I Commissione
Affari costituzionali, della Presidenza del Consiglio e Interni
Affari costituzionali, della Presidenza del Consiglio e Interni (I)
Commissione I (Affari costituzionali)
Comm. I
7-00620 Meloni: Iniziative in merito all'indicazione del luogo di nascita nei documenti personali e nelle certificazioni relative a cittadini italiani nati nei territori poi ceduti alla ex Jugoslavia (Seguito della discussione e conclusione – Approvazione della risoluzione n. 8-00125) ... 36
ALLEGATO 1 (Risoluzione approvata) ... 44
INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA:
5-06108 Sorte: Sulla realizzazione della nuova sede del Reparto volo Piemonte del Corpo nazionale dei vigili del fuoco ... 37
ALLEGATO 2 (Testo della risposta) ... 44
5-06109 Fornaro: Iniziative per consentire ai piccoli comuni di attuare le convenzioni per lo svolgimento in forma associata delle funzioni di segretario comunale ... 37
ALLEGATO 3 (Testo della risposta) ... 46
5-06110 Tonelli: Iniziative per garantire l'ordine pubblico nella città di Bologna e per il rafforzamento del relativo organico del personale di polizia ... 38
ALLEGATO 4 (Testo della risposta) ... 48
5-06111 Alaimo: Iniziative per consentire lo svolgimento in modalità decentrata e telematica del concorso per duecento posti nella qualifica iniziale della carriera prefettizia ... 39
ALLEGATO 5 (Testo della risposta) ... 50
5-06112 Meloni: Sull'adozione di misure di protezione in favore della dottoressa Souad Sbai e del giudice estensore della sentenza di condanna di Bouchta El Allam ... 40
ALLEGATO 6 (Testo della risposta) ... 51
5-06113 Marco Di Maio: Sull'incremento del personale della Polizia di Stato nella provincia di Forlì-Cesena ... 41
ALLEGATO 7 (Testo della risposta) ... 52
5-06114 Calabria: Iniziative per contrastare i fenomeni violenti nella città di Roma e a tutela degli operatori di polizia ... 41
ALLEGATO 8 (Testo della risposta) ... 53
5-06115 Ceccanti: Iniziative per contrastare fenomeni di apologia della criminalità organizzata, con particolare riferimento a un episodio occorso nel Consiglio comunale di Padova ... 42
ALLEGATO 9 (Testo della risposta) ... 54
UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO
DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI
Giovedì 27 maggio 2021.
L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 12.50 alle 13.
RISOLUZIONI
Giovedì 27 maggio 2021. — Presidenza del presidente Giuseppe BRESCIA. – Interviene il sottosegretario di Stato per l'Interno Carlo Sibilia.
La seduta comincia alle 13.
7-00620 Meloni: Iniziative in merito all'indicazione del luogo di nascita nei documenti personali e nelle certificazioni relative a cittadini italiani nati nei territori poi ceduti alla ex Jugoslavia.
(Seguito della discussione e conclusione – Approvazione della risoluzione n. 8-00125).
La Commissione prosegue la discussione della risoluzione, rinviata, da ultimo, nella seduta del 12 maggio 2021.
Giuseppe BRESCIA, presidente, ricorda che nella precedente seduta di discussione il rappresentante del Governo ha formulato una proposta di riformulazione dell'atto di indirizzo e che i presentatori della risoluzione si sono riservato di valutare tale proposta di riformulazione.
Emanuele PRISCO (FDI) osserva come si sia svolta un'interlocuzione informale con il Governo, nel corso della quale i firmatari dell'atto in titolo hanno manifestato l'orientamento di non accogliere la proposta di riformulazione avanzata nella precedente seduta, pur dichiarandosi disponibili a valutate un'ulteriore proposta di riformulazione.
Il sottosegretario Carlo SIBILIA, all'esito dell'interlocuzione informale svoltasi con i presentatori, esprime parere favorevole sulla risoluzione in titolo, a condizione che sia riformulata nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1).
Emanuele PRISCO (FDI) riformula la risoluzione negli ulteriori termini indicati dal rappresentante del Governo, esprimendo l'auspicio che le questioni poste dall'atto di indirizzo vengano risolte quanto prima, al fine di porre rimedio a una situazione che non è soltanto fonte di inconvenienti burocratici, ma anche di disagio psicologico, in considerazione delle circostanze drammatiche nelle quali i cittadini interessati furono costretti ad abbandonare precipitosamente i propri luoghi di origine.
Federico FORNARO (LEU) chiede al rappresentante del Governo se gli impegni che saranno assunti sulla base della risoluzione, così come ulteriormente riformulata, riguarderanno esclusivamente gli esuli italiani nati in Istria e Dalmazia oppure avranno una valenza complessiva, ovvero volta a garantire un'applicazione generale della normativa vigente, comprendendo dunque tutti i casi analoghi di comuni successivamente ceduti ad altri Stati, a seguito del trattato di pace tra l'Italia e le forze alleate del 1947. Richiama, in proposito, il caso dei comuni di Briga e Tenda, ceduti alla Francia in virtù del richiamato trattato di pace.
Il sottosegretario Carlo SIBILIA precisa che la legge n. 54 del 1989, richiamata dalla risoluzione, abbia valenza erga omnes, riguardando tutti i cittadini italiani nati in comuni già sotto la sovranità italiana ed oggi compresi nei territori ceduti ad altri Stati, ai sensi del trattato di pace.
La Commissione approva la risoluzione, come riformulata (vedi allegato 1), che assume il n. 8-00125.
La seduta termina alle 13.05.
INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA
Giovedì 27 maggio 2021. — Presidenza del presidente Giuseppe BRESCIA. – Interviene il sottosegretario di Stato per l'Interno Ivan Scalfarotto.
La seduta comincia alle 13.05.
Giuseppe BRESCIA, presidente, avverte che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche mediante la trasmissione diretta sulla web-tv della Camera dei deputati.
5-06108 Sorte: Sulla realizzazione della nuova sede del Reparto volo Piemonte del Corpo nazionale dei vigili del fuoco.
Daniela RUFFINO (MISTO-C!-PP), illustrando l'interrogazione in titolo, di cui è cofirmataria, rileva come essa prenda spunto dalla constatazione che l'attuale sede del reparto volo dei Vigili del fuoco del Piemonte risulta non più adeguata alle esigenze tecnico-operative del territorio ed è afflitta da troppo tempo da gravi problematiche logistiche e che da circa due anni si susseguono gli studi di fattibilità per la realizzazione della nuova sede del reparto.
Rileva in merito come la sede più idonea sia costituita dall'aeroporto Aeritalia, che dista pochi minuti dal Comando provinciale di Torino dei vigili del fuoco, è sede di tutte le unità di soccorso speciale presenti in regione e pertanto rapidamente imbarcabili, e costituisce, inoltre, il punto cardine delle operazioni di protezione civile della regione Piemonte, base operativa dell'elisoccorso 118 e sala operativa regionale della Protezione civile.
In tale contesto, l'interrogazione chiede se e come il Governo intenda intervenire al fine di consentire la rapida realizzazione della nuova sede del reparto volo Piemonte dei Vigili del fuoco presso il sedime aeroportuale Aeritalia di Torino, soluzione che raccoglie le aspettative e gli interessi del territorio ed è sostenuta dai competenti organi politici regionali e dalle organizzazioni sindacali di categoria.
Il sottosegretario Ivan SCALFAROTTO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2).
Daniela RUFFINO (MISTO-C!-PP), replicando, ringrazia il Sottosegretario per la risposta meticolosa, ricordando come sulla questione si sia svolto un proficuo dialogo con la direzione regionale Piemonte e con l'ingegner Parisi, dirigente generale dei Vigili del fuoco per l'emergenza, il soccorso tecnico e l'antincendio boschivo.
Rileva come la soluzione prospettata, con l'indicazione quale sede idonea del sedime aeroportuale Aeritalia, valorizzi il territorio piemontese, in considerazione delle caratteristiche e della collocazione della struttura, e tenga inoltre conto di quanto emerso dagli studi di fattibilità svolti in merito.
5-06109 Fornaro: Iniziative per consentire ai piccoli comuni di attuare le convenzioni per lo svolgimento in forma associata delle funzioni di segretario comunale.
Federico FORNARO (LEU) illustra la sua interrogazione, rilevando come, con il decreto del Ministro dell'interno del 21 ottobre 2020, adottato ai sensi dell'articolo 16-ter, comma 12, del decreto-legge n. 162 del 2019, recante la nuova disciplina delle convenzioni per l'ufficio del segretario comunale e provinciale di cui al Testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali, si stabilisca che le convenzioni per lo svolgimento in forma associata delle funzioni di segretario comunale non possono superare il numero di cinque enti.
Evidenzia quindi come la disposizione di cui all'articolo 2, comma 1, del citato decreto, crei una serie di difficoltà a numerosi piccoli comuni che si trovano nella condizione di avere vacante il ruolo di segretario e che, anche per ragioni di vicinanza territoriale e omogeneità, avrebbero potuto stipulare convenzioni tra più di cinque comuni.
Rileva al riguardo come, in diverse regioni d'Italia, il problema delle sedi vacanti da parte dei segretari comunali sia particolarmente grave e, in particolare nei piccoli e piccolissimi comuni, produca gravi carenze e ritardi nell'azione amministrativa, a discapito delle esigenze dei cittadini.
In tale contesto l'interrogazione chiede quali iniziative il Ministro interrogato intenda adottare, per quanto di competenza, per risolvere la difficile situazione evidenziata, superando gli ostacoli, ora presenti, che impediscono ai piccoli comuni di attuare le convenzioni per lo svolgimento in forma associata delle funzioni di segretario comunale.
Il sottosegretario Ivan SCALFAROTTO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3), precisando inoltre che eventuali deroghe alla normativa vigente, in tema di limite delle convenzioni per lo svolgimento in forma associata delle funzioni di segretario comunale, saranno autorizzate dal Ministero solo a seguito di approfondite verifiche che accertino la sussistenza di esigenze chiare e motivate, anche in modo da evitare che vi siano ripercussioni negative sulla qualità dei servizi erogati.
Federico FORNARO (LEU), replicando, si dichiara soddisfatto, giudicando positivamente l'introduzione di una norma-ponte che preveda possibili deroghe alla normativa vigente, in presenza di determinate circostanze, al fine di consentire lo svolgimento in forma associata delle funzioni di segretario comunale e risolvere il problema diffuso delle sedi vacanti di tali segretari comunali.
Nel concordare sull'esigenza di condizionare l'autorizzazione di tali deroghe a seri controlli, al fine di scongiurare eventuali abusi, manifesta soddisfazione anche per le iniziative preannunciate in relazione alle procedure di reclutamento, che auspica potranno di garantire l'assunzione di un numero adeguato di segretari comunali, a fronte delle attuali carenze di organico.
5-06110 Tonelli: Iniziative per garantire l'ordine pubblico nella città di Bologna e per il rafforzamento del relativo organico del personale di polizia.
Gianni TONELLI (LEGA) illustra la sua interrogazione, evidenziando come nei giorni scorsi, a Bologna, si siano verificati, a poche ore di distanza, due eclatanti reati di grave allarme sociale: l'11 maggio 2021 una rapina a mano armata ad un portavalori davanti alla sede Carisbo di via Bentini e, il 12 maggio, una sparatoria al Pilastro tra un tunisino e un marocchino, originata, così sembra dalle prime ricostruzioni, da un regolamento di conti per questioni di droga. Fa presente che il marocchino è stato ricoverato in condizioni gravi e, a seguito dei rilievi nella zona, eseguiti dopo le segnalazioni di alcuni residenti che avevano visto altre persone armate in strada, sono stati trovati nell'area due coltelli e un machete.
Fa notare al riguardo come non si tratti certamente di casi isolati, se è vero, come è vero, che l'indice della criminalità elaborato dal Sole24ore ha posto Bologna nel podio delle città più pericolose d'Italia; nel 2019 e nei 2020, secondo la stessa classifica, la città occupava il quarto posto nel Paese con 5.867 denunce ogni 100.000 abitanti.
Evidenzia inoltre come la situazione negli ultimi anni sia peggiorata, e come non si tratti di picchi criminali da ricondurre a circostanze passeggere: le statistiche dei reati redatte a cura del Ministero dell'interno dimostrano infatti, a suo avviso, che la situazione di grave insicurezza è riscontrabile in maniera lineare e costante negli ultimi decenni.
Ritiene quindi che il problema di sicurezza pubblica per Bologna non sia soltanto reale, ma anche endemico e perciò richieda un particolare sforzo da parte dello Stato.
A fronte della situazione sopra descritta, segnala come il Ministero dell'interno abbia proceduto, negli ultimi anni, a tagliare il personale dei reparti territoriali delle forze dell'ordine, sguarnendo la città di molte centinaia di unità, che sarebbero state utili per prevenire e reprimere i numerosi eventi criminali che la città sopporta.
Fa presente che tale contrazione di organico è stata decisa sulla base del cosiddetto criterio storico-amministrativo, che è legato a valutazioni operate a tavolino e basate sul rispetto di criteri e protocolli del tutto astratti; si tratta dunque di un parametro inadeguato nel caso di specie, in quanto non tiene conto delle concrete e particolari esigenze della città di Bologna.
In tale contesto l'interrogazione chiede quali iniziative il Ministro interrogato intenda adottare per garantire l'ordine pubblico e la sicurezza a Bologna e se, anche in considerazione dei fatti e dei dati esposti in premessa, non ritenga a tal fine necessario rafforzare l'organico del personale di polizia della città, abbandonando, se del caso, il criterio storico-amministrativo di assegnazione.
Il sottosegretario Ivan SCALFAROTTO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 4).
Gianni TONELLI (LEGA), replicando, si dichiara non soddisfatto della risposta fornita dal rappresentante del Governo, che ritiene si sia limitato a preannunciare programmi per il futuro, peraltro senza individuarne le modalità di attuazione e omettendo di indicare atti e provvedimenti concreti.
Fa notare, peraltro, come, in materia di sicurezza, il Governo sembri contraddirsi al proprio interno, visto che alcuni suoi esponenti annunciano iniziative e task force che non sono state menzionate dall'Esecutivo nella risposta odierna.
Ritiene quindi che le politiche seguite a livello locale negli ultimi 30 anni in materia di sicurezza e ordine pubblico siano state del tutto inadeguate, ponendo Bologna tra le città più pericolose d'Italia. Evidenzia infatti come, in nome della spending review, anche nella passata legislatura, si sia proceduto a tagliare le risorse delle forze dell'ordine, incidendo negativamente sulla loro capacità di controllo del territorio.
Giudica quindi necessario investire risorse adeguate al fine di potenziare le attività investigative e i mezzi delle forze dell'ordine, utilizzando a tal fine anche le somme stanziate per il PNRR, ritenendo che la sicurezza costituisca, per ogni comunità, il presupposto fondamentale di qualsiasi ripresa economica.
Ritiene in tale contesto che le notizie più recenti sullo stato dell'ordine pubblico di Bologna non siano certo incoraggianti, visto che si registrano casi di mobilitazione della cittadinanza, in alcuni quartieri, tra i quali cita quello della Bolognina, nel quale i cittadini si stanno organizzando per garantire l'ordine pubblico attraverso il ricorso a istituti di vigilanza privata.
5-06111 Alaimo: Iniziative per consentire lo svolgimento in modalità decentrata e telematica del concorso per duecento posti nella qualifica iniziale della carriera prefettizia.
Vittoria BALDINO (M5S), illustrando l'interrogazione, di cui è cofirmataria, rileva come essa faccia seguito a un'interlocuzione del proprio gruppo con le prefetture.
Ricorda quindi come, per far fronte all'emergenza da Covid-19, siano state adottate misure quali la sospensione delle procedure concorsuali per l'accesso al pubblico impiego, prima, e, successivamente, la semplificazione delle procedure attraverso l'uso della tecnologia digitale e il decentramento delle sedi e come tali misure abbiano riguardato anche il concorso pubblico, per titoli ed esami, a 200 posti per l'accesso alla qualifica iniziale della carriera prefettizia indetto in data 8 novembre 2019.
Considerato che le prefetture svolgono un decisivo ruolo nella gestione dell'emergenza epidemiologica, soprattutto nell'attuale fase dell'allentamento delle misure di contenimento, in prossimità della stagione estiva e del consueto intensificarsi dei flussi migratori, l'interrogazione chiede quindi se il Ministro interrogato non ritenga di attivare l'iter necessario per consentire lo svolgimento delle prove preselettive del predetto concorso in modalità decentrata e telematica.
Il sottosegretario Ivan SCALFAROTTO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 5).
Vittoria BALDINO (M5S), replicando, prende atto favorevolmente dell'impegno del Governo ad assumere iniziative per lo svolgimento delle prove preselettive del concorso per l'accesso alla carriera prefettizia, ribadendo come il rafforzamento dell'organico delle prefetture appaia quanto mai necessario in considerazione dell'imminente ripresa delle attività economiche e sociali e degli eventi, quali quelli sportivi, caratterizzati da un'elevata partecipazione di pubblico.
5-06112 Meloni: Sull'adozione di misure di protezione in favore della dottoressa Souad Sbai e del giudice estensore della sentenza di condanna di Bouchta El Allam.
Emanuele PRISCO (FDI) illustra l'interrogazione in titolo, di cui è cofirmatario, facendo presente che Bouchta El Allam, detenuto marocchino e imam nel carcere di «San Michele» ad Alessandria, attraverso i suoi sermoni avrebbe svolto una fitta attività di proselitismo islamista e di reclutamento.
Fa presente che dalle intercettazioni disposte nell'ambito dell'inchiesta a suo carico, è emerso che El Allam proferiva parole di odio anche contro la dottoressa Souad Sbai, giornalista e presidente del Centro alti studi Averroè per la diffusione delle culture del Mediterraneo, esortando i propri seguaci alla sua decapitazione.
Rileva come, a seguito dell'intercettazione, il tribunale di Torino abbia emesso un'ordinanza di custodia cautelare in carcere per istigazione a delinquere finalizzata al terrorismo, propaganda e istigazione alla discriminazione razziale, etnica e religiosa, sancendo tanto la gravità dell'impianto accusatorio, quanto la concretezza e l'attualità del pericolo derivante dalla condotta di El Allam.
Evidenzia inoltre come, nel corso degli anni in cui si è svolta l'attività di proselitismo da parte di El Allam, si possa presumere che sia intervenuto un parziale ricambio della popolazione carceraria, con il conseguente rientro in libertà di soggetti che hanno avuto contatti con lui ed esposti alle sue suggestioni. Ritiene quindi che esista la concreta possibilità che i proseliti fatti in carcere da El Allam, nei confronti di detenuti nel frattempo rilasciati, possano porre in essere le azioni terroristiche da lui indicate, e, tra queste, la minaccia al giudice che ha emesso la sua condanna e quella di uccidere Souad Sbai, che, da sempre, coraggiosamente combatte il proselitismo islamista in Europa e in Italia, denunciando con fermezza le derive islamiste nel mondo arabo e soprattutto in Occidente, anche ponendo in essere una poderosa attività di sensibilizzazione a favore della difesa dei diritti delle donne islamiche.
Al riguardo fa notare come spesso, purtroppo, la dottoressa Sbai, nel compiere questa meritoria attività, sia stata lasciata sola dalla politica, dalle istituzioni e dall'associazionismo, salvo rare eccezioni, ritenendo grave che ella non abbia ricevuto nessuna comunicazione delle suddette minacce e abbia dovuto apprenderle anche lei dalla stampa.
Ritiene dunque che le minacce di morte a Souad Sbai da parte dell'imam Bouchta El Allam non possano essere sottovalutate, in un contesto in cui la diffusione del fanatismo islamista all'interno delle carceri italiane è quanto mai allarmante e può facilmente tramutarsi in azioni terroristiche.
In tale contesto l'interrogazione chiede quali siano le ragioni per cui non siano state immediatamente previste adeguate misure a tutela della dottoressa Souad Sbai e del giudice estensore della sentenza di condanna di Bouchta El Allam.
Il sottosegretario Ivan SCALFAROTTO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 6).
Emanuele PRISCO (FDI), replicando, auspica che le misure testé illustrate siano adeguate a garantire la sicurezza dei soggetti interessati.
Dopo aver rivolto un ringraziamento alle forze dell'ordine e la magistratura per il loro operato, testimoniato da quanto illustrato nell'interrogazione e da quanto riportato dal Governo nella sua risposta, ritiene che, nell'ambito delle attività contrasto al fondamentalismo islamico, sia necessario non abbassare la guardia, come peraltro sottolineato dallo stesso Capo della polizia nell'audizione svolta in I Commissione nella giornata di ieri. Reputa dunque importante contrastare con rigore ogni forma di fondamentalismo, lanciando così un messaggio a favore degli stessi islamici che invece rispettano le regole.
Ricorda come il suo gruppo abbia sempre proposto con forza l'adozione di misure di contrasto e prevenzione, ritenute essenziali, come la creazione di elenchi degli imam, la traduzione in italiano dei sermoni, il tracciamento dei fondi destinati al finanziamento dei fondi islamici più pericolosi, l'introduzione del reato di fondamentalismo islamico.
Fa notare, in conclusione, che il suo gruppo continuerà a svolgere un ruolo propulsivo in tale ambito, affinché siano realizzati effettivi interventi di contrasto a tali fenomeni.
5-06113 Marco Di Maio: Sull'incremento del personale della Polizia di Stato nella provincia di Forlì-Cesena.
Marco DI MAIO (IV), intervenendo da remoto, illustra l'interrogazione in titolo, rilevando come essa chieda quali iniziative il Ministro interrogato intenda intraprendere per provvedere ad un considerevole incremento di personale della Polizia di Stato sulla provincia di Forlì-Cesena, al fine di continuare ad esprimere adeguate risposte al sempre più elevato bisogno di sicurezza dei cittadini, anche in considerazione della recente riapertura dell'aeroporto «Luigi Ridolfi» di Forlì.
Il sottosegretario Ivan SCALFAROTTO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 7).
Marco DI MAIO (IV), intervenendo da remoto, ringrazia il Sottosegretario, rilevando come la risposta vada nella direzione auspicata.
Ribadisce la necessità di un incremento del personale della Polizia di Stato nella provincia di Forlì-Cesena, anche in vista dell'imminente stagione turistica, e sottolinea al riguardo di aver sottoposto al Governo per le vie brevi la questione dei posti di polizia temporanei nelle località balneari.
5-06114 Calabria: Iniziative per contrastare i fenomeni violenti nella città di Roma e a tutela degli operatori di polizia.
Annagrazia CALABRIA (FI) illustra la sua interrogazione, rilevando come nel fine settimana tra il 22 e il 23 maggio 2021, nella città di Roma, si siano verificate numerose aggressioni contro gli agenti della polizia locale, impegnati a garantire il rispetto delle misure di contenimento e prevenzione dell'emergenza epidemiologica.
Osserva che, in particolare, presso piazza di Santa Caterina della Rota, è stata lanciata una bomba carta contro gli agenti ivi sopraggiunti al fine di separare alcune centinaia di ragazzi assembrati tra loro.
Si tratta di un fatto gravissimo ai danni degli agenti di polizia locale, che hanno compiuto e stanno compiendo enormi sforzi per garantire la legalità e, al contempo, la salute pubblica, nonostante, spesso, non dispongano delle dotazioni necessarie e idonee allo svolgimento della propria attività.
Pertanto, ritiene sia necessario garantire loro maggiori tutele, affinché possano continuare ad espletare le loro delicatissime mansioni in condizioni di sicurezza, soprattutto in una fase delicata, come quella attuale, che sta vedendo la progressiva riapertura di molteplici esercizi commerciali.
In tale contesto l'interrogazione chiede se e quali iniziative, per quanto di competenza, il Ministro interrogato intenda adottare per contrastare tali gravissimi fenomeni, che pongono a rischio la sicurezza degli operatori di polizia e dei cittadini di Roma Capitale, anche promuovendo lo stanziamento di nuove e maggiori risorse a tali scopi specificatamente destinate, in considerazione della peculiarissima contingenza socio-economica conseguente alla pandemia da Covid-19.
Il sottosegretario Ivan SCALFAROTTO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 8).
Annagrazia CALABRIA (FI), replicando, si dichiara non soddisfatta della risposta del rappresentante del Governo, che ritiene non abbia fatto altro che enunciare ulteriori adempimenti e obblighi a carico delle forze dell'ordine, senza prevedere misure di rafforzamento in loro favore.
Fa infatti notare come la sua interrogazione intendesse conoscere quali misure il Governo intenda assumere per contrastare certi gravissimi fenomeni di disordine pubblico, garantendo la sicurezza degli operatori di polizia e dei cittadini di Roma Capitale.
Ritiene sia evidente l'inadeguatezza dell'attuale ordinamento della polizia locale, nonché l'insufficienza delle relative risorse, considerando fondamentale, per invertire la tendenza, proseguire sul percorso delle riforme, come quelle già avviate dalla I Commissione, sia in tema di ordinamento di Roma capitale sia in tema di ordinamento della polizia locale.
Facendo in particolare riferimento ai provvedimenti all'esame in sede referente in materia di ordinamento e poteri della città di Roma, ritiene essenziale garantire alla Capitale poteri adeguati, come quelli legislativi, al fine di dotarla degli strumenti necessari in vista mantenimento dell'ordine pubblico.
Su un piano più generale, evidenzia inoltre la necessità di concludere positivamente l'iter di riforma relativo alle politiche integrate sulla sicurezza, giudicando importante intervenire sull'ordinamento della polizia locale. A tale proposito, oltre a garantire risorse ed equipaggiamenti adeguati alle forze nell'ordine, è necessario intervenire sullo status del personale, eliminando alcune iniquità relative alla natura del loro rapporto di impiego, promuovendo il riordino delle qualifiche, dei ruoli e delle carriere e assicurando la perequazione, anche sul piano assistenziale e previdenziale, rispetto alle altre forze di polizia.
Giuseppe BRESCIA, presidente, nel condividere le considerazioni svolte dalla deputata Calabria, ritiene opportuno proseguire con convinzione i percorsi di riforma già avviati dalla I Commissione in materia di ordinamento di Roma capitale e di disciplina della polizia locale, attraverso l'elaborazione di testi unificati il più possibile efficaci e condivisi.
Fa notare, in proposito, che sono state già avviate al riguardo proficue interlocuzioni con il Ministero dell'interno, evidenziando la possibilità di concludere positivamente tali iter, anche alla luce della disponibilità di nuove risorse che potrebbero consentire il finanziamento di misure da tempo attese per la polizia locale.
5-06115 Ceccanti: Iniziative per contrastare fenomeni di apologia della criminalità organizzata, con particolare riferimento a un episodio occorso nel Consiglio comunale di Padova.
Carmelo MICELI (PD), illustrando l'interrogazione, di cui è cofirmatario, rileva come essa abbia ad oggetto l'ennesimo episodio di apologia della criminalità organizzata, che, nel caso di specie, riveste particolare gravità in quanto commesso da rappresentanti delle istituzioni nelle sedi istituzionali. Ricorda infatti che, secondo quanto riportato dalla stampa, nel corso dello spoglio delle schede per l'elezione, da parte del consiglio comunale di Padova, del garante delle persone private della libertà personale, è emerso che un consigliere comunale ha espresso un voto per il boss Matteo Messina Denaro.
Appellandosi alla sensibilità del Sottosegretario Scalfarotto, che anche recentemente, recandosi a Corleone, ha testimoniato la presenza delle istituzioni nei territori in cui opera la criminalità mafiosa, chiede quali siano gli elementi informativi di cui dispone il Ministro interrogato e quali iniziative di competenza intenda assumere, nel pieno rispetto dell'indipendenza e dell'autonomia della magistratura, in relazione alla menzionata vicenda di Padova, e, più in generale, per monitorare, segnalare e contrastare fenomeni apologetici della criminalità organizzata.
L'interrogazione chiede, inoltre, di valutare anche l'eventuale sussistenza dei presupposti per l'adozione dei provvedimenti di scioglimento degli organi previsti dagli articoli 141 e seguenti del testo unico sull'ordinamento degli enti locali di cui al decreto legislativo n. 267 del 2000.
Il sottosegretario Ivan SCALFAROTTO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 9).
Carmelo MICELI (PD), replicando, si dichiara soddisfatto della risposta alle condizioni date, essendo consapevole delle indicazioni della giurisprudenza in materia di presupposti per l'applicazione dei provvedimenti di scioglimento previsti dal testo unico sull'ordinamento degli enti locali.
Ciò premesso, sottolinea nuovamente la gravità dell'accaduto, che configura il tentativo di consentire alla criminalità mafiosa di esercitare il proprio potere anche nei luoghi di riabilitazione dei detenuti, indicando un esponente di tale criminalità per l'incarico di garante delle persone private della libertà personale.
Dopo aver dato atto alla Ministra dell'Interno di aver testimoniato la presenza delle istituzioni, recandosi ripetutamente a Palermo, rileva l'opportunità di iniziative legislative che consentano di allontanare dalle istituzioni coloro che non sono degni di rappresentarle, in quanto responsabili di condotte apologetiche della criminalità organizzata, e chiede al Governo di seguire il procedimento penale sull'episodio riportato nell'atto in titolo, auspicando che si pervenga all'identificazione del responsabile.
Giuseppe BRESCIA, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.
La seduta termina alle 14.05.
ALLEGATO 1
7-00620 Meloni: Iniziative in merito all'indicazione del luogo di nascita nei documenti personali e nelle certificazioni relative a cittadini italiani nati nei territori poi ceduti alla ex Jugoslavia.
RISOLUZIONE APPROVATA
La I Commissione,
premesso che:
con la legge del 15 febbraio 1989, n. 54, è stato stabilito che «Tutte le amministrazioni dello Stato, del parastato, degli enti locali e qualsiasi altro ufficio o ente, nel rilasciare attestazioni, certificazioni, dichiarazioni, documenti in genere, a cittadini italiani nati in comuni già sotto la sovranità italiana ed oggi compresi nei territori ceduti ad altri Stati, ai sensi del trattato di pace con le potenze alleate ed associate, quando deve essere indicato il luogo di nascita dell'interessato, hanno l'obbligo di riportare unicamente il nome italiano del comune, senza alcun riferimento allo Stato cui attualmente appartiene»;
la stessa legge prevede, per i medesimi cittadini, la possibilità di adeguare eventuali documenti su semplice richiesta verbale dell'interessato;
queste disposizioni riguardano anche i cittadini italiani nati nei territori poi ceduti alla ex Jugoslavia, quando erano ancora parte integrante del Regno d'Italia;
nonostante le disposizioni sopra richiamate siano in vigore da oltre quarant'anni, per i cittadini italiani nati in Istria e Dalmazia quando erano ancora territori italiani, al momento della richiesta di un semplice codice fiscale, continua a ripetersi il paradosso di vedersi consegnare documenti che attestano la loro nascita in Jugoslavia;
l'inconveniente nasce, probabilmente, da un errore originario commesso dal Ministero dell'interno in fase di digitalizzazione, non considerando che tutti i cittadini nati nei 136 comuni passati dall'Italia alla Jugoslavia al termine del conflitto, sarebbero risultati, meccanicamente e informaticamente, nati all'estero;
le associazioni degli esuli hanno più volte denunciato questo inconveniente, che, oltre a ferire la loro sensibilità, determina anche diversi contrattempi di carattere pratico, facendoli risultare cittadini stranieri agli occhi degli erogatori di prestazioni sanitarie e complicando non poco la stesura di atti notarili in cui venga richiesto il codice fiscale;
sempre secondo l'associazione degli esuli, il problema non sarebbe circoscritto esclusivamente ai codici fiscali, ma risulterebbe esteso a qualunque inserimento o elaborazione di dati che non preveda un'analisi di relazione tra la data di nascita, il luogo di nascita e la nazionalità del cittadino interessato,
impegna il Governo
a dare ulteriore esecuzione a quanto disposto dalla legge 15 febbraio 1989, n. 54, adottando tutte le misure idonee al fine di garantire l'efficace e piena operatività dei relativi sistemi.
(8-00125) «Meloni, Lollobrigida, Prisco, Donzelli».
ALLEGATO 2
5-06108 Sorte: Sulla realizzazione della nuova sede del Reparto volo Piemonte del Corpo nazionale dei vigili del fuoco.
TESTO DELLA RISPOSTA
Signor Presidente, Onorevoli deputati,
con l'atto di sindacato ispettivo all'ordine del giorno gli Onorevoli interroganti, nel segnalare la inadeguatezza dell'attuale sede del Reparto volo Piemonte del Corpo nazionale dei vigili del fuoco, nei pressi dell'aeroporto di Torino Caselle, suggeriscono di orientare la scelta della nuova sede presso l'aeroporto cittadino Aeritalia situato in Comune di Collegno, in provincia di Torino.
L'attuale Reparto volo Piemonte del Corpo nazionale dei vigili del fuoco è ubicato nei pressi dell'aeroporto di Torino Caselle, in un complesso edilizio ormai inadeguato sotto il profilo delle dimensioni rispetto alle accresciute attività tecnico-logistiche e operative, soprattutto in previsione della prossima assegnazione di elicotteri Agusta AW139 e dell'integrazione degli equipaggi con personale elisoccorritore e sommozzatore.
Più specificamente, le esigenze aeronautiche del Corpo nazionale richiedono particolari requisiti dimensionali e prestazionali relativamente a numerose variabili tecniche. Inoltre, ai fini dell'idoneità, è necessario che i siti siano compatibili con le normative di controllo e la regolamentazione di settore, e quindi sottoposti al parere dell'ENAC.
Deve poi essere considerato il fatto che l'area in cui insiste l'attuale Reparto volo non consente il suo ampliamento, sicché la Direzione Regionale dei vigili del fuoco del Piemonte ha da tempo avviato la ricerca di altro sito idoneo dove ricollocarlo, individuando due possibili soluzioni: la prima in altra area sempre attigua all'aeroporto di Torino Caselle, da annettere al sedime aeroportuale, e la seconda presso l'aeroporto cittadino Aeritalia situato in Comune di Collegno (TO).
Nello scorso mese di gennaio è stato costituito un apposito gruppo di lavoro per ulteriori approfondimenti tecnici, necessari all'individuazione del miglior sito dove ubicare la nuova sede del Reparto volo in argomento.
Il gruppo di lavoro ha ricevuto l'incarico di valutare se le suddette aree fossero effettivamente disponibili e fruibili, nonché di verificare se i piani di sviluppo delle infrastrutture aeroportuali interessate fossero adeguati relativamente agli aspetti tecnico-operativi, nonché impiantistici e tecnologici connessi all'impiego degli elicotteri del Corpo nazionale dei vigili del fuoco.
A tal fine, sono state svolte interlocuzioni con la società SAGAT di Torino che gestisce l'aeroporto di Caselle, la società TNE (Torino Nuova Economia) per l'aeroporto Aeritalia e l'ENAC, nonché sopralluoghi in campo e analisi della documentazione disponibile. Sono stati anche analizzati, con la massima attenzione, i contributi forniti dalle organizzazioni sindacali del personale interessato.
Inoltre, è stato effettuato anche un confronto con la progettazione e la realizzazione dei più recenti Reparti volo del Corpo, tra i quali quello di Venezia.
Per quanto attiene al Reparto volo di Torino, il Gruppo di lavoro, sentito anche l'Ufficio per l'impiego antincendi boschivi della flotta aerea, ha ravvisato la necessità di prevedere che la struttura sia realizzata con dimensioni tali da poter ricoverare anche l'elicottero S64-F in dotazione al Corpo nazionale, rischierato normalmente nell'area nord del Paese durante il periodo della campagna antincendi boschivi invernale.
Per quanto attiene invece ai servizi aeroportuali necessari a soddisfare le esigenze operative del Corpo nazionale, anche alla luce dell'acquisizione della nuova linea di volo AW139, il gruppo di lavoro ha ritenuto di fissare, in linea con la quasi totalità delle realtà aeronautiche del Corpo, uno specifico quadro esigenziale.
Le conclusioni del gruppo di lavoro sono ora all'esame delle strutture centrali del Ministero dell'interno per una valutazione finale ai fini dell'individuazione della soluzione più idonea per la riallocazione del Reparto volo dei vigili del fuoco del Piemonte.
ALLEGATO 3
5-06109 Fornaro: Iniziative per consentire ai piccoli comuni di attuare le convenzioni per lo svolgimento in forma associata delle funzioni di segretario comunale.
TESTO DELLA RISPOSTA
Signor Presidente, Onorevoli Deputati,
con riguardo alle criticità segnalate nell'atto di sindacato ispettivo, informo preliminarmente che, in data 28 aprile 2021, è stato adottato il decreto del Ministro dell'Interno, registrato dalla Corte dei Conti il 13 maggio scorso ed in corso di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, finalizzato a integrare l'articolo 2, comma 1, del decreto del Ministro dell'Interno 21 ottobre 2020 avente ad oggetto «Modalità e disciplina di dettaglio per l'applicazione dei nuovi criteri di classificazione relativi alle convenzioni per l'ufficio di segretario comunale e provinciale».
Come noto, tale ultimo decreto ministeriale ha stabilito che ad una medesima convenzione possano partecipare, al massimo, cinque enti. In alcune regioni, però – a causa sia della presenza di un notevole numero di comuni di piccola dimensione, sia della carenza di segretari comunali – è emersa l'esigenza di elevare il numero degli enti locali convenzionati oltre il limite dei cinque previsti. Tale necessità è stata anche evidenziata nell'ambito della Conferenza Stato-città nella seduta tenutasi il 17 dicembre 2020.
Pertanto, con il richiamato decreto ministeriale del 28 aprile scorso, all'articolo 2, comma 1, del decreto ministeriale del 21 ottobre 2020 è stato aggiunto il seguente periodo: «Il Ministero dell'Interno può autorizzare convenzioni con più di cinque enti, qualora sussistano motivate esigenze rappresentate dagli enti locali interessati e siano indicate le modalità necessarie per assicurare l'ottimale svolgimento delle funzioni segretariali».
Di conseguenza, ferma restando la natura straordinaria della possibilità di deroga al limite massimo dei cinque enti, la richiesta di autorizzazione in questione dovrà essere inviata al Ministero dell'interno, che verificherà le esigenze per le quali si richiede la deroga.
Dovranno altresì essere indicate le modalità organizzative attraverso le quali si intende assicurare che le funzioni segretariali vengano svolte in modo da garantire costantemente il buon andamento dell'azione amministrativa in tutti gli enti interessati.
Rappresento, inoltre, che si procederà ad un monitoraggio periodico sull'utilizzo della suddetta norma derogatoria, al fine di esaminare eventuali criticità sorte in fase applicativa.
Più in generale, in ordine alle procedure di reclutamento finalizzate all'assunzione di segretari comunali, informo che, per quanto attiene allo svolgimento del sesto corso-concorso, volto all'assunzione di 224 segretari – le cui prove scritte hanno visto la partecipazione di 636 candidati – la Commissione di concorso sta procedendo con le prove orali e concluderà i propri lavori entro il prossimo mese di giugno. Al fine di reclutare ulteriori 172 segretari comunali, con il decreto-legge n. 162/2019, convertito dalla legge 28 febbraio 2020, n. 8, è stata disposta l'istituzione di una sessione aggiuntiva al concorso appena accennato, alla quale sono ammessi a partecipare sia i candidati che abbiano raggiunto il punteggio minimo di idoneità al termine del concorso in discorso, sia gli idonei del terzo, quarto e quinto corso concorso precedenti, purché in possesso del punteggio minimo di idoneità.
Evidenzio infine che, per colmare la carenza organica ed assicurare con regolarità nuove iscrizioni all'Albo, con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 5 dicembre del 2019, è stato autorizzato l'avvio di un'ulteriore selezione, relativa al settimo corso-concorso, finalizzata all'assunzione di 171 segretari comunali.
ALLEGATO 4
5-06110 Tonelli: Iniziative per garantire l'ordine pubblico nella città di Bologna e per il rafforzamento del relativo organico del personale di polizia.
TESTO DELLA RISPOSTA
Signor Presidente, Onorevoli Deputati,
come ricordato dagli Onorevoli interroganti, l'11 maggio scorso, di fronte alla banca Intesa ubicata in via Bentini a Bologna, è stata perpetrata una rapina in danno di una guardia giurata in servizio di porta valori. Le indagini finalizzate all'individuazione dei rapinatori sono ancora in corso.
Lo stesso giorno, nella zona del Pilastro, si è verificato il ferimento di un cittadino marocchino, pregiudicato per reati connessi allo spaccio di sostanze stupefacenti e indagato per altri vari reati. L'attività investigativa condotta dalla Polizia di Stato ha permesso di individuare gli autori dell'agguato, da ricondurre probabilmente a contrasti per il traffico di sostanze stupefacenti. Si tratta di due fratelli tunisini, entrambi pregiudicati, uno dei quali è stato rintracciato in provincia di Bologna e sottoposto a provvedimento di fermo per tentato omicidio e porto illegale di arma da sparo, mentre il secondo, il 22 maggio, è stato individuato in Germania, ove si era recato all'indomani dell'evento delittuoso; nei suoi confronti è stato eseguito dalla polizia tedesca un provvedimento di mandato di arresto europeo.
All'indomani degli episodi criminali appena ricordati, si è svolta presso la Prefettura di Bologna una riunione di coordinamento delle Forze di polizia, cui è seguito, in data 25 maggio scorso, il Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica, al quale ha partecipato, oltre al Sindaco, il Presidente del Quartiere San Donato-San Vitale (sede della località «Pilastro»).
Nel corso del Comitato è stata positivamente valutata la proposta, avanzata dal Sindaco di Bologna, di realizzazione di un progetto di potenziamento dei sistemi di videosorveglianza nel quartiere, da declinare per l'aspetto tecnologico in sede di tavolo tecnico coordinato dal Questore, d'intesa con i Comandanti provinciali dell'Arma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza, e con la collaborazione del Presidente del Quartiere. Tale progettualità costituirà oggetto di esame nel corso di un prossimo Comitato per l'Ordine e la Sicurezza pubblica, che si svolgerà entro il mese di giugno.
Si segnala, inoltre, che nel quartiere «Pilastro» è prevista l'attivazione di un nuovo presidio territoriale dell'Arma dei Carabinieri, per l'inizio dell'anno 2022.
Sotto il profilo delle dinamiche criminali, sottolineo che i più recenti dati sulla delittuosità e la connessa azione di contrasto nel Comune di Bologna fanno emergere che nei primi tre mesi del 2021 i delitti sono diminuiti del 24,2 per cento rispetto allo stesso periodo del 2020. In particolare, quelli relativi agli stupefacenti hanno subito un calo del 13,8 per cento. A fronte di tale variazione il numero delle persone denunciate/arrestate è aumentato del 6,3 per cento.
Quanto alla prevenzione e contrasto allo spaccio di sostanze stupefacenti, il tema è stato esaminato, nel corso degli anni, in diverse riunioni del Comitato Provinciale per l'Ordine e la Sicurezza Pubblica, durante le quali sono state avviate strategie operative attraverso la pianificazione di misure di intervento congiunto tra le Forze di polizia e quelle di polizia municipale.
Tra le misure pianificate si evidenzia l'azione di prevenzione e di contrasto mediante il rafforzamento degli ordinari servizi delle Forze di polizia, e la predisposizione di mirati servizi straordinari coordinati condotti dalle stesse Forze di polizia in forma congiunta.
È stato altresì previsto un impegno incisivo delle Forze di polizia e della polizia municipale, integrato con l'inserimento della presenza delle Forze Armate nell'ambito dell'operazione «Strade Sicure» e il potenziamento dell'attività di vigilanza nell'area del Parco della Montagnola.
Al fine di contrastare più efficacemente i fenomeni di illegalità e di degrado presenti nel territorio del Capoluogo, la Prefettura di Bologna ha rafforzato la collaborazione inter-istituzionale nell'ambito della cosiddetta «sicurezza urbana integrata».
In questa direzione riveste una particolare rilevanza la sottoscrizione, nel luglio 2019, del protocollo d'intesa con la Regione Emilia-Romagna, per la promozione di specifiche progettualità. Le parti firmatarie si sono impegnate, tra l'altro, a promuovere progetti di controllo elettronico del territorio, con l'installazione di nuovi sistemi di videosorveglianza ed il potenziamento di quelli esistenti.
Per quanto concerne i presidi delle Forze di polizia nella provincia di Bologna, l'Arma dei Carabinieri è presente con una forza effettiva di 1.071 unità mentre la Guardia di Finanza ha un organico di 622 elementi.
Nella Città metropolitana di Bologna, poi, l'Arma dei Carabinieri è presente con una forza effettiva di 459 unità mentre la Guardia di Finanza ha un organico di 549 elementi.
La Polizia di Stato, nella provincia di Bologna, è presente con 2.369 uomini. La locale Questura, che nel mese di luglio verrà ulteriormente potenziata, ha un organico di 863 unità.
Questo intervento s'inquadra in una più ampia logica di razionalizzazione ed ottimizzazione nell'impiego delle risorse, teso a rendere sempre più efficiente l'azione di prevenzione e contrasto delle Forze di polizia, unitamente alla valorizzazione dell'azione di raccordo e coordinamento tra le diverse Forze di polizia effettuata in stretta relazione all'analisi e al monitoraggio degli scenari della sicurezza sul territorio.
ALLEGATO 5
5-06111 Alaimo: Iniziative per consentire lo svolgimento in modalità decentrata e telematica del concorso per duecento posti nella qualifica iniziale della carriera prefettizia.
TESTO DELLA RISPOSTA
Signor Presidente, Onorevoli Deputati,
con decreto ministeriale 8 novembre 2019, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale Serie speciale-Concorsi ed esami n. 91 del 19 novembre 2019, è stato indetto il bando di concorso pubblico, per titoli ed esami, a 200 posti per l'accesso alla carriera prefettizia in riferimento al quale sono state presentate 15.939 domande di partecipazione.
Ai fini dell'espletamento delle prove preselettive l'Amministrazione dell'Interno ha stipulato con FormezPA apposita convenzione per la fornitura della banca dati dei quesiti oggetto delle prove preselettive, dei locali e di tutta la logistica necessaria per l'espletamento delle prove stesse.
Ragioni organizzative connesse all'attività di FormezPA, unitamente alla sopravvenuta emergenza sanitaria Covid-19, nonché alle conseguenti sospensioni delle procedure concorsuali imposte dal decreto-legge n. 18 del 2020 e dal decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 3 novembre 2020 e successivi provvedimenti, hanno impedito di programmare in maniera puntuale le prove preselettive del concorso in parola.
Quanto alle novità in materia concorsuale connesse all'attuale situazione emergenziale, si fa presente che il richiamato articolo 247 del decreto-legge n. 34 del 2020, come modificato dall'articolo 25, (comma 1, lettera a)) del decreto-legge n. 104 del 2020, non trova applicazione per il personale prefettizio, essendo, per espressa previsione normativa, tale disposizione relativa «a procedure concorsuali per reclutamento del personale non dirigenziale».
Per quanto concerne, invece, le novità introdotte, da ultimo, con l'articolo 10 del decreto-legge n. 44 del 2021, che prevede per le amministrazioni pubbliche – anche in deroga alla disciplina del decreto del Presidente della Repubblica n. 487 del 1994 e della legge n. 56 del 2019 – modalità semplificate di svolgimento delle prove, si rappresenta che tali disposizioni non si applicano, ai sensi del comma 8 del medesimo articolo, alle procedure di reclutamento del personale in regime di diritto pubblico (di cui all'articolo 3 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165), quali quelle concernenti il reclutamento del personale appartenente alla carriera prefettizia.
Al riguardo si rappresenta che, in considerazione dell'attuale situazione assunzionale del personale prefettizio e della rilevanza delle relative funzioni – peraltro accresciute nel periodo Covid – l'Amministrazione continuerà a svolgere ogni utile iniziativa per l'accelerazione delle prove preselettive che si terranno nei prossimi mesi in sedi decentrate, anche in modalità informatica, al fine di limitare lo spostamento dei candidati sul territorio nazionale.
ALLEGATO 6
5-06112 Meloni: Sull'adozione di misure di protezione in favore della dottoressa Souad Sbai e del giudice estensore della sentenza di condanna di Bouchta El Allam.
TESTO DELLA RISPOSTA
Signor Presidente, Onorevoli Deputati,
in relazione a quanto evidenziato dagli Onorevoli interroganti, rappresento che il cittadino marocchino Bouchta El Allam è sottoposto alla detenzione in carcere dall'8 aprile 2015, in esecuzione prima della misura custodiale e poi della sentenza di condanna alla pena di 8 anni di reclusione, che lo ha riconosciuto responsabile del reato di traffico di sostanze stupefacenti, all'esito dell'attività di indagine posta in essere dalla Questura di Torino.
Durante il periodo di detenzione presso l'Istituto penitenziario di Alessandria, il ROS Carabinieri ha avviato un'attività di indagine finalizzata ad accertare l'integrazione, ad opera di El Allam, del reato di cui agli articoli 414, comma 4 e 604-bis, comma 1 cod. pen.
L'indagine, avviata nel febbraio 2020, ha consentito di accertare che l'indagato, sfruttando il ruolo di Imam de facto attribuitosi in ambito carcerario, aveva fatto apologia di diversi attentati terroristici, giustificando la violenza in difesa dell'Islam, esaltando il jihad armato e istigando gli altri detenuti musulmani all'odio religioso.
Inoltre risulta che il predetto, nel corso dei colloqui con altri detenuti, abbia esternato minacce nei confronti della magistratura di Torino.
Alla luce di quanto accertato, il giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Torino ha emesso l'ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti del detenuto in questione per i reati di «istigazione a delinquere e apologia di delitti di terrorismo» e «propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale, etnica e religiosa», eseguita presso la Casa Circondariale di Novara in data 13 maggio 2021 dal ROS Carabinieri.
In data 19 maggio 2021, El Allam è stato associato alla Casa Circondariale di Ferrara ed assegnato al circuito di alta sicurezza.
In merito alle misure di tutela invocate dagli interroganti, l'Ufficio Centrale Interforze per la Sicurezza personale ha comunicato che la Prefettura di Roma ha disposto – al termine della riunione di coordinamento delle Forze di polizia del 19 maggio 2021 – l'adozione di una misura tutoria nei confronti della dott.ssa Souad Sbai, riservandosi di procedere a nuova riflessione volta ad una migliore definizione della sua esposizione a pericolo, all'esito degli approfondimenti informativi avviati.
Informo inoltre che in sede di riunione tecnica di coordinamento delle Forze di Polizia tenutasi nello scorso mese di aprile presso la Prefettura di Torino con la partecipazione del Procuratore Generale presso la Corte di Appello di Torino, su segnalazione di quest'ultimo, è stata esaminata la situazione del magistrato cui si fa riferimento nell'interrogazione, e valutata unanimemente l'adozione di una specifica misura tutoria.
Assicuro infine che costante ed intensa è l'attenzione delle Forze di polizia nel contrasto del terrorismo. L'incessante e coordinata attività investigativa ed operativa delle Forze di polizia trova un'essenziale risorsa nel Comitato Analisi Strategica Antiterrorismo, vero e proprio «fusion center» che riunisce in un medesimo contesto le Forze dell'ordine e il Comparto intelligence, garantendo un alto livello di cooperazione inter-istituzionale e dando un contributo rilevante al miglioramento delle politiche di sicurezza.
ALLEGATO 7
5-06113 Marco Di Maio: Sull'incremento del personale della Polizia di Stato nella provincia di Forlì-Cesena.
TESTO DELLA RISPOSTA
Signor Presidente, Onorevoli Deputati,
per quanto concerne la situazione dell'aeroporto «L. Ridolfi», rammento che le funzioni del preesistente Posto di Polizia di Frontiera sono state devolute, dopo la sua soppressione avventa nel 2013, alla Questura di Forlì-Cesena.
Per effetto di tale riorganizzazione, sono state trasferite:
37 unità di personale alla Questura;
5 unità al Compartimento della Polizia Stradale Emilia Romagna;
3 unità al Compartimento Polizia Ferroviaria Emilia Romagna;
2 unità al Centro Addestramento della Polizia di Stato di Cesena.
Attualmente, secondo quanto emerge dal piano dei voli programmati, nell'aeroporto «L. Ridolfi» operano quattro compagnie aeree, nella fascia oraria dalle 08.00 alle 20.00; dal 1° giugno l'attività si estenderà alla fascia oraria dalle 06.00 alle 24.00.
Nella prospettiva di un rilancio del traffico aereo, la Zona Polizia di Frontiera di Bologna ha assicurato, per le esigenze di polizia di frontiera nell'aerostazione, la formazione specialistica di un'aliquota di personale, pari a 12 unità, della Questura di Forlì-Cesena nei settori dei controlli di frontiera e della security aeroportuale.
Tale personale, nella seconda decade dello scorso mese di marzo, ha effettuato una sessione di addestramento presso l'Ufficio Polizia di Frontiera aerea di Bologna.
Inoltre, il Dipartimento della Pubblica Sicurezza ha assegnato 7 dispositivi informatici, dotati del Sistema Informativo di Frontiera - SIF per l'espletamento dei controlli presso l'aeroporto di Forlì.
Per quanto riguarda la presenza dei presidi della Polizia di Stato, si rappresenta, infine, che la provincia di Forlì-Cesena è dotata di una forza effettiva di 525 unità, che, già incrementata di 25 effettivi nell'anno 2020, sarà ulteriormente potenziata di 12 unità entro il mese di luglio 2021; nel dettaglio, la Questura opera con una forza effettiva di 198 unità, che, già aumentata di 6 effettivi nel corso del 2020, sarà incrementata di ulteriori 3 unità entro il mese di luglio 2021.
ALLEGATO 8
5-06114 Calabria: Iniziative per contrastare i fenomeni violenti nella città di Roma e a tutela degli operatori di polizia.
TESTO DELLA RISPOSTA
Signor Presidente, Onorevoli Deputati,
in merito all'episodio cui si fa riferimento nell'interrogazione, il Prefetto di Roma ha acquisito elementi dagli uffici di Roma Capitale.
Risulta che lo scorso 21 maggio il personale del Corpo di Polizia Locale di Roma Capitale, impegnato nei servizi di prevenzione e controllo del territorio volti alla verifica del rispetto della normativa vigente anche in materia di contenimento della diffusione del contagio da COVID-19, alle ore 21:30 circa, interveniva in piazza Santa Caterina della Rota per una segnalazione di un assembramento.
Sul posto veniva riscontrata la presenza di molte persone, la maggior parte priva di dispositivi di protezione individuale, intente a consumare bevande alcoliche e che provocavano disturbo alla cittadinanza con grida ed emissioni acustiche provenienti da casse portatili e minicar equipaggiate con impianti stereo.
Il personale operante ha invitato le persone a rispettare le norme sul distanziamento, provocando brusche ed oltraggiose reazioni da parte dei presenti. In particolare, un gruppo di giovani accostati alla facciata della chiesa della piazza in argomento lasciava sul selciato un ordigno luminoso – a circa 4 metri dal personale operante – che dopo qualche istante esplodeva, provocando un fortissimo boato.
Immediatamente, la polizia municipale si adoperava per verificare eventuali danni a persone e per ristabilire l'ordine. Dopo circa un quarto d'ora, la situazione è tornata alla normalità.
La Polizia di Roma Capitale ha posto in evidenza che saranno intensificati i servizi svolti dal Corpo di Polizia Locale, nell'ambito del complessivo dispositivo di vigilanza disposto dalla Questura di Roma.
In ogni caso l'attenzione del Ministero è massima anche in questa fase di ripresa delle attività che riveste aspetti di delicatezza. In tale contesto ricordo che, con circolare del Gabinetto del Ministro dell'Interno dello scorso 19 maggio, i Prefetti sono stati richiesti di condividere, in sede di Comitato Provinciale per l'Ordine e la Sicurezza Pubblica, le linee di pianificazione delle attività di controllo, dando impulso al conseguente coordinamento tecnico-operativo dei servizi territoriali. In particolare, la direttiva si focalizza sulle aree maggiormente esposte al rischio di sovraffollamento perché interessate da più intensi flussi di mobilità o dalla presenza di locali ed esercizi aperti al pubblico, nonché sulle fasce orarie della cosiddetta «movida» e sulle giornate festive e prefestive. È stata richiamata altresì l'esigenza di garantire il pieno coinvolgimento delle polizie locali nell'attuazione dei dispositivi di controllo, soprattutto negli scenari urbani ove l'impiego di tali operatori può risultare maggiormente incisivo.
ALLEGATO 9
5-06115 Ceccanti: Iniziative per contrastare fenomeni di apologia della criminalità organizzata, con particolare riferimento a un episodio occorso nel Consiglio comunale di Padova.
TESTO DELLA RISPOSTA
Signor Presidente, Onorevoli Deputati,
con l'atto di sindacato ispettivo gli Onorevoli interroganti segnalano un episodio avvenuto il 3 marzo scorso a Padova, in occasione della seduta del Consiglio comunale avente all'ordine del giorno la votazione per la nomina del Garante dei diritti delle persone private o limitate nella libertà personale.
La votazione, che si è svolta a scrutino segreto, non ha permesso di procedere alla nomina del Garante poiché il principale candidato ha raccolto una preferenza in meno rispetto al quorum richiesto, pari a 21 preferenze.
All'esito dello spoglio è emerso che era stato espresso un voto per il noto boss latitante di «Cosa nostra» Matteo Messina Denaro.
La circostanza, che ha avuto ampio risalto sulla stampa locale e nazionale, è stata condannata dal sindaco e da esponenti di tutte le parti politiche.
Anche il Garante nazionale ha espresso il proprio sdegno per l'accaduto, definendolo una grave offesa per tutti i Garanti che operano per la tutela dei diritti di ogni persona nel fermo vincolo della lotta a ogni forma di criminalità.
La locale Questura ha segnalato il fatto all'Autorità giudiziaria per le opportune valutazioni.
A oggi il consigliere che ha espresso il voto in questione non è stato individuato.
Lo scorso 19 aprile il Consiglio comunale, nuovamente convocato a tale scopo, ha proceduto all'elezione del Garante.
Per quanto riguarda il riferimento alle misure previste dall'articolo 141 del TUOEL, osservo che, sul piano generale, l'intervento statale previsto da tale disposizione è limitato alle ipotesi tipiche tassativamente indicate dalla legge. In relazione all'applicazione della fattispecie prevista dall'articolo 141, comma 1 lettera a), in base alla prassi e alla consolidata giurisprudenza, per l'adozione della misura dissolutoria è necessario che il caso concreto presenti oltre che i requisiti della gravità anche quello della persistente violazione di legge. In particolare, non una qualsiasi violazione di legge può legittimare un intervento straordinario che incide in via definitiva sull'autonomia dell'ente e su organi democraticamente eletti, peraltro individuati.
Nell'esprimere a nome del Governo la più ferma condanna dell'accaduto, assicuro in ogni caso che è massima l'attenzione delle Forze dell'ordine nella prevenzione e contrasto non soltanto della criminalità organizzata, ma anche di ogni sua apologetica esaltazione e che comunque l'accaduto in esame continuerà a costituire oggetto di specifica attenzione, ovviamente nei limiti legislativamente previsti dal TUOEL.