VI Commissione
Finanze
Finanze (VI)
Commissione VI (Finanze)
Comm. VI
Documento di economia e finanza 2021. Doc. LVII, n. 4 e Annesso (Parere alla V Commissione) (Seguito dell'esame e conclusione – Parere favorevole con osservazioni) ... 185
ALLEGATO 1 (Parere approvato dalla Commissione) ... 193
Disposizioni in materia di trasparenza nel settore dell'assicurazione obbligatoria per i veicoli a motore e per il contrasto dell'evasione dell'obbligo assicurativo. C. 2104 Alemanno (Seguito dell'esame e rinvio – Nomina di un Comitato ristretto) ... 188
ALLEGATO 2 (Documentazione depositata dalla rappresentante del Governo) ... 195
INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA:
Sulla pubblicità dei lavori ... 189
5-05793 Osnato: Tutela del regime forfettario agevolato per i lavoratori autonomi e i titolari di partite IVA ... 189
ALLEGATO 3 (Testo della risposta) ... 197
5-05797 Fragomeli: Indennizzi in favore degli azionisti della Banca popolare di Bari ... 190
ALLEGATO 4 (Testo della risposta) ... 199
5-05792 Martinciglio: Adozione del Regolamento per la disciplina delle procedure per l'accesso al Fondo pubblico «Patrimonio rilancio» ... 190
ALLEGATO 5 (Testo della risposta) ... 200
5-05795 Cattaneo: Semplificazione e coordinamento del complesso delle agevolazioni fiscali in materia edilizia ... 191
ALLEGATO 6 (Testo della risposta) ... 201
5-05794 Sangregorio: Iniziative di natura finanziaria e fiscale in favore di famiglie e piccole e medie imprese ... 191
ALLEGATO 7 (Testo della risposta) ... 203
5-05796 Centemero: Chiarimenti relativi alla detraibilità ai fini IRPEF dei pagamenti effettuati da conti corrente cointestati ... 191
ALLEGATO 8 (Testo della risposta) ... 204
SEDE CONSULTIVA
Mercoledì 21 aprile 2021. — Presidenza del presidente Luigi MARATTIN. – Interviene la sottosegretaria di Stato per l'economia e le finanze Maria Cecilia Guerra.
La seduta comincia alle 13.45.
Documento di economia e finanza 2021.
Doc. LVII, n. 4 e Annesso.
(Parere alla V Commissione).
(Seguito dell'esame e conclusione – Parere favorevole con osservazioni).
La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 20 aprile scorso.
Luigi MARATTIN, presidente e relatore, illustra il contenuto della proposta di parere sul Documento di economia e finanza 2021 (vedi allegato 1), anticipato questa mattina per e-mail a tutti i commissari.
Ribadisce che le osservazioni contenute nella proposta di parere fanno riferimento esclusivamente alle materie di competenza della Commissione Finanze e possono essere ricondotte a due grandi temi: la riforma fiscale e la necessità di tutelare la stabilità finanziaria delle imprese.
Quindi segnala che, con riferimento alla riforma fiscale, si invita il Governo a tenere conto, in uno spirito di collaborazione, delle risultanze dell'indagine conoscitiva in corso di svolgimento presso le Commissioni riunite Finanze del Senato e della Camera, che si concluderà con l'approvazione di un documento conclusivo tra la fine di maggio e l'inizio di giugno. Analogamente, con riferimento alla preannunciata presentazione di un disegno di legge delega sulla giustizia tributaria, si chiede che il Governo tenga conto dei progetti di legge presentati in Parlamento sulla materia.
Rammenta quindi alcune tematiche già inserite nel parere reso dalla Commissione sul PNRR, relative alla necessità di un organico processo di riforma strutturale della riscossione, nonché di semplificazione fiscale e riduzione degli oneri amministrativi a carico dei contribuenti, da attuare anche mediante processi di innovazione e digitalizzazione.
Per quanto riguarda poi la necessità di ristabilire e favorire condizioni di stabilità finanziaria delle imprese, messe duramente alla prova dalla crisi innescata dalla pandemia, segnala che sono riportate nella proposta di parere alcune delle principali proposte avanzate dalla Banca d'Italia, dall'Associazione bancaria italiana e da Confindustria, intervenute in un breve ciclo di audizioni, recentemente svolto dalla Commissione, sulle tematiche relative allo squilibrio della struttura finanziaria delle imprese italiane che rischia di essere determinato dall'emergenza pandemica. Si tratta di misure che potrebbero essere prese in considerazione dal Governo nella predisposizione dei prossimi interventi legislativi, primo fra tutti il decreto-legge che sarà finanziato con le risorse provenienti dallo scostamento di cui alla Relazione al Parlamento allegata al provvedimento in esame.
Marco OSNATO (FdI) ricorda che nella seduta di ieri aveva formulato alcune richieste al rappresentante del Governo in ordine all'aggiornamento del PNRR, citato come parte integrante del DEF 2021, ma tuttora oscuro nella sua nuova formulazione, e sulle risposte dell'Italia alle raccomandazioni ricevute dalla Commissione europea in materia di lotta all'evasione fiscale, corruzione, politiche di green economy, aiuti alle piccole e medie imprese e riforma della giustizia. Chiede inoltre di conoscere le intenzioni del Governo su un possibile intervento per risolvere il problema dei crediti deteriorati.
Manifesta inoltre l'esigenza di chiarimenti su un intervento che ha fatto esporre economicamente il Governo in ingente misura, come il reddito di cittadinanza, che non ha prodotto effetti positivi né in termini di aumento dell'occupazione né di sostegno alle famiglie.
Claudia PORCHIETTO (FI) propone di integrare l'osservazione relativa al Patrimonio Rilancio con una richiesta di abbassamento delle soglie per l'accesso alle misure del fondo. Evidenzia infatti come i limiti attualmente previsti – pari a 50 milioni di euro – comportino l'esclusione di molte imprese dalla possibilità di usufruire degli interventi.
Richiama infine il tema – cui il gruppo di Forza Italia annette grande rilevanza – della possibile istituzione di un Fondo sovrano. Sebbene si sia convenuto di non inserire la materia nel corpo del parere oggi in discussione, ritiene opportuno richiamare l'attenzione dei colleghi sul punto, anche al fine di costruire un percorso condiviso, e considerando che tale iniziativa è richiamata nello schema di PNRR.
Luigi MARATTIN, presidente e relatore, con riferimento alle soglie per l'accesso alle misure di Patrimonio Rilancio, ricorda che la Commissione Finanze, nel parere reso congiuntamente alla Commissione Attività Produttive sullo schema di decreto ministeriale recante il regolamento di attuazione del Fondo, ha già avuto modo di formulare una osservazione in tal senso, che il Governo, nell'emanazione del decreto ministeriale, non ha tuttavia inteso recepire. Non ritiene pertanto opportuno, in questa sede, intervenire nuovamente sulla questione.
Per quanto riguarda il tema del Fondo sovrano, più volte richiamato dal gruppo di Forza Italia, rammenta di aver suggerito – anche in considerazione delle discordanti opinioni sul tema presenti all'interno della Commissione – che la questione fosse affrontata nell'ambito del già citato ciclo di audizioni sullo squilibrio della struttura finanziaria delle imprese italiane. Tale suggerimento, tuttavia, non è stato accolto. Rinnova pertanto l'invito ad approfondire il tema, di indubbio rilievo, in una sede dedicata.
Alessio Mattia VILLAROSA (Misto) lamenta l'assenza, nella proposta di parere formulata, del richiamo a interventi a favore delle micro imprese, quali sono ad esempio i piccoli negozi al dettaglio.
Chiede poi se il riferimento, nell'osservazione di cui alla lettera d), numero 10), alla promozione di politiche al livello comunitario volte a consolidare i debiti del settore privato determinati dalla pandemia voglia significare l'intenzione del Governo di chiedere, come consentito dal Temporary Framework, di aumentare la durata di restituzione dei prestiti bancari in essere.
Alberto Luigi GUSMEROLI (Lega) preannuncia il voto favorevole sulla proposta di parere formulata dal relatore, sulla quale esprime un complessivo apprezzamento, in particolare per quanto riguarda il riferimento ai lavori dell'indagine conoscitiva in corso di svolgimento sulla riforma fiscale, riforma che dovrà essere improntata alla semplificazione del sistema e alla riduzione complessiva della pressione fiscale. Sottolinea quindi come la semplificazione sia un tema di particolare rilevanza per le piccole attività economiche, quali piccole medie imprese e professionisti, che si trovano a dover sostenere ingenti costi, in rapporto al loro fatturato, per svolgere le attività necessarie per l'adempimento degli obblighi tributari.
La sottosegretaria Maria Cecilia GUERRA, rispondendo all'onorevole Osnato, evidenzia che non è stato ancora del tutto completato l'aggiornamento del PNRR, che non vi è alcun nuovo Piano già pronto e tenuto nascosto, e che gli aggiornamenti saranno naturalmente trasmessi alle Camere non appena disponibili. Assicura quindi che il PNRR sarà coerente con le raccomandazioni della Commissione europea e terrà conto delle indicazioni del Parlamento italiano.
In materia di crediti deteriorati, conferma la massima attenzione da parte del Governo alla questione, dimostrata più volte in occasione dello svolgimento di atti di sindacato ispettivo e che verrà attestata anche dalle misure che saranno contenute nel prossimo decreto-legge per il sostegno delle imprese colpite dalla crisi.
Infine per quel che riguarda la valutazione degli effetti del reddito di cittadinanza, ritiene improprio giudicare i risultati di questo strumento in termini di riduzione della disoccupazione, trattandosi di una misura volta maggiormente al sostegno delle famiglie in difficoltà. Aggiunge inoltre come appaia inopportuno svolgere questo genere di considerazioni in un periodo come l'attuale, caratterizzato da una crisi economica senza precedenti. Conferma comunque l'intenzione di sottoporre questa misura, così come dovrebbe essere fatto per tutte le misure di carattere economico, a una valutazione a posteriori dei suoi effetti.
Massimo UNGARO (IV) preannuncia il voto favorevole sulla proposta di parere, sottolineando peraltro come il provvedimento in esame evidenzi come l'Italia abbia il deficit più alto di tutta la zona euro, un debito pubblico tornato ai livelli del primo dopoguerra, e la crescita più bassa. Particolarmente importante risulta quindi in questo momento il supporto finanziario dell'Unione europea.
Con riguardo al merito del parere, si associa alle richieste di prolungamento della moratoria dei debiti, con particolare riferimento ai mutui, per i quali chiede anche il rifinanziamento del fondo Gasparrini. Segnala poi all'onorevole Villarosa che tutte le misure previste nei dieci punti della lettera d) della proposta di parere si riferiscono anche alle micro imprese.
Evidenzia quindi ulteriori possibili interventi dei quali raccomanda l'adozione, quali il rinvio dell'entrata in vigore del codice della crisi d'impresa, la piena applicazione della fatturazione elettronica e la previsione di misure per la deflazione del contenzioso. Esprime invece forti perplessità su qualsiasi tipologia di condono, soprattutto quelli riferiti a posizioni maturate precedentemente al diffondersi dell'epidemia.
In merito alla richiesta della collega Porchietto di abbassamento delle soglie e dei limiti per l'accesso alle misure del Patrimonio Rilancio, evidenzia che si tratta di un intervento che dovrebbe essere adottato nell'ambito del Temporary Framework.
Gian Mario FRAGOMELI (PD) si dichiara soddisfatto di vedere che finalmente l'esigenza di una riforma fiscale trova spazio in un documento di programmazione economica, e condivide appieno l'esigenza che il lavoro svolto dalle Commissioni Finanze di Senato e Camera sia tenuto in debito conto dal Governo nel percorso riformatore, così come richiamato nella prima osservazione formulata. A questo proposito manifesta particolare attenzione, nell'ambito della preannunciata riforma, al superamento del problema – più volte emerso nel corso delle audizioni svolte dalle Commissione riunite – relativo al notevole incremento di aliquota tra secondo e terzo scaglione IRPEF.
Altro tema di notevole rilevanza, già molte volte segnalato dal proprio gruppo, è quello della semplificazione e della necessità che l'amministrazione finanziaria venga incontro alle esigenze dei contribuenti, anche allo scopo di aumentare la tax compliance. Richiama sul punto le proposte di innovazione avanzate dall'Agenzia delle Entrate. Auspica poi un rilancio dell'ACE, importante strumento, soprattutto in questa fase critica, per la patrimonializzazione delle imprese.
Sulla questione del credito alle imprese, secondo tema del parere in discussione, avanza la proposta di sostituire il credito bancario con altre forme di finanziamento, come ad esempio i Piani individuali di risparmio – PIR. Si dichiara infine pienamente d'accordo con la proposta di promuovere politiche a livello comunitario per rafforzare la struttura patrimoniale delle imprese non finanziarie e consolidare i debiti del settore privato determinati dalla pandemia.
Preannuncia in conclusione il parere favorevole del PD sulla proposta di parere formulata.
Lucia ALBANO (FdI) ribadisce la questione metodologica già sollevata nel dibattito della giornata precedente, lamentando la scarsità del tempo dedicato a un documento importante come il DEF e la mancanza della versione aggiornata del PNRR, che rendono impossibile intervenire fattivamente. Manifesta la necessità di avere informazioni dettagliate sulle misure che saranno contenute nel provvedimento che il Governo si appresta ad emanare, utilizzando le risorse che si renderanno disponibili per effetto del nuovo scostamento da 40 miliardi. In proposito preannuncia comunque la netta opposizione del proprio gruppo ad un provvedimento che disponga incrementi del reddito di cittadinanza o che non risponda adeguatamente alle necessità delle imprese in difficoltà.
Con riferimento ai precedenti provvedimenti di sostegno all'economia adottati in seguito alla crisi pandemica, osserva come il blocco dei licenziamenti sembri non aver prodotto alcun effetto, vista la perdita di un milione di posti di lavoro registrata dall'ISTAT. Ritiene che non vi sia stato adeguato sostegno alle imprese.
Si associa poi alle osservazioni formulate dalla collega Porchietto in merito alla necessità di modificare i limiti di importo di Patrimonio Rilancio e dal collega Villarosa sull'esigenza di misure in favore delle micro imprese, osservando come si tratti di questioni già da tempo sollevate dal suo gruppo, analogamente al tema dei cattivi pagatori e dei crediti deteriorati.
In merito alla riforma del fisco segnala come il suo gruppo annetta grande importanza ai temi della semplificazione e dell'equità verticale e orizzontale, ovvero tra redditi di diversa natura, e all'adozione di misure fiscali per il sostegno della famiglia.
Quindi, in considerazione della mancanza di coerenza e organicità del provvedimento in esame, conclude preannunciando il voto contrario del proprio gruppo sulla proposta di parere formulata dal relatore.
Luigi MARATTIN, presidente e relatore, in merito a quanto evidenziato dall'onorevole Albano, osserva innanzitutto che la questione della perdita di posti di lavoro è, nella sua tragicità, lineare, essendosi registrata, in un solo anno, una riduzione del PIL di quasi 9 punti percentuali. D'altro canto, il blocco dei licenziamenti non ha avuto alcun effetto nei confronti dei lavoratori a tempo determinato e dei titolari di contratti di collaborazione, che hanno comunque perso l'impiego. È evidente che le misure di sostegno adottate dal Governo, per un ammontare di circa 108 miliardi, non sono state sufficienti a pareggiare tutte le perdite subite; la vera domande che occorre porsi è che cosa sarebbe accaduto e quanti posti di lavoro si sarebbero persi, senza un tale stanziamento di risorse e senza il blocco dei licenziamenti.
La sottosegretaria Maria Cecilia GUERRA, intervenendo in relazione al conteggio degli occupati, segnala che l'ISTAT comprende tra i disoccupati i lavoratori in cassa integrazione da più di tre mesi, poiché normalmente la ripresa dell'attività lavorativa dopo un simile lasso di tempo viene considerata improbabile. Ritiene però che in questa circostanza molti lavoratori in cassa integrazione riprenderanno verosimilmente il lavoro una volta che verranno riavviate le attività economiche, attualmente chiuse per evitare il diffondersi della pandemia.
Ritiene importante chiarire questo aspetto di natura tecnica, facendo comunque salva qualsiasi valutazione di carattere politico sull'attività del Governo.
Luigi MARATTIN, presidente e relatore, aggiunge che la stessa osservazione deve essere riferita ai lavoratori autonomi che hanno sospeso l'attività a causa delle chiusure disposte.
Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere favorevole con osservazioni formulata dal relatore.
La seduta termina alle 14.20.
SEDE REFERENTE
Mercoledì 21 aprile 2021. — Presidenza del presidente Luigi MARATTIN. – Interviene la sottosegretaria di Stato per l'economia e le finanze Maria Cecilia Guerra.
La seduta comincia alle 14.20.
Disposizioni in materia di trasparenza nel settore dell'assicurazione obbligatoria per i veicoli a motore e per il contrasto dell'evasione dell'obbligo assicurativo.
C. 2104 Alemanno.
(Seguito dell'esame e rinvio – Nomina di un Comitato ristretto).
La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 18 novembre 2020.
Luigi MARATTIN, presidente, ricorda che il 18 novembre 2020 la Commissione ha avviato l'esame del provvedimento ed ha successivamente svolto alcune audizioni. Ricorda inoltre che l'Ufficio di Presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, della Commissione, ha convenuto, il 14 aprile scorso, di procedere alla nomina di un Comitato ristretto per l'ulteriore istruttoria legislativa e la formulazione di un nuovo testo della proposta di legge in esame, da sottoporre quindi alla Commissione per l'adozione come testo base.
Nessuno chiedendo di intervenire, la Commissione delibera di nominare un Comitato ristretto.
La sottosegretaria Maria Cecilia GUERRA deposita agli atti della Commissione una nota del Ministero dell'Interno, nella quale sono svolte alcune considerazioni in merito all'articolo 3 del provvedimento in esame (vedi allegato 2).
Luigi MARATTIN, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame del provvedimento, riservandosi di designare i componenti del Comitato ristretto sulla base delle indicazioni dei gruppi.
La seduta termina alle 14.25.
UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO
DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI
L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 14.25 alle 14.35.
INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA
Mercoledì 21 aprile 2021. — Presidenza del vicepresidente Alberto Luigi GUSMEROLI. – Interviene la sottosegretaria di Stato per l'economia e le finanze Maria Cecilia Guerra.
La seduta comincia alle 15.
Sulla pubblicità dei lavori.
Alberto Luigi GUSMEROLI, presidente, avverte che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche mediante la trasmissione diretta sulla web-tv della Camera dei deputati. Avverte inoltre che per la seduta odierna, non essendo previsto che la Commissione svolga votazioni, è consentita la partecipazione da remoto in videoconferenza dei deputati e del rappresentante del Governo, secondo le modalità stabilite dalla Giunta per il Regolamento nella riunione del 4 novembre scorso.
Avverte inoltre che l'interrogazione Ungaro n. 5-05798 è stata ritirata dal presentatore.
5-05793 Osnato: Tutela del regime forfettario agevolato per i lavoratori autonomi e i titolari di partite IVA.
Marco OSNATO (FDI) illustra l'interrogazione in titolo.
La Sottosegretaria Maria Cecilia GUERRA risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3), sottolineando in conclusione come gli indirizzi per la riforma fiscale che il Governo si accinge a definire terranno adeguatamente conto del lavoro sul tema svolto dalle competenti Commissioni parlamentari.
Marco OSNATO (FDI), appurato che il Governo ha ritenuto di replicare alla interrogazione presentata senza offrire elementi di risposta, bensì unicamente intervenendo in difesa della dottoressa Lapecorella, non può certamente dichiararsi soddisfatto. Ricorda bene che in occasione della richiamata audizione, il Direttore generale delle Finanze ha dichiarato – in modo trasparente e certamente legittimo – la propria contrarietà al regime di tassazione forfettaria vigente per i lavoratori autonomi e le partite IVA. Ribadisce pertanto l'esigenza di sapere se il Governo intende o meno modificare tale regime, poiché la risposta ottenuta appare poco chiara e non univoca, ciò che gli fa temere che le sue preoccupazioni siano fondate. Preannuncia che sul punto condurrà una seria battaglia in Parlamento – cui auspica si uniscano anche altre forze politiche – per mantenere un sistema di tassazione che si è rivelato positivo per tanti giovani e professionisti.
5-05797 Fragomeli: Indennizzi in favore degli azionisti della Banca popolare di Bari.
Ubaldo PAGANO (PD) illustra l'interrogazione in titolo, di cui è cofirmatario.
La Sottosegretaria Maria Cecilia GUERRA risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 4).
Ubaldo PAGANO (PD) ringrazia la Sottosegretaria Guerra per la risposta fornita, ma intende precisare che la platea degli azionisti della Banca popolare di Bari indennizzati cui ha fatto riferimento il Sottosegretario è assai limitata, e non corrisponde certamente ai 70 mila risparmiatori coinvolti. Numerosi di questi hanno infatti già promosso azioni legali in sede civile nei confronti dell'Istituto, e tuttavia – per l'onerosità dell'iniziativa e la lunghezza dei tempi – hanno anche infine rinunciato, sebbene di recente il Tribunale di Bari abbia accolto alcune delle ragioni degli azionisti che si sono rivolti alla magistratura ordinaria. Moltissimi altri si sono invece rivolti all'Arbitro per le controversie finanziarie – che sinora ha sempre deciso nel senso del risarcimento dei danni subiti – sebbene sia noto che le decisioni assunte non sono vincolanti per le parti. Occorre quindi fare di più, per due ordini di ragioni: in primo luogo per ragioni di equità e giustizia rispetto a 70 mila famiglie che hanno visto scomparire i risparmi di una vita, e riguardo alle quali il Governo, diversamente da quanto fatto in altre analoghe occasioni, non ha preso iniziative di ristoro; in secondo luogo perché lo Stato italiano ha il pieno diritto di rivalersi sulla Commissione europea per la decisione del 2015 che bloccò l'intervento del Fondo interbancario di tutela dei depositi a supporto della Banca popolare di Bari nell'operazione di acquisizione della Banca Tercas, perché considerato erroneamente aiuto di Stato. Ricorda sul punto che la Corte di Giustizia europea ha il mese scorso stabilito l'illegittimità di quel blocco, di fatto all'origine del default della Banca popolare di Bari. Rileva pertanto che l'Unione europea non può certamente ostacolare lo Stato italiano nel caso in cui intendesse intervenire – mediante il FIR o anche tramite il rifinanziamento del Fondo che consente di accedere a un indennizzo pari al 30 per cento di ciò che si è perduto per tutti gli azionisti che hanno ottenuto una pronuncia favorevole dall'Arbitro per le controversie finanziarie – per indennizzare i risparmiatori che hanno subito gravi perdite a causa dell'errata scelta compiuta. Ritiene in conclusione che un intervento in tempi rapidi di aiuto per i risparmiatori colpiti consentirebbe di adempiere ad un obbligo morale nei confronti delle persone coinvolte e rappresenterebbe un atto di giustizia sociale importante.
5-05792 Martinciglio: Adozione del Regolamento per la disciplina delle procedure per l'accesso al Fondo pubblico «Patrimonio rilancio».
Vita MARTINCIGLIO (M5S) illustra l'interrogazione in titolo.
La Sottosegretaria Maria Cecilia GUERRA risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 5).
Vita MARTINCIGLIO (M5S) ringrazia la Sottosegretaria per la risposta fornita, confidando nel fatto che non sfugga al Governo l'urgenza di dare corso in tempi rapidi ad uno strumento volto a sostenere con efficacia le aziende provate dalla crisi in atto. Auspica nel contempo che vi sia una corretta comunicazione, per evitare che questo sforzo possa essere vanificato da un'errata percezione, da parte delle imprese, dello strumento pubblico a loro disposizione.
5-05795 Cattaneo: Semplificazione e coordinamento del complesso delle agevolazioni fiscali in materia edilizia.
Carlo GIACOMETTO (FI) illustra l'interrogazione in titolo, di cui è cofirmatario.
La Sottosegretaria Maria Cecilia GUERRA risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 6).
Carlo GIACOMETTO (FI) si dichiara soddisfatto della risposta ottenuta, preso atto che la valutazione del Governo va nella direzione di una estensione temporale dello strumento del Superbonus, e appare anche condividere le necessità di riordino evidenziate. Sottolinea peraltro che i dati testé forniti dal Governo danno il segno di come i bonus in ambito edilizio siano un genere di provvedimenti che hanno generato indicatori positivi, che dovrebbero guidare le politiche in tale ambito, aprendo mercati che generano prodotto interno lordo e posti di lavoro. Auspica che sull'estensione del Superbonus – che dovrebbe a suo avviso essere estesa almeno sino al 2023 o anche oltre – possa essere quanto prima disponibile una indicazione chiara, anche per offrire certezza sui tempi agli operatori. Parimenti confida in un intervento di riordino, che possa riunire in unico strumento i vari bonus – energetico, edilizio, facciate – che si sono succeduti negli anni e che possa anche dare un messaggio di semplificazione per gli utenti finali.
5-05794 Sangregorio: Iniziative di natura finanziaria e fiscale in favore di famiglie e piccole e medie imprese.
Jessica COSTANZO (MISTO) illustra l'interrogazione in titolo, di cui è cofirmatario.
La Sottosegretaria Maria Cecilia GUERRA risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 7), premettendo che la risposta che si accinge a fornire, per la ristrettezza dei tempi a disposizione, è parziale e limitata ad alcuni degli aspetti sollevati dall'interrogante.
Jessica COSTANZO (MISTO) non può dichiararsi del tutto soddisfatta della risposta ricevuta. Sebbene siano state richiamate le misure adottate dal Governo Draghi e recate dalla Legge di Bilancio, si possono dare innumerevoli esempi di piccole e medie imprese italiane in crisi di liquidità, poiché nonostante la bontà delle norme e le garanzie dello Stato gli istituti bancari stentano a concedere crediti. Occorre pertanto vigilare sulla situazione e rendere effettivamente attuative le disposizioni vigenti, affinché non siano misure meramente simboliche che non hanno impatto concreto sulla vita delle imprese. Per avere conferma della gravità della situazione basta guardare i dati a disposizione. Le stime dell'Eurostat dell'ottobre scorso mostrano che negli ultimi quattro 4 anni i debiti commerciali in Italia sono in costante aumento, con uno stock di debiti nel 2019, prima ancora dell'inizio della pandemia, pari a quasi 47 miliardi di euro. Se poi si guarda ai ritardi nei pagamenti della pubblica amministrazione alle imprese produttrici, ricorda che l'Italia ha subito sul punto una condanna, nel gennaio 2020, da parte della Corte di Giustizia europea, anche in questo caso prima che cominciasse l'emergenza pandemica. Infine, ricorda che la sospensione del mutuo sulla prima casa non è stata estesa agli autonomi, ai professionisti ed agli imprenditori individuali, ciò che comporta una ulteriore sofferenza per tali categorie.
5-05796 Centemero: Chiarimenti relativi alla detraibilità ai fini IRPEF dei pagamenti effettuati da conti corrente cointestati.
Laura CAVANDOLI (LEGA) illustra l'interrogazione in titolo, di cui è cofirmatario.
La Sottosegretaria Maria Cecilia GUERRA risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 8).
Laura CAVANDOLI (LEGA) ringrazia la Sottosegretaria per il chiarimento fornito, che conferma che la tracciabilità del pagamento, accompagnata alla riconducibilità al contribuente, permette di beneficiare per intero delle deduzioni spettanti nonostante la cointestazione del conto corrente con il coniuge o con altri soggetti terzi.
Alberto Luigi GUSMEROLI, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.
La seduta termina alle 15.40.
ALLEGATO 1
Documento di economia e finanza 2021 (Doc. LVII, n. 4 e Annesso).
PARERE APPROVATO DALLA COMMISSIONE
La VI Commissione Finanze,
esaminato, per le parti di competenza, il Documento di economia e finanza 2021 (Doc. LVII, n. 4 e Annesso);
rammentato preliminarmente che l'andamento dell'economia italiana – così come di quella internazionale – continua ad essere fortemente condizionato dall'emergenza sanitaria connessa all'epidemia da COVID-19 e dalle conseguenti misure sanitarie e di chiusura di molteplici attività; tale situazione ha determinato nel corso del 2020 una sensibile diminuzione del PIL, che ha registrato una caduta pari all'8,9 per cento in termini reali e al 7,8 per cento in termini nominali, con una contrazione che si stima sia proseguita anche nel primo trimestre del 2021; il rapporto fra lo stock di debito pubblico e il prodotto interno lordo ha quindi subito, nell'anno 2020, un'impennata al 155,8 per cento, dal 134,6 per cento del 2019;
rammentato altresì che gli interventi di politica economica nel 2020 hanno comportato complessivamente una spesa pari a 108 miliardi di euro (pari al 6,5 per cento del PIL); specifici interventi di sostegno all'economia hanno riguardato la moratoria su prestiti e mutui bancari in essere e le garanzie dello Stato sull'erogazione di nuovi prestiti, determinando una crescita del credito all'economia malgrado la crisi; in materia fiscale meritano di essere ricordate le sospensioni e le proroghe dei termini di adempimenti fiscali e contributivi (per circa 15,4 miliardi di euro) e la cancellazione del saldo IRAP 2019 e della prima rata di acconto 2020 (per complessivi 3,9 miliardi di euro);
preso atto che, stante la perdurante emergenza sanitaria, il Documento afferma la necessità di rafforzare la spinta ad uscire dalla crisi attraverso tutti gli strumenti a disposizione, ivi compresi – in campo economico – i sostegni e ristori al rilancio degli investimenti e dello sviluppo con il Piano di Ripresa e Resilienza (PNRR), finanziato dal Next Generation EU (NGEU) e da ulteriori risorse nazionali; contestualmente per l'attuazione del Piano si evidenzia la necessità di talune semplificazioni normative e riforme, tra cui quella fiscale, e i relativi meccanismi della riscossione;
evidenziato inoltre come, al fine di adottare provvedimenti d'urgenza che rechino nuove misure di sostegno e di rilancio dell'economia, è annessa al DEF una Relazione al Parlamento con la quale il Governo richiede di elevare di circa 40 miliardi di euro il limite di indebitamento netto e di saldo netto da finanziare per l'anno 2021 e di modificare il sentiero di rientro verso l'Obiettivo di Medio Termine (OMT) per i prossimi anni; si tratta in particolare – con riferimento ai profili fiscali e finanziari – di risorse destinate a sostenere i titolari di partite IVA e le imprese, anche mediante sgravi di imposta per i costi fissi, la proroga della garanzia dello Stato sui prestiti e la moratoria sui crediti alle piccole e medie imprese (PMI), il rinnovo dei rinvii e delle esenzioni di imposta, nonché l'innalzamento del limite alle relative compensazioni;
valutato come tale politica di bilancio espansiva dovrebbe consentire di raggiungere il 3 per cento di deficit nel 2025 e un rapporto fra debito lordo della PA e PIL verso il livello pre-crisi (134,6 per cento) per la fine del decennio, anche grazie alla razionalizzazione della spesa corrente e alle risorse derivanti dal contrasto all'evasione fiscale, determinandosi in tal modo un tasso di crescita del PIL pari al 4,5 per cento nel 2021 e al 4,8 per cento nel 2022, che si stabilizzerebbe intorno al 2 per cento negli anni successivi;
rilevata inoltre l'opportunità di adottare con determinazione una strategia che miri a superare l'attuale divario del cosiddetto gender pay gap – vale a dire la differenza di retribuzione tra uomini e donne a parità di ruolo – e ad attivare politiche rivolte all'occupazione femminile e all'incentivazione dell'imprenditoria femminile, anche attraverso un accesso privilegiato al credito, considerato che, come riportato nel Documento, le donne sono una delle categorie più colpite dagli effetti economici della pandemia;
preso atto infine che il Governo dichiara quali collegati alla decisione di bilancio specifici provvedimenti, recanti la delega per la riforma fiscale, la delega per la riforma della giustizia tributaria, la delega per il riordino del settore dei giochi, la semplificazione e il riordino in materia di start-up e PMI innovative, nonché la revisione organica degli incentivi alle imprese;
rammentato che la 6a Commissione Finanze e Tesoro del Senato della Repubblica e la VI Commissione Finanze della Camera dei deputati hanno avviato l'11 gennaio scorso una indagine conoscitiva sulla Riforma dell'imposta sul reddito delle persone fisiche e altri aspetti del sistema tributario, nel corso della quale sono stati sinora auditi circa 60 soggetti, in rappresentanza delle istituzioni fiscali e finanziarie nazionali ed internazionali, delle imprese, dei lavoratori, delle associazioni di categoria coinvolte e di numerosi esperti della materia,
esprime
PARERE FAVOREVOLE
con le seguenti osservazioni:
a) il disegno di legge delega sulla riforma fiscale, annunciato dal Governo per la seconda metà dell'anno in corso, in uno spirito di piena collaborazione su un tema di così grande valenza politica, tenga adeguatamente conto delle risultanze dell'indagine conoscitiva in corso di svolgimento presso le Commissioni riunite Finanze di Senato e Camera; in particolare, la predetta riforma fiscale, nell'affrontare il complesso del prelievo, sia improntata alla semplificazione del sistema e alla riduzione complessiva della pressione fiscale;
b) la predisposizione del disegno di legge delega sulla giustizia tributaria, per la quale il Governo ha recentemente insediato una Commissione interministeriale, tenga conto dei progetti di legge presentati in Parlamento sulla materia e preveda fin da subito il più ampio coinvolgimento delle Commissioni competenti, soprattutto con riguardo al tema della professionalizzazione dei giudici tributari;
c) contestualmente all'avvio della riforma fiscale si intraprenda:
1) un organico processo di riforma strutturale della riscossione, con particolare riferimento alla valutazione dei crediti fiscali inesigibili attualmente affidati all'agente della riscossione e a tutti gli interventi normativi e amministrativi che consentano una gestione moderna, efficiente ed efficace dell'attività, volta a favorire la compliance nel rapporto fisco/contribuente, la riduzione del tax gap, la lotta all'evasione, nonché la dilazione delle somme dovute, sospese e/o non riscosse a causa della pandemia;
2) un organico processo di semplificazione fiscale e di riduzione degli oneri amministrativi a carico dei contribuenti che sfrutti i processi di innovazione e digitalizzazione prevedendo in particolare il rafforzamento dei servizi per i cittadini (sportello virtuale) attraverso l'implementazione di nuovi canali di comunicazione da parte dell'Agenzia delle entrate e il potenziamento dei servizi di assistenza volti a fornire risposte in tempo reale ai contribuenti su tematiche generali che sfruttino il servizio chat o i software di intelligenza artificiale per dare risposta ai quesiti più comuni;
d) si metta in atto nel corso del 2021 una duplice azione volta a ristabilire e favorire condizioni di stabilità finanziaria delle imprese, messe duramente alla prova dalla pesante fase recessiva innescata dalla pandemia. Tale azione dovrebbe nel breve periodo essere rivolta alla proroga della moratoria sui prestiti bancari e delle garanzie pubbliche alla concessione di credito messe in campo nel 2020 e ad un phasing out graduale che non ne comprometta la reale efficacia; dall'altra parte, dovrebbero essere messe in atto subito misure volte a ristabilire l'equilibrio finanziario nel medio periodo, tra cui:
1) il rafforzamento dell'Aiuto alla crescita economica (ACE), anche attraverso un aumento del tasso di rendimento nozionale soprattutto per le piccole e medie imprese e la trasformazione delle eventuali eccedenze in crediti di imposta da utilizzare in compensazione di tutti i tributi;
2) il rafforzamento degli incentivi – monetari e non – per la quotazione sui mercati azionari a partire dall'estensione del credito d'imposta per i costi riguardanti l'offerta pubblica IPO a tutte le società che optano per la quotazione in borsa e alle piattaforme di equity crowdfunding;
3) il potenziamento delle operazioni di capitalizzazione delle imprese, ampliandone la platea anche tramite investimenti nel capitale di fondi di private equity, banche, offerta pubblica iniziale (IPO) e quotazione sul mercato azionario dedicato alle PMI, nell'ottica di garantire sostenibilità e ottimizzazione della struttura finanziaria delle imprese nella fase di ripresa post-pandemica;
4) la proroga dell'entrata in vigore (e/o la modifica sostanziale) del Codice della crisi d'impresa;
5) la razionalizzazione e il rafforzamento del complesso di incentivi al venture capital, alla capitalizzazione delle piccole e medie imprese e alle start-up;
6) il rafforzamento dei Piani individuali di risparmio (PIR) – sia nella versione «ordinaria» che in quella «alternativa» – tramite il graduale incremento delle soglie previste nonché attraverso l'estensione agli investimenti dei fondi pensione e delle casse di previdenza;
7) il rafforzamento e lo sviluppo dei mercati di capitale alternativi al canale bancario come fonte di finanziamento per le imprese e il potenziamento del settore Fintech a servizio dell'economia reale;
8) il rafforzamento della possibilità di riconoscere fino al 30 giugno 2021 la garanzia della SACE in favore di banche, istituzioni finanziarie e altri soggetti che sottoscrivono in Italia prestiti obbligazionari o altri titoli di debito emessi dalle imprese, rimuovendo i vincoli normativi e amministrativi introdotti nella prima fase di applicazione della misura e che ne stanno determinando in ultima analisi la relativa inefficacia;
9) l'adeguamento dei termini per la realizzazione degli interventi del Patrimonio Rilancio alle nuove scadenze definite dalla Commissione europea nella cornice del Quadro temporaneo sugli aiuti di Stato;
10) la promozione di politiche a livello comunitario volte a rafforzare la struttura patrimoniale delle imprese non finanziarie e a consolidare i debiti del settore privato determinati dalla pandemia, anche con riferimento alle filiere che caratterizzano il tessuto produttivo italiano.
ALLEGATO 2
Disposizioni in materia di trasparenza nel settore dell'assicurazione obbligatoria per i veicoli a motore e per il contrasto dell'evasione dell'obbligo assicurativo (C. 2104 Alemanno).
DOCUMENTAZIONE DEPOSITATA DALLA RAPPRESENTANTE DEL GOVERNO
ALLEGATO 3
5-05793 Osnato: Tutela del regime forfettario agevolato per i lavoratori autonomi e i titolari di partite IVA.
TESTO DELLA RISPOSTA
Con il documento in esame, gli Onorevoli interroganti richiamano le osservazioni svolte dal Direttore Generale delle Finanze durante l'audizione dello scorso 26 marzo alla Camera.
Gli Onorevoli rilevano che nel corso dell'audizione la Professoressa Lapecorella avrebbe evidenziato che i diversi sistemi fiscali agevolativi, come la cedolare secca o la flat tax per le partite IVA, pur essendo utili per far emergere attività sommerse, hanno un modesto impatto sul gettito.
Il Direttore generale delle Finanze avrebbe concluso il suo intervento dichiarando che il regime forfetario, di cui nel 2018 avrebbe usufruito circa un milione di contribuenti, determinando un gettito Irpef di circa un miliardo, è sostanzialmente iniquo, pur riconoscendone l'utilità sul piano della semplificazione degli adempimenti, suggerendo di limitare tale regime agevolato a coloro che iniziano un'attività o che hanno redditi modesti, applicandovi però l'aliquota Irpef base del 23 per cento.
Tanto premesso, l'Onorevole interrogante chiede «se il Governo intenda attuare la previsione dell'abolizione del regime forfettario, aumentando al 23 per cento l'aliquota Irpef sui lavoratori autonomi».
Al riguardo, sentiti gli Uffici dell'Amministrazione finanziaria si osserva quanto segue.
Giova preliminarmente chiarire la portata delle osservazioni svolte dal Direttore generale delle finanze in occasione della cennata audizione.
La Professoressa Lapecorella, in quella occasione, non ha suggerito delle linee di intervento, limitandosi a valutazioni che attengono alla minore o maggiore efficienza di alcune forme di prelievo e immaginando possibili forme evolutive di alcuni regimi di tassazione. In particolare, sono stati illustrati gli effetti sulla base imponibile Irpef delle varie forme di tassazione sostitutiva, tra cui le aliquote dell'imposta sostitutiva sui redditi da capitale finanziario ovvero dell'imposta sostitutiva sui redditi da capitale immobiliare soggetti a cedolare secca, oltre che l'imposta sostitutiva del regime forfetario e dell'imposta sostitutiva dei premi di produttività aziendale erogati ai lavoratori dipendenti, al fine di evidenziare che le possibili opzioni di riforma possono orientarsi alternativamente verso il modello dell'imposta onnicomprensiva, che attraverso un recupero dell'erosione della base imponibile, potrebbe consentire una significativa riduzione delle aliquote medie, ovvero verso il modello di imposta duale considerando, tuttavia, tra le opzioni di riforma la possibilità di far convergere le aliquote proporzionali applicabili alle diverse fonti di reddito alla prima aliquota dell'Irpef.
In relazione al regime forfetario richiamato dagli Onorevoli interroganti, si evidenzia che si tratta un regime fiscale agevolato, destinato alle persone fisiche esercenti attività d'impresa, arti o professioni, e prevede, al ricorrere di determinati requisiti, l'applicazione di un'imposta unica, pari al 15 per cento, sostitutiva di quelle ordinariamente previste (imposte sui redditi, addizionali regionale e comunale, Irap), ad un reddito determinato forfetariamente attraverso l'applicazione di specifici coefficienti di redditività, differenziati in base all'attività esercitata, all'ammontare dei ricavi conseguiti o dei compensi percepiti da tali categorie di contribuenti. Il regime forfetario prevede, inoltre, una riduzione dell'imposta sostitutiva (dal 15 per cento al 5 per cento) per i primi cinque anni di attività. I contribuenti che aderiscono al regime forfetario godono, altresì, di ulteriori agevolazioni e semplificazioni, soprattutto in tema di imposta sul valore aggiunto e di esonero dalla fatturazione elettronica.
In merito al paventato incremento dell'aliquota dal 15 per cento al 23 per cento per i lavoratori autonomi, occorre precisare che l'ipotesi di incremento non rappresenta affatto una proposta di lavoro, come affermato nell'interrogazione in oggetto.
Piuttosto, sulla base di un determinato modello teorico di riferimento, ovvero quello della Dual Incoine Tax (DIT), discusso ampiamente nelle audizioni parlamentari sulla riforma Irpef, in un passaggio dell'audizione si afferma che «qualora si volesse salvaguardare la semplificazione degli adempimenti prevista dal regime ma ricondurlo al sistema di dual income tax “imperfetto” vigente in Italia, un disegno coerente dell'imposta dovrebbe suggerire di fissare l'aliquota dell'imposta sostitutiva al livello della prima aliquota dell'Irpef in luogo dell'attuale aliquota pari al 15 per cento (5 per cento per i primi anni di attività)».
In altre parole, sul piano strettamente teorico, il modello DIT dovrebbe prevedere l'uniformità di tutti i regimi sostitutivi e a tassazione separata dei redditi da capitale e l'armonizzazione all'aliquota più bassa dell'Irpef gravante sui redditi da lavoro dipendente.
L'ipotesi, pertanto, rientra esclusivamente tra quelle discusse nell'ambito di un dibattito teorico collegato alla possibilità di optare per un modello di tassazione duale dei redditi personali.
Al tempo stesso, si afferma anche che, al contrario, «un ritorno dei piccoli lavoratori autonomi tra i soggetti cui applicare le aliquote progressive dell'Irpef», ovvero il perseguimento del modello contrapposto e onnicomprensivo (CIT) «comporterebbe il riemergere dell'Irap e della ritenuta d'acconto del 20 per cento. Si riattiverebbe – inoltre – il normale meccanismo dell'Iva. Sarebbero dovute le addizionali regionali e comunali».
Infine, nella menzionata audizione si sottolinea che «in ogni caso, sarebbe opportuna una revisione dei coefficienti di redditività che non sono stati modificati in seguito all'innalzamento della soglia di ricavi o compensi per l'accesso al regime forfetario (da 25.000 euro a 65.000 euro), non sono coerenti con la struttura dei costi di imprese di dimensioni meno contenute. Sulla base di un'analisi preliminare effettuata dal Dipartimento delle finanze, l'adeguamento dei coefficienti di redditività per tenere conto dell'ampliamento della platea dei beneficiari del regime forfetario a attività imprenditoriali di maggiori dimensioni si tradurrebbe in una riduzione della base imponibile solo per i settori del commercio ambulante e delle costruzioni. Resterebbero invariati i coefficienti di redditività dell'industria alimentare e delle bevande; dei servizi di alloggio e di ristorazione, delle attività professionali, dell'istruzione, dei servizi finanziari e assicurativi e del commercio all'ingrosso e al dettaglio, mentre il coefficiente di redditività sarebbe superiore (e aumenterebbe di conseguenza la base imponibile) solo per gli intermediari del commercio».
ALLEGATO 4
5-05797 Fragomeli: Indennizzi in favore degli azionisti della Banca popolare di Bari.
TESTO DELLA RISPOSTA
In riscontro all'interrogazione relativa alla richiesta di ristori per gli azionisti della Banca popolare di Bari si rappresenta che l'assemblea della banca del 29 giugno 2020, nell'approvare la ricapitalizzazione e la sua trasformazione in S.p.A. con una maggioranza del 96 per cento, ha previsto contestualmente un rimborso a favore degli azionisti che hanno aderito agli aumenti di capitale 2014-15 e che detengono altresì obbligazioni subordinate della banca.
A questi ultimi è stato offerto un rimborso pari a euro 2,38 per azione sottoscritta in occasione dei predetti aumenti. Con l'adesione all'offerta transattiva, gli azionisti hanno rinunciato ad ogni pretesa e/o azione legale nei confronti di BPB. Pertanto la pretesa risarcitoria dovrebbe allo stato risultare contenuta.
Quanto alla specifica proposta formulata dagli onorevoli interroganti di istituire un Fondo analogo a quello previsto dall'articolo 1, comma 1106, della legge 27 dicembre 2017, n. 205 si rappresenta che quel fondo – peraltro confluito nel noto FIR – è relativo a una fattispecie completamente diversa: si tratta, infatti, di soggetti che vantano pretese risarcitorie nei confronti di società in liquidazione ovvero in risoluzione, fattispecie che risulta estranea al quadro in esame.
L'ipotesi di un fondo, alimentato da risorse pubbliche, che intervenga in luogo della banca a risarcire gli azionisti, a fronte di responsabilità per danno ingiusto che fossero accertate in capo ad un soggetto operante sul mercato, potrebbe configurare un'ipotesi di aiuto di Stato a favore della banca, vanificando così il percorso di rilancio della Banca fin qui compiuto e le prospettive future della banca stessa.
ALLEGATO 5
5-05792 Martinciglio: Adozione del Regolamento per la disciplina delle procedure per l'accesso al Fondo pubblico «Patrimonio rilancio».
TESTO DELLA RISPOSTA
L'Onorevole interrogante sottolinea l'importanza di definire il quadro attuativo dell'articolo 27 del decreto-legge 34/2020 al fine di rendere operativo il Patrimonio Destinato previsto dalla richiamata disposizione, anche provvedendo all'adeguamento all'ultimo aggiornamento del Temporary Framework dei termini entro cui possono essere effettuati gli interventi qualificati come misure di aiuto.
Con riferimento a questo ultimo aspetto si conferma che è intenzione del Ministero estendere fino a fine anno i termini indicati nel D.M. 26/2021 recante il regolamento concernente i requisiti di accesso, condizioni, criteri e modalità degli investimenti del Patrimonio Destinato.
La definizione del regolamento del Patrimonio Destinato da parte di CDP, in coordinamento con il Ministero dell'economia e delle finanze, è in corso di ultimazione. Proprio al fine di consentire l'operatività immediata del Patrimonio Destinato dalla data della sua approvazione, si tratta di un testo eminentemente di natura tecnica, connotato da un elevato livello di dettaglio.
ALLEGATO 6
5-05795 Cattaneo: Semplificazione e coordinamento del complesso delle agevolazioni fiscali in materia edilizia.
TESTO DELLA RISPOSTA
Con il documento in esame l'Onorevole interrogante fa riferimento alla normativa sul cosiddetto «Superbonus 110 per cento» di cui all'articolo 119 del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 luglio 2020, n. 77, e successive modificazioni, evidenziando che i primi mesi di applicazione del Superbonus dimostrerebbero che la complicazione delle regole e l'incertezza della normativa rendono difficile la pianificazione degli interventi.
Gli Onorevoli segnalano che vi sarebbero problemi applicativi e incongruenze tra Superbonus ed ecobonus ordinario e bonus facciate e che si sarebbero creati risultati incomprensibili e discriminatori dalla coesistenza tra Superbonus e le altre misure agevolative che prevedono diverse percentuali di detrazione.
A parere degli Interroganti vi sarebbe la necessità di estendere la durata del Superbonus e bisognerebbe risolvere normativamente la questione dell'applicabilità del Superbonus in caso di abusi edilizi.
Inoltre, il Superbonus dovrebbe essere reso più accessibile per le regioni meridionali che assorbiranno solo il 9 per cento delle risorse stanziate.
Tanto premesso, gli Onorevoli interroganti chiedono di sapere quali interventi intende adottare a breve il Governo per uniformare, coordinare, semplificare e stabilizzare, quanto meno fino al 2023, il complesso dei bonus edilizi stratificatisi negli ultimi decenni (ristrutturazione dal 1996, riqualificazione energetica dal 2007).
Al riguardo, sentiti anche i competenti Uffici dell'Amministrazione finanziaria, si rappresenta che è all'attenzione del Governo un ulteriore intervento normativo di proroga dei menzionati bonus edilizi.
Sul riordino della materia sollecitato dagli Onorevoli interroganti, il Ministero delle transizione ecologica rileva che l'edilizia rappresenta per l'Italia un settore trainante del sistema economico e occupazionale e negli ultimi anni ha registrato una importante crisi con la perdita di posti di lavoro e la chiusura di molte aziende.
Da quanto emerge dall'ultimo rapporto dell'Osservatorio congiunturale sull'industria delle costruzioni dell'Ance, il mercato dell'edilizia è oggi costituito prevalentemente da una domanda di manutenzione ordinaria e straordinaria del patrimonio esistente e, in tale contesto, i lavori di recupero edilizio e riqualificazione energetica attivati con gli incentivi fiscali hanno generato un significativo giro d'affari. Più specificatamente, nell'ambito dell'efficienza energetica si segnalano come meccanismi incentivanti già attivi da diversi anni il cosiddetto «Ecobonus» ed il Conto termico, a cui si aggiungono, con finalità non prettamente di efficienza energetica, il cosiddetto «Bonus Casa», «Sismabonus» ed il «Bonus facciate».
Gli investimenti veicolati dalle detrazioni fiscali (Bonus casa e Ecobonus), sempre secondo l'Osservatorio dell'ANCE, dal 2013 al 2019 hanno mediamente stimolato investimenti per circa 22-23 miliardi di euro all'anno e portato all'assunzione di circa 47.000 unità, come emerge dalla Risoluzione di dicembre 2019 della X Commissione del Senato sulle ricadute dei sistemi incentivanti per la riqualificazione energetica degli edifici sulle filiere produttive di settore (Doc. XXIV, n. 14). A tali benefici, ovviamente, si aggiungono quelli derivanti dal risparmio energetico e dal contrasto ai cambiamenti climatici.
Tanto premesso, dal punto di vista tecnico, è valutata positivamente l'ipotesi di una revisione coordinata delle detrazioni fiscali che hanno finora prodotto buoni risultati ma si presentano come un complesso molto frammentato (Superbonus, Ecobonus, Sismabonus, Bonus casa, Bonus facciate. Bonus mobili, Bonus verde, Bonus alberghi).
ALLEGATO 7
5-05794 Sangregorio: Iniziative di natura finanziaria e fiscale in favore di famiglie e piccole e medie imprese.
TESTO DELLA RISPOSTA
In riscontro all'interrogazione dell'onorevole Sangregorio, si ricorda preliminarmente che, al fine di sostenere la liquidità e l'accesso al credito da parte delle imprese di piccole e medie dimensioni, con la legge di bilancio 2021 è stato prorogato al 30 giugno 2021 il regime derogatorio del fondo di garanzia per le PMI recato dai decreto liquidità, che ha altresì modificato le modalità operative del fondo, semplificandone le procedure, aumentandone lo stanziamento e ampliando la platea dei beneficiari.
Con particolare riferimento ai finanziamenti fino a 30.000 euro con garanzia gratuita al 100 per cento, oltre alla proroga dell'operatività, con la stessa legge di bilancio è stato previsto anche il prolungamento della loro durata, da dieci a quindici anni.
In proposito, si rappresenta che, in base a quanto comunicato dal Ministero dello sviluppo economico e Mediocredito Centrale (MCC), su un totale di 1.860.754 richieste di garanzie pervenute al Fondo di Garanzia nel periodo da marzo 2020 ad aprile 2021 e relative alle misure introdotte con i decreti emergenziali, per un importo di circa 151,7 miliardi di euro, la maggior parte, ossia 1.119.350, sono riferite ai finanziamenti fino a 30.000 euro con percentuale di copertura al 100 per cento, per un importo finanziato di circa 21,8 miliardi di euro.
Tanto premesso, e in considerazione del protrarsi della situazione emergenziale, si rende noto che è allo studio la possibilità di elaborare una proposta normativa di ulteriore proroga dell'operatività dell'articolo 13, comma 1, del decreto liquidità, al fine di estendere al 31 dicembre 2021, in conformità con l'ultima modifica del Temporary Framework, il regime derogatorio per l'accesso ai finanziamenti garantiti dal Fondo di garanzia per le PMI.
ALLEGATO 8
5-05796 Centemero: Chiarimenti relativi alla detraibilità ai fini IRPEF dei pagamenti effettuati da conti corrente cointestati.
TESTO DELLA RISPOSTA
Con il documento in esame gli Onorevoli interroganti richiamano una sentenza pronunciata dalla Commissione Tributaria provinciale di Perugia nella quale è stata affrontata la questione relativa alla «detraibilità IRPEF» dei pagamenti effettuati da conto corrente cointestato.
Nello specifico, trattandosi di un versamento effettuato da uno dei due intestatari per la previdenza complementare, in sede di dichiarazione dei redditi, il contitolare del conto aveva fruito dell'agevolazione fiscale per intero. L'Amministrazione finanziaria, tuttavia, nel riconoscere soltanto il 50 per cento di quanto dichiarato essendo il prelievo stato effettuato da un conto cointestato, ha proceduto all'invio della cartella di pagamento per il recupero parziale della somma.
Tanto premesso, gli Onorevoli interroganti chiedono di chiarire se la contitolarità di un rapporto di conto corrente possa finire con il penalizzare i coniugi in ordine alla possibilità di usufruire interamente delle deduzioni o detrazioni spettanti, riportandole legittimamente nella propria dichiarazione dei redditi.
Al riguardo, sentiti i competenti uffici dell'Amministrazione finanziaria, si rappresenta quanto segue.
Secondo i principi generali dell'ordinamento fiscale, il diritto alla deduzione/detrazione spetta a condizione che l'onere deducibile/detraibile sia effettivamente sostenuto dal soggetto intestatario del documento di spesa. In generale, l'onere può considerarsi sostenuto dal contribuente al quale è intestato il documento di spesa.
Al riguardo, si segnala che, in occasione dei chiarimenti forniti dall'Agenzia delle entrate con risposte a istanze di interpello in merito all'ambito applicativo dell'articolo 1, comma 679, della legge di bilancio 2020 – che prevede che la detrazione dall'imposta lorda, nella misura del 19 per cento, degli oneri indicati nell'articolo 15 del TUIR e in altre disposizioni normative spetta a condizione che l'onere sia sostenuto con mezzi di pagamento tracciabili – è stato precisato che il nuovo obbligo non modifica in alcun modo, ponendo ulteriori vincoli, i presupposti stabiliti dall'articolo 15 del TUIR o dalle altre norme fiscali ai fini della detraibilità dall'IRPEF degli oneri quale, in particolare, l'effettivo sostenimento degli stessi, in particolare, si ritiene che l'onere possa considerarsi sostenuto dal contribuente al quale è intestato il documento di spesa, non rilevando a tal fine l'esecutore materiale del pagamento, aspetto quest'ultimo che attiene ai rapporti interni fra le parti. Tuttavia, tenuto conto della ratio della disposizione in esame, occorre assicurare la corrispondenza tra la spesa detraibile per il contribuente ed il pagamento effettuato da un altro soggetto.
Con riferimento al medesimo argomento, è stato precisato che il contribuente può:
utilizzare la propria carta di credito per pagare le spese detraibili riferite al coniuge, per le quali sussiste l'obbligo di tracciabilità, senza perdere il diritto alla detrazione, purché tale onere sia effettivamente sostenuto dal soggetto intestatario il documento di spesa, circostanza nel caso di specie, ulteriormente supportata dalla contestazione del conto corrente sul quale è emessa la carta di credito (Risposta a quesito del 2 ottobre 2020, n. 431);
utilizzare la carta bancomat intestata al figlio per pagare le spese detraibili a lei riferite, per le quali sussiste l'obbligo di tracciabilità, senza perdere il diritto alla detrazione, purché tale onere sia effettivamente sostenuto dal soggetto intestatario il documento di spesa, circostanza nel caso di specie, supportata dalla dichiarazione dell'istante che riferisce di aver «rimborsato in contanti la spesa sostenuta» al figlio (Risposta a quesito del 19 ottobre 2020, n. 484).