VIII Commissione
Ambiente, territorio e lavori pubblici
Ambiente, territorio e lavori pubblici (VIII)
Commissione VIII (Ambiente)
Comm. VIII
Sulla pubblicità dei lavori ... 144
5-04989 Vianello: Interventi di messa in sicurezza e bonifica della falda nel sito di interesse nazionale Brindisi 1, stralcio funzionale Area Micorosa ... 144
ALLEGATO 1 (Testo della risposta) ... 148
5-05831 Sani: Utilizzo del suolo agricolo nello sviluppo delle fonti energetiche rinnovabili ... 145
ALLEGATO 2 (Testo della risposta) ... 149
5-05994 Daga: Adesione dei comuni agli enti di governo di ambito territoriale o alla gestione unica del servizio idrico integrato ... 145
ALLEGATO 3 (Testo della risposta) ... 151
Variazione nella composizione della Commissione ... 146
D.L. 59/2021: Misure urgenti relative al Fondo complementare al Piano nazionale di ripresa e resilienza e altre misure urgenti per gli investimenti. C. 3166 Governo, approvato dal Senato (Parere alla V Commissione) (Seguito esame e conclusione – Parere favorevole) ... 146
ALLEGATO 4 (Parere approvato dalla Commissione) ... 152
INTERROGAZIONI
Mercoledì 23 giugno 2021. – Presidenza del vicepresidente Alessio BUTTI, indi della presidente Alessia ROTTA. – Interviene, da remoto, la sottosegretaria di Stato per la transizione ecologica Vannia Gava.
La seduta comincia alle 14.10.
Sulla pubblicità dei lavori.
Alessio BUTTI, presidente, ricorda che è stato chiesto che la pubblicità dei lavori sia assicurata anche mediante gli impianti audiovisivi a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.
5-04989 Vianello: Interventi di messa in sicurezza e bonifica della falda nel sito di interesse nazionale Brindisi 1, stralcio funzionale Area Micorosa.
La Sottosegretaria Vannia GAVA risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1).
Valentina PALMISANO (M5S), replicando in qualità di cofirmataria, osserva che la falda si trova in un sito di interesse nazionale, quello di Micorosa in provincia di Brindisi, che è stato oggetto per molti anni di smaltimento di rifiuti industriali. Già nel 2015 il comune di Brindisi aveva stipulato un contatto con la società Comeap e successivamente si sono registrati rallentamenti, fino al blocco definitivo delle operazioni di bonifica e messa in sicurezza del sito a causa della pandemia.
Si dichiara parzialmente soddisfatta della risposta, rilevando come gli accadimenti illustrati e le numerose criticità del primo appalto abbiano contribuito ad aumentare i numerosi problemi ambientali, causati dalla presenza di rifiuti, nonché a peggiorare la situazione dell'indotto, che ha avuto pesanti ricadute negative a causa dello stallo dei lavori. Ad oggi i lavori sono stati affidati ad una nuova ditta, la Semataf e auspica quindi che, anche grazie all'interessamento del Governo, l'area di Micorosa possa essere bonificata a tutela della cittadinanza interessata.
5-05831 Sani: Utilizzo del suolo agricolo nello sviluppo delle fonti energetiche rinnovabili.
La Sottosegretaria Vannia GAVA risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2).
Luca SANI (PD) tiene a precisare in premessa che condivide gli obiettivi del PNRR richiamati dalla sottosegretaria nella risposta, relativi allo sviluppo sostenibile. Osserva, tuttavia, che la questione posta nell'interrogazione riguarda la limitazione del consumo di suolo agricolo per la realizzazione di impianti fotovoltaici di grandi dimensioni. L'interrogazione prende infatti spunto da un progetto, il più grande d'Europa, di 110 ettari – dimensione considerevole se si pensa che la dimensione totale del fotovoltaico che si intende realizzare a terra in Italia è pari a 800 ettari. È del tutto ovvio che laddove ci sono ridotti margini di reddito, come nel caso della produzione agricola, vi sia il rischio che progetti che hanno redditività più alte, come quello degli impianti fotovoltaici pregiudichino l'uso agricolo del suolo.
Fa presente tuttavia che l'interrogazione è stata presentata precedentemente alle modifiche introdotte con il PNRR, a seguito delle quali non si parla più di campi agrisolari e si specifica invece che gli impianti fotovoltaici vanno collocati solo in alcuni siti, come ad esempio i tetti dei capannoni agricoli. Il PNRR ha dato quindi una chiara e condivisibile indicazione che auspica venga seguita anche in successivi interventi normativi. Rimane tuttavia da definire il regime delle autorizzazioni per gli impianti fotovoltaici a terra di grandi dimensioni. Richiama infatti il caso di una legge emanata dalla regione Toscana, che ha inteso identificare i siti non idonei all'installazione di tali impianti, oggetto di una impugnativa da parte del Governo e che attende la pronuncia definitiva della Corte Costituzionale, in attesa della quale le autorizzazioni possono essere legittimamente concesse.
Conclusivamente si dichiara parzialmente soddisfatto, condividendo, come detto, l'impostazione generale del PNRR e confidando che essa possa essere adottata in via generale a tutela del suolo agricolo.
5-05994 Daga: Adesione dei comuni agli enti di governo di ambito territoriale o alla gestione unica del servizio idrico integrato.
La Sottosegretaria Vannia GAVA risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3).
Federica DAGA (M5S) si dichiara soddisfatta in via generale della risposta, ma solo parzialmente soddisfatta nella parte in cui la risposta non indica precisamente il numero di contenziosi in atto, che costituisce a suo giudizio un dato importante ai fini della valutazione della norma oggetto dell'interrogazione. L'interrogazione era volta a conoscere il numero dei comuni che ad oggi hanno diritto a non aderire alla gestione unica, anche alla luce della ipotesi di soppressione della disposizione che prevede la gestione autonoma, che a suo giudizio non va assolutamente soppressa. Sottolinea l'opportunità che vengano meglio definite le condizioni per l'adesione obbligatoria, per chiarire una volta per tutte quali comuni possono restare fuori dalla gestione unica, anche al fine di limitare il numero di contenziosi. Rileva che i comuni citati nella risposta che attuano la gestione autonoma del servizio idrico sono davvero pochi rispetto agli 8000 comuni italiani e anche per questo ribadisce l'esigenza che rimanga vigente la norma che permette ai comuni che sono in grado di farlo di gestire da soli tale servizio.
Alessia ROTTA, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.
La seduta termina alle 14.40.
SEDE CONSULTIVA
Mercoledì 23 giugno 2021. – Presidenza della presidente Alessia ROTTA. – Interviene il viceministro per le infrastrutture e la mobilità sostenibili, Alessandro Morelli.
La seduta comincia alle 14.40.
Variazione nella composizione della Commissione.
Alessia ROTTA, presidente, comunica che per il Gruppo Misto è entrato a far parte della Commissione l'on. Daniela CARDINALE. Il deputato Carmelo LO MONTE cessa di far parte della Commissione.
La Commissione prende atto.
D.L. 59/2021: Misure urgenti relative al Fondo complementare al Piano nazionale di ripresa e resilienza e altre misure urgenti per gli investimenti.
C. 3166 Governo, approvato dal Senato.
(Parere alla V Commissione).
(Seguito esame e conclusione – Parere favorevole).
La Commissione prosegue l'esame del provvedimento rinviato nella seduta del 22 giugno scorso.
Mirco BADOLE (LEGA), relatore, presenta una proposta di parere favorevole (vedi allegato 4).
Rachele SILVESTRI (FDI) preannuncia l'astensione del proprio gruppo. Fa presente infatti che il provvedimento contiene una serie di misure assai importanti, e cita, ad esempio, quella a favore delle aree oggetto dei terremoti del 2009 e del 2016, sulle quali da sempre il proprio gruppo ha chiesto una forte attenzione. Ricorda tuttavia il rischio paventato al Commissario straordinario Legnini in occasione della recente audizione svolta nel corso dell'esame del decreto-legge «semplificazioni». Questi ha precisato infatti che le risorse stanziate a favore di quei territori saranno sufficienti solo qualora i comuni riescano ad accedere anche a finanziamenti diversi da quelli contenuti nel PNRR. Poiché si tratta di piccoli comuni con strutture esigue e insufficienti, ritiene che il Parlamento abbia il dovere di metterli nelle condizioni di accedere a tali risorse, pena il fallimento degli obiettivi della ricostruzione.
Tuttavia l'iter parlamentare del decreto oggi all'esame della Commissione non consente – e questo, oltre a spiacere, è inaccettabile – di intervenire presso questo ramo del Parlamento, come dimostra da ultimo il termine assai ridotto deliberato dalla Commissione di merito per la presentazione degli emendamenti.
Stefania PEZZOPANE (PD) dichiara il convinto voto favorevole del Partito democratico sul provvedimento che istituisce il Fondo complementare, per un valore di più di 30 miliardi, che ha il vantaggio, rispetto ai fondi del PNRR, di non rientrare nella tempistica stringente del 2026. Ciò ha consentito di introdurre in questo provvedimento misure di grande rilievo anche di più ampia prospettiva temporale, e cita al riguardo quelle a favore della ricostruzione delle aree del centro Italia, con uno stanziamento di 1780 milioni di euro, e quelle a favore delle aree interne. Nel dichiararsi quindi, a nome del proprio gruppo, soddisfatta delle misure contenute nel provvedimento all'esame, osserva che nel corso dell'esame del «decreto semplificazioni» il Parlamento e la Commissione in particolare potrà intervenire con le misure di semplificazione necessarie, rendendo le disposizioni pienamente e facilmente applicabili.
Il vice Ministro Alessandro MORELLI concorda con la proposta di parere del relatore.
La Commissione approva la proposta di parere favorevole presentata dal relatore (vedi allegato 4).
La seduta termina alle 14.50.
UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO
DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI
Mercoledì 23 giugno 2021.
L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 14.55 alle 15.
ALLEGATO 1
5-04989 Vianello: Interventi di messa in sicurezza e bonifica della falda nel sito di interesse nazionale Brindisi 1, stralcio funzionale Area Micorosa.
TESTO DELLA RISPOSTA
L'area «Micorosa» nel SIN «Brindisi» ha un'estensione di circa 50 ettari e a partire dagli anni '60 fino al 1980 è stata utilizzata da varie Società del gruppo Montedison S.p.A. quale sito di stoccaggio e smaltimento di residui di produzioni industriali.
Gli interventi di messa in sicurezza della falda sono stati divisi tra il Comune di Brindisi, titolare del procedimento di bonifica e la Syndial S.p.A., oggi Enirewind S.p.A., attraverso la redazione di due progetti definitivi distinti, ma congiunti, uno con opere di competenza pubblica e l'altro con opere di competenza privata.
Il progetto di parte pubblica prevede il marginamento fisico dell'area con barriera idraulica di protezione delle acque sotterranee, la risagomatura e l'impermeabilizzazione del corpo rifiuti pari a circa 56 ettari, la rinaturalizzazione, l'emungimento e il trattamento delle acque di falda tramite realizzazione di un impianto TAF, la realizzazione di opere di difesa costiera.
L'intervento di parte privata prevede la realizzazione di un diaframma plastico a completamento dell'intera conterminazione della falda, lo spostamento del Canale Pandi all'esterno dell'area contaminata e la messa a dimora di specie arboree.
Il 29 ottobre 2013 si svolse una conferenza di servizi istruttoria e decisoria che esaminò gli elaborati «Interventi di messa in sicurezza e bonifica della falda del SIN di Brindisi. Progetto Definitivo – 1° Stralcio funzionale – Area Micorosa» (parte pubblica) e «Progetto Operativo di messa in sicurezza permanente di parte delle aree esterne Syndial» (parte privata).
I due elaborati progettuali, relativi alla messa in sicurezza dell'intera area «Micorosa» (discarica, aree esterne e acque di falda), furono esaminati congiuntamente al fine di valutarne l'effettiva integrazione e funzionalità.
Secondo quanto previsto dall'Accordo Procedimentale di Programma stipulato tra Syndial S.p.A., Regione Puglia e Comune di Brindisi, nel marzo 2014, il coordinamento della progettazione esecutiva degli interventi di parte pubblica e privata venne affidato alla Cabina di regia istituita presso la Regione Puglia.
Il progetto definitivo delle opere di competenza della Enirewind S.p.A. venne approvato, con prescrizioni, con il Decreto del Ministero dell'Ambiente del 1° febbraio 2016, perfezionato con il decreto del 13 luglio 2016.
Gli interventi previsti da questo progetto stanno procedendo come da cronoprogramma. Al riguardo la Enirewind S.p.A. aggiorna il Ministero della transizione ecologica e gli enti interessati circa l'iter dei lavori. L'ultima nota risale al 18 novembre scorso.
Il progetto per la parte pubblica, predisposto dalla Sogesid S.p.A. per il Comune di Brindisi nell'ambito dell'Atto Convenzionale sottoscritto il 4 dicembre 2013, è stato autorizzato all'avvio dei lavori, con Decreto del Ministro dell'Ambiente del 1° luglio 2014 e successivamente approvato in via definitiva, con il decreto dello stesso Ministero del 14 novembre 2014.
A seguito di un bando per appalto pubblico, ai sensi dell'articolo 53, comma 2, lettera b), del decreto legislativo n. 163 del 2006, il comune di Brindisi, in data 18 novembre 2015, ha stipulato un contratto con il quale i servizi di progettazione esecutiva ed esecuzione dei lavori sono stati affidati all'ATI COMEAP costituita dal Consorzio stabile Mediterraneo Appalti Società Consortile a r.l. (capogruppo/mandataria) e la ARTEC associati S.r.l. (mandante).
In data 13 maggio 2016, l'ATI affidataria ha consegnato il progetto esecutivo che prevedeva delle variazioni rispetto al Progetto Definitivo redatto dalla Sogesid S.p.A., posto a base di gara.
Gli interventi per la parte pubblica hanno subito molteplici ritardi che, considerato lo stretto collegamento tra i due progetti, avrebbe potuto determinare rallentamenti anche nell'esecuzione del progetto portato avanti dalla Enirewind S.p.A.
Il comune di Brindisi, con determinazione dirigenziale del 14 luglio 2020, ha quindi provveduto alla risoluzione del contratto d'appalto del 18 novembre 2015 sottoscritto con l'ATI CO.ME.AP.
Con l'atto dirigenziale del 2 ottobre 2020, trasmesso al Ministero il 31 ottobre 2020, espletate le necessarie verifiche, il comune ha proposto l'aggiudicazione del contratto d'appalto al raggruppamento d'imprese composto da Semataf S.r.l. (capogruppo), Salvaguardia Ambientale S.p.A. (mandante), Treerre S.r.l. (mandante), Dalcas S.p.A. (mandante) e Sinnica Service S.r.l. (mandante), per l'esecuzione dei lavori residuali del «Progetto definitivo degli interventi di messa in sicurezza e bonifica della falda del SIN di Brindisi – 1° stralcio funzionale – Area Micorosa».
Oltre a ciò, in via d'urgenza, nelle more del perfezionamento dell'iter contrattuale e delle verifiche circa il possesso dei requisiti di legge, alla luce della disponibilità immediata fornita dalla Semataf S.r.l. e sotto riserva di legge, lo stesso Ministero ha proposto l'esecuzione dei lavori residuali al raggruppamento d'imprese con capogruppo Semataf S.r.l. e, per quanto di competenza, sta seguendo l'iter degli interventi sia per la parte pubblica e sia per la parte privata.
Posso conclusivamente assicurare che il Ministero che rappresento continuerà a seguire con la dovuta attenzione l'importante questione segnalata.
ALLEGATO 2
5-05831 Sani: Utilizzo del suolo agricolo nello sviluppo delle fonti energetiche rinnovabili.
TESTO DELLA RISPOSTA
Con riferimento alle questioni poste dall'onorevole interrogante, si fa presente che la salvaguardia dei terreni agricoli è, da anni, un tema di interesse che ha sollecitato concrete iniziative di tutela quali, ad esempio, il divieto di accesso agli incentivi statali per impianti con moduli collocati a terra in aree agricole, previsto dall'articolo 65 del decreto-legge 24 gennaio 2012, n. 1, convertito con legge 24 marzo 2012, n. 27, e richiamato anche nel decreto ministeriale 4 luglio 2019 «Incentivazione dell'energia elettrica prodotta dagli impianti eolici on shore, solari fotovoltaici, idroelettrici e a gas residuati dei processi di depurazione» (cosiddetto FERI).
In tale contesto è da sottolineare l'impegno del nostro Paese al raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione al 2030, che ha trovato conferma ed espressione nel Piano nazionale integrato per l'energia e il clima e nella più recente Strategia di decarbonizzazione al 2050 (Long Term Strategy, LTS) pubblicata nel gennaio scorso.
Per raggiungere questi obiettivi bisogna agire sull'efficienza energetica per contenere i consumi, sostenere la penetrazione delle fonti rinnovabili nei settori elettrico, termico e trasporti, aumentare la produzione di FER da centrali di piccola e media potenza diffuse su tutto il territorio nazionale e supportare grandi progetti di infrastrutturazione e sistemi di accumulo dell'energia prodotta.
Le azioni che il Governo intende intraprendere – e in parte ha già intrapreso – sono molteplici; per evitare gli impatti ambientali sopra delineati il PNIEC prevede gli investimenti inerenti il «Parco Agrisolare» al fine di ammodernare gli edifici rurali, rimuovere l'eternit e l'amianto sui tetti ove presente, migliorare la coibentazione e l'aereazione e, infine, incentivare l'installazione di pannelli fotovoltaici sui tetti degli edifici rurali.
Accanto al PNIEC oggi troviamo le riforme e gli investimenti proposti e strutturati nell'ambito del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR).
Nell'ambito del PNRR sono previste due linee di investimento per le FER nel settore agricolo, la prima relativa all'installazione di impianti fotovoltaici sulle strutture agricole e l'altra dedicata agli impianti agrovoltaici.
Quest'ultima interessa la realizzazione di sistemi produttivi ibridi agricoltura-energia che non compromettano l'utilizzo di suolo dedicato all'agricoltura, ma contribuiscano invece alla sostenibilità, oltre che ambientale anche economica delle aziende interessate.
Attualmente, a seguito della recente approvazione della legge 22 aprile 2021, n. 53, con vigenza all'8 maggio, recante «Delega al Governo per il recepimento delle direttive europee e l'attuazione di altri atti dell'Unione europea» (cosiddetta Legge di delegazione europea) e con il conseguente prossimo recepimento della Direttiva RED Il (in tema di fonti energetiche rinnovabili), uno degli obiettivi in corso, fondamentale per uno sviluppo programmatico e armonico delle FER, consiste nell'individuare aree e superfici idonee alla realizzazione degli impianti FER.
La Legge Delega, all'articolo 5, infatti, prevede che sia definita una disciplina volta a definire i criteri per l'individuazione delle superfici e delle aree idonee e non idonee per l'installazione di impianti FER, con il fine di assicurare il raggiungimento della quota complessiva di energia da FER da conseguire al 2030, in coerenza con gli obiettivi del PNIEC nel rispetto delle esigenze di tutela del patrimonio culturale e del paesaggio, delle aree agricole e forestali, della qualità dell'aria e dei corpi idrici, compatibilmente con le attività dei singoli territori.
In tal senso, è stato istituito un gruppo di lavoro tecnico a cui partecipano componenti del Ministero della transizione ecologica, del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, le regioni rappresentate dalla regione Sardegna come capofila di questo esercizio, insieme ad altre nove regioni.
In discussione, oltre alla definizione giuridica di «area idonea», i criteri di individuazione di tali aree da parte delle regioni che dovranno necessariamente privilegiare l'utilizzo di superfici di strutture edificate, quali capannoni industriali parcheggi, aree non utilizzabili per altri scopi, compatibilmente con le caratteristiche e le disponibilità delle risorse rinnovabili, delle infrastrutture di rete e della domanda elettrica, proprio con l'intento di limitare il consumo di suolo, tutelando maggiormente i terreni vocati all'agricoltura e di pregio paesaggistico/naturale.
Si auspica, pertanto, di ingenerare un effetto moltiplicativo che continuerà i propri effetti anche dopo il PNRR promuovendo soluzioni realizzative innovative, prevalentemente a struttura verticale e con moduli ad elevata efficienza, in cui più usi del suolo possano coesistere generando benefici concorrenti e in cui la produzione di energia sia totalmente compatibile con le attività agricole, anzi migliori la redditività e favorisca il recupero di terreni all'uso produttivo.
ALLEGATO 3
5-05994 Daga: Adesione dei comuni agli enti di governo di ambito territoriale o alla gestione unica del servizio idrico integrato.
TESTO DELLA RISPOSTA
Con riferimento alle questioni poste, si osserva che il servizio idrico integrato è disciplinato dal decreto legislativo n. 152 del 2006, che all'articolo 147 prevede che la sua gestione venga organizzata sulla base degli ambiti territoriali ottimali definiti dalle Regioni, secondo criteri di efficienza, efficacia ed economicità.
Tali criteri devono presupporre l'unità del bacino idrografico o del subbacino o dei bacini idrografici contigui, l'unicità della gestione e l'adeguatezza delle dimensioni gestionali, definita sulla base di parametri fisici, demografici, tecnici.
Per quel che concerne le zone montane, la norma di riferimento è il comma 2-bis del medesimo articolo 147, lettera a), decreto legislativo n. 152 del 2006, che prevede la deroga al principio generale per le gestioni del servizio idrico in forma autonoma, nei comuni montani, con popolazione inferiore a 1.000 abitanti.
Per quel che riguarda l'approvvigionamento idrico da fonti qualitativamente pregiate e sorgenti ricadenti in parchi naturali o aree naturali, è opportuno evidenziare che la Commissione europea, nell'ambito delle interlocuzioni avute sul PNRR, ha richiesto l'eliminazione della frammentarietà delle gestioni.
Fra le attività specifiche del Ministero circa la ricognizione dello stato del servizio idrico integrato, si segnala l'azione «Mettiamoci in Riga».
In particolare, nel mese di maggio del 2020, attraverso interlocuzioni con le regioni e gli enti di governo nell'ambito territoriale ottimale (EGATO), sono stati censiti nel territorio nazionale 62 Ambiti Territoriali Ottimali (ATO).
Tra i comuni ai quali è stata concessa la salvaguardia della gestione unica, 94 risultano comuni montani con popolazione inferiore a 1.000 abitanti, con una netta prevalenza nell'area Nord del Paese (74), mentre sono 4 i comuni che presentano contestualmente anche le caratteristiche di cui all'articolo 147, comma 2-bis, lettera b), decreto legislativo n. 152 del 2006, ovvero approvvigionamento idrico da fonti qualitativamente pregiate e sorgenti ricadenti in parchi naturali o aree naturali.
Infine, dall'attività di ricognizione risulta che vi sono ancora numerose istruttorie in corso per la concessione della salvaguardia della gestione del servizio idrico a diversi Comuni, ed in particolare 35 relative all'ATO di Brescia, 26 relative all'ATO Sardegna, 47 per quanto riguarda Palermo, 2 relative a Catania e 16 ad Agrigento.
Tanto osservato, si assicura che il Ministero continuerà a mantenere elevata l'attenzione circa lo stato del Servizio Idrico Integrato riguardante l'intero territorio nazionale.
ALLEGATO 4
D.L. 59/2021: Misure urgenti relative al Fondo complementare al Piano nazionale di ripresa e resilienza e altre misure urgenti per gli investimenti (C. 3166 Governo, approvato dal Senato).
PARERE APPROVATO DALLA COMMISSIONE
La VIII Commissione,
esaminato, per le parti di competenza, il decreto-legge n. 59 del 2021, recante Misure urgenti relative al Fondo complementare al Piano nazionale di ripresa e resilienza e altre misure urgenti per gli investimenti:
premesso che l'articolo 1 dispone l'approvazione del Piano nazionale per gli investimenti complementari, finalizzato ad integrare, con risorse nazionali, gli interventi del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), per complessivi 30,6 miliardi di euro per gli anni dal 2021 al 2026 e che, quanto alla sua ripartizione il medesimo articolo 1:
al comma 2, lettera b), n. 1, destina 1.780 milioni di euro per il programma «Interventi per le aree del terremoto del 2009 e del 2016»;
al comma 2, lettera c), numero 5 stanzia a favore di interventi per la implementazione di un sistema di monitoraggio dinamico per il controllo da remoto per ponti, viadotti e tunnel delle autostrade A24-A25 gestite da Strada dei parchi S.p.A. 1.000 milioni di euro;
al comma 2, lettera c), numero 6 stanzia 450 milioni di euro, per un sistema di monitoraggio dinamico per il controllo da remoto di ponti, viadotti e tunnel della rete viaria principale oltre che alle infrastrutture gestite da ANAS;
al comma 2, lettera c), numero 12 e ai commi 2-quinquies e 2-sexies, che riguardano la Strategia Nazionale Aree interne, stanzia 300 milioni di euro con riferimento al programma per il miglioramento dell'accessibilità e della sicurezza delle strade;
al comma 2, lettera c), n. 13, destina 2.000 milioni di euro, per gli anni dal 2021 al 2026, al programma «Sicuro, verde e sociale», per interventi di riqualificazione edilizia residenziale pubblica;
al comma 2, lettera l) indirizza 210 milioni di euro, per gli anni dal 2021 al 2024, al finanziamento di Piani urbani integrati gestiti dal Ministero dell'interno;
al comma 2, lettera m) e ai commi da 3 a 5, che prorogano al 30 giugno 2023 il termine per avvalersi della misura del superbonus per gli Istituti autonomi case popolari-IACP, si individuano gli oneri di copertura della misura e si prevede di riservare eventuali «risparmi» futuri alla proroga del termine della fruizione dell'agevolazione;
richiamate inoltre le disposizioni in materia di investimenti strategici su siti del patrimonio culturale, edifici e aree naturali (articolo 1, comma 2, lettera d) e in materia di salute ambiente, biodiversità e clima, (articolo 1, comma 2, lettera e), e comma 7-ter),
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PARERE FAVOREVOLE.