VIII Commissione
Ambiente, territorio e lavori pubblici
Ambiente, territorio e lavori pubblici (VIII)
Commissione VIII (Ambiente)
Comm. VIII
Sull'ordine dei lavori ... 242
7-00555 Braga, 700569 Labriola e 7-00577 Lucchini: Rafforzamento dell'istituto dei contratti di fiume (Seguito della discussione congiunta e conclusione – Approvazione della risoluzione n. 8-00092) ... 243
ALLEGATO 1 (Risoluzione approvata dalla Commissione) ... 248
D.L. n. 125/2020: Misure urgenti connesse con la proroga della dichiarazione dello stato di emergenza epidemiologica da COVID-19 e per la continuità operativa del sistema di allerta COVID, nonché per l'attuazione della direttiva (UE) 2020/739 del 3 giugno 2020. C. 2779 Governo, approvato dal Senato (Parere alla XII Commissione) (Seguito esame e conclusione – Parere favorevole) ... 244
ALLEGATO 2 (Parere approvato dalla Commissione) ... 251
D.L. n. 150/2020: Misure urgenti per il rilancio del servizio sanitario della regione Calabria e per il rinnovo degli organi elettivi delle regioni a statuto ordinario. C. 2772 Governo (Parere alla XII Commissione) (Seguito esame e conclusione – Parere favorevole) ... 245
ALLEGATO 3 (Parere approvato dalla Commissione) ... 252
5-01867 Colaninno: Messa in sicurezza del ponte di Borgoforte (MN) ... 246
ALLEGATO 4 (Testo della risposta) ... 253
5-03658 Ficara: Tempi per la realizzazione da parte di Anas dell'intervento di risanamento conservativo del ponte di Cassibile nel territorio della provincia di Siracusa ... 247
ALLEGATO 5 (Testo della risposta) ... 254
RISOLUZIONI
Mercoledì 18 novembre 2020. — Presidenza della presidente Alessia ROTTA. — Interviene il sottosegretario di Stato per l'ambiente, il territorio e la tutela del territorio e del mare, Roberto Morassut.
La seduta comincia alle 14.45.
Sull'ordine dei lavori.
Alessia ROTTA, presidente, propone di anticipare la discussione delle risoluzioni, per procedere poi all'esame in sede consultiva dei provvedimenti all'ordine del giorno.
La Commissione concorda.
7-00555 Braga, 700569 Labriola e 7-00577 Lucchini: Rafforzamento dell'istituto dei contratti di fiume.
(Seguito della discussione congiunta e conclusione – Approvazione della risoluzione n. 8-00092).
La Commissione prosegue l'esame congiunto della discussione delle risoluzioni rinviato nella seduta dell'11 novembre scorso.
Alessia ROTTA, presidente, avverte che la collega Braga ha inviato informalmente ai gruppi, e segnatamente ai presentatori degli altri atti di indirizzo, un nuovo testo che si propone come testo unitario e che accoglie altresì le istanze avanzate dai colleghi nel corso del dibattito.
Chiara BRAGA (PD), come anticipato dalla presidente, fa presente di aver svolto alcune interlocuzioni con i colleghi presentatori degli altri atti all'esame e con gli altri colleghi intervenuti nel corso del dibattito, che ringrazia tutti per aver concorso ad arricchire il testo originario della propria risoluzione, pervenendo all'elaborazione di un testo che accoglie le istanze avanzate dagli altri gruppi.
In particolare si riferisce al richiamo ai contratti di lago, aree umide, lagune, costiere, litorali marini e falde, che estende a suo giudizio in modo corretto lo strumento dei contratti di fiume, come richiesto dal collega Butti e dalla collega Deiana, al rafforzamento della centralità del tema delle manutenzioni periodiche dei bacini e sottobacini idrografici nonché alla corretta manutenzione dei corsi d'acqua, in particolare in tratti a maggiore pericolosità per i centri abitati, di cui all'impegno sub 4), come richiesto dalla collega Lucchini. Nell'impegno sub 9) si prevede inoltre il coinvolgimento, oltre che degli agricoltori, anche di altri soggetti privati, come richiesto dalla collega Labriola.
Fa presente che le due colleghe presentatrici degli altri atti di indirizzo, impossibilitate a partecipare alla seduta, hanno tuttavia dichiarato la volontà dei sottoscrittori dei propri atti di indirizzo di apporre la propria firma anche al testo così riformulato.
Alessio BUTTI (FDI) ringrazia la collega Braga per aver accolto le istanze da lui avanzate nel corso del dibattito, sottolineando ancora una volta la centralità dei laghi e l'importanza di estendere in tal senso lo strumento del contratto di fiume. Sottolinea favorevolmente altresì le integrazioni al testo volte ad accogliere le richieste degli altri gruppi politici, che condivide.
Preannuncia quindi il voto favorevole del proprio gruppo sull'atto di indirizzo in discussione, auspicando che ci possa essere una condivisione unanime da parte di tutti i gruppi, che rappresenterebbe a suo giudizio un segnale fortemente positivo per i territori.
Il sottosegretario Roberto MORASSUT, nell'esprimere parere favorevole sull'atto di indirizzo in esame, propone alcune riformulazioni, volte a precisare il ruolo di pianificazione delle Autorità di bacino e a coordinarlo con quello dei contratti di fiume, peraltro già anticipate all'onorevole Braga.
A tal fine propone che al sesto capoverso della premessa, dopo la parola economica, siano inserite le seguenti: «purché conforme alla pianificazione di bacino vigente». Propone che la stessa integrazione venga apportata al settimo capoverso delle premesse, dopo la parola acquatici, nonché nel secondo impegno della parte dispositiva. Con riguardo al settimo impegno, propone di inserire dopo la parola «contribuendo» le seguenti: «attraverso forme di consultazione e partecipazione» (vedi allegato 1).
Chiara BRAGA (PD) accoglie le proposte di riformulazione avanzate dal rappresentante del Governo.
Tullio PATASSINI (LEGA), intervenendo in sede di dichiarazione di voto, sottolinea l'importanza dell'istituto dei contratti di fiume e ringrazia, a nome del proprio gruppo, la collega Braga per il lavoro di sintesi operato sul testo originario della propria risoluzione, mai scontato, come dimostra la recente discussione delle risoluzioni aventi ad oggetto il piano di investimenti per la infrastrutturazione del Mezzogiorno testé svolta dalla Commissione congiuntamente con la Commissione trasporti.
Condivide le integrazioni apportate al testo originario, volte a prevedere la manutenzione idraulica periodica dei bacini e sottobacini idrografici per il corretto deflusso delle acque, che si rende evidente in particolare nei momenti di maggiore criticità, dove vengono messe in pericolo gli habitat umani e industriali.
Condivide pertanto le finalità della risoluzione e preannuncia pertanto il voto favorevole del proprio gruppo sul testo riformulato dalla collega Braga.
La Commissione approva all'unanimità il testo unificato delle risoluzioni 7-00555 Braga, 700569 Labriola e 7-00577 Lucchini, che prende il numero 8-00092 (vedi allegato 1).
La seduta termina alle 15.
SEDE CONSULTIVA
Mercoledì 18 novembre 2020. – Presidenza della presidente Alessia ROTTA. — Interviene il sottosegretario di Stato per l'ambiente, il territorio e la tutela del territorio e del mare, Roberto Morassut.
La seduta comincia alle 15.
D.L. n. 125/2020: Misure urgenti connesse con la proroga della dichiarazione dello stato di emergenza epidemiologica da COVID-19 e per la continuità operativa del sistema di allerta COVID, nonché per l'attuazione della direttiva (UE) 2020/739 del 3 giugno 2020.
C. 2779 Governo, approvato dal Senato.
(Parere alla XII Commissione).
(Seguito esame e conclusione – Parere favorevole).
La Commissione prosegue l'esame del provvedimento rinviato nella seduta del 17 novembre scorso.
Umberto BURATTI (PD), relatore, ricorda che, nella seduta di ieri, il collega Foti aveva richiamato l'attenzione sulla disposizione che permette alle regioni di adottare proprie misure nelle more dell'adozione del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, giudicandola ormai superflua alla luce dell'adozione del decreto del presidente del consiglio dei ministri del 3 novembre scorso.
Osserva che in realtà, il comma 2, lettera a), innova l'attuale ordinamento in quanto attribuisce la facoltà delle Regioni di introdurre misure per fronteggiare l'emergenza epidemiologica da COVID-19 in deroga a quelle contenute nei decreti del Presidente del Consiglio dei ministri solo se si tratti di misure più restrittive, salvo che sia altrimenti disposto dai medesimi decreti del Presidente del Consiglio dei ministri. La disposizione in esame quindi novella l'articolo 1, comma 16, terzo periodo, del decreto-legge n. 33 del 2020 che effettivamente consente alle Regioni di introdurre misure derogatorie rispetto a quelle disposte dai decreti del presidente del consiglio dei ministri, (adottati ai sensi dell'art. 213 del decreto-legge n. 19 del 2020), esclusivamente nelle more dell'adozione di ulteriori decreti del Presidente del Consiglio dei ministri e con contestuale informazione nei confronti del Ministro della salute.
Le richiamate misure derogatorie, prima dell'entrata in vigore del presente decreto-legge, potevano essere sia di carattere ampliativo, che di carattere restrittivo, rispetto a quanto disposto nei decreti del Presidente del Consiglio dei ministri. La modifica introdotta dalla lettera a) in commento, da un lato, conferma la possibilità per le Regioni di adottare misure più restrittive e, dall'altro, comprime il margine di discrezionalità in capo alle stesse per l'adozione di misure ampliative. Queste possono essere adottate nei soli casi (eventualmente) previsti dai decreti del Presidente del Consiglio dei ministri, nel rispetto dei criteri ivi indicati, previa intesa con il Ministro della salute (non essendo più sufficiente la mera comunicazione al medesimo titolare del Dicastero).
Presenta quindi una proposta di parere favorevole (vedi allegato 2).
Alessio BUTTI (FDI) fa presente che si sarebbe aspettato un parere più coraggioso da parte del relatore. Pur comprendendo l'ambito delle competenze della Commissione, quasi esclusivamente riconducibile al ruolo della protezione civile, osserva in primo luogo la discrasia tra la proroga dello stato di emergenza al 31 gennaio 2021 e quella della app Immuni al 31 dicembre 2021.
Ritiene che, nel Paese delle catastrofi naturali – terremoti, alluvioni, frane, provocate anche dall'attività dell'uomo – la Protezione Civile rivesta un ruolo determinante, anche grazie all'impiego dei volontari sul territorio, che ringrazia, che deve essere migliorato in termini di efficienza. In particolare stigmatizza l'assenza di una infrastruttura informatica unica che raccolga tutti i dati disponibili – di cui soprattutto in questo momento generato dalla crisi pandemica si sente la mancanza- che permetterebbe alla Protezione Civile di intervenire in modo più efficace e tempestivo.
Come il relatore sa bene, avendo rivestito il ruolo di sindaco in una comunità importante, ci si avvale ancora di un sistema promiscuo digitale ed analogico, costosissimo da gestire, e che andrebbe senz'altro superato. A tal fine avrebbe auspicato che nel parere ci fosse stato un invito al Governo per la rivisitazione del codice della protezione civile, intervenendo in modo chirurgico su alcune disposizioni, passibili tuttavia di determinare forti miglioramenti nelle procedure generate dalle emergenze. Osserva, al riguardo, che – come sostenuto frequentemente negli ultimi tempi dagli esperti – alle pandemie ci si deve abituare e ritiene pertanto indispensabile costruire un sistema che a regime abbia procedure e modelli in grado di funzionare in modo continuo e non solo nelle situazioni di crisi.
Preannuncia pertanto il voto contrario del proprio gruppo sulla proposta di parere del relatore, auspicando in ogni caso che la Commissione affronti seriamente la questione della modifica del codice della protezione civile, a suo giudizio ormai indifferibile.
Umberto BURATTI (PD), relatore, ricorda che quando rivestiva il ruolo di sindaco di Forte dei Marmi, il prefetto Gabrielli, allora responsabile della Protezione Civile, gli faceva presente che se ai sindaci fossero state chiare le responsabilità in materia di protezione civile ci sarebbe stato un forte problema di candidature. Questo per dire che i sindaci rivestono un ruolo fondamentale con responsabilità importanti nel campo della protezione civile, che impongono una rivisitazione del codice di protezione civile atta a permettere agli amministratori locali di non agire in emergenza, ma di prevenire le emergenze e di intervenire in modo efficace in caso di crisi.
Condivide pertanto la necessità di lavorare per consentire che i poteri dei sindaci siano di volta in volta adeguati all'intervento da svolgere, di carattere più o meno straordinario, senza necessità di dover ricorrere ogni volta a strutture commissariali. Pur ravvedendo tale esigenza, ritiene si tratti di un lavoro che la Commissione deve svolgere in una sede opportuna, non essendo riconducibile ad una condizione da apporre nella proposta di parere al provvedimento in esame.
La Commissione, approva, quindi la proposta di parere favorevole presentata dal relatore (vedi allegato 2).
D.L. n. 150/2020: Misure urgenti per il rilancio del servizio sanitario della regione Calabria e per il rinnovo degli organi elettivi delle regioni a statuto ordinario.
C. 2772 Governo.
(Parere alla XII Commissione).
(Seguito esame e conclusione – Parere favorevole).
La Commissione prosegue l'esame del provvedimento rinviato nella seduta del 17 novembre scorso.
Giuseppe D'IPPOLITO (M5S), relatore, presenta una proposta di parere favorevole (vedi allegato 3).
Tullio PATASSINI (LEGA) giudica curiosa la vicenda che si è generata intorno alla gestione della sanità calabrese, essendo stati nominati tre commissari che, per ragioni diverse, non sono in grado di svolgere tale ruolo. Invita a restituire ai calabresi la loro sanità, potendosi in questo modo ottenere risultati migliori rispetto a quelli ottenuti da un commissario che non ha neanche redatto il piano pandemico, come risulta dagli organi di stampa. Avanza forti perplessità sul provvedimento in esame, che non affronta suo giudizio in modo compiuto ed efficace la questione della gestione della sanità in Calabria.
Erica MAZZETTI (FI) osserva che si sono succeduti ben tre candidati commissari nel giro di pochi giorni nessuno dei quali ad oggi ricopre tale ruolo. Giudica bizzarra la ragione della rinuncia dell'ultimo candidato, con il quale evidentemente il Governo non ha preventivamente interloquito e ritiene offensive per gli operatori sanitari calabrese le dichiarazioni del precedente commissario. Gli eventi succedutisi negli ultimi giorni rendono a suo giudizio surreale discutere di questo tema nei termini in cui lo sta facendo la Commissione.
Al Sud le infrastrutture sanitarie sono certamente più problematiche di quelle delle regioni del Nord e a tale riguardo si domanda quale sia la ragione per la quale il Governo e la maggioranza non accedano alle risorse del MES con le quali si potrebbe affrontare la questione e colmare le profonde lacune del settore sanitario. Osserva che la maggioranza si schiaccia sull'ideologia di una delle sue componenti che ideologicamente rifiuta il MES, cui il suo gruppo auspica invece si possa fare ricorso.
Con riguardo alla nomina di un commissario ad acta per la gestione della sanità calabrese, ritiene che ci siano due sole strade da seguire: nominare come commissario qualcuno che abbia indiscutibili competenze, e si riferisce in particolare al dottor Bertolaso, ovvero ad un soggetto di pari competenza che appartenga al territorio e che conosca quindi meglio di altri le condizioni sanitarie ed economiche della regione.
La Commissione, approva, quindi la proposta di parere favorevole presentata dal relatore (vedi allegato 3).
La seduta termina alle 15.20.
UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO
DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI
Mercoledì 18 novembre 2020.
L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 15.20 alle 15.50.
INTERROGAZIONI
Mercoledì 18 novembre 2020. — Presidenza della presidente Alessia ROTTA. – Interviene, da remoto, il sottosegretario di Stato alle infrastrutture e trasporti, Roberto Traversi.
La seduta comincia alle 15.50.
Alessia ROTTA, presidente, avverte che la pubblicità dei lavori sarà assicurata anche mediante gli impianti audiovisivi a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.
L'ordine del giorno reca lo svolgimento di interrogazioni a risposta in Commissione in materia di Infrastrutture.
Ricorda che, a norma dell'articolo 132, comma 2, del regolamento, dopo la risposta del rappresentante del Governo, l'interrogante ha facoltà di replicare per non più di cinque minuti.
5-01867 Colaninno: Messa in sicurezza del ponte di Borgoforte (MN).
Il sottosegretario Roberto TRAVERSI, intervenendo da remoto, risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 4).
Matteo COLANINNO (IV) si dichiara soddisfatto della risposta del sottosegretario, che ringrazia.
5-03658 Ficara: Tempi per la realizzazione da parte di Anas dell'intervento di risanamento conservativo del ponte di Cassibile nel territorio della provincia di Siracusa.
Il sottosegretario Roberto TRAVERSI, intervenendo da remoto, risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 5).
Paolo FICARA (M5S) ringrazia il sottosegretario per la risposta, che contiene elementi che aveva acquisito informalmente durante una interlocuzione con Anas avente ad oggetto la manutenzione della rete viaria della Sicilia orientale. Auspica che i tempi indicati dal Sottosegretario vengano rispettati puntualmente, al fine di intervenire su un punto di connessione fondamentale, che versa in condizioni critiche, utilizzato da migliaia di lavoratori e pendolari che hanno come unica alternativa la rete autostradale, e ridare sicurezza ad un tratto importante al servizio della Sicilia orientale.
Alessia ROTTA, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.
La seduta termina alle 16.
AVVERTENZA
I seguenti punti all'ordine del giorno, in sede di interrogazioni a risposta immediata, non sono stati trattati:
5-02334 Foti: Ripristino della viabilità sulla strada Porrettana in corrispondenza di Pavana (PT).
5-04543 Foti: Esperimento delle procedure necessarie all'utilizzazione dei tratti funzionali già ultimati della variante alla strada provinciale 6 di Carpaneto Piacentino (PC).
ALLEGATO 1
7-00555 Braga, 700569 Labriola e 7-00577 Lucchini: Rafforzamento dell'istituto dei contratti di fiume.
RISOLUZIONE APPROVATA DALLA COMMISSIONE
La VIII Commissione,
premesso che:
il Forum economico mondiale 2019 ha ribadito come la sicurezza idrica sia la principale istanza geopolitica del futuro, perché rappresenta la rete «che tiene insieme le sfide su cibo, energia, clima, crescita economica e sicurezza che l'economia mondiale dovrà affrontare nel corso dei prossimi due decenni». L'acqua rappresenta quindi uno dei settori prioritari in cui una buona governance partecipata diventa fondamentale per la tutela e la salute dei corpi idrici;
la corretta gestione dei bacini idrografici, unita ad un'efficace azione di tutela delle acque, è per il nostro Paese, oggi più che mai, una delle questioni prioritarie da affrontare, alla luce soprattutto degli ormai evidenti e sempre più gravi effetti dei cambiamenti climatici, con conseguenti costi economici, ambientali e di vite umane;
fiumi, laghi e zone umide, lagune costiere, litorali marini e falde sono ambienti naturali in cui hanno luogo importanti servizi ecosistemici, pertanto la loro tutela e corretta gestione sono fondamentali per garantire l'uso plurimo delle acque;
la recente «Strategia dell'UE sulla biodiversità per il 2030» afferma che «occorre adoperarsi di più per ristabilire gli ecosistemi di acqua dolce e le funzioni naturali dei fiumi», eliminando o adeguando le barriere che impediscono il passaggio dei pesci migratori, recuperando la continuità ecologica e geomorfologica per ripristinare un naturale flusso di sedimenti. È determinante garantire una manutenzione del territorio che assecondi la naturale dinamica fluviale, tutelando i servizi ecosistemici e intervenendo puntualmente sulla base di piani redatti con competenze interdisciplinari;
già nel 2000, il World Water Forum definisce i contratti di fiume come forme di accordo che permettono di «adottare un sistema di regole in cui i criteri di utilità pubblica, rendimento economico, valore sociale, sostenibilità ambientale intervengono in modo paritario nella ricerca di soluzioni efficaci per la riqualificazione di un bacino fluviale»;
i contratti di fiume, disciplinati in Italia dall'articolo 68-bis del Testo unico ambientale, rappresentano uno strumento con una forte carica innovativa ed ideale nella pianificazione e cura delle acque e possono fornire un contributo fondamentale per innalzare la qualità della gestione ambientale dei territori fluviali, mettendo in atto una gestione integrata dei rischi idraulico-geologici e una manutenzione dei corsi d'acqua secondo principi di inclusività, sostenibilità ambientale, sociale, organizzativa ed economica, purché conformi alle previsioni della pianificazione di bacino vigente. Attualmente essi trovano riferimento in tutti i piani di gestione distrettuali, come misure non strutturali dei relativi programmi di misure, in quanto strumenti utili ad una più efficiente ed efficace attuazione degli obiettivi di buona qualità ambientale e di sicurezza previsti a livello comunitario dalla direttiva quadro «acque» (2000/60/CE), e dalle direttive «alluvioni» (2007/60/CE), «habitat» (92/43/CEE) e «strategia marina» (2008/56/CE);
i contratti di fiume, intesi anche nelle forme dei contratti di lago, aree umide, lagune costiere, litorali marini e falde, coinvolgono in maniera costante soggetti che operano nel territorio, incentivando la condivisione, il sostegno e la responsabilità nelle azioni che si intendono perseguire, e favorendo una maggiore consapevolezza delle comunità locali sul valore del bene acqua e degli ecosistemi acquatici. Purché conformi alle previsioni della pianificazione di bacino vigente, essi rappresentano un'opportunità per coinvolgere la base del governo territoriale dei bacini idrografici ed incrementare l'efficacia dell'azione delle pubbliche amministrazioni avviando quella manutenzione del territorio che troppo spesso manca e che rappresenta un prerequisito fondamentale per la prevenzione dei disastri naturali e il superamento della sola logica dell'emergenza nonché per il sostegno a uno sviluppo ecocompatibile, anche sul piano economico, dei territori;
i contratti di fiume possono avere inoltre un ruolo centrale per preservare la biodiversità, gli ecosistemi e le loro funzioni, nonché per la riduzione della vulnerabilità ai fenomeni naturali estremi;
i contratti di fiume hanno peraltro dimostrato di sapere integrare tra loro discipline, obiettivi e politiche per la gestione integrata dei corpi idrici e dei bacini idrografici, attraverso il miglioramento della governance multi-stakeholder e la promozione della partecipazione attiva;
in Italia sin dal 2007 il Tavolo nazionale sui contratti di fiume ha operato mettendo a sistema le esperienze di contratti di fiume diffuse sul territorio nazionale, contribuendo allo scambio di conoscenze, progettualità e buone pratiche che ne ha consentito una significativa diffusione in tutto il Paese, così come risulta dal documento di posizione e proposta approvato dalla relativa Assemblea nel corso di tre sessioni tenutesi nel mese di luglio 2020, fatto proprio dal presente atto di indirizzo. Oggi in Italia si contano oltre 200 processi di contratti di fiume in essere a diversi stadi di sviluppo e, tra questi, diverse decine sottoscritti ed in fase di attuazione dei rispettivi programmi d'azione, distribuiti in tutte le regioni italiane e ricomprendenti, oltre che gli ambiti fluviali, anche altri ecosistemi acquatici quali laghi, aree umide, lagune costiere, litorali marini e falde;
si ravvisa pertanto la necessità di sostenere un rafforzamento ed una evoluzione attuativa dei contratti di fiume, a partire dall'inserimento dello strumento dei contratti di fiume all'interno della nuova programmazione europea 2021-2027 e del piano di riparto dei fondi del Recovery Fund, riconoscendone la capacità di integrare nel rispetto delle diversità dei singoli territori, tutti i cinque obiettivi strategici, ed in particolare gli obiettivi 2 e 5, della programmazione della politica di coesione 2021-2027; i contratti di fiume possono inoltre contribuire al raggiungimento degli obiettivi fissati dal Green Deal Europeo, nonché all'attuazione della Strategia nazionale per lo sviluppo sostenibile;
la risoluzione n. 8-00271 approvata nel corso della XVII legislatura dalla Commissione VIII impegnava il Governo pro tempore ad una serie di interventi sull'attuazione dei contratti di fiume che oggi richiedono di essere aggiornati e ulteriormente rafforzati, anche alla luce dei nuovi programmi comunitari, rafforzando l'azione dell'Osservatorio nazionale dei contratti di fiume costituitosi presso il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare;
Preso atto che nella definizione di contratto di fiume rientrano anche – come previsto dalle linee guida in materia elaborate dal MATTM – i contratti di lago, di costa, di acque di transizione, di foce e di falda,
impegna il Governo:
1) ad adottare le iniziative di competenza per inserire i contratti di fiume nel quadro delle politiche di sostegno delle amministrazioni coinvolte nell'attuazione dei progetti green proposti dal Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare per accedere anche ai fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e l'utilizzo delle risorse del Recovery Fund;
2) a sostenere lo strumento dei contratti di fiume in ragione della loro capacità di superare una logica meramente amministrativa e settoriale e di sviluppare Partenariati Pubblico Privati (PPP) stabili e costituiti, in grado di produrre programmi d'azione partecipati con concrete ricadute territoriali maggiormente efficaci, promuovendo progetti innovativi e integrati con priorità ad infrastrutture «verdi» e «blu», conformi alle previsioni della pianificazione di bacino vigente, che concorrono alla definizione e all'attuazione degli strumenti di pianificazione di distretto a livello di bacino e sottobacino idrografico, finalizzate al ripristino della naturalità dei bacini idrici italiani, al fine di migliorarne la qualità e lo stato ecologico, garantendo la tutela degli ecosistemi e della biodiversità e ridurre il rischio idraulico;
3) ad adottare le iniziative di competenza per inserire i contratti di fiume nell'Accordo di partenariato e nei programmi operativi oggetto della nuova programmazione 2021-2027, garantendo la coerenza con l'attuazione degli strumenti di pianificazione di distretto a livello di bacino e sottobacino idrografico e un adeguato supporto finanziario ai processi e ai programmi d'azione;
4) a promuovere anche attraverso i contratti di fiume, in collaborazione con le regioni e le autorità di distretto, interventi di manutenzione idraulica sostenibile e periodica dei bacini e sottobacini idrografici che mirino al mantenimento delle caratteristiche naturali dell'alveo, alla corretta manutenzione delle foci e della sezione fluviale anche al fine di ripristinare in tratti di particolare pericolosità per abitati e infrastrutture adeguate sezioni idrauliche per il deflusso delle acque;
5) a salvaguardare attraverso i contratti di fiume la varietà e la molteplicità delle biocenosi riparie, preservando le funzioni ecosistemiche del corso d'acqua e degli ecosistemi ripariali e tutelando le zone umide perialveali e perifluviali, quali i boschi ripariali e tutti quegli habitat appartenenti all'ecosistema fluviale;
6) a promuovere, per quanto di competenza, i contratti di fiume intesi anche nelle forme dei contratti di lago, aree umide, lagune costiere, litorali marini e falde, affinché trovino un adeguato riconoscimento nella programmazione regionale 2021-2027 per il tramite delle Regioni interessate, attraverso premialità e incentivi nelle misure dei programmi FEARS-PSR, FESR, FSE tenuto anche conto dei contenuti delle proposte strategiche in materia ambientale (implementazione dei contratti di fiume) fatte al Governo dalla Conferenza delle regioni del dicembre 2019;
7) a riconoscere ai contratti di fiume il ruolo già attribuito dalla Strategia nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici in corso di approvazione, contribuendo attraverso forme di consultazione e partecipazione alla definizione degli scenari e dei piani in relazione alla mitigazione della vulnerabilità delle risorse idriche e al contenimento dell'impatto degli eventi estremi;
8) ad attivarsi, nell'ambito delle proprie competenze, affinché i programmi d'azione dei contratti di fiume vengano considerati dalle Regioni per la stesura delle strategie regionali per lo sviluppo sostenibile «Verso un'Europa sostenibile entro il 2030», al fine di individuare i principali strumenti per contribuire al raggiungimento degli obiettivi della Strategia nazionale per lo sviluppo sostenibile nonché ai contenuti dell'Agenda 2030 sullo Sviluppo sostenibile, adottata nel 2015 dall'Assemblea generale dell'Onu;
9) ad assumere iniziative volte a valorizzare il coinvolgimento di soggetti privati, in particolare degli agricoltori, che tramite i contratti di fiume accettano di svolgere attivamente un ruolo di presidio e manutenzione del territorio;
10) ad adottare iniziative per destinare una quota percentuale di risorse europee e nazionali in materia di dissesto idrogeologico e cambiamenti climatici a interventi individuati nei contratti di fiume;
11) a favorire una maggiore sinergia e continuità tra le strategie e le scelte operate dalle Autorità di bacino distrettuale (Adbd), i lineamenti delle politiche regionali e le istanze delle comunità locali in materia di gestione dei bacini idrografici nella prossima fase di aggiornamento dei piani di gestione dei distretti idrografici;
12) a consolidare e potenziare, attraverso la prosecuzione della linea di intervento prevista dal PON Governance, le attività dell'Osservatorio nazionale dei contratti di fiume nell'ambito del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, affinché possa svolgere con efficacia ancora maggiore il ruolo di monitoraggio, coordinamento, supporto e di impulso dello sviluppo dei contratti di fiume sul territorio nazionale, incrementando anche l'attività di formazione rivolta alle amministrazioni pubbliche su tali temi;
13) a promuovere iniziative di corretta informazione e formazione multidisciplinare in merito alle tipologie d'intervento, ai criteri e alle modalità di esercizio della manutenzione sostenibile dei corpi idrici superficiali, delle foci, dell'alveo e della sezione fluviale degli stessi;
14) ad adottare iniziative volte a prevedere che i contratti di fiume siano riconosciuti e utilizzati nei programmi di educazione ambientale nelle scuole in materia di acqua e inseriti nella nuova programmazione INFEA (Informazione educazione ambientale).
(8-00092) «Braga, Lucchini, Labriola, Rotta, Deiana, Pezzopane, Cortelazzo, Fregolent, Muroni, Plangger, Badole, Benvenuto, Buratti, Casino, Daga, D'Eramo, Ilaria Fontana, Gava, Gelmini, Mazzetti, Morgoni, Parolo, Patassini, Pellicani, Raffaelli, Rixi, Ruffino, Valbusa, Vallotto».
ALLEGATO 2
D.L. n. 125/2020: Misure urgenti connesse con la proroga della dichiarazione dello stato di emergenza epidemiologica da COVID-19 e per la continuità operativa del sistema di allerta COVID, nonché per l'attuazione della direttiva (UE) 2020/739 del 3 giugno 2020. C. 2779 Governo, approvato dal Senato.
PARERE APPROVATO DALLA COMMISSIONE
La VIII Commissione,
esaminato, per le parti di competenza, il D.L. n. 125 del 2020, recante Misure urgenti connesse con la proroga della dichiarazione dello stato di emergenza epidemiologica da COVID-19 e per la continuità operativa del sistema di allerta COVI D, nonché per l'attuazione della direttiva (UE) 2020/739 del 3 giugno 2020 (C. 2779 Governo, approvato dal Senato);
ricordato che il provvedimento in esame proroga al 31 gennaio 2021 la dichiarazione dello stato di emergenza che scadeva il 15 ottobre 2020;
richiamate le disposizioni di cui all'articolo 1, commi 4-duodevicies e 4-undevicies, introdotti al Senato, che prorogano lo stato di emergenza per gli eccezionali eventi meteorologici verificatisi in alcune regioni nel 2018 (Calabria, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Toscana, Sardegna, Sicilia, Veneto) e nelle province autonome di Trento e Bolzano, nonché la prorogabilità, fino al 31 dicembre 2024, delle contabilità speciali dei commissari delegati delle regioni e province autonome colpite da determinati eventi calamitosi del 2017 e 2018, in cui sono confluite risorse per la mitigazione del rischio idraulico e idrogeologico e per altri investimenti, tenuto conto dell'impossibilità di concludere gli interventi finanziati a causa dell'emergenza epidemiologica da Covid-19,
esprime
PARERE FAVOREVOLE.
ALLEGATO 3
D.L. n. 150/2020: Misure urgenti per il rilancio del servizio sanitario della regione Calabria e per il rinnovo degli organi elettivi delle regioni a statuto ordinario. C. 2772 Governo.
PARERE APPROVATO DALLA COMMISSIONE
La VIII Commissione,
esaminato, per le parti di competenza, il decreto-legge n. 150 del 2020 (C. 2772 Governo), recante «Misure urgenti per il rilancio del servizio sanitario della regione Calabria e per il rinnovo degli organi elettivi delle regioni a statuto ordinario»;
richiamate le previsioni dell'articolo 3 che reca misure volte ad accelerare le procedure di approvvigionamento di beni, servizi e lavori di manutenzione, la predisposizione del programma operativo per la gestione dell'emergenza da COVID-19 e del Piano triennale straordinario, delineando le funzioni del Commissario straordinario;
apprezzata la finalità sottesa al comma 1 di realizzare risparmi di spesa mediante il ricorso alle centrali di acquisto esistenti;
valutata positivamente la ratio del comma 3 di accelerare il processo di esecuzione delle opere di edilizia sanitaria, i cui progetti risultano finanziati;
esprime
PARERE FAVOREVOLE
ALLEGATO 4
5-01867 Colaninno: Messa in sicurezza del ponte di Borgoforte (MN).
TESTO DELLA RISPOSTA
In relazione al finanziamento del ponte di Borgoforte, ricordo che con il decreto n. 1 del 3 gennaio 2020, del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, è stato assentito un finanziamento complessivo di euro 3.553.219,63, come richiesto dalla Provincia di Mantova, a valere sulle risorse del Fondo di cui all'articolo 1, comma 891, della legge di bilancio 2019 – per la messa in sicurezza di circa 76 ponti relativi al bacino del fiume Po, classificati come prioritari secondo criteri legati al miglioramento della sicurezza, al traffico interessato e alla popolazione servita.
Nello scorso mese di aprile, è stata già trasferita alla Provincia di Mantova la prima tranche delle risorse assegnate.
Il trasferimento della seconda, della terza e della quarta franche avverrà sulla base dello stato di avanzamento dei lavori e della rendicontazione trasmessa dal soggetto attuatore.
Più in generale, evidenzio che, al fine di accelerare gli interventi di manutenzione straordinaria e di ristrutturazione dei ponti e viadotti esistenti, oltre alle risorse previste dal Fondo infrastrutture 2018 e dal Fondo investimenti 2019, l'articolo 49, comma 1, del decreto-legge cosiddetto agosto, ha istituito – nello stato di previsione del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti – un fondo da ripartire, con una dotazione di 200 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2021 al 2023, per la messa in sicurezza dei ponti e viadotti esistenti e la realizzazione di nuovi ponti in sostituzione di quelli esistenti con problemi strutturali di sicurezza.
Inoltre, con la legge di bilancio per il 2021 verranno stanziate ulteriori risorse aventi la medesima finalità.
ALLEGATO 5
5-03658 Ficara: Tempi per la realizzazione da parte di Anas dell'intervento di risanamento conservativo del ponte di Cassibile nel territorio della provincia di Siracusa.
TESTO DELLA RISPOSTA
La società ANAS riferisce di aver approvato, lo scorso 30 marzo, il progetto riguardante l'intervento di consolidamento del ponte Cassibile, lungo la strada statale 115 Sud Occidentale Sicula, per un investimento pari a circa 1.150.000 euro.
Il successivo mese di giugno, la società ha acquisito l'autorizzazione sismica da parte del Genio Civile di Siracusa e ha consegnato i lavori all'impresa esecutrice al termine della stagione estiva, così da evitare disagi all'utenza e per tener conto delle richieste della Riserva Naturale Orientata Cavagrande del Cassibile.
Le opere di cantierizzazione sono in fase di conclusione e le lavorazioni – che inizieranno entro il corrente mese di novembre per una durata stimata in 294 giorni – saranno eseguite mantenendo il transito attivo con l'istituzione di un senso unico alternato.