XIII Commissione
Agricoltura
Agricoltura (XIII)
Commissione XIII (Agricoltura)
Comm. XIII
INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA:
5-04354 Loss: Iniziative a tutela del settore apistico italiano contro l'invasione del miele cinese ... 114
ALLEGATO 1 (Testo della risposta) ... 120
5-04355 Cadeddu: Sull'eventuale inclusione delle DOP da latte di pecora nelle forniture relative agli aiuti alimentari agli indigenti ... 115
ALLEGATO 2 (Testo della risposta) ... 122
5-04356 Spena: Iniziative per intensificare i controlli sul grano duro importato dall'estero ... 115
ALLEGATO 3 (Testo della risposta) ... 124
5-04357 Incerti: Sul ristoro delle aziende agricole danneggiate da eventi atmosferici avversi e dal fermo parziale delle attività causato dal lockdown ... 115
ALLEGATO 4 (Testo della risposta) ... 126
Sulla pubblicità dei lavori ... 116
Modifica all'articolo 19 della legge 11 febbraio 1992, n. 157, in materia di controllo della fauna selvatica. C. 2138 Caretta (Esame e rinvio) ... 116
Disposizioni per la semplificazione e l'accelerazione dei procedimenti amministrativi nelle materie dell'agricoltura e della pesca nonché delega al Governo per il riordino e la semplificazione della normativa in materia di pesca e acquacoltura. Nuovo testo C. 982 Gallinella e abb. (Seguito esame e conclusione) ... 117
ALLEGATO 5 (Emendamenti del Relatore approvati dalla Commissione) ... 128
Disposizioni per la tutela e la valorizzazione dell'agricoltura contadina. Testo unificato C. 1825 Cunial e C. 1968 Fornaro (Seguito esame e rinvio) ... 119
INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA
Giovedì 16 luglio 2020. — Presidenza del presidente Filippo GALLINELLA. — Interviene il sottosegretario di Stato per le politiche agricole alimentari e forestali, Giuseppe L'Abbate.
La seduta comincia alle 13.15.
Filippo GALLINELLA, presidente, avverte che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche mediante la trasmissione diretta sulla web-tv della Camera dei deputati.
5-04354 Loss: Iniziative a tutela del settore apistico italiano contro l'invasione del miele cinese.
Aurelia BUBISUTTI (LEGA), in qualità di cofirmataria, illustra l'interrogazione in titolo.
Il sottosegretario Giuseppe L'ABBATE risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1).
Martina LOSS (LEGA), replicando, si dichiara soddisfatta dell'esauriente risposta fornita dal sottosegretario L'Abbate, soprattutto con riferimento all'impegno assicurato dall'Esecutivo nel dotarsi di sistemi di controllo all'avanguardia, necessari per rilevare le sofisticazioni del miele che avvengono ormai con tecniche molto complesse. Nell'evidenziare che tali sofisticazioni mettono in crisi non solo la produzione del miele italiano ma anche la gestione del territorio del nostro Paese, sollecita il Governo a intensificare le sue iniziative a livello di Unione europea volte all'introduzione di un sistema che, attraverso l'indicazione del Paese di provenienza, garantisca una completa tracciabilità del miele adulterato.
5-04355 Cadeddu: Sull'eventuale inclusione delle DOP da latte di pecora nelle forniture relative agli aiuti alimentari agli indigenti.
Luciano CADEDDU (M5S) illustra l'interrogazione in titolo.
Il sottosegretario Giuseppe L'ABBATE risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2).
Luciano CADEDDU (M5S), replicando, si dichiara soddisfatto della risposta fornita dal sottosegretario dalla quale emerge che nei bandi sui formaggi che saranno posti in essere nei prossimi mesi saranno inclusi i prodotti DOP da latte di pecora. Sottolineata l'importanza di tale misura per il comparto, e in particolare per la Sardegna, auspica che l'Esecutivo dia rapidamente attuazione a ulteriori iniziative finalizzate a rafforzare la tracciabilità del latte ovino e, in un'ottica di più ampia prospettiva, la stessa filiera.
5-04356 Spena: Iniziative per intensificare i controlli sul grano duro importato dall'estero.
Maria SPENA (FI) illustra l'interrogazione in titolo.
Il sottosegretario Giuseppe L'ABBATE risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3).
Maria SPENA (FI), replicando, si dichiara insoddisfatta della risposta fornita dal Governo. Evidenzia che l'Esecutivo non ha ancora dato seguito agli impegni assunti in occasione dell'approvazione, il 9 luglio 2019, della mozione n. 1-00218, a prima firma Spena, concernenti iniziative a sostegno del comparto cerealicolo, in particolare a quello di mettere in moto tutte le iniziative utili per rivedere con la massima urgenza e determinazione, a difesa della salute dei consumatori italiani e del lavoro degli agricoltori italiani, il Regolamento (UE) 1881/2006, grazie al quale l'Unione europea permette la presenza di micotossine nel grano duro non trasformato fino a 1750 ppb (parti per miliardo). Preannuncia pertanto che il suo Gruppo presenterà una risoluzione che riprodurrà gli stessi impegni che erano contenuti nella richiamata mozione a tutela della salute dei cittadini e a difesa degli interessi degli agricoltori italiani.
5-04357 Incerti: Sul ristoro delle aziende agricole danneggiate da eventi atmosferici avversi e dal fermo parziale delle attività causato dal lockdown.
Ubaldo PAGANO (PD), in qualità di cofirmatario, illustra l'interrogazione in titolo.
Il sottosegretario Giuseppe L'ABBATE risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 4).
Marco LACARRA (PD) replicando, si dichiara soddisfatto della risposta del sottosegretario, in particolare per quanto attiene ai controlli effettuati sul prodotto cerasicolo che è di fondamentale importanza non solo per la regione Puglia, ma per tutto il territorio nazionale rappresentando un'eccellenza che non ha competitor all'estero. Sollecita il Governo ad adottare misure straordinarie a sostegno delle aziende del comparto che per effetto del lockdown e delle avversità meteorologiche versano in una situazione di profonda crisi, anche attraverso l'introduzione del marchio DOP che tuteli il prodotto nazionale dalle contraffazioni.
Filippo GALLINELLA, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.
La seduta termina alle 13.45.
SEDE REFERENTE
Giovedì 16 luglio 2020. — Presidenza del presidente Filippo GALLINELLA. — Interviene il sottosegretario di Stato per le politiche agricole alimentari e forestali, Giuseppe L'Abbate.
La seduta comincia alle 14.
Sulla pubblicità dei lavori.
Filippo GALLINELLA, presidente, comunica che i gruppi M5S, PD e Italia Viva hanno chiesto che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sia assicurata anche mediante trasmissione con impianto audiovisivo a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.
Modifica all'articolo 19 della legge 11 febbraio 1992, n. 157, in materia di controllo della fauna selvatica.
C. 2138 Caretta.
(Esame e rinvio).
La Commissione inizia l'esame del provvedimento.
Francesco SCOMA (IV), relatore, osserva che la proposta di legge in esame si compone di un unico articolo che sostituisce la normativa contenuta al comma 2 dell'articolo 19 della legge 11 febbraio 1992, n. 157.
Ricorda, a tal proposito, che l'articolo 19 della legge n. 157 del 1992 prevede le modalità attraverso le quali è possibile esercitare il controllo della fauna selvatica. Gli strumenti previsti per tale finalità sono il divieto o la riduzione, per determinati periodi, della caccia alle specie di fauna selvatica elencate all'articolo 18, per importanti e motivate ragioni connesse alla consistenza faunistica o per sopravvenute particolari condizioni ambientali, stagionali o climatiche o per malattie o altre calamità e il controllo della specie di fauna selvatica anche nelle zone vietate alla caccia per ragioni connesse alla migliore gestione del patrimonio zootecnico, alla tutela del suolo, a motivi sanitari, alla selezione biologica, alla tutela del patrimonio storico-artistico, nonché alla tutela delle produzioni zoo-agro-forestali ed ittiche. Tale controllo, esercitato selettivamente, viene praticato, di norma, mediante l'utilizzo di metodi ecologici su parere dell'Istituto nazionale per la fauna selvatica. Solo qualora l'Istituto verifichi l'inefficacia dei predetti metodi, le regioni possono autorizzare piani di abbattimento. Tali piani devono essere attuati dalle guardie venatorie dipendenti dalle amministrazioni provinciali. Queste ultime potranno avvalersi dei proprietari o conduttori dei fondi sui quali si attuano i piani medesimi, purché muniti di licenza per l'esercizio venatorio, nonché delle guardie forestali e delle guardie comunali munite di licenza per l'esercizio venatorio. Le province autonome di Trento e di Bolzano possono attuare i piani di abbattimento anche avvalendosi di altre persone, purché munite di licenza per l'esercizio venatorio.
Segnala quindi che la modifica proposta con il provvedimento in esame interessa una molteplicità di aspetti.
L'articolo 1, infatti, aggiunge, alle finalità che legittimano il controllo della specie di fauna selvatica indicate nel richiamato comma 2 dell'articolo 19: «la conservazione della biodiversità», «la tutela della pubblica incolumità» e «la sicurezza stradale».
La medesima disposizione specifica che il controllo della fauna selvatica deve riguardare solo le specie ritenute dannose o invasive; prevede che il controllo possa avvenire anche nei giorni di silenzio venatorio e nei periodi di divieto; non prevede più la possibilità di utilizzare metodi ecologici per il controllo della fauna e specifica che i piani di controllo numerico devono prevedere l'abbattimento o la cattura.
L'articolo prevede, inoltre, che i piani siano attuati, al posto delle guardie venatorie, dai cacciatori autorizzati all'accesso negli ambiti territoriali di caccia o nei comprensori alpini delle aree interessate, previa frequenza di corsi di formazione ovvero riconoscimento di percorsi formativi o di attestati acquisiti, coordinati dalla polizia provinciale.
Osserva, infine, che la disposizione conferma, in un testo pressoché equivalente a quello attualmente in vigore, che la polizia provinciale può avvalersi dei proprietari o conduttori dei fondi sui quali si attuano i piani medesimi, purché muniti di abilitazione all'esercizio venatorio, nonché del personale del Comando unità per la tutela forestale, ambientale e agroalimentare dell'Arma dei carabinieri.
Maria Cristina CARETTA (FDI) ad integrazione della relazione svolta dall'onorevole Scoma, segnala che l'articolo unico della proposta di legge a sua prima firma prevede anche che le regioni possano autorizzare, sentito l'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, piani di controllo numerico mediante abbattimento o cattura.
Avanza poi la richiesta di svolgimento di un ciclo di audizioni sul provvedimento in esame.
Filippo GALLINELLA, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.
Disposizioni per la semplificazione e l'accelerazione dei procedimenti amministrativi nelle materie dell'agricoltura e della pesca nonché delega al Governo per il riordino e la semplificazione della normativa in materia di pesca e acquacoltura.
Nuovo testo C. 982 Gallinella e abb.
(Seguito esame e conclusione).
La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 9 luglio 2020.
Filippo GALLINELLA, presidente, ricorda che nella seduta del 9 luglio scorso la Commissione ha terminato l'esame delle proposte emendative presentate, inviando alle Commissioni competenti il testo risultante dagli emendamenti approvati per il parere. Fa presente al riguardo, che le Commissioni I, II, VI, VIII, IX, X, XI, XII, XIV e la Commissione parlamentare per le questioni regionali hanno espresso il prescritto parere, mentre la Commissione Bilancio esprimerà il parere direttamente all'Assemblea.
Avverte quindi che il relatore ha presentato gli emendamenti 15.100, 42.1 e 48.1, volti a recepire le condizioni contenute nei pareri espressi dalle Commissioni Ambiente e Giustizia (vedi allegato 5).
Luciano CADEDDU (M5S), relatore, raccomanda l'approvazione degli emendamenti a sua firma 15.100, 42.1 e 48.1.
Il sottosegretario Giuseppe L'ABBATE esprime parere favorevole sugli emendamenti 15.100, 42.1 e 48.1 del relatore.
La Commissione, con distinte votazioni, approva gli emendamenti 15.100, 42.1 e 48.1 del Relatore (vedi allegato 5).
Filippo GALLINELLA, presidente, avverte inoltre che il relatore ha presentato gli emendamenti 1.8 e 19.5 aventi ad oggetto modifiche del testo di carattere eminentemente formale, e l'emendamento Tit. 1 di modifica del titolo del provvedimento, quale risultante dagli emendamenti approvati in sede referente (vedi allegato 5).
Luciano CADEDDU (M5S), relatore, raccomanda l'approvazione degli emendamenti a sua firma 1.8, 19.5 e Tit.1.
Il sottosegretario Giuseppe L'ABBATE esprime parere favorevole sugli emendamenti 1.8, 19.5 e Tit.1 del relatore.
La Commissione, con distinte votazioni, approva gli emendamenti 1.8, 19.5 e Tit. 1 del Relatore (vedi allegato 5).
Martina LOSS (LEGA) ricordato che la Commissione Bilancio nella seduta del 15 luglio scorso ha deliberato di richiedere al Governo la trasmissione di una relazione tecnica, ai sensi dell'articolo 17, comma 5, della legge n. 196 del 2009, sul testo del provvedimento in esame, ritiene opportuno che l'esame in sede referente si concluda soltanto dopo aver acquisito il parere della V Commissione. In caso contrario, pur condividendo l'obiettivo del Presidente Gallinella e della maggioranza di portare a termine l'esame in referente della proposta di legge, che è stato avviato ben due anni fa, ritiene che la Commissione si esporrebbe al rischio di trovarsi nell'imbarazzante condizione di svolgere la discussione generale in Assemblea e di dover poi rinviare il seguito dell'esame in attesa del parere della Commissione Bilancio, arrecando un pregiudizio all'ordinato svolgimento dei lavori dell'Aula.
Preannuncia pertanto che, qualora la Commissione intenda concludere comunque nella seduta odierna l'esame del provvedimento, il gruppo Lega esprimerà un voto di astensione sul conferimento del mandato al relatore a riferire favorevolmente all'Assemblea.
Filippo GALLINELLA, presidente, osserva che in più di un ’occasione la Commissione Bilancio ha espresso il parere direttamente all'Assemblea, anziché alla Commissione di merito.
Maria SPENA (FI), associandosi, a nome del gruppo Forza Italia, alla proposta avanzata dalla collega Loss, sottolinea la necessità di attendere il parere della Commissione Bilancio prima di concludere l'esame in sede referente, considerato che in fase emendativa sono state approvate numerose disposizioni che recano oneri finanziari.
Richiamato lo spirito di condivisione tra maggioranza e opposizione che ha caratterizzato la maggior parte dell’iter di esame del provvedimento in titolo, auspica che tutti i gruppi rappresentati nella Commissione Agricoltura possano trovare un'intesa sulla proposta di legge sulle semplificazioni per il settore agricolo, a differenza di ciò che sta accadendo con riferimento al decreto-legge cosiddetto «Semplificazioni», il cui testo è stato approvato dal Consiglio dei Ministri con la formula del «salvo intese» alle quali le forze di maggioranza non sono ancora pervenute.
Monica CIABURRO (FDI) intervenendo a nome del gruppo Fratelli d'Italia, aderisce alla richiesta, che reputa di buon senso, avanzata dalle colleghe che l'hanno preceduta rimarcando come il parere della Commissione Bilancio sia essenziale ai fini di garantire continuità e ordine all'esame in Assemblea del provvedimento in oggetto. Ricorda che l'iter di esame in Commissione è stato caratterizzato anche da alcuni incidenti di percorso che, da ultimo, hanno portato il suo Gruppo e le altre forze di opposizione ad abbandonare i lavori nella seduta del 9 luglio scorso, stante il parere contrario espresso dal relatore e dal Governo sulle proposte emendative riferite al tema della gestione della fauna selvatica e dei danni da essa arrecati all'agricoltura e agli allevamenti. Invita, quindi, le forze di maggioranza a gestire con responsabilità la fase conclusiva di esame della proposta di legge in oggetto.
Antonella INCERTI (PD) rispondendo alle osservazioni svolte dalle colleghe Loss, Spena e Ciaburro, evidenzia che da parte della presidenza e dei gruppi di maggioranza vi è sempre stata la massima disponibilità a collaborare con i gruppi di opposizioni nel lungo e complesso esame della proposta di legge in titolo durato due anni. Osserva poi di non aver riscontrato analoga disponibilità da parte dei gruppi di minoranza che hanno abbandonato i lavori della Commissione nella scorsa seduta.
Sottolinea, quindi, che è responsabilità della Commissione rispettare la calendarizzazione del provvedimento in Assemblea, prevista per il prossimo 20 luglio, e che la mancata espressione del parere della Commissione Bilancio non è ostativa all'avvio dell'esame in Aula.
Maria Cristina CARETTA (FDI) intervenendo con riferimento a quanto testé osservato dalla deputata Incerti, tiene a precisare che la decisione di abbandonare i lavori della Commissione nella seduta del 9 luglio scorso è stata assunta dai gruppi di centrodestra non per un intento meramente ostruzionistico, ma come segno di protesta di fronte alla volontà della maggioranza di non affrontare il tema dei danni causati dalla fauna selvatica.
Ricorda, a tal proposito, che nel testo originario della proposta di legge in esame, che era stata sottoscritta da tutti i componenti della Commissione, erano contenute disposizioni in materia di gestione della fauna selvatica che successivamente la maggioranza, con decisione unilaterale assunta in «separate stanze», ha scelto di espungere perché divisa al suo interno su tale questione. Ritiene quindi pienamente legittimo che le opposizioni richiedano di attendere il parere della Commissione Bilancio prima della conclusione dell'esame in referente, anche per una ragione di serietà nei confronti dell'Assemblea e dei soggetti destinatari della proposta di legge in oggetto.
La Commissione delibera di conferire il mandato al relatore, onorevole Cadeddu, a riferire favorevolmente all'Assemblea sul provvedimento in esame. Delibera altresì di chiedere l'autorizzazione a riferire oralmente.
Filippo GALLINELLA, presidente, avverte che la Presidenza si riserva di designare i componenti del Comitato dei nove sulla base delle indicazioni dei gruppi. Avverte altresì che la Presidenza si intende autorizzata ad effettuare il coordinamento formale del testo.
Disposizioni per la tutela e la valorizzazione dell'agricoltura contadina.
Testo unificato C. 1825 Cunial e C. 1968 Fornaro.
(Seguito esame e rinvio).
La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 17 giugno 2020.
Filippo GALLINELLA, presidente, ricorda che nella seduta del 17 giugno scorso la Commissione ha adottato come testo base per il prosieguo dell'esame in sede referente il testo unificato predisposto dal relatore, onorevole Pignatone. Comunica che, come anticipato nella seduta dell'Ufficio di Presidenza di ieri, la deputata Susanna Cenni ha ritirato la sua proposta di legge C. 1269. Il testo unificato adottato come testo base si intende, quindi, riferito alle sole proposte di legge e C. 1825 Cunial e C. 1968 Fornaro.
Nel ricordare che il provvedimento è iscritto all'ordine del giorno dell'Assemblea a decorrere dal 27 luglio prossimo, avvisa che, come stabilito in sede di Ufficio di presidenza, il termine per la presentazione degli emendamenti è fissato alle ore 12 di venerdì 24 luglio.
Nessuno chiedendo di intervenire rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.
La seduta termina alle 14.30.
ALLEGATO 1
5-04354 Loss: Iniziative a tutela del settore apistico italiano contro l'invasione del miele cinese.
TESTO DELLA RISPOSTA
Signor Presidente, Onorevoli deputati,
la tutela dei nostri prodotti agroalimentari è una delle priorità che il Governo intende perseguire non solo a vantaggio dei vari comparti produttivi, ma anche dei consumatori che, attraverso un'etichettatura corretta e trasparente, possono operare una scelta consapevole.
In tale direzione, considerando che il contrasto alle frodi e all’italian sounding rappresenta uno degli strumenti che ci consentono di raggiungere il nostro obiettivo, è stato già potenziato il sistema dei controlli anche nel settore del miele, per il quale vige l'obbligo dell'indicazione del Paese di origine in etichettatura.
L'autorevolezza delle ispezioni ministeriali è riconosciuta a livello globale, tant’è che l'Ispettorato centrale della tutela della qualità e della repressione frodi dei prodotti agroalimentari (ICQRF), organo tecnico di controllo del Ministero, istituzionalmente preposto alla prevenzione e repressione degli illeciti nei diversi settori del comparto agroalimentare, si è confermato il punto di riferimento dei controlli sul food a livello italiano e internazionale.
Riguardo all'incremento delle importazioni dalla Cina, e dai Paesi terzi in genere, di mieli di scarsa qualità mercantile o di analoghi derivati, illecitamente spacciati per miele, rilevo che l'ispettorato effettua sul territorio nazionale i controlli sui mieli di diversa origine botanica (uniflorali e millefiori) e diversa origine geografica (Stati membri dell'UE e Paesi terzi), sia alla produzione che alla commercializzazione. Per quelli biologici, sono previste anche analisi specifiche tese ad evidenziare la presenza di residui di prodotti fitosanitari non consentiti in tale metodo di produzione.
Occorre poi tener presente che la collaborazione intrapresa dall'Ispettorato con l'Agenzia delle Dogane e le Capitanerie di porto ha consentito di incrementare l'attività di monitoraggio dei flussi d'importazione dei prodotti agroalimentari provenienti da Paesi terzi ed evitare fraudolente commercializzazioni di mieli falsamente dichiarati «italiani» sul territorio nazionale.
Ricordo poi che con la Raccomandazione C (2015) 1558 del 12 marzo 2015 è stato concordato un Piano di controllo coordinato da attuare contemporaneamente nei territori degli Stati membri, per svelare pratiche fraudolente anche per il miele.
In tale contesto, anche nell'ambito del Nucleo di valutazione del Piano nazionale integrato (PNI), a cui partecipa l'ispettorato con gli altri Organi di controllo nazionali del settore alimentare, il miele è stato individuato come uno dei settori strategici «obiettivo» che saranno inseriti nel Piano di controllo Nazionale Pluriennale 2020/2024.
Ciò posto mi preme rilevare che, dal confronto dei dati forniti dall'Ispettorato dal 2016 ad oggi, i controlli eseguiti sul prodotto in esame hanno registrato un trend sempre crescente. Solo nel corso dei primi sei mesi di quest'anno, infatti, l'ICQRF ha effettuato 785 controlli ed analizzato circa 120 campioni, di cui l'11,7 per cento è risultato irregolare.
L'ICQRF, peraltro, ha recentemente acquisito strumentazione tecnico-scientifica all'avanguardia (spettrometro di massa ad alta risoluzione con tecnologia Orbitrap) al fine di potenziare ulteriormente l'attività analitica, consentendo rapide ed efficaci strategie di screening volte a rivelare la presenza di sostanze contaminanti alimentari e dei relativi metaboliti, nonché di eventuali adulteranti.
Rilevo inoltre che nei programmi apistici attuati ai sensi del Regolamento 1308/2013, sono previste azioni di ricerca volte a migliorare le analisi chimico-fisiche atte a smascherare le frodi e le adulterazioni.
Ricordo che, per ovviare alle conseguenze degli andamenti climatici particolarmente avversi degli ultimi anni, la legge di bilancio 2019 ha stanziato un milione di euro per il 2019 e il 2020 per la realizzazione di progetti nel settore apistico finalizzati al sostegno di produzioni e allevamenti di particolare rilievo ambientale, economico, sociale.
Il Ministero ha quindi emanato un decreto di attuazione della disposizione predetta, che intende privilegiare progetti straordinari a dimensione nazionale che si integrano con le altre misure attivate in ambito comunitario.
L'intento è anche di promuovere interventi per adeguare gli aspetti gestionali e dell'allevamento alle mutate condizioni climatiche, estendendo i benefici dei sostegni assicurativi previsti per altri settori del comparto agricolo e favorendo tutte quelle attività che facilitino l'applicazione di questi strumenti anche al comparto apistico.
Rilevo infine che il Ministero si è attivato presso la Commissione europea per modificare la Direttiva 2001/110/EC al fine di rendere obbligatoria, in tutta la UE, l'indicazione della lista dei Paesi di provenienza sull'etichetta delle miscele di mieli (così come già prevede la norma di applicazione italiana, per i mieli confezionati nel nostro Paese) e, in aggiunta, l'indicazione delle percentuali dei relativi componenti.
ALLEGATO 2
5-04355 Cadeddu: Sull'eventuale inclusione delle DOP da latte di pecora nelle forniture relative agli aiuti alimentari agli indigenti.
TESTO DELLA RISPOSTA
Signor presidente, onorevoli Deputati,
ritengo doveroso evidenziare, in via preliminare, che l'attenzione del MIPAAF in ordine alla tematica in trattazione è massima, posto che, in questo ambito, le risorse del Fondo nazionale per l'assistenza agli indigenti sono state portate da 6 a 306 milioni di euro, con un primo intervento da 50 milioni di euro già attuato e un secondo da 250 milioni di euro in fase di attuazione.
Mi preme anche ribadire, a fronte delle argomentazioni dell'Onorevole Interrogante, che non c’è stata alcuna esclusione delle produzioni sarde dal bando indigenti.
Come sanno bene i produttori e i pastori, proprio in queste settimane stiamo provvedendo alla distribuzione agli enti caritatevoli di 7500 quintali di pecorino romano DOP in favore di tutti gli indigenti di Italia per un valore di 7 milioni di euro.
Ulteriori 7500 quintali per altri 7 milioni saranno acquistati da Agea e distribuiti tra ottobre e dicembre.
A questo proposito faccio presente che stiamo impiegando i fondi del decreto emergenze agricole del 2019 che consentiranno di portare quell'eccellente prodotto sulle tavole dei più bisognosi dalla Valle d'Aosta fino alla Sicilia.
Proprio in considerazione di questa circostanza, nel bando di recente uscito, che vale 21 milioni di euro, non sono presenti ulteriori prodotti della Sardegna.
Questi fondi rispondono alle esigenze degli enti caritatevoli consistenti nell'avere anche una diversificazione del prodotto distribuito dal punto di vista territoriale e organolettico.
Ribadisco quindi che non c’è stata nessuna esclusione dei prodotti della Sardegna, ma la necessaria programmazione di acquisto e consegna; è noto che il Governo ha stanziato ulteriori 250 milioni di euro per affrontare l'emergenza alimentare e, nell'ambito dei nuovi bandi sui formaggi che saranno posti in essere nei prossimi mesi con consegne nel 2021, l'attenzione sarà rivolta anche ai prodotti sardi.
Ma pastori e produttori sanno anche altrettanto bene che abbiamo appena aperto un bando da 30 milioni di euro per il sostegno dei contratti di filiera e di distretto del latte ovino, e la Ministra si è impegnata fin dall'inizio a reperire ulteriori 20 milioni di euro per finanziamenti agevolati che agevolino la spesa dei 10 milioni di euro di fondo perduto stanziati nel 2019.
Non abbiamo trascurato il segmento dell'allevamento di agnelli, fortemente colpito dall'emergenza COVID-19 che ha imposto il lockdown proprio nei giorni dedicati alle festività pasquali; a sostegno di tali aziende abbiamo stanziato oltre 7 milioni di euro per il 2020 e 2021 e le domande per quest'anno sono state oltre diecimila, con una prevalenza forte dalla Sardegna e dagli allevatori di Agnello di Sardegna IGP che ricevono fino a 9 euro per ogni capo macellato tra marzo e aprile del 2019.
Quanto sopra non esaurisce l'impegno di questo Ministero a tutela del comparto; stiamo continuando a lavorare per rafforzare ancor più gli strumenti di tutela del reddito degli allevatori, attraverso l'azzeramento dei contributi previdenziali da pagare del periodo gennaio-giugno 2020 e, a seguito della recente modifica normativa apportata al decreto-legge 27/2019 (convertito con modificazioni dalla legge 44/2019) con la separazione dei decreti attuativi della disposizione in materia di monitoraggio della produzione di latte, stiamo predisponendo il testo relativo alle dichiarazioni obbligatorie relative all'acquisto di latte ovino e caprino al fine di rafforzare ulteriormente la tracciabilità della materia prima.
ALLEGATO 3
5-04356 Spena: Iniziative per intensificare i controlli sul grano duro importato dall'estero.
TESTO DELLA RISPOSTA
Signor Presidente, Onorevoli colleghi,
rilevo in premessa che il Ministero sta seguendo con particolare attenzione la filiera cerealicola, sia per l'entità delle superfici coltivate che per la rilevanza strategica del frumento duro per molte delle nostre specialità agroalimentari.
In tale direzione, al fine di valorizzare una delle più rappresentative espressioni del Made in Italy e tutelare il reddito degli agricoltori, il Ministero ha già introdotto l'obbligo dell'indicazione d'origine del grano duro nella pasta e potenziato il sistema dei controlli per contrastare le frodi anche nel settore cerealicolo.
Come noto, la ciclicità della crisi cui è soggetto il settore (a cui consegue una variazione nei prezzi dei relativi prodotti) è dovuta ad una serie di circostanze diverse (quali, ad esempio, l'andamento del mercato a livello internazionale e la tendenziale diminuzione della richiesta di prodotto rispetto alle aspettative), non sempre facilmente arginatoli.
Pertanto, in linea con quanto già espresso ed indicato nel Piano di settore cerealicolo, al fine di tutelare maggiormente il settore, l'intento è di valorizzare e qualificare il prodotto nazionale rispetto a quello d'importazione; agevolare la nascita e la stabilizzazione dei contratti; ottimizzare la massima trasparenza dei mercati di filiera realizzando attività che assicurino la richiesta «fluidità» nei rapporti contrattuali; individuare risorse per elevare la qualità delle dotazioni infrastrutturali e logistiche nelle fasi di stoccaggi; assicurare le risorse alla ricerca di base.
Ricordo poi che il predetto Piano ha finanziato uno specifico progetto volto alla messa a punto, insieme alle Autorità comunitarie e i servizi fitosanitari nazionali e regionali, di una metodologia di rilevazione dei campioni e di analisi di tutti i frumenti che giungono in Italia, rivolto all'individuazione di una metodologia europea omogenea applicabile nelle fasi di controllo.
Ciò posto, mi preme rilevare che, a salvaguardia dell'intera filiera, il settore dei cereali è oggetto di costante attenzione da parte dall’Ispettorato centrale della tutela della qualità e della repressione frodi dei prodotti agroalimentari (ICQRF) che, in collaborazione con il Corpo delle Capitanerie di porto, l'Agenzia delle dogane e dei monopoli e la Guardia di finanza, verifica costantemente l'origine e la qualità merceologica dei cereali e dei derivati introdotti sul territorio nazionale, monitorando i flussi in entrata dei prodotti provenienti da Paesi extra UE anche al fine di impedirne l'ingresso qualora privi della documentazione di tracciabilità o non rispondenti ai requisiti qualitativi minimi stabiliti dalle norme di settore.
Mi preme evidenziare che anche nel delicato periodo emergenziale dovuto alla pandemia COVID-19, l'ICQRF ha continuato ad effettuare regolarmente l'attività di controllo presso i punti di ingresso portuali.
Sebbene le analisi dei campioni esaminati abbiano dato esito regolare, alla luce dell'intenso dibattito scientifico in corso, ritengo comunque auspicabile una verifica/revisione, a livello europeo, dei valori limite di residui.
Faccio comunque presente che l'ICQRF, per potenziare ulteriormente l'attività analitica, ha di recente acquisito strumentazioni tecnico-scientifiche all'avanguardia (spettrometro di massa ad alta risoluzione con tecnologia Orbitrap) che consentono un rapido screening per rivelare la presenza di sostanze contaminanti alimentari e dei relativi metaboliti, nonché di eventuali adulteranti.
Per quanto concerne, infine, l'indicazione della dicitura «NAZ.» sulle fatture di acquisto, rilevo che trattasi di una pratica sinora non riscontrata dall'Ufficio ispettivo «ICQRF Italia sud est» e dall'Ufficio doganale e comunque sembra riferibile esclusivamente ad aspetti fiscali (agli effetti dell'IVA e dei dazi doganali).
Infatti, la gestione delle importazioni si articola in più fasi successive, consistenti, tra le altre, nella presentazione della dichiarazione doganale di importazione e nel pagamento dei diritti doganali, compresa l'IVA, il cui versamento può avvenire in Italia come in qualsiasi altro Paese dell'UE.
In ogni caso, tale circostanza non impatta sui documenti di tracciabilità del lotto in quanto su questi ultimi rimane l'indicazione che il grano è di origine estera (ad esempio canadese).
Assicuro che verrà mantenuto un elevato livello di attenzione nel settore al fine di verificare la destinazione dei grani duri importati, anche mediante controlli di tracciabilità ed evitare che grani provenienti dall'estero possano essere illecitamente designati e commercializzati con l'origine nazionale.
ALLEGATO 4
5-04357 Incerti: Sul ristoro delle aziende agricole danneggiate da eventi atmosferici avversi e dal fermo parziale delle attività causato dal lockdown.
TESTO DELLA RISPOSTA
Signor Presidente, Onorevoli deputati,
vorrei anzitutto ricordare che, ai fini di una adeguata copertura dai rischi climatici, gli agricoltori possono stipulare polizze assicurative con un contributo pubblico fino al 70 per cento della spesa premi sostenuta, grazie alle quali possono ricevere in modo tempestivo risarcimenti adeguati alle predite subite.
Occorre pertanto tener presente che, ai fini dell'eventuale attivazione degli interventi compensativi del Fondo di Solidarietà Nazionale, in deroga alle disposizioni del decreto legislativo n. 102 del 2004, trattandosi di eventi e colture assicurabili con polizze agevolate, è necessaria una apposita norma di legge.
Per quanto riguarda poi i danni subiti dagli agricoltori a seguito delle restrizioni legate al Covid 19, è evidente che la normativa citata non consente di intervenire.
Rilevo tuttavia che, a seguito della modifica del Regolamento (UE) n. 1305/2013 sullo sviluppo rurale, apportata con Regolamento (UE) n. 802/2020, è stata introdotta una nuova misura di sostegno temporaneo eccezionale a favore di agricoltori e PMI particolarmente colpiti dalla crisi da COVID-19. Per attivare tale misura, ciascuna Regione dispone della possibilità di modificare il proprio Programma di Sviluppo Rurale integrandolo con detto intervento, in modo da ristorare le imprese agricole delle perdite subite.
Analoga misura può essere attivata nell'ambito dei programmi operativi delle organizzazioni dei produttori ai sensi dell'articolo 220 e seguenti del Regolamento (UE) n. 1308/2013.
Riguardo invece ai controlli sui prodotti ortofrutticoli importati evidenzio che l’Ispettorato centrale della tutela della qualità e della repressione frodi dei prodotti agroalimentari (ICQRF), in qualità di organo di controllo ufficiale del MIPAAF, è costantemente impegnato nella prevenzione e repressione degli illeciti nei vari settori del comparto agroalimentare, al fine di tutelare i consumatori ed i produttori nazionali attraverso determinanti controlli relativi alla tracciabilità ed al rispetto delle corrette indicazioni sugli alimenti.
Peraltro, al fine di potenziare e rendere più efficaci gli accertamenti nel comparto agroalimentare e contrastare l'eventuale, illecita importazione di prodotti agroalimentari sul territorio nazionale, l'ICQRF collabora inoltre da anni con l'Agenzia delle Dogane, così da poter monitorare l'introduzione delle derrate alimentari da Paesi extra UE ed ostacolare più efficacemente il commercio fraudolento sul territorio nazionale di falsi prodotti/alimenti «Made in Italy» o richiamanti l'origine italiana.
Controlli specifici sono condotti su prodotti ortofrutticoli freschi (agrumi, nocciole, pomodori e altro) provenienti da talune zone geografiche del bacino del Mediterraneo (Turchia, Marocco, Tunisia e altro) le cui produzioni agricole sono simili per tipologia di prodotto e stagionalità a quelle del nostro Paese, introdotti nel territorio nazionale.
L'obiettivo è sempre l'accertamento della veridicità delle indicazioni riportate sui documenti commerciali e sui dispositivi di etichettatura, con particolare riferimento all'indicazione dell'origine dei prodotti.
Inoltre, sui prodotti ortofrutticoli da agricoltura biologica vengono espletate analisi chimiche finalizzate alla ricerca di residui di sostanze attive ad azione fitosanitaria non consentite per tale metodo di produzione.
In particolare, nel 2018, è stata attivata un'azione di controllo mirata per contrastare la commercializzazione di prodotti ortofrutticoli freschi falsamente dichiarati di origine italiana e nel solo 2019 i controlli effettuati nel comparto dell'ortofrutta (convenzionale e biologica) sono stati oltre 3.800, i prodotti controllati oltre 4.200, i campioni analizzati 309 (di cui 1,9 per cento risultato irregolare), effettuate 24 notizie di reato ed elevate 361 contestazioni amministrative e in più sono stati sequestrati prodotti per un ammontare di 80.554 euro.
Alcuni dei principali illeciti riscontrati durante i controlli sui prodotti ortofrutticoli, a titolo d'esempio, hanno riguardato la non tracciabilità o l'irregolare etichettatura di prodotti ortofrutticoli con informazioni ingannevoli su origine, provenienza, qualità e altre indicazioni obbligatorie; la presenza di residui di principi attivi non consentiti in prodotti ortofrutticoli biologici, quali pomodori, aglio, lenticchie, mele e pistacchi; l'usurpazione o evocazione delle denominazioni di origine o indicazioni geografiche di prodotti ortofrutticoli.
Pertanto, premesso quanto sopra, ribadisco anche per l'anno in corso un elevato livello di attenzione nel comparto ortofrutticolo e la costante effettuazione dei controlli da parte dell'ICQRF, in particolare nei confronti dei prodotti provenienti dai Paesi che si affacciano sul bacino del Mediterraneo e che potrebbero essere illecitamente «nazionalizzati».
Relativamente ai danni subiti dal settore cerasicolo è intenzione dell'Amministrazione riservare a tale importante segmento ogni attenzione possibile certamente attraverso la necessaria e preziosa interlocuzione con le associazioni di categoria.
ALLEGATO 5
Disposizioni per la semplificazione e l'accelerazione dei procedimenti amministrativi nelle materie dell'agricoltura e della pesca nonché delega al Governo per il riordino e la semplificazione della normativa in materia di pesca e acquacoltura. Nuovo testo C. 982 Gallinella e abb.
EMENDAMENTI DEL RELATORE APPROVATI DALLA COMMISSIONE
ART. 1.
Al comma 5, sopprimere le parole: Conseguentemente, alla Tabella A, apportare le seguenti variazioni: voce Ministero dell'economia e delle finanze:
2020: – 2.000.000;
2021: – 2.000.000.
Conseguentemente, aggiungere il seguente comma:
«6. All'onere derivante dall'attuazione del presente articolo, pari a 2 milioni di euro per ciascuno degli anni 2020 e 2021, si provvede mediante corrispondente riduzione dello stanziamento del fondo speciale di parte corrente iscritto, ai fini del bilancio triennale 2020-2022, nell'ambito del programma «Fondi di riserva e speciali» della missione «Fondi da ripartire» dello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze per l'anno 2020, allo scopo parzialmente utilizzando l'accantonamento relativo al medesimo Ministero. Il Ministro dell'economia e delle finanze è autorizzato, con propri decreti, ad apportare le occorrenti variazioni di bilancio»;
1. 8. Il Relatore.
ART. 15.
Sopprimerlo.
15. 100. Il Relatore.
ART. 19.
Al comma 7, sostituire la parola: 19 con la seguente: 10.
19. 5. Il Relatore.
ART. 42.
Sopprimerlo.
42. 1. Il Relatore.
ART. 48.
Sopprimerlo.
48. 1. Il Relatore.
Sostituire il titolo con il seguente: Misure di sostegno al settore agricolo e disposizioni di semplificazione in materia di agricoltura.
Tit. 1. Il Relatore.