Commissione parlamentare per l'indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi

Commissione parlamentare per l'indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi

Comm. bicam. Vigilanza RAI

Comm. bicam. Vigilanza RAI

Commissione parlamentare per l'indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi
SOMMARIO
Martedì 14 settembre 2021

Sulla pubblicità dei lavori ... 269

Sui lavori della Commissione ... 269

PROCEDURE INFORMATIVE:

Seguito dell'indagine conoscitiva sui modelli di governance e sul ruolo del Servizio pubblico radiotelevisivo, anche con riferimento al quadro europeo e agli scenari del mercato audiovisivo.
Audizione degli Amministratori delegati delle Società di produzioni televisive e multimediali Banijay Group e Banijay Italia (Svolgimento) ... 270

Sulla pubblicazione dei quesiti ... 271

ALLEGATO (Quesiti per i quali è pervenuta risposta scritta alla presidenza della Commissione (dal n. 400/1869 al n. 409/1913)) ... 272

Commissione parlamentare per l'indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi - Resoconto di martedì 14 settembre 2021

  Martedì 14 settembre 2021.Presidenza del presidente BARACHINI.Interviene il dottor Marco Bassetti, amministratore delegato della Società di produzione televisiva e multimediale Banijay Group, e il dottor Paolo Bassetti, amministratore delegato della Società di produzione televisiva e multimediale Banijay Italia, accompagnati dal dottor Nicolò Scarano e dalla dottoressa Elena Di Giovanni, consulenti per le relazioni istituzionali.

  La seduta comincia alle 20.

  (La Commissione approva il processo verbale della seduta precedente).

Sulla pubblicità dei lavori.

  Il PRESIDENTE comunica, che ai sensi dell'articolo 13, comma 4, del Regolamento della Commissione, la pubblicità dei lavori della seduta odierna, per quanto concerne l'audizione all'ordine del giorno, sarà assicurata mediante l'attivazione del sistema audiovisivo a circuito chiuso, la trasmissione in diretta sulla web-tv della Camera dei deputati e, in differita, sul canale satellitare della Camera dei deputati.
  Avverte che dell'audizione odierna verrà altresì redatto e pubblicato il resoconto stenografico.

Sui lavori della Commissione.

  Il PRESIDENTE comunica che nella riunione dell'Ufficio di Presidenza integrato dai rappresentanti dei Gruppi dello scorso 7 settembre si è convenuto di svolgere nell'ambito dell'indagine conoscitiva sui modelli di governance e sul ruolo del servizio pubblico radiotelevisivo, anche con riferimento al quadro europeo e agli scenari del mercato audiovisivo, oltre all'audizione odierna, anche l'audizione del Presidente dell'AGCOM, programmata il 21 settembre, alle ore 20. Inoltre sono stati presi contatti per programmare l'audizione di Simona Ercolani, amministratore delegato di Stand by me.
  Successivamente, il 5 ottobre potrà prevedersi l'audizione dei responsabili dell'Osservatorio di Pavia, mentre il 12 di ottobre avrà luogo l'audizione dell'Amministratore delegato della RAI.
  Infine, il 19 di ottobre potrà essere programmata l'audizione del sottosegretario con delega all'editoria.
  Come convenuto nella riunione dell'Ufficio di presidenza integrato della scorsa settimana, è stata inviata al Presidente ed all'Amministratore delegato della RAI una lettera per richiedere elementi informativi circa possibili situazioni di conflitto di interesse in capo agli attuali consiglieri.
  I vertici della RAI, nella loro risposta (a disposizione dei commissari) hanno evidenziato che «la normativa regolamentare di cui la Rai si è dotata non vieta in termini assoluti agli esponenti aziendali di assumere ruoli e incarichi ulteriori rispetto a quelli ricoperti in azienda, bensì impedisce il sorgere di conflitti di interesse» «a seguito di verifiche interne (...) non risultano sussistere in concreto conflitti di interessi relativamente ai neonominati consiglieri di amministrazione».
  Come concordato, sono stati poi richiesti chiarimenti al Ministro dell'economia, invitandolo anche in audizione, su possibili iniziative da parte del Governo – di cui la Commissione chiede di essere tempestivamente informata – sull'ipotesi di abolizione dell'attuale sistema di riscossione del canone di abbonamento al servizio pubblico radiotelevisivo attraverso la bolletta dell'elettricità.
  Infine, dopo averne dato conto per le vie brevi ai componenti dell'Ufficio di Presidenza integrato dai rappresentanti dei Gruppi, ha inviato come Presidente una richiesta al Presidente ed all'Amministratore delegato della RAI per un approfondimento circa i criteri di valutazione utilizzati e ogni altro elemento considerato nella selezione, a seguito di alcune recenti determinazioni che non sono apparse tali da riconoscere in modo adeguato le professionalità femminili all'interno della stessa Azienda.

  La Commissione prende atto.

PROCEDURE INFORMATIVE

Seguito dell'indagine conoscitiva sui modelli di governance e sul ruolo del Servizio pubblico radiotelevisivo, anche con riferimento al quadro europeo e agli scenari del mercato audiovisivo.
Audizione degli Amministratori delegati delle Società di produzioni televisive e multimediali Banijay Group e Banijay Italia.

  (Svolgimento).

  Il PRESIDENTE saluta e ringrazia il dottor Marco Bassetti e il dottor Paolo Bassetti, Amministratori delegati delle Società di produzioni televisive e multimediali Banijay Group e Banijay Italia, per la disponibilità ad intervenire nella seduta odierna nel prosieguo dell'indagine conoscitiva in titolo con la quale la Commissione intende approfondire il ruolo e la funzione del Servizio pubblico radiotelevisivo come principale veicolo di diffusione delle produzioni audiovisive, verificando l'efficacia dell'assetto normativo italiano che disciplina il mercato audiovisivo anche in relazione alle direttive ed alle altre iniziative in materia dell'Unione europea.
  Avverte che il dottor Marco Bassetti e il dottor Paolo Bassetti sono accompagnati dal dottor Nicolò Scarano e dalla dottoressa Elena Di Giovanni, consulenti per le relazioni istituzionali.
  Ricorda che, secondo quanto stabilito dalla Giunta per il Regolamento del Senato, in considerazione della situazione di emergenza epidemiologica in corso, per l'audizione è consentita la partecipazione con collegamento in videoconferenza ai lavori dei componenti della Commissione.

  Il dottor Marco BASSETTI, amministratore delegato del Gruppo Banijay, e il dottor Paolo BASSETTI, amministratore delegato di Banijay Italia, svolgono i loro interventi.

  Intervengono per porre quesiti e svolgere considerazioni il deputato Andrea ROMANO (PD), i senatori GARNERO SANTANCHÈ (FdI) e BERGESIO (L-SP-PSd'Az), la deputata MARROCCO (FI) e il PRESIDENTE.

  Intervengono in replica il dottor Marco BASSETTI e il dottor Paolo BASSETTI.

  Il PRESIDENTE ringrazia gli auditi e dichiara conclusa la procedura informativa.

Sulla pubblicazione dei quesiti.

  Il PRESIDENTE comunica che sono pubblicati in allegato, ai sensi della risoluzione relativa all'esercizio della potestà di vigilanza della Commissione sulla società concessionaria del servizio pubblico radiotelevisivo, approvata dalla Commissione il 18 marzo del 2015, i quesiti dal n. 400/1869 al n. 409/1913 per i quali è pervenuta risposta scritta alla Presidenza della Commissione (vedi allegato).

  La seduta termina alle 21.06.

Commissione parlamentare per l'indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi - martedì 14 settembre 2021

ALLEGATO

QUESITI PER I QUALI È PERVENUTA RISPOSTA SCRITTA ALLA PRESIDENZA DELLA COMMISSIONE (DAL N. 400/1869 AL N. 409/1913)

  FORNARO. – Al Presidente e all'Amministratore delegato della RAI
  Premesso che:

   la Direzione Rai Canone, ridenominata Canone e Beni Artistici dal dicembre 2019, con il suo lavoro, contribuisce al raggiungimento del 73% circa delle entrate totali di Rai;
   nell'ultimo triennio il personale della Direzione Canone è stato investito da pensionamenti ed incentivazioni che hanno portato a 50 uscite, a fronte di sole 2 sostituzioni, limitando fortemente le funzioni degli uffici;
   il decreto-legge 22 marzo 2021, n. 41, recante misure urgenti in materia di sostegno alle imprese e agli operatori economici, di lavoro, salute e servizi territoriali, connesse all'emergenza da COVID-19, così come convertito, con modificazioni, dalla legge 21 maggio 2021, n. 69, prevede all'art. 6, comma 5, che per l'anno 2021 le strutture ricettive nonché di somministrazione e consumo di bevande in locali pubblici o aperti al pubblico, comprese le attività similari svolte da enti del Terzo settore, siano esonerate dal versamento del canone di abbonamento speciale. Per questa misura lo stesso decreto-legge individua la somma di 83 milioni di euro a favore della RAI-Radiotelevisione italiana Spa per coprire le minori entrate derivanti alla società;
   in questa fase sarebbe fondamentale avere una Direzione Rai Canone in piena attività e in forza dal punto di vista del personale e delle funzioni, mentre si apprende da un comunicato unitario dei sindacati dei lavoratori della comunicazione che sarebbero state emesse nuove disposizioni organizzative per altre direzioni, configurando, tra l'altro, con esse, nuove potenziali posizioni dirigenziali.
   Si chiede di sapere:

    se non si ritenga utile investire e valorizzare maggiormente all'interno dell'organigramma aziendale quella che dovrebbe essere una delle principali direzioni della Rai.

(400/1869)

  RISPOSTA. – In merito all'interrogazione in oggetto si forniscono i seguenti elementi informativi sulla base delle indicazioni delle Strutture competenti.
  In via preliminare è opportuno sottolineare come la creazione della Direzione Canone e Beni Artistici, nata nel 2019 nella sua attuale strutturazione, sia da considerarsi un segnale di particolare attenzione rispetto all'importanza del ruolo svolto e dei compiti assegnati alla Direzione in questione.
  Le nuove modalità di riscossione del canone e le conseguenti riorganizzazioni hanno portato dunque a una nuova configurazione della Direzione Canone e Beni Artistici che ha avuto tra gli obiettivi assegnati anche quello di tutelare e valorizzare le tante opere artistiche della Rai.
  Alla luce del recente rinnovo dei vertici aziendali il ruolo e l'organizzazione della Direzione Canone e Beni Artistici, così come l'organizzazione aziendale tutta, potrà essere oggetto di analisi e, ove necessario, si prenderanno i provvedimenti ritenuti fondamentali per rendere più efficiente il funzionamento dell'intera struttura Rai.

  GARNERO SANTANCHÈ, MOLLICONE. – Al Presidente e all'Amministratore delegato della Rai
  Premesso che:

   dall'esame dei dati forniti nel report mensile dell'osservatorio di Pavia relativo a giugno 2021, alla voce «Altro», che in realtà raggruppa le trasmissioni di intrattenimento e infotainment, risulta che a Fratelli d'Italia è stato dedicato solo il 2,5 per cento sia del tempo di parola che del tempo di antenna, più che dimezzato rispetto al 5,2 per cento del mese di maggio;
   la situazione non migliora se si esaminano i primi dati parziali di luglio, che vedono addirittura una riduzione al 2 per cento per entrambe le voci nella settimana dal 3 al 9 del mese;
   anche nelle trasmissioni a cura di Rai Parlamento si è registrato un sensibile calo: quanto ai notiziari, si scende dal 7,7 per cento di maggio al 6,2 del mese di giugno, mentre nei programmi istituzionali si passa dall'8,3 per cento di maggior al 6,6 per il tempo di antenna e 6,9 per il temo di parola di giugno; con riferimento ai primi dati di luglio, si registra su base settimanale una riduzione al 6,9 per cento, nel consistente ambito dell'informazione istituzionale, per il periodo 3-9 luglio rispetto al 9 per cento della settimana precedente;
   gli spazi dedicati al principale partito di opposizione sono stati drasticamente compressi proprio nell'ambito delle trasmissioni capaci di influire maggiormente sull'opinione pubblica, poiché raggiungono fasce di ascoltatori più ampie rispetto a chi segue abitualmente i telegiornali;
   si delinea parimenti una pericolosa tendenza alla riduzione degli spazi dell'opposizione nell'ambito della testata specificamente dedicata ad informare i cittadini sull'attività e le iniziative della sede istituzionale per eccellenza che è il Parlamento,

   si chiede di sapere:

    quali siano le ragioni alla base di questa riduzione degli spazi attribuiti a Fratelli d'Italia, nelle trasmissioni di intrattenimento e infotainment nonché all'interno della programmazione di Rai Parlamento, e quali iniziative di riequilibrio l'Azienda intenda intraprendere anche in vista del palinsesto autunnale e dell'approssimarsi di importanti scadenze elettorali.

(403/1874)

  RISPOSTA. – In merito all'interrogazione in oggetto si forniscono i seguenti elementi informativi sulla base delle indicazioni delle competenti strutture aziendali.
  Per quanto riguarda Rai Due in primo luogo si ritiene opportuno evidenziare che l'unico programma riportato nel monitoraggio di giugno dell'Osservatorio di Pavia è Ore14, non nella sua edizione quotidiana, la cui messa in onda si è conclusa a maggio, bensì nell'edizione di 4 puntate speciali Ore14 live. Si tratta di 3 dirette pomeridiane al lunedì e una serale interamente dedicate al caso di Denise Pipitone, nel corso delle quali sono stati ospitati due politici: Carmelo Miceli, in un servizio chiuso il 7 giugno, e Alessia Morani, ospite nella puntata del 21 giugno. Entrambi sono onorevoli Pd e fanno parte della II Commissione Giustizia della Camera. Il loro intervento si è reso necessario al fine di ottenere informazioni riguardo la istituenda Commissione di inchiesta su Denise Pipitone. L'intervento di entrambi è stato pertanto finalizzato solo ed esclusivamente alla vicenda Denise. Nel dettaglio, la partecipazione dell'onorevole Miceli nel servizio chiuso è stata di circa tre minuti. L'intervento in diretta dell'onorevole Morani insieme agli altri ospiti, tra i quali Piera Maggio (mamma di Denise) è stato di circa 30 minuti.
  Per completezza di informazione, si riportano anche gli altri ospiti politici presenti su Rai Due nel mese di giugno scorso, all'interno dei due contenitori di approfondimento informativo di seconda serata, non riportati nelle tabelle dell'Osservatorio di Pavia. Si tratta delle ultime due puntate di Restart, l'approfondimento economico di Annalisa Bruchi e delle prime due puntate di Anni 20 Estate, l'approfondimento di attualità e politica di Francesca Parisella.

   02.06.2021 – RESTART

    Enrico Letta – PD

   09.06.2021 – RESTART

    Andrea Orlando – PD

    Giorgia Meloni – FdI

   16.06.2021 – ANNI 20 ESTATE

    Carlo Calenda – Azione

    Marco Rizzo – Comunisti italiani

    Claudio Borghi – Lega

   23.06.2021 – ANNI 20 ESTATE

    Anna Ascani – Pd

    Guido Crosetto

   30.06.2021 – ANNI 20 ESTATE

    Sergio Costa – M5S

  Per quanto concerne le trasmissioni di Rai Parlamento, in primo luogo si fa riferimento ai notiziari per sottolineare che la Redazione telegiornali ha sempre prestato attenzione al rispetto rigoroso dei tempi delle presenze in video e delle partecipazioni in «voce» assegnati ai rappresentanti dei partiti all'interno dei servizi giornalistici. Ovviamente tenendo conto anche delle sensibilità di ciascun gruppo parlamentare riguardo ai singoli e svariati temi che di volta in volta vengono trattati nelle sedi parlamentari. Per un'analisi più completa dei dati dell'Osservatorio di Pavia occorre pertanto prendere in considerazione non soltanto il report mensile, ma anche i dati su base settimanale. Ad esempio, nella settimana dal 5 all'11 giugno il TGD per Fratelli d'Italia è stato del 4,3 per cento; nella settimana successiva del 7,7 per cento; tra il 19 e il 25 giugno del 5,6 per cento; mentre nella settimana dal 26 giugno al 2 luglio è salito all'11,1 per cento. Queste oscillazioni sono fisiologiche e riguardano tutti i gruppi parlamentari, poiché sono legate all'interesse più o meno marcato manifestato da ciascun gruppo su alcuni temi affrontati nel corso della settimana analizzata.
  Nel ricordare che i dati raccolti dall'Osservatorio di Pavia si basano sul monitoraggio del tempo delle presenze in video ed in voce, si ritiene utile informare circa una attività di monitoraggio interno avviata da tempo dalla Redazione telegiornali di Rai Parlamento, proprio nell'ottica di mantenere costante l'attenzione sul preservare l'equilibrio nella partecipazione ai Tg di tutte le forze politiche presenti in Parlamento. Questo monitoraggio interno si basa sul numero complessivo di interviste/dichiarazioni per ciascun gruppo politico e, a titolo esemplificativo, nel periodo che va dalla data di avvio del Governo Draghi fino ad oggi, ha fatto registrare ben 55 partecipazioni in «voce» del gruppo di Fratelli d'Italia all'interno dei Tg, assolutamente in linea con quelle relative a partiti altrettanto rappresentativi nelle due Camere.
  Con riguardo ai programmi istituzionali, si ritiene opportuno evidenziare che l'informazione istituzionale a cura di Rai Parlamento è costituita dalle dirette dalle Aule di Camera e Senato delle dichiarazioni di voto dei gruppi parlamentari su disegni di legge di particolare rilievo; dai question time settimanali di Camera e Senato; dalle dirette di cerimonie e manifestazioni che si svolgono nelle due aule parlamentari o comunque all'interno dei due rami del Parlamento. Tutte le suddette dirette vengono disposte su esplicita richiesta delle presidenze dei due rami del Parlamento, previo accordo della Conferenza dei Capigruppo e, di conseguenza, non è nella disponibilità di Rai Parlamento influire sui tempi di parola dei singoli rappresentanti dei gruppi che intervengono all'interno di tali dirette poiché gli interventi e la loro durata sono stabiliti dalla presidenza di turno della seduta.
  Rai Parlamento deve garantire la copertura totale ed integrale della seduta per la quale è stata richiesta la diretta, ma eventuali difformità nei tempi di parola rilevati sono indipendenti da questa attività e dipendono invece dai tempi di intervento di ciascun parlamentare nel corso della seduta. Pur avendo generalmente tempi di parola uguali per tutti i gruppi (ad eccezione del Gruppo Misto) a volte un intervento si conclude prima dello scadere dei 10 minuti oppure si protrae oltre, sempre se consentito dalla presidenza di turno.
  Per completezza di informazione, giova infine ricordare che nella programmazione istituzionale di Rai Parlamento rientrano anche le dirette sulle Relazioni dei presidenti delle Autorità di controllo che si svolgono a Montecitorio e che si concentrano normalmente nel periodo che va dal mese di maggio a quello di luglio di ogni anno.

  In particolare, in questo periodo Rai Parlamento ha curato le dirette delle Relazioni annuali del Garante per la protezione dei dati personali, del Garante sulla limitazione dei diritti delle persone private della
libertà personale, dell'Autorità di controllo sul diritto di sciopero nei servizi pubblici e della Relazione annuale del Presidente dell'Inps. Si tratta di programmi usualmente aperti dall'intervento di un rappresentante dell'Ufficio di presidenza della Camera, i cui tempi di parola rientrano nella rilevazione, così come i tempi di parola delle personalità politiche intervenute nel corso delle dirette dedicate a cerimonie e manifestazioni ufficiali disposte dalle Camere, come la Cerimonia su Lezioni di Costituzione in occasione del 2 giugno e la Cerimonia per la celebrazione del giorno dedicato alle vittime del terrorismo.
  Con riferimento a Rai Uno, si ritiene opportuno rilevare che nel mese di giugno, all'interno dei programmi di infotainment e intrattenimento, per molti dei format presi in esame le presenze di esponenti politici in rappresentanza di specifiche formazioni sono rare e in molti casi legate a scelte editoriali coerenti con la tipologia dei format. A titolo esemplificativo, nella trasmissione pomeridiana Oggi è un altro giorno, la presenza della leader di Fratelli d'Italia è stata legata ad una intervista orientata a raccontare aspetti della vita privata, mentre in altre puntate i rappresentanti dello stesso partito sono intervenuti in segmenti di talk in buona parte legati alle vicende del COVID. Il programma ha sostanzialmente rispettato l'equilibrio nelle presenze, sempre orientate a dare la giusta rappresentanza a tutte le principali voci coinvolte nel dibattito pubblico e politico. Ci sono però alcuni programmi che, per loro natura, non possono offrire la stessa ampiezza di interventi con spazi dedicati al confronto politico. Si tratta ad esempio di Storie italiane, La vita in diretta ed Estate in diretta, che generalmente accendono le loro telecamere sui fatti più eclatanti della cronaca italiana. È del tutto evidente che in queste trasmissioni la presenza di esponenti politici si concretizza nel coinvolgimento di un sindaco, un assessore o un presidente di Regione non in quanto rappresentanti di una forza politica, ma come testimoni di un fatto o per comunicare le reazioni della propria comunità territoriale.
  Per quanto riguarda i classici contenitori come Uno Mattina Estate, per la trattazione dei temi in scaletta viene richiesta la presenza di esperti, mentre le questioni politiche derivanti dall'attività governativa e parlamentare vengono affidate alla redazione del TG1, che storicamente realizza il programma in collaborazione con la rete.
  Tra i programmi di intrattenimento monitorati Domenica In nelle ultime due stagioni caratterizzate dalla pandemia ha aperto il proprio studio agli interventi istituzionali, con specifiche comunicazioni riguardanti l'evolversi della situazione del COVID o specifiche campagne istituzionali riguardanti emergenze come la violenza sulle donne. Oltre alla presenza di ministri intervistati per offrire aggiornamenti o indicazioni utili ai cittadini sul tema COVID, Domenica In ha spesso dato voce ai rappresentanti di istituzioni locali, sindaci e presidenti, per accendere l'attenzione sui territori e sulle loro iniziative a favore della prevenzione e della sicurezza sanitaria. In questi casi, pur considerando prevalente il ruolo istituzionale degli intervenuti, si è teso a rispettare un sostanziale equilibrio, consentendo a tutti i principali soggetti politici di essere rappresentati.
  In conclusione, si ritiene utile sottolineare che sarà comunque impegno della rete rafforzare la propria attenzione nei confronti del pluralismo politico e sociale, per dare massimo spazio a tutte le voci, nel rispetto dei nuovi assetti che regolano il dibattito tra maggioranza e opposizione.

  MELONI, GARNERO SANTANCHÈ, MOLLICONE. – Al Presidente e all'Amministratore delegato della Rai
  Premesso che:

   sabato 24 luglio la maggior parte della terza puntata della trasmissione «Amore in quarantena» condotta da Gabriele Corsi è stata dedicata alla storia di una coppia toscana, Luca ed Emanuele, che ha avuto due bambini facendo ricorso alla tecnica dell'utero in affitto attraverso una madre surrogata residente negli Stati Uniti;
   la maternità surrogata è espressamente vietata nel nostro Paese dalla legge 19 febbraio 2004, n. 40, che prevede tra
l'altro, all'articolo 14, severe sanzioni penali e amministrative che è bene richiamare almeno in parte:

    il comma 1 dispone che chiunque a qualsiasi titolo utilizza a fini procreativi gameti di soggetti estranei alla coppia richiedente, in violazione di quanto previsto dall'articolo 4, comma 3, è punito con la sanzione amministrativa pecuniaria da 300.000 a 600.000 euro;

    il comma 2 prevede che chiunque a qualsiasi titolo, in violazione dell'articolo 5, applica tecniche di procreazione medicalmente assistita a coppie composte da soggetti dello stesso sesso è punito con la sanzione amministrativa pecuniaria da 200.000 a 400.000 euro;

    il comma 6, soprattutto, dispone che chiunque, in qualsiasi forma, realizza, organizza o pubblicizza la commercializzazione di gameti o di embrioni o la surrogazione di maternità è punito con la reclusione da tre mesi a due anni e con la multa da 600.000 a un milione di euro;

   la vicenda viene presentata in termini esclusivamente positivi ed elogiativi, con reiterate espressioni di condivisione da parte del conduttore e l'assenza di ogni riferimento alla rilevanza penale e amministrativa, per l'ordinamento italiano, della surrogazione di maternità e dell'utero in affitto;
   che così facendo non solo si forniscono informazioni scorrette, incomplete e distorte ai telespettatori, inducendoli in errore sulle norme vigenti in Italia, ma si violano apertamente gli obblighi di servizio pubblico: a tale riguardo, si ricorda che per l'articolo 2 del contratto di servizio 2018-2022, che fissa i principi generali, alla lettera c) del comma 1, «veicolare informazioni volte a formare una cultura della legalità» è presentato addirittura come presupposto logico di altri principi, quali quelli del rispetto della diversità di genere e di orientamento sessuale, nonché di promozione e valorizzazione della famiglia;
   che, dal tono complessivo della trasmissione si ricava un evidente invito a ricorrere a pratiche vietate dall'ordinamento italiano o quantomeno una loro pubblicizzazione, non potendosi neppure escludere che dall'incrocio dei dati presentati o rivolgendosi ai protagonisti del servizio, chiaramente riconoscibili, qualcuno possa giungere all'azienda statunitense che commercializza questo tipo di attività;
   non è in alcun modo tollerabile che l'Azienda presenti violazioni plurime della legge italiana come attività assolutamente normali o, ciò che è ancora più grave, come esempi da seguire, esponendosi peraltro al rischio di incorrere in sanzioni;

   si chiede di sapere:

    se l'Azienda, in particolare la Direzione di Rai Uno, fosse a conoscenza del contenuto del programma, che peraltro è costituito da materiale registrato e, in tal caso, come possa averne autorizzato la trasmissione nei termini descritti;

    quali iniziative urgenti l'Azienda intenda intraprendere per ripristinare una corretta informazione sulle leggi vigenti in Italia in materia di maternità surrogata e utero in affitto;

    quali provvedimenti, anche a livello legale, intenda adottare nei confronti dei responsabili di «Amore in quarantena» e, in particolare, se sia stata presa in considerazione la possibilità di interrompere la messa in onda delle successive puntate in programma.

(404/1875)

  PERGREFFI, CAPITANIO, BERGESIO, COIN, FUSCO, MACCANTI, TARANTINO
  Premesso che:

   durante la prima puntata del programma tv «Amore in quarantena» andata in onda sabato 24 luglio u.s., su Rai Uno è stata veicolata una pubblicità sulla pratica dell'utero in affitto.
   La trasmissione, curata dalla società di produzione Stand By Me e condotta da Gabriele Corsi, era nata per raccontare come sono cambiate le storie d'amore degli italiani nei mesi di emergenza sanitaria, tra regole, divieti, regioni colorate e coprifuoco. Nella prima puntata dello show, tra
l'altro in orario di fascia protetta, però, ha trovato appunto spazio anche una testimonianza collegata alla pratica della gravidanza per altri.
   Sono diversi i telespettatori che hanno segnalato i riferimenti alla maternità surrogata, vietata nel nostro Paese, accusando la prima rete del servizio pubblico di fare «pubblicità» ad una pratica discussa come quella della gestazione per altri.
   La maternità surrogata è una gestazione «per conto terzi» e, per questo, viene comunemente definita utero in affitto.
   La pratica dell'utero in affitto è vietata in Italia dalla legge sulla procreazione medicalmente assistita (legge 40/2004) che punisce chi «realizza, organizza o pubblicizza» ogni forma di maternità surrogata in cui la gestazione avviene per conto d'altri. Queste condotte costituiscono reato, punito con la reclusione da tre mesi a due anni e con la multa da 600 mila a 1 milione di euro. In data 9 marzo 2021, con la sentenza n. 33, la Corte costituzionale ha affermato che l'interesse superiore del minore a veder riconosciuto il legame di filiazione anche con il genitore non biologico, deve essere bilanciato con lo scopo legittimo dell'ordinamento a disincentivare il ricorso alla pratica della maternità surrogata, penalmente sanzionata;
   in ragione delle implicazioni di carattere etico correlate alle pratiche di maternità surrogata e all'inaccettabile commercializzazione del corpo femminile e degli stessi bambini concepiti e venuti al mondo attraverso tali pratiche, appare quantomai necessario che la Rai debba sempre garantire il rigore, la considerazione e il rispetto da parte dei suoi giornalisti, degli operatori del servizio pubblico e dei propri ospiti se non altro per il rispetto che si deve alla pluralità del pubblico televisivo e, nel caso specifico, dei telespettatori che contribuiscono al mantenimento della Rai attraverso il pagamento del canone.
   Alla luce dei fatti esposti si chiede alla Società Concessionaria:

    1) Se la direzione di Rai Uno fosse stata messa preventivamente a conoscenza dei contenuti della trasmissione in oggetto;

    2) Quali iniziative si intendano assumere al fine di una informazione riparatoria, corretta ed equilibrata.

(407/1876)

  RISPOSTA. – In merito alle interrogazioni in oggetto si riportano i seguenti elementi informativi forniti dalla Direzione di Rai Uno.
  Il programma Amore in quarantena è una serie giunta alla sua seconda edizione, che racconta i sentimenti e le relazioni al tempo della pandemia. Nella passata stagione il programma ha ottenuto il «Content Innovation Award», tra i premi più importanti a livello internazionale, per aver saputo affrontare le difficoltà create dalla pandemia con creatività e inventiva. Storie d'amore nate durante il lockdown, matrimoni rinviati, nonni separati dai nipoti, famiglie numerose alle prese con l'organizzazione della quotidianità.
  Nella nuova edizione il racconto prosegue dando voce alle storie di chi è passato attraverso la pandemia e ora torna a vivere e a progettare il futuro: coppie che finalmente si sposano, nonni che riabbracciano i nipoti e amori che si sono fortificati.
  Questo era ed è l'intento di un programma che racconta esperienze di vita inserite in un contesto di verità e specchio della società di oggi. Esperienze come quella di due papà che hanno testimoniato il loro percorso genitoriale durante la pandemia: dalla nascita dei figli alla gestione della quotidianità domestica. Un racconto fatto di toni e di immagini ispirati ad uno stile sobrio e realistico, che non ha inteso enfatizzare alcuna posizione ideologica precostituita, né tantomeno alcun intento propagandistico. Una storia non incentrata sulla maternità surrogata, bensì su una famiglia costituita da due uomini e dai loro due figli. È stata occasione per far conoscere al pubblico una esperienza che riguarda migliaia di famiglie e le associazioni che le supportano, tra cui «Famiglie Arcobaleno» recentemente entrata a far parte del FoNAGS, il Forum nazionale delle associazioni di genitori della scuola, luogo d'incontro tra il Ministero dell'Istruzione, l'Amministrazione e l'associazionismo.

  Anche il racconto di questo spaccato di società e delle sue evoluzioni rientra negli obiettivi di inclusione e di pluralismo affidati al Servizio Pubblico, soprattutto su un tema complesso e dibattuto come quello affrontato che, per alcuni aspetti, attende ancora di essere normato.
  E proprio al fine di fare maggior chiarezza sugli aspetti normativi della questione, il conduttore Gabriele Corsi in testa alla puntata di venerdì 31 luglio ha specificato ulteriormente il senso di quel racconto chiarendo che l'utilizzo della gestazione per altri (GPA) non è permessa dalla legge italiana.
  Va inoltre considerato che, al di là della singola puntata, l'intera serie ha offerto storie di coppie e famiglie composte da uomini e donne che hanno testimoniato il loro amore, la loro esperienza genitoriale, il loro essere famiglia durante i periodi più bui della pandemia. Storie di maternità e paternità che sono un esempio per tutti in ragione del coraggio e della determinazione nel voler realizzare il sogno di metter alla luce dei figli e di crescerli anche in famiglie numerose.

  BORDO, FEDELI, PICCOLI NARDELLI, VERDUCCI, ANDREA ROMANO. – Alla Presidente e all'Amministratore delegato RAI
  Premesso che:

  il Tg Rai dell'Abruzzo spesso non assicura l'equilibrio degli spazi di informazione tra le diverse forze politiche regionali, come è facilmente riscontrabile dai dati dell'osservatorio di Pavia degli ultimi due anni;
  il Presidente della Regione Abruzzo, come esponente politico di Fratelli D'Italia, gode di una sovraesposizione mediatica, certamente superiore alla consistenza della forza politica a cui appartiene;
  il TG Rai dell'Abruzzo ha ignorato e continua ad ignorare il Pd e gli altri partiti e movimenti regionali;
  anche quando il Tg Rai dell'Abruzzo assicura la copertura giornalistica degli eventi organizzati dal Partito Democratico, come accaduto a seguito della conferenza stampa del PD del 19 luglio scorso, riporta notizie che nulla hanno a che fare con l'iniziativa;
  proprio il servizio giornalistico andato in onda a seguito della conferenza stampa del PD del 19 luglio scorso è stato oggetto di un esposto del segretario regionale del Partito Democratico dell'Abruzzo, inviato anche al Presidente della commissione parlamentare di vigilanza sulla Rai,
  per sapere:

   come i vertici Rai intendano agire per ripristinare quanto prima l'equilibrio dell'informazione nel TG Rai dell'Abruzzo e il rispetto del pluralismo delle opinioni.

(405/1876)

  RISPOSTA. – In merito all'interrogazione in oggetto si forniscono i seguenti elementi informativi sulla base delle indicazioni della Direzione della TgR.
  In linea generale si ritiene opportuno evidenziare che i dati dell'Osservatorio di Pavia relativi alla TGR Abruzzo sottolineano un sostanziale equilibrio tra i partiti. In particolare, per quanto riguarda il PD, nel report del trimestre aprile-giugno il tempo di gestione diretta, è del 26,49 per cento. Al fine di fornire una idea dell'ordine di grandezza di questi dati e dunque di contestualizzarli, si tenga presente ad esempio che il tempo di gestione del presidente della Regione Abruzzo Marsilio (Fratelli d'Italia) è pari al 9,7 per cento del totale del tempo del governo locale.
  Bisogna inoltre considerare che il presidente della Regione ha una esposizione fisiologica rispetto ai temi legati alla gestione della pandemia e la rappresentazione dei fatti e delle sue opinioni viene sempre bilanciata dalle dichiarazioni dei rappresentanti dell'opposizione (i.e. Silvio Paolucci, capogruppo PD in Consiglio regionale) sia nelle sedi istituzionali, sia al di fuori.
  Tutto ciò premesso, si fa presente che il servizio di Alberto Orsini del 19 luglio scorso a seguito della conferenza stampa del PD, dedica tutta la prima parte a illustrare la posizione del partito e contiene una dichiarazione del segretario del PD Abruzzo Michele Fina della durata di 28 secondi.
  Inoltre, in occasione della assemblea del PD svolta a Roseto degli Abruzzi di recente,
è stata cura della TgR impiegare tutte le risorse disponibili per assicurare la migliore copertura dell'evento.

  D'ALFONSO, VERDUCCI. – Al Presidente e all'Amministratore delegato della Rai
  Premesso che:

   la missione del Servizio Pubblico generale radiotelevisivo trova fondamento nei principi posti dalla Costituzione italiana e dall'Unione europea con la Direttiva TV senza frontiere del 1989 e successive modifiche, il IX Protocollo sulla televisione pubblica allegato al trattato di Amsterdam del 1997 e la successiva Comunicazione della Commissione delle Comunità europee 2009/C 257/01 pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale dell'Unione Europea del 27 ottobre 2009. Tale missione, nel quadro del rapporto concessorio, è disciplinata dalla normativa nazionale legislativa e regolamentare (in particolare il Testo Unico dei servizi di media audiovisivi e radiofonici, come, da ultimo modificato dalla Legge di Riforma Rai del 28 dicembre 2015, n. 220) in conformità ai predetti principi mediante lo Statuto Sociale, il Contratto di Servizio, il Codice Etico, il Modello di Organizzazione Gestione e Controllo;

  considerato che:

   a seguito dell'ennesimo grave atto di intimidazione intellettuale, palesatosi con un procedimento disciplinare, subito da una giornalista del TGR Abruzzo, che segue altri atti altrettanto preoccupanti ricevuti dai Vice caporedattore, da due inviati e un Caposervizio, in una nota firmata dai giornalisti RAI Celeste Acquafredda, Umberto Braccilli, Daniela Senepa e Angela Trentini, si denuncia quanto in due anni a questa parte si susseguono da parte del Caporedattore comportamenti oppressivi, «conditi da veri e propri insulti» nei confronti dei redattori di lungo corso e pluripremiati, e da demansionamento ed emarginazione professionale in pieno vulnus contrattuale;

  considerato altresì che:

   stando all'appello lanciato dai quattro giornalisti RAI e altri colleghi della redazione, il malcontento risulterebbe diffuso anche laddove sottaciuto e che tale clima sta diventando un pericolo per il sereno e corretto svolgimento di un servizio pubblico fondamentale per lo svolgimento della vita democratica di questo Paese, nonché per l'integrità dell'informazione nel territorio abruzzese;

  tenuto conto che:

   atti di «balcanizzazione» politica così evidenti stanno pregiudicando nel territorio abruzzese il diritto nell'essere informati, sia come diritto di ricevere informazioni che come diritto di ricercarle, in pieno contrasto con l'articolo 21 della Costituzione, sulla base anche di una costante giurisprudenza costituzionale, che ha considerato questo diritto un «risvolto passivo della libertà di manifestazione del pensiero»;
   questa situazione, che si sta verificando nella redazione del principale canale informativo regionale, ribadisce quanto l'occupazione strategica e lo svilimento intellettuale dell'informazione giornalistica sia pericoloso in un regime democratico come quello italiano, in quanto la necessità di una pubblica opinione vigile e informata è il fondamento della tenuta e stabilità del nostro Paese;

   si chiede di sapere:

    quali iniziative si intendano assumere per far fronte a questa incresciosa situazione all'interno della redazione del TGR RAI Abruzzo;

    come si intenda conciliare la situazione sopra richiamata con il diritto nell'essere correttamente informati richiamato all'articolo 21 della Costituzione.

(408/1904)

  RISPOSTA. – In merito all'interrogazione in oggetto si forniscono i seguenti elementi informativi sulla base delle indicazioni della Direzione della TGR.
  In primo luogo, sul tema dei provvedimenti disciplinari verso alcuni giornalisti della TgR Abruzzo, si ritiene opportuno informare che le procedure relative alle contestazioni
disciplinari nei confronti dei dipendenti prevedono che esse siano proposte dal Direttore competente e avallate con sanzioni dalla Direzione Risorse Umane e – nello specifico – dalla struttura «Disciplina e Contenzioso».
  Nel dettaglio, si illustrano in sintesi gli ultimi casi disciplinari e relative sanzioni a carico di quattro giornalisti della TgR Abruzzo:

   ad un primo giornalista è stata contestata una mancata prestazione (13 ottobre 2020), per la quale è stato sanzionato con una giornata di sospensione dal lavoro e dalla retribuzione (23 dicembre 2020). Il giornalista ha poi impugnato la sanzione (9 luglio 2021), ma la Direzione, interpellata da Disciplina, ha comunque dato parere negativo;

   a carico di una seconda giornalista è stato aperto un procedimento disciplinare, che riguarda una attività cosiddetta extra aziendale effettuata in data 7 giugno 2021 senza aver richiesto l'autorizzazione come previsto da diverse disposizioni (DG/0003263 del 20 maggio 2016 e aggiornamenti successivi). Le giustificazioni presentate dalla giornalista, che afferma di essere stata invitata all'evento pochi giorni prima della data, sono state considerate insufficienti dalla Direzione poiché, in assenza delle 72 ore di preavviso richieste, la stessa avrebbe dovuto declinare l'invito. La relativa sanzione deve ancora essere stabilita;

   ad altri due giornalisti è stata contestata la mancata messa in onda dell'edizione del Giornale Radio Regionale delle ore 18.02 del 3 marzo 2021; gli stessi hanno pertanto ricevuto una lettera di monito.

  Tutto ciò premesso, si segnala che l'assemblea di redazione, riunita il 18 agosto alle ore 15 su iniziativa del c.d.r., per discutere l'ordine del giorno relativo alle rivendicazioni dei quattro giornalisti, all'unanimità «prende le distanze dall'intromissione della politica e di organizzazioni esterne alla redazione e al sindacato dei giornalisti».
  Infine, per quanto riguarda la figura del Capo Redattore, occorre precisare che a lui compete la realizzazione del prodotto editoriale e che, nell'ambito di tale responsabilità, gli è stata richiesta una compiuta riorganizzazione del lavoro, che si sta puntualmente concretizzando. In ogni caso, dal momento che esiste un periodico confronto tra Capo Redattore e Direzione, la stessa si impegna a sensibilizzarlo verso un maggior coinvolgimento professionale di tutti i giornalisti, fermo restando che dove ci sono le regole, esse vanno rispettate e attuate e ferma restando l'obbligatorietà dell'azione disciplinare per la mancata applicazione degli articoli del CNNL.

  ANZALDI. – Al Presidente e all'amministratore delegato Rai
  Premesso che:

   giovedì 26 agosto il Tg2 ha mandato in onda un servizio dedicato alla decisione del governo cinese di rendere il pensiero del capo del regime, Xi Jinping, materia obbligatoria di studio nelle scuole.
   I toni e i contenuti del servizio, firmato dalla corrispondente Giovanna Botteri, appaiono decisamente indulgenti nei confronti di un regime noto per le pratiche anti-democratiche e anti-ambientali, ai limiti dell'agiografia, e certamente non in linea con l'informazione del servizio pubblico e il Contratto di Servizio.
   In una dichiarazione in difesa del servizio, il Cdr del Tg2 ha parlato di «raffinato senso di ironia» della giornalista, sebbene si faccia molta fatica a ravvisare ironia, come confermano i commenti di molti utenti sui social, compresi anche giornalisti e commentatori di esperienza. A titolo di esempio si può citare il tweet del direttore della «Prealpina», Daniele Bellasio, ex caporedattore esteri di «Repubblica» ed ex caporedattore centrale de «Il Sole 24 Ore»: «Stavo disperatamente cercando dell'ironia, una sottile ma profonda linea di sottolineatura degli aspetti grotteschi di un regime, ma non sono riuscito a trovarle. Ditemi che voi sì, così mi tranquillizzo. Il finale soprattutto, vero che è di sottile condanna giusto?». Oppure il tweet del corrispondente di «Radio Radicale» da Bruxelles, David Carretta: «Non era ironica. Non ha dato alcun elemento di contesto, né contraddetto la versione ufficiale
con i fatti, probabilmente dando per scontato che tutti gli spettatori del TG2 siano sinologhi. Questa è l'unica spiegazione che posso darmi».
   Nelle cronache di questi mesi da Pechino non si ricordano servizi ironici della corrispondente Botteri, di cui viene invece spesso ricordata nelle cronache l'attenzione al rispetto della deontologia giornalistica.
   Il Tg2 è stato l'unico telegiornale Rai a mandare in onda il servizio in questione.
   Si chiede di sapere:

    se i vertici dell'azienda ritengano in linea con i doveri del servizio pubblico l'aver mandato in onda in un telegiornale pubblico un servizio dai toni agiografici nei confronti di un regime antidemocratico come la Cina;

    se la decisione di trasmettere il servizio su Xi Jinping al Tg2 del 26 agosto sia nata su proposta della corrispondente Botteri o su richiesta della direzione del telegiornale, visto che gli altri tg Rai non lo hanno trasmesso;

    come sia stato possibile che la catena di controllo dell'informazione Rai, fatta non soltanto dal direttore del tg, ma anche dai vicedirettori, capiredattore, capiservizio, non abbia vigilato per impedire di trasmettere una tale pagina di cattiva informazione, anche alla luce delle tante critiche espresse da cittadini e opinionisti sui social network.

(409/1913)

  RISPOSTA. – In merito all'interrogazione in oggetto si forniscono i seguenti elementi informativi sulla base delle indicazioni della Testata del Tg2.
  In linea generale si ritiene opportuno evidenziare che in questi ultimi tre anni il Tg2 si è distinto nel racconto delle criticità del regime cinese rispetto al fondamentale tema dei diritti umani e civili e della loro tutela, denunciando i comportamenti delle autorità cinesi e le critiche a esse rivolte dalla comunità internazionale e da organismi deputati alla tutela dei diritti.
  A titolo esemplificativo ma non esaustivo il Tg2 di recente si è occupato delle repressioni contro coloro che volevano ricordare le manifestazioni di piazza Tienanmen; dell'arresto del vescovo Xinxiang Giuseppe Zhang Weizhu; del processo, senza giuria, nei confronti di un attivista di 24 anni, in base alla legge per la sicurezza nazionale imposta dal governo cinese sul territorio di Hong Kong; dell'irruzione di centinaia di agenti di polizia nella sede del giornale democratico Apple Daily – il più diffuso di Hong Kong – e dell'arresto del caporedattore centrale Ryan Law; della censura decisa dalle autorità cinesi della puntata televisiva reunion di Friends; del dramma delle persecuzioni subite dalla comunità musulmana degli Uiguri per mano del regime cinese. Ancora, negli ultimi due anni la testata ha dato conto del dibattito sulle origini del virus, riferendo delle posizioni e delle richieste dell'Organizzazione Mondiale della Sanità e quelle delle autorità americane.
  Tutto ciò premesso, non sembrano ravvisarsi elementi per considerare «filocinese» la testata del Tg2, così come il servizio della corrispondente Giovanna Botteri andato in onda il giorno 26 agosto scorso che, attraverso un uso sapiente di immagini e testo, ha inteso ironizzare e giocare sul paradosso, al fine di evidenziare l'antidemocraticità delle scelte del regime cinese.