XIV Commissione

Politiche dell'Unione europea

Politiche dell'Unione europea (XIV)

Commissione XIV (Unione europea)

Comm. XIV

Politiche dell'Unione europea (XIV)
SOMMARIO
Mercoledì 10 marzo 2021

ATTI DEL GOVERNO:

Schema di decreto legislativo recante recepimento degli articoli 2 e 3 della direttiva (UE) 2017/2455 che modifica la direttiva 2006/112/CE e la direttiva 2009/132/CE per quanto riguarda taluni obblighi in materia di imposta sul valore aggiunto per le prestazioni di servizi e le vendite a distanza di beni e della direttiva (UE) 2019/112/CE che modifica la direttiva 2006/112/CE per quanto riguarda le disposizioni relative alle vendite a distanza di beni e a talune cessioni nazionali di beni. Atto n. 248 (Esame, ai sensi dell'articolo 126, comma 2, del regolamento, e rinvio) ... 145

COMUNICAZIONI DEL PRESIDENTE:

Sulla riunione della COSAC svoltasi il 30 novembre e il 1° dicembre 2020 ... 148

ALLEGATO (Relazione del presidente, on. Sergio Battelli) ... 149

XIV Commissione - Resoconto di mercoledì 10 marzo 2021

ATTI DEL GOVERNO

  Mercoledì 10 marzo 2021. — Presidenza del presidente Sergio BATTELLI

  La seduta comincia alle 13.30.

Schema di decreto legislativo recante recepimento degli articoli 2 e 3 della direttiva (UE) 2017/2455 che modifica la direttiva 2006/112/CE e la direttiva 2009/132/CE per quanto riguarda taluni obblighi in materia di imposta sul valore aggiunto per le prestazioni di servizi e le vendite a distanza di beni e della direttiva (UE) 2019/112/CE che modifica la direttiva 2006/112/CE per quanto riguarda le disposizioni relative alle vendite a distanza di beni e a talune cessioni nazionali di beni.
Atto n. 248.
(Esame, ai sensi dell'articolo 126, comma 2, del regolamento, e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame dello schema di decreto legislativo all'ordine del giorno.

  Filippo SENSI (PD), relatore, ricorda che la Commissione è oggi chiamata a esaminare lo schema di decreto legislativo in titolo che intende recepire le disposizioni contenute negli articoli 2 e 3 della direttiva 2017/2455/UE del Consiglio del 5 dicembre 2017, che è intervenuta sulle norme generali IVA (direttiva 2006/112/UE) e sulle esenzioni IVA per le importazioni di piccole spedizioni di valore trascurabile (direttiva 2009/132/UE), al fine di dettare una specifica disciplina sugli obblighi relativi alle prestazioni di servizi e alle vendite a distanza di beni. È altresì oggetto di recepimento la direttiva (UE) 2019/1995, che ha, a sua volta, modificato la direttiva 2006/112/CE per quanto riguarda le disposizioni relative alle vendite a distanza e a talune cessioni nazionali di beni.
  L'obiettivo delle norme europee oggetto di recepimento – enunciato dalla Commissione europea nella Comunicazione del 2015 sulla «Strategia per il mercato unico digitale in Europa», e nella Comunicazione del 2016 «Verso uno spazio unico europeo dell'IVA» – è quello di semplificare gli obblighi IVA per le imprese impegnate nell'e-commerce transfrontaliero, mettendo le imprese dell'Unione europea in condizioni di parità con le imprese non-UE.
  Si tratta, segnatamente, di misure, facenti parte di un pacchetto di interventi dedicati all'e-commerce, miranti a ridurre gli oneri connessi alla fornitura intra-UE dei servizi di telecomunicazione, di teleradiodiffusione e di quelli forniti per via elettronica, resi nei confronti di committenti non soggetti passivi d'imposta.
  Le norme europee modificano le regole di territorialità IVA stabilite per tali servizi, intervenendo anche in ordine alle modalità della loro fatturazione. Viene in particolare estesa e semplificata la possibilità di aderire al regime speciale opzionale MOSS (Mini One Stop Shop – Mini Sportello Unico) in base al quale i servizi di importo inferiore alla soglia di 10.000 euro, forniti in Stati membri diversi da quello del prestatore, sono imponibili ai fini IVA in quest'ultimo, in deroga ai criteri di territorialità previsti in via generale per le predette prestazioni rese nei confronti di committenti non soggetti passivi.
  Optando per il regime MOSS, il soggetto passivo (fornitore dei servizi) evita di doversi identificare presso ogni Stato membro di consumo per effettuare gli adempimenti richiesti (dichiarazione e versamento dell'IVA), mentre trasmette telematicamente le dichiarazioni IVA trimestrali ed effettua i versamenti, attraverso un apposito portale elettronico, esclusivamente nel proprio Stato membro di identificazione, limitatamente alle operazioni rese a consumatori finali residenti o domiciliati in altri Stati membri di consumo. Le dichiarazioni e i versamenti così acquisiti dallo Stato membro di identificazione sono quindi trasmesse ai rispettivi Stati membri di consumo mediante una rete di comunicazione sicura. In Italia il portale elettronico MOSS è gestito dall'Agenzia delle entrate.
  La data prevista per l'entrata in vigore della nuova disciplina europea in esame era originariamente fissata al 1° gennaio 2021; tuttavia, a seguito dell'emergenza sanitaria, la data di recepimento delle nuove regole è stata rinviata al 30 giugno 2021.
  La delega al recepimento della direttiva 2455 del 2017 è contenuta all'articolo 1, comma 1, e all'allegato A, n. 12 della legge di delegazione europea 2018 (legge n. 117 del 2019), il cui termine di esercizio è fissato al 31 maggio 2021, mentre il termine per l'espressione del parere sull'atto in oggetto è fissato al 7 aprile 2021.
  Ricorda peraltro che l'articolo 1 della direttiva è già stato recepito nell'ordinamento nazionale con il decreto legislativo n. 145 del 1° giugno 2020, che ha modificato in più punti la disciplina sulla territorialità dell'IVA per i servizi elettronici e di telecomunicazione, allo scopo di introdurre regole specifiche nel caso in cui il prestatore di tali servizi sia un soggetto passivo stabilito in un altro Stato membro UE, disciplinando al contempo il regime speciale cosiddetto MOSS per i servizi di telecomunicazione, di teleradiodiffusione ed elettronici resi da soggetti non UE.
  Venendo al contenuto dello schema di decreto legislativo – che, ricorda, recepisce gli articoli 2 e 3 della direttiva del 2017 – evidenzia che esso si compone di 10 articoli, il primo dei quali apporta una serie di significative modifiche alla disciplina dell'imposta sul valore aggiunto (D.P.R. 26 ottobre 1972, n. 633 – decreto IVA) in materia di e-commerce transfrontaliero, introducendo un regime IVA applicabile alle cessioni a distanza facilitate dalle interfacce elettroniche.
  Viene in particolare previsto – al comma 1, lettera a), che introduce l'articolo 2-bis nel citato D.P.R n. 633/1972 –, che le cessioni di beni si considerano effettuate dal soggetto passivo che le facilita tramite l'uso di un'interfaccia elettronica, allorché riguardino: a) vendite a distanza intracomunitarie; b) cessioni di beni con partenza e arrivo nel territorio dello stesso Stato membro, effettuate da soggetti passivi non stabiliti nell'Unione europea, destinate soggetti non passivi d'imposta (in genere consumatori finali); c) vendite a distanza di beni importati da Paesi terzi in spedizioni di valore intrinseco non superiore a 150 euro. In tali casi il soggetto passivo che
facilita, tramite l'uso di un'interfaccia elettronica, le cessioni si considera cessionario e rivenditore degli stessi e il momento di effettuazione dell'operazione (e conseguentemente di esigibilità dell'imposta), è quello dell'accettazione del pagamento, non rilevando – in deroga al regime generale IVA – il momento della consegna o dell'emissione della fattura.
  Osserva che le descritte modifiche, ampliando il perimetro delle cessioni effettuate nel paese di destinazione e anticipando il momento dell'imposizione (nelle vendite a distanza il pagamento precede, in genere, la consegna), appaiono suscettibili di generare un maggior gettito IVA.
  Per semplificare l'applicazione dell'imposta e per evitare le frodi dovute al mancato versamento dell'IVA, le lettere d), e) e f) del comma 1 prevedono inoltre che le medesime forniture sopradescritte attinenti, non ai consumatori finali, ma al commercio interaziendale (business to business, B2B), se territorialmente rilevanti all'interno dell'UE, siano esenti da IVA, fermo restando il diritto del fornitore a detrarre l'imposta pagata a monte per l'acquisto o l'importazione dei beni ceduti e fermo restando, altresì, il mantenimento degli obblighi di fatturazione.
  Evidenzia che anche tale modifica, di intento antielusivo, appare suscettibile di produrre effetti positivi di gettito.
  Le restanti disposizioni dell'articolo 1 riguardano la disciplina degli obblighi contabili, inclusi regimi semplificati, come il citato MOSS, o contengono norme di coordinamento.
  L'articolo 2 modifica il decreto-legge n. 331 del 1993, introducendo, tra l'altro, la definizione di vendita a distanza, il cui regime impositivo è disciplinato dal precedente articolo 1. Si tratta delle cessioni di beni a partire da uno Stato diverso da quello di arrivo, effettuate nei confronti di consumatori finali, ad esclusione delle cessioni riguardanti mezzi di trasporto o beni da installare o montare a cura del fornitore. In tal caso la spedizione e il trasporto dei beni sono imputati al soggetto passivo che facilita le cessioni e, in deroga alla disciplina generale della territorialità dell'IVA, lo Stato nel quale l'imposta è applicabile è considerato quello di arrivo (salvo alcuni criteri di disapplicazione per le cessioni intracomunitarie di importo complessivo annuo contenuto al di sotto di 10.000 euro, soglia precedentemente fissata a 35.000 euro).
  L'articolo 3 modifica il decreto-legge n. 41 del 1995 al fine di recepire la nuova formulazione dell'articolo 35 della direttiva IVA, che assoggetta al regime IVA agevolato «del margine» le cessioni di beni d'occasione e degli oggetti d'arte, da collezione o d'antiquariato e le cessioni di mezzi di trasporto d'occasione, escludendole dall'ambito di applicazione delle regole sulle vendite a distanza. Ricordo che il regime speciale IVA «del margine» è volto a regolare le vendite di beni usati da parte di operatori economici, che hanno acquistato gli stessi beni da soggetti privati. Al ricorrere delle condizioni previste dalla disciplina speciale, l'IVA si applica solamente sul margine di vendita, ovvero la differenza tra il corrispettivo percepito e il valore di acquisto del bene.
  L'articolo 4 modifica in più punti la disciplina delle sanzioni in materia di imposte dirette e di IVA (decreto legislativo n. 471 del 1997), al fine di graduare le sanzioni amministrative, distinguendo l'ipotesi di omessa presentazione dalla ipotesi di tardiva presentazione della dichiarazione secondo i principi di proporzionalità della sanzione alla tipologia e grado della violazione commessa stabiliti dalla Corte di Giustizia Ue (cfr. inter alia, sentenza del 17 luglio 2014, Equoland Soc. coop). Vengono inoltre aggiornati alcuni riferimenti normativi.
  L'articolo 5 modifica il decreto-legge n. 35 del 2005 a fini di coordinarne la terminologia con le nuove definizioni introdotte dall'articolo 2.
  L'articolo 6 modifica il decreto del Ministro delle finanze 5 dicembre 1997, n. 489, in materia di franchigie fiscali per piccole spedizioni prive di carattere commerciale, abrogando l'articolo 5 che, per le merci il cui valore intrinseco non ecceda complessivamente 22 euro per spedizione, prevede la franchigia dai diritti doganali, ovvero
dall'imposta sul valore aggiunto. Rimane vigente l'esenzione dai dazi doganali per le merci di valore non superiore a euro 150.
  L'articolo 7 disciplina le procedure per l'emanazione delle disposizioni attuative del provvedimento, in particolare per individuare gli Uffici competenti e le modalità operative e gestionali per l'esecuzione dei rimborsi e per l'applicazione dei regimi speciali.
  L'articolo 8 abroga le disposizioni – ancora mai applicate e la cui decorrenza, a seguito di successivi differimenti, è prevista al 1° luglio 2021 – che prevedono l'applicazione del meccanismo dell'inversione contabile (reverse charge) alle cessioni di taluni beni (telefoni cellulari, console da gioco, tablet PC e laptop) facilitate da soggetti passivi che mettono a disposizione di terzi l'uso di un'interfaccia elettronica (piattaforma, portale, o mezzi analoghi). Resta fermo l'assoggettamento al reverse charge delle vendite dei medesimi beni effettuate direttamente da tali piattaforme.
  L'articolo 9 integra il Fondo per gli interventi strutturali di politica economica di 55,14 milioni di euro per l'anno 2021 e 110,28 milioni di euro annui a decorrere dall'anno 2022, a tal fine utilizzando le maggiori entrate derivanti dall'articolo 1 dello schema stesso. Dispone inoltre che le amministrazioni interessate provvedano all'attuazione del presente decreto con le risorse disponibili a legislazione vigente. Il comma 2 precisa che dall'attuazione del presente decreto, ad esclusione del comma 1, non derivano nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica.
  L'articolo 10 specifica che le disposizioni di cui al presente decreto si applicano alle operazioni, disciplinate dal decreto stesso, effettuate a partire dal 1° luglio 2021.
  In conclusione, si riserva di presentare una proposta di parere all'esito del dibattito in Commissione.

  Sergio BATTELLI, presidente, nessuno chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 13.35.

COMUNICAZIONI DEL PRESIDENTE

  Mercoledì 10 marzo 2021. — Presidenza del presidente Sergio BATTELLI.

  La seduta comincia alle 13.35.

Sulla riunione della COSAC svoltasi il 30 novembre e il 1° dicembre 2020.

  Sergio BATTELLI, presidente, ricorda che il 30 novembre e il 1° dicembre 2021 una delegazione della Commissione ha partecipato alla riunione della COSAC, in merito alla quale rinvia alla relazione predisposta (vedi allegato).

  La Commissione prende atto.

  La seduta termina alle 13.40.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO
DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 13.40 alle 13.50.

XIV Commissione - mercoledì 10 marzo 2021

ALLEGATO

Sulla riunione della COSAC svoltasi il 30 novembre e il 1° dicembre 2020.

RELAZIONE DEL PRESIDENTE, ON. SERGIO BATTELLI

  Dal 30 novembre al 1° dicembre 2020 si è svolta, in videoconferenza, una riunione degli organi parlamentari specializzati negli affari dell'Unione europea dei Parlamenti dell'Unione stessa (COSAC), a cui ho partecipato con i deputati Marina Berlinghieri e Alessandro Giglio Vigna.
  La riunione è stata definita come «virtual Cosac», in considerazione del particolare formato della conferenza, non corrispondente a quello delle precedenti plenarie.
  Dopo gli interventi introduttivi sono state trattate alcune questioni procedurali legate alla presentazione dei risultati del rapporto semestrale e alla trasmissione di alcune lettere alla Presidenza. A questo proposito, ricordo che ho inviato una lettera ai Presidenti delle Commissioni affari europei del Bundestag e del Bundesrat, e per conoscenza agli altri Parlamenti nazionali, in cui ho rappresentato che il regime linguistico prospettato per la riunione, non essendo il formato prescelto (virtual COSAC) pienamente riconducibile a quello delle sessioni plenarie, non deve costituire un precedente, che metterebbe in discussione il principio della parità delle lingue. Nel corso della riunione il Presidente della Commissione affari europei, Gunther Krichbaum, ha fatto presente che, a causa dei limiti tecnici del formato virtuale, la Presidenza poteva offrire traduzioni solo in tre lingue scelte (cioè inglese, francese e tedesco) durante la COSAC virtuale. Il Presidente Krichbaum ha inoltre accolto con favore la mia proposta di svolgere una sessione parlamentare specificamente dedicata allo Stato di diritto, proposta ribadita nella lettera e avanzata in occasione di un incontro dei Presidenti della Cosac con i Commissari Jourova e Reynders.
  I lavori della conferenza si sono articolati in cinque sessioni dedicate a diverse tematiche.
  Nel corso della I sessione, il cui oggetto è stato definito qualche giorno prima dell'inizio dei lavori, si è svolto un dibattito sul riavvio delle relazioni transatlantiche, che è stato un'occasione per discutere del possibile rilancio delle relazioni tra USA e UE, in considerazione dell'elezione del nuovo Presidente Biden. La deputata del Parlamento europeo, CHARANZOVÁ, ha fornito rassicurazioni circa il ruolo che potrà svolgere il Parlamento europeo nella costruzione di nuove e solide relazioni con gli USA in una serie di ambiti che vanno dalla lotta al COVID-19 alle politiche climatiche, dalla riforma dell'Organizzazione mondiale del commercio alle questioni in materia di sicurezza e difesa. Nel corso della discussione è stato espresso da più parti apprezzamento per l'intendimento degli Stati Uniti di aderire nuovamente all'accordo di Parigi e per la nuova sensibilità nei confronti delle questioni legate al clima e alla decarbonizzazione. Il deputato Dimitrios KAIRIDIS, del Parlamento greco, nell'esprimere la sua fiducia in una partnership USA-UE, ha però rilevato che non sarebbe realistico pensare che si possa tornare al periodo precedente al 2016 come se nulla fosse accaduto e ha sottolineato l'importanza per l'UE di continuare a rafforzare la sua autonomia in termini di sicurezza e politica estera. La rilevanza di costruire un'autonomia strategica dell'Unione europea è stata sottolineata anche in altri interventi, in cui è stata altresì evidenziata l'importanza di rafforzare il multilateralismo. Il deputato DEMESMAEKER, del Senato belga, ha rilevato che l'Unione europea deve utilizzare questa storica opportunità per perseguire un'autonomia strategica
a livello europeo e per riavviare le relazioni transatlantiche come dinamiche di reciproco rafforzamento.
  Per la delegazione italiana, l'onorevole Alessandro Giglio Vigna ha rilevato che l'UE e gli USA dovrebbero perseguire una strategia comune all'interno dell'Organizzazione mondiale del commercio (OMC) per contrastare la concorrenza sleale. Sul fronte della difesa e della sicurezza, ha ricordato che gli Stati Uniti hanno esortato gli europei a fare di più per garantire la propria difesa e sicurezza e che probabilmente continueranno a farlo in futuro. Ha inoltre proposto di organizzare un dibattito con il Congresso degli Stati Uniti nell'ambito della Cosac, proposta che è stata condivisa da alcuni deputati di altri Parlamenti nazionali. Il presidente Krichbaum ha fatto presente che la proposta sarà oggetto di discussione in seno alla troika della COSAC e che potrà essere valutata dalla Presidenza portoghese.
  La seconda sessione dal titolo «Lezioni apprese dalla crisi pandemica – La cooperazione nell'UE in caso di pandemie e nell'assistenza sanitaria» è stata introdotta dal Direttore del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie, Andrea Ammon, che ha fornito alcuni dati circa la situazione epidemiologica nell'UE a seguito della seconda ondata dei contagi e ha indicato gli strumenti disponibili a livello europeo per la raccolta dei dati e lo scambio delle informazioni tra le competenti autorità degli Stati membri. Ha inoltre precisato che è troppo presto per trarre conclusioni chiare dalla pandemia, tuttavia, la situazione attuale offre un'opportunità unica e importante per trarre insegnamenti su come le organizzazioni e i paesi potrebbero prepararsi meglio per future pandemie. Il segretario di Stato presso il Ministero federale della sanità tedesco, Thomas Gebhart, ha dato conto delle questioni affrontate con l'obiettivo di sviluppare un approccio comune per combattere la pandemia: il rafforzamento del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie; regole affidabili e condivisione di dati e infrastrutture interoperabili per rafforzare la cooperazione nell'assistenza sanitaria e nella ricerca; una maggiore autonomia strategica dell'UE. Nel corso del dibattito, è stata sottolineata la necessità di continuare e approfondire la cooperazione e il coordinamento tra gli Stati membri. Sono state altresì poste questioni e svolte considerazioni in ordine al rafforzamento delle competenze unionali in materia di salute, alla disponibilità dei vaccini, alla digitalizzazione in ambito sanitario. In alcuni interventi è stata inoltre sottolineata l'importanza di stabilire un approccio coordinato per i viaggi e gli spostamenti nell'ambito dell'Unione europea.
  Per la delegazione italiana, l'onorevole Marina Berlinghieri ha evidenziato l'esigenza di un coordinamento strutturato delle iniziative tra gli Stati membri, nonché di migliorare i meccanismi di risposta alle crisi sistemiche di carattere sanitario e mettere a punto azioni di prevenzione e gestione attraverso un'adeguata pianificazione a livello europeo e nazionale. Ha altresì segnalato che il rafforzamento dei sistemi sanitari passa, sulla base dell'esperienza vissuta in questi mesi, anche attraverso l'implementazione delle misure per la digitalizzazione in ambito sanitario.
  Intervenendo in sede di replica, Thomas GEBHART ha sottolineato che è importante prendere nota delle lezioni apprese dalla pandemia, migliorare la reazione rapida e lavorare sulla digitalizzazione e la gestione dei dati.
  La terza sessione ha inteso fare il punto sull'attuazione del programma della Presidenza tedesca del Consiglio dell'UE. In questa sessione è stato svolto un intervento introduttivo della Cancelliera Angela Merkel che, dopo avere ricordato le conseguenze economiche e sociali della pandemia, ha sottolineato la necessità di mantenere la convergenza e la coesione dell'Unione auspicando una positiva conclusione dei negoziati sul nuovo bilancio pluriennale e sul Piano per la ripresa europea. Ha ribadito la determinazione dell'Unione a raggiungere un accordo con il Regno unito prima della fine dell'anno. Per quanto riguarda la neutralità climatica, ha sottolineato il sostegno della Germania alla Commissione europea nella fissazione dell'obiettivo
di riduzione delle emissioni di almeno il 55 per cento entro il 2030. Ha espresso la sua speranza per un rilancio della Conferenza sul futuro dell'Europa, rilevando che lo scopo della Conferenza dovrebbe essere quello di ascoltare le aspettative dei cittadini e, se ciò implicasse modifiche ai trattati, di non escludere tale opzione. Tra le questioni di politica estera, la Cancelliera ha citato le relazioni tra l'Unione europea e la Turchia, le future relazioni con la nuova amministrazione statunitense, la strategia con l'Africa e l'intendimento di negoziare l'accordo sulla protezione degli investimenti con la Cina a dicembre scorso.
  Nel corso del dibattito, si è registrato un generale sostegno per una rapida adozione dello strumento per la ripresa (cosiddetto Recovery fund) e del quadro finanziario pluriennale (QFP) 2021-2027, nonché per l'esigenza di coniugare la ripresa economica dell'Unione con le ambizioni verdi e digitali. Per quanto riguarda la Conferenza sul futuro dell'Europa, è stata rappresentata l'esigenza per i Parlamenti nazionali di svolgere un ruolo più importante nel processo. Alcuni deputati hanno sottolineato la necessità di un rinnovamento delle relazioni transatlantiche e un rafforzamento dell'ordine multilaterale globale. Per altro verso è stata rappresentata l'esigenza di una discussione dell'accordo sulla protezione degli investimenti con la Cina, tenendo presente l'esigenza di garantire una concorrenza leale e il rispetto dei diritti umani.
  Per la delegazione italiana, l'onorevole Marina Berlinghieri, nel ricordare il risultato storico dell'accordo raggiunto dal Consiglio europeo di luglio sul prossimo bilancio, ha fatto presente che la gravità del momento impone uno sforzo comune per superare le contrapposizioni e addivenire a un accordo definitivo, che possa rendere disponibili il più rapidamente possibile i fondi. Le sfide costituite dagli effetti economici e sociali prodotti dalla pandemia richiedono un'azione coerente, coordinata e tempestiva da parte dell'Unione europea, anche per evitare di allargare le sperequazioni e i divari all'interno dell'Unione.
  La quarta sessione, dedicata al futuro dell'UE, è stata introdotta dalla Presidente della Commissione europea, Ursula Von der Leyen, che ha ricordato le misure adottate a livello europeo per fronteggiare gli effetti della pandemia, tra le quali il nuovo strumento per la ripresa. In tale ambito, ha sottolineato il ruolo che i piani nazionali per la ripresa e la resilienza potranno svolgere nel rilancio della crescita europea e il loro allineamento alle priorità della transizione verde e digitale. Ha inoltre fatto riferimento al ruolo dei Parlamenti nazionali durante la pandemia e in prospettiva nell'ambito della Conferenza sul futuro dell'Europa.
  Nel corso del dibattito, diversi interventi si sono focalizzati sull'importanza del ruolo dei Parlamenti nazionali nella Conferenza sul futuro dell'Europa e della discussione che dovrà svolgersi in tale sede sulle politiche e sulle riforme necessarie per migliorare il ruolo dell'Europa e il suo processo decisionale. Alcuni interventi hanno evidenziato l'importanza delle questioni climatiche e della transizione verde. Le relazioni con i Balcani occidentali e il loro processo di adesione all'EU sono stati altresì oggetto di attenzione, anche allo scopo di consentire una partecipazione di tali paesi alla citata Conferenza.
  Nel mio intervento ho sottolineato che l'Unione europea deve porsi e costruire le sue strategie come un attore unico, agendo in maniera ambiziosa e sfruttando le potenzialità che potranno derivare da azioni condivise e da progetti di interesse comune nei settori della sicurezza, della trasformazione digitale, dell'intelligenza artificiale, della lotta ai cambiamenti climatici, nonché del potenziamento delle reti e delle interconnessioni. In questo quadro, la Conferenza sul futuro dell'Europa rappresenta un'occasione per rilanciare su nuove basi il progetto europeo, anche alla luce delle lezioni apprese dalla pandemia, che hanno evidenziato l'opportunità di azioni e reazioni comuni più tempestive ed efficaci a sfide globali mutevoli e imprevedibili.
  La quinta sessione, specificamente dedicata alle relazioni tra l'UE e l'Africa, è stata introdotta da Horst Köhler, ex Presidente
della Repubblica Federale Germania (2010-2014), che ha sottolineato che il partenariato con l'Africa è essenziale per il futuro dell'UE. Nel ricordare le tendenze demografiche positive in Africa, rispetto alla recessione demografica affrontata dall'Europa, a suo avviso, l'Unione europea dovrebbe attivarsi per far sì che le giovani generazioni in Africa possano fornire un contributo di trasformazione per la crescita economica, la pace e la stabilità del continente. L'Unione europea dovrebbe stabilire una partnership rinnovata con l'Africa. Entrambe le parti devono giungere a una chiara comprensione delle rispettive priorità per la cooperazione ed è necessaria una responsabilità reciproca. Nel suo intervento introduttivo, ha auspicato una transizione in agricoltura, che porterebbe benefici a entrambi i continenti. In conclusione, l'ex presidente KÖHLER ha sottolineato che deve essere reso disponibile un vaccino contro il COVID-19 agli africani come un «bene pubblico globale» e che l'Europa dovrebbe sostenere la cancellazione del debito per i Paesi africani.
  Durante il dibattito sono intervenuti vari rappresentanti dei Parlamenti nazionali e tre dei Parlamenti africani. Tutti i parlamentari hanno accolto con favore il nuovo impulso che si prevede di dare alle relazioni UE-Africa. La stragrande maggioranza degli oratori ha riconosciuto l'importanza dell'Africa per il futuro dell'UE e ha chiesto maggiori investimenti e assistenza dell'UE all'Africa attraverso misure mirate a sradicare la povertà, promuovere l'istruzione, rafforzare i sistemi sanitari, stimolare il progresso socioeconomico e sostenere la lotta contro la migrazione illegale e la tratta di esseri umani.
  Per la delegazione italiana, l'onorevole Marina Berlinghieri ha rilevato che l'Unione europea deve compiere un salto di qualità nelle relazioni con l'Africa, rafforzando una strategia condivisa ed evitando che i singoli Paesi procedano in ordine sparso. La definizione di una linea comune avvantaggerebbe tutti i paesi europei sia nelle misure di contrasto e prevenzione di flussi migratori irregolari, sia nella costruzione di partnership solide che possano creare opportunità sul fronte degli investimenti e del consolidamento della presenza europea nel continente africano. L'Europa deve porsi obiettivi ambiziosi nel consolidamento delle relazioni strategiche con l'Africa, al tempo stesso intercettando i cambiamenti che stanno caratterizzando il continente africano e dedicando la dovuta attenzione ai segnali di crescita che emergono e alle loro potenzialità.
  Nelle sue considerazioni conclusive, l'ex Presidente Köhler ha espresso la sua soddisfazione per l'ampio sostegno espresso durante il dibattito a un nuovo partenariato tra l'UE e l'Africa, che potrebbe contribuire a una consapevolezza di interessi e sfide condivise. Nel ribadire l'importanza di maggiori sforzi per investimenti a sostegno dell'istruzione in Africa, in particolare nelle zone rurali, ha in particolare accolto con favore la partecipazione e il dialogo con i parlamentari africani, ha sottolineato l'importanza della cooperazione interparlamentare e ha espresso l'auspicio che la COSAC continui a discutere con l'Africa.