VII Commissione

Cultura, scienza e istruzione

Cultura, scienza e istruzione (VII)

Commissione VII (Cultura)

Comm. VII

Cultura, scienza e istruzione (VII)
SOMMARIO
Martedì 30 giugno 2020

RISOLUZIONI:

Sulla pubblicità dei lavori ... 160

7-00438 Frassinetti, 7-00443 Casa, 7-00444 Sasso, 7-00450 Aprea, 7-00454 Toccafondi, 7-00480 Aprea, 7-00483 Casa, 7-00501 Fusacchia, 7-00502 Fratoianni e 7-00503 Frassinetti: Misure in materia di istruzione, anche alla luce dell'epidemia di COVID-19. (Seguito della discussione congiunta e rinvio) ... 160

ALLEGATO (Nuova formulazione della Risoluzione 7-00151) ... 166

SEDE REFERENTE:

Soppressione del divieto di contemporanea iscrizione a più università o corsi di studio universitari. C. 43 Schullian, C. 1350 Ascani, C. 1573 Minardo, C. 1649 Sasso, C. 1924 CNEL e C. 2069 Lattanzio (Seguito dell'esame e rinvio – Nomina di un comitato ristretto) ... 164

ATTI DEL GOVERNO:

Proposta di nomina del Generale di brigata Mauro Cipolletta a direttore generale del Grande progetto Pompei. Nomina n. 53 (Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del regolamento, e conclusione – Parere favorevole) ... 165

VII Commissione - Resoconto di martedì 30 giugno 2020

RISOLUZIONI

  Martedì 30 giugno 2020. — Presidenza del presidente Luigi GALLO. — Interviene la sottosegretaria di Stato per l'istruzione Anna Ascani.

  La seduta comincia alle 13.05.

Sulla pubblicità dei lavori.

  Luigi GALLO, presidente, ricorda che è stato chiesto che la pubblicità dei lavori sia assicurata anche mediante gli impianti audiovisivi a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.

7-00438 Frassinetti, 7-00443 Casa, 7-00444 Sasso, 7-00450 Aprea, 7-00454 Toccafondi, 7-00480 Aprea, 7-00483 Casa, 7-00501 Fusacchia, 7-00502 Fratoianni e 7-00503 Frassinetti: Misure in materia di istruzione, anche alla luce dell'epidemia di COVID-19.
(Seguito della discussione congiunta e rinvio).

  La Commissione prosegue la discussione congiunta delle risoluzioni, rinviata nella seduta del 23 giugno scorso.

  Luigi GALLO, presidente, avverte che sulla stessa materia sono state assegnate alla Commissione anche le risoluzioni 7-00502 Fratoianni e 7-00503 Frassinetti, che saranno discusse congiuntamente alle altre. Aggiunge che è in corso di presentazione anche una risoluzione a prima firma Piccoli Nardelli. Comunica che il deputato Fratoianni rinuncia all'illustrazione della sua risoluzione 7-00502.

  Paola FRASSINETTI (FDI), nell'illustrare la sua risoluzione 7-00503, precisa che alcuni punti della stessa, nonché alcuni degli impegni rivolti al Governo sono comuni ad alcuni della risoluzione del deputato Fusacchia. Soffermandosi quindi sul contenuto della sua risoluzione, sottolinea in primo luogo alcuni aspetti problematici legati alla didattica a distanza, attivata nel corso della sospensione delle lezioni. Tra questi, evidenzia quello dell'impossibilità di effettuare una valutazione oggettiva dell'operato degli studenti: fatto, questo, che impone, a suo avviso, di limitare il ricorso alla didattica a distanza e di usarla solo per fronteggiare situazioni di emergenza. Segnala inoltre il rischio che la didattica a distanza accentui le disuguaglianze sociali perché l'accesso agli strumenti tecnologici non è alla portata di tutti e, quindi, la sua introduzione in termini sostitutivi della didattica ordinaria dannerebbe alcune categorie e farebbe venir meno la funzione di ascensore sociale che dovrebbe connotare la scuola. Aggiunge che lo studio a distanza non si è dimostrato di alcun aiuto per gli studenti più fragili o per quelli con disabilità, che, nell'esperienza più recente, si sono rivelati particolarmente penalizzati dall'isolamento provocato per effetto della sospensione delle lezioni in presenza.
  Passando agli impegni rivolti al Governo, si sofferma in particolare sulla necessità di una pianificazione per far ripartire le scuole a settembre: pianificazione che non può prescindere da una seria presa d'atto della situazione dell'edilizia scolastica, che, allo stato attuale, non appare adeguata a garantire il distanziamento tra gli studenti nelle modalità previste. Occorre pertanto predisporre un piano mirato per mettere in sicurezza gli istituti, individuare nuovi spazi e riorganizzare quelli esistenti.
  Sottolinea quindi la richiesta di garantire servizi essenziali quali la ristorazione e il trasporto pubblico, spesso trascurati, di ripristinare l'infermeria scolastica e di incrementare le ore dedicate all'educazione motoria, da effettuarsi prevalentemente all'aperto.
  Ricorda che l'aumento del numero delle classi richiede necessariamente un incremento degli organici del personale docente, anche di sostegno, e del personale ATA, per i quali si dovrà provvedere ad assicurare un'adeguata formazione, specialmente di carattere informatico.
  Conclude sottolineando l'invito rivolto al Governo di prevedere sedi diverse dalle scuole per lo svolgimento delle operazioni di voto previste per settembre, al fine di non interrompere la continuità didattica fin dall'inizio del nuovo anno scolastico.

  Alessandro FUSACCHIA (MISTO-CD-RI-+E) presenta una nuova formulazione (vedi allegato) della sua risoluzione 7-00501, cui sono stati apportati aggiornamenti resisi necessari alla luce di alcuni fatti rilevanti intervenuti la scorsa settimana. Si riferisce all'intesa raggiunta tra il Governo e le regioni sul Documento per la pianificazione delle attività scolastiche per il nuovo anno scolastico e all'annuncio fatto dal Presidente del Consiglio dei ministri di uno stanziamento di un miliardo da destinare ad investimenti per la scuola.
  In considerazione delle predette novità, ha ritenuto opportuno apportare alcune modifiche agli impegni contenuti nella sua risoluzione volti, in primo luogo, a richiedere che sia assicurata dal 1o settembre 2020 una ripartenza delle attività socio-educative per il più alto numero possibile di studenti, con il coinvolgimento di docenti e di associazioni ed enti del terzo settore, realizzando percorsi specifici basati sulla cura e sul benessere psicologico di coloro che hanno maggiormente sofferto, non solo dal punto di vista educativo, ma anche emotivo, psicologico e relazionale. A tale proposito, si sofferma sull'invito a non garantire una ripresa in termini meramente formalistici, ma a fornire ai dirigenti scolastici e ai docenti indirizzi chiari ed espliciti quanto alle modalità e ai mezzi con i quali ripartire.
  Sottolinea quindi l'impegno volto a definire, entro il 30 settembre 2020, un Piano di gestione dell'emergenza educativa immediatamente operativo, da attuare nell'eventualità di una nuova chiusura – che ci sarebbe nell'ipotesi di una riacutizzazione della pandemia – affinché nessuno debba trovarsi escluso dai percorsi educativi. Ciò è necessario perché, se finora è stato fatto solo ciò che si poteva fare, ora occorre attrezzarsi per fare ciò che si deve.

  Flavia PICCOLI NARDELLI (PD), nel sottolineare che alcuni gruppi hanno ritenuto di aggiornare le proprie risoluzioni, i cui contenuti risultano superati dall'evolversi della situazione, riferisce che, proprio in considerazione del rapido cambiamento in corso il Partito democratico ha preferito attendere a depositare la propria risoluzione, che è in corso di assegnazione e di cui preannuncia il contenuto.
  Dopo aver premesso che molti riflessi della pandemia da COVID-19 sono ancora da valutare nella loro entità e complessità, in campo economico e sociale, evidenzia che per il sistema dell'istruzione, che ha dimostrato ottime capacità di impegno, resilienza e flessibilità nell'affrontare una situazione imprevedibile, occorre ora una programmazione della fase di ripartenza delle attività scolastiche a settembre che garantisca il superamento di tutte le disuguaglianze attraverso una scuola sempre più inclusiva e accogliente in cui sia ricostituita la trama delle relazioni interrotte a causa della pandemia.
  È pertanto necessario – a suo avviso – rassicurare insegnanti, studenti e famiglie sulla capacità del sistema scolastico di attrezzarsi con risorse adeguate per porre le condizioni che garantiscano una formazione di qualità agli studenti e adeguato supporto al lavoro dei docenti. Una specifica attenzione educativa e didattica andrà rivolta agli alunni con bisogni educativi speciali e a quelli che presentano un elevato rischio di dispersione. Per insegnanti e dirigenti scolastici va previsto un piano di supporto operativo e di formazione che assicuri soluzioni in grado di formare, aggiornare e consolidare le competenze dei docenti e dei dirigenti scolastici, non solo in termini di aggiornamento sulle tecnologie per la didattica a distanza. A tal fine occorrerà prevedere uno stanziamento economico adeguatamente dimensionato da destinare a progetti specifici, pianificati in base alle necessità dei singoli istituti, anche con reperimento e utilizzo di fondi europei (PON e POR).
  Sottolinea quindi la necessità di mettere in sicurezza gli edifici scolastici, di riorganizzare presidi sanitari in ogni istituto scolastico e di garantire la sicurezza sanitaria delle mense scolastiche che hanno anche valenza educativa, sociale e culturale.
  Ricorda poi alcuni altri impegni richiesti al Governo nella sua risoluzione, a sostegno delle famiglie, volti a prevedere forme di detrazione fiscale per le spese educative effettuate, tra cui l'eventuale gratuità dei testi scolastici e l'offerta di servizi integrati all'attività scolastica.
  In merito all'innovazione della didattica, raccomanda la promozione di stili di insegnamento, di lavoro e di studio «diversi e nuovi», ripensando i curricoli e i criteri e gli strumenti per la valutazione.
  In relazione alle nuove esigenze che l'emergenza ha evidenziato, sottolinea la necessità di investire nella flessibilità dell'autonomia scolastica, affinché sia possibile adottare soluzioni diverse in ragione anche della grande disomogeneità territoriale e locale, nonché della specificità di ogni contesto scolastico, sempre all'interno di una precisa cornice d'azione definita dal Ministero a livello nazionale. Ciò dovrà andare di pari passo con la definizione di «Patti Educativi Territoriali» o di comunità, che implichino una stretta e proficua collaborazione tra scuole, enti locali e terzo settore, quali comunità educanti più ampie che rispondano al bisogno di flessibilità.
  Si sofferma quindi sulla necessità di prevedere un adeguato aumento delle risorse umane in termini di organico, anche in previsione della possibilità di un aumento del numero delle classi. Dopo aver richiamato l'attenzione sulla necessità di ambienti, risorse e impianto organizzativo per i soggetti con disabilità e bisogni speciali attraverso la presenza di personale specializzato di supporto, conclude rimarcando che in definitiva occorre dare più forza e respiro alla scuola.

  Luigi GALLO, presidente, preso atto che vi sono diverse richieste di intervento, propone, come metodo di lavoro, di rinviare ad altra seduta la discussione nel merito delle risoluzioni e di decidere nel frattempo – in sede di ufficio di presidenza integrato dai rappresentanti dei gruppi – come procedere nel dibattito. Ritiene infatti opportuna una riflessione a questo riguardo, considerato che le risoluzioni presentate sono alquanto disomogenee: alcune sono più risalenti, altre aggiornate; alcune sono focalizzate su aspetti puntuali, altre hanno portata generale.

  Valentina APREA (FI) ritiene che la Commissione dovrebbe piuttosto accelerare la discussione per arrivare in tempi brevissimi, non oltre giovedì 2 luglio, a deliberare. Il suo gruppo è disponibile a collaborare per addivenire a una risoluzione unitaria, come accaduto per gli altri settori di interesse della Commissione, ma ritiene che la discussione non debba protrarsi oltre la corrente settimana. Per questo esprime perplessità sulla decisione dei presentatori della risoluzione 7-00501 Fusacchia di riformulare il loro testo. A suo avviso, infatti, tutte le risoluzioni sono inevitabilmente datate e avrebbero bisogno di essere riformulate. Ma questo comporterebbe una perdita di tempo e sarebbe forse inutile, dato che la situazione è in continua evoluzione. È invece necessario che la Commissione rapidamente deliberi un indirizzo al Governo, anche per impegnarlo in modo univoco su diversi punti sui quali al momento non c’è chiarezza: pensa ad esempio alla didattica a distanza e al ruolo delle singole istituzioni scolastiche. A quest'ultimo riguardo osserva che nelle Linee guida del Ministero per il ritorno in aula a settembre si legge che occorre valorizzare l'autonomia delle sedi scolastiche, ma di fatto gli spazi di autonomia sono pochi e sono pochi perché le regole nazionali sono rigide. Occorre quindi che il Governo conceda spazi di autonomia ai dirigenti scolastici e alle scuole, altrimenti la rigidità complessiva del sistema non consentirà alcuna valorizzazione dell'autonomia. Insistendo sull'opportunità di arrivare presto all'elaborazione di un testo unitario, da votare possibilmente in settimana, raccomanda di indicare chiaramente ciò che ancora deve essere specificato e chiarito e di chiedere la pianificazione dell'utilizzo delle risorse che saranno stanziate per la scuola.

  Rossano SASSO (LEGA) è dell'avviso che non valga la pena di aggiornare i testi delle risoluzioni per inseguire le novità del momento, che dipendono solo dalle incertezze della ministra Azzolina, e che si debba invece arrivare rapidamente ad una deliberazione. Gli italiani devono sapere che cosa la VII Commissione ritiene si debba fare per la ripresa delle attività scolastiche e per la scuola in generale, soprattutto quando il Ministero si mostra così indeciso.

  Alessandro FUSACCHIA (MISTO-CD-RI-+E) chiarisce che lui e gli altri deputati firmatari della risoluzione 7-00501 hanno ritenuto opportuno riformulare il proprio testo per aggiornarlo alle importanti novità degli ultimi giorni non perché intendano ritardare la deliberazione della Commissione – come prova il fatto che per la riformulazione non hanno chiesto di disporre di tempo aggiuntivo – ma perché ritengono corretto che gli indirizzi al Governo siano dati sulla base di quella che è la situazione ad oggi. Concorda che è importante deliberare rapidamente, ma fa presente che, oltre alla velocità, conta il contenuto della deliberazione. Ritiene che la risoluzione a sua prima firma, nel testo riformulato, possa essere una buona base di partenza per quel lavoro di convergenza che auspicabilmente porterà la Commissione ad approvare una risoluzione unitaria anche in materia di scuola e istruzione. La riformulazione è stata pensata anche nello spirito di mettere a disposizione di tutti questo tipo di base di partenza.

  Gianluca VACCA (M5S) concorda con il presidente sul fatto che è opportuna una riflessione, in sede di ufficio di presidenza integrato dai rappresentanti dei gruppi, su come procedere nella discussione. Rileva che anche la risoluzione presentata dal suo gruppo (7-00483) avrebbe bisogno di essere aggiornata agli ultimi sviluppi, ma ritiene preferibile concentrarsi in questo momento sul lavoro per addivenire ad una risoluzione unitaria. Si augura quindi che ci siano le condizioni perché la Commissione deliberi entro la corrente settimana e possibilmente approvi una risoluzione condivisa trasversalmente.

  Rosa Maria DI GIORGI (PD) rimarca che anche il suo gruppo ritiene necessario lavorare per una risoluzione unitaria e deliberare in tempi brevissimi. A suo avviso la risoluzione del suo Gruppo, arrivando per ultima, può senz'altro considerarsi aggiornata alla situazione attuale.

  Paolo LATTANZIO (M5S) difende la scelta sua e degli altri firmatari della risoluzione Fusacchia 7-00501 di riformulare il proprio testo per aggiornarlo alla situazione, sottolineando che si tratta di una loro valutazione individuale che non dovrebbe essere sindacata. Concorda sul fatto che si dovrebbe cercare di arrivare presto alla deliberazione, ma osserva che non è tanto importante approvare una qualsiasi risoluzione entro un termine dato, quasi fosse un adempimento burocratico, quanto – soprattutto in questo momento in cui il ruolo del Parlamento è meno centrale di quanto dovrebbe essere – approvare una risoluzione meditata, che sia in grado di orientare davvero le azioni del Governo.

  Luigi GALLO, presidente, prende atto che c’è una volontà comune di lavorare per arrivare a una risoluzione unitaria e di deliberare entro giovedì. Ritiene che, se la proposta di risoluzione unitaria fosse pronta già domani, potrebbero esserci le condizioni per deliberare entro giovedì 2 luglio. Rinvia quindi il seguito della discussione ad altra seduta.

  La seduta termina alle 13.50.

SEDE REFERENTE

  Martedì 30 giugno 2020. — Presidenza del presidente Luigi GALLO. — Interviene la sottosegretaria di Stato per l'istruzione Anna Ascani.

  La seduta comincia alle 13.50.

Soppressione del divieto di contemporanea iscrizione a più università o corsi di studio universitari.
C. 43 Schullian, C. 1350 Ascani, C. 1573 Minardo, C. 1649 Sasso, C. 1924 CNEL e C. 2069 Lattanzio.
(Seguito dell'esame e rinvio – Nomina di un comitato ristretto).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta dell'11 dicembre 2019.

  Luigi GALLO, presidente, ricorda che l'esame è iniziato il 13 novembre 2019 e che era stata avanzata dal relatore e dalla deputata Piccoli Nardelli la proposta di svolgere un ciclo di audizioni informali per sentire esponenti ed esperti del settore universitario, a cominciare dal CUN e dalla CRUI. Avverte che l'ufficio di presidenza integrato dai rappresentanti dei gruppi – alla luce del ritardo accumulato in questi mesi di parziale sospensione del lavoro dovuto all'emergenza Covid-19 – ha deciso di rinviare la fase delle audizioni a dopo la definizione di un testo unificato delle proposte di legge e di costituire un comitato ristretto con il compito di elaborare questo testo unificato. Propone pertanto di nominare un comitato ristretto con il compito di definire un testo unificato, sul quale poi si svolgerà la fase di esame degli eventuali emendamenti.

  La Commissione delibera di nominare un comitato ristretto.

  Luigi GALLO, presidente, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 13.55.

ATTI DEL GOVERNO

  Martedì 30 giugno 2020. — Presidenza del presidente Luigi GALLO.

  La seduta comincia alle 13.55.

Proposta di nomina del Generale di brigata Mauro Cipolletta a direttore generale del Grande progetto Pompei.
Nomina n. 53.
(Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del regolamento, e conclusione – Parere favorevole).

  La Commissione prosegue l'esame della proposta di nomina, rinviato nella seduta del 23 giugno 2020.

  Flavia PICCOLI NARDELLI (PD), relatrice, formula una proposta di parere favorevole.

  La Commissione procede alla votazione a scrutinio segreto sulla proposta di parere favorevole della relatrice.

  Luigi GALLO, presidente, comunica il risultato della votazione:

   Presenti  29   
   Votanti  21   
   Astenuti   8   
   Maggioranza  11   
    Hanno votato  21    
    Hanno votato no  0    
(La Commissione approva).

  Luigi GALLO, presidente, avverte che comunicherà il parere favorevole testé espresso alla Presidenza della Camera, ai fini della trasmissione al Governo.

  Hanno preso parte alla votazione i deputati: Anzaldi, Aprea, Bella, Casciello, Ciampi, Del Sesto, Di Giorgi, Fusacchia, Gallo, Lattanzio, Mariani, Manzo in sostituzione di Valente, Orfini, Piccoli Nardelli, Prestipino, Rossi, Testamento, Toccafondi, Tuzi, Vacca, Zolezzi in sostituzione di Carbonaro.

  Si sono astenuti i deputati: Belotti, Colmellere, Fogliani, Frassinetti, Latini, Mollicone, Racchella e Sasso.

  La seduta termina alle 14.10.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  Martedì 30 giugno 2020.

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 17.45 alle 18.

VII Commissione - martedì 30 giugno 2020

ALLEGATO

7-00438 Frassinetti, 7-00443 Casa, 7-00444 Sasso, 7-00450 Aprea, 7-00454 Toccafondi, 7-00480 Aprea, 7-00483 Casa, 7-00501 Fusacchia, 7-00502 Fratoianni e 7-00503 Frassinetti: Misure in materia di istruzione, anche alla luce dell'epidemia di COVID-19.

NUOVA FORMULAZIONE DELLA RISOLUZIONE 7-00501

  La VII Commissione,
   premesso che:
    le scuole sono state chiuse in tutto il Paese ad inizio marzo 2020 e da allora non hanno più riaperto, neppure nelle fasi di progressivo de-confinamento, causando una grave interruzione dei percorsi scolastici e formativi, per quanto la didattica a distanza abbia almeno in parte attenuato l'impatto di una interruzione totale almeno per quelle famiglie dotate di connessione alla rete internet e device tecnologici adeguati;
    l'Unesco – secondo cui il Covid-19 ha portato in tutto il mondo alla chiusura di scuole e università per oltre un miliardo e mezzo di giovani, pari al 90 per cento della popolazione studentesca complessiva – ha lanciato un allarme: quando le scuole riapriranno, l'emergente recessione economica minaccia di esacerbare le disuguaglianze e potrebbe vanificare i progressi compiuti nell'ampliamento dell'accesso all'istruzione e nel miglioramento della qualità dell'apprendimento, non solo nei Paesi più poveri ma ugualmente in quelli più avanzati; quello all'istruzione è un diritto primario: tenere chiuse le scuole, affidarsi in buona parte allo spontaneismo della didattica a distanza, lasciare ai margini del percorso formativo centinaia di migliaia di studentesse e studenti rappresenta una emergenza grave e da affrontare con urgenza pari a quella sanitaria; l'incidenza della crisi, e delle chiusure delle scuole, sulle fragilità preesistenti rischia di aumentare fortemente l'abbandono scolastico e creare nuovi divari educativi, culturali, relazionali, ancora più gravi e incolmabili di quelli registrati finora;
    non è stato fatto un monitoraggio dettagliato della didattica a distanza e sarebbe invece opportuno dotare le istituzioni scolastiche di dati e strumenti di rilevazione, anche elaborati ad hoc, utili a consentire di identificare le sedi, le classi – e di conseguenza le alunne e gli alunni più colpiti dalla mancata o insufficiente frequenza scolastica – così da concentrare interventi mirati di recupero e di anticipo rispetto ad eventuali futuri ricorsi massicci e generalizzati alla didattica a distanza;
    non sono disponibili dati epidemiologici solidi sull'eventuale ruolo dei minori nella diffusione del Covid-19, anche se i dati provenienti da altri Paesi ne indicherebbero un ruolo marginale rispetto agli adulti;
    è necessario promuovere forme di sperimentazione didattica, già da luglio 2020, nel quadro di patti territoriali tra comuni, istituzioni scolastiche e terzo settore, progettati prevedendo la partecipazione attiva di studentesse e studenti, sulla base delle risorse stanziate con il decreto «Rilancio» per i centri estivi diurni, i servizi socio-educativi territoriali, i centri con funzione educativa e ricreativa e per i progetti volti a contrastare la povertà educativa e a implementare le opportunità culturali ed educative dei minori;
    è necessario assicurare la riapertura dei nidi e delle scuole dell'infanzia e
quindi dell'intero ciclo 0-6 anni dal 1o settembre;
    il 26 giugno 2020 il Ministro dell'Istruzione ha adottato, con proprio decreto, il «Piano Scuola 2020-2021. Documento per la pianificazione delle attività scolastiche, educative e formative in tutte le Istituzioni del Sistema nazionale di Istruzione per l'anno scolastico 2020/2021», a seguito del parere reso lo stesso giorno dalla Conferenza Unificata;
    nel corso della conferenza stampa tenuta a Palazzo Chigi il 26 giugno, il Presidente del Consiglio dei Ministri ha annunciato l'intenzione del Governo di mettere a disposizione della scuola un miliardo di euro in aggiunta a quanto già stanziato;
    l'intesa raggiunta dal Governo con le regioni per iniziare il prossimo anno scolastico il 14 settembre, con le scuole aperte dal 1o settembre per organizzare i corsi di recupero, non chiarisce come, dopo mesi di lockdown, tutte le studentesse e gli studenti potranno partecipare da subito ad iniziative per riscattare il debito formativo accumulato;
impegna il Governo:
ad assicurare la migliore attuazione del Piano Scuola 2020-2021 adottato con decreto del Ministro dell'Istruzione a seguito del parere reso dalla Conferenza Unificata lo scorso 26 giugno, prevedendo di realizzare i seguenti dieci punti in tempo utile per l'avvio del prossimo anno scolastico:
   1) effettuare una ricognizione e valutazione dettagliata della didattica a distanza per capire dove intervenire con un piano straordinario di recupero e contrasto alle disuguaglianze, tra settembre e dicembre 2020, e dei debiti formativi più gravi accumulati nell'anno scolastico 2019-2020, in particolare per gli studenti con disabilità e con bisogni educativi speciali;
   2) assicurare dal 1 settembre 2020 una pronta ripartenza delle attività socio-educative non solo in riferimento alle studentesse e agli studenti che necessitano di attività di recupero formativo ma anche, come indicato nello stesso Piano Scuola 2020-2021, per il più alto numero possibile di altre studentesse e studenti, grazie al pieno coinvolgimento di docenti così come di associazioni ed enti del terzo settore, anche creando anche percorsi specifici di ri-accoglienza – e accoglienza per i nuovi – basati sulla cura e sul benessere psicologico per coloro che in questi mesi hanno riscontrato difficoltà non solo dal punto di vista educativo ma anche emotivo, psicologico e relazionale;
   3) adottare un Piano Pedagogico Nazionale che a partire dal prossimo anno scolastico integri l'offerta formativa con misure e iniziative utili alla costruzione della scuola italiana nell'era post Covid-19, anche dando rilievo a buone pratiche ed esperienze di prossimità educativa ed educazione all'aperto sperimentate tra marzo e giugno 2020;
   4) effettuare, su base volontaria, test sierologici e vaccino antipneumococcico gratuiti per tutti i dirigenti scolastici, gli insegnanti e il personale amministrativo, tecnico e ausiliario (Ata), e tamponi rinofaringei periodici sempre per tutto il personale scolastico e Ata nelle aree a maggior rischio di contagio;
   5) ristabilire l'erogazione dei servizi essenziali, a partire dai pasti scolastici e dalle reti di protezione (ad esempio benessere psicologico, prevenzione degli abusi);
   6) potenziare il trasporto pubblico per alunni e studenti, su tutto il territorio nazionale e in particolare per le aree interne;
   7) sanificare tutti i locali scolastici e istituire percorsi di formazione per il personale docente e Ata in materia di contenimento del contagio in collaborazione con le ASL/AST locali;
   8) prevedere che il voto per le elezioni regionali amministrative e per il referendum, ove sia individuata una data
che si collochi entro la fine del mese di settembre, avvenga in sedi diverse dalle scuole;
   9) definire entro il 30 settembre 2020 un Piano di Gestione dell'Emergenza Educativa immediatamente operativo, da attuare in caso di nuova chiusura, anche solo parziale, delle scuole a causa dell'eventuale riacutizzarsi della pandemia, che preveda gli investimenti necessari e le misure atte a non lasciare fuori dai percorsi educativi nessuna studentessa e nessuno studente;
   10) prevedere una riserva del 15 per cento di tutti i finanziamenti pubblici e del 20 per cento di quelli di origine europea, per misure di sostegno alla scuola e all'infanzia.
(7-00501) (Nuova formulazione) «
Fusacchia, Lattanzio, Quartapelle Procopio, Muroni, Palazzotto, Siragusa, Villani, Di Giorgi, Nitti, Frate, Ruocco, Magi, Prestipino, Siani, Ungaro, Schirò, Fioramonti, Toccafondi, Carbonaro, Rizzo Nervo, Gribaudo».