VIII Commissione
Ambiente, territorio e lavori pubblici
Ambiente, territorio e lavori pubblici (VIII)
Commissione VIII (Ambiente)
Comm. VIII
SEDE CONSULTIVA
Mercoledì 21 aprile 2021. — Presidenza della vicepresidente Rossella MURONI. – Interviene il viceministro per le infrastrutture e la mobilità sostenibili, Giancarlo Cancelleri.
La seduta comincia alle 14.55.
Documento di economia e finanza 2021.
Doc. LVII, n. 4 e Annesso.
(Parere alla V Commissione).
(Seguito esame e conclusione – Parere favorevole).
La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 20 aprile 2021.
Rossella MURONI, presidente, avverte che nella giornata di ieri sono stati trasmessi l'allegato relativo a «Le spese dello Stato nelle Regioni e nelle Province Autonome» e quello concernente il «Rapporto sullo stato di attuazione della riforma della contabilità e finanza pubblica» – non rientranti nella sfera di competenza della Commissione –, mentre non sono ancora pervenuti gli altri allegati di specifica competenza, ovvero quelli previsti dall'articolo 10 della legge n. 196 del 2009 ai commi 8, 9 e 10-bis: la «Relazione sullo stato di attuazione degli impegni per la riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra» (cosiddetto allegato Kyoto), il documento sugli indicatori di benessere equo e sostenibile (BES) e il cosiddetto «Allegato infrastrutture».
Ricorda che, in base alla calendarizzazione del provvedimento in Assemblea per la giornata di domani, la Commissione dovrà rendere il parere di competenza entro la giornata odierna.
Il Sottosegretario Giancarlo CANCELLERI fa presente che il Ministro Giovannini ha formalmente comunicato al presidente Fico che il prescritto «Allegato infrastrutture» al Documento di economia e finanza non potrà essere trasmesso prima della definizione del Piano nazionale di ripresa e resilienza, che, come noto, dovrà essere presentato ai competenti organi dell'Unione europea entro il prossimo 30 aprile. Ricorda che il Consiglio dei Ministri ha approvato il DEF solo il 15 aprile scorso e non vi è stato pertanto tempo disponibile sufficiente per conformare ad esso i documenti che la legge prescrive siano allegati.
Alessio BUTTI (FDI) si dichiara esterrefatto per l'intervento del rappresentante del Governo, essendo nota da tempo la data del 30 aprile per la presentazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Rammenta che le agenzie di stampa hanno riportato che il Consiglio dei Ministri in data 15 aprile scorso ha impiegato solo 45 minuti per approvare il Documento di economia e finanza, cosa resa possibile presumibilmente in ragione della assenza dei prescritti documenti allegati. Stigmatizza tale assenza, che assume valore critico, in particolare, per la Commissione in ragione delle sue competenze, fatto grave, ancorché non inedito.
Osserva nel merito che i contenuti del DEF di interesse della Commissione sono assai pochi, limitandosi alla proroga delle detrazioni fiscali sugli incentivi previsti che, come evidenziato anche nella proposta alternativa di parere che il proprio gruppo ha trasmesso alla Commissione, sono assai inferiori a quelli richiesti dagli operatori economici.
Il documento in esame è a suo giudizio del tutto insufficiente per far fronte alla situazione economico finanziaria generata dalla crisi pandemica, che registra una caduta del Pil nel 2020 pari a circa il 9 per cento.
Come detto e ribadito più volte nei giorni scorsi nel corso del dibattito in Assemblea, le misure restrittive che vengono citate nella relazione al DEF sono state assunte, spesso ignorando le richieste avanzate da enti territoriali di diverso colore politico, ma soprattutto senza un'evidenza scientifica di supporto. Il proprio gruppo ha ribadito più volte l'esigenza di rendere pubblici i dati che concorrono all'adozione da parte del Governo di misure restrittive volte ad arginare la pandemia, dal momento che l'assenza di dati inficia la gestione dell'emergenza, come dimostra la scarsa operatività della app Immuni.
Osserva che si sta ingenerando nel Paese, in forza delle misure restrittive che continuano ad essere adottate dal Governo, una crisi di carattere sociale, con moti preoccupanti di ribellione, e ciò nonostante i 150 miliardi di euro bruciati dal Governo Conte per sussidi ed elargizioni, che porteranno infatti il deficit nel 2021 alla soglia del 11,8 per cento sul Pil.
Con riguardo allo scostamento di bilancio, pur avendo il proprio gruppo dimostrato in passato di non essere pregiudizialmente contrario, ritiene che la mancata informazione relativa all'impiego dei fondi da parte del governo imponga un irrigidimento.
A fronte di circa 220 miliardi di euro di risorse derivanti da PNRR e dai FSC, buona parte da utilizzarsi nei settori di competenza della Commissione e per la transizione digitale del Paese, critica l'atteggiamento superficiale del Governo che non ha ritenuto di accompagnare un documento di tale importanza con i prescritti allegati, cosa che ha messo in imbarazzo la stessa relatrice.
Vania VALBUSA (LEGA), relatrice, formula una proposta di parere favorevole (vedi allegato 1).
Rossella MURONI, presidente, comunica che è pervenuta una proposta alternativa di parere da parte del gruppo di FDI (vedi allegato 2).
Tommaso FOTI (FDI) ritiene che la proposta di parere presentata dalla relatrice sia una fotografia dell'imbarazzo della maggioranza per doversi esprimere su un documento come quello che è stato trasmesso al Parlamento, privo degli allegati che il legislatore ha ritenuto di prescrivere.
Essendo noto il termine del 30 aprile per l'approvazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza, ritiene che la scelta del Governo di voler procedere proprio l'ultimo giorno non possa scusare il Governo di tale inadempienza. Ricorda che in passato, laddove l'allegato infrastrutture non era stato presentato contestualmente al documento di economia e finanze, se ne è attesa la trasmissione prima di rendere il parere in Commissione.
Pur comprendendo l'esigenza di celerità nell'espressione del parere, ritiene che questa non possa pregiudicare il giudizio di merito, stanti anche i tempi prescritti dal regolamento per l'esame del DEF. I dati in esso contenuti sono assai preoccupanti, dal momento che si attende una decrescita del Pil pari all'8,9 per cento in termini reali e un indebitamento netto, indicatore che era costantemente in decrescita negli anni precedenti, che si attesta al 9,5 per cento nel 2020 sul Pil e che addirittura si prevede raggiunga l'11,8 per cento nel 2021.
Anche alla luce delle nuove competenze attribuite al Ministero per la transizione ecologica, ritiene grave l'assenza della previsione di un disegno di legge «collegato» in materia ambientale, intuendo l'intenzione del Governo di voler procedere con un provvedimento di urgenza. Al riguardo, pur trattandosi di uno strumento efficace, ritiene che qualora si investano temi come l'ambiente o i lavori pubblici, nei quali non c'è un'urgenza stringente che ne imponga l'uso, tale strumento si rilevi pregiudizievole delle prerogative del ramo del Parlamento a cui non viene assegnato il provvedimento in prima lettura, essendosi di fatto affermato un monocameralismo che rende difficile l'intervento paritario delle due Camere. Osserva che in tal modo viene di fatto esautorata non solo l'opposizione, ma anche la maggioranza, che si vedrà espropriata delle decisioni relative alle riforme collegate alla manovra di bilancio.
Ritiene deludente il documento all'esame della Commissione, soprattutto perché presentato dal «governo dei migliori», i cui risultati finora raggiunti inducono persino a rimpiangere i governi Conte. Osserva, al riguardo, che il Parlamento non è a conoscenza delle novità introdotte nel Piano nazionale di ripresa e resilienza, sempre ammesso che ve ne siano, essendosi potuto esprimere solo sulla proposta del precedente Governo.
Pur avendo presentato un parere alternativo, che ha alcuni punti di corrispondenza con la proposta di parere presentata dalla relatrice, laddove si evidenzia l'importanza degli investimenti privati e della semplificazione delle opere pubbliche, provocatoriamente rileva che sarebbe quasi meglio che la Commissione non si esprimesse, non essendoci di fatto contenuti meritevoli di attenzione. Non viene, infatti, delineata una strategia per l'investimento delle future risorse, sul percorso che si intende intraprendere per la modifica del codice degli appalti.
Stefania PEZZOPANE (PD) nel ringraziare la relatrice per il lavoro non facile svolto con riguardo al documento, preannuncia il voto favorevole del proprio gruppo. Chiede al rappresentante del Governo di sollecitare i Ministri competenti affinché possano essere rapidamente trasmessi gli allegati mancanti, la cui assenza genera una oggettiva condizione di difficoltà.
Rossella MURONI, presidente, intervenendo per esprimere la posizione della propria componente politica, pur condividendone le linee programmatiche, ritiene che il Documento di economia e finanza non possa prescindere dagli allegati relativi alle problematiche ambientali, e si riferisce in particolare al cosiddetto «allegato Kyoto» e al rapporto sugli indicatori di benessere equo e sostenibile. Ribadendo l'appoggio del proprio gruppo alla maggioranza di Governo, preannuncia la propria astensione.
Generoso MARAIA (M5S) dichiara il voto favorevole del Movimento 5 Stelle, auspicando che la trasmissione degli allegati avvenga in modo celere
Rossella MURONI, presidente, pone in votazione la proposta di parere della relatrice, con l'avvertenza che, ove approvato, sarà preclusa la votazione della proposta alternativa di parere.
La Commissione approva la proposta di parere favorevole della relatrice (vedi allegato 1).
La seduta termina alle 15.30.
UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO
DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI
Mercoledì 21 aprile 2021.
L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 15.45 alle 16.05.
ALLEGATO 1
Documento di economia e finanza 2021. Doc. LVII, n. 4 e Annesso.
PARERE APPROVATO DALLA COMMISSIONE
La VIII Commissione (Ambiente, territorio e lavori pubblici),
esaminato, per le parti di competenza, il Documento di economia e finanza 2021 (Doc. LVII, n. 4 e Annesso);
premesso che:
il DEF 2021 si concentra sugli scenari macroeconomici e di finanza pubblica per il 2021-2023 e non è accompagnato dal Programma Nazionale di Riforma (PNR), che, nella forma del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), sarà oggetto di trasmissione successiva e presentato alla Commissione europea nel contesto del dispositivo europeo per la ripresa e la resilienza;
non sono stati trasmessi i prescritti documenti allegati, di diretto interesse per la VIII Commissione Ambiente, quali la «relazione sullo stato di attuazione degli impegni per la riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra» (cosiddetto allegato Kyoto), di cui all'articolo 10, comma 9, della legge n. 196 del 2009; il rapporto sugli indicatori di benessere equo e sostenibile, previsto dall'articolo 10, comma 10-bis, della medesima legge, e l'allegato «Strategie per una nuova politica della mobilità in Italia» (cosiddetto allegato infrastrutture), predisposto ai sensi dell'articolo 10, comma 8, della legge n. 196/2009;
rilevata la centralità del tema – ribadito già in premessa del Documento – di conseguire una crescita non meramente quantitativa, ma rispettosa dell'ambiente e compatibile con i target di riduzione dell'inquinamento fissati dal Green Deal europeo, data anche la pressante esigenza di contrastare i cambiamenti climatici;
preso atto favorevolmente che la strategia di uscita dalla crisi e di ritorno allo sviluppo delineata dal Documento si baserà su un forte impulso agli investimenti pubblici e privati «senza precedenti nella storia recente», per il quale sarà necessario semplificare la normativa sulle opere pubbliche;
preso atto dei contenuti dell'Annesso,
esprime
PARERE FAVOREVOLE.
ALLEGATO 2
Documento di economia e finanza 2021. Doc. LVII, n. 4 e Annesso.
PROPOSTA DI PARERE DI MINORANZA
La Commissione VIII
esaminato, per i profili di competenza, il documento in oggetto;
considerato che:
l'andamento dell'economia italiana, condizionata dall'epidemia da COVID-19 e dalle conseguenti misure restrittive adottate, ha fatto registrare, secondo le stime ufficiali dell'Istat, una caduta del PIL, per l'anno 2020, pari all'8,9 per cento in termini reali e al 7,8 per cento in termini nominali;
le misure restrittive adottate, nonostante l'applicazione in regime differenziato a livello territoriale in relazione all'andamento della pandemia, hanno negativamente inciso sui consumi delle famiglie e sugli investimenti nel settore privato;
in detto contesto di crisi ed incertezza, la l'indebitamento netto della Pubblica amministrazione è cresciuto dall'1,6 per cento del 2019 al 9,5 per cento del 2020, e si prevede un ulteriore aumento all'11,8 per cento nel 2021;
a seguito del crollo del prodotto interno lordo, conseguenza della contrazione dei volumi di entrata fiscale e dei livelli di consumo nell'anno 2020, il rapporto debito pubblico/PIL ha subito un incremento dal 134,6 per cento del 2019 al 155,8 per cento del 2020. Un ulteriore aumento previsto per l'anno in corso al 159,8 per cento ed un progressivo rientro a partire dall'anno 2022;
con riferimento alle principali variabili macroeconomiche, nel 2020 è stata rilevata una forte caduta dell'input di lavoro, col – 11 per cento per le ore lavorate e – 10,3 per cento in termini di unità di lavoro armonizzate (ULA);
il Governo ha presentato una Relazione al Parlamento con la quale richiede di elevare il limite di indebitamento netto e di saldo netto da finanziare per l'anno 2021 per uno scostamento di bilancio ulteriore di 40 miliardi di euro, con un impatto sul deficit per gli anni successivi e, conseguentemente, l'autorizzazione a rivedere il percorso di avvicinamento all'obiettivo di medio termine (OMT) per i prossimi anni;
secondo quanto proposto dal Governo, lo scostamento di bilancio di 40 miliardi di euro in termini di indebitamento netto per l'anno 2021 è funzionale ad adottare misure di indennizzo per lavoratori autonomi ed imprese colpite dalla crisi, anche tramite copertura di parte dei costi fissi, sia con sgravi di imposta che con la copertura della quota fissa delle utenze e di parte dei canoni di locazione tramite crediti d'imposta;
tra le varie misure anticipate dal Governo figura l'estensione della scadenza del regime di garanzia dello Stato sui prestiti dal 30 giugno 2020 a fine anno, estendendo conseguentemente la moratoria sui crediti alle piccole e medie imprese;
il documento in esame segnala un incremento delle risorse in seno al PNRR, dai 193 miliardi prefigurati nella Nota di Aggiornamento al DEF (NADEF) a circa 222 miliardi, anche tramite ricorso al Fondo di Sviluppo e Coesione (FSC);
il DEF 2021 è privo, pur non rappresentando causa di improcedibilità, di alcuni allegati previsti a normativa vigente, ivi compresi quelli di maggiore interesse per la Commissione, tra cui quello denominato «Strategie per una nuova politica della mobilità in Italia» (cosiddetto allegato infrastrutture), predisposto ai sensi dell'articolo 10, comma 8, della legge n. 196/ 2009;
nel documento che qui interessa, il Governo inserisce, tra i disegni di legge «collegati» alla decisione di bilancio, anche un disegno di legge in materia di trasporti e mobilità sostenibili. Al riguardo, si evidenzia che la più volta auspicata azione volta a promuovere un forte impulso degli investimenti pubblici e privati – obiettivo da cui non può prescindere la semplificazione della normativa in materia di opere pubbliche – non può non trovare rappresentazione normativa tra i «collegati» alla decisione di bilancio, poiché – diversamente – la troverebbe in un provvedimento d'urgenza (decreto legge) volto a sottrarre, per effetto dei termini di conversione in legge, al Parlamento un ampio confronto di merito;
appare inoltre non meno preoccupante il fatto che nel Documento non vi sia alcun riferimento alla presentazione di un collegato «in materia ambientale», per altro annunciato fin dal 2019 e mai sottoposto all'esame del Parlamento;
le specifiche misure rappresentate nel documento in esame (ad esempio: la proroga delle detrazioni fiscali per le spese relative agli interventi di efficientamento energetico e adeguamento antisismico degli immobili effettuati da persone fisiche e dagli istituti autonomi case popolari e quelle per l'installazione di infrastrutture per la ricarica dei veicoli elettrici, ristrutturazione edilizia, recupero o restauro delle facciate degli edifici e sistemazione a verde e realizzazione di giardini. Ed ancora:
le risorse per gli investimenti per gli Enti territoriali per la messa in sicurezza di edifici, territori, ponti e viadotti e per la perequazione infrastrutturale) non risultano esaustive del necessario impegno economico volto a dare una scossa fondamentale all'economia italiana e, al tempo stesso, incidere in modo marcato per la indispensabile ripresa del settore delle costruzioni, per il rilancio dell'edilizia e del mercato della locazione ad uso abitativo e diverso, per la non più rinviabile infrastrutturazione di parti del territorio nazionale che ne risultano del tutto prive,
esprime
PARERE CONTRARIO.