Commissioni Riunite (VIII e IX)

VIII (Ambiente, territorio e lavori pubblici) e IX (Trasporti, poste e telecomunicazioni)

Commissioni Riunite (VIII e IX)

Comm. riunite 0809

Commissioni Riunite (VIII e IX)
SOMMARIO
Giovedì 11 marzo 2021

ATTI DEL GOVERNO:

Nuovo testo dello schema di decreto del Presidente del Consiglio dei ministri recante l'individuazione degli interventi infrastrutturali ai sensi dell'articolo 4, comma 1, del decreto-legge 18 aprile 2019, n. 32. Atto n. 241 (Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del Regolamento, e conclusione – Parere favorevole con condizioni) ... 3

ALLEGATO 1 (Proposta di parere) ... 10

ALLEGATO 2 (Parere approvato) ... 12

Commissioni Riunite (VIII e IX) - Resoconto di giovedì 11 marzo 2021

ATTI DEL GOVERNO

  Giovedì 11 marzo 2021. — Presidenza della presidente della VIII Commissione Alessia ROTTA. – Interviene il sottosegretario di Stato per le infrastrutture e la mobilità sostenibili Giancarlo Cancelleri.

  La seduta comincia alle 14.10.

Nuovo testo dello schema di decreto del Presidente del Consiglio dei ministri recante l'individuazione degli interventi infrastrutturali ai sensi dell'articolo 4, comma 1, del decreto-legge 18 aprile 2019, n. 32.
Atto n. 241.
(Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del Regolamento, e conclusione – Parere favorevole con condizioni).

  Le Commissioni proseguono l'esame dello schema di decreto in titolo, rinviato, da ultimo, nella seduta del 10 marzo scorso.

  Alessia ROTTA, presidente, non essendovi deputati che intendono intervenire, invita i relatori ad illustrare la proposta di parere, frutto di un accordo tra i gruppi e già anticipata informalmente ai rappresentanti dei gruppi nella giornata di ieri.

  Stefania PEZZOPANE (PD), relatrice per la VIII Commissione, anche a nome del relatore della Commissione Trasporti, onorevole Scagliusi, presenta una proposta di parere favorevole con condizioni (vedi allegato 1), che illustra.

  Generoso MARAIA (M5S) ringrazia le forze politiche che, soprattutto negli ultimi giorni, hanno profuso un forte impegno nell'analisi dello schema di decreto e hanno dimostrato una grande maturità, rispondendo all'invito del Presidente della Repubblica rivolto alla nuova maggioranza di dare soluzioni a problemi complessi, attraverso la ricerca di una sintesi. Ritiene un buon segno che si sia trovato un punto di caduta condiviso tra forze eterogenee che, sull'atto in esame, hanno manifestato posizioni molto distanti.
  Richiama le criticità poste dallo schema in esame, che si possono riferire a due grandi temi, in primo luogo la centralità del Parlamento e in secondo luogo il mancato dialogo con le regioni, che va senz'altro a suo giudizio rafforzato, già a partire dal prossimo schema di analogo contenuto.
  Con riguardo al tema delle conseguenze dei procedimenti giudiziari a carico dei commissari, ritiene apprezzabile la riflessione del Ministro che si è concentrato sul fatto che si tratta di procedimenti non ancora conclusi, riservandosi di valutare gli effetti di eventuali pronunce in successivi gradi di giudizio ove necessario.

  Erica MAZZETTI (FI) ringrazia i relatori per il grande lavoro di sintesi svolto fra le molte forze politiche che compongono la maggioranza. Stigmatizza, tuttavia, il comportamento della omologa Commissione del Senato, che ha votato, con il favore del Governo, una proposta di parere di impianto diverso da quello concordato alla Camera, includendo un elenco di opere di cui si suggerisce l'inserimento già a partire dal prossimo schema di decreto.
  Pur non rilevando alcuna criticità dal punto di vista formale, non ritiene opportuna la difformità sostanziale fra le posizioni delle medesime forze politiche alla Camera e al Senato. Porta ad esempio la direttrice tirrenica, opera presente nella prima versione dello schema di decreto, successivamente espunta, richiamata nella prima bozza della proposta di parere e infine eliminata anche da quest'ultima a seguito del confronto tra le forze politiche di maggioranza, opera che tuttavia compare nel testo del Senato. Chiede pertanto precisazioni al rappresentante del Governo sulle conseguenze di tale difformità.

  Alberto ZOLEZZI (M5S) esprime rammarico per la mancata menzione nel parere degli elementi di criticità relativi alla linea ad alta velocità Brescia-Padova, intervento che è economicamente svantaggioso e ambientalmente dannoso, che non c'entra nulla né con la transizione né con la sostenibilità e che non corrisponde a quanto chiesto dai territori. Tale intervento, infatti, che comporta forti rischi anche di carattere sismico, non aumenterà la velocità nella percorrenza a causa dell'elevato numero di fermate previsto e impatterà fortemente sui profili di tutela ambientale del territorio. Ritiene pertanto che si tratti di un'opera ultronea, che a suo giudizio non rientra tra quelle da commissariare.
  Auspica che il Ministro neo nominato vegli sui profili ambientali degli interventi che intende promuovere, nel solco della missione affidata al suo dicastero, a partire dalla costituzione dell'osservatorio ambientale sull'infrastruttura da lui richiamata, anche pervenendo alla decisione di realizzare un progetto alternativo almeno per le parti non ancora realizzate.

  Silvia FREGOLENT (IV) ringrazia i relatori per il lavoro svolto su un atto complicato nell'ambito di una maggioranza vasta e complessa. Non nasconde l'insoddisfazione del proprio gruppo rispetto al comportamento del Senato, ritenendo l'eliminazione di specifiche opere all'interno della proposta di parere, in entrambi i rami del Parlamento, un atto di responsabilità doveroso volto a consentire a tutti i parlamentari di partecipare in un modo costruttivo al dibattito. Evidenzia in ogni caso che l'elenco delle opere è stato inserito dai colleghi senatori con una clausola che ne esplicita il valore meramente esemplificativo.
  Dichiara, quindi, il voto favorevole del proprio gruppo sulla proposta di parere, nel presupposto che la mancata indicazione in essa di specifici interventi infrastrutturali preluda ad un confronto largo e aperto con il Ministro, finalizzato alla stesura di un successivo decreto che tenga conto delle posizioni di tutti i gruppi politici. In tal senso chiede rassicurazioni al rappresentante del Governo.

  Edoardo RIXI (LEGA) rimarca l'imbarazzante situazione dei due pareri difformi votati dalle Commissioni di Camera e Senato, episodio da cui emerge evidente la necessità di un più stringente lavoro di coordinamento precedente ai lavori. Ribadisce che il decreto in argomento è espressione del precedente Governo, sostenuto da una diversa maggioranza, che ha quindi anche operato la scelta degli interventi. Per l'avvenire, il gruppo della Lega avanza richieste precise: una più attenta condivisione con le regioni, nonché maggiore attenzione per le opere olimpiche e per i corridoi europei.
  Per quanto riguarda la proposta di parere, preannunzia il voto di astensione del proprio gruppo, scaturito dalla consapevolezza che l'attuale decreto non può non essere approvato. Per quanto riguarda invece il prossimo decreto del Presidente del Consiglio, rivendica che il suo contenuto debba essere più attento alle diverse sensibilità presenti in Parlamento. Dopo avere ricordato che la Lega ha fatto cadere un Governo perché non si riuscivano a sbloccare le opere, dichiara che non è in alcun modo accettabile che l'iter di approvazione di alcune infrastrutture indispensabili venga arrestato, giacché lo sblocco di esse è uno dei punti qualificanti su cui l'attuale Governo è nato.

  Davide GARIGLIO (PD) ringrazia in primo luogo i presidenti e i relatori per il lavoro svolto, che sta conducendo all'approvazione di un atto di cui rivendica la bontà; dichiara peraltro la propria amarezza per quanto avvenuto in Senato. Alla luce di tale episodio, sottolinea l'opportunità che il Governo emani il prossimo decreto del Presidente del Consiglio, previa intesa fra le forze di maggioranza, da acquisire prima dei lavori delle Commissioni, e partendo da zero nell'individuazione degli interventi. Sottolinea quindi che il Governo avrebbe dovuto avere sufficiente autorevolezza per imporre la medesima linea a Camera e Senato. Conclude osservando che si è trattato di un incidente di percorso che non dovrà ripetersi.

  Tommaso FOTI (FDI) ricorda preliminarmente ai colleghi che l'unico gruppo di opposizione è il suo mentre, a sentire gli interventi dei colleghi, molti di questi ultimi sembrano iscriversi all'area della minoranza per gli accenti di critica al Governo.
  Con riguardo al comportamento dei colleghi senatori, ritiene che nel rispetto dell'autonomia parlamentare, una Commissione sia libera di proporre i contenuti che ritiene e che la responsabilità sia da ricercare nella condivisione espressa dal rappresentante del Governo su una proposta difforme da quella concertata con i gruppi alla Camera.
  Richiama il contenuto dell'ultimo inciso delle premesse, nel quale si sottolinea l'esigenza di procedere senza indugio all'adozione in via definitiva dell'atto. Tale auspicio contrasta con la condizione sub 2), che invita il Governo a riferire tempestivamente alle Commissioni parlamentari competenti nel caso in cui le regioni non concordino sulle infrastrutture individuate dal Governo. Ribadendo che sarebbe stato senz'altro più logico e rispondente alla prassi parlamentare che il Governo acquisisse la previa intesa delle regioni sull'elenco delle opere, per poi procedere nell'iter approvativo, fa presente che lo scenario sopra paventato farebbe ricominciare da capo il percorso, con inevitabili ritardi nell'approvazione del provvedimento, con l'unico esito possibile di escludere dall'elenco l'opera su cui non c'è condivisione della regione coinvolta.
  Al fine di procedere «senza indugio», come richiamato dai relatori, si sarebbe dovuto superare il problema enunciato nel quart'ultimo inciso delle premesse che risiede nell'impossibilità di emanare il provvedimento fino al raggiungimento dell'ultima intesa necessaria. Sarebbe stato invece preferibile seguire un doppio binario: procedere direttamente al commissariamento per le opere per le quali non era necessaria l'intesa e acquisire invece l'intesa per le sole opere per cui questa era prevista.
  Il decreto avrebbe dovuto vedere la luce entro il mese di dicembre scorso e a metà marzo, invece, si è ancora nella fase propedeutica all'acquisizione dell'intesa con le regioni.
  In ultimo, evidenzia che nella proposta di parere sia corretto dare conto di tutti i documenti pervenuti nel corso dell'istruttoria del provvedimento. Al riguardo, richiama espressamente la documentazione inviata dagli amministratori locali sull'intervento che riguarda il lago di Idro. È parimenti indispensabile che il parere sia corredato con un richiamo al parere della Commissione Bilancio, che rileva la necessità di esplicitare la esclusione di compensi di qualsiasi tipo a favore dei commissari. La questione, infatti, era emersa nel corso del dibattito e non era stata mai definitivamente chiarita. Solo il rispetto della citata deliberazione potrà evitare la spiacevole conseguenza di una eventuale impugnazione del decreto, una volta approvato, da parte della Corte dei conti.

  Paolo FICARA (M5S) si unisce al ringraziamento ai relatori e al sottosegretario. Come osservazione personale, manifesta perplessità sulla scelta di eliminare dal parere le osservazioni sulle 58 opere già presenti nel DPCM in discussione. Tale opzione gli appare del tutto inopportuna, visto l'importante lavoro di approfondimento svolto tramite le audizioni, ed espressione di un depotenziamento della politica già determinato dalla nascita del Governo in carica.

  Manuela GAGLIARDI (MISTO-C!-PP) nell'apprezzare lo sforzo comune di tutte le forze politiche finalizzato a trovare un accordo sui contenuti della proposta di parere, esprime un forte disappunto per il parere approvato dal Senato. Richiama, al riguardo, che solo nella giornata di ieri il rappresentante del Governo aveva informalmente dato ampie rassicurazioni che il Governo avrebbe invitato entrambi i rami del Parlamento a non inserire opere specifiche nell'ambito delle rispettive proposte di parere. La presenza di tali opere nel parere approvato dal Senato vanifica in parte lo sforzo che richiamava poc'anzi, che ha visto le forze politiche rinunciare alle proprie richieste per trovare un accordo di maggioranza, fondato sulle rassicurazioni del Governo.
  Auspica che sul prossimo decreto ci sia un coinvolgimento di tutte le forze politiche sin da subito e che si possa entrare nel merito sia degli interventi da commissariare che delle risorse con le quali finanziarli. Quest'ultimo non è un problema irrilevante, come dimostra la condizione sub 3), con la quale si chiede che il Governo dia massima priorità nell'assegnazione delle future risorse agli interventi inclusi nello schema in esame, qualora non integralmente finanziati.

  Emanuele SCAGLIUSI (M5S), relatore per la IX Commissione, ringrazia tutti i colleghi deputati per il lavoro svolto. Per quanto riguarda il dato dei diversi pareri votati dalle Commissioni di Camera e Senato, anche tenendo conto della piena autonomia di ciascuno dei due rami del Parlamento, esso gli appare essenzialmente politico: in avvenire, come riconosciuto anche dal Ministro Giovannini nell'audizione del 2 marzo, il Governo dovrà prendere atto delle diverse posizioni ed effettuare fra esse un attento coordinamento; ciò tanto più in una fase delicatissima come l'attuale, in cui tramite il Recovery Plan occorrerà portare avanti opere strategiche per il Paese.
  Quanto ai suggerimenti emersi nel corso del dibattito, risponde all'onorevole Foti che la condizione riportata al punto 2) non produrrà alcun ritardo nell'iter, giacché potrà essere soddisfatta anche da una semplice informativa. Afferma inoltre che gli appare necessario apportare una modifica alla proposta di parere, menzionando esplicitamente nelle premesse il parere della Commissione V (Bilancio).

  Alessia ROTTA, presidente, tiene a sottolineare che le presidenze hanno cercato di lavorare al meglio per conciliare le posizioni di una maggioranza nuova e più ampia su un provvedimento emanato dal precedente Governo. La celerità che si chiede per l'emanazione definitiva del decreto è certamente nell'interesse del Paese e si può raggiungere soltanto rinunciando ciascun gruppo a posizioni precostituite per il raggiungimento del bene comune. Ringrazia pertanto tutti i gruppi per aver aderito a questo metodo di lavoro e si rammarica per l'atteggiamento del Senato che potrebbe preludere ad una sorta di anarchia, che non sarebbe proficua né per la maggioranza né per il Governo.
  In particolare, tiene a rappresentare la gravità dell'accaduto al sottosegretario Cancelleri, con cui ha lavorato da sempre proficuamente e ancor più nei giorni scorsi, paventando i rischi che una tale difformità, se perpetuata nel futuro, potrebbe comportare per la coerenza del Governo e per l'interesse del Paese.
  Evidenzia, tuttavia, che la formulazione adottata nel testo del Senato chiede al Governo di fare una valutazione rispetto all'inserimento di una serie di interventi all'interno del prossimo decreto. Auspica quindi che il Governo valuti, insieme a quelli indicati dal Senato, anche tutti quegli interventi che le forze politiche riterranno di sottoporgli, in un confronto che dovrà essere ampio e avvenire tempestivamente, ancor prima dell'elaborazione del successivo schema di decreto.

  Raffaella PAITA (IV) si associa alle considerazioni della presidente, ricordando il lavoro svolto dalle Commissioni nell'esprimere il parere in condizioni molto difficili, nel pieno di una crisi di Governo che ha comportato fra l'altro un cambio di maggioranza e scontando un forte ritardo già accumulatosi in precedenza. Osserva come sia emersa dal dibattito una proposta precisa, ad opera dei deputati Fregolent e Gariglio: quella di rivendicare nel parere, pur nella salvaguardia della piena autonomia dei due rami del Parlamento, il fatto che la discussione sulla priorità delle opere debba rispettare le prerogative di ciascuna delle Camere e di tutte le forze politiche. Sollecita pertanto i relatori ad integrare il parere su questo punto.

  Stefania PEZZOPANE (PD), relatrice per la VIII Commissione, alla luce della discussione svolta, di cui condivide i contenuti, ringraziando ancora una volta le forze politiche e le presidenti per il serio e importante lavoro svolto, anche a nome del collega Scagliusi, ritiene opportuno integrare la proposta di parere con una ulteriore premessa, nella quale si fa riferimento alla deliberazione della Commissione Bilancio della Camera e con un nuovo punto nella parte dispositiva, nel quale, sottolineando previamente la scelta delle Commissioni di non indicare le opere, anche sulla base della richiesta del Governo, si chiede di avviare un confronto tempestivo tra le Commissioni e il Governo volto alla preventiva definizione delle opere da inserire nel prossimo decreto.
  Riformula quindi la proposta di parere nel senso enunciato (vedi allegato 2)

  Il Sottosegretario Giancarlo CANCELLERI tiene a precisare che il rammarico richiamato da più parti per quanto accaduto al Senato è in primo luogo del Governo, che ha rivolto il medesimo invito in entrambi i rami del Parlamento, invito che è stato raccolto solo dalla Camera.
  È chiaramente legittimo che il Parlamento, nella piena autonomia delle due Camere, adotti la decisione che ritiene più opportuna, e giudica già un passo in avanti che l'attuale formulazione del testo del parere del Senato – ben diversa da quella originaria – sia un invito al Governo a valutare l'inserimento delle opere elencate. Precisa che l'elenco delle opere indicate al Senato, tra le quali peraltro figurano interventi che non sono passibili di commissariamento essendo rivolti ad infrastrutture in concessione, non è assolutamente esaustivo.
  Chiarisce, infatti, senza tema di smentita, che il prossimo decreto terrà conto delle istanze rappresentate da tutte le forze di maggioranza e, a suo giudizio, conoscendo la sensibilità del Ministro, anche di quelle di opposizione, in una piena condivisione nella quale auspica si raggiunga un punto di caduta soddisfacente per tutti.
  Esprime un orientamento favorevole sulla proposta di parere dei relatori, nonché sull'integrazione da ultimo proposta nella parte dispositiva, che sottolinea l'importanza della collaborazione istituzionale, a suo avviso imprescindibile in casi come questo.
  Suggerisce infine di trasformare in osservazioni le prime due condizioni della proposta di parere, in relazione agli esiti della riunione odierna della Conferenza Stato regioni. Questa, infatti, ritenendo prioritaria la celerità nell'approvazione del decreto in esame, ha rinunciato al suo esame nell'ambito della Conferenza, esame che ha precisato avverrà a partire dal prossimo decreto.

  Raffaella PAITA (IV) suggerisce di mantenere l'attuale formulazione del parere, giacché la previsione del coinvolgimento delle regioni è indispensabile, in quanto prevista dall'ordinamento. Osserva che se poi nello specifico la Conferenza delle regioni decide di non esercitare tale facoltà, si tratta di una questione inerente alla sua autonoma volontà decisionale.

  Erica MAZZETTI (FI) si chiede quali siano le ragioni della condivisione espressa dal Governo nella seduta odierna del Senato, non comprendendole ictu oculi e neanche in seguito all'intervento del sottosegretario Cancelleri in questa sede.

  Alessia ROTTA, presidente, ritiene che la discussione svolta finora abbia espresso in modo vivace e sentito il mancato apprezzamento di molte forze politiche del comportamento avuto dalla competente Commissione del Senato – stigmatizzato trasversalmente e senza mezzi termini. Ricorda ancora una volta che la formulazione del parere approvato presso l'altro ramo del Parlamento reca un mero invito al Governo a valutare l'inserimento, nel prossimo decreto, di un elenco di opere indicate.
  Precisa che la discussione in seno alle Commissioni non ha ad oggetto le decisioni del Senato e sottolinea che tale disappunto emerge chiaramente dall'ultima delle condizioni inserite dai relatori nella proposta di parere, che implicitamente toglie priorità e definitività all'elenco degli interventi indicati nel parere approvato al Senato.

  Alessio BUTTI (FDI) ringraziando la presidente Paita per le sue considerazioni e la presidente Rotta per il tentativo di pervenire ad una sintesi del pensiero della maggioranza, evita di riaprire il dibattito, come sarebbe opportuno, dopo l'intervento del sottosegretario Cancelleri. Preannuncia l'astensione del proprio gruppo, dovuta non alla fiducia in questo Governo che sarebbe del tutto immotivata, bensì ad un'inguaribile ottimismo che alberga nel proprio gruppo, che auspica possa nascere qualcosa di nuovo e positivo.
  Ritiene, in ultimo, opportuna una precisazione di quanto detto dalla presidente all'inizio della seduta, che ha parlato di condivisione della proposta di parere da parte di tutti i gruppi, omettendo di precisare che si trattava dei soli gruppi di maggioranza.

  Erica MAZZETTI (FI), intervenendo in sede di dichiarazioni di voto, precisa che il proprio gruppo ha collaborato alla redazione della proposta di parere soltanto nella seconda fase di esame del provvedimento, che costituisce una eredità del precedente Governo. Lo sforzo operato per raggiungere un punto di sintesi con le altre forze di maggioranza è solo nel nome della celerità con la quale auspica che si proceda in modo concreto alla realizzazione delle opere. A tale riguardo ricorda che il decreto-legge cosiddetto «sblocca-cantieri» compie due anni senza che sia stato sbloccato alcun cantiere.
  Pur non condividendo la scelta di non inserire specifici interventi nella proposta di parere, che creerà problemi sul territorio anche a causa dell'inspiegabile difformità delle deliberazioni adottate dall'omologa commissione del Senato, dichiara l'astensione del proprio gruppo, motivata dalla sicurezza che la nuova maggioranza farà quanto in proprio potere per velocizzare le opere e far ripartire il Paese.

  Marco SILVESTRONI (FDI) fa propria la posizione formulata dal deputato Butti, preannunciando che, stante l'incertezza sull'effettivo perimetro della maggioranza, Fratelli d'Italia esprimerà voto di astensione.

  Raffaella PAITA (IV), rispetto al mancato coinvolgimento lamentato dal deputato Butti, ricorda che in realtà la proposta di parere è stata inviata prima della seduta a tutte le forze politiche.

  Luciano NOBILI (IV), sempre rivolgendosi al deputato Butti, sottolinea che la discussione nella riunione informale del 10 marzo è stata assai variegata, e che anche la preoccupazione del deputato Rotelli sulla strada Orte-Civitavecchia è stata tenuta in adeguata considerazione.

  Le Commissioni approvano la proposta di parere dei relatori, come riformulata (vedi allegato 2).

  La seduta termina alle 15.25.

Commissioni Riunite (VIII e IX) - giovedì 11 marzo 2021

ALLEGATO 1

Nuovo testo dello schema di decreto del Presidente del Consiglio dei ministri recante l'individuazione degli interventi infrastrutturali ai sensi dell'articolo 4, comma 1, del decreto-legge 18 aprile 2019, n. 32. (Atto n. 241).

PROPOSTA DI PARERE

  Le Commissioni VIII e IX,

   esaminato lo schema di decreto del Presidente del Consiglio dei ministri in oggetto;

   ricordato preliminarmente che l'atto in oggetto è stato trasmesso il 20 gennaio – e sostituisce integralmente il testo dell'atto 236, assegnato il 7 gennaio, di cui le Commissioni avevano già avviato l'esame, che è stato contestualmente ritirato e che esso – a differenza del precedente – reca l'elenco, in allegato, anche dei commissari straordinari individuati per ciascuna opera su cui la presidenza del Consiglio ha comunicato in data 22 gennaio una rettifica riferita ad un singolo nominativo;

   premesso che:

    il provvedimento in esame è adottato ai sensi dell'articolo 4 del decreto-legge n. 32 del 2019, cosiddetto «decreto sblocca cantieri», come modificato dall'articolo 9 del decreto-legge n. 76 del 2020, cosiddetto «decreto semplificazioni»;

    con riguardo ai tempi, la citata norma stabilisce che il decreto sia adottato entro il 31 dicembre 2020, ma anche che, con uno o più decreti successivi, da adottare con le medesime modalità e sulla base dei medesimi criteri entro il 30 giugno 2021, il Presidente del Consiglio può individuare ulteriori interventi per i quali disporre la nomina di Commissari straordinari;

    la medesima disposizione delinea quindi la procedura per la formazione dell'elenco delle opere, prevedendo che gli interventi siano individuati con decreto del Presidente del Consiglio, su proposta del Ministro delle infrastrutture, sentito il Ministro dell'economia, previo parere delle competenti Commissioni parlamentari, che devono esprimersi entro venti giorni. Inoltre, per quelli di rilevanza esclusivamente regionale o locale, i decreti sono adottati, «ai soli fini dell'individuazione di tali interventi, previa intesa con il Presidente della regione interessata»;

    la citata disposizione specifica le caratteristiche che gli interventi devono possedere per essere inseriti nell'elenco allegato: in esso sono compresi interventi caratterizzati «da un elevato grado di complessità progettuale, da una particolare difficoltà esecutiva o attuativa, da complessità delle procedure tecnico – amministrative ovvero che comportano un rilevante impatto sul tessuto socio – economico a livello nazionale, regionale o locale, per la cui realizzazione o il cui completamento si rende necessaria la nomina di uno o più Commissari straordinari che è disposta con i medesimi decreti»;

    il comma 5 del citato articolo 4 affida al decreto governativo il compito di stabilire i termini e le attività connesse alla realizzazione dell'opera nonché una quota percentuale del quadro economico degli interventi da realizzare eventualmente da destinare alle spese di supporto tecnico e al compenso per i Commissari straordinari;

    ancora, la disposizione legislativa che ne autorizza la nomina consente ai Commissari, oltre all'approvazione dei progetti con le procedure semplificate in deroga previste dalla norma in questione, l'esercizio delle funzioni di stazione appaltante, potendo operare in deroga al Codice dei contratti e aprire contabilità speciali, nonché la facoltà di nomina di un sub-commissario;

    evidenziato preliminarmente che lo schema di decreto non appare pienamente coerente con il descritto quadro legislativo in quanto:

     lo schema di decreto è stato trasmesso dopo il termine fissato dalla legge;

     l'elenco delle opere trasmesso alle Camere non distingue quali di esse, riguardando ambiti territoriali circoscritti, necessitano dell'intesa con il Presidente della regione interessata, che in ogni caso non è stata preventivamente acquisita per nessuna, in difformità con una prassi istituzionale consolidata che individua il parere parlamentare come ultimo passaggio dell'iter di formazione degli atti normativi quando esso prevede l'interlocuzione tra Governo, enti regionali e Camere; a tale riguardo la relazione illustrativa evidenzia che «la fase procedurale in sede parlamentare è stata considerata propedeutica all'acquisizione delle intese con i Presidenti delle regioni, al fine di evitare di intraprendere interlocuzioni non suffragate da una condivisione, da parte del Parlamento, della scelta delle opere proposte dal Governo»;

     il testo dello schema in esame non definisce termini e attività connesse alla realizzazione dell'opera né dispone in merito alle eventuali spese destinate al supporto tecnico, al compenso per i Commissari straordinari, all'esercizio delle funzioni di stazione appaltante, all'apertura di contabilità speciali e alla nomina di sub-commissari;

   preso atto dell'ulteriore documentazione depositata e delle informazioni rese dal rappresentante del Governo nel corso dell'iter parlamentare che:

    1) indicano le opere che necessitano della richiamata intesa con le regioni interessate, nel documento pubblicato in allegato al resoconto sommario della seduta delle Commissioni del 26 gennaio 2021;

    2) forniscono ulteriori informazioni relativamente agli interventi indicati nell'elenco recato dallo schema di atto in esame, anche con riguardo alle loro fonti di finanziamento, nei documenti pubblicati in allegato al resoconto sommario della seduta delle Commissioni del 4 febbraio 2021;

   acquisita altresì la documentazione che la Conferenza delle regioni e delle province autonome – con riferimento all'audizione svoltasi il 4 febbraio – ha approvato l'11 febbraio e quindi trasmesso alle Commissioni, recante le note riguardanti nove regioni di integrazione/correzione dell'elenco degli interventi allegato allo schema di decreto citato, integrata successivamente dalla analoga nota della regione Sardegna;

   richiamata l'audizione del Ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili, svoltasi il 2 marzo 2021;

   esaminato lo schema di decreto che si compone di tre articoli, di un primo allegato che elenca 58 opere (14 interventi su infrastrutture stradali, 16 su infrastrutture ferroviarie, 3 su infrastrutture portuali, 1 relativo al trasporto pubblico di massa, 12 su infrastrutture idriche e 12 su infrastrutture per presidi di pubblica sicurezza) e di un secondo allegato che individua i commissari designati per ciascuna opera;

   rilevato che la relazione illustrativa – nel confermare che non si è ancora raggiunta l'intesa con ciascun Presidente della Regione interessata – precisa che essa sarà acquisita, ove necessaria, «prima dell'adozione del DPCM di individuazione delle opere e della nomina dei commissari una volta acquisito il parere delle Commissioni parlamentari», lasciando quindi intendere che l'atto in esame non sarà formalmente adottato – neanche con riguardo alle opere che non richiedono l'accordo con le regioni – fino a che non siano raggiunte tutte le intese;

   rilevata la volontà di accelerare e concludere tempestivamente le procedure propedeutiche al commissariamento di opere;

   considerato che nel corso del dibattito parlamentare è emersa l'esigenza di ampliare ulteriormente il novero degli interventi infrastrutturali da commissariare e che le relative proposte potranno trovare spazio in un nuovo decreto del Presidente del Consiglio dei ministri che, in base alla disciplina del dianzi citato articolo 4 dovrà essere adottato entro il 30 giugno 2021;

   sottolineata infine l'esigenza di procedere senza indugio all'adozione in via definitiva dell'atto, essendo ampiamente decorso il primo termine del 31 dicembre 2020 indicato dal citato articolo 4,

  esprimono

PARERE FAVOREVOLE

  con le seguenti condizioni:

   1) sia assicurato il pieno coinvolgimento delle regioni nell'individuazione degli interventi infrastrutturali da commissariare, sia procedendo all'acquisizione delle intese prescritte dalla legge, sia attivando a tal fine le opportune interlocuzioni con la Conferenza delle regioni e delle province autonome;

   2) nel caso in cui dall'interlocuzione con le regioni emerga l'esigenza di modificare l'elenco degli interventi infrastrutturali in esame, il Governo riferisca tempestivamente alle Commissioni parlamentari competenti;

   3) si garantisca la massima priorità nell'assegnazione delle future risorse agli interventi infrastrutturali inclusi nell'elenco allegato allo schema di decreto in esame, ove non integralmente finanziati;

   4) in caso di sostituzione dei commissari nominati ai sensi dello schema di decreto in esame, si proceda ad acquisire il parere delle competenti Commissioni parlamentari secondo quanto previsto dall'articolo 4 del decreto-legge n. 32 del 2019, come modificato dall'articolo 9 del decreto-legge n. 76 del 2020;

   5) entro il termine previsto dalla legge del 30 giugno 2021, si proceda all'adozione di un nuovo decreto del Presidente del Consiglio dei ministri per l'individuazione di ulteriori interventi infrastrutturali da commissariare, da sottoporre al parere delle Commissioni parlamentari dopo l'interlocuzione con le regioni. Nel corso del dibattito parlamentare è infatti emersa con convinzione la necessità di emanare un ulteriore decreto che comprenda molte altre opere. Questo determina l'esigenza di definire un decreto di consistenza considerevolmente più ampia nel numero delle opere e nelle risorse per esse impegnate. Si abbia cura di inserire prioritariamente in tale atto le opere che siano in stato di avanzamento progettuale a livello esecutivo, cantierabili e con un quadro finanziario definito, utilizzando lo strumento dei lotti funzionali e costruttivi per la realizzazione delle grandi opere che necessitano di importanti finanziamenti. Al fine della celerità di realizzazione delle stesse, si valutino quelle già deliberate dal CIPE, inviando alle Commissioni parlamentari competenti il relativo elenco aggiornato alla data di emanazione del decreto in esame;

   6) nel nuovo decreto del Presidente del Consiglio sia data priorità alle opere olimpiche e alle opere inserite nelle reti TEN-T;

   7) entro il 31 dicembre di ogni anno, il Governo riferisca alle competenti Commissioni parlamentari sullo stato di realizzazione degli interventi infrastrutturali oggetto del presente schema di decreto, anche al fine di assicurare un monitoraggio costante sulle variazioni progettuali.

ALLEGATO 2

Nuovo testo dello schema di decreto del Presidente del Consiglio dei ministri recante l'individuazione degli interventi infrastrutturali ai sensi dell'articolo 4, comma 1, del decreto-legge 18 aprile 2019, n. 32. (Atto n. 241).

PARERE APPROVATO

  Le Commissioni VIII e IX,

   esaminato lo schema di decreto del Presidente del Consiglio dei ministri in oggetto;

   ricordato preliminarmente che l'atto in oggetto è stato trasmesso il 20 gennaio –e sostituisce integralmente il testo dell'atto 236, assegnato il 7 gennaio, di cui le Commissioni avevano già avviato l'esame, che è stato contestualmente ritirato e che esso – a differenza del precedente – reca l'elenco, in allegato, anche dei commissari straordinari individuati per ciascuna opera su cui la presidenza del Consiglio ha comunicato in data 22 gennaio una rettifica riferita ad un singolo nominativo;

   premesso che:

    il provvedimento in esame è adottato ai sensi dell'articolo 4 del decreto-legge n. 32 del 2019, cosiddetto «decreto sblocca cantieri», come modificato dall'articolo 9 del decreto-legge n. 76 del 2020, cosiddetto «decreto semplificazioni»;

    con riguardo ai tempi, la citata norma stabilisce che il decreto sia adottato entro il 31 dicembre 2020, ma anche che, con uno o più decreti successivi, da adottare con le medesime modalità e sulla base dei medesimi criteri entro il 30 giugno 2021, il Presidente del Consiglio può individuare ulteriori interventi per i quali disporre la nomina di Commissari straordinari;

    la medesima disposizione delinea quindi la procedura per la formazione dell'elenco delle opere, prevedendo che gli interventi siano individuati con decreto del Presidente del Consiglio, su proposta del Ministro delle infrastrutture, sentito il Ministro dell'economia, previo parere delle competenti Commissioni parlamentari, che devono esprimersi entro venti giorni. Inoltre, per quelli di rilevanza esclusivamente regionale o locale, i decreti sono adottati, «ai soli fini dell'individuazione di tali interventi, previa intesa con il Presidente della regione interessata»;

    la citata disposizione specifica le caratteristiche che gli interventi devono possedere per essere inseriti nell'elenco allegato: in esso sono compresi interventi caratterizzati «da un elevato grado di complessità progettuale, da una particolare difficoltà esecutiva o attuativa, da complessità delle procedure tecnico – amministrative ovvero che comportano un rilevante impatto sul tessuto socio – economico a livello nazionale, regionale o locale, per la cui realizzazione o il cui completamento si rende necessaria la nomina di uno o più Commissari straordinari che è disposta con i medesimi decreti»;

    il comma 5 del citato articolo 4 affida al decreto governativo il compito di stabilire i termini e le attività connesse alla realizzazione dell'opera nonché una quota percentuale del quadro economico degli interventi da realizzare eventualmente da destinare alle spese di supporto tecnico e al compenso per i Commissari straordinari;

    ancora, la disposizione legislativa che ne autorizza la nomina consente ai Commissari, oltre all'approvazione dei progetti con le procedure semplificate in deroga previste dalla norma in questione, l'esercizio delle funzioni di stazione appaltante, potendo operare in deroga al Codice dei contratti e aprire contabilità speciali, nonché la facoltà di nomina di un sub-commissario;

   evidenziato preliminarmente che lo schema di decreto non appare pienamente coerente con il descritto quadro legislativo in quanto:

   lo schema di decreto è stato trasmesso dopo il termine fissato dalla legge;

   l'elenco delle opere trasmesso alle Camere non distingue quali di esse, riguardando ambiti territoriali circoscritti, necessitano dell'intesa con il Presidente della regione interessata, che in ogni caso non è stata preventivamente acquisita per nessuna, in difformità con una prassi istituzionale consolidata che individua il parere parlamentare come ultimo passaggio dell'iter di formazione degli atti normativi quando esso prevede l'interlocuzione tra Governo, enti regionali e Camere; a tale riguardo la relazione illustrativa evidenzia che «la fase procedurale in sede parlamentare è stata considerata propedeutica all'acquisizione delle intese con i Presidenti delle regioni, al fine di evitare di intraprendere interlocuzioni non suffragate da una condivisione, da parte del Parlamento, della scelta delle opere proposte dal Governo»;

   il testo dello schema in esame non definisce termini e attività connesse alla realizzazione dell'opera né dispone in merito alle eventuali spese destinate al supporto tecnico, al compenso per i Commissari straordinari, all'esercizio delle funzioni di stazione appaltante, all'apertura di contabilità speciali e alla nomina di sub-commissari;

   preso atto dell'ulteriore documentazione depositata e delle informazioni rese dal rappresentante del Governo nel corso dell'iter parlamentare che:

    3) indicano le opere che necessitano della richiamata intesa con le regioni interessate, nel documento pubblicato in allegato al resoconto sommario della seduta delle Commissioni del 26 gennaio 2021;

    4) forniscono ulteriori informazioni relativamente agli interventi indicati nell'elenco recato dallo schema di atto in esame, anche con riguardo alle loro fonti di finanziamento, nei documenti pubblicati in allegato al resoconto sommario della seduta delle Commissioni del 4 febbraio 2021;

   acquisita altresì la documentazione che la Conferenza delle regioni e delle province autonome – con riferimento all'audizione svoltasi il 4 febbraio – ha approvato l'11 febbraio e quindi trasmesso alle Commissioni, recante le note riguardanti nove regioni di integrazione/correzione dell'elenco degli interventi allegato allo schema di decreto citato, integrata successivamente dalla analoga nota della regione Sardegna;

   richiamata l'audizione del Ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili, svoltasi il 2 marzo 2021;

   acquisita la deliberazione di rilievi resa dalla Commissione Bilancio nella seduta del 10 marzo 2021;

   esaminato lo schema di decreto che si compone di tre articoli, di un primo allegato che elenca 58 opere (14 interventi su infrastrutture stradali, 16 su infrastrutture ferroviarie, 3 su infrastrutture portuali, 1 relativo al trasporto pubblico di massa, 12 su infrastrutture idriche e 12 su infrastrutture per presidi di pubblica sicurezza) e di un secondo allegato che individua i commissari designati per ciascuna opera;

   rilevato che la relazione illustrativa – nel confermare che non si è ancora raggiunta l'intesa con ciascun Presidente della regione interessata – precisa che essa sarà acquisita, ove necessaria, «prima dell'adozione del DPCM di individuazione delle opere e della nomina dei commissari una volta acquisito il parere delle Commissioni parlamentari», lasciando quindi intendere che l'atto in esame non sarà formalmente adottato – neanche con riguardo alle opere che non richiedono l'accordo con le regioni – fino a che non siano raggiunte tutte le intese;

   rilevata la volontà di accelerare e concludere tempestivamente le procedure propedeutiche al commissariamento di opere;

   considerato che nel corso del dibattito parlamentare è emersa l'esigenza di ampliare ulteriormente il novero degli interventi infrastrutturali da commissariare e che le relative proposte potranno trovare spazio in un nuovo decreto del Presidente del Consiglio dei ministri che, in base alla disciplina del dianzi citato articolo 4 dovrà essere adottato entro il 30 giugno 2021;

   sottolineata infine l'esigenza di procedere senza indugio all'adozione in via definitiva dell'atto, essendo ampiamente decorso il primo termine del 31 dicembre 2020 indicato dal citato articolo 4,

  esprimono

PARERE FAVOREVOLE

  con le seguenti condizioni:

   1) sia assicurato il pieno coinvolgimento delle regioni nell'individuazione degli interventi infrastrutturali da commissariare, sia procedendo all'acquisizione delle intese prescritte dalla legge, sia attivando a tal fine le opportune interlocuzioni con la Conferenza delle regioni e delle province autonome;

   2) nel caso in cui dall'interlocuzione con le regioni emerga l'esigenza di modificare l'elenco degli interventi infrastrutturali in esame, il Governo riferisca tempestivamente alle Commissioni parlamentari competenti;

   3) si garantisca la massima priorità nell'assegnazione delle future risorse agli interventi infrastrutturali inclusi nell'elenco allegato allo schema di decreto in esame, ove non integralmente finanziati;

   4) in caso di sostituzione dei commissari nominati ai sensi dello schema di decreto in esame, si proceda ad acquisire il parere delle competenti Commissioni parlamentari secondo quanto previsto dall'articolo 4 del decreto-legge n. 32 del 2019, come modificato dall'articolo 9 del decreto-legge n. 76 del 2020;

   5) entro il termine previsto dalla legge del 30 giugno 2021, si proceda all'adozione di un nuovo decreto del Presidente del Consiglio dei ministri per l'individuazione di ulteriori interventi infrastrutturali da commissariare, da sottoporre al parere delle Commissioni parlamentari dopo l'interlocuzione con le regioni. Nel corso del dibattito parlamentare è infatti emersa con convinzione la necessità di emanare un ulteriore decreto che comprenda molte altre opere. Questo determina l'esigenza di definire un decreto di consistenza considerevolmente più ampia nel numero delle opere e nelle risorse per esse impegnate. Si abbia cura di inserire prioritariamente in tale atto le opere che siano in stato di avanzamento progettuale a livello esecutivo, cantierabili e con un quadro finanziario definito, utilizzando lo strumento dei lotti funzionali e costruttivi per la realizzazione delle grandi opere che necessitano di importanti finanziamenti. Al fine della celerità di realizzazione delle stesse, si valutino quelle già deliberate dal CIPE, inviando alle Commissioni parlamentari competenti il relativo elenco aggiornato alla data di emanazione del decreto in esame;

   6) nel nuovo decreto del Presidente del Consiglio sia data priorità alle opere olimpiche e alle opere inserite nelle reti TEN-T;

   7) entro il 31 dicembre di ogni anno, il Governo riferisca alle competenti Commissioni parlamentari sullo stato di realizzazione degli interventi infrastrutturali oggetto del presente schema di decreto, anche al fine di assicurare un monitoraggio costante sulle variazioni progettuali;

   8) in considerazione della scelta di queste Commissioni, anche su richiesta del Governo, di non indicare le opere da inserire nel prossimo decreto, si abbia cura di avviare un confronto tempestivo con le competenti Commissioni, al fine di condividere preventivamente la definizione dell'elenco degli interventi infrastrutturali da inserire nel prossimo decreto.