Commissione parlamentare per l'indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi
Commissione parlamentare per l'indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi
Comm. bicam. Vigilanza RAI
Comm. bicam. Vigilanza RAI
Sulla pubblicità dei lavori ... 99
Variazioni nella composizione ... 99
Comunicazioni del Presidente ... 99
Seguito dell'indagine conoscitiva sui modelli di governance e sul ruolo del Servizio pubblico radiotelevisivo, anche con riferimento al quadro europeo e agli scenari del mercato audiovisivo.
Audizione della Società italiana degli autori ed editori (SIAE) e dell'Associazione Italian film commissions ... 100
Sulla pubblicazione dei quesiti ... 100
ALLEGATO (Quesiti per i quali è pervenuta risposta scritta alla Presidenza della Commissione (dal n. 374/1758 al n. 392/1821)) ... 101
Martedì 15 giugno 2021. – Presidenza del presidente BARACHINI.
La seduta comincia alle 19.50
(La Commissione approva il processo verbale della seduta precedente).
Sulla pubblicità dei lavori.
Il PRESIDENTE comunica che ai sensi dell'articolo 13, comma 4, del Regolamento della Commissione, la pubblicità dei lavori della seduta odierna, per quanto concerne l'audizione all'ordine del giorno, sarà assicurata mediante l'attivazione del sistema audiovisivo a circuito chiuso, la trasmissione in diretta sulla web-tv della Camera dei deputati e, in diretta, sul canale satellitare della Camera dei deputati.
Avverte che con riferimento all'audizione odierna verrà redatto e pubblicato il resoconto stenografico.
Variazioni nella composizione.
Il PRESIDENTE comunica che in data 26 maggio 2021 il Presidente della Camera dei deputati ha chiamato a far parte della Commissione il deputato Leonardo Tarantino, in sostituzione della deputata Laura Cavandoli, dimissionaria. Anche a nome degli altri componenti della Commissione, ringrazia la deputata Cavandoli per il lavoro svolto e dà il benvenuto al deputato Tarantino.
Comunicazioni del Presidente.
Il PRESIDENTE ricorda che è stata presentata dall'onorevole Capitanio ed altri la proposta di risoluzione in materia di «una corretta informazione all'educazione alimentare da parte della Rai» di cui si è già dato annuncio nella seduta del 30 marzo scorso.
Se non vi sono obiezioni, l'esame di tale proposta verrà inserito all'ordine del giorno a partire dalla prossima settimana.
È stata richiesta inoltre l'audizione del Direttore canone e beni artistici della Rai, dott. Sinisi, in merito alle notizie apparse sulla stampa circa la scomparsa di numerose opere d'arte in diverse sedi della Rai, oggetto di alcuni quesiti da parte dei commissari. Tra l'altro l'audizione dello stesso Sinisi era stata richiesta tempo fa per acquisire informazioni concernenti la gestione e l'utilizzazione delle quote di canone destinate al Servizio pubblico.
Salvo diverso avviso, quindi, tale audizione verrà programmata in una prossima seduta.
Infine, avverte che la prossima settimana verrà convocato l'Ufficio di Presidenza integrato dai rappresentanti dei Gruppi per proseguire la valutazione degli emendamenti alla proposta di atto di indirizzo sulla presenza delle forze politiche di opposizione nel servizio pubblico radiotelevisivo nei periodi non elettorali.
La Commissione concorda.
PROCEDURE INFORMATIVE
Seguito dell'indagine conoscitiva sui modelli di governance e sul ruolo del Servizio pubblico radiotelevisivo, anche con riferimento al quadro europeo e agli scenari del mercato audiovisivo.
Audizione della Società italiana degli autori ed editori (SIAE) e dell'Associazione Italian film commissions.
Il PRESIDENTE saluta e ringrazia il dottor Sergio Maria Fasano, Vice direttore generale della SIAE, accompagnato dal dottor Andrea Marzulli, responsabile della Sezione Cinema, collegati in video conferenza) e la dottoressa Crisina Priarone, Presidente dell'Associazione Italian film commissions (collegata in video conferenza), per la disponibilità ad intervenire nel prosieguo dell'indagine conoscitiva in titolo con la quale la Commissione intende approfondire il ruolo e la funzione del Servizio pubblico radiotelevisivo come principale veicolo di diffusione delle produzioni audiovisive, verificando l'efficacia dell'assetto normativo italiano che disciplina il mercato audiovisivo anche in relazione alle direttive ed alle altre iniziative in materia dell'Unione europea.
Ricorda che, secondo quanto stabilito dalla Giunta per il Regolamento del Senato, in considerazione della situazione di emergenza epidemiologica in corso, per l'audizione odierna è consentita la partecipazione con collegamento in videoconferenza ai lavori dei componenti della Commissione.
Cede quindi la parola agli auditi per le loro esposizioni introduttive, alle quali seguiranno i quesiti da parte dei commissari.
La dottoressa PRIARONE e il dottor FASANO svolgono le loro relazioni.
Intervengono per porre quesiti e svolgere considerazioni il PRESIDENTE, il deputato Andrea ROMANO (PD), il senatore BERGESIO (L-SP-PSd'Az).
Replicano la dottoressa PRIARONE e il dottor Andrea MARZULLI, responsabile della sezione cinema della Società italiana degli autori ed editori (SIAE).
Il PRESIDENTE ringrazia gli auditi e dichiara conclusa la procedura informativa.
Sulla pubblicazione dei quesiti.
Il PRESIDENTE comunica che sono pubblicati in allegato, ai sensi della risoluzione relativa all'esercizio della potestà di vigilanza della Commissione sulla società concessionaria del servizio pubblico radiotelevisivo, approvata dalla Commissione il 18 marzo del 2015, i quesiti dal n. 374/1758 al n. 392/1821 per i quali è pervenuta risposta scritta alla Presidenza della Commissione (vedi allegato).
La seduta termina alle 20.35.
ALLEGATO
QUESITI PER I QUALI È PERVENUTA RISPOSTA SCRITTA ALLA PRESIDENZA DELLA COMMISSIONE (DAL N. 374/1758 AL N. 392/1821)
FEDELI, QUARTAPELLE, BORDO, NARDELLI, ROMANO, VERDUCCI. – Al Presidente e all'Amministratore delegato della Rai, Per sapere
Considerato che
in data 13 maggio 2021 all'interno del programma di Rai 2 «Anni 20» condotto da Francesca Parisella è andato in onda un servizio firmato da Antonio Rapisarda gravemente distorsivo della realtà dei fatti;
all'interno del servizio sono state rilanciate fake news di matrice anti europeista come quella secondo la quale l'Europa ci chiederebbe di «mangiare da schifo» con relativo riferimento a «tarme essiccate a colazione» e «biscotti alla farina di vermi», sulla campagna vaccinale europea e «responsabile» delle chiusure e sul pacchetto europeo di aiuti che comporterebbe «debiti, riforme e nuove tasse»;
Si chiede di sapere
se l'azienda considera coerente con la sua funzione e quindi accettabile che un programma di informazione del servizio pubblico veicoli, a spese di cittadine e cittadini, notizie false anche su delicate tematiche di salute pubblica a danno della credibilità e autorevolezza della Rai e del diritto a una corretta informazione;
quali provvedimenti l'azienda intenda assumere per stigmatizzare la suddetta scelta editoriale e scongiurarne il ripetersi. (374/1758)
PARAGONE, MARTELLI. – Al Presidente e all'Amministratore delegato della RAI, premesso che:
il 14 maggio, durante la trasmissione in diretta su Rai 2 «Anni 20», è andato in onda un servizio del giornalista Antonio Rapisarda che criticava alcune recenti iniziative dell'Unione Europea che, con ogni evidenza, danneggiano il comparto agroalimentare italiano come il Nutri-score, il sistema di etichettatura alimentare che declassa i principali elementi della dieta mediterranea, o le proposte di produrre vino dealcolizzato con dosi di acqua e farine con vermi commestibili, in nome di politiche green;
nel medesimo servizio emergeva anche una critica al sistema di gestione europeo di acquisto e distribuzione delle dosi vaccinali per contrastare la diffusione del Covid 19 e all'impianto del Recovery Fund. Posizioni che, a parere dell'interrogante, avrebbero avuto il solo scopo di offrire ai telespettatori un punto di vista alternativo al mainstream, in un'ottica di libertà di stampa e di espressione che dovrebbe essere riconosciuta e garantita a tutti i giornalisti;
considerato che:
l'indomani alcuni parlamentari del centrosinistra avrebbero chiesto ufficialmente ai vertici RAI, anche a mezzo stampa, seri provvedimenti contro la trasmissione, bollando il servizio come «vergognoso», «diffusore di fakenews» ed «eurofobico» e, stando a quanto si apprende, l'Amministratore delegato Salini starebbe valutando provvedimenti nei confronti dei responsabili;
per sapere:
se quanto emerso in ordine alle valutazioni dell'AD corrisponda al vero e, in tal caso, in che modo la principale azienda del servizio pubblico informativo intenda garantire la libertà di espressione, preservare e tutelare l'autonomia editoriale delle redazioni, non consentire ingerenze politiche nella programmazione dei servizi, consentire la possibilità di critica e di legittimo esercizio della satira. (376/1764)
MOLLICONE, SANTANCHÈ. – Al Presidente e all'Amministratore delegato della Rai, Per sapere, premesso che:
Giovedì 13 maggio 2021 è andato in onda su Rai2, nell'ambito del talk show «Anni 20», un servizio che affrontava con toni ironici alcune incongruenze normative dell'Unione Europea;
Il servizio ha messo in luce alcuni aspetti critici della politica europea, come il Nutriscore e l'austerity europea, che hanno causato danni economici all'Italia;
I contenuti del servizio hanno causato dibattito politico, anche con una nota fatta trapelare con una dichiarazione dell'Amministratore delegato, da parte dei commissari di Vigilanza Michele Anzaldi e Valeria Fedeli, in lesione all'autonomia editoriale del programma;
Il servizio pubblico radiotelevisivo deve garantire e tutelare il pluralismo delle idee e dei contenuti;
quali iniziative, a seguito delle proteste, intendano adottare al fine di salvaguardare il pluralismo dell'informazione e la libertà editoriale delle reti in riferimento a «Anni 20» e il citato servizio. (379/1771)
CAPITANIO, BORGHESI, BERGESIO, CAVANDOLI, COIN, FUSCO, MACCANTI, PERGREFFI. – Al Presidente e all'Amministratore delegato della Rai, Premesso che:
in occasione della trasmissione televisiva «Anni 20» trasmessa da Rai 2 lo scorso giovedì 13 maggio 2021, è stato mandato in onda un servizio, a cura del giornalista Antonio Rapisarda, dedicato al regolamento approvato dagli Stati membri dell'UE circa una proposta della Commissione europea che consente l'uso di vermi della farina gialla essiccati come nuovo alimento;
la trasmissione ha accuratamente e ironicamente riportato alcune recenti iniziative dell'Unione europea in campo agroalimentare, quali il consumo degli insetti come cibo e la proposta in merito al vino dealcolato, riportando inoltre come la svolta green promossa dall'UE prevedrebbe, nelle intenzioni, l'inserimento nella dieta dei cittadini europei di nuovi alimenti da consumare, tra cui gli insetti, bistecche senza carne o tonno vegetale;
il servizio, facendo una più ampia panoramica sugli ultimi sviluppi, ha criticato il piano vaccini e fatto cenno ai punti deboli del Recovery Fund, con riferimento ai debiti e alle nuove tasse, e l'introduzione di strumenti regolatori su scala continentale, come il disegno di legge Zan per regolare la libertà di espressione;
a tal proposito, Antonio Parenti, Capo della Rappresentanza della Commissione europea in Italia, e Carlo Corazza, Capo Ufficio del Parlamento europeo in Italia, hanno firmato una lettera indirizzata al direttore di Rai 2 Ludovico di Meo, per esprimere il loro disappunto circa le informazioni mandate in onda da «Anni 20». I rappresentanti delle istituzioni europee hanno espresso grave preoccupazione per «l'analfabetismo europeo del servizio pubblico e la mancanza di controllo sulle informazioni date» e hanno ritenuto che «la fallacità di gran parte delle informazioni contenute nel servizio potevano facilmente e rapidamente essere controllate. E lo dovevano»;
come espresso nella comunicazione al direttore del canale televisivo, Parenti e Corazza affermano che le deduzioni tratte nel servizio si basano su elementi «falsi, tendenziosi, o totalmente travisati» e chiedono un tempestivo intervento soprattutto per evitare futuri scivoloni di questa portata, dovuti a carenza di precisione, che danneggiano prima di tutto i cittadini italiani;
secondo il Regolamento (UE) 2015/2283 (Novel Food) del Parlamento Europeo e del consiglio entrato in vigore in Italia dal 1° gennaio 2018, abrogando il precedente Regolamento (CE) 258/97, che stabilisce norme per l'immissione di nuovi alimenti sul mercato dell'Unione, dati gli sviluppi scientifici e tecnologici avvenuti dal 1997, è opportuno rivedere, chiarire e aggiornare le categorie di alimenti che costituiscono nuovi alimenti. Tali categorie dovrebbero includere «gli insetti interi e le loro parti; dovrebbero inoltre esistere categorie per gli alimenti con una struttura molecolare nuova o volutamente modificata, nonché per gli alimenti da colture di cellule o di tessuti ottenute da animali, vegetali, microorganismi, funghi o alghe, per gli alimenti ottenuti da microorganismi, funghi o alghe e per gli alimenti ottenuti da materiali di origine minerale»;
dunque, tale Regolamento costituisce uno dei passaggi finali della procedura per autorizzare il verme della farina gialla come nuovo alimento. La Commissione nelle prossime settimane adotterà un atto giuridico per consentire gli operatori del settore alimentare, che avevano richiesto tale autorizzazione, di immettere il prodotto sul mercato europeo;
l'Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) ha affermato che il consumo del verme della farina gialla può potenzialmente portare a reazioni allergiche. Ciò può accadere a soggetti con preesistenti allergie a crostacei e acari della polvere. Inoltre, gli allergeni del mangime (ad esempio il glutine) possono finire nell'insetto che viene consumato;
pertanto, il 1 luglio 2018, nell'ambito dei lavori sul Quadro finanziario pluriennale dell'Unione Europea 2021-2027, la Commissione europea ha proposto un pacchetto di tre regolamenti con l'obiettivo di rimodellare e modernizzare la Politica Agricola Comune (PAC). Una di queste proposte è il Regolamento Emendativo che introduce modifiche alle norme che regolano l'Organizzazione comune dei mercati (CMO) dei prodotti agricoli – comprese le norme sul vino –, i regimi di qualità dell'UE e le misure di sostegno alle regioni periferiche. La proposta della Commissione europea prevede che i vini de-alcolizzati possano essere inclusi nella categoria dei prodotti vitivinicoli;
infatti, per tenere conto della crescente domanda di prodotti vinicoli innovativi con un contenuto alcolico inferiore, le definizioni dei prodotti vitivinicoli e le regole di etichettatura includeranno due nuovi tipi: i vini de-alcolizzati (de-alcholized) e i vini parzialmente disalcolati (partially de-alcoholised), in modo che tali prodotti possano essere coperti dalle norme del COM. –:
si chiede alla Società Concessionaria di sapere:
1) se la Rai non ritenga, l'episodio in premessa, una indebita interferenza da parte delle Istituzioni dell'Unione Europea su un programma di informazione in onda su una rete televisiva pubblica, di fatto facendosi promotrice di censura di notizie corroborate dai fatti;
2) se la Rai intenda accettare tali tentativi di censura limitandosi nel suo compito di informare i cittadini italiani senza partigianerie e imposizioni ideologiche;
3) quale sia la presenza dei messaggi propagandistici dell'Unione Europea nei canali Rai e se vi sono contenuti veicolati dal polo televisivo nazionale di concessione pubblica di diretta emanazione o produzione degli organi dell'Unione Europea. (382/1777)
RISPOSTA. – In merito all'interrogazione in oggetto si trasferiscono i seguenti elementi informativi ricevuti dalla Direzione Rai Due.
«In relazione alla rubrica “Contrappunto” inserita nella puntata del 13 maggio u.s. del programma Anni 20, occorre innanzi tutto precisare che la nota politica redatta dal giornalista aveva il compito di avviare un dibattito sui temi trattati nella puntata, e il suo contenuto si inquadra nell'alveo del diritto di cronaca e del diritto di critica tutelati dall'articolo 21 della Costituzione.
Lo scopo di questo spazio era porre sotto i riflettori gli orientamenti recentemente manifestati dalle istituzioni europee, e concretizzatisi in una serie di atti documentabili (legislativi e non), in tema di alimentazione, campagna vaccinale, conti pubblici, diritti civili, lavori pubblici, giustizia e sicurezza.
“Contrappunto” riassume semplicemente i temi politici della settimana, il cui approfondimento è evidentemente affidato ai diversi servizi in onda nel corso della trasmissione, anche in ragione dell'ampiezza dei contenuti, che sono comunque necessariamente sintetizzati.
Al contempo, benché i temi siano introdotti in maniera sintetica e col tono volutamente sarcastico che caratterizza la rubrica, il servizio non contiene fake news, né tantomeno propaganda antieuropea, ma riporta valutazioni legittime, oggetto del legittimo dibattito politico, sia a favore sia in contrasto con le richiamate posizioni, esprimendo così un pluralismo dell'informazione di cui la RAI in quanto servizio pubblico è garante.
Lo stesso registro, la scelta della grafica, la colonna sonora, sono tutti elementi utilizzati per indicare che si tratta di un corsivo a tesi strutturato e pensato come un servizio volto a riportare un'opinione – anche in maniera provocatoria e irriverente, ma pur sempre aderente alla cronaca dei fatti – ed invitare al libero dibattito televisivo.
Il giornalista dopo aver riportato in una prima parte legittime critiche ad alcune posizioni espresse dalle istituzioni europee – relative al consumo alimentare, all'approvvigionamento di vaccini, ed all'austerity nei conti pubblici – ha proseguito con una seconda parte dedicata al sostegno ad altre posizioni parimenti espresse dalle medesime istituzioni in differenti ambiti – come giustizia, appalti, campi nomadi – annotando, con tono analogo, il disinteresse con cui il nostro Paese (non) ha recepito queste altre, significative, indicazioni.
Tutto ciò premesso, si ritiene opportuno evidenziare che – sulle presunte fake news di matrice antieuropeista legate a “tarme essiccate a colazione” e “biscotti alla farina di vermi” – non vi è dubbio che l'Unione Europea abbia pubblicato sui propri siti istituzionali documenti dal preciso contenuto in ordine a queste tematiche, fermo restando che, nei limiti dell'articolo 21 della Costituzione, è perfettamente lecito per un giornalista esprimere un senso di riprovazione per un gusto alimentare (giudizio, peraltro, presumibilmente condiviso da molti spettatori).
Anzitutto con riguardo alle tarme della farina il servizio non riporta di certo l'introduzione di una norma europea che imporrebbe di cibarsi di insetti, ma si riferisce all'approvazione da parte del Comitato europeo permanente su piante, animali e cibi di un disegno di legge che autorizza la vendita di tarme della farina, disegno di legge che è stato poi oggetto di una presentazione sul sito della Commissione in termini che esprimono una chiara indicazione della Commissione Europea a favore dell'indicazione FAO per il consumo di insetti a discapito di bestiame tradizionale. Dunque, riferirsi al fatto che la UE promuova la sostituzione delle tradizioni alimentari del continente (tra le altre anche italiane) con nuove abitudini comprendenti mangiare insetti non può essere bollata come fake news.
Inoltre, il servizio riferisce dell'acceso dibattito sul Nutriscore, un cardine del programma Farm to Fork dell'UE, che consiste in un sistema di valutazione basato sul valore nutrizionale dei cibi, comprensibilmente criticato in tutto il panorama politico italiano perché, operando secondo criteri basati esclusivamente sul valore nutrizionale, assegnerebbe a prodotti di punta del nostro mercato come, a titolo esemplificativo, l'olio extravergine di oliva o il parmigiano, voti più bassi rispetto ad altri prodotti, meno naturali, come la Coca cola light o il latte prodotto con farina di piselli con il rischio di forviare i consumatori che sarebbero indotti all'equivalenza nutriente = sano = di qualità.
Per quel che concerne poi la campagna vaccinale, gestita a livello europeo, i risultati positivi che hanno riportato alle riaperture nei Paesi che hanno investito in maniera importante sui vaccini come il Regno Unito, Israele e gli Stati Uniti sono innegabili; al contempo si evidenzia come alcuni errori commessi dall'Unione Europea nella gestione della campagna vaccinale sono stati ammessi ad esempio dal vicepresidente olandese della Commissione, Frans Timmermans, e gli stessi Stati Membri, quali l'Austria o la Danimarca, hanno dichiarato che non faranno più solo affidamento sull'Ue per l'approvvigionamento delle dosi vaccinali ma produrranno vaccini di seconda generazione insieme a Israele.
Per quanto concerne il tema del Recovery Fund che “comporterebbe debiti, riforme e nuove tasse”, anche tale riferimento è pienamente fondato. L'intero progetto del PNRR del Governo poggia infatti sul programma Next Generation EU il quale prevede la creazione, da un lato, di eurobond emessi per trasferire aiuti, a fondo perduto, agli Stati Membri, e dall'altro una quota di prestiti della UE agli stessi, destinata a venire restituita dagli Stati, ossia nuovi “debiti” pubblici. In entrambi i casi, sia per i trasferimenti che per i nuovi debiti, il costo dell'intervento sarà comunque sostenuto dai cittadini dell'Unione (e per quota parte dagli italiani) con i proventi previsti dalla decisione sulle risorse proprie dell'Unione chiamata a coprire le obbligazioni emesse per il RF, appunto, con nuove tasse europee in corso di definizione. Anche in tema di riforme è ben noto che l'Unione Europea, e alcuni attori protagonisti del dibattito continentale, condizionano gli aiuti alle economie a profondi cambiamenti delle legislazioni nazionali, con un approccio muscolare visto al suo acme all'epoca della crisi greca. Innumerevoli trasmissioni e servizi RAI hanno toccato questi temi in passato. Tale approccio di stretta condizionalità, anche nel caso del Recovery Fund è pienamente presente nel dibattito. Tanto che negare al pubblico notizia di tali debiti, tasse e dibattiti sulle riforme, come contropartita degli aiuti immediati concessi, questo sì sarebbe una fake news (omissiva) ed avrebbe un fine di propaganda.
In conclusione, si ritiene opportuno evidenziare che la sintesi giornalistica che caratterizza una trasmissione televisiva e specialmente un servizio come quello in questione, non può essere utilizzata come un argomento valido per sostenere che le opinioni ivi rappresentate sarebbero fake news, per il solo fatto che esse non sono allineate alla posizione del Governo italiano o dell'Unione Europea, quando sono invece notizie e opinioni da riferire pienamente legittime».
Tutto ciò premesso, nel pieno rispetto del pluralismo, la Rai da sempre garantisce la possibilità di esprimere – purché sia fatto in modo corretto e rispettoso – punti di vista differenti come quello rappresentato nel corso del servizio citato nelle interrogazioni. Così come viene garantita la libertà di espressione, con pari attenzione si garantisce nell'ambito dell'informazione Rai il contraddittorio, il confronto tra i diversi punti di vista e il contrasto contro la diffusione di ogni forma di fake news.
ANZALDI. – Al Presidente e all'Amministratore delegato Rai, Premesso che:
Il 4 maggio scorso il quotidiano «Il Messaggero» ha rivelato il caso delle opere d'arte rubate in Rai. In particolare l'articolo ha dato conto del quadro del pittore fiorentino Ottone Rosai che sarebbe stato sostituito con una copia negli anni '70 e poi rivenduto illecitamente, vicenda sulla quale sono in corso indagini della Procura di Roma e del Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale.
La trasmissione «Striscia la Notizia» nella puntata del 13 maggio ha rivelato i presunti casi di ulteriori furti d'arte in Rai, che avrebbero riguardato opere di Giorgio De Chirico e Renato Guttuso, oltre ad altri oggetti d'arte.
Si chiede di sapere
Quali, quante e di quali autori siano le opere d'arte della Rai che, in base alle informazioni in possesso dell'azienda, sarebbero state nel tempo trafugate. Quali provvedimenti l'azienda abbia assunto per avviare le dovute verifiche interne in merito allo stato e alla tutela delle opere d'arte presenti in azienda. Se esista un catalogo delle opere e chi avrebbe dovuto vigilare per tutelarle. Quali iniziative giudiziarie, anche in sede civile, l'azienda intenda assumere per rivalersi su eventuali dipendenti infedeli che abbiano danneggiato la Rai e sui responsabili della mancata vigilanza per la tutela delle opere. (380/1773)
CAVANDOLI, BERGESIO, CAPITANIO, COIN, FUSCO, MACCANTI, PERGREFFI. – Al Presidente e all'Amministratore delegato della Rai, Premesso che:
secondo quanto riportato da fonti di stampa sarebbero più di dieci i capolavori artistici trafugati dalla sede della Rai di Viale Mazzini, sostituiti con dei falsi, mentre gli originali pare siano stati alienati;
Sulla vicenda indaga la procura di Roma mentre la Rai, per tutelare un patrimonio che vale circa 100 milioni di euro, ha nominato un comitato tecnico scientifico con l'obiettivo di catalogare le opere. Non sono solo dipinti, ma anche litografie, arazzi, sculture.
L'allarme è scattato nel marzo scorso, quando nella sede di viale Mazzini era caduto in terra quello che avrebbe dovuto essere «Architettura» di Ottone Rosai, un autore fiorentino del Novecento: qualcuno si è accorto che si trattava di una copia. L'originale era stato rubato negli anni '70 e venduto per 25 milioni di lire da un dipendente ormai in pensione, non più imputabile. Sono spariti anche «La domenica della buona gente» di Renato Guttuso e «Vita nei campi» di Giorgio De Chirico, trafugato e sostituito con un falso.
si chiede alla Società Concessionaria di sapere –:
se esiste un catalogo storico di tutte le opere artistiche di proprietà della RAI con descrizione dello stato e indicazione della loro collocazione;
se è stata completata la catalogazione prevista dall'articolo 17 del Codice dei Beni Culturali (decreto legislativo 42/2004) dei beni di interesse culturale di proprietà della concessionaria;
se sono stati controllate tutte le opere artistiche esposte nei vari uffici della sede RAI al fine di verificarne l'autenticità;
quali iniziative i vertici della Rai intendano assumere affinché si faccia chiarezza su questa incresciosa quanto che surreale vicenda. (381/1776)
RISPOSTA. – In merito alle interrogazioni in oggetto si forniscono i seguenti elementi informativi sulla base delle indicazioni delle competenti strutture aziendali.
In via preliminare è opportuno sottolineare come Rai abbia una importante collezione di beni artistici frutto di una politica aziendale che affonda le sue radici negli anni della nascita del Servizio Pubblico radiotelevisivo. Proprio per tutelare questo patrimonio, l'Azienda si è dotata negli anni recenti di una direzione Canone e Beni artistici che ha tra i suoi compiti quello di conservare, tutelare e valorizzare le risorse della Rai.
Quanto alle notizie riguardanti alcuni furti di pezzi pregiati appartenenti alla Rai, corrispondono in effetti al vero e al momento non è possibile fornire informazioni più dettagliate perché è in corso il lavoro dei magistrati a fronte delle denunce presentate dall'Azienda. Sono inoltre in pieno svolgimento anche tutte le azioni utili alla definizione dell'esatto perimetro di furti/sostituzioni e le conseguenti azioni volte a recuperare quanto eventualmente sottratto al patrimonio aziendale.
Naturalmente, nel caso nell'ambito del percorso giudiziario si dovessero accertare eventuali responsabilità di dipendenti o collaboratori, la Rai provvederà ad assumere tutti i provvedimenti necessari a tutela del patrimonio e dell'immagine dell'Azienda.
ROMANO. – Al Presidente e all'Amministratore delegato della RAI, Premesso che:
Nell'accordo sul cosiddetto giusto contratto firmato da azienda e sindacati il 23 luglio 2019 è stato sancito il ruolo dell'informazione nelle reti Rai;
Che con questo accordo è stato sancito di riconoscere anche contrattualmente il ruolo e la funzione dei giornalisti delle reti Rai;
Che parte integrante dell'accordo, come scritto nel testo stesso, era di regolamentare, secondo linee già condivise tra le parti in anni di trattative, anche il ruolo dei giornalisti cosiddetti «free lance» entro la fine del 2019;
Si chiede di sapere
Cosa intende fare la Rai per rispettare questa parte dell'accordo.
Per quale motivo la Rai non ha ritenuto di dover finora rispettare l'impegno assunto di regolamentare il ruolo dei «free lance» come concordato.
Se è vero che la Rai durante le trattative abbia espressamente richiesto di poter disporre di un'aliquota di «free lance», già attivi da anni in azienda, per garantire caratteristiche di flessibilità dei suoi programmi di rete, impegnandosi a contrattualizzare i «free lance» nei termini convenuti nelle trattative tra le parti.
Se è vero che la Rai abbia ottenuto, durante le trattative, il pieno e formale assenso delle parti alla costituzione di questa aliquota di giornalisti «free lance» i quali hanno rispettato il loro impegno di non partecipare per questo motivo alle norme del giusto contratto in attesa che l'azienda rispettasse la sua parte dell'impegno (passaggio che poi non risulta essere stato effettuato). (375/1763)
RISPOSTA. – In merito all'interrogazione in oggetto si forniscono i seguenti elementi informativi sulla base delle indicazioni della Direzione Risorse Umane e Organizzazione.
Occorre innanzi premettere che l'accordo sottoscritto il 23 luglio 2019 ha definito i criteri per l'inquadramento giornalistico del personale che ha svolto attività presso reti e testate con contratti di lavoro subordinato o autonomo di tipo non giornalistico.
Nell'ambito di tale accordo è stato inserito anche l'impegno programmatico delle Parti ad avviare entro la fine del 2019 gli incontri per definire regole per l'assunzione di personale non subordinato all'interno del perimetro produttivo descritto nel citato accordo di luglio 2019 : «Le Parti si incontreranno entro la fine del 2019 per definire congiuntamente la regolamentazione del personale assunto con contratti che non siano di lavoro subordinato nell'ambito produttivo di cui all'allegato 2».
Si ritiene opportuno evidenziare che – nel corso della trattativa – è emersa con chiarezza la complessità di armonizzare una eventuale regolamentazione dei c.d. «free lance» con la relativa disciplina del Contratto Nazionale di Lavoro Giornalistico.
Inoltre, è necessario considerare che uno dei presupposti del citato accordo era la realizzazione delle previsioni del Piano Industriale 2019/2021 che prevedeva, tra l'altro la istituzione di Direzioni tematiche che fornissero contenuti alle Reti/Canali televisivi tra le quali si identificava una specifica Direzione per la cura della produzione informativa. Tale Direzione avrebbe dovuto essere il luogo di inquadramento delle risorse giornalistiche con contratti di lavoro subordinato e, una volta definita la disciplina, anche la struttura aziendale che avrebbe legittimamente utilizzato i collaboratori con contratto di lavoro autonomo giornalistico.
In tale quadro, gli incontri intervenuti tra la fine del 2019 e la prima metà del 2020 sulla materia hanno visto Sindacato ed Azienda confrontarsi sotto il profilo tecnico ma di fatto, anche a causa della situazione di emergenza sanitaria, la realizzazione del Piano Industriale ha subito un forte rallentamento e conseguentemente non è avvenuta l'istituzione della Direzione per la cura della produzione informativa di Reti e Canali TV, identificata come «contenitore» per le professionalità giornalistiche subordinate ed autonome.
CAPITANIO, BERGESIO, CAVANDOLI, COIN, FUSCO, MACCANTI, PERGREFFI. – Al Presidente e all'Amministratore delegato della Rai, Premesso che:
nella puntata del 18 maggio u.s. della trasmissione «Striscia la Notizia» nella rubrica «Rai Scoglio 24» l'inviato Alessio Giannone in arte «Pinuccio» avrebbe scoperto un caso di pubblicità occulta nel programma culturale di Raiuno Milleeunlibro – Scrittori in tv, condotto da Gigi Marzullo con la regia di Patrizia Caldonazzo.
Le attrici ospiti della trasmissione indosserebbero spesso gioielli prodotti e venduti dalla signora Caldonazzo, che avrebbe indugiato con insistenza nelle riprese su orecchini e altri monili. Nei titoli di coda della trasmissione, però, non si fa alcun riferimento alla fornitura dei gioielli.
Un giornalista della trasmissione ha contattato la signora Caldonazzo per provare ad acquistare una delle sue creazioni, e in particolare il gioiello indossato in tv da Margherita Tiesi. Dopo aver fissato il prezzo in 40 euro più 2,90 euro di spedizione, la regista ha spiegato che al costo non fosse «assolutamente» da aggiungere l'Iva utilizzando il «pagamento su PostePay». Alla domanda della rubrica satirica di ottenere un eventuale scontrino o ricevuta, la signora Caldonazzo ha risposto: «Non rilascio scontrino perché sono regista a Rai Uno e le creazioni di Papy sono un hobby».
Alla luce di quanto sopra si chiede alla Società Concessionaria di sapere:
se e quali regolamenti interni della Rai consentano ai registi di far indossare, inquadrare e vendere prodotti privati e quali provvedimenti verranno eventualmente adottati dalla direzione di rete. (384/1779)
RISPOSTA. – In merito all'interrogazione in oggetto si forniscono i seguenti elementi informativi sulla base delle indicazioni delle competenti strutture aziendali.
In premessa, si ritiene opportuno evidenziare che, come ovvio, non esistono regolamenti interni della RAI che «consentano ai registi di far indossare, inquadrare e vendere prodotti privati», mentre da sempre l'azienda è impegnata a contrastare qualunque forma di pubblicità c.d. occulta.
In relazione a quanto divulgato dal programma Mediaset «Striscia la notizia» sul caso di pubblicità occulta riferibile ad una programmista regista in forza presso la redazione che realizza Milleeunlibro, si sottolinea che – sulla base del vigente Regolamento di disciplina aziendale, del Codice Etico, delle disposizioni interne vigenti in materia di correttezza e trasparenza della pubblicità, nonché degli obblighi di diligenza, correttezza e buona fede derivanti dal rapporto di lavoro – è stata già avviata una istruttoria disciplinare nei confronti dell'interessata.
Tale istruttoria ha lo scopo di ricostruire i termini della vicenda e di intervenire nei confronti della dipendente con i provvedimenti che saranno ritenuti più opportuni.
CAPITANIO, BERGESIO, CAVANDOLI, COIN, FUSCO, MACCANTI, PERGREFFI. – Al Presidente e all'Amministratore delegato della Rai, Premesso che:
L'edizione numero 30 della «Partita del cuore», prevista per il 25 maggio a Torino, sarà trasmessa per la prima volta da Mediaset e non dalla Rai.
Il servizio pubblico, che per 29 anni ha legato il suo nome a questo grande evento benefico organizzato ogni anno dal 1991 dalla Nazionale Cantanti, ha deciso quest'anno di non mandarlo in onda a tutto beneficio della concorrenza.
In questi 30 anni la Partita organizzata dalla Nazionale cantanti, cresciuta anche grazie alla Rai, ha permesso di raccogliere per la beneficenza oltre 100 milioni di euro, ha visto la partecipazione di presidenti della Repubblica, del Papa, del Dalai Lama, è stata palcoscenico di un incontro storico tra Shimon Peres e Arafat;
si chiede alla Società Concessionaria di sapere:
quali siano le motivazioni che hanno spinto l'azienda a non trasmettere l'evento televisivo di cui in premessa. (385/1780)
RISPOSTA. – In merito all'interrogazione in oggetto si forniscono i seguenti elementi informativi sulla base delle indicazioni della Direzione di Rai Uno.
In premessa, si ritiene opportuno evidenziare che lo scorso anno la RAI decise di mandare in onda la ventinovesima edizione della Partita del Cuore il giorno 3 settembre da Verona, nell'ambito della settimana dedicata ai Lavoratori dello Spettacolo. La sua collocazione in palinsesto fra le due puntate dei Music Award fu scelta proprio per dare risalto all'evento, rendendolo parte integrante di una grande manifestazione, di un momento di azione sociale importante, uno dei principali punti di attenzione nel critico panorama di uno dei settori lavorativi più colpiti dalla pandemia, quello dello spettacolo appunto.
Tutto ciò, a testimoniare i 29 anni di solidarietà della RAI verso le attività benefiche della Nazionale Italiana Cantanti, di cui la Partita del Cuore rappresenta l'apice.
Spiace aver preso atto che, dopo il 3 settembre 2020, la Nazionale Italiana Cantanti non ha più avuto alcun contatto con la RAI e senza alcuna motivazione ha evitato di proporre all'azienda di organizzare e trasmettere la trentesima edizione della Partita del Cuore, come era invece sempre accaduto dal 1992 fino allo scorso anno.
Aver appreso che la Nazionale Italiana Cantanti quest'anno ha contattato Mediaset e chiuso con Canale5 l'accordo per la messa in onda della Partita del Cuore è stata per la Rete una spiacevole sorpresa, soprattutto perché a tutt'oggi si ignorano i motivi di tali decisioni.
In conclusione, dunque, si può senz'altro affermare che la Rai non ha in alcun modo rifiutato di trasmettere la Partita del Cuore del 2021 perché la stessa non è stata mai offerta all'Azienda.
GARNERO SANTANCHÈ, MOLLICONE. – Al Presidente e all'Amministratore delegato della Rai, Premesso che:
nel corso degli ultimi mesi, alla trasmissione Domenica In, condotta da Mara Venier, hanno partecipato, in qualità di ospiti, diversi personaggi politici,
da quando si è insediato l'attuale Esecutivo si è trattato esclusivamente di esponenti della maggioranza,
in particolare, risultano almeno sei presenze del sottosegretario Sileri, senatore del Movimento 5 Stelle, tre del ministro Speranza, deputato di Articolo 1, e una del ministro Gelmini, deputato di Forza Italia,
il 28 febbraio scorso, addirittura, ha goduto di ampio spazio l'ex portavoce del presidente Conte ed esponente del Movimento 5 Stelle Rocco Casalino, cui è stata data la possibilità di promuovere il proprio libro autobiografico,
i più basilari principi del pluralismo imporrebbero di invitare, a una trasmissione seguita e popolare come Domenica In, anche rappresentanti dell'opposizione,
ormai si sta approssimando la fine della stagione in corso,
si chiede di sapere
per quali ragioni, sino ad oggi, non siano stati ospitati, a Domenica In, esponenti politici di opposizione e se ciò sia in programma per le ultime puntate della trasmissione. (386/1785)
RISPOSTA. – In merito all'interrogazione in oggetto si forniscono i seguenti elementi informativi sulla base delle indicazioni della Direzione di Rai Uno.
In premessa, si ritiene opportuno evidenziare che la linea editoriale di Domenica In non prevede la presenza di esponenti politici in qualità di ospiti. In questa stagione è stata fatta un'eccezione limitatamente a presenze istituzionali legate all'emergenza Covid.
Nel corso di questa stagione televisiva Domenica In ha infatti dedicato la prima ora del programma alla pandemia e alla campagna vaccinale. Lo ha fatto con uno spirito da servizio pubblico, cercando di informare con un linguaggio diretto e popolare i telespettatori mettendoli in «contatto diretto» con gli scienziati, i medici di diverse discipline e i rappresentanti delle istituzioni sanitarie e politiche in grado di spiegare le decisioni che venivano via via assunte a tutti i livelli. Anche per questo il programma ha avuto l'onere e l'onore di ospitare il lancio della campagna vaccinale lo scorso 27 dicembre alla presenza del Ministro Speranza, dell'allora Commissario straordinario Arcuri e di numerosi operatori sul campo. Da quel momento ha svolto una costante campagna informativa sui vaccini, sulla loro utilità, sull'organizzazione delle vaccinazioni etc.
Nel corso di questi mesi hanno quindi partecipato al programma esponenti dei due governi che si sono alternati durante questa edizione di Domenica In, rappresentanti delle strutture preposte al contrasto della pandemia e delle istituzioni sanitarie, esponenti di regioni ed enti locali, senza alcuna sottolineatura di appartenenza politica ma solo ed esclusivamente in relazione al ruolo istituzionale ricoperto.
Tra questi ultimi ricordiamo il Ministro della salute Speranza, il Ministro degli affari Regionali Gelmini, il sottosegretario Sileri, la presidente della Regione Lombardia Moratti, il presidente della regione Veneto Zaia, l'Assessore alla formazione lavoro della Regione Lombardia Melania De Nichilo Rizzoli, il sindaco di Venezia Brugnaro, il sindaco di Codogno Passerini.
A proposito dell'ex portavoce del presidente Conte, Rocco Casalino, si ritiene utile precisare che il 28 febbraio, giorno della sua presenza a Domenica In, l'esperienza del governo Conte si era conclusa da circa due settimane e che l'intervista è stata volutamente circoscritta alla sua esperienza di uomo di comunicazione, con riferimento particolare alle sue esperienze televisive e alla sua vita privata raccontate in un libro autobiografico.
In conclusione, si ritiene opportuno informare che, in queste ultime puntate della stagione 2020-2021, il programma continuerà la campagna informativa con il coinvolgimento di altre figure istituzionali, in particolare di alcuni presidenti di Regione appartenenti alla maggioranza e all'opposizione, per fare il punto sulla nuova fase di contrasto alla pandemia e sulla gestione delle riaperture in vista della stagione estiva.
PAXIA. – Al Presidente e all'Amministratore delegato della Rai. Per sapere, premesso che:
da quanto si apprende anche da fonti giornalistiche: l'amministratore delegato Fabrizio Salini aveva un sogno riguardo alla Rai, un progetto fatto di valorizzazione delle risorse interne, dove la politica non entra nel merito dei meccanismi decisionali sui vari format, dove gli appalti vengono ridotti, i budget tagliati risparmiando così i soldi dei contribuenti e dove si sfruttano le risorse interne: purtroppo a volte i buoni propositi si scontrano con una realtà fatta di compromessi;
Rai due ha dedicato la prima serata ad un nuovo programma di approfondimento politico guidato da Alessandro Giuli, fratello di Antonella Giuli, portavoce del capogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera dei Deputati Francesco Lollobrigida, cognato di Giorgia Meloni;
il giornalista Giuli è risorsa esterna alla Rai;
nonostante il flop del citato programma ed anche di altri sempre condotti dal Giuli risulterebbe alquanto probabile che sia lui stesso a condurre un prossimo e nuovo programma dedicato alla storia e all'archeologia;
ben si comprendono i motivi del susseguirsi di scelte sbagliate, non gradite, ma evidentemente politicamente necessarie;
il CdA di viale Mazzini è in scadenza, è il momento di spartizioni politiche e nomine e dove ora più che mai sarebbe necessario invertire la rotta, dare discontinuità ai vecchi indirizzi e respirare aria nuova;
il CdA, che resterà in carica tre anni, sarà formato da sette componenti di cui solo uno votato dall'Assemblea dei dipendenti della Rai;
è dunque evidente che la partita si gioca in Parlamento tra nomine che devono pervenire dai nuovi assetti di governo ovvero dalla grossa coalizione che sostiene il premier Draghi;
l'AD Salini e il direttore Di Meo starebbero spingendo per il rinnovo del contratto nel grave e pericoloso apparente silenzio della politica, all'interno della quale in realtà si cercano nomi che potrebbero andare bene a tutta la grande coalizione sempre in un'ottica di spartizioni che nulla hanno a che fare con un servizio pubblico che dovrebbe garantire integrità e contenuti;
l'Agcom aveva già multato la Rai per violazione degli obblighi del contratto di servizio in tema di pluralismo, trasparenza e imparzialità, dimostrando la sua incapacità di decidere;
allo stato il servizio pubblico risulta ancora una volta paralizzato nella palude nella quale Salini e l'attuale management della Rai tengono in ostaggio la più grande azienda culturale del Paese –:
quale nuova visione di intenti la Rai intenda mostrarci lavorando per produrre format che non siano più esclusivamente legati ad interessi meramente politici e che valorizzino l'informazione e la cultura del nostro tempo affinché il nostro servizi pubblico ritorni ad essere finestra sul mondo e spazio di riflessione. (3871786)
RISPOSTA. – In merito all'interrogazione in oggetto si forniscono i seguenti elementi informativi sulla base delle indicazioni della direzione di Rai 2.
In via preliminare si ritiene opportuno evidenziare che la Rai da sempre cerca di coprire la propria offerta informativa garantendo – nella propria funzione di servizio pubblico – il pluralismo in ogni sua sfumatura, con grande impegno e con grande consapevolezza del ruolo dell'informazione nelle società democratiche.
Nello specifico del programma di prima serata di Rai 2 Anni 20, intanto occorre chiarire che la conduttrice è Francesca Parisella, una risorsa interna all'Azienda, in quanto programmista regista assunta in Rai a tempo indeterminato. Interno è anche il regista del programma Francesco Ebner, così come il capo progetto Cesare Zavattini, buona parte degli autori e degli inviati.
Tra i collaboratori esterni c'è anche il giornalista Alessandro Giuli, che per Rai 2 lavora e ha lavorato – in qualità di autore, presentatore e commentatore – per alcuni programmi dedicati al territorio e alla cultura popolare italiana, pensati e realizzati per valorizzare la cultura del nostro tempo proprio nell'ottica e nello spirito del servizio pubblico. A titolo esemplificativo si ricorda il programma condotto da Van de Sfroos Il Mythonauta e il programma itinerante Vitalia in palinsesto dopo le Olimpiadi.
Alessandro Giuli lavora in Rai da diversi anni, ha collaborato sia con Rai 3 che con Rai 2, con differenti contratti in numerosi programmi. Si ritiene comunque necessario sottolineare che, a prescindere dal successo di tali trasmissioni, il suo lavoro ha sempre riscontrato la piena soddisfazione dei conduttori, dei Funzionari e dei Dirigenti Rai con cui si è confrontato e per i quali ha lavorato. Prova ne è il fatto che il precedente Direttore di Rai 2, Carlo Freccero, decise di garantirsi la collaborazione di Giuli con un contratto di esclusiva, che poi l'attuale direttore Di Meo ha rinnovato.
Giuli ha una formazione culturale, una sensibilità politica e un consolidato curriculum professionale che sono utili nel costante tendere della Rai a garantire voce a chiunque, nel rispetto dei valori del pluralismo e dell'imparzialità, che vengono perseguiti con una offerta informativa ed editoriale articolata sulle Reti e sulle Testate nel loro complesso.
DE PETRIS – Al Presidente e all'Amministratore delegato della Rai, Premesso che:
La rubrica televisiva della RAI «TG2 Motori» trasmessa domenica 16 maggio ha ospitato un servizio di oltre sei minuti (che parte dal minuto 13 e 15 secondi e finisce al minuto 19 e 35 secondi) in cui hanno proposto ai telespettatori la prova della Honda CRF 400 RX, una moto da enduro. La prova della Honda non si è svolta in una pista, bensì nel territorio di Fabbrica Curone, attraverso boschi, sentieri, carrarecce, prati e il greto del torrente.
Considerato che,
in Piemonte, come in gran parte dell'Italia e nella maggioranza dei paesi europei, esiste una norma (la legge regionale 32/1982), che stabilisce un divieto generale di praticare il fuoristrada con mezzi a motore per puro divertimento;
In deroga al divieto i comuni possono autorizzare temporaneamente lo svolgimento di manifestazioni fuoristrada, ma solo nel rispetto di molte e stringenti prescrizioni, tra le quali va ricordato anche, ma non solo, il divieto di transito negli alvei torrentizi;
Nel servizio, più volte si ribadisce che il territorio di Fabbrica Curone sarà parte del «percorso della mitica Six Days». Tuttavia, da ulteriori informazioni apparse sulla stampa, parte dei comuni ed enti interessati dal transito della gara hanno affermato di non aver ancora ricevuto istanze per le necessarie autorizzazioni del percorso sopraccitato.
Ritenuto che,
il paesaggio geografico e ambientale ove è stato realizzato il servizio, consta di valli, ricche di biodiversità e di pregi ambientali, che rischiano, a parere dell'interrogante, di essere invece riconosciute come «valli dell'enduro», una pratica particolarmente dannosa per la conservazione dell'ambiente, e ciò in stridente contraddizione con il forte impegno e i notevoli investimenti pubblici finalizzati a valorizzare le risorse materiali e immateriali (acqua, aria, boschi, cultura tradizionale, storia, gastronomia) e per promuovere la vocazione territoriale al «turismo lento»
Si chiede di sapere
Quali interventi intenda promuovere, al fine di tutelare quell'area geografica, verificare che siano state date le opportune autorizzazioni nel rispetto della normativa vigente e se non voglia rivolgere una maggiore attenzione alla trasparenza e correttezza delle scelte dei servizi. (388/1790)
RISPOSTA. – In merito all'interrogazione in oggetto si forniscono i seguenti elementi informativi sulla base delle indicazioni della testata del Tg2.
Nel servizio andato in onda il 16 maggio scorso nella rubrica Tg2Motori, il giornalista Piergiorgio Giacovazzo ha attraversato in moto alcune strade piemontesi abitualmente utilizzate per la pratica dell'enduro, sia per gare che per allenamenti, nel pieno rispetto della legge regionale piemontese 32/1982.
Tale normativa all'art. 11 comma 1 stabilisce che «Su tutto il territorio regionale è vietato compiere, con mezzi motorizzati, percorsi fuoristrada», laddove per fuoristrada si intendono terreni vergini, prati, boschi e quanto altro non sia già attraversato da strade o sentieri già mappati.
Al comma 2 dello stesso articolo si specifica che: «Tale divieto è esteso anche ai sentieri di montagna e alle mulattiere, nonché alle piste e strade forestali che sono segnalate ai sensi della legge regionale 12 agosto 1981, n. 27 e della legge regionale 9 agosto 1989, n. 45». Pertanto, oltre alle aree vergini, il divieto di fuoristrada è allargato a strade e sentieri protetti, dov'è fatto esplicito divieto con cartelli e segnalazioni ai sensi delle leggi regionali citate.
Occorre precisare quindi che la troupe del Tg2Motori ed i suoi accompagnatori si sono mossi, comunque previa autorizzazione, sempre e soltanto su strade e sentieri già esistenti, mappati, dove non c'è alcun divieto di transito per i mezzi a motore, né tantomeno un cartello che lo indichi. Per altro sono state utilizzate solo moto omologate e per di più ad emissioni Euro5, che nel campo motociclistico è il livello più alto di tutela dell'ambiente. E senza mai infrangere i limiti di velocità.
Per quanto riguarda l'attraversamento in moto del fiume Curone effettuato durante le riprese nel territorio di Fabbrica Curone, si sottolinea che tale guado rientra nelle strade mappate della regione Piemonte, anche questa priva di divieto di transito, con scivoli di accesso e uscita dall'alveo, proprio per consentirne l'attraversamento.
Inoltre, sempre la legge regionale piemontese 32/1982, all'articolo 5-bis si stabilisce che: «Le manifestazioni e le gare motoristiche fuoristrada di cui al presente comma possono essere autorizzate al di fuori degli alvei, fatta eccezione per gli attraversamenti a guado esistenti, delle zone umide...». Quindi tale attraversamento può essere consentito anche in gara, com'è già successo svariate volte anche negli anni scorsi.
In relazione alla Sei Giorni Internazionale, la gara di Enduro più importante del mondo che finalmente torna in Italia e si svolgerà a settembre tra Lombardia e Piemonte, è importante evidenziare che il suo percorso sarà ufficialmente segreto fino al 30 agosto prossimo, ma tutti i comuni interessati hanno già ricevuto le richieste, e tra di essi si annoverano anche alcune delle zone messe in luce anche grazie a Tg2Motori.
Anche questa manifestazione si svolgerà solo su strade e sentieri autorizzati, con moto omologate ed Euro5, nel pieno rispetto delle norme vigenti e del meraviglioso ambiente che le ospita. E per questo territorio sarà una imperdibile vetrina internazionale.
VERDUCCI, FEDELI, GIACOBBE, BITI, BOLDRINI, COMINCINI, D'ALFONSO, D'ARIENZO, MARGIOTTA, PITTELLA. – Al Presidente e all'Amministratore delegato della RAI, Premesso che:
sono sempre più insistenti le notizie circa l'imminente e definitiva cancellazione dal palinsesto di RAI Italia della trasmissione televisiva «La Giostra dei Gol», evento calcistico domenicale di RAI Italia trasmesso in quattro continenti;
«La Giostra del Gol» è la trasmissione più importante del palinsesto di RAI Italia, appuntamento atteso da tutte le comunità degli italiani nel mondo, con oltre 50 milioni di telespettatori, che vanta una storia lunghissima, avendo esordito nel 1977 e che ogni domenica racconta le vicende del campionato di calcio;
la partecipazione attraverso il servizio pubblico radiotelevisivo ai principali eventi sportivi e calcistici è strumento imprescindibile per sostanziare e rinsaldare il legame di appartenenza tra la comunità italiana e le comunità degli italiani nel mondo;
considerato che:
il presente e il futuro del rapporto dell'Italia con le sue collettività nel mondo passano dall'investimento in lingua e cultura, una scelta che dovrebbe vedere la RAI quale soggetto protagonista, potenziando l'investimento e il palinsesto destinato ai nostri connazionali all'estero attraverso RAI Italia;
si chiede di sapere:
quali iniziative la RAI intenda adottare per continuare a trasmettere sui canali internazionali del servizio pubblico le immagini del campionato italiano di calcio di Serie A, ottenendo i diritti trasmissivi dalla Lega Calcio, e quali iniziative intenda adottare per salvaguardare la trasmissione televisiva «La Giostra dei Gol» che appartiene al patrimonio culturale della vastissima comunità di italiani nel mondo. (389/1804)
RISPOSTA. – In merito all'interrogazione in oggetto si forniscono i seguenti elementi informativi sulla base delle indicazioni della direzione Diritti Sportivi.
In via preliminare, come già nelle interrogazioni n. 1766 e 1752, si rammenta che la Rai ha acquisito per il triennio 2018/2021 i diritti per la trasmissione sui canali di Rai Italia – con telecronaca esclusivamente in lingua italiana – di 3 partite a scelta per ogni turno del Campionato per squadre di Club organizzato dalla Lega Serie A, oltre agli highlights delle restanti partite, delle Semifinali e della Finale della Coppa Italia.
Questo è stato possibile anche per uno specifico pacchetto predisposto dalla Lega Serie A («Pacchetto per le Comunità Italiane»), nell'ambito dell'asta dalla stessa indetta il 9 agosto 2017 per la vendita dei diritti esteri e grazie all'acquisizione di questi contenuti la Rai ha potuto finora alimentare il programma di punta di Rai Italia Giostra dei goal.
Purtroppo lo scenario attuale del mercato dei diritti sportivi è profondamente mutato: il Bando pubblicato dalla Lega Serie A il 23 novembre 2020 per le Stagioni 2021/2024 non ha più previsto un pacchetto specifico per le Comunità italiane, ma – anche al fine di ottemperare alle previsioni imposte all'Organizzatore dal d.lgs. 9 gennaio 2008 n. 9 (c.d. decreto Melandri) – ha disposto l'obbligo per l'aggiudicatario di garantire la trasmissione, anche in lingua italiana, di almeno tre partite per ogni giornata del Campionato con l'opzione del commento audio in italiano (via OTT, od altre soluzioni tecniche) predisposto direttamente dalla stessa Lega Serie A ed incluso nei pacchetti,.
I contenuti del Bando sanciscono l'impossibilità di formulare offerta per diritti internazionali parziali o limitati (es.: alcune partite a turno esclusivamente con commento in lingua italiana), ammettendo quindi esclusivamente offerte per la totalità dei diritti a livello globale, continentale o per singolo territorio e pertanto – considerati i numerosi Paesi serviti da Rai Italia ed i valori in gioco – Rai si è vista impossibilitata a partecipare all'asta.
Da fonti di mercato, i diritti esteri del Campionato sono stati sinora aggiudicati all'emittente CBS per gli U.S.A. ed all'Agenzia Infront per Europa, Canada, Asia, Centro e Sud America, Oceania, con valori che solo per questi Paesi hanno superato i 200 milioni di euro.
L'evoluzione del mercato internazionale dell'offerta televisiva nelle diverse piattaforme privilegia la cessione dell'esclusiva totale ad un unico broadcaster e vede gli stessi diritti svalutarsi più che proporzionalmente in caso di condivisione anche parziale con altri operatori. Infatti, i colloqui con gli aggiudicatari, immediatamente attivati, hanno confermato che il valore necessario per l'acquisto di una o più partite per la trasmissione in diretta su Rai Italia ha raggiunto ormai livelli multipli rispetto al passato, non coerenti con l'equilibrio economico complessivo aziendale.
È poi doveroso tener conto del fatto che l'eventuale cessione in co-esclusiva di un numero anche molto limitato di partite intaccherebbe sensibilmente la possibilità di cessione dei diritti principali in alcuni territori da parte degli aventi diritto.
In tale quadro si ritiene pertanto opportuno rilevare che la situazione di mercato potrà essere definita solo a seguito del processo di vendita dei diritti principali nei diversi Paesi; è stato però confermato da parte di Infront ogni ragionevole sforzo per concedere a Rai almeno gli Highlights con embargo limitato, di modo che il canale internazionale possa dare una certa continuità al racconto del campionato.
Tutto ciò considerato, al fine di contribuire anche tramite i programmi sportivi al legame con il territorio, la Rai ha nel frattempo manifestato alla Lega Serie B il proprio interesse per l'acquisizione dei diritti internazionali.
FLATI, SUT, DE CARLO. – Al Presidente e all'Amministratore delegato della Rai, Premesso che:
il Decreto-legge 22 marzo 2021, n. 41, cd Dl Sostegni, ha incrementato di 150 milioni per il 2021 il Fondo per il funzionamento delle istituzioni scolastiche, destinando tali risorse al potenziamento delle competenze e al recupero della socialità degli studenti, previsto nell'ambito del Piano Scuola Estate 2021;
il decreto ministeriale del MIUR di concerto con il MEF n. 158 del 14 maggio 2021 ha poi ripartito e assegnato alle singole istituzioni scolastiche tali risorse finanziarie;
il 19 maggio 2021 l'ufficio stampa dei deputati Sabrina De Carlo e Luca Sut diramava alle testate giornalistiche del Friuli Venezia Giulia un comunicato che annunciava l'erogazione della quota complessiva spettante alle scuole del territorio regionale, ai fini dell'attuazione del «Piano Scuola Estate 2021», inviando lo stesso anche alla redazione della Rai regionale del Friuli Venezia Giulia;
qualche ora dopo l'invio del predetto comunicato stampa, digitando le query ad esso pertinenti, il motore di ricerca Google ne segnalava la pubblicazione sul sito internet Rainews.it, riportandola sia tra i risultati della pagina generale che tra quelli delle News;
come di consuetudine, il motore di ricerca ha reso visibile l'anteprima del contenuto della pagina, la cui immagine viene opportunamente allegata. In essa si leggeva il seguente testo, dove figuravano parti di testo inequivocabilmente riconducibili alle dichiarazioni rese note poco prima, a mezzo stampa, dai deputati De Carlo e Sut: «PIANO ESTATE SCUOLA. IN ARRIVO 2,8 MILIONI DI EURO PER GLI ISTITUTI DEL FVG – A renderlo noto sono i deputati del MoVimento 5 Stelle Luca Sut e Sabrina De Carlo, a seguito della pubblicazione del decreto ministeriale del ...»;
come si evince chiaramente dagli screenshot allegati, il medesimo risultato sul motore di ricerca si otteneva anche a seguito dell'inserimento di query differenti, ma comunque facenti riferimento al contenuto del comunicato stampa oggetto della presente interrogazione;
nonostante nell'URL originaria (https://www.rainews.it/tgr/fvg/articoli/2021/05/fvg- piano-scuola-estate-fvg-2-milioni-800-mila-euro-de-carlo-sut-96fb74fc-b1c7-487e-b3f6-9ac662ef71ab.html fossero presenti espliciti richiami ai deputati De Carlo e Sut, analogamente alla stessa anteprima di Google che è rimasta visibile per alcune ore, l'apertura della pagina internet non riportava al comunicato stampa diramato dai parlamentari, bensì a un contenuto multimediale dal medesimo titolo e riferito ad analogo argomento – composto da una parte testuale e da un servizio video a firma di Nada Cok – ma riconducibile al Dipartimento regionale Scuola del Friuli Venezia Giulia e, in particolare, a dichiarazioni della sua direttrice Daniela Beltrame;
dai riscontri telematici riferiti all'interrogante e di seguito allegati, sembrerebbe essere avvenuta la rimozione o comunque la sostituzione del contenuto del succitato articolo, prima pubblicato su Rainews.it e, in un secondo momento, reso non più disponibile, lasciando spazio ad informazioni inerenti gli stanziamenti ministeriali per il Piano Scuola Estate 2021, ma provenienti da una diversa fonte;
viene riportato all'interrogante che, a seguito di contatti telefonici intercorsi tra l'ufficio stampa del deputato Luca Sut, lo stesso parlamentare e la redazione Rai del Friuli Venezia Giulia nella persona del Vice capo redattore Andrea Vardanega, quest'ultimo adduceva – quale spiegazione del fatto appena illustrato – il verificarsi di un aggiornamento dei contenuti del sito, a seguito del possibile sopraggiungere della medesima notizia da parte dell'altra sopracitata fonte;
per completezza d'esposizione si precisa che in data 19 maggio 2021 viene riferito che non risulta – dal sito del Dipartimento (http://www.scuola.fvg.it/) – la diffusione di contenuti inerenti il Piano Scuola Estate 2021, così come nessun altro media sembra aver provveduto alla pubblicazione delle già citate dichiarazioni da parte dell'Ufficio scolastico regionale che, da verifiche effettuate tramite motore di ricerca, risultano essere state riportate unicamente dal sito Rainews.it, ma assenti nel flusso delle notizie del giorno rilevabile sul web;
si chiede
Se i fatti esposti in premessa siano riconducibili ad una prassi giornalisticamente corretta e quali siano le motivazioni che hanno condotto alla già descritta scelta redazionale.
Se si ritenga opportuno, alla luce dei fatti riportati, avviare accertamenti interni sul rispetto dei principi di trasparenza e di imparzialità dell'informazione nel Servizio pubblico. (392/1821)
RISPOSTA. – In merito all'interrogazione in oggetto si forniscono i seguenti elementi informativi sulla base delle indicazioni della testata giornalistica TgR.
In via preliminare si ritiene opportuno precisare che il vicecaporedattore della TgR Friuli citato nell'interrogazione ha avuto, nell'immediatezza dei fatti riportati, un contatto telefonico non solo con l'ufficio stampa dell'On. Sut, ma anche con il parlamentare medesimo.
Ad entrambi ha spiegato che, una volta acquisita la notizia del decreto ministeriale in parola, la redazione l'ha approfondita tramite un contatto diretto con la Dirigente scolastica regionale e, dopo questo passaggio, il giornalista ha ritenuto che la citazione della fonte originaria non apparisse più necessaria ai fini informativi e quindi, nel nuovo pezzo, i parlamentari che avevano diffuso la notizia non sono più stati citati.
A fronte delle perplessità manifestate già in quella sede dall'On. Sut, è stata cura del vicecaporedattore precisare che – come è ovvio – alla base della nuova versione della notizia non c'era alcun intento di far passare sotto silenzio l'operato dei parlamentari del Movimento Cinque stelle.
Nei colloqui intercorsi con l'On. Sut, Andrea Vardanega ha infatti spiegato che la notizia si riferiva ad un atto del Governo – il DL Sostegni – e non ad un atto parlamentare, intendendo che se la norma di legge fosse stata frutto di un'iniziativa parlamentare promossa dagli interroganti, la citazione dei parlamentari proponenti sarebbe stata mantenuta anche nella seconda versione del servizio.