IV Commissione

Difesa

Difesa (IV)

Commissione IV (Difesa)

Comm. IV

Difesa (IV)
SOMMARIO
Giovedì 16 luglio 2020

SEDE REFERENTE:

Sulla pubblicità dei lavori ... 56

Norme sull'esercizio della libertà sindacale del personale delle Forze armate e dei corpi di polizia a ordinamento militare, nonché delega al Governo per il coordinamento normativo. C. 875-1060-1702-2330/A (Seguito dell'esame e conclusione) ... 56

INTERROGAZIONI:

Sulla pubblicità dei lavori ... 58

5-03598 Deidda: Sulla creazione di un fondo ordinario per il progetto «Caserme verdi» ... 58

ALLEGATO 1 (Testo della risposta) ... 60

5-04163 Ferrari: Sulle risorse investite nella gestione dell'emergenza sanitaria Covid-19 ... 58

ALLEGATO 2 (Testo della risposta) ... 61

IV Commissione - Resoconto di giovedì 16 luglio 2020

SEDE REFERENTE

  Giovedì 16 luglio 2020. — Presidenza del presidente Gianluca RIZZO. – Interviene il sottosegretario di Stato per la difesa, Giulio Calvisi.

  La seduta comincia alle 13.15.

Sulla pubblicità dei lavori.

  Gianluca RIZZO, presidente, avverte che della seduta sarà data pubblicità anche mediante l'impianto audiovisivo a circuito chiuso.

Norme sull'esercizio della libertà sindacale del personale delle Forze armate e dei corpi di polizia a ordinamento militare, nonché delega al Governo per il coordinamento normativo.
C. 875-1060-1702-2330/A.

(Seguito dell'esame e conclusione).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento rinviato nella seduta del 27 maggio 2020.

  Gianluca RIZZO, presidente, ricorda che, nella seduta del 27 maggio scorso, la Commissione ha concluso l'esame delle proposte emendative e che il testo risultante dagli emendamenti e sub-emendamenti approvati è stato trasmesso alle Commissioni competenti per l'espressione del parere. Comunica, quindi, che sono pervenuti i pareri favorevoli delle Commissioni I, II, VI, XI, XII e della Commissione per le questioni regionali, precisando che la Commissione Giustizia ha apposto al parere un'osservazione. Comunica, inoltre, che le Commissioni VIII e IX, non avendo ravvisato profili di competenza a seguito delle modifiche intervenute, non hanno ritenuto di esprimersi e che la Commissione Bilancio si esprimerà per l'Assemblea.

  Emanuela CORDA (M5S), relatrice, desidera ringraziare tutti i gruppi per l'impegno profuso su un provvedimento che, malgrado le diverse posizioni su alcuni aspetti specifici, ha visto comunque uscire dalla Commissione un testo largamente condiviso. Auspica, quindi, che il clima di collaborazione possa proseguire anche durante l'esame in Assemblea.

  Roberto Paolo FERRARI (LEGA) riepiloga il lungo percorso dell'esame delle proposte di legge sui sindacati militari, avviato a inizio legislatura, giunto in Assemblea dopo circa un anno e successivamente rinviato in Commissione, passato attraverso due distinti Governi, sostenuti da maggioranze diverse, e caratterizzato da un'intensa e importante attività conoscitiva durante entrambe le sessioni di Commissione. Ricorda, quindi, che la necessità di legiferare fu posta dalla sentenza della Corte costituzionale, che riconobbe la legittimità di costituire sindacati di militari e che tuttavia lasciò al Parlamento il compito di stabilire tempi e contenuti della relativa disciplina. Osserva che l'attuale testo è frutto del lavoro di tutte le forze politiche presenti in Commissione e si rammarica che, in questa fase finale dell'esame di un provvedimento particolarmente qualificante, la maggioranza non sia presente con tutte le sue componenti e tutti i suoi membri, facendo leva sulla disponibilità dell'opposizione a collaborare per il buon esito dei lavori. Evidenzia che, nonostante questo lungo iter, sul provvedimento – analogamente a quanto accaduto un anno fa – non si è ancora raggiunta una completa soddisfazione da parte di tutte le forze della maggioranza. Certamente non è stata data una risposta più compiuta alle legittime aspettative e istanze del personale militare e, pertanto, si domanda se non si riveli oggi inutile aver protratto l'esame del provvedimento, rischiando così di andare incontro a un'ulteriore brutta figura.

  Emanuela CORDA (M5S), relatrice, non condivide le considerazioni del collega Ferrari e chiarisce le ragioni che avevano indotto a richiedere un ulteriore passaggio in Commissione, sottolineando che esso era doveroso per dare ascolto a tutte le istanze che, in quel momento, si stavano formando. Ritiene che sul provvedimento sia stato fatto un lavoro considerevole per migliorare le norme riguardanti la giurisdizione e convergere su posizioni unitarie. Rivendica l'impegno profuso, senza il quale questo provvedimento non sarebbe, forse, mai giunto in porto.

  Salvatore DEIDDA (FDI) tiene a precisare che il gruppo di Fratelli d'Italia non ha mai inteso rallentare i lavori e che, semmai, è stato il clima di propaganda alimentato dal M5S a fare sì che sul provvedimento si creassero divisioni nel mondo militare. Lamenta come, durante l'esame degli emendamenti, non sia stato possibile contribuire al miglioramento del testo e riconosce, comunque, lo sforzo compiuto dal sottosegretario Calvisi affinché venissero recepiti alcuni suggerimenti del suo gruppo. Ritiene evidenti le responsabilità della maggioranza, la quale ha fatto promesse eccessive, propagandando l'idea che i militari fossero dei lavoratori e gli ufficiali la controparte datoriale. Ricorda di avere sempre sostenuto che si trattasse di un errore. Ribadisce che la maggioranza deve assumersi la responsabilità di avere predisposto questo testo e attende il dibattito in Assemblea affinché possa finalmente farsi chiarezza sulle posizioni assunte dai vari gruppi.

  Maria TRIPODI (FI) si ritiene molto soddisfatta del lavoro svolto con maturità dalla Commissione, peraltro su tematiche assai complesse e difficili. Considera equilibrato il testo, che dà al personale delle nostre Forze armate un importante messaggio di vicinanza da parte delle forze politiche. Auspica, quindi, che il testo uscito dalla Commissione non venga stravolto durante l'esame in Assemblea.

  Roger DE MENECH (PD), replicando all'intervento del collega Ferrari, manifesta il pieno e convinto sostegno del gruppo del Partito democratico al provvedimento, che tutela i diritti del personale militare e, allo stesso tempo, salvaguarda gli interessi generali di sicurezza e difesa. Si tratta di elementi che non devono essere intesi in senso contrapposto ma che, viceversa, devono integrarsi. Conclude auspicando che i lavori sulla legge possano proseguire anche in Assemblea con lo stesso spirito che ha animato i lavori della Commissione, nonostante l'alternarsi al Governo di due diverse maggioranze.

  Roberto Paolo FERRARI (LEGA) invita i colleghi del M5S a non intestarsi i meriti del provvedimento, addossando le responsabilità delle carenze del testo alle altre forze politiche che sono state alleate nei diversi ministeri sin qui succedutisi. Si tratta di un atteggiamento che non è possibile accettare e, pertanto, anche se non disconosce il considerevole lavoro fatto, preannuncia un voto di astensione.

  La Commissione delibera di conferire alla deputata Corda il mandato a riferire favorevolmente all'Assemblea e autorizza il Presidente al coordinamento formale del testo. Delibera altresì di chiedere l'autorizzazione a riferire oralmente.

  Gianluca RIZZO, presidente, avverte che la presidenza si riserva di designare i componenti del Comitato dei nove sulla base delle indicazioni dei gruppi.

  La seduta termina alle 13.50.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 13.50 alle 14.

INTERROGAZIONI

  Giovedì 16 luglio 2020. — Presidenza del presidente Gianluca RIZZO. – Interviene il sottosegretario di Stato per la difesa, Giulio Calvisi.

  La seduta comincia alle 14.

Sulla pubblicità dei lavori.

  Gianluca RIZZO, presidente, avverte che della seduta sarà data pubblicità anche mediante l'impianto audiovisivo a circuito chiuso.

5-03598 Deidda: Sulla creazione di un fondo ordinario per il progetto «Caserme verdi».

  Il sottosegretario Giulio CALVISI risponde all'interrogazione nei termini riportati (vedi allegato 1).

  Salvatore DEIDDA (FDI) sottolinea l'importanza del Centro di selezione e reclutamento nazionale dell'Esercito di Foligno, che la Commissione ha visitato nello scorso mese di novembre. Si dichiara, quindi, soddisfatto della risposta che conferma la bontà del progetto Caserme Verdi ed invita a investire maggiori risorse per l'ammodernamento delle caserme, anche attraverso l'estensione alle strutture della difesa delle agevolazioni previste dal decreto-legge c.d. Rilancio per il risparmio energetico nell'edilizia.

5-04163 Ferrari: Sulle risorse investite nella gestione dell'emergenza sanitaria Covid-19.

  Il sottosegretario Giulio CALVISI risponde all'interrogazione nei termini riportati (vedi allegato 2).

  Roberto Paolo FERRARI (LEGA) evidenzia che l'interrogazione offre lo spunto per rinnovare l'apprezzamento, già rivolto al personale militare e alla Difesa, per l'importante contributo offerto nel fronteggiare l'emergenza epidemiologica. Ringrazia, quindi, il rappresentante del Governo per la risposta che dà contezza di tale apporto, anche sotto il profilo dei costi sostenuti per offrire, integrando il Servizio sanitari nazionale, le necessarie cure sia pure a un numero di persone non elevato. Con l'occasione, stigmatizza quanti nei partiti (che sono maggioranza in Parlamento, ma opposizione nel Consiglio regionale della Lombardia) hanno sistematicamente attaccato l'ospedale da campo della Fiera di Milano.

  Gianluca RIZZO, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.

  La seduta termina alle 14.10.

IV Commissione - giovedì 16 luglio 2020

ALLEGATO 1

Interrogazione n. 5-03598 Deidda: Sulla creazione di un fondo ordinario per il progetto «Caserme verdi».

TESTO DELLA RISPOSTA

  Il Centro di Selezione e Reclutamento nazionale di Foligno conduce, da tempo, con particolare efficacia le molteplici ed articolate attività di predisposizione e attuazione delle procedure concorsuali per la selezione del personale militare della Difesa.
  Nel merito dei quesiti evidenziati nell'atto, la Forza Armata, proprio al fine di recuperare gli edifici presenti nell'infrastruttura in discussione, ha effettuato, nel corso degli anni, specifici interventi di varia natura finalizzati all'adeguamento di alcuni fabbricati, presenti all'interno del Centro di selezione.
  Sono stati effettuati, ad esempio, alcuni lavori manutentivi per migliorare lo standard qualitativo della mensa e del refettorio, facendo anche ricorso a manodopera militare del Reparto Operativo Genio Infrastrutture, per velocizzare i tempi di esecuzione.
  Ciò premesso, allo scopo di recuperare gli edifici ancora bisognevoli di interventi infrastrutturali, nell'ambito della nuova Programmazione Infrastrutturale Scorrevole (PIS) sono stati programmati ulteriori lavori, per un importo complessivo pari a circa 21 milioni di euro, tra cui l'ammodernamento di 4 palazzine destinate ad alloggi e poliambulatori posti all'interno del Centro stesso.
  Inoltre, sempre in merito al quesito posto dall'Onorevole interrogante, il Dicastero ha avviato uno studio volto allo sviluppo capacitivo ed al finanziamento dei «Grandi Progetti Infrastrutturali della Difesa», tra i quali annoverare anche il progetto «Caserme Verdi» dell'Esercito italiano che prevede, nella sua fase iniziale, il coinvolgimento di 28 Caserme e che – ferma restando la necessaria disponibilità finanziaria – potrà essere esteso, anche ad altre caserme, ivi inclusa la caserma «Gonzaga».
  In tale ambito, infatti, l'obiettivo da conseguire è quello di avere strutture in linea con le nuove esigenze operative e quindi capaci di accrescere l'operatività dello strumento militare attraverso la realizzazione di basi militari di nuova generazione che risultino efficienti, funzionali, ispirate a nuovi standard e realizzate secondo criteri atti a garantire un basso impatto ambientale (cosiddetta green economy), il contenimento del consumo energetico, ridotti costi di manutenzione.

ALLEGATO 2

Interrogazione n. 5-04163 Ferrari: Sulle risorse investite nella gestione dell'emergenza sanitaria Covid-19.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Nelle premesse dell'atto l'onorevole interrogante menziona l'audizione informale del Signor Ministro della difesa, tenutasi il 13 maggio 2020 dinanzi alle Commissioni congiunte della difesa di Camera e Senato, nella gestione dell'emergenza da Covid-19.
  Prima di fornire riscontro ai quesiti posti, desidero accennare brevemente ad alcuni passaggi di quell'intervento che testimoniano il grado di impegno profuso e le risorse economiche e di personale messe in campo dalle Forze armate per sostenere la popolazione civile nel corso della situazione emergenziale in argomento.
  Il Ministro ha, infatti, in quella sede ricordato come sin dalle prime fasi in cui l'emergenza sanitaria iniziava ad assumere una dimensione globale, lo strumento militare si sia mostrato agile, flessibile e pronto a fronteggiare una situazione straordinaria, mettendo in campo numeri importanti, capacità diversificate e risorse ingenti, che sono state messe a disposizione nell'ambito di un'ampia operazione di supporto al Sistema Paese.
  Le Forze armate hanno dimostrato di saper mettere in atto risposte efficaci, adeguate e proporzionate, attraverso l'approntamento immediato, l'impiego e la dislocazione sul territorio degli assetti umani e strumentali disponibili, in linea con le riconosciute capacità e l'identità dello strumento militare nazionale.
  Tutto ciò in concreta attuazione delle disposizioni del Codice dell'ordinamento militare, nella parte in cui riconosce alla Difesa «compiti specifici in circostanze di pubblica calamità e negli altri casi di straordinaria necessità e urgenza».
  Un impegno ininterrotto su tutti i fronti in un eccezionale sforzo a 360 gradi: impegno divenuto via via sempre più vasto e diversificato in numerosi settori che abbracciano non solo l'ambito sanitario ma anche quello della logistica, della sicurezza e della messa a disposizione delle capacità degli enti industriali del Dicastero.
  Nel merito dei quesiti posti, si rende noto che – su specifica richiesta della Protezione Civile – sostenuti con oneri complessivi pari a circa 900.000 euro, cui vanno aggiunti i costi per il funzionamento e per il personale, sono stati allestiti con tempestività gli ospedali da campo di Piacenza, di Crema e di Jesi, tutti con capacità di trattamento clinico comprensivo di terapia intensiva e sub-intensiva, che si sono affiancati alle preesistenti strutture ospedaliere militari di Milano, Roma, e Taranto al fine di contenere l'afflusso di pazienti nelle strutture ospedaliere civili.