I Commissione
Affari costituzionali, della Presidenza del Consiglio e Interni
Affari costituzionali, della Presidenza del Consiglio e Interni (I)
Commissione I (Affari costituzionali)
Comm. I
Sull'ordine dei lavori ... 27
Schema di decreto del Presidente della Repubblica concernente regolamento recante modifiche al regolamento di organizzazione degli uffici centrali di livello dirigenziale generale del Ministero dell'interno, di cui al decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 11 giugno 2019, n. 78. Atto n. 301 (Seguito esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del regolamento, e conclusione – Parere favorevole con osservazioni) ... 27
ALLEGATO 1 (Parere approvato) ... 33
DL 132/2021: Misure urgenti in materia di giustizia e di difesa, nonché proroghe in tema di referendum, assegno temporaneo e IRAP. C. 3298 Governo (Seguito esame e rinvio) ... 27
INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA:
5-06809 De Carlo e altri: Sul rispetto delle disposizioni volte a garantire la sicurezza sanitaria in occasione di consultazioni elettorali ... 28
ALLEGATO 2 (Testo della risposta) ... 34
5-06810 Magi e Gebhard: Sull'adozione di misure di riammissione nei confronti degli stranieri che manifestano la volontà di richiedere protezione internazionale ... 29
ALLEGATO 3 (Testo della risposta) ... 36
5-06811 Berardini e D'Ettore: Sulle iniziative volte a scongiurare ulteriori manifestazioni violente contro l'obbligo della certificazione verde Covid ... 30
ALLEGATO 4 (Testo della risposta) ... 37
5-06812 Marco Di Maio e Moretto: Iniziative per garantire la continuità di servizio nei comuni a seguito delle possibili assenze di personale conseguenti all'entrata in vigore dell'obbligo per i dipendenti pubblici della certificazione verde Covid ... 31
ALLEGATO 5 (Testo della risposta) ... 38
5-06813 Prisco e Montaruli: Sulle iniziative volte a garantire l'incolumità degli agenti di pubblica sicurezza durante l'esercizio delle loro funzioni ... 31
ALLEGATO 6 (Testo della risposta) ... 40
ATTI DEL GOVERNO
Mercoledì 13 ottobre 2021. — Presidenza del presidente Giuseppe BRESCIA. — Interviene il sottosegretario di Stato per l'interno Ivan Scalfarotto.
La seduta comincia alle 13.40.
Sull'ordine dei lavori.
Giuseppe BRESCIA, presidente, propone, concorde la Commissione, di procedere a un'inversione nell'ordine del giorno della seduta odierna, nel senso di procedere, dapprima, all'esame dello schema di decreto del Presidente della Repubblica concernente regolamento recante modifiche al regolamento di organizzazione degli uffici centrali di livello dirigenziale generale del Ministero dell'interno, di cui al decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 11 giugno 2019, n. 78 (Atto di Governo n. 301), quindi all'esame in sede referente del decreto-legge n. 132 del 2021, recante Misure urgenti in materia di giustizia e di difesa, nonché proroghe in tema di referendum, assegno temporaneo e IRAP (C. 3298), e, infine, allo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata e all'Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi.
Schema di decreto del Presidente della Repubblica concernente regolamento recante modifiche al regolamento di organizzazione degli uffici centrali di livello dirigenziale generale del Ministero dell'interno, di cui al decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 11 giugno 2019, n. 78.
Atto n. 301.
(Seguito esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del regolamento, e conclusione – Parere favorevole con osservazioni).
La Commissione prosegue l'esame dello schema di decreto all'ordine del giorno, rinviato, da ultimo, nella seduta del 5 ottobre 2021.
Giuseppe BRESCIA, presidente, avverte che la relatrice, Bordonali, ha formulato una proposta di parere favorevole con alcune osservazioni (vedi allegato 1), la quale è già stata trasmessa informalmente a tutti i componenti della Commissione nella mattinata odierna.
Ricorda che nella seduta del 5 ottobre scorso il Sottosegretario Scalfarotto aveva dichiarato la disponibilità del Governo ad attendere l'espressione del parere parlamentare anche oltre il termine del 7 ottobre, purché esso sia espresso entro questa settimana: pertanto nella seduta odierna si procederà alla votazione della proposta di parere formulata dalla relatrice.
Emanuele PRISCO (FDI) dichiara l'astensione del suo gruppo sulla proposta di parere formulata dalla relatrice, sottolineando come gli elementi acquisiti nel corso delle audizioni svoltesi su richiesta del suo gruppo siano stati molto utili ai fini della predisposizione della proposta di parere e ringraziando la relatrice per averli in gran parte recepiti.
Quanto alle osservazioni recate dalla predetta proposta di parere, con riferimento alla lettera c) richiama l'attenzione sull'opportunità di sopprimere la parola: «dirigenziale», essendo emersa l'esigenza di potenziare il servizio, obiettivamente strategico, di polizia scientifica e di sicurezza cibernetica non solo per quanto riguarda il personale dirigenziale ma anche sotto il profilo della dotazione del personale nel suo complesso.
Con riferimento all'osservazione di cui alla lettera e), suggerisce di sopprimere le parole: «se sussista la possibilità di intervenire» e di inserire dopo le parole: «in esame» le parole: «o con altro provvedimento».
La Commissione approva la proposta di parere formulata dalla relatrice.
La seduta termina alle 13.45.
SEDE REFERENTE
Mercoledì 13 ottobre 2021. — Presidenza del presidente Giuseppe BRESCIA. — Interviene il sottosegretario di Stato per l'interno Ivan Scalfarotto.
La seduta comincia alle 13.45.
DL 132/2021: Misure urgenti in materia di giustizia e di difesa, nonché proroghe in tema di referendum, assegno temporaneo e IRAP.
C. 3298 Governo.
(Seguito esame e rinvio).
La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta del 12 ottobre 2021.
Giuseppe BRESCIA, presidente, avverte innanzitutto che, come specificato anche nelle convocazioni, alla luce di quanto stabilito dalla Giunta per il Regolamento nella riunione del 4 novembre scorso, i deputati possono partecipare all'odierna seduta in sede referente in videoconferenza, in quanto nella seduta odierna non sono previste votazioni sul provvedimento.
Rileva come la Commissione prosegua oggi l'esame, in sede referente, del disegno di legge C. 3298, di conversione in legge del decreto-legge 30 settembre 2021, n. 132, recante misure urgenti in materia di giustizia e di difesa, nonché proroghe in tema di referendum, assegno temporaneo e IRAP.
Nessuno chiedendo di intervenire, dichiara concluso l'esame preliminare sul provvedimento.
Dopo aver rilevato come l'organizzazione del successivo esame del disegno di legge sarà definita nell'ambito dell'Ufficio di Presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, della Commissione, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.
La seduta termina alle 13.50.
INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA
Mercoledì 13 ottobre 2021. — Presidenza del presidente Giuseppe BRESCIA. — Interviene il sottosegretario di Stato per l'Interno Nicola Molteni.
La seduta comincia alle 13.50.
Giuseppe BRESCIA, presidente, avverte che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche mediante la trasmissione diretta sulla web-tv della Camera dei deputati.
Avverte inoltre che, come specificato anche nelle convocazioni, alla luce di quanto stabilito dalla Giunta per il Regolamento nella riunione del 4 novembre 2020, i deputati possono partecipare in videoconferenza all'odierna seduta di interrogazioni a risposta immediata.
5-06809 De Carlo e altri: Sul rispetto delle disposizioni volte a garantire la sicurezza sanitaria in occasione di consultazioni elettorali.
Sabrina DE CARLO (M5S) illustra la sua interrogazione, rilevando come il 26 agosto 2021 sia stato sottoscritto il «Protocollo sanitario e di sicurezza per lo svolgimento delle consultazioni elettorali dell'anno 2021», nel quale sono state individuate le misure igienico-sanitarie per prevenire il rischio d'infezione da Covid-19 in occasione dello svolgimento delle consultazioni elettorali amministrative del 3-4 ottobre 2021.
Rammenta quindi come il Capo del Dipartimento per gli Affari interni e territoriali del Ministero dell'interno, dottor Claudio Sgaraglia, con apposita circolare, abbia fornito ai prefetti le indicazioni per l'adozione di tutte le precauzioni organizzative e di protezione necessarie per garantire la sicurezza nell'espletamento delle operazioni elettorali e prevenire i rischi di contagio.
In tale contesto rileva come, durante le elezioni amministrative del 3-4 ottobre, presso la sezione elettorale n. 151 dell'istituto scolastico «Luigi Mauro», il presidente della sezione abbia consentito l'accesso ad un delegato di lista del Movimento 3V sprovvisto di idonei dispositivi di protezione individuale (DPI) poiché munito di un'esenzione sottoscritta dal Dottor Labinac Zaljko Desiderio per «asma bronchiale cronica», datata 19 aprile 2021.
Ricorda al riguardo come, per accedere alle sezioni elettorali, sia obbligatorio indossare i dispositivi protezione individuale (DPI), che consentono di proteggere il soggetto che li indossa, ma anche gli altri cittadini e, a Trieste, presso la sezione n. 151 dell'istituto scolastico «Luigi Mauro», nonostante siano state interessate tutte le autorità competenti, non sia stato possibile ripristinare una condizione di sicurezza per gli elettori che si recavano al seggio, nonché per i componenti dell'ufficio elettorale della sezione, in violazione del protocollo sanitario e delle normative vigenti.
In merito a tale tematica l'interrogazione chiede quali siano le valutazioni del Governo rispetto ai fatti esposti in premessa e quali ulteriori iniziative di competenza, anche normative, intenda adottare al fine di garantire un'adeguata cornice di sicurezza sotto il profilo sanitario in occasione dello svolgimento delle prossime consultazioni elettorali previste per i ballottaggi.
Il Sottosegretario Nicola MOLTENI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2).
Sabrina DE CARLO (M5S), replicando, si dichiara non soddisfatta della risposta del rappresentante del Governo, facendo notare come sia necessario far rispettare le regole poste a tutela della salute dei cittadini, considerato, peraltro, che questi ultimi sono stati chiamati a rispettare numerose regole di comportamento durante l'emergenza epidemiologica.
Nel ringraziare il lavoro sempre svolto meritoriamente dalle forze dell'ordine a tutela della sicurezza dei cittadini, rileva come, nel caso in questione, riguardante la sezione n. 151 dell'istituto scolastico «Luigi Mauro» di Trieste, spettasse al presidente di seggio assicurare il rispetto delle misure igienico sanitarie sicurezza che invece non sono state garantite, a causa di una decisione, assunta da quello stesso presidente, in violazione delle regole.
Ritiene quindi che il caso sollevato dall'interrogazione testimoni la necessità di attuare una modernizzazione tecnologica nel campo delle consultazioni elettorali, avviando quanto prima una sperimentazione del voto elettronico, così da scongiurare il ripetersi di episodi simili in futuro.
5-06810 Magi e Gebhard: Sull'adozione di misure di riammissione nei confronti degli stranieri che manifestano la volontà di richiedere protezione internazionale.
Riccardo MAGI (MISTO-A-+E-RI) illustra la sua interrogazione, rilevando come la documentazione del progetto di giornalismo collaborativo «Lighthouse Report», pubblicata sui social e ripresa da alcuni quotidiani italiani come «Avvenire», documenti 11 respingimenti violenti di richiedenti asilo afghani e pakistani ad opera di uomini a volto coperto alle frontiere dell'Unione, tra Croazia e Bosnia.
Segnala in merito come il report, anche grazie a perizie sugli indumenti indossati, mostri che questi uomini sono in realtà unità di polizia che riferiscono ai Governi dei propri Paesi. «Eserciti ombra» sono stati individuati anche in Romania e Grecia grazie al lavoro congiunto di varie testate, anche grazie alle testimonianze di alcuni informatori dall'interno delle autorità.
Osserva quindi come nel 2020 l'Italia abbia effettuato 1.301 riammissioni attive in Slovenia, in applicazione dell'accordo bilaterale sulla riammissione delle persone alla frontiera del 3 settembre 1996. In proposito il tribunale di Roma, con ordinanza cautelare del 18 gennaio 2021, ha censurato l'illegittimità della prassi delle riammissioni dei richiedenti protezione, evidenziando come le autorità italiane non potessero ignorare il fatto che le persone riammesse in Slovenia erano poi soggette ad una successiva riammissione verso la Croazia e da qui, dopo inaudite violenze perpetrate dalle autorità di polizia, verso la Serbia o la Bosnia.
Ricorda quindi che l'accordo sottoscritto il 15 luglio a Roma e il 21 luglio a Lubjana prevede la ripresa delle attività di pattugliamento dei confini Italo-sloveni da parte di forze di polizia miste.
In tale contesto l'interrogazione chiede al Governo se intenda adottare le iniziative di competenza, anche normative, affinché nessuna misura di riammissione possa più trovare applicazione nei confronti degli stranieri che manifestano la volontà di richiedere protezione internazionale e, in ogni caso, in mancanza di un provvedimento motivato in fatto e in diritto e notificato allo straniero, e come intenda evitare che le forze di polizia italiane collaborino, anche indirettamente, ad operazioni che integrano violazioni del diritto internazionale ed europeo in materia di asilo e diritti fondamentali, chiarendo in tale contesto quale sia l'esatto mandato delle pattuglie italo-slovene.
Il Sottosegretario Nicola MOLTENI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3), rilevando peraltro come l'accordo bilaterale italo sloveno, richiamato nell'interrogazione, abbia contenuto identico a quello analogo sottoscritto tra Italia e Francia.
Riccardo MAGI (MISTO-A-+E-RI), replicando, fa notare come il Governo non abbia risposto in alcun modo ai quesiti posti nell'interrogazione, come peraltro già avvenuto in altre occasioni in cui si è affrontato il medesimo argomento. Rileva, infatti, come l'Esecutivo non abbia smentito, in termini certi, che si sono registrati casi di violente riammissioni di richiedenti asilo, limitandosi ad affermare che le procedure di riammissione si applicano solo nei confronti delle categorie di stranieri vulnerabili o esposti a particolare pericolo.
Facendo poi riferimento alle affermazioni del rappresentante del Governo – secondo il quale l'accordo bilaterale italo sloveno, operando in parallelo al Regolamento di Dublino, consente di procedere con modalità semplificate alla riammissione degli stranieri rintracciati in posizione irregolare all'atto dell'attraversamento del confine italo sloveno – fa notare che lo straniero richiedente asilo non può essere definito irregolare finché non si esaurisce la relativa procedura, con l'eventuale rigetto della sua domanda. Osserva, peraltro, che la prassi delle cosiddette riammissioni informali, ovvero attuate in mancanza di un provvedimento motivato in fatto e in diritto e di una notifica allo straniero, appare gravemente illegittima, ponendosi in aperto contrasto con il Regolamento di Dublino, non potendosi parlare di ambiti paralleli rispetto a quella normativa europea, come indicato dal rappresentante del Governo.
Rileva, da ultimo, come, mentre l'intera comunità internazionale si commuove per le vicende dell'Afghanistan, dall'altro, sia necessario constatare, con forte rammarico, che alcuni Paesi, tra cui l'Italia, violano le norme nazionali, internazionali ed europee, con comportamenti alle frontiere che favoriscono i cosiddetti respingimenti «a catena», considerato che gli stranieri, riammessi in un Paese, come ad esempio, la Slovenia, vengono costretti a successive ulteriori riammissioni verso altri Paesi, come la Croazia, la Serbia o la Bosnia, fino a terminare fuori dall'Unione europea. Ritiene infatti che tale illegittima prassi porterà al collasso del sistema d'asilo europeo e nazionale.
5-06811 Berardini e D'Ettore: Sulle iniziative volte a scongiurare ulteriori manifestazioni violente contro l'obbligo della certificazione verde Covid.
Fabio BERARDINI (CI) illustra la sua interrogazione, rilevando come la giornata di sabato 9 ottobre 2021 sia stata segnata da scontri e tensioni con la polizia durante la manifestazione a Roma dei cosiddetti «no green pass», in quanto il sit-in era stato autorizzato dalla questura dalle 15 alle 19, ma si è trasformato in un corteo non autorizzato quando una parte dei manifestanti si è staccata tentando di entrare in via Veneto, forzando il cordone delle forze dell'ordine e facendo irruzione nella sede della CGIL a Roma, facendone scempio.
Rileva, inoltre, come alcune centinaia di persone si siano invece mobilitate per le vie del centro e abbiano raggiunto Palazzo Chigi, dove hanno trovato le forze di polizia che hanno contenuto i manifestanti e hanno esploso diversi lacrimogeni per disperdere la folla ed evitare ulteriori scontri, e come la situazione sia degenerata e un manipolo di facinorosi, radunatosi sul piazzale di Porta Pinciana, abbia deciso di dare avvio a un corteo non autorizzato.
In questo quadro sottolinea come vi sia stata una sottovalutazione dei rischi per l'ordine pubblico, in quanto non ci si aspettava una manifestazione di 10 mila persone. La quale è poi ulteriormente degenerata quando, dopo la guerriglia in piazza, è stato dato l'assalto al pronto soccorso del policlinico Umberto I al fine di liberare un fermato che si era reso protagonista degli scontri.
Osserva come sia necessario incoraggiare la pratica del vaccino e non del tampone, impedendo che nuove manifestazioni degenerino in atti di aggressione e intimidazione, portando a termine la campagna di vaccinazione contro il Covid-19.
In tale contesto l'atto di sindacato ispettivo chiede quali iniziative di competenza il Ministro interrogato intenda adottare al fine di scongiurare nuovi episodi di violenza che, oltretutto, scoraggiano la campagna di vaccinazione diretta a salvaguardare la salute dei cittadini.
Il Sottosegretario Nicola MOLTENI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 4).
Felice Maurizio D'ETTORE (CI), replicando, ringrazia il rappresentante del Governo, auspicando nel contempo che la Ministra dell'interno possa fornire in sede parlamentare un adeguato chiarimento su come si sia potuto verificare un attacco proditorio quale quello cui si è assistito nella giornata del 9 ottobre.
Rileva come tali gravi fatti si inseriscano in un contesto più ampio, come testimonia, da ultimo, l'odierno attacco informatico da parte dei «no vax» nei confronti della ASL di Arezzo. Sottolinea come si stia elevando il livello dello scontro e come sia pertanto quanto mai necessario e urgente che la Ministra dell'interno fornisca risposte adeguate, intervenendo personalmente non soltanto in Assemblea ma anche presso la Commissione Affari costituzionali, circa la capacità di reazione a fronte di tali gravi episodi, che è essenziale anche ai fini dell'efficace completamento della campagna vaccinale.
Rileva quindi come, in assenza di adeguate e tempestive risposte da parte della Ministra, si dovrà ritenere che la Ministra medesima non sia adeguata a ricoprire il suo incarico.
5-06812 Marco Di Maio e Moretto: Iniziative per garantire la continuità di servizio nei comuni a seguito delle possibili assenze di personale conseguenti all'entrata in vigore dell'obbligo per i dipendenti pubblici della certificazione verde Covid.
Sara MORETTO (IV) rinuncia a illustrare l'interrogazione, di cui è cofirmataria.
Il Sottosegretario Nicola MOLTENI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 5).
Sara MORETTO (IV), replicando, si dichiara parzialmente soddisfatta della risposta. Osserva come l'interrogazione in titolo riguardi una situazione specifica che, tuttavia, è suscettibile di verificarsi anche in altri comuni, determinando l'impossibilità per i sindaci di assicurare i servizi essenziali con il personale a disposizione e la conseguente necessità di fare ricorso al personale di altri enti sulla base di convenzioni che, tuttavia, sono onerose.
Prende quindi atto di quanto riportato nella risposta circa l'impossibilità, allo stato, di utilizzare, per coprire i relativi oneri, il Fondo per l'esercizio delle funzioni fondamentali degli enti locali istituito per fare fronte all'emergenza Covid-19 e auspica che il Governo provveda a individuare strumenti normativi volti a consentire ai comuni l'utilizzazione del predetto Fondo per fare fronte agli oneri citati.
5-06813 Prisco e Montaruli: Sulle iniziative volte a garantire l'incolumità degli agenti di pubblica sicurezza durante l'esercizio delle loro funzioni.
Augusta MONTARULI (FDI) illustra l'interrogazione, di cui è cofirmataria, richiamando la notizia di un'imponente operazione della polizia in corso Regina n. 162, a Torino, in un palazzo nel quale, pochi giorni fa, tre agenti dell'antidroga erano stati picchiati e disarmati dai residenti, quasi tutti migranti di origine magrebina, intervenuti per impedire l'arresto di un pusher.
Sottolinea come il palazzo, che si trova a due passi del centro, sia diventato simbolo di illegalità, rivolta contro le forze dell'ordine e fortino dello spaccio in città, e come, in tale occasione, durante una violenta colluttazione un agente sia stato addirittura disarmato e la sua pistola svuotata del caricatore e gettata via.
Ritiene che un episodio di sovvertimento dell'ordine pubblico contro la polizia, come quello richiamato, non solo metta a repentaglio la vita degli agenti di polizia, ma anche la sicurezza dei cittadini che vivono in quel quartiere di Torino. Fa notare che non è la prima volta che degli agenti, nell'esercizio delle loro funzioni, si trovino a dover subire attacchi da parte di abitanti di palazzi dello spaccio occupati abusivamente, quasi sempre migranti.
In tale contesto l'interrogazione chiede quali iniziative intenda intraprendere il Ministro interrogato per garantire la sicurezza degli agenti che subiscono gli attacchi durante l'esercizio delle loro funzioni e per evitare che tali episodi si ripetano, garantendo anche la sicurezza dei cittadini.
Il Sottosegretario Nicola MOLTENI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 6).
Augusta MONTARULI (FDI), replicando, constata, con amarezza, come il Sottosegretario Molteni si sia limitato a svolgere un ruolo di difensore della Ministra Lamorgese, rilevando come l'attività di controllo sulle aree disagiate del Borgo Aurora di Torino sia stata svolta dalle forze dell'ordine, come indicato dal rappresentante del Governo, solo come reazione all'aggressione subita giorni prima in quella medesima zona.
Nel rilevare come il personale delle Forze dell'ordine sia altamente qualificato e in grado di portare a compimento operazioni di grande delicatezza, evidenzia invece, con rammarico, la totale assenza di programmazione del Ministero dell'interno, incapace di pianificare serie attività di controllo in quelle aree disagiate di Torino, con il rischio di esporre gli agenti di pubblica sicurezza a gravi rischi. Sottolinea, ad esempio, come non sia stata compiuta alcuna verifica al fine di accertare la situazione proprietaria della popolazione residente in quegli stabili, probabilmente posseduti abusivamente e gestiti in totale assenza di una amministrazione condominiale, osservando, in conclusione, come le gravi carenze del Ministero rischino, a Torino, come in altre zone d'Italia, di far precipitare una situazione che appare già compromessa sotto il profilo della sicurezza dei cittadini.
Giuseppe BRESCIA, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.
La seduta termina alle 14.25.
UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO
DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI
Mercoledì 13 ottobre 2021.
L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 14.25 alle 14.40.
ALLEGATO 1
Schema di decreto del Presidente della Repubblica concernente regolamento recante modifiche al regolamento di organizzazione degli uffici centrali di livello dirigenziale generale del Ministero dell'interno, di cui al decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 11 giugno 2019, n. 78. (Atto n. 301).
PARERE APPROVATO
La I Commissione (Affari costituzionali, della Presidenza del Consiglio e interni) della Camera dei deputati,
esaminato lo schema di decreto del Presidente della Repubblica concernente regolamento recante modifiche al regolamento di organizzazione degli uffici centrali di livello dirigenziale generale del Ministero dell'interno, di cui al decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 11 giugno 2019, n. 78 (Atto n. 301);
rilevato come lo schema di decreto del Presidente della Repubblica in esame apporti modifiche al regolamento di organizzazione degli uffici centrali di livello dirigenziale generale del Ministero dell'interno di cui al decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 11 giugno 2019, n. 78, volte ad aggiornare la compagine organizzativa e funzionale di tre dei cinque dipartimenti del medesimo dicastero, in attuazione di alcune disposizioni di legge recentemente intervenute sull'assetto ordinamentale del dicastero;
considerato che il procedimento ordinario per l'adozione dei regolamenti di organizzazione degli uffici di livello dirigenziale generale dei Ministeri, regolato dalla legge n. 400 del 1988, prevede il ricorso allo strumento del decreto del Presidente della Repubblica, previa deliberazione del Consiglio dei ministri;
rilevato come, dapprima l'articolo 12, comma 1-bis, del decreto-legge n. 13 del 2017, e, quindi, l'articolo 4-bis del decreto-legge n. 86 del 2018 abbiano autorizzato la predisposizione del regolamento di organizzazione del Ministero dell'interno mediante DPCM, in deroga alle procedure ordinarie, in via transitoria, fino al 30 giugno 2019, e come, in attuazione di tale previsione derogatoria, sia stato adottato il citato DPCM n. 78 del 2019;
richiamato il parere favorevole espresso sul provvedimento dal Consiglio di Stato, il quale evidenzia come, al fine di assicurare il rispetto dei principi di ordinata tecnica normativa, sarebbe preferibile non apportare modifiche ad un regolamento adottato in forma semplificata inserendovi disposizioni introdotte mediante il procedimento ordinario stabilito dalla legge n. 400 del 1988;
condivisa la scelta di prevedere l'istituzione di una nuova Direzione centrale per la polizia scientifica e la sicurezza cibernetica nell'ambito del Dipartimento di pubblica sicurezza, in ragione dell'esigenza strategica di rafforzare l'azione di contrasto ai fenomeni criminali realizzati attraverso il web e di incrementare il complessivo livello di sicurezza cibernetica del Paese;
sottolineata l'esigenza di definire l'assetto organizzativo più razionale ed efficace della nuova Direzione centrale per la polizia scientifica e la sicurezza cibernetica, valorizzando al massimo tutte le diverse professionalità chiamate ad operare in tale ambito, in un'ottica di integrazione dei rispettivi patrimoni di conoscenze ed esperienze operative;
considerata l'opportunità di cogliere l'occasione rappresentata dall'intervento normativo per procedere anche a una revisione dell'articolazione degli uffici dirigenziali generali centrali del Dipartimento dei Vigili del fuoco, del Soccorso pubblico e della Difesa civile,
esprime
PARERE FAVOREVOLE
con le seguenti osservazioni:
a) valuti il Governo l'opportunità di operare le novelle recate dal provvedimento in esame non attraverso modifiche puntuali al vigente decreto del Presidente del Consiglio dei ministri n. 78 del 2019, bensì riconducendo l'intera normativa recata dal predetto DPCM nell'ambito di un ordinario regolamento governativo da adottarsi nella forma di DPR, il quale comprenda anche le modifiche all'organizzazione del Ministero che si intendono apportare, con contestuale abrogazione del citato DPCM n. 78 del 2019;
b) valuti il Governo l'opportunità di definire con la massima chiarezza, in ogni sede opportuna, i rispettivi ambiti di competenza della Direzione centrale per la polizia scientifica e la sicurezza cibernetica istituita nell'ambito del Dipartimento di pubblica sicurezza e dell'Agenzia per la cybersicurezza nazionale;
c) valuti inoltre il Governo l'opportunità di assicurare che, in sede di successiva definizione degli uffici di direzione dirigenziale non generale in cui si articola la Direzione centrale per la polizia scientifica e la sicurezza cibernetica, si realizzi, nell'ambito del Computer Emergency Response Team (CERT) incardinato presso la Direzione medesima, un opportuno bilanciamento tra appartenenti al ruolo ordinario e appartenenti al ruolo tecnico, nonché un'adeguata ed equilibrata dotazione di personale dirigenziale;
d) valuti altresì il Governo l'opportunità che, sempre in sede di successiva definizione degli uffici di direzione dirigenziale alla Direzione centrale per la polizia scientifica e la sicurezza cibernetica, si operi una perequazione dei posti di Dirigente superiore tra i due Servizi (di polizia scientifica e di polizia postale e delle comunicazioni) che faranno capo alla Direzione stessa;
e) valuti il Governo se sussista la possibilità di intervenire attraverso il provvedimento in esame anche sull'articolazione degli uffici dirigenziali generali centrali del Dipartimento dei Vigili del fuoco, del Soccorso pubblico e della Difesa civile, prevedendo:
l'istituzione della Direzione centrale sanità e salute del Corpo nazionale dei Vigili del fuoco, con competenza sul servizio sanitario dei Vigili del fuoco;
l'istituzione della Direzione centrale per le attività sportive e delle Fiamme Rosse;
l'istituzione della Direzione centrale del Servizio aeronautico dei Vigili del fuoco, in cui collocare tutti gli uffici e servizi di gestione degli aeromobili ad ala rotante e fissa e il servizio di soccorso aeroportuale, mantenendo invece l'assegnazione della funzione di Autorità aeronautica al Capo del Corpo nazionale dei Vigili del fuoco;
l'accorpamento della Direzione centrale amministrazione generale con la Direzione centrale risorse umane;
il ripristino del Direttore centrale ufficio ispettivo, ritornando alla storica logica di terzietà di questa funzione rispetto alla struttura gerarchica del Corpo.
ALLEGATO 2
5-06809 De Carlo e altri: Sul rispetto delle disposizioni volte a garantire la sicurezza sanitaria in occasione di consultazioni elettorali.
TESTO DELLA RISPOSTA
Signor Presidente, Onorevoli deputati,
gli Onorevoli interroganti segnalano un episodio avvenuto lo scorso 4 ottobre a Trieste in occasione del primo turno delle elezioni amministrative.
In particolare, presso l'istituto scolastico «Luigi Mauro», il Presidente della Sezione n. 151 ha consentito ad un delegato della lista del movimento 3V, dopo aver consultato l'Ufficio elettorale del Comune, di entrare all'interno della scuola anche se sprovvisto di idonei dispositivi di protezione delle vie respiratorie.
Lo stesso risultava munito di una certificazione medica di esenzione, rilasciata in data 19 aprile 2021. Personale della Polizia di Stato in servizio, presso il seggio, messo al corrente della situazione da parte del Presidente della Sezione Elettorale, ha interloquito con il predetto delegato il quale, nuovamente ragguagliato sulla necessità del rispetto del protocollo sanitario previsto per la consultazione elettorale, ha assicurato che, all'interno della scuola e della sezione elettorale, avrebbe avuto cura di mantenere il distanziamento sociale e di indossare la mascherina ogni qualvolta il distanziamento stesso non potesse essere garantito in ragione dell'afflusso degli elettori.
Su un piano più generale va ricordato che l'organizzazione delle consultazioni elettorali in Friuli-Venezia Giulia è demandata all'autonomia della Regione, che con propria legge disciplina tutta la materia del procedimento per le elezioni comunali nel territorio regionale. In tal senso, le elezioni dei sindaci e dei consigli comunali dell'anno 2021 sono state convocate con decreto del 4 agosto 2021 dell'Assessore regionale alle autonomie locali, funzione pubblica, sicurezza, immigrazione.
Sul piano normativo, si evidenzia inoltre che, in base a quanto previsto dall'articolo 4, comma 2, primo periodo, del decreto-legge 17 agosto 2021, n. 117, in corso di conversione, è stato adottato il «Protocollo sanitario e di sicurezza per lo svolgimento delle consultazioni elettorali dell'anno 2021», sottoscritto dal Ministro dell'Interno e dal Ministro della Salute, con il quale sono state impartite le necessarie indicazioni sulle misure di prevenzione dal rischio di infezione da Covid da dover adottare in occasione delle consultazioni elettorali previste nel secondo semestre dell'anno 2021.
In particolare, il protocollo contiene specifiche prescrizioni fornite dal Comitato tecnico-scientifico presso il Dipartimento della Protezione Civile della Presidenza del Consiglio, sia per l'allestimento dei seggi sia per lo svolgimento delle operazioni di voto.
Al fine di garantire la più ampia divulgazione del contenuto del protocollo in questione è stata adottata dal Capo Dipartimento per gli Affari interni e territoriali del Ministero dell'Interno la circolare n. 63 del 25 agosto 2021, con la quale si è richiesto ai Prefetti di sensibilizzare i Sindaci ad osservare le predette misure di prevenzione e ad informare gli elettori ed i componenti dei seggi sugli obblighi di comportamento da tenere durante tutte le operazioni di voto e di scrutinio.
Nello specifico, al fine di garantire la massima sicurezza e di prevenire i rischi di contagio, viene previsto testualmente nel Protocollo che «Per accedere ai seggi elettorali è obbligatorio l'uso della mascherina da parte di tutti gli elettori e di ogni altro soggetto avente diritto all'accesso al seggio (ad esempio i rappresentanti di lista), in coerenza con la normativa vigente che ne prevede l'uso nei locali pubblici».
Al riguardo, compete al Presidente del seggio sia demandato il compito di verificare, di volta in volta, il rispetto delle prescrizioni contenute nel Protocollo, nonché la valutazione di ogni situazione peculiare, d'intesa – se opportuno – con le competenti autorità sanitarie locali.
Infatti, il Presidente è normativamente dotato di potere decisionale su eventuali difficoltà e incidenti sollevati nel corso delle operazioni elettorali, nonché su reclami, anche orali, e proteste (cfr. art. 54, primo e secondo comma, T.U. n. 570/1960). Al Presidente, inoltre, sono riconosciuti anche poteri di polizia volti a garantire il regolare svolgimento delle competenze attribuite all'ufficio elettorale di sezione (cfr. art. 46, T.U. n. 570/1960).
In conclusione, da quanto esposto si evince che sono state adottate e fornite tutte le indicazioni necessarie, ovviamente valevoli anche per il prossimo turno di ballottaggio, a garantire lo svolgimento delle elezioni in un quadro di sicurezza sanitaria.
ALLEGATO 3
5-06810 Magi e Gebhard: Sull'adozione di misure di riammissione nei confronti degli stranieri che manifestano la volontà di richiedere protezione internazionale.
TESTO DELLA RISPOSTA
Signor Presidente, Onorevoli Deputati,
l'Onorevole interrogante, facendo riferimento alla pressione migratoria esistente sul confine italo-sloveno, richiama l'attenzione sul dispositivo di pattugliamento italo-sloveno operante sul confine e sulle riammissioni, anche con riferimento a una decisione cautelare del tribunale di Roma del gennaio di quest'anno.
Con riguardo a quest'ultima pronuncia, rammento che il tribunale di Roma aveva ritenuto illegittima la riammissione informale in Slovenia di un cittadino pakistano. Tuttavia, lo scorso 27 aprile, a seguito di gravame avanzato dal Ministero dell'interno, il Tribunale ha riformato la propria pronuncia in senso favorevole all'Amministrazione, ritenendo che, nel caso specifico, fosse mancante la prova che il cittadino pakistano avesse personalmente subito quanto sostenuto in atti.
Al riguardo segnalo che l'accordo bilaterale italo-sloveno, sottoscritto nel 1996, consente di procedere con modalità semplificate alla riammissione alla frontiera degli stranieri rintracciati in posizione irregolare all'atto dell'attraversamento del confine italo-sloveno. Tale strumento convenzionale opera in parallelo al Regolamento di Dublino e disciplina le forme di collaborazione bilaterali solo nei casi di riammissione dei migranti rintracciati immediatamente e a ridosso della linea confinaria, secondo i presupposti spaziali e temporali indicati dall'Accordo bilaterale.
Desidero altresì porre in luce che tali procedure di riammissione tutelano le categorie di stranieri vulnerabili o esposti a particolare pericolo, e sono quindi inapplicabili a diverse categorie di soggetti, e cioè: ai migranti ai quali sia stata riconosciuta una qualsiasi forma di protezione internazionale, ai minori, alle persone che presentano malattie, agli stranieri registrati nel sistema Eurodac.
Va anche chiarito che a tutti gli stranieri vengono fornite, con l'ausilio di mediatori culturali e linguistici, nonché mediante la consegna di appositi opuscoli, informazioni sulle modalità con cui formulare istanza di protezione internazionale, la quale, ove presentata, non dà luogo alla riammissione.
Quanto ai pattugliamenti congiunti, richiamo l'Accordo bilaterale di cooperazione, sottoscritto a Lubiana il 27 agosto 2007, seguito dalla sottoscrizione, il 25 giugno 2019, del Protocollo di attuazione del pattugliamento misto al confine italo-sloveno, e informo che tale attività congiunta, sospesa il 12 marzo 2020 a causa della pandemia, è ripresa a far data dal 30 luglio scorso, a seguito della sottoscrizione di un apposito accordo siglato dai Direttori delle Polizie di Frontiera italiana e slovena, per un numero complessivo di 10 servizi mensili di cui 6 nella provincia di Koper e 2 nella provincia di Trieste, nonché 1 nella provincia di Gorizia e 1 in quella di Nova Gorica.
In merito alle iniziative del Governo volte al controllo delle frontiere in questione, anche alla luce della gestione dei profughi in fuga dall'Afghanistan, ricordo che il Ministro dell'Interno, lo scorso 20 settembre, ha incontrato il Vicepresidente della Commissione europea Schinas, rappresentando al suo interlocutore l'urgenza di un incontro tra i Paesi membri interessati coordinato dalla Commissione UE per condividere una linea comune di azione sulla gestione dei flussi migratori via terra e delle richieste di asilo nei Paesi di primo ingresso nella UE.
ALLEGATO 4
5-06811 Berardini e D'Ettore: Sulle iniziative volte a scongiurare ulteriori manifestazioni violente contro l'obbligo della certificazione verde Covid.
TESTO DELLA RISPOSTA
Signor Presidente, Onorevoli Deputati,
gli Onorevoli interroganti, nel richiamare i disordini avvenuti a Roma lo scorso 9 ottobre, chiedono iniziative per prevenire nuovi episodi di violenza.
In proposito, è anzitutto doveroso ribadire, anche in questa sede, la più ferma e incondizionata condanna contro le inammissibili manifestazioni di violenza, verificatesi nella capitale, nonché la solidarietà nei confronti della CGIL, degli operatori sanitari e delle Forze di polizia sul campo.
Per quanto riguarda i fatti accaduti in occasione della cennata manifestazione svoltasi a Roma, faccio rispettosamente presente che il Ministro dell'interno svolgerà una specifica informativa in Aula il prossimo 19 ottobre e che nella giornata di oggi risponderà, sempre in Aula, a un Question Time che riguarda anche tali episodi.
In questa sede informo che stamattina si è riunito il Comitato Nazionale per l'Ordine e la Sicurezza Pubblica per un punto di situazione aggiornato sullo stato della sicurezza e dell'ordine pubblico anche in vista del prossimo summit G20, previsto per la fine del mese.
Inoltre, allo scopo di scongiurare nuovi episodi di violenza, in vista di prossime manifestazioni contro l'introduzione del «green pass», saranno sensibilizzate le Autorità di Pubblica Sicurezza, al fine della predisposizione di idonee misure a tutela di obiettivi sensibili con particolare riguardo ai siti istituzionali, alle sedi sindacali e altri potenziali target. Per quanto riguarda la campagna vaccinale cui gli On.li interroganti fanno esplicito riferimento, esiste uno stretto legame tra la progressione della campagna vaccinale, la ripresa in sicurezza delle attività economiche e l'auspicato e auspicabile da parte di tutti ritorno del Paese alla normalità anche sotto il profilo economico.
In questo quadro è utile ricordare il contributo fin dall'inizio della pandemia offerto dalle Forze di polizia e, in particolare, l'attività di controllo, ad esse affidata, volta a garantire il rispetto della normativa anti-covid.
Al riguardo preciso che, nel solo mese di settembre, sono state controllate oltre tre milioni di persone e quasi 195.000 esercizi commerciali e, all'esito dei controlli, sono state sanzionate più di 2.000 persone e circa 400 attività commerciali, il che evidenzia un alto livello di spontanea osservanza della legge da parte dei cittadini.
Pertanto il Ministero dell'interno per la parte di sua competenza, i Prefetti e le forze di polizia, presteranno la massima attenzione a quelle iniziative che possano pregiudicare proprio quel circuito virtuoso che la campagna vaccinale ha innescato.
ALLEGATO 5
5-06812 Marco Di Maio e Moretto: Iniziative per garantire la continuità di servizio nei comuni a seguito delle possibili assenze di personale conseguenti all'entrata in vigore dell'obbligo per i dipendenti pubblici della certificazione verde Covid.
TESTO DELLA RISPOSTA
Signor Presidente, Onorevoli deputati,
gli Onorevoli interroganti segnalano possibili disservizi rispetto all'ufficio anagrafe del Comune di Teglie Veneto a seguito dell'entrata in obbligatorietà della certificazione verde per i dipendenti pubblici, prevista per il 15 ottobre prossimo.
Il Prefetto di Venezia ha in proposito riferito la scorsa settimana il Sindaco di quel Comune ha prospettato l'impossibilità di assicurare i servizi demografici e in particolare il servizio essenziale di stato civile nella giornata del lunedì, a partire dal 15 ottobre 2021 in quanto le dipendenti addette al servizio hanno fatto presente che in quel giorno della settimana non disporranno della certificazione necessaria per svolgere la prestazione lavorativa, in quanto non disposte a sottoporsi ai test COVID-19 nel fine settimana.
Il Prefetto ha suggerito al Sindaco di chiedere la collaborazione degli ufficiali di stato civile dei Comuni limitrofi per supportarlo nella redazione degli atti di stato civile più urgenti, ferma restando la possibilità di ricorrere ad una vera e propria delega delle funzioni di stato civile a personale dipendente da un altro comune, in conformità al parere n. 5172 del 25 novembre 2010 del Consiglio di Stato, inoltrato con circolare del Ministero dell'interno n. 34 del 29 novembre 2010, che ha ritenuto tale delega risolutiva «allorché sussistano carenze d'organico in piccole realtà locali».
Segnalo inoltre che la misura proposta dalla Prefettura è conforme a quanto indicato nelle Linee Guida emanate dal Presidente del Consiglio dei Ministri in data di ieri in ordine alla condotta delle Pubbliche amministrazioni per l'applicazione della certificazione verde anti-covid.
In merito al fondo per l'esercizio delle funzioni degli enti locali, va ricordato che lo stesso ha la finalità di concorrere ad assicurare ai comuni, alle province e alle città metropolitane le risorse necessarie per l'espletamento delle proprie funzioni nell'anno 2020, anche in relazione alla possibile perdita di entrate connessa all'emergenza COVID-19.
La dotazione del fondo è stata incrementata per l'anno 2020 dall'articolo 39 del decreto-legge 14 agosto 2020, n. 104 e rifinanziata, per l'anno 2021 dalla legge 178/2020.
I criteri e le modalità di riparto del fondo tra gli enti di ciascun comparto sono valutati, sulla base degli effetti dell'emergenza COVID-19 sui fabbisogni di spesa e sulle minori entrate, al netto delle minori spese, e tenendo conto delle risorse assegnate a vario titolo dallo Stato a ristoro delle minori entrate e delle maggiori spese, dal tavolo tecnico previsto dal comma 2 del medesimo articolo 106.
Tale tavolo tecnico esamina le conseguenze connesse all'emergenza COVID-19 per l'espletamento delle funzioni degli enti locali, con riferimento alla possibile perdita di gettito relativa alle entrate locali rispetto ai fabbisogni di spesa, avvalendosi del supporto tecnico della SOSE – Soluzioni per il Sistema Economico S.p.A. Inoltre, la normativa prevede che il Ragioniere generale dello Stato possa attivare, anche con l'ausilio dei Servizi ispettivi di finanza pubblica, monitoraggi presso comuni, province e città metropolitane, da individuarsi anche sulla base delle indicazioni fornite dal tavolo tecnico, per verificare il concreto andamento degli equilibri di bilancio e per la quantificazione della perdita di gettito, dell'andamento delle spese e dell'eventuale conseguente regolazione dei rapporti finanziari tra comuni, province e città metropolitane.
Le disposizioni sopra richiamate attribuiscono al Ministero dell'interno il compito di adottare, di concerto con il Ministero dell'economia e delle finanze, i provvedimenti di individuazione dei criteri e delle modalità di riparto tra gli enti di ciascun comparto degli acconti e dei saldi da corrispondere a valere sulle risorse del fondo.
Tutti i decreti interministeriali di riparto del fondo ad oggi adottati dal 16 luglio 2020 al 30 luglio 2021 riflettono le valutazioni e l'attività di monitoraggio del citato tavolo tecnico.
Tutto ciò premesso, appare che le norme che regolano la distribuzione del fondo in questione non consentono al Ministero dell'interno di autorizzare l'imputazione sui relativi accreditamenti di particolari tipologie di spese, ancorché connesse all'emergenza epidemiologica, quali quelle proposte dall'interrogante, considerato, altresì, che a fronte di spese emergenti causate dal COVID-19, il legislatore è spesso intervenuto con provvedimenti normativi ad hoc (es. fondo di solidarietà alimentare, fondi per la sanificazione dei locali e degli ambienti, fondo per gli straordinari della polizia locale, fondi per le «zone rosse», ecc.) che hanno stanziato risorse aggiuntive con specifica destinazione. Inoltre preciso che la finalità dei contributi erogati sul fondo di cui trattasi è quella fondamentale della tenuta degli equilibri di bilancio degli enti locali.
Resta salva l'attività di monitoraggio degli effetti dell'emergenza sanitaria con riferimento alla tenuta delle entrate degli enti locali rispetto ai fabbisogni di spesa, che, anche nel caso delle vicende rappresentate dall'interrogante, potrà essere garantita dal predetto tavolo tecnico o eventualmente dall'attività ispettiva soprarichiamata realizzata dalla Ragioneria generale dello Stato.
ALLEGATO 6
5-06813 Prisco e Montaruli: Sulle iniziative volte a garantire l'incolumità degli agenti di pubblica sicurezza durante l'esercizio delle loro funzioni.
TESTO DELLA RISPOSTA
Signor Presidente, Onorevoli deputati,
gli Onorevoli interroganti si riferiscono a un'operazione di polizia condotta a Torino la notte dell'8 ottobre scorso. In tale frangente tre operatori della locale Squadra Mobile hanno identificato e tratto in arresto un giovane trovato in possesso di circa 7 grammi di hascisch. Il giovane arrestato, Sader HADIF, di cittadinanza italiana, risultava residente in uno stabile poco lontano dal luogo in cui era stato controllato; veniva quindi condotto presso l'abitazione per procedere alla relativa perquisizione.
Qui giunto, l'arrestato iniziava a gridare invocando in arabo l'aiuto del fratello e avvertendo della presenza della Polizia; ciò ha determinato il sopraggiungere di altre persone le quali hanno aggredito gli agenti, che hanno riportato lesioni.
Il rapido intervento di equipaggi della Squadra Volante ha consentito di risolvere la situazione.
Nel corso dell'aggressione, gli agenti sono riusciti a riconoscere, bloccare ed attribuire precise condotte penalmente rilevanti a tre aggressori, che venivano pertanto tratti in arresto per resistenza, violenza e lesioni a pubblici ufficiali in concorso con ignoti e per rapina.
L'Autorità Giudiziaria ha convalidato l'arresto dei tre fermati ordinandone la custodia cautelare in carcere.
In ogni caso la professionalità, dimostrata dagli agenti, e la loro preparazione hanno consentito di gestire una situazione particolarmente difficile e ciò a dimostrazione della bontà dell'attività di selezione e di formazione delle forze di polizia, attività sulle quali l'attenzione del Dipartimento della Pubblica sicurezza è particolarmente vigile.
Preciso inoltre che l'area cittadina in cui si è verificato l'episodio è oggetto da tempo di costanti attività di controllo da parte delle Forze dell'ordine e la relativa situazione è stata più volte all'attenzione del Comitato Provinciale per l'Ordine e Sicurezza Pubblica ed è altresì stata considerata ai fini dell'adozione di iniziative previste nell'ambito dell'Accordo per la sicurezza integrata e lo sviluppo della Città di Torino. Tale strumento prevede, specifici controlli coordinati sulla legalità delle locazioni in collaborazione, tra gli altri, con l'Agenzia delle Entrate ed anche l'implementazione di sistemi di videosorveglianza comunale.
In considerazione della gravità dell'episodio verificatosi, la situazione è stata esaminata l'11 ottobre scorso in sede di riunione tecnica di coordinamento delle Forze di Polizia, per la pianificazione di mirate attività di controllo.
In seguito a quanto concordato in tale sede, nella mattinata di ieri, si è svolto un controllo straordinario interforze dell'intero stabile al fine di procedere alla identificazione dei residenti, nonché alla verifica di eventuali violazioni in materia di immigrazione clandestina e occupazione arbitraria di immobili. Per l'occasione, a richiesta dell'Autorità provinciale di P.S., è stata disposta l'assegnazione di uno specifico contingente di rinforzo di 60 unità dei Reparti inquadrati, a supporto del dispositivo di tutela dell'ordine e della sicurezza pubblica pianificato dalla Questura di Torino.
In esito all'attività svolta sono state identificate 52 persone, di cui 20 con precedenti per reati contro il patrimonio e spaccio di sostanze stupefacenti. Sono state inoltre rinvenute modiche quantità di sostanze stupefacenti nelle cantine dell'edificio e sono in corso verifiche su allacci abusivi alle forniture elettriche ed eventuali carenze igienico sanitarie, che saranno comunicate alle Autorità competenti.
Analoghe attività di controllo saranno ripetute in questa e altre zone della città segnalate per situazioni di degrado.