III Commissione
Affari esteri e comunitari
Affari esteri e comunitari (III)
Commissione III (Affari esteri)
Comm. III
7-00664 Grande: Sulla protezione dei diritti e delle libertà fondamentali delle donne afghane dopo il ritiro del contingente internazionale.
7-00709 Ehm: Sulla protezione dei diritti e delle libertà fondamentali delle donne afghane dopo il ritiro del contingente internazionale (Seguito discussione e conclusione – Approvazione della risoluzione n. 8-00132) ... 41
ALLEGATO 1 (Proposta di testo unificato delle risoluzioni) ... 55
ALLEGATO 2 (Testo unificato approvato dalla Commissione) ... 57
7-00684 Palazzotto: Sulla crisi economica e umanitaria a Cuba.
7-00698 Orsini: Sulla crisi economica e umanitaria a Cuba.
7-00699 Delmastro delle Vedove: Sulla crisi economica e umanitaria a Cuba.
7-00703 Quartapelle Procopio: Sulla crisi economica e umanitaria a Cuba.
7-00704 Lupi: Sulla crisi economica e umanitaria a Cuba (Seguito discussione e conclusione – Approvazione della risoluzione n. 8-00130) ... 43
ALLEGATO 3 (Proposta di testo unificato delle risoluzioni) ... 60
ALLEGATO 4 (Testo unificato approvato dalla Commissione) ... 62
7-00688 Fassino: Sul rinnovo dei Comitati degli italiani all'estero nel perdurare della pandemia di Covid-19.
7-00696 Ehm: Sul rinnovo dei Comitati degli italiani all'estero nel perdurare della pandemia di Covid-19 (Seguito discussione e conclusione – Approvazione della risoluzione n. 8-00131) ... 48
ALLEGATO 5 (Testo unificato delle risoluzioni presentato dal presidente Fassino e dalla deputata Siragusa e approvato dalla Commissione) ... 64
7-00700 Orsini: Sulla repressione dei movimenti di opposizione in Nicaragua.
7-00708 Quartapelle Procopio: Sulla repressione dei movimenti di opposizione in Nicaragua (Seguito discussione congiunta e conclusione – Approvazione della risoluzione n. 8-00133) ... 49
ALLEGATO 6 (Testo unificato delle risoluzioni presentato dai deputati Orsini e Quartapelle Procopio e approvato dalla Commissione) ... 66
7-00681 Boldrini: Sulla crisi israelo-palestinese (Discussione e rinvio) ... 49
Istituzione di una Commissione parlamentare per gli italiani nel mondo. Testo unificato delle proposte di legge C. 802 Longo, C. 925 Caré ed altri, C. 1129 Fitzgerald Nissoli ed altri, C. 2159 Ungaro, C. 2239 Schirò ed altri, C. 2270 Siragusa ed altri e C. 2570 Formentini ed altri (Seguito della discussione e conclusione – Approvazione) ... 50
ALLEGATO 7 (Emendamenti presentati) ... 69
Ratifica ed esecuzione della Convenzione di Stoccolma sugli inquinanti organici persistenti, con Allegati, fatta a Stoccolma il 22 maggio 2001. C. 2806 e abb. 1360 Benedetti e C. 531 Mura (Seguito esame e conclusione) ... 51
ALLEGATO 8 (Emendamento approvato) ... 71
Ratifica ed esecuzione delle seguenti Convenzioni: a) Convenzione sulla salute e la sicurezza dei lavoratori, n. 155, fatta a Ginevra il 22 giugno 1981, e relativo Protocollo, fatto a Ginevra il 20 giugno 2002; b) Convenzione sul quadro promozionale per la salute e la sicurezza sul lavoro, n. 187, fatta a Ginevra il 15 giugno 2006. C. 3039 Governo, approvato dal Senato (Seguito esame e conclusione) ... 52
Ratifica ed esecuzione dell'Accordo tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo della Repubblica dell'Ecuador in materia di cooperazione di polizia, fatto a Quito il 21 luglio 2016. C. 3040 Governo, approvato dal Senato (Seguito esame e conclusione) ... 52
Ratifica ed esecuzione dell'Accordo di cooperazione culturale, scientifica e tecnologica tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo dello Stato plurinazionale di Bolivia, fatto a La Paz il 3 marzo 2010. C. 3043 Governo, approvato dal Senato (Seguito esame e conclusione) ... 52
Adesione al Protocollo addizionale alla Carta europea dell'autonomia locale sul diritto di partecipare agli affari delle collettività locali, fatto a Utrecht il 16 novembre 2009. C. 3044 Governo, approvato dal Senato (Seguito esame e conclusione) ... 53
Audizione dell'Incaricato d'Affari ad interim presso l'Ambasciata degli Stati Uniti d'America in Italia, Thomas Smitham, sulle priorità della Presidenza italiana del G20 ... 53
RISOLUZIONI
Mercoledì 4 agosto 2021. — Presidenza del presidente Piero FASSINO. – Interviene la viceministra degli affari esteri e della cooperazione internazionale Marina Sereni.
La seduta comincia alle 9.05.
7-00664 Grande: Sulla protezione dei diritti e delle libertà fondamentali delle donne afghane dopo il ritiro del contingente internazionale.
7-00709 Ehm: Sulla protezione dei diritti e delle libertà fondamentali delle donne afghane dopo il ritiro del contingente internazionale.
(Seguito discussione e conclusione – Approvazione della risoluzione n. 8-00132).
La Commissione prosegue la discussione della risoluzione rinviata nella seduta del 3 agosto 2021.
Piero FASSINO, presidente, avverte che è stata nel frattempo presentata la risoluzione n. 7-00709 Ehm che, in quanto vertente su identica materia, in assenza di obiezioni, sarà discussa congiuntamente alla risoluzione n. 7-00664 a prima firma Grande.
Segnala, altresì, che le colleghe Grande ed Ehm hanno predisposto un testo unificato delle risoluzioni, che è già stato preventivamente portato a conoscenza di tutti i componenti della Commissione al fine di facilitare la deliberazione finale (vedi allegato 1).
Marta GRANDE (M5S) segnala che la proposta di testo unificato tiene conto di proposte di riformulazione fatte pervenire informalmente anche dalla Farnesina.
Paolo FORMENTINI (LEGA), avanzando proposte di riformulazione, propone di aggiungere, nell'ultimo impegno del dispositivo, dopo la parola «terrorismo» l'aggettivo «islamista». Sottolinea, inoltre, l'opportunità di inserire, in premessa, un riferimento all'impegno che la NATO intende continuare a svolgere per addestrare i militari e le forze di sicurezza afghani, anche fuori dai confini dell'Afghanistan.
Quanto al terzultimo paragrafo della parte dispositiva, ritiene utile inserire, dopo le parole «massimo sforzo», le parole «a proseguire», confermando, in tal modo, che l'Italia continuerà ad assistere gli afghani che hanno collaborato – principalmente come traduttori e interpreti – con il nostro contingente. Al riguardo, sottolinea le difficoltà riscontrate dalle strutture del Ministero dell'Interno – già gravate dagli oneri connessi agli sbarchi di immigrati clandestini – nell'istruttoria delle relative domande di asilo e l'estrema urgenza di assicurare a queste persone un rapido iter di esame delle loro domande di asilo considerata la drammatica situazione in cui versano.
Marta GRANDE (M5S) dichiara una disponibilità di massima ad accogliere le richieste di riformulazione avanzate dal collega Formentini.
Yana Chiara EHM sia associa alla disponibilità della collega Grande, sottolineando l'esigenza di chiarezza rispetto alle diverse competenze dei Ministeri coinvolti, con riferimento alla Farnesina e ai Ministeri della Difesa e dell'Interno.
La Viceministra Marina SERENI esprime parere favorevole sulla proposta di testo unificato, anche alla luce delle richieste di riformulazioni testé emerse, riservandosi tuttavia di approfondire la proposta di integrazione relativa alle attività di addestramento della NATO.
Piero FASSINO, presidente, con riferimento alla proposta di integrazione sollevata dal collega Formentini, sottolinea l'opportunità di utilizzare, in luogo di «islamista», l'aggettivo «jihadista» o, in alternativa, «fondamentalista».
La Viceministra Marina SERENI concorda sulla definizione di «jihadista».
Andrea ORSINI (FI) chiede che al primo punto della premessa la parola «occupazione» sia sostituita dall'espressione «presenza militare internazionale».
Yana Chiara EHM, accogliendo la proposta del collega Orsini, anche in sede di dichiarazione di voto auspica che lo sforzo di convergere su un testo unificato venga premiato con un'approvazione unanime da parte della Commissione, con l'obiettivo di continuare a seguire con attenzione gli sviluppi della situazione in Afghanistan, anche in considerazione dell'ottimo lavoro svolto dall'Ambasciatore d'Italia a Kabul.
Andrea ORSINI (FI), preannunciando il voto favorevole di Forza Italia e ringraziando le colleghe Ehm e Grande per l'iniziativa e per la formulazione di un testo unitario, ribadisce che, a suo avviso, il ritiro della missione internazionale dall'Afghanistan costituisce un errore storico, ascrivibile più alle scelte poco lungimiranti dell'Amministrazione Trump che alle decisioni ultime della Presidenza Biden.
Pino CABRAS (MISTO-L'A.C'È), preannunciando a sua volta il voto favorevole della propria componente politica, sottolinea la necessità di avviare nel prossimo autunno un dibattito, in sede di Commissione, sugli esiti dei venti anni di missione in Afghanistan per scongiurare che su tale vicenda intervenga una rimozione collettiva.
Piero FASSINO, presidente, ricorda di aver già acquisito la disponibilità dei Ministri Di Maio e Guerini sull'opportunità di approfondire il tema, già evocato in occasione delle recenti comunicazioni sulla partecipazione dell'Italia alle missioni internazionali. Conviene con i colleghi intervenuto sul fatto che il ritiro dall'Afghanistan sia assolutamente improvvido e del tutto prematuro, con il rischio di produrre conseguenze gravissime in tutta la regione.
Paolo FORMENTINI (LEGA), ringraziando a sua volta le colleghe Ehm e Grande per l'iniziativa assunta e preannunciando il voto favorevole del Gruppo Lega, auspica che i partner dell'Alleanza atlantica non vanifichino gli sforzi profusi, che sono costati la vita anche a militari italiani. Reitera, altresì, l'auspicio affinché che il Ministero dell'Interno proceda rapidamente nell'istruttoria delle domande di protezione internazionale presentate dai collaboratori afghani.
Gennaro MIGLIORE (IV), preannunciando il voto favorevole di Italia Viva, si associa alle considerazioni del collega Formentini, segnalando che – come già rappresentato direttamente al Ministro Di Maio – gli afghani che a vario titolo hanno supportato o hanno interagito con il contingente internazionale sono in grave pericolo di vita, vittime di una insensata vendetta per aver cooperato con le forze occidentali o anche per il solo fatto di conoscere la lingua inglese o italiana.
Piero FASSINO, presidente, a nome del dell'intera Commissione, si incarica di trasmettere una lettera ai Ministri dell'Interno, degli Esteri e della Difesa per sollevare il problema e sollecitare un'iniziativa.
Laura BOLDRINI (PD), preannunciando il voto favorevole del Partito Democratico e ringraziando le colleghi proponenti per l'iniziativa assunta, sottolinea che il repentino e inaspettato ritiro delle truppe dall'Afghanistan sta di nuovo facendo precipitare il Paese in una spirale di violenza, il cui esito più prevedibile è il ritorno al potere dei talebani; in questo contesto, le donne rischiano di essere il primo bersaglio della loro avanzata oscurantista. Si associa, inoltre, all'appello per garantire adeguate forme di tutela ai collaboratori afghani, nonché i loro familiari.
La Viceministra Marina SERENI precisa che, in base ad una indicazione pervenuta dagli uffici del Ministero della Difesa, la definizione «esercito nazionale afghano» è inesatta in quanto occorre fare riferimento a tutte le forze armate afghane denominate «Afghan National Security and Defence Forces (ANSDF)».
La Commissione approva, all'unanimità, la proposta di testo unificato delle risoluzioni Grande n. 7-00664 ed Ehm n. 7-00709, come riformulata, che assume il n. 8-00132 (vedi allegato 2).
7-00684 Palazzotto: Sulla crisi economica e umanitaria a Cuba.
7-00698 Orsini: Sulla crisi economica e umanitaria a Cuba.
7-00699 Delmastro delle Vedove: Sulla crisi economica e umanitaria a Cuba.
7-00703 Quartapelle Procopio: Sulla crisi economica e umanitaria a Cuba.
7-00704 Lupi: Sulla crisi economica e umanitaria a Cuba.
(Seguito discussione e conclusione – Approvazione della risoluzione n. 8-00130).
La Commissione prosegue la discussione congiunta delle risoluzioni in titolo, rinviata nella seduta del 3 agosto 2021.
Piero FASSINO, presidente, segnala di avere presentato e fatto pervenire a tutta la Commissione con anticipo rispetto a questa seduta una proposta di testo unificato delle risoluzioni in titolo, con cui ha inteso sintetizzare i contenuti di tutti gli atti in titolo nell'obiettivo di pervenire ad un indirizzo unitario, largamente condiviso (vedi allegato 3).
La Viceministra Marina SERENI esprime parere favorevole sulla proposta di testo unificato formulata dal Presidente Fassino.
Lia QUARTAPELLE PROCOPIO (PD), ringraziando il Presidente per lo sforzo redazionale finalizzato ad un testo unificato, evidenzia che esso riesce efficacemente a conciliare la centralità della condanna della violenta repressione da parte del regime cubano delle manifestazioni pacifiche con il sostegno della tradizionale posizione dell'Italia e dell'intera Unione europea contro l'embargo economico e a favore di una ripresa del dialogo tra Cuba e gli Stati Uniti. Al riguardo, esprime apprezzamento per le aperture mostrate dall'Amministrazione Biden, che da questo punto di vista si pone in continuità con la presidenza di Barack Obama.
Pino CABRAS (MISTO-L'A.C'È) esprime riserve circa la scarsa incisività con la quale il testo unificato delle risoluzioni affronta il tema delle sanzioni, che sono l'elemento determinante e centrale per spiegare i limiti dello sviluppo economico di Cuba ed hanno ricadute dirette ed indirette anche sui altri Paesi.
Laura BOLDRINI (PD), replicando alle osservazioni del collega Cabras, evidenzia che anche il regime cubano con il sistema di economia parallela da lui creato e alimentato mette a rischio le condizioni di vita dei cittadini cubani, privandoli, di fatto, dell'accesso ai beni di prima necessità. D'altro canto, l'esigenza di pervenire ad un testo unificato ha imposto di procedere ad un accurato lavoro di sintesi, che non trascura affatto gli effetti devastanti dell'embargo sull'economia e sulla popolazione civile cubane.
Iolanda DI STASIO (M5S), esprimendo apprezzamento per il testo unificato, sottolinea che il proprio Gruppo ha rinunciato a presentare una proposta di risoluzione sulla stessa materia, preferendo sottoscrivere il testo in esame.
Yana Chiara EHM (MISTO) rileva l'opportunità di rimuovere, nel penultimo impegno della parte dispositiva, il riferimento al Pontefice, come pure, nell'ultima premessa, il riferimento alle restrizioni che hanno colpito la Chiesa, in ottemperanza ad un approccio laico sui temi di interesse per la politica estera dell'Italia.
Paolo FORMENTINI (LEGA), replicando alla collega Ehm, propone di integrare il quarto impegno citando esplicitamente l'iniziativa dei vescovi cattolici cubani a favore del diritto a manifestare liberamente. Esprime rammarico, inoltre, che la proposta di testo unificato non contenga un esplicito riferimento al blocco di internet imposto dal regime. Propone altresì di eliminare dalle premesse ogni riferimento al termine bloqueo, che viene utilizzato dalla propaganda di regime per nascondere i propri misfatti e corruttele, addossando ogni responsabilità agli Stati Uniti. Rileva, infine, l'opportunità di integrare il testo con un riferimento alla corruzione delle autorità di L'Avana nella gestione degli aiuti umanitari.
Lia QUARTAPELLE PROCOPIO (PD) precisa che il termine bloqueo è citato nel testo con l'aggettivo «detto», a conferma che si tratta di una definizione coniata dagli stessi cubani. Nel secondo caso, invece, è opportuno sostituirlo con il termine «embargo».
Andrea ORSINI (FI) pur apprezzando lo sforzo del Presidente Fassino di mediazione tra posizioni oggettivamente molto distanti, stigmatizza che nel nuovo testo sia del tutto sparito ogni riferimento alla natura comunista del regime cubano. Propone di sopprimere nel penultimo impegno l'inciso «per l'allentamento delle sanzioni economiche»: a suo avviso sostenere che l'embargo ha impedito lo sviluppo economico di Cuba è semplicemente inaccettabile. L'atto di indirizzo deve contenere a chiare lettere la denuncia che l'economia cubana è collassata non già per le sanzioni, bensì per il fallimento del regime comunista. Tale assunto costituisce un requisito imprescindibile per un voto favorevole da parte di Forza Italia.
Lia QUARTAPELLE PROCOPIO (PD), evidenziando lo sforzo encomiabile del Presidente Fassino nel sottoporre un testo unificato in grado di superare le posizioni variegate presenti all'interno della maggioranza, si appella ai colleghi affinché convergano su un testo condiviso, mettendo da parte le pur legittime precisazioni dovute alla diversa visione della realtà cubana. A suo avviso, l'obiettivo deve essere quello di esprimere con tempestività una posizione unitaria della Commissione sulla crisi in atto, evitando di portare il dibattito su quanto divide le forze politiche. Invita pertanto a mantenere il dibattito il più possibile sul testo in discussione e non su questioni di ordine generale.
Maurizio LUPI (M-NCI-USEI-R-AC), associandosi alle considerazioni della collega Quartapelle Procopio, ritiene che la questione di fondo da dirimere sia se l'embargo abbia effettivamente avuto un effetto sanzionatorio sul regime o abbia invece causato sofferenze al popolo cubano. Da questo punto di vista il penultimo impegno del testo unificato sembra sgombrare il campo da ogni equivoco, richiamando la necessità che il meccanismo sanzionatorio non contempli ostacoli alla fornitura di generi di prima necessità e non leda la dignità del popolo cubano. Sottolineando l'opportunità di mantenere il riferimento all'appello del Pontefice, a titolo di mediazione propone di integrare l'ultimo impegno della parte dispositiva con un più deciso richiamo alla bilateralità tra il venir meno dell'embargo e il cambiamento di passo da parte del regime sul terreno delle libertà e dei diritti.
Erasmo PALAZZOTTO (LEU), ringraziando il Presidente per lo sforzo e la qualità del testo proposto, frutto di un'opera di mediazione particolarmente complessa, rileva che tutto il continente latino-americano negli ultimi anni è stato attraversato da mobilitazioni sociali dovute alla crisi economica e da conseguenti azioni repressive da parte di governi; tuttavia, ravvisa una sorta di doppiopesismo tra la condanna nei riguardi del regime cubano e la mancata censura di analoghe attività di repressione messa in atto in Cile, Perù e Bolivia. Sottolinea che la più grande violazione dei diritti umani attualmente a Cuba è rappresentata dalla impossibilità di accedere alle cure contro la pandemia per mancanza di dispositivi medici.
Piero FASSINO, presidente, invita tutti i colleghi a restare sul merito della risoluzione in esame, evitando di aprire una discussione ad ampio raggio sulla regione latino-americana.
Erasmo PALAZZOTTO (LEU), replicando al collega Lupi, ricorda che l'embargo, imposto con il preciso scopo di far cadere il regime castrista, ha fallito nel suo obiettivo, ma limitando fortemente lo sviluppo economico di Cuba ha imposto un prezzo altissimo alla popolazione civile. Segnalando che l'economia cubana versa in condizioni gravissime, al punto di dover rottamare l'acciaio esistente per costruire nuovi edifici, e che la rete internet è stata introdotta solo grazie all'assistenza del Venezuela, fa presente che il Presidente del Messico ha violato l'embargo inviando due navi di aiuti umanitari, a conferma che le sanzioni non possono diventare uno strumento di pressione a fronte di un'emergenza sanitaria.
Ribadisce quindi l'esigenza di mantenere un equilibrio tra la censura della repressione nei confronti dei manifestanti e una speculare censura dell'embargo. Ricordando di aver votato a favore di una risoluzione che condannava le violazioni dei diritti umani ad Hong Kong perpetrate dal regime comunista cinese e che analoghe iniziative di censura non sono state attivate da questa Commissione nei riguardi di regimi altrettanto brutali come l'Arabia Saudita, gli Emirati Arabi Uniti e l'Egitto, conferma la sua disponibilità a votare il testo unificato proposto dal Presidente solo nel caso in cui non venga modificato, non essendoci le condizioni politiche per fare ulteriori in una direzione o in un'altra.
Piero FASSINO, presidente, prendendo atto delle valutazioni difformi, avverte che un voto unanime rafforzerebbe molto l'incisività dell'atto di indirizzo. Pertanto, si può lavorare a parziali modifiche e integrazioni, ma senza alterare la sostanza del testo unificato: in altri termini, si dichiara disponibile a menzionare il regime politico cubano come regime «guidato dal partito comunista cubano», ad inserire un riferimento al blocco di internet, alle iniziative assunte dai vescovi cattolici, nonché alle criticità del modello economico statalista, senza tuttavia rinunciare a stigmatizzare gli effetti dell'embargo. Alla collega Ehm segnala l'opportunità di mantenere il riferimento al Pontefice in quanto attore politico significativo e per l'esigenza che in nessun modo le sanzioni si devono potere tradurre nella privazione di assistenza sanitaria contro la pandemia.
Laura BOLDRINI (PD) propone di aggiungere, oltre al Pontefice e al Segretario Generale delle Nazioni Unite, anche gli appelli di altre autorità religiose ed internazionali.
Gennaro MIGLIORE (IV), stigmatizzando il tenore della discussione, condivide pienamente l'impostazione del presidente Fassino. A suo avviso, la Commissione deve supportare pienamente l'azione dell'Italia, tradizionalmente contraria all'adozione indiscriminata di misure sanzionatorie quali l'embargo contro Cuba, evitando pericolose ricostruzioni retrospettive della storia, inevitabilmente influenzate dalla visione ideologica di ciascuna forza politica. Diversamente dovrebbero essere tematizzate anche altre gravi vicende storiche avvenute nel continente latinoamericano, a partire dalla dittatura di Pinochet, in modo non proficuo per il clima collaborativo che deve continuare a caratterizzare i nostri lavori.
Dimitri COIN (LEGA) ritiene inaccettabile la sollecitazione pedagogica del collega Migliore, dato che tutti i commissari sono ben consapevoli del proprio ruolo e della propria funzione.
Andrea ORSINI (FI), ricordando al collega Migliore che il testo della risoluzione contiene già una severa censura dell'embargo per le sue conseguenze sulla popolazione civile, sottolinea che, come parte dell'alleanza occidentale, e quindi del mondo libero, l'Italia non può mantenersi neutrale. Consapevole che quella attuale è una maggioranza di scopo, con posizioni profondamente divergenti su alcuni temi, auspica che si possa trovare un punto di compromesso a partire dal testo unificato proposto dal Presidente.
Andrea DELMASTRO DELLE VEDOVE (FDI), comprendendo le oggettive difficoltà con le quali la maggioranza si approccia questa materia, preannuncia che Fratelli d'Italia voterà contro la proposta di testo unificato, a meno che non venga eliminato l'ultimo impegno relativo al superamento dell'embargo nei confronti di Cuba, considerato che per il suo gruppo il tema della difesa della libertà viene prima di qualunque considerazione politico-economica.
Piero FASSINO, presidente, ribadendo che lo sforzo per la redazione di un testo unificato era teso ad acquisire il consenso unanime della Commissione, prendendo atto delle posizioni differenziate, sottolinea che il superamento dell'embargo è comunque connesso all'impegno del regime cubano ad una maggiore apertura ai valori di libertà e democrazia. Si tratta, peraltro, di una posizione condivisa a livello di Unione europea.
Erasmo PALAZZOTTO (LEU) esprime riserve sulla nuova formulazione proposta dal Presidente Fassino relativa ai danni prodotti da un modello di economia statalista; a suo avviso, tale modello non è necessariamente sinonimo di scarso sviluppo, basti pensare al caso cinese. Precisa, altresì, che l'appello del Pontefice, a differenza di quello delle Nazioni Unite, è finalizzato alla rimozione di tutte le sanzioni economiche, in coerenza con l'impegno profuso dalla Chiesa cattolica per un riavvicinamento tra Stati Uniti e Cuba.
Pino CABRAS (MISTO-L'A.C'È), preannunciando il voto contrario della propria componente politica, ricorda che il servizio sanitario cubano offre standard di altissima qualità alla popolazione e che le manifestazioni di protesta nascono proprio dalle carenze patite nelle ultime settimane nell'erogazione dei servizi – conseguenti all'embargo – e non già da una posizione critica nei riguardi del sistema statalista.
La Viceministra Marina SERENI esprime parere favorevole sulla proposta di testo unificato presentata dal Presidente, come integrata dalle proposte di riformulazione emerse nel dibattito. Si tratta, a suo avviso, di un importante atto di indirizzo, che consente al Parlamento di esprimere una posizione autorevole a supporto dell'attività del Governo in sede internazionale.
Andrea ORSINI (FI) preannuncia il voto favorevole di Forza Italia solo in caso di approvazione all'unanimità dell'atto di indirizzo, dal momento che il compromesso finale non è pienamente soddisfacente.
Piero FASSINO, presidente, rileva che tutte le forze di maggioranza potrebbero convergere sul testo unificato, come da ultimo integrato.
Erasmo PALAZZOTTO (LEU) precisa che, a seguito delle modifiche intervenute nel corso della seduta, il proprio Gruppo si asterrà.
Lia QUARTAPELLE PROCOPIO (PD) invita nuovamente i colleghi a mettere da parte i distinguo e a consentire l'approvazione tempestiva dell'atto di indirizzo.
Gennaro MIGLIORE (IV) preannuncia il voto favorevole di Italia Viva.
Paolo FORMENTINI (LEGA) preannuncia che, avendo collaborato alla redazione del testo unico unificato, la Lega voterà a favore, pur mantenendo la riserva sull'opportunità di una più marcata censura del regime comunista cubano, colpevole anche di appropriarsi indebitamente degli aiuti umanitari per distribuirli a proprio piacimento.
Piero FASSINO, presidente, ribadisce che il testo unificato rappresenta una piattaforma minima, lasciando piena agibilità tutte le forze politiche di esprimere liberamente le proprie posizioni di parte sulla materia.
La Commissione approva, quindi, la nuova proposta di testo unificato delle risoluzioni nn. 7-00684 Palazzotto, 7-00698 Orsini, 7-00703 Quartapelle Procopio e 7-00704 Lupi, come riformulato, che assume il n. 8-00130 (vedi allegato 4).
Andrea DELMASTRO DELLE VEDOVE (FDI), nel chiedere che la Commissione deliberi espressamente sulla sua proposta di risoluzione n. 7-00699, precisa che essa parte dalle medesime premesse delle proposte di risoluzione di maggioranza, ovvero da una condanna della sanguinosa repressione messa in atto dal regime di L'Avana, senza tuttavia prevedere alcun impegno circa il superamento dell'embargo. Al riguardo, esprime rammarico per la scelta dei partiti di centro-destra di votare a favore di un atto di indirizzo che contiene una esplicita condanna del regime sanzionatorio.
La Viceministra Marina SERENI esprime parere contrario sul secondo e sul quarto impegno della parte dispositiva e su buona parte delle premesse dell'atto di indirizzo. Segnala ulteriori articolate proposte di riformulazione sulle parti in premessa e sugli ulteriori punti del dispositivo.
Andrea DELMASTRO DELLE VEDOVE (FDI) riformula il testo sopprimendo il secondo punto della parte dispositiva e riformulando il quarto impegno della parte dispositiva nei seguenti termini: «sospendere l'erogazione dei fondi per la cooperazione che coinvolgono direttamente le autorità cubane, proseguendo le attività a sostegno della popolazione nel settore umanitario, attraverso le organizzazioni internazionali e le organizzazioni civili, senza coinvolgimento delle amministrazioni cubane».
La Viceministra Marina SERENI ribadisce che l'erogazione dei fondi per le attività di cooperazione allo sviluppo non può prescindere, a Cuba come nel resto del mondo, da un preventivo consenso delle autorità locali.
Andrea DELMASTRO DELLE VEDOVE (FDI), pur comprendendo le ragioni del Governo, precisa che la soluzione da lui proposta è giuridicamente plausibile.
Piero FASSINO, presidente, segnala che il primo, il terzo e il quinto impegno della parte dispositiva della proposta di risoluzione in esame risultano assorbiti dalla risoluzione già approvata, mentre sul secondo e sul quarto impegno c'è il parere contrario del Governo, come pure sulla maggior parte delle premesse.
Andrea ORSINI (FI), preannunciando l'astensione di Forza Italia, dichiara di condividere diversi aspetti della proposta di risoluzione del collega Delmastro delle Vedove, e di aver preferito convergere sul testo unificato poc'anzi approvato nella logica di preservare la coesione della maggioranza.
La Commissione respinge, per le parti non assorbite, la risoluzione n. 7-00699.
7-00688 Fassino: Sul rinnovo dei Comitati degli italiani all'estero nel perdurare della pandemia di Covid-19.
7-00696 Ehm: Sul rinnovo dei Comitati degli italiani all'estero nel perdurare della pandemia di Covid-19.
(Seguito discussione e conclusione – Approvazione della risoluzione n. 8-00131).
La Commissione prosegue la discussione congiunta delle risoluzioni in titolo rinviata nella seduta del 3 agosto 2021.
Piero FASSINO, presidente, avverte di avere predisposto un testo unificato delle risoluzioni in titolo (vedi allegato 5).
La Viceministra degli Affari esteri e della cooperazione internazionale Marina SERENI esprime parere favorevole, sulla proposta di testo unificato, avanzando una proposta di riformulazione dell'ultimo impegno sostituendo la parola «adottare» con la seguente: «valutare», nonché sostituire l'inciso «che potrebbe avvenire anche per via telematica» con il seguente «anche verificando l'ipotesi di soluzioni telematiche».
Elisa SIRAGUSA (MISTO), accogliendo la proposta di riformulazione del Governo, osserva che nel cosiddetto «decreto-legge semplificazioni», da poco convertito in legge, sono previste misure per promuovere la raccolta digitale delle firme per la richiesta di referendum. Analogamente, il MAECI potrebbe valutare l'utilizzo di procedure telematiche anche per la raccolta di firme per l'elezione dei Com.it.es, senza escluderle a priori.
Lia QUARTAPELLE PROCOPIO (PD) si associa alle considerazioni della collega Siragusa.
Piero FASSINO, presidente, accogliendo a sua volta la richiesta di riformulazione del Governo, segnala che, a seguito di interlocuzioni con l'Esecutivo, risulta che a breve sarà presentato un provvedimento recante, tra l'altro, norme ad hoc per il rinnovo dei Com.it.es.
La Viceministra Marina SERENI, pur confermando l'anticipazione del Presidente Fassino, esprime riserve sulla possibilità di applicare procedure telematiche già a partire dalle elezioni dei Com.it.es. del prossimo dicembre.
Silvana SNIDER (LEGA) suggerisce di togliere dal secondo impegno il riferimento agli iscritti all'AIRE, dal momento che molti connazionali residenti all'estero non risultano iscritti all'Anagrafe e che l'attività informativa sui Com.it.es. potrebbe essere utilmente indirizzata ad una più ampia platea di italiani residenti all'estero.
La Viceministra Marina SERENI precisa che, tuttavia, solo gli iscritti all'AIRE possono votare alle elezioni dei Com.it.es. e che potranno essere adottate in futuro apposite campagne di informazione per promuovere l'iscrizione all'Anagrafe.
La Commissione approva, all'unanimità, la proposta di testo unificato delle risoluzioni n. 7-00688 Fassino ed n. 7-00696 Ehm, che assume il n. 8-00131.
7-00700 Orsini: Sulla repressione dei movimenti di opposizione in Nicaragua.
7-00708 Quartapelle Procopio: Sulla repressione dei movimenti di opposizione in Nicaragua.
(Seguito discussione congiunta e conclusione – Approvazione della risoluzione n. 8-00133).
La Commissione prosegue la discussione, rinviata nella seduta del 3 agosto 2021.
Piero FASSINO, presidente, avverte che nel frattempo è stata presentata la risoluzione n. 7-00708 Quartapelle Procopio che, in quanto vertente su identica materia, in assenza di obiezioni, sarà discussa congiuntamente.
Avverte, altresì, che è stato predisposto un testo unificato delle risoluzioni (vedi allegato 6).
Riccardo OLGIATI (M5S) sottoscrive la proposta di testo unificato, di cui apprezza il contenuto equilibrato.
La Viceministra Marina SERENI esprime parere favorevole sulla proposta di testo unificato.
La Commissione approva la proposta di testo unificato delle risoluzioni n. 7-00700 Orsini ed n. 7-0708 Quartapelle Procopio, che assume il n. 8-00133.
7-00681 Boldrini: Sulla crisi israelo-palestinese.
(Discussione e rinvio).
La Commissione inizia la discussione della risoluzione in oggetto.
Laura BOLDRINI (PD) illustra la proposta di risoluzione in titolo, sottoscritta da tutti i membri della Commissione del Partito democratico, nonché da colleghi appartenenti ad altri Gruppi. Segnala che l'atto di indirizzo è finalizzato a rimuovere le ragioni storiche del conflitto israelo-palestinese, al fine di evitare in futuro recrudescenze simili a quelle che si sono verificate nel maggio scorso. A tal fine, occorre garantire che il diritto alla sicurezza di Israele sia combinato con il diritto dei palestinesi ad avere uno Stato. Tra i fattori che possono favorire il rilancio dei colloqui di pace menziona la formazione del nuovo Governo israeliano l'elezione del presidente Herzog, le iniziative assunte dall'Amministrazione Biden, nonché la stipulazione degli «Accordi di Abramo» tra Israele e alcuni Paesi arabi sunniti; al riguardo, rileva la necessità di assicurare un adeguato coinvolgimento dei palestinesi nella cornice di queste intese. Segnalando che il testo della risoluzione recepisce anche alcuni elementi emersi nel corso del breve ciclo istruttorio svolto nelle scorse settimane, auspica che la Commissione possa assumere una posizione unitaria, in grado di rafforzare il ruolo del Governo nei rapporti tra le due Parti nonché nelle sedi internazionali.
Alessandra ERMELLINO (MISTO-CD), ringraziando la collega Boldrini per l'iniziativa assunta, preannuncia la presentazione di una proposta di risoluzione vertente su identica materia.
Piero FASSINO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.
La seduta termina alle 11.
SEDE LEGISLATIVA
Mercoledì 4 agosto 2021. — Presidenza del presidente Piero FASSINO. – Interviene la viceministra degli affari esteri e della cooperazione internazionale Marina Sereni.
La seduta comincia alle 11.
Istituzione di una Commissione parlamentare per gli italiani nel mondo.
Testo unificato delle proposte di legge C. 802 Longo, C. 925 Caré ed altri, C. 1129 Fitzgerald Nissoli ed altri, C. 2159 Ungaro, C. 2239 Schirò ed altri, C. 2270 Siragusa ed altri e C. 2570 Formentini ed altri.
(Seguito della discussione e conclusione – Approvazione).
La Commissione prosegue la l'esame del provvedimento in oggetto, rinviato nella seduta del 27 luglio 2021.
Piero FASSINO, presidente, avverte che, ai sensi dell'articolo 65, comma 2, del regolamento, la pubblicità è assicurata anche mediante la pubblicazione di un resoconto stenografico e la trasmissione attraverso impianti audiovisivi a circuito chiuso. Ne dispone pertanto l'attivazione.
Comunica che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, sono in missione i deputati Cirielli, Spadoni, Zoffili e che, ai sensi dell'articolo 19, comma 4, del Regolamento, il deputato Librandi è sostituito dal deputato Ungaro. Ricorda, infine, che per il Gruppo Misto la collega Siragusa è sostituta ad rem della collega Ehm.
Essendo scaduto alle ore 18 di lunedì 2 agosto il termine per la presentazione di proposte emendative al testo base adottato dalla Commissione, avverte che sono stati presentati 8 emendamenti (vedi allegato 7).
Avverte, altresì, che la Commissione procederà quindi alla votazione degli emendamenti e dei singoli articoli, per poi procedere alla votazione finale per appello nominale.
Avverte, inoltre, che, a norma dell'articolo 94 del regolamento, sugli emendamenti presentati in sede legislativa deve essere acquisito il parere della Commissione Affari costituzionali, per quanto concerne gli aspetti di legittimità costituzionale, della Commissione Bilancio, per quanto concerne le conseguenze finanziarie, e delle altre Commissioni che abbiano una competenza consultiva rinforzata. Tali pareri hanno carattere vincolante, in quanto, se la Commissione non si adegua al parere ricevuto, il progetto di legge è rimesso all'Assemblea.
A tal fine, le proposte emendative presentate sono poste in votazione in linea di principio. Precisa che, in caso di approvazione, le proposte emendative si intendono approvate in linea di principio e saranno quindi inviate alle Commissioni competenti in sede consultiva per l'espressione del parere. Successivamente alla trasmissione del parere le medesime proposte emendative saranno di nuovo poste in votazione in via definitiva. Rileva che l'approvazione in linea di principio ha esclusivamente valore procedurale, mentre, in caso di voto contrario, il voto ha valore sostanziale e la proposta emendativa risulta respinta in via definitiva.
Gennaro MIGLIORE (IV), relatore, al fine di procedere ad una rapida approvazione del testo in sede legislativa, invita i presentatori a ritirare tutte le proposte emendative presentate, altrimenti esprimendo parere contrario.
Silvana SNIDER (LEGA), intervenendo sull'emendamento a sua prima firma 1.1, precisa che esso è finalizzato ad assicurare un adeguato coinvolgimento dei lavoratori transfrontalieri nelle attività di studio, monitoraggio e approfondimento delle questioni riguardanti gli italiani all'estero. Tuttavia, comprendendo la motivazione addotta dal relatore, ritira l'emendamento in esame.
Mario Alejandro BORGHESE (M-MAIE-PSI-FE), illustrando l'emendamento a sua firma 2.4, sottolinea l'opportunità di consentire alla istituenda Commissione di inviare in missione i propri membri con lo scopo di monitorare in loco le ricadute e l'efficacia delle attività svolte.
Gennaro MIGLIORE (IV), ribandendo al collega Borghese l'invito al ritiro delle proposte emendative, precisa che tutte le Commissioni parlamentari dispongono della facoltà di organizzare missioni all'estero.
Mario Alejandro BORGHESE (M-MAIE-PSI-FE), sulla scorta di questa precisazione, ritira l'emendamento 2.4.
Piero FASSINO, presidente, constatata l'assenza del presentatore degli emendamenti a prima firma Delmastro delle Vedove, li dichiara decaduti.
Nessuno chiedendo di intervenire, la Commissione, con distinte votazioni, approva gli articoli 1, 2 ,3, 4, 5, 6 e 7.
Piero FASSINO, presidente, avverte che, in assenza di obiezioni, la presidenza si intende autorizzata al coordinamento formale. Indìce, quindi, la votazione nominale finale.
La Commissione, con votazione per appello nominale, approva il testo unificato delle proposte di legge C. 802 Longo, C. 925 Caré ed altri, C. 1129 Fitzgerald Nissoli ed altri, C. 2159 Ungaro, C. 2239 Schirò ed altri, C. 2270 Siragusa ed altri e C. 2570 Formentini ed altri.
Massimo UNGARO (IV), esprimendo apprezzamento per l'approvazione di un provvedimento atteso da anni, sollecita i colleghi ad attivarsi per assicurare un'approvazione altrettanto rapida al Senato.
Elisa SIRAGUSA (MISTO), associandosi alle considerazioni del collega Ungaro, auspica che la Commissione bicamerale possa essere istituita già nel 2022. Ringrazia, quindi l'allora Presidente della III Commissione, onorevole Grande, per aver acconsentito senza indugio a calendarizzare la proposta di legge nei lavori della Commissione stessa, avviando un esame che ha condotto a questo importante risultato.
Piero FASSINO, presidente, invitando i colleghi ad avviare le necessarie interlocuzioni con i propri omologhi del Senato per agevolare una celere approvazione del provvedimento presso l'altro ramo del Parlamento, si impegna a fare altrettanto con il Presidente della 3° Commissione.
La seduta termina alle 11.15.
N.B.: Il resoconto stenografico della seduta è pubblicato in un fascicolo a parte.
SEDE REFERENTE
Mercoledì 4 agosto 2021. — Presidenza del presidente Piero FASSINO. – Interviene la viceministra degli affari esteri e della cooperazione internazionale Marina Sereni.
La seduta comincia alle 11.15.
Ratifica ed esecuzione della Convenzione di Stoccolma sugli inquinanti organici persistenti, con Allegati, fatta a Stoccolma il 22 maggio 2001.
C. 2806 e abb. 1360 Benedetti e C. 531 Mura.
(Seguito esame e conclusione).
La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta dell'11 maggio 2021.
Piero FASSINO, presidente, comunica che sono pervenuti i pareri favorevoli delle Commissioni Cultura, Attività produttive, Agricoltura, Politiche dell'Unione europea e della Commissione per le questioni regionali. Le Commissioni Ambiente e Affari sociali hanno comunicato che non esprimeranno parere. La Commissione Affari Costituzionali ha espresso un parere favorevole con osservazione e la Commissione Bilancio ha espresso un parere favorevole con condizione ex art. 81 della Costituzione.
Avverte che, conseguentemente, il relatore Olgiati ha presentato l'emendamento 4.1 di recepimento di tale condizione (vedi allegato 8).
Riccardo OLGIATI (M5S), relatore, illustra l'emendamento 4.1.
La Viceministra Marina SERENI esprime parere favorevole sull'emendamento 4.1 del relatore.
La Commissione approva l'emendamento 4.1 del relatore.
Nessuno chiedendo di intervenire, la Commissione delibera di conferire il mandato al relatore, deputato Olgiati, a riferire favorevolmente all'Assemblea sul provvedimento in esame. Delibera altresì di chiedere l'autorizzazione a riferire oralmente.
Piero FASSINO, presidente, avverte che la Presidenza si riserva di designare i componenti del Comitato dei nove sulla base delle indicazioni dei gruppi.
Ratifica ed esecuzione delle seguenti Convenzioni: a) Convenzione sulla salute e la sicurezza dei lavoratori, n. 155, fatta a Ginevra il 22 giugno 1981, e relativo Protocollo, fatto a Ginevra il 20 giugno 2002; b) Convenzione sul quadro promozionale per la salute e la sicurezza sul lavoro, n. 187, fatta a Ginevra il 15 giugno 2006.
C. 3039 Governo, approvato dal Senato.
(Seguito esame e conclusione).
La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 16 giugno 2021.
Piero FASSINO, presidente, comunica che sono pervenuti i pareri favorevoli delle Commissioni Affari costituzionali, Bilancio, Attività produttive, Lavoro e Affari sociali.
Nessuno chiedendo di intervenire, la Commissione delibera di conferire il mandato alla relatrice, onorevole Boldrini, a riferire favorevolmente all'Assemblea sul provvedimento in esame. Delibera altresì di chiedere l'autorizzazione a riferire oralmente.
Piero FASSINO, presidente, avverte che la Presidenza si riserva di designare i componenti del Comitato dei nove sulla base delle indicazioni dei gruppi.
Ratifica ed esecuzione dell'Accordo tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo della Repubblica dell'Ecuador in materia di cooperazione di polizia, fatto a Quito il 21 luglio 2016.
C. 3040 Governo, approvato dal Senato.
(Seguito esame e conclusione).
La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta dell'11 maggio 2021.
Piero FASSINO, presidente, informa che sono pervenuti i pareri favorevoli delle Commissioni Affari costituzionali, Giustizia e Bilancio.
Nessuno chiedendo di intervenire, la Commissione delibera di conferire il mandato alla relatrice, onorevole Ermellino, a riferire favorevolmente all'Assemblea sul provvedimento in esame. Delibera altresì di chiedere l'autorizzazione a riferire oralmente.
Piero FASSINO, presidente, avverte che la Presidenza si riserva di designare i componenti del Comitato dei nove sulla base delle indicazioni dei gruppi.
Ratifica ed esecuzione dell'Accordo di cooperazione culturale, scientifica e tecnologica tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo dello Stato plurinazionale di Bolivia, fatto a La Paz il 3 marzo 2010.
C. 3043 Governo, approvato dal Senato.
(Seguito esame e conclusione).
La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 16 giugno 2021.
Piero FASSINO, presidente, informa che sono pervenuti i pareri favorevoli delle Commissioni Affari costituzionali, Bilancio, Cultura e Attività produttive.
Nessuno chiedendo di intervenire, la Commissione delibera di conferire il mandato al relatore, onorevole Olgiati, a riferire favorevolmente all'Assemblea sul provvedimento in esame. Delibera altresì di chiedere l'autorizzazione a riferire oralmente.
Piero FASSINO, presidente, avverte che la Presidenza si riserva di designare i componenti del Comitato dei nove sulla base delle indicazioni dei gruppi.
Adesione al Protocollo addizionale alla Carta europea dell'autonomia locale sul diritto di partecipare agli affari delle collettività locali, fatto a Utrecht il 16 novembre 2009.
C. 3044 Governo, approvato dal Senato.
(Seguito esame e conclusione).
La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 16 giugno 2021.
Piero FASSINO, presidente, informa che sono pervenuti i pareri favorevoli delle Commissioni Affari costituzionali, Bilancio, e della Commissione parlamentare per le questioni regionali.
Nessuno chiedendo di intervenire, la Commissione delibera di conferire il mandato al relatore, onorevole Delrio, a riferire favorevolmente all'Assemblea sul provvedimento in esame. Delibera altresì di chiedere l'autorizzazione a riferire oralmente.
Piero FASSINO, presidente, avverte che la Presidenza si riserva di designare i componenti del Comitato dei nove sulla base delle indicazioni dei gruppi.
La seduta termina alle 11.20.
AUDIZIONI INFORMALI
Mercoledì 4 agosto 2021.
Audizione dell'Incaricato d'Affari ad interim presso l'Ambasciata degli Stati Uniti d'America in Italia, Thomas Smitham, sulle priorità della Presidenza italiana del G20.
L'audizione informale è stata svolta dalle 14 alle 14.55.
COMUNICAZIONI DEL PRESIDENTE
Mercoledì 4 agosto 2021. — Presidenza del presidente Piero FASSINO.
La seduta comincia alle 14.55.
Sulle attività del Presidente della Commissione.
Piero FASSINO, presidente, si riserva di dare conto alla ripresa della significativa attività svolta nel suo ruolo di Presidente della Commissione. In questa sede si limita a preannunciare iniziative finalizzate ad instaurare un dialogo con i presidenti delle omologhe Commissioni dei Parlamenti dei Paesi del Trio istituito all'interno del Partenariato Orientale (Moldova, Georgia, Armenia); a reiterare la positiva esperienza di dialogo interparlamentare nel contesto dei Med Dialogues, promossi dalla Farnesina e previsti per fine novembre-inizio dicembre e a proseguire nei formati di dialogo già inaugurati con gli omologhi dei Paesi dei Balcani Occidentali, in parallelo con l'impegno del Governo italiano.
La Commissione prende atto.
Piero FASSINO, presidente, dichiara concluse le comunicazioni in titolo.
Sulla programmazione dei lavori della Commissione.
Piero FASSINO, presidente, avverte che, a partire dalla ripresa, la Commissione sarà impegnata in un intenso programma di attività, altre alle consuete attività istituzionali. Tali attività potranno comportare la discussione di atti di indirizzo (in vista del vertice G20 del 30-31 ottobre, alla luce della significativa attività conoscitiva svolta; attività di dialogo con le omologhe Commissioni di Parlamenti latinoamericani e caraibici in connessione con i lavori della X Conferenza Italia America Latina Caraibi (23-24 ottobre), mettendo a frutto e valorizzando il Comitato permanente per la politica estera in America Latina; la prosecuzione dell'esercizio di cooperazione rafforzata con i colleghi francesi e l'avvio di un analogo dialogo con la Commissione esteri tedesca, nonché con quella spagnola a sostegno del formato 5+5. Forme di interlocuzione a distanza potranno essere individuate, anche facendo seguito a specifici inviti, con le omologhe Commissioni di Libia, Turchia, nonché Georgia, Armenia, Moldova, Turchia; con Paesi africani, in accompagnamento del Partenariato governativo. La Commissione potrà trovare modalità per valorizzare la Presidenza di turno italiana del Consiglio d'Europa. Dovranno, inoltre, essere esaminati i documenti conclusivi delle indagini conoscitive concluse al fine di consentire l'avvio di nuove indagini conoscitive sui temi della governance multilaterale e delle strutture preposte alla politica estera dell'Unione europea.
La Commissione prende atto.
Piero FASSINO, presidente, dichiara concluse le comunicazioni in titolo.
Sulle modifiche alla composizione dei Comitati permanenti.
Piero FASSINO, presidente, facendo seguito a quanto convenuto da ultimo in sede di Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei Gruppi, a seguito dei numerosi mutamenti intervenuti nella composizione della Commissione, comunica che si sono rese necessarie opportune modifiche nella composizione dei Comitati permanenti.
Nello specifico, per tutti i Comitati, essendosi costituito il nuovo gruppo di Coraggio Italia, la composizione è salita a venti componenti.
Inoltre, a seguito della cessazione dal mandato parlamentare della collega Del Re (M5S), la presidenza del Comitato permanente sull'attuazione dell'Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile è affidata alla collega Spadoni, che subentra anche nella composizione del Comitato sui diritti umani nel mondo. A nome della Commissione, formula i migliori auguri alla collega Spadoni.
Precisa che, avendo l'onorevole Billi cessato di far parte della Commissione, è per il momento vacante la presidenza del Comitato permanente sugli italiani nel mondo e sulla promozione del sistema Paese.
Per il gruppo PD, la deputata La Marca assume il ruolo di segretario del Comitato permanente sugli italiani nel mondo e sulla promozione del sistema Paese, precedentemente ricoperto dalla collega Siragusa, non facente più parte della Commissione. Inoltre, la collega De Micheli subentra al collega Boccia, che non fa più parte di questa Commissione, in tutte le posizioni da lui ricoperte all'interno di ciascun Comitato.
Segnala che per il Gruppo Forza Italia, quanto al Comitato sul commercio internazionale, alla collega Biancofiore, che ha lasciato il Gruppo, subentra l'onorevole Cappellacci.
Quanto al nuovo Gruppo Coraggio Italia, avverte che l'onorevole Osvaldo Napoli è componente dei Comitati sull'attuazione dell'Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, sui diritti umani nel mondo, sulla politica estera per il Mediterraneo e per l'Africa, sul commercio internazionale. L'onorevole Biancofiore è componente dei Comitati sugli italiani nel mondo e sulla promozione del sistema Paese, sulla politica estera e sulle relazioni esterne dell'Unione europea e sulla politica estera per l'America Latina.
Infine, comunica che per il Gruppo Misto, la deputata Ehm assume il ruolo di segretario del Comitato sull'attuazione dell'Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, subentrando alla collega La Marca. La collega Ehm subentra, inoltre, al collega Napoli, oggi componente del gruppo Coraggio Italia, in tutte le posizioni da lui precedentemente ricoperte. L'onorevole Lupi subentra nelle posizioni ricoperte dalla collega Siragusa, con l'eccezione della segreteria del Comitato sugli italiani nel mondo e sulla promozione del Sistema Paese.
La Commissione prende atto.
Piero FASSINO, presidente, dichiara concluse le comunicazioni in titolo.
La seduta termina alle 15.05.
TESTO AGGIORNATO AL 15 SETTEMBRE 2021
ALLEGATO 1
Risoluzioni nn. 7-00664 Grande e 7-00709 Ehm: Sulla protezione dei diritti e delle libertà fondamentali delle donne afghane dopo il ritiro del contingente.
PROPOSTA DI TESTO UNIFICATO DELLE RISOLUZIONI
PRESENTATO DALLE DEPUTATE GRANDE ED EHM
La III Commissione,
premesso che:
lo scorso aprile, dopo oltre vent'anni di occupazione, il neo Presidente americano, Joe Biden, ha ufficializzato la fine dell'impegno americano in Afghanistan e avviato il ritiro delle truppe USA e NATO dai territori, da completare entro l'11 settembre 2021;
nel maggio 2021, coerentemente con le forze USA, quelle italiane, circa 800 unità impiegate nella missione Nato Resolute Support in Afghanistan, hanno anch'esse avviato la fase di ritiro;
l'operazione si svolge in linea con gli accordi siglati a Doha il 29 febbraio 2020 tra l'amministrazione USA e la delegazione talebana, alla presenza di Mike Pompeo e del Mullah Abdul Ghani Baradar. Quale elemento fondamentale e imprescindibile, gli accordi bilaterali di Doha impongono ai talebani l'interruzione dei rapporti con l'organizzazione terroristica Al-Qaeda e la promessa, da loro non ancora onorata, di avviare un dialogo con il governo legittimo afghano;
tenendo conto che il periodo successivo alla stipula degli accordi di Doha ha comportato di fatto una veloce ripresa del potere talebano conseguentemente a una rinnovata occupazione di alcuni territori afghani;
il drammatico dato vede la riconquista da parte dei Talebani di più territorio nel maggio e giugno 2021 che in ogni altro periodo dopo il 2001. Non solo sono colpite Kandahar e le zone limitrofe, ma anche il sud e sud-ovest, come Helmland, Uruzgan e le province di Zabul, nonché le montagne del Badakhshan nel nord-est;
l'ultimo rapporto annuale dello United Nations Assistance Mission in Afghanistan (UNAMA) pubblicato nel febbraio 2021, ha documentato, nel 2020, 8.820 vittime civili derivanti dal conflitto (3.035 morti e 5.785 feriti), con un calo di circa il 15 per cento rispetto al 2019;
ad aprile 2021, lo stesso UNAMA ha registrato, nel primo trimestre dell'anno in corso, 1.783 vittime civili (573 morti e 1.200 feriti), con un incremento rispetto allo stesso periodo del 2020 di circa il 29 per cento;
secondo l'Afghanistan Protection of Civilians in Armed Conflict 2021 First Quarter report, nel primo trimestre del 2021 è aumentato del 37 per cento il numero delle donne rimaste uccise o ferite, mentre si è registrato un aumento di bambini vittime pari al 23 per cento; in generale si è registrato un aumento del 29% di morti e feriti;
secondo l'attività di osservazione della missione delle Nazioni Unite, in Afghanistan le vittime civili sarebbero aumentate con l'avvio dei colloqui di pace tra le componenti afghane, iniziati a Doha a settembre del 2020. In larga parte i civili sarebbero vittime di attacchi condotti dai Talebani (43,5 per cento) e dall'esercito nazionale afghano (17 per cento);
tre giovani donne che lavoravano a Jalalabad, presso l'emittente televisiva Enikaas e che avevano un'età compresa tra i 20 e i 26 anni, sono state uccise con attacchi mirati e pressoché simultanei il 2 marzo 2021. Una fonte locale ha confermato che l'agenzia di intelligence nazionale era stata informata di possibili minacce contro i dipendenti dell'emittente radiotelevisiva;
un altro attacco letale contro una donna si era verificato anche la mattina del 4 marzo 2021, sempre a Jalalabad, dove la dottoressa Sadaf, impiegata presso il reparto di maternità nella provincia di Nangarhar, era stata uccisa in un'esplosione di un ordigno artigianale attaccato a un risciò su cui viaggiava. Un episodio simile si era verificato il 10 dicembre 2020, quando Maialai Maiwand, giornalista della stessa stazione televisiva di Nangarhar, era stata uccisa con il suo autista in un attacco contro il loro veicolo, sempre a Jalalabad. Maiwand era anche un attivista per i diritti delle donne;
a fine aprile 2021, una residenza per studenti nella provincia di Logar, situata a Sud di Kabul era stata attaccata con una autobomba, provocando la morte di 30 studenti e, sempre nella stessa area, l'anno precedente l'Isis aveva attaccato altre strutture educative, provocando la morte di oltre 50 studenti;
l'8 maggio 2021, diverse esplosioni hanno colpito una scuola femminile di Kabul nella zona di Dasht-i Barchi, quartiere a maggioranza sciita, a Kabul. L'attacco ha provocato la morte di 85 giovani studentesse, mentre altre 130 sono rimaste ferite. L'attacco era mirato alle studentesse poiché nella scuola si studia in tre turni e la deflagrazione è avvenuta mentre stavano uscendo dall'edificio;
a poca distanza dal brutale attacco alle studentesse, nella notte tra il 9 e il 10 maggio 2021, una bomba, posizionata sul ciglio di una strada nella provincia di Kabul, ha colpito un autobus uccidendo almeno 11 persone e ferendone 28;
il citato rapporto annuale UNAMA ha documentato che 11 attivisti per i diritti umani e operatori dei media sono stati uccisi in attacchi mirati in Afghanistan, poco più di 4 mesi, dal 12 settembre 2020, quando erano iniziati i negoziati preliminari ai colloqui di pace intra-afghani;
nonostante gli sforzi diplomatici profusi, la situazione in tutto il Paese è estremamente critica. Anche nella provincia di Kandahar, situata al confine con il Pakistan, nei mesi scorsi si è registrato un aumento degli scontri tra le forze di sicurezza afghane e i talebani, con questi ultimi impegnati a riprendere il controllo della capitale, seconda città per numero di abitanti dell'Afghanistan. Qui i talebani hanno già preso il controllo della diga di Dahla Dam, punto strategico che rifornisce irrigazione agli agricoltori e acqua potabile alla provincia, mentre la provincia di Nangarhar, nella parte orientale del Paese, sempre al confine con il Pakistan, è in buona parte occupata dall'Isis;
la recente decisione assunta sul ritiro delle truppe USA e NATO parrebbe aver creato preoccupazione tra gli Stati confinanti nonché per l'alterazione degli equilibri geopolitici, in particolare sul versante tajiko, iraniano e pakistano;
considerata l'avanzata talebana con l'occupazione di Kandahar, seconda città più importante del Paese e storica ai talebani, che ha provocato episodi di violenza e uccisioni violente tra la popolazione e di collaboratori delle forze di coalizione, come dimostra il caso di Nazar Mohammed. Sarebbero attualmente in fuga oltre 150.000 persone, mentre il resto della città sarebbe sotto assedio e in alcuni territori rientranti sotto l'influenza talebana sarebbe già entrata in vigore la sharia;
nel distretto di Balkh, 20 chilometri a nord della capitale di provincia Mazar-e-Sharif, solo per citare un esempio, i talebani hanno ordinato ai residenti di tornare alle vecchie regole, inserendo nuovamente l'obbligo di essere accompagnati da un parente maschile fuori dalla propria abitazione e portando l'hijab;
le attuali condizioni sociali e politiche del Paese, tra povertà assoluta e continui attacchi talebani rischiano di spazzare via in poco tempo gli importanti passi in avanti compiuti dalla missione internazionale USA e NATO a supporto delle donne e al loro libero accesso all'istruzione e alla vita pubblica, politica e sociale oltre che importanti novità introdotte con il riconoscimento dell'uguaglianza di genere sancita nel testo della nuova Costituzione, quali l'introduzione, nel 2009, di una legge contro la violenza sulle donne (Evaw Law), l'approvazione di un piano nazionale per le donne (Napwa) nel 2008; la ratifica della Convenzione Onu per l'eliminazione di ogni forma di discriminazione contro le donne (Cedaw) nel 2003; l'approvazione di un piano nazionale per il coinvolgimento delle donne nel processo di pace nel 2015 (non ancora pienamente attuato);
considerati i sostanziali passi avanti compiuti dal governo legittimo di Kabul con l'introduzione di una Carta Costituzionale moderna e il mantenimento di rapporti di collaborazione con le forze di coalizione, ancora oggi sono presenti nel Paese innumerevoli categorie fragili tali da necessitare supporto e attenzione, tra cui collaboratori delle forze USA e NATO, traduttori e interpreti che hanno prestato il loro servizio e la conoscenza di un territorio ostico e impervio come quello dell'Afghanistan, nonché le loro famiglie, che rischiano di essere brutalmente uccise e indicate come traditori di Stato, come pure i bambini e i giovani nati durante la guerra e che necessitano di cure, istruzione e di vivere in un Paese stabile e pacifico;
sotto il regime oscurantista dei Talebani, alle ragazze era vietato frequentare la scuola e alle donne non era permesso lavorare fuori casa o apparire in pubblico senza una copertura integrale per il corpo e una scorta maschile. Chi trasgrediva a queste regole veniva fustigata in pubblico o giustiziata;
in un rapporto non classificato, pubblicato dalle agenzie di intelligence statunitensi il 4 maggio 2021, si afferma che i talebani rimangono sostanzialmente coerenti nel loro approccio restrittivo ai diritti delle donne e che si annullerebbero gran parte dei progressi degli ultimi due decenni se il gruppo riconquistasse il potere nazionale, concludendo che i diritti delle donne in Afghanistan realizzati negli ultimi due decenni saranno quasi sicuramente a rischio dopo l'annunciato ritiro delle truppe statunitensi entro la fine dell'anno,
impegna il Governo:
a promuovere e supportare, in ambito multilaterale, ogni utile iniziativa per garantire l'effettiva promozione dei diritti umani e in particolare delle donne in Afghanistan e per scongiurare che i progressi compiuti in questi anni vengano vanificati, assicurando loro il diritto all'istruzione, al lavoro e alla vita sociale;
a promuovere, in ambito bilaterale e multilaterale, progetti di cooperazione internazionale, specialmente nei campi dell'istruzione, del lavoro e del women-empowerment;
a farsi portavoce, in ambito europeo e in sede ONU, della promozione delle politiche sull'istruzione, delle politiche giovanili e del mantenimento dell'eguaglianza di genere nel paese;
a impegnarsi, con massimo sforzo, nella protezione e nella salvaguardia dei collaboratori, traduttori, interpreti e operatori afghani e delle loro famiglie, impegnati a fornire supporto alle forze di coalizione;
a promuovere la Risoluzione 1325/2000 su «Donne, Pace e Sicurezza», approvata dal Consiglio di Sicurezza ONU all'unanimità, continuando nell'impegno assunto anche dal nostro Paese per la tutela delle donne, con particolare attenzione alle donne nei Paesi in conflitto;
a continuare, attraverso mezzi a nostra disposizione, la lotta al terrorismo, investendo altresì nei settori sensibili.
ALLEGATO 2
Risoluzioni nn. 7-00664 Grande e 7-00709 Ehm: Sulla protezione dei diritti e delle libertà fondamentali delle donne afghane dopo il ritiro del contingente.
TESTO UNIFICATO APPROVATO DALLA COMMISSIONE
La III Commissione,
premesso che:
lo scorso aprile, dopo oltre vent'anni di presenza militare internazionale, il neo Presidente americano, Joe Biden, ha ufficializzato la fine dell'impegno americano in Afghanistan e avviato il ritiro delle truppe USA e NATO dai territori, da completare entro l'11 settembre 2021;
nel maggio 2021, coerentemente con le forze USA, quelle italiane, circa 800 unità impiegate nella missione Nato Resolute Support in Afghanistan, hanno anch'esse avviato la fase di ritiro;
l'operazione si svolge in linea con gli accordi siglati a Doha il 29 febbraio 2020 tra l'amministrazione USA e la delegazione talebana, alla presenza di Mike Pompeo e del Mullah Abdul Ghani Baradar. Quale elemento fondamentale e imprescindibile, gli accordi bilaterali di Doha impongono ai talebani l'interruzione dei rapporti con l'organizzazione terroristica Al-Qaeda e la promessa, da loro non ancora onorata, di avviare un dialogo con il governo legittimo afghano;
tenendo conto che il periodo successivo alla stipula degli accordi di Doha ha comportato di fatto una veloce ripresa del potere talebano conseguentemente a una rinnovata occupazione di alcuni territori afghani;
il drammatico dato vede la riconquista da parte dei Talebani di più territorio nel maggio e giugno 2021 che in ogni altro periodo dopo il 2001. Non solo sono colpite Kandahar e le zone limitrofe, ma anche il sud e sud-ovest, come Helmland, Uruzgan e le province di Zabul, nonché le montagne del Badakhshan nel nord-est;
l'ultimo rapporto annuale dello United Nations Assistance Mission in Afghanistan (UNAMA) pubblicato nel febbraio 2021, ha documentato, nel 2020, 8.820 vittime civili derivanti dal conflitto (3.035 morti e 5.785 feriti), con un calo di circa il 15 per cento rispetto al 2019;
ad aprile 2021, lo stesso UNAMA ha registrato, nel primo trimestre dell'anno in corso, 1.783 vittime civili (573 morti e 1.200 feriti), con un incremento rispetto allo stesso periodo del 2020 di circa il 29 per cento;
secondo l'Afghanistan Protection of Civilians in Armed Conflict 2021 First Quarter report, nel primo trimestre del 2021 è aumentato del 37 per cento il numero delle donne rimaste uccise o ferite, mentre si è registrato un aumento di bambini vittime pari al 23 per cento; in generale si è registrato un aumento del 29% di morti e feriti;
secondo l'attività di osservazione della missione delle Nazioni Unite, in Afghanistan le vittime civili sarebbero aumentate con l'avvio dei colloqui di pace tra le componenti afghane, iniziati a Doha a settembre del 2020. In larga parte i civili sarebbero vittime di attacchi condotti dai Talebani (43,5 per cento) e dalle Afghan National Security and Defence Forces (ANSDF) (17 per cento);
tre giovani donne che lavoravano a Jalalabad, presso l'emittente televisiva Enikaas e che avevano un'età compresa tra i 20 e i 26 anni, sono state uccise con attacchi mirati e pressoché simultanei il 2 marzo 2021. Una fonte locale ha confermato che l'agenzia di intelligence nazionale era stata informata di possibili minacce contro i dipendenti dell'emittente radiotelevisiva;
un altro attacco letale contro una donna si era verificato anche la mattina del 4 marzo 2021, sempre a Jalalabad, dove la dottoressa Sadaf, impiegata presso il reparto di maternità nella provincia di Nangarhar, era stata uccisa in un'esplosione di un ordigno artigianale attaccato a un risciò su cui viaggiava. Un episodio simile si era verificato il 10 dicembre 2020, quando Maialai Maiwand, giornalista della stessa stazione televisiva di Nangarhar, era stata uccisa con il suo autista in un attacco contro il loro veicolo, sempre a Jalalabad. Maiwand era anche un attivista per i diritti delle donne;
a fine aprile 2021, una residenza per studenti nella provincia di Logar, situata a Sud di Kabul era stata attaccata con una autobomba, provocando la morte di 30 studenti e, sempre nella stessa area, l'anno precedente l'Isis aveva attaccato altre strutture educative, provocando la morte di oltre 50 studenti;
l'8 maggio 2021, diverse esplosioni hanno colpito una scuola femminile di Kabul nella zona di Dasht-i Barchi, quartiere a maggioranza sciita, a Kabul. L'attacco ha provocato la morte di 85 giovani studentesse, mentre altre 130 sono rimaste ferite. L'attacco era mirato alle studentesse poiché nella scuola si studia in tre turni e la deflagrazione è avvenuta mentre stavano uscendo dall'edificio;
a poca distanza dal brutale attacco alle studentesse, nella notte tra il 9 e il 10 maggio 2021, una bomba, posizionata sul ciglio di una strada nella provincia di Kabul, ha colpito un autobus uccidendo almeno 11 persone e ferendone 28;
il citato rapporto annuale UNAMA ha documentato che 11 attivisti per i diritti umani e operatori dei media sono stati uccisi in attacchi mirati in Afghanistan, poco più di 4 mesi, dal 12 settembre 2020, quando erano iniziati i negoziati preliminari ai colloqui di pace intra-afghani;
nonostante gli sforzi diplomatici profusi, la situazione in tutto il Paese è estremamente critica. Anche nella provincia di Kandahar, situata al confine con il Pakistan, nei mesi scorsi si è registrato un aumento degli scontri tra le forze di sicurezza afghane e i talebani, con questi ultimi impegnati a riprendere il controllo della capitale, seconda città per numero di abitanti dell'Afghanistan. Qui i talebani hanno già preso il controllo della diga di Dahla Dam, punto strategico che rifornisce irrigazione agli agricoltori e acqua potabile alla provincia, mentre la provincia di Nangarhar, nella parte orientale del Paese, sempre al confine con il Pakistan, è in buona parte occupata dall'Isis;
la recente decisione assunta sul ritiro delle truppe USA e NATO parrebbe aver creato preoccupazione tra gli Stati confinanti nonché per l'alterazione degli equilibri geopolitici, in particolare sul versante tajiko, iraniano e pakistano;
considerata l'avanzata talebana con l'occupazione di Kandahar, seconda città più importante del Paese e storica ai talebani, che ha provocato episodi di violenza e uccisioni violente tra la popolazione e di collaboratori delle forze di coalizione, come dimostra il caso di Nazar Mohammed. Sarebbero attualmente in fuga oltre 150.000 persone, mentre il resto della città sarebbe sotto assedio e in alcuni territori rientranti sotto l'influenza talebana sarebbe già entrata in vigore la sharia;
nel distretto di Balkh, 20 chilometri a nord della capitale di provincia Mazar-e-Sharif, solo per citare un esempio, i talebani hanno ordinato ai residenti di tornare alle vecchie regole, inserendo nuovamente l'obbligo di essere accompagnati da un parente maschile fuori dalla propria abitazione e portando l'hijab;
le attuali condizioni sociali e politiche del Paese, tra povertà assoluta e continui attacchi talebani rischiano di spazzare via in poco tempo gli importanti passi in avanti compiuti dalla missione internazionale USA e NATO a supporto delle donne e al loro libero accesso all'istruzione e alla vita pubblica, politica e sociale oltre che importanti novità introdotte con il riconoscimento dell'uguaglianza di genere sancita nel testo della nuova Costituzione, quali l'introduzione, nel 2009, di una legge contro la violenza sulle donne (Evaw Law), l'approvazione di un piano nazionale per le donne (Napwa) nel 2008; la ratifica della Convenzione Onu per l'eliminazione di ogni forma di discriminazione contro le donne (Cedaw) nel 2003; l'approvazione di un piano nazionale per il coinvolgimento delle donne nel processo di pace nel 2015 (non ancora pienamente attuato);
considerati i sostanziali passi avanti compiuti dal governo legittimo di Kabul con l'introduzione di una Carta Costituzionale moderna e il mantenimento di rapporti di collaborazione con le forze di coalizione, ancora oggi sono presenti nel Paese innumerevoli categorie fragili tali da necessitare supporto e attenzione, tra cui collaboratori delle forze USA e NATO, traduttori e interpreti che hanno prestato il loro servizio e la conoscenza di un territorio ostico e impervio come quello dell'Afghanistan, nonché le loro famiglie, che rischiano di essere brutalmente uccise e indicate come traditori di Stato, come pure i bambini e i giovani nati durante la guerra e che necessitano di cure, istruzione e di vivere in un Paese stabile e pacifico;
sotto il regime oscurantista dei Talebani, alle ragazze era vietato frequentare la scuola e alle donne non era permesso lavorare fuori casa o apparire in pubblico senza una copertura integrale per il corpo e una scorta maschile. Chi trasgrediva a queste regole veniva fustigata in pubblico o giustiziata;
in un rapporto non classificato, pubblicato dalle agenzie di intelligence statunitensi il 4 maggio 2021, si afferma che i talebani rimangono sostanzialmente coerenti nel loro approccio restrittivo ai diritti delle donne e che si annullerebbero gran parte dei progressi degli ultimi due decenni se il gruppo riconquistasse il potere nazionale, concludendo che i diritti delle donne in Afghanistan realizzati negli ultimi due decenni saranno quasi sicuramente a rischio dopo l'annunciato ritiro delle truppe statunitensi entro la fine dell'anno;
nell'esigenza di sostenere lo sforzo della NATO, come dichiarato più volte dal Segretario Generale Stoltenberg, per continuare l'addestramento di reparti delle forze armate afghane out of the country,
impegna il Governo:
a promuovere e supportare, in ambito multilaterale, ogni utile iniziativa per garantire l'effettiva promozione dei diritti umani e in particolare delle donne in Afghanistan e per scongiurare che i progressi compiuti in questi anni vengano vanificati, assicurando loro il diritto all'istruzione, al lavoro e alla vita sociale;
a promuovere, in ambito bilaterale e multilaterale, progetti di cooperazione internazionale, specialmente nei campi dell'istruzione, del lavoro e del women-empowerment;
a farsi portavoce, in ambito europeo e in sede ONU, della promozione delle politiche sull'istruzione, delle politiche giovanili e del mantenimento dell'eguaglianza di genere nel paese;
a proseguire nell’impegno, con massimo sforzo, nella protezione e nella salvaguardia dei collaboratori, traduttori, interpreti e operatori afghani e delle loro famiglie, impegnati a fornire supporto alle forze di coalizione, accelerando le pratiche relative alle domande di asilo;
a promuovere la Risoluzione 1325/2000 su «Donne, Pace e Sicurezza», approvata dal Consiglio di Sicurezza ONU all'unanimità, continuando nell'impegno assunto anche dal nostro Paese per la tutela delle donne, con particolare attenzione alle donne nei Paesi in conflitto;
a continuare, attraverso mezzi a nostra disposizione, la lotta al terrorismo jihadista, investendo altresì nei settori sensibili.
(8-00132) «Ehm, Grande».
ALLEGATO 3
Risoluzioni nn. 7-00684 Palazzotto, 7-00698 Orsini, 7-00703 Quartapelle Procopio e 7-00704 Lupi: Sulla crisi economica e umanitaria a Cuba.
PROPOSTA DI TESTO UNIFICATO DELLE RISOLUZIONI
PRESENTATO DAL PRESIDENTE FASSINO
La III Commissione,
premesso che:
l'11 luglio e nei giorni seguenti si sono manifestate a L'Avana e in molte città cubane ampie manifestazioni popolari di protesta contro le continue interruzioni di energia elettrica e la persistente penuria di generi di prima necessità, nonché la insufficienza di vaccini antiCovid-19;
da parte del regime politico vi è stata una dura reazione repressiva con arresti di centinaia di persone tra cui significativi esponenti dell'opposizione civile, rappresentanti di movimenti per i diritti umani e giornalisti europei e latinoamericani;
il Presidente cubano Miguel Díaz-Canel non ha riconosciuto il valore delle proteste, qualificandole come provocazioni messe in atto da «chi vuole dividere il popolo cubano»;
il 17 luglio 2021 oltre 100 mila persone hanno partecipato a una manifestazione contro la destabilizzazione del Paese;
in risposta alle repressioni delle autorità cubane l'amministrazione americana ha adottato sanzioni contro funzionari ed enti di Stato;
considerato altresì che
nel 2014 i Presidenti Obama e Raul Castro avevano espresso volontà di avviare la normalizzazione dei rapporti tra i due Stati, a cui era seguita nel 2015 la ripresa ufficiale di relazioni diplomatiche, successivamente congelate dall'Amministrazione Trump;
il Presidente Biden ha annunciato di voler riprendere il percorso di normalizzazione delle relazioni;
per molti anni a Cuba è stato sottoposto un embargo – detto bloqueo – che ha inflitto significative privazioni ai cittadini cubani e seriamente inibito uno sviluppo economico adeguato del Paese;
l'Assemblea dell'ONU, il Parlamento europeo e numerosi Parlamenti nazionali europei e latinoamericani hanno ripetutamente proposto il superamento del bloqueo, ritenendo che il superamento dell'isolamento economico di Cuba possa favorire una evoluzione politica e il rispetto dei diritti umani;
l'Unione europea ha sviluppato a partire dal 2008 un dialogo ad alto livello, culminato nel 2016 nella sottoscrizione di un Accordo di dialogo politico con l'obiettivo di incoraggiare le autorità cubane al rispetto dei diritti umani e a politiche di apertura verso standard democratici;
anche l'Alto Rappresentante Borrell ha ribadito la volontà dell'UE – senza celare le critiche al carattere autoritario del regime – di proseguire il dialogo al fine di aprire spazi di democrazia a Cuba;
l'atteggiamento delle autorità cubane non ha portato a significative aperture e anzi Amnesty International, il Consiglio dei Diritti umani dell'ONU e la Commissione interamericana dei diritti umani hanno denunciato ripetutamente una costante azione repressiva nei confronti di giornalisti, oppositori, attivisti dei diritti umani;
anche alle richieste dell'Unione Europea di poter visitare i detenuti per ragioni politiche o di coscienza le autorità hanno sempre opposto diniego e ostacoli;
le restrizioni hanno colpito anche la Chiesa, nonostante il suo ruolo centrale nella vita di un Paese profondamente cattolico,
impegna il Governo:
a condannare la repressione violenta da parte del regime cubano delle proteste di questi ultimi giorni e a chiedere il rilascio immediato delle persone arrestate per motivi politici nel corso delle proteste;
ad esortare, in tutti i consessi internazionali o bilaterali, il Governo cubano al pieno rispetto dei diritti fondamentali di tutti i suoi cittadini, allineando la propria politica in materia dei diritti umani al diritto internazionale, al fine di consentire la partecipazione attiva alla vita politica e sociale da parte di tutta la società civile e tutti i soggetti politici dell'opposizione;
ad adottare iniziative in sede europea affinché l'Unione adotti una posizione unitaria di solidarietà con i cittadini cubani che, pacificamente, sono scesi in piazza per protestare contro la mancanza di libertà, la crisi sociale e la repressione; condanni coloro che istigano a scontri violenti tra la popolazione cubana per mettere a tacere le manifestazioni pacifiche;
ad esortare le autorità cubane ad aprirsi ad un dialogo nazionale con tutte le componenti politiche, sociali, religiose del Paese;
a sollecitare il Governo cubano al rispetto delle disposizioni dell'Accordo di dialogo politico e cooperazione tra l'Unione europea e Cuba in materia di garanzia e protezione dei diritti umani, inclusa la libertà di manifestare pacificamente il proprio pensiero;
a intraprendere e potenziare, anche nel quadro dell'Accordo di dialogo politico e di cooperazione tra Unione europea e Cuba, le iniziative di cooperazione internazionale e cooperazione decentrata allo sviluppo, che abbiano come obiettivo di facilitare uno sviluppo economico, sociale e culturale di Cuba;
a supportare ogni altra idonea iniziativa finalizzata alla costruzione positiva di rapporti economici, sociali e culturali tra le autorità locali e la società civile italiana e cubana;
a raccogliere gli appelli umanitari lanciati dal Pontefice – per l'allentamento delle sanzioni economiche – e dal Segretario Generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres – ai leader dei Paesi del G20, con l'esortazione a «sospendere le sanzioni che minano la capacità dei Paesi di rispondere alla pandemia» – continuando ad adoperarsi, soprattutto in coordinamento con i partner UE e nei fori multilaterali, affinché il meccanismo sanzionatorio tuttora applicato nei confronti di Cuba non contempli in ogni caso ostacoli alla fornitura di generi di prima necessità, inclusi medicinali e strumentazioni mediche;
a continuare ad adoperarsi nelle competenti sedi sia dell'Unione Europea sia multilaterali e, più specificamente, in ambito ONU – in coordinamento con gli altri partner UE – per il superamento dell'embargo nei confronti di Cuba, al fine di favorire l'apertura della società cubana a valori di libertà e di democrazia, nonché a mettere in atto le iniziative diplomatiche, in seno all'Unione europea, utili a favorire la ripresa delle normali relazioni diplomatiche tra Stati Uniti e Cuba.
ALLEGATO 4
Risoluzioni nn. 7-00684 Palazzotto, 7-00698 Orsini, 7-00703 Quartapelle Procopio e 7-00704 Lupi: Sulla crisi economica e umanitaria a Cuba.
TESTO UNIFICATO APPROVATO DALLA COMMISSIONE
La III Commissione,
premesso che:
l'11 luglio e nei giorni seguenti si sono manifestate a L'Avana e in molte città cubane ampie manifestazioni popolari di protesta contro le continue interruzioni di energia elettrica e la persistente penuria di generi di prima necessità, nonché la insufficienza di vaccini antiCovid-19;
da parte del regime guidato dal Partito comunista cubano, vi è stata una dura reazione repressiva con arresti di centinaia di persone tra cui significativi esponenti dell'opposizione civile, rappresentanti di movimenti per i diritti umani e giornalisti europei e latinoamericani, nonché l'interruzione di internet e misure limitative dell'attività dei media;
il Presidente cubano Miguel Díaz-Canel non ha riconosciuto il valore delle proteste, qualificandole come provocazioni messe in atto da «chi vuole dividere il popolo cubano»;
il 17 luglio 2021 oltre 100 mila persone hanno partecipato a una manifestazione contro la destabilizzazione del Paese;
in risposta alle repressioni delle autorità cubane l'amministrazione americana ha adottato sanzioni contro funzionari ed enti di Stato;
dai vescovi cattolici cubani è venuto un appello ad interrompere ogni azione repressiva e a garantire ai cittadini il diritto a manifestare liberamente;
considerato altresì che
nel 2014 i Presidenti Obama e Raul Castro avevano espresso volontà di avviare la normalizzazione dei rapporti tra i due Stati, a cui era seguita nel 2015 la ripresa ufficiale di relazioni diplomatiche, successivamente congelate dall'Amministrazione Trump;
il Presidente Biden ha annunciato di voler riprendere il percorso di normalizzazione delle relazioni;
per molti anni Cuba è stata sottoposta a misure di embargo e a sanzioni – detto bloqueo – che hanno inflitto significative privazioni ai cittadini cubani e inciso su uno sviluppo economico, peraltro gravato dai limiti di un modello di sviluppo di tipo statalista;
l'Assemblea dell'ONU, il Parlamento europeo e numerosi Parlamenti nazionali europei e latinoamericani hanno ripetutamente proposto il superamento dell'embargo, ritenendo che il superamento dell'isolamento economico di Cuba possa favorire una evoluzione politica e il rispetto dei diritti umani;
l'Unione europea ha sviluppato a partire dal 2008 un dialogo ad alto livello, culminato nel 2016 nella sottoscrizione di un Accordo di dialogo politico con l'obiettivo di incoraggiare le autorità cubane al rispetto dei diritti umani e a politiche di apertura verso standard democratici;
anche l'Alto Rappresentante Borrell ha ribadito la volontà dell'UE – senza celare le critiche al carattere autoritario del regime – di proseguire il dialogo al fine di aprire spazi di democrazia a Cuba;
l'atteggiamento delle autorità cubane non ha portato a significative aperture e anzi Amnesty International, il Consiglio dei Diritti umani dell'ONU e la Commissione interamericana dei diritti umani hanno denunciato ripetutamente una costante azione repressiva nei confronti di giornalisti, oppositori, attivisti dei diritti umani;
anche alle richieste dell'Unione Europea di poter visitare i detenuti per ragioni politiche o di coscienza le autorità hanno sempre opposto diniego e ostacoli;
le restrizioni hanno colpito anche la Chiesa, nonostante il suo ruolo centrale nella vita di un Paese profondamente cattolico,
impegna il Governo:
a condannare la repressione violenta da parte del regime cubano delle proteste di questi ultimi giorni e a chiedere il rilascio immediato delle persone arrestate per motivi politici nel corso delle proteste;
ad esortare, in tutti i consessi internazionali o bilaterali, il Governo cubano al pieno rispetto dei diritti fondamentali di tutti i suoi cittadini, allineando la propria politica in materia dei diritti umani al diritto internazionale, al fine di consentire la partecipazione attiva alla vita politica e sociale da parte di tutta la società civile e tutti i soggetti politici dell'opposizione;
ad adottare iniziative in sede europea affinché l'Unione adotti una posizione unitaria di solidarietà con i cittadini cubani che, pacificamente, sono scesi in piazza per protestare contro la mancanza di libertà, la crisi sociale e la repressione; condanni coloro che istigano a scontri violenti tra la popolazione cubana per mettere a tacere le manifestazioni pacifiche;
ad esortare le autorità cubane ad aprirsi ad un dialogo nazionale con tutte le componenti politiche, sociali, religiose del Paese;
a sollecitare il Governo cubano al rispetto delle disposizioni dell'Accordo di dialogo politico e cooperazione tra l'Unione europea e Cuba in materia di garanzia e protezione dei diritti umani, inclusa la libertà di manifestare pacificamente il proprio pensiero;
a intraprendere e potenziare, anche nel quadro dell'Accordo di dialogo politico e di cooperazione tra Unione europea e Cuba, le iniziative di cooperazione internazionale e cooperazione decentrata allo sviluppo, che abbiano come obiettivo di facilitare uno sviluppo economico, sociale e culturale di Cuba;
a supportare ogni altra idonea iniziativa finalizzata alla costruzione positiva di rapporti economici, sociali e culturali tra le autorità locali e la società civile italiana e cubana;
a raccogliere gli appelli umanitari lanciati dal Pontefice e da altre autorità religiose ed internazionali e dal Segretario Generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres – ai leader dei Paesi del G20, con l'esortazione a «sospendere le sanzioni che minano la capacità dei Paesi di rispondere alla pandemia» – continuando ad adoperarsi, soprattutto in coordinamento con i partner UE e nei fori multilaterali, affinché il meccanismo sanzionatorio tuttora applicato nei confronti di Cuba non contempli in ogni caso ostacoli alla fornitura di generi di prima necessità, inclusi medicinali e strumentazioni mediche;
a continuare ad adoperarsi nelle competenti sedi sia dell'Unione Europea sia multilaterali e, più specificamente, in ambito ONU – in coordinamento con gli altri partner UE – per il superamento dell'embargo nei confronti di Cuba, al fine di favorire l'apertura della società cubana a valori di libertà e di democrazia, nonché a mettere in atto le iniziative diplomatiche, in seno all'Unione europea, utili a favorire la ripresa delle normali relazioni diplomatiche tra Stati Uniti e Cuba.
(8-00130) «Fassino, Orsini, Quartapelle Procopio, Lupi, Di Stasio».
ALLEGATO 5
Risoluzioni nn. 7-00688 Fassino e 7-00696 Ehm: Sul rinnovo dei Comitati degli italiani all'estero nel perdurare della pandemia di Covid-19.
TESTO UNIFICATO DELLE RISOLUZIONI PRESENTATO DAL PRESIDENTE FASSINO E DALLA DEPUTATA SIRAGUSA E APPROVATO DALLA COMMISSIONE
La III Commissione,
premesso che:
ai primi di aprile 2021 la Direzione generale per gli italiani all'estero e le politiche migratorie del MAECI ha fissato per il 3 dicembre 2021 la data delle prossime elezioni di rinnovo dei membri dei Comitati degli italiani all'estero. L'indizione delle elezioni sarà formalizzata tre mesi prima – il 3 settembre – con decreto di ciascun ufficio consolare;
le elezioni in questione avrebbero dovuto tenersi già nel 2020 ma, a causa dell'ultimo referendum costituzionale e del sovraccarico di lavoro che la concomitanza dei due eventi avrebbe comportato per la rete consolare, sono state rinviate al 2021 con decreto-legge 30 dicembre 2019, n. 162;
l'emergenza pandemica, tuttora in atto, ha messo in evidenza la necessità, per il nostro Paese, di dotarsi di modalità inedite di esercizio del diritto al voto per sveltire e rendere più agili le procedure attuali, anche prevedendo forme di votazione in remoto;
va considerata l'importanza di favorire un'ampia partecipazione alle elezioni dei Com.It.Es da parte dei cittadini italiani residenti all'estero e di garantire il massimo di rappresentatività agli organismi eletti;
la legge di bilancio 2021 (legge 30 dicembre 2020, n. 178, articolo 1, comma 648) ha autorizzato la spesa di 9 milioni di euro per lo svolgimento delle elezioni di rinnovo dei Com.It.Es e del Consiglio generale degli italiani all'estero (CGIE), nonché per introdurre in via sperimentale modalità di espressione del voto in via digitale per lo svolgimento delle medesime votazioni;
le risapute problematiche del voto per corrispondenza – modalità attraverso la quale vengono eletti i rappresentanti della circoscrizione estera del nostro Parlamento – porta a considerare non più rinviabile l'inizio della sperimentazione del voto in via digitale;
considerato che in molti Paesi nei quali operano i Com.It.Es da rinnovare persistono condizioni di grave preoccupazione e difficoltà dovute ai pericoli di contagio da COVID-19 e dalle sue più recenti varianti, difficoltà che incidono negativamente sulla possibilità di promuovere incontri e di operare per soddisfare gli adempimenti legati alla presentazione delle liste dei candidati;
considerato altresì che i livelli di funzionalità dei Consolati hanno risentito pesantemente delle restrizioni imposte dalle autorità locali alle normali attività in presenza negli uffici e alle possibilità di accedervi da parte dei connazionali, con la conseguenza di un accumulo di lavoro arretrato che non potrà essere smaltito in tempi brevi;
appaiono, pertanto, da valutare misure di semplificazione nella procedura di presentazione delle liste, nell'obiettivo precipuo di minimizzare il rischio di contagi da Coronavirus, attesa la necessità che gli adempimenti connessi a tale passaggio siano espletati in presenza,
impegna il Governo:
ad avviare la sperimentazione del voto elettronico per il rinnovo dei Com.It.Es, la quale potrebbe avere primo ambito di applicazione solo in alcune città «pilota»;
ad implementare una campagna informativa destinata ai nostri connazionali all'estero iscritti all'AIRE volta a far conoscere scopi e funzioni dei Com.It.Es, oltre che ad incoraggiare la partecipazione alle elezioni del 3 dicembre prossimo;
a valutare le opportune iniziative per semplificare la procedura di sottoscrizione delle liste elettorali delle sopracitate elezioni, anche verificando l'ipotesi di soluzioni telematiche, in considerazione delle situazioni di particolare difficoltà nelle quali si terrà la tornata elettorale per il rinnovo dei Com.It.Es.
(8-00131) «Fassino, Ehm».
ALLEGATO 6
Risoluzioni nn. 7-00700 Orsini e 7-00708 Quartapelle Procopio: Sulla repressione dei movimenti di opposizione in Nicaragua.
TESTO UNIFICATO DELLE RISOLUZIONI PRESENTATO DAI DEPUTATI ORSINI E QUARTAPELLE PROCOPIO E APPROVATO DALLA COMMISSIONE
La III Commissione,
premesso che:
in Nicaragua è in atto una azione di durissima repressione ei confronti dei partiti di opposizione e dei candidati alla presidenza del Paese, in vista delle elezioni del 7 novembre prossimo;
la politica repressiva del Presidente Ortega e la grave crisi della democrazia nicaraguense sono fatti noti ed accertati da tempo dalla Comunità internazionale;
già nel 2018 furono soffocate con brutale violenza le proteste della popolazione civile e degli studenti. Morirono 350 nicaraguensi e furono migliaia i feriti. La Commissione interamericana per i diritti umani (Iachr), l'Ufficio dell'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani (Oacnudh), difensori nazionali come Cenidh, Nicaragua Center for Human Rights e difensori internazionali come Amnesty International e Human Rights Watch, documentarono in dettaglio la violenta repressione per mano di agenti dello Stato, inclusi corpi paramilitari e la polizia;
dal 2018 sono oltre 108.000 i cittadini nicaraguensi fuggiti nei Paesi limitrofi, principalmente in Costa Rica;
il Presidente Ortega, che ha governato il Nicaragua tra il 1985 e il 1990 e dal 2007 ad oggi, è determinato a conseguire ad ogni costo il quarto mandato presidenziale. In questa prospettiva, ha imposto l'approvazione di leggi sempre più restrittive, quali la legge per la regolamentazione degli agenti stranieri, la legge speciale contro la criminalità informatica, la legge contro i reati generati dall'odio, la legge in difesa del diritto del popolo all'indipendenza, alla sovranità e all'autodeterminazione per la pace, il cui scopo dichiarato è respingere le interferenze straniere negli affari interni;
il 4 maggio 2021 l'Assemblea nazionale del Nicaragua, controllata dal Presidente Ortega, ha approvato una riforma della legge elettorale che introduce norme che comprimono la competizione elettorale e l'esercizio dei diritti politici. I componenti del nuovo Consiglio elettorale supremo (CES), organo che supervisiona e amministra il processo elettorale in Nicaragua e che dovrebbe essere imparziale, indipendente e trasparente, sono stati nominati dall'Assemblea nazionale del Nicaragua, controllata da Ortega. Nel CES non sono rappresentate né la società civile né tanto meno l'opposizione;
dai primi di giugno 2021 il Presidente Ortega ha intensificato la repressione, ricorrendo in modo sistematico a detenzioni arbitrarie, senza alcuna garanzia costituzionale e incarcerando, in particolare, sindacalisti, giornalisti e anche rilevanti leader dell'opposizione, tra cui prevedibili candidati alle presidenziali di novembre;
nelle ultime settimane, le autorità del Nicaragua hanno avviato indagini giudiziarie che potrebbero portare all'esclusione di ulteriori candidati dell'opposizione democratica e sono continue le vessazioni contro i media indipendenti;
la Polizia nazionale del Nicaragua ha arrestato, il 24 luglio, il settimo candidato alla presidenza, Noel José Vidaurre Arguello, «accusato di aver compiuto atti contro lo Stato». Oltre a Vidaurre, è stato arrestato anche il commentatore politico Jaime José Arellano Arana. Secondo quanto riportato dalla Polizia, entrambi sono stati incolpati di «aver ricevuto finanziamenti da diverse potenze straniere con lo scopo di destabilizzare il Nicaragua e di proporre e gestire attività economiche, commerciali contro il Paese e le sue istituzioni»;
questi arresti sono stati resi possibili dalla cosiddetta «legge ghigliottina», approvata dall'Assemblea nazionale, che permette di arrestare i cittadini accusati di terrorismo o che siano sospettati di essere «traditori della patria»;
gli attivisti sono particolarmente a rischio di subire violenze, compresa la violenza sessuale e di genere; vi sono evidenze secondo cui i detenuti subiscono maltrattamenti in carcere, si vedono negare le cure mediche e l'accesso agli avvocati e sono vittima di attacchi e aggressioni sessuali, mentre le persone che protestano contro il Governo sono rinchiuse in celle di massima sicurezza, dove devono far fronte a una maggiore sorveglianza, a perquisizioni e all'isolamento; desta particolare preoccupazione la situazione delle donne e degli anziani che sono privati della libertà;
anche il Parlamento europeo si è espresso sul deterioramento della situazione dei diritti umani e della democrazia in Nicaragua, con la risoluzione approvata l'8 luglio 2021;
nella capitale del Paese, Managua, continua a vivere, sotto la protezione del Governo nicaraguense, il brigatista Alessio Casimirri che deve scontare la condanna a sei ergastoli, per il suo comprovato coinvolgimento nel sequestro e nell'assassinio del Presidente Aldo Moro e per l'assassinio degli agenti della scorta, avvenuti a Roma il 16 marzo 1978,
impegna il Governo:
a condannare la repressione delle Autorità nicaraguensi contro gli esponenti dell'opposizione, i sindacalisti, i giornalisti e ad altri operatori dei media, gli studenti, le popolazioni indigene, i difensori dei diritti umani e la società civile, chiedendo l'immediato rilascio delle persone detenute arbitrariamente e la cessazione delle violazioni dei diritti umani e delle libertà fondamentali;
a continuare a monitorare la situazione in Nicaragua e a insistere, specie in ambito europeo e multilaterale, affinché nel Paese vengano ristabiliti gli standard minimi di tutela dei diritti umani e delle libertà fondamentali e siano ripristinate condizioni basilari di credibilità democratica per le prossime elezioni;
a lavorare, in sede di Consiglio dell'Unione europea, affinché l'Unione europea continui ad esprimersi con voce unica:
a) chieda il rilascio immediato e incondizionato di tutti i prigionieri politici detenuti arbitrariamente, tra cui i potenziali candidati presidenziali, i leader politici dei partiti di opposizione e degli altri attivisti detenuti;
b) adotti iniziative per il rispetto delle garanzie giuridiche fondamentali, dei diritti umani, civili e politici;
c) solleciti la ripresa del dialogo inclusivo come unica via d'uscita pacifica dalla crisi politica, economica e sociale in Nicaragua;
d) esorti le Autorità nicaraguensi ad apportare modifiche alla legge elettorale in conformità dei parametri internazionali richiesti dall'Organizzazione degli Stati Americani (OSA) e dalle altre Organizzazioni internazionali; a ripristinare lo status giuridico dei partiti che ne sono stati privati; a rispettare il diritto d'elettorato attivo e passivo dei cittadini nicaraguensi, nonché a garantire la presenza senza restrizioni degli organi di osservazione elettorale nazionali e internazionali;
e) chieda di consentire il libero accesso all'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani (Ohchr), alla Commissione interamericana dei diritti dell'uomo (Iachr), al Gruppo interdisciplinare di esperti indipendenti (Giei), al meccanismo speciale di monitoraggio per il Nicaragua (Meseni), alle organizzazioni internazionali della società civile e alle istituzioni dell'Unione europea, al fine di garantire il rispetto dei diritti umani;
a muovere concreti passi a livello internazionale affinché sia fatta luce e posta fine alle operazioni finanziarie illecite riconducibili al Governo Ortega-Murillo e ai suoi collaboratori;
a sostenere la immediata estradizione in Italia del brigatista Alessio Casimirri, condannato in via definitiva per il sequestro e l'uccisione di Aldo Moro e della sua scorta.
(8-00133) «Orsini, Quartapelle Procopio, Olgiati».
ALLEGATO 7
Istituzione di una Commissione parlamentare per gli italiani nel mondo (Testo unificato delle proposte di legge C. 802 Longo, C. 925 Caré ed altri, C. 1129 Fitzgerald Nissoli ed altri, C. 2159 Ungaro, C. 2239 Schirò ed altri, C. 2270 Siragusa ed altri e C. 2570 Formentini ed altri)
EMENDAMENTI PRESENTATI
ART. 1.
Al comma 1, lettera c), aggiungere, in fine, le seguenti parole: ed i lavoratori frontalieri, stagionali e domiciliati.
1.1. Snider, Zoffili, Formentini.
All'articolo 1, dopo la lettera d) aggiungere la seguente:
d-bis) vigilanza sulla dismissione e sulla gestione del patrimonio pubblico immobiliare italiano all'estero anche al fine di valutarne l'eventuale miglior utilizzo mediante la concessione alle organizzazioni e alle associazioni degli italiani all'estero nonché per le attività del Consiglio Generale degli Italiani all'Estero e dei Com.it.es.
Conseguentemente, all'articolo 2, comma 1, dopo la lettera f) aggiungere la seguente: f-bis) vigila sulla dismissione e sulla gestione del patrimonio pubblico immobiliare italiano all'estero anche al fine di valutarne l'eventuale miglior utilizzo mediante la concessione alle organizzazioni e alle associazioni degli italiani all'estero nonché per le attività del Consiglio Generale degli Italiani all'Estero e dei Com.it.es. ed elabora le relative proposte;.
1.2. Delmastro Delle Vedove.
ART. 2.
All'articolo 2, comma 2, lettera a), aggiungere in fine: anche promuovendo il voto elettronico per l'elezione dei parlamentari eletti nella circoscrizione estero;.
2.1. Delmastro Delle Vedove.
All'articolo 2, comma 2, dopo la lettera c), aggiungere la seguente:
c-bis) proposte di legge per il riconoscimento veloce e facilitato in Italia di documenti come le patenti di guida, dei titoli di studio, delle abilitazioni professionali dei discendenti di cittadini italiani che facciano richiesta di cittadinanza italiana e rimpatrino sul territorio nazionale anche al fine di supportare l'avvio di nuove attività d'impresa;.
2.2. Delmastro Delle Vedove.
All'articolo 2, comma 2, dopo la lettera j), aggiungere la seguente:
j-bis) la diffusione della conoscenza del Parlamento Italiano nella comunità di origine italiana all'estero, anche avvalendosi di sinergie con la rete consolare e gli Istituti Italiani di Cultura;.
2.3. Delmastro Delle Vedove.
A fine dell'articolo aggiungere il comma n):
La Commissione può inviare in missione i propri membri con lo scopo di monitorare in loco il rispetto delle finalità di questo articolo, nei commi precedenti definite.
2.4. Borghese.
ART. 3.
All'articolo 3, comma 1, apportare le seguenti modificazioni:
a) abrogare le parole: dando priorità ai deputati e ai senatori eletti nella circoscrizione Estero.
b) abrogare le parole: a tutti gli eletti all'estero.
3.1. Delmastro Delle Vedove.
ART. 5.
All'articolo 5, comma 2, dopo la lettera d), aggiungere la seguente:
d-bis) Esprimere pareri sugli atti parlamentari relativamente agli aspetti rilevanti per gli italiani all'estero.
5.1. Delmastro Delle Vedove.
ALLEGATO 8
Ratifica ed esecuzione della Convenzione di Stoccolma sugli inquinanti organici persistenti, con Allegati, fatta a Stoccolma il 22 maggio 2001 (C. 2806 Governo e abb. 1360 Benedetti e C. 531 Mura).
EMENDAMENTO APPROVATO
ART. 4.
All'articolo 4, comma 1, sostituire le parole: valutati in euro 9.440 ad anni alterni a decorrere dall'anno 2020 con le seguenti: valutati in euro 9.440 ad anni alterni a decorrere dall'anno 2022;
conseguentemente, sostituire le parole: valutati in euro 230.037 per l'anno 2020 e in euro 207.321 annui a decorrere dall'anno 2021 con le seguenti: valutati in euro 230.037 per l'anno 2021 e in euro 207.321 annui a decorrere dall'anno 2022;
conseguentemente, sostituire le parole: pari a euro 220.071 annui a decorrere dall'anno 2020 con le seguenti: pari a euro 220.071 annui a decorrere dall'anno 2021;
conseguentemente, sostituire le parole: ai fini del bilancio triennale 2020-2022 con le seguenti: ai fini del bilancio triennale 2021-2023;
conseguentemente, sostituire le parole: dello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze per l'anno 2020 con le seguenti: dello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze per l'anno 2021.
4.1. Il Relatore.