III Commissione

Affari esteri e comunitari

Affari esteri e comunitari (III)

Commissione III (Affari esteri)

Comm. III

Affari esteri e comunitari (III)
SOMMARIO
Mercoledì 6 ottobre 2021

ATTI DEL GOVERNO:

Sui lavori della Commissione ... 89

Schema di decreto del Presidente della Repubblica concernente regolamento recante modifiche ai regolamenti di cui ai decreti del Presidente della Repubblica 19 maggio 2010, n. 95, e 1° febbraio 2010, n. 54. Atto n. 300 (Seguito dell'esame ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del regolamento e conclusione – Parere favorevole con condizioni) ... 89

ALLEGATO 1 (Parere approvato dalla Commissione) ... 96

SEDE CONSULTIVA:

Delega al Governo per il recepimento delle direttive europee e l'attuazione di altri atti normativi dell'Unione europea – Legge di delegazione europea 2021. C. 3208 Governo (Relazione alla XIV Commissione).
Relazione consuntiva sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea, riferita all'anno 2020. Doc. LXXXVII, n. 4 (Parere alla XIV Commissione) (Seguito dell'esame congiunto, ai sensi dell'articolo 126-ter del Regolamento e conclusione – Relazione favorevole sul disegno di legge C. 3208 Governo e parere favorevole sul Doc. LXXXVII, n. 4) ... 90

ALLEGATO 2 (Relazione approvata dalla Commissione) ... 97

ALLEGATO 3 (Parere approvato dalla Commissione) ... 98

INDAGINE CONOSCITIVA:

Deliberazione di una indagine conoscitiva sull'efficacia del sistema di governance dell'azione esterna dell'Unione europea (Deliberazione) ... 91

ALLEGATO 4 (Programma) ... 100

SEDE REFERENTE:

Ratifica ed esecuzione dei seguenti Trattati: a) Trattato di cooperazione giudiziaria in materia penale tra la Repubblica italiana e la Repubblica orientale dell'Uruguay, fatto a Montevideo il 1° marzo 2019; b) Trattato sul trasferimento delle persone condannate tra la Repubblica italiana e la Repubblica orientale dell'Uruguay, fatto a Montevideo il 1° marzo 2019. C. 3241 Governo (Esame e rinvio) ... 92

Ratifica ed esecuzione dell'Accordo fra il Governo della Repubblica italiana e il Laboratorio europeo di biologia molecolare relativo al Programma del Laboratorio europeo di biologia molecolare a Monterotondo, con Allegato, fatto a Heidelberg il 15 aprile 2021 e a Roma il 4 maggio 2021. C. 3242 Governo (Esame e rinvio) ... 94

III Commissione - Resoconto di mercoledì 6 ottobre 2021

ATTI DEL GOVERNO

  Mercoledì 6 ottobre 2021. — Presidenza del presidente Piero FASSINO. – Interviene la viceministra degli affari esteri e della cooperazione internazionale, Marina Sereni.

  La seduta comincia alle 14.35.

Sui lavori della Commissione.

  Piero FASSINO, presidente, in attesa che il collega Orsini, relatore per l'esame dei provvedimenti calendarizzati in sede consultiva, sopraggiunga in seduta, propone che la Commissione proceda dapprima all'esame del provvedimento in sede di atti del Governo, previsto al secondo punto dell'ordine del giorno.

  La Commissione acconsente.

Schema di decreto del Presidente della Repubblica concernente regolamento recante modifiche ai regolamenti di cui ai decreti del Presidente della Repubblica 19 maggio 2010, n. 95, e 1° febbraio 2010, n. 54.
Atto n. 300.
(Seguito dell'esame ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del regolamento e conclusione – Parere favorevole con condizioni).

  La Commissione prosegue l'esame dello schema di decreto in oggetto, rinviato, da ultimo, nella seduta del 22 settembre scorso.

  Piero FASSINO, presidente, ricorda che la Commissione è chiamata ad esprimere il proprio parere entro la giornata di domani. Segnala anche che in data odierna, nell'ambito dell'esame del provvedimento in titolo, si è svolta, congiuntamente alla omologa Commissione del Senato, l'audizione informale del Segretario Generale del Ministero degli Affari esteri e della cooperazione internazionale, Ambasciatore Ettore Francesco Sequi, come richiesto dai Gruppi Lega e PD al fine di meglio comprendere la portata profonda dell'intervento di riordino proposto dallo Schema di decreto in esame.

  Mirella EMILIOZZI (M5S), relatrice, presenta una proposta di parere favorevole con condizioni sull'atto in titolo, dandone lettura e segnalando di averla già portata informalmente a conoscenza di tutti i colleghi nell'obiettivo di facilitare la deliberazione.

  Paolo FORMENTINI (LEGA), ringraziando la relatrice per il lavoro svolto, con riferimento al quarto punto della premessa, chiede chiarimenti circa l'effettiva portata dell'inciso riferito alla società civile nazionale e internazionale e al relativo coinvolgimento nella riflessione sulla politica estera. Inoltre, con riferimento al successivo sesto punto della premessa, propone di specificare che le nuove figure degli addetti scientifici e spaziali siano reclutati mediante procedure chiare e trasparenti, utili a selezionare personalità di specchiata competenza in tale delicati settori.

  Piero FASSINO, presidente, rivolgendosi al collega Formentini in merito alla prima questione da lui sollevata, evidenzia che l'obiettivo del provvedimento è rendere più omogenee e coerenti le competenze in materia di diplomazia culturale, riunendole in un'unica Direzione Generale. In questa chiave di coordinamento va inteso, a suo avviso, anche il passaggio relativo al coinvolgimento della società civile nella riflessione sulla politica estera, con ciò dovendosi intendere il contributo che può derivare da esperti, think tank, accademici e così via.

  La Viceministra Marina SERENI, associandosi alle considerazioni del Presidente Fassino, evidenzia l'esigenza di valorizzare in un'ottica sinergica tutti i fattori che compongono la diplomazia culturale, soft power italiano nel mondo.

  Paolo FORMENTINI (LEGA) ribadisce l'opportunità di formulare il concetto in termini più chiari ed articolati.

  La Viceministra Marina SERENI, ad ulteriore precisazione, richiama come esempio di coinvolgimento della società civile nella riflessione sulla politica estera i MED Dialogues, conferenza annuale dedicata alla politica estera nel Mediterraneo e che, su iniziativa e con il coordinamento della Farnesina e di un noto think tank, vede coinvolti nel dibattito leader politici, esponenti di organizzazioni internazionali, accademici, ricercatori, imprenditori, nonché studiosi ed esperti. Per il MAECI l'evento è coordinato dall'Unità di analisi, programmazione, statistica e documentazione storica, prima afferente alla Segreteria Generale e che non a caso confluirebbe nella nuova Direzione generale.

  Paolo FORMENTINI (LEGA) si dice non del tutto convinto del chiarimento.

  Laura BOLDRINI (PD), ricordando che anche il Presidente della Camera svolge un'attività di diplomazia parlamentare, non per questo minacciando le prerogative del Governo in materia di politica estera, esprime apprezzamento per la formulazione proposta dalla relatrice che valorizza la società civile quale fattore da cui possono derivare spunti utili per meglio ponderare le scelte politiche.

  Mirella EMILIOZZI (M5S), relatrice, conferma la formulazione iniziale che appare efficace e comprensibile, includendo potenzialmente anche il prezioso contributo che può venire alla politica estera dalle comunità degli italiani all'estero.

  Paolo FORMENTINI (LEGA), accogliendo i chiarimenti della relatrice, conferma la richiesta di inserire il riferimento a procedure trasparenti per il reclutamento degli addetti scientifici e spaziali.

  Piero FASSINO, presidente, sottolinea che i requisiti di trasparenza sono essenziali e connaturati a qualsiasi procedura di reclutamento pubblico, senza bisogno di ulteriori specifiche.

  Paolo FORMENTINI (LEGA) precisa che la sua proposta mira ad evitare che siano attribuite alla Farnesina competenze poco chiare, la cui applicazione potrebbe dar luogo a condotte altrettanto opache.

  La Viceministra Marina SERENI, potendo cogliere la finalità perseguita dall'onorevole Formentini, lo rassicura che le attuali procedure di selezione sono conformi a standard europei e garantiscono massimo rigore ed imparzialità nella scelta dei candidati, che è sempre affidata ad un organo plurale di cui è componente anche un magistrato.

  La Commissione approva, quindi, all'unanimità, la proposta di parere favorevole con condizioni, presentato dalla relatrice e come riformulato (vedi allegato 1).

  La seduta termina alle 14.50.

SEDE CONSULTIVA

  Mercoledì 6 ottobre 2021. — Presidenza del presidente Piero FASSINO. – Interviene la viceministra degli affari esteri e della cooperazione internazionale, Marina Sereni.

  La seduta inizia alle 14.50.

Delega al Governo per il recepimento delle direttive europee e l'attuazione di altri atti normativi dell'Unione europea – Legge di delegazione europea 2021.
C. 3208 Governo.
(Relazione alla XIV Commissione).
Relazione consuntiva sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea, riferita all'anno 2020.
Doc. LXXXVII, n. 4.
(Parere alla XIV Commissione).
(Seguito dell'esame congiunto, ai sensi dell'articolo 126-ter del Regolamento e conclusione – Relazione favorevole sul disegno di legge C. 3208 Governo e parere favorevole sul Doc. LXXXVII, n. 4).

  La Commissione prosegue l'esame congiunto dei provvedimenti in titolo, rinviato nella seduta del 22 settembre scorso.

  Piero FASSINO, presidente, ricorda che in sede di ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, si è convenuto di rinunciare alla presentazione di emendamenti, in considerazione della facoltà riconosciuta alle Commissioni di settore di presentarli direttamente presso la XIV Commissione.

  Andrea ORSINI (FI), relatore, in linea con i contenuti dei provvedimenti in titolo illustrati nella precedente seduta, formula una proposta di relazione favorevole sul disegno di legge recante la Legge di delegazione europea 2021 ed una proposta di parere favorevole sulla Relazione consuntiva sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea, riferita all'anno 2020, di cui dà lettura.

  La Viceministra Marina SERENI condivide nel merito le proposte formulate dal relatore.

  Laura BOLDRINI (PD) propone di inserire nella proposta di parere favorevole sulla Relazione consuntiva sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea, riferita all'anno 2020, nel paragrafo relativo alla gestione della crisi libica, un esplicito riferimento all'obiettivo di tutelare i diritti umani, elemento essenziale per aumentare la credibilità di quanti – come il nostro Paese – ambiscono ad esercitare un ruolo di mediazione in un conflitto.

  Piero FASSINO, presidente, propone di accogliere la proposta della deputata Boldrini aggiungendo nel quinto paragrafo della premessa della proposta di parere, dopo le parole «nonché promuovere», l'inciso «tutte le iniziative utili al rispetto dei diritti umani».

  Andrea ORSINI (FI), relatore, accoglie l'integrazione proposta dalla collega Boldrini, come riformulata dal presidente Fassino.

  La Viceministra Marina SERENI conviene con l'integrazione testé proposta.

  La Commissione approva, con distinte votazioni, la proposta di relazione favorevole sul disegno di legge C. 3208 Governo e la proposta di parere favorevole, con le integrazioni apportate dal relatore, sulla Relazione consuntiva sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea riferita all'anno 2020 (vedi allegati 2 e 3). Nomina, inoltre, il deputato Orsini quale relatore, ai sensi dell'articolo 126-ter, comma 2, del Regolamento, presso la XIV Commissione sul disegno di legge C. 3208 Governo, approvato dal Senato, per le parti di competenza della III Commissione

  La seduta termina alle 15.

INDAGINE CONOSCITIVA

  Mercoledì 6 ottobre 2021. — Presidenza del presidente Piero FASSINO.

  La seduta comincia alle 15.

Deliberazione di una indagine conoscitiva sull'efficacia del sistema di governance dell'azione esterna dell'Unione europea.
(Deliberazione).

  Piero FASSINO, presidente, essendo pervenuta l'intesa in tal senso da parte della Presidenza della Camera, ai sensi dell'articolo 144, comma 1, del regolamento, propone che la Commissione deliberi lo svolgimento di un'indagine conoscitiva sull'efficacia del sistema di governance dell'azione esterna dell'Unione europea, conformemente alla determinazione unanime raggiunta in sede di ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, nella riunione del 22 settembre scorso.
  Ricordando che il termine di conclusione dell'indagine è fissato al 30 giugno 2022, sottolinea che i lavori dell'indagine conoscitiva potranno essere svolti anche nella sede del Comitato permanente sulla politica estera e le relazioni esterne dell'Unione europea, istituito ai sensi dell'articolo 22, comma 4, del regolamento e presieduto dal deputato Orsini.

  La Commissione delibera all'unanimità lo svolgimento dell'indagine conoscitiva in titolo, secondo il programma allegato (vedi allegato 4).

  La seduta termina alle 15.05.

SEDE REFERENTE

  Mercoledì 6 ottobre 2021. — Presidenza del presidente Piero FASSINO. – Interviene la viceministra degli affari esteri e della cooperazione internazionale, Marina Sereni.

  La seduta comincia alle 15.05.

Ratifica ed esecuzione dei seguenti Trattati: a) Trattato di cooperazione giudiziaria in materia penale tra la Repubblica italiana e la Repubblica orientale dell'Uruguay, fatto a Montevideo il 1° marzo 2019; b) Trattato sul trasferimento delle persone condannate tra la Repubblica italiana e la Repubblica orientale dell'Uruguay, fatto a Montevideo il 1° marzo 2019.
C. 3241 Governo.
(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

  Alessandro BATTILOCCHIO (FI), relatore, segnala che il primo dei due accordi in esame, il Trattato di cooperazione giudiziaria in materia penale, si inserisce nell'ambito degli strumenti finalizzati all'intensificazione e alla puntuale regolamentazione dei rapporti di cooperazione posti in essere dall'Italia con i Paesi al di fuori dell'Unione europea, con i quali si persegue l'obiettivo di migliorare la cooperazione giudiziaria internazionale e di rendere più efficace il contrasto della criminalità nel settore giudiziario penale, in particolare con un Paese storicamente legato all'Italia come l'Uruguay.
  Sottolinea che l'adozione di norme volte a disciplinare in modo preciso il settore dell'assistenza giudiziaria penale è stata imposta dall'assenza di trattati bilaterali e nel contempo dall'evoluzione dell'attuale realtà sociale, caratterizzata da sempre più frequenti ed estese relazioni tra i due Stati, il cui progressivo intensificarsi favorisce anche lo sviluppo di fenomeni criminali che li coinvolgono entrambi e che richiedono, pertanto, l'approntamento di strumenti idonei a garantire una reciproca ed efficace collaborazione.
  Evidenzia che l'ampiezza degli intenti perseguiti con il Trattato è esplicitata nelle norme generali, laddove è previsto che le Parti s'impegnano a prestarsi reciprocamente la più ampia assistenza giudiziaria in molteplici settori, quali, tra l'altro, la ricerca e l'identificazione di persone, la notificazione di atti e documenti relativi a procedimenti penali, la citazione dei soggetti coinvolti a vario titolo nei procedimenti penali (ad esempio testimoni, vittime, periti), l'acquisizione e la trasmissione di atti, documenti ed elementi di prova, l'assunzione di testimonianze o di dichiarazioni di testimoni, vittime e periti, l'espletamento di ispezioni e l'esame di luoghi e cose, l'effettuazione di perquisizioni e sequestri, il trasferimento temporaneo di persone detenute nell'ambito di un procedimento penale al fine di rendere testimonianza, la confisca dei proventi del reato e delle cose pertinenti al reato, le intercettazioni di comunicazioni e, in generale, «qualsiasi altra forma di assistenza giuridica in materia penale non vietata dalle leggi dello Stato richiesto» (come recita l'articolo 2 del Trattato).
  Rileva che, coerentemente con i più moderni strumenti di cooperazione internazionale, il Trattato circoscrive l'ambito di operatività del cosiddetto principio della doppia incriminazione ai soli casi in cui la richiesta di assistenza giudiziaria abbia ad oggetto l'esecuzione di sequestri e confische o di altri atti che, per loro natura, incidano su diritti fondamentali delle persone. Al di fuori di tali ipotesi, l'assistenza potrà essere prestata anche quando il fatto per cui procede lo Stato richiedente non sia previsto come reato nello Stato richiesto.
  In relazione al secondo Trattato, osserva che la scelta di sottoscrivere una Convenzione bilaterale tra l'Italia e l'Uruguay sul trasferimento delle persone condannate è stata dettata dalla mancanza di altro strumento giuridico applicabile al fine suddetto, non avendo detto Paese aderito alla Convenzione promossa dal Consiglio d'Europa sottoscritta a Strasburgo il 21 marzo 1983.
  Sottolinea che l'Accordo consente che i cittadini di ciascuno dei due Paesi contraenti, nei cui confronti sia stata pronunciata sentenza di condanna a pena o misura privativa della libertà personale inflitta da un giudice in conseguenza della commissione di un reato (articolo 1, lettera a)), siano trasferiti nel proprio Paese di origine in vista dell'esecuzione di detta sentenza nel luogo che, in ragione dei rapporti personali e degli interessi di varia natura ivi mantenuti, appaia il più idoneo a favorirne la riabilitazione ed il reinserimento sociale.
  Evidenzia che l'attuazione del trasferimento richiede, innanzitutto, quali presupposti indefettibili, la concorde volontà sia dei due Stati – indicati nel Trattato come «Stato di Condanna» e «Stato di Esecuzione» –, sia del diretto interessato o del suo rappresentante legale.
  Conformemente ad altri accordi internazionali stipulati in tale materia dall'Italia, all'articolo 4 il Trattato prevede quali ulteriori condizioni del trasferimento: a) che il condannato risulti, al momento della richiesta, cittadino dello Stato di Esecuzione o soggetto ivi legalmente e stabilmente residente; b) che la sentenza di condanna sia passata in giudicato; c) che l'entità della pena ancora da espiare sia pari almeno ad un anno (tranne casi eccezionali); d) che il fatto che ha dato luogo alla condanna costituisca un reato anche per la legge dello Stato di Esecuzione.
  Segnala che è stata concordata una disciplina particolarmente analitica della documentazione e delle informazioni che debbono accompagnare la richiesta di trasferimento, da fornirsi, a seconda dei casi, ad opera dello Stato di Condanna ovvero dello Stato di Esecuzione.
  Rileva che, ai fini della decisione da assumere in ordine al trasferimento, le autorità di ciascuno Stato dovranno prendere in considerazione, fra gli altri elementi, la gravità e le conseguenze del reato, eventuali precedenti penali e procedimenti pendenti a carico della persona condannata o sottoposta a misura di sicurezza, i rapporti socio-familiari dalla stessa mantenuti con l'ambiente di origine e le sue condizioni di salute, oltre alle esigenze di sicurezza e agli interessi di ciascuno Stato.
  In conclusione, raccomanda una rapida approvazione del disegno di legge in esame, che concorrerà a rafforzare le eccellenti relazioni tra il nostro Paese e l'Uruguay, basate sui fortissimi vincoli storici, culturali e sulla presenza di una vasta collettività italiana e di origine italiana, particolarmente numerosa e influente.

  La Viceministra Marina SERENI, concordando con le considerazioni del relatore, sottolinea che, in generale, il rafforzamento delle relazioni con l'Uruguay si inserisce nella più ampia strategia di consolidamento del rapporto bilaterale con l'America Latina, che vedrà un passaggio importante nello svolgimento della X Conferenza Italia-America Latina e Caraibi, prevista a Roma il 25-26 ottobre 2021, per la quale è confermata la partecipazione del Ministro degli esteri uruguaiano Bustillo.

  Andrea DELMASTRO DELLE VEDOVE (FDI) chiede a Governo e al relatore di chiarire se il Trattato sul trasferimento delle persone condannate preveda il consenso del condannato al trasferimento nello Stato di esecuzione della pena. Al riguardo, sottolinea che il Trattato in esame è stato firmato in data successiva all'approvazione di un atto di indirizzo con il quale si impegna il Governo ad eliminare tale requisito nella stipulazione degli accordi internazionali: in tal caso, si tratterebbe di una grave inadempienza da parte dell'Esecutivo e un segno di scarsa attenzione per gli orientamenti approvati dal Parlamento.

  La Viceministra Marina SERENI precisa che la firma del Trattato in questione è in ogni caso precedente all'approvazione dell'atto di indirizzo. Inoltre, fa presente che il requisito del consenso del condannato è previsto dalla Convenzione del Consiglio d'Europa, sottoscritta e ratificata dall'Italia. Per modificare questa norma non basterebbe in ogni caso un atto di indirizzo di un singolo Stato ma occorrerebbe avviare un complesso processo negoziale multilaterale.

  Andrea DELMASTRO DELLE VEDOVE (FDI) ribadisce l'opportunità che il Governo si adegui agli indirizzi del Parlamento, eventualmente sollevando la questione nelle sedi multilaterali.

  Piero FASSINO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, essendo quindi concluso l'esame preliminare, avverte che si intende si sia rinunciato al termine per la presentazione degli emendamenti e che il provvedimento sarà trasmesso alle ulteriori Commissioni competenti per l'espressione dei pareri. Rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

Ratifica ed esecuzione dell'Accordo fra il Governo della Repubblica italiana e il Laboratorio europeo di biologia molecolare relativo al Programma del Laboratorio europeo di biologia molecolare a Monterotondo, con Allegato, fatto a Heidelberg il 15 aprile 2021 e a Roma il 4 maggio 2021.
C. 3242 Governo.
(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

  Stefano BUFFAGNI (M5S), relatore, segnala che il disegno di legge in esame ha lo scopo di aggiornare e sostituire l'Accordo attualmente vigente, risalente al 1999, relativo a uno dei sei siti di ricerca europei del Laboratorio europeo di biologia molecolare (EMBL), quello italiano con sede a Monterotondo.
  Evidenzia che l'Accordo istitutivo dell'EMBL è stato firmato a Ginevra il 10 maggio 1973 e la ratifica di tale Accordo è stata autorizzata con la legge 19 maggio 1976, n. 427.
  Sottolinea che il nostro Paese è membro fondatore dell'EMBL, istituzione di ricerca che nel corso del tempo ha visto espandere le proprie attività fino a vedere l'adesione di molti altri Paesi (oggi sono ventisette), arrivando a impiegare 1.800 persone con più di ottanta gruppi di ricerca indipendenti che studiano vari aspetti della biologia molecolare in sei siti a Heidelberg (prima sede), Amburgo, Grenoble, Hinxton e Barcellona.
  Rileva che l'EMBL promuove lo sviluppo della biologia molecolare in Europa come centro di eccellenza principalmente nella ricerca di base rivolta alla comprensione dei fenomeni fondamentali dei processi biologici degli organismi viventi, operando in cinque ambiti prioritari: ricerca di base nella biologia molecolare, tecnologia e strumentazione, strutture e servizi, insegnamento e formazione e trasferimento della tecnologia.
  Osserva che il Laboratorio di ricerca di Monterotondo si trova all'interno del campus «Adriano Buzzati-Traverso» del Consiglio nazionale delle ricerche (CNR) ed è stato creato a seguito dell'Accordo di sede tra il Governo italiano e l'EMBL firmato a Roma il 29 giugno 1999 e ratificato ai sensi della legge 17 febbraio 2001, n. 50.
  Evidenzia che il laboratorio italiano studia vari fenomeni fisiologici dei mammiferi da una prospettiva molecolare nel contesto dell'intero organismo, con ricerche sviluppate principalmente nelle discipline della neurobiologia e dell'epigenetica, con l'utilizzo di strumenti tecnologici all'avanguardia.
  Sottolinea che le attuali attività di ricerca comprendono il controllo epigenetico dei primi processi di sviluppo, i circuiti e il comportamento neurale, il calcolo neurale, il sistema somato-sensoriale e la biologia dello sviluppo e della differenziazione delle cellule del sangue.
  Precisa che l'Accordo di sede tra l'Italia e l'EMBL relativo al programma del Laboratorio europeo di biologia molecolare a Monterotondo, fatto a Heidelberg il 15 aprile 2021 e a Roma il 4 maggio 2021, aggiorna il contenuto normativo dell'Accordo del 1999, sostituendolo integralmente.
  Rileva che le modifiche più significative riguardano, oltre all'adeguamento alle sopravvenienze normative intervenute negli anni, l'estensione dell'esenzione dall'imposizione sui redditi anche ai dipendenti dell'Istituto aventi cittadinanza italiana, questione da lungo tempo pendente che, essendo la sede italiana l'unica a non riconoscere l'esenzione ai propri cittadini e applicando l'EMBL già un sistema di tassazione interna sul proprio personale – cosa che avrebbe determinato una doppia imposizione – ha impedito di fatto l'assunzione di personale italiano presso la sede di Monterotondo e l'aggiornamento delle mappe dei locali destinati al Laboratorio di Monterotondo in corso di ristrutturazione e adeguamento.
  Sotto il profilo finanziario, evidenzia che l'articolo 3 del disegno di legge di ratifica contiene un'espressa clausola di invarianza finanziaria, specificando che «agli eventuali oneri derivanti dagli articoli II, XI, XV, XVI e XVIII dell'Accordo di cui all'articolo 1 della presente legge si farà fronte con apposito provvedimento legislativo».
  Conclusivamente, auspica una rapida approvazione del provvedimento di ratifica, che fa riferimento ad una consolidata realtà del panorama europeo delle istituzioni di ricerca, cui partecipano attualmente ventisette Stati, e che intende favorire lo sviluppo della biologia molecolare in Europa e rendere il nostro continente un centro di eccellenza in questo settore.

  La Viceministra Marina SERENI, concordando sulle considerazioni del relatore, si riserva di intervenire nel prosieguo del dibattito.

  Piero FASSINO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, essendo quindi concluso l'esame preliminare, avverte che si intende si sia rinunciato al termine per la presentazione degli emendamenti e che il provvedimento sarà trasmesso alle ulteriori Commissioni competenti per l'espressione dei pareri. Rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 15.20.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO
DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 15.20 alle 15.40.

AVVERTENZA

  Il seguente punto all'ordine del giorno non è stato trattato:

COMITATO PERMANENTE SULL'ATTUAZIONE DELL'AGENDA 2030 PER LO SVILUPPO SOSTENIBILE

RELAZIONI AL PARLAMENTO

Relazione sui rapporti tra l'Italia e il Fondo monetario internazionale, riferita al periodo dal 1° maggio 2019 al 30 aprile 2020.
Doc. LXVIII, n. 3.

III Commissione - mercoledì 6 ottobre 2021

ALLEGATO 1

Schema di decreto del Presidente della Repubblica concernente regolamento recante modifiche ai regolamenti di cui ai decreti del Presidente della Repubblica 19 maggio 2010, n. 95, e 1° febbraio 2010, n. 54 (Atto n. 300).

PARERE APPROVATO DALLA COMMISSIONE

  La III Commissione,

   esaminato l'atto del Governo n. 300, recante lo Schema di decreto del Presidente della Repubblica concernente regolamento recante modifiche ai regolamenti di cui ai decreti del Presidente della Repubblica 19 maggio 2010, n. 95, e 1° febbraio 2010, n. 54, trasmesso alle Camere il 6 agosto 2021;

   preso atto degli elementi conoscitivi emersi nel corso dell'audizione del Segretario Generale del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale, svolta congiuntamente dalle Commissioni Affari esteri del Senato della Repubblica e della Camera dei deputati il 6 ottobre 2021;

   condivise le finalità complessive del provvedimento in merito al riordino del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale in chiave di aggiornamento alle nuove sfide per la diplomazia italiana, all'evoluzione normativa in tema di commercio internazionale e alle prassi attuative;

   apprezzata l'istituzione, all'articolo 1, di una nuova Direzione Generale per la diplomazia pubblica e culturale, con l'obiettivo di raggiungere con maggiore efficacia la società civile nazionale e internazionale, coinvolgendola nella riflessione sulla politica estera e valorizzando le sinergie con uno dei fattori chiave del soft power italiano nel mondo, cioè la diplomazia culturale;

   evidenziato, in particolare, che la nuova Direzione generale assume le competenze in merito alla diffusione della lingua e della cultura italiane all'estero, anche attraverso la gestione della rete degli istituti di cultura e del sistema della formazione italiana nel mondo, ivi incluso il collegamento con gli enti gestori dei corsi di lingua e cultura italiana;

   sottolineate le novità conseguentemente apportate alle competenze della Direzione Generale per la promozione del Sistema Paese, che conserva la responsabilità alla promozione della diffusione della tecnologia e della creatività italiane all'estero, anche attraverso il coordinamento e la gestione della rete degli addetti scientifici e spaziali, il cui reclutamento deve avvenire secondo procedure improntate a rigore e trasparenza, e alle questioni attinenti alle organizzazioni internazionali competente in ambito scientifico e tecnologico;

   evidenziata a tal proposito la necessità di riprodurre nel testo, come novellato, dell'articolo 5, comma 5, lettera b), del DPR n. 95 del 2010 il riferimento alla promozione della diffusione della «scienza», già contenuto nel previgente testo della disposizione, atteso che tale competenza non appare tra quelle confluite nella Direzione Generale per la diplomazia pubblica e culturale;

   tenuto conto del parere espresso dal Consiglio di Stato in merito all'esigenza di scongiurare ambiguità in merito alle competenze del Ministero della Cultura nell'azione di recupero di beni culturali appartenenti al patrimonio culturale nazionale illecitamente esportati all'estero;

   apprezzato che la normativa proposta ribadisce la competenza primaria e un conseguente ruolo di coordinamento in capo al Direttore Generale per la promozione del Sistema Paese relativamente alle attività di promozione economica condotte dal Ministero e dalle amministrazioni vigilate;

   segnalata l'opportunità che l'Amministrazione del MAECI monitori nella pratica il funzionamento del nuovo modello organizzativo, con particolare riferimento all'efficacia della promozione culturale e che, in linea con quanto raccomandato dal Consiglio di Stato, valuti la possibilità di introdurre, se del caso, forme di raccordo e di monitoraggio in via di prassi, allo scopo di evitare la frammentazione e la dispersione dell'azione della rappresentanza del Sistema Paese all'estero;

   valutata con favore la ridenominazione della Direzione Generale per l'Europa con riferimento alla competenza alla politica commerciale internazionale, già incluse tra quelle assegnate alla stessa Direzione Generale, nell'obiettivo di dare risalto ad una responsabilità che ha acquisito crescente rilevanza per l'Amministrazione degli Affari esteri e per il Paese in generale;

   preso atto che la nuova disciplina inserisce nel regolamento di organizzazione del MAECI una specifica tabella che riunisce le dotazioni organiche delle varie categorie di personale del Ministero, al netto degli impiegati locali a contratto degli uffici all'estero e interviene in materia di organizzazione degli uffici all'estero;

   segnalata, a tal proposito, la necessità di un aggiornamento temporale del provvedimento con riferimento alla Tabella 1, di cui all'Allegato 1, recante la dotazione organica di personale del MAECI alla data del 30 settembre 2021, ormai superata,

  esprime

PARERE FAVOREVOLE

  con le seguenti condizioni:

   a) all'articolo 1, comma 1, lettera i), numero 1), dopo la parola: «diffusione», aggiungere le seguenti: «della scienza,»;

   b) all'articolo 1, comma 1, lettera n), capoverso 8-ter), lettera l), aggiungere, in fine, le seguenti parole: «, ferme restando le competenze di tutela del Ministero della Cultura nell'azione di recupero di beni culturali appartenenti al patrimonio culturale nazionale illecitamente esportati all'estero»;

   c) all'Allegato 1, Tabella 1, sopprimere la seconda colonna recante la Dotazione organica del Personale del MAECI fino al 30 settembre 2021.

ALLEGATO 2

Delega al Governo per il recepimento delle direttive europee e l'attuazione di altri atti normativi dell'Unione europea – Legge di delegazione europea 2021 (C. 3208 Governo).

RELAZIONE APPROVATA DALLA COMMISSIONE

  La III Commissione (Affari esteri e comunitari),

   esaminato per le parti di competenza il disegno di legge C. 3208 Governo, recante delega al Governo per il recepimento delle direttive europee e l'attuazione di altri atti normativi dell'Unione europea – Legge di delegazione europea 2021;

   nell'esigenza di assicurare la rapida approvazione del provvedimento al fine di garantire quanto prima l'adeguamento del nostro ordinamento nazionale al quadro normativo europeo, anche in un'ottica di definizione e soprattutto di prevenzione di procedure di contenzioso;

   preso atto, in particolare, del dettato dell'articolo 3, che definisce princìpi e criteri direttivi specifici che il Governo deve osservare per l'attuazione della direttiva (UE) 2019/2121, finalizzata a facilitare le trasformazioni, fusioni e scissioni transfrontaliere delle aziende dell'Unione europea, apportando le opportune modifiche al codice civile e alla legge 31 maggio 1995, n. 218, che reca la riforma del sistema italiano di diritto internazionale privato;

   segnalato come tra le direttive contenute nell'Allegato A si possa segnalare la direttiva (UE) 2019/2177 che, tra le altre cose, modifica la direttiva (UE) 2015/849, relativa alla prevenzione dell'uso del sistema finanziario a fini di riciclaggio o finanziamento del terrorismo,

DELIBERA DI RIFERIRE
IN SENSO FAVOREVOLE.

ALLEGATO 3

Relazione consuntiva sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea, riferita all'anno 2020 (Doc. LXXXVII, n. 4).

PARERE APPROVATO DALLA COMMISSIONE

  La III Commissione (Affari esteri e comunitari),

   esaminata la Relazione consuntiva sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea, riferita all'anno 2020 (Doc. LXXXVII, n. 4);

   segnalata l'esigenza di rispettare il termine del 28 febbraio di ogni anno, previsto dalla legge n. 234 del 2012, per la presentazione alle Camere della Relazione, al fine di consentire al Parlamento l'esercizio di una funzione di valutazione programmatica sull'azione del Governo in sede europea rispetto all'anno di riferimento;

   apprezzato l'impegno profuso dal Governo italiano, in linea con gli indirizzi parlamentari espressi al riguardo, per la conclusione del negoziato sul nuovo Quadro finanziario pluriennale 2021-2027, integrato dalle risorse di Next Generation EU: la sfida, ora, è rendere permanenti e strutturali i programmi di investimento comune, e dunque anche la condivisione del relativo debito;

   valutato positivamente il rilievo centrale attribuito dal Governo all'area mediterranea. Al riguardo, si sottolinea l'opportunità di definire un quadro organico per garantire la coerenza e sfruttare le possibili sinergie tra le azioni previste a favore dei Paesi del Nord Africa, nell'ambito della politica dell'UE per il vicinato meridionale, con quelle previste dall'UE nei confronti dell'intero continente africano, con particolare attenzione ai Paesi dell'area subsahariana e del Corno d'Africa;

   apprezzato, con riferimento alla crisi libica, il ruolo propulsivo del Governo per assicurare un più stretto coordinamento a livello europeo, nell'ambito del processo di Berlino a guida ONU, si evidenzia la necessità di promuovere tutte le azioni utili ad assicurare il mantenimento dell'appuntamento elettorale del 24 dicembre prossimo. Più in generale, appare opportuno rafforzare ed intensificare il dialogo politico tra l'UE e i suoi Stati membri e i partner meridionali per risolvere i conflitti e ridurre le tensioni nella regione, nonché promuovere tutte le iniziative utili al rispetto dei diritti umani e forme di cooperazione multilaterale per un nuovo sistema di sicurezza e cooperazione nel «Mediterraneo allargato»;

   apprezzato, altresì, l'impegno del Governo per mantenere la centralità del processo di allargamento nell'agenda europea e per preservarne credibilità e influenza, adoperandosi per mitigare gli effetti negativi a livello socio- economico generati dalla pandemia nei Paesi candidati e potenziali candidati; al riguardo, anche alla luce degli esiti del Vertice UE-Balcani del 6 ottobre 2021, si ribadisce l'opportunità di includere i Balcani occidentali nei programmi europei di approvvigionamento dei vaccini anti COVID-19; incrementare le risorse finanziarie erogate ai Balcani orientandole verso programmi di investimento e di sviluppo in sintonia con gli indirizzi del Recovery Fund e per la promozione di politiche occupazionali orientate ai giovani; coinvolgere le opinioni pubbliche dei Balcani nella Conferenza sul futuro dell'Europa;

   condiviso l'obiettivo del Governo di mantenere e consolidare l'alleanza globale strategica con gli Stati Uniti per sostenere i valori democratici a livello mondiale, la stabilità regionale e globale, la prosperità e la risoluzione dei conflitti, tenuto conto degli scenari in evoluzione e delle nuove sfide;

   evidenziata l'esigenza di proseguire nell'opera di rafforzamento del contingente di funzionari diplomatici presso il Servizio europeo per l'azione esterna,

  esprime

PARERE FAVOREVOLE.

ALLEGATO 4

Indagine conoscitiva sull'efficacia del sistema di governance dell'azione esterna dell'Unione europea.

PROGRAMMA

  L'evoluzione degli ultimi anni dello scenario geopolitico internazionale ha consolidato la percezione di una strutturale debolezza dell'Unione europea come attore autorevole ed efficace della Comunità internazionale, debolezza che rischia di trascinare con sé un segmento importante del multilateralismo globale.
  La riluttanza degli Stati nazionali a cessioni di sovranità in questo ambito ha comportato il mantenimento del carattere intergovernativo di tale politica e la mancata comunitarizzazione delle relative decisioni.
  Conseguentemente, le istituzioni e il metodo della decisione europea in materia di relazioni esterne sono disciplinate dai Trattati nel segno del «freno di emergenza», che ha consentito fin qui ad ogni Stato membro di potere contare su un efficace potere di veto, smorzando l'impulso europeo in materia di azione estera.
  La tutela a geometrie variabili di singoli interessi nazionali ha, quindi, indebolito gradualmente il ruolo e l'immagine dell'Unione europea come attore globale efficace, autorevole e credibile.
  L'evolvere in negativo della geopolitica regionale – a partire dal fallimento delle primavere arabe, senza alcuna eccezione, dal conflitto siriano, dalla crisi migratoria degli anni 2015-2016, dalla catena di stragi e massacri su suolo europeo per mano del terrorismo fondamentalista, alla perdurante instabilità libica e saheliana – ha portato ad una stratificazione di delusioni nell'opinione pubblica europea ed extraeuropea, che sono alla base di sentimenti antieuropei e di pulsioni verso nuovi sistemi di alleanze che vedrebbero perdente l'impianto valoriale europeo.
  In tal senso, l'epilogo drammatico dell'impegno occidentale in Afghanistan con il suo preoccupante portato di insicurezza e sfide rappresenta un punto di svolta ineludibile, come ha dimostrato l'Alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza Josep Borrell con le proposte di riforma in materia di relazioni esterne dell'UE, che vanno ad integrare il dibattito già avviato da anni dalla Commissione europea e dal Parlamento europeo sui temi del superamento del voto all'unanimità con l'astensione «costruttiva» per decisioni in materia di diritti umani, sanzioni e missioni civili; dell'esigenza di pervenire ad un vero «Ministro degli esteri» dell'UE; della rappresentanza europea presso il Consiglio di Sicurezza dell'ONU e di altre Organizzazioni internazionali.
  I lavori della Conferenza per il futuro dell'Europa sono in corso e potranno dare un contributo propositivo anche su questi temi, seppure sia diffusa la percezione di un rischio di scarsa incisività di tale esercizio se non sarà presa in seria considerazione la prospettiva di innovazione dei Trattati europei in materia di politica estera. Su questo il Governo italiano si è espresso in termini possibilisti, ad esempio promuovendo forme di integrazione più coraggiose per i Paesi terzi interessati all'adesione, a partire dai vicini Balcani Occidentali.
  Certamente è essenziale promuovere un dibattito più accurato sulle modalità nuove e innovative e affinare le leve di politica estera europea in chiave di maggiore efficacia ed efficienza in nome dei valori di pace e sicurezza, che sono il vero banco di prova per la tenuta di un progetto che ha fin qui assicurato ai popoli europei crescente prosperità e libertà dalla guerra.
  In quest'ottica, la Commissione europea e l'Alto Rappresentante hanno presentato il 17 febbraio 2021 una Comunicazione congiunta sul rafforzamento del contributo
dell'UE per il multilateralismo basato su regole che indica la necessità di concentrarsi su «coerenza, unità e solidarietà» interne dell'UE come condizione per un'azione esterna più efficace, riconoscendo l'urgenza di rafforzare il coordinamento tra le istituzioni europee e gli Stati membri.
  L'efficacia dei meccanismi di governo delle relazioni esterne dell'UE, delineati in forma tendenzialmente unitaria dal Trattato di Lisbona, può costituire oggi un importante ambito di approfondimento per la Commissione Affari esteri e comunitari, poiché rinvia ad un insieme complesso e potenzialmente assai vasto di attività – dalla PESC alla cooperazione allo sviluppo e all'aiuto umanitario – collegate tra loro al fatto di contribuire, singolarmente o in combinazione reciproca, alla partecipazione dell'UE al sistema di relazioni internazionali.
  Una simile disamina, quindi, trascende il mero metodo di deliberazione e l'interpretazione dei Trattati europei per investire la volontà politica dei leader europei rispetto alla costruzione di un «interesse comune europeo», consapevoli che soltanto l'«unione fa la forza» in un mondo multipolare e competitivo.
  Tutto ciò premesso, un'indagine conoscitiva in un campo che ha per orizzonte normativo l'intreccio tra il titolo V del TUE con la Parte V del TFUE potrà giovare ad un approfondimento della riflessione sui temi sopra richiamati ed una crescita di consapevolezza sull'esigenza di affrontare coerenti scelte di campo in sede europea in un contesto internazionale in rapida evoluzione, caratterizzato dalla interconnessione tra i fenomeni e da una crisi generalizzata dei fora multilaterali, alla quale occorre porre rimedio nell'interesse al mantenimento di pace e sicurezza globali.
  L'indagine conoscitiva potrà in concentrarsi sulla valutazione di possibili proposte di riforma dei Trattati in materia di azione esterna, percepite ormai come ineludibili se davvero si condivide l'obiettivo del rafforzamento dell'UE come attore globale, prospettando un contributo conoscitivo contestuale ai lavori della Conferenza per il futuro dell'Europa.
  In tale direzione l'indagine consisterà nell'acquisire il punto di vista e l'expertise dei protagonisti istituzionali delle relazioni esterne dell'Unione europea, nonché di esperti in grado di rappresentare la praticabilità di eventuali scenari evolutivi.

  Termine dell'indagine:

   30 giugno 2022

  Soggetti da audire:

   Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale;

   Sottosegretario di Stato per gli affari europei;

   Rappresentante permanente d'Italia presso l'Unione europea;

   Direttore Generale del MAECI per l'Unione europea;

   Rappresentanti delle Istituzioni europee (Alto Rappresentante dell'UE per gli affari esteri e la politica di sicurezza, Commissari europei competenti, Segretario generale del SEAE, Rappresentanza della Commissione europea in Italia);

   rappresentanti diplomatici di Stati membri dell'UE;

   esperti nei settori dell'azione esterna dell'UE (PESC, politica commerciale comune, cooperazione allo sviluppo, aiuto umanitario);

   accademici.