Commissione parlamentare per l'indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi
Commissione parlamentare per l'indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi
Comm. bicam. Vigilanza RAI
Comm. bicam. Vigilanza RAI
Sulla pubblicità dei lavori ... 3
ATTIVITÀ DI INDIRIZZO E VIGILANZA:
Esame dell'atto di indirizzo sulla presenza delle forze politiche di opposizione nel servizio pubblico radiotelevisivo nei periodi non elettorali ... 3
ALLEGATO (Proposta di atto di indirizzo sulla presenza delle forze politiche di opposizione nel servizio pubblico radiotelevisivo nei periodi non elettorali presentata dal Presidente Barachini) ... 10
Comunicazioni del Presidente ... 5
Martedì 25 maggio 2021. – Presidenza del presidente BARACHINI.
La seduta comincia alle 20.05.
(La Commissione approva il processo verbale della seduta precedente).
Sulla pubblicità dei lavori.
Il presidente BARACHINI (FIBP-UDC) comunica che ai sensi dell'articolo 13, comma 4, del Regolamento della Commissione, la pubblicità dei lavori sarà assicurata mediante l'attivazione del sistema audiovisivo a circuito chiuso.
ATTIVITÀ DI INDIRIZZO E VIGILANZA
Esame dell'atto di indirizzo sulla presenza delle forze politiche di opposizione nel servizio pubblico radiotelevisivo nei periodi non elettorali.
Il PRESIDENTE ricorda che nella scorsa riunione dell'Ufficio di Presidenza integrato dai rappresentanti dei Gruppi ha anticipato i contenuti della proposta di atto di indirizzo.
Il testo – posto in distribuzione ed allegato al resoconto – tiene conto sia dell'impulso fornito dalla proposta di indirizzo presentata dal Gruppo Fratelli d'Italia, sia delle risultanze degli approfondimenti conoscitivi con i Direttori di telegiornali e testate giornalistiche e con il Presidente dell'Agcom con il quale sta proseguendo una costruttiva collaborazione, anche alla luce della delibera 92/21/CONS adottata da tale Autorità. Tra l'altro, si segnala che da parte dell'Osservatorio di Pavia, come richiesto, è pervenuto un contributo scritto in merito al sistema di monitoraggio adottato.
In sintesi, la proposta che ha elaborato si prefigge che la RAI:
garantisca, nei periodi non elettorali, all'interno dei propri programmi di informazione, telegiornali e programmi di approfondimento, adeguati spazi alle forze politiche di opposizione, sia quanto al tempo di parola, sia quanto al tempo di notizia, anche incrementando sensibilmente il dato risultante dall'esclusiva applicazione della proporzionalità alla rappresentanza parlamentare;
garantisca che, all'interno di ogni singolo programma di informazione, a fronte di notizie riguardanti le posizioni del Governo e della maggioranza, siano sempre riportate le posizioni dell'opposizione, con un tempo di parola proporzionato a quello riconosciuto agli altri soggetti politici al fine assicurare un effettivo e leale contraddittorio;
garantisca la comparazione effettiva tra gli spazi attribuiti alle forze politiche sulla base degli ascolti, facendo ricorso ad appositi meccanismi di ponderazione per rete e fasce orarie, al fine di tutelarne la reale visibilità in termini quantitativi e qualitativi;
trasmetta alla Commissione una relazione mensile sull'applicazione di tale proposta di atto di indirizzo.
Si sottopone pertanto alle valutazioni dei Gruppi questa proposta che, qualora condivisa, potrebbe essere rapidamente esaminata ed approvata dalla Commissione, comunicando altresì che il Gruppo del Partito Democratico ha già anticipato alcune possibili modifiche al testo.
Nel segnalare che da parte dell'Azienda sono emerse alcune riserve circa l'effettiva applicabilità della proposta in esame, rileva che l'atto di indirizzo compete all'iniziativa politica di questa Commissione, tenuta ad intervenire per una corretta ed adeguata rappresentanza delle forze politiche, alla luce in particolare dell'attuale e straordinario contesto politico-parlamentare. Inoltre, la proposta, non prevedendo l'indicazione cogente di quote o parametri esclusivamente quantitativi, consente spazi d'intervento e di interpretazione ai Direttori interessati, nel rispetto della loro autonomia editoriale e della valutazione circa la cosiddetta notiziabilità.
La senatrice GARNERO SANTANCHÈ (FdI) invita la Commissione ad approvare quanto prima un atto di indirizzo per la tutela delle forze di opposizione e del principio del pluralismo che è interesse di tutti preservare. In tal senso, auspica che vi sia una condivisione unanime di tutti i Gruppi rispetto ad un atto di indirizzo che, nel prendere atto del ruolo dato di maggioranza ed opposizione, mantiene una valenza di carattere generale.
La senatrice FEDELI (PD), nell'osservare che la Commissione vanta la legittima titolarità di intervenire in materia, reputa che l'atto di indirizzo, pur tenendo conto necessariamente del quadro legislativo vigente, dell'interpretazione della giurisprudenza e delle delibere dell'Agcom, non può prescindere dalla situazione di carattere straordinario che connota l'attuale fase politico-parlamentare.
La senatrice GARNERO SANTANCHÈ (FdI) interviene incidentalmente per ribadire che la presenza di una sola forza di opposizione all'attuale Esecutivo giustifica, a suo avviso, un atto di indirizzo di riequilibrio verso la minoranza, anche per la mancata applicazione della cosiddetta regola dei tre terzi fin qui seguita nella prassi.
Il deputato FORNARO (LEU) chiama l'esigenza che nella proposta siano contemplati anche i programmi di informazione radiofonici, rispetto ai quali si pone un problema di mancato rispetto del pluralismo di varie forze politiche. A tale riguardo, potrebbe essere utile disporre di dati di monitoraggio circa la rappresentazione delle forze politiche nei giornali radio.
Il PRESIDENTE condivide il suggerimento prospettato in merito all'informazione radiofonica, nonché l'esigenza di una rilevazione e di un monitoraggio sulla stessa.
Il deputato ANZALDI (IV), nel condividere l'auspicio che la Commissione possa adottare all'unanimità un atto di indirizzo, osserva che la cosiddetta regola dei tre terzi non è stata applicata, come risulta evidente dai dati di monitoraggio.
Il deputato MOLLICONE (FDI) ricorda di aver presentato un emendamento diretto a prevedere la possibilità per i componenti della Commissione di essere considerati soggetti istituzionali nella definizione delle quote di presenza.
Il PRESIDENTE propone di fissare il termine per la presentazione degli emendamenti riferiti alla proposta di atto di indirizzo da lui predisposta entro giovedì 3 giugno. Successivamente, in una sede ristretta, tali proposte potranno essere valutate, prima dell'esame finale della Commissione, nell'intento di raggiungere una posizione condivisa tra i Gruppi.
La Commissione conviene sulla proposta del Presidente.
Il seguito dell'esame è quindi rinviato.
Comunicazioni del Presidente.
Il PRESIDENTE informa che, come noto, il cantante Fedez ha avanzato richiesta di essere audito per esporre alla Commissione la propria versione in ordine ai fatti relativi al Concerto del primo maggio
Già la scorsa settimana ha avuto modo di interpellare per le vie brevi i componenti dell'Ufficio di Presidenza integrato dai rappresentanti dei Gruppi per valutare tale richiesta sulla quale si sono registrate posizioni discordi ed articolate. Di conseguenza, ha ritenuto opportuno sottoporla alla Commissione, invitando intanto lo stesso cantante, ove lo ritenesse opportuno, ad inviare una memoria allo scopo di evidenziare ulteriori fatti o circostanze che abbiano un elemento di novità rispetto a quanto già reso pubblico fino ad oggi, in modo da mettere in condizione la Commissione di esprimersi compiutamente in relazione a tale richiesta. Il cantante Fedez non ha fatto pervenire alcuna memoria.
Quanto alla richiesta dell'artista di essere audito, come ha già anticipato, si permetto di ricordare che la Commissione ha, tra le sue funzioni fondamentali, quella di vigilare sul rispetto, da parte della concessionaria del servizio pubblico radiotelevisivo e multimediale, dei principi a cui la stessa si deve ispirare in base alla legge e al contratto di servizio, quali, tra gli altri, l'imparzialità, l'indipendenza e il pluralismo.
Nel rispetto di queste prerogative, in relazione all'episodio occorso durante il Concerto del primo maggio, essendosi configurata una potenziale violazione dei succitati principi, su suo diretto impulso, la Commissione ha ritenuto di ascoltare (nella seduta del 5 maggio scorso) il direttore della rete Rai coinvolta, che è l'interlocutore naturale della Commissione nel caso di specie, affinché, oltre ad esporre la propria ricostruzione dell'accaduto, rispondesse alle domande dei commissari volte a chiarire lo svolgimento dei fatti, in particolare sulla base delle accuse mosse e delle dichiarazioni pubbliche effettuate dal cantante Fedez.
Da una parte, quindi, la Commissione ha già svolto un approfondimento nel quale sono emerse le diverse posizioni sui fatti, esercitando, tramite la presentazione di alcuni specifici quesiti, la propria potestà di vigilanza, dall'altra, è indubbio che la richiesta avanzata dal cantante presenti oggettivamente profili problematici dato che per prassi di questo organismo parlamentare non si prevede l'audizione di soggetti esterni all'azienda concessionaria del servizio pubblico in casi, come quello di specie, di supposte violazioni degli obblighi del contratto di servizio e conseguente responsabilità dell'Azienda.
Ricorda che già ad inizio di questa legislatura fu prospettata l'ipotesi di ascoltare, in merito a determinate vicende, artisti, ospiti o conduttori e si convenne che ciò non rientrasse nel perimetro d'intervento della Commissione nel rispetto di una impostazione alla quale ci si è sempre attenuti anche nelle precedenti legislature.
Rispetto a questo particolare profilo, infatti, si evidenzia che la legge istitutiva della Commissione, la n. 103 del 1975, non attribuì a tale organo funzioni di vero e proprio controllo o compiti di tipo strettamente ispettivo, quanto, appunto, di vigilanza, il cui spettro di osservazione è l'attività complessiva che emerge dalle scelte e dalla programmazione della Società concessionaria più che da singoli e specifici atti, episodi o circostanze che, come detto, possono essere sindacati in modo più appropriato attraverso i quesiti o le segnalazioni.
La richiamata legge, inoltre, concepì lo strumento peculiare dell'indirizzo generale che presuppone nei confronti dell'Azienda l'indicazione di orientamenti di massima o la prospettazione di obiettivi e correttivi.
La stessa Commissione, peraltro, quanto all'attività conoscitiva, è tenuta al rispetto del proprio Regolamento interno che richiama i principi regolatori delle indagini conoscitive di Senato e Camera, tra i quali, a differenza degli organi di inchiesta, si annovera l'esclusione della facoltà di procedere ad imputazioni di responsabilità.
Nel caso di specie, segnala altresì che anche uno degli organizzatori del Concerto del primo maggio, Massimo Bonelli, ha rappresentato la sua volontà di essere audito: si tratta di un ulteriore elemento che rischia di dilatare il contraddittorio che occorrerebbe garantire davanti alla Commissione, in una modalità del tutto atipica ed estranea rispetto alle sue competenze dirette.
A queste considerazioni di carattere normativo e regolamentare, confermate da una prassi costante, occorre poi aggiungere una circostanza emersa nei giorni scorsi e confermata dalla risposta della Rai ad un quesito dell'on. Capitanio, ossia il mandato che «la Rai ha conferito ai propri legali di procedere in sede penale nei confronti di Federico Leonardo Lucia, in arte “Fedez”, in relazione all'illecita diffusione dei contenuti dell'audio e alla diffamazione aggravata in danno della società e di una sua dipendente avvenuti in occasione del concerto del 1° maggio». Inoltre, si è appreso che lo stesso cantante Fedez ha preannunciato, a sua volta, la presentazione di una querela. La conseguente controversia legale, a suo avviso, renderebbe a questo punto ancora più inopportuna l'audizione di una delle parti direttamente in causa, oltre che non rispettosa nei confronti dell'autorità giudiziaria.
Segnala che Lucia Annunziata ha richiesto di essere audita dalla Commissione, in merito a una presunta violazione del codice etico del servizio pubblico nel passaggio di un'intervista della scorsa settimana ad Alessandro Di Battista inerente le attività di consulenza del professor Conte, con riferimento alle puntate della trasmissione «Mezz'ora in più» del 16 e del 23 maggio scorso. Peraltro, la richiesta di rettifica dello stesso professor Conte è stata integralmente ottemperata dalla giornalista.
A tale riguardo, nel rimettere la valutazione di tale richiesta ai Gruppi presenti, manifesta la disponibilità, qualora vi fosse un mandato in tal senso, ad incontrare Lucia Annunziata o ad interloquire con l'Azienda per raccogliere ogni elemento informativo utile su questa vicenda.
La senatrice GARNERO SANTANCHÈ (FdI), intervenendo sulla richiesta di essere audita avanzata da Lucia Annunziata, ritiene l'ipotesi preferibile rispetto a quella dell'invio di una lettera.
A seguito della precisazione del PRESIDENTE secondo la quale sarebbe più opportuno, al fine di evitare l'innesco di reazioni a catena, audire il responsabile della rete, Franco Di Mare, la senatrice GARNERO SANTANCHÈ conviene su tale ultima proposta.
La senatrice FEDELI (PD) chiede innanzi tutto che, ogniqualvolta si faccia riferimento a prassi pregresse della Commissione siano forniti elementi circostanziati, al fine di poter valutare l'effettiva sovrapponibilità dei precedenti.
Circa la richiesta di Lucia Annunziata, ritiene corretto che abbia letto il messaggio di rettifica come richiesto dal presidente Conte, ma ciò nondimeno che sia opportuno audirla.
Anche sulla richiesta di Fedez non ritiene vi siano motivi ostativi alla sua audizione, pur in presenza di procedure legali in corso.
Il PRESIDENTE precisa che la prassi citata si riferiva al Festival di Sanremo 2019, quando si convenne di non audire Claudio Baglioni, nella sua veste di direttore artistico dell'evento, a seguito di alcune dichiarazioni rilasciate in sede di conferenza stampa, nonché alla reiterata decisione di non audire Fabio Fazio in due diverse occasioni, la prima volta in occasione di una lamentata violazione della par condicio in occasione delle ultime elezioni europee e la seconda in merito ad alcune indiscrezioni sul suo contratto con la Rai. Ritiene che in entrambi i casi vi siano profili di contiguità con le questioni in esame.
La senatrice FEDELI (PD) obietta che, a differenza dei precedenti citati, è stato lo stesso Fedez a chiedere di essere sentito. Insiste e chiede, se del caso, che la proposta sia posta ai voti.
Il senatore DI NICOLA (M5S) nota come la Commissione, correttamente, abbia sempre evitato di entrare in contenziosi e polemiche in atto. Si dichiara perciò contrario all'audizione di Fedez, poiché è già stato sentito il direttore di rete, interlocutore naturale della Commissione: in caso contrario si rischierebbe di snaturare l'organo parlamentare, che si comporterebbe, senza averne i poteri, come una commissione non più di vigilanza ma di inchiesta. Ritiene che la sede più idonea per affrontare la controversia sia quella giudiziaria, pur rimarcando che la Rai avrebbe dovuto astenersi dall'intervenire, dal momento che i rapporti con l'artista erano intrattenuti non dall'Azienda ma dagli organizzatori e dalla società cui avevano affidato la realizzazione del concerto.
Circa la vicenda che ha interessato Lucia Annunziata, ritiene che la stessa non riguarda la Commissione ma, da un lato, una giornalista, il direttore di rete e le altre articolazioni dell'Azienda e, dall'altro, un cittadino che si è sentito potenzialmente diffamato e ha chiesto una rettifica, cui si è dato correttamente corso, nel rispetto della legge. Invitando la Commissione ad astenersi dall'intervenire, chiede che venga reso noto il contenuto della lettera.
Il PRESIDENTE, precisando di avere anticipato il documento ai commissari, dà lettura integrale della lettera inviata alla Commissione da Lucia Annunziata e dell'allegata richiesta di rettifica indirizzatale da Giuseppe Conte.
Il senatore DI NICOLA (M5S) prosegue intravedendo, anche in questo caso, il rischio di trasformare l'organo in una commissione d'inchiesta. Ritiene peraltro che sarebbe stato opportuno leggere in trasmissione solo la rettifica vera e propria e non anche la prima parte, di illustrazione della stessa e rivolta al solo destinatario. Peraltro, Lucia Annunziata chiede alla Commissione di verificare un'eventuale violazione del codice etico della Rai, una valutazione che evidentemente appartiene agli organi preposti dell'azienda e non al Parlamento.
Il deputato MOLLICONE (FDI) afferma di condividere alcune delle considerazioni del senatore Di Nicola, e in effetti ritiene che l'ipotesi di convocare il direttore di rete rappresenti il percorso più corretto: la Commissione, infatti, deve interloquire con le articolazioni dell'azienda e non con i singoli conduttori, specialmente se esterni ad essa. Si dichiara contrario anche all'audizione di Fedez, sebbene ci siano aspetti da chiarire come quello del cappello che indossava e che ha indubbiamente pubblicizzato un noto marchio di abbigliamento sportivo, peraltro oggetto di quesiti, nonché l'esecrabile attacco a una forza politica.
Proprio con riferimento in generale alle risposte fornite dall'Azienda ai quesiti, sollecita l'audizione, già rinviata, dei responsabili delle relazioni istituzionali della Rai poiché, a suo avviso, i quesiti sottoposti alla Rai dovrebbero essere vagliati da una struttura terza interna all'Azienda e non dai soggetti chiamati in causa che, evidentemente, difenderanno sempre la correttezza del proprio operato.
Richiama anche incidentalmente il servizio, mandato in onda nella trasmissione Report, che a proprio avviso danneggia senza alcun fondamento la figura del generale Mori,
A seguito di una richiesta in tal senso del deputato ANZALDI (IV), il PRESIDENTE precisa che Fedez non ha risposto alla richiesta di inviare per iscritto ulteriori elementi sulla vicenda che lo ha interessato ma anche che tale richiesta era stata avanzata in termini di possibilità.
Il deputato considera in ogni caso la mancata risposta un fatto grave, che offende la Commissione, e ritiene altresì non risolutivo sentirlo.
Quanto all'altra vicenda, reputa che si tratti di un nuovo caso di censura, che ha colpito una personalità di altissimo profilo come Lucia Annunziata, la quale appariva quasi costretta a leggere la rettifica contro la propria volontà: la richiesta di audizione, a proprio avviso, testimonia un disagio grave.
Il PRESIDENTE osserva come, in ogni caso, si debba una risposta a Lucia Annunziata.
Il deputato BARELLI (FI) ritiene, quanto al caso Fedez, che non si debba perdere ulteriore tempo e lasciare definire la controversia nell'idonea sede giudiziaria. Sulla vicenda di Lucia Annunziata, conviene sull'opportunità, laddove la Commissione lo ritenga, e conformemente alle prassi, di sentire il direttore di rete.
Il deputato CARELLI (Misto) giudica inopportuno audire Fedez, sia perché il tema è già stato diffusamente trattato, sia per la presenza di denunce all'autorità giudiziaria, sia infine, perché la Commissione potrebbe essere impropriamente utilizzata come grancassa mediatica. Quanto invece a Lucia Annunziata, stante la sua indiscussa professionalità, si dichiara favorevole all'audizione.
Il deputato CAPITANIO (Lega) ricorda come il proprio Gruppo si fosse da subito dichiarato favorevole all'audizione di Fedez, per quanto atipica: la mancata risposta alla richiesta del Presidente di inviare elementi scritti lascerebbe invece supporre che l'interesse a essere sentito sia venuto meno. Inoltre, la scelta di adire le vie legali rende non più attuale la disponibilità a suo tempo manifestata.
Nell'evidenziare come la vicenda di Lucia Annunziata dimostri invece, a suo avviso, l'arroganza dell'ex Presidente del Consiglio, constata con rammarico come la Rai non abbia impedito un tentativo di censura.
La senatrice DE PETRIS (Misto-LeU-Eco) rileva l'assenza, in alcuni degli interventi che la hanno preceduta, di un criterio uniforme sulle due richieste di audizione. Quanto a Fedez, pur concordando nel merito con le parole da lui pronunciate al concerto del primo maggio, si esprime in senso contrario sulla richiesta di audizione, dal momento che la Commissione non è un organismo giudiziario. Sulla questione sollevata da Lucia Annunziata, ritiene corretto chiedere conto alla Rai dell'accaduto, pur notando che, nel momento in cui ci si sente lesi nella propria onorabilità, la richiesta di rettifica è un atto fisiologico.
Il PRESIDENTE osserva come la Commissione abbia il dovere di rispondere a Lucia Annunziata ma possa al contempo decidere sul contenuto di tale risposta.
Ad avviso della senatrice RICCIARDI (M5S) non vi sono le condizioni per audire Lucia Annunziata poiché, sull'applicazione del codice etico è istituita presso la Rai un'apposita commissione mentre sugli aspetti che riguardano l'esercizio della professione giornalistica vi sono un direttore responsabile e gli organi preposti dell'Ordine dei giornalisti.
Manifesta inoltre la propria contrarietà all'audizione di Fedez.
Il senatore VERDUCCI (PD) osserva che il caso sollevato da Lucia Annunziata trascenda il singolo episodio e coinvolga a un tempo l'etica politica, l'etica giornalistica e l'etica del servizio pubblico; in tal senso appare corretto riportare la vicenda sul piano istituzionale.
Quando al caso Fedez, a proprio avviso una pagina deteriore nella storia del servizio pubblico, considera la richiesta di audizione accoglibile, se del caso anche in sede informale nell'Ufficio di presidenza, senza l'inevitabile risalto mediatico dato dalla diretta televisiva.
Secondo il senatore GASPARRI (FIBP-UDC) l'audizione di Lucia Annunziata potrebbe essere opportuna visto il suo rilevante curriculum e la sua importante presenza in Rai.
Quanto alla richiesta di Fedez, la presentazione di una denuncia rende ultronea la sede parlamentare.
Ricorda anche incidentalmente come, nel corso dell'ultima puntata, la trasmissione Report abbia attuato una ricostruzione, destituita di ogni fondamento, sulla persona del generale Mori, sulla quale occorrerebbe chiedere conto all'Azienda.
Il deputato FORNARO (LEU) sul piano metodologico osserva che occorre tener conto del ruolo istituzionale della Commissione, la cui attività non può sconfinare al punto da configurare un organo parlamentare d'inchiesta.
Quanto alla richiesta del cantante Fedez, si è già svolta una seduta pubblica del direttore di rete ed è possibile acquisire anche una memoria sulle vicende del Concerto del primo maggio. Tuttavia, la controversia legale che si è determinata – innescata da una querela da parte dell'Azienda sollecitata da più parti durante l'audizione del direttore Di Mare – rende a questo punto del tutto inopportuna un'audizione del cantante Fedez.
Sulla richiesta avanzata da Lucia Annunziata manifesta l'avviso che, anche per rispetto dell'illustre giornalista, potrebbe essere percorribile un'audizione del Direttore di RaiTre o, al limite, dell'Amministratore delegato per raccogliere ogni elemento informativo sulla vicenda, considerata in particolare la circostanza di un intervento di rettifica assai lungo e circostanziato dell'ex Presidente del Consiglio Conte.
Il PRESIDENTE, nel ribadire le ragioni che renderebbero a questo punto inopportuna l'audizione del cantante Fedez, avanza la proposta di invitarlo nuovamente a trasmettere una memoria in cui potrà riportare la propria ricostruzione dei fatti relativi al Concerto del primo maggio.
Quanto alla segnalazione ed alla richiesta della dottoressa Annunziata, propone l'audizione del direttore di Rai Tre e di un rappresentante della Commissione stabile per il codice etico per una valutazione preliminare alla quale potranno seguire ulteriori iniziative della Commissione.
Il senatore DI NICOLA (M5S) esprime le proprie riserve sulla proposta di audizione della Commissione per il codice etico e sulla stessa richiesta della giornalista che esula dalle competenze della Commissione parlamentare.
La senatrice FEDELI (PD) condivide le proposte avanzate dal Presidente, precisando che in secondo momento potrebbe essere comunque utile ascoltare Lucia Annunziata.
Il deputato CAPITANIO (Lega) concorda con le proposte del Presidente.
La Commissione conviene quindi sulle proposte formulate dal Presidente.
La seduta termina alle 21.35.
ALLEGATO
Proposta di atto di indirizzo sulla presenza delle forze politiche di opposizione nel servizio pubblico radiotelevisivo nei periodi non elettorali presentata dal Presidente Barachini.
La Commissione parlamentare per l'indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi
premesso che:
la tutela del pluralismo all'interno del servizio pubblico radiotelevisivo e, più in generale, dei servizi di media audiovisivi e radiotelevisivi è uno dei cardini del nostro ordinamento, diretta emanazione dell'articolo 21 della Costituzione;
la legge n. 103 del 1975 assegna alla Commissione la determinazione dell'indirizzo generale e l'esercizio della vigilanza dei servizi radiotelevisivi,
la legge sulla par condicio (legge n. 28 del 2000), all'articolo 1, comma 1, prevede, in via generale che l'accesso ai mezzi di informazione per la comunicazione politica è garantito a tutti i soggetti politici in condizioni di parità di trattamento e di imparzialità;
il testo unico dei servizi media audiovisivi e radiofonici (decreto legislativo n. 177 del 2005) afferma, all'articolo 7, comma 2, lettera c), il generale principio secondo cui «l'accesso di tutti i soggetti politici alle trasmissioni di informazione e di propaganda elettorale e politica va garantito in condizioni di parità di trattamento e di imparzialità»;
la Corte costituzionale, pronunciandosi, con sentenza n. 155 del 2002, sulla legge sulla par condicio, ha precisato che «il diritto alla completa ed obiettiva informazione del cittadino appare [...] tutelato in via prioritaria soprattutto in riferimento a valori costituzionali primari, che non sono tanto quelli [...] alla pari visibilità dei partiti, quanto piuttosto quelli connessi al corretto svolgimento del confronto politico su cui in permanenza si fonda, indipendentemente dai periodi di competizione elettorale, il sistema democratico»;
la deliberazione del 18 dicembre 2002, integrata nella seduta del 29 ottobre 2003, con la quale la Commissione di vigilanza è intervenuta in materia di comunicazione politica e messaggi autogestiti nei periodi non interessati da campagne elettorali o referendarie, attribuisce a ogni direttore responsabile di testata il compito di garantire, nei programmi di informazione, «un'equa rappresentazione di tutte le opinioni politiche assicurando la parità di condizioni nell'esposizione di opinioni politiche presenti nel Parlamento nazionale e nel Parlamento europeo»;
l'Atto di indirizzo sulle garanzie del pluralismo nel servizio pubblico radiotelevisivo, approvato dalla Commissione parlamentare per l'indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi nella seduta dell'11 marzo 2003 ha raccomandato che «tutte le trasmissioni di informazione – dai telegiornali ai programmi di approfondimento – devono rispettare rigorosamente, con la completezza dell'informazione, la pluralità dei punti di vista e la necessità del contraddittorio»;
l'articolo 14 del Regolamento della Commissione stabilisce che questa eserciti i poteri e le funzioni che le sono attribuite dalla legge, adottando, quando occorra, risoluzioni contenenti le direttive per la società concessionaria;
considerato che:
il Governo presieduto da Mario Draghi, sostenuto da un'amplissima maggioranza parlamentare, rappresenta una situazione eccezionale nella dinamica politica, in cui l'opposizione è costituita da una porzione esigua del Parlamento, al cui in interno, peraltro, vi è un unico partito costituito in Gruppi parlamentari;
oltre alla garanzia alle forze politiche di spazi proporzionati al consenso ricevuto dagli elettori occorre perciò tenere adeguatamente conto anche della funzione da queste svolte, di maggioranza o di opposizione all'Esecutivo, a tutela della funzione costituzionale di quest'ultima, che evidentemente verrebbe limitata dall'esclusiva applicazione del criterio della proporzionalità alla rappresentanza parlamentare, indipendentemente dall'appartenenza delle forze politiche all'uno o all'altro campo;
ai fini del calcolo degli spazi televisivi effettivi riservati a ciascuna forza politica occorre introdurre, accanto ai dati del «tempo di attenzione» e del «tempo gestito direttamente», meccanismi di ponderazione che consentano una pesatura di quegli stessi spazi sulla base degli ascolti registrati sulle diverse reti e nelle varie fasce orarie della giornata;
è del pari doveroso che, all'interno dei programmi di informazione, a partire naturalmente dai telegiornali, sia sempre garantita, con adeguato tempo di parola, la presenza del punto di vista dell'opposizione;
l'Autorità per le Garanzie nelle comunicazioni, con delibera n. 92/21/CONS dell'11 marzo 2021, ha adottato un atto di indirizzo sul rispetto dei principi a tutela della correttezza, completezza, imparzialità e pluralismo dell'informazione, con la quale ha disposto che, nei programmi di informazione i fornitori di servizi di media audiovisivi e radiofonici nazionali debbano assicurare, nell'ambito della loro autonomia editoriale, la realizzazione di un effettivo e leale contraddittorio e un adeguato rilievo alle posizioni delle forze politiche che non sostengono l'attuale Governo;
il mutato quadro politico, anche alla luce delle risultanze dell'attività conoscitiva svolta, rende necessaria l'approvazione di un apposito atto di indirizzo anche da parte della Commissione,
formula le seguenti direttive nei confronti della Società concessionaria del servizio pubblico radiotelevisivo:
1. La RAI garantisce, nei periodi non elettorali, all'interno dei propri programmi di informazione, telegiornali e programmi di approfondimento, adeguati spazi alle forze politiche di opposizione, sia quanto al tempo di parola, sia quanto al tempo di notizia, anche incrementando sensibilmente il dato risultante dall'esclusiva applicazione della proporzionalità alla rappresentanza parlamentare.
2. La RAI garantisce che, all'interno di ogni singolo programma di informazione, a fronte di notizie riguardanti le posizioni del Governo e della maggioranza, siano sempre riportate le posizioni dell'opposizione, con un tempo di parola proporzionato a quello riconosciuto agli altri soggetti politici al fine assicurare un effettivo e leale contraddittorio.
3. La RAI garantisce la comparazione effettiva tra gli spazi attribuiti alle forze politiche sulla base degli ascolti, facendo ricorso ad appositi meccanismi di ponderazione per rete e fasce orarie, al fine di tutelarne la reale visibilità in termini quantitativi e qualitativi.
4. La RAI trasmette alla Commissione una relazione mensile sull'applicazione del presente atto di indirizzo.