Commissioni Riunite (III e IV)

III (Affari esteri e comunitari) e IV (Difesa)

Commissioni Riunite (III e IV)

Comm. riunite 0304

Commissioni Riunite (III e IV)
SOMMARIO
Mercoledì 1 luglio 2020

ESAME DI DELIBERAZIONI DEL GOVERNO AI SENSI DEGLI ARTICOLI 2 E 3 DELLA LEGGE 21 LUGLIO 2016, N. 145:

Deliberazione del Consiglio dei ministri in merito alla partecipazione dell'Italia a ulteriori missioni internazionali per l'anno 2020, adottata il 21 maggio 2020. Doc. XXV, n. 3.
Relazione analitica sulle missioni internazionali in corso e sullo stato degli interventi di cooperazione allo sviluppo a sostegno dei processi di pace e di stabilizzazione, riferita al periodo 1o gennaio-31 dicembre 2019, anche al fine della relativa proroga per il periodo 1o gennaio-31 dicembre 2020, deliberata dal Consiglio dei ministri il 21 maggio 2020. Doc. XXVI, n. 3 (Seguito esame congiunto e rinvio) ... 3

ALLEGATO (Proposta di relazione delle Commissioni III (Affari Esteri e Comunitari) e IV (Difesa) all'Assemblea) ... 6

Commissioni Riunite (III e IV) - Resoconto di mercoledì 1 luglio 2020

UFFICI DI PRESIDENZA INTEGRATI DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  Mercoledì 1o luglio 2020.

  Gli uffici di presidenza si sono riuniti dalle 16.45 alle 17.

ESAME DI DELIBERAZIONI DEL GOVERNO AI SENSI DEGLI ARTICOLI 2 E 3 DELLA LEGGE 21 LUGLIO 2016, N. 145

  Mercoledì 1o luglio 2020. — Presidenza della presidente della III Commissione, Marta GRANDE. — Intervengono la Viceministra degli affari esteri e della cooperazione internazionale, Marina Sereni, e il sottosegretario alla Difesa, Guido Calvisi.

  La seduta comincia alle 19.30.

Deliberazione del Consiglio dei ministri in merito alla partecipazione dell'Italia a ulteriori missioni internazionali per l'anno 2020, adottata il 21 maggio 2020.
Doc XXV, n. 3.
Relazione analitica sulle missioni internazionali in corso e sullo stato degli interventi di cooperazione allo sviluppo a sostegno dei processi di pace e di stabilizzazione, riferita al periodo 1o gennaio-31 dicembre 2019, anche al fine della relativa proroga per il periodo 1o gennaio-31 dicembre 2020, deliberata dal Consiglio dei ministri il 21 maggio 2020.
Doc XXVI, n. 3.
(Seguito esame congiunto e rinvio).

  Le Commissioni proseguono l'esame congiunto dei provvedimenti, rinviato nella seduta del 17 giugno scorso.

  Marta GRANDE, presidente e relatrice per la III Commissione, ricorda che, dopo l'avvio dell'esame dei provvedimenti, facendo seguito a quanto convenuto negli Uffici di presidenza, integrati dai rappresentanti dei gruppi, nelle riunioni del 10, del 17 e del 24 giugno, si sono quindi tenute, in congiunta con le omologhe Commissioni del Senato, le comunicazioni del Governo, rese, il 25 giugno scorso, dai Ministri Di Maio e Guerini. Ricorda, inoltre, che il 29 giugno le stesse Commissioni hanno quindi audito informalmente il Capo di Stato Maggiore della Difesa e il Comandante del Comando Operativo di Vertice Interforze, mentre le sole Commissioni Affari esteri e Difesa della Camera hanno audito ieri, martedì 30 giugno, il Direttore Generale del MAECI per la cooperazione allo sviluppo.
  Quanto alle richieste di trasmissione di memorie scritte da parte dei soggetti inizialmente proposti per un ciclo di audizioni informali, fa presente che il termine per la loro trasmissione è stato fissato per domani 2 luglio e comunque entro la settimana in corso, e che non appena il termine sarà scaduto, le memorie pervenute saranno trasmesse a tutti i colleghi.
  In linea con quanto convenuto da ultimo, nella riunione degli Uffici di presidenza del 29 giugno, anche a nome del relatore per la IV Commissione, il collega Iovino, presenta, quindi, la proposta di relazione all'Assemblea (vedi allegato).
  Avverte, anche a nome del presidente Rizzo, che il termine per la presentazione di emendamenti alla parte dispositiva della proposta di relazione all'Assemblea, nonché per la presentazione di eventuali relazioni alternative, risulta fissato a giovedì 2 luglio, alle ore 17.

  Alessandra ERMELLINO (MISTO) si dichiara sorpresa dalla tempistica così ristretta proposta dalla presidenza. Ha visionato soltanto adesso la proposta di relazione all'Assemblea e davvero non vede come possa ritenersi plausibile che proposte emendative siano presentate entro la giornata di domani. Chiede pertanto che il termine sia differito alla giornata di lunedì.

  Salvatore DEIDDA (FdI), per strano che possa sembrare, aderisce completamente ai rilievi della collega Ermellino e chiede che il termine per la presentazione di proposte di modifica al testo della relazione sia differito. Fa presente che il gruppo Fratelli d'Italia non ha fin qui frapposto alcun ostacolo all'ordinato svolgersi dei lavori delle Commissioni, anche in riferimento al percorso istruttorio inizialmente programmato. Nota come questa sua richiesta non possa essere interpretata in chiave polemica, giacché soltanto la maggioranza è spaccata sui temi della difesa e delle missioni internazionali. All'interno di un gruppo di maggioranza è infatti evidente la divisione sul terreno della politica estera, come dimostra la prevalente presenza di deputati della Commissione Difesa in questa seduta.

  Giovanni RUSSO (M5S), considerato anche che presso il Senato della Repubblica le delibere verranno esaminate in Assemblea, non si oppone ad un rinvio a lunedì, anche per rasserenare il clima del confronto.

  Erasmo PALAZZOTTO (LEU) ritiene che le Commissioni debbano disporre di un tempo di approfondimento proporzionato alla rilevanza dei provvedimenti in esame, che rappresentano i documenti di maggiore rilievo per la politica estera del nostro Paese. Nel rammaricarsi per la compressione del ciclo istruttorio inizialmente programmato in sede di Uffici di presidenza, integrati dai rappresentanti dei gruppi, auspica che, almeno, la fase emendativa corrisponda ad un momento di confronto reale tra maggioranza ed opposizione, e non soltanto a un passaggio formale. Osserva che la proposta di relazione all'Assemblea testé presentata dai relatori menziona, peraltro, il maggior punto di frizione politica, rappresentato dalla missione bilaterale di assistenza alla Guardia Costiera libica e dalla revisione del Memorandum of Understanding siglato nel 2017. Rispetto a quest'ultimo punto rileva che le evidenze circa le rassicurazioni da parte libica in materia di diritti umani sono di mera fonte giornalistica. D'altra parte, il Ministro Di Maio ha fatto esplicito riferimento ad un percorso negoziale in itinere, prospettando un dialogo con il Parlamento rispetto alle proposte di modifica in discussione. Poiché l'Assemblea della Camera dei deputati sarà chiamata a deliberare in via definitiva sui provvedimenti in titolo anche sulla base di questo elemento chiave, rappresenta l'esigenza che il Governo informi il Parlamento, anche mediante la trasmissione di una nota scritta sulle proposte in discussione, in merito all'evolvere di questa tematica cruciale.

  Roger DE MENECH (PD) ritiene condivisibile un rinvio del termine per la presentazione di emendamenti alla proposta di relazione, in ragione della delicatezza dei temi trattati. Dovranno non di meno essere rispettati i tempi fissati per l'esame in Assemblea.

  Nicola CARÈ (IV) si associa.

  La Viceministra Marina SERENI, rassicura il deputato Palazzotto rispetto alla sua aspettativa di aggiornamento sul confronto in sede bilaterale con le Autorità libiche, che avrà inizio domani. Rappresenta in ogni caso la disponibilità del Governo a fornire alle Commissioni elementi conoscitivi nelle successive fasi dell’iter di esame dei provvedimenti in titolo.

  Marta GRANDE, presidente, preso atto dell'orientamento sostanzialmente unanime, avverte che il termine per la presentazione di proposte emendative alla proposta di relazione depositata dal collega Iovino e da lei medesima, nonché per la presentazione di relazioni alternative, è fissato a lunedì 6 luglio prossimo, alle ore 14. Nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 19.45.

Commissioni Riunite (III e IV) - mercoledì 1 luglio 2020

ALLEGATO

Deliberazione del Consiglio dei ministri in merito alla partecipazione dell'Italia a ulteriori missioni internazionali per l'anno 2020, adottata il 21 maggio 2020. Doc XXV, n. 3.

Relazione analitica sulle missioni internazionali in corso e sullo stato degli interventi di cooperazione allo sviluppo a sostegno dei processi di pace e di stabilizzazione, riferita al periodo 1o gennaio-31 dicembre 2019, anche al fine della relativa proroga per il periodo 1o gennaio-31 dicembre 2020, deliberata dal Consiglio dei ministri il 21 maggio 2020. Doc XXVI, n. 3.

PROPOSTA DI RELAZIONE DELLE COMMISSIONI III (AFFARI ESTERI E COMUNITARI) E IV (DIFESA) ALL'ASSEMBLEA

  Le Commissioni III (Affari esteri e comunitari) e IV (Difesa) della Camera dei deputati,
   discusse congiuntamente la Deliberazione del Consiglio dei ministri in merito alla partecipazione dell'Italia a ulteriori missioni internazionali per l'anno 2020, adottata il 21 maggio 2020 (Doc. XXV, n. 3) e la Relazione analitica sulle missioni internazionali in corso e sullo stato degli interventi di cooperazione allo sviluppo a sostegno dei processi di pace e di stabilizzazione, riferita al periodo 1o gennaio-31 dicembre 2019, anche al fine della relativa proroga per il periodo 1o gennaio-31 dicembre 2020, deliberata il 21 maggio 2020 (Doc. XXVI, n. 3), adottate ai sensi, rispettivamente, degli articoli 2 e 3 della legge 21 luglio 2016, n. 145;
   richiamate le comunicazioni del Governo sulla partecipazione dell'Italia alle missioni internazionali nell'ambito dell'esame delle Deliberazioni adottate dal Consiglio dei ministri il 21 maggio 2020 ai sensi della legge 21 luglio 2016, n. 145, svolte il 25 giugno 2020, davanti alle Commissioni riunite affari esteri e difesa della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica, nonché gli ulteriori elementi conoscitivi acquisiti in occasione delle audizioni dal Capo di Stato maggiore della Difesa, del Direttore Generale del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale per la Cooperazione allo sviluppo e del Comandante del Comando Operativo di Vertice Interforze (COI);
   richiamata la legge 21 luglio 2016, n. 145, recante Disposizioni concernenti la partecipazione dell'Italia alle missioni internazionali, che conferisce al Parlamento un ruolo centrale nel processo decisionale sulla partecipazione dell'Italia alle missioni internazionali, leva cruciale della politica estera e della politica di difesa del nostro Paese;
   premesso che:
    la decisione parlamentare consiste, nello specifico, in una valutazione di adeguatezza degli interventi, di natura militare e civile, oggetto delle citate Deliberazioni rispetto agli interessi nazionali, così pure in relazione al sistema di alleanze e al posizionamento dell'Italia nelle organizzazioni internazionali e rispetto ai partner di riferimento;
    l'impegno dell'Italia nelle missioni internazionali, profondamente ancorato ai valori e ai principi della Carta costituzionale, mantiene come propri obiettivi la
stabilizzazione delle crisi in atto, la gestione ordinata dei processi di transizione, il sostegno ad agende riformiste inclusive, concorrendo così allo sforzo di tutta la comunità internazionale per la pace e la sicurezza a livello globale;
    le missioni internazionali cui l'Italia partecipa hanno nel tempo consolidato il profilo della nostra identità mediterranea, della nostra vocazione europeista, del nostro legame transatlantico insieme ad un convinto sostegno al multilateralismo. Nei confronti della comunità internazionale l'Italia deve spendersi, in particolare, affinché non cessi l'impegno contro il terrorismo, a sostegno dei diritti umani e delle libertà fondamentali, contro ogni forma di discriminazione nei confronti delle minoranze e anche per una condivisione più equa e responsabile delle conseguenze del fenomeno migratorio;
    in questo quadro, sul versante libico, nell'impegno a scongiurare – da una parte – l’escalation militare con interventi diretti degli attori esterni e – dall'altra – un congelamento della situazione che si traduca in una spartizione di fatto del Paese, l'Italia deve sostenere i meccanismi di seguito dell'iniziativa di Berlino recepiti nella risoluzione n. 2510 del 2020 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite del 12 febbraio scorso, per l'avvio di tre esercizi di dialogo intra-libico sul piano militare, economico e politico. Per tali ragioni è del tutto condivisibile l'adesione dell'Italia alle decisioni prese in ambito europeo ad avere posto fine entro il mese di marzo 2020 alla missione EUNAVFOR MED operazione Sophia al fine di deliberarne una nuova – EUNAVFOR MED IRINI – con l'obiettivo di dare attuazione, tramite assetti aerei, satellitari e marittimi, all’embargo di armi in Libia disposto dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. La nuova missione potrà auspicabilmente evolvere sul terreno dell'addestramento e della formazione, ad oggi prestata nella missione bilaterale a supporto della Guardia costiera libica;
    a tal fine, appare strategico proseguire nel nostro impegno in Libia su richiesta del Governo Nazionale libico, volto a fornire assistenza specialistica nell'addestramento e nella condotta delle operazioni di sminamento e bonifica di ordigni disseminati nelle aree urbane di Tripoli, a valere sulle risorse già stanziate;
    nell'ambito dello sforzo profuso dall'Italia sul piano diplomatico per la pacificazione e la stabilizzazione della Libia è di particolare rilievo, inoltre, il processo in atto finalizzato alla revisione del Memorandum of Understanding sottoscritto con le autorità libiche nel 2017, che ha già trovato riscontro in esplicite rassicurazioni da parte libica sul terreno del rispetto dei diritti umani e sulla maggiore presenza delle Organizzazioni internazionali in Libia;
    quanto al quadrante mediorientale in Iraq l'Italia deve mantenere fermo il proprio impegno per le attività di formazione di forze militari e di polizia irachene e curde, operando al contempo in favore della stabilizzazione delle aree liberate dal Daesh e sostenendo il fondo dell'UNDP per la ripresa post-bellica di quelle aree. A questo si associa il nostro peculiare impegno per la salvaguardia del patrimonio storico e archeologico iracheno e quello nel contesto della Coalizione globale contro Daesh e del Gruppo finanziario di contrasto al sedicente Stato islamico, insieme ad Arabia Saudita e Stati uniti. In tale prospettiva si colloca la nuova operazione dell'UE denominata European Union Advisory Mission in support of Security Sector Reform in Iraq (EUAM Iraq) ed intesa a fornire consulenza e competenze alle autorità irachene per lo sviluppo di strategie di contrasto e prevenzione del terrorismo e della criminalità organizzata, di valutare un potenziale ulteriore impegno dell'Unione europea e di assistere la delegazione dell'Unione europea nel Paese;
    l'Italia deve esprimere una posizione avanzata in Europa per quanto concerne le problematiche che attraversano l'Africa nella quale i temi dello
sviluppo s'intrecciano con l'instabilità politica e istituzionale determinando una situazione di diffusa e perdurante emergenza caratterizzata da una mobilità forzata della popolazione. In questo quadro rischiano di fondersi in un'unica area di crisi il nodo saheliano, che si estende progressivamente verso l'area del Golfo di Guinea, e quella del Corno d'Africa, dove una molteplicità di attori anche esterni determina una situazione di instabilità che dura da diversi decenni e le cui propaggini di fondamentalismo violento si vanno sempre più estendendo verso sud, arrivando a coinvolgere Tanzania e Mozambico;
    a tal proposito, giova ricordare, in particolare, la decisione assunta nel corso del Summit NATO di Varsavia del luglio 2016, di costituire un «Polo (HUB)» per la direzione strategica dell'Alleanza atlantica su Medio Oriente, Nordafrica, Sahel e Africa Subsahariana, allo scopo di rafforzare la comprensione dell'Alleanza sull'Africa e sul Medio Oriente, fornendo prospettive e analisi e promuovendo lo scambio di informazioni con Paesi e organizzazioni partner, al fine di evidenziare le dinamiche regionali rilevanti per la sicurezza euro-atlantica;
    la Coalizione per il Sahel intende essere una piattaforma di coordinamento integrata, finalizzata a mobilitare un più efficace sostegno alla stabilizzazione e sicurezza dei Paesi del G5 nei 4 pilastri di assistenza: cooperazione militare, del capacity building securitario, di quello civile e dello sviluppo. Per l'Italia, che avrà la possibilità di contribuire alla elaborazione dell'indirizzo politico della Coalizione per il Sahel, i nuovi assetti rappresentano un'opportunità valorizzare in maniera più strutturata il proprio contributo per la stabilizzazione della regione. Un contributo che potrà aumentare ulteriormente negli anni a venire, tenuto conto della crescente rilevanza strategica del Sahel per la visione italiana di un Mediterraneo allargato;
    è in tale contesto che sono chiamate a dare un contributo decisivo due nuove iniziative. Da un lato, la partecipazione di un contingente italiano alla forza multinazionale di contrasto alla minaccia terroristica nel Sahel denominata Task Force TAKUBA; dall'altro, la partecipazione alla missione di sorveglianza e sicurezza navale nel Golfo di Guinea, volta a fronteggiare le esigenze di prevenzione e contrasto della pirateria e delle rapine a mano armata in mare, con l'obiettivo di assicurare la tutela degli interessi strategici nazionali nell'area, con particolare riferimento alle acque prospicienti la Nigeria;
    preme sottolineare la conferma dell'impegno da parte dell'Italia per l'anno 2020 nel Sahel con la partecipazione alla missione bilaterale in Niger, alla missione dell'ONU MINUSMA, nonché alle missioni dell'Unione europea EUTM Mali, EUCAP Sahel Mali e EUCAP Sahel Niger;
    in coerenza con tale approccio sarebbe altamente auspicabile che nell'ambito delle disposizioni contenute nei Documenti all'esame, potesse trovare spazio un rafforzamento del personale italiano militare e civile, nelle seguenti missioni:
   EUTM Mali (missione militare di formazione condotta dall'UE per contribuire al ripristino della capacità militare delle forze armate maliane);
   EUCAP Sahel Mali (missione civile a sostegno delle forze di sicurezza interna maliane (polizia, gendarmeria e guardia nazionale);
   EUCAP Sahel Niger (missione civile per sostenere lo sviluppo delle capacità degli operatori della sicurezza nigerini);
    su impulso italiano e anche grazie all'intenso lavoro svolto dalla delegazione italiana presso l'Assemblea parlamentare della NATO, l'Alleanza si concentra oggi maggiormente sui pericoli e le criticità del suo versante meridionale, sia in termini di pianificazione militare che di rafforzamento della cooperazione pratica e del dialogo politico con i Paesi partner della regione MENA. In tale contesto si colloca
coerentemente la nuova missione relativa alla partecipazione di personale militare all'iniziativa della NATO denominata Implementation of the Enhancement of the Framework for the South, che è finalizzata al rafforzamento della stabilità delle regioni poste lungo il fianco sud della NATO, interessate da crescenti sfide e minacce alla sicurezza, attraverso attività di formazione e di supporto dei paesi dell'area nell'ambito della sicurezza e difesa del territorio;
    con riferimento alle missioni di cui si propone la proroga nell'anno 2020, 9 missioni sono svolte in Europa, 10 in Asia e 18 in Africa;
    con riferimento alle missioni in corso di svolgimento, è opportuno sottolineare il quadro cautamente positivo concernente l'Afghanistan alla luce dell'accordo per la nascita di un governo nazionale e in vista del negoziato con i talebani per promuovere la pacificazione del Paese. L'impegno italiano, che prosegue nella regione di Herat nell'ambito della NATO Resolute Support Mission nella prospettiva di progressiva riduzione in fase di negoziato tra alleati e che potrà compiersi nel 2021, potrà persistere sul versante politico e civile a salvaguardia dei progressi ottenuti in questi anni di forte impegno internazionale e italiano in materia di diritti umani, libertà fondamentali, stato di diritto e condizione della donna;
    con riferimento agli interventi di cooperazione allo sviluppo a sostegno dei processi di pace e di stabilizzazione – per i quali è previsto per il Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale uno stanziamento complessivo per l'anno 2020 pari a 121 milioni di euro a fronte di un fabbisogno per il 2019 di 115 milioni, di cui 50 milioni per interventi di emergenza e 70 milioni per quelli legati allo sviluppo, per un investimento che sommato alle spese di bilancio arriva a 603 milioni di euro complessivi – rappresentano a loro volta uno strumento fondamentale di politica estera per la loro valenza strategica nel sostenere intere comunità: la cooperazione è, infatti, uno strumento essenziale per rafforzare la resilienza delle comunità fragili e per creare le condizioni per l'avvento di società più democratiche e più stabili;
    gli interventi oggetto delle deliberazioni governative sono mirati a sostenere l'azione della cooperazione italiana in tre grandi aree geografiche: Africa, Medio Oriente e Asia con obiettivi prioritari come la ricostruzione civile in situazioni di conflitto o post-conflitto, il miglioramento delle opportunità lavorative in loco, la sicurezza alimentare, la prevenzione e il contrasto alla violenza sessuale sulle donne e le bambine, lo sminamento umanitario;
    va in questa direzione un auspicabile impegno del Governo italiano al rifinanziamento per il periodo 2021-2024 del Piano d'Azione Nazionale in attuazione della risoluzione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite n. 1325 del 2000 e delle ulteriori risoluzioni dell'ONU in tema di donne pace e sicurezza, dei piani di azione nazionali sulla medesima materia, nel rispetto di quanto previsto dell'articolo 1, comma 3, della legge n. 145 del 2016, al fine di dare sostegno alla leadership conseguita dall'Italia nel settore e assicurare continuità ai progetti realizzati, tra cui spicca il network delle Donne mediatrici del Mediterraneo;
    nell'opportuno sforzo di approfondimento sulle best practice maturate a livello internazionale nella risoluzione dei conflitti e nella prevenzione delle crisi, posto in essere anche dalle Nazioni Unite, e volto ad individuare metodi sempre più efficaci ed alternativi all'uso della forza, appare opportuno in prospettiva valorizzare maggiormente l'impiego, anche in aree di crisi, di leve civili per il peace building qualificate alla mediazione e alla riconciliazione sul piano culturale, sociale e anche politico, con compiti di miglioramento del quadro umanitario, di assistenza tecnica allo sviluppo democratico, di facilitazione del dialogo politico tra le parti e di ripristino di relazioni di fiducia
a livello locale, in linea con gli indirizzi della UN Peacebuilding Commission e con il consistente contributo italiano al Peacebuilding Fund;
    ritenuto, pertanto che il quadro complessivo delle missioni internazionali sottoposto dal governo all'autorizzare parlamentare appare precipuamente finalizzato ad assicurare la tutela degli interessi strategici nazionali in aree geografiche di immediata prossimità al nostro territorio nazionale e con riferimento ad ambiti securitari di assoluto rilievo per l'Italia,
  propongono all'Assemblea di autorizzare, per il periodo 1o gennaio – 31 marzo 2020, la prosecuzione della seguente missione internazionale in corso, di cui al punto 5 della Relazione analitica DOC XXVI n. 3:
   EUNAVFOR MED operazione SOPHIA (scheda n. 9/2020);
  propongono, inoltre, all'Assemblea di autorizzare, per il periodo 1o gennaio – 31 dicembre 2020, la prosecuzione delle missioni internazionali in corso e degli interventi di cooperazione allo sviluppo per il sostegno ai processi di pace e di stabilizzazione, di cui al punto 5 della Relazione analitica DOC XXVI n. 3, di seguito riportate:
  Europa
   NATO Joint Enterprise (scheda n. 1/2020);
   European Union Rule of Law Mission in Kosovo (EULEX Kosovo) – personale militare (scheda n. 2/2020);
   European Union Rule of Law Mission in Kosovo (EULEX Kosovo) – personale civile (scheda n. 3/2020);
   United Nations Mission in Kosovo (UNMIK) (scheda n. 4/2020);
   EUFOR ALTHEA (scheda n. 5/2020);
   Missione bilaterale di cooperazione delle Forze di Polizia nei Paesi dell'area balcanica e Missione di assistenza alla polizia albanese (scheda n. 6/2020);
   United Nations Peacekeeping Force in Cyprus – UNFICYP (scheda n. 7/2020)
   NATO Sea Guardian (scheda n. 8/2020)
  Asia
   NATO Resolute Support Mission (scheda n. 10/2020);
   United Nations Interim Force in Lebanon (UNIFIL) (scheda n. 11/2020);
   Missione bilaterale di addestramento delle Forze armate libanesi (MIBIL) (scheda n. 12/2020);
   Missione bilaterale di addestramento delle Forze di sicurezza palestinesi (scheda n. 13/2020);
   European Union Border Assistance Mission in Rafah (EUBAM Rafah) (scheda n. 14/2020);
   European Union Police – Coordination Office for Palestinian Police Support (EUPOL COPPS) (scheda n. 15/2020);
   Coalizione Internazionale di contrasto alla minaccia terroristica del Daesh (scheda n. 16/2020);
   NATO Mission in Iraq NM-I (scheda n. 17/2020);
   United Nations Military Observer Group in India and Pakistan – UNMOGIP (scheda n. 18/2020);
   personale militare, incluso il personale del Corpo della Croce rossa, impiegato negli Emirati Arabi Uniti, in Bahrain, in Qatar e a Tampa per le esigenze connesse con le missioni internazionali in Medio Oriente e Asia (scheda n. 19/2020)
  Africa
   United Nations Support Mission in Lybia (UNSMIL) (scheda n. 20/2020);
   Missione bilaterale di assistenza e supporto in Libia (scheda n. 21/2020);
   Missione bilaterale di assistenza alla Guardia costiera libica della Marina militare
libica e alla General Administration for Coastal Security – Corpo della Guardia di finanza (scheda n. 22/2020);
   European Union Border Assistance Mission in Libya (EUBAM LIBYA) (scheda n. 23/2020);
   Missione bilaterale di cooperazione in Tunisia (scheda n. 24/2020);
   United Nations Multidimensional Integrated Stabilization Mission in Mali – MINUSMA (scheda n. 25/2020);
   European Union Training Mission Mali (EUTM Mali) (scheda n. 26/2020);
   EUCAP Sahel Mali (scheda n. 27/2020);
   EUCAP Sahel Niger (scheda n. 28/2020);
   Missione bilaterale di supporto nella Repubblica del Niger (scheda n. 29/2020);
   United Nations Mission for the Referendum in Western Sahara (MINURSO) (scheda n. 30/2020);
   Multinational Force and Observers in Egitto – MFO (scheda n. 31/2020);
   European Union Training Mission Repubblica Centrafricana (EUTM RCA) (scheda n. 32/2020);
   European Union Military Operation denominata Atalanta (scheda n. 33/2020);
   European Union Training Mission Somalia (EUTM Somalia) (scheda n. 34/2020);
   EUCAP Somalia (scheda n. 35/2020);
   Missione bilaterale di addestramento delle forze di polizia somale e gibutiane e dei funzionari yemeniti (scheda n. 36/2020);
   Personale impiegato presso la base militare nazionale nella Repubblica di Gibuti per le esigenze connesse con le missioni internazionali nell'area del Corno d'Africa e zone limitrofe (scheda n. 37/2020);
  Potenziamento di dispositivi nazionali e della Nato
   dispositivo aeronavale nazionale per la sorveglianza e la sicurezza dei confini nazionali nell'area del Mediterraneo centrale, denominato Mare Sicuro, comprensivo della missione in supporto alla Guardia costiera libica richiesta dal Consiglio presidenziale-governo di accordo nazionale libico (scheda n. 38/2020);
   dispositivo NATO per la sorveglianza dello spazio aereo dell'Alleanza (scheda n. 39/2020);
   dispositivo NATO per la sorveglianza navale nell'area sud dell'Alleanza (scheda n. 40/2020);
   potenziamento della presenza della NATO in Lettonia (Enhanced Forward Presence) (scheda n. 41/2020);
   Air Policing della NATO per la sorveglianza dello spazio aereo dell'Alleanza (scheda n. 42/2020);
   Esigenze comuni a più teatri operativi delle Forze armate (scheda n. 43/2020)
   Supporto info-operativo a protezione del personale delle Forze armate (scheda n. 44/2020);
  Interventi di cooperazione allo sviluppo per il sostegno dei processi di pace e di stabilizzazione
   Iniziative di cooperazione allo sviluppo e di sminamento umanitario (scheda n. 45);
   Interventi di sostegno ai processi di pace, stabilizzazione rafforzamento della sicurezza (scheda n. 46);
   Partecipazione alle iniziative delle Organizzazioni internazionali per la pace e la sicurezza (scheda n. 47);
   Contributo a sostegno delle forze di sicurezza afghane, comprese le forze di polizia (scheda n. 48);
   Interventi operativi di emergenza e di sicurezza (scheda n. 49);

  propongono, altresì, all'Assemblea di autorizzare per il periodo 1o aprile – 31 dicembre 2020 la partecipazione dell'Italia alla seguenti cinque nuove missioni, di cui alla Deliberazione del Consiglio dei ministri del 21 maggio 2020 (Doc. XXV, n. 3), di seguito riportate:
  Europa
   European Union Military Operation in the Mediterranean – EUNAVFOR MED Irini (scheda n. 9-bis/2020);
  e per il periodo 1o gennaio – 31 dicembre 2020 la partecipazione dell'Italia alle seguenti missioni, di cui alla Deliberazione del Consiglio dei ministri del 21 maggio 2020 (Doc. XXV, n. 3), di seguito riportate:
  Asia
   European Union Advisory Mission in support of Security Sector Reform in Iraq (EUAM Iraq) (scheda n. 17-bis/2020);
  Africa
   Forza multinazionale di contrasto alla minaccia terroristica nel Sahel Task Force TAKUBA (scheda n. 29-bis/2020);
   Impiego di un dispositivo aeronavale nazionale per attività di presenza, sorveglianza e sicurezza nel Golfo di Guinea (scheda n. 38-bis/2020);
   NATO Implementation of the Enhancement of the Framework for the South (scheda n. 41-bis/2020).