Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno delle mafie e sulle altre associazioni criminali, anche straniere
Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno delle mafie e sulle altre associazioni criminali, anche straniere
Comm. bicam. Antimafia
Comm. bicam. Antimafia
Sulla pubblicità dei lavori ... 2
Comunicazioni del Presidente in merito alla verifica di cui all'articolo 1, comma 1, lettera i) della legge n. 99 del 2018, in materia di formazione delle liste elettorali per il rinnovo dei Consigli e delle Giunte regionali di Liguria, Marche, Toscana, Campania, Puglia, Veneto e Valle d'Aosta ... 2
ALLEGATO (Relazione sull'attività di verifica delle candidature per le elezioni regionali) ... 5
Giovedì 17 settembre 2020. — Presidenza del presidente Nicola MORRA.
La seduta comincia alle 17.20
Sulla pubblicità dei lavori.
Il PRESIDENTE avverte che della seduta odierna verrà redatto il resoconto sommario ed il resoconto stenografico e che, ai sensi dell'articolo 12, comma 2, del Regolamento interno, la pubblicità dei lavori sarà assicurata anche attraverso l'attivazione dell'impianto audiovisivo a circuito chiuso.
Comunicazioni del Presidente in merito alla verifica di cui all'articolo 1, comma 1, lettera i) della legge n. 99 del 2018, in materia di formazione delle liste elettorali per il rinnovo dei Consigli e delle Giunte regionali di Liguria, Marche, Toscana, Campania, Puglia, Veneto e Valle d'Aosta.
Il PRESIDENTE dà conto dei risultati derivanti dai controlli effettuati sulle liste elettorali per il rinnovo delle Assemblee e della Giunte regionali delle Regioni Liguria, Marche, Toscana, Campania, Puglia, Veneto e regione autonoma Valle d'Aosta. Rileva inoltre che la funzione di controllo ha riguardo sia alla disciplina recata dal decreto legislativo n. 235 del 2012 (c.d. Legge Severino) sia al codice di autoregolamentazione cui la stessa traccia legislativa rinvia. Per poter prendere visione dei nominativi e dell'appartenenza alle singole liste dei candidati rende disponibile la documentazione a tutti i presenti e dispone una breve sospensione avvertendo che al momento i dati e i nomi di cui si sta per prendere visione sono ancora da definirsi riservati. Pertanto chiunque estragga copia, propaghi, con qualunque mezzo in tutto o in parte, le risultanze emerse, sarà chiamato ad assumersene le eventuali responsabilità. L'orientamento della Presidenza è di rendere pubblici i nominativi al termine della seduta, ma solo dopo che tutti i componenti della Commissione ne avranno potuto prendere piena contezza.
La seduta, sospesa alle 17.24, è ripresa alle 17.29.
Il PRESIDENTE riprende i lavori dando sintetica lettura dei risultati emersi dalle operazioni di controllo al fine di consentire la comprensione del quadro anche a chi non avesse ancora preso visione dei carichi pendenti e delle sentenze che riguardano candidati alle elezioni regionali. Se non vi sono osservazioni, preannuncia che in allegato al resoconto sommario della seduta odierna verranno pubblicati i nominativi dei candidati, di cui ha dato lettura, per i quali esistono condizioni di ostatività alla candidatura per via di disposizioni recate dal codice di autoregolamentazione, oppure ai sensi dell'articolo 8 del decreto legislativo n. 235 del 2012.
Non essendovi osservazioni, così resta stabilito.
Il PRESIDENTE ritiene opportuno dare conto di un ulteriore procedimento di controllo che la Commissione ha svolto con riferimento alle liste per il rinnovo dei Consigli comunali che hanno visto interrompersi il loro precedente mandato per via di un decreto di scioglimento per infiltrazioni mafiose, ai sensi dell'articolo 143 del Testo Unico degli Enti locali. Tale controllo era stato deliberato all'unanimità dall'Ufficio di Presidenza integrato dai rappresentanti dei Gruppi. Sulla scorta del metodo di procedimento preannunciato in quella sede, le Prefetture competenti sono state invitate a rendere una relazione su eventuali collegamenti tra le candidature elettorali e le infiltrazioni criminali già a loro tempo accertate nelle motivazioni delle rispettive procedure di scioglimento. Sono pervenute le relazioni svolte dai prefetti di Napoli (Calvizzano, San Gennaro Vesuviano, Caivano), Lecce (comuni di Sogliano Cavour e Surbo), Taranto (comune di Manduria), e Vibo Valentia (comuni di Briatico, Limbadi e San Gregorio d'Ippona). Devono ancora giungere le attese relazioni dei Prefetti di Crotone, Reggio Calabria, Foggia, Agrigento, Caltanissetta e Catania. Rammenta peraltro che le date della consultazione elettorale per il rinnovo dei Consigli comunali della regione siciliana avranno luogo nella tornata successiva rispetto a quella del 20 e 21 settembre. Nel riferire le risultanze emerse dalle relazioni già pervenute dai Prefetti, ritiene in questa fase di consegnare alcune considerazioni di insieme che saranno utili per la redazione di uno schema di relazione per il Parlamento o anche di un successivo esame in seduta pubblica. Ciò al fine di delineare alcune conclusioni preliminari sui problemi inerenti l'elettorato passivo, le candidature nei comuni già sciolti per infiltrazione mafiosa – ove sono state presentate, per la maggior parte, solo liste civiche – e lo svolgimento della campagna elettorale. Riservandosi di svolgere eventuali ulteriori approfondimenti sui singoli casi nelle prossime sedute, rileva che sono emersi i seguenti aspetti di assoluto interesse: per il comune di Surbo (Lecce) si profilano circostanze di possibile interposizione elettorale, ovverosia di candidature che, poste in assoluta continuità con le amministrazioni disciolte, mirano, verosimilmente, a costituire organi gestori dell'Ente comunale in tutto o in parte eterodiretti dai pregressi gruppi di interesse che la misura di scioglimento può aver colpito. Per il comune di Calvizzano (Napoli), si evidenziano circostanze in cui i soggetti che hanno gestito la cosa pubblica comunale prima dell'emanazione del decreto di scioglimento si ripresentano candidandosi ai Consigli comunali. Fermo restando il procedimento di incandidabilità che segue l'iter previsto dall'articolo 143, comma 11, del Testo Unico, prospetta l'opportunità di valutare se al ricorrere di tali nominativi nelle liste elettorali, la Commissione possa, con il consenso dell'intera Assemblea, procedere a darne notizia puntuale. Questo al fine di determinare gli effetti notiziali comunque importanti in un contesto comunitario così ristretto qual è quello di certe realtà comunali, ma anche con l'obiettivo di provare a consolidare una tecnica di scrutinio e controllo sulle liste per il rinnovo dei comuni infiltrati dalla criminalità organizzata, la cui efficacia è di agevole comprensione.
Con particolare riferimento al Comune di Limbadi (Vibo Valentia) i Commissari possono rendersi conto dell'incidenza e del numero dei rapporti e delle aderenze sospette tra candidati e elementi, anche di spicco, della malavita locale attiva e radicata su questi territori comunali. Si tratta di rilievi importanti che consentiranno alla Commissione di dare seguito all'attività di controllo e di analisi, anche mediante la possibile audizione degli stessi Prefetti e alla luce degli esiti del procedimento elettorale. Questi ultimi, infatti, possono rivelarsi assai significativi nel confermare o smentire l'esistenza di collusioni illecite sulle quali riterrebbe opportuno fare luce e attivare tutti gli strumenti preventivi e conoscitivi di cui questa Commissione dispone. Infine, sulla scorta di quanto riportato per il comune di San Gennaro Vesuviano (Napoli), si possono desumere alcuni indici critici che denotano il riproporsi dei legami di potere che il provvedimento dissolutorio è riuscito a spezzare momentaneamente. Prefigura che in futuro la Commissione possa redigere un vero e proprio elenco di indici sintomatici del ricostituirsi dei nessi tra criminalità locale ed elettorato passivo. L'indice che, già si manifesta a una prima e parziale lettura, è integrato dalla circostanza in cui si presenti per il rinnovo una sola lista di candidati, peraltro pesantemente caratterizzata dal ricorrere dei nominativi eletti nel precedente Consiglio comunale infiltrato e sciolto. È evidente che tale circostanza induce il sospetto di un clima intimidatorio o comunque tale da dissuadere alla contendibilità delle cariche elettive sul territorio.
Rileva infine che, sul piano del metodo, quest'indagine sperimentale condotta grazie all'assenso unanime dell'Ufficio di Presidenza tende ad aprire spazi di integrazione e collaborazione tra gli Uffici territoriali del Governo, questa Commissione e l'attività di controllo della Procura Nazionale Antimafia, alla quale sono stati già trasmessi alcuni nominativi o liste caratterizzate da particolari indici di sospetto o pericolosità, anche per stretti legami di parentela con soggetti imputati o condannati per 416-bis del codice penale o per altri gravi reati. Questo iter procedimentale dovrà essere curato e perfezionato nei dettagli al fine di renderlo più efficace senza però cadere nella valorizzazione di mere fattispecie di sospetto o di vaghi indizi del riproporsi dell'attività di infiltrazione. A tali fini, la Commissione sarà chiamata nelle prossime settimane ad elaborare ulteriormente il seguito della procedura delineata.
Non essendovi iscritti a parlare il PRESIDENTE dichiara conclusa la seduta.
La seduta termina alle 17.42.
ALLEGATO
Relazione sull'attività di verifica delle candidature per le elezioni regionali.
Elezioni regionali Campania.
All'esito delle verifiche disposte sui quindici candidati segnalati dalla DNAA, si può affermare che:
non sono stati presi in considerazione carichi pendenti o sentenze per reati diversi da quelli previsti dal codice di autoregolamentazione o dalla legge Severino;
sei soggetti non rientrano nel codice di autoregolamentazione in quanto o non è stato ancora disposto il rinvio a giudizio o assolti dai reati loro ascritti o non destinatari di misure di prevenzioni quali proposti o terzi intestatari;
in primo luogo, con riferimento alle verifiche sul rispetto della legge Severino, è nota la condizione in cui versa il candidato Carlo IANNACE («De Luca Presidente», per Vincenzo De Luca Presidente), il quale venne dichiarato sospeso a decorrere dal 31 marzo 2016 dalla carica di consigliere regionale, con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri datato 5 maggio 2016. Ciò per via della condanna comminata al predetto candidato alla pena di anni sei di reclusione e all'interdizione dai pubblici uffici per la durata di anni cinque, in quanto dichiarato colpevole dei reati di cui agli articoli 110, 81 capoverso, 476 capoverso, 479, 61 n. 2, 314 del codice penale;
otto soggetti risultano non conformi al codice di autoregolamentazione in quanto rinviato a giudizio e con dibattimento in corso: si tratta di
Sabino BASSO («Campania libera - De Luca Presidente», per Vincenzo De Luca Presidente), imputato di riciclaggio (articolo 648-bis c.p.) il dibattimento è in corso davanti al Tribunale di Avellino;
Orsola DE STEFANO («Lega Salvini Campania», per Stefano Caldoro Presidente), imputata di concussione (articolo 317 c.p.) il dibattimento è in corso davanti al Tribunale di Avellino;
Maria Grazia DI SCALA («Forza Italia Berlusconi con Caldoro», per Stefano Caldoro Presidente), imputata di concussione (articolo 317 c.p.) il dibattimento è in corso davanti al Tribunale di Napoli;
Aureliano IOVINE («Liberaldemocratici Campania popolare moderati con De Luca», per Vincenzo De Luca Presidente), imputato di plurimi reati tra cui associazione per delinquere di stampo mafioso (articolo 416-bis c.p.); fraudolento trasferimento di valori aggravato dal fine di agevolare l'attività delle associazioni mafiose (artt. 12-quinquies decreto-legge 306/1992 e articolo 7 Legge 203/1991); cinque imputazioni per truffa aggravata dall'aver cagionato un danno patrimoniale di rilevante gravità e dall'agevolazione delle associazioni mafiose (artt. 640 comma 1 e 2, 61 n. 7, articolo 7 legge 203/1991); tentata truffa aggravata dell'agevolazione della attività mafiosa (artt. 56, 640 comma 1 e 2, articolo 7 legge 203/1991); il dibattimento è in corso davanti al Tribunale di Napoli;
Michele LANGELLA («Campania in Europa», per Vincenzo De Luca Presidente), imputato di riciclaggio (648-bis c.p.) il dibattimento è in corso davanti al Tribunale di Torre Annunziata;
Monica PAOLINO («Forza Italia Berlusconi con Caldoro», per Stefano Caldoro Presidente), imputata scambio elettorale politico-mafioso (artt. 110, 81, 416-ter c.p.), il dibattimento è in corso davanti al Tribunale di Nocera Inferiore;
Francesco PLAITANO («Partito Repubblicano Italiano», per Vincenzo De Luca Presidente), già segnalato nel 2015 dalla Commissione antimafia della XVII Legislatura per violazione del codice di autoregolamentazione per la stessa condanna per estorsione, tuttora pendente, l'impugnazione è stata fissata per il 22 settembre 2020;
Francesco SILVESTRO («Forza Italia Berlusconi con Caldoro», per Stefano Caldoro Presidente), imputato di concussione (articolo 317 c.p.) il dibattimento è in corso davanti al Tribunale di Napoli.
Elezioni regionali Puglia.
All'esito delle verifiche disposte sugli otto candidati segnalati dalla DNAA, si può affermare che:
non sono stati presi in considerazione carichi pendenti o sentenze per reati diversi da quelli previsti dal codice di autoregolamentazione o dalla legge Severino;
cinque soggetti tra quelli segnalati non rientrano nel codice di autoregolamentazione né nelle previsioni della legge Severino in quanto o non è stato ancora disposto il rinvio a giudizio o assolti dai reati loro ascritti (uno è stato assolto per particolare tenuità del fatto) ovvero è stata emessa sentenza di non doversi procedere perché estinti i reati per intervenuta prescrizione;
tre soggetti risultano non conformi al codice di autoregolamentazione in quanto rinviati a giudizio e con dibattimento in corso: si tratta di
Silvana ALBANI («Puglia Solidale Verde» per Michele EMILIANO Presidente), imputata dei reati di falsa perizia, corruzione per un atto contrario ai doveri di ufficio, e corruzione in atti giudiziari, aggravati dal fine di agevolare l'attività delle associazioni mafiose (artt. 110, 373, 319, 319-ter c.p. e articolo 7 legge 203/1991). Il dibattimento è in corso davanti al Tribunale di Catanzaro;
Vincenzo GELARDI («Partito del Sud Meridionalisti Progressisti» per Michele EMILIANO Presidente), imputato di plurimi reati di trasferimento fraudolento di valori aggravati dal fine di agevolare l'attività delle associazioni mafiose (artt. 110 c.p., 12-quinquies decreto-legge 306/1992 e articolo 7 Legge 203/1991). Il dibattimento è in corso davanti al Tribunale di Napoli;
Raffaele GUIDO («Fiamma Tricolore» per Franco Piero Antonio BRUNI Presidente), imputato di plurimi reati tra cui tentata violenza privata, lesioni aggravate e minaccia, aggravati dal fine di agevolare l'attività delle associazioni mafiose (artt. 110, 56-610, 612, 582-585 c.p. e articolo 7 Legge 203/1991). Il dibattimento è in corso davanti al Tribunale di Lecce.
Elezioni regionali Valle d'Aosta.
All'esito delle verifiche disposte sui candidati, si può affermare che:
non sono stati presi in considerazione carichi pendenti o sentenze per reati diversi da quelli previsti dal codice di autoregolamentazione o dalla legge Severino;
alcuni soggetti non rientrano nel codice di autoregolamentazione né nelle previsioni della legge Severino, in quanto assolti ovvero riabilitati.
È notoria la condizione del candidato Augusto Arduino ROLLANDIN, («Pour L'Autonomie – Per l'Autonomia») il quale venne dichiarato sospeso a decorrere dal 28 marzo 2018 dalla carica di consigliere regionale e vicepresidente della Giunta regionale valdostana, con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri datato 3 maggio 2019. Ciò per via della condanna comminata al predetto candidato alla pena di anni quattro e mesi sei di reclusione e all'interdizione dai pubblici uffici per la durata di anni cinque, in quanto dichiarato colpevole dei reati di cui agli articoli 319 e 321 del codice penale.