XI Commissione
Lavoro pubblico e privato
Lavoro pubblico e privato (XI)
Commissione XI (Lavoro)
Comm. XI
7-00678 Musella: Iniziative in materia di assunzione di personale da parte delle amministrazioni comunali (Discussione e rinvio) ... 85
DL 79/2021: Misure urgenti in materia di assegno temporaneo per figli minori. C. 3201 Governo, approvato dal Senato (Parere alla XII Commissione) (Seguito esame e conclusione – Parere favorevole) ... 86
ALLEGATO 1 (Parere approvato) ... 93
Modifiche al decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81, e altre disposizioni concernenti la vigilanza in materia di sicurezza sul lavoro e la determinazione dei premi per l'assicurazione contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali. C. 1266 Speranza (Seguito esame e rinvio – Nomina di un Comitato ristretto) ... 86
Disposizioni concernenti la conservazione del posto di lavoro e i permessi retribuiti per esami e cure mediche in favore dei lavoratori affetti da malattie oncologiche, invalidanti e croniche. C. 2098 Comaroli, C. 2247 Elvira Savino, C. 2392 Serracchiani, C. 2478 Rizzetto e C. 2540 Segneri (Esame e rinvio) ... 87
INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA:
5-06464 Barzotti: Rafforzamento degli organici dei centri per l'impiego in attuazione del Piano straordinario di potenziamento dei centri per l'impiego e delle politiche attive del lavoro ... 90
ALLEGATO 2 (Testo della risposta) ... 93
5-06465 Giaccone: Orientamenti riguardo a possibili interventi in materia pensionistica in relazione alla nomina della professoressa Elsa Fornero quale componente del Consiglio d'indirizzo per l'attività programmatica in materia di coordinamento della politica economica ... 91
ALLEGATO 3 (Testo della risposta) ... 95
5-06466 Viscomi: Salvaguardia occupazionale dei lavoratori dello stabilimento di Villa Carcina (BS) della società Timken Italia Srl ... 91
ALLEGATO 4 (Testo della risposta) ... 96
5-06467 Menga: Interventi per la tutela occupazionale degli informatori scientifici del farmaco destinatari di comunicazioni di avvio delle procedure di licenziamento collettivo da parte delle società Takeda Italia Spa e Mylan Italia Srl ... 91
ALLEGATO 5 (Testo della risposta) ... 98
5-06468 Rizzetto: Salvaguardia dei livelli occupazionali rispetto alla delocalizzazione delle attività da parte di imprese operanti nel territorio nazionale ... 92
ALLEGATO 6 (Testo della risposta) ... 100
RISOLUZIONI
Mercoledì 21 luglio 2021. — Presidenza della presidente Romina MURA.
La seduta comincia alle 11.40.
7-00678 Musella: Iniziative in materia di assunzione di personale da parte delle amministrazioni comunali.
(Discussione e rinvio).
La Commissione inizia la discussione della risoluzione.
Graziano MUSELLA (FI), primo firmatario dell'atto di indirizzo, ne illustra il contenuto, soffermandosi, in particolare, sugli impegni richiesti al Governo. Richiama, in primo luogo, la richiesta di consentire ai comuni in situazione di equilibrio di bilancio di superare le limitazioni previste dalla normativa vigente in materia di capacità assunzionali, ferma restando l'esigenza di garantire il mantenimento dell'equilibrio dei bilanci per il triennio successivo sia in sede di preventivo sia in sede di consuntivo. In questo modo si restituirebbe alle amministrazioni comunali la necessaria autonomia, consentendo loro di assumere le decisioni in materia di allocazione delle spese nel rispetto degli equilibri del bilancio. Un ulteriore impegno riguarda la velocizzazione delle procedure propedeutiche all'avvio delle procedure concorsuali, con particolare riferimento ai tempi relativi al preventivo espletamento della mobilità del personale. Nel segnalare che già in passato, su sua iniziativa, si era provveduto ad abbreviamento dei tempi previsti, ritiene che vi siano le condizioni per un ulteriore riduzione dei tempi dedicati all'espletamento delle procedure di mobilità, che spesso hanno esiti infruttuosi. Ricorda, poi, l'impegno con cui si richiede al Governo di semplificare e ampliare le possibilità per i comuni di avvalersi di percettori di Reddito di cittadinanza, in quanto attualmente tale possibilità è limitata alle sole attività di carattere sociale, anche per consentire ai soggetti utilizzati di maturare esperienze utili ai fini del proprio curriculum. Fa presente, poi, che la risoluzione chiede di ripristinare i voucher per la remunerazione di prestazioni di carattere occasionale, strumento utile per le amministrazioni comunali per liquidare con tempestività le prestazioni effettuate, nonché di abrogare il comma 28 dell'articolo 9 del decreto-legge n. 78 del 2010, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 122 del 2010, che limita le facoltà assunzionali dei comuni a una percentuale della spesa per personale sostenuta nel 2009.
Invita i colleghi ad approfondire gli spunti di riflessione offerti dalla sua risoluzione, preliminarmente condivisa con i rappresentanti delle amministrazioni comunali e con il Dipartimento della funzione pubblica. A suo avviso, le misure indicata dall'atto di indirizzo consentirebbero agli enti locali di dotarsi di personale competente e di attuare i progetti del PNRR di loro competenza, senza causare problemi di carattere finanziario, in quanto le misure riguarderebbero i comuni in equilibrio finanziario. Infine, intende segnalare la necessità di correggere un refuso nel testo della sua risoluzione, in relazione al tempo medio delle procedure amministrative che precedono la fase concorsuale, da intendersi pari a 4-6 mesi.
Romina MURA, presidente, visti il contenuto e la finalità della risoluzione, propone di svolgere, nell'ambito della sua discussione, un'audizione informale di rappresentanti dell'ANCI, al fine di acquisire i loro orientamenti sugli impegni previsti dall'atto di indirizzo.
Graziano MUSELLA (FI) concorda con la proposta della presidente.
Romina MURA, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito della discussione della risoluzione ad altra seduta.
La seduta termina alle 11.55.
SEDE CONSULTIVA
Mercoledì 21 luglio 2021. — Presidenza della presidente Romina MURA. – Interviene la sottosegretaria di Stato per il lavoro e le politiche sociali Tiziana Nisini.
La seduta comincia alle 11.55.
DL 79/2021: Misure urgenti in materia di assegno temporaneo per figli minori.
C. 3201 Governo, approvato dal Senato.
(Parere alla XII Commissione).
(Seguito esame e conclusione – Parere favorevole).
La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta di martedì 20 luglio 2021.
Flora FRATE (MISTO), relatrice, illustra la sua proposta di parere favorevole (vedi allegato 1).
Elena MURELLI (LEGA), intervenendo a nome del suo gruppo, condivide la necessità di intervenire a sostegno delle famiglie nel compito di cura dei figli, ma ritiene indispensabile indirizzare gli aiuti a chi ne ha veramente bisogno. A tale proposito, auspica che il Governo vigili affinché siano identificati gli abusi, specialmente per quanto riguarda i percettori del Reddito di cittadinanza, per evitare che si verifichino casi di persone che, pur non essendo in stato di bisogno, ricevono sia il sussidio sia l'assegno temporaneo per i figli minori, in applicazione delle disposizioni del decreto-legge in esame.
Carmela BUCALO (FDI), intervenendo a nome del suo gruppo, dichiara di condividere l'auspicio della collega Murelli, ritenendo necessario che il Governo si impegni in verifiche a tappeto sui percettori del Reddito di cittadinanza, allo scopo di indirizzare il sostegno dello Stato a coloro che sono realmente in stato di bisogno.
Romina MURA, presidente, comprendendo la preoccupazione delle colleghe, ritiene, tuttavia, che l'attività di controllo debba riguardare tutti gli interventi assistenziali previsti dall'ordinamento, evitando di mettere in discussione, in modo strumentale, i singoli istituti e, in primo luogo, il Reddito di cittadinanza, rispetto alla cui configurazione, in sede di approvazione del decreto-legge n. 4 del 2019, lei stessa aveva espresso riserve. Ferma restando l'esigenza di intervenire per superare le innegabili criticità di tale ultima misura, ritiene infatti che le finalità da essa perseguite siano da difendere, anche in considerazione del ruolo che il Reddito di cittadinanza ha svolto nel corso della crisi pandemica a protezione delle fasce più deboli della popolazione.
Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere della relatrice (vedi allegato 1).
La seduta termina alle 12.
SEDE REFERENTE
Mercoledì 21 luglio 2021. — Presidenza della presidente Romina MURA. – Interviene la sottosegretaria di Stato per il lavoro e le politiche sociali, Tiziana Nisini.
La seduta comincia alle 12.
Modifiche al decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81, e altre disposizioni concernenti la vigilanza in materia di sicurezza sul lavoro e la determinazione dei premi per l'assicurazione contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali.
C. 1266 Speranza.
(Seguito esame e rinvio – Nomina di un Comitato ristretto).
La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 15 maggio 2019.
Romina MURA, presidente, avverte che, come concordato nella riunione dell'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, dello scorso 14 luglio, la Commissione riprende l'esame della proposta di legge, ricordando che, nel frattempo, la Commissione ha svolto un ampio ciclo di audizioni, con la partecipazione di rappresentanti di Istituzioni, sindacati, associazioni di categoria ed esperti, che ha permesso di raccogliere dati e spunti utili al prosieguo dell'esame della proposta di legge.
Segnala altresì che, a seguito della scomparsa del collega Epifani, ha nominato come relatrice, insieme alla collega Murelli, la deputata De Lorenzo.
Invita quindi le relatrici a formulare le loro proposte in ordine alle modalità di prosecuzione dei lavori della Commissione.
Elena MURELLI (LEGA), relatrice, anche a nome della collega De Lorenzo, esprime la sua soddisfazione per la ripresa dell'esame della proposta di legge, sia perché si tratta di un gesto concreto con il quale la Commissione intende raccogliere il testimone lasciato dal collega Epifani, prematuramente scomparso, che ha sempre sostenuto la necessità di tutelare al massimo grado i lavoratori sul posto di lavoro, sia perché i dati dell'INAIL testimoniano l'estrema gravità del fenomeno degli infortuni sul lavoro, che rendono urgente l'intervento del legislatore.
In tale ambito, particolare rilievo assume l'attività dell'Ispettorato nazionale del lavoro, che, sulla base del decreto legislativo n. 149 del 2015, esercita funzioni di coordinamento dell'attività ispettiva, ma il cui personale, rivelatosi numericamente insufficiente, necessità di un significativo potenziamento.
Propone quindi di nominare un Comitato ristretto per il seguito dell'istruttoria legislativa sulla proposta di legge in modo da poter valutare gli opportuni aggiornamenti del testo in relazione all'evoluzione della normativa in materia e alle indicazioni raccolte nell'ambito del ciclo di audizioni informali.
Romina MURA, presidente, nessuno chiedendo di intervenire, pone in votazione la proposta delle relatrici di nominare un Comitato ristretto per il seguito dell'istruttoria legislativa sulla proposta di legge in esame.
La Commissione delibera di nominare un Comitato ristretto, riservandosi la presidenza di indicarne i componenti sulla base della designazione dei gruppi.
Romina MURA, presidente, nessuno chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.
Disposizioni concernenti la conservazione del posto di lavoro e i permessi retribuiti per esami e cure mediche in favore dei lavoratori affetti da malattie oncologiche, invalidanti e croniche.
C. 2098 Comaroli, C. 2247 Elvira Savino, C. 2392 Serracchiani, C. 2478 Rizzetto e C. 2540 Segneri.
(Esame e rinvio).
La Commissione inizia l'esame delle proposte di legge.
Andrea GIACCONE (LEGA), relatore, rileva preliminarmente che, come si legge anche nelle relazioni illustrative delle proposte di legge delle quali oggi la Commissione avvia l'esame, la necessità di un intervento legislativo in materia di conservazione del posto di lavoro e permessi retribuiti per esami e cure mediche dei lavoratori affetti da malattie oncologiche, invalidanti e croniche è motivata dalle differenze esistenti tra i lavoratori, nei settori pubblico e privato e all'interno del medesimo settore, nonché a seconda della qualifica e anche dell'anzianità di servizio.
Le proposte di legge, pertanto, sono volte a realizzare il miglior contemperamento tra le esigenze lavorative e il diritto alla salute per i lavoratori affetti da malattie oncologiche, invalidanti e croniche, che obbligano a prolungate assenze dal lavoro anche per l'effettuazione di visite ed esami periodici.
Ricorda che l'ordinamento italiano, all'articolo 2110 del codice civile, contempla fra le cause di sospensione dei rapporti di lavoro pubblici e privati, oltre all'infortunio, alla gravidanza e al puerperio, anche la malattia. Il lavoratore che non è nelle condizioni di garantire la prestazione lavorativa ha diritto alla conservazione del posto di lavoro per il cosiddetto periodo di comporto.
Segnala, poi, che la durata del periodo di comporto è stabilita dalla legge, dai contratti collettivi, ovvero, in mancanza, è determinata dagli usi o secondo equità ed è normalmente differenziata in relazione all'anzianità di servizio. I contratti collettivi prevedono due tipologie di comporto: «secco», se il periodo di conservazione del posto è riferito ad un'unica ed ininterrotta malattia di lunga durata, ovvero «per sommatoria», se si sommano le malattie verificatesi in un determinato arco di tempo. Decorso il termine del periodo di comporto, in caso di risoluzione del rapporto, si applica il preavviso, che decorre dalla data di intimazione, salvo diversa previsione contrattuale.
Nel rinviare alla ampia documentazione predisposta dagli Uffici della Camera dei deputati per una più approfondita analisi della materia, anche alla luce degli orientamenti giurisprudenziali prevalente, segnala che per quanto concerne il settore pubblico, la tutela dei soggetti affetti da patologie oncologiche si inserisce nel più ampio quadro delle tutele riconosciute dalla contrattazione collettiva ai dipendenti affetti da patologie gravi, non solo oncologiche, che richiedono terapie salvavita. In particolare, per esempio, sulla base dei contratti collettivi di lavoro per le funzioni centrali e per le funzioni locali, i lavoratori pubblici hanno diritto alla conservazione del posto per un periodo di diciotto mesi nel triennio, con retribuzione, intera per i primi nove mesi, decurtata del 10 per cento nei successivi tre mesi e del 50 per cento negli ultimi sei mesi, nonché di un ulteriore periodo di diciotto mesi senza retribuzione, con la garanzia del mantenimento del posto di lavoro. Per il pubblico impiego non contrattualizzato permane la vigenza dell'articolo 68 del Testo unico delle disposizioni concernenti lo statuto degli impiegati civili dello Stato di cui al decreto del Presidente della Repubblica n. 3 del 1957, secondo il quale l'aspettativa per infermità ha termine col cessare della causa per la quale fu disposta e non può protrarsi per più di diciotto mesi. Durante l'aspettativa il dipendente ha diritto all'intero stipendio per i primi dodici mesi ed alla metà di esso per il restante periodo. In proposito, la Corte costituzionale, con la recente sentenza n. 28 del 2021 ha dichiarato l'illegittimità costituzionale di tali disposizioni, nella parte in cui, per il caso di gravi patologie che richiedano terapie temporaneamente e/o parzialmente invalidanti, non esclude dal computo dei consentiti diciotto mesi di assenza per malattia i giorni di ricovero ospedaliero o di day hospital e quelli di assenza dovuti alle conseguenze certificate delle terapie, in linea con quanto previsto dalla contrattazione collettiva.
Nel settore privato, salve le disposizioni più favorevoli contenute nei contratti collettivi la disciplina è contenuta nell'articolo 6 del regio decreto-legge 13 novembre 1924, n. 1825, convertito dalla legge 18 marzo 1926, n. 562, che ha introdotto il cosiddetto periodo di comporto. Ai sensi di tale normativa per gli impiegati la durata del comporto è regolamentata e differenziata in relazione all'anzianità di servizio del lavoratore, essendo pari a tre mesi, se l'impiegato ha un'anzianità di servizio non superiore ai 10 anni o a sei mesi, se l'impiegato ha un'anzianità di servizio di oltre 10 anni. Nel corso di tale periodo il lavoratore percepisce un'indennità di malattia erogata dall'INPS, per una durata massima di 180 giorni.
Per i lavoratori autonomi, l'articolo 14, comma 1, della legge n. 81 del 2017 ha stabilito che la gravidanza, la malattia e l'infortunio dei lavoratori autonomi che prestano la loro attività in via continuativa per il committente non comportano l'estinzione del rapporto di lavoro, la cui esecuzione, su richiesta del lavoratore, rimane sospesa, senza diritto al corrispettivo, per un periodo non superiore a centocinquanta giorni per anno solare, fatto salvo il venir meno dell'interesse del committente. Per i lavoratori iscritti alla gestione separata i periodi di malattia, certificata come conseguente a trattamenti terapeutici di malattie oncologiche, o di gravi patologie cronico-degenerative ingravescenti o che comunque comportino una inabilità lavorativa temporanea del 100 per cento, sono equiparati alla degenza ospedaliera, ai fini del riconoscimento della relativa indennità.
Venendo, quindi, al merito delle proposte di legge, rileva che la proposta n. 2098 Comaroli, all'articolo 1, riconosce il diritto dei lavoratori affetti da malattie oncologiche, invalidanti e croniche alla conservazione del posto di lavoro per tutto il periodo necessario alle cure o ai trattamenti che comportano condizioni psicofisiche non compatibili con l'attività lavorativa e, comunque, per un periodo non superiore a ventiquattro mesi dalla certificazione medica specialistica, salvo che i contratti collettivi nazionali di categoria non prevedano norme di maggiore favore. L'articolo 2 dispone l'aumento del numero annuale delle ore di permesso retribuito per visite ed esami previsto dai contratti collettivi nazionali di lavoro in base alle indicazioni del medico specialista che ha in cura il lavoratore. L'articolo 3, infine, rinvia ad un successivo decreto del Ministro della salute l'individuazione delle malattie a cui applicare le disposizioni in esame.
Fa presente, poi, che la proposta n. 2247 Elvira Savino, composta di un solo articolo, riconosce ai lavoratori affetti da malattie oncologiche, croniche e invalidanti il diritto di assentarsi, anche temporaneamente, dal lavoro, in caso di incompatibilità tra stato di salute e mansioni svolte, per un periodo di trenta mesi dalla data di certificazione della patologia, con salvaguardia del posto di lavoro e dell'intera retribuzione, nonché quello di usufruire di permessi retribuiti, anche in deroga al numero massimo di ore previsto a tale fine dal contratto collettivo nazionale di lavoro applicabile, per l'effettuazione di esami e controlli medici ravvicinati nel tempo.
Segnala, inoltre, che la proposta n. 2392 Serracchiani, anch'essa composta di un solo articolo, modifica il citato regio decreto n. 1825 del 1924 e, nei casi di interruzione di servizio dovute a patologie di tipo oncologico o che comunque necessitino di prolungate terapie, anche di carattere riabilitativo, prevede il raddoppio del periodo di comporto, qualora la sua durata non sia stabilita in misura più favorevole dalla contrattazione collettiva di riferimento. Le patologie sono individuate con un decreto del Ministro della salute, di concerto con il Ministro del lavoro e delle politiche sociali.
Ricorda, quindi, che la proposta di legge n. 2478 Rizzetto, che si compone di un unico articolo, reca una delega al Governo, da attuare entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della legge, per la modifica e l'integrazione della disciplina vigente in materia di trattamento dei lavoratori affetti da patologie oncologiche o da gravi patologie che comportino un'inabilità lavorativa temporanea del 100 per cento. La delega dovrà essere esercitata sulla base dei seguenti princìpi e criteri direttivi: durata del periodo di comporto di almeno ventiquattro mesi per i lavoratori dipendenti, salve previsioni di maggior favore previste dai contratti collettivi nazionali di categoria; esclusione dal computo del periodo di comporto dei giorni di ricovero ospedaliero o di day hospital per cure o trattamenti terapeutici; equiparazione del trattamento dei lavoratori dipendenti privati con quello previsto per i lavoratori dipendenti pubblici, ai fini del riconoscimento del diritto alla conservazione del posto di lavoro; per i lavoratori autonomi, corresponsione di un indennizzo per un congruo periodo, superiore a quello attualmente previsto; individuazione delle malattie in relazione alle quali è prevista l'esclusione dal computo dei limiti massimi di assenza per malattia e la corresponsione dell'intera retribuzione; coordinamento e integrazione della normativa in materia di tutela dei lavoratori affetti da patologie oncologiche o altre gravi patologie temporaneamente invalidanti.
Osserva, quindi, che anche la proposta di legge n. 2540 Segneri reca, nell'unico articolo di cui si compone, una delega al Governo, da attuare entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della legge, per ampliare le tutele e per garantire omogeneità di trattamento tra tutti i lavoratori, dipendenti pubblici, privati, autonomi e liberi professionisti, affetti da patologie oncologiche o da altre gravi patologie, da cui discenda una temporanea inabilità lavorativa pari al 100 per cento. Con riferimento alla revisione delle modalità di computo del periodo di comporto i principi e criteri direttivi sono i seguenti: per i lavoratori dipendenti pubblici, la previsione di un periodo di comporto aggiuntivo retribuito, la cui durata non sia inferiore a ventiquattro mesi in un triennio; l'esclusione dal computo del periodo di comporto dei giorni di ricovero ospedaliero o di day hospital e dei giorni di assenza causati dagli effetti collaterali delle terapie; l'obbligo per il datore di lavoro di comunicazione al lavoratore, con almeno trenta giorni di anticipo, della data di scadenza del periodo del comporto. Con riferimento alla finalità di assicurare un trattamento omogeneo a tutti i lavoratori, i principi e i criteri direttivi per l'esercizio della delega sono i seguenti: l'equiparazione della disciplina del periodo di comporto e della conservazione del posto di lavoro per i dipendenti pubblici e privati; l'estensione a tutti i lavoratori delle condizioni di maggior favore già esistenti, compresa l'aspettativa retribuita; l'incentivazione, ove possibile, dello svolgimento in modalità di telelavoro o lavoro agile delle mansioni svolte dai lavoratori dipendenti pubblici e privati; la salvaguardia delle norme di maggior favore previste nei contratti collettivi nazionali di lavoro in vigore; per i lavoratori autonomi affetti da malattie oncologiche, aumento di almeno sei mesi del periodo di fruizione dell'indennità riconosciuta; l'individuazione delle gravi patologie e delle terapie invalidanti per le quali sono previsti l'esclusione dal computo dei limiti massimi di assenza per malattia e il riconoscimento dell'intera retribuzione; l'adozione di un testo unico per il coordinamento e l'integrazione della normativa vigente. Infine, il Governo, nell'esercizio della delega, dovrà prevedere, fino al completo ristabilimento psico-fisico, l'esonero dagli adempimenti fiscali per i lavoratori autonomi iscritti alla Gestione separata dell'INPS, titolari di partita IVA, e per i lavoratori artigiani e commercianti.
Romina MURA, presidente, nessuno chiedendo di intervenire, segnala che nella riunione odierna dell'Ufficio di Presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi potranno valutarsi le modalità di prosecuzione dell'esame preliminare delle proposte di legge.
Rinvia, quindi, il seguito dell'esame ad altra seduta.
La seduta termina alle 12.20.
UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO
DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI
Mercoledì 21 luglio 2021.
L'ufficio di presidenza si è riunito 12.20 dalle alle 12.55.
INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA
Mercoledì 21 luglio 2021. — Presidenza della presidente Romina MURA. – Interviene la sottosegretaria di Stato per il lavoro e le politiche sociali, Tiziana Nisini.
La seduta comincia alle 13.
Romina MURA, presidente, avverte che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche mediante la trasmissione diretta sulla web-tv della Camera dei deputati.
5-06464 Barzotti: Rafforzamento degli organici dei centri per l'impiego in attuazione del Piano straordinario di potenziamento dei centri per l'impiego e delle politiche attive del lavoro.
Valentina BARZOTTI (M5S) illustra la sua interrogazione, con la quale chiede al Governo di fornire elementi sullo stato di attuazione del Piano straordinario di potenziamento dei centri per l'impiego e delle politiche attive del lavoro.
La sottosegretaria Tiziana NISINI risponde all'interrogazione nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2).
Valentina BARZOTTI (M5S), pur ringraziando la sottosegretaria, non può considerarsi soddisfatta della risposta, che non fornisce i dati richiesti, già in passato da lei sollecitati. Sottolinea l'estrema importanza del Piano, la cui attuazione costituisce il primo passo di una riforma organica delle politiche attive e, per questo, esprime il suo rincrescimento nel constatare che, al contrario, continuano gli ingiustificabili ritardi da lei già segnalati. Ribadisce, quindi, l'urgenza di un intervento che, attraverso il potenziamento dei centri per l'impiego, agevoli l'incontro tra la domanda e l'offerta di lavoro e permetta l'avvio di una incisiva riforma dei meccanismi che governano il mercato del lavoro, che richiede lavoratori la cui formazione sia sempre più al passo con le nuove competenze richieste dalle imprese.
5-06465 Giaccone: Orientamenti riguardo a possibili interventi in materia pensionistica in relazione alla nomina della professoressa Elsa Fornero quale componente del Consiglio d'indirizzo per l'attività programmatica in materia di coordinamento della politica economica.
Andrea GIACCONE (LEGA) illustra la sua interrogazione, volta ad avere chiarimenti dal Governo in ordine al ruolo rivestito dalla professoressa Elsa Fornero nella squadra di tecnici del Consiglio d'indirizzo per l'attività programmatica in materia di coordinamento della politica economica. Si tratta di una nomina che desta preoccupazione nel suo gruppo politico, alla luce dell'operato della professoressa che, in veste di Ministro del lavoro e delle politiche sociali, ha introdotto nel 2011 una riforma pensionistica estremamente penalizzante per i lavoratori.
La sottosegretaria Tiziana NISINI risponde all'interrogazione nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3).
Andrea GIACCONE (LEGA), ringraziando la sottosegretaria, dichiara di sentirsi abbastanza rassicurato dalla sua risposta e sottolinea che il suo gruppo non intende combattere battaglie contro le persone, ma intende avere garanzie sulle scelte politiche che saranno adottate. In questo senso apprezza il fatto che la risposta dà anche conto del lavoro di approfondimento condotto dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali sulle misure che dovranno essere adottate in relazione alla fine della sperimentazione della cosiddetta «Quota 100». A tale proposito, auspica il pieno coinvolgimento del Parlamento nel processo di definizione della nuova disciplina previdenziale, che dovrebbe assicurare opportuni margini di flessibilità nell'uscita dal mondo del lavoro.
5-06466 Viscomi: Salvaguardia occupazionale dei lavoratori dello stabilimento di Villa Carcina (BS) della società Timken Italia Srl.
Marina BERLINGHIERI (PD), in qualità di firmataria dell'interrogazione, ne illustra il contenuto, che riguarda l'ennesimo episodio di licenziamento collettivo preannunciato da una multinazionale all'indomani della fine del blocco delle procedure di licenziamento deciso a causa della pandemia.
La sottosegretaria Tiziana NISINI risponde all'interrogazione nei termini riportati in allegato (vedi allegato 4).
Marina BERLINGHIERI (PD) ringrazia la sottosegretaria per la risposta puntuale e particolareggiata ed esprime apprezzamento per l'intenzione del Ministero di affrontare il tema dei disinvestimenti delle multinazionali nella sua globalità, al di là dei singoli casi. Ritiene, infatti, necessario, contrastare un fenomeno le cui conseguenze ricadono pesantemente non solo sui lavoratori, ma anche sul sistema economico di tutto il Paese.
5-06467 Menga: Interventi per la tutela occupazionale degli informatori scientifici del farmaco destinatari di comunicazioni di avvio delle procedure di licenziamento collettivo da parte delle società Takeda Italia Spa e Mylan Italia Srl.
Rosa MENGA (MISTO) illustra la sua interrogazione, che pur riguardando l'ennesima decisione di licenziamento collettivo all'indomani della fine del blocco imposto dalla pandemia, presenta alcune particolarità, in quanto si riferisce a decisioni di aziende che operano in un settore, quello farmaceutico, che non ha patito conseguenze negative dalla crisi pandemica, e a lavoratori altamente specializzati.
La sottosegretaria Tiziana NISINI risponde all'interrogazione nei termini riportati in allegato (vedi allegato 5).
Rosa MENGA (MISTO), ringraziando la sottosegretaria, che ha sostanzialmente condiviso la sua analisi sull'irragionevolezza dei licenziamenti oggetto della sua interrogazione, auspica che il Governo chiarisca i termini del problema che riguarda l'inquadramento degli informatori scientifici del farmaco nei servizi scientifici delle aziende, anche verificando le modalità di attuazione dell'articolo 126 del decreto legislativo n. 219 del 2006, che esclude che essi siano considerati parte dei settori commerciali e, per questo, coinvolti nei processi di riorganizzazione del personale in conseguenza degli andamenti del mercato.
5-06468 Rizzetto: Salvaguardia dei livelli occupazionali rispetto alla delocalizzazione delle attività da parte di imprese operanti nel territorio nazionale.
Walter RIZZETTO (FDI) illustra la sua interrogazione, riguardante la necessità di intervenire per contrastare le sempre più frequenti delocalizzazioni, richiamandosi al testo depositato.
La sottosegretaria Tiziana NISINI risponde all'interrogazione nei termini riportati in allegato (vedi allegato 6).
Walter RIZZETTO (FDI), ringraziando la sottosegretaria, ritiene quanto mai urgente modificare il cosiddetto decreto Dignità, che con le restrizioni imposte ai rinnovi e alle proroghe dei contratti a tempo determinato, scoraggia gli imprenditori, spingendoli verso le soluzioni meno onerose. In questo senso, il decreto Dignità, che avrebbe dovuto contrastare il precariato, ha completamento fallito il suo obiettivo, conseguendo, anzi, la finalità non voluta di aumentarlo e di spingere le imprese a spostare la produzione altrove, specialmente nei Paesi dell'Europa dell'Est, in cui il costo del lavoro è più basso e non ci sono inutili impedimenti all'esercizio dell'attività economica. Per l'Italia il danno è doppio, in quanto alla perdita dei livelli occupazionali si somma lo spreco di soldi pubblici. Infatti, le imprese che hanno adottato la decisione di delocalizzare, quali la Whirlpool, l'Embraco e la GKN, hanno percepito aiuti da parte dello Stato, che, in base al decreto Dignità, dovrebbero restituire ma che, anche qualora si richiedesse finalmente alla restituzione dei contributi, potrebbero evitare di pagare per molti anni grazie ai tempi dei contenziosi giudiziari. La gravità della situazione impone, a suo giudizio, interventi tempestivi, senza aspettare la prossima legge di bilancio, e la Commissione e il Parlamento tutto devono giocare un ruolo di primo piano, anche se la legislatura volge al termine. È necessario che la politica mandi un segnale forte alle imprese, prendendo ad esempio quegli amministratori locali che, con i mezzi a loro disposizione, hanno impedito che fossero rimossi i macchinari dagli stabilimenti ormai chiusi.
La seduta termina alle 13.35.
AVVERTENZA
Il seguente punto all'ordine del giorno non è stato trattato:
INDAGINE CONOSCITIVA
Indagine conoscitiva sulle nuove disuguaglianze prodotte dalla pandemia nel mondo del lavoro.
Audizione di rappresentanti dell'Istituto nazionale per la valutazione del sistema educativo di istruzione e di formazione (INVALSI).
ALLEGATO 1
DL 79/2021: Misure urgenti in materia di assegno temporaneo per figli minori (C. 3201 Governo, approvato dal Senato).
PARERE APPROVATO
La XI Commissione,
esaminato, per quanto di competenza, il disegno di legge C. 3201, di conversione del decreto-legge 8 giugno 2021, n. 79, recante misure urgenti in materia di assegno temporaneo per figli minori, approvato dal Senato della Repubblica;
considerato che il decreto-legge, all'articolo 1, introduce, nelle more dell'attuazione della legge 1° aprile 2021, n. 46, e comunque fino al 31 dicembre 2021, un assegno temporaneo destinato alle famiglie con figli minori che non abbiano diritto agli assegni per il nucleo familiare;
osservato che l'articolo 4 dispone il riconoscimento del diritto all'assegno temporaneo anche in caso di percezione del Reddito di cittadinanza e di eventuali altre misure in denaro a favore dei figli a carico erogate da regioni, province autonome di Trento e di Bolzano ed enti locali, nonché disciplina le modalità del calcolo dell'importo dell'assegno da erogare ai percettori del Reddito di cittadinanza.
rilevato che l'articolo 5 prevede un aumento temporaneo dell'importo degli assegni per il nucleo familiare riconosciuti a legislazione vigente;
osservato che l'articolo 7 reca disposizioni in materia di monitoraggio dei limiti di spesa per il 2021 relativi ai trattamenti di integrazione salariale con causale COVID-19, stabilendo, a seguito dell'attività di monitoraggio, la rideterminazione, in riduzione, del limite relativo ai trattamenti di cassa integrazione salariale operai agricoli (CISOA) e la corrispondente ridefinizione, in aumento, di quello relativo ai trattamenti di cassa integrazione in deroga,
esprime
PARERE FAVOREVOLE.
ALLEGATO 2
5-06464 Barzotti: Rafforzamento degli organici dei centri per l'impiego in attuazione del Piano straordinario di potenziamento dei centri per l'impiego e delle politiche attive del lavoro.
TESTO DELLA RISPOSTA
Con riferimento alla richiesta dell'onorevole interrogante, metto a disposizione della Commissione i dati relativi al monitoraggio amministrativo del piano di rafforzamento dei Centri per l'impiego.
Sono infatti in fase di espletazione i concorsi regionali per assumere 11.600 operatori per i centri per l'impiego che si aggiungono agli attuali 8 mila.
Tali dati, distinti per Regione, evidenziano sia il numero di assunzioni autorizzate che quelle effettivamente realizzate alla data del 31 marzo 2021.
Faccio al riguardo presente che il monitoraggio amministrativo avviene su cadenza trimestrale sulla base dei dati richiesti dal Ministero e forniti dalle Regioni e, in talune situazioni possono non rappresentare la situazione fattuale aggiornata di avanzamento delle attività.
I dati del secondo trimestre 2021, alla data dunque del 30 giugno, non sono disponibili in quanto il termine per la trasmissione da parte delle Regioni scade il 31 luglio.
Posso assicurare che il Ministero del lavoro monitora con attenzione l'andamento del piano occupazionale, che riveste una rilevanza strategica anche con riferimento all'attuazione del Programma di politiche attive, GOL, e che risulta essere uno degli obiettivi più qualificanti e ambiziosi del PNRR.
Monitoraggio del Piano di rafforzamento dei CPI
(Dati al 31 marzo 2021)
ALLEGATO 3
5-06465 Giaccone: Orientamenti riguardo a possibili interventi in materia pensionistica in relazione alla nomina della professoressa Elsa Fornero quale componente del Consiglio d'indirizzo per l'attività programmatica in materia di coordinamento della politica economica.
TESTO DELLA RISPOSTA
Il Consiglio di indirizzo istituito dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Bruno Tabacci, del quale è componente la professoressa Elsa Fornero, è un organo consultivo che avrà il compito di orientare, potenziare e rendere efficiente l'attività programmatica in materia di coordinamento della politica economica, esclusivamente presso il Dipartimento per la programmazione e il coordinamento della politica economica della Presidenza del Consiglio dei ministri. Tale organismo non ha pertanto alcun potere di indirizzo, di impulso né di amministrazione attiva nelle materie che riguardano l'esclusiva competenza del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, quali la materia previdenziale.
La nomina della professoressa Fornero è, pertanto, una nomina di competenza del Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, che non può assolutamente interferire sugli orientamenti del Ministero che rappresento.
Relativamente al tema «pensioni», nel condividere la particolare attenzione posta dagli interroganti sulla necessità di individuare soluzioni efficaci e tempestive in vista della scadenza della misura di «Quota 100» – fissata al 31 dicembre di quest'anno –, faccio presente che sono state attivate dal Ministro Orlando, come da previsione di legge, la Commissione sulla classificazione e comparazione, a livello europeo e internazionale, della spesa pubblica nazionale e la Commissione sulla gravosità delle occupazioni, che stanno concludendo i propri lavori. Tale lavoro istruttorio consentirà di acquisire ulteriori elementi conoscitivi e metodologie scientifiche a supporto delle scelte prossime in materia previdenziale, che dovranno essere in grado di garantire misure ispirate ai principi ai di flessibilità, equità e adeguatezza delle prestazioni.
Per quanto riguarda la tempistica, nei prossimi giorni, il 27 luglio, sarà avviato il confronto con le parti sociali sullo stato della previdenza, per definire quanto prima soluzioni che siano ampiamente condivise e che non potranno risultare, in ogni caso, penalizzanti per i lavoratori.
ALLEGATO 4
5-06466 Viscomi: Salvaguardia occupazionale dei lavoratori dello stabilimento di Villa Carcina (BS) della società Timken Italia Srl.
TESTO DELLA RISPOSTA
Come ampiamente introdotto dagli onorevoli interroganti, la Timken Italia Srl, stabilimento italiano, con sede a Brescia, facente parte della multinazionale americana omonima, leader industriale globale specializzata nella componentistica meccanica nell'ambito del settore dell'automotive, ha annunciato la chiusura dello stabilimento bresciano e il licenziamento collettivo dei 106 dipendenti.
Occorre ricordare che in favore di questa società il Ministero del lavoro e delle politiche sociali ha autorizzato, per il periodo dal 18 novembre 2019 al 17 novembre 2020, la corresponsione del trattamento di integrazione salariale in favore di 108 lavoratori per i quali è stato stipulato, in data 6 novembre 2019, un contratto di solidarietà della durata di dodici mesi.
Il contratto di solidarietà è stato ripetutamente sospeso per il sopravvenuto intervento di CIGO con causale COVID-19 nel periodo dal 23 marzo 2020 al 19 giugno 2020.
Con successivo verbale di accordo sindacale, sottoscritto in data 25.06.2020, la società, considerata la ripresa del mercato di riferimento ha concordato, congiuntamente alle organizzazioni sindacali, la chiusura anticipata del contratto di solidarietà di tipo difensivo e la sua cessazione a far data dal 22 giugno 2020. La riduzione di orario durante il contratto di solidarietà ha coinvolto n. 94 lavoratori.
Faccio presente che nell'anno 2021 è stata richiesta una ulteriore settimana di CIGO a conguaglio con causale COVID-19 nel periodo dal 17 maggio 2021 al 23 maggio 2021 per 516 ore e 29 operai.
Secondo quanto riportato dalla Regione Lombardia, il 20 luglio è stata annunciata da parte della società la decisione di chiudere definitivamente le attività, a causa dell'andamento economico sfavorevole degli ultimi anni.
Tale determinazione comporterà presumibilmente oltre 100 conseguenti esuberi. Al momento non risulta tuttavia formalizzato l'avvio di una formale procedura di licenziamento collettivo. La società ha fatto altresì riferimento alla volontà di accedere alla CIGS «per cessazione» ai sensi dell'articolo 44 del decreto-legge n. 109 del 2018.
Proprio al fine di evitare le conseguenze dello sblocco dei licenziamenti, il Governo ha predisposto ulteriori misure di sostegno ai livelli occupazionali delle imprese, che offrono alle imprese un'alternativa alla risoluzione dei rapporti di lavoro.
È di tutta evidenza che tale episodio si aggiunge al novero delle recenti procedure di licenziamento annunciate da varie multinazionali, in particolare di alcune operanti nel settore dell'automotive, che incide pesantemente sul destino di centinaia di lavoratori e che rischia di riverberarsi sul tessuto produttivo e sociale circostante, producendo fenomeni di desertificazione industriale.
È il segnale preoccupante di un fenomeno di disinvestimento da parte di società multinazionali nel nostro Paese, che rischia di divenire strutturare e che occorre contrastare con interventi articolati, anche di carattere sanzionatorio.
Inoltre, in molti casi, la volontà di dismissione di siti produttivi appare davvero irragionevole, in quanto avviene in presenza di condizioni di mercato, di condizioni economiche e di condizioni sociali assolutamente favorevoli.
Tanto premesso, questo Ministero si impegna affinché siano scrupolosamente attivate le garanzie previste dalla legge n. 223 del 1991, finalizzate all'avvio di un confronto sociale.
Assicura altresì di supportare, per quanto di competenza, ogni utile iniziativa per l'apertura di un confronto finalizzato alla tutela dei lavoratori e alla promozione di politiche in grado di accompagnare il processo di trasformazione in atto in alcuni settori industriali strategici, come il settore dell'automotive interessato – in maniera particolare – da processi di dismissione e delocalizzazione.
ALLEGATO 5
5-06467 Menga: Interventi per la tutela occupazionale degli informatori scientifici del farmaco destinatari di comunicazioni di avvio delle procedure di licenziamento collettivo da parte delle società Takeda Italia Spa e Mylan Italia Srl.
TESTO DELLA RISPOSTA
Per quanto riguarda i fatti evidenziati dall'interrogante, la Regione Lombardia riferisce che in data 6 luglio 2021 la Società Mylan Italia Srl, con sede in Milano, ha effettivamente comunicato l'apertura di una procedura di licenziamento collettivo per 32 dipendenti, strutturalmente in esubero, appartenenti alla rete esterna che opera su tutto il territorio nazionale ed assegnati, sotto il profilo amministrativo, alla sede di Milano.
Nell'avvio della procedura la società – riferisce ancora la Regione Lombardia – ha dichiarato, in sintesi, di essere coinvolta in un progetto di trasformazione organizzativa richiesto dal Gruppo, che ha fatto emergere la necessità di rendere più efficiente la struttura, anche attraverso una riorganizzazione delle divisioni che appaiono non adeguatamente dimensionate e che necessitano di una struttura più razionale che garantirà la medesima copertura e capacità di penetrazione nel mercato.
Con riferimento alla società Takeda Italia Spa, la regione Lazio ha comunicato che, in data 5 luglio 2021, l'azienda ha avviato una procedura di licenziamento collettivo per 52 lavoratori in esubero presso la sede di Roma. Si tratta di Informatori scientifici che operano in più regioni.
Si fa presente che la società è un'azienda biofarmaceutica globale e leader di settore, che collabora con gli operatori sanitari e le istituzioni per consentire l'accesso a farmaci innovativi, con circa 50.000 dipendenti e una presenza in oltre 80 Paesi. In Italia ha sede legale a Roma e stabilimenti a Pisa e a Rieti per la lavorazione del Plasma.
Le scelte prospettate da tali aziende appaiono pertanto — come evidenziato dalle onorevoli interroganti — irragionevoli rispetto all'andamento economico di un settore, quello farmaceutico, che non è stato assolutamente penalizzato dalla crisi pandemica e che risulta indubbiamente uno dei settori trainanti della ripresa economica.
Giova segnalare inoltre che il Governo ha varato molteplici misure in favore di questo settore, proprie in ragione della sua strategicità, emersa con grande evidenza nel corso dell'emergenza sanitaria.
Ricordo che presso il Ministero dello sviluppo economico è stato istituito un tavolo per approfondire il tema della produzione dei vaccini. Inoltre, è in corso la valutazione dell'interesse italiano a partecipare a un IPCEI (Importanti Progetti di Comune Interesse Europeo) dedicato al settore Health nell'ambito dell'Unione europea. L'obiettivo è quello di dotare l'industria farmaceutica europea di risorse per ricerca e sviluppo di vaccini, farmaci e dispositivi innovativi in modo da evitare in futuro i problemi di approvvigionamento, che si sono verificati con la crisi in atto del COVID-19.
Oltre a ciò, il decreto-legge n. 73 del 2021, cosiddetto «Sostegni bis», in corso di conversione, prevede misure a sostegno del settore, finalizzate al potenziamento della ricerca, allo sviluppo e riconversione industriale del settore biomedicale verso alla produzione di farmaci innovativi e vaccini per fronteggiare in ambito nazionale le patologie emergenti.
In particolare, accanto a tali misure incentivanti, è stato sostenuto uno sforzo importante per continuare a sostenere – attraverso l'accesso ai trattamenti di integrazione salariale – i livelli occupazionali delle imprese, in vista di una ripresa sostenuta del ciclo economico e in concomitanza con i poderosi investimenti del PNRR.
Ritengo doveroso, in conclusione, garantire l'impegno del Ministero a monitorare l'evoluzione delle procedure di licenziamento attualmente in corso, assicurando l'adozione di ogni idoneo intervento al fine di tutelare i lavoratori delle imprese farmaceutiche menzionate.
ALLEGATO 6
5-06468 Rizzetto: Salvaguardia dei livelli occupazionali rispetto alla delocalizzazione delle attività da parte di imprese operanti nel territorio nazionale.
TESTO DELLA RISPOSTA
Ringrazio l'onorevole interrogante per aver sollevato un tema di rilevante attualità.
I fatti recenti relativi alla decisione di alcune multinazionali di giungere alla chiusura di alcuni siti industriali nazionali, avranno come conseguenza la perdita di centinaia di posti di lavoro e la penalizzazione di comparti e contesti importanti del nostro sistema produttivo. Si pone quindi con la massima urgenza la necessità di individuare strumenti maggiormente efficaci per contrastare il fenomeno della delocalizzazione verso l'estero degli impianti produttivi insediati nel territorio italiano.
Come noto, il legislatore è intervenuto a tale fine sia nell'ambito della legge 27 dicembre 2013, n. 147 (legge di stabilità 2014), sia, successivamente, con il decreto-legge 12 luglio 2018, n. 161, convertito, con modificazioni, dalla legge 9 agosto 2018, n. 96, che ha rimodulato in maniera più stringente i divieti e l'apparato sanzionatorio per le imprese che delocalizzano la propria produzione in un Paese non appartenente all'Unione europea.
L'effetto applicativo della normativa è stato fortemente limitato proprio da tale presupposto – cioè che l'impresa abbia delocalizzato la propria produzione dal sito incentivato a un Paese non appartenente all'Unione europea – che non ha consentito di scongiurare i fenomeni di delocalizzazione nei paesi dell'Unione europea, sfruttando la legislazione europea che consente queste operazioni all'interno del mercato unico.
Quanto denunciato non può esser affrontato soltanto come un problema italiano, ma deve essere affrontato a livello europeo, sia per contrastare il fenomeno del dumping salariale, che alcuni Paesi dell'Unione europea applicano, sia per arginare l'abuso di finanziamenti pubblici da parte di società che praticano la delocalizzazione all'interno dell'Unione europea, mettendo in concorrenza tra loro i territori europei.
Certamente, per quanto riguarda la competenza del Ministero del lavoro, sono allo studio vari ipotesi di intervento, che contemplano – come affermato dal Ministro Orlando – anche il tema dell'inasprimento delle sanzioni. È infatti necessario rendere più incisive le misure dissuasive per le società che delocalizzano, pur avendo usufruito di agevolazioni da parte del nostro Paese.
È inoltre necessario avviare un confronto virtuoso con le parti sociali per valutare se vi siano soluzioni efficaci che consentano di evitare il disimpegno dall'investimento delle imprese estere e che impediscano l'impoverimento del tessuto industriale nazionale, chiamato ad affrontare la sfida delle grandi transizioni produttive e occupazionali, innovazione tecnologica, digitale e green.
Il Ministero del lavoro, per quanto di competenza, assicura pertanto la massima collaborazione nell'aprire un confronto fattivo con le amministrazioni competenti, e con le parti sociali sugli strumenti d'intervento che possano contrastare più efficacemente il fenomeno delle delocalizzazione.