I Commissione
Affari costituzionali, della Presidenza del Consiglio e Interni
Affari costituzionali, della Presidenza del Consiglio e Interni (I)
Commissione I (Affari costituzionali)
Comm. I
INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA:
5-06671 Calabria e altri: Sulla mancata individuazione di spazi destinati all'affissione dei manifesti elettorali nel comune di Milano ... 3
ALLEGATO 1 (Testo della risposta) ... 9
5-06672 Prisco e Montaruli: Sulla mancata individuazione, da parte del comune di Bologna, di spazi per manifestazioni elettorali in condizioni di parità tra tutti i partiti ... 4
ALLEGATO 2 (Testo della risposta) ... 10
5-06673 Brescia e altri: Sull'effettivo utilizzo del fondo, istituito con il decreto-legge n. 41 del 2021, destinato ai comuni per l'individuazione di sedi alternative agli edifici scolastici per lo svolgimento delle operazioni elettorali ... 5
ALLEGATO 3 (Testo della risposta) ... 11
5-06674 Marco Di Maio: Sul mancato avvio dei lavori di manutenzione della sede dei vigili del fuoco nel comune di Cattolica ... 6
ALLEGATO 4 (Testo della risposta) ... 13
5-06675 Iezzi: Sulle modalità di nomina di Marco Ciacci a comandante della polizia municipale di Milano e sul possesso dei requisiti per la nomina ... 7
ALLEGATO 5 (Testo della risposta) ... 15
Sui lavori della Commissione ... 7
INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA
Giovedì 16 settembre 2021. — Presidenza del presidente Giuseppe BRESCIA. – Interviene il sottosegretario di Stato per l'Interno Nicola Molteni.
La seduta comincia alle 13.30.
Giuseppe BRESCIA, presidente, avverte che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche mediante la trasmissione diretta sulla web-tv della Camera dei deputati.
Avverte inoltre che, come specificato anche nelle convocazioni, alla luce di quanto stabilito dalla Giunta per il Regolamento nella riunione del 4 novembre 2020, i deputati possono partecipare in videoconferenza all'odierna seduta di interrogazioni a risposta immediata.
5-06671 Calabria e altri: Sulla mancata individuazione di spazi destinati all'affissione dei manifesti elettorali nel comune di Milano.
Matteo PEREGO DI CREMNAGO (FI), intervenendo da remoto, illustra l'interrogazione, di cui è cofirmatario, ricordando che l'articolo 2 della legge 4 aprile 1956, n. 212, al comma 1, stabilisce l'obbligo per le giunte comunali, tra il trentatreesimo e il trentesimo giorno precedente quello fissato per le elezioni, di delimitare, in ogni centro abitato con popolazione residente superiore a 150 abitanti, appositi spazi da destinare, a mezzo di distinti tabelloni o riquadri, esclusivamente all'affissione degli stampati, dei giornali murali od altri e dei manifesti per la propaganda elettorale.
Rileva, quindi, come, stando a quanto risulta agli interroganti, alla data del 12 settembre 2021 il comune di Milano non aveva ancora adottato alcuna deliberazione in merito, ledendo così i diritti di tutti i soggetti partecipanti alle elezioni amministrative che ivi si svolgeranno nelle giornate del 3 e 4 ottobre.
In particolare, fa presente che, su un totale di 28 liste ammesse, sono stati installati solo 24 pannelli, e che, di conseguenza, non risulterebbe essere stato garantito il legittimo spazio per la propaganda elettorale a 4 delle liste presentate, tra le quali una della coalizione di centrodestra corrispondente al partito di Forza Italia (cui era stata assegnata la venticinquesima postazione).
In tale contesto l'interrogazione chiede se il Ministro interrogato sia a conoscenza dei fatti riportati e quali iniziative, per quanto di competenza, intenda intraprendere al fine di garantire tempestivamente la regolarità dello svolgimento della campagna elettorale.
Il Sottosegretario Nicola MOLTENI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1).
Matteo PEREGO DI CREMNAGO (FI), intervenendo da remoto, rileva come quanto riportato dal rappresentante del Governo confermi che la predisposizione da parte del comune di Milano degli spazi per la propaganda elettorale previsti dalla legge è avvenuta con notevole ritardo.
Sottolinea quindi come il fatto che in tali spazi non sia stata consentita alcuna affissione prima dell'ampliamento degli spazi medesimi in relazione al numero effettivo delle liste ammesse non comporti il venir meno del pregiudizio recato al regolare svolgimento della propaganda elettorale. Giudica, infatti, grave che la predisposizione degli spazi da parte del comune, il cui sindaco in carica è peraltro parte in causa, in quanto candidato per un secondo mandato, sia stata completata a sole due settimane dal voto, privando non soltanto Forza Italia, ma tutte le liste, della possibilità di svolgere regolarmente la campagna elettorale, in condizioni di parità.
5-06672 Prisco e Montaruli: Sulla mancata individuazione, da parte del comune di Bologna, di spazi per manifestazioni elettorali in condizioni di parità tra tutti i partiti.
Emanuele PRISCO (FDI), intervenendo da remoto, illustra la sua interrogazione, facendo presente che, a decorrere dal giorno di indizione dei comizi elettorali, ai sensi e per gli effetti dell'articolo 19 della legge 10 dicembre 1993, n. 515, i comuni, sulla base di proprie norme regolamentari e senza oneri a proprio carico, sono tenuti a mettere a disposizione dei partiti e dei movimenti politici presenti nella competizione elettorale, in misura eguale tra loro, i locali di loro proprietà già predisposti per conferenze e dibattiti.
Osserva quindi come, nel quadro dei rapporti tra lo Stato e le autonomie locali, il cui coordinamento è ascritto alle Prefetture UTG dal decreto legislativo 30 settembre 1999, n. 300, il prefetto assicura il corretto svolgimento del procedimento elettorale, e vigila sulla corretta applicazione delle disposizioni in materia di par condicio, anche con riferimento all'utilizzo di spazi e locali messi a disposizione dei comuni.
In tale contesto fa notare come a Bologna, tuttavia, la richiesta di una piazza adeguata per lo svolgimento di una manifestazione elettorale di Fratelli d'Italia, che vedrà anche la presenza della leader nazionale del partito, il 26 settembre 2021, non abbia avuto una risposta positiva, e come l'amministrazione comunale abbia deciso di relegare l'evento organizzato da Fratelli d'Italia in una piazza marginale, in quanto tutte le piazze più centrali sarebbero già occupate da altri eventi non di natura elettorale. Rileva peraltro come, nell'ambito della campagna elettorale in corso, a Bologna, nelle prossime settimane siano previsti diversi comizi di chiusura della campagna elettorale da parte di altre forze politiche, che saranno, o che sono già stati, tutti ospitati nelle piazze più centrali e capienti, facendo notare al riguardo come il PD abbia addirittura celebrato per oltre due settimane consecutive prima la propria festa nazionale e, ora, quella provinciale in periodo regolato dalla normativa elettorale, su spazi pubblici, con assegnazioni preferenziali sottratte alla disciplina interpartitica.
Osserva quindi come Fratelli d'Italia sia l'unico partito cui la concomitanza di numerosi eventi di diversa natura precluderà la possibilità di utilizzare uno spazio congruo per la propria manifestazione elettorale.
In tale ambito l'atto di sindacato ispettivo chiede quali urgenti iniziative, per quanto di competenza, il Governo intenda assumere affinché a ciascun partito sia concesso l'uso di uno spazio congruo per la propria manifestazione elettorale, garantendo la corretta applicazione e il pieno rispetto delle disposizioni sullo svolgimento delle competizioni elettorali.
Il Sottosegretario Nicola MOLTENI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2).
Emanuele PRISCO (FDI), intervenendo da remoto, nella replica, ringrazia il rappresentante del Governo per la risposta, che, tuttavia, a suo avviso, si limita a prendere atto di una ricostruzione dei fatti da parte della prefettura, da lui ritenuta non condivisibile.
Fa presente, infatti, che si è dinanzi ad una interpretazione discrezionale delle norme in materia di par condicio da parte del comune, per quanto concerne la messa a disposizione di spazi e locali nella competizione elettorale, che ha finito per premiare alcune forze politiche e penalizzare il partito di Fratelli d'Italia, costretto, per la concomitanza di numerosi eventi di diversa natura, ad organizzare la propria manifestazione in uno spazio marginale, nonostante avesse presentato richiesta entro i termini. Dopo aver fatto notare, peraltro, che il prefetto e il Ministero dovrebbero vigilare per assicurare il corretto svolgimento del procedimento elettorale, osserva che ad altre forze politiche è stato concesso di utilizzare piazze più centrali e capienti o addirittura, nel caso del Partito democratico, di celebrare, per oltre due settimane consecutive, prima la propria festa nazionale poi quella provinciale.
Si augura quindi che tale difformità nell'interpretazione delle norme in materia di par condicio, sulla quale comunque Fratelli d'Italia non ha voluto avviare una polemica politica, sia dovuta esclusivamente ad un atteggiamento di superficialità e non celi piuttosto un disegno con finalità politiche ben precise, auspicando, da ultimo, che il Ministero e la prefettura possano assicurare in futuro il pieno rispetto della normativa vigente in materia.
5-06673 Brescia e altri: Sull'effettivo utilizzo del fondo, istituito con il decreto-legge n. 41 del 2021, destinato ai comuni per l'individuazione di sedi alternative agli edifici scolastici per lo svolgimento delle operazioni elettorali.
Giuseppe BRESCIA (M5S), illustrando la sua interrogazione, ricorda che il prossimo 3 e 4 ottobre si voterà in più di 1.600 comuni per elezioni amministrative, regionali e suppletive. Rileva come questa data sia stata fissata a seguito del rinvio operato con il decreto-legge n. 25 del 2021 e come già in quella circostanza, con un'interrogazione svolta in Commissione, gli odierni interroganti avevano sottolineato il rischio che lo svolgimento delle consultazioni elettorali determinasse diversi disagi per l'attività didattica, dal momento che l'87 per cento dei seggi si trova all'interno di edifici scolastici.
Ricorda quindi come, proprio per interrompere questa cattiva pratica, il Movimento 5 Stelle abbia fortemente voluto l'istituzione di un fondo da 2 milioni di euro, nell'ambito del cosiddetto «decreto sostegni», per incentivare i comuni a trovare sedi di seggio alternative agli edifici scolastici.
Rileva inoltre come il termine per comunicare l'avvenuta adesione all'iniziativa sia scaduto nel mese di luglio e riferisce di aver appreso nella giornata di ieri, da un comunicato stampa del Viminale, che hanno aderito all'iniziativa 117 comuni, per un totale di 510 seggi e oltre 30.000 studenti interessati, e che nella maggior parte dei casi sono state individuate come sedi alternative palestre comunali, strutture polivalenti e uffici municipali dismessi.
In tale contesto l'interrogazione chiede, dunque, al Ministro interrogato di fornire una valutazione dell'impatto della misura e se intenda rifinanziare questo fondo fino al 2023, in vista delle prossime consultazioni elettorali.
Il Sottosegretario Nicola MOLTENI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3).
Giuseppe BRESCIA (M5S), replicando, si dichiara soddisfatto della risposta e ringrazia tutti i 117 sindaci – soprattutto quelli dei piccoli comuni – che hanno permesso a 30.000 studenti di poter continuare ad andare a scuola e non dover stare a casa solo perché le loro classi sono sede di seggio.
Ribadisce quanto sempre sostenuto dal proprio gruppo, circa il fatto che le elezioni non possono fermare le lezioni, e auspica che il Governo sia consapevole che c'è ancora molto lavoro da fare a riguardo.
Manifesta quindi piena disponibilità a un confronto con il Viminale e con i comuni per trovare nuove soluzioni e sottolinea come questa prima «scossa» che viene dai comuni dimostri come il cambiamento sia possibile e vada incentivato e premiato.
5-06674 Marco Di Maio: Sul mancato avvio dei lavori di manutenzione della sede dei vigili del fuoco nel comune di Cattolica.
Marco DI MAIO (IV), intervenendo da remoto, illustra la sua interrogazione, osservando come i vigili del fuoco di Cattolica attualmente dispongano di una sede la cui struttura si trova in cattivo stato di manutenzione e la cui la vivibilità è stata ulteriormente ridotta dalla crisi sanitaria da Covid-19, atteso che il personale può, di fatti, usufruire di spazi limitati in cui svolgere la normale attività quotidiana, in quanto sala briefing, sala operativa, sala pranzo e sala riposo sono concentrate in sole due stanze.
Fa quindi presente che, con apposito accordo firmato dagli enti interessati il 15 maggio 2018, si prevedeva l'avvio dei lavori per la realizzazione di una nuova sede operativa, lavori tuttavia ostacolati da lungaggini burocratiche che finora non hanno consentito di registrare alcuno sviluppo in merito, pur a seguito di numerosi incontri con gli uffici della prefettura, a cui hanno partecipato tutti gli attori interessati alla realizzazione della Cittadella del Soccorso.
In tale contesto l'interrogazione chiede se il Ministro interrogato sia a conoscenza della situazione e quali iniziative intenda adottare per consentire l'avvio dei lavori per la realizzazione della Cittadella del Soccorso, in modo da garantire ai vigili del fuoco del comando provinciale di Rimini la possibilità di usufruire di una sede che offra un ambiente di lavoro idoneo alle loro esigenze logistiche e operative.
Il Sottosegretario Nicola MOLTENI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 4).
Marco DI MAIO (IV), intervenendo da remoto, prende atto con favore della risposta fornita dal rappresentante del Governo, che testimonia dell'attenzione prestata dall'Esecutivo su tale vicenda, augurandosi che la situazione illustrata nell'interrogazione sia costantemente monitorata e siano sollecitati i necessari interventi.
Fa presente, infatti, che sono state manifestate forti preoccupazioni da parte dei vigili del fuoco del comando provinciale di Rimini, i quali hanno indetto una giornata di sciopero, con sit-in di protesta, per esprimere il proprio disaccordo rispetto alla fallimentare gestione della situazione, che potrebbe mettere a rischio l'avvio dei lavori per la realizzazione della Cittadella del Soccorso.
Si augura, dunque, che l'Esecutivo continui a monitore la situazione e che si possa individuare una soluzione efficace, tale da consentire ai vigili del fuoco del comando provinciale di Rimini, finora costretti a lavorare in condizioni disagiate, di operare con le infrastrutture e le dotazioni adeguate.
5-06675 Iezzi: Sulle modalità di nomina di Marco Ciacci a comandante della polizia municipale di Milano e sul possesso dei requisiti per la nomina.
Igor Giancarlo IEZZI (LEGA), intervenendo da remoto, illustra la sua interrogazione, la quale riguarda la vicenda, già oggetto di precedenti atti di sindacato ispettivo, della nomina a comandante della polizia locale di Milano di Marco Ciacci, rilevando come si tratti di una vicenda meritevole di approfondimento, sia sotto il profilo dei titoli sia dal punto di vista della trasparenza.
Ricorda, infatti, che Marco Ciacci è un soggetto esterno all'organico della polizia locale e provenga dalla sezione dell'ufficio di polizia giudiziaria della procura della Repubblica di Milano incaricata delle indagini su Expo, di cui era il responsabile, e che in tale veste stava conducendo indagini, tra gli altri, anche sul sindaco Sala, il quale ha dunque nominato comandante della polizia locale un ufficiale di polizia giudiziaria che stava indagando su di lui.
Sottolinea, inoltre, come il comandante Ciacci risulti coinvolto nelle indagini condotte per il reato di abuso di ufficio dalla Procura della Repubblica di Brescia in relazione all'incidente stradale in cui un pedone fu investito e ucciso dalla figlia dei pubblici ministeri milanesi Alberto Nobili e Ilda Boccassini.
Chiede, dunque, quali iniziative intenda adottare il Ministro interrogato, per quanto di competenza, in relazione alle anomalie descritte nell'atto di sindacato ispettivo in titolo e se, in particolare, sussistano i presupposti per promuovere, per quanto di competenza, una ulteriore verifica in ordine alle procedure per il conferimento dell'incarico di comandante del Corpo di polizia locale di Milano a Marco Ciacci.
Il Sottosegretario Nicola MOLTENI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 5).
Igor Giancarlo IEZZI (LEGA), intervenendo da remoto, pur ringraziando il Sottosegretario, si dichiara insoddisfatto della risposta, ritenendo, in particolare, che da parte del Ministro interrogato sarebbe stata necessaria una valutazione della vicenda in oggetto non soltanto formale, ma anche sotto il profilo dell'opportunità politica.
Ribadisce come ci si trovi di fronte alla nomina, da parte del sindaco Sala, di un ufficiale di polizia giudiziaria che stava indagando su di lui, evidenziando come gli intrecci sottesi a tale vicenda appaiano a suo giudizio inquietanti, in quanto lasciano intravedere l'esistenza, anche a Milano di una sorta di «sistema Palamara».
Sottolinea, inoltre, il ruolo non chiaro svolto dal comandante Ciacci in occasione dell'incidente stradale nel quale perse la vita Luca Valtolin, investito, mentre stava attraversando la strada sulle strisce pedonali, dalla figlia dei pubblici ministeri Alberto Nobili e Ilda Boccassini. Ricorda, infatti, come il comandante Ciacci, chiamato dai genitori dell'investitrice, si recò sul luogo dell'incidente, circostanza del tutto inusuale, e come l'investitrice non sia stata sottoposta agli accertamenti di rito sull'assunzione di alcol e stupefacenti, rilevando come in relazione a tale vicenda il comandante Ciacci risulti indagato per abuso d'ufficio dalla Procura della Repubblica di Brescia.
Ribadisce quindi come la vicenda della nomina di Marco Ciacci a comandante della polizia locale di Milano debba essere chiarita, anche a tutela del corpo di provenienza del comandante Ciacci, del Corpo della polizia locale di Milano e della stessa città.
Giuseppe BRESCIA, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.
Sui lavori della Commissione.
Giuseppe BRESCIA, presidente, avverte che, alla luce degli approfondimenti svolti in ordine all'organizzazione della discussione in Assemblea del disegno di legge C. 3269, di conversione del decreto-legge n. 117 del 2021, recante disposizioni urgenti concernenti modalità operative precauzionali e di sicurezza per la raccolta del voto nelle consultazioni elettorali dell'anno 2021 – che dovrebbe aver luogo a partire dal 5 ottobre prossimo – si intende confermata l'organizzazione dei lavori in sede referente già prospettata nella riunione di ieri dell'Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, della Commissione, la quale prevede che il termine per la presentazione degli emendamenti scada alle ore 12 di lunedì 20 settembre prossimo.
La seduta termina alle 14.05.
ALLEGATO 1
5-06671 Calabria e altri: Sulla mancata individuazione di spazi destinati all'affissione dei manifesti elettorali nel comune di Milano.
TESTO DELLA RISPOSTA
Signor Presidente, onorevoli Deputati, come noto, con decreto del Ministro dell'interno del 3 agosto 2021 è stata fissata per i giorni di domenica 3 ottobre e lunedì 4 ottobre 2021 la data di svolgimento delle consultazioni per l'elezione diretta dei Sindaci e dei Consigli comunali nonché per l'elezione dei Consigli circoscrizionali.
Tanto premesso, in ossequio all'articolo 2 della legge n. 212 del 1956 in materia di propaganda elettorale, le Giunte comunali, dal 33° al 31° giorno antecedente quello della votazione – e quindi per la prossima tornata elettorale amministrativa da martedì 31 agosto a giovedì 2 settembre 2021 – erano tenute a stabilire e a delimitare – in ogni centro abitato con popolazione superiore a 150 abitanti – gli spazi da destinare alle affissioni di propaganda.
A tal fine, il comune di Milano, su proposta della competente Direzione dell'Area pubblicità e occupazione del suolo pubblico, con delibera di giunta comunale n. 1058 in data 1° settembre 2021 ed immediatamente eseguibile, ha individuato e delimitato sul territorio cittadino il numero di 170 spazi, distinti per ciascuna elezione, da destinare alle affissioni di propaganda diretta per l'elezione in data 3 e 4 ottobre 2021, ed eventuale turno di ballottaggio in data 17 e 18 ottobre 2021, del Sindaco e del Consiglio comunale di Milano, nonché dei Presidenti e dei Consigli di Municipio.
La determinazione del numero degli spazi è avvenuta nel rispetto della normativa vigente che ha ridotto ad un terzo gli spazi da destinare alla propaganda diretta per i comuni con popolazione residente superiore ai 500.000 abitanti; in ragione di tale modifica normativa si sono ridotti gli spazi che le Amministrazioni comunali devono mettere a disposizione per l'effettuazione della propaganda diretta che, dalle 500 località previste distintamente per ciascuna elezione, si riducono conseguentemente a 170.
Nella delibera è stato inoltre previsto che con successiva determina dirigenziale si sarebbe provveduto all'assegnazione degli spazi di propaganda sulla base delle liste ammesse alla consultazione elettorale.
La delibera è stata infatti adottata in data antecedente alla conclusione delle operazioni di ammissione delle liste da parte delle competenti Commissioni elettorali e ai sorteggi per l'assegnazione dei numeri progressivi da attribuire alle cariche di Sindaco, Presidenti di Municipio, Consiglieri comunali e Consiglieri municipali, sorteggi che si sono tenuti lo scorso 6 settembre e i cui esiti sono stati successivamente comunicati all'Ente locale.
Il comune capoluogo, interessato dal Prefetto di Milano, ha precisato che il numero di pannelli inizialmente previsti per le liste relative all'elezione del Consiglio Comunale, pari a 24 per singolo impianto e ad un totale di circa 4.000 pannelli, era stato definito in un'ottica ampiamente prudenziale, posto che in occasione delle precedenti elezioni del 2016 erano state presentate un totale di 17 liste e, quindi, un numero ben inferiore alle 28 liste che sono state poi concretamente ammesse alla prossima competizione elettorale.
Con successive determinazioni dirigenziali, il Direttore dell'Area Pubblicità e Occupazione Suolo Pubblico, ricevute le comunicazioni da parte della Commissione Elettorale Circondariale in ordine agli esiti dei sorteggi, ha disposto i conseguenti provvedimenti di delimitazione, ripartizione ed assegnazione degli spazi destinati alla propaganda elettorale, debitamente pubblicati all'Albo Pretorio del comune di Milano.
In considerazione della necessità di incrementare tempestivamente il numero di pannelli presenti presso ciascuno spazio dedicato alla propaganda, il comune di Milano ha inoltre proceduto ad avviare i lavori necessari per l'implementazione di tutti i 170 impianti elettorali presenti nei 9 Municipi.
Alla data del 14 settembre 2021, nei Municipi 2, 6, 7 e 8 sono già stati integrati gli impianti elettorali delle 4 postazioni mancanti che sono usufruibili dalle liste aventi diritto.
Per i Municipi 1, 3, 4, 5 e 9 il comune ha assicurato che le operazioni di montaggio finalizzate all'integrazione delle 4 postazioni mancanti sarebbero terminate nella serata di mercoledì 15 settembre 2021 rendendo pertanto fruibili anche quegli spazi.
Il comune di Milano ha, inoltre, comunicato che né i candidati Sindaco/Presidente né le liste sono state penalizzate in conseguenza del numero progressivo loro assegnato in quanto, in assenza di un numero sufficiente di tabelloni, non è stata consentita nessuna affissione di manifesti elettorali.
In data odierna il comune di Milano ha reso noto che i lavori di installazione dei pannelli per la propaganda elettorale sono proseguiti senza sosta fino alla tarda serata di ieri 15 settembre e che da stamattina sono tutti operativi con piena fruibilità per le forze politiche.
È stato, inoltre, confermato che tutte le liste hanno avuto la possibilità di procedere tempestivamente all'affissione di tutti i manifesti nei singoli spazi non appena questi sono stati dotati di un numero di pannelli pari al totale delle liste elettorali ammesse alla competizione elettorale.
Il Prefetto di Milano ha anche specificato che nel caso di specie non vi fossero margini per la nomina di un Commissario, posto che la delibera di giunta con cui sono stati stabiliti gli spazi da destinare all'affissione è stata adottata nei termini di legge di cui all'articolo 2 della legge n. 212 del 1956.
Al contempo, al di là della sussistenza o meno di un potere sostitutivo per l'esecuzione della delibera, il Prefetto di Milano, non appena interpellato, ne ha richiesto l'immediata attuazione verificando il pieno adempimento.
ALLEGATO 2
5-06672 Prisco e Montaruli: Sulla mancata individuazione, da parte del comune di Bologna, di spazi per manifestazioni elettorali in condizioni di parità tra tutti i partiti.
TESTO DELLA RISPOSTA
Signor Presidente, onorevoli Deputati, in merito a quanto segnalato dagli Onorevoli Interroganti, la Prefettura di Bologna ha acquisito elementi informativi dal comune capoluogo. In particolare, è stato riferito che per la tornata elettorale del 3 e 4 ottobre prossimi, la Giunta Comunale con delibera del 7 settembre scorso ha ampliato il numero delle piazze destinate alla propaganda elettorale per comizi, portando così da 6 a 12 il numero di luoghi deputati ad ospitare le riunioni politiche. Tale ampliamento è stato disposto a seguito della riunione della Commissione Interpartitica, tenutasi presso il comune di Bologna lo scorso 1° settembre, in occasione della quale tutti i presenti – tra i quali il Capogruppo consiliare di Fratelli d'Italia – hanno approvato all'unanimità la modifica in questione.
Il comune ha riferito altresì che, con comunicazione pec del 3 settembre scorso, acquisita al protocollo generale dell'ente, il Capogruppo in Consiglio Comunale di Fratelli di Italia ha comunicato che «in data domenica 26 settembre dalle ore 9.00 alle ore 13.00 Fratelli d'Italia organizzerà un comizio elettorale con il Presidente Nazionale del Partito presso Piazza Galvani». Con nota della Segreteria Generale datata 9 settembre, il comune ha rilasciato il proprio nulla osta allo svolgimento del comizio nella piazza e nella fascia oraria indicata nella richiesta.
Su un piano più generale va rilevato che l'assegnazione delle piazze da parte del comune è disciplinata da un apposito regolamento comunale, a norma del quale l'assegnazione avviene in base all'ordine di presentazione delle domande risultante dalla protocollazione; ogni partito può esercitare per una sola volta il diritto di precedenza su altre prenotazioni per comizi che vedono la partecipazione del Segretario Nazionale o del Presidente.
Con riferimento agli ulteriori aspetti evidenziati nell'atto di sindacato ispettivo, relativi alla organizzazione di numerosi eventi di varia natura concomitanti con la campagna elettorale, la Questura di Bologna ha reso noto che il 26 settembre prossimo sono in programma in alcune piazze della città diverse manifestazioni tradizionali, tra le quali il festival francescano che secondo una tradizione ormai consolidata si svolge in Piazza Maggiore e Piazza del Nettuno.
Rispetto ai fatti oggetto dell'atto di sindacato ispettivo parlamentare, la Prefettura di Bologna ha, come di consueto, provveduto a diramare la circolare ministeriale inerente la propaganda elettorale e ha reso noto che ad oggi non sono pervenuti esposti riferiti alle specifiche questioni oggetto dell'interrogazione da parte delle minoranze politiche impegnate nella competizione elettorale.
ALLEGATO 3
5-06673 Brescia e altri: Sull'effettivo utilizzo del fondo, istituito con il decreto-legge n. 41 del 2021, destinato ai comuni per l'individuazione di sedi alternative agli edifici scolastici per lo svolgimento delle operazioni elettorali.
TESTO DELLA RISPOSTA
Signor Presidente, onorevoli Deputati, in riferimento a quanto evidenziato dagli Onorevoli interroganti nell'atto di sindacato ispettivo, rammento preliminarmente che l'articolo 23-bis del decreto-legge 22 marzo 2021, n. 41 prevede, al comma 1, che «In considerazione del differimento delle consultazioni elettorali per l'anno 2021, previsto dal decreto-legge 5 marzo 2021, n. 25, nonché del permanere del quadro epidemiologico da COVID-19, al fine di ridurre i disagi per l'attività didattica, è istituito nello stato di previsione del Ministero dell'interno un fondo con una dotazione di 2 milioni di euro per l'anno 2021, finalizzato all'erogazione di contributi in favore dei comuni che entro il 15 luglio 2021 individuano sedi alternative agli edifici scolastici da destinare al funzionamento dei seggi elettorali in occasione delle predette consultazioni elettorali. Le sedi alternative individuate ai sensi del presente comma devono avere i requisiti previsti a legislazione vigente per essere adibite a seggi elettorali».
La medesima norma prevede, altresì, che i criteri e le modalità di concessione dei contributi siano stabiliti, nei limiti della dotazione del predetto fondo, con decreto del Ministro dell'interno, da adottare di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, previa intesa in sede di Conferenza unificata.
Al riguardo con apposite circolari (in data 23 febbraio e 26 maggio 2021), i Prefetti sono stati invitati a sensibilizzare i Sindaci ad assumere le iniziative ritenute opportune per individuare sedi alternative agli edifici scolastici da adibire a sezioni elettorali.
Il decreto interministeriale a cui ho fatto prima cenno è stato esaminato nella Conferenza unificata il 17 giugno 2021 e successivamente sottoscritto in data 15 luglio 2021, individuando, come criteri per il riparto del fondo, il numero delle sezioni trasferite in una sede extra scolastica e quello degli studenti che beneficeranno della mancata sospensione dell'attività didattica, con assegnazione a ciascuno di un diverso peso (rispettivamente, 30/100 al primo criterio e 70/100 al secondo).
Tutte le Prefetture hanno fornito riscontro alla circolare inviata il 26 maggio 2021 dal Ministero dell'Interno, facendo conoscere i comuni interessati alla iniziativa, le sedi individuate e la stima dei costi necessari per adeguare gli edifici quali sedi alternative agli istituti scolastici da adibire a sezioni elettorali.
A seguito della ricognizione svolta, i comuni che hanno manifestato interesse sono 117 (tra i quali, Bologna, Napoli e Torino), per un totale di 510 seggi elettorali da spostare su 5.928 sezioni complessive, e gli studenti coinvolti sono 30.591. Inoltre, risultano essere state richieste dai comuni interessati risorse per un totale di euro 2.640.275.
Nella maggior parte dei casi sono state individuate, come sedi alternative: palestre comunali, strutture polivalenti ed uffici municipali dismessi.
Inoltre, in applicazione dei criteri indicati nel decreto interministeriale, sono state definite le somme da assegnare a ciascun comune in relazione al fondo di 2 milioni di euro.
Successivamente, sono state interessate le Prefetture affinché informassero i Sindaci dei comuni coinvolti in ordine al contributo assegnato, che sarà effettivamente erogato a seguito della ricezione di apposita comunicazione dell'ente locale dell'avvenuto trasferimento dei seggi.
Per completezza d'informazione, evidenzio che sono altresì pervenute ulteriori 197 richieste di comuni che non sono comunque coinvolti nelle consultazioni elettorali per l'anno 2021, per un totale di euro 6.051.238,00.
L'interesse dimostrato dai comuni testimonia la bontà dell'iniziativa che, compatibilmente con gli equilibri di finanza pubblica, nell'ipotesi in cui se ne ravvisi l'esigenza anche a prescindere dall'attuale contingenza, potrà essere continuata.
ALLEGATO 4
5-06674 Marco Di Maio: Sul mancato avvio dei lavori di manutenzione della sede dei vigili del fuoco nel comune di Cattolica.
TESTO DELLA RISPOSTA
Signor Presidente, onorevoli Deputati, con l'interrogazione all'ordine dei giorno viene sollecitato il superamento delle criticità che riguardano il distaccamento permanente dei Vigili del fuoco di Cattolica.
Tale distaccamento è collocato in una sede di proprietà comunale, concessa in comodato d'uso gratuito ma con caratteristiche non rispondenti agli standard applicati attualmente ai distaccamenti di pari tipologia.
Al fine di superare le citate criticità, nel mese di maggio del 2018, il Dipartimento dei Vigili del fuoco ha sottoscritto insieme alla Prefettura di Rimini, alla regione Emilia-Romagna e ai comuni aderenti all'ambito Riviera del Conca, un «Patto per l'insediamento di un centro integrato del soccorso all'interno del complesso all'invaso del fiume Conca».
A seguito di tale accordo, è stata avviata apposita procedura per la realizzazione di un polo del soccorso all'interno del quale, insieme al nuovo distaccamento dei Vigili del fuoco, sarebbe stata insediata anche la sede del centro operativo intercomunale di Protezione Civile dei comuni interessati.
Tale intervento prevede la riqualificazione edilizia e funzionale di un compendio nel territorio comunale di San Giovanni in Marignano.
Nell'ambito dell'accordo per la realizzazione del citato centro, ciascuno degli enti coinvolti ha garantito la copertura economica per l'esecuzione degli adeguamenti funzionali necessari negli spazi di rispettiva pertinenza, oltre che per la separazione delle componenti impiantistiche, attualmente comuni a tutto il compendio, al fine di realizzare la necessaria autonomia funzionale e di gestione.
Nel corso dei successivi tavoli tecnici, coordinati dalla Prefettura di Rimini, si è preso atto che non si è ancora sviluppata, da parte degli enti locali interessati, la sinergia necessaria per l'avvio in tempi celeri della realizzazione del centro operativo intercomunale, secondo le previsioni del patto sottoscritto nel 2018.
Conseguentemente è stato proposto di procedere separatamente per la sede dei Vigili del fuoco, in modo da poter avviare in autonomia i relativi lavori.
Da parte del Dipartimento dei Vigili del fuoco sono stati, quindi, confermati gli impegni finanziari per la realizzazione del nuovo distaccamento già a partire dall'esercizio 2021.
A tal fine l'intervento è stato inserito nella programmazione dei lavori del citato Dipartimento e nello scorso mese di maggio si è provveduto, con accordo tecnico territoriale, ad affidare le funzioni di stazione appaltante al Provveditorato interregionale alle OO.PP, per le regioni Lombardia ed Emilia Romagna.
Tale accordo discende da una convenzione quadro stipulata con il Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili, che prevede l'esecuzione di tali attività su tutto il territorio nazionale.
Attualmente, il Provveditorato ha avviato le procedure per la realizzazione dei lavori di adeguamento sismico, efficientamento energetico e riqualificazione degli immobili destinati a nuova sede del distaccamento dei Vigili del fuoco.
Informo che la conclusione delle opere è prevista entro il 2023, compatibilmente con le tempistiche dettate dal codice dei contratti.
Nelle more della realizzazione della nuova sede, il Comando dei Vigili del fuoco di Rimini ed il comune di Cattolica, per superare i limiti della sede attuale, hanno individuato una sede provvisoria in cui possano essere allocati in tempi rapidi ed in via temporanea il personale operativo ed i mezzi del distaccamento dei Vigili del fuoco. Il sito prescelto è il fabbricato «Ex bus terminal» del comune di Cattolica. Al riguardo, il Comando di Rimini ha già predisposto gli atti necessari (bozza concordata di comodato d'uso, elaborati grafici e fotografici della struttura) sui quali il Dipartimento dei Vigili del fuoco con note del 7 e 13 settembre scorso, ha espresso parere favorevole e il comune di Cattolica è già stato interessato per la sottoscrizione dell'accordo di comodato d'uso.
ALLEGATO 5
5-06675 Iezzi: Sulle modalità di nomina di Marco Ciacci a comandante della polizia municipale di Milano e sul possesso dei requisiti per la nomina.
TESTO DELLA RISPOSTA
Signor Presidente, onorevoli Deputati, il caso in esame è già stato oggetto di un precedente «question time», svolto in questa sede lo scorso 8 aprile.
In tale occasione si è già avuto modo di riferire che la vicenda, risalente all'estate del 2017, è nata dalla rinuncia all'incarico dell'allora comandante della polizia municipale di Milano e dalla sua sostituzione.
Per la copertura in via temporanea di quell'incarico, l'11 agosto 2017 il comune di Milano ha avanzato alla locale Questura una richiesta di comando di un dirigente della Polizia di Stato.
Preso atto del collocamento in posizione di comando concesso al dirigente con decreto del Capo della Polizia, il comune di Milano ne disponeva, con decorrenza dal 1° settembre 2017, l'assegnazione temporanea, per la durata di tre anni, alla cui scadenza vi è stata una proroga per ulteriori 12 mesi, motivata dalle esigenze eccezionali connesse all'emergenza sanitaria da COVID-19 e al termine dell'attuale mandato sindacale.
I requisiti dei dirigente erano stati enunciati nel decreto di conferimento dell'incarico, nei quale si faceva, tra l'altro, riferimento alle sue competenze giuridiche, manageriali ed investigative.
Il comune di Milano, in merito alle ragioni della scelta del dirigente in questione, ha sottolineato che l'imprevedibilità dei fatti che hanno determinato la vacanza dell'incarico coincideva con una particolare congiuntura connessa al percorso di riorganizzazione strategica e funzionale del comando di polizia locale del capoluogo, volto a renderne l'azione sempre più coerente con il rinnovato quadro ordinamentale e con l'intenso dinamismo della città. In tale contesto, secondo quanto riferito dal comune di Milano, la soluzione adottata è apparsa la più idonea per assicurare la rapida copertura del posto e l'innesto di nuove professionalità.
Il comune di Milano ha avuto, altresì, cura di precisare che per la procedura in questione si è avvalso del combinato disposto dell'articolo 56, del decreto del Presidente della Repubblica 10 gennaio 1957, n. 3, e dell'articolo 30, comma 2-sexies, del decreto legislativo n. 165 del 2001.
In particolare, per quanto attiene al rinnovo dell'incarico, l'appena citato articolo 30 comma 2-sexies, che costituisce la norma di riferimento per le assegnazioni temporanee, non esclude la possibilità di un rinnovo alla scadenza del termine, anche successivamente al triennio, salva la necessità di effettuare una nuova valutazione del fabbisogno da parte dell'amministrazione di destinazione e delle esigenze organizzative di quella di appartenenza.
Infine, risulta che, da ultimo, su richiesta del comune di Milano e previa valutazione dell'interesse del Ministero dell'interno, la posizione di comando del dirigente presso l'ente locale è stata prorogata sino al 31 dicembre 2021 con decreto del Capo della Polizia in data 6 agosto 2021. Tale provvedimento ha superato il riscontro preventivo amministrativo-contabile previsto dalla normativa vigente da parte della Ragioneria Generale dello Stato-Ufficio centrale di Bilancio del Ministero dell'economia e delle finanze presso il Ministero dell'interno.