XI Commissione

Lavoro pubblico e privato

Lavoro pubblico e privato (XI)

Commissione XI (Lavoro)

Comm. XI

Lavoro pubblico e privato (XI)
SOMMARIO
Mercoledì 22 luglio 2020

SEDE CONSULTIVA:

Programma Nazionale di Riforma per l'anno 2020, di cui alla III Sezione del Documento di economia e finanza 2020. Doc. LVII, n. 3 – Sezione III e Allegati (Parere alla V Commissione) (Seguito dell'esame e conclusione – Parere favorevole con osservazione) ... 187

ALLEGATO 1 (Parere approvato) ... 196

Rendiconto generale dell'Amministrazione dello Stato per l'esercizio finanziario 2019. C. 2572 Governo.
Disposizioni per l'assestamento del bilancio dello Stato per l'anno finanziario 2020. C. 2573 Governo.
Tabella n. 2: Stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze (limitatamente alle parti di competenza).
Tabella n. 4: Stato di previsione del Ministero del lavoro e delle politiche sociali (limitatamente alle parti di competenza) (Parere alla V Commissione) (Seguito dell'esame congiunto e conclusione – Relazioni favorevoli) ... 187

ALLEGATO 2 (Relazione approvata) ... 198

ALLEGATO 3 (Relazione approvata) ... 200

ALLEGATO 4 (Relazione approvata) ... 201

SEDE REFERENTE:

Norme in materia di rappresentanza sindacale nei luoghi di lavoro, di rappresentatività delle organizzazioni sindacali e di efficacia dei contratti collettivi di lavoro, nonché delega al Governo per l'introduzione di disposizioni sulla collaborazione dei lavoratori alla gestione delle aziende, in attuazione dell'articolo 46 della Costituzione. C. 707 Polverini e C. 2198 De Lorenzo (Seguito esame e rinvio. – Revoca dell'abbinamento della proposta di legge C. 2198) ... 190

Norme sull'accertamento della rappresentatività delle organizzazioni sindacali dei lavoratori e dei datori di lavoro privati. C. 788 Gribaudo (Seguito esame e rinvio) ... 191

COMITATO RISTRETTO:

Modifiche all'articolo 46 del codice delle pari opportunità tra uomo e donna, di cui al decreto legislativo 11 aprile 2006, n. 198, in materia di rapporto sulla situazione del personale. C. 522 Ciprini, C. 615 Gribaudo, C. 1320 Boldrini, C. 1345 Benedetti, C. 1675 Gelmini, C. 1732 Vizzini, C. 1925 CNEL, C. 2338 Carfagna, C. 2424 Fusacchia e C. 2454 Carfagna ... 192

INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA:

5-04418 Legnaioli: Salvaguardia dei posti di lavoro e rilancio dell'occupazione nella regione Toscana ... 193

ALLEGATO 5 (Testo della risposta) ... 202

5-04419 Polverini: Stabilizzazione del personale precario dell'ANPAL ... 193

ALLEGATO 6 (Testo della risposta) ... 204

5-04420: Gribaudo: Iniziative volte a garantire l'erogazione del bonus di 600 euro ai professionisti con partita IVA in regime di monocommittenza ... 193

ALLEGATO 7 (Testo della risposta) ... 205

5-04421 Rizzetto: Accesso al pensionamento dei lavoratori esclusi dai provvedimenti di salvaguardia già adottati ... 194

ALLEGATO 8 (Testo della risposta) ... 206

5-04422 Barzotti: Erogazione dei buoni pasto ai lavoratori in regime di lavoro agile ... 194

ALLEGATO 9 (Testo della risposta) ... 207

5-04417 Giannone: Risarcimento degli operatori sanitari liberi professionisti che hanno contratto il COVID-19 ... 194

ALLEGATO 10 (Testo della risposta) ... 209

XI Commissione - Resoconto di mercoledì 22 luglio 2020

SEDE CONSULTIVA

  Mercoledì 22 luglio 2020. — Presidenza del presidente Andrea GIACCONE.

  La seduta comincia alle 13.35.

Programma Nazionale di Riforma per l'anno 2020, di cui alla III Sezione del Documento di economia e finanza 2020.
Doc. LVII, n. 3 – Sezione III e Allegati.
(Parere alla V Commissione).
(Seguito dell'esame e conclusione – Parere favorevole con osservazione).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 21 luglio 2020.

  Andrea GIACCONE, presidente, comunica che, nella seduta odierna, la Commissione, ai sensi dell'articolo 118-bis del Regolamento, esprimerà il parere di competenza alla V Commissione sul Programma Nazionale di Riforma, di cui alla III Sezione del Documento di economia e finanza 2020, il cui esame è stato rinviato nella seduta di ieri, martedì 21 luglio.
  Invita, quindi, la relatrice, onorevole Mura, a illustrare la sua proposta di parere.

  Romina MURA (PD), relatrice, illustra la sua proposta di parere favorevole, soffermandosi, in particolare, sull'osservazione, volta ad auspicare il potenziamento degli attuali strumenti di prevenzione e controllo della salute e sicurezza dei lavoratori, in attesa che vengano adottate le preannunciate misure di attuazione e aggiornamento del Testo unico per la salute e la sicurezza sui luoghi di lavoro (vedi allegato 1).

  Nessuno chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere favorevole con osservazione della relatrice (vedi allegato 1).

Rendiconto generale dell'Amministrazione dello Stato per l'esercizio finanziario 2019.
C. 2572 Governo.
Disposizioni per l'assestamento del bilancio dello Stato per l'anno finanziario 2020.
C. 2573 Governo.
Tabella n. 2: Stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze (limitatamente alle parti di competenza).
Tabella n. 4: Stato di previsione del Ministero del lavoro e delle politiche sociali (limitatamente alle parti di competenza).
(Parere alla V Commissione).
(Seguito dell'esame congiunto e conclusione – Relazioni favorevoli).

  La Commissione prosegue l'esame congiunto dei provvedimenti in titolo, rinviato nella seduta del 21 luglio 2020.

  Andrea GIACCONE, presidente, avverte che la Commissione prosegue l'esame congiunto, ai sensi dell'articolo 119, comma 8, del Regolamento, del disegno di legge recante il rendiconto generale dell'Amministrazione dello Stato per l'anno finanziario 2019 e del disegno di legge recante disposizioni per l'assestamento del bilancio dello Stato per l'anno finanziario 2020, per le parti di competenza, rinviato nella seduta di ieri.
  Comunica preliminarmente che non sono stati presentati emendamenti riferiti alle parti di competenza del disegno di legge recante disposizioni per l'assestamento del bilancio dello Stato per l'anno finanziario 2020.
  Dà quindi la parola al relatore, onorevole Invidia, per l'illustrazione delle sue proposte di relazione sul disegno di legge recante il rendiconto per l'anno 2019 e sulle Tabelle n. 2 e n. 4 allegate al disegno di legge recante l'assestamento del bilancio dello Stato per l'anno finanziario 2020.

  Niccolò INVIDIA (M5S), relatore, illustra le proposte di relazione favorevoli con riferimento al disegno di legge recante il rendiconto 2019 e con riferimento alla Tabella n. 2 e alla Tabella n. 4 allegate al disegno di legge di assestamento 2020 (vedi allegati 2, 3 e 4).

  Paolo ZANGRILLO (FI) preannuncia il voto contrario del gruppo Forza Italia sulle proposte di relazione del relatore. In particolare, con riferimento al disegno di legge di assestamento 2020, pur dando atto del notevole sforzo finanziario del Governo per contrastare le devastanti conseguenze dell'epidemia di COVID-19, stigmatizza la mancanza di visione a medio e lungo termine che caratterizza il provvedimento. Per quanto riguarda il disegno di legge recante il rendiconto 2019, condivide le osservazioni espresse dalla Corte dei conti, nella Relazione sul rendiconto generale dello Stato 2019, sul Reddito di cittadinanza e su «Quota 100», provvedimenti che hanno fallito gli obiettivi, nonostante la gran mole di risorse messe in campo. Infatti, il Reddito di cittadinanza si è rivelato uno strumento meramente assistenziale, essendo pochissimi i percettori del sussidio che sono stati avviati al lavoro. «Quota 100» ha permesso l'accesso al pensionamento di una platea limitata di soggetti, che non sono stati rimpiazzati da nuovi assunti, fallendo nel compito di favorire la cosiddetta staffetta generazionale, come era nei disegni del precedente Governo. Le politiche del lavoro hanno continuato a evidenziare i ben noti limiti, accentuati dalla perdurante inerzia dell'ANPAL, riconducibile a scelte gestionali sbagliate e al conflitto tra presidente e direttore generale. Il mercato del lavoro, inoltre, ha subito anche le conseguenze delle rigidità introdotte dal cosiddetto «decreto Dignità» nella disciplina dei rinnovi dei contratti a termine, che ha negato la necessaria flessibilità agli imprenditori, impossibilitati, nel frangente attuale, ad adottare programmi a medio termine. Sul punto, preannuncia che il suo gruppo continuerà, in ogni sede possibile, a presentare proposte emendative che sospendano o mitighino gli effetti di tali disposizioni, augurandosi che esse siano accolte dalla maggioranza, diversamente da quanto successo fino ad ora.

  Antonio VISCOMI (PD), preannunciando il voto favorevole del gruppo Partito Democratico sulle proposte di relazione del relatore, osserva che l'esplosione della spesa per le politiche passive del lavoro e per trasferimenti assistenziali nell'anno in corso, certificata dal disegno di legge di assestamento 2020, riconducibile alle conseguenze dell'emergenza sanitaria, non può in nessun modo pregiudicare le politiche future, che si potranno avvalere anche degli ingenti finanziamenti messi in campo dalle istituzioni europee. Sul rendiconto 2019, condividendo, come il collega Zangrillo, quanto affermato dalla Corte dei conti sul fallimento di «Quota 100», sottolinea che, nel Programma Nazionale di Ricerca, su cui la Commissione si è testé espressa, il Governo ha anticipato il suo impegno a ripensare alcuni aspetti del sistema previdenziale. Con riferimento, poi, alle politiche attive del lavoro, che, come risulta dal rendiconto, non hanno beneficiato degli effetti dell'entrata in vigore del Reddito di cittadinanza, sottolinea la necessità che esse siano strettamente legate alla politica delle imprese, perché solo tale connessione permetterebbe al legislatore il raggiungimento degli obiettivi che si prefigge. Concorda, inoltre, con la necessità di assicurare ai datori di lavoro margini di flessibilità nel ricorso ai contratti, anche se sottolinea la necessità di superare, sul punto, le troppe rigidità ideologiche che dividono gli schieramenti politici. Infine, ritiene che l'unico dato inaccettabile, per la Commissione lavoro, sia la riduzione delle risorse del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, certificata dal rendiconto, incompatibile con il ruolo chiave che tale Dicastero è chiamato a svolgere, soprattutto in presenza di una crisi grave come quella in atto.

  Elena MURELLI (LEGA), preannunciando il voto contrario del gruppo Lega sulle proposte di relazione del relatore, ritiene condivisibili alcune delle affermazioni dei colleghi intervenuti. In particolare, ricorda che, come partito facente parte della maggioranza che sosteneva il precedente Governo, la Lega aveva cercato di introdurre miglioramenti all'impianto iniziale del Reddito di cittadinanza, allo scopo di evitare che esso si connotasse come un istituto meramente assistenziale. Tuttavia, l'immediata accelerazione dell'attuazione di tale strumento da parte dell'INPS, sganciata dal processo di organizzazione delle strutture per l'attuazione delle politiche attive, in particolare dell'ANPAL, ha pregiudicato la possibilità di valorizzare l'aspetto di promozione dell'avviamento al lavoro, che pure il Reddito di cittadinanza possiede. Pertanto, il mercato del lavoro italiano continua a subire le conseguenze del mancato incrocio tra domanda e offerta di lavoro. Condivide le osservazioni del collega Zangrillo sull'eccessivo irrigidimento introdotto dal cosiddetto «decreto Dignità» in materia di contratti a termine e ricorda che la sua proposta di legge n. 1818, attualmente all'esame della Commissione, reca proposte finalizzate al superamento delle principali criticità evidenziate. Tali proposte potrebbero essere affiancate anche dalla reintroduzione dei voucher, che permetterebbero ai datori di lavoro di assumere con procedure semplificate a fronte di particolari esigenze. Invita, quindi, a verificare i risultati dell'applicazione di «Quota 100» alla fine del periodo di sperimentazione, in quanto l'accesso al pensionamento di coloro che matureranno i requisiti permetterà il subentro di molti di coloro che perderanno il lavoro a causa della crisi innescata dalla pandemia. Infine, come il collega Viscomi, ritiene inaccettabile la riduzione delle risorse del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, evidenziata dal disegno di legge recante il Rendiconto 2020.

  Claudio COMINARDI (M5S), preannunciando il voto favorevole del gruppo Movimento 5 Stelle sulle proposte di relazione del relatore, non condivide le critiche espresse dai colleghi intervenuti sul Reddito di cittadinanza e sulla disciplina in materia di contratti a termine introdotta dal cosiddetto «decreto Dignità». Con riferimento al primo istituto, ricorda che, essendo uno strumento volto principalmente al contrasto della povertà, esso doveva essere immediatamente applicato. D'altro canto, il processo di riorganizzazione delle politiche attive è in corso, come dimostra l'avvenuta assunzione dei navigator, giovani estremamente qualificati, che hanno superato difficili prove di selezione. Sicuramente, molto rimane da fare, ma è necessario tenere sempre presente che si è partiti da un livello estremamente basso di sviluppo delle politiche attive del lavoro. Invita, quindi, i colleghi a prendere in considerazione i dati dell'OCSE, che certificano che il mercato del lavoro italiano è tra i più flessibili in Europa, e ricorda che il «decreto Dignità» ha introdotto misure per contrastare gli abusi, le quali hanno centrato l'obiettivo, come dimostra l'alto numero di contratti a termine trasformati in contratti a tempo indeterminato dopo l'entrata in vigore della nuova disciplina. Si augura che sul tema non ci siano ripensamenti da parte della maggioranza, in quanto il «decreto Dignità» ha introdotto un sistema che assicura comunque flessibilità ai datori di lavoro.

  Graziano MUSELLA (FI), a integrazione delle riflessioni del collega Zangrillo, intende richiamare l'attenzione della Commissione sulla marginalizzazione del ruolo dei comuni nella gestione del Reddito di cittadinanza, nonostante essi siano i migliori conoscitori delle reali situazioni di povertà nel territorio e dei servizi di avviamento al lavoro dei percettori del beneficio. Da questo punto di vista, sottolinea che il personale comunale è mediamente anziano e le amministrazioni locali dovrebbero poter assumere nuovo personale con procedure semplificate, anche attingendo alle graduatorie dei percettori del Reddito di cittadinanza. La stessa finalità potrebbe essere soddisfatta con la reintroduzione dei voucher, a patto che l'onere della copertura assicurativa dei lavoratori sia posta a carico dello Stato.

  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione, con distinte votazioni, approva le proposte di relazione formulate dal relatore con riferimento al disegno di legge recante il rendiconto per l'anno 2019 e alle Tabelle n. 2 e n. 4, allegate al disegno di legge recante l'assestamento del bilancio dello Stato per l'anno finanziario 2020 (vedi allegati 2, 3 e 4).
  Delibera, altresì, di nominare il deputato Invidia quale relatore presso la V Commissione.

  La seduta termina alle 14.30.

SEDE REFERENTE

  Mercoledì 22 luglio 2020. — Presidenza del presidente Andrea GIACCONE.

  La seduta comincia alle 14.30.

Norme in materia di rappresentanza sindacale nei luoghi di lavoro, di rappresentatività delle organizzazioni sindacali e di efficacia dei contratti collettivi di lavoro, nonché delega al Governo per l'introduzione di disposizioni sulla collaborazione dei lavoratori alla gestione delle aziende, in attuazione dell'articolo 46 della Costituzione.
C. 707 Polverini e C. 2198 De Lorenzo.
(Seguito esame e rinvio. – Revoca dell'abbinamento della proposta di legge C. 2198).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 15 luglio 2020.

  Andrea GIACCONE, presidente, avverte che la Commissione prosegue l'esame in sede referente delle abbinate proposte di legge n. 707 Polverini e 2198 De Lorenzo, recanti norme in materia di rappresentanza sindacale nei luoghi di lavoro, di rappresentatività delle organizzazioni sindacali e di efficacia dei contratti collettivi di lavoro, nonché delega al Governo per l'introduzione di disposizioni sulla collaborazione dei lavoratori alla gestione delle aziende, in attuazione dell'articolo 46 della Costituzione, rinviato, da ultimo, nella seduta del 15 luglio 2020.
  Ricorda che, in tale seduta, sulla base dell'orientamento dei gruppi emerso nel corso del dibattito, si era concordato di rinviare l'esame dei provvedimenti per consentire l'approfondimento della proposta di uno dei relatori, il deputato Cubeddu, non condivisa dall'altra relatrice, deputata Polverini, di adottare come testo base, per il prosieguo dell'istruttoria legislativa, la proposta di legge n. 2198 De Lorenzo.

  Renata POLVERINI (FI), relatrice, intervenendo sui lavori della Commissione, ribadisce la richiesta, già formulata nella seduta di ieri, di esaminare la sentenza della Corte costituzionale n. 150 del 2020, ai sensi dell'articolo 108 del Regolamento.

  Andrea GIACCONE, presidente, anticipa che la questione sollevata dalla deputata Polverini, trattandosi di decisione attinente all'organizzazione dei lavori della Commissione, sarà affrontata dall'Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, già convocato per la giornata odierna.

  Renata POLVERINI (FI), relatrice, pur prendendo atto di quanto assicurato dal Presidente, ritiene che l'articolo 108 del Regolamento non lasci margini di discrezionalità alla Commissione, configurando un vero e proprio obbligo di esaminare entro trenta giorni le sentenze della Corte costituzionale assegnate.

  Andrea GIACCONE, presidente, osserva che la costante e univoca prassi applicativa della richiamata disposizione regolamentare è nel senso della facoltatività, non dell'obbligatorietà, dell'esame delle sentenze della Corte costituzionale assegnate alle Commissioni. Pertanto, la proposta di avviare la procedura di cui all'articolo 108 del Regolamento non può che essere valutata in sede di Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi.
  Invita, quindi, i relatori, onorevoli Cubeddu e Polverini, a pronunciarsi in ordine alle modalità di prosecuzione dell'esame dei provvedimenti in titolo.

  Sebastiano CUBEDDU (M5S), relatore, ribadisce la sua proposta di adottare la proposta di legge n. 2198 De Lorenzo quale testo base su cui proseguire l'esame in sede referente.

  Renata POLVERINI (FI), relatrice, a fronte della ribadita volontà della maggioranza in ordine alle modalità di prosecuzione dell’iter, da cui emerge come non sia possibile procedere all'adozione della sua proposta di legge n. 707 come testo base, né procedere alla predisposizione di una proposta di testo unificato, in considerazione del fatto che la proposta di legge a sua prima firma era stata inserita nel programma dei lavori della Commissione nell'ambito della quota di argomenti riservata ai gruppi di opposizione, chiede che le due proposte di legge in esame siano disabbinate, in modo tale che il loro esame possa proseguire separatamente.

  Andrea GIACCONE, presidente, alla luce degli interventi dei relatori, chiarisce che, se la Commissione concorda, le proposte di legge n. 707 Polverini e n. 2198 De Lorenzo si intendono disabbinate e, pertanto, l'esame in sede referente procederà separatamente su ciascun progetto di legge, da considerarsi quale testo base nell'ambito del rispettivo procedimento.

  La Commissione concorda.

  Andrea GIACCONE, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

Norme sull'accertamento della rappresentatività delle organizzazioni sindacali dei lavoratori e dei datori di lavoro privati.
C. 788 Gribaudo.
(Seguito esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 27 maggio 2020.

  Andrea GIACCONE, presidente, avverte che la Commissione riprende l'esame in sede referente della proposta di legge n. 788 Gribaudo, recante norme sull'accertamento della rappresentatività delle organizzazioni sindacali dei lavoratori e dei datori di lavoro privati, rinviato nella seduta del 27 maggio 2020.
  Ricorda che, in tale data, la Commissione, su proposta delle relatrici, deputate Gribaudo ed Eva Lorenzoni, ha deliberato la nomina di un Comitato ristretto per il seguito dell'istruttoria legislativa, il quale ha concluso i propri lavori.
  Chiede, quindi, alle relatrici quali siano le loro proposte alla luce delle conclusioni del Comitato ristretto.

  Eva LORENZONI (LEGA), relatrice, anche a nome della collega Gribaudo, comunica che il Comitato ristretto non ha ritenuto opportuno elaborare un nuovo testo su cui proseguire l'istruttoria legislativa. Propone, pertanto, di fissare un termine per la presentazione delle proposte emendative alla proposta di legge n. 788 Gribaudo, su cui proseguirà l'esame della Commissione.

  Chiara GRIBAUDO (PD), relatrice, a integrazione della proposta della collega Lorenzoni, ritiene opportuno che il termine per la presentazione delle proposte emendative sia fissato per una data antecedente alla sospensione dei lavori della Camera.

  Debora SERRACCHIANI (PD), in considerazione dei numerosi provvedimenti vertenti su materie connesse che la Commissione sta esaminando in sede referente, auspica che il termine sia fissato alla ripresa dei lavori della Camera dopo la sospensione estiva, per permettere ai gruppi di approfondire tutte le questioni di interesse ed evitare sovrapposizioni. Alla ripresa dei lavori parlamentari, sarà possibile, a suo giudizio, passare alla fase emendativa per tutte queste proposte di legge.

  Niccolò INVIDIA (M5S) concorda con la proposta della collega Serracchiani.

  Chiara GRIBAUDO (PD), relatrice, ritiene che il grado di approfondimento raggiunto dalla Commissione sulla sua proposta di legge n. 788 consentirebbe la fissazione di un termine per gli emendamenti più ravvicinato, a garanzia di una rapida conclusione dell'esame.

  Elena MURELLI (LEGA), concordando con la relatrice, onorevole Gribaudo, ritiene opportuno fissare un termine ravvicinato per la presentazione delle proposte emendative.

  Andrea GIACCONE, presidente, osserva che la fissazione di un termine alla ripresa dei lavori parlamentari dopo la pausa estiva garantirebbe una migliore organizzazione dei lavori della Commissione, anche considerando che diverse proposte di legge in esame vertono su materie connesse.

  Debora SERRACCHIANI (PD) chiarisce che la sua proposta mira unicamente a facilitare i lavori della Commissione.

  Andrea GIACCONE, presidente, alla luce delle posizioni emerse dal dibattito, giudica opportuno rinviare la decisione all'Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi.
  Quindi, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 14.45.

COMITATO RISTRETTO

Modifiche all'articolo 46 del codice delle pari opportunità tra uomo e donna, di cui al decreto legislativo 11 aprile 2006, n. 198, in materia di rapporto sulla situazione del personale.
C. 522 Ciprini, C. 615 Gribaudo, C. 1320 Boldrini, C. 1345 Benedetti, C. 1675 Gelmini, C. 1732 Vizzini, C. 1925 CNEL, C. 2338 Carfagna, C. 2424 Fusacchia e C. 2454 Carfagna.

  Il Comitato ristretto si è riunito dalle 15 alle 15.20.

INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA

  Mercoledì 22 luglio 2020. — Presidenza del presidente Andrea GIACCONE. — Interviene il sottosegretario di Stato per il lavoro e le politiche sociali, Stanislao Di Piazza.

  La seduta comincia alle 15.25.

  Andrea GIACCONE, presidente, avverte che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche mediante la trasmissione diretta sulla web-TV della Camera dei deputati.

5-04418 Legnaioli: salvaguardia dei posti di lavoro e rilancio dell'occupazione nella regione Toscana.

  Donatella LEGNAIOLI (LEGA) illustra la sua interrogazione, volta ad apprendere dal Governo quali iniziative intenda adottare per rilanciare l'economia della Toscana, anche alla luce dell'inerzia delle istituzioni regionali.

  Il sottosegretario Stanislao DI PIAZZA risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 5).

  Donatella LEGNAIOLI (LEGA) si dichiara del tutto insoddisfatta della risposta del Sottosegretario, che giudica evasiva e vaga, laddove, al contrario, la sua interrogazione era suffragata da numerosi dati e dettagli. Si sarebbe aspettata proposte concrete da parte del Governo per aiutare gli imprenditori messi in ginocchio dalle conseguenze della pandemia. Ritiene, infatti, che nella perdurante inerzia delle istituzioni, sia regionali sia nazionali, si faccia sempre più concreto il pericolo di disordini e rivendicazioni sociali.

5-04419 Polverini: stabilizzazione del personale precario dell'ANPAL.

  Renata POLVERINI (FI) illustra la sua interrogazione, volta a sapere dal Governo quali iniziative intenda assumere per favorire la stabilizzazione dei circa 650 dipendenti precari dell'ANPAL, di cui circa 260 in scadenza di contratto, che, a causa del continuo rimpallo delle responsabilità tra il Ministero del lavoro e delle politiche sociali e l'ANPAL medesima, versano ancora in situazione di grande incertezza.

  Il Sottosegretario Stanislao DI PIAZZA risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 6).

  Renata POLVERINI (FI), ringraziando il sottosegretario, dichiara di ammirarne il coraggio, per vedersi egli costretto a leggere una risposta che, ancora una volta, dimostra l'incapacità del Ministero del lavoro e delle politiche sociali di svolgere le sue funzioni, in questo caso per la mancanza di adeguate risorse finanziarie. Tuttavia, data l'assoluta necessità di provvedere alla stabilizzazione del personale precario di ANPAL, si augura che il Ministero, oltre a vigilare, eserciti nei confronti dell'Agenzia anche la sua funzione di indirizzo e si adoperi per porre fine a tale grave situazione, che coinvolge lavoratori di grande esperienza e preparazione.

5-04420: Gribaudo: iniziative volte a garantire l'erogazione del bonus di 600 euro ai professionisti con partita IVA in regime di monocommittenza.

  Chiara GRIBAUDO (PD) illustra la sua interrogazione, che richiama l'attenzione del Governo sulla necessità di assicurare ai professionisti e lavoratori autonomi con partita IVA e in regime di monocommittenza il percepimento del bonus di 600 euro previsto dall'articolo 44 del cosiddetto «decreto Cura Italia».

  Il Sottosegretario Stanislao DI PIAZZA risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 7).

  Chiara GRIBAUDO (PD), ringraziando il sottosegretario, non si sorprende del tenore della sua risposta, vertente su una materia che rientra anche nelle competenze del Ministero della giustizia. Auspica, quindi, l'impegno del Governo tutto a dare piena attuazione all'articolo 17 della legge n. 81 del 2017, che prevede l'attivazione di un tavolo tecnico di confronto permanente sul lavoro autonomo, per garantire uniformità di trattamento alle categorie più deboli di tale tipologia di lavoratori, spesso giovani molto qualificati, sfruttati dai committenti.

5-04421 Rizzetto: accesso al pensionamento dei lavoratori esclusi dai provvedimenti di salvaguardia già adottati.

  Walter RIZZETTO (FDI) rinuncia ad illustrare la sua interrogazione, richiamandosi al testo pubblicato.

  Il sottosegretario Stanislao DI PIAZZA risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 8).

  Walter RIZZETTO (FDI) ringrazia il Sottosegretario per l'accurata ricostruzione normativa di una vicenda su cui la Commissione si è impegnata sin dalle scorse legislature. Tuttavia, rispetto al passato, la situazione è peggiorata a causa della crisi conseguente alla pandemia di COVID-19 ed è divenuto urgente provvedere a coloro che si sono trovati senza stipendio e senza pensione a causa del repentino innalzamento dei requisiti pensionistici per l'entrata in vigore della riforma Fornero, non avendo potuto beneficiare della vera e propria «lotteria» dei provvedimenti di salvaguardia che si sono succeduti dal 2011. In questa legislatura, la maggioranza ha più volte bocciato le proposte presentate dalla sua parte politica, ma si augura che, alla luce degli impegni assunti dal Governo e ricordati dal Sottosegretario, tale chiusura sia superata, viste anche la ristretta platea dei potenziali beneficiari e le ridotte risorse finanziarie necessarie a sanare la situazione.

5-04422 Barzotti: erogazione dei buoni pasto ai lavoratori in regime di lavoro agile.

  Valentina BARZOTTI (M5S) rinuncia a illustrare la sua interrogazione, richiamandosi al testo pubblicato.

  Il sottosegretario Stanislao DI PIAZZA risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 9).

  Valentina BARZOTTI (M5S), ringraziando il Sottosegretario, si dichiara parzialmente soddisfatta della risposta, che, da un lato, dà conto della disponibilità del Governo ad affrontare la questione, ma, dall'altro, dimostra la necessità di riflettere sul ruolo delle organizzazioni sindacali. La regolamentazione della materia, infatti, è rinviata alla contrattazione, nonostante la mancanza di chiarezza sul punto, riconducibile all'assenza di previsioni specifiche nella legge n. 81 del 2017. L'adozione di provvedimenti specifici è divenuta urgente, stante la crescente diffusione della modalità di lavoro agile a causa delle conseguenze della pandemia, alla luce anche di recenti decisioni giurisprudenziali. Tale soluzione, tuttavia, dovrà escludere oneri a carico dei datori di lavoro.

5-04417 Giannone: risarcimento degli operatori sanitari liberi professionisti che hanno contratto il COVID-19.

  Veronica GIANNONE (M-NI-USEI-C !-AC) illustra la sua interrogazione, concernente gli operatori del settore sanitario liberi professionisti che, se contagiati dal COVID-19, non hanno diritto ad alcun risarcimento, a differenza dei colleghi che operano in regime di lavoro dipendente.

  Il sottosegretario Stanislao DI PIAZZA risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 10).

  Veronica GIANNONE (M-NI-USEI-C !-AC), pur ringraziando il Sottosegretario, dichiara che avrebbe auspicato maggiore chiarezza sulle intenzioni del Governo di intervenire per assicurare a operatori sanitari che, pur facendo lo stesso lavoro ed essendo esposti agli stessi rischi, non possono beneficiare della medesima copertura assicurativa dei colleghi che lavorano in regime di lavoro dipendente. Auspica, pertanto, che il Governo superi le sue incertezze e provveda al più presto, assicurando parità di trattamento a tali soggetti e ai loro familiari.

  Andrea GIACCONE, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.

  La seduta termina alle 16.05.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 19.45 alle 20.20.

XI Commissione - mercoledì 22 luglio 2020

ALLEGATO 1

Programma Nazionale di Riforma. Doc. LVII, n. 3 – Sezione III e Allegati.

PARERE APPROVATO

  La XI Commissione,
   esaminati, per quanto di competenza, la Sezione III del Documento di economia e finanza 2020, recante il Programma Nazionale di Riforma (PNR) per il medesimo anno, con la relativa appendice, nonché gli Allegati al medesimo Documento di economia e finanza;
   preso atto che il Programma illustra le politiche che il Governo intende adottare per il rilancio della crescita, l'innovazione, la sostenibilità, l'inclusione sociale e la coesione territoriale nel nuovo scenario determinato dal Coronavirus, nel quadro della cornice europea, costituita dalle Raccomandazioni al Paese approvate dal Consiglio Europeo nel luglio 2019, dall’Annual Sustainable Growth Strategy della Commissione Europea e dallo European Green Deal;
   considerato che il PNR traccia le linee essenziali del Programma di Ripresa e Resilienza (Recovery Plan) che il Governo metterà a punto alla luce della Comunicazione della Commissione Europea del 27 maggio per la creazione di un nuovo Strumento Europeo per la Ripresa (Next Generation EU);
   segnalati, tra gli investimenti che si intendono promuovere nel Recovery Plan, quelli per la digitalizzazione della pubblica amministrazione, che aumenteranno la produttività del lavoro a distanza, migliorando al contempo la qualità dei servizi forniti ai cittadini;
   osservato che, nell'ambito delle politiche macro-settoriali, il Programma punterà al rilancio e allo sviluppo di settori e filiere di particolare rilevanza in termini di valore aggiunto e occupazione;
   condiviso l'impegno del Governo di incrementare la dotazione del personale del Servizio sanitario nazionale, nell'ambito del disegno di rafforzamento di tutta la filiera della salute;
   apprezzato che, tra le riforme finalizzate ad accompagnare la strategia di rilancio, oltre alla riduzione del costo del lavoro attraverso la riduzione del cuneo fiscale, il Governo intende incentivare la produttività del lavoro con il rafforzamento degli incentivi fiscali al welfare contrattuale, la promozione della contrattazione decentrata in un sistema di relazioni industriali multi-livello e la salvaguardia della qualità dell'impiego, della stabilità occupazionale e di un livello di reddito collegato a uno standard minimo dignitoso, attraverso l'introduzione del salario minimo legale per i lavoratori a basso tasso di sindacalizzazione;
   considerato che il Governo è intenzionato a promuovere i percorsi di digitalizzazione dei luoghi di lavoro e la flessibilità oraria, per bilanciare le esigenze produttive dell'impresa con i bisogni di conciliazione delle lavoratrici e dei lavoratori, evitando disuguaglianze di genere;
   rilevato che si prevede l'effettuazione di investimenti sulle competenze dei lavoratori, promuovendo la formazione continua e permanente accanto a un reskilling professionale mirato, in grado di intercettare
le trasformazioni del mercato del lavoro conseguenti alla pandemia di COVID-19;
   apprezzato l'impegno del Governo al rafforzamento dei percorsi di inserimento dei giovani nel mercato del lavoro, mediante la promozione della staffetta generazionale e degli istituti di solidarietà espansiva, e alla prosecuzione del piano di ringiovanimento del personale pubblico, mediante assunzioni mirate soprattutto a colmare le lacune in ambiti tecnologici e specialistici;
   rilevato che il Programma preannuncia la promozione di interventi in materia di sicurezza sul lavoro, con l'obiettivo di dare completa attuazione e aggiornare il Testo unico per la salute e la sicurezza sui luoghi di lavoro;
   preso atto del proposito di riformare i trattamenti di sostegno al reddito in costanza di rapporto di lavoro, da un lato, razionalizzando gli attuali strumenti per giungere all'universalità del sostegno per i lavoratori, e, dall'altro, collegando il sostegno al reddito in caso di rimodulazioni dell'orario di lavoro a percorsi formativi del lavoratore, che permettano di migliorare le sue opportunità occupazionali;
   considerato che il Governo, partendo dal monitoraggio dei risultati del Reddito di Cittadinanza, si impegna ad avviare una riqualificazione dei servizi e delle politiche del lavoro per migliorare l'occupazione e l'occupabilità delle persone, soprattutto dei giovani (in particolare i NEET), delle donne e dei gruppi vulnerabili attraverso, in particolare, l'attuazione del piano straordinario di potenziamento dei centri per l'impiego e delle politiche attive del lavoro;
   rilevato che, al fine di rafforzare la partecipazione delle donne al mercato del lavoro e per garantire il rispetto del principio costituzionale della parità di genere nelle retribuzioni, il Governo affiancherà alle misure già assunte l'estensione triennale dello sgravio contributivo, potenziato nelle aree a più bassa occupazione femminile, il rafforzamento dei vigenti strumenti di trasparenza retributiva e l'introduzione graduale di un Piano strutturale e integrato di politiche familiari (family act) che prevede, fra le altre misure, la revisione dei congedi parentali;
   preso atto del proposito del Governo di potenziare ulteriormente le politiche di contrasto al lavoro sommerso e contro il caporalato,

  esprime

PARERE FAVOREVOLE
  con la seguente osservazione:
   valuti il Governo l'opportunità di potenziare gli attuali strumenti di prevenzione e controllo della salute e sicurezza dei lavoratori, in attesa che vengano adottate le preannunciate misure di attuazione e aggiornamento del Testo unico per la salute e la sicurezza sui luoghi di lavoro.

ALLEGATO 2

Rendiconto generale dell'Amministrazione dello Stato per l'esercizio finanziario 2019. C. 2572 Governo.

RELAZIONE APPROVATA

  La XI Commissione,
   esaminato, per le parti di propria competenza, il disegno di legge n. 2572, recante il rendiconto generale dell'Amministrazione dello Stato per l'esercizio finanziario 2019;
   considerato che gli stanziamenti definitivi dello stato di previsione del Ministero del lavoro e delle politiche sociali ammontano a complessivi 134.562 milioni di euro in termini di competenza, mentre quelli di cassa sono stati pari a 140.484,8 milioni di euro, con un aumento del 7,6 per cento rispetto all'esercizio precedente;
   rilevato che, rispetto agli stanziamenti, la spesa finale imputata al Ministero del lavoro e delle politiche sociali è stata pari a 116.764 milioni di euro, pari al 19,4 per cento della spesa del bilancio dello Stato, in riduzione rispetto all'andamento degli anni immediatamente precedenti (20,4 per cento nel 2018 e 20,1 per cento nel 2017);
   preso atto che, per quanto riguarda la gestione delle risorse, l'86,7 per cento degli stanziamenti definitivi finali di competenza (pari a 116.764 milioni di euro) risulta impegnato al termine dell'esercizio finanziario. I pagamenti eseguiti in totale sono stati pari a circa 121.442,8 milioni di euro, comprensivi dei pagamenti effettuati per smaltimento dei residui (7.559 milioni di euro);
   osservato che, pur in presenza di una tendenza alla riduzione della loro consistenza, i residui, al 31 dicembre 2019, ammontano a 16.732 milioni di euro, in gran parte imputabili, ad avviso della Corte dei conti, nella Relazione sul rendiconto generale dello Stato 2019, alle procedure di spesa degli enti previdenziali;
   condiviso l'auspicio, più volte formulato dalla Corte dei conti, di un miglioramento della programmazione del fabbisogno degli istituti di previdenza e delle modalità di comunicazione tra questi ultimi e il Ministero;
   preso atto che gli stanziamenti a consuntivo risultano essere: per la missione 24 (Diritti sociali, politiche sociali e famiglia), 35.569 milioni di euro (28 per cento); per la missione 25 (Politiche previdenziali), 73.154,4 milioni di euro (63 per cento); per la missione 26 (Politiche per il lavoro), 7.995,5 milioni di euro (8,5 per cento); per la missione 27 (Immigrazione, accoglienza e garanzia dei diritti), 12,2 milioni di euro (0,01 per cento); per la missione 32 (Servizi istituzionali e generali delle amministrazioni pubbliche), 32,9 milioni di euro (0,03 per cento);
   considerato che, nell'ambito della missione 24 (Diritti sociali, politiche sociali e famiglia), il Programma «Trasferimenti assistenziali a enti previdenziali, finanziamento nazionale spesa sociale, programmazione, monitoraggio e valutazione politiche sociali e di inclusione attiva» ha beneficiato di uno stanziamento pari a 37,9 miliardi, per la maggior parte (99 per cento) trasferite all'INPS per l'erogazione degli interventi assistenziali di competenza;
   condiviso l'auspicio della Corte dei conti di un recupero di capacità programmatica
nella gestione delle ulteriori risorse statali disponibili per attività assistenziali, allo scopo di evitare duplicazioni e concentrare l'impegno verso il contrasto a specifiche situazioni di marginalità;
   rilevato l'aumento del 4,2 per cento della spesa primaria della missione 25 (Politiche previdenziali), che si articola nell'unico programma «Previdenza obbligatoria e complementare, assicurazioni sociali»;
   preso atto dei rilievi della Corte dei conti, che, nella Relazione sul Rendiconto generale dello Stato 2019, evidenzia che, dopo l'introduzione di «Quota 100», la spesa complessiva per prestazioni di natura strettamente previdenziale nel 2019 è pari ad oltre 317,4 miliardi di euro (con un aumento, rispetto al 2018, del 2,8 per cento), di cui 275 miliardi di euro rappresentati da pensioni e rendite (in aumento del 2,4 per cento), e che, in termini di incidenza sul PIL, la spesa pensionistica si è attestata sul 15,4 per cento;
   considerato che, alla missione 26 (Politiche per il lavoro), la gran parte degli stanziamenti definitivi (circa 9,9 miliardi di euro) è allocata sul Programma «Politiche passive del lavoro», assorbita, per il 75 per cento, dal capitolo 2402 «Oneri relativi ai trattamenti di mobilità dei lavoratori e di disoccupazione» e, per il restante 15 per cento, dal capitolo 2400 «Oneri relativi ai trattamenti di cassa integrazione guadagni straordinaria e connessi trattamenti di fine rapporto»;
   segnalato che la Corte dei conti, come già fatto in riferimento ai precedenti esercizi finanziari, ha sottolineato l'opportunità di rivedere, nell'ambito di tale missione, la dimensione e la ripartizione del capitolo 2230, relativo al Fondo sociale per l'occupazione e la formazione, auspicando un'aggiornata valutazione degli effettivi fabbisogni e delle conseguenti necessarie risorse per ciascuna delle linee d'azione eventualmente confermate, lo spacchettamento del capitolo e la separazione delle spese in conto capitale,

DELIBERA DI RIFERIRE FAVOREVOLMENTE.

ALLEGATO 4

Disposizioni per l'assestamento del bilancio dello Stato per l'anno finanziario 2019. C. 2573 Governo.

Tabella n. 4: Stato di previsione del Ministero del lavoro e delle politiche sociali (limitatamente alle parti di competenza).

RELAZIONE APPROVATA

  La XI Commissione,
   esaminato il disegno di legge n. 2573, recante disposizioni per l'assestamento del bilancio dello Stato per l'anno finanziario 2020, con riferimento alla Tabella n. 4, recante lo stato di previsione del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, limitatamente alle parti di competenza;
   preso atto che le variazioni proposte dal disegno di legge di assestamento riguardano un aumento di 88,5 milioni di euro delle previsioni di competenza e di 148 milioni di euro delle autorizzazioni di cassa, da ascriversi interamente alle spese correnti;
   considerato che, per effetto delle proposte di variazione, che si aggiungono a quelle apportate con atti amministrativi, le previsioni di competenza assestate per il bilancio 2020 del Ministero del lavoro e delle politiche sociali risultano pari a 178.240,9 milioni di euro, di cui 178.171,2 milioni di parte corrente e 69,7 milioni in conto capitale, e che le previsioni delle autorizzazioni di cassa risultano pari a 179.128,5 milioni di euro, di cui 179.051,7 milioni di parte corrente e 60,9 milioni in conto capitale;
   segnalato che, sul totale delle variazioni proposte dal disegno di legge di assestamento, le più significative riguardano la missione 26 (Politiche per il lavoro), con un aumento di 29.739,3 milioni di euro, la quasi totalità dei quali (29.733 milioni di euro) è destinata al programma «Politiche passive del lavoro e incentivi all'occupazione» (26.6);
   considerato che tale integrazione riguarda, in particolare, i capitoli 2319 e 2619, concernenti gli oneri relativi ai trattamenti di cassa integrazione guadagni ordinaria e in deroga, da corrispondere per fronteggiare l'emergenza sanitaria nazionale da COVID-19, che registrano un aumento, rispettivamente, di 11.599 e di 4.957 milioni di euro;
   preso atto che le variazioni proposte alle altre missioni di competenza del Ministero non risultano particolarmente rilevanti per entità,

DELIBERA DI RIFERIRE FAVOREVOLMENTE.

ALLEGATO 5

5-04418 Legnaioli: Salvaguardia dei posti di lavoro e rilancio dell'occupazione nella regione Toscana.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Con il presente atto parlamentare, gli Onorevoli interroganti richiamano l'attenzione del Governo sul rilancio dell'occupazione da intraprendersi in questo periodo, soprattutto dopo le misure particolarmente restrittive affrontate dai lavoratori e dalle aziende.
  Ringrazio gli Onorevoli interroganti per aver sollevato il tema che è di grande importanza per il Ministero che rappresento.
  Da subito voglio sottolineare che interventi a supporto dell'occupazione, soprattutto quella giovanile e femminile e con particolare riguardo per il Mezzogiorno, sono tra i temi centrali del piano di rilancio del Paese su cui è impegnato il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.
  È chiaro che vanno rafforzate e vanno implementate le politiche attive del lavoro soprattutto in un momento di emergenza quale quello che stiamo vivendo. Infatti il periodo emergenziale ha prodotto gravi conseguenze per i lavoratori riducendo le possibilità di impiego a causa delle fluttuazioni del mercato.
  Voglio altresì ricordare, in questo quadro, che anche il reddito di cittadinanza, si è rivelato una misura indispensabile per l'Italia, soprattutto in questo periodo, dimostrando tutta la sua efficacia. Infatti, il reddito di cittadinanza riesce a coniugare obiettivi di politica attiva del lavoro con obiettivi di contrasto alla povertà, alla disuguaglianza e all'esclusione sociale e, quindi, costituisce un sostegno economico e una misura di inserimento sociale dei soggetti a rischio emarginazione. Lo strumento, infatti, è costruito in modo tale da intervenire immediatamente sul contrasto alla povertà introducendo un sistema di sostegno al reddito assieme a percorsi di accompagnamento per il superamento del disagio sociale e, laddove possibile, politiche attive per l'inserimento lavorativo. È chiaro che è necessario proseguire, nel rafforzamento degli strumenti di inclusione sociale e lavorativa. Pertanto è necessario far ripartire gli interventi di rafforzamento dei centri per l'impiego e dei servizi competenti in materia di contrasto alla povertà per la predisposizione dei patti per il lavoro e dei patti per l'inclusione sociale sospesi a causa dell'emergenza sanitaria.
  È stata già prevista un'operazione di rafforzamento in tutta Italia attraverso l'inserimento di nuovi operatori dei centri per l'impiego che accompagneranno, non solo i percettori del reddito, ma tutti i destinatari di ammortizzatori sociali.
  Pertanto sono previste nuove assunzioni attraverso nuovi bandi avviati dalle regioni.
  Grazie al reddito di cittadinanza, moltissimi cittadini hanno trovato un lavoro. Inoltre, dal 17 luglio, i Comuni potranno avviare i cosiddetti PUC – Progetti utili alla collettività, sospesi durante il periodo emergenziale.
  È necessario proseguire lungo questa direzione, rafforzando e razionalizzando gli strumenti di integrazione al reddito in costanza di lavoro, accompagnati da percorsi formativi e misure di politiche attive del lavoro. Un primo passo, in questo senso, è rappresentato dal Fondo Nuove Competenze, introdotto con il «Decreto Rilancio».

  Questo strumento consente alle parti sociali di stipulare contratti collettivi aziendali o territoriali con i quali è possibile convertire temporaneamente una quota dell'orario di lavoro in formazione, finanziata da un apposito fondo pubblico volto a garantire ai lavoratori interessati dalle misure il 100 per cento della retribuzione per tutta la durata del programma formativo.
  Concludo, pertanto, assicurando che il Governo si impegna a rafforzare l'azione già in corso al fine di provvedere al riassetto dei vari istituti connessi alla formazione e riqualificazione professionale, con una disciplina che costituisca un vero sistema duale formazione-lavoro, che abbia nelle principali esperienze europee significativi riferimenti culturali e legislativi.
  Sarà inoltre importante definire e approvare un grande piano industriale di investimenti in digitale e di transizione in economia verde, al quale sia connesso, quale parte essenziale e integrante, un piano per la formazione e la valorizzazione delle competenze dei giovani e l'occupazione giovanile.

ALLEGATO 6

5-04419 Polverini: Stabilizzazione del personale precario dell'ANPAL.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Con il presente atto parlamentare, l'Onorevole interrogante richiama l'attenzione del Governo sulla gestione dell'Anpal.
  Voglio preliminarmente evidenziare – con riferimento alle funzioni svolte dall'Anpal – che all'Agenzia compete istituzionalmente il coordinamento della rete dei servizi delle politiche attive del lavoro nel rispetto delle competenze costituzionalmente riconosciute alle regioni e alle province autonome e sotto la vigilanza ministeriale. Chiarisco, altresì, come, contrariamente a quanto riportato dagli organi di stampa, non si possa in alcun modo riferire una necessaria attività gestionale ad un presunto conflitto istituzionale e/o personale.
  Con l'approvazione del Piano Industriale 2020-22 di ANPAL Servizi S.p.A. viene garantita la stabilizzazione dell'intero bacino dei precari storici della società, senza alcun esubero e senza compromettere la sostenibilità della società nel suo insieme.
  Il decreto della Direzione Generale, richiamato dall'articolo di stampa, ha ad oggetto il Piano di Attività che Anpal Servizi, ente in house dell'Agenzia, è chiamata ad attuare come beneficiario del Programma Operativo Sistemi di Politiche Attive per l'Occupazione (PON SPAO) finanziato dal Fondo Sociale Europeo.
  Quest'ultimo Piano di attività è stato oggetto, più volte, di osservazioni da parte dell'Autorità di Gestione del PON SPAO fin dal mese di marzo 2020.
  L'Autorità di Gestione ha richiesto, in particolare, di rappresentare il budget delle attività in termini di voci di costo analitiche e di dare evidenza di alcune linee di attività che, così come rappresentate e descritte, risultano sovrapporsi (anziché supportare) alle attività istituzionali ed ex lege affidate ad Anpal ed in corso di svolgimento, con conseguente rischio di duplicazioni di costi ed interventi, da cui potrebbero derivare profili di inammissibilità delle spese sostenute anche in sede di certificazione alla Commissione.
  Pertanto, a titolo cautelativo, non avendo ricevuto le informazioni richieste si è resa necessaria la sospensione temporanea delle sole tre linee di attività oggetto di doverosi approfondimenti
  Voglio sottolineare, pertanto, che l'Anpal ha reso noto che le procedure di stabilizzazione sono già in corso e si prevede che si concludano entro la fine dell'anno.
  Concludo, nel ribadire l'importanza della questione sollevata dagli Onorevoli interroganti assicurando che il Ministero del lavoro continuerà a monitorare con attenzione i futuri sviluppi.

ALLEGATO 7

5-04420 Gribaudo: Iniziative volte a garantire l'erogazione del bonus di 600 euro ai professionisti con partita IVA in regime di monocommittenza.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Con il presente atto parlamentare, l'Onorevole interrogante richiama l'attenzione del Governo sul bonus per i lavoratori autonomi riconosciuto dal Decreto Cura Italia agli avvocati in regime di mono committenza.
  In via preliminare e con riferimento alla notizia riportata dall'interrogante, secondo il quale i titolari di alcuni studi legali stanno decurtando dalle retribuzioni mensili dei propri collaboratori l'importo del bonus dei 600 euro riconosciuto agli stessi dal Decreto Cura Italia, corre l'obbligo di dire, conformemente a quanto già detto dall'Ordine degli Avvocati di Vicenza con la circolare del 10 aprile 2020, che qualora si realizzasse da parte dei titolari di studio qualsiasi comportamento diretto ad imputare l'emolumento percepito dal collaboratore alla retribuzione mensile, non solo tale comportamento sarebbe palesemente illegittimo con riferimento alle pattuizioni contrattuali che intercorrono con i collaboratori dello studio, ma verrebbe meno il presupposto stesso del bonus, che viene erogato sulla base dei redditi prodotti.
  Ciò detto, al fine di affrontare e superare un momento difficile come è stato ed è quello dell'emergenza da COVID-19 è assolutamente condivisibile il richiamo al rispetto dei principi di solidarietà professionale che deve sempre prevalere sui comportamenti isolati di alcuni e che il Consiglio dell'Ordine degli Avvocati di Vicenza ha rimarcato nella propria circolare del 10 aprile 2020.
  Nell'evidenziare che il Ministero che rappresento vigila sugli enti privati di previdenza obbligatoria e non sui Consigli degli Ordini professionali, la cui competenza è riservata ad altri Ministeri competenti per materia, ribadisco che, al di là dei controlli e delle eventuali sanzioni che potranno e dovranno essere irrogate dai Consigli degli Ordini dei professionisti per eventuali condotte eticamente non corrette degli iscritti, l'interrogazione posta sollecita la riflessione su tutti quei fenomeni distorsivi legati ai rapporti professionali, facendo riflettere, altresì, sul fatto che questo tema deve essere affrontato con l'obiettivo di garantire i medesimi diritti e le medesime garanzie a tutti i lavoratori che prestano la loro opera, personalmente e in modo continuativo, nell'interesse esclusivo di un altro soggetto.
  Al riguardo, preciso che il Ministero della Giustizia, interpellato sulla questione in quanto organo che esercita la vigilanza sugli ordini professionali degli avvocati ha comunicato che non risultano pervenuti al Ministero esposti o denunce relativi ai fatti descritti, che così come descritti non consentono, tra l'altro, di individuare alcuna vicenda concreta suscettibile di attivare un Consiglio distrettuale di disciplina con riguardo a qualche singolo professionista.
  Garantisco, infine, su questa tematica il massimo impegno del Ministero che rappresento.

ALLEGATO 8

5-04421 Rizzetto: Accesso al pensionamento dei lavoratori esclusi dai provvedimenti di salvaguardia già adottati.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Con il presente atto parlamentare, l'Onorevole interrogante richiama l'attenzione del Governo sulla grave situazione economica dei circa 6000 lavoratori che, colpiti dagli effetti negativi della cosiddetta legge Fornero, sono rimasti successivamente esclusi dalle otto manovre correttive di salvaguardia.
  Al riguardo mi preme preliminarmente evidenziare che il Ministero che rappresento ha da sempre svolto un ruolo strategico nel garantire ai lavoratori «esodati» massime ed efficaci tutele attivandosi prontamente sia nella fase di compilazione normativa delle disposizioni che hanno consentito alle otto procedure di salvaguardia di essere varate, sia nella fase operativa dei relativi processi, mettendo in atto tutte le procedure amministrative necessarie a rendere immediatamente operative le norme primarie.
  Nel corso degli ultimi due anni, terminata la cosiddetta «ottava salvaguardia» più volte il Ministero del Lavoro è stato chiamato a valutare tecnicamente proposte normative volte ad aprire la salvaguardia ad ulteriori platee di lavoratori esclusi dalle precedenti ed ha sempre fornito il proprio apporto tecnico con il sostegno delle strutture tecniche dell'INPS che ha lavorato alle stime degli eventuali oneri connessi.
  Da ultimo nella scorsa legge di bilancio sono state valutate e stimate proposte normative volte ad «aprire» alla nona salvaguardia, ma le disposizioni non sono mai state favorevolmente votate dal Parlamento.
  Voglio evidenziare che il problema, oggetto dell'odierna interrogazione, è particolarmente sentito dall'Amministrazione che rappresento e nei mesi passati è stato al centro del dibattito di governo e oggetto di incontri tra il Ministero del lavoro, i sindacati CGIL, CISL, UIL ed INPS.
  In particolare, come noto, nel primo semestre di quest'anno, il MLPS ha promosso alcuni tavoli finalizzati allo studio di una organica riforma delle pensioni, nelle cui valutazioni rientra anche lo studio di disposizioni eventualmente rivolte ai nuovi esodati che da sempre è tra gli obiettivi di questo governo.
  Purtroppo è di tutta evidenza che, il periodo emergenziale scaturito dalla diffusione del COVID-19, ha aggravato la già difficile situazione di questi ex lavoratori che, ancora, allo stato attuale, si trovano a non avere più, né uno stipendio né una pensione. Questa emergenza rende ancora più stringente la valutazione delle loro posizioni.
  Pertanto, voglio rappresentare che, sono allo studio alcuni provvedimenti che, nell'ambito di una più complessa rivisitazione del sistema pensionistico, possano offrire una tutela a coloro che sono rimasti in questo limbo, senza poter esercitare i loro diritti costituzionalmente garantiti ad una esistenza libera e dignitosa.
  Assicuro dunque il massimo impegno dell'Amministrazione che rappresento per una definizione quanto più rapida delle delicate questioni di cui trattiamo.

ALLEGATO 9

5-04422 Barzotti: Erogazione dei buoni pasto ai lavoratori in regime di lavoro agile.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Con il presente atto parlamentare, l'Onorevole interrogante richiama l'attenzione del Governo sul riconoscimento del buono pasto al lavoratore che svolge l'attività lavorativa in modalità agile.
  Al riguardo, è doveroso premettere che il lavoro agile, si è rivelato uno strumento prezioso per coniugare, laddove possibile, la prosecuzione delle attività lavorative con l'esigenza di scongiurare il dilagare dell'infezione da COVID-19 tra la popolazione.
  Peraltro, l'adozione massiccia dello smart working nelle aziende private e nella pubblica amministrazione ha comportato la necessità per i lavoratori di riorganizzare i loro tempi e stili di vita.
  In particolare, per ciò che concerne i dipendenti delle Pubbliche Amministrazioni, sulla scorta di questa esperienza e sulla base dei monitoraggi effettuati dal Dipartimento della Funzione Pubblica, che hanno evidenziato i risultati positivi del ricorso al lavoro agile in questo periodo emergenziale, l'obiettivo futuro è quello di individuare una soglia di implementazione del lavoro agile nella pubblica amministrazione non inferiore al 30 per cento.
  Anche per quanto riguarda i dipendenti privati, la promozione dello smart working, deve essere concepita non solo come misura volta al benessere del lavoratore e della sua famiglia al fine di conciliare le esigenze di vita privata e di lavoro, ma anche e soprattutto come uno strumento, un modello organizzativo ben più avanzato, utile e proficuo per l'azienda.
  In termini generali, tengo a sottolineare che il ricorso al lavoro agile non comporta una rivoluzione solo in termini organizzativi ma anche operativi e logistici direttamente connessi con un risparmio della spesa amministrativa e una riduzione dell'impatto ambientale.
  Dunque, questo nuovo modello lavorativo, disciplinato in particolare dalla legge 22 maggio 2017, n. 8, presenta alcuni aspetti che ancora non sono stati chiariti a livello regolamentare: uno di questi, riguarda i buoni pasto che il datore di lavoro, o l'amministrazione, può fornire ai propri dipendenti.
  Al riguardo, l'articolo 20, comma 1, della legge n. 8 del 2017 citata, dispone che «il lavoratore che svolge la prestazione in modalità di lavoro agile ha diritto ad un trattamento economico e normativo non inferiore a quello complessivamente applicato, in attuazione dei contratti collettivi di cui all'articolo 51 del decreto legislativo 15 giugno 2015, n. 81, nei confronti dei lavoratori che svolgono le medesime mansioni esclusivamente all'interno dell'azienda».
  Pertanto, è stato precisato che il personale in smart working non ha un automatico diritto al riconoscimento del buono pasto e ciascun datore di lavoro, anche pubblico, può assumere le determinazioni di competenza in materia, previo confronto con le organizzazioni sindacali. Pertanto anche la corresponsione del buono pasto è legata alle determinazioni del contratto collettivo nazionale di riferimento.
  Ciò in considerazione che a questa modalità di svolgimento della prestazione lavorativa non corrisponde un modello rigido ed uniforme al quale applicare in
modo automatico le misure organizzative proprie dello svolgimento di attività lavorativa in presenza.
  Il Decreto del Ministero dello sviluppo economico, n. 122 del 2017 – recante disposizioni in materia di servizi sostitutivi di mensa – prevede che i buoni pasto, possono essere forniti a tutti quei lavoratori dipendenti, a tempo pieno, parziale o con un rapporto di collaborazione anche non subordinato, che non hanno a disposizione una mensa aziendale. Tali buoni possono essere resi anche al lavoratore che da contratto non ha diritto a una pausa pranzo.
  Molti datori di lavoro privati o amministrazioni pubbliche, durante le giornate di Smart Working, non erogano il buono pasto né permettono ai dipendenti di usufruire del servizio mensa. Questo perché il beneficio del buono pasto viene equiparato ad altri trattamenti compensativi, che però non impattano direttamente sul «trattamento economico» del lavoratore.
  In questi casi, si imputa la mancata erogazione del beneficio al fatto che il dipendente lavora da casa e quindi non avrebbe necessità di utilizzare un buono pasto.
  Diversamente, altre aziende o amministrazioni che garantiscono i buoni pasto in regime di lavoro agile, lo fanno seguendo il principio che lo Smart Working non vuol dire solamente lavorare da casa. Un dipendente, in una giornata di lavoro agile, può non lavorare dalla propria abitazione o recarsi presso uffici distaccati dell'azienda o dell'Amministrazione da cui dipende.
  Dunque, allo stato, anche il Ministero della pubblica Amministrazione ha precisato che, nel rapporto di lavoro pubblico, non si ravvisa motivo, per un intervento chiarificativo in ordine all'attribuzione del buono pasto per i lavoratori in modalità agile, in quanto questo specifico tema è demandato all'autonomia organizzativa di ogni singola amministrazione che può definirne gli aspetti, d'intesa con le rappresentanze sindacali. Le medesime considerazioni possono essere traslate anche nel rapporto di lavoro privato.
  Comunque mi preme sottolineare che, anche luce dei chiarimenti forniti dal Ministero della pubblica amministrazione e nell'ottica di un rafforzamento del lavoro agile sempre più diffuso, anche nel futuro, il Ministero che rappresento è sicuramente disponibile, ad un confronto con i rappresentanti sindacali al fine di approfondire eventuali criticità.

ALLEGATO 10

5-04417 Giannone: Risarcimento degli operatori sanitari liberi professionisti che hanno contratto il COVID-19.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Con il presente atto parlamentare, l'Onorevole interrogante chiede quali iniziative intende assumere il Ministero del lavoro per la problematica degli operatori sanitari libero-professionisti che hanno contratto il coronavirus e che allo stato sono sprovvisti di una copertura assicurativa da parte delle assicurazioni private.
  Al riguardo, va preliminarmente evidenziato che i medici di base, gli infermieri, i farmacisti e tutti i sanitari libero-professionisti, in base al decreto del Presidente della Repubblica 30 giugno 1965, n. 1124, non rientrano nell'assicurazione Inail.
  L'assicurazione obbligatoria contro gli infortuni e le malattie professionali si applica infatti soltanto in presenza di requisiti oggettivi, previsti dall'articolo 1 del predetto decreto del Presidente della Repubblica che individua le lavorazioni protette, e di requisiti soggettivi, indicati all'articolo 4 del medesimo decreto. Si tratta di un elenco tassativo, che richiede, ai fini dell'assicurazione obbligatoria e quindi della tutela assicurativa in caso di infortunio e malattia professionale, la ricorrenza di precisi requisiti.
  Per estendere l'obbligo assicurativo a nuove categorie di lavoratori non indicati al citato articolo 4, sarà opportuno adottare una specifica norma che lo preveda espressamente.
  L'adozione di una normativa ad hoc è, ad esempio, avvenuta per l'estensione dell'assicurazione obbligatoria in favore dei lavoratori dell'area dirigenziale, dei lavoratori parasubordinati e degli sportivi professionisti. Più recentemente, l'assicurazione contro gli infortuni e le malattie professionali è stata estesa anche in favore dei giudici onorari di pace e dei vice procuratori onorari, nonché in favore dei cosiddetti « riders».
  Per quanto riguarda l'impegno del Ministero che rappresento sulla tematica posta, mi preme evidenziare che l'INAIL, per la categoria dei medici, proprio a seguito delle nuove esigenze di tutela emerse in conseguenza della pandemia COVID-19 ha recentemente avviato specifiche interlocuzioni tecniche con l'Ente nazionale di previdenza e assistenza dei medici e degli odontoiatri (Enpam) e con alcune Federazioni dei medici per approfondire l'ipotesi di estensione della tutela Inail ai medici di medicina generale, ai pediatri di libera scelta e ai medici di continuità assistenziale.