I Commissione

Affari costituzionali, della Presidenza del Consiglio e Interni

Affari costituzionali, della Presidenza del Consiglio e Interni (I)

Commissione I (Affari costituzionali)

Comm. I

Affari costituzionali, della Presidenza del Consiglio e Interni (I)
SOMMARIO
Giovedì 8 aprile 2021

AUDIZIONI INFORMALI:

Audizione informale, in videoconferenza, di Salvatore Monni, professore di economia dello sviluppo presso l'Università degli Studi «Roma Tre», nell'ambito dell'esame congiunto delle proposte di legge costituzionale C. 1854 Barelli, C. 2938 Morassut e C. 2961 Ceccanti, recanti modifica all'articolo 114 della Costituzione, in materia di ordinamento e poteri della città di Roma, capitale della Repubblica, e delle proposte di legge C. 2893 Magi, C. 2923 De Angelis e C. 2931 Francesco Silvestri, recanti disposizioni in materia di ordinamento e poteri della città di Roma, capitale della Repubblica ... 15

Audizione informale, in videoconferenza, di Alessandro Sterpa, professore di istituzioni di diritto pubblico presso l'Università degli Studi della Tuscia, nell'ambito dell'esame congiunto delle proposte di legge costituzionale C. 1854 Barelli, C. 2938 Morassut e C. 2961 Ceccanti, recanti modifica all'articolo 114 della Costituzione, in materia di ordinamento e poteri della città di Roma, capitale della Repubblica, e delle proposte di legge C. 2893 Magi, C. 2923 De Angelis e C. 2931 Francesco Silvestri, recanti disposizioni in materia di ordinamento e poteri della città di Roma, capitale della Repubblica ... 15

INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA:

5-05693 Ceccanti: Iniziative per rinforzare gli organici delle Forze di polizia di Venezia e Trieste ... 15

ALLEGATO 1 (Testo della risposta) ... 22

5-05694 Baldino: Iniziative per il controllo del territorio e per il contrasto dei fenomeni di infiltrazione di tipo mafioso nel comune di Casteldaccia in provincia di Palermo ... 16

ALLEGATO 2 (Testo della risposta) ... 22

5-05695 Iezzi: Sulla modalità di nomina di Marco Ciacci a comandante della polizia municipale del comune di Milano e sul possesso dei requisiti per l'incarico ... 17

ALLEGATO 3 (Testo della risposta) ... 24

5-05696 Prisco: Iniziative per garantire il rispetto delle norme anticovid in occasione dell'elezione dei componenti del Consiglio di Amministrazione del Consorzio di bonifica di Piacenza ... 18

ALLEGATO 4 (Testo della risposta) ... 25

5-05697 D'Ettore: Iniziative per garantire migliori livelli di sicurezza degli appartenenti alle Forze dell'ordine e per implementare la loro dotazione di risorse umane e strumentali ... 18

ALLEGATO 5 (Testo della risposta) ... 26

5-05698 Marco Di Maio: Iniziative per consentire l'invio telematico da parte dei partiti e dei gruppi politici di messaggi agli italiani residenti all'estero aventi diritto al voto ... 19

ALLEGATO 6 (Testo della risposta) ... 28

5-05699 Gebhard: Sulla promozione a Vicequestore di due funzionari di polizia, già condannati per le violazioni dei diritti umani verificatesi a Genova nel luglio del 2001 ... 20

ALLEGATO 7 (Testo della risposta) ... 30

I Commissione - Resoconto di giovedì 8 aprile 2021

AUDIZIONI INFORMALI

  Giovedì 8 aprile 2021.

Audizione informale, in videoconferenza, di Salvatore Monni, professore di economia dello sviluppo presso l'Università degli Studi «Roma Tre», nell'ambito dell'esame congiunto delle proposte di legge costituzionale C. 1854 Barelli, C. 2938 Morassut e C. 2961 Ceccanti, recanti modifica all'articolo 114 della Costituzione, in materia di ordinamento e poteri della città di Roma, capitale della Repubblica, e delle proposte di legge C. 2893 Magi, C. 2923 De Angelis e C. 2931 Francesco Silvestri, recanti disposizioni in materia di ordinamento e poteri della città di Roma, capitale della Repubblica.

  L'audizione informale è stata svolta dalle 13.20 alle 13.50.

Audizione informale, in videoconferenza, di Alessandro Sterpa, professore di istituzioni di diritto pubblico presso l'Università degli Studi della Tuscia, nell'ambito dell'esame congiunto delle proposte di legge costituzionale C. 1854 Barelli, C. 2938 Morassut e C. 2961 Ceccanti, recanti modifica all'articolo 114 della Costituzione, in materia di ordinamento e poteri della città di Roma, capitale della Repubblica, e delle proposte di legge C. 2893 Magi, C. 2923 De Angelis e C. 2931 Francesco Silvestri, recanti disposizioni in materia di ordinamento e poteri della città di Roma, capitale della Repubblica.

  L'audizione informale è stata svolta dalle 13.50 alle 14.05.

INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA

  Giovedì 8 aprile 2021. — Presidenza del presidente Giuseppe BRESCIA. – Interviene il sottosegretario di Stato per l'interno Ivan Scalfarotto.

  La seduta comincia alle 14.05.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, avverte che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche mediante la trasmissione diretta sulla web-tv della Camera dei deputati.
  Avverte inoltre che, come specificato anche nelle convocazioni, alla luce di quanto stabilito dalla Giunta per il Regolamento nella riunione del 4 novembre 2020, i deputati possono partecipare all'odierna seduta in sede referente in videoconferenza, in quanto nella seduta odierna non sono previste votazioni sul provvedimento.

5-05693 Ceccanti: Iniziative per rinforzare gli organici delle Forze di polizia di Venezia e Trieste.

  Nicola PELLICANI (PD) illustra l'interrogazione in titolo, di cui è cofirmatario, osservando come, secondo le notizie degli organi di stampa, nel Veneto Orientale, dopo l'arresto del clan dei Casalesi, si stiano facendo strada nuovi protagonisti pronti a riorganizzarsi. A tal proposito non è passata inosservata l'ispezione nel Veneto Orientale della Direzione Investigativa antimafia, effettuata sui cantieri della terza corsia A4, tra San Stino e Latisana, con lo scopo di verificare le condizioni di sicurezza dei lavoratori e la regolarità dei subappalti per evitare l'avanzata della criminalità che da sempre vede nella costruzione di grandi infrastrutture uno dei fronti da aggredire per infiltrarsi.
  Fa quindi notare come l'inchiesta «At Last», del febbraio 2019, grazie ai numerosi arresti nel territorio di Eraclea avesse messo in luce la presenza e il radicamento della criminalità organizzata, in particolare del clan dei Casalesi che aveva il controllo sui cantieri di tutta la parte del Veneto Orientale. Da tale inchiesta sono emersi collegamenti con esponenti della criminalità organizzata di Caorle; in particolare, dalle ordinanze emerge il rapporto tra Donadio e Claudio Casella, ex carabiniere dei Ros già al centro dell'inchiesta Aemilia.
  Le ultime inchieste hanno inoltre confermato la presenza e il radicamento della criminalità organizzata nel Veneto e nel Nordest, in particolare nel litorale Veneziano, il che costituisce l'ennesima prova che nel Veneto le mafie non si manifestano in modo violento, ma sono un fenomeno soprattutto economico, sono radicate nella società e hanno trovato terreno fertile anzitutto in quell'area grigia fatta di professionisti, consulenti, imprenditori. Alla luce della storia degli ultimi vent'anni, che ha visto il progressivo radicamento delle organizzazioni criminali, come evidenziato dalle ultime inchieste della magistratura, l'interrogazione chiede quali iniziative, per quanto di competenza, si intendano assumere per procedere in tempi rapidi al potenziamento degli organici delle forze di polizia di Venezia e Trieste e in altre zone considerate ad alto rischio, al fine di intensificare l'azione di contrasto delle mafie ed il radicamento della criminalità lungo tutto il litorale Veneto, in particolare a Caorle.

  Il Sottosegretario Ivan SCALFAROTTO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1).

  Nicola PELLICANI (PD), replicando, ringrazia il rappresentante del Governo per la risposta fornita, che, da un alto, conferma la diffusione radicata di fenomeni di criminalità nella regione Veneto, in particolare nella zona di Caorle e, dall'altro, conforta circa l'impegno del Governo sul contrasto a tali fenomeni.
  Nell'augurarsi che le inchieste giudiziarie proseguano e conducano all'accertamento dei fatti, fa presente che continuerà a monitorare la situazione, auspicando il che Governo mantenga alta l'attenzione sulla questione, per salvaguardare la sicurezza di quelle zone, intensificando l'azione di contrasto delle mafie ed il radicamento della criminalità lungo tutto il litorale Veneto, in particolare a Caorle.

5-05694 Baldino: Iniziative per il controllo del territorio e per il contrasto dei fenomeni di infiltrazione di tipo mafioso nel comune di Casteldaccia in provincia di Palermo.

  Davide AIELLO (M5S) illustra l'interrogazione in titolo, di cui è cofirmatario, rilevando come il 5 dicembre 2019 i Carabinieri abbiano arrestato il Sindaco del comune di Casteldaccia (PA), Giovanni Di Giacinto, il Vicesindaco Giuseppe Montesanto, l'assessore Marilena Tomasello, una dirigente del comune ed altri soggetti, per i reati di corruzione, abuso d'ufficio, falso materiale e ideologico.
  A seguito di tali arresti, la prefettura di Palermo, in data 6 dicembre 2019, emetteva, nei confronti del Sindaco di Casteldaccia, provvedimento di sospensione dalla carica.
  Il 12 marzo 2020, l'assessorato delle autonomie locali e delle funzioni pubbliche – Dipartimento delle autonomie locali – Regione siciliana prendeva atto che il comune di Casteldaccia (PA) risultava sprovvisto delle figure del sindaco, del vicesindaco e della giunta comunale; nominava, di conseguenza, il dottor Antonio Garofalo, funzionario del Dipartimento autonomie locali, Commissario straordinario del comune di Casteldaccia, per il periodo di sospensione del sindaco. Dopo tale nomina, il Sindaco ha ottenuto la revoca degli arresti domiciliari, nonostante permanessero nei suoi confronti gravi indizi di colpevolezza in considerazione del fatto che la nomina del Commissario straordinario escludeva qualsiasi ingerenza nella cosa pubblica da parte dell'indagato.
  In data 25 marzo 2020, la prefettura di Palermo ha dichiarato cessati gli effetti del decreto di sospensione dalla carica di sindaco di Casteldaccia ed il signor Di Giacinto si è insediato nuovamente nella carica di sindaco.
  Rileva quindi come il comune di Casteldaccia ricada in un territorio ad alta infiltrazione mafiosa e come diversi boss palermitani di «Cosa Nostra» abbiano dimorato in tale territorio, tra cui Bernardo Provenzano, uno dei principali capi di tale associazione mafiosa, che ha trascorso anni della propria latitanza in tale territorio.
  Segnala inoltre come il predetto territorio sia stato oggetto di una vasta attività di speculazione edilizia e come, nonostante tale espansione, l'ente locale si trovi in una fase di dissesto economico/finanziario non ancora risanata.
  Considera pertanto indispensabile intervenire per ripristinare la legalità in un territorio dove prevale l'illegalità, l'abusivismo, il ricatto, la prevaricazione, il voto di scambio, il clientelismo, l'omertà.
  In tale contesto l'atto di sindacato ispettivo chiede se e quali iniziative di controllo, il Ministro interrogato abbia adottato o intenda adottare, per quanto di competenza, in merito al nuovo insediamento nella carica di sindaco del signor Di Giacinto, nonché quali iniziative, anche di carattere normativo, ritenga opportuno adottare per evitare il ripetersi di situazioni simili in futuro, anche finalizzate al contrasto del fenomeno mafioso, al controllo del territorio e alla salvaguardia dell'ente locale, in relazione alle vicende del comune di Casteldaccia.

  Il Sottosegretario Ivan SCALFAROTTO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2).

  Davide AIELLO (M5S), replicando, ringrazia il rappresentante del Governo per la risposta fornita, auspicando che l'Esecutivo vigili con attenzione a salvaguardia del buon operato della pubblica amministrazione, in particolare in quelle zone della provincia di Palermo nelle quali appare radicata la diffusione di fenomeni corruttivi e mafiosi, evitando che certi comportamenti, in determinati comuni caratterizzati da delicati contesti sociali, finiscano per costituire terreno fertile per la criminalità organizzata, soprattutto nelle amministrazioni locali, che costituiscono uno snodo particolarmente delicato dell'amministrazione pubblica, anche in quanto costituiscono il principale punto di contatto tra lo Stato e i cittadini.

5-05695 Iezzi: Sulla modalità di nomina di Marco Ciacci a comandante della polizia municipale del comune di Milano e sul possesso dei requisiti per l'incarico.

  Gianni TONELLI (LEGA) illustra l'interrogazione in titolo, di cui è cofirmatario, osservando come il 2 aprile 2021, durante la trasmissione televisiva Le Iene, sia andato in onda un servizio sulla già nota vicenda della nomina dell'attuale comandante della polizia municipale di Milano, Marco Ciacci, che ha suscitato grande scalpore mediatico.
  Rileva come, nonostante tale nomina sia avvenuta nell'agosto 2017, sulla stessa, stando anche alle risultanze del predetto servizio, rimangano a tutt'oggi gravissime ombre in merito alla trasparenza, imparzialità e indipendenza delle procedure adottate dal sindaco Sala per il suo conferimento, sottolineando come, secondo la ricostruzione, giravano voci già dal 2016 che la procura della Repubblica di Milano avesse chiesto di trasferire Marco Ciacci presso il comando della polizia locale, cosa poi avvenuta nel 2017, quando l'allora capo della polizia locale Antonio Barbato fu costretto alle dimissioni e il sindaco Beppe Sala affidò tale incarico direttamente a Ciacci.
  Ricorda inoltre come Marco Ciacci fosse responsabile della sezione di polizia giudiziaria presso la procura di Milano, la stessa che, proprio in quel periodo, indagava sul sindaco Sala in merito all'affaire Expo, e che il conferimento dell'incarico avvenne, anziché mediante procedure selettive o un bando, come di consueto, ricorrendo invece all'istituto del comando, con la chiamata diretta di Ciacci, unico caso in tutta la storia della polizia locale di Milano, e il suo distacco dal corpo di polizia.
  Evidenzia altresì come tale procedura sia stata giustificata dal Sindaco con la circostanza che non vi fossero altre «capacità adeguate» a ricoprire tale ruolo all'interno dell'ente, circostanza però smentita da un documento inviato dall'Anci all'amministrazione già nel gennaio 2017, ove risultano segnalati come idonei ben 13 dirigenti del corpo di Milano, e come, oltre che per la mancata ricognizione interna, la nomina di Ciacci risulterebbe altresì di dubbia legittimità, in quanto lo stesso sarebbe privo dei requisiti professionali richiesti dall'articolo 43 del regolamento degli uffici e dei servizi del comune di Milano.
  Rammenta quindi come la vicenda sia stata oggetto di ben due atti di sindacato ispettivo presentati dal gruppo della Lega: l'interrogazione n. 4-02931 del 17 maggio 2019, trasformata nell'interrogazione n. 3-01277, e l'interrogazione n. 4-08060 del 18 gennaio 2021, trattandosi evidentemente di un caso su cui ancora oggi gravano pesanti dubbi e sospetti che il sindaco non ha ancora chiarito.
  Dopo aver osservato che l'Anac ha già trasmesso tutti gli atti alla Procura di Brescia, segnala come l'interrogazione chieda se, alla luce di quanto esposto in premessa, intenda adottare iniziative affinché venga revocata l'autorizzazione concessa dal Ministero dell'interno per il collocamento in posizione di comando di Marco Ciacci che ne ha consentito la nomina a comandante del corpo di polizia municipale di Milano.

  Il Sottosegretario Ivan SCALFAROTTO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3).

  Gianni TONELLI (LEGA), replicando, si dichiara del tutto insoddisfatto della risposta, rilevando come essa non abbia minimamente tenuto conto di quanto rappresentato nell'atto di sindacato ispettivo in ordine agli elementi evidenziati dal servizio giornalistico della trasmissione televisiva Le Iene.
  Ribadisce quindi come la nomina in questione non sia stata un atto improvviso, bensì il frutto di un processo che costituisce la concretizzazione di quello che si potrebbe definire il «metodo Palamara» e osserva come non sia evidentemente casuale che l'Anac abbia trasmesso gli atti alla procura della Repubblica di Brescia.
  Ritiene pertanto doveroso che la Direzione generale della pubblica sicurezza, senza attendere gli esiti del procedimento giudiziario, adotti immediatamente misure a tutela della legalità dell'azione amministrativa, nel rispetto dei principi di imparzialità e di buon andamento di cui all'articolo 97 della Costituzione, nonché degli interessi legittimi dei dirigenti idonei segnalati dall'Anci, e chiede pertanto che il Ministero dell'interno promuova un'attività ispettiva sulla vicenda.

5-05696 Prisco: Iniziative per garantire il rispetto delle norme anticovid in occasione dell'elezione dei componenti del Consiglio di Amministrazione del Consorzio di bonifica di Piacenza.

  Tommaso FOTI (FDI) illustra l'interrogazione in titolo, di cui è cofirmatario, facendo notare come il Consorzio di bonifica di Piacenza abbia convocato per votare in presenza (e non telematicamente, come richiesto da molti elettori) circa 102.000 contribuenti per i giorni 18 e 19 aprile 2021. Prima di quella data, si imporranno adempimenti vari che porteranno necessariamente a spostamenti fra comuni, peraltro vietati.
  Rileva quindi come le autorità locali di polizia ed ordine pubblico, a cominciare dai sindaci, dal prefetto e dal questore avrebbero dovuto segnalare l'evento che qui interessa al Ministro dell'interno, oltre che al Presidente del Consiglio dei ministri e al Ministro della salute.
  In tale contesto l'atto di sindacato ispettivo chiede se il Ministro interrogato non ritenga di assumere immediate iniziative, per quanto di competenza, eventualmente anche normative, attesa l'importanza di tutelare la sicurezza pubblica onde garantire il pieno rispetto delle misure anticovid.
  Ritiene infatti sia paradossale che, da un lato, si disponga, con provvedimento d'urgenza, il rinvio delle consultazioni elettorali – che il suo gruppo ha sempre ritenuto opportuno far svolgere – mentre dall'altro si consenta lo svolgimento delle elezioni in relazione al Consorzio di bonifica di Piacenza.

  Il Sottosegretario Ivan SCALFAROTTO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 4).

  Tommaso FOTI (FDI), replicando, fa notare che nella sua risposta il rappresentante del Governo ha richiamato fatti ben noti agli interroganti, i quali, in realtà, intendevamo porre all'attenzione la necessità che il Governo Stato assumesse da subito – non solo in prossimità dell'evento in questione – una sua autonoma iniziativa al riguardo, non solo sollecitando la Regione ad assumere misure adeguate, ma anche intervenendo direttamente a tutela della salute dei cittadini, atteso che il compito di affrontare l'emergenza sanitaria nazionale rientra nell'ambito delle materie di competenza esclusiva dello Stato.

5-05697 D'Ettore: Iniziative per garantire migliori livelli di sicurezza degli appartenenti alle Forze dell'ordine e per implementare la loro dotazione di risorse umane e strumentali.

  Felice Maurizio D'ETTORE (FI) illustra la sua interrogazione, osservando come, al fine di contenere la diffusione del virus COVID-19 e delle sue nuove varianti, il Governo abbia dovuto adottare numerose misure restrittive straordinarie. A causa di tali misure – più volte reiterate – in molte zone d'Italia hanno avuto luogo proteste, di per sé espressione di un diritto, ma spesso degenerate in veri e propri scontri tra i manifestanti e le forze di polizia.
  Si riferisce, da ultimo, alla manifestazione svoltasi martedì 6 aprile 2021 a Roma, davanti a Montecitorio, durante la quale un poliziotto è stato ferito.
  Ritiene che, senza trascurare l'importanza delle ragioni di chi protesta, in questa fase così difficile per il nostro Paese sia inammissibile qualsiasi comportamento violento nei confronti di quanti sono impegnati quotidianamente a difesa delle libertà democratiche e sottolinea come nel difficile contesto dell'emergenza sanitaria le forze di polizia e, più in generale, le forze dell'ordine hanno compiuto e stanno compiendo enormi sforzi per garantire legalità e sicurezza, mettendo a disposizione tutte le risorse e le capacità disponibili.
  In tale contesto l'interrogazione chiede quali iniziative urgenti di competenza il Ministro interrogato intenda adottare per garantire i migliori livelli di sicurezza degli appartenenti alle forze dell'ordine e per implementare la loro dotazione di risorse umane e strumentali.

  Il Sottosegretario Ivan SCALFAROTTO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 5).

  Felice Maurizio D'ETTORE (FI), replicando, si dichiara soddisfatto della risposta, di cui sottolinea la correttezza dal punto di vista istituzionale.
  Ribadisce, nel contempo, l'inammissibilità dei comportamenti violenti e della strumentalizzazione di proteste in sé legittime da parte di soggetti che perseguono ben altri scopi, fra cui quello, evidente in occasione della manifestazione richiamata nell'interrogazione, di minacciare le sedi istituzionali. Dichiara di aver assistito di persona a una parte degli avvenimenti riportati e sottolinea come in alcuni momenti le forze dell'ordine si siano trovate in difficoltà, in quanto il loro impiego era stato evidentemente previsto in relazione a una manifestazione con caratteristiche ben diverse da quelle che poi la manifestazione stessa ha effettivamente assunto.
  Ritiene dunque doveroso, anche nell'ottica di prevenire ogni possibile forma di violenza diretta contro i luoghi istituzionali, un piano di assunzioni nelle forze dell'ordine ben più rilevante rispetto a quanto attualmente previsto, nonché un adeguato riconoscimento economico in favore degli appartenenti alle stesse, in considerazione dello sforzo encomiabile al quale sono chiamati nell'attuale contesto di emergenza sanitaria e sociale.

5-05698 Marco Di Maio: Iniziative per consentire l'invio telematico da parte dei partiti e dei gruppi politici di messaggi agli italiani residenti all'estero aventi diritto al voto.

  Massimo UNGARO (IV) illustra l'interrogazione in titolo, di cui è cofirmatario, osservando come, secondo i dati della Fondazione Migrantes e dell'Istat, su un totale di oltre 60 milioni di cittadini residenti in Italia, l'8,8 per cento è residente all'estero; gli iscritti all'Anagrafe italiani residenti all'estero sono nel 2020 oltre 5.200.000.
  Osserva al riguardo che i partiti, i gruppi politici e i candidati devono osservare le leggi sulla campagna elettorale vigenti nel territorio italiano (legge n. 459 del 2001) e che la concessionaria del servizio pubblico radiotelevisivo predispone trasmissioni informative e tribune elettorali per i cittadini che votano nella circoscrizione estero.
  Secondo la normativa vigente è permessa, ed è sempre più diffusa, la propaganda elettorale tramite chiamate telefoniche preregistrate, e-mail, telefax whatsapp, mms o sms; chi utilizza queste modalità di comunicazione ha l'obbligo di acquisire il consenso preventivo e informato degli abbonati a servizi di comunicazione elettronica o di telefonia mobile e gli utilizzatori di schede di traffico prepagato.
  Ricorda quindi che il Garante per la protezione dei dati personali ha fornito indicazioni sulle modalità con cui partiti, organismi politici, comitati promotori e sostenitori e singoli candidati possono utilizzare dati personali dei cittadini. I partiti e i singoli candidati possono trattare dati personali estratti da «fonti pubbliche» senza richiedere il consenso degli interessati. Possono essere utilizzati i dati estratti da: liste elettorali presso i comuni; elenco degli elettori italiani che votano all'estero per le elezioni del Parlamento europeo; liste aggiunte dei cittadini elettori di uno Stato membro dell'Unione europea residenti in Italia; elenco provvisorio dei cittadini italiani residenti all'estero aventi diritto al voto e quelli aventi diritto al voto per l'elezione del Comitato degli italiani all'estero. I partiti sono anche esonerati dall'obbligo di rendere l'informativa preventiva sul trattamento dei dati personali estratti da tali elenchi durante il periodo a partire dal 60° giorno antecedente la data del voto, fino al 60° giorno successivo.
  In tale contesto l'atto di sindacato ispettivo chiede quali iniziative il Ministro interrogato intenda adottare, per quanto di competenza, per modificare la disciplina in vigore e aggiornare gli elenchi dei cittadini italiani residenti all'estero aventi diritto al voto e quelli aventi diritto al voto per l'elezione del Comitato degli italiani all'estero, associando a ciascun elettore iscritto all'Aire anche l'indicazione dell'indirizzo di posta elettronica personale.

  Il Sottosegretario Ivan SCALFAROTTO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 6).

  Massimo UNGARO (IV), replicando, ringrazia il rappresentante del Governo per la risposta esaustiva, rilevando come favorire l'invio telematico di messaggi di propaganda elettorale ai cittadini italiani residenti all'estero – analogamente a quanto avviene in molto Paesi dell'Unione europea, tra i quali richiama la Francia – oltre a consentire risparmi di materiale cartaceo, permetta notevoli risparmi economici e, conseguentemente, rafforzi il principio democratico della contendibilità delle cariche elettive per i minori costi delle campagne elettorali, svolgendo anche un ruolo di prevenzione rispetto alla diffusione di certi fenomeni di criminalità.
  Auspica, quindi, un intervento del Governo in tale ambito, individuando soluzioni che consentano forme di propaganda elettorale al passo con i tempi, anche in relazione ai cittadini italiani residenti all'estero.

5-05699 Gebhard: Sulla promozione a Vicequestore di due funzionari di polizia, già condannati per le violazioni dei diritti umani verificatesi a Genova nel luglio del 2001.

  Andrea COLLETTI (MISTO-L'A.C'È) illustra l'interrogazione in titolo, di cui è cofirmatario, rilevando come, in seguito a notizie pubblicate sugli organi di stampa si sia appreso che il 28 ottobre 2020, per «decisione» della Ministra dell'interno e del Capo della polizia, sarebbero stati promossi alla carica di vicequestore due funzionari di polizia condannati, in via definitiva, a tre anni e otto mesi più cinque anni di interdizione dai pubblici uffici per i fatti di Genova del 2001: Pietro Troiani, condannato per aver introdotto due bombe molotov all'interno della scuola «Armando Diaz», e Salvatore Gava, per averne falsamente attestato il rinvenimento, affinché tale scenario potesse costituire una giustificazione per la sanguinosa irruzione nell'edificio e una ricostruzione da fornire ai mezzi d'informazione.
  In tale contesto l'interrogazione chiede se il Ministro interrogato intenda promuovere iniziative di competenza, a tutela del pubblico interesse, per verificare se quanto evidenziato nell'atto corrisponda al vero e, conseguentemente, valutare l'opportunità di adottare eventuali iniziative per provvedere, con urgenza, all'annullamento o revoca delle suddette promozioni.

  Il Sottosegretario Ivan SCALFAROTTO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 7).

  Andrea COLLETTI (MISTO-L'A.C'È), replicando, dopo aver ricordato i gravissimi atti di violenza nei confronti di manifestanti inermi compiuti in occasione della perquisizione nel complesso scolastico «Armando Diaz», si dichiara insoddisfatto della risposta, ritenendo inaccettabile che le norme attualmente vigenti consentano l'adozione dei provvedimenti di promozione di cui all'atto in titolo in favore di membri della Polizia condannati in via definitiva per aver costruito prove false volte a giustificare la predetta perquisizione.
  Ritiene quindi doverosa una modifica normativa che preveda l'esclusione dalle forze dell'ordine di coloro che siano stati condannati in via definitiva per fatti di tale gravità, in quanto non è accettabile che essi rappresentino lo Stato.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.

  La seduta termina alle 14.50.

I Commissione - giovedì 8 aprile 2021

ALLEGATO 1

5-05693 Ceccanti: Iniziative per rinforzare gli organici delle Forze di polizia di Venezia e Trieste.

TESTO DELLA RISPOSTA

Signor Presidente, Onorevoli Deputati,

  l'azione delle Forze di polizia nel Veneto Orientale è già da tempo fortemente orientata al contrasto dell'infiltrazione criminale nel tessuto socio-economico della zona, tant'è che, come segnalato nell'interrogazione, all'esito dell'indagine denominata «At last», il 19 febbraio 2019 la Squadra mobile della Questura di Venezia e la Guardia di Finanza di Trieste, hanno dato esecuzione a un'ordinanza emessa dal Gip del Tribunale di Venezia che ha disposto misure cautelari a carico di 61 soggetti, 47 dei quali destinatari di custodia cautelare in carcere.
  Inoltre, il grado di attenzione nei confronti della penetrazione criminale nell'area in questione è ben evidenziato dall'accesso, effettuato il 4 marzo 2021, presso alcuni dei cantieri per la realizzazione della terza corsia dell'autostrada A4, nei Comuni di San Stino di Livenza e Latisana.
  Gli accessi ai cantieri rientrano tra i compiti istituzionali della Direzione investigativa antimafia e del Gruppo interforze istituito con decreto del Prefetto di Venezia nell'ambito delle attività di contrasto all'infiltrazione mafiosa nei lavori pubblici e consentono di svolgere un'incisiva attività di prevenzione antimafia.
  Sugli esiti all'accesso ai predetti cantieri dell'A4 la Direzione investigativa antimafia effettuerà specifici approfondimenti investigativi.
  Ulteriore manifestazione del tangibile impegno delle Forze di polizia nel contrasto della criminalità organizzata si ricava dai dati sui sequestri dei beni di provenienza illecita. Più specificamente, dal 2019 a oggi, in Veneto sono stati sequestrati beni per un valore stimato di oltre 31 milioni di euro, a cui si somma quello dei beni confiscati, pari, per lo stesso periodo, a quasi 11 milioni di euro.
  Posso dunque assicurare che in merito ai tentativi di infiltrazione mafiosa nel Nord-Est, anche in rapporto alla particolare contingenza legata all'emergenza epidemiologica da COVID-19, l'attenzione delle Forze dell'ordine e dell'Autorità giudiziaria è massima nel prevenire ingerenze della criminalità nei settori produttivi afflitti da crisi di liquidità e da difficoltà di accesso al credito istituzionale, nonché qualsiasi tentativo di illecito accesso alle misure di sostegno dell'economia.
  In merito ai presidi delle Forze di polizia, nella provincia di Venezia, l'Arma dei Carabinieri è presente con una forza di 795 unità, la Guardia di Finanza ha un organico di 1.085 effettivi e la Polizia di Stato dispone di 1.319 unità; nel 2020 la locale Questura ha avuto un incremento di 22 effettivi.
  Per quanto riguarda Trieste, a cui pure l'interrogante fa riferimento, l'Arma dei Carabinieri ha una forza effettiva di 321 unità, la Guardia di Finanza può contare su un organico di 522 effettivi mentre la Polizia di Stato ha 939 unità; nel 2020 la locale Questura è stata rafforzata con 24 effettivi.

ALLEGATO 2

5-05694 Baldino: Iniziative per il controllo del territorio e per il contrasto dei fenomeni di infiltrazione di tipo mafioso nel comune di Casteldaccia in provincia di Palermo.

TESTO DELLA RISPOSTA

Signor Presidente, Onorevoli Deputati,

  in riferimento ai quesiti posti dagli Onorevoli interroganti, relativi alla specifica vicenda del Signor Giovanni Di Giacinto, Sindaco del Comune di Casteldaccia e di alcuni componenti della giunta, ma da inquadrare nel più ampio contesto dell'azione generale di tutela della legalità e di prevenzione delle infiltrazioni criminali nelle amministrazioni locali, evidenzio quanto segue.
  Il 3 dicembre 2019, con ordinanza del Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Termini Imerese è stata applicata, nei confronti del Sindaco del Comune di Casteldaccia, la misura cautelare degli arresti domiciliari, a seguito delle indagini svolte in relazione ai delitti di cui all'articolo 87 del decreto del Presidente della Repubblica 16 maggio 1960, n. 570 (Testo unico delle leggi per la composizione e la elezione degli organi delle Amministrazioni comunali), nonché per le fattispecie di cui agli articoli 110, 319 e 321 del codice penale.
  Il Prefetto di Palermo, rilevato il presupposto per l'applicazione della sospensione prevista dall'articolo 11, comma 2, del decreto legislativo 31 dicembre 2012, n. 235 (in materia di incandidabilità e divieto a ricoprire cariche elettive), con decreto del successivo 6 dicembre, ha dichiarato l'intervenuta sospensione ope legis del primo cittadino del Comune di Casteldaccia, nonché del Vice sindaco e di un Assessore, a loro volta destinatari di misura cautelare nell'ambito della stessa indagine.
  Successivamente, tutti i componenti della giunta comunale di Casteldaccia, ad eccezione del Sindaco, hanno rassegnato le proprie dimissioni e, pertanto, la Regione siciliana cui spetta la competenza in materia in quanto regione a statuto speciale, con decreto assessoriale del 12 marzo 2020, ha nominato un commissario straordinario, che si è insediato il 16 marzo 2020.
  In seguito, in conseguenza della revoca della misura cautelare a carico del Sindaco disposta, con effetto immediato, dalla medesima Autorità giudiziaria con ordinanza del 20 marzo 2020, il Prefetto di Palermo, con proprio decreto del successivo 25 marzo, ha dichiarato cessati gli effetti del precedente provvedimento di sospensione. Pertanto, il Sindaco si è reinsediato nella carica.
  Ancora successivamente, e precisamente il 22 ottobre scorso, è stata notificata al Sindaco una nuova ordinanza del Tribunale di Palermo con la quale sono state disposte sia la misura del divieto di dimora, ai sensi dell'articolo 283 del codice di procedura penale, nel territorio comunale di Casteldaccia, sia la sospensione dell'esecuzione della stessa fino a quando il provvedimento non fosse diventato definitivo.
  La Corte di Cassazione, rigettando in data 20 gennaio scorso il ricorso presentato avverso il provvedimento da ultimo citato, ha reso esecutiva la misura impugnata.
  Conseguentemente, il 23 gennaio, il Prefetto di Palermo ha dichiarato la sospensione ope legis del Sindaco di Casteldaccia dalla propria carica, ai sensi del citato articolo 11, comma 2, del decreto legislativo 235/2012.
  Attualmente le funzioni di Sindaco sono svolte dal Vice Sindaco e dalla Giunta comunale.
  Giova precisare che nella delicata materia in questione i provvedimenti del Prefetto hanno natura esclusivamente dichiarativa delle conseguenze di legge derivanti da decisioni assunte dall'Autorità Giudiziaria, senza alcun margine di discrezionalità
in ordine agli effetti amministrativi delle citate decisioni.
  Tanto premesso, si conferma la massima attenzione di questo Dicastero nei confronti di ogni segnale sintomatico di possibili tentativi di infiltrazione della criminalità organizzata nella vita amministrativa degli enti locali.

ALLEGATO 3

5-05695 Iezzi: Sulla modalità di nomina di Marco Ciacci a comandante della polizia municipale del comune di Milano e sul possesso dei requisiti per l'incarico.

TESTO DELLA RISPOSTA

Signor Presidente, On.li Deputati,

  gli Onorevoli interroganti chiedono di approfondire il caso, risalente all'estate del 2017, della nomina alla posizione dirigenziale apicale di comandante della polizia municipale di Milano.
  La vicenda in questione trova origine nell'ambito dei fatti di cronaca locale che, nell'estate del 2017, indussero l'allora comandante del corpo di polizia locale e direttore della direzione sicurezza urbana a rinunciare al proprio incarico, determinando l'improvvisa vacanza di una posizione dirigenziale centrale all'interno dell'apparato amministrativo dell'ente.
  Per la copertura in via temporanea di quell'incarico, l'11 agosto 2017 il Comune di Milano ha avanzato alla locale Questura una richiesta di comando di un dirigente della Polizia di Stato.
  Preso atto del collocamento in posizione di comando concesso con decreto del Capo della Polizia, con determinazione dirigenziale dell'ente locale del 1° settembre 2017, veniva pertanto disposta l'assegnazione temporanea del predetto presso il Comune di Milano, per la durata di tre anni, alla cui scadenza vi è stata una proroga per ulteriori 12 mesi, ancorata ad esigenze eccezionali indicate nel provvedimento con cui la stessa è stata disposta, segnatamente connesse all'emergenza sanitaria da COVID-19 e al termine dell'attuale mandato sindacale.
  I requisiti del dirigente sono chiaramente enunciati nel decreto di conferimento dell'incarico, nel quale si fa, tra l'altro, riferimento alle competenze giuridiche, manageriali ed investigative acquisite.
  Il Comune di Milano si è quindi avvalso dell'istituto del comando, disciplinato dall'articolo 56 del decreto del Presidente della Repubblica 10 gennaio 1957, n. 3 e dell'articolo 30, comma 2-sexies, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165.
  A sostegno di tale scelta, il Comune di Milano ha riferito circa l'imprevedibilità dei fatti che hanno determinato la vacanza dell'incarico, in un delicato momento storico in cui il comando di polizia locale del capoluogo lombardo aveva intrapreso un complesso percorso di riorganizzazione strategica e funzionale, atta a renderne l'azione sempre più coerente con il rinnovato quadro ordinamentale e con l'intenso dinamismo della realtà cittadina. La soluzione adottata, del comando, è apparsa al Comune quella più idonea per la rapida copertura del posto e per consentire l'innesto di nuove professionalità, soluzione che è stata condivisa dall'Amministrazione dell'Interno in considerazione della professionalità specifica del dirigente interessato.
  Per quanto concerne il documento dell'ANCI citato dagli Onorevoli interroganti, l'Amministrazione del capoluogo lombardo ha riferito che i 13 nominativi ivi indicati corrispondono al personale di quel Corpo che ha partecipato al 1° corso di formazione ANCI per dirigenti di polizia locale, il cui avvio risale al 2016, tra cui 2 dirigenti che vi hanno svolto docenza e 11 funzionari che hanno partecipato come allievi, non in possesso della qualifica di dirigente.
  Giova, tuttavia, precisare che alla data di conferimento dell'incarico in discorso, risalente al 4 settembre 2017, risultava in servizio presso il Corpo di polizia locale solo 1 dirigente, con incarico a tempo determinato.

ALLEGATO 4

5-05696 Prisco: Iniziative per garantire il rispetto delle norme anticovid in occasione dell'elezione dei componenti del Consiglio di Amministrazione del Consorzio di bonifica di Piacenza.

TESTO DELLA RISPOSTA

Signor Presidente, Onorevoli deputati,

  con l'interrogazione all'ordine del giorno vengono poste all'attenzione del Ministero dell'interno le modalità di svolgimento delle elezioni convocate dal Consorzio di Bonifica di Piacenza per i giorni 18 e 19 aprile p.v. che prevedono la votazione in presenza degli elettori e la costituzione di 10 seggi elettorali distribuiti tra capoluogo e provincia.
  Il tema ha suscitato una vivace dialettica, sia a livello politico che su gli organi di stampa, sull'opportunità dello svolgimento in presenza di tali consultazioni anche in considerazione dell'emergenza sanitaria e dell'avvenuto rinvio delle elezioni amministrative previste nel corrente anno.
  In merito ai più recenti sviluppi della vicenda, seguita anche dal Prefetto di Piacenza, informo che proprio nella giornata di ieri la Giunta Regionale dell'Emilia Romagna ha emanato una ordinanza con la quale, sentiti i sindaci del territorio piacentino riunitisi nell'ambito della Conferenza Territoriale Sociale Sanitaria (CTSS), è stato disposto il rinvio delle consultazioni in esame, sia per la permanenza dell'intero territorio in zona rossa, sia per il parere espresso dalle competenti autorità sanitarie in considerazione dei dati epidemiologici regionali e provinciali.
  L'ordinanza ha altresì stabilito che le elezioni verranno indette nuovamente quando le condizioni epidemiologiche lo permetteranno, comunque, previo parere dell'autorità sanitaria competente, ed inoltre, che fino all'insediamento dei nuovi organi quelli attualmente in carica restano investiti della gestione ordinaria.
  Preciso, infine, che, lo scorso 7 aprile, nel corso dell'esame da parte della 1a Commissione del Senato, in sede referente, del disegno di legge di conversione in legge del decreto-legge 5 marzo 2021, n. 25, recante disposizioni urgenti per il differimento di consultazioni elettorali per l'anno 2021, il Governo ha accolto l'ordine del giorno G/2021/2/1 con il quale si è impegnato a valutare l'opportunità di sensibilizzare le Regioni affinché si preveda il rinvio delle elezioni per il rinnovo dei consigli di amministrazione dei consorzi di bonifica su tutto il territorio nazionale, al fine di assicurare la massima tutela della salute e garantire a tutti il diritto di partecipazione.

ALLEGATO 5

5-05697 D'Ettore: Iniziative per garantire migliori livelli di sicurezza degli appartenenti alle Forze dell'ordine e per implementare la loro dotazione di risorse umane e strumentali.

TESTO DELLA RISPOSTA

Signor Presidente, Onorevoli deputati,

  gli Onorevoli interroganti pongono l'attenzione sulle manifestazioni che hanno avuto luogo in diverse città d'Italia – e in particolare a Roma – per protestare contro le misure restrittive imposte alle attività commerciali dalla normativa anti COVID-19 nonché sulle dotazioni delle Forze dell'ordine.
  Ritengo necessario premettere che, personalmente e come membro di questo Governo, condivido profondamente quanto già dichiarato dalla Ministra dell'interno proprio in relazione agli eventi su cui si concentrano gli onorevoli interroganti.
  In questo momento «il Paese vive una situazione estremamente delicata», senza precedenti per la particolarità delle circostanze, ma anche per l'impegno delle Istituzioni per gestire e risolvere la pandemia e sostenere le categorie più colpite ed «è inammissibile qualsiasi comportamento violento nei confronti di chi è impegnato a difendere la legalità e la sicurezza»; «le nostre Forze di polizia stanno operando con grande professionalità, equilibrio e senso di responsabilità» ed a loro deve giungere il plauso ed il ringraziamento non solo del Governo.
  La manifestazione svoltasi il 6 aprile scorso in piazza di Montecitorio è stata indetta dal Movimento «Io Apro» con la preavvisata partecipazione di circa cento persone. Nel corso della giornata, tuttavia, le presenze nella piazza sono aumentate sino a raggiungere il numero di circa mille partecipanti, tra i quali anche alcuni esponenti del movimento politico di estrema destra e di matrice neofascista Casapound.
  Sono stati ulteriormente rinforzati non solo i dispositivi previsti per la manifestazione, ma anche quelli predisposti a tutela delle vie limitrofe, effettuando le opportune chiusure con i contingenti delle Forze di polizia.
  Verso le 16.30, un gruppo di manifestanti ha tentato di sfondare il cordone di sicurezza, con il chiaro intento di entrare nella piazza.
  Respinto tale tentativo mediante un'azione di contenimento, i manifestanti hanno acceso fumogeni ed effettuato un fitto lancio di oggetti e corpi contundenti verso le Forze di polizia, colpendo alla testa, con una bottiglia, un funzionario della Questura di Roma e rendendo necessario l'intervento del personale sanitario. Nella circostanza, sono stati feriti anche un ispettore del primo distretto di P.S. Trevi Campo Marzio e un operatore del Reparto Mobile.
  Dopo poco tempo, un altro tentativo di sfondamento, effettuato dai manifestanti presenti nel lato opposto della piazza, è stato vanificato da un'ulteriore azione di contenimento.
  Alle ore 17.30 circa, a seguito di una mediazione svolta dalle Forze di polizia, una ristretta delegazione di manifestanti è stata ricevuta dall'Onorevole Emanuele Fiano e dall'Onorevole Paolo Trancassini.
  Poco dopo si è incominciato a registrare un progressivo deflusso dei manifestanti. In piazza sono rimaste circa 300 persone, che hanno atteso la conclusione dell'incontro della delegazione coi parlamentari, avvenuta alle ore 20.30 senza creare ulteriori turbative per l'ordine e la sicurezza pubblica.
  Per i disordini sono state fermate 7 persone, la cui posizione è attualmente al vaglio degli organi investigativi.
  Più in generale, evidenzio che il Ministero dell'interno ha sensibilizzato i Prefetti
ai fini dell'adozione delle misure a tutela dell'ordine e della sicurezza, in occasione delle manifestazioni di protesta contro le misure restrittive, anche in considerazione del rischio di strumentalizzazione delle iniziative di dissenso.
  Sotto il profilo delle risorse strumentali ed umane, mi preme assicurare che le dotazioni assegnate al personale impiegato nei servizi di ordine pubblico consentono di svolgere efficacemente le attività di istituto, garantendo, nel contempo, un'adeguata tutela degli operatori: sin dall'inizio della crisi sanitaria, inoltre, tutto il personale è stato dotato degli appositi dispositivi di protezione individuale, modulandone la tipologia sulla base dei servizi svolti.
  Sotto il profilo delle risorse umane, inoltre, per colmare il divario tra forza organica e forza effettiva, a partire dalla legge di bilancio 2018 e fino a quella per l'anno in corso, sono stati varati mirati interventi normativi volti all'assunzione di personale in aggiunta al turn-over, anche prevedendo appositi piani quinquennali volti alla riduzione delle carenze organiche.

ALLEGATO 6

5-05698 Marco Di Maio: Iniziative per consentire l'invio telematico da parte dei partiti e dei gruppi politici di messaggi agli italiani residenti all'estero aventi diritto al voto.

TESTO DELLA RISPOSTA

Signor Presidente, Onorevoli deputati,

  con l'interrogazione all'ordine del giorno vengono poste all'attenzione del Ministero dell'interno le modalità di svolgimento della campagna elettorale per l'elezione dei senatori e deputati nella circoscrizione estero.
  Per quanto di competenza del Ministero dell'interno, si evidenzia che l'articolo 5 della legge n. 459 del 2001 recante le «Norme per l'esercizio del diritto di voto dei cittadini italiani residenti all'estero» prevede che, mediante l'unificazione dei dati dell'anagrafe degli italiani residenti all'estero (AIRE) e degli schedari consolari, venga realizzato l'elenco aggiornato dei cittadini italiani residenti all'estero, finalizzato alla predisposizione delle liste elettorali.
  Tale elenco contiene alcuni dati previsti dall'articolo 5, comma 1, del decreto del Presidente della Repubblica n. 104 del 2003, quali: i dati anagrafici dell'iscritto, indirizzo, casella postale, ufficio consolare e comune di iscrizione all'anagrafe degli italiani residenti all'estero. L'elenco in questione viene trasmesso alla Direzione Centrale dei Servizi Elettorali del Ministero dell'interno, per la successiva formazione dell'elenco degli elettori.
  Quanto sopra evidenzia che i dati utilizzati per la composizione dell'elenco degli elettori desunti dalle schede anagrafiche dei cittadini iscritti all'AIRE non recano l'indirizzo della posta elettronica certificata.
  Sotto diverso aspetto, benché tale profilo non riguardi direttamente l'oggetto dell'interrogazione, è utile ricordare, per avere un quadro complessivo della situazione, che nella base-dati dell'Anagrafe Nazionale Popolazione Residente (ANPR), subentrata alle anagrafi della popolazione residente e dei cittadini italiani residenti all'estero di 7.394 Comuni su un totale di 7.903, è stata prevista la registrazione del dato relativo al domicilio digitale di cui all'articolo 3-bis del Codice dell'Amministrazione Digitale, istituito allo scopo di facilitare la comunicazione tra cittadini e pubbliche amministrazioni.
  Inoltre, il Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale ha rappresentato che, presso la rete diplomatico consolare, è utilizzata un'unica piattaforma informatica (Sistema Integrato di Funzioni Consolari), con la quale vengono aggiornati gli schedari consolari e registrate le informazioni anagrafiche e di dettaglio relative ai cittadini italiani residenti all'estero.
  Tale base dati viene utilizzata per l'erogazione dei principali servizi consolari nonché per gli allineamenti con i comuni italiani di competenza, anche a fini elettorali, e prevede da tempo la presenza di un indirizzo e-mail associato al cittadino: non si tratta però di un indirizzo di posta elettronica certificata, ma di un indirizzo di posta elettronica ordinaria, il che lascia sussistere la possibilità che lo stesso indirizzo telematico sia associato a più utenti; attualmente, inoltre, solo poco più di un terzo degli italiani registrati nella piattaforma citata risulta associato ad almeno un indirizzo mail.
  Va, altresì, evidenziato che, nel provvedimento numero 96 del 18 aprile 2019 del Garante per la protezione dei dati personali, relativo alla propaganda elettorale e alla comunicazione politica, sono indicate all'articolo 3 punto 1), pur in termini non tassativi, le fonti pubbliche dalle quali è ammissibile l'acquisizione di dati personali per finalità di propaganda elettorale, e in
nessuna di esse risultano attualmente riportati gli indirizzi e-mail o i numeri telefonici.
  Inoltre, in base a quanto stabilito al punto 5, lettera a), del predetto provvedimento, è esplicitamente escluso l'impiego sia dell'ANPR che degli schedari consolari, per scopi di propaganda elettorale e connessa comunicazione politica.
  Il provvedimento del Garante, tuttavia, indica molteplici modalità per acquisire tali dati per le finalità in discorso.

ALLEGATO 7

5-05699 Gebhard: Sulla promozione a Vicequestore di due funzionari di polizia, già condannati per le violazioni dei diritti umani verificatesi a Genova nel luglio del 2001.

TESTO DELLA RISPOSTA

Signor Presidente, On.li Deputati,

  gli Onorevoli interroganti affrontano la vicenda concernente la promozione di due funzionari della Polizia di Stato, Pietro Troiani e Salvatore Gava, già condannati in via definitiva, a seguito dei gravi fatti accaduti nel 2001 in occasione del G8 a Genova.
  In particolare, il dottor Pietro Troiani fu condannato alla pena di anni 3 e mesi 9 di reclusione, oltre all'interdizione per cinque anni dai pubblici uffici, per detenzione e porto illegale di armi e falso ideologico in atto pubblico.
  Il dottor Salvatore Gava fu invece condannato alla pena di anni 3 e mesi 8 di reclusione, nonché all'interdizione per cinque anni dai pubblici uffici, per il reato di falso.
  In conseguenza di ciò, al fine di dare esecuzione alla pena accessoria dell'interdizione dai pubblici uffici, con provvedimento del Capo della Polizia-Direttore generale della pubblica sicurezza pro tempore, i medesimi funzionari sono stati sospesi dalla loro qualifica professionale a decorrere dal 10 luglio 2012 e sino al 9 luglio 2017.
  Trascorso tale periodo, a far data dal 10 luglio 2017 il dottor Gava è stato pertanto riammesso in servizio.
  Il dottor Troiani, invece, avendo richiesto e ottenuto il beneficio dell'affidamento in prova ai servizi sociali, avrebbe potuto riprendere servizio il 30 settembre 2015; il suo rientro in servizio è stato tuttavia posticipato al 1° febbraio 2016 in ragione dell'intervenuta sanzione disciplinare della sospensione dal servizio per la durata di mesi 4, inflitta dal Capo della Polizia con provvedimento del 26 novembre 2013, ai sensi dell'articolo 6, n. 1, e dell'articolo 4, numeri 10 e 18, del decreto del Presidente della Repubblica n. 737 del 1981.
  Ricordo inoltre che all'esito della vicenda penale, ai sensi dell'articolo 16 del decreto legislativo 28 luglio 1989, n. 271, il 20 maggio 2015 entrambi i funzionari sono stati sanzionati con la sospensione dall'impiego irrogata dall'Autorità Giudiziaria competente in forza dell'articolo 17 del medesimo decreto legislativo.
  A causa di tale ultima sanzione, ai sensi dell'articolo 60, comma 1, lettera d), del decreto legislativo 5 ottobre 2000, n. 334, i predetti sono quindi stati esclusi dallo scrutinio per la promozione alla qualifica di vice questore per la durata di cinque anni, a decorrere dal 20 maggio 2015.
  Terminato il quinquennio di esclusione, nel maggio del 2020, i funzionari, in possesso del previsto requisito dell'anzianità di servizio, sono stati ammessi de jure, essendosi esauriti gli effetti interdittivi delle sanzioni applicate ed in assenza delle cause di esclusione specificamente identificate dalla normativa, allo scrutinio per la promozione alla qualifica di vice questore così come stabilito dall'articolo 2, comma 1, lettera z), del decreto legislativo 29 maggio 2017, n. 95.