IV Commissione
Difesa
Difesa (IV)
Commissione IV (Difesa)
Comm. IV
Sulla pubblicità dei lavori ... 30
5-03847 Marino: Sulla stabilizzazione degli insegnanti civili precari impiegati presso la scuola militare della Maddalena ... 30
ALLEGATO 1 (Testo della risposta) ... 35
5-04400 Corda: Sulle servitù militari presenti in Sardegna ... 31
ALLEGATO 2 (Testo della risposta) ... 37
DELIBERAZIONE DI RILIEVI SU ATTI DEL GOVERNO:
Sulla pubblicità dei lavori ... 31
Schema di decreto del Presidente del Consiglio dei ministri recante ripartizione delle risorse del fondo finalizzato al rilancio degli investimenti delle amministrazioni centrali dello Stato e allo sviluppo del Paese. Atto n. 188 (Rilievi alla V Commissione) (Esame e rinvio) ... 31
Schema di decreto del Presidente del Consiglio dei ministri recante una prima ripartizione del fondo finalizzato al rilancio degli investimenti delle amministrazioni centrali dello Stato e allo sviluppo del Paese. Atto n. 189 (Rilievi alla V Commissione) (Esame e rinvio) ... 33
INTERROGAZIONI
Martedì 8 settembre 2020. — Presidenza del vicepresidente Roger DE MENECH. — Interviene il sottosegretario di Stato per la difesa, Giulio Calvisi.
La seduta comincia alle 13.15.
Sulla pubblicità dei lavori.
Roger DE MENECH, presidente, avverte che la pubblicità dei lavori sarà assicurata anche mediante l'impianto audiovisivo a circuito chiuso.
5-03847 Marino: Sulla stabilizzazione degli insegnanti civili precari impiegati presso la scuola militare della Maddalena.
Il sottosegretario Giulio CALVISI risponde all'interrogazione nei termini riportati (vedi allegato 1).
Bernardo MARINO (M5S) esprime apprezzamento per il rinnovo delle convenzioni annuali dei docenti civili presso la Scuola Sottufficiali della Marina militare della Maddalena e auspica che, nel prossimo futuro, si possa giungere a una definitiva stabilizzazione di questo personale altamente specializzato. Si augura che le legittime aspettative degli interessati non vadano deluse e rimarca come il territorio e la comunità locale dell'isola meritino un giusto riconoscimento per avere nel tempo fornito un contributo assai importante alla nostra Marina militare.
5-04400 Corda: Sulle servitù militari presenti in Sardegna.
Il sottosegretario Giulio CALVISI risponde all'interrogazione nei termini riportati (vedi allegato 2).
Emanuela CORDA (M5S) ringrazia il rappresentante del Governo per la risposta dettagliata. Evidenzia, quindi, come il territorio della Sardegna sia quello maggiormente gravato dalle servitù militari e auspica che l'importante lavoro, svolto in sinergia tra il dicastero e la Regione Sardegna per stipulare i protocolli d'intesa, possa proseguire. Osserva, infatti, che una più razionale utilizzazione delle strutture militari consentirebbe, da un lato, alla Difesa di incrementare l'efficienza dello strumento militare e, dall'altro, di liberare parti del territorio che potrebbero essere restituire alla comunità locale.
Roger DE MENECH, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.
La seduta termina alle 13.30.
DELIBERAZIONE DI RILIEVI SU ATTI DEL GOVERNO
Martedì 8 settembre 2020. — Presidenza del vicepresidente Roger DE MENECH. — Interviene il sottosegretario di Stato per la difesa, Giulio Calvisi.
La seduta comincia alle 13.30.
Sulla pubblicità dei lavori.
Roger DE MENECH, presidente, avverte che la pubblicità dei lavori sarà assicurata anche mediante l'impianto audiovisivo a circuito chiuso.
Schema di decreto del Presidente del Consiglio dei ministri recante ripartizione delle risorse del fondo finalizzato al rilancio degli investimenti delle amministrazioni centrali dello Stato e allo sviluppo del Paese.
Atto n. 188.
(Rilievi alla V Commissione).
(Esame e rinvio).
La Commissione inizia l'esame dello schema di decreto.
Roger DE MENECH, presidente, in sostituzione del relatore, onorevole Russo, impossibilitato a partecipare ai lavori odierni, riferisce che la legge di Bilancio per il 2020 contiene diverse disposizioni per investimenti e per il rilancio del Paese, con assegnazione di fondi alle amministrazioni centrali dello Stato. Al riguardo osserva che l'insieme delle risorse stanziate dai commi 18, 19, 24, 25 e 622 dell'articolo unico della legge n. 160 del 2019, cosiddetto «Fondone» è soggetto poi a un riparto mediante decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri, previo parere parlamentare. Si tratta di un tipo di stanziamento che non è una novità nel nostro panorama legislativo. Infatti, già con la legge di bilancio per il 2019 (legge n. 145 del 2018), all'articolo 1, comma 95, era stato istituito un fondo, analogo a quello di cui oggi si discute, recante risorse per le amministrazioni centrali dello Stato. Osserva, quindi, che lo schema di cui all'Atto n. 188 – composto da un unico articolo – è stato emanato in attuazione dell'articolo 1, commi 14 e 24, della legge di bilancio per il 2020 (legge n. 160 del 2019) e dispone, al comma 1, la ripartizione di una quota del Fondo finalizzato al rilancio degli investimenti delle amministrazioni centrali dello Stato e allo sviluppo del Paese. Le risorse sono dedicate, in particolare, all'economia circolare, alla decarbonizzazione dell'economia, alla riduzione delle emissioni, al risparmio energetico, alla sostenibilità ambientale, e, in generale, ai programmi di investimento e ai progetti a carattere innovativo, anche attraverso contributi ad imprese, ad elevata sostenibilità e che tengano conto degli impatti sociali, come prescritto dal comma 15 dell'articolo 1 della legge n. 160 del 2019. Il riparto del Fondo, come accennato, avviene con uno o più decreti del Presidente del Consiglio dei ministri, da adottare entro il 15 febbraio 2020, sulla base di programmi settoriali presentati dalle amministrazioni centrali dello Stato per le materie di propria competenza. Rileva, quindi, che, in ragione della crisi sanitaria e della conseguente sospensione di diverse procedure, lo schema di DPCM di riparto è stato trasmesso solo alla fine del mese di luglio. Il profilo finanziario del Fondo, istituito nello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze (cap. 7575), è di 356 milioni di euro per l'anno 2020; 668 milioni di euro per l'anno 2021; 714 milioni di euro per l'anno 2022; 835 milioni di euro per l'anno 2023; 871 milioni di euro per l'anno 2024; 1.322 milioni di euro per l'anno 2025; 1.503 milioni per l'anno 2026; 1.672 milioni per ciascuno degli anni dal 2027 al 2032 e 1.700 milioni di euro per ciascuno degli anni 2033 e 2034, per una dotazione complessiva di risorse pari a circa 19,701 miliardi nel periodo 2020-2034 (comma 14).
Entrando nel dettaglio del riparto delle risorse tra le Amministrazioni centrali dello Stato indicato nella tabella riportata nell'Allegato 1 allo schema di decreto, segnala che nella relazione governativa, che correda lo schema, si precisa che la proposta di riparto del Fondo è stata definita tenendo conto delle proposte formulate dai Ministeri e di una loro valutazione effettuata sulla base di specifici criteri (carattere innovativo, sostenibilità, impatto sociale, effettiva cantierabilità, ricadute sul mercato interno, capacità di attrarre finanziamenti europei e di completare progetti già avviati, interventi di contrasto al dissesto idrogeologico, di mitigazione del rischio sismico e di manutenzione straordinaria della rete viaria), in coerenza con i vincoli finanziari del Fondo. Per quanto riguarda il dicastero della Difesa, la quota di risorse assegnata assomma a 2.403 milioni di euro per il periodo 2020-2034, ovvero al 12,2 per cento delle risorse complessive del Fondo (pur se le somme ripartite in favore della Difesa decorrono dal 2021). Si tratta della terza quota più elevata, dopo quella assegnata al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti (6.091 milioni, pari a circa il 31 per cento) e quella assegnata al Ministero dello sviluppo economico (2.702 milioni, pari a circa il 13,8 per cento). Al Ministero dell'istruzione sono stati invece assegnati 2.301 milioni di euro, pari a circa l'11,7 per cento, mentre agli altri ministeri quote inferiori al 7 per cento. Al riguardo evidenzia che né la tabella allegata allo schema di decreto, né la relazione che correda lo schema di decreto, specificano a quali settori del dicastero e a quale tipo di interventi verranno destinate le risorse del Fondo e in quale misura. Pertanto, risulta fondamentale acquisire tali elementi dall'attività conoscitiva che è stata concordata.
Passando al comma 2, evidenzia che esso dispone l'individuazione degli interventi da parte delle Amministrazioni centrali dello Stato nell'ambito degli stanziamenti assegnati secondo le procedure previste a legislazione vigente anche, ove necessario, attraverso l'intesa con i livelli di governo decentrati e il sistema delle autonomie. Al proposito, ricorda che il comma 24 dell'articolo 1 della legge n. 160 del 2019 prevede che, nel caso di interventi rientranti nelle materie di competenza regionale o delle province autonome, e limitatamente agli stessi, vengano adottati appositi decreti, previa intesa con gli enti territoriali interessati ovvero in sede di Conferenza permanente Stato-Regioni e province autonome.
I commi 3 e 4 riguardano, invece, il monitoraggio e il controllo dei programmi finanziati, previsto nel comma 25 dell'articolo 1 della citata legge di bilancio per il 2020. In particolare, il comma 4 richiede a ciascun Ministero di presentare, entro il 15 settembre di ogni anno, una relazione alla Presidenza del Consiglio dei ministri, al Ministero dell'economia e delle finanze e alle Commissioni parlamentari competenti per materia, ai fini della valutazione dello stato di avanzamento dei programmi finanziati e dei principali aspetti critici riscontrati nell'attuazione degli interventi. Deve sottolineare tuttavia che, per quanto riguarda il fondo di cui all'articolo 1, comma 95, della legge n. 145 del 2018, il Ministro della difesa non ha ancora trasmesso la propria relazione.
Da ultimo, ricorda che il comma 24 della legge di bilancio per il 2020 ha disposto che nei decreti siano individuati i criteri e le modalità di eventuale revoca degli stanziamenti non utilizzati entro 24 mesi dalla loro assegnazione e la loro diversa destinazione. In tal caso il Ministro dell'economia e delle finanze è autorizzato a provvedere, con propri decreti, alle necessarie variazioni di bilancio, anche in conto residui. In conclusione, ritiene che il relatore avanzerà una proposta di rilievi alla Commissione Bilancio all'esito dell'audizione del generale Conserva e dopo che, in tale sede, saranno sciolte le questioni che testé sollevate.
Il sottosegretario Giulio CALVISI si riserva di intervenire in una successiva seduta.
Roger DE MENECH, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.
Schema di decreto del Presidente del Consiglio dei ministri recante una prima ripartizione del fondo finalizzato al rilancio degli investimenti delle amministrazioni centrali dello Stato e allo sviluppo del Paese.
Atto n. 189.
(Rilievi alla V Commissione).
(Esame e rinvio).
La Commissione inizia l'esame dello schema di decreto.
Nicola CARÈ (IV), relatore, nel riallacciarsi a quanto appena esposto sull'Atto n. 188, ribadisce che la Commissione sta discutendo del riparto del cosiddetto «Fondone» di cui alla legge di bilancio per il 2020, simile a quello previsto già in precedenti leggi di bilancio, come per esempio quella per il 2019. A questo proposito, specifica che proprio la legge di bilancio per il 2020, all'articolo 1, commi 18, secondo periodo, 19 e 622 destina, essa stessa, una parte di tale Fondo alla realizzazione di specifici interventi, sottraendo pertanto una quota delle risorse al riparto da effettuare con il decreto di cui all'Atto n. 188. Infatti, l'atto del Governo in esame riguarda, per il 2020, il riparto di 29 milioni, di cui 8 per il completamento del polo metropolitano M1-M5, Cinisello-Monza Bettola; 20 milioni per la Ryder Cup 2022, e, infine, 1 milione per la bonifica nei poligoni militari e la riduzione dell'amianto sulle navi e sugli aerei militari. A questo ultimo proposito, per completezza, espone che sono previsti ulteriori 5 milioni nel 2021 e 20 milioni per ciascuno degli anni 2022 e 2023. Gli interventi di bonifica dei poligoni saranno realizzati mediante l'istituzione di un apposito fondo per la progettazione e la realizzazione nello stato di previsione del Ministero della difesa. Il decreto di riparto viene emanato dal Presidente del Consiglio dei Ministri con il concerto, tra l'altro, del Ministro della difesa. Più specificamente, gli interventi riguardano: le attività finalizzate al recupero dei residuati del munizionamento impiegato che il direttore del poligono deve avviare entro trenta giorni dal termine del periodo esercitativo (articolo 184, comma 5-bis.3, del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152); un monitoraggio permanente sulle componenti di tutte le matrici ambientali in relazione alle attività svolte nel poligono, e aree limitrofe al poligono, adottato dal comandante di ciascun poligono militare delle Forze armate (articolo 241-bis, comma 4-bis, del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152); interventi di vigilanza e sorveglianza e accertamento degli illeciti in violazione della normativa in materia di rifiuti (articolo 241-bis, comma 4-octies) svolti dall'ISPRA. Lo schema di decreto in esame, composto da un solo articolo suddiviso in 5 commi, contiene anche alcune disposizioni volte a garantire il monitoraggio della spesa effettuata. In particolare, il comma 4 precisa che si applica il decreto legislativo 29 dicembre 2011, n. 229 e che, conseguentemente, l'intervento deve essere corredato dal Codice unico di Progetto (CUP) e dal Codice identificativo di gara (CIG). Inoltre, ai fini della valutazione dello stato di avanzamento dei programmi finanziati e delle principali criticità riscontrate nell'attuazione degli interventi, il comma 5 prevede che, in osservanza dell'articolo 1, comma 25, della legge 27 dicembre 2019, n. 160, il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e il Ministero della difesa debbano inviare ogni anno, entro il 15 settembre, una apposita relazione.
Il sottosegretario Giulio CALVISI si riserva di intervenire in una successiva seduta.
Giovanni Luca ARESTA (M5S) si riserva di intervenire dopo che la Commissione avrà svolto l'attività conoscitiva programmata.
Roger DE MENECH, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.
La seduta termina alle 13.50.
ALLEGATO 1
Interrogazione n. 5-03847 Marino: Sulla stabilizzazione degli insegnanti civili precari impiegati presso la scuola militare della Maddalena.
TESTO DELLA RISPOSTA
L'insegnamento delle materie non militari presso la Scuola Sottufficiali della Marina Militare di La Maddalena avviene, anche in considerazione delle speciali e particolari esigenze connesse con la formazione del personale militare, tramite convenzioni annuali ai sensi dell'articolo 1531 del decreto legislativo 15 marzo 2010, n. 66 (Codice dell'ordinamento militare) e dall'articolo 968 del decreto del Presidente della Repubblica n. 90 del 2010 (Testo Unico dell'Ordinamento Militare), in osservanza degli accordi nazionali di categoria e nei limiti degli stanziamenti di bilancio, senza comportare la costituzione di rapporti di lavoro a tempo indeterminato.
L'istituto, da lungo tempo applicato in diversi centri di formazione militari, negli ultimi anni è stato oggetto di molteplici procedimenti giurisdizionali civili, attivati da alcuni docenti al fine di ottenere il riconoscimento dell'unicità, di fatto, del rapporto d'impiego e la conseguenziale liquidazione delle differenze retributive derivanti dalla progressione stipendiale prevista dal Contratto Collettivo Nazionale di riferimento.
Di recente, la Corte di cassazione con sentenza/ordinanza del 23 giugno 2020 n. 12361/20, ha avuto modo di chiarire come «Il rapporto di lavoro, sulla base di convenzioni annuali, con i docenti civili di scuole militari della Marina e dell'Aeronautica, di cui alla legge n. 1023 del 1969, ora regolato dagli articoli 1035 e seguenti del decreto legislativo n. 66 del 2010, Codice dell'ordinamento militare, ha natura di rapporto di lavoro subordinato di pubblico impiego con la Pubblica Amministrazione, regolato dalle norme speciali per esso previste».
E ciò, sulla base di una consolidata giurisprudenza della stessa Corte di Cassazione, formatasi sulla scia dell'orientamento della Corte di giustizia sul tema, secondo cui «al personale scolastico non di ruolo assunto a tempo determinato spetta, in applicazione del divieto di discriminazione di cui alla clausola 4 dell'Accordo quadro allegato alla direttiva n. 99/70/CE, di diretta applicazione, il trattamento retributivo secondo il sistema di progressione professionale per fasce di anzianità previsto per gli assunti a tempo indeterminato, con conseguente disapplicazione di ogni normativa contrattuale contraria» (Cassazione 23 novembre 2016, n. 23868).
In tali procedimenti i giudici pur riconoscendo la sussistenza di rapporti di lavoro a tempo determinato, hanno stabilito che le Amministrazioni dovessero operare una corretta attribuzione del trattamento economico iniziale previsto per il corrispondente personale docente di ruolo.
L'Amministrazione, pertanto, continuando a stipulare convenzioni annuali, parametrate alle esigenze funzionali dei vari Istituti di formazione, ha operato correttamente nel pieno rispetto della vigente normativa.
In un'ottica più generale e in ottemperanza al principio del buon andamento della Pubblica Amministrazione, occorre sottolineare che in ambito Difesa le convenzioni in essere sono volte a sopperire a carenze di personale specializzato che possa insegnare materie non militari particolarmente settoriali e per le quali sono previste competenze non in possesso del personale dipendente.
Le convenzioni annuali sono, pertanto, uno strumento flessibile da usare solo all'occorrenza e non generano alcuna aspettativa o diritto in capo al privato che sottoscrive la convenzione in base ad un procedimento selettivo di comparazione di titoli.
Tuttavia, il mancato rinnovo da parte della Scuola Sottufficiali di La Maddalena di una sola convenzione ad un docente (nello specifico la n. 101 per il periodo gennaio-luglio 2021), è prevista dalla convenzione stessa e si inquadra proprio nella situazione di fatto e di diritto sopra esposta.
Il Comando interessato, pertanto, non ha potuto rinnovare la relativa convenzione, essendo venute meno le particolari necessità/opportunità connesse con la formazione del personale militare per lo specifico Istituto di formazione in tale settore.
Ad ogni buon conto, preme rappresentare che la Forza armata ha comunque provveduto a rinnovare, con il personale interessato, le altre convenzioni ritenute necessarie ad assolvere alle esigenze funzionali dell'Istituto di formazione de La Maddalena.
Ciò premesso, riguardo alla possibile stabilizzazione dei docenti di materie «non militari» ed al conseguente loro impiego a tempo pieno ai sensi dell'articolo 20 del decreto legislativo n. 75 del 2017, va precisato che si tratta di personale che ha prestato lungo servizio nella Forza armata ed altamente affidabile proprio in ragione della pluriennale esperienza didattica.
Considerata, altresì, la previsione di un possibile incremento degli arruolamenti di personale in ferma prefissata – nell'alveo dello sforzo di riequilibrio e ringiovanimento dei Ruoli, previsto nei prossimi anni – il Dicastero si mantiene disponibile a valutare, di volta in volta, l'emersione di esigenze che possano giustificare l'impiego del personale in oggetto, in coerenza con il piano triennale dei fabbisogni, di cui all'articolo 6 del decreto legislativo n. 165 del 2001.
ALLEGATO 2
Interrogazione n. 5-04400 Corda: Sulle servitù militari presenti in Sardegna.
TESTO DELLA RISPOSTA
Come evidenziato dall'onorevole interrogante nelle premesse dell'atto, attraverso la stipulazione di diversi protocolli d'intesa tra la regione autonoma della Sardegna e il Ministero della difesa, è stato avviato il processo di riduzione del carico delle attività militari gravanti sull'isola al fine di diminuire le limitazioni derivanti dall'utilizzo del territorio per finalità connesse alla Difesa e consentire una migliore fruizione dello stesso da parte dei cittadini.
A tal proposito ricordo che tale processo di riduzione ha avuto inizio fin dal 2006, come da Lei correttamente enunciato, in cui furono stipulati i primi Protocolli d'intesa.
Nel complesso processo particolare rilevanza ha assunto la 2o Conferenza sulle servitù militari svolta in Roma nel 2014.
In tale occasione il Ministro della difesa pro tempore e il Presidente della regione autonoma della Sardegna concordarono sulla necessità dell'avvio di un tavolo istituzionale di concertazione, finalizzato all'individuazione delle possibili misure di riduzione delle limitazioni derivanti dall'utilizzo del territorio per le finalità addestrative della Difesa.
Conseguentemente furono avviate le concertazioni tra le parti e il 18 dicembre 2017, infine, venne sottoscritto il Protocollo d'Intesa tra il Ministero della difesa e la regione autonoma della Sardegna per il coordinamento delle attività militari presenti nel territorio della regione, con il quale le Parti individuarono le misure di riequilibrio ed armonizzazione della presenza militare sul territorio della regione.
Questo processo ultra decennale di progressiva riduzione della presenza militare ha consentito il raggiungimento di rilevanti risultati e, a titolo di esempio, si cita la recente consegna al comune di Teulada della spiaggia di Porto Tramatzu.
Nel merito dei quesiti posti, si rappresenta che nel territorio della regione Sardegna risultano 317 infrastrutture in uso governativo alla Difesa.
Le infrastrutture comprendono aeroporti, caserme, depositi munizioni, palazzine alloggi e includono anche numerosi immobili di minore importanza, distribuite nelle varie province della Regione nel modo seguente: Cagliari 90, Carbonia-Iglesias 16, Medio Campidano 4, Nuoro 12, Ogliastra 10, Olbia-Tempio 137, Oristano 15, Sassari 33.
Le infrastrutture in uso all'Amministrazione della Difesa, per le quali sono state imposte limitazioni alle proprietà private limitrofe, ai sensi degli articoli 320 e seguenti del decreto legislativo n. 66 del 2010 sono:
Ponte Radio dell'Aeronautica Militare di Monte Limbara (SS), scadenza 28 febbraio 2023;
3o N. C. R. Interforze di Pula (CA), scadenza 30 giugno 2021;
Deposito dell'Aeronautica Militare di Serrenti (SU), scadenza 5 novembre 2024;
Deposito della Marina Militare di Guardia del Moro (SS) scadenza 18 dicembre 2024;
Stazione Radiogoniometrica dell'Esercito Italiano di Siamaggiore (OR), scadenza 16 febbraio 2021;
Deposito munizioni dell'Esercito Italiano di Siliqua (SU), scadenza 11 settembre 2021.
Per quanto riguarda i Poligoni, invece, le aree destinate ad attività addestrativa nel territorio della regione autonoma della Sardegna sono:
S'ena Ruggia;
Capo Teulada;
Capo Frasca;
Perdasdefogu;
Capo San Lorenzo.
Si rappresenta, infine, che la forza effettiva di personale della Difesa presente in Sardegna (dato aggiornato al mese di giugno 2020 e comprensiva del personale dell'Esercito, della Marina, dell'Aeronautica e dei Carabinieri) ammonta a 13.260 unità, di cui 1.099 unità di personale civile.