un regime dittatoriale che ha riempito le carceri di difensori dei diritti umani e presunti dissidenti. Considera un grave errore politico continuare a vendere armi all'Egitto, le cui Autorità hanno contribuito a depistare le indagini sul caso Regeni e sono responsabili della ingiusta detenzione di Patrick Zaki. Pertanto, ritiene opportuno evidenziare la peculiarità dei rapporti attuali con l'Egitto, tenendo conto che la Camera dei Deputati ha interrotto le relazioni diplomatiche con il Parlamento del Cairo.
  Inoltre, sottolinea l'opportunità di rafforzare l'osservazione relativa all'Etiopia alla luce della drammatica situazione dei diritti umani, come evidenziato nel corso dell'audizione di Amnesty International svoltasi ieri presso il Comitato permanente per i diritti umani nel mondo, che ha documentato crimini di guerra e crimini contro l'umanità con un raccapricciante ricorso allo stupro di massa nei confronti delle minoranze etniche. Ricordando che la crisi nel Tigray contribuisce destabilizzare l'intero Corno d'Africa, sollecita il Governo ad assumere una iniziativa di mediazione per favorire il dialogo tra le parti in Etiopia, anche in considerazione del ruolo che il nostro Paese ha sempre esercitato nella regione.

  Paolo FORMENTINI, presidente, sottolinea la necessità di procedere rapidamente all'approvazione del parere, in considerazione della fitta agenda dei lavori della Commissione nella seduta odierna.

  Andrea DELMASTRO DELLE VEDOVE (FDI) segnala che diversi colleghi dei partiti di maggioranza si sono mostrati disponibili ad accogliere le sue osservazioni sull'Egitto.

  Lia QUARTAPELLE PROCOPIO (PD), al riguardo, propone di integrare le premesse del parere con il seguente inciso: «con riferimento all'impegno di cooperazione con l'Egitto, che resta prioritario, risulta necessario avviare una riflessione strategica che qualifichi gli obiettivi del nostro impegno con quel Paese, anche alla luce di quanto emerso relativamente al caso Regeni;».

  Andrea DELMASTRO DELLE VEDOVE (FDI), convenendo sul merito della proposta avanzata dalla collega Quartapelle Procopio, riterrebbe più opportuno che tale inciso fosse integrato nelle osservazioni.

  Maria Edera SPADONI (M5S), relatrice, recepisce la proposta della collega Quartapelle, concordando sull'opportunità di inserirla tra le premesse.

  Alessandra ERMELLINO (MISTO-CD) sottolinea l'esigenza di menzionare anche il Libano tre Paesi meritevoli di una particolare attenzione, al pari di Libia, regione del Sahel, Siria, Yemen, Colombia e Venezuela: a suo avviso, la mera citazione, nelle premesse, del Libano come Paese prioritario, è del tutto insoddisfacente.

  Maria Edera SPADONI (M5S), relatrice, precisa che non è necessario prevedere una specifica menzione per i Paesi e le regioni – come il Libano, o i Territori palestinesi occupati citati dalla collega Ehm – che figurano già nell'elenco dei Paesi prioritari. Nelle osservazioni sono stati richiamati Paesi o regioni rilevanti ma che il Documento non annovera tra i venti Paesi prioritari.

  Yana Chiara EHM (Misto) conferma che tanto il Libano quanto i Territori palestinesi occupati meriterebbero un'attenzione particolare, da esplicitare nelle osservazioni alla proposta di parere.

  Silvana SNIDER (LEGA) invita la relatrice ad integrare la proposta di parere con un passaggio, concordato con la collega Quartapelle, relativo alla promozione, nei Paesi in cui l'Italia opera tramite le risorse destinate alle attività di cooperazione allo sviluppo, di una seria ed efficace campagna di informazione sui rischi che le persone che vogliono migrare troveranno sul loro percorso, prima ancora di arrivare in Italia. Evidenzia, altresì, che la doverosa ricerca della verità sul caso Regeni non deve danneggiare le relazioni con l'Egitto.

  Maria Edera SPADONI (M5S), relatrice, accoglie la proposta di integrazione avanzata dalla collega Snider relativamente alle premesse.

  Laura BOLDRINI (PD) propone di integrare l'osservazione relativa al grave deterioramento del quadro geopolitico in Etiopia con un riferimento esplicito alla violazione sistematica dei diritti umani, inserendo, dopo la parola «Etiopia», il seguente inciso: «colpita da un conflitto nel quale sono commesse atrocità sui civili, in particolare stupri sistematici ai danni di minoranze».

  Maria Edera SPADONI (M5S), relatrice, concorda con la proposta di integrazione formulata dalla collega Boldrini.

  Il sottosegretario Benedetto DELLA VEDOVA non ritiene di avere obiezioni di principio sulle riformulazioni emerse nel dibattito. Si associa alla precisazione della relatrice con riferimento all'attenzione assicurata al Libano, che già figura tra i Paesi prioritari per la politica di cooperazione allo sviluppo dell'Italia a differenza di ulteriori Paesi critici menzionati nelle osservazioni.

  Andrea DELMASTRO DELLE VEDOVE (FDI) chiede al rappresentante del Governo di valutare l'opportunità di inserire l'inciso sull'Egitto, proposto dalla collega Quartapelle Procopio, nelle osservazioni anziché nelle premesse.

  Il sottosegretario Benedetto DELLA VEDOVA ritiene più opportuno integrarlo nelle premesse, trattandosi di una valutazione complessiva e non di un impegno specifico riferito all'atto in esame.

  Andrea DELMASTRO DELLE VEDOVE (FDI), anche alla luce di questa precisazione, preannuncia l'astensione di Fratelli d'Italia sulla proposta di parere della relatrice.

  Simone BILLI (LEGA), preannunciando il voto favorevole della Lega, sottolinea che il proprio Gruppo sostiene convintamente la necessità di accertare le circostanze della morte del connazionale Regeni, senza tuttavia inficiare l'interesse nazionale bloccando le esportazioni verso l'Egitto.

  La Commissione approva la proposta di parere favorevole con osservazioni della relatrice, come riformulato (vedi allegato 2).

  La seduta termina alle 14.25.

SEDE CONSULTIVA

  Mercoledì 17 novembre 2021. — Presidenza del vicepresidente Paolo FORMENTINI. – Interviene il sottosegretario per gli affari esteri e per la cooperazione internazionale, Benedetto della Vedova.

  La seduta comincia alle 14.25.

DL 130/21: Misure urgenti per il contenimento degli effetti degli aumenti dei prezzi nel settore elettrico e del gas naturale.
C. 3366 Governo, approvato dal Senato.
(Esame e conclusione – Parere favorevole).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

  Iolanda DI STASIO (M5S), relatrice, segnala che il provvedimento – calendarizzato in Aula a partire da lunedì prossimo e composto da 6 articoli – ha l'obiettivo di calmierare le tariffe finali dei consumatori relative al quarto trimestre del 2021.
  Ricorda che, in realtà, l'aumento del costo dell'elettricità e del gas naturale e, conseguentemente, delle bollette, non è una novità dell'ultimo trimestre del 2021. Già in quello precedente si era assistito ad un aumento del costo dell'elettricità e del gas rispettivamente del 9,9 e del 15,3 per cento.
  Evidenzia che le cause sono molteplici. In primo luogo, la crescita economica mondiale ha aumentato la domanda di energia, ma la produzione e il trasporto stentano a rispondere ad una tale richiesta. In secondo luogo, l'assolvimento degli obblighi del mercato delle quote di emissione di gas inquinanti (cosiddetto mercato ETS) è un costo che influisce fortemente sul prezzo delle materie prime: il prezzo delle quote di emissione viene gradualmente aumentato per spingere le aziende verso la decarbonizzazione.
  Ricorda che in Italia, all'inizio di ogni trimestre, l'Autorità di Regolazione per Energia, Reti e Ambiente (ARERA) fissa i prezzi del metano e dell'elettricità nel mercato tutelato dell'energia, prendendo in considerazione anche la variazione del costo dei beni. Di conseguenza, l'aumento del prezzo delle materie prime non ha un effetto solo sugli operatori del mercato, ma anche sugli utenti finali. Al riguardo, precisa che proprio l'Autorità di Regolazione aveva preannunciato l'aumento dei prezzi per il quarto trimestre del 2021, inducendo il Governo ad emanare misure idonee al contenimento degli effetti.
  Nello specifico, sottolinea che il provvedimento in esame introduce misure a vantaggio degli oltre 3 milioni di famiglie che beneficiano del «bonus sociale elettrico», reso operativo dall'ARERA per assicurare un risparmio sulla spesa dell'energia alle famiglie in condizione di disagio economico e fisico. Per queste categorie sono tendenzialmente azzerati gli effetti del futuro aumento della bolletta.
  Inoltre, per circa 6 milioni di piccolissime e piccole imprese e per circa 29 milioni di clienti domestici vengono azzerate le aliquote relative agli oneri generali di sistema per il quarto trimestre 2021.
  Quanto al gas, precisa che per circa 2,5 milioni di famiglie che beneficiano del «bonus gas» sono tendenzialmente azzerati gli effetti del previsto aumento della bolletta nel quarto trimestre 2021. Nello stesso periodo, per tutti gli utenti del gas naturale – famiglie e imprese – l'IVA (oggi al 10 e al 22 per cento a seconda del consumo) è portata al 5 per cento e gli oneri di sistema sono azzerati.
  Per quanto riguarda le norme di competenza della III Commissione, segnala che nel corso dell'esame al Senato è stato inserito l'articolo 3-bis, che prevede che per i contratti di fornitura e i contratti derivati già in essere o stipulati entro il 31 dicembre 2022 (indipendentemente dalla data di consegna prevista), le disposizioni di cui all'articolo 1, comma 86, della legge n. 124 del 2017 («Legge annuale per il mercato e la concorrenza») si applicano anche nei casi in cui la consegna relativamente ai contratti di fornitura, ovvero la produzione, commercializzazione e consegna relativamente ai contratti derivati, non avvengano nell'Unione europea, bensì in Stati direttamente interconnessi con essa mediante linee elettriche o reti gas ovvero in Stati aderenti al Trattato di Atene del 25 ottobre 2005 che istituisce la Comunità dell'energia del Sud-Est Europa (SEE).
  Osserva che tale Accordo coinvolge, oltre all'Unione europea, otto partners del Sud-Est Europa (Albania, Bosnia-Erzegovina, Bulgaria, Croazia, Macedonia del Nord, Montenegro, Romania e Serbia), nonché la Missione delle Nazioni Unite in Kosovo (UNMIK).
  Al riguardo, ricorda che al fine di aumentare la liquidità dei mercati dell'energia, riducendo i costi delle transazioni, a vantaggio dei consumatori, il citato articolo 1, comma 86, della legge n. 124 del 2017, prevede che la clausola di «close-out netting» prevista per i prodotti energetici all'ingrosso di cui al regolamento (UE) n. 1227/2011 sia valida ed efficace anche in caso di apertura di una procedura di risanamento, di ristrutturazione economico-finanziaria o di liquidazione, di natura concorsuale o pre-concorsuale, con o senza spossessamento del debitore, nei confronti di una delle parti. Segnala che tale clausola viene utilizzata nelle transazioni – soprattutto finanziarie e relative all'energia – per proteggere una parte dall'inadempimento dell'altra. Infatti, con la clausola accade che qualora una delle parti sia inadempiente o insolvente, si verifichino l'anticipazione ad una data determinata della scadenza delle obbligazioni in essere e la compensazione delle posizioni attive e passive delle parti, con la liquidazione della sola differenza. In altre parole, il contraente interessato acquisisce il diritto di risolvere il contratto e le prestazioni pattuite, con conseguente compensazione dei reciproci crediti.
  Ribadisce che, con la norma in esame, la prevalenza della clausola sugli indicati strumenti di diritto fallimentare viene estesa anche ai contratti che riguardano Stati interconnessi all'Unione europea mediante linee elettriche o reti gas ovvero Stati aderenti al Trattato di Atene.
  Segnala, inoltre, che nel corso dell'esame al Senato, sono state introdotte modifiche all'articolo 4 del provvedimento relative, tra le altre cose, a talune disposizioni del decreto legislativo 64 del 2017, recante disciplina della scuola italiana all'estero: in particolare, è stato abrogato l'articolo 16 del citato decreto legislativo, riguardante il sistema di valutazione delle attività della formazione italiana nel mondo, finalizzato a verificarne l'efficacia e l'efficienza con riguardo a: a) qualità dell'offerta formativa; b) impatto degli interventi; c) qualità dell'insegnamento offerto dai docenti inviati all'estero; d) performance del personale amministrativo e dei dirigenti scolastici.
  Alla luce di queste considerazioni, propone che la Commissione esprima parere favorevole.

  La Commissione approva la proposta di parere favorevole formulata dalla relatrice.

  La seduta termina alle 14.30.

AUDIZIONI INFORMALI

  Mercoledì 17 novembre 2021.

Sui profili di carattere geopolitico ed umanitario connessi alla crisi in Afghanistan, anche in connessione con gli interessi strategici dell'Italia nella regione dell'Asia centrale.
Audizione informale dell'Ambasciatore dell'Uzbekistan in Italia, Otabek Akbarov.

  L'audizione informale è stata svolta dalle 14.35 alle 15.

Audizione informale dell'Ambasciatore della Repubblica Islamica dell'Afghanistan in Italia, Khaled Ahmad Zekriya.

  L'audizione informale è stata svolta dalle 15.05 alle 16.

III Commissione - mercoledì 17 novembre 2021

ALLEGATO 1

Schema di Documento triennale di programmazione e di indirizzo della politica di cooperazione allo sviluppo, riferito agli anni 2021-2023 (316), cui è allegata la Relazione sulle attività di cooperazione allo sviluppo, riferita all'anno 2019 (Atto n. 316).

PROPOSTA DI PARERE PRESENTATA DALLA RELATRICE

  La III Commissione,

   esaminato lo schema di Documento triennale di programmazione e di indirizzo della politica di cooperazione allo sviluppo riferito agli anni 2021-2023 e l'allegata Relazione riferita all'anno 2019, di cui all'articolo 12 della legge 11 agosto 2014, n. 125. trasmesso alle Camere il 22 ottobre 2021;

   richiamati gli approfondimenti conoscitivi acquisiti in occasione delle audizioni informali della Viceministra degli Affari esteri e della cooperazione internazionale per la cooperazione allo sviluppo e di rappresentanti di reti di organizzazioni non governative operanti nel settore dell'aiuto allo sviluppo;

   richiamato che ai sensi del citato articolo 12 della legge n. 125 del 2014 il Documento triennale di programmazione e di indirizzo della politica di cooperazione allo sviluppo è elaborato tenuto conto della Relazione sulle attività di cooperazione realizzate nell'anno precedente, con evidenza dei risultati conseguiti, e deve essere approvato dal Consiglio dei ministri entro il 31 marzo di ogni anno, dovendo indicare, innanzitutto, la visione strategica, gli obiettivi di azione e i criteri di intervento, la scelta delle priorità delle aree geografiche e dei singoli Paesi, nonché dei diversi settori nel cui ambito dovrà essere attuata la cooperazione allo sviluppo;

   i 5 pilastri dell'Agenda 2030 delle Nazioni Uniti per lo Sviluppo Sostenibile – Persone, Pianeta, Prosperità, Pace, Partenariati – delineano l'orizzonte strategico entro cui si colloca la cooperazione allo sviluppo italiana;

   rispetto dei diritti umani, tutela delle libertà fondamentali, dello Stato di diritto, i principi di giustizia sociale, il diritto alla salute, all'acqua potabile e al cibo, ad un ambiente salubre, al lavoro, all'istruzione, la parità di genere e l'empowerment delle donne, la costruzione di istituzioni efficaci, responsabili e inclusive a tutti i livelli rappresentano gli ulteriori capisaldi dell'azione italiana nell'ambito della cooperazione allo sviluppo;

   in ottemperanza con gli impegni assunti in sede internazionale, la Cooperazione allo sviluppo italiana si inquadra nella Strategia Nazionale per lo Sviluppo Sostenibile, adottata nel dicembre 2017, in una logica di coerenza tra politiche nazionali ed internazionali e, dunque, di sistema tra tutte le Amministrazioni dello Stato coinvolte: l'Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo, Cassa Depositi e Prestiti, Regioni ed Enti locali, Organizzazioni della Società Civile, settore privato e tutti gli altri soggetti del sistema della cooperazione allo sviluppo, incluse le diaspore;

   anche alla luce degli esiti della COP26, la maggiore sfida futura è rappresentata dalla lotta contro la pandemia e dalla lotta ai cambiamenti climatici, questione che riguarda l'ambiente, l'economia, i fenomeni migratori e il funzionamento delle nostre società, nell'interesse di un futuro sostenibile per le prossime generazioni;

   richiamati gli esiti della Presidenza del G20 per le tematiche dello sviluppo sostenibile, con particolare riferimento ai contenuti della Dichiarazione di Matera sulla sicurezza alimentare, la nutrizione ed i sistemi alimentari, che promuove l'iniziativa Food Coalition lanciata dall'Italia in ambito FAO;

   apprezzato lo specifico carattere inclusivo dell'iter di elaborazione del Documento triennale in titolo, avviato nel 2020 e fortemente segnato dalle urgenze e dal cambio di paradigma imposto a livello globale dall'emergenza pandemica, che ha fissato come priorità la promozione di investimenti nella prevenzione e preparazione alle pandemie ed ha implicato un rallentamento del cammino verso il raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile, in particolare in quelle aree critiche dove i progressi erano limitati: povertà, fame, disuguaglianze e discriminazioni, degrado ambientale, in particolare nei Paesi a basso e medio reddito;

   valutata positivamente la dotazione finanziaria a sostegno della cooperazione allo sviluppo, a valere sui capitoli della legge di bilancio per il triennio 2021-2023 e anche le risorse disponibili sul Fondo Rotativo e per le attività di Cassa Depositi e Prestiti;

   richiamando la percentuale dello 0,22 dell'aiuto pubblico allo sviluppo in rapporto al reddito nazionale lordo per l'anno 2019 rispetto allo 0,25 stanziato nel 2018, ma evidenziando il permanere di un divario considerevole rispetto all'obiettivo dello 0,7 per cento del RNL fissato dall'Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile;

   apprezzata, pertanto, la previsione di consistenti incrementi degli stanziamenti previsti dal disegno di legge di bilancio 2022-2024, in recepimento di osservazioni espresse da questa Commissione, nell'obiettivo di un riallineamento progressivo dell'aiuto pubblico allo sviluppo alla percentuale dello 0,7 per cento del reddito nazionale lordo;

   valorizzato l'impegno dell'Italia, che nel 2020 è stata tra i primi Paesi al mondo ad annunciare un contributo di 120 milioni di Euro per il periodo 2021-2025 (di cui 20 milioni dedicati al GAVI COVAX AMC) e che ha preannunciato la donazione di 45 milioni di dosi di vaccini in occasione della sessione conclusiva del Global Covid-19 Summit nell'ambito della 76ma Assemblea generale delle Nazioni Unite, a sostegno del programma COVAX per sostenere i Paesi più poveri a contrastare la diffusione del COVID-19 e favorire la distribuzione dei vaccini alle fasce più vulnerabili della popolazione. Tali risorse fanno dell'Italia uno dei principali donatori per l'equo accesso al vaccino anti COVID-19 nei Paesi in via di sviluppo, oltre a renderla l'ottavo donatore in assoluto dell'Alleanza GAVI;

   apprezzata la ripartizione percentuale delle risorse nel corso del triennio tra i vari settori di intervento a livello Paese in base a «Documenti di Strategia Paese», allineati ai «Piani di sviluppo Nazionali» e negoziati con le autorità dei Paesi partner;

   apprezzati gli impegni che la Cooperazione italiana intende promuovere in ambito sanitario, nel campo dell'istruzione, dell'uguaglianza di genere, dell'inclusione sociale ed economica dei più deboli;

   sottolineata la centralità dell'azione italiana nella prevenzione delle crisi umanitarie e nell'assistenza umanitaria prioritariamente in Paesi del Medio Oriente e Nord Africa, dell'Africa sub-sahariana ed australe, nonché in forma crescente in Asia, delle situazioni di conflitto e post conflitto, nonché di quelle climatiche estreme e indotte da epidemie/pandemie;

   condivise le priorità di carattere geografico assegnate a 20 Paesi, di cui 11 in Africa (Egitto, Tunisia, Etiopia, Kenya, Somalia, Sudan, Burkina Faso, Mali, Niger, Senegal e Mozambico), 4 nell'area mediorientale (Giordania, Iraq, Libano e Territori Palestinesi occupati), 1 nell'Europa balcanica (Albania), 2 in Asia (Afghanistan e Myanmar), 2 in America latina (Cuba, El Salvador);

   sottolineata a tal proposito l'esigenza di integrare maggiormente le priorità Paese in una visione geopolitica dell'interesse nazionale con la conseguenza di assicurare, quanto alla regione balcanica, speciale attenzione alla condizione di particolare fragilità della Bosnia Erzevogina e, quanto all'Asia, ai Paesi che ricadono nella regione dell'Indo-pacifico;

   espressa soddisfazione per il lead che il nostro Paese esprime quale attore di aiuto internazionale allo sviluppo nel campo della salvaguardia del patrimonio culturale e dell'agroindustria e nel metodo «multistakeholder», considerato un elemento centrale e caratteristico del sistema della Cooperazione italiana e un modello che altri partner potranno seguire;

   espresso apprezzamento per il maggiore coinvolgimento delle OSC nella programmazione e gestione delle iniziative di peace building, in coerenza con gli obiettivi della cooperazione italiana dichiarati nell'articolo 1 della legge n. 125 del 2014;

   valutata positivamente l'interazione coerente tra cooperazione bilaterale ed iniziativa multilaterale, come pure il positivo incremento delle risorse gestite attraverso la cooperazione delegata, principalmente per il tramite di AICS, CDP e le Amministrazioni pubbliche certificate alla gestione dei fondi UE;

   apprezzato l'impegno italiano, sul fronte dei partenariati per lo sviluppo, per la cancellazione finale del debito in attuazione delle Intese concluse al Club di Parigi nella cornice dell'HIPC (Highly Indebted Poor Countries Initiative), con sospensione dei pagamenti estesa dal G20, da ultimo, fino al secondo semestre 2021;

   evidenziato che la questione migratoria rimane al centro delle azioni in materia di cooperazione per cui le Linee guida strategiche su migrazione e sviluppo dovranno rafforzare il coordinamento tra MAECI, AICS, Ministero degli interni, Ministero del lavoro e delle politiche sociali, Enti territoriali, le OSC e le organizzazioni della diaspora;

   a tal fine, si renda più trasparente nelle statistiche lo scorporo dei fondi destinati alle politiche per l'accoglienza e l'asilo migranti dai calcoli dell'aiuto pubblico allo sviluppo, realizzando in generale una visione di maggiore dettaglio in merito alle risorse destinate alle singole Amministrazioni dello Stato come pure alle iniziative di carattere multilaterale. Per quanto riguarda gli aumenti dell'aiuto pubblico allo sviluppo, questi siano deliberati al netto delle spese per migranti;

   sottolineata la condizione di esposizione al pericolo e di rischio per la vita in cui lavorano gli operatori delle organizzazioni della società civile italiana tuttora presenti in Afghanistan, dove sono reiterate le minacce e le pressioni esercitate dal regime talebano alle OSC e anche alle istituzioni religiose che si spendono per assicurare la sopravvivenza e la tutela dei diritti della popolazione civile e in particolare delle fasce più fragili;

   apprezzato, sul versante dei progetti per la promozione della pace e della convivenza pacifiche, il programma che sarà avviato nel triennio di riferimento per interventi di sostegno alle popolazioni appartenenti a minoranze cristiane oggetto di persecuzioni nelle aree di crisi (in Paesi quali, ad esempio, Iraq, Siria, Nigeria);

   valutata con favore la sinergia positiva derivante dall'impegno internazionale delle organizzazioni missionarie, che interagiscono con la cooperazione italiana e che collaborano a tutti gli effetti alla realizzazione dell'Agenda 2030;

   espresso l'auspicio di una rigorosa attuazione delle raccomandazioni espresse dall'OCSE-DAC, anche nella prospettiva della verifica di metà percorso dopo la Peer Review del 2019, e di un ulteriore miglioramento della normativa in materia di aiuto pubblico allo sviluppo, di cui alla legge di riforma approvata nel 2014;

   espressa a tal fine l'opportunità di una revisione della normativa vigente quanto alla scadenza del 31 marzo per la presentazione del Documento in esame, che, alla luce dell'esperienza applicativa maturata, andrebbe più opportunamente fissata al 31 ottobre di ogni anno e svincolata dalla contestuale presentazione della Relazione consuntiva, al fine di scongiurare pur comprensibili dinamiche istruttorie che hanno fin qui comportato sensibili ritardi nella presentazione del Documento triennale al Parlamento, nell'interesse di un esame parlamentare il più possibile costruttivo ed efficace, che non configuri un esercizio annuale di carattere meramente formale,

  esprime

PARERE FAVOREVOLE

  con le seguenti osservazioni:

   si continui ad assicurare, anche attraverso le opportune decisioni legislative e la definizione di una road map, adeguati e graduali incrementi delle risorse destinate alle attività di cooperazione allo sviluppo al fine di garantire, da parte del nostro Paese, il raggiungimento degli obiettivi previsti sia in ambito internazionale, sia dalla stessa legge n. 125 del 2014 che prescrivono che le risorse destinate all'aiuto pubblico allo sviluppo siano pari allo 0,7 per cento del RNL;

   si prosegua nel processo di implementazione delle raccomandazioni formulate dall'OCSE/DAC in occasione della Peer Review del 2019, in vista della verifica di metà percorso;

   con riferimento alle priorità di carattere trasversale, si preveda un tracciamento delle risorse mediante policy markers per tutte le Amministrazioni dello Stato coinvolte e non solo per l'AICS;

   attraverso Cassa Depositi e Prestiti si dia impulso alla mobilitazione di flussi finanziari per iniziative di transizione a economie resilienti e a bassa intensità di carbonio, ad esempio, nel settore delle infrastrutture verdi, valorizzando maggiormente l'esperienza italiana in materia di economia circolare e rinnovabili e, in generale, rafforzando l'impegno dell'Italia nella lotta ai cambiamenti climatici, alla luce degli esiti della COP26 di Glasgow;

   sul terreno della cancellazione finale del debito, si proceda oltre prevedendo la ristrutturazione e la riconversione di parte del debito in investimenti in valuta locale finalizzati agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile;

   si rafforzino i partenariati pubblico-privato nell'obiettivo di attirare maggiori capitali e risorse, anche esplorando strumenti finanziari innovativi;

   in materia di priorità geografiche si valuti un'estensione degli interventi alla Bosnia Erzegovina, in ragione della condizione contingente di speciale fragilità geopolitica, e alla regione dell'Indo-Pacifico, in linea con le priorità di politica estera europee, assicurando anche una congrua considerazione degli impegni assunti a livello bilaterale con altri Paesi e valutando l'evolvere della situazione in Libia, nella Regione del Sahel, in Siria, in Yemen, in Colombia e in Venezuela;

   alla luce del grave deterioramento del quadro geopolitico in Etiopia, si valuti un incremento di sforzi a sostegno dei Paesi del Corno d'Africa, colpiti dai cambiamenti climatici, povertà estrema ed esposti a catastrofe umanitaria ed a correlati fenomeni criminali di sfruttamento e tratta di esseri umani;

   nel contesto del Tavolo di coordinamento con le Organizzazioni della Società Civile sull'Afghanistan, si valuti il rilancio dell'impegno di cooperazione allo sviluppo e delle attività umanitarie a sostegno della popolazione dell'Afghanistan, con particolare attenzione alle fasce più deboli e alle donne, nel contesto delle iniziative multilaterali, anche al di fuori dal Paese, in un raccordo stretto tra progetti di cooperazione allo sviluppo, rispetto dello Stato di diritto e tutela dei diritti umani e delle libertà fondamentali;

   sul piano metodologico, si promuova con tempestività una revisione della normativa vigente che, valutando anche una logica di maggiore autonomia tra Documento triennale e Relazione consuntiva, rafforzando la valenza strategica di medio periodo del succitato Documento e dando attuazione alle raccomandazioni dell'OCSE/DAC, incida sulla tempistica di presentazione del Documento triennale alle Camere, slittandone il termine al 31 ottobre di ogni anno;

   si promuova, in fine, una più capillare integrazione e valorizzazione dell'expertise delle OSC nelle sedi di definizione delle politiche di aiuto internazionale allo sviluppo, promuovendo forme di co-programmazione, di co-progettazione e di confronto geopolitico, laddove l'apporto della società civile italiana possa contribuire in modo fattivo alla realizzazione degli obiettivi di politica estera dell'Italia.

ALLEGATO 2

Schema di Documento triennale di programmazione e di indirizzo della politica di cooperazione allo sviluppo, riferito agli anni 2021-2023 (316), cui è allegata la Relazione sulle attività di cooperazione allo sviluppo, riferita all'anno 2019 (Atto n. 316).

PARERE APPROVATO DALLA COMMISSIONE

  La III Commissione,

   esaminato lo schema di Documento triennale di programmazione e di indirizzo della politica di cooperazione allo sviluppo riferito agli anni 2021-2023 e l'allegata Relazione riferita all'anno 2019, di cui all'articolo 12 della legge 11 agosto 2014, n. 125. trasmesso alle Camere il 22 ottobre 2021;

   richiamati gli approfondimenti conoscitivi acquisiti in occasione delle audizioni informali della Viceministra degli affari esteri e della cooperazione internazionale per la cooperazione allo sviluppo e di rappresentanti di reti di organizzazioni non governative operanti nel settore dell'aiuto allo sviluppo;

   richiamato che ai sensi del citato articolo 12 della legge n. 125 del 2014 il Documento triennale di programmazione e di indirizzo della politica di cooperazione allo sviluppo è elaborato tenuto conto della Relazione sulle attività di cooperazione realizzate nell'anno precedente, con evidenza dei risultati conseguiti, e deve essere approvato dal Consiglio dei ministri entro il 31 marzo di ogni anno, dovendo indicare, innanzitutto, la visione strategica, gli obiettivi di azione e i criteri di intervento, la scelta delle priorità delle aree geografiche e dei singoli Paesi, nonché dei diversi settori nel cui ambito dovrà essere attuata la cooperazione allo sviluppo;

   i 5 pilastri dell'Agenda 2030 delle Nazioni Uniti per lo Sviluppo Sostenibile – Persone, Pianeta, Prosperità, Pace, Partenariati – delineano l'orizzonte strategico entro cui si colloca la cooperazione allo sviluppo italiana;

   rispetto dei diritti umani, tutela delle libertà fondamentali, dello Stato di diritto, i princìpi di giustizia sociale, il diritto alla salute, all'acqua potabile e al cibo, ad un ambiente salubre, al lavoro, all'istruzione, la parità di genere e l'empowerment delle donne, la costruzione di istituzioni efficaci, responsabili e inclusive a tutti i livelli rappresentano gli ulteriori capisaldi dell'azione italiana nell'ambito della cooperazione allo sviluppo;

   in ottemperanza con gli impegni assunti in sede internazionale, la Cooperazione allo sviluppo italiana si inquadra nella Strategia Nazionale per lo Sviluppo Sostenibile, adottata nel dicembre 2017, in una logica di coerenza tra politiche nazionali ed internazionali e, dunque, di sistema tra tutte le Amministrazioni dello Stato coinvolte: l'Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo, Cassa Depositi e Prestiti, Regioni ed Enti locali, Organizzazioni della Società Civile, settore privato e tutti gli altri soggetti del sistema della cooperazione allo sviluppo, incluse le diaspore;

   anche alla luce degli esiti della COP26, la maggiore sfida futura è rappresentata dalla lotta contro la pandemia e dalla lotta ai cambiamenti climatici, questione che riguarda l'ambiente, l'economia, i fenomeni migratori e il funzionamento delle nostre società, nell'interesse di un futuro sostenibile per le prossime generazioni;

   richiamati gli esiti della Presidenza del G20 per le tematiche dello sviluppo sostenibile, con particolare riferimento ai contenuti della Dichiarazione di Matera sulla sicurezza alimentare, la nutrizione ed i sistemi alimentari, che promuove l'iniziativa Food Coalition lanciata dall'Italia in ambito FAO;

   apprezzato lo specifico carattere inclusivo dell'iter di elaborazione del Documento triennale in titolo, avviato nel 2020 e fortemente segnato dalle urgenze e dal cambio di paradigma imposto a livello globale dall'emergenza pandemica, che ha fissato come priorità la promozione di investimenti nella prevenzione e preparazione alle pandemie ed ha implicato un rallentamento del cammino verso il raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile, in particolare in quelle aree critiche dove i progressi erano limitati: povertà, fame, disuguaglianze e discriminazioni, degrado ambientale, in particolare nei Paesi a basso e medio reddito;

   valutata positivamente la dotazione finanziaria a sostegno della cooperazione allo sviluppo, a valere sui capitoli della legge di bilancio per il triennio 2021-2023 e anche le risorse disponibili sul Fondo Rotativo e per le attività di Cassa Depositi e Prestiti;

   richiamando la percentuale dello 0,22 dell'aiuto pubblico allo sviluppo in rapporto al reddito nazionale lordo per l'anno 2019 rispetto allo 0,25 stanziato nel 2018, ma evidenziando il permanere di un divario considerevole rispetto all'obiettivo dello 0,7 per cento del RNL fissato dall'Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile;

   apprezzata, pertanto, la previsione di consistenti incrementi degli stanziamenti previsti dal disegno di legge di bilancio 2022-2024, in recepimento di osservazioni espresse da questa Commissione, nell'obiettivo di un riallineamento progressivo dell'aiuto pubblico allo sviluppo alla percentuale dello 0,7 per cento del reddito nazionale lordo;

   valorizzato l'impegno dell'Italia, che nel 2020 è stata tra i primi Paesi al mondo ad annunciare un contributo di 120 milioni di Euro per il periodo 2021-2025 (di cui 20 milioni dedicati al GAVI COVAX AMC) e che ha preannunciato la donazione di 45 milioni di dosi di vaccini in occasione della sessione conclusiva del Global Covid-19 Summit nell'ambito della 76a Assemblea generale delle Nazioni Unite, a sostegno del programma COVAX per sostenere i Paesi più poveri a contrastare la diffusione del COVID-19 e favorire la distribuzione dei vaccini alle fasce più vulnerabili della popolazione. Tali risorse fanno dell'Italia uno dei principali donatori per l'equo accesso al vaccino anti COVID-19 nei Paesi in via di sviluppo, oltre a renderla l'ottavo donatore in assoluto dell'Alleanza GAVI;

   apprezzata la ripartizione percentuale delle risorse nel corso del triennio tra i vari settori di intervento a livello Paese in base a «Documenti di Strategia Paese», allineati ai «Piani di sviluppo Nazionali» e negoziati con le autorità dei Paesi partner;

   apprezzati gli impegni che la Cooperazione italiana intende promuovere in ambito sanitario, nel campo dell'istruzione, dell'uguaglianza di genere, dell'inclusione sociale ed economica dei più deboli;

   sottolineata la centralità dell'azione italiana nella prevenzione delle crisi umanitarie e nell'assistenza umanitaria prioritariamente in Paesi del Medio Oriente e Nord Africa, dell'Africa sub-sahariana ed australe, nonché in forma crescente in Asia, delle situazioni di conflitto e post conflitto, nonché di quelle climatiche estreme e indotte da epidemie/pandemie;

   condivise le priorità di carattere geografico assegnate a 20 Paesi, di cui 11 in Africa (Egitto, Tunisia, Etiopia, Kenya, Somalia, Sudan, Burkina Faso, Mali, Niger, Senegal e Mozambico), 4 nell'area mediorientale (Giordania, Iraq, Libano e Territori Palestinesi occupati), 1 nell'Europa balcanica (Albania), 2 in Asia (Afghanistan e Myanmar), 2 in America latina (Cuba, El Salvador);

   con riferimento all'impegno di cooperazione con l'Egitto, che resta prioritario, risulta necessario avviare una riflessione strategica che qualifichi gli obiettivi del nostro impegno con quel Paese, anche alla luce di quanto emerso relativamente al caso Regeni;

   sottolineata a tal proposito l'esigenza di integrare maggiormente le priorità Paese in una visione geopolitica dell'interesse nazionale con la conseguenza di assicurare, quanto alla regione balcanica, speciale attenzione alla condizione di particolare fragilità della Bosnia Erzevogina e, quanto all'Asia, ai Paesi che ricadono nella regione dell'Indo-pacifico;

   espressa soddisfazione per il lead che il nostro Paese esprime quale attore di aiuto internazionale allo sviluppo nel campo della salvaguardia del patrimonio culturale e dell'agroindustria e nel metodo «multistakeholder», considerato un elemento centrale e caratteristico del sistema della Cooperazione italiana e un modello che altri partner potranno seguire;

   espresso apprezzamento per il maggiore coinvolgimento delle OSC nella programmazione e gestione delle iniziative di peace building, in coerenza con gli obiettivi della cooperazione italiana dichiarati nell'articolo 1 della legge n. 125 del 2014;

   valutata positivamente l'interazione coerente tra cooperazione bilaterale ed iniziativa multilaterale, come pure il positivo incremento delle risorse gestite attraverso la cooperazione delegata, principalmente per il tramite di AICS, CDP e le Amministrazioni pubbliche certificate alla gestione dei fondi UE;

   apprezzato l'impegno italiano, sul fronte dei partenariati per lo sviluppo, per la cancellazione finale del debito in attuazione delle Intese concluse al Club di Parigi nella cornice dell'HIPC (Highly Indebted Poor Countries Initiative), con sospensione dei pagamenti estesa dal G20, da ultimo, fino al secondo semestre 2021;

   evidenziato che la questione migratoria rimane al centro delle azioni in materia di cooperazione per cui le Linee guida strategiche su migrazione e sviluppo dovranno rafforzare il coordinamento tra MAECI, AICS, Ministero degli interni, Ministero del lavoro e delle politiche sociali, Enti territoriali, le OSC e le organizzazioni della diaspora;

   a tal fine, si renda più trasparente nelle statistiche lo scorporo dei fondi destinati alle politiche per l'accoglienza e l'asilo migranti dai calcoli dell'aiuto pubblico allo sviluppo, realizzando in generale una visione di maggiore dettaglio in merito alle risorse destinate alle singole Amministrazioni dello Stato come pure alle iniziative di carattere multilaterale. Per quanto riguarda gli aumenti dell'aiuto pubblico allo sviluppo, questi siano deliberati al netto delle spese per migranti;

   nell'auspicio affinché, nei Paesi in cui l'Italia opera tramite le risorse destinate alle attività di cooperazione allo sviluppo, si promuova una seria ed efficace campagna di informazione sui rischi che le persone che vogliono migrare troveranno sul loro percorso, prima ancora di arrivare in Italia;

   sottolineata la condizione di esposizione al pericolo e di rischio per la vita in cui lavorano gli operatori delle organizzazioni della società civile italiana tuttora presenti in Afghanistan, dove sono reiterate le minacce e le pressioni esercitate dal regime talebano alle OSC e anche alle istituzioni religiose che si spendono per assicurare la sopravvivenza e la tutela dei diritti della popolazione civile e in particolare delle fasce più fragili;

   apprezzato, sul versante dei progetti per la promozione della pace e della convivenza pacifiche, il programma che sarà avviato nel triennio di riferimento per interventi di sostegno alle popolazioni appartenenti a minoranze cristiane oggetto di persecuzioni nelle aree di crisi (in Paesi quali, ad esempio, Iraq, Siria, Nigeria);

   valutata con favore la sinergia positiva derivante dall'impegno internazionale delle organizzazioni missionarie, che interagiscono con la cooperazione italiana e che collaborano a tutti gli effetti alla realizzazione dell'Agenda 2030;

   espresso l'auspicio di una rigorosa attuazione delle raccomandazioni espresse dall'OCSE-DAC, anche nella prospettiva della verifica di metà percorso dopo la Peer Review del 2019, e di un ulteriore miglioramento della normativa in materia di aiuto pubblico allo sviluppo, di cui alla legge di riforma approvata nel 2014;

   espressa a tal fine l'opportunità di una revisione della normativa vigente quanto alla scadenza del 31 marzo per la presentazione del Documento in esame, che, alla luce dell'esperienza applicativa maturata, andrebbe più opportunamente fissata al 31 ottobre di ogni anno e svincolata dalla contestuale presentazione della Relazione consuntiva, al fine di scongiurare pur comprensibili dinamiche istruttorie che hanno fin qui comportato sensibili ritardi nella presentazione del Documento triennale al Parlamento, nell'interesse di un esame parlamentare il più possibile costruttivo ed efficace, che non configuri un esercizio annuale di carattere meramente formale,

  esprime

PARERE FAVOREVOLE

  con le seguenti osservazioni:

   si continui ad assicurare, anche attraverso le opportune decisioni legislative e la definizione di una road map, adeguati e graduali incrementi delle risorse destinate alle attività di cooperazione allo sviluppo al fine di garantire, da parte del nostro Paese, il raggiungimento degli obiettivi previsti sia in ambito internazionale, sia dalla stessa legge n. 125 del 2014 che prescrivono che le risorse destinate all'aiuto pubblico allo sviluppo siano pari allo 0,7 per cento del RNL;

   si prosegua nel processo di implementazione delle raccomandazioni formulate dall'OCSE/DAC in occasione della Peer Review del 2019, in vista della verifica di metà percorso;

   con riferimento alle priorità di carattere trasversale, si preveda un tracciamento delle risorse mediante policy markers per tutte le Amministrazioni dello Stato coinvolte e non solo per l'AICS;

   attraverso Cassa Depositi e Prestiti si dia impulso alla mobilitazione di flussi finanziari per iniziative di transizione a economie resilienti e a bassa intensità di carbonio, ad esempio, nel settore delle infrastrutture verdi, valorizzando maggiormente l'esperienza italiana in materia di economia circolare e rinnovabili e, in generale, rafforzando l'impegno dell'Italia nella lotta ai cambiamenti climatici, alla luce degli esiti della COP26 di Glasgow;

   sul terreno della cancellazione finale del debito, si proceda oltre prevedendo la ristrutturazione e la riconversione di parte del debito in investimenti in valuta locale finalizzati agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile;

   si rafforzino i partenariati pubblico-privato nell'obiettivo di attirare maggiori capitali e risorse, anche esplorando strumenti finanziari innovativi;

   in materia di priorità geografiche si valuti un'estensione degli interventi alla Bosnia Erzegovina, in ragione della condizione contingente di speciale fragilità geopolitica, e alla regione dell'Indo-Pacifico, in linea con le priorità di politica estera europee, assicurando anche una congrua considerazione degli impegni assunti a livello bilaterale con altri Paesi e valutando l'evolvere della situazione in Libia, nella Regione del Sahel, in Siria, in Yemen, in Colombia e in Venezuela;

   alla luce del grave deterioramento del quadro geopolitico in Etiopia, si valuti un incremento di sforzi a sostegno dei Paesi del Corno d'Africa, colpita da un conflitto nel quale sono commesse atrocità sui civili, in particolare stupri sistematici ai danni di minoranze, dai cambiamenti climatici, povertà estrema ed esposti a catastrofe umanitaria ed a correlati fenomeni criminali di sfruttamento e tratta di esseri umani;

   nel contesto del Tavolo di coordinamento con le Organizzazioni della Società Civile sull'Afghanistan, si valuti il rilancio dell'impegno di cooperazione allo sviluppo e delle attività umanitarie a sostegno della popolazione dell'Afghanistan, con particolare attenzione alle fasce più deboli e alle donne, nel contesto delle iniziative multilaterali, anche al di fuori dal Paese, in un raccordo stretto tra progetti di cooperazione allo sviluppo, rispetto dello Stato di diritto e tutela dei diritti umani e delle libertà fondamentali;

   sul piano metodologico, si promuova con tempestività una revisione della normativa vigente che, valutando anche una logica di maggiore autonomia tra Documento triennale e Relazione consuntiva, rafforzando la valenza strategica di medio periodo del succitato Documento e dando attuazione alle raccomandazioni dell'OCSE/DAC, incida sulla tempistica di presentazione del Documento triennale alle Camere, slittandone il termine al 31 ottobre di ogni anno;

   si promuova, in fine, una più capillare integrazione e valorizzazione dell'expertise delle OSC nelle sedi di definizione delle politiche di aiuto internazionale allo sviluppo, promuovendo forme di co-programmazione, di co-progettazione e di confronto geopolitico, laddove l'apporto della società civile italiana possa contribuire in modo fattivo alla realizzazione degli obiettivi di politica estera dell'Italia.