III Commissione
Affari esteri e comunitari
Affari esteri e comunitari (III)
Commissione III (Affari esteri)
Comm. III
INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA:
5-06725 Quartapelle Procopio: Sul blocco delle partenze dei volontari impegnati nel servizio civile all'estero ... 36
ALLEGATO 1 (Testo della risposta) ... 38
5-06726 Palazzotto: Sul mancato completamento delle operazioni umanitarie di evacuazione dall'Afghanistan ... 37
ALLEGATO 2 (Testo della risposta) ... 39
INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA
Giovedì 23 settembre 2021. — Presidenza del vicepresidente Pino CABRAS. – Interviene il sottosegretario di Stato agli affari esteri e alla cooperazione internazionale, Manlio Di Stefano.
La seduta comincia alle 14.05.
Pino CABRAS, presidente, avverte che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche mediante la trasmissione diretta sulla web-tv della Camera dei deputati.
5-06725 Quartapelle Procopio: Sul blocco delle partenze dei volontari impegnati nel servizio civile all'estero.
Francesca BONOMO (PD), in qualità di cofirmataria, illustra l'interrogazione in titolo.
Il sottosegretario Manlio DI STEFANO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1).
Francesca BONOMO (PD), replicando, si dichiara soddisfatta della risposta del Governo, che ritiene del tutto esauriente. Chiede, tuttavia, di esporre pubblicamente quali sono i rilievi che determinano il blocco delle partenze dei volontari, affinché le organizzazioni della società civile abbiano modo di individuare le eventuali soluzioni. Ricorda che allo stato attuale è prevista la sottoscrizione di una assicurazione medica che copre le spese in caso di contagio da COVID-19 ma non gli eventuali costi di un volo di rimpatrio, che non può essere effettuato con aerei di linea. Ciò comporta un significativo incremento delle spese per le organizzazioni della società civile, di cui dovrebbe farsi carico lo stesso Dipartimento ovvero il Ministero, tenuto conto dell'inestimabile valore del servizio civile all'estero, non solo in termini di prestigio per l'Italia, ma soprattutto di benefici per i Paesi beneficiari. Ciò premesso auspica la praticabilità di una convenzione che permetta di superare le problematicità per i centottanta operatori bloccati, attesa la rilevanza del servizio civile all'estero sia per il nostro Paese, sia per i Paesi destinatari.
5-06726 Palazzotto: Sul mancato completamento delle operazioni umanitarie di evacuazione dall'Afghanistan.
Erasmo PALAZZOTTO (LEU) illustra l'interrogazione in titolo.
Il sottosegretario Manlio DI STEFANO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2), sottolineando che proprio negli ultimi giorni le competenti Commissioni della Camera e del Senato hanno autorizzato il Governo a trasferire significativi i fondi per la missione in Afghanistan dalle attività di addestramento delle forze armate agli interventi di cooperazione civile per fronteggiare l'emergenza umanitaria.
Erasmo PALAZZOTTO (LEU), replicando, si dichiara soddisfatto della risposta del Governo, esprimendo apprezzamento per l'impegno in atto e per il ruolo che l'Italia potrebbe svolgere nel promuovere la creazione di corridoi umanitari. Tuttavia, rileva che il tempo necessario per predisporli rischia di creare un danno irreparabile alle migliaia di afghani che tuttora rischiano la vita. Auspica che siano avviate le necessarie interlocuzioni diplomatiche con i Paesi limitrofi dell'Afghanistan, con particolare riferimento al Pakistan e all'Iran, che al momento stanno ponendo ostacoli all'afflusso dei profughi più di quanto non risulta stiano facendo gli stessi talebani, che sembrano non opporsi al movimento di persone in uscita dal Paese. Segnala che si registrano gravi episodi di estorsione e di altre vessazioni ai danni dei profughi bloccati alle frontiere con tali Paesi.
Auspica, pertanto, che la Farnesina, anche con il sostegno del Parlamento, provveda a rafforzare la rete diplomatico-consolare in Iran e Pakistan, in modo da agevolare la procedura di concessione di visti, precisando che molti cittadini afghani erano già inseriti nelle liste per l'evacuazione e dunque già verificati ai fini dei visti. Si tratta di persone che sarebbe potute salire sugli aerei italiani se solo non ci fosse stato il grave attentato presso l'aeroporto di Kabul ad impedirne i movimenti.
Pino CABRAS, presidente, avverte che, essendo il collega Delmastro Delle Vedove impossibilitato a prendere parte alla seduta, con l'assenso del rappresentante del Governo, la trattazione dell'interrogazione n. 5-06724 a sua prima firma è rinviata ad altra seduta.
Dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.
La seduta termina alle 14.20.
ALLEGATO 1
Interrogazione n. 5-06725 Quartapelle Procopio: Sul blocco delle partenze dei volontari impegnati nel servizio civile all'estero.
TESTO DELLA RISPOSTA
Con riferimento ai progetti di Servizio Civile Universale che si svolgono all'estero, la Farnesina collabora con il Dipartimento per le Politiche Giovanili e il Servizio Civile Universale della Presidenza del Consiglio dei ministri, competente in materia.
Il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione internazionale partecipa ai «Tavoli di confronto congiunti», organizzati dal Dipartimento per le Politiche Giovanili, con gli enti e i rappresentanti dei volontari. Inoltre, l'Unità di Crisi della Farnesina partecipa alla «Commissione per la Valutazione dei Programmi di Intervento di Servizio Civile Universale», con specifico riferimento agli aspetti relativi alle condizioni di sicurezza.
Nell'ambito di questa collaborazione, la Farnesina fornisce al Dipartimento un parere consultivo sulla situazione di sicurezza dei Paesi di invio dei volontari. Come anche ricordato dagli interroganti, un eventuale parere negativo del MAECI non ha carattere vincolante e non corrisponde in alcun modo ad un divieto, bensì mira a fornire al Dipartimento – e, tramite questo, alle Organizzazioni della Società Civile e agli operatori coinvolti – le informazioni necessarie, affinché progetti e partenze dei volontari possano svolgersi in maniera responsabile.
Per il 2021, il Dipartimento ha segnalato al MAECI 52 Paesi di destinazione dei volontari. L'Unità di Crisi della Farnesina, le Direzioni Generali e le Sedi all'estero competenti hanno concorso alla verifica della situazione di tali Paesi, ai fini della predisposizione dei pareri non vincolanti. La valutazione ha tenuto conto del contesto securitario, dell'emergenza sanitaria globale e delle conseguenti misure restrittive, anche in termini di mobilità all'interno dei Paesi interessati.
Tutti i casi su cui la Farnesina ha fornito parere negativo riguardano Paesi per i quali anche il sito istituzionale «Viaggiare Sicuri» segnala la presenza di aree di particolare cautela o addirittura sconsiglia del tutto l'ingresso. Tra questi, l'interrogazione menziona in particolare Kenya ed Ecuador. Si tratta di Paesi per cui anche nel 2020 il MAECI aveva trasmesso al Dipartimento parere negativo.
Lo scorso anno, come noto, il Dipartimento fece firmare una nota informativa ai volontari, che si assumevano così la responsabilità del viaggio, consentendo il prosieguo dei progetti.
Nel quadro istituzionale vigente, la decisione di bloccare o meno le partenze dei volontari per determinati Paesi rientra nella competenza esclusiva del Dipartimento per le Politiche Giovanili e il Servizio Civile Universale.
Secondo gli elementi forniti dal Dipartimento, il bando 2021 ha finanziato 736 posizioni di servizio civile all'estero di cui 78 rimaste vacanti. Delle 658 posizioni assegnate 411, oltre il 60 per cento, sono in avvio regolare. Le partenze attualmente bloccate ammontano dunque a 247. Il Dipartimento ha comunicato che, ad esito del lavoro del Tavolo, sta procedendo in questi giorni all'autorizzazione per 63 volontari e al ricollocamento per ulteriori 53 volontari. Rimarrebbero così confermati i blocchi solo per 131 operatori, per i quali il Dipartimento mantiene una costante interlocuzione con gli enti, ai fini dell'individuazione di soluzioni alternative.
Per quanto riguarda invece la richiesta di inserire il Servizio Civile all'estero tra le motivazioni per le quali gli spostamenti sono consentiti dall'Italia, ai sensi del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 2 marzo 2021 e successive ordinanze del Ministro della Salute, si ritiene che tale motivazione sia assimilabile a quella già prevista per lavoro. In ogni caso, qualora ci sia interesse da parte delle Organizzazioni della Società Civile a farsi promotrici nei confronti del Ministro della Salute di un'azione volta a esplicitare il Servizio Civile all'estero tra i motivi di eccezione, la Farnesina non ravvedrebbe motivi ostativi.
ALLEGATO 2
Interrogazione n. 5-06726 Palazzotto: Sul mancato completamento delle operazioni umanitarie di evacuazione dall'Afghanistan.
TESTO DELLA RISPOSTA
Con il precipitare della crisi afghana, le Rappresentanze diplomatico-consolari nei Paesi limitrofi all'Afghanistan hanno ricevuto, e continuano a ricevere, numerose richieste di assistenza da parte di cittadini afghani, fuggiti dal loro Paese o intenzionati a farlo. In maggioranza, si tratta di richieste di visto per l'Italia: alcune inquadrabili in specifiche categorie previste dalla normativa vigente, altre riconducibili a generiche richieste di accoglienza in Italia.
Dopo la fine delle operazioni di evacuazione (27 agosto) e l'inizio del controllo da parte dei Talebani dell'aeroporto di Kabul, i collegamenti internazionali sono sporadici e limitati. Inoltre, gli spostamenti all'interno del Paese sono molto rischiosi a causa del deterioramento del quadro di sicurezza. Ciò nonostante, siamo pronti, come Governo e come Farnesina, a contribuire a eventuali future operazioni qualora si creino le condizioni favorevoli per metterle in atto.
Diversa è la condizione di cittadini afghani particolarmente vulnerabili che si trovino sul territorio di Paesi limitrofi all'Afghanistan e che abbiano legami con l'Italia. La Farnesina ha infatti già diramato alla rete diplomatico-consolare apposite linee guida che consentono di trattare prioritariamente, e con un elevato grado di flessibilità – ovviamente nei limiti del quadro normativo vigente – specifiche richieste di domande di visto, come ricongiungimenti familiari, motivi di studio, invito o reingresso.
Inoltre, la Farnesina sta lavorando con il Ministero dell'Interno, le Organizzazioni della Società Civile e gli organismi internazionali (anzitutto Alto Commissariato ONU per i Rifugiati e Organizzazione Internazionale per le Migrazioni) alla messa a punto di uno schema di corridoi umanitari. Corridoi riservati a cittadini afghani in particolari condizioni di vulnerabilità che si trovino in Paesi terzi, cioè non in Afghanistan, ma che non abbiano documentazione sufficiente a ottenere un visto.
Grazie alla proficua collaborazione tra Pubblica Amministrazione, Organizzazioni della Società Civile e organismi internazionali stiamo pensando a un programma strutturato con criteri precisi per selezionare i beneficiari e accertare, nei Paesi di partenza, la titolarità all'ottenimento della protezione internazionale una volta in Italia.
L'eventuale rilascio dei visti di ingresso sarà subordinato all'attivazione di strumenti di accoglienza definiti in stretto raccordo con il Ministero dell'interno, con precise regole per identificare e vagliare, anche sul piano della sicurezza nazionale, i profili dei potenziali beneficiari prima del loro arrivo in Italia. A ciò si accompagna un'attenta predisposizione e una puntuale realizzazione di percorsi di accoglienza dedicati, definiti in collaborazione con le Organizzazioni della Società Civile.