III Commissione
Affari esteri e comunitari
Affari esteri e comunitari (III)
Commissione III (Affari esteri)
Comm. III
UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI:
Sul programma dei lavori della Commissione ... 41
Sui lavori della Commissione ... 41
DL 83/100: Misure urgenti connesse con la scadenza della dichiarazione di emergenza epidemiologica da COVID-19 deliberata il 31 gennaio 2020. C. 2617 Governo (Parere alla XII Commissione) (Esame e conclusione – Parere favorevole) ... 42
Sui lavori della Commissione ... 43
Proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che modifica il regolamento (UE) 2017/1601 che istituisce il Fondo europeo per lo sviluppo sostenibile (EFSD), la garanzia dell'EFSD e il Fondo di garanzia dell'EFSD. (COM(2020) 407 final).
Relazione della Commissione al Parlamento europeo e al Consiglio sull'attuazione del Fondo europeo per lo sviluppo sostenibile. (COM(2020) 224 final) (Seguito esame congiunto e conclusione – Approvazione di un documento finale) ...
43
ALLEGATO 1 (Documento finale approvato dalla Commissione) ... 49
Istituzione di una Commissione parlamentare per le questioni degli italiani all'estero. C. 802 Longo, C. 925 Carè ed altri, C. 1129 Fitzgerald Nissoli ed altri, C. 2159 Ungaro, C. 2239 Schirò ed altri, C. 2270 Siragusa e C. 2570 Formentini ed altri (Seguito esame e rinvio – Adozione del testo base) ... 45
ALLEGATO 2 (Testo unificato adottato come testo base) ... 51
UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI
Martedì 4 agosto 2020.
Sul programma dei lavori della Commissione.
L'ufficio di presidenza è stato svolto dalle 12.35 alle 13.40.
SEDE CONSULTIVA
Martedì 4 agosto 2020. — Presidenza del presidente Piero FASSINO. — Interviene la viceministra degli affari esteri e della cooperazione internazionale, Emanuela Claudia Del Re.
La seduta comincia alle 13.50.
Sui lavori della Commissione.
Piero FASSINO, presidente, prima di procedere all'esame dei punti all'ordine del giorno, trattandosi della prima seduta dalla sua elezione a presidente della Commissione, ribadisce ai colleghi la propria gratitudine per il riconoscimento ricevuto, dichiarandosi intenzionato ad assicurare un esercizio del ruolo di presidente improntato a massima consapevolezza della funzione di rappresentanza e di garanzia che lo caratterizza, senza con ciò rinnegare la propria appartenenza e la propria storia politica. Nel fermo impegno ad assicurare a tutti i commissari piena agibilità politica, indipendentemente dall'appartenenza partitica, si impegna ad esercitare il proprio incarico nella ricerca continua di uno spirito unitario e di punti di equilibrio condivisi, coerente con la natura bipartisan propria della politica estera, che non deve mai essere appannaggio della sola maggioranza, ma deve esprimere gli interessi del Sistema Paese nello scenario globale e in un orizzonte temporale di lungo termine. Rileva che, a differenza di altre Commissioni permanenti, la III Commissione ha, tra l'altro, proceduto al rinnovo dell'Ufficio di presidenza in un'atmosfera serena e di pacata collaborazione, nella cifra data ai lavori della Commissione dalla presidente uscente Marta Grande, alla quale rinnova i propri sentimenti di stima e gratitudine.
Infine, preannuncia che, a seguito di quanto convenuto dall'Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei Gruppi, poc'anzi svolto, alla ripresa dei lavori dopo la pausa estiva sarà presentata una proposta di programmazione delle attività della Commissione secondo grandi linee tematiche, oltre che per l'organizzazione dei lavori per il mese di settembre.
La Commissione prende atto.
DL 83/100: Misure urgenti connesse con la scadenza della dichiarazione di emergenza epidemiologica da COVID-19 deliberata il 31 gennaio 2020.
C. 2617 Governo.
(Parere alla XII Commissione).
(Esame e conclusione – Parere favorevole).
La Commissione inizia l'esame del provvedimento.
Cristian ROMANIELLO
(M5S), relatore, in via generale, sottolinea che il decreto-legge in esame proroga dal 31 luglio al 15 ottobre 2020, le disposizioni di cui ai decreti-legge n. 19 – convertito, con modificazioni, dalla legge n. 35 del 2020 – e n. 33 del 2020 – convertito, con modificazioni, dalla legge n. 74 del 2020 – che consentono di adottare specifiche misure di contenimento dell'epidemia, nei limiti delle risorse disponibili autorizzate a legislazione vigente.
Segnala che il provvedimento detta, in generale, disposizioni emergenziali ed urgenti dirette a contenere la diffusione dell'epidemia da COVID-19, poiché, come evidenziato nel preambolo, sia pur di fronte ad una riduzione della curva dei contagi, persiste una diffusione del virus che provoca focolai anche di dimensioni rilevanti.
Pertanto, anche a seguito dell'estensione, con delibera del Consiglio dei ministri del 29 luglio, fino al 15 ottobre dello stato di emergenza dichiarato lo scorso 31 gennaio in conseguenza del rischio sanitario connesso alla diffusione dell'epidemia da COVID-19, il provvedimento è diretto a prorogare l'efficacia delle disposizioni contenute nei sopra citati decreti legge n. 19 e 33, che hanno disciplinato, rispettivamente, l'applicazione delle misure di contenimento dirette a contrastare l'espandersi dell'epidemia ed il loro graduale allentamento in rapporto all'evolversi della situazione epidemiologica, nonché i termini di efficacia di alcune misure elencate e di disposizioni indicate nell'Allegato 1 al decreto medesimo.
Per quanto riguarda le materie di competenza della Commissione segnala che restano in vigore fino all'adozione di nuovi decreti del Presidente del Consiglio dei ministri, e comunque non oltre dieci giorni dalla data di entrata in vigore del decreto-legge, le disposizioni di cui al decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 14 luglio 2020, in base al quale, tra le altre cose, restano sospese l'organizzazione di fiere e congressi e, in materia di spostamenti da e per l'estero, aumenta di cinque giorni il periodo massimo di permanenza senza obbligo di quarantena domiciliare per chi fa ingresso nel territorio nazionale per ragioni di lavoro, così come per il personale di imprese o enti aventi sede legale o secondaria in Italia che va all'estero per comprovate ragioni lavorative.
Viene prorogata la norma di cui all'articolo 72, comma 4-ter, del decreto-legge n. 18 del 2020 (cosiddetto «Cura Italia»), convertito, con modificazioni, dalla legge n. 27 del 2020. Tale disposizione, in deroga alla disciplina prevista dal decreto legislativo n. 71 del 2011 (cosiddetta «legge consolare»), consente ai consolati italiani all'estero di erogare sussidi senza promessa di restituzione anche a cittadini italiani non residenti nella circoscrizione consolare, nei limiti del previsto stanziamento aggiuntivo di 6 milioni di euro. Ricorda che tale facoltà eccezionale è stata introdotta in considerazione delle particolari difficoltà vissute dai nostri connazionali, che si trovino anche temporaneamente all'estero, in relazione alla pandemia in atto.
Segnala, altresì, la proroga al 15 ottobre 2020 delle disposizioni di cui all'articolo 13, commi 1 e 1-bis, del medesimo decreto-legge n. 18 del 2020, che consentono l'esercizio temporaneo di professioni sanitarie ai soggetti che abbiano acquisito all'estero un'apposita qualifica regolata da specifiche direttive dell'Unione europea, nonché le assunzioni, in ambito sanitario e socio-sanitario, di cittadini di Paesi non appartenenti all'Unione europea titolari di un permesso di soggiorno che consente di lavorare, fermo restando ogni altro limite di legge.
Alla luce di queste considerazioni, propone che la Commissione esprima parere favorevole sul provvedimento in titolo.
La viceministra Emanuela Claudia DEL RE si associa alle considerazioni del relatore.
Paolo FORMENTINI (LEGA) e Valentino VALENTINI (FI) preannunciano il voto di astensione dei rispettivi gruppi.
La Commissione approva la proposta di parere favorevole del relatore.
La seduta termina alle 14.
Sui lavori della Commissione.
Piero FASSINO, presidente, propone che la Commissione proceda dapprima all'esame degli atti dell'Unione europea previsti all'ordine del giorno e successivamente del provvedimento all'esame in sede referente.
La Commissione acconsente.
ATTI DELL'UNIONE EUROPEA
Martedì 4 agosto 2020. — Presidenza del presidente Piero FASSINO. — Interviene la viceministra degli affari esteri e della cooperazione internazionale, Emanuela Claudia Del Re.
La seduta comincia alle 14.
Proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che modifica il regolamento (UE) 2017/1601 che istituisce il Fondo europeo per lo sviluppo sostenibile (EFSD), la garanzia dell'EFSD e il Fondo di garanzia dell'EFSD.
(COM(2020) 407 final).
Relazione della Commissione al Parlamento europeo e al Consiglio sull'attuazione del Fondo europeo per lo sviluppo sostenibile.
(COM(2020) 224 final).
(Seguito esame congiunto e conclusione – Approvazione di un documento finale).
La Commissione prosegue l'esame congiunto dei provvedimenti, rinviato nella seduta del 21 luglio scorso.
Piero FASSINO, presidente, ricorda che nella seduta del 21 luglio il relatore aveva illustrato gli atti in titolo e che la viceministra Del Re si era riservata di intervenire in una successiva seduta.
Pino CABRAS (M5S), relatore, presenta una proposta di documento finale recante una valutazione favorevole sugli atti in titolo, corredata da alcune osservazioni, di cui dà lettura (vedi allegato 1).
La viceministra Emanuela Claudia DEL RE, in premessa, ricorda che le proposte in esame sono parte della strategia europea di risposta alla pandemia denominata «Team Europe», cui ha contribuito convintamente anche l'Italia.
Segnala che, coerentemente con l'approccio Team Europe, deciso dai Ministri dello Sviluppo lo scorso 8 aprile, Unione Europea e Stati membri hanno deciso di sostenere i settori economici maggiormente colpiti dalla crisi dei Paesi partner con iniziative che sostengano il livello di occupazione e di investimenti per prevenire una recessione economica che nel medio-lungo periodo potrebbe avere conseguenze anche sull'Europa.
Rileva che le principali modifiche apportate al regolamento mirano a estendere l'ambito di applicazione geografica dell'EFSD ai Balcani Occidentali, ad aumentare il contributo del bilancio dell'Unione al Fondo europeo per lo sviluppo sostenibile (1 miliardo) e ad estendere il periodo di investimento durante il quale è possibile concludere accordi con le controparti ammissibili alle garanzie EFSD a sostegno di operazioni di finanziamento e investimento. Ricorda che lo scopo per cui è stato istituito il Fondo e relative garanzie è proprio quello di favorire gli investimenti privati nei Paesi dell'Africa, del Vicinato orientale e meridionale e, in seguito a questa modifica, dei Balcani Occidentali, per promuovere una crescita inclusiva, la creazione di posti di lavoro e lo sviluppo sostenibile, come misure per affrontare le cause profonde delle migrazioni irregolari.
Segnala che il Regolamento che istituisce il Fondo ha affiancato infatti ai tradizionali strumenti di cooperazione, strumenti finanziari nuovi, di cui la garanzia rappresenta quello più innovativo giacché riduce il rischio per gli investitori privati e assorbe parte del rischio di investimento. La garanzia della Commissione europea consente infatti alle istituzioni finanziarie locali che concedono i prestiti di applicare agli investitori tassi di interesse più vantaggiosi per gli investitori stessi.
Evidenzia che l'EFSD rappresenta un'importante occasione anche per il nostro sistema Paese, dal momento che Cassa depositi e prestiti può accedere ai fondi stanziati. Al riguardo, osserva che ha presentato tre piani di investimento che sono stati approvati e sta finalizzando i contratti con la Commissione per la gestione di quote della garanzia. Allo stesso modo, l'EFSD rappresenta una importante opportunità per le imprese italiane che nei Paesi partner possono accedere a finanziamenti a tassi di interesse più competitivi.
Conclude sottolineando che con questi nuovi strumenti si prospetta una strategia ed una visione innovativa dell'interesse del Paese.
Laura BOLDRINI (PD), esprimendo apprezzamento per l'approccio illustrato dalla viceministra Del Re, chiede chiarimenti sulla effettiva operatività di Cassa depositi e prestiti come banca di sviluppo. A suo avviso, è infatti essenziale, al fine di accrescere lo standing internazionale del nostro Paese e la sua credibilità nelle attività di cooperazione allo sviluppo, che tale soggetto sia formalmente incaricato e possa esercitare in piena legittimità le funzioni previste dall'ordinamento internazionale ed interno.
Alberto RIBOLLA (LEGA) preannunciando il voto di astensione della Lega sulla proposta di documento finale presentata dal relatore, esprime riserve sulla governance del Fondo, come evidenziato, del resto, dallo stesso documento finale nel passaggio in cui si auspica una efficace partecipazione dell'Italia in sede di gestione e programmazione del nuovo strumento finanziario. Rilevando che le risorse messe a disposizione dall'UE potrebbero rappresentare un volano per le economie degli Paesi beneficiari, sia in Africa sia nei Balcani, mette in guardia contro il rischio che possano diventare uno strumento di concorrenza sleale ai danni delle nostre imprese, come accaduto in passato con i Paesi dell'Europa dell'est durante il processo di adesione all'Unione europea. Ritiene, altresì, poco condivisibile la richiesta che il Governo si adoperi per un ripristino della dotazione finanziaria del Fondo, ridotta a seguito delle decisioni del Consiglio europeo 17-21 luglio scorso: a suo avviso, infatti, nell'attuale situazione di grave crisi economica, tutte le eventuali risorse aggiuntive andrebbero destinate al sostegno del nostro sistema produttivo.
La viceministra Emanuela Claudia DEL RE, replicando al deputato Ribolla, precisa che la concessione delle risorse del Fondo è sempre subordinata al rispetto del principio di reciprocità nelle agevolazioni fiscali: pertanto, anche le imprese italiane ne potranno beneficiare, accedendo, tra l'altro, a nuovi mercati. Riguardo alle osservazioni della deputata Boldrini, precisa che è in corso una riflessione per perfezionare ulteriormente, dal punto di vista normativo, ruolo e funzioni di Cassa depositi e prestiti, adattandoli al contesto attuale, che appare quanto mai complesso, anche per effetto della pandemia da COVID-19.
Vito COMENCINI (LEGA) ribadisce la necessità di evitare che aiuti e sovvenzioni a valere sul Fondo in esame agevolino processi di delocalizzazione delle aziende italiane, nel presupposto che l'obiettivo del Governo debba essere quello di assicurare la il mantenimento dei livelli produttivi ed occupazionali sul territorio nazionale. Conferma pertanto il voto di astensione del Gruppo Lega.
La Commissione approva la proposta di documento finale presentata dal relatore.
La seduta termina alle 14.20.
SEDE REFERENTE
Martedì 4 agosto 2020. — Presidenza del presidente Piero FASSINO. — Interviene la viceministra degli affari esteri e della cooperazione internazionale, Emanuela Claudia Del Re.
La seduta comincia alle 14.20.
Istituzione di una Commissione parlamentare per le questioni degli italiani all'estero.
C. 802 Longo, C. 925 Carè ed altri, C. 1129 Fitzgerald Nissoli ed altri, C. 2159 Ungaro, C. 2239 Schirò ed altri, C. 2270 Siragusa e C. 2570 Formentini ed altri.
(Seguito esame e rinvio – Adozione del testo base).
La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 22 luglio scorso.
Piero FASSINO, presidente, ricorda che la Commissione ha nominato, il 27 maggio scorso, un Comitato ristretto incaricato della stesura di un testo unificato delle proposte di legge in titolo e che tale Comitato ristretto si è riunito tre volte, il 4 e il 9 giugno e, da ultimo, il 22 luglio. Ricorda altresì che sulle proposte di legge in titolo è stato svolto, nell'arco di un mese, dal 15 giugno al 16 luglio scorsi, un ampio ciclo di audizioni informali cui hanno contribuito una pluralità di soggetti a vario titolo coinvolti dal tema dell'italianità del mondo.
Simona SURIANO (M5S), relatrice, presenta una proposta di testo unificato delle proposte di legge in titolo che propone di adottare quale testo base per il seguito dell'esame in sede referente (vedi allegato 2). Al riguardo sottolinea che il testo recepisce i contenuti e lo spirito di tutte le proposte di legge presentate e della maggior parte delle sollecitazioni emerse nel corso dei lavori del Comitato ristretto e dell'ampio ciclo istruttorio svolto.
Piero FASSINO, presidente, esprime apprezzamento per il lavoro svolto dalla relatrice.
La viceministra Emanuela Claudia DEL RE esprime apprezzamento per il lavoro svolto dalla Commissione. Ricorda che, con cinque milioni e mezzo di italiani iscritti all'AIRE – una cifra come noto sottostimata rispetto ai numeri reali – il 10 per cento della popolazione italiana risiede ormai di fatto al di fuori dei confini nazionali. Pertanto, ritiene, nel rispetto della piena autonomia parlamentare, che una presenza all'estero di queste dimensioni, con le opportunità e problematiche connesse, meriti di essere affrontata da una Commissione ad hoc che coinvolga rappresentanti dei due rami del Parlamento. Essa potrà costituire un valido spazio di approfondimento, utile per individuare linee d'azione politica che tengano conto delle mutate esigenze delle Comunità italiane all'estero, caratterizzate negli ultimi anni da profonde trasformazioni.
Rileva che numerosi sono i temi su cui la Commissione potrà svolgere un importante ruolo di impulso politico, a partire dalla riforma degli organismi di rappresentanza degli italiani all'estero che potrà favorire un accresciuto coordinamento con la rappresentanza parlamentare degli italiani all'estero e consentire che tali organismi riflettano maggiormente la mutata composizione delle comunità all'estero, onde tutelarne meglio gli interessi.
In secondo luogo, evidenzia che la Farnesina è da tempo impegnata ad offrire servizi adeguati all'aumentata consistenza numerica delle nostre collettività, anche attraverso l'utilizzo di nuove tecnologie e strumenti digitali (portale Fast-it, app per i servizi consolari, raccolta decentrata dei dati biometrici, ecc). Si tratta di innovazioni che richiedono risorse aggiuntive, su cui sarà importante il sostegno del Parlamento e della istituenda Commissione, con l'obiettivo di informatizzare le procedure, rispondere alle nuove esigenze della mobilità italiana e rafforzare le reti di connazionali che, insieme alle corrispondenti realtà in Italia, sono impegnate per la promozione del sistema Paese all'estero.
Tra gli altri temi che potrebbero essere oggetto di approfondimento e riflessione da parte della Commissione bicamerale, anche ai fini di fornire un contributo politico propositivo, segnala la possibile riforma della legge sul voto degli italiani all'estero, con l'obiettivo di tener conto dei vantaggi offerti dalla tecnologia informatica e ridurre le criticità insite nel sistema attualmente in vigore; una valutazione sull'opportunità di riformare l'attuale legge sulla cittadinanza, la cui applicazione produce limitati vantaggi per il nostro Paese, mantiene profili discutibili sotto il profilo dell'equità e, soprattutto, rischia di essere non sostenibile data la dimensione assunta dalle Comunità italiane all'estero; la riforma del sistema dei contributi alla stampa italiana all'estero, per tenere conto della rilevanza delle testate giornalistiche online e dell'importanza di quest'ultime per la promozione del Sistema Italia.
Evidenzia, inoltre, che la Commissione potrà certamente rappresentare uno spazio di dialogo e confronto sui temi della promozione della lingua e della cultura italiane all'estero, che rappresenta una priorità della Farnesina e dove il ruolo dei connazionali residenti all'estero rappresenta, anche in termini di «soft power», un fondamentale valore aggiunto. I numeri sono importanti: oltre due milioni di studenti di italiano in 119 Paesi e 9.900 eventi realizzati dalla rete diplomatico consolare e degli istituti italiani di cultura nel 2019, nell'ambito del Piano di promozione integrata «Vivere All'italiana».
Rimettendo al dibattito parlamentare le valutazioni in merito all'istituzione della Commissione e alla definizione del suo perimetro d'azione, come Governo, esprime apprezzamento per la proposta di testo unificato presentata dalla relatrice e ribadisce la disponibilità a collaborare con l'istituenda Commissione, con spirito costruttivo, al fine di assicurare un ancor più efficace coordinamento delle politiche e delle iniziative intraprese dal MAECI, dalle altre Amministrazioni centrali e dagli Enti locali per la promozione del Sistema Italia all'estero e per l'erogazione dei servizi ai cittadini.
A titolo personale, ma anche a nome del Governo, esprime particolare apprezzamento per aver inserito, tra le attività della Commissione, le iniziative per favorire la partecipazione degli italiani residenti all'estero alle politiche italiane di cooperazione allo sviluppo che, a suo avviso, rimane il braccio operativo più importante della politica estera dell'Italia.
Laura BOLDRINI (PD), pur ammettendo di non aver potuto seguire da vicino il lavoro istruttorio effettuato in sede di Comitato ristretto, esprime apprezzamento per il risultato di cui ha dato conto la collega Suriano. Rileva, tuttavia, l'opportunità che la istituenda Commissione si occupi anche delle problematiche connesse alla concessione della cittadinanza italiana, che in diversi parti del mondo – per esperienza personale, a Vancouver e nel Sud America – è spesso oggetto di operazioni fraudolente. Sottolinea che, se da un lato la concessione della cittadinanza ai figli degli immigrati nati e cresciuti in Italia è subordinata a vincoli particolarmente stringenti, analogo rigore dovrebbe essere applicato anche agli oriundi italiani, che non sono nati in Italia, non parlano la nostra lingua e non contribuiscono, col pagamento delle imposte, ai costi del nostro welfare.
Elisa SIRAGUSA (M5S), nel ringraziare la collega Suriano per il lavoro svolto, si associa alle considerazioni della deputata Boldrini sul tema della cittadinanza, ricordando di essere prima firmataria di una proposta di legge per la modifica del regime di concessione della medesima cittadinanza agli italiani all'estero: anche a suo parere, concedere questo beneficio solo in base allo ius sanguinis, e dunque a prescindere da una valutazione sulla conoscenza e sulla cultura del nostro Paese, rischia seriamente di indurre a condotte fraudolente e può produrre, inoltre, effetti negativi sulla elezione dei parlamentari della circoscrizione estero, dato che il diritto di voto viene esercitato da soggetti che non hanno alcuna conoscenza della realtà del nostro Paese. A ciò si aggiunge anche l'onere di dover garantire a questi cittadini una serie di servizi che hanno anche un impatto sulla finanza pubblica, oltre che sull'efficienza della rete-diplomatico-consolare.
Piero FASSINO, presidente, richiama tutti i colleghi a mantenere la discussione sull'oggetto della presente seduta, ovvero la valutazione del testo unificato ai fini della sua adozione come testo base, evitando di introdurre argomenti che saranno oggetto di dibattito nell'ambito dei lavori della istituenda Commissione.
Francesca LA MARCA (PD), pur condividendo l'appello della presidenza della Commissione, deve replicare alle osservazioni della collega Boldrini, che ha evocato il caso di Vancouver, sottolineando che la materia dei brogli nella concessione della cittadinanza è un tema assai delicato, che presenta profili di criticità non tanto in Nord America quanto piuttosto in America latina, laddove persone anche di terza e quarta generazione si vedono attribuita, grazie allo ius sanguinis, la cittadinanza italiana pur non avendo ormai alcun legame con il nostro Paese. Auspica che la istituenda Commissione possa occuparsi, piuttosto, delle modalità per consentire ai cittadini che l'hanno persa – per i motivi più diversi – di riacquistare la cittadinanza italiana, ricordando di aver presentato una proposta di legge a tale scopo, tanto nella scorsa quanto nella presente legislatura.
Simone BILLI (LEGA) preannuncia l'astensione del Gruppo Lega sulla proposta di adottare come testo base per il prosieguo dell'esame il testo unificato presentato dalla relatrice e l'intenzione del suo gruppo di presentare emendamenti.
Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione delibera, quindi, di adottare come testo base per il seguito dell'esame la proposta di testo unificato elaborato dalla relatrice.
Piero FASSINO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, avverte che il termine per la presentazione di emendamenti è fissato per martedì 8 settembre, alle ore 15. Rinvia, quindi, il seguito dell'esame ad altra seduta.
La seduta termina alle 14.40.
TESTO AGGIORNATO AL 23 SETTEMBRE 2020
ALLEGATO 1
Proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che modifica il regolamento (UE) 2017/1601 che istituisce il Fondo europeo per lo sviluppo sostenibile (EFSD), la garanzia dell'EFSD e il Fondo di garanzia dell'EFSD. (COM(2020) 407 final).
Relazione della Commissione al Parlamento europeo e al Consiglio sull'attuazione del Fondo europeo per lo sviluppo sostenibile (COM(2020) 224 final).
DOCUMENTO FINALE APPROVATO DALLA COMMISSIONE
La Commissione III,
esaminati, ai sensi dell'articolo 127 del Regolamento della Camera dei deputati, la Proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che modifica il regolamento (UE) 2017/1601 che istituisce il Fondo europeo per lo sviluppo sostenibile (EFSD), la Garanzia dell'EFSD e il Fondo di garanzia dell'EFSD (COM(2020)407) e la Relazione della Commissione al Parlamento europeo e al Consiglio sull'attuazione del Fondo europeo per lo sviluppo sostenibile (COM/2020/224);
premesso che:
il Fondo europeo per lo sviluppo sostenibile (EFSD) è volto a sostenere le operazioni di finanziamento e di investimento nei Paesi terzi dell'UE finalizzate a conseguire, in particolare, i seguenti obiettivi: contribuire allo sviluppo sostenibile nelle sue dimensioni economica, sociale e ambientale così come all'attuazione dell'Agenda 2030; contribuire all'attuazione dell'agenda europea sulla migrazione; rafforzare le aree e i settori socioeconomici e le connesse infrastrutture pubbliche e private; erogare finanziamenti e sostenere lo sviluppo del settore privato e cooperativo, con un'attenzione particolare per le aziende locali e le micro, piccole e medie imprese; contribuire all'azione per il clima, alla tutela e alla gestione dell'ambiente, assegnando almeno il 28 per cento dei finanziamenti agli investimenti che contribuiscono all'azione per il clima, alle energie rinnovabili e all'efficienza nell'uso delle risorse;
e considerato che:
la proposta di regolamento, alla luce dell'impatto della crisi provocata dalla pandemia di COVID-19 e delle azioni messe in atto dall'UE per sostenere i Paesi terzi e in particolare, i Paesi dei Balcani Occidentali, quelli del Vicinato orientale e meridionale e i Paesi africani, ha l'obiettivo di aumentare la portata dell'attuale Fondo europeo per lo sviluppo sostenibile;
la proposta prevede, in particolare, di: estendere l'ambito di applicazione geografica dell'EFSD ai Balcani Occidentali; aumentare il contributo del bilancio dell'Unione al Fondo con un importo supplementare di 1.040 milioni di euro tramite un adeguamento del quadro finanziario 2014-2020; estendere fino al 31 dicembre 2021 il periodo di investimento dell'attuale regolamento EFSD, in scadenza il 31 dicembre 2020;
nella relazione del Governo sulla proposta, trasmessa ai sensi dell'articolo 6, comma 5, della legge 24 dicembre 2012, n. 234, si indica che essa appare pienamente conforme all'interesse nazionale nella misura in cui contribuisce a sostenere i sistemi economici dei Paesi partner e a rafforzarli, contribuendo alla stabilità degli stessi Paesi; inoltre, soprattutto i Paesi dei Balcani Occidentali rappresentano mercati di sbocco per le imprese italiane e una accresciuta liquidità e un maggiore accesso al credito per le piccole e medie imprese ivi localizzate potrebbero facilmente tradursi in un'espansione del mercato italiano e in una maggiore possibilità di partenariati produttivi;
nell'ambito dell'accordo raggiunto nel Consiglio europeo del 17-21 luglio scorso è stata soppressa la dotazione aggiuntiva di risorse per il 2020 e che, pertanto, verrebbe meno l'incremento del Fondo disposto dalla proposta di regolamento in esame;
appare pertanto necessario assicurare al Fondo, nell'attuale programmazione, stanziamenti adeguati avvalendosi degli strumenti di flessibilità del bilancio, tenuto conto del fatto che la proposta di regolamento ne estende l'ambito di applicazione ai Balcani Occidentali, in quanto attualmente il regolamento si applica solo ai Paesi dell'Africa subsahariana e del vicinato europeo, sia meridionale che orientale;
nella relazione sull'attuazione dell'EFSD, relativa al periodo 1o gennaio 2017 – 30 settembre 2019, la Commissione europea traccia un bilancio positivo delle operazioni di finanziamento condotte nell'ambito del Fondo;
rilevato che il nuovo Fondo europeo per lo sviluppo sostenibile plus (EFSD+), nell'ambito della prossima programmazione finanziaria 2021-2027, sarà disciplinato nell'ambito dello Strumento di vicinato, cooperazione allo sviluppo e cooperazione internazionale (NDICI), la cui proposta è in corso di esame;
rilevata altresì la necessità che il presente documento sia trasmesso al Parlamento europeo, al Consiglio e alla Commissione europea nell'ambito del dialogo politico,
esprime una
VALUTAZIONE FAVOREVOLE
con le seguenti osservazioni:
a) valuti il Governo, nelle sedi europee, l'opportunità di assicurare, anche utilizzando gli ampi margini di flessibilità del bilancio, risorse adeguate alla dotazione del Fondo europeo per lo sviluppo sostenibile (EFSD), affinché, nell'ambito della corrente programmazione finanziaria 2014-2020, sia riservata ai Balcani Occidentali una quota di finanziamento appropriata;
b) si valuti l'opportunità di prevedere che una quota delle risorse del futuro EFSD+, nell'ambito della prossima programmazione finanziaria 2021-2027, sia effettivamente indirizzata ai Paesi meno sviluppati (LDCs);
c) valuti, infine, il Governo l'opportunità di garantire l'efficace partecipazione dell'Italia alla programmazione del futuro nuovo strumento NDICI, tenendo in considerazione le priorità dell'Italia relativamente alle aree geografiche e tematiche verso le quali indirizzare progetti ed operazioni dell'EFSD+, nonché di elaborare una strategia allargata di coinvolgimento di partner ed investitori privati italiani che possa produrre ricadute positive anche sul sistema italiano.
ALLEGATO 2
Istituzione di una Commissione parlamentare per le questioni degli italiani all'estero. C. 802 Longo, C. 925 Carè ed altri, C. 1129 Fitzgerald Nissoli ed altri, C. 2159 Ungaro, C. 2239 Schirò ed altri, C. 2270 Siragusa e C. 2570 Formentini ed altri.
TESTO UNIFICATO ADOTTATO COME TESTO BASE
Art. 1.
(Finalità)
1. È istituita la Commissione parlamentare bicamerale per gli italiani nel mondo, di seguito denominata «Commissione», con compiti di:
a) indirizzo e controllo sulle politiche e sugli interventi riguardanti i cittadini italiani residenti all'estero, tenendo conto dell'evoluzione sociale, culturale, civile e generazionale avvenuta nei diversi contesti geopolitici, sia per rilevarne e risolverne i problemi, sia per individuare le modalità più idonee a promuoverne la partecipazione al perseguimento del progresso economico, scientifico e culturale e degli interessi nazionali della Repubblica;
b) promozione delle politiche di sostegno agli italiani all'estero;
c) studio, monitoraggio e approfondimento delle questioni riguardanti gli italiani all'estero;
d) ricognizione e proposta nelle materie attinenti ai fenomeni di mobilità degli emigranti italiani, con particolare riferimento ai giovani diplomati e laureati che lasciano il territorio nazionale per ragioni di lavoro, di studio e di ricerca.
2. A tal fine la Commissione definisce un programma di attività avvalendosi del contributo delle comunità italiane all'estero, delle Regioni, delle Amministrazioni pubbliche, del Consiglio generale degli italiani all'estero (CGIE), dei Com.it.es (Comitato degli italiani all'estero) e delle principali associazioni degli italiani all'estero.
Art. 2.
(Attività)
1. La Commissione:
a) valuta la coerenza della legislazione vigente con il rispetto e con il sostegno dei fondamentali diritti sociali, civili e politici dei migranti italiani adottando iniziative per favorire il coordinamento tra la normativa nazionale e quella regionale in tema di migrazioni: avanzando proposte per la coerenza delle politiche e delle attività delle amministrazioni statali, regionali e locali nei confronti dell'emigrazione italiana; promuovendo, in generale, un aggiornamento del sistema normativo, anche segnalando alle Camere le principali esigenze e le iniziative più opportune per perseguire tale risultato, dandone conto nelle relazioni di cui all'articolo 6;
b) elabora criteri per promuovere il coordinamento delle iniziative delle regioni a favore dei rispettivi cittadini emigrati all'estero;
c) verifica il percorso di integrazione compiuto dagli italiani presenti nei rispettivi Paesi di residenza e l'eventuale esistenza di situazioni di emarginazione e discriminazione nei loro confronti, la parità di godimento dei diritti sociali, civili e politici da parte dei cittadini italiani residenti all'estero rispetto a quelli residenti in Italia, indicando gli interventi per la tutela dei loro diritti, rilevando la dimensione della ripresa dei flussi di mobilità e di espatrio, proponendo misure di orientamento e di accompagnamento, in Italia e all'estero;
d) studia le tematiche inerenti alle nuove generazioni di discendenti da cittadini italiani;
e) favorisce la promozione integrata del sistema Italia nel mondo, individuando le modalità per favorire la partecipazione delle comunità italiane all'estero alle iniziative volte all'internazionalizzazione delle imprese italiane; individuando le condizioni e le misure funzionali al mantenimento e al miglioramento delle relazioni economiche e sociali esistenti tra gli italiani residenti all'estero, le imprese anche italiane operanti nei Paesi in cui essi risiedono e il sistema produttivo italiano; verificando la coerenza e il legame tra le attività di promozione culturale e le norme e le politiche volte all'internazionalizzazione del Paese;
f) ai fini di cui alla lettera e), promuove una ricognizione dell'imprenditoria italiana all'estero e degli imprenditori di origine italiana, con particolare riguardo alla presenza di comunità di imprenditori organizzate dalle associazioni italiane di categoria all'estero, e la realizzazione di una banca di dati, da utilizzare anche per favorire forme associative tra le imprese;
g) promuove la diffusione della lingua e della cultura italiana nel mondo in un quadro interculturale e multilinguistico, anche attraverso il potenziamento delle scuole italiane e dei corsi di lingua e di cultura nelle scuole locali, negli istituti di cultura italiana all'estero e presso gli enti gestori, proponendo indirizzi per il coordinamento dell'attività dei soggetti pubblici e privati che operano in tale settore; favorendo la programmazione degli interventi a livello di Paese; favorendo l'integrazione delle proposte formative italiane nei sistemi scolastici e universitari di altri Paesi, nonché verificando il legame tra le attività di promozione culturale e le norme e le politiche volte all'internazionalizzazione del Paese; realizzando periodiche azioni di monitoraggio sulla situazione esistente nelle aree del mondo nelle quali si manifesti un interesse per la cultura italiana e favorendo l'integrazione delle discipline attinenti alla lingua e alla cultura italiane nei sistemi scolastici e universitari degli Stati esteri;
h) valorizza le espressioni storico-culturali delle comunità italiane nel mondo e dei suoi esponenti più significativi, nell'ambito di una concezione bidirezionale delle relazioni culturali che superi forme ormai inattuali di mera trasmissione di modelli elaborati in ambito nazionale;
i) sulla base dell'analisi dell'emigrazione italiana e di tutte le forme di mobilità degli italiani nel mondo propone atti di indirizzo e soluzioni normative per contrastare fenomeni migratori malsani e nocivi per il pieno sviluppo del Paese, promuove un processo migratorio circolare delle persone e delle competenze per rendere l'Italia una comunità di attrazione e non di appartenenza.
2. La Commissione promuove:
a) l'adeguamento degli istituti della rappresentanza degli italiani all'estero all'evoluzione delle comunità italiane nel mondo;
b) il monitoraggio sulla legge elettorale per la circoscrizione Estero al fine di rendere efficaci e sicure le modalità di voto dei cittadini italiani residenti all'estero e sostenerne la partecipazione alle consultazioni locali nei Paesi di insediamento;
c) la definizione di nuove regole per il recupero e per il mantenimento della cittadinanza degli italiani residenti all'estero;
d) l'adeguamento della rete e dei servizi consolari e diplomatici italiani nel mondo per rispondere in modo efficace ai bisogni degli italiani residenti all'estero e per tutelare gli interessi dell'Italia sul piano economico, politico e culturale;
e) iniziative per il rafforzamento dei media di lingua italiana all'estero, anche operanti su piattaforme satellitari o informatiche, e per l'adeguatezza dei livelli, delle forme e della qualità dell'informazione destinata alle comunità italiane all'estero e ai nuovi migranti, anche per consentire un più consapevole sviluppo della partecipazione alla vita democratica italiana da parte dei cittadini italiani all'estero, nonché per sollecitare l'attenzione del sistema informativo nazionale sulla condizione e sulla storia degli emigrati italiani, al fine di sostenere una più diffusa ed efficace informazione di ritorno e mantenere il rapporto con la terra di origine e le sue realtà economico-industriali;
f) indirizzi sull'assistenza nei riguardi degli italiani residenti all'estero sostenendo l'attività dell'Istituto nazionale della previdenza sociale in favore degli italiani residenti all'estero;
g) l'aggiornamento della regolamentazione dell'Anagrafe degli italiani residenti all'estero (AIRE);
h) una riforma dei patronati italiani all'estero;
i) accordi internazionali in materia di tutela del lavoro, sociale, previdenziale e tributaria di interesse per le comunità italiane all'estero;
j) accordi internazionali per facilitare scambi tra università o altri istituti di alta formazione italiani e stranieri per la realizzazione di studi, ricerche e programmi di formazione riguardanti gli italiani residenti all'estero e per il potenziamento dei processi per accelerare e semplificare il riconoscimento dei titoli di studio e delle abilitazioni professionali conseguiti all'estero o in Italia;
k) il dialogo con i parlamentari di origine italiana eletti negli Stati esteri allo scopo di comparare le rispettive legislazioni in materia di diritti dei migranti e di misure di integrazione, nonché di diffondere la cultura, i modelli di vita e i prodotti italiani nel mondo;
l) le iniziative ritenute opportune per favorire la partecipazione degli italiani residenti all'estero alle politiche italiane di cooperazione allo sviluppo;
m) le condizioni per realizzare una rete di rapporti permanenti con i nuovi migranti ed efficaci misure atte a favorire i rientri;
n) l'approfondimento delle tematiche attinenti la situazione degli italiani residenti all'estero, di quelli rimpatriati e di coloro che intendano trasferire all'estero la propria residenza.
Art. 3.
(Composizione)
1. La Commissione è composta da diciotto senatori e diciotto deputati, nominati, pariteticamente, dal Presidente del Senato della Repubblica e dal Presidente della Camera dei deputati su designazione dei gruppi, in modo da assicurare la presenza di almeno un rappresentante per ciascun gruppo costituito in almeno uno dei due rami del Parlamento, nonché in modo proporzionale alla consistenza dei gruppi dando priorità ai deputati e ai senatori eletti nella circoscrizione Estero, garantendo l'equilibrata rappresentanza dei sessi.
Art. 4.
(Ufficio di presidenza della Commissione)
1. Il Presidente della Camera convoca la Commissione entro novanta giorni dall'inizio della legislatura per la propria costituzione, la quale ha luogo mediante la elezione dell'ufficio di presidenza composto di un presidente, di due vicepresidenti e di due segretari. In sede di prima attuazione della presente legge, la Commissione si riunisce per la prima seduta entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore della legge medesima.
2. Il presidente è eletto al primo turno a maggioranza assoluta dei componenti. Se nessuno riporta tale maggioranza, si procede al ballottaggio tra i due candidati che hanno ottenuto il maggior numero di voti. È eletto il candidato che riporta il maggior numero di voti. In caso di parità di voti è proclamato eletto o entra in ballottaggio il più anziano di età.
Art. 5.
(Funzionamento)
1. La Commissione adotta un proprio regolamento interno.
2. Per lo svolgimento delle proprie attività, la Commissione può:
a) svolgere audizioni e acquisire informazioni, dati e documenti dalle amministrazioni pubbliche e da qualunque altro soggetto che si occupi delle questioni attinenti all'emigrazione;
b) chiedere, per il tramite del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale, la trasmissione di informazioni e documenti relativi alla condizione delle comunità italiane all'estero da parte di Stati esteri e organizzazioni internazionali;
c) acquisire informazioni, dati e documenti sui risultati delle attività svolte dalla Pubblica Amministrazione e da organismi, anche europei e internazionali, che si occupano di questioni concernenti gli italiani all'estero;
d) chiedere informazioni e ricevere comunicazioni e segnalazioni da tutti gli organi di rappresentanza degli italiani all'estero istituiti dalla legge.
3. La Commissione, per l'esercizio delle competenze ad essa attribuite, può ascoltare rappresentanti del Governo, delle regioni e degli altri enti pubblici, nonché esponenti della comunità degli italiani all'estero.
4. Per le sue finalità la Commissione essa può compiere missioni anche all'estero qualora ravvisi l'esigenza di approfondire l'esame di aspetti relativi alla condizione degli italiani ivi residenti, anche al fine di verificare l'esistenza di eventuali criticità, avvalendosi anche della collaborazione del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale, del Dipartimento per gli affari europei della Presidenza del Consiglio dei ministri e degli organismi rappresentativi degli italiani all'estero. La Commissione può svolgere missioni anche presso le istituzioni dell'Unione europea o presso organizzazioni internazionali al fine di approfondire l'esame degli aspetti relativi alla condizione degli italiani nel mondo.
Art. 6.
(Relazioni)
1. La Commissione presenta annualmente alle Camere una relazione sui risultati della propria attività.
2. La Commissione può trasmettere relazioni e segnalazioni alle Camere e al Governo, ogni qualvolta lo ritenga, per formulare osservazioni e proposte sugli effetti, sui limiti e sull'eventuale necessità di adeguamento della legislazione vigente per promuovere la condizione degli italiani nel mondo e risolvere i problemi individuati, anche per garantire la rispondenza alla normativa dell'Unione europea e in riferimento ai diritti previsti dalle convenzioni internazionali.
3. Il Consiglio generale degli italiani all'estero trasmette annualmente alla Commissione una relazione sullo stato delle comunità italiane all'estero.
Art. 7.
(Dotazioni e strutture)
1. Per l'esercizio delle sue funzioni la Commissione fruisce di personale, locali e strumenti operativi messi a disposizione dai Presidenti delle Camere, d'intesa tra loro.