X Commissione
Attività produttive, commercio e turismo
Attività produttive, commercio e turismo (X)
Commissione X (Attività produttive)
Comm. X
INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA:
5-06081 Squeri: Sul costo e sull'approvvigionamento delle materie prime per le imprese italiane: Sul costo e sull'approvvigionamento delle materie prime per le imprese italiane ... 138
ALLEGATO 1 (Testo della risposta) ... 145
5-06082 Benamati: Sul costo e sull'approvvigionamento del rottame ferroso per il settore siderurgico e ricadute sulla competitività della manifattura nazionale ... 139
ALLEGATO 2 (Testo della risposta) ... 145
5-06083 Sut: Sul rifinanziamento della cosiddetta «Nuova Sabatini – Beni strumentali» ... 139
ALLEGATO 3 (Testo della risposta) ... 146
5-06084 Moretto: Iniziative a sostegno del settore della distribuzione automatica ... 139
ALLEGATO 4 (Testo della risposta) ... 147
Ratifica ed esecuzione dell'Accordo fra il Governo della Repubblica italiana ed il Governo della Repubblica tunisina sullo sviluppo di una infrastruttura per la trasmissione elettrica finalizzata a massimizzare gli scambi di energia tra l'Europa ed il Nord Africa, fatto a Tunisi il 30 aprile 2019. C. 3038 Governo, approvato dal Senato (Parere alla III Commissione) (Seguito esame e conclusione – Parere favorevole) ... 140
ALLEGATO 5 (Parere approvato dalla Commissione) ... 148
INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA
Mercoledì 26 maggio 2021. — Presidenza della presidente Martina NARDI. – Interviene il viceministro dello sviluppo economico Gilberto Pichetto Fratin.
La seduta comincia alle 14.05.
Martina NARDI, presidente, avverte che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche mediante la trasmissione diretta sulla web-tv della Camera dei deputati.
5-06081 Squeri: Sul costo e sull'approvvigionamento delle materie prime per le imprese italiane: Sul costo e sull'approvvigionamento delle materie prime per le imprese italiane.
Luca SQUERI (FI) illustra l'interrogazione in titolo.
Il viceministro Gilberto PICHETTO FRATIN risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1).
Luca SQUERI (FI), replicando, ringrazia il rappresentante del Governo per la risposta fornita che dimostra l'attenzione del Ministero sulla problematica evidenziata nella sua interrogazione. Riconosce che azionare adeguate leve in materia è assai difficile considerando le dinamiche internazionali che ne caratterizzano l'assetto. Auspica peraltro che l'impegno del Governo venga assicurato anche in sede di Unione europea. Infine invita a dare ascolto alle richieste dei settori più penalizzati in cui alcune categorie hanno avanzato la proposta di rivedere i contratti già firmati, sia con privati sia con la pubblica amministrazione, in modo da assorbire la straordinaria dinamica dei prezzi.
5-06082 Benamati: Sul costo e sull'approvvigionamento del rottame ferroso per il settore siderurgico e ricadute sulla competitività della manifattura nazionale.
Gianluca BENAMATI (PD) illustra l'interrogazione in titolo.
Il viceministro Gilberto PICHETTO FRATIN risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2).
Gianluca BENAMATI (PD), replicando, si dichiara soddisfatto della risposta ricevuta ma osserva che quanto appena dichiarato dal Ministero dello sviluppo economico, e cioè che il settore siderurgico è strategico per il nostro Paese, è fatto comunque assodato: in tal senso ritiene che si dovrebbe passare dalle pure affermazioni di principio a fatti concreti, ad esempio intervenendo a sostegno delle filiere connesse al settore. Auspica che nella citata lista delle materie prime data dall'Unione europea sia presente il materiale dei rottami ferrosi anche in vista della realizzazione di un'efficace ed effettiva economia circolare. Conclude evidenziando altresì che molti settori citati nella risposta del rappresentante del Governo non sembrano ancora avere ricevuto risposte concrete, auspicando che essi possano trovarne nel cosiddetto decreto sostegni-bis.
5-06083 Sut: Sul rifinanziamento della cosiddetta «Nuova Sabatini – Beni strumentali».
Luca SUT (M5S) illustra l'interrogazione in titolo.
Il viceministro Gilberto PICHETTO FRATIN risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3).
Luca SUT (M5S), replicando, si dichiara soddisfatto della risposta ricevuta e auspica che il rifinanziamento delle misure di cui alla sua interrogazione avvenga più rapidamente possibile per venire incontro alle concrete esigenze delle imprese italiane nonché alle precise richieste di talune associazioni di categoria quali, ad esempio, Cna e Assilea.
5-06084 Moretto: Iniziative a sostegno del settore della distribuzione automatica.
Sara MORETTO (IV) rinuncia all'illustrazione dell'interrogazione in titolo rinviando al testo pubblicato.
Il viceministro Gilberto PICHETTO FRATIN risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 4).
Sara MORETTO (IV), replicando, valuta positivamente che il settore della distribuzione automatica riceva le dovute attenzioni del Ministero dello sviluppo economico, come evidenziato nella risposta fornita. Osserva che ciò è tanto più doveroso in quanto l'Italia è leader mondiale del settore in termini di esportazione, vedendo operare oltre 3000 imprese che in questo periodo patiscono un forte calo del fatturato. Per quanto riguarda la norma ricordata dalla rappresentante del Governo contenuta nel decreto rilancio, che consente di rideterminare le condizioni di equilibrio economico delle singole concessioni in ambito pubblico, evidenzia tuttavia che essa è poco utilizzata in quanto la rideterminazione deve avvenire senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica e quindi con invarianza economica. Ritiene infine che siano necessarie misure specifiche a favore di tale settore che è, peraltro, in espansione. Invita quindi ad istituire un fondo specifico per le imprese di un settore che coinvolge molte migliaia di famiglie che vi lavorano.
Martina NARDI, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.
La seduta termina alle 14.30.
SEDE CONSULTIVA
Mercoledì 26 maggio 2021. — Presidenza della presidente Martina NARDI.
La seduta comincia alle 14.55.
Ratifica ed esecuzione dell'Accordo fra il Governo della Repubblica italiana ed il Governo della Repubblica tunisina sullo sviluppo di una infrastruttura per la trasmissione elettrica finalizzata a massimizzare gli scambi di energia tra l'Europa ed il Nord Africa, fatto a Tunisi il 30 aprile 2019.
C. 3038 Governo, approvato dal Senato.
(Parere alla III Commissione).
(Seguito esame e conclusione – Parere favorevole).
La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 25 maggio 2021.
Gavino MANCA (PD), relatore, formula una proposta di parere favorevole (vedi allegato 5).
La Commissione approva la proposta di parere del relatore.
La seduta termina alle 15.
SEDE REFERENTE
Mercoledì 26 maggio 2021. — Presidenza della presidente Martina NARDI indi della vicepresidente Giorgia ANDREUZZA. – Interviene il viceministro dello sviluppo economico Gilberto Pichetto Fratin.
La seduta comincia alle 15.
Disposizioni concernenti la rinegoziazione dei contratti di locazione di immobili destinati ad attività commerciali, artigianali e ricettive per l'anno 2021 in conseguenza dell'epidemia di COVID-19.
C. 2763 Zucconi.
(Seguito esame e rinvio).
La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 12 maggio 2021.
Martina NARDI, presidente, ricorda che il termine per la presentazione di proposte emendative è scaduto alle ore 12 di lunedì 24 maggio 2021.
Avverte quindi che sono stati presentati emendamenti che devono considerarsi tutti ammissibili (vedi allegato 6).
Paolo TRANCASSINI (FDI) intervenendo sul complesso degli emendamenti osserva, in particolare relativamente all'emendamento soppressivo proposto dalla maggioranza, che sono opportune considerazioni sia politiche che nel merito. Evidenzia che la problematica affrontata nella proposta di legge è enorme e che è all'ordine del giorno di tutte le forze politiche da mesi considerando che si inquadra nel contesto di crisi sanitaria ed economica che non ha precedenti dal dopoguerra. Ricorda quindi che il tema centrale sia come affrontare i gravosi costi fissi delle aziende medie e piccole che ne mettono a rischio la stessa sopravvivenza, tema che rischia di essere superato nei fatti qualora non si provveda a dare risposte efficaci e comunque segnali politici chiari.
Ritiene che il testo proposto sia una buona occasione per affrontare la politica degli affitti e crede, peraltro, che per renderlo migliore c'è bisogno di un reale confronto politico. D'altra parte evidenzia che la problematica è presente alla stessa maggioranza dal momento che pur discutendone non è riuscita a porvi rimedio con gli ultimi due decreti legge licenziati.
Sottolinea che nella sua fase istruttoria l'esame della proposta di legge ha coinvolto oltre venti associazioni di categoria in audizione, associazioni che hanno assicurato la loro partecipazione e alle quali ora si risponde negativamente. Inoltre ritiene che se la politica intende sottrarsi al predetto tema, come di fatto avviene quando la maggioranza propone un emendamento interamente soppressivo del provvedimento, finisce per allontanare cittadini dalla politica stessa, mostra di non avere coraggio e rende, infine, un cattivo servizio a tutti. Crede inoltre che il confronto politico sia comunque un momento di crescita che può anche trasformarsi in un momento di costruzione e per tale motivo auspica un ripensamento della maggioranza sull'emendamento soppressivo degli articoli già presentato.
Per quanto riguarda una più precisa valutazione politica ritiene che impedire il confronto in Commissione ed approdare in Assemblea in questo modo vuol dire che all'opposizione, tanto più quando essa è rappresentata da una sola forza politica, è consentito di esprimersi praticamente una sola volta ogni sei mesi. Osserva quindi che non si mostra solo la mancanza di volontà nell'affrontare la tematica ma anche una certa prepotenza e si chiede se ciò sarebbe accaduto qualora le forze di opposizione fossero state più numerose. Fa poi presente che un tale modo di agire vada contro al modo in cui la gente comune intende la politica e crede che se il palazzo fosse una vera casa di vetro, come in altri tempi auspicavano talune forze di maggioranza che invocavano la pubblicità di tutti i lavori in streaming, sarebbe allora chiaro che la maggioranza ha paura di affrontare la problematica in questione per paura di dividersi nonostante il tema degli affitti costituisca un concreto interesse per il Paese. Ribadendo che così facendo si sta silenziando colpevolmente l'unica forza di opposizione, invita le forze di maggioranza a ritirare il proprio emendamento soppressivo, anche per rispetto di tutte le associazioni ascoltate in audizione e della democrazia parlamentare, per avviare una vera discussione che potrà anche terminare con una bocciatura del testo, ma alla fine di un percorso e non all'inizio.
Tommaso FOTI (FDI), intervenendo sul complesso degli emendamenti, ricorda che più di una volta si è convinto a collaborare per trovare soluzioni che facilitassero il lavoro dell'Assemblea cosa che ha fatto volentieri e per quanto possibile. In considerazione di ciò osserva che la finalità dell'esame di una proposta di legge consiste nel portare all'esame del Parlamento nella sua interezza, rappresentato dall'Assemblea, un testo su cui possa esprimersi un giudizio finale da parte di quest'ultima, cosa che in questo caso non avverrebbe. Peraltro, pur non enfatizzando il numero di audizioni svoltesi, che è comunque una decisione presa in Ufficio di presidenza senza che vi fosse l'obbligo di ascoltare qualcuno, ritiene comunque che le associazioni sentite sono state investite di una problematica mostrando disponibilità e impegno a testimoniare le proprie valutazioni alla Commissione.
Rileva che presentare un emendamento soppressivo dell'intero testo rappresenta un espediente finalizzato a chiudere la partita senza che si possano esaminare altri emendamenti per concludere che nella proposta non c'è niente di buono, financo nelle rubriche degli articoli. Avverte peraltro che la vita politica e l'appartenenza ad una maggioranza sono come una ruota che gira: in tal senso chi oggi di emendamento vive domani può morirne.
Non intende affermare con certezza matematica che la proposta di legge all'esame sia perfetta ma solo evidenziare che i comportamenti potevano essere più sereni e che, magari, si poteva suggerire che taluni contenuti ivi presenti avrebbero potuto essere incorporati in altri provvedimenti urgenti. Ricorda peraltro che tali comportamenti potranno causare un riflesso sui lavori dell'Assemblea già nella prossima settimana quando potranno essere utilizzati tutti gli strumenti regolamentari previsti a tutela dell'opposizione in occasione dell'esame dei decreti all'ordine del giorno.
Si chiede quindi perché non si è scelto di chiudere la questione in Assemblea, ove si sarebbe potuto bocciare il provvedimento articolo per articolo, optando per la cancellazione della proposta da parte della Commissione. Rileva inoltre che non è stato ritenuto necessario e utile assumere il parere delle altre Commissioni in sede consultiva, cosa che stigmatizza, ricordando come su materie come queste che impattano con rilevanti profili finanziari il parere, ad esempio, della Commissione bilancio possa essere assai indicativo. Fa presente che in questi casi la forma è sostanza e non capisce perché, almeno inizialmente, le altre forze politiche abbiano dato l'impressione di voler aprire un confronto.
Sul piano politico osserva che la più vasta maggioranza della storia repubblicana ha utilizzato armi potentissime per giungere ad un risultato che avrebbe potuto raggiungere più elegantemente considerato che avere opinioni diverse è del tutto legittimo. Rimane dunque dell'avviso che si sarebbe potuta scegliere una strada diversa, dal punto di vista politico, mentre quella intrapresa rende un cattivo servizio al Parlamento, ai soggetti auditi e alla maggioranza stessa che certamente si troverà a dover recepire talune tematiche presenti nella proposta di legge in altri suoi provvedimenti. Sempre relativamente alle forme utilizzate nell'iter, segnala che aveva inteso che sarebbe stato presentato un altro testo in vista di un possibile abbinamento, cosa poi che non è avvenuta. Se fosse stato presentato un altro testo la tematica sarebbe stato invece affrontata, e quindi si sarebbe data risposta ad alcune sentite esigenze del mondo produttivo, mentre al contrario non se n'è fatto niente. Conclude auspicando che la maggioranza voglia riservarsi un momento di riflessione e tornare sui suoi passi ritirando un emendamento soppressivo, senza che ciò impedisca ad essa di raggiungere i suoi scopi per altra strada.
Riccardo ZUCCONI (FDI) intervenendo sul complesso degli emendamenti, sottolinea che il percorso della proposta di legge a sua prima firma è del tutto lineare: è stata presentata per le vie ordinarie, è stato deciso di svolgere un nutrito ciclo di audizioni e non è mai stata considerata intoccabile dai presentatori. Personalmente si sarebbe seguita una strada diversa considerata anche la composizione della nuova maggioranza. Ribadisce inoltre che la sua forza politica ha seguito con onestà l'intero percorso istruttorio come dimostrano le proposte emendative da essa presentate che danno corpo a taluni suggerimenti emersi nel corso delle audizioni, anche di soggetti indicati da altre forze politiche, emendamenti che ritiene realmente costruttivi. L'attuale probabile esito suscita invece il sospetto che mentre si ascoltavano in audizione le molte associazioni interpellate fosse già stata presa la decisione di cassare la proposta di legge.
Osserva che sarebbe stato utile, come personalmente auspicava, vedere le risultanze di un suo passaggio presso la Commissione bilancio in considerazione dell'indubbio impatto finanziario delle norme, cosa che ora potrebbe non essere possibile. Osserva altresì che mentre tutte le forze politiche dicono di voler sostenere le imprese quando poi ce ne è la possibilità la maggioranza non intende sfruttare l'occasione e registra con rammarico che il Parlamento non si dà la possibilità di arrivare all'esame in Assemblea del suo importante provvedimento in modo costruttivo. Evidenzia inoltre, relativamente al merito, che alcuni contenuti della proposta di legge avrebbero potuto essere inseriti nei cosiddetti decreti sostegni.
Più in generale stigmatizza la tempistica che il Governo sta imponendo al Parlamento che prevede ormai l'esame, praticamente, quindicinale di decreti legge susseguentisi l'uno all'altro, mentre crede che il Paese avrebbe bisogno di una risposta più strutturata.
Auspicando infine che l'emendamento soppressivo del testo presentato dalla maggioranza venga ritirato affinché si possa aprire un confronto costruttivo tra tutte le forze politiche, ribadisce che con la loro proposta di legge non si è inteso condurre una battaglia di bandiera ma si è lavorato in buona fede come dimostrato dagli emendamenti che il suo gruppo ha presentato.
Massimiliano DE TOMA (FDI) sottolinea che dei ventidue soggetti auditi ben diciannove sono stati indicati dalla maggioranza e che sono stati accolti, in emendamenti presentati dal suo gruppo, molti suggerimenti emersi nel corso delle audizioni. Ritiene inoltre che le audizioni siano state costruttive, ricordando in particolare quella del professor Carleo, dell'università di Napoli, che vedeva nella proposta di legge l'emissione di un segnale chiaro, a favore delle aziende, che indicava un indirizzo politico preciso in questo momento di grave crisi per esse. Ricorda, a tal proposito, le proposte chiare in relazione alla natura giuridica della rinegoziazione e ribadisce che lo spirito della proposta di legge era di andare incontro alle esigenze provenienti dalle imprese e dalle persone coinvolte. Proprio in considerazione del fatto che la proposta di legge va incontro alle esigenze degli italiani ritiene di dover stigmatizzare la soluzione avanzata dalla maggioranza che con il suo emendamento soppressivo intende bocciare qualcosa che è utile per il Paese. Avverte che non cesserà di rendere noto all'opinione pubblica quanto avvenuto, come la politica abbia deciso di non scegliere e che la Commissione ha scritto una brutta pagina politica e istituzionale.
Evidenzia tuttavia che ci sono ancora gli spazi per porre rimedio auspicando che l'emendamento della maggioranza venga ritirato. Conclude rimarcando che il suo gruppo politico rappresenta l'opposizione costruttiva e che la proposta di legge all'esame sia positiva per il Paese.
Salvatore CAIATA (FDI) intervenendo sul complesso degli emendamenti, a differenza del deputato Foti che ha dato una lettura della vicenda alla luce della sua vasta esperienza politica, esprime tutta la sua sorpresa dovuta proprio alla sua personale inesperienza politica: ricorda infatti di provenire dal mondo del lavoro dove i problemi si affrontano e si risolvono cosa che gli rende incomprensibile la presentazione dell'emendamento soppressivo della maggioranza. Ciò in quanto tutte le forze politiche hanno predicato la necessità di affrontare la tematica recata nella proposta di legge all'esame. Osserva peraltro che il presentatore della proposta ha offerto la possibilità di intervenire sulla questione senza ipotecare soluzioni predeterminate, ciò che, ricorda, è stato anche apprezzato dalla maggioranza. Evidenzia invece che l'emendamento soppressivo ora presentato rivela che quella stessa maggioranza in realtà non è interessata al tema vero e, nel migliore dei casi, che non intende lasciarlo all'opposizione. Segnala che se fosse vera quest'ultima ipotesi sarebbe comunque benvenuta una misura risolutiva anche se intestata ad altre forze politiche essendo necessario esclusivamente giungere al risultato e risolvere i problemi degli italiani e delle aziende. Rileva peraltro che la risposta al problema non è stata fornita nemmeno nel recente decreto cosiddetto sostegni-bis, ribadendo che qualora il governo avesse intenzione di risolvere il predetto problema troverebbe il suo gruppo politico pronto a collaborare anche senza intestarsi meriti, per il bene del Paese e per evitare battaglie legali tra locatori e locatari in quanto la crisi economica dovuta alla pandemia penalizza tutte due le categorie ed hanno entrambi bisogno di essere tutelate.
Martina NARDI, presidente, comunica che la Conferenza dei presidenti di gruppo ha definito il calendario dei lavori dell'Assemblea per il mese di giugno, prevedendo l'avvio dell'esame della proposta di legge in titolo a partire dal prossimo 21 giugno. Nella prossima riunione dell'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, della Commissione, saranno pertanto definite le modalità e le tempistiche per il proseguo dell'esame in sede referente del provvedimento, in modo da assicurare il rispetto del calendario dei lavori dell'Assemblea. Replicando a quanto osservato dal deputato Foti, fa presente che le Commissioni, già assegnatarie in sede consultiva del provvedimento, potranno senz'altro esprimersi in tempo utile per la conclusione dei lavori in sede referente da parte della X Commissione.
Avvertendo, quindi, che a breve avverrà la ripresa dei lavori pomeridiani dell'Assemblea rinvia il seguito dell'esame del provvedimento in titolo ad altra seduta.
La seduta termina alle 16.
AVVERTENZA
Il seguente punto all'ordine del giorno non è stato trattato:
UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO
DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI
ALLEGATO 1
5-06081 Squeri: Sul costo e sull'approvvigionamento delle materie prime per le imprese italiane.
TESTO DELLA RISPOSTA
Grazie Presidente, Grazie Onorevole!
Con riferimento all'atto in parola, tengo a precisare in via preliminare che negli ultimi tempi è emersa la vulnerabilità del nostro sistema produttivo in termini di approvvigionamento di materie prime, posto che le imprese italiane ed europee spesso dipendono dall'importazione di materie prime critiche (ossia le materie prime più rilevanti dal punto di vista economico, il cui approvvigionamento presenta un alto profilo di rischio per le filiere industriali e non solo).
La ripresa dell'economia e della domanda cinese, insieme ai pesanti disagi nella logistica e nei trasporti legati alla crisi pandemica, hanno provocato sul mercato carenza negli approvvigionamenti di numerosi beni utilizzati dal sistema industriale come input di produzione per le successive trasformazioni.
Come già anticipato in risposta al Question Time dell'On. Benamati, il tema è anche al centro del dibattito europeo come dimostra la presentazione da parte della Commissione Europea del «Piano d'azione sulle Materie Prime Critiche» ovvero l'Alleanza per le materie prime con l'obiettivo di stimolare gli Stati membri ad elaborare strategie per incoraggiare l'economia circolare, per aumentare il pool di fornitori, rafforzare gli investimenti in ricerca e sviluppo finalizzati alla ricerca di nuovi giacimenti, materiali sostitutivi e garantire così una fornitura geograficamente diversificata e sostenibile.
Come ho già detto, una risposta armonizzata a livello europeo permetterebbe di garantire l'approvvigionamento delle materie prime e sostenere lo sviluppo competitivo delle imprese italiane, anche attraverso la diversificazione delle fonti di approvvigionamento, il rientro in Italia (o in Europa) di segmenti produttivi delocalizzati, nonché attraverso la promozione dello sviluppo di filiere funzionali. Obiettivo finale è quello di rendere le catene del valore più sicure e resilienti all'imprevedibilità delle variabili del commercio mondiale e, conseguentemente, invertire la tendenza al rialzo di prezzi.
Per quanto attiene specificamente ai prezzari dei materiali da costruzione in applicazione del Codice dei contratti pubblici, come riferito anche dal Viceministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili il 6 maggio scorso in VIII Commissione Camera, il Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili rileva, con proprio decreto, le variazioni percentuali annuali dei singoli prezzi dei materiali da costruzione più significativi relativamente ai contratti di lavori affidati prima dell'entrata in vigore del nuovo «Codice dei contratti pubblici» (D.lgs 50/2016) e in corso di esecuzione. A tal fine, si avvale della Commissione consultiva centrale per il rilevamento del costo dei materiali da costruzione. Mentre, per i contratti relativi al nuovo Codice, con riferimento ai prezzari, è previsto che il costo dei prodotti, delle attrezzature e delle lavorazioni sia determinato sulla base dei prezzari regionali aggiornati annualmente.
In conclusione, dunque, si rappresenta che è massima l'attenzione del Governo sulla tematica in parola, al fine di evitare fenomeni speculativi e tutelare gli operatori del settore.
ALLEGATO 2
5-06082 Benamati: Sul costo e sull'approvvigionamento del rottame ferroso per il settore siderurgico e ricadute sulla competitività della manifattura nazionale.
TESTO DELLA RISPOSTA
Grazie Presidente, Grazie Onorevole!
In via preliminare, si ribadisce anche in questa sede che il settore siderurgico è un settore strategico, imprescindibile per garantire competitività alle attività produttive del nostro Paese.
Tale settore, infatti, oltre a concorrere alla creazione della ricchezza di ogni nazione industrializzata, ha il grande merito di creare occupazione, sia direttamente (oggi è previsto l'impiego di circa 70.000 addetti nel citato settore) che indirettamente, mediante la sua filiera a valle, che vede una pluralità di settori manifatturieri ad esso connessi, per i quali l'acciaio costituisce la materia prima fondamentale.
Il principale settore di utilizzo dell'acciaio è quello delle costruzioni, con una quota pari al 36,5 per cento (comprensivo delle nuove costruzioni intese sia come investimenti del genio civile che nuove costruzioni private, oltre alle attività di manutenzione). Tra gli altri grandi utilizzatori di questa materia prima ritroviamo: la meccanica, con il 20,2 per cento, i prodotti in metallo con il 18,7 per cento (esclusa la carpenteria strutturale, utilizzata nelle costruzioni) e l'automotive con il 17,1 per cento, gli elettrodomestici (3,2 per cento), gli altri mezzi di trasporto (2,7 per cento) nonché altri settori di utilizzo (1,5 per cento).
Tanto premesso, si concorda con gli Onorevoli interroganti nel ritenere la produzione di acciaio fondamentale per il nostro Paese.
Quanto all'aspetto dell'aumento dei prezzi delle materie prime sollevato con l'atto in discussione (che nello specifico si riferisce anche all'esportazione dei rottami ferrosi verso impianti siderurgici di Paesi concorrenti), si precisa che il tema è già oggetto di attenzione da parte del Governo (come ho avuto modo di dichiarare nel corso di un'interrogazione tenutasi anche in X Commissione Senato la scorsa settimana).
In proposito, informa altresì che il tema è anche al centro del dibattito Europeo. Il 3 settembre scorso, infatti, la Commissione Europea ha presentato il «Piano d'azione sulle Materie Prime Critiche», accompagnato dalla nuova lista di «materie prime critiche» e da un rapporto prospettico. Tale lista rappresenta uno strumento per promuovere la consapevolezza, la ricerca e l'innovazione volte a migliorare le dinamiche del commercio internazionale, per contrastare misure di distorsione degli scambi, al fine di raggiungere una maggiore sicurezza degli approvvigionamenti.
Sempre lo scorso settembre, la Commissione ha lanciato l'Alleanza per le materie prime (Raw Material Alliance) coinvolgendo gli stakeholders allo scopo di identificare progettualità strategiche di rilevanza europea. Obiettivo è quello di stimolare gli Stati membri ad elaborare strategie per incoraggiare l'economia circolare, per aumentare il pool di fornitori, rafforzare gli investimenti in ricerca e sviluppo finalizzati alla ricerca di nuovi giacimenti, materiali sostitutivi e garantire così una fornitura geograficamente diversificata e sostenibile.
In conclusione, si rappresenta che il Governo ritiene strategico delineare un quadro europeo, finalizzato ad addivenire a soluzioni, possibilmente armonizzate, per garantire l'approvvigionamento delle materie prime e sostenere lo sviluppo competitivo delle imprese italiane.
ALLEGATO 3
5-06083 Sut: Sul rifinanziamento della cosiddetta «Nuova Sabatini – Beni strumentali».
TESTO DELLA RISPOSTA
Con riferimento al quesito posto dall'on. Sut in merito alla misura agevolativa Nuova Sabatini – Beni strumentali, colgo l'occasione per sottolineare ancora una volta che tale misura costituisce uno dei principali strumenti agevolativi nazionali e persegue l'obiettivo di rafforzare il sistema produttivo e competitivo delle PMI, attraverso il sostegno all'acquisto, o acquisizione in leasing, di beni materiali (macchinari, impianti, beni strumentali d'impresa, attrezzature nuovi di fabbrica e hardware) o immateriali (software e tecnologie digitali) ad uso produttivo.
La rilevanza dello strumento per il sistema produttivo è confermata dal forte interesse mostrato sia da parte delle PMI beneficiarie che dai soggetti finanziatori (banche/intermediari finanziari), fin dall'avvio dell'intervento.
Nello specifico, a partire dal 2014, le PMI che hanno deciso di consolidare e riqualificare i propri assetti tecnico-produttivi, usufruendo della misura, sono più di 67.000, con un investimento medio di circa 201.000 euro. A testimonianza dell'efficacia registrata dallo strumento, si fa presente che l'ammontare complessivo dei finanziamenti concessi alle PMI da banche e intermediari finanziari a valere sulla misura è pari a oltre 25 miliardi di euro, per un numero complessivo di domande ricevute pari a 126.237 e un importo totale del contributo impegnato pari a circa 2,1 miliardi di euro.
Segnalo che la legge di bilancio 30 dicembre 2020, n. 178 ha introdotto una nuova modalità di erogazione del contributo in un'unica soluzione (in luogo delle sei quote annue originariamente previste), determinando una maggiore attrattività della misura per l'utenza target di riferimento. Si è registrato quindi, un notevole incremento delle richieste di prenotazione di contributo trasmesse da banche/intermediari finanziari, rispetto al dato riferito all'analogo periodo dell'anno precedente (gennaio 2020 - maggio 2020).
Nello specifico, il progressivo incremento del volume di risorse prenotate registrato nell'ultimo periodo, ha determinato il passaggio da una media di assorbimento mensile delle risorse pubbliche di circa 32 milioni di euro nel periodo gennaio 2020 - maggio 2020 a una media di circa 92 milioni di euro nel periodo gennaio 2021 - maggio 2021; in particolare, nel corrente mese di maggio, le risorse prenotate da banche/intermediari finanziari ammontano a euro 126.377.937,63, registrando il dato più alto dall'inizio dell'operatività della misura.
A fronte del sopraindicato trend di crescita delle prenotazioni, le risorse ad oggi disponibili per la misura derivanti dagli stanziamenti di legge ammontano a circa 93 milioni di euro.
Alla luce di quanto rappresentato, considerata la strategicità della misura, si conferma che l'integrazione del fondo sarà oggetto di valutazione a livello governativo nel quadro delle misure previste per il rilancio dell'economia, allo scopo di garantire l'efficacia e la continuità del suddetto strumento di sostegno alle PMI.
ALLEGATO 4
5-06084 Moretto: Iniziative a sostegno del settore della distribuzione automatica.
TESTO DELLA RISPOSTA
Grazie Presidente, Grazie Onorevole.
Il termine distribuzione automatica è un termine tecnico con cui si indica la distribuzione di beni e servizi, ovvero tutta l'attività di vendita e di somministrazione di prodotti alimentari e non, per mezzo di un distributore automatico.
Come messo in luce anche dagli Onorevoli interroganti, negli ultimi anni il settore della distribuzione automatica è cresciuto in modo esponenziale e senz'altro la crisi da periodo Covid può aver fatto registrare un calo delle vendite anche in questo settore, per l'operatività di una serie di misure di contenimento dei contagi (tra cui l'introduzione dello smart working per la PA e gli uffici privati, il protrarsi della didattica a distanza per scuole e università, il divieto di visite dei parenti negli ospedali e nelle strutture sanitarie).
A detto calo, si è fatto fronte con il decreto-legge 34 del 2020, recante Misure urgenti in materia di salute, sostegno al lavoro e all'economia, nonché di politiche sociali connesse all'emergenza epidemiologica da COVID-19 (anche detto Decreto Rilancio), il quale all'art. 28-bis ha previsto che, in caso di contratti di appalto e di concessione che prevedono la corresponsione di un canone a favore dell'appaltante o del concedente e che hanno come oggetto il servizio di somministrazione di alimenti e bevande mediante distributori automatici presso gli istituti scolastici di ogni ordine e grado, le università e gli uffici e le amministrazioni pubblici, mostrino un calo del fatturato conseguito dal concessionario per i singoli mesi interessati dall'emergenza epidemiologica da COVID-19 superiore al 33 per cento, le amministrazioni concedenti attivano la procedura di revisione del piano economico finanziario prevista dall'articolo 165, comma 6, del codice dei contratti pubblici, di cui al decreto legislativo 18 aprile 2016, n. 50, al fine di rideterminare, senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica e per il solo periodo interessato dalla citata emergenza, le condizioni di equilibrio economico delle singole concessioni.
In tale direzione, pertanto, resta fermo l'impegno del Governo di continuare a tutelare anche il citato comparto, come dimostra l'adozione delle misure di sostegno adottate sinora, che si possono riferire in generale anche a tale settore, tra cui, si segnala, per quanto di competenza, la messa in campo dei contributi a fondo perduto per il sostegno alle imprese, per oltre 15 miliardi di euro, misura che ha l'obiettivo di raggiungere una platea ancora più ampia di beneficiari, consentendo l'accesso ai contributi a 370 mila partite Iva in più.
ALLEGATO 5
Ratifica ed esecuzione dell'Accordo fra il Governo della Repubblica italiana ed il Governo della Repubblica tunisina sullo sviluppo di una infrastruttura per la trasmissione elettrica finalizzata a massimizzare gli scambi di energia tra l'Europa ed il Nord Africa, fatto a Tunisi il 30 aprile 2019 (C. 3038 Governo, approvato dal Senato).
PARERE APPROVATO DALLA COMMISSIONE
La X Commissione,
esaminato il testo del disegno di legge recante «Ratifica ed esecuzione dell'Accordo fra il Governo della Repubblica italiana ed il Governo della Repubblica tunisina sullo sviluppo di una infrastruttura per la trasmissione elettrica finalizzata a massimizzare gli scambi di energia tra l'Europa ed il Nord Africa, fatto a Tunisi il 30 aprile 2019» (C. 3038 Governo, approvato dal Senato),
esprime
PARERE FAVOREVOLE.
ALLEGATO 6
Disposizioni concernenti la rinegoziazione dei contratti di locazione di immobili destinati ad attività commerciali, artigianali e ricettive per l'anno 2021 in conseguenza dell'epidemia di COVID-19 (C. 2763 Zucconi).
PROPOSTE EMENDATIVE
ART. 1.
Sopprimerlo.
Conseguentemente, sopprimere gli articoli 2, 3, 4, 5 e 6.
1.1. Benamati, Barelli, Binelli, Moretto, Sut.
Al comma 1, sostituire le parole: un nuovo contratto sottoscritto con le seguenti: un'apposita rinegoziazione contrattuale sottoscritta dalle parti che si avvalgono dell'assistenza degli Uffici di conciliazione e di mediazione istituiti.
Conseguentemente sostituire il comma 3 con il seguente:
3. La possibilità di rinegoziare il contratto di locazione ai sensi del comma 1 decorre per 12 mesi a partire dalla data di entrata in vigore della presente legge.
1.4. Zucconi, Caiata, De Toma.
Al comma 1, sostituire le parole: un nuovo contratto sottoscritto con le seguenti: un'apposita rinegoziazione contrattuale sottoscritta dalle parti che si avvalgono dell'assistenza degli Uffici di conciliazione e di mediazione istituiti.
Conseguentemente, al comma 3, sostituire le parole: stipulare un nuovo contratto di locazione con le seguenti: rinegoziare il contratto di locazione.
1.2. Zucconi, Caiata, De Toma.
Dopo il comma 1, aggiungere il seguente:
1-bis. Ai fini della registrazione del contratto, l'Ufficio di conciliazione e di mediazione della Camera di Commercio, industria, artigianato e agricoltura competente trasmette il contratto rinegoziato sottoscritto alla sede dell'Agenzia delle Entrate competente.
1.5. Zucconi, Caiata, De Toma.
Al comma 3, sostituire le parole da: dal 1° gennaio 2021 fino alla fine del comma con le seguenti: per 12 mesi a partire dalla data di entrata in vigore della presente legge.
1.3. Zucconi, Caiata, De Toma.
ART. 2.
Al comma 3, sostituire le parole: 900 milioni di euro per l'anno 2021 con le seguenti: 300 milioni di euro per l'anno 2021 e di 600 milioni di euro per l'anno 2022.
Conseguentemente:
al comma 4, sostituire le parole: per l'anno 2020 con le seguenti: per il periodo d'imposta relativo all'applicazione della rinegoziazione medesima.
al comma 5, sostituire le parole: 1,6 miliardi di euro per l'anno 2021 con le seguenti: 600 milioni di euro per l'anno 2022 e di 1.000 milioni di euro per l'anno 2023.
2.2. Zucconi, Caiata, De Toma.
Al comma 6, sostituire le parole: il Ministro per i beni e le attività culturali e per il turismo con le seguenti: il Ministro del turismo.
2.1. Zucconi, Caiata, De Toma.
ART. 3.
Al comma 1, sostituire le parole: e fino al 1° maggio 2021 con le seguenti: ed entro il 1° maggio di ciascuno degli anni 2022 e 2023.
3.1. Zucconi, Caiata, De Toma.
ART. 4.
Al comma 1, sostituire le parole: Per i mesi da gennaio a giugno 2021, con le seguenti: A decorrere dalla data di entrata in vigore della presente legge e per i successivi sei mesi.
Conseguentemente:
al comma 1, dopo le parole: in bassa aggiungere le seguenti: e media.
al comma 2, sostituire le parole: dal 1° gennaio al 31 giugno 2021, con le seguenti: nei sei mesi successivi alla data di entrata in vigore della presente legge.
sostituire le parole: superiore a 3,3 kW con le seguenti: fino ad un massimo di 100 kW.
sostituire le parole: 3 kW con le seguenti: 100 kW.
al comma 3, primo periodo, sostituire le parole: 500 milioni di euro per l'anno 2021 con le seguenti: 200 milioni di euro per l'anno 2021 e di 300 milioni di euro per l'anno 2022.
4.1. Zucconi, Caiata, De Toma.
ART. 6.
Sostituirlo con il seguente:
Art. 6.
(Copertura finanziaria)
1. Agli oneri di cui agli articoli 2 e 4, quantificati in euro 500 milioni per l'anno 2021, in euro 1500 milioni per l'anno 2022 e in euro 1000 milioni per l'anno 2023, si provvede mediante corrispondente riduzione dell'autorizzazione di spesa di cui all'articolo 12, comma 1, del decreto-legge 28 gennaio 2019, n. 4, convertito con modificazioni, dalla legge 28 marzo 2019, n. 26.
6.1. Zucconi, Caiata, De Toma.