XII Commissione

Affari sociali

Affari sociali (XII)

Commissione XII (Affari sociali)

Comm. XII

Affari sociali (XII)
SOMMARIO
Giovedì 9 luglio 2020

INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA:

5-04313 Novelli: Incremento delle prestazioni assistenziali per le persone inabili al lavoro ... 183

ALLEGATO 1 (Testo della risposta) ... 187

5-04314 Locatelli: Iniziative per tutelare i diritti degli invalidi civili ... 184

ALLEGATO 2 (Testo della risposta) ... 189

5-04315 Carnevali: Dati sui percettori del reddito di cittadinanza che hanno svolto progetti di utilità sociale presso i comuni ... 184

ALLEGATO 3 (Testo della risposta) ... 191

5-04316 Sportiello: Superamento delle criticità correlate al Piano nazionale di lotta alla povertà ... 185

ALLEGATO 4 (Testo della risposta) ... 193

COMITATO DEI NOVE:

DL 33/2020: Ulteriori misure urgenti per fronteggiare l'emergenza epidemiologica da COVID-19. Emendamenti C. 2554 Governo, approvato dal Senato ... 185

SEDE REFERENTE:

Istituzione della Giornata dei camici bianchi. C. 2527, approvata dalla 1a Commissione permanente del Senato (Seguito dell'esame e rinvio) ... 185

ALLEGATO 5 (Emendamenti approvati) ... 194

XII Commissione - Resoconto di giovedì 9 luglio 2020

INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA

  Giovedì 9 luglio 2020. — Presidenza della presidente Marialucia LOREFICE. – Interviene la sottosegretaria di Stato per il lavoro e le politiche sociali, Francesca Puglisi.

  La seduta comincia alle 14.15.

  Marialucia LOREFICE, presidente, ricorda che, ai sensi dell'articolo 135-ter, comma 5, del regolamento, la pubblicità delle sedute per lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata è assicurata anche attraverso impianti televisivi a circuito chiuso. Ne dispone, pertanto, l'attivazione.

5-04313 Novelli: Incremento delle prestazioni assistenziali per le persone inabili al lavoro.

  Roberto NOVELLI (FI) illustra l'interrogazione in titolo.

  La sottosegretaria Francesca PUGLISI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1).

  Roberto NOVELLI (FI), replicando, si dichiara non convinto del contenuto della risposta, ricordando che il gruppo di Forza Italia già da tempo ha posto all'attenzione della Camera, attraverso specifici emendamenti aventi come prima firmataria la collega Versace, il tema della necessità di un adeguamento delle pensioni per le persone totalmente inabili al lavoro per via di gravi disabilità. Rileva che il Governo, avendo eluso in passato tale problema, appare ora totalmente impreparato ad adempiere a quanto previsto dalla Corte costituzionale, nella camera di consiglio svoltasi il 23 giugno 2020, e che i buoni propositi attualmente manifestati rischiano di non produrre effetti reali. Si riserva, quindi, di monitorare gli sviluppi del tema oggetto della sua interrogazione in attesa di iniziative concrete da parte del Governo.

5-04314 Locatelli: Iniziative per tutelare i diritti degli invalidi civili.

  Alessandra LOCATELLI (LEGA) illustra l'interrogazione in titolo.

  La sottosegretaria Francesca PUGLISI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2).

  Alessandra LOCATELLI (LEGA), replicando, evidenzia che, a prescindere dalla recente sentenza della Corte costituzionale, ormai da molti anni le persone inabili al lavoro chiedono un innalzamento delle pensioni loro spettanti, attualmente caratterizzate da un livello assolutamente inadeguato. Ribadisce che occorre proteggere tutte le categorie di disabili, evitando discriminazioni basate sulla percentuale di invalidità. Nel ricordare che proposte emendative da lei presentate in tal senso sono state respinte dalla maggioranza, giudica totalmente inadeguate le risorse stanziate con il decreto-legge n. 34, attualmente in fase di conversione, sottolineando che ciò rappresenta una «presa in giro» per tutte le persone coinvolte.
  Si augura che si realizzi una presa di coscienza al riguardo e che vi sia, pertanto, un cambio di direzione. Giudica fuori luogo il richiamo, contenuto nella risposta, alla misura del reddito di cittadinanza. Ricorda inoltre che l'emergenza sanitaria ha posto in risalto le maggiori difficoltà che si trovano a vivere le persone con disabilità, a partire dagli impedimenti alla mobilità e all'esigenza di adottare maggiori cautele per evitare il contagio.

5-04315 Carnevali: Dati sui percettori del reddito di cittadinanza che hanno svolto progetti di utilità sociale presso i comuni.

  Elena CARNEVALI (PD) illustra l'interrogazione in titolo.

  La sottosegretaria Francesca PUGLISI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3).

  Elena CARNEVALI (PD), replicando, si dichiara consapevole dell'impatto drammatico causato dalla diffusione del coronavirus sugli interventi di carattere sociale. Nell'esprimere fiducia rispetto al riavvio delle prestazioni dopo il superamento della fase più acuta dell'emergenza, manifesta comprensione per la decisione adottata di sospendere le misure di condizionalità per i beneficiari del reddito di cittadinanza, incluse quelle relative allo svolgimento di progetti utili per la collettività. Auspica che si possa concretizzare il necessario supporto agli enti locali, anche per quanto concerne la copertura assicurativa che rappresenta un presupposto per gli interventi. Auspica, inoltre, un rafforzamento delle misure volte al raggiungimento dell'obiettivo della presa in carico per consentire il superamento della condizione di povertà, ricordando in proposito che, accanto al sostegno al reddito, è necessaria garantire l'emancipazione delle persone coinvolte e sviluppare il loro empowerment.

5-04316 Sportiello: Superamento delle criticità correlate al Piano nazionale di lotta alla povertà.

  Gilda SPORTIELLO (M5S) illustra l'interrogazione in titolo.

  La sottosegretaria Francesca PUGLISI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 4).

  Celeste D'ARRANDO (M5S), replicando, in qualità di cofirmataria dell'interrogazione in oggetto, reputa fondamentale delineare i livelli essenziali delle prestazioni sociali e aumentare la dotazione finanziaria del Fondo per la lotta alla povertà, al fine di rendere più efficaci gli interventi su tutto il territorio nazionale. Si dichiara, quindi, soddisfatta della risposta e si augura che si possa pervenire all'individuazione dei bisogni il più possibile aderente alle reali necessità della popolazione.

  Marialucia LOREFICE, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.

  La seduta termina alle 14.40.

COMITATO DEI NOVE

  Giovedì 9 luglio 2020.

DL 33/2020: Ulteriori misure urgenti per fronteggiare l'emergenza epidemiologica da COVID-19.
Emendamenti C. 2554 Governo, approvato dal Senato.

  Il Comitato si è riunito dalle 14.40 alle 14.45.

SEDE REFERENTE

  Giovedì 9 luglio 2020. — Presidenza della presidente Marialucia LOREFICE. – Interviene la sottosegretaria di Stato per la salute, Sandra Zampa.

  La seduta comincia alle 14.45.

Istituzione della Giornata dei camici bianchi.
C. 2527, approvata dalla 1a Commissione permanente del Senato.
(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 1o luglio 2020.

  Marialucia LOREFICE, presidente, ricorda che alle ore 15 di ieri, mercoledì 8 luglio, è scaduto il termine per la presentazione delle proposte emendative. Avverte che sono stati presentati due emendamenti, di cui uno da parte dei relatori (vedi allegato 5).
  Invita, quindi, i relatori, deputati Nappi e Novelli, e la rappresentante del Governo ad esprimere il parere su tali proposte emendative.

  Roberto NOVELLI (FI), relatore, anche a nome della collega Nappi, raccomanda l'approvazione dell'emendamento dei relatori 1.1 ed esprime parere favorevole sull'emendamento Mandelli 2.1.

  La sottosegretaria Sandra ZAMPA esprime parere favorevole sull'emendamento 1.1 dei relatori e parere conforme a quello dei relatori sull'emendamento Mandelli 2.1.

  Elena CARNEVALI (PD) esprime il proprio rammarico per il fatto che, nonostante si fosse convenuto, sulla base di un'intesa raggiunta tra tutti i gruppi, che le modifiche puntuali e limitate al testo trasmesso dal Senato sarebbero avvenute esclusivamente sulla base di emendamenti proposti dai relatori, il richiamo al coordinamento con gli Ordini delle professioni sanitarie e sociosanitarie avvenga invece attraverso una proposta emendativa presentata da un singolo deputato, peraltro non facente parte della Commissione Affari sociali.

  Rossana BOLDI (LEGA), traendo spunto dalle osservazioni della collega Carnevali e ribadendo che vi è comunque un'ampia convergenza rispetto alla finalità dell'emendamento 2.1, propone che esso sia firmato da tutti i gruppi della Commissione.

  Silvana NAPPI (M5S), relatrice, ribadisce la validità dell'integrazione proposta attraverso l'emendamento 2.1, al di là delle modalità di presentazione dello stesso.

  Roberto NOVELLI (FI), relatore, valuta favorevolmente la sottoscrizione dell'emendamento 2.1 da parte di tutti i gruppi della Commissione, rilevando che quanto segnalato dalla collega Carnevali è probabilmente frutto di una incomprensione e ribadendo, in ogni caso, la validità della proposta emendativa e l'importanza della sua condivisione.

  La Commissione approva, con distinte votazioni, gli emendamenti 1.1 dei relatori e Mandelli 2.1, sottoscritto da tutti i gruppi della Commissione (vedi allegato 5).

  Marialucia LOREFICE, presidente, avverte che il nuovo testo della proposta di legge C. 2527, risultante dagli emendamenti approvati, sarà trasmesso alle Commissioni I e V per l'espressione dei pareri di competenza.
  Rinvia, quindi, il seguito dell'esame del provvedimento ad altra seduta.

  La seduta termina alle 14.55.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 14.55 alle 15.10.

XII Commissione - giovedì 9 luglio 2020

ALLEGATO 1

5-04313 Novelli: Incremento delle prestazioni assistenziali per le persone inabili al lavoro.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Con il presente atto parlamentare, gli Onorevoli interroganti, pongono l'attenzione sulla recente pronuncia della Corte costituzionale che ha incrementato l'importo dell'assegno per la pensione in favore delle persone totalmente inabili al lavoro per effetto di gravi disabilità, dichiarando illegittime, per violazione dell'articolo 38 della Costituzione, le disposizioni normative che attualmente stabiliscono l'importo della pensione e chiedono, al contempo, a quanto ammonta la spesa annua che lo Stato dovrà sostenere in esecuzione di detta sentenza.
  Come è noto la pensione di invalidità civile è una prestazione assistenziale concessa agli inabili al lavoro privi di altri mezzi di sostentamento (reddito inferiore a circa 17.000 euro annui in caso di invalidità totale) del valore di circa 285 euro per 13 mensilità. Viene concessa agli individui che non hanno ancora raggiunto l'età per la concessione dell'assegno sociale, prestazione nella quale si trasforma automaticamente al raggiungimento dell'età prescritta per beneficiarne (67 anni). Occorre in questa sede precisare che dopo i 60 anni i beneficiari invalidi godono comunque dell'integrazione al «milione al mese» (originariamente 516 euro mensili e, correntemente, a seguito di indicizzazione, circa 650 euro).
  Come evidenziato dagli interroganti, lo stesso Ufficio Stampa della Consulta ha reso noto che «La Corte ha stabilito che la propria pronuncia non avrà effetto retroattivo e dovrà applicarsi soltanto per il futuro, a partire dal giorno successivo alla pubblicazione della sentenza sulla Gazzetta Ufficiale».
  Pertanto, in risposta al quesito posto dagli interroganti, posso riferire che ad oggi, per l'anno 2020, secondo i dati riportati sul proprio sito istituzionale l'INPS dichiara che gli invalidi totali beneficiari della sola pensione di invalidità civile – e non anche dell'indennità di accompagnamento, spesso erogata congiuntamente in caso di necessità di costante assistenza – sono circa 220.000 per un valore medio mensile di 295 euro.
  Ad ogni buon conto, per una stima aggiornata e puntuale della determinazione degli oneri per l'incremento dell'assegno si dovrà attendere la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della sentenza. Posso rassicurare gli interroganti sul fatto che il Governo sta già lavorando ad un testo normativo, che potrà essere implementato e definito solo a seguito della pubblicazione della menzionata sentenza e, quindi, dopo aver preso atto degli elementi valutati dalla Corte.
  Per quanto attiene all'eventuale spesa da affrontare per adeguare l'importo delle pensioni riconosciute in favore degli inabili ai lavoro, è noto che nella conversione del Decreto Rilancio sono già stati stanziati 46 milioni di euro per l'anno 2020, mediante l'istituzione di un fondo nello stato di previsione del Ministero del lavoro, che potranno concorrere in parte ad ottemperare a quanto statuito dalla Consulta. Appare chiaro che si tratta di un primo finanziamento al quale dovrà far
seguito un'implementazione ulteriore al fine di dare piena attuazione ai parametri sanciti dalla Corte costituzionale.
  È chiaro che questo è un tema molto delicato che ha ricadute economiche importanti e, pertanto, non può non riconoscersi che il percorso di adeguamento a quanto definito con la sentenza della Corte dovrà trovare la massima condivisione.

ALLEGATO 2

5-04314 Locatelli: Iniziative per tutelare i diritti degli invalidi civili.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Con il presente atto parlamentare, gli Onorevoli interroganti, pongono l'attenzione sulla recente pronuncia della Corte costituzionale che, nell'affrontare il tema della pensione in favore delle persone totalmente inabili al lavoro per effetto di gravi disabilità, ha dichiarato illegittime le previsioni normative che quantificano l'importo della pensione.
  Mi preme sottolineare che ad oggi la notizia sopra riportata è stata diffusa dall'Ufficio Stampa della Corte costituzionale, atteso che il testo della sentenza non è stato ancora depositato. Come riportato dagli interroganti, la Consulta ha ritenuto che l'assegno mensile oggi riconosciuto ai soggetti invalidi totalmente inabili al lavoro non sia adeguato a garantire i mezzi necessari per vivere e che ciò comporta una violazione del diritto riconosciuto dall'articolo 38, comma 1, della Costituzione, principio cardine che garantisce l'assistenza e la previdenza sociale nel nostro Stato.
  Nel prendere atto che la materia affrontata dalla Corte riguarda un tema molto delicato, posso in questa sede evidenziare che il Ministero che rappresento ed il Governo si è da subito attivato per porre in campo gli strumenti per ottemperare a quanto stabilito dalla Consulta ed infatti, come correttamente riportato dagli interroganti, nella conversione del Decreto Rilancio è stato inserito l'articolo 89-bis, recante «Applicazione della sentenza della Corte costituzionale in materia di trattamenti di invalidità civile», che prevede l'istituzione di un fondo nello stato di previsione del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, con una dotazione iniziale pari a 46 milioni di euro per l'anno 2020, destinato a concorrere ad ottemperare alla sentenza della Corte costituzionale, pronunciata nella camera di consiglio del 23 giugno 2020, in materia di riconoscimento dei benefici di cui all'articolo 38 della legge 28 dicembre 2001, n. 448, in favore degli invalidi civili totali, indipendentemente dal requisito dell'età pari o superiore a sessanta anni previsto dal comma 4 del medesimo articolo 38.
  Risulta chiaro che trattandosi di un tema delicato dovrà essere adottato un testo normativo al quale il Governo sta già lavorando ed il cui testo non potrà che essere affinato a seguito della pubblicazione della menzionata sentenza.
  Per completezza, mi preme sottolineare che soltanto grazie all'introduzione del Reddito di Cittadinanza con il decreto-legge n. 4 del 2019, convertito in legge n. 26 del 2019 sono stati fissati i livelli essenziali delle prestazioni (c.d. LEP), finalizzati a garantire un livello minimo vitale di reddito, di contrasto quindi alla povertà, alla disuguaglianza e all'esclusione sociale.
  Peraltro, Reddito di Cittadinanza e Pensione di Cittadinanza, che intendono combattere la soglia minima di povertà, sono accessibili – ove si sia in possesso dei requisiti di residenza e soggiorno, economici e patrimoniali previsti dalla norma – anche da parte dei soggetti che già beneficiano della pensione di cui si discute. Si evidenzia, inoltre, che nel reddito ISEE richiesto per accedere al Reddito o alla Pensione di Cittadinanza non vengono
computati i benefìci sociali non sottoposti alla prova dei mezzi, tra i quali rientra anche la pensione di inabilità civile. Pertanto, già in base alla normativa vigente, sussistono delle misure di sostegno al reddito che, ove ne ricorrano i presupposti, sono cumulabili con il beneficio oggetto della presente interrogazione.

ALLEGATO 3

5-04315 Carnevali: Dati sui percettori del reddito di cittadinanza che hanno svolto progetti di utilità sociale presso i comuni.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Con il presente atto parlamentare, l'Onorevole interrogante richiama l'attenzione del Governo sul numero di beneficiari del Reddito di Cittadinanza che abbiano svolto progetti di utilità sociale presso i comuni.
  Preliminarmente, voglio specificare che il riferimento da parte degli interroganti alla Piattaforma ANPAL, in relazione ai dati relativi ai beneficiari del reddito di cittadinanza, non è corretto. I dati relativi ai beneficiari del Reddito di cittadinanza vengono forniti, infatti dall'INPS, per quanto attiene la percezione del beneficio, e dal Ministero del lavoro che gestisce la Piattaforma del Reddito di cittadinanza.
  In relazione agli specifici quesiti, invece, si rappresenta che a seguito del decreto del 22 ottobre 2019, con il quale sono state definite le forme, le caratteristiche e le modalità di attuazione dei progetti utili alla collettività (PUC), con decreto ministeriale del 14 gennaio 2020 è stata approvata la determina INAIL che stabilisce i premi assicurativi unitari che saranno pagati dal Ministero per i partecipanti ai PUC mentre, il 22 febbraio, è stata messa a disposizione dei territori, una sezione della Piattaforma di gestione per i flussi informativi con l'INAIL.
  Tuttavia, la definizione dei progetti da parte dei Comuni, ha subito una brusca interruzione a causa dell'emergenza COVID-19. Successivamente, sono state fornite ai territori indicazioni in merito alla sospensione delle misure di condizionalità per i beneficiari del reddito di cittadinanza, inclusi i PUC, ai sensi dell'articolo 40 del decreto-legge n. 18 del 17 marzo 2020. Tale sospensione è stata poi prorogata sulla scorta di quanto previsto dall'articolo 76 del decreto-legge n. 34 del 2020, che ha esteso da 2 a 4 mesi la sospensione degli obblighi connessi alla fruizione del Reddito di cittadinanza. L'attivazione dei Puc potrà riprendere dal 17 luglio 2020.
  Durante la sospensione, si è comunque proceduto a garantire ai territori, iniziative formative per l'attivazione dei progetti, e insieme con ANCI, il Ministero ha preparato una raccolta di progetti che possono costituire degli spunti per la progettazione dei PUC.
  Alla luce di quanto sopra illustrato, ad oggi non ci sono beneficiari del Reddito di cittadinanza formalmente impegnati in PUC.
  Con riferimento ai profili dei circa 15 mila beneficiari del reddito di cittadinanza indirizzati in prima istanza ai Centri per l'Impiego e poi da questi reindirizzati ai Comuni in relazione alle particolari criticità riscontrate in ordine all'avvio di un percorso di inserimento al lavoro, si rappresenta che il reindirizzamento avviene attraverso la Piattaforma digitale. Al fine di assicurare omogeneità di trattamento, vengono definiti con accordo in Conferenza Unificata i principi e i criteri generali da adottare in sede di valutazione per l'identificazione delle condizioni di particolare criticità.
  Posso riferire che nel periodo emergenziale, la Conferenza unificata di cui in discorso è stata annullata e pertanto il reindirizzamento non avviene ancora in
Piattaforma e non sono disponibili i dati sul profilo dei beneficiari reindirizzati dai CpI ai servizi sociali dei Comuni.
  Naturalmente il Ministero che rappresento è particolarmente sensibile alle questioni di cui parliamo e posso assicurare che la situazione verrà attentamente monitorata per fare in modo che i problemi emersi a causa del periodo emergenziale vengano rapidamente superati.

ALLEGATO 4

5-04316 Sportiello: Superamento delle criticità correlate al Piano nazionale di lotta alla povertà.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Con il presente atto parlamentare, l'Onorevole interrogante pone l'attenzione sul Piano nazionale di contrasto alla povertà, segnalando, in particolare, la necessità di superare per il triennio 2021-2023 le criticità correlate alla individuazione dei livelli essenziali delle prestazioni sociali.
  Mi preme evidenziare, anzitutto, che le risorse del Fondo povertà, finalizzate al finanziamento degli interventi previsti dal Piano in parola, con specifico riguardo all'accompagnamento e al rafforzamento di servizi ed interventi attivati nei Patti per l'inclusione sociale, sottoscritti dai beneficiari del Reddito di cittadinanza, che acquisiscono la natura di livelli essenziali delle prestazioni, sono progressivamente cresciute nel triennio 2018-2020 (da 297 milioni di euro nel 2018, a 347 milioni di euro nel 2019 e 587 milioni di euro nel 2020). A partire dal 2021 tali risorse vanno stabilizzandosi in un ammontare pari a 615 milioni di euro.
  In proposito, è giusto sottolineare come la stabilità e la natura strutturale dei fondi dedicati alle politiche di contrasto alla povertà abbiano rappresentato una novità nel panorama italiano.
  Il Piano nazionale di contrasto alla povertà ha costituito la cornice fondamentale di un percorso, condiviso con i diversi livelli di governo (Amministrazione centrale, Regioni e Comuni), per l'attuazione dei livelli essenziali delle prestazioni, previsti dall'articolo 7 del decreto legislativo n. 147 del 2017 e confermati dall'articolo 4, comma 14, del decreto-legge n. 4 del 2019. L'attuazione del Piano ha portato all'identificazione condivisa di livelli di servizio alla cui assicurazione è legato l'utilizzo delle risorse del Fondo povertà.
  Il percorso di condivisione istituzionale, che caratterizzerà anche la definizione del Piano per il prossimo triennio, mirerà a rafforzare quanto già raggiunto, nonché a dare piena attuazione ai livelli essenziali, eventualmente attraverso la definizione di nuovi obiettivi di servizio, l'individuazione delle necessarie risorse e l'identificazione di strumenti quali costi standard o costi unitari delle prestazioni.
  Dunque, posso rassicurare che l'amministrazione che rappresento è ben consapevole dell'importanza del tema oggetto della presente interrogazione, e si attiverà affinché siano apportati tutti i miglioramenti ritenuti necessari al Piano nazionale di contrasto alla povertà.